Post on 01-Jul-2015
transcript
VALUTAZIONE E OSSERVAZIONI NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA
Di Vincenzo Riccio
Osservare il bambino
per programmare gli
interventi
educativo-didattici
nella scuola
dell’infanzia.
Prima bozza
In corso di
completamento
2
Quando e come effettuare le osservazioni e le
verifiche 3
Come effettuare le osservazioni e le verifiche 4
Colloquio con i genitori. 5
Osservazioni generale: dinamiche relazionali 6
Prove oggettivi con i bambini: primo mese di
scuola. 7
Prove oggettivi con i bambini: verifiche trimestrali 8
LINEE DI SVILUPPO DEL BAMBINO: sviluppo
psicomotorio dai 3 ai 4 anni 9
LINEE DI SVILUPPO DEL BAMBINO: sviluppo
psicomotorio dai 4 ai 5 anni 10
LINEE DI SVILUPPO DEL BAMBINO: sviluppo
psicomotorio dai 5 ai 6 anni 11
LINEE DI SVILUPPO DEL BAMBINO: lo
sviluppo del bambino secondo JEAN PIAGET 12
LINEE DI SVILUPPO DEL BAMBINO: lo
sviluppo del bambino secondo LEV SEMENOC
VYGOTSKIJ
19
LINEE DI SVILUPPO DEL BAMBINO: lo
sviluppo del bambino secondo JEROME
SEYMOUR BRUNER
22
3
SCHEMA RIEPILOGATIVO:
TEMPI E MODALITÀ PER LE
OSSERVAZIONI E LE VERIFICHE
CHE COSA QUANDO RIVOLTO A OGGETTI
Colloquio
conoscitivo del
bambino
Inizio anno
scolastico
Con i genitori Scheda guida
Osservazione
ambientale
“dinamiche
relazionali del
bambino”.
Primo mese
dell’anno.
Successivamente
osservazione
occasionale.
Tutti i bambini e alle
persone che
accompagno i bambini,
agli ambienti scolastici,
alle attività.
Scheda guida.
Verifica prerequisiti
educativi e di
apprendimento.
Inizio anno,
primo mese.
Tutti i bambini. Schede di
osservazione.
Verifica andamento
scolastico.
Ogni tre mesi:
fine novembre;
fine febbraio,
metà maggio.
Tutti i bambini. Schede di verifica.
Disegno da: www.asilonidolaculla.it
4
COME EFFETURARE LE OSSERVAZIONI E LE VERIFICHE
NOTE.
La verifica di maggio dovrebbe servire per predisporre la relazione
da inviare alla scuola primaria.
ma anche per dare indicazioni ai genitori che volessero anticipare
l’obbligo scolastico.
L’anticipo di bambini che entro gennaio non compiono i 6 anni è
DA SCORAGGIARE.
Vedi scheda di valutazione sui pro e contro sull’anticipo scolastico.
Per fare una buona osservazione del bambino occorre
necessariamente sapere:
CHE COSA OSSERVARE,
COME,
E I PARAMENTRI DI RIFERIMENTO,
conoscere cioè le fasi di sviluppo e di crescita del
bambino nelle diverse aree di apprendimento della scuola
dell’infanzia.
Valutare senza conoscere le fasi di sviluppo e di apprendimento del
bambino è pericoloso, meglio non farlo.
Osservare, valutare senza conoscere il retroterra di sviluppo del
bambino (l’ecosistema famiglia e ambientale) è fuorviante
soprattutto nei casi di bambini fragili o a rischio.
COLLOQUIO APPROFONDITO E ANALITICO
CON I GENITORI DELBAMBINO.
NON SI PUÒ OSSERVARE O CONOSCERE IL
BAMBINO SENZA UN APPROFONDITO
COLLOQUIO CON I DUE GENITORI.
PRIMA FASE
COLLOQUIO CON I
GENITORI
Usare una scheda che faccia da guida al colloquio.
ATTENZIONE:
Compito del docente non è quello di diventare “un
amico” del genitore.
Mantenere il proprio ruolo professionale
Si dia del Lei, il tu è pericoloso.
Evitare atteggiamenti di approfondimento di aree che
non sono di competenza del docente.
Il docente non è uno psicologo.
Il colloquio ha l’obiettivo di conoscere lo stato evolutivo del
bambino/a, verificare la presenza di eventuali patologie che possono
incidere sull’andamento scolastico, verificare la presenza di allergie,
intolleranze, ecc.
Vedi Schede
da 1,1 a 1,5
NOTA.
Al colloquio va dedicato un momento specifico in un ambiente,
anche di classe, ma che rispetti la privacy; va fatto davanti ad una
scrivinia.
Il colloquio e l’ambiente devono essere professionali.
Non banalizzare l’incontro.
Dedicare uno specifico spazio all’osservazione
spontanea del bambino in momenti diversi della
giornata:
A scuola in tre momenti diversi:
a) gioco spontaneo,
b) attività strutturate,
c) mensa
SECONDA FASE OSSERVAZIONE RELAZIONALE
DEL BAMBINO
Usare la scheda 2 per l’osservazione.
Questa osservazione serve ad avere una conoscenza dell’ecosistema
relazionale del bambino in contesti e momenti diversi.
Vedi Scheda 2
Presentazioni di specifiche attività per verificare il
livello evolutivo del bambino rispetto ad alcuni
prerequisiti necessari nella scuola dell’infanzia.
TERZA FASE OSSERVAZIONE
PREREQUISITI SCOLASTICI
Usare le schede strutturate per le diverse
aree.
ATTENZIONE:
Compito del docente non è quello di
valutazioni diagnostiche o definire un
tracciato psicologico del bambino,
ma quello di osservare le competenze del
bambino per meglio definire la
programmazione educativo-dadattica,
condividendo tali osservazioni con
genitori al momento dei colloqui.
Questo tipo di rilevamento ed osservazione rappresenta il momento
critico del lavoro del docente/i, giacché la valutazione che deriva
condiziona la programmazione e gli interventi educativo/didattici
da mettere in atto. Vedi Scheda
allegata 3
Verifica dei progressi realizzati dal bambino in
uno specifico arco di tempo.
Tale verifiche andrebbero realizzate ogni tre mesi.
QUARTA FASE OSSERVAZIONE VERIFICA
TRIMESTRALE
Usare specifiche schede o procedure di
verifica.
Le verifiche sopra indicate dovrebbero rappresentare la base per il colloquio
di comunicazione ed interscambio con i genitori sull’andamento didattico
con il bambino. Anche tali incontri andrebbero tenuti ogni tre mesi.
Il colloquio di verifica con i genitori deve essere l’occasione per consegnare
anche oggetti (disegni, collage, ecc.) elaborati dal bambino.
Predisporre una cartellina con un campionario significativo degli oggetti.
Non consegnare decine di lavori. Più sono i lavori meno si valorizzano.
