UOVERSI AL PASSO E adesso - diocesiportosantarufina.it · 2016. 9. 12. · ha trasportato 380...

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MUOVERSI AL PASSODEGLI SFOLLATI

NAZARENO BONCOMPAGNI

E adessoavanti

terremoto.A dieci giorni dal sisma che ha colpito il Centro Italia, ancoraprovvisorio il bilancio dei danni. Su 295 vittime, 244 sono nel Reatino

l terremoto non è passato, è an-cora in mezzo a noi». Arriva an-che questa settimana dalla Chie-

sa reatina che, tra le diocesi laziali, èquella direttamente colpita la riflessio-ne più stringente per queti giorni diffi-cili. E arriva di nuovo dalle parole delvescovo di lì, Domenico Pompili, inquesto momento investito del difficileruolo di guida del cammino di una co-munità chiamata a ricominciare all’in-domani del sisma che ha devastatostrutture e animi di una fetta del suoterritorio.Lo ha fatto, Pompili, aprendo venerdìscorso l’incontro pastorale – program-mato da tempo nella sua diocesi e chesi conclude quest’oggi – con cui la Chie-sa locale punta a ridisegnare il cammi-no pastorale inevitabilmente segnato, o-ra, dal dramma che l’ha colpita. Il sismacontinua a far sentire i suoi effetti, èdunque la riflessione del vescovo: «Nonmi riferisco tanto allo sciame sismico,ma a quello che sta accadendo. Gene-razioni intere spazzate via in 80 secon-di, la vita cambiata in un attimo. Si so-no polverizzati legami strutturali… Nul-la è più come prima… Non si può pen-sare che passata l’emergenza la vita ri-prenda a scorrere come sempre».Ecco allora le considerazioni presenta-te a cuore aperto ai partecipanti all’as-semblea della sua diocesi: una sorta di“vademecum spirituale” per la ripar-tenza. Considerazioni formulate rimo-dulando i tre verbi–guida dell’incon-tro, quel camminare–costruire–confessare preso in prestito dalla celebreomelia di papa Francesco nella primaMessa celebrata all’indomani dell’ele-zione al soglio pontificio. Verbi chePompili invita a ridefinire così: «ac-compagnare, ri–costruire, imparare acredere».«Camminare ora significa accompagna-re, cioè stare accanto, anche se questocostringe a rivedere le nostre priorità. Si-gnifica, infatti, muoversi al passo deglisfollati che pagano il prezzo più alto»,anche perché «quando si saranno spen-ti i riflettori della stampa e dell’opinio-ne pubblica, noi dovremmo continua-re a stare accanto. E ci sarà bisogno ditanti, di tutti».«Ri–costruire è un’opera prima che ma-teriale, di carattere interiore. Il paese piùdevastato è il cuore delle persone. Civuole una lunga fase di ascolto, di con-divisione, di sostegno. In questo mo-mento ci è chiesto soprattutto di assi-curare una spalla su cui piangere e unamano da stringere», di «favorire spazi emomenti di condivisione e di apparte-nenza. E vigilare perché già da ora la fa-se della messa in esecuzione delle caseprovvisorie tenga conto di questa ne-cessità di ricreare il borgo e il paese».«Infine, imparare a credere, cioè confes-sare la fede anche ora che tutto sembraprivo di senso. È facile credere quandotutto fila liscio. Ora ci è chiesto di cer-care Dio ancora di più, come mi han-no confidato alcuni sopravvissuti».

DI GIOVANNI SALSANO

l sisma di magnitudo 6.0, chealle 3,36 del 24 agosto scorso hasconvolto l’Italia centrale, ha

colpito nel versante laziale ilterritorio di due Comuni dellaProvincia di Rieti: Amatrice, con lesue 70 frazioni, e Accumoli, con lesue 17 frazioni. La strutturaresponsabile dell’evento sismico(faglia sismogenetica) si estendeper 25–30 km tra i centri di Norcia,a nord, e quello di Amatrice a sud.L’estensione dell’area interessatadalle repliche, invece, è di oltre 300km quadrati. Le vittimecomplessive sono state 295, di cui244 nella nostra regione (233 adAmatrice e 11 ad Accumoli), madecine di corregionali sonodeceduti sul versante marchigianodel sisma. Dei 241 salvataggioperati dalle squadre di soccorso,200 sono stati quelli effettuati nellaprovincia di Rieti, mentre nelle oresuccessive al sisma, il servizioregionale dell’emergenza Ares118ha trasportato 380 pazienti negliospedali di Rieti e di Roma, mentre

I36 pazienti sono stati trasportatifuori Regione, ad Ascoli Piceno eL’Aquila. In azione ci sono state 70ambulanze e 8 elicotteri, di cui 3dell’Ares 118 che ha dedicato in viaaggiuntiva: 13 medici, 59infermieri, 25 autisti e 16 barellieri.Nell’aggiornamento dell’8settembre, la Protezione civile hacomunicato un dato di 4454persone assistite, ospitate nei campie nelle strutture allestite allo scopo.Nella Regione Lazio erano assistitein 14 campi 1102 persone, mentrealtre 60 erano alloggiate in tendedistribuite in modo diffuso tra icomuni colpiti. Il 7 settembre, èiniziato il trasferimento a SanBenedetto del Tronto per i primi 30cittadini di Accumoli che sarannoospitati in alcuni hotel, in untrasloco che porterà circa 250cittadini della provincia di Rieti sullitorale ascolano. Capitolo scuola.Il 13 settembre è previsto l’avviodell’anno scolastico e, in alcunicasi, gli studenti frequenteranno lelezioni nei comuni gemellati olimitrofi che hanno offertodisponibilità: soluzione trovata, per

