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Date post: 17-Feb-2019
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DA NON PERDERE Dalla ricerca di visibilità alla necessità e dovere del rispetto del prossimo. Dall’adorazione all’eccellenza di Stefano Luppi Fino a ieri a tarda ora Micheli- na Borsari, direttore del Festi- val Filosofia di cui è stata tra i fondatori, era nel suo ufficio a Palazzo dei Musei a discutere con i collaboratori e alcuni fi- losofi gli ultimi particolari di una delle manifestazioni cul- turali più note in Europa. E an- che una delle più “ricche”, vi- sto che muove un bacino d'af- fari, con l'indotto di alberghi e ristoranti, che in tre giorni a Modena, Carpi e Sassuolo muove qualcosa come 3,5 mi- lioni di euro. Dottoressa Borsari, quest' anno si discute di Gloria. «La scelta del tema per noi è sempre molto delicata, per- ché servono termini propri della storia della filosofia e non solo della cronaca, anche se noi fin dall'inizio abbiamo sempre immaginato parole declinabili anche in senso contemporaneo calando il ter- mine scelto nel presente. Glo- ria ci pare sia una parola dal sapore antiquato che non rico- nosciamo più, mentre in real- tà come vedremo attraverso le 50 lezioni filosofiche, quelle dei classici e il programma ar- tistico, il concetto si è solo tra- sformato. Insomma penso che il concetto vada ripensa- to, ed è questo il compito prin- cipale del festival». Non è un tema che esclude la maggioranza delle perso- ne? «No, perché occorre uscire dal termine gloria intenso in senso tradizionale. Oggi come oggi magari con altri termini la gloria fa parte della vita di tutti noi, non solo di celebrità o politici. Basti solo pensare all’ambizione che uno ha di riuscire in quello che fa che possa essere lo studio o il lavo- ro, l’ambizione. C’è una lotta costante tra l’apparire e la visi- bilità. Visibilità che oggi è spesso amplificata dai social. Parleremo anche di questo». Partiamo dalle novità di quest'anno? «Vorrei segnalare che per la prima volta sarà possibile ascoltare otto lezioni, tra cui Bauman, Nancy e Gomà, nella loro lingua originale: nelle va- rie sedi delle lezioni ci sarà la traduzione simultanea in over- sound e alla chiesa di San Car- lo a Modena, all'auditorium Loria a Carpi e in piazza Avan- zini a Sassuolo in diretta strea- ming si sentirà l'autore senza interprete». Altre novità? «Due, intanto la carica dei 77, intesi come i giovani volon- tari che si sono messi a dispo- sizione del festival e sono im- portantissimi perché rappre- sentano il nostro front office nei confronti del pubblico. So- no studenti del Cattaneo e del Barozzi di Modena, del Meuc- ci di Carpi e dell'Elsa Morante di Sassuolo. Poi abbiamo altri 15 volontari tra cui studenti universitari. Quest'anno inol- tre abbiamo pensato al Multi- diario, ossia una vera e pro- pria redazione di 31 studen- ti-reporter che attraverso i so- cial network racconteranno dal loro punto di vista il festi- val». Ci dia qualche consiglio tra gli appuntamenti da seguire. «Molto difficile fare una sin- tesi. Posso dire che si parlerà della gloria militare con la le- zione Rotary di Alessandro Ba- ricco che racconterà l'eroe Achille, mentre Fabio Mini parlerà degli eroi di guerra e Alessandro Haber interprete- rà La Certosa di Parma per ca- pire se quella napoleonica fu vera gloria. Invece Vanni Co- deluppi parlerà del rispecchia- mento e condivisione che ca- ratterizzano il selfie. Ma è im- possibile citare tutto, ci sono anche le lezioni di grandi pen- satori come Bodei, Severino, Zagrebelsky, Roberta de Mon- ticelli e tutti gli altri tra cui Alessandro Bergonzoni». E poi le mostre. «Tantissime, segnalo i Trionfi di Petrarca a Carpi, quelle a Modena di Fondazio- ne Fotografia dedicate a Jodi- ce, Izu e le Ande e Tullio Peri- coli a Sassuolo». ©RIPRODUZIONE RISERVATA Il professor Gustavo Zagrebelsky Domenica 14 Settembre alle 16.30 sarà in piazza Grande a Modena lezione magistrale dal titolo Dignità Nathalie Heinich Sabato 13 Settembre alle 15 in Piazza XX Settembre dove terrà una lezione sul tema Eccellenza e visibilità Streaming in S. Carlo «Sembra antiquata, ma tutti siamo alla ricerca di Gloria» «Penso che il concetto vada ripensato, ed è questo il nostro compito principale» «Tra tanti appuntamenti c’è l’imbarazzo della scelta. Un grazie ai volontari» Michelina Borsari direttrice del Festival filosofia ‘‘ LA VERA VOCE DEL FILOSOFO «Tra le novità di quest’anno mi piace ricordare che si potranno ascoltare otto lezioni nella loro lingua originale in oversound Jean-Luc Nancy Domenica 14 Settembre alle 15 in piazza XX Settembre terrà la sua lezione Adorazione nella Chiesa di San Carlo Streaming in francese Roberta De Monticelli Domenica 14 Settembre alle 16.30 sarà in piazza Garibaldi a Sassuolo dove terrà una lezione sul tema Rispetto L’INTERVISTA » LA DIRETTRICE MICHELINA BORSARI
Transcript