Vedi Scheda
allegata 4
Usare come sistema di
archiviazione dei lavori e
delle attività una fotocamera
digitale e preparare un CD
ROM.
9
LINEE DI SVILUPPO PSICOMOTORIO
dai 3 ai 4 anni
PSICOMOTRICITA’:
Orientamento-temporale
Capacità da parte del bambino di
comprendere le relazioni
temporali e casuali intercorrenti
tra eventi che si svolgono in
successione: prima-dopo, prima-
adesso-dopo,ecc
PSICOMOTRICITA’:
Orientamento-spaziale
Prendere consapevolezza che gli
oggetti, i diversi elementi
dell’ambiente,se stessi e il
proprio corpo sono correlati gli
uni rispetto agli altri secondo
rapporti topologici:dentro-fuori,
sotto-sopra, avanti-indietro,
vicino-lontano,ecc.
PSICOMOTRICITA’:
Schema corporeo
La consapevolezza che il
bambino assume sul proprio
corpo:di quali e quante parti è
formato, a cosa servono le
diverse parti del corpo, a livello
motorio, grafico e mentale
PSICOMOTRICITA’:
Lateralizzazione
Come il bambino acquisisce la
consapevolezza che il suo corpo è
costituito da due parti
simmetriche e che è portato ad
usare in modo dominante un lato
del corpo: destro o sinistro
MOTORIA
Dimensioni evolutive DIMENSIONE
Salgo e scendo
le scale,ma
quando ho un
po’ di paura
allora le scendo
un po’ male
Comincio a saper lanciare la
palla verso un compagno però
quasi sempre sbaglio e lui la
deve rincorrere
So costruire
una torre con
dei pezzi di
costruzioni,
però devo
guardare
quella
costruita da un
altro
Per prendere
la matita, i
colori, il
cucchiaio e le
cose in genere
uso quasi
sempre la
stessa mano
Anche quando
gioco a pallone
uso quasi
sempre lo stesso
piede,
naturalmente
quando riesco a
colpire il
pallone
Se faccio il gioco del
cannocchiale uso quasi
sempre
lo stesso
occhio
Quando disegno un
omino faccio un
testone enorme con
gli occhi e la bocca
grandi. Le braccia e
le gambe, se mi
ricordo, le attacco
dove capita.
Sono diventato grande: so dire
come mi chiamo e se sono maschio
o femmina
Pensate so dire il nome delle
parti del mio corpo, se mi
impegno riesco a dire quante
bocche e nasi ho
E’ facile, quella scatola è aperta,
l’altra è chiusa; ma so anche che
vuol dire sotto e sopra
… vicino e lontano, lungo e corto
… davanti e dietro e di
fianco, sono proprio bravo
Mamma crede che non capisca
quando dice:”Prima devi mangiare
e dopo giocare”, io capisco …
Ma io so che vuol dire prima e
dopo solo che non mi va di
aspettare perché ho sempre voglia
di giocare
Solo quando la mamma mi
promette qualcosa di veramente
importante riesco ad aspettare,
ma giusto un momento
Comincio a saper lanciare la
palla verso un compagno però
quasi sempre sbaglio e lui la
deve rincorrere
APERTO
CHIUSO
LONTANO
VICINO
DIETRO
DAVANTI
VOGLIO
PRIMA LA
CARAMELLA
NO!
L’AVRAI
DOPO … VA
BENE
NASO,
MANI,
BOCCA
MI
CHIAMO
MARIO
ROSSI E
SONO UN
MASCHIO
10
dai 4 ai 5 anni
PSICOMOTRICITA’:
Orientamento- temporale
Capacità da parte del bambino di
comprendere le relazioni
temporali e casuali intercorrenti
tra eventi che si svolgono in
successione: prima-dopo, prima-
adesso-dopo, ecc.
PSICOMOTRICITA’:
Orientamento-spaziale
Prendere consapevolezza che gli
oggetti, i diversi elementi
dell’ambiente, se stessi e il
proprio corpo sono correlati gli
uni rispetto agli altri secondo
rapporti topologici: dentro-fuori,
sotto-sopra, avanti- indietro,
vicino-lontano,ecc.
PSICOMOTRICITA’:
Schema corporeo
La consapevolezza che il
bambino assume sul proprio
corpo:di quali e quante parti è
formato, a cosa servono le
diverse parti del corpo, a livello
motorio, grafico e mentale
PSICOMOTRICITA’:
Lateralizzazione
Come il bambino acquisisce la
consapevolezza che il suo corpo
è costituito da due parti
simmetriche e che è portato ad
usare in modo dominante un lato
del corpo: destro o sinistro
MOTORIA
Dimensione evolutive DIMENSIONE
Sono padrone
del corpo, so
stare in
equilibrio su
di un piede
per 6-7
secondi
Infilo un filo in un ago da ricamo
Calcio sempre con lo stesso piede L’occhio dominante è lo stesso
Comincio a dire quante mani e
quanti occhi ho
So chiamare le varie parti del
corpo in modo sempre più
preciso, anche le più piccole
Prendo gli oggetti sempre con la
stessa mano
Disegno un omino sempre con la
testa grande, occhi, bocca, naso e
un corpo
Copio un cerchio, una croce, un
quadrato
Copio un cerchio, una croce,
un quadrato e anche un
triangolo seppure in modo
deformato
So anche dipingere una pallina
dentro o fuori di un cerchio,
sotto e sopra un tavolo o
davanti e dentro una casa
So dire guardando le figure
quel che è successo prima e
quel che è successo dopo
DENTRO
MANI POLLICE
DOMANI
SONO
STATO
AL
CINEMA
Uso le forbici con una certa
destrezza:non so seguire un
percorso obbligato
Comincio a usare le parole ieri,
domani, l’altro giorno ma non le
capisco molto
LINEE DI SVILUPPO PSICOMOTORIO
11
dai 5 ai 6 anni
PSICOMOTRICITA’:
Orientamento-temporale
Capacità da parte del bambino di
comprendere le relazioni
temporali e casuali intercorrenti
tra eventi che si svolgono in
successione:prima-dopo, prima-
adesso-dopo, ecc.
PSICOMOTRICITA’:
Orientamento-spaziale
Prendere consapevolezza che gli
oggetti, i diversi elementi
dell’ambiente, se stessi e il
proprio corpo sono correlati gli
uni rispetto agli altri secondo
rapporti topologici: dentro-fuori,
sotto-sopra, avanti-indietro,
vicino-lontano, ecc.