esempio, per gli studenti diAccumoli che frequenteranno lelezioni a San Benedetto del Tronto.Ad Amatrice, invece, dai giorniimmediatamente successivi alterremoto, la Protezione civile dellaProvincia autonoma di Trento halavorato per allestire i moduliprefabbricati che ospiteranno in 12aule, scuola per l’infanzia,elementari e medie. Per i liceali,invece, verrà messo a disposizionelo spazio del palazzetto dello sport,sempre ad Amatrice. Dall’iniziodella sequenza fino all’8 settembre,la Rete sismica nazionaledell’Istituto nazionale di geofisica evulcanologia (Ingv) ha localizzatocomplessivamente oltre 6600eventi sismici. In totale, dal 24agosto, sono state oltre 5mila leforze dispiegate sul territorio tra gliappartenenti alle diverse struttureoperative e di volontariato, ai centridi competenza tecnica scientifica ealle aziende erogatrici di serviziessenziali. A questi si aggiunge tuttoil personale delle amministrazionistatali e di quelle delle aree colpitedal sisma.

Le iniziative della Regione per le zone colpite ra i provvedimenti presi dalla Regione Lazio c’è l’esenzione dai ticketsanitari per i residenti di Amatrice e Accumoli, che hanno bisogno di

farmaci, latte in polvere e prestazioni ambulatoriali. L’agevolazione è e-stesa anche ai cittadini degli altri comuni, con ferite che prevedano rico-vero e riabilitazioni. Un’altra misura è la sospensione del pagamento del-le sanzioni igienico-sanitarie, veterinarie, di salute e sicurezza nei luoghidi lavoro. Istituiti poi due posti di assistenza socio-sanitaria in collabora-zione con la Asl di Rieti. Garantito il permesso di trasferimento in altre se-di per le farmacie rese inagibili dal terremoto.Regione è impegnata anche nella ricostruzione del patrimonio artistico diAmatrice e dei comuni limitrofi. L’ente collaborerà con il ministero dei Be-ni culturali, restaurando le opere danneggiate e i luoghi pubblici per la for-mazione culturale. Infine, la Direzione regionale ha esortato ministero delLavoro e Inps a semplificare e accelerare ammortizzatori sociali ordinari ein deroga per i lavoratori dipendenti e i titolari di partite Iva. L’obiettivo ètutelare le piccole e medie imprese del territorio, specializzate nell’agroa-limentare e nel turismo, con attività devastate. Il ministro Giuliano Polettista studiando una forma di sostegno al reddito per i piccoli imprenditori.

(Mi. Giu.)

T

Domenica 18colletta nazionalepro terremotati«C’è un tempo perrialzarsi». Questa lafrase che incornicia ilCrocifisso sospeso nelvuoto lasciato dellemacerie, che fa dasfondo al manifestocon cui la Cei e laCaritas promuovonola raccolta fondi per ilterremoto del centroItalia. Una raccolta chedomenica prossimacoinvolgerà tutte leDiocesi, le parrocchie,le comunità italiane inuno sforzo congiuntoche possa contribuiredavvero a far rialzareuna popolazione feritache, nel sisma, haperso davvero tutto.

E D I T O R I A L E

CEI-CARITAS

◆ ALBANO«ACCOMPAGNAREPER DISCERNERE»

a pagina 3

◆ ANAGNIUNITI NEL SEGNODI S. PIETRO EREMITA

a pagina 4

◆ C. CASTELLANALA SORGENTEDELLA MISSIONE

a pagina 5

◆ CIVITAVECCHIAQUEL PANESPEZZATO

a pagina 6

◆ FROSINONEPER RICORDAREPAPA MONTINI

a pagina 7

◆ GAETAIL VERO AMORECHE CONSOLA

a pagina 8

◆ LATINASERVIRENUOVE COMUNITÀ

a pagina 9

◆ PALESTRINAIN FESTAPER LA FAMIGLIA

a pagina 10

◆ PORTO-S. RUFINALA STORIADI UNA CHIESA

a pagina 11

◆ SORALA GIOIADELL’AMORE

a pagina 13

◆ TIVOLI«A TUTTIVIENI INCONTRO»

a pagina 14

NELLE DIOCESI

◆ RIETI«CAMMINOÈ FARSI ACCANTO»

a pagina 12

LAZIOSETTE

eresa aveva paura. Molta. Si sentiva attratta da don Giulio, il nuovocappellano della clinica dove lavorava. Avrebbe voluto parlargli e