Salvatore Natoli: «C’è anche la lodecome manifestazione di un valoredi Chiara Bazzani

«Gloria, come tutte le parole, haun ampio arco semantico, com-prende significati e sfumaturediverse a seconda dei modi incui viene impiegata - spiega Sal-vatore Natoli - In questo Festi-val si noterà come viene asso-ciata a concetti come dignità,onore, stima, oppure a terminiritenuti negativi come ambizio-ne, orgoglio e così via. Tra tuttequeste valenze io consideroquella che la connette stretta-mente alla parola “Lode”, anziper molti versi Lode diventaquasi un sinonimo di Gloria».

Così introduce la sua lezionemagistrale Salvatore Natoli daltitolo “Lode. Gloria che si meri-ta e che si rende”, sabato matti-na alle 11.30 in piazza Garibaldia Sassuolo. Natoli è professoredi Filosofia teoretica pressol’Università di Milano-Bicocca.Tra i suoi libri più recenti: “Erose philia” (2011); “L’educazionealla felicità” ( 2012);“Perseveranza” ( 2014).

Prof. Natoli, qual è il trattopeculiare che spiega la connes-sione tra Lode e Gloria?

«La Gloria è per definizioneun fatto pubblico e quindi èconnessa alla celebrazione. Lagloria di per se si manifesta, e lalode è apprezzamento di que-sto valore che si manifesta, maper molti versi è un valore chein se merita lode. Da qui si spie-ga la forte circolarità tra i duetermini, nella gloria come valo-

re che si manifesta e nella lodecome azione, appunto di glorifi-cazione».

La gloria è dunque uno stru-mento o è un valore in sè?

«La gloria, nel modo in cui lapresento io, è sempre manife-stazione di un valore. Infattinormalmente nella storia la glo-ria ha un origine religiosa, è unatto liturgico in cui si rende gra-zie agli dei per il bene ricevuto,oppure si rende onore agli deiin quanto dei. Poi, evidente-mente, nella tradizione, la glo-ria è manifestazione di un'azio-ne valorosa. Chiaro che c'è que-sta dimensione pubblica. C'èun aspetto soggettivo, doveuno merita la lode per un'azio-ne compiuta, e un aspetto og-gettivo, che per il fatto chequell'azione è benefica e s'im-pone, chiama la lode. Questa èla struttura fondamentale della

lode».Noi lodiamo le azioni e le

opere perché si vedono, e lo-diamo anche la persona. Ma lapersona si risolve tutta nellasua opera?

«Fare un'opera oggettiva,non ci porta a lodare per interouna persona. Perché qual è ilmotivo per cui quella personaha compiuto quell'azione? Po-trebbe essere un motivo di su-perbia. La lode normalmente,dunque, non si rivolge tanto al-la soggettività della persona,ma all'azione come tale. La lodein qualche modo spacca la bon-tà dell'azione da chi la compie.Perché c'è un'indipendenza delbene in ragione di se stesso, chein qualche modo si rende auto-nomo dal soggetto che lo com-pie. Normalmente questa auto-nomia del bene non viene mes-sa in evidenza».