PSICOMOTRICITA’:
Schema corporeo
La consapevolezza che il
bambino assume sul proprio
corpo: di quali e quante parti è
formato, a cosa servono le
diverse parti del corpo, a livello
motorio, grafico e mentale
PSICOMOTRICITA’:
Lateralizzazione
Come il bambino acquisisce la
consapevolezza che il suo corpo
è costituito da due parti
simmetriche e che è portato ad
usare in modo dominante un lato
del corpo:destro o sinistro
MOTORIA
Dimensione evolutive DIMENSIONE
Uso bene la matita
Sono coordinato nei
movimenti, riesco a fare il
salto in lungo
Mi allaccio le stringhe delle
scarpe da solo
Su me
stesso
distinguo
la destra
dalla
sinistra …
… ma mi confondo se devo
riconoscere la mano alzata di
una persona che mi sta davanti
So dire se un oggetto è a destra o
a sinistra
Ormai sono diventato
bravissimo nel dominare le
varie parti del corpo
Adesso so anche dire quante dita
ho in una mano e in tutte e due
Nel riprodurre un disegno
mantengo le distanze tra le figure
Copio bene le figure geometriche So dire dove abito
So dire la mia età
So usare in modo giusto i
concetti di ieri, oggi, domani
So riordinare una serie di
vignette
LA PALLA
E’ A
DESTRA
Nel disegno dell’omino disegno
tutte le parti
MANI,
DITA ..
ABITO IN
VIA ASTI
N. 33 AL
II° PIANO
UNA MANO
5 DITA,
2 MANI
10 DITA
HO 5
ANNI
LINEE DI SVILUPPO PSICOMOTORIO
dai 2 AI 6 ANNI
LINEE DI SVILUPPO DEL LINGUAGGIO
ETA’ MODALITA’ ESPRESSIVA COMPRENSIONE CONOSCENZA
6-7 mesi Intonazione, melodia. Iterazione sillabica:
papapa -dadada
Pianto differenziato.
Inizio Vocalizzi
Dimostra di sapere attraverso
gesti: offre, indica, prende, ecc.
9-13 mesi Usa prime parole in modo personalizzato.
Lallazione comunicativa. Fase inziale
dell’imitazione.
Comprende tra 75 e 300
parole
Usa le parole per indicare
padre/madre/cibo.
I fonemi si caricano di
significato affettivo ed
indicativo: servono sia per
esprimere sentimenti che per
indicare un oggetto specifico.
18 mesi Appaiono le prime parole. Interiezioni,
esclamazioni, parole inventate rappresentano
il patrimonio espressivo del bambino.
2 anni Il bambino parla in terza persona. Usa circa
200 parole in modo . Usa parole frase (una
parola al posto di una frase); frase nucleare: 2
parole per una frase (mamma là)
Comprende tra 300 e 650
parole
Tra i 2 e 3
anni
Usa circa 800 parole. Frase nucleare espansa
(soggetto-verbo-oggetto) coordina due frasi,
usa genere, plurale, articoli, aggettivi,
pronomi.. E’ il periodo della prima persona
«IO». Il linguaggio è telegrafico
Comprende il significato
di sopra/sotto,
davanti/dietro.
Comprende frasi che si
riferiscono ad oggetti e
situazioni, anche non
presente visivamente.
L’arricchimento linguistico è
legato al livello di stimolazione
e di comunicazione
dell’ambiente che lo circonda:
fa miliare, scolastico.
3-4 anni Il periodo dei perché. Comincia
l’assimilazione delle forme grammaticali e
sintattiche. Arricchisce il vocabolario
attraverso l’incessante chiedere.
La comprensione diventa
sempre più estesa.
4-5 anni Usa circa 2000 parole. Usa frasi subordinate,
forme interrogative, forme passive.
5-6 anni
Si dice per definizione che un bambino ha problemi di linguaggio quando per una qualunque causa egli presenti un ritardo significativo nella
espressione e/o comprensione linguistica rispetto ai bambini di pari età.
Dai 3-4 anni in poi il bambino dovrebbe raggiungere una normalità espressiva. Tale sviluppo dipende più di ogni altro momento dalla
stimolazione dei genitori e dalla situazione ambientale. Il modello linguistico dei genitori, la frequenza serena della scuola materna, il
feedback affettivo e verbale con i genitori, rappresentano fattori catalizzatori di questa maturità verbale.
Il bambino diventa capace di padroneggiare strutture linguistiche complesse, come l'uso dell'imperativo, del condizionale, ecc. La
progressiva comprensione e produzione delle frasi interrogative manifesta la maturazione del linguaggio.
A rilento invece procede l'apprendimento delle frasi negative rispetto a quelle affermative, pur sottolineando che nella fase olofrastica il
bambino esprime normalmente la sua volontà negativa e il suo rifiuto.
LINEE DI SVILUPPO DEL LINGUAGGIO
Che cosa si deve osservare nel processo di
comunicazione tra bambini, bambino adulti?
CIAO, GIOCHI CON LE
BOLLE CON ME?
ASPETTO ESPRESSIVO
ARTICOLATORIO.
Corretta pronuncia delle
parole e scorrevolezza e
ritmo della frase. Struttura
della frase.
PALLI ME? (Parli con
me?)
Ma che dice,
non ho capito
niente.
ASPETTO SEMANTICO
E CONOSCITIVO.
Le parole conosciute e
cariche di significato per il
bambino.
Ricchezza lessicale.
Sia a livello espressivo,
quelle che usa, che a livello
ricettivo, quelle che
comprende.
I bambini conoscono molte
più parole di quelle che
usano.
ASPETTO
RELAZIONALE
Capacità del bambino di
utilizzare la comunicazione
verbale per stabilire
rapporti, chiedere e dare
spiegazioni, raccontare.
IO TUTTI I GIORNI USO IL
TELECOMANDO AD
INFRAROSSI DELLA TV.
Infrarossi! E che
vuol dire.
CIAO, IO SONO MARIO,
VUOI GIOCARE CON ME?
GIOCHIAMO CON LA MIA
SUPER AUTO.
CHE BELLO! ME LA
FAI GUIDARE?
SCHEDA:
COLLOQUIO CON GENITORI
ANAGRAFICA BAMBINO/A
C. N.
Nato a Il
Residente a Via
Vive con (2 Genitori. M o P se separati)
IN CASO DI NECESSITÀ SI È AUTORIZZARE A CHIAMARE
TEL DI (indicare referente)
TEL DI (indicare referente)
TEL DI (indicare referente)
TEL DI (indicare referente)
EVENTUALI AVVERTENZE SANITARIE E DI TRATTAMENTI DI CUI TENER CONTO A SCUOLA
Assume particolari farmaci che richiedono particolari precauzione a scuola?