confidargli tante cose, ma non poteva. Era ormai separata dal marito damolti anni. Lui l’aveva lasciata per un’altra. Ma era lei a sentirsi sporca,indegna. Non aveva più varcato la porta di una chiesa. Fece un’eccezio-ne per la cresima di Gianluca, il suo figlio più piccolo. Ma fu uno sforzoenorme. Non riusciva più a stare con Dio senza sentire il disagio della suacondizione. Così non solo non andava più in chiesa, ma ormai non pre-gava più. Le mancava, ma doveva essere coerente fino in fondo con lasua storia, con il suo matrimonio fallito. Ormai al mondo c’erano solo leie i suoi figli. Dentro di sé era piena di rabbia per questi che la facevanofacile. Che pretendevano di far la Comunione. Magari anche risposati. E-ra immersa in questi pensieri quando le arrivò un sms. Era un messag-gio standard ma la colpì: “Ti invito ad un incontro domani sera alle 21nella cappella. Sono felice di conoscervi. Don Giulio” D’istinto rispose:“Mi piacerebbe. Non posso. T.” Le rispose subito anche lui: “E perché nonpuoi? dai…” “io sono divorziata”; “e allora? se è sola e non ha altre re-lazioni può addirittura fare la Comunione!” per Teresa fu uno scoppio digioia. Quelle parole le fecero scoprire l’inutilità delle sue macerazioni ela bellezza di un nuovo incontro con Dio. Scoprì che poteva vivere unafedeltà nuova al suo matrimonio. Che poteva stare con gioia davanti alSignore. Cominciò, allora, ad aiutare le donne e gli uomini che, come leivivevano matrimoni falliti o in crisi. Ancora oggi illumina le loro menti ei loro cuori con la spiegazione serena della fede ecclesiale.

Francesco Guglieta

TQuell’inatteso scoppio di gioia

Domenica, 11 settembre 2016

Avvenire - Redazione RomaPiazza Indipendenza, 11/B - 00185 Roma; Telefono: 06.688231 - Fax: 06.68823209

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◆ SI RIPARTEA SCUOLANEL CAOS?

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IL FATTO

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La formazione digitale degli insegnanti di religione

DI ALESSANDRO REA

l futuro della scuola è nelladigitalizzazione, nell’applicazione dellatecnologia più innovativa agli strumenti

didattici, che rendano la relazione studentie insegnanti molto più interattiva ecollaborativa. Una scuola 2.0 partesicuramente dall’uso quotidiano di deviceinnvovativi, come i tablet o le lavagneluminose, da una connessione wi–fi inclasse, dalla possibilità di interagire ancheda casa con compagni e docenti. Tuttaviagli strumenti digitali diventano finalità e lasmaterrializzazione della conoscenza edell’informazione spesso pagano il duro

prezzo della loro continua modifica deicodici linguistici e del ”rendere già vecchiodomani, qualcosa appena nato oggi”.L’8 settembre alle ore 15.30, presso laPontificia Universitas Antonianum diRoma, si è tenuto il primo incontro diaggiornamento dell’anno 2016/17, degliInsegnanti di religione cattolica, aperto atutti ma in particolare alla diocesi di Sora–Cassino–Aquino–Pontecorvo. “Lapastorale digitale come strumentoformativo per i docenti”, il tema trattato,organizzato dall’Istituto Superiore diScienze Religiose “Redemptor Hominis”.Presenti don Nello Crescenzi, direttoreufficio Scuola della diocesi sorana, l’ing.Riccardo Petricca per il settore PastoraleDigitale ed il prof. Sergio Cicatelli, espertonel settore “Scuola”, che ha fatto darelatore ed ha esposto l’emergenza digitalecome formazione dei docenti eeducazione degli alunni.L’intero discorso si è snodato sulla qualità

oggettiva e soggettiva dei mezzi digitali,ampia la visione delle possibilità e deilimiti: nuovo linguaggio e nuova culturadigitale, dematerializzazione delleinformazione e frammentarietà dellaconoscenza, sistemi obsoleti eapplicazioni ipertestuali. La scuolamultimediale è alle porte ma non siamopreparati a questo genere diinsegnamento. Questo è un punto moltoimportante, perchè dalla maggior partedelle ricerche condotte tra docenti estudenti si evince che uno degli ostacolimaggiori per l’evoluzione scolastica èproprio l’incapacità del docente diadeguarsi a questa rivoluzione, moltospesso perchè il gap generazionale non èfacile da superare, perchè molti insegnantinon conoscono gli strumenti informatici, ilinguaggi di programmazione, ma tantealtre volte perchè non hanno gli strumentigiusti per aggiornarsi, per adeguarsi, permodificare le loro lezioni e contribuire a

una scuola nuova.Dall’altra parte la forte esasperazione deldigitale nella vita sociale degli studenti,blocca la vera crescita e la ricerca dellostudio come formazione, così i natividigitali tendono ad avere uso un usosfrenato del digitale.Ecco il ruolo dell’insegnante, che però ilpiù delle volte non ha adeguatecompetenze, ricordando anche che la legge107 non riporta metodologie diapprendimento, solo linee guida dellanuova scuola.Interessante è stato l’intervento dell’ing.Petricca sul servizio svolto con Pastoraledigitale, nuovo strumento di orientamentodigitale che mi misura in ogni campo, dalcattolico allo sportivo, dal cronaca alcivile.Vogliamo ricordare che l’evento è statotrasmesso in streaming sul canaleLivestream della Pontificia UniversitàAntonianum.

I

Quasi 75mila gli studenti,oltre il 10% sono stranieri

L’avvio del nuovo annoa rischio-caos nel LazioE la risposta del Taral ricorso dei sindacaticontro la cosiddetta«chiamata diretta» dei professori, non è certo che arriviin tempo per l’apertura

Riparte la scuolama sarà «buona»?