DA NON PERDERE Dallaricercadivisibilitàallanecessitàedoveredelrispettodelprossimo.Dall’adorazioneall’eccellenza da non perdere Dallavanagloriaalrispettoperlamadreeilpadre.Dallemaniediprotagonismoaglieroidiguerra

di Stefano Luppi

Fino a ieri a tarda ora Micheli-na Borsari, direttore del Festi-val Filosofia di cui è stata tra ifondatori, era nel suo ufficio aPalazzo dei Musei a discuterecon i collaboratori e alcuni fi-losofi gli ultimi particolari diuna delle manifestazioni cul-turali più note in Europa. E an-che una delle più “ricche”, vi-sto che muove un bacino d'af-fari, con l'indotto di alberghi eristoranti, che in tre giorni aModena, Carpi e Sassuolomuove qualcosa come 3,5 mi-lioni di euro.

Dottoressa Borsari, quest'anno si discute di Gloria.

«La scelta del tema per noi èsempre molto delicata, per-ché servono termini propridella storia della filosofia enon solo della cronaca, anchese noi fin dall'inizio abbiamosempre immaginato paroledeclinabili anche in sensocontemporaneo calando il ter-mine scelto nel presente. Glo-ria ci pare sia una parola dalsapore antiquato che non rico-nosciamo più, mentre in real-tà come vedremo attraverso le50 lezioni filosofiche, quelledei classici e il programma ar-tistico, il concetto si è solo tra-sformato. Insomma pensoche il concetto vada ripensa-to, ed è questo il compito prin-

cipale del festival».Non è un tema che esclude

la maggioranza delle perso-ne?

«No, perché occorre usciredal termine gloria intenso insenso tradizionale. Oggi comeoggi magari con altri terminila gloria fa parte della vita ditutti noi, non solo di celebritào politici. Basti solo pensareall’ambizione che uno ha diriuscire in quello che fa chepossa essere lo studio o il lavo-ro, l’ambizione. C’è una lottacostante tra l’apparire e la visi-bilità. Visibilità che oggi è

spesso amplificata dai social.Parleremo anche di questo».

Partiamo dalle novità diquest'anno?

«Vorrei segnalare che per laprima volta sarà possibileascoltare otto lezioni, tra cuiBauman, Nancy e Gomà, nellaloro lingua originale: nelle va-rie sedi delle lezioni ci sarà latraduzione simultanea in over-sound e alla chiesa di San Car-lo a Modena, all'auditoriumLoria a Carpi e in piazza Avan-zini a Sassuolo in diretta strea-ming si sentirà l'autore senzainterprete».

Altre novità?«Due, intanto la carica dei

77, intesi come i giovani volon-tari che si sono messi a dispo-sizione del festival e sono im-portantissimi perché rappre-sentano il nostro front officenei confronti del pubblico. So-no studenti del Cattaneo e delBarozzi di Modena, del Meuc-ci di Carpi e dell'Elsa Morantedi Sassuolo. Poi abbiamo altri15 volontari tra cui studentiuniversitari. Quest'anno inol-tre abbiamo pensato al Multi-diario, ossia una vera e pro-pria redazione di 31 studen-

ti-reporter che attraverso i so-cial network racconterannodal loro punto di vista il festi-val».

Ci dia qualche consiglio tragli appuntamenti da seguire.

«Molto difficile fare una sin-tesi. Posso dire che si parleràdella gloria militare con la le-zione Rotary di Alessandro Ba-ricco che racconterà l'eroeAchille, mentre Fabio Miniparlerà degli eroi di guerra eAlessandro Haber interprete-rà La Certosa di Parma per ca-pire se quella napoleonica fuvera gloria. Invece Vanni Co-

deluppi parlerà del rispecchia-mento e condivisione che ca-ratterizzano il selfie. Ma è im-possibile citare tutto, ci sonoanche le lezioni di grandi pen-satori come Bodei, Severino,Zagrebelsky, Roberta de Mon-ticelli e tutti gli altri tra cuiAlessandro Bergonzoni».

E poi le mostre.«Tantissime, segnalo i

Trionfi di Petrarca a Carpi,quelle a Modena di Fondazio-ne Fotografia dedicate a Jodi-ce, Izu e le Ande e Tullio Peri-coli a Sassuolo».

