Post on 30-Jul-2015
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Scirocco inatteso
quando sei nata faceva caldoanche in ottobrele maniche cortele scarpe leggèregià sudato ma prontoa riprendere a correrecon la mia nuovacompagna di squadrache un'infermiera disattentami avrebbe presentato
sei venuta su cosìcome uno sciroccoinattesoin un giorno d'autunnoche se non stanno attentii mandorli riprendonoa fiorire
sarà anche questotuo vento caldocome quando poi d'invernoci si alita sulle mani livideil motivo per cuinon si è ancora gelatoil mio cuore
ora che sei grandesoffia dove ti parema continua a soffiare
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Pinucce e u PiccininneMarì Marìfa nasce u piccininne.Acchiaminde ci vèntagrosse si' fatte,sora mè.Chisse so' cosec'a nu certe puntenon te le pute tenè 'n guerpe cchiù:l'a da sckattà daffore,pure c'a da sckamàcom'a na mattepe le dulure,pure ce po' a da chiange,pe la contentezze apprime,po' pe l'angoscede sapè che av'a morì uagnone,che te l'hanne accidecom'a nu cane,jidde, u cchiù buène,jidde, core de mamme,jidde, tutt'u bene c'ha trasute jinde a tee po' av'assute e non s'ha fermate cchiù.
Marì, damme n'attaneche cudde mi' morì,non m'arecuèrde bbune,a la uèrre, accise sop'a la fatiche,assute matte,capa cazzate da kidde malamente,o put'jesse che spariscì e avaste,abbune abbune.
Marì, damme nu frate,che manghe m'aricuerdeda quanta timpenon vogghe a scekuà a palloneche le combagne,da quanta timpenon facime a ci arrive apprimea corre 'n mezze a la cambagne,a cì skute cchiù lontane,a cì av'a fa innamoràkedda bella uagnèdde.
Damme nu figghie,Marì,pure che non è figghie a mèpure che è figghie a n'Altuneo a n'altre e Trè.
…
Marì ha sgravate,regale u figghie o' munne,ma pe mo' vine a mamme,pigghie u latte a la ninnì,p'u acite stè tijmpe.
Pinucce a nu cuèstepènze e acchiamènde,prisciate.Parève ce non avevamefatte nuddejinte a la vita nostre,ma tanta volteu nudde diventa assa',le poveridde so' attane de Rè.
Maria Mariafai nascere il bambino.Guarda che pancione che ti ritrovisorella mia.Queste son coseche ad un certo puntonon te le puoi più tenere dentro:le devi fare uscire fuori,anche se devi urlarecome una mattaper i dolori,anche se poi devi piangere,in un primo momento per la contentezza,poi per l'angosciadi sapere che dovrà morire giovane,che te lo dovranno ammazzarecome un cane,lui, il più buono,lui, cuore di mamma,lui, tutto il bene che è entrato dentro tee poi è uscito e non si è fermato più.
Maria, dammi un padreche quello mio morì,non mi ricordo bene,in guerra, ammazzato da un infortunio sul lavoro,impazzito,col cranio fracassato da gente per male,o forse sparì e basta,senza nessun motivo apparente.
Maria dammi un fratello,che nemmeno mi ricordoda quanto temponon vado a giocare a pallonecon i miei amici,da quanto temponon gareggiamonella corsa campestre,a chi sputa più lontano,a chi riuscirà a far innamorarequella bella ragazza.
Dammi un figlio,Maria,anche se non è figlio mio,anche se è figlio di un Altroo di altri Tre.
...
Maria ha partorito,regala il figlio al mondo,ma per ora vieni da mamma,prendi il latte al mio seno,c'è tempo per l'aceto.
Pinuccio in dispartemedita e osserva,entusiasta.Sembrava che non avevamofatto niente di importantein tutta la nostra vita,ma a volte succedeche il niente diventa tanto,i poveracci diventano padri di Re.
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Le prezzolate prefiche
Le prezzolate prefichestrappan capelli a ciuffie gli abiti si lacerano.Hanno risposte pianesopra i problemi sdruccioli.
Stanotte questa lunain ciel luminosissimal'hanno incendiata gli angeli.
Era già pronto il cateringper dirti benvenuta.Attendevamo attentiche il viaggio che iniziastiin mezzo a tanto trafficola meta raggiungesse.
Nessuno ti rimprovera,qui non si butta niente,abbiamo il frigorifero.
Siedi e davvero mangia,bevi un bicchier di vino.Al sorgere del soleti affidano un bambinoal quale vorrai benesenza che lui ti vedaun po' come Beppinofece con te per anni.
Dolor che non si seda.
Gioia dopo gli affanni.