DI MIRKO GIUSTINI

l 15 settembre riapriranno lescuole e migliaia di studentitorneranno nelle loro classi. Ma

è tutto pronto per l’apertura delnuovo anno scolastico? Dopo lavisita ad Amatrice, AcquasantaTerme e Arquata del Tronto, ilministro dell’Istruzione hadecretato che docenti e personale

IAta residenti potranno rimanerenelle loro zone, colpite dalterremoto. Nel resto della regionela situazione appare meno chiara.Dopo il ricorso presentato al Tardel Lazio contro la cosiddetta“chiamata diretta” dei professori,Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola,Snals Confsal sono ancora in attesadi risposte ufficiali. Era il 29 agostoscorso quando i sindacati hannosollevato il dubbio giuridico sullacostituzionalità della legge che, aparer loro, lederebbe i dirittiprofessionali degli insegnanti. Iproblemi più urgenti peròriguardano la selezione dei docentie le graduatorie di merito. La provascritta si è conclusa il 28 aprile e,nonostante le 825 commissioni ele 202 sottocommissioni, non tuttigli elaborati sono stati esaminati(ogni compito corretto valeva 50centesimi di stipendio, ndr). Ilportale Tuttoscuola ha calcolatoche solo il 60–70% delle procedureconcorsuali saranno effettivamenteportate a termine entro il 15settembre. Questo vuol dire che

quasi un terzo delle cattedrefiniranno a supplementi annuali oa iscritti delle graduatorie adesaurimento. Con buona pace dichi ha vinto il concorso, ma ancoranon lo sa. Inoltre, dei 71448candidati già esaminati, solo32036 hanno avuto accessoall’orale: il 55,2% è stato bocciato.Sensibile il divarico tra Nord e Sud:l’abbondanza dei promossi nelmeridione porterà necessariamentea degli spostamenti. Il problemariguarda anche i candidati delLazio, in cui si è registrato uneccesso di vincitori. Se il governonon interverrà con unprovvedimento ad hoc, moltiinsegnanti saranno costretti aemigrare dove c’è più richiesta,verosimilmente proprio al Nord.Che gli esaminatori nel centro–sudsiano meno severi? Può darsi, macome spiegare allora che lecommissioni più selettivesembrano essere quelle lombarde,mentre le meno quelle friulane?Probabilmente a incidere è ancheil livello di preparazione dei

candidati. Nei giorni scorsi mediae social network hanno denunciatola gravità degli errori commessidurante la fase scritta. Gli aspirantidocenti hanno sbagliato domandeabbastanza semplici e commessoorrori di grammatica italiana.Situazione tragica se si pensa che iquesiti sono stati somministrati afuturi professori. Senza contareche, per accedere alle prove, icandidati hanno dovuto sudarsil’abilitazione attraverso percorsipost lauream. E poi c’è il problemadelle Graduatorie di Merito. Se iltrend rimane lo stesso, più di23mila posti rimarranno vacanti.Secondo Tuttoscuola le Gmapprovate, a una decina di giornidall’inizio delle lezioni, sono 367,pari al 24,7% delle 1484 previste.In particolare nel centro Italia iltotale delle graduatorie di meritoarriva a 313. Al 6 settembre nesono state approvate 28 (l’8,9%),contro una media nazionale del24,7%. Nel territorio dunque iposti coperti sono 408 (72,7%),mentre quelli vacanti 153 (27,3%).

egli oltre otto milioni distudenti italiani che si

accingono a iniziare un nuovo annoscolastico, quelli del Lazio sono741.633, di cui 23.224 condisabilità. La regione è una delle piùpopolate di giovani alunni, dietrosolo a Lombardia (1.185.662),Campania (920.964) e Sicilia(763.529). Le classi messe a lorodisposizione sono 34.183. A farla dapadrone, con il suo vasto territorio,è la Capitale, che accoglie più di500mila studenti, quasi due terzidel totale. Tra le altre provinceabbiamo Latina con 83.081 ragazzi,Frosinone con 69.392, Viterbo con40.578 e Rieti con 21.515. I bambiniche frequentano le scuoledell’infanzia sono 57.365 a Roma,14.552 Latina, 11.379 a Frosinone,7.455 a Viterbo e 3.620 a Rieti. Nellescuole primarie ce ne sono 179.995a Roma, 25.285 a Latina, 20.596 aFrosinone, 12.607 Viterbo e 6.257 aRieti. Simile la situazione nellescuole medie. Gli studenti cheseguiranno le lezioni di quelleinferiori saranno 112.979 a Roma,16.500 Latina, 13.174 a Frosinone,7.937 a Viterbo e 3.995 a Rieti. Nellescuole superiori ci saranno 175.259iscritti a Roma, 26.744 a Latina,24.243 a Frosinone, 12.579 aViterbo e 7.643 a Rieti. Rispettoall’anno scolastico 2008/2009 siregistra un generale aumento degliiscritti in ogni fase del percorsoscolastico. L’unica eccezioneriguarda l’accesso alle scuolesecondarie di secondo livello. Ottoanni fa i giovani che sceglievano dicontinuare il percorso di formazione