©RIPRODUZIONERISERVATA

di Felicia Buonomo

Il Festivalfilosofia cresce, con-tinua a farlo, nonostante lesempre minori risorse, calatedi almeno un 10% rispetto aquando ha fatto il suo esordio,vale a dire quattordici anni fa.Ma non solo, nell'immediatofuturo i contributi potrebberoessere ancora minori, a causadei tagli pubblici imposti dalGoverno.

Remo Bodei, filosofo e presi-dente del comitato scientificodel Festivalfilosofia non na-sconde un pizzico di rammari-co e preoccupazione per unfuturo di tagli che potrebberopenalizzare la manifestazioneche è cresciuta negli anni.

«Ci contenteremo - spiegaBodei - di avere le risorse avu-te in passato. È un discorsoche guarda in prospettiva.Pensiamo all'abolizione delleProvince, che ci farà veniremeno il loro contributo. Pen-siamo ancora alla progressivaabolizione delle Camere dicommercio voluta dal Gover-no, anche questo contributo èa rischio. Ci piacerebbe averemaggiori risorse per rafforzarela parte relativa agli spettacolio alle mostre, per cui non pos-siamo affidarci solo ai privati.E anche per il cuore del Festi-val, quello delle lezioni magi-strali, invitare filosofi di cultu-re straniera diventerà semprepiù difficile in assenza di risor-se o in presenza di risorse sem-pre minori. In questi anni ab-biamo perso circa un 10% e la

preoccupazione è che perde-remo ancora di più in futuro.Malgrado tutto stiamo reagen-do, non abbiamo operato al-cuna spending review, perchénon avevamo alcun spreco daabolito. E siamo contenti, per-ché la qualità non solo è sem-pre la stessa, ma cerchiamo dianno in anno di migliorarla».

Ma Bodei non è solo tra ifondatori di questo Festivalche ogni anno inonda Mode-na, Carpi e Sassuolo, con isuoi filosofi. È soprattutto unfilosofo e anche quest'annoterrà le sue lezioni magistrali,

che per inciso ogni anno risul-tano essere tra le più affollatein assoluto. Sarà presente aModena e anche a Carpi.

La prima lezione magistraleè prevista per oggi, alle 16.30,in piazza Grande, dove parle-rà del tema “Splendore”.

«Qualcuno potrà trovarestrano - spiega Bodei - che inun festival dedicato alla gloriasi parli di splendore. I motivisono tanti. Il termine stessoderiva dall'idea di sole, vistocome fluido, che accompagnagli uomini nella vita sociale».

In particolare Remo Bodei

parlerà della teoria platonicache precede il mito della ca-verna.

«Nella Repubblica Platone -spiega il filosofo - quando aSocrate viene chiesto cos'è ilbene viene fatta un'analogiacon il sole, inteso anche comesole interiore, della mente,dell'intelletto. Qui entra il mi-to della caverna, dove un grup-po di schiavi vede ombre chescambiano per realtà. Finquando uno di essi, si liberaed esce, vede il sole. Ma quan-do torna per dire ai suoi similiche ciò che vedono sono om-bre, questi non gli credono el'ammazzano, come successoa Socrate. Questa idea di vitamigliore, dunque, non coinci-de con la ricchezza, il piacere,la vedono i filosofi, dopo unlungo sforzo. E qui entra ilconcetto di democrazia, chepermette di trovare il bene,ma impedisce che questo ven-ga imposto con la violenza,ma affermato solo con le armidel consenso».

E ancora Remo Bodei torne-rà ospite domani pomeriggio,alle 16.30, in piazza Martiri aCarpi, con la lezione sulla“Celebrità”, «intesa - dice Bo-dei - come qualcosa che durapoco, come non ricordare il fa-moso quarto d'ora di celebritàdi cui parla Andy Warhol. Oggic'è l'idea che tutti devono farsivedere. La celebrità sostitui-sce nelle democrazie, che so-no egualitarie, delle nuove ari-stocrazie di essere presenti».