(9 febbraio 2009 – in morte di Eluana Englaro)
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Figlia i miei sogni
Figlia i miei sogninon sono quelli tuoie un padre sognatoreimbarazza e non risolveche già la vita è ambiguaqualcuno che è affidabileci vorrebbe.
Sta lì,risolve a comandonumerosi problemie ha fatto la sua parte.Un domani potrò direche padre meravigliosoche ho avuto.
Cosa potrai diremi interessa poco.O meglio,vorrei che dicessiche sognava cose diversema sognava come me.Che mi voleva benesenza pretendereche facessi chissà cheper meritarlo.
Come nessun uomoha fatto.
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Slow shame
Sì lo soche si va all'andaturadel più lentoché questo è un gioco di squadramica il tennis.
Ma ero così intentoa vergognarmiper tante coseche non ci arrivoche ci arrivo tardiche non sono all'altezzache si fa quel che si può
che dovermi vergognareanche per gli altriè qualcosa che proprionon ci voleva.
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Disinteresse
Inutili adulatoripotrebbero approfittarneprofittatoriprofitto.
Cantavo nel coro e solistanon era malacciola vocetenorela vitatenore di vita.
Progettied aspettativesperavi in un buon partitoe invece trovastiun partito(chissà per dove)uno spartito(ma buono).
Delusarimpiangi il fruttodi una fervida immaginazionelasciando appassiresul bordo della stradai fiori di campogialliche tu non hai seminato.
In bancanon vogliono fioritantomeno gialli.
Quando sarà l'invernonon me ne portareche neanche iosaprò più che farmene.
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Bisogno
Avevo bisogno di tee già ammetterloera una tenerissimaviolenzache un uomonon ha bisogno di nessunopiuttostosi occupa di tutto e tuttidispensando certezze.
Ora toccava a teper un istanteper un mese o un annocomunque per un tempolimitato.
Lancio la pallae tu rimani fermaabituata a scaricaremai a raccogliere.
Diciamo che non ho bisognodiciamo che un uomoun vero uomonon ha bisognodi nessuno.
Scherzavo scusaè stato un momento.Perdona la debolezzanon chiedo nientee ti ascoltocon amorecome sempre.
8
Gli abbracci
Io sogno gli abbracciche non mi abbracceranno piùperché non possono piùo perché non mi vogliono piùe mi consòloperché ancora immaginola gioia e la forzadi quegli incontriche forse ancora avverrannotendendo all'infinito.
9
Un amore che muore
Un amore che muorecapisci se era davvero amorese te lo porti dentrocome un tuo segreto preziosoche non puoi più condividerecon qualcuno
10
Certi distacchi
Pioveva e tu mammati rannicchiavi su di medando le spalle al parabrezza.
Ioprotetto dal tuodoppio airbagsentivo l'ultimo battitodel tuo grande cuore.
Per amor mioti sei lasciatasfondare il cranioimmortalata e immortalenel gesto di darmie ridarmi la vita.
Se avessimo vissuto insiememi avrebbe certo insegnatoad amare con meno paure.
Ma è andata così.
Quello che mi ha trasmessocon il sangue e con il latteè ciò che di più bellohai visto in me.Non lo serbo geloso,ma te lo dono e condivido.
L'amore in macchinala mia testa abbandonatasul tuo senomomenti splendidie dolci e terribiliche conoscevo già a nove mesie ti ho insegnatoprovocandoti stuporeancora non pienamente compreso.
Odio certi distacchi.
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Forte come un fiore
Debole come una rocciae forte come un fiore.
Ti vedo cosìossimoro riccioche ti abbiamo desiderato tantosenza desiderarti in un modo particolareche come sei vai benee non deludiperché a noi interessa soloche tu esistimisteriosa presenzadi un amore più grande di noi.
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Freudiana
Faccio sognicon sceneggiature raffinatissimeche al risveglio scappano via.Forse non è soltanto merdain quella voragine profondache il Super Io censura.
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Complessi
Radicequadratadimenounonon esiste.Ma me la posso immaginare.
Quella iè un marchio di fabbrica.
I naturali al massimopossono contare i soldi.I relativivanno spesso sotto zero.Compatisco i razionalied i loro antiperiodi.
Coniugoi miei piuomeno,ma nessunopotrà mai separarela mia parte realedalla mia parte immaginaria.
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Berlino
Per un muro che cade giù,Berlino o Punta Perotti,cento ne salgono;che chi sta di quanon può andare di là.
Quello che il murogli divideva la cucina dal soggiornoe quello che il ventricolo sinistronon sapeva cosa facesse il destro.
Muri che ci portiamo dentro,resistenti alla dinamite.
E tu, stupida come un mattone,tutta intenta a costruireinutili barrierecon cui pensi di difenderti,tronfia del tuo isolamento.