erano 249.048. Nell’annata2014/2015 sono scesi a 246.468. Chefine hanno fatto i duemila ecinquecento studenti di differenza?Calo della natalità e crisi economicasembrano le motivazioni piùprobabili per giustificare questodecremento, ma non sono le sole.Gli studenti con cittadinanzastraniera sono 77.071, con unapercentuale di seconde generazionidel 46,4%. La distribuzione etnicaregistra un 39,4% degli alunni diorigine romena, il 6,7% filippina, il5,7% albanese, il 3,2% moldavi eperuviani e con quote inferiori al 3%polacchi, cinesi, bengalesi,marocchini e ucraini. Gli studentinon italiani sono il 9,3% del totale,una percentuale superiore allamedia nazionale (9,0%). Il datoregionale comprende il picco piùalto della provincia di Viterbo(10,3%) e quello più basso diFrosinone (5,5%). Sotto la medianazionale anche la provincia diLatina con il 7,2%. La loro presenzasi affievolisce proprio nelle scuolesuperiori (7,8%). Le strutture messe adisposizione per la formazione dellenuove generazioni sono più ditremila, divisi in 1.062 scuoled’infanzia, 1.161 primarie, 588scuole medie, 548 superiori, 12convitti e 37 centri territoriali. Intotale i centri di formazione sono3.408. La provincia di Romaovviamente è la più popolata eaccoglie più della metà dellestrutture. Seguono Frosinone con515 istituti, Latina con 389, Viterbocon 244 e Rieti con 204.

(Mi. Giu.)

D

offrire il contributo alla crescitaintegrale delle giovani genera-

zioni, nelle scuole del Lazio, sonopronti anche quest’anno gli inse-gnanti di religione, per oltre due ter-zi di ruolo, che dall’infanzia alla ma-turità garantiscono la possibilità diaggiungere all’offerta formativa lostudio della cultura religiosa.Riguardo i dati di insegnanti e uten-

ti dell’Irc, gli ultimi disponibili risal-gono all’anno scolastico 2014/15 e so-no dislocati per aree geografiche. IlLazio rientra in quella dell’Italia cen-trale, dove a scegliere l’Irc sono in to-tale poco meno di 9 alunni su 10. Inon avvalentisi si attestano comples-sivamente sul 12 per cento (meno del-la cifra del nord ma assai più di quel-la delle regioni meridionali): a non

scegliere religione sono un quinto de-gli studenti delle superiori, circa il 10per cento nelle medie e poco menoin elementari e materne.Riguardo i docenti, per la maggiorparte (oltre il 60 per cento) si tratta didonne laiche; meno del 30 per cen-to i laici uomini, attorno all’1 per cen-to religiose e religiosi e al 5 per cen-to i sacerdoti.

AQuasi il novanta per cento sceglie la religione

Dove nacque il cristianesimo nella diocesi di FrascatiDI ANDREA FIASCO

ella diocesi di Frascati si conservauno dei siti archeologici piùimportanti di tutto il Lazio. Si tratta

dell’antica città di Tusculum, arroccatasulla cima del monte che sovrasta Frascati,sorta, a partire dal tardo Medioevo, dalleceneri dell’antica città latina. Proprio a Tusculum da anni le ricerchearcheologiche condotte dalla Scuola diArcheologia Spagnola in Italia stannopian piano riscoprendo il tessuto urbanodella città antica, tanto che da qualcheanno è stato istituto un parcoarcheologico grazie ai fondi e all’impegnodella Comunità Montana dei CastelliRomani e Prenestini. Una delletestimonianze più interessanti che gli scavihanno recuperato è la chiesa chedominava la rocca della città,

probabilmente dedicata alla SantissimaTrinità, alla vergine Maria e a SanTommaso. Si tratta di un edificio a trenavate che ha restituito centinaia diframmenti di marmi coloratitestimonianza dello splendore dell’aula diculto. La rocca tuscolana infatti fu sededella dinastia dei Conti di Tuscolo, chenel Medioevo dominarono le strategiepolitiche fra Roma e il suburbio.La chiesa è possibile che abbia rivestitoanche il ruolo di cappella di palazzo dellaresidenza dei Conti di Tusculum. La suascomparsa e il suo abbandono, checoinvolse l’intera città, furono dovuti alladistruzione del 1191, quando le ingerenzedella casata sulla scena politica romanacostrinsero Roma a intervenire conl’esercito e a porre fine a questa politicadistruggendo l’abitato. Una delle ultimescoperte venute alla luce nel corso degli

scavi del 2015 è stato il ritrovamento di unsigillo appartenente a papa Alessandro III,il che farebbe pensare che il ponteficespostò qui a Tusculum la curia e il suoquartier generale, durante i disordinigeneratisi con l’elezione dell’antipapaVittorio IV, espressione della famigeratafamiglia romana dei Crescenzi, storicarivale dei Conti di Tuscolo. Della chiesa incima alla rocca tuscolana si conserva pocosul terreno, ma il luogo è straordinario perconoscere le tracce della cristianitàmedievale nelle città intorno a Roma. Quiinfatti si tessero le trame del poterepontificio, espressione delle diversefamiglie che governarono Roma e checercarono di imporre il loro primateromano. Tusculum è comunque un parcoarcheologico a cielo aperto anche grazie alfatto che l’odierna Frascati sorge su unaltro sito, del quale abbiamo già notizie

nel IX con il vescovo Pietro. La chiesa sullarocca tuscolana non sappiamo se abbiaassunto il ruolo di Cattedrale. La diocesituscolana fu una delle sette antiche sedisuburbicarie. Il suo vescovo, attestato findal 269 d.C. col nome di Martius, aveva ilcompito di assistere il Papa nellecelebrazioni del venerdì nella BasilicaLateranense. Le scoperte archeologichetestimoniano come la religiositàaltomedievale nel Lazio antico va ricercatanel cuore delle città che caratterizzavano ilpaesaggio urbano intorno a Roma, sulleacropoli o nei Fori, insomma dentro icentri urbani, mostrando che lapenetrazione all’interno dei luoghi dellavita e della società pagana non fuimmediata ma anzi procedette,soprattutto in alcuni centri, lentamente,finendo però alla fine per imporre la suapresenza e i suoi costumi.