©RIPRODUZIONERISERVATA

Il professorGustavoZagrebelskyDomenica14 Settembrealle 16.30saràin piazzaGrandea Modenalezionemagistraledal titoloDignità

NathalieHeinichSabato13 Settembrealle 15in PiazzaXX Settembredove terràuna lezionesul temaEccellenzae visibilitàStreamingin S. Carlo

«Sembra antiquata, ma tuttisiamo alla ricerca di Gloria»«Penso che il concetto vada ripensato, ed è questo il nostro compito principale»«Tra tanti appuntamenti c’è l’imbarazzo della scelta. Un grazie ai volontari»

Michelina Borsari direttrice del Festival filosofia

‘‘LA VERA VOCEDEL FILOSOFO

«Tra le novitàdi quest’anno mi piacericordare che si potrannoascoltare otto lezioninella loro lingua originalein oversound

Bodei: «Splendore e celebritàle altre facce della medaglia»Il professore, che è tra i fondatori della manifestazione, presenta le sue lezionie si dice rammaricato per i continui tagli che rischiano di penalizzare la kermesse

Remo Bodei si intrattiene con un ammiratore l’anno scorso al festival

Salvatore Natoli prima di una delle sue lezioni al festival

Uno ricordo speciale durante in festival verrà dedicato alla memoriadello scrittore e giornalista di Espresso e Repubblica EdmondoBerselli, modenese che iniziò la sua carriera alla Gazzetta diModena. Questa sera alle 21 a Carpi presso l'auditorium Loria, conintroduzione del docente Alberto Bertoni, viene infatti trasmessa lapuntata della trasmissione “Il più mancino dei tiri. Undocumentario Rai da Edmondo Berselli” che il modenese realizzòper Raitre. Gli intrecci del potere e del business, della società edell’identità, sono stati raccontati con acuta ironia da Berselli . (s.l.)

Un ricordo speciale di Edmondo Bersellial Loria di Carpi “Il più mancino dei tiri”

Jean-LucNancyDomenica14 Settembrealle 15in piazzaXX Settembreterrà la sualezioneAdorazionenella Chiesadi San CarloStreamingin francese

RobertaDe MonticelliDomenica14 Settembrealle 16.30saràin piazzaGaribaldia Sassuolodove terràuna lezionesul temaRispetto

UmbertoGalimbertiDomenica14 Settembrealle 11.30in piazzaMartiria Carpiterràla sualezionemagistraledal titoloVanagloria

MichelaMarzanoVenerdì12 Settembrealle 16.30in piazzaGaribaldia Sassuoloterràla lezionemagistraledal titoloProtagonismo

AlessandroBariccoVenerdì12 Settembrealle 21in piazzaGrandea Modenaterràla lezionemagistralesu “La famadi Achille”Lectio Rotary

ChiaraSaracenoSabato13 Settembrealle 18in piazzaGrandea Modenaterrà la lezione“Onora il padree la madrecomanda-mentoinattuale?”

L’INTERVISTA » LA DIRETTRICE MICHELINA BORSARI

22 Festival Filosofia GAZZETTA VENERDÌ 12 SETTEMBRE 2014

Copia di 64594b845981eb6ba32571e1716c35ed

Salvatore Natoli: «C’è anche la lodecome manifestazione di un valoredi Chiara Bazzani

«Gloria, come tutte le parole, haun ampio arco semantico, com-prende significati e sfumaturediverse a seconda dei modi incui viene impiegata - spiega Sal-vatore Natoli - In questo Festi-val si noterà come viene asso-ciata a concetti come dignità,onore, stima, oppure a terminiritenuti negativi come ambizio-ne, orgoglio e così via. Tra tuttequeste valenze io consideroquella che la connette stretta-mente alla parola “Lode”, anziper molti versi Lode diventaquasi un sinonimo di Gloria».

Così introduce la sua lezionemagistrale Salvatore Natoli daltitolo “Lode. Gloria che si meri-ta e che si rende”, sabato matti-na alle 11.30 in piazza Garibaldia Sassuolo. Natoli è professoredi Filosofia teoretica pressol’Università di Milano-Bicocca.Tra i suoi libri più recenti: “Erose philia” (2011); “L’educazionealla felicità” ( 2012);“Perseveranza” ( 2014).

Prof. Natoli, qual è il trattopeculiare che spiega la connes-sione tra Lode e Gloria?

«La Gloria è per definizioneun fatto pubblico e quindi èconnessa alla celebrazione. Lagloria di per se si manifesta, e lalode è apprezzamento di que-sto valore che si manifesta, maper molti versi è un valore chein se merita lode. Da qui si spie-ga la forte circolarità tra i duetermini, nella gloria come valo-

re che si manifesta e nella lodecome azione, appunto di glorifi-cazione».

