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Teoria, analisi, composizione Rocco De Cia [15.2.2019]
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Strumenti per l’analisi musicale
FRANZ JOSEPH HAYDN
Minuetto I dal Quartetto per archi op. 1 n. 1
Nelle Sinfonie e nella musica da camera di Haydn compare quasi sempre un Minuetto, di
solito come terzo movimento. Anche Mozart utilizza il Minuetto come movimento
intermedio, mentre Beethoven adotterà più spesso lo Scherzo.
Il Minuetto è una danza bipartita in 3/4, di andamento moderato, e nel Classicismo si alterna
sempre con un Trio.1 Il Trio è sempre in 3/4 e ha struttura bipartita simile al Minuetto, ma è
di solito più breve e di tessitura più leggera. Dopo il Trio si ripete il Minuetto (è un semplice
da Capo, quindi non viene scritto per esteso).
Questa è la schematizzazione più semplice: la varietà delle forme dei Minuetti del periodo
Classico è però vastissima.
Minuetto Trio Minuetto da Capo
||: A1 :||: B A2 :|| ||: A1 :||: B A2 :||
Nel Quartetto per archi op. 1 n. 1 in Si maggiore di Haydn, in cinque movimenti anziché
nei consueti quattro, troviamo due Minuetti, come secondo e quarto movimento, posti a
cornice dell’Adagio.
Di seguito l’analisi del primo Minuetto. Il Trio è costituito da due periodi ritornellati: la sua
struttura risulta quindi ||: A :||: B :||.
Minuetto
A1
1-10
1-4 1-2 La prima frase ha una struttura asimmetrica.
La semifrase di proposta (1-4) si svolge su un pedale di tonica
affidato a Violoncello e Viola.
Nell’inciso di proposta (1-2) il Violino II raddoppia per terze (o
meglio per decime) il Violino I, cui è affidata la melodia,
caratterizzata da un ampio salto ascendente iniziale e da una
discesa con note ribattute legate due a due.
3-4 Nell’inciso di risposta (3-4) il Violino II adotta l’andamento di
Violoncello e Viola, mentre il Violino I introduce un’inflessione
cromatica col passaggio Fa-Fa-Sol.
5-6 Le bb. 5-6 costituiscono un inciso che anticipa la semifrase delle
bb. 7-10. L’elemento più rilevante è l’arpeggio discendente in
terzina di crome posizionato in anacrusi: una prima volta solo al
Violino I, poi raddoppiato dal Violino II. A b. 6 abbiamo una
cesura data dal movimento VII-I, paragonabile a una cadenza
imperfetta, e dalla pausa che conclude il fraseggio.
1 Nel periodo Barocco il Minuetto è danza di corte in 3/4 di andamento moderato, ma non si alterna
necessariamente con un Trio.
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7-10 7-8 La semifrase di risposta (7-10) rielabora elementi già sentiti in
precedenza: l’arpeggio discendente in terzina di crome, posto
sempre in anacrusi; la discesa per gradi congiunti (7-8) che
richiama, anche ritmicamente, l’ascesa cromatica delle bb. 3-4; il
salto di sesta ascendente (8) che rievoca l’incipit.
Le pause nelle parti inferiori mettono in risalto la linea melodica
del Violino I; il Violino II raddoppia il Violino I nella discesa per
gradi congiunti; Viola e Violoncello mantengono la scrittura a
note ribattute dell’inizio ribadendo due volte la cadenza V-I di Si
maggiore.
9-10 L’inciso di risposta (9-10) ripete quello di proposta (7-8).
B
11-24
11-18 11-14 La seconda sezione del Minuetto si svolge in Fa maggiore, tonalità
della dominante. Non presenta elementi contrastanti rispetto alla
prima sezione. Il Violino I, cui è affidata la melodia, mantiene il
ruolo di guida, come nel resto del brano.
La struttura fraseologica è di 14 battute, suddivise in 8+6 (ossia
bb. 11-18 e bb. 19-24).
L’inciso di proposta (11-12) riprende il ritmo di apertura (1-2), col
salto ascendente iniziale e le crome legate due a due: questa
seconda figurazione ora si svolge però in senso ascendente, mentre
prima era discendente; l’inciso di risposta (13-14) utilizza la stessa
figurazione, portandosi ancora più all’acuto.
Violino II, Viola e Violoncello si associano nelle semiminime
ribattute seguite da pause che abbiamo trovato fin dall’inizio del
brano (in particolare alle bb. 5-8).
15-18 La semifrase di risposta (15-18) utilizza gli stessi elementi della
proposta (11-14) spingendosi fino al Fa6, culmine acuto del brano:
ora però le crome legate due a due assumono di nuovo la loro
direzione discendente. Riappare anche la terzina di crome: non più
come arpeggio bensì per gradi congiunti; non più in levare bensì in
battere.