N

Strumenti e finalità del mondo«virtuale»: il corretto uso delle metodologie educative nella scuola e nella vita

Il Lazio quartaregione pernumero distudenti, incalo rispetto al2015–16

l’Irc in regione

L’area archeologica di Tusculumtestimonia come la religiositàaltomedievale nel Lazio anticoviveva nelle città intorno a Roma

2 LAZIOLAZIO dalla regioneDomenica 11 settembre 2016

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che si popola e poisi svuota deivacanzieri di finesettimana. Unaterra affascinante e bella, fecondatadal sangue dei martiri e dalpassaggio dei santi. Una terra alungo deserta e che ora, da centoanni in qua, conosce una nuovavita. Nel volgere dei secoli la presenzadella Chiesa e l’annuncio delVangelo sono stati una radiceculturale e un segno di

consolazione per molti. Una storiain cui si mescolano, come sempreavviene, fedeltà alla grazia ecedimenti al peccato, coraggio nelprogettare e incapacità di custodire.Il testo raccoglie in una sintetica eorganica visione la vicenda diquesta Chiesa, del suo territorio edella gente che l’haabitato. Dalle

l’evento.Venerdì a La Storta la presentazionedel volume sulla diocesi di Porto-Santa Rufina

«Storia di una Chiesa»

DI ROBERTO LEONI

enerdì prossimo alle ore 17presso l’auditorium dellacuria vescovile di Porto–Santa

Rufina sarà presentato il volumePorto–Santa Rufina. Storia di unaChiesa di Annarita Cugini ed EgildoSpada. All’evento, che saràintrodotto dal vescovo Reali, oltreagli autori prenderanno parola lostorico Luciano Osbat e monsignorAmleto Alfonsi, testimone direttodegli ultimi sessant’anni di vitadella diocesi.Il libro, pubblicato lo scorso lugliodalla diocesi, raccoglie anni di studie ricerche archivistiche perricostruire i passaggi fondamentalidella storia bimillenaria di questaChiesa locale. Martiri, papi eimperatori, parroci e vescovi,saraceni e briganti, gente semplice eperbene, grazia e peccato: unalunga galleria in chiaroscuro pernarrare la storia di questa giovane,ma antica diocesi, e custodirne leradici cristiane.La vasta campagna romana, lequiete spiagge del litorale, laperiferia della capitale: sono tre lecomponenti di questo ineditoterritorio, il più vicino alla sede diPietro. Dalla lettura di queste paginerisulta la vocazione ininterrotta neisecoli di terra di approdo percoloro che vengono a Roma avenerare le tombe degli apostoli. Eoggi mosaico di periferie cheaccolgono chi lascia il propriopaese e diventa un nuovo cittadino.C’è poi il litorale semplice e ridente

V

prime comunità cristiane sorte aPortus, la “civitas” cresciuta attornoal porto imperiale di Claudio,all’episcopio di Porto, che sulla viaPortuense incuriosiscequotidianamente i passanti per lesue merlature. Dalle antichebasiliche alle chiese dell’IsolaTiberina. Dal graduale abbandonodel territorio fino alla decadenzadell’età moderna. Per arrivare allarinascita contemporanea.Oggi la diocesi si estende su unasuperficie di circa 2.000 chilometriquadri con una popolazioneresidente di circa 450 mila abitantidistribuita su dieci comuni: Roma(per quanto riguarda la fasciaesterna al Grande raccordo anularedall’XI al XV municipio), e gli altricomuni Castelnuovo di Porto,Cerveteri, Fiumicino, Ladispoli,Riano, Santa Marinella, e parte diAnguillara, Bracciano e Tolfa.Dall’inizio del Novecento questavasta area ha vissuto un nuovoimpulso sociale ed economico conuna crescita urbanistica edemografica che non ha eguali inItalia. La diffusione delle attivitàbalneari ha favorito la formazionedi piccoli borghi sulla costa, oradivenuti popolose città. La terra,incolta per secoli e paludosa, è statariorganizzata dalla riforma agricola,determinando lo sviluppo diagglomerati urbani distribuiti nellacampagna romana. La crescitaesplosiva, e spesso disordinatadella periferia romana, ha prodottodei quartieri che hanno ancorabisogno di trovare una lorosistemazione urbanistica. La genteche vive qui è forse ignara diquanto sia accaduto anche soloqualche decennio fa, soprattuto leultime generazioni.Il libro, nato proprio nell’ambientedella scuola, intende aiutare tutti, apartire dai giovani, a orientarsi

nella vita quotidianaper capire nomi luoghi,storie, fatti e prospettive.«Un lavoro – scrive ilvescovo Reali nellaprefazione – che sipresenta come un passoimportante che,ricostruendo in manieraordinata il percorsosecolare della Chiesaportuense dalle originiai nostri giorni, offreuna prima risposta atante domande che lagente del territorio si

pone, perché leggere la storia diuna Chiesa aiuta a leggere la storiadel luogo sul quale quella Chiesavive ed opera»Chi oggi per scelta o magari perpura casualità si trova a viverequesti spazi potrà trovare in questolibro una ragione per innamorarsidella storia e della geografia diquesta terra in cui deve lasciareanch’egli il segno del suopassaggio, con l’impegno dipartecipare alla costruzione dellagrande casa comune, da cuinessuno si senta escluso.