La gloria è dunque uno stru-mento o è un valore in sè?

«La gloria, nel modo in cui lapresento io, è sempre manife-stazione di un valore. Infattinormalmente nella storia la glo-ria ha un origine religiosa, è unatto liturgico in cui si rende gra-zie agli dei per il bene ricevuto,oppure si rende onore agli deiin quanto dei. Poi, evidente-mente, nella tradizione, la glo-ria è manifestazione di un'azio-ne valorosa. Chiaro che c'è que-sta dimensione pubblica. C'èun aspetto soggettivo, doveuno merita la lode per un'azio-ne compiuta, e un aspetto og-gettivo, che per il fatto chequell'azione è benefica e s'im-pone, chiama la lode. Questa èla struttura fondamentale della

lode».Noi lodiamo le azioni e le

opere perché si vedono, e lo-diamo anche la persona. Ma lapersona si risolve tutta nellasua opera?

«Fare un'opera oggettiva,non ci porta a lodare per interouna persona. Perché qual è ilmotivo per cui quella personaha compiuto quell'azione? Po-trebbe essere un motivo di su-perbia. La lode normalmente,dunque, non si rivolge tanto al-la soggettività della persona,ma all'azione come tale. La lodein qualche modo spacca la bon-tà dell'azione da chi la compie.Perché c'è un'indipendenza delbene in ragione di se stesso, chein qualche modo si rende auto-nomo dal soggetto che lo com-pie. Normalmente questa auto-nomia del bene non viene mes-sa in evidenza».

DA NON PERDERE Dallaricercadivisibilitàallanecessitàedoveredelrispettodelprossimo.Dall’adorazioneall’eccellenza da non perdere Dallavanagloriaalrispettoperlamadreeilpadre.Dallemaniediprotagonismoaglieroidiguerra

di Stefano Luppi

Fino a ieri a tarda ora Micheli-na Borsari, direttore del Festi-val Filosofia di cui è stata tra ifondatori, era nel suo ufficio aPalazzo dei Musei a discuterecon i collaboratori e alcuni fi-losofi gli ultimi particolari diuna delle manifestazioni cul-turali più note in Europa. E an-che una delle più “ricche”, vi-sto che muove un bacino d'af-fari, con l'indotto di alberghi eristoranti, che in tre giorni aModena, Carpi e Sassuolomuove qualcosa come 3,5 mi-lioni di euro.

Dottoressa Borsari, quest'anno si discute di Gloria.

«La scelta del tema per noi èsempre molto delicata, per-ché servono termini propridella storia della filosofia enon solo della cronaca, anchese noi fin dall'inizio abbiamosempre immaginato paroledeclinabili anche in sensocontemporaneo calando il ter-mine scelto nel presente. Glo-ria ci pare sia una parola dalsapore antiquato che non rico-nosciamo più, mentre in real-tà come vedremo attraverso le50 lezioni filosofiche, quelledei classici e il programma ar-tistico, il concetto si è solo tra-sformato. Insomma pensoche il concetto vada ripensa-to, ed è questo il compito prin-

cipale del festival».Non è un tema che esclude

la maggioranza delle perso-ne?

«No, perché occorre usciredal termine gloria intenso insenso tradizionale. Oggi comeoggi magari con altri terminila gloria fa parte della vita ditutti noi, non solo di celebritào politici. Basti solo pensareall’ambizione che uno ha diriuscire in quello che fa chepossa essere lo studio o il lavo-ro, l’ambizione. C’è una lottacostante tra l’apparire e la visi-bilità. Visibilità che oggi è

spesso amplificata dai social.Parleremo anche di questo».

Partiamo dalle novità diquest'anno?

«Vorrei segnalare che per laprima volta sarà possibileascoltare otto lezioni, tra cuiBauman, Nancy e Gomà, nellaloro lingua originale: nelle va-rie sedi delle lezioni ci sarà latraduzione simultanea in over-sound e alla chiesa di San Car-lo a Modena, all'auditoriumLoria a Carpi e in piazza Avan-zini a Sassuolo in diretta strea-ming si sentirà l'autore senzainterprete».