15
Frettolosamente fiori
I fiori di campodi un giallo chiassosoveloci prepotenti invincibilisbocciano sbocciano sbocciano
Non sarò la rosache tu annuserai emozionatache punge le ditase è gialla lo è di gelosiae piano appassisce in un vaso
Perdona la frettanel sogno sognavo un aprilesfacciatoa vederti arrossirefinché anche tu accelerandomi avresti volutomi avresti veduto venire
Ed era un ulivocomplicenel sogno era tetto e riparonell'incubovi giunsi in anticipofrettoloso giallo amantea disagioda solodi novembree di notte
Per me non piangetese uno è già giallomai gli può capitaredi ingiallire.
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Pittosporo
Che ne sapete voi del pittosporo?Un arbusto che ci pisciano i cani.
Eppure oggi pomeriggiocome un appuntamentonei giardini sul marevicino a casa miaera un tripudio di bocciolie profumo di fiori d'aranciodei poveri,da dire ti sposoma anche non ti sposerò mai.
Primaveraprofumo di marela festa di santo Nicolale fave mangiate crudefinché sono tenere.
Profumo che fa impazzireprofumo di futuroquando futuro non c'è.
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Infantile
Vedogiovanimadricoccolarefigli maschi.
Mi incanto.
Ho avuto tantoma qualcosa manca.
Sconsolatoconsiderodesiderocompiangoquelle donneche fino a un certo puntoma poi basta.
Scleroticiuteriprofumate sterili vaginesenza nulla dentro.
18
Quando
Quando non ci saran più le paroleche tu svuotasti di significatorammentando canzoni che ho cantatoil corpo mi farà da testimone.
Parlavano di donne non più soledi quel che è sciolto senza esser legatodel sentimento grande appena natodi libertà nella condivisione.
Non valutasti quel che abbiamo avutodono del cielo singolare e raroe ne abortisti l'oggi ed il futuro.
Quello che è dolce tramutato in duroe tra i ricordi solo quello amaroné arcobaleno dopo che è piovuto.
19
Quando nacque il poeta
Quando nacque il poeta
stupì la levatrice
per con quanta dolcezza
da quella fica uscì.
Non furon pianti infanti
ma onomatopee
retoriche figure
similitudini.
Ed attaccato al seno
lo videro lodare
la soda morbidezza
di quel capezzolo.
Andò avanti così
sperimentando vita
succhiandone parole
per poi descriverla.
Lo videro tornare
all'uscio di quell'antro
dove iniziò il suo canto
finché spirò.
Dedicato al mio amico Tommaso Di Ciaula per il suo sessantanovesimo compleanno
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Litania di Ognissanti
Benedetto colui che viene
benedetta se non te ne vai
i cieli la terra la gloria
il tralcio la vite
il seme che muore
i frutti in eterno
i secoli dei secoli
I santi sono morti tutti
i superstiti vagano senza pace
nostalgici di una comunione
mai vissuta abbastanza
stupefatti assaporano
la solita solitudine
mentre testardi
hanno nuove visioni
di progetti comuni
un po' più immortali.
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Rapsodia di metastasio
Il cancro
ti mangia
da dentro
ammazza
ragazze
divora
bambini
le cellule
pazze
libellule
non guardano
in faccia
né classi sociali
né razze.
L'uranio
mi ha impoverito
la scoria
interrompe
la storia
reazione
a catena
trasformi la vita
in inutile
pena.
E spiegami
allora
che utile
traggo
da un chilowattora.
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Estranei mai
Mi accosto appena
e inciampo nel tuo respiro
Sottovento i profumi
di stagioni di caldo e di gelo
quando tu confidente e impudica
sorridevi e piangevi
Non so tu come fai
ma estranei mai
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Contando i passi
Quanta mafia tra me e te
se vuoi un vincente
mi puoi lasciare
Eri bella e incredibile
non comprendevi
le mie parole
Cento passi tra me e te
distanza poca
tra luna e sole
Ti saluto dall'aldilà
estranee cosce
sterili e amare
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Crescono i ragazzini
I ragazzini alla Madonnella
crescono presto
crescono insisti.
L'odore del mare
li rende nervosi.
Non li circoscrivi in niente
perché piuttosto che adattarsi
alla gente
passano ore sul mare
a scrutare nuovi orizzonti
oppure salgono sul primo treno.
Nel cuore del mondo
porteranno rotonde, focacce,
scuole balille,
nonni che montavano antenne,
partite ai giardini,
primi baci alle panchine.
Loro che han scritto la poesia più bella,
i ragazzini della Madonnella.
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#twittastorie
Vento di mare.
Un attimo per innamorarsi.
Primi baci e secondi più belli ancora.
A Bari ruffiana le giovani zite sorridono.
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