Casa Madre Veronica spegne tre candelineesteggia tre anni casa Madre Veronica. Il 3 settembre del2013 il vescovo Reali e il direttore Caritas don Emanuele

Giannone inaugurarono a Casalotti questa struttura d’acco-glienza per famiglie in difficoltà. Dalla collaborazione tra leSuore cappuccine del Sacro Cuore e la Caritas Diocesana, è na-ta questa realtà sostenuta con i fondi dell’8xmille.La direzione intrapresa con questo progetto mira a realizzaredei piccoli segni sul territorio diocesano per rispondere allesue criticità offrendo risposte a misura d’uomo.Fino ad oggi una decina di nuclei familiari hanno abitato l’appartamentoper circa quattro mesi ognuno, come prevede il progetto. Ma non si trattasolo di un alloggio. Casa Madre Veronica vuole essere molto di più. La per-manenza è un’azione d’emergenza che fa parte di un percorso di autono-mia per le persone ospitate. Su questo ovviamente non sono mancate dif-ficoltà dovute alle attuali condizioni sociali. Problemi di lavoro o insuffi-cienti capacità economiche delle famiglie ostacolano spesso la possibilitàdi risollevarsi. Eppure questo salvagente concede a tanti di riprendere ariaquando tutto sembra complicato e lo sconforto prevale sull’ottimismo.Per questo la capacità della casa è legata alla consapevolezza delle parrocchiedi essere gli avamposti sul territorio. Ovvero i primi protagonisti delle rela-zioni d’aiuto che conoscono il disagio e individuano le risorse per ridurlo.

Serena Campitiello

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Più di seimila a Isola Sacraa festeggiare la «Provvidenza»

a domenica 28 agosto a domenica 4 settembre si è svolta la65ª festa patronale della parrocchia di Santa Maria Madredella Divina Provvidenza di Isola Sacra a Fiumicino. Il

programma religioso è iniziato domenica 28 agosto con latradizionale sfilata dei carri e trattori delle famiglie contadine delterritorio con la collaborazione dell’Associazione Culturale “Agrodell’Isola Sacra” con la statua della Madonna. Tanti erano gli altarinipreparati lungo il percorso e belli i segni della devozione verso laMadonna. Contemporaneamente è iniziata la settimana dellaMisericordia con le confessioni e la consegna delle immagini dellavergine per la recita del rosario nelle famiglie. La parte religiosa si èpoi conclusa domenica scorsa con la Messa e la processione per levie principali della parrocchia.Le manifestazioni civili hanno avuto un’affluenza incredibile dipersone, nel campo sportivo 50 gazebo, 70 tavoli, 140 panche, 1100sedie: ogni sera pieni. Bella la partecipazione dei volontari, in cento,tra piccoli e grandi, hanno contribuito per far stare bene gli altri.Il parroco, padre Giuseppe Tristaino, nei ringraziamenti della seraconclusiva con oltre seimila presenze, ha detto proprio che l’unionedella comunità e la condivisione sono la ricchezza della parrocchia.

Fabio Romanelli

DCatechisti, coordinatori qualificati

arte sabato prossimoil corso annuale diqualifica per

coordinatori dellaPastorale catechisticaparrocchiale.Si concluderà a metà aprile2017, per tre sabati almese, dalle ore 9 alle12.30.L’iniziativa è promossadalla Pfse “Auxilium” conil sostegno della

P

Conferenzaepiscopaleitaliana e delladiocesi diPorto–SantaRufina. Ilpercorsoprepara

operatori qualificati, capacidi dare il loro contributoper l’animazione, laprogettazione el’accompagnamento nellacatechesi e di offrire unvalido sostegno formativoal gruppo dei catechisti instretta comunione con ilprogetto pastorale dellaChiesa locale.La proposta formativa èrivolta a coloro che hanno

frequentato un corso dibase per catechisti, chehanno ricevuto il mandatoecclesiale e che sono inpossesso di un diploma dimaturità o laurea, oppuresi dispongono ad assumereil compito di coordinare lacatechesi nelle comunitàparrocchiali e adaccompagnare i gruppi dicatechisti nellosvolgimento del loroservizio ecclesiale.È offerta inoltre lapossibilità di frequenzaanche a chi fa parte delleéquipe diocesane dicatechesi o è incaricatodell’annuncio e dellacatechesi nei gruppi

ecclesiali, e a chi, nonpotendo frequentare ilcorso per intero o nonavendo i requisiti richiestiper l’ammissione, intendepartecipare ad alcunimoduli in qualità diuditore. A questi saràofferto un attestato difrequenza.Il corso mira a formarecoordinatori capaci di unapproccio corretto allasacra scrittura, aidocumenti del magistero euna valorizzazione delvissuto ecclesiale, comeespressione diappartenenza filiale allaChiesa. Ma anchecollaborare nella pastorale

parrocchiale eaccompagnare i catechistisingolarmente e attivare egestire la mediazione tral’équipe diocesana dicatechesi e i catechistiparrocchiali.(www.pfse–auxilium.org,www.diocesiportosantarufina.it)