(SI/NO
Se SI, indicare precauzione da osservare a scuola
Presenta ALLERGIE che richiedono particolari precauzione a scuola? (SI/NO
Se SI, indicare tipo allergie e precauzione da osservare a scuola
Presenta particolati MALATTIE O PATOLOGIE che richiedono particolari precauzione a scuola? (SI/NO
Se SI, indicare tipo allergie e precauzione da osservare a scuola
Ci sono altre notizie riguardanti il bambino/a che la scuola dovrebbe conoscere e che possono influire
sull’andamento scolastico, o sullo stato di salute del bambino/a a scuola?(SI/NO
Se SI, indicare quali
Firma del dichiarante/i
SCHEDA:
COLLOQUIO CON GENITORI
ANAGRAFICA GENITORI: PADRE
C. N.
Nato a Il
Residente a Via
Convivente Lavoro
note
ANAGRAFICA GENITORI: MADRE
C. N.
Nato a Il
Residente a Via
Convivente Lavoro
note
ANAGRAFICA FRATELLI/SORELLE N. FRATELLI N. SORELLE
1) (C/N)_____________________________________Età_______ SCUOLA_________________
2) (C/N)_____________________________________Età_______ SCUOLA_________________
3) (C/N)_____________________________________Età_______ SCUOLA_________________
4) (C/N)_____________________________________Età_______ SCUOLA_________________
ALTRI CONVIVENTI
1) (C/N)_____________________________Età_______ PARENTELA_______________________
2) (C/N)_____________________________Età_______ PARENTELA_______________________
3) (C/N)_____________________________Età_______ PARENTELA_______________________
SCHEDA:
COLLOQUIO CON GENITORI
ANAGRAFICA NONNI PATERNI
C. N.
Vivente Età
note
C. N.
Vivente Età
no
nno
no
nna
ANAGRAFICA NONNI MATERNI
C. N.
Vivente Età
note
C. N.
Vivente Età
no
nno
no
nna
ANIMALI IN CASA
1) CHE ANIMALE NOME
RAPPORTO DEL B CON ANIMALE
1) CHE ANIMALE NOME
RAPPORTO DEL B CON ANIMALE
SCHEDA:
COLLOQUIO CON GENITORI
CON CHI PASSA DI SOLITO LA GIORNATA IL BAMBINO
1) (C/N)_____________________________Età_______ RUOLO____________________________
1) (C/N)_____________________________Età_______ RUOLO____________________________
(distinguere mattino/pomeriggio/sera)
ATTIVITÀ SVOLTE LA BAMBINO (PALESTRA, PISCINA, ECC.)
1) Tipo di attività
Livello di interesse
2) Tipo di attività
Livello di interesse
GIOCHI PREFERITI DEL BAMBINO
(indicare tipo di giochi , con li fa e dove, Indicare gioco preferito)
INTERESSI TELEVISIVI
(Chiedere quali sono le trasmissioni televisive preferite, quando guarda la TV e con chi)
note
EVENTUALI INTERESSI PER VIDEOGAMES
(Chiedere quali sono le trasmissioni televisive preferite, quando guarda la TV e con chi)
SCHEDA:
COLLOQUIO CON GENITORI
LINEE DI SVILUPPO
DEL BAMBINO/A
DEAMBULA IN MODO
COORDINATO
SALTA, CORRE
(in modo coordinato)
VA IN BICI
COORDINAZIONE
FINE.
MANO DOMINANTE
CONTROLLO PIPÌ
CONTROLLO CACCA
ALIMENTAZIONE
(cosa mangia)
SONNO
(quanto dorme, regolare,)
MNGIA DA SOLO
VESTE DA SOLO
(cosa sa fare)
Mettere crocetta se
tutto normale
Indicare eventuali
osservazione
A
U
T
O
N
O
M
I
E
C
O
O
R
D
I
N
A
Z
I
O
N
E
SCHEDA:
COLLOQUIO CON GENITORI
LINEE DI SVILUPPO
DEL BAMBINO/A
VERSO CHE ETÀ HA DETTO
PRIME PAROLE
LEPRIME FRASI IN QUAL
ETÀ LE HA UTILIZZATE
USA IL LINGUAGIO IN
MODO ADEGUATO
PRONUNCIA IN MODO
GIUSTO LE PAROLE
HA BUONA
COMPRENSIONE DELLE
PAROLE, DELLE FRASI
ATTENZIONE
MEMORIA
SI RENDE CONTO DEI
PERICOLI
QUALI SONO GLI
INTERESSI DEL
BAMBINO/A
SA USARE IL TECOMANDO
TV
IN CASA CONOSCE IL
POSTO DEGLI OGGETTI.
Mettere crocetta se
tutto normale
Indicare eventuali
osservazione
C
O
G
N
I
T
I
V
I
T
A
’
L
I
N
G
U
A
G
G
I
O
20
SCHEDA DI OSSERVAZIONE DELLE
RELAZIONI INTERPERSONALI
Integrato nel
gruppo e leader
Integrato nel
gruppo gregario
Non ancora integrata, fase
esplorativa di inserimento,
È attratto dal gruppo.
Non ancora integrato, fase di
osservazione aspetta di
essere accettato. Ha timore
del gruppo.
Non è integrato. Rifiuta il
gruppo. E’ lui che si isola,
Il gruppo lo accoglierebbe.
Non integrato, è il gruppo
che lo rifiuta. Lui vorrebbe
integrarsi.
Integrato in un piccolo
sottogruppo. Cerca
sempre gli stessi
compagni
Integrato. Tende ad avere
rapporti esclusivi solo
con un compagno/a in un
piccolo sottogruppo.
Data osservazione Tempo osservazione
dalle ore
Alle ore
Luogo di osservazione
(classe, palestra, ecc.)
Osservatore
Se il bambino/a presenta difficoltà di inserimento ripetere osservazione più volte, in ambienti diversi e in diverse attività
Nei rettangoli scrivere proprie osservazioni. (Fare fotocopie o stampare modulo di osservazione.)
Nel rettangolo in basso a destra l’osservatore potrà personalizzare l’osservazione disegnano i pallini (alunni).
n
o
t
e
n
o
t
e
n
o
t
e
Mettere la crocetta nel quadratino tratteggiato, scrivere breve osservazione nello spazio «note». Nel riquadro in basso a des tra è possibile
personalizzare l’osservazione
21
FANTASIA E CREATIVITA’
RAZIONALITA' E FANTASIA POSSONO COESISTERE?
Sicuramente sì: non solo coesistono, ma si integrano
in un costante processo che facilita e promuove i due
tipi di pensieri:
La fantasia supporta la
razionalità nel
raggiungimento dei suoi
obiettivi, anzi la facilità
“proponendo” percorsi
creativi,alternativi, nuovi,
originali. E’ la fantasia al
servizio della ragione.
La razionalità supporta la
fantasia: la conquista del
pensiero logico, facilita l'uso
della “non logica” della
fantastica.
Si pensi, come già detto, alle
scoperte ed invenzioni che
nascono proprio dal supporto
dell'immaginazione fantastica.
Si pensi all'invenzione di favole,
filastrocche, ecc. che si generano proprio
da un uso "consapevole" delle
non regole della fantasia in
contrapposizione con le regole della
logica..