Il Violino II assume un ruolo nuovo, con una figurazione
ritmicamente indipendente, ma pur sempre legata al Violino I, in
particolare per il moto parallelo di b. 16.
Le bb. 17-18 chiudono il fraseggio con una cadenza perfetta in Fa
maggiore; la discesa Fa-Mi-Re di Viola e Violoncello ci riporta
verso Si maggiore, tonalità d’impianto.
19-24 19-22 Le sei battute conclusive sono costituite da una progressione
discendente di grado con i Violini accoppiati cui rispondono, in
imitazione ritmica a una battuta di distanza, Viola e Violoncello.
L’inciso in imitazione è sempre fondato sulle tre semiminime
ribattute, seguite da un gruppetto di crome con inflessione
cromatica: prima Fa-Fa-Sol (stessi suoni delle bb. 3-4), poi Mi-
Mi-Re; Viola e Violoncello riprendono la scala discendente con
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crome legate due a due.
23-24 L’inciso finale ha funzione conclusiva, e allo stesso tempo serve
per collegarsi alla ripresa di A: arriva alla dominante di Si
maggiore con una cadenza sospesa.
A2
25-34
Ripresa testuale di A1.
Trio
A
1-14
1-3 La scrittura del Trio si alleggerisce, con un p che si contrappone al f del
Minuetto.
Gli strumenti si muovono a coppie, omoritmicamente: da una parte Viola e
Violoncello, dall’altra i due Violini. Queste due coppie interagiscono in
dialogo, con proposta (Viola e Violoncello) e risposta (Violini). Invece dei
consueti incisi che raggruppano due battute alla volta, qui troviamo unità
di fraseggio costituite da tre battute. La proposta, al grave, è costituita da
tre note ascendenti di grado sul ritmo | ; la risposta, all’acuto, è un
arpeggio discendente sul ritmo | | con articolazione in staccato delle
ultime quattro note.
4-6 In coincidenza con l’ultima nota della risposta inizia la seconda proposta.
Le caratteristiche delle bb. 4-6 sono le stesse delle bb. 1-3; nelle prima tre
battute eravamo però in ambito armonico di tonica, mentre qui siamo sulla
dominante.
7-8 Terza apparizione della proposta a Viola e Violoncello, di nuovo sulla
tonica.
9-12 La risposta dei Violini è però differente rispetto alle bb. 3 e 6: ora non si
estende più su due battute ma su una soltanto, determinando un
raggruppamento di battute più breve e animato, costituito da 2+2 battute
anziché 3+3.
Cambia la figurazione melodica: al posto dell’arpeggio discendente
troviamo un salto ascendente di sesta; rimane però l’articolazione in
staccato. Il Re sul levare di b. 9 ci porta per un momento nell’area
armonica della sottodominante (La maggiore), pur senza modulare.
I ruoli delle due coppie di strumenti si invertono: proposta ai Violini,
risposta a Viola e Violoncello. La figura melodica della risposta ricorda
l’arpeggio discendente, qui ridotto a frammento.
Le bb. 9-12 sono costruite a progressione discendente di terza, con un
modello ripetuto due volte.
13-14 Cadenza sospesa sulla dominante.
B
15-28
15-16 Ricompare la figura di proposta a Viola e Violoncello. Dalla tonica si
passa a Fa minore, area armonica del II.
17-20 Ricompare anche l’arpeggio ai Violini, esteso però su una sola battuta. In
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effetti le bb. 17-20 ricordano per molti versi le bb. 9-12: anche qui
abbiamo infatti un fraseggio di 2+2 battute costruite a progressione
discendente (qui di seconda anziché di terza) con proposta ai Violini e
risposta a Viola e Violoncello. Si invertono però le direzioni delle figure
melodiche: discendenti ai Violini, ascendente alla Viola.
A b. 20 torniamo definitivamente nell’ambito armonico della tonica.
21-24 Seguono quattro battute che ricalcano lo stesso fraseggio di 2+2 battute,
sempre con proposta ai Violini e risposta a Viola e Violoncello. Ora però
la figura melodica è identica: sale di seconda e scende di terza.
Con una progressione ascendente di quinta il registro si sposta rapidamente
all’acuto.
25-28 Si tocca nuovamente il Si5, che segna la riapparizione dell’arpeggio
discendente di tonica già sentito alle bb. 3-4.
Rispondono le due battute conclusive di Viola e Violoncello, con
l’apparizione delle crome e la cadenza perfetta a Mi maggiore.
Minuetto da Capo