Maria Antonia Chinello

DI SIMONE CIAMPANELLA

iovedì pomeriggio dalle ore 17 il Pellegrinaggio dellaMisericordia sosterà nella casa famiglia Borgo Amigó, lastruttura per minori a Casalotti diretta da padre Gaetano

Greco, terziario cappuccino dell’Addolorata. In occasione della festadella Madonna addolorata la diocesi vivrà la quinta tappa di questabella iniziativa voluta dal vescovo Reali: percorrere un sentieroattraverso le realtà che nel territorio testimoniano ogni giorno l’amoredi Dio ai più fragili. L’incontro si apre con le parole di un ragazzo, uneducatore, un religioso che proporranno la loro esperienza diaccoglienza. Segue la Messa presieduta dal vescovo Reali.Borgo Amigó è da circa vent’anni un forte segno di prossimità. Fuinaugurato nel 1995 come esito di una riflessione sul nuovo processominorile. Negli anni Ottanta si comprese che i minori entrati nelcircuito penale potevano godere di soluzioni alternative alladetenzione. L’idea era quella di offrire occasioni che permettessero airagazzi di riprendere in mano la propria vita. Così fu introdotto ilcollocamento in comunità e la messa alla prova. Borgo Amigóinterpretò queste opzioni attraverso il carisma dei padri amigoniani,ovvero l’idea che solo nella libertà si può imparare la libertà. Non èun vuoto gioco di parole, ma un’affermazione sull’impossibilità dieducare se non attraverso l’adesione del ragazzo a cui è rivolto ilprogetto. Poi nel legame quotidiano con l’educatore egli matura laresponsabilità di quanto commesso e attraverso quest’esperienza èguidato nel riattivare le risorse positive sedate nel suo vissuto.Condizioni sociali e familiari sfavorevoli possono infatti coprirequanto di bello c’è in ognuno. E come riemergono queste possibilità?In questa struttura alla periferia di Roma si parte da unaconsiderazione semplice: vivere uno spazio bello e ordinato. I ragazzisono responsabili della pulizia e del mantenimento della qualità delluogo. Essere capaci di fare qualcosa di bello significa anche essernedegni, cioè essere in grado di custodirlo. E questo lo si fa sempre ingruppo, perché l’esperienza forse principale che molti vivono qui è ilsenso di famiglia. Molti l’hanno dimenticata altri non l’hanno maiconosciuta ma qui possono sentirne il calore.Ma il Borgo, come lo chiamano i ragazzi, non vuole essere una realtàseparata. Anzi da sempre è contraddistinto dall’apertura al territorio.Negli anni sono stati portati avanti differenti progetti incollaborazione con la Caritas diocesana e italiana, per potenziare lacapacità ricettiva e di intervento in un contesto di periferia povero dirisorse per la comunità.

G

Giovedì a Borgo Amigóper incontrare l’accoglienza

il Pellegrinaggio della Misericordia a Casalotti Intervengono gli autori AnnaritaCugini ed Egildo Spada, il vescovoGino Reali, monsignor AmletoAlfonsi e lo studioso Luciano Osbat

Tra i martiri portuensiecondo il martirologio romano il 5 settem-bre ricorre la memoria liturgica di quattro

dei martiri portuensi Aconzio, Nonno, Ercolanoe Taurino. Le notizie sulla loro vita sono fram-mentarie, riguardando i primi secoli del cristia-nesimo. Tuttavia il loro legame con Porto, l’an-tica città cresciuta attorno al porto di Claudio, èaccennato nei racconti riguardanti sant’Aurea esan Censorino. Di Aconzio è tramandato un ri-ferimento a una chiesa a lui intitolata in un do-cumento del decimo secolo. Così di Taurino edErcolano è presente un’iscrizione di Porto in cuivengono indicati come martiri. Le reliquie diNonno, Taurino ed Ercolano furono traslate nel-la chiesa di San Giovanni Calibita nell’isola Ti-berina da papa Formoso, già vescovo di Porto.

S

Dal 17 settembre il corsosostenuto da diocesi e Ceipresso la Pfse «Auxilium»per un servizio competente

Studenti all’Auxilium

L’ingresso della casa famiglia Borgo Amigó La cattedrale e la curia vescovile di Porto–Santa Rufina a Roma

l’8xmille per famiglie in difficoltà

Reali e Giannone

OGGIIncontro Azione Cattolica (Centropastorale diocesano, ore 15–18).Ingresso del nuovo parroco del CorpusDomini, padre Luigi Amato (ore 18)

15 SETTEMBREPellegrinaggio della misericordia aBorgo Amigó (ore 17)

16 SETTEMBREPresentazione del volume “Porto–Santa Rufina. Storia di una Chiesa”(Curia vescovile, ore17)

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PORTO SANTA RUFINA

Pagina a cura di don Giovanni Di Michele Curia diocesana

via del Cenacolo 5300123 Roma

e-mail: posta@diocesiportosantarufina.it www.diocesiportosantarufina.it

Domenica, 11 settembre 2016

L’agenda

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