Jean Piaget
Lev Semenoc
Vygotskij
Jerome Bruner
22
Ogni età è caratterizza da un proprio modello di pensiero, di logica, di
emotività, di affettività; e queste fasce di età sono state studiate e definite
con denominazioni di tipo psicologico:
Prima infanzia (da 0 a 2 anni)
Seconda infanzia (da 3 ai 6 anni)
Fanciullezza (o terza infanzia) (da 6 ai 12 anni)
Preadolescenza (da 12 anni fino alla pubertà)
Adolescenza (dalla puberà a 18 anni)
Età adulta (da 18 a 65 anni)
Terza età (da 65 anni in poi).
E ognuna di esse è caratterizzata da un proprio modo di rapportarsi,
comprendere, elaborare, reagire, introiettare le proprie ed esterne
esperienze.
L’incontro con i “diversi mondi” del reale e dello psichico è diversamente
vissuto nelle diverse fasce di età.
PRIMA (0-2)
E SECONDA INFANZIA (3-6)
É ormai evidenza scientifica, ma anche consapevolezza comune, il riconoscere che il bambino
piccolo ha delle sue “regole” particolari per scoprire, conoscere, elaborare, manipolare le
esperienze che vive.
Usando un termine psicologico si dice che il bambino usa un pensiero prelogico, con delle
regole di elaborazione ed organizzazione dei dati e delle informazioni che non sono confrontabili
con quelle usate dagli adulti.
22 FANTASIA E CREATIVITA’ SCHEDA
Considerazioni preliminari.
MA VEDIAMO CHE COSA CI POSSONO DIRE I NOSTRI ESPERTI PSICOLOGI.
23
FANTASIA E CREATIVITA’ SCHEDA
Jean Piaget MI VUOI
INTERVISTARE?
VA BENE. COSA
PENSO DEI
BAMBINI?
I bambini sono meravigliosi. E’ grazie ai miei figli che ho capito il loro modo di pensare.
E’ tutto molto semplice. Basta ascoltarli, guardarli con i loro occhi, e il gioco è fatto. Loro
non pensano come noi. Per loro tutto è più semplice. Però senza il loro pensiero non si
diventerebbe mai grandi. Questa è la prima cosa che ho capito: l’uomo per maturare
deve attraversare delle fasi di sviluppo diverso. Io ne ho indicate 4, ma potrebbero
essere di più.
Nella prima fase di sviluppo, quella più semplice, che io ho chiamato
SENSOMOTORIA, il bambino pensa con la bocca, con le mani, con il movimento. In
questo periodo, che va fino ai 2 anni e mezzo il bambino pensa attraverso il movimento,
scopre il mondo attraverso il fare. Guai a non farlo muovere, giocare, gattonare!
Sarebbe una vera violenza. Mi vengono i brividi a pensare come una volta i bambini
venivano fasciati credendo che così sarebbero cresciuti forti e dritti; sembravano delle
piccole mummie. Brrr.!... E’ stato un periodo terribile per i bambini.
E intanto, mentre si misurano con il mondo attraverso spintoni, cascatoni, giochi di
movimento, la rottura di oggetti e tante altre cose, i bambini cercano di spiegare il mondo,
le loro sensazioni ed emozioni, usando un tipo di pensiero particolare, che io ho chiamato
PREOPERATORIO; un pensiero diverso da quello di noi adulti. Il pensiero dei bambini
somiglia di più al pensiero dei primitivi . L’animismo è uno degli aspetti del pensiero del
bambino che più colpisce: gli oggetti, ma anche la luna , le nuvole, sono animate, “pensano
e agiscono”. Gli eventi, le azioni non sono regolate dai rapporti di causa-effetto. Nel mondo
del bambino l’acqua può allo stesso tempo entrare nella bottiglia o uscire da questa senza
essere capovolta. Il pensiero del bambino è il regno dove tutto è possibile, anche
l’impossibile, e quello che è vero in un momento subito dopo può essere cambiato nel suo
esatto contrario. Questo tipo di pensiero è tipico del pensiero fantastico.
E’ per questo che le favole, le fiabe hanno una così forte attrazione per i bambini.
L’intervista virtuale
24
FANTASIA E CREATIVITA’
RAZIONALITA' E FANTASIA POSSONO
COESISTERE?
SCHEDA
Jean Piaget
Proprio le sfide! Io le ho chiamate così proprio perché il bambino cresce, si sviluppa,
scopre il mondo grazie alle continue sfide che deve affrontare e superare. La sfida è
rappresentata dalla difficoltà, dall’ostacolo che il bambino incontra lungo il suo
cammino. E di ostacoli, di sfide troppe ne dovrà affrontare! E’ per questo che i grandi lo
devono addestrare, abituare a superare le difficoltà nel modo giusto.
E il modo giusto si realizza rispettando due regole fondamentali:
Uno. Le sfide, le difficoltà , non debbono essere eccessive, superiori alle capacità di
superarle da parte del bambino. Se al bambino sono presentate sfide eccessive il
bambino non le affronta, le evita. RICORDATE, lo dico ai genitori, agli educatori, i
bambini di successo sono quelli che sono stati abituati a superare sfide superabili in
modo graduale e con gioia.
E questa è la secondo regola: le sfide , gli ostacoli presentati al bambino nei primi
anni di vita, devono essere automotivanti e autogratificanti. Il superarle deve contenere
in sé la gratificazione. Come è possibile? Pensateci bene e da soli troverete tanti
esempi. Per aiutarvi vi faccio l’esempio di un novello sciatore, ma vale per tutti gli sport.
Per migliorare il proprio stile, imparare a sciare senza cadere, raggiungere traguardi
significativi, ha bisogno di superare continue e graduali sfide. Se venisse messo
all’inizio su una pista nera, ripetutamente, il risultato sarebbe il suo abbandono, nella
migliore delle ipotesi; nelle peggiore finirebbe in ospedale.
Tutto qua, la cosa è semplice. Il bambino scopre, conquista il mondo attraverso
continue sfide che richiedono continui accomodamenti. L’esempio che faccio sempre è
quello della digestione. Per crescere il bambino ha bisogno di mangiare cibo, quindi lo
deve ASSIMILARE attraverso la digestione. Quando poi si introduce un alimento
nuovo all’inizio il bambino è un po’ schizzinoso, si deve abituare al nuovo cibo; si dice
che deve ACCOMODARSI a questa novità. Quando lo ha ormai accettato, quando lo
gusta come gli altri cibi, il bambino si è ADATTATO al nuovo alimento: ha fatto una
nuova conquista.
Il cibo dell’apprendimento dei bambini sono le sfide motivanti, il gioco, l’attività motoria,
nel rispetto sempre del suo modo di pensare; anzi, meglio ancora, occorre imparare a
pensare con il suo pensiero.
Gli schemi appresso riportati dovrebbero essere un aiuto a chiarire quanto fin qui detto,
almeno spero!
L’intervista virtuale UN’ALTRA COSA
IMPORTANTE E’
IL NUTRIMENTO.
BISOGNA NUTRIRE I
BAMBINI. IL PRIMO
NUTRIMENTO E’ IL
LATTE MATERNO, MA IL
SECONDO, NON MENO
IMPORTANTE, SONO LE
SFIDE.