Altre novità?«Due, intanto la carica dei

77, intesi come i giovani volon-tari che si sono messi a dispo-sizione del festival e sono im-portantissimi perché rappre-sentano il nostro front officenei confronti del pubblico. So-no studenti del Cattaneo e delBarozzi di Modena, del Meuc-ci di Carpi e dell'Elsa Morantedi Sassuolo. Poi abbiamo altri15 volontari tra cui studentiuniversitari. Quest'anno inol-tre abbiamo pensato al Multi-diario, ossia una vera e pro-pria redazione di 31 studen-

ti-reporter che attraverso i so-cial network racconterannodal loro punto di vista il festi-val».

Ci dia qualche consiglio tragli appuntamenti da seguire.

«Molto difficile fare una sin-tesi. Posso dire che si parleràdella gloria militare con la le-zione Rotary di Alessandro Ba-ricco che racconterà l'eroeAchille, mentre Fabio Miniparlerà degli eroi di guerra eAlessandro Haber interprete-rà La Certosa di Parma per ca-pire se quella napoleonica fuvera gloria. Invece Vanni Co-

deluppi parlerà del rispecchia-mento e condivisione che ca-ratterizzano il selfie. Ma è im-possibile citare tutto, ci sonoanche le lezioni di grandi pen-satori come Bodei, Severino,Zagrebelsky, Roberta de Mon-ticelli e tutti gli altri tra cuiAlessandro Bergonzoni».

E poi le mostre.«Tantissime, segnalo i

Trionfi di Petrarca a Carpi,quelle a Modena di Fondazio-ne Fotografia dedicate a Jodi-ce, Izu e le Ande e Tullio Peri-coli a Sassuolo».

©RIPRODUZIONERISERVATA

di Felicia Buonomo

Il Festivalfilosofia cresce, con-tinua a farlo, nonostante lesempre minori risorse, calatedi almeno un 10% rispetto aquando ha fatto il suo esordio,vale a dire quattordici anni fa.Ma non solo, nell'immediatofuturo i contributi potrebberoessere ancora minori, a causadei tagli pubblici imposti dalGoverno.

Remo Bodei, filosofo e presi-dente del comitato scientificodel Festivalfilosofia non na-sconde un pizzico di rammari-co e preoccupazione per unfuturo di tagli che potrebberopenalizzare la manifestazioneche è cresciuta negli anni.

«Ci contenteremo - spiegaBodei - di avere le risorse avu-te in passato. È un discorsoche guarda in prospettiva.Pensiamo all'abolizione delleProvince, che ci farà veniremeno il loro contributo. Pen-siamo ancora alla progressivaabolizione delle Camere dicommercio voluta dal Gover-no, anche questo contributo èa rischio. Ci piacerebbe averemaggiori risorse per rafforzarela parte relativa agli spettacolio alle mostre, per cui non pos-siamo affidarci solo ai privati.E anche per il cuore del Festi-val, quello delle lezioni magi-strali, invitare filosofi di cultu-re straniera diventerà semprepiù difficile in assenza di risor-se o in presenza di risorse sem-pre minori. In questi anni ab-biamo perso circa un 10% e la

preoccupazione è che perde-remo ancora di più in futuro.Malgrado tutto stiamo reagen-do, non abbiamo operato al-cuna spending review, perchénon avevamo alcun spreco daabolito. E siamo contenti, per-ché la qualità non solo è sem-pre la stessa, ma cerchiamo dianno in anno di migliorarla».

Ma Bodei non è solo tra ifondatori di questo Festivalche ogni anno inonda Mode-na, Carpi e Sassuolo, con isuoi filosofi. È soprattutto unfilosofo e anche quest'annoterrà le sue lezioni magistrali,

che per inciso ogni anno risul-tano essere tra le più affollatein assoluto. Sarà presente aModena e anche a Carpi.

La prima lezione magistraleè prevista per oggi, alle 16.30,in piazza Grande, dove parle-rà del tema “Splendore”.

«Qualcuno potrà trovarestrano - spiega Bodei - che inun festival dedicato alla gloriasi parli di splendore. I motivisono tanti. Il termine stessoderiva dall'idea di sole, vistocome fluido, che accompagnagli uomini nella vita sociale».

In particolare Remo Bodei

parlerà della teoria platonicache precede il mito della ca-verna.