25 IL PROCESSO DI ADATTAMENTO:
dall’assimilazione all’accomodamento
Il bambino impara ad adattarsi all’ambiente attraverso un processo che prevede una fase in cui
utilizza uno SCHEMA (un comportamento, una competenza),che già conosce, che già
padroneggia, per esplorare, manipolare un nuovo oggetto; che essendo nuovo (quindi un po’ più
difficile da usare) richiede per essere utilizzato, delle nuove capacità rispetto a quelle già
possedute.
A questo punto il bambino, attraverso una serie di prove, di tentativi, cercherà di adattare il proprio
schema, quello che già padroneggia, alla nuova situazione.
Quando avrà raggiunto tale accomodamento il bambino sarà in grado di manipolare, prendere,
gestire, il nuovo oggetto.
Si è realizzato l’ADATTAMENTO, e allo stesso tempo il bambino ha elaborato un nuovo schema di
comportamento, più raffinato e più adatto ad affrontare l’ambiente.
Il bambino
appena nato
possiede una
serie di schemi
innati (comportamenti,
abilità, competenze)
che
immediatamente
usa per
soddisfare i
propri bisogni
Schema
suzione
Che usa per:
Succhiare il latte,
Questo è una schema
semplice, unitario.
Schema
prensione
Poi anche
per
“conoscere il
mondo”
Porta tutto in
bocca. Uno
schema
diventa
Mobile:
quando viene
applicato
(usato)
per stimoli
diversi e in
occasioni
diverse
Che usa per:
afferrare,
Questo è una schema
semplice, unitario.
Poi anche
per “afferrare
tutto”
Estendere lo schema della prensione a tutti gli oggetti non vuol dire che il risultato del prendere
sia immediatamente adeguato.
All’inizio la prensione degli oggetti è goffa, solo dopo molti tentativi e con il passare dei mesi
riuscirà ad afferrare in modo adeguato oggetti di forma, peso, dimensione diversa.
LO SCHEMA INIZIALE SI E’ EVOLUTO.
Schema
locomozione
Che usa per:
Muoversi, spostarsi
Questo è una schema
semplice, unitario.
Poi anche
per
strisciare,
gattonare,
ecc.
25 FANTASIA E CREATIVITA’
SCHEDA
26
Schema prensione
1
Il b. sa afferrare bene un
oggetto piccolo e
rotondo. Si dice che
l’oggetto è ASSIMILATO.
Voglio afferrare quel
cubo, ma non ci
riesco, come faccio?
Il bambino prova tante volte nel tempo.
Si avvede che lo schema della prensione che usa è
inadeguato. A questo punto modifica lo schema lo
ACCOMODA al nuovo oggetto, fino a quando il nuovo
schema che si è creato non soddisfa in pieno il
bambino. Si è formato un nuovo schema che è più
raffinato e complesso di quello precedente.
Nuovo Schema prensione
2
Il nuovo schema si
perfeziona fino a
diventare uno schema
ASSIMILATO, cioè il
bambino lo usa in modo
spedito, inconsapevole,
senza più nessuno
sforzo.
Nuovo Schema Prensione
3
Nuovo Schema prensione
4
SFIDA
(2 prendere
un bicchiere)
SFIDA
(3 tagliare)
SFIDA
(1 prendere
un cubo))
è un
alimento
Nuovo Schema prensione
4
Nuovo Schema Prensione
3
Nuovo Schema prensione
2
Schema prensione
1
EVOLUTUZIONE DEGLI
SCHEMI: lo schema ultimo
contiene le competenze di tutti
gli schemi precedenti.
Lo schema ultimo è uno schema
complesso giacché è il risultato
di più accomodamenti.
Un insieme di schemi mentali
forma un insieme più grande che
possiamo definire STRUTTURA
attraverso un processo che
possiamo definire integrazione
gerarchica degli stadi.
Tipologia
degli
schemi
Senso-motori (schemi di azione)
Suzione, prensione, deambulazione, ecc
Cognitivi (schemi mentali)
Sistema numerico, raggruppamenti, classificazione,
Leggi della logica
Gli schemi cognitivi derivano da quelli senso-motori attraverso un processo
di interiorizzazione: Il bambino prima fa con l’azione, il
movimento, poi “fa” con la mente.
SCUOLA: osservazioni.
L’IMPORTANZA DELLA SFIDA: le attività presentate al bambino debbono essere tali che il bambino le sappia gestire per un 70/80%, quindi
non troppo difficili altrimenti non si motiva e abbandona; e neppure troppo facili altrimenti non è motivato. La giusta difficoltà rappresenta un
ALIMENTO, la motivazione per impegnarsi in un lavoro.
L’importanza del movimento: base per lo sviluppo dei concetti astratti.
L’importanza dell’osservazione: capire il rapporto tra stimoli presentati e competenze del bambino.
SCHEDA
Dalla SFIDA tra quello
che sa fare e quello
che di nuovo vuole fare
nasce la motivazione
ad impegnarsi a
formare nuovi schemi
Nuovo oggetto da manipolare
Gli schemi sono i comportamenti, le competenze, quello “che il bambino sa fare” sia dal punto di vista pratico (schemi senso
motori) sia dal punto di vista mentale (schemi cognitivi).
FANTASIA E CREATIVITA’
27
MA COME VEDE, ELABORA, ORGANIZZA IL MONDO IL BAMBINO?
QUAL E’ IL SUO MODO DI RAGIONARE?
SCHEDA
Abbiamo visto che il bambino impara, scopre attraverso il
fare. Tutte queste azioni pratiche sono immagazzinate
nella sua mente come AZIONI INTERNE,
INTERIORIZZATE. Nella mente del bambino è come se si
formassero tanti video clips dell’esperienza reale. Ma
queste clips all’inizio sono isolate, non sono messe in
relazioni le une con le altre, non le mette in relazione logico-
temporale.
L’EGOCENTRISMO INTELLETTUALE, Questo tipo di egocentrismo si evidenzia
nel fatto che il bambino non riesce ad avere punti di vista diversi dal suo; il bambino
non riesce a concepire che altri possano vedere le cose in modo diverso, provare
emozioni ed avere pensieri diversi da quelli che ha lui.
Solo più tardi verso 5/6/7 anni si comincia a sviluppare la consapevolezza che
esistono punti di vista diversi dal proprio, capacità che si afferma in modo certo
verso 9/10 anni.
Gli altri sono, per il bambino, un mezzo per giocare, un pretesto per parlare a ruota
libera. Le altre persone non hanno diritto ad avere proprie idee o a pensarla in modo
diverso: “tutti zitti fino a quando lo dico io.”; gli altri hanno la stessa funzione di un
giocattolo vivente.
L’egocentrismo intellettuale lo porta ad elaborare delle spiegazioni del mondo del tutto personale.
Tali spiegazioni sono organizzate intorno a tre modalità di vedere il reale:
FINALISMO: esiste un ordine prestabilito, tutti i fenomeni hanno uno scopo e loro esistono per
realizzare quello scopo, e tutti gli scopi sono finalizzati a realizzare la felicità dell’uomo. Se una
pallina rotola su di un piano inclinato (dal punto di vista del bambino che la guarda scorrere) è
perché “vuole andare verso il bambino”. La fiamma scotta il bambino perché è stato cattivo.
ANIMISMO: le cose sono viventi e dotate di intenzionalità.
ARTIFICIALISMO: tutto quello che esiste è stato costruito secondo le modalità di costruzione
dell’uomo: i fiumi, i laghi sono stati scavati, le montagne sono state costruite. Non esiste il concetto
di eterno, di esistenza senza l’intervento dell’uomo.
Il pensiero pre-logico del b. è detto anche INTUITIVO perché la soluzione ai problemi pratici viene trovata
utilizzando le immagini mentali che riguardano le percezioni e i movimenti, non coordina più schemi logici
mettendoli a confronto: le soluzioni vengono trovate per corrispondenza visiva non logica.
FANTASIA E CREATIVITA’
28
A QUESTO PUNTO TORNA UTILE SENTIRE ANCHE IL
PUNTO DI VISTA DEL RUSSO LEV SEMENOC VYGOTSKIJ
SULLA RILEVANZA CHE L’AMBIENTE SOCIO-CULTURALE
HA SULLO SVILUPPO DELLA PERSONA.
SCHEDA
Forse Piaget ha dato poca importanza all’influenza che l’ambiente ha sullo
sviluppo del bambino. Nessuno può negare l’importanza che ha l’ambiente
socio-culturale, dove un bambino nasce e cresce , sul suo sviluppo. L’uomo è
protagonista della sua storia. Le sue azioni, quello che fa, come agisce,
determinano il suo sviluppo e il suo destino. Basta considerare le tragiche
conseguenze a cui portano le condizioni di deprivazione alimentare ed igienica in
cui vivono molti bambini del terzo mondo.
Aver cura dell’ambiente socio-culturale, dell’ ambiente fisico, di quello
psicologico, familiare e scolastico è di primaria importanza. L’avere cura del
bambino si esprime attraverso l’attenzione che si ha per i suoi ambienti di vita.
Non ultimo va ricordata l’importanza che il linguaggio ha per lo sviluppo del
pensiero del bambino.
L’intervista virtuale
L’AMBIENTE
SOCIO-CULTURALE
E’ TUTTO PER IL
BAMBINO.
E’ importante notare che la cultura e l’ambiente possono “agire” sulla persona solo se
trovano un organismo “normale” dal punto di vista biologico. Vale a dire che la maturazione
organica rappresenta la condizione che consente all’ambiente di determinare i cambiamenti
sull’individuo.
Conoscere la cultura di provenienza di una persona, di un bambino e’ fondamentale.
Lo sviluppo della persona è diverso da un luogo ad un altro, da una società ad un’altra
proprio per il fatto che la formazione e lo sviluppo della persona sono condizionati
dall’ambiente in cui vive e si sviluppa. Va fatta rilevare l’importanza della
contestualizzazione degli interventi e il rispetto dell’ambiente di vita di provenienza del
bambino per impostare la programmazione e l’attività scolastica.
FANTASIA E CREATIVITA’
29 SCHEDA
Diciamo che se mi trovassi a vivere all’improvviso nel vostro mondo, quello
di oggi, occidentale, ultra tutto, mi verrebbe un gran mal di testa. Una cosa
è certa che in un mondo dove il bambino nasce all’interno di sistemi logici
informatici, che si trova ad usare tutti i giorni come normali elettrodomestici
(cellulari, telecomandi, cd-rom, lettori, videogames, computer, internet,
giocattoli robot ,e chi più ne ha più ne metta), il condizionamento
dell’ambiente sullo sviluppo del bambino ha assunto un nuovo e
fondamentale ruolo. Io credo che vi troviate di fronte alla fase iniziale di un
cambiamento “evolutivo” della specie umana. Nuovi sistemi di codificazione
si stanno affermando, nuovi codici e linguaggi sostituiscono quelli passati,
l’immagine la fa da padrona, i media rappresentano le nuove biblioteche
culturali della singola persona, la gestione del sapere è diventata un
prodotto di libero consumo usa e getta. In questo nuovo ecosistema
multimediale i cambiamenti che il bambino subisce non sono facilmente
definibili, ma sicuramente lo sviluppo logico del bambino subisce dei
cambiamenti e delle accelerazioni che sono tutte da studiare. A queste
modificazioni delle strutture cognitive non sembra che si associno dei
cambiamenti positivi nello sviluppo emotivo-affettivo nelle nuove
generazioni. Nella società si stanno presentando dei nuovi disagi, dei nuovi
disadattamenti, si sta sviluppando una società inquieta, frettolosa, senza
tempo; non più abituata a gustare l’attesa, a lasciare spazio ai tempi
dell’affetto e delle emozioni condivise.
Considerando la vostra società attuale, con Piaget sono costretto a
condividere, seppure non fino in fondo, la sua teoria dello sviluppo: le tappe
di sviluppo di un bambino sicuramente si possono modificare e accelerare,
ma occorre stare attenti a non superare la soglia di criticità delle capacità
umane a sopportare accelerazioni e cambiamenti. Oltre una certa soglia
inizia il disadattamento, il disagio, la nevrosi dell’uomo.
Il bambino è un cucciolo d’uomo e come tale ha bisogno nei modi giusti, nei
tempi giusti, negli ambienti giusti, di cure materne/paterne.
COSA PENSO DEL
VOSTRO AMBIENTE
ULTRA
TECNOLOGICO?
FANTASIA E CREATIVITA’ L’intervista virtuale
30 SCHEDA Ue, che bell’ambiente: qui divento intelligente e
creativo. Per quel che mi riguarda ho tutto quello
che mi serve: occhi mano, naso, pisello…
Ho tutti i fattori biologici a posto, sono proprio
sano! Adesso tocca a me saper sfruttare
l’ambiente. Speriamo che qualcuno mi aiuti!
Magari la mamma, il papà, la maestra.
Forse ancora è presto per la scuola.
E se fossi un genio?
Ma se tutto dipende dall’ambiente, allora tutti
possono diventare geni!
E se non geni sicuramente molto intelligenti.
FANTASIA E CREATIVITA’
Usando la vostra
tecnica dei fumetti, il
mio pensiero si può
così sintetizzare.
31 SCHEDA FANTASIA E CREATIVITA’
Anche un altro grande studioso della psicologia,
l’americano Jerome Seymour Bruner , condivide,
seppure con i dovuti distinguo, le caratteristiche del
pensiero del bambino così come l’abbiamo fin qui
descritte attraverso Piaget e Vygotskij.