«Nella Repubblica Platone -spiega il filosofo - quando aSocrate viene chiesto cos'è ilbene viene fatta un'analogiacon il sole, inteso anche comesole interiore, della mente,dell'intelletto. Qui entra il mi-to della caverna, dove un grup-po di schiavi vede ombre chescambiano per realtà. Finquando uno di essi, si liberaed esce, vede il sole. Ma quan-do torna per dire ai suoi similiche ciò che vedono sono om-bre, questi non gli credono el'ammazzano, come successoa Socrate. Questa idea di vitamigliore, dunque, non coinci-de con la ricchezza, il piacere,la vedono i filosofi, dopo unlungo sforzo. E qui entra ilconcetto di democrazia, chepermette di trovare il bene,ma impedisce che questo ven-ga imposto con la violenza,ma affermato solo con le armidel consenso».

E ancora Remo Bodei torne-rà ospite domani pomeriggio,alle 16.30, in piazza Martiri aCarpi, con la lezione sulla“Celebrità”, «intesa - dice Bo-dei - come qualcosa che durapoco, come non ricordare il fa-moso quarto d'ora di celebritàdi cui parla Andy Warhol. Oggic'è l'idea che tutti devono farsivedere. La celebrità sostitui-sce nelle democrazie, che so-no egualitarie, delle nuove ari-stocrazie di essere presenti».

©RIPRODUZIONERISERVATA

Il professorGustavoZagrebelskyDomenica14 Settembrealle 16.30saràin piazzaGrandea Modenalezionemagistraledal titoloDignità

NathalieHeinichSabato13 Settembrealle 15in PiazzaXX Settembredove terràuna lezionesul temaEccellenzae visibilitàStreamingin S. Carlo

«Sembra antiquata, ma tuttisiamo alla ricerca di Gloria»«Penso che il concetto vada ripensato, ed è questo il nostro compito principale»«Tra tanti appuntamenti c’è l’imbarazzo della scelta. Un grazie ai volontari»

Michelina Borsari direttrice del Festival filosofia

‘‘LA VERA VOCEDEL FILOSOFO

«Tra le novitàdi quest’anno mi piacericordare che si potrannoascoltare otto lezioninella loro lingua originalein oversound

Bodei: «Splendore e celebritàle altre facce della medaglia»Il professore, che è tra i fondatori della manifestazione, presenta le sue lezionie si dice rammaricato per i continui tagli che rischiano di penalizzare la kermesse

Remo Bodei si intrattiene con un ammiratore l’anno scorso al festival

Salvatore Natoli prima di una delle sue lezioni al festival

Uno ricordo speciale durante in festival verrà dedicato alla memoriadello scrittore e giornalista di Espresso e Repubblica EdmondoBerselli, modenese che iniziò la sua carriera alla Gazzetta diModena. Questa sera alle 21 a Carpi presso l'auditorium Loria, conintroduzione del docente Alberto Bertoni, viene infatti trasmessa lapuntata della trasmissione “Il più mancino dei tiri. Undocumentario Rai da Edmondo Berselli” che il modenese realizzòper Raitre. Gli intrecci del potere e del business, della società edell’identità, sono stati raccontati con acuta ironia da Berselli . (s.l.)

Un ricordo speciale di Edmondo Bersellial Loria di Carpi “Il più mancino dei tiri”

Jean-LucNancyDomenica14 Settembrealle 15in piazzaXX Settembreterrà la sualezioneAdorazionenella Chiesadi San CarloStreamingin francese

RobertaDe MonticelliDomenica14 Settembrealle 16.30saràin piazzaGaribaldia Sassuolodove terràuna lezionesul temaRispetto

UmbertoGalimbertiDomenica14 Settembrealle 11.30in piazzaMartiria Carpiterràla sualezionemagistraledal titoloVanagloria

MichelaMarzanoVenerdì12 Settembrealle 16.30in piazzaGaribaldia Sassuoloterràla lezionemagistraledal titoloProtagonismo

AlessandroBariccoVenerdì12 Settembrealle 21in piazzaGrandea Modenaterràla lezionemagistralesu “La famadi Achille”Lectio Rotary

ChiaraSaracenoSabato13 Settembrealle 18in piazzaGrandea Modenaterrà la lezione“Onora il padree la madrecomanda-mentoinattuale?”

L’INTERVISTA » LA DIRETTRICE MICHELINA BORSARI

VENERDÌ 12 SETTEMBRE 2014 GAZZETTA Festival Filosofia 23

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