Non posso che essere d’accordo. Il pensiero del bambino è sicuramente
diverso da quello degli adulti. Egli ha un modo “originale” e del tutto
personale di “vedere” il mondo e rapportarsi ad esso. Per il bambino conta il
reale, il movimento, il fare , il gioco. Tutto il primo anno di vita è dominato
dall’attività prassica, anche le immagini che si formano nella sua mente
sono immagini di movimento , che io chiamo rappresentazioni prassiche.
Anche nelle fasi successiva, alla base della sua attività, c’è la scoperta, il
gioco, la manipolazione. Le stesse parole della lingua parlata all’inizio sono
semplici oggetti da esplorare, oggetti con cui giocare. La fase che va dai 2
ai 6 anni è caratterizzata dalla formazione di immagini nella mente del
bambino. E’ come se il bambino creasse nella sua mente un immenso
archivio di esperienze trasformate in “icone” . Tutto questo immenso
archivio il bambino lo usa per interpretare, mettere in relazione le diverse
esperienze, solo che all’inizio fa un po’ di confusione, e come se non
riuscisse a mettere nel giusto ordine, nella giusta relazione le icone, e cade
così spesso in contraddizione, confonde la causa con l’effetto, ecc. Con
Piaget possiamo dire che il bambino ha un pensiero prelogico. Questa fase
io l’ho definita della Rappresentazione Iconica.
In questo periodo di vita il bambino dovrebbe ricevere il massimo di
attenzioni e di cure, giacché se in questo periodo si forma l’archivio
delle esperienze tanto più l’ambiente sarà adeguato, ricco, stimolante,
tanto più il bambino avrà un “patrimonio” ricco di potenzialità e di
sviluppo.
E i genitori, e i familiari, e la scuola dovrebbero far tesoro delle
osservazioni appena dette.
32
FANTASIA E CREATIVITA’
Le riflessioni fin qui esposte, seppur brevi, ci portano ad
affermare che esiste un stretto rapporto tra:
SCHEDA
MOVIMENTO, IL FARE CON IL
CORPO, E…
SCOPERTA, CONOSCENZA, COMPRENSIONE
OPERATIVA DEL MONDO E DELLE COSE.
GIOCO, COME ATTO SPONTANEO,
COME IMITAZIONE (fare finta di
essere…), COME AZIONE SENZA UN
PRECISO SCOPO, E…
SCOPERTA, CONOSCENZA, COMPRENSIONE
OPERATIVA DEL MONDO E DELLE COSE,
SCOPERTA DELLA RELAZIONE DEGLI ALTRI,
COME ESISTENZA DI ALTRO E DI ALTRI.
Soprattutto da
0 a 3 anni
Soprattutto da
0 a 6 anni
ATTIVITA’ DI FANTASIA: “GIOCARE” CON IL MONDO, CON I
PENSIERI, CON LE PAROLE, CON LE
EMOZIONI ATTRAVERSO IL SUO
MODO DI PENSARE (semplice, diretto,
immediato, prelogico), E…
SCOPERTA DELLE RELAZIONI TRA OGGETTI,
ESPERIENZE, AVVENIMENTI; RIFLESSIONE
INTERNA (mentale) DEL MONDO ESTERNO;
CONTESTUALIZZAZIONE DELLE EMOZIONI, DEI
SENTIMENTI IN RELAZIONI AI FATTI (“la sua
generosità aveva permesso di…”, “la cattiveria della
strega aveva reso infelice…” .
Soprattutto da
0 a 6 anni
LINGUAGGIO VERBALE
E NON VERBALE, E…
SCOPERTA DELLA FUNZIONE RELAZIONALE E
SOCIALE DELLA LINGUA (attraverso il linguaggio è
possibile far capire, chiedere, comprendere, ecc.),
SCOPERTA DELLA RELAZIONE TRA
SIGNIFICATO (la casa reale) E SIGNIFICANTE (la
parola formata da 4 lettere: casa);
SCOPERTA DELLA FUNZIONE CREATIVA E
GENERATRICE DI PENSIERO DELLA LINGUA (il
raccontare e l’ascoltare abitua il bambino a riorganizzare
il linguaggio per rispettare il pensiero: quello che vuole
effettivamente comunicare).
Soprattutto da
0 a 6 anni
CREATIVITA’:COME CAPACITA’,
ABITUDINE, STILE
COMPORTAMENTALE, A SAPER
RIORGANIZZARE, “GUARDARE”
GLI OGGETTI, LE ATTIVITA’, IN
MODO DIVERSO, DA PUNTI DI
VISTA DIVERSI, E…
SCOPERTA DELLA MULTIFUNZIONALITA’ DEGLI
OGGETTI (con gli stessi oggetti si possono costruire
cose diverse), CAPACITA’ DI OSSERVAZIONE CHE
UN OBIETTIVO SI PUO’ RAGGIUNGERE IN MODI
DIVERSI (la palla finita dietro al divano si può
recuperare: girando intorno al divano, spostandolo,
chiedendo a mamma di riprenderla); CAPACITA’ DI
OTTENERE RISULTATI DIVERSI MODIFICANDO
L’ORDINE DEGLI OGGETTI.
Soprattutto da
0 a 6 anni
33
SCHEDA OSSERVAZIONE
PREQUISITI SCOLASTICI
Sale le scale a piedi alterni
p
s
i
c
o
m
o
t
r
i
c
i
t
à
+ ++ +++ --- -- - OSSERVAZIONI
Salta su una gamba sola, sta una
gamba per pochi secondi
Sa lanciare e prendere una palla
Corre in modo coordinato
Sa costruire una torre con dei
blocchi 5/6 blocchi
Sa strappare fogli di carta
usando le due mani.
(annotare la mano dominante)
(annotare la mano dominante)
(annotare la mano dominante)
(annotare la gamba dominante)
Calcia una palla
(annotare la gamba dominante)
Sa usare le forbici per tagliare
(annotare la mano dominante)
Afferra nel modo giusto la
matita, il pennarello.
(annotare la mano dominante)
3
Età di riferimento
in cui è presente
competenza
4
4
3
3
Inizia dai 2 anni
Inizia dai 2 anni
34
SCHEDA OSSERVAZIONE
PREQUISITI SCOLASTICI
Sale le scale a piedi alterni
p
s
i
c
o
m
o
t
r
i
c
i
t
à
+ ++ +++ --- -- - OSSERVAZIONI
Frasi nucleari
Sa lanciare e prendere una palla
Corre in modo coordinato
Sa costruire una torre con dei
blocchi
Sa strappare fogli di carta
usando le due mani.
(annotare la mano dominante)
(annotare la mano dominante)
(annotare la mano dominante)
(annotare la gamba dominante)
Calcia una palla
(annotare la gamba dominante)
Sa usare le forbici per tagliare
(annotare la mano dominante)
Afferra nel modo giusto la
matita, il pennarello.
(annotare la mano dominante)
3
Età di riferimento
in cui è presente
competenza
Tra 18/24 mesi
4
3
3
3