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18-10-27 RASSEGNA STAMPA · 18-10-26 raddoppiano i cereali movimentati a venezia portoravennanews...

Date post: 06-Jul-2020
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18-10-27 RASSEGNA STAMPA 18-10-26 CONCORRENZA, IN EUROPA METÀ DELLE VIOLAZIONI «AGRICOLE» PER ACCORDI ILLEGALI SUI PREZZI Agrisole 18-10-26 L'AGROALIMENTARE ITALIANO CONTINUERÀ A CRESCERE Agronotizie 18-10-26 RADDOPPIANO I CEREALI MOVIMENTATI A VENEZIA Portoravennanews 18-10-27 VENEZIA. PORTO, RECORD PER I CONTAINER E 133 MILA PASSEGGERI IN PIU’ Corriere del Veneto 18-10-27 IL PIL USA BATTE LE ATTESE, MA WALL STREET E’ DELUSA Il Giornale 18-10-27 L’ECONOMIA AMERICANA CRESCE DEL 3,5% GRAZIE AI CONSUMI Il Sole 24 Ore
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18-10-27RASSEGNASTAMPA18-10-26CONCORRENZA,INEUROPAMETÀDELLEVIOLAZIONI«AGRICOLE»PERACCORDIILLEGALISUIPREZZIAgrisole18-10-26L'AGROALIMENTAREITALIANOCONTINUERÀACRESCEREAgronotizie18-10-26RADDOPPIANOICEREALIMOVIMENTATIAVENEZIAPortoravennanews18-10-27VENEZIA.PORTO,RECORDPERICONTAINERE133MILAPASSEGGERIINPIU’CorrieredelVeneto18-10-27ILPILUSABATTELEATTESE,MAWALLSTREETE’DELUSAIlGiornale18-10-27L’ECONOMIAAMERICANACRESCEDEL3,5%GRAZIEAICONSUMIIlSole24Ore

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18-10-26

Concorrenza, in Europa metà delle violazioni «agricole» per accordi illegali sui prezzi R.A.

La  prima  relazione  della  Commissione  in  materia  conferma  la  necessità  di  un  intervento  delle  autorità  Ue:  «Può  aiutare  gli  agricoltori  a  ottenere  condizioni  migliori  nella  vendita  dei  loro  prodotti»    

Quasi la metà di tutte le violazioni della concorrenza individuate grazie alle indagini nella Ue ha riguardato casi di accordi sui prezzi. Nella maggior parte dei casi, tali accordi sono stati conclusi tra trasformatori concorrenti al fine di fissare il prezzo all'ingrosso (ad esempio, per lo zucchero e la farina) o tra trasformatori e dettaglianti al fine di fissare il prezzo di vendita al dettaglio (ad esempio, per i prodotti lattiero-caseari, la carne o l'olio di girasole). Altre infrazioni hanno preso la forma di accordi sulla produzione, sullo scambio di informazioni o sulla ripartizione dei mercati. È quanto risulta dalla prima relazione sull'applicazione delle norme in materia di concorrenza al settore agricolo pubblicata dalla Commissione europea. La Commissione sottolinea che «l'intervento delle autorità europee garanti della concorrenza può aiutare gli agricoltori ad ottenere condizioni migliori nella vendita dei loro prodotti ai grandi acquirenti o alle cooperative».

Nella relazione viene indicato chiaramente che le norme europee in materia di concorrenza che vietano gli accordi sulla fissazione dei prezzi e su altre condizioni commerciali o sulla ripartizione dei mercati si applicano anche alla produzione e al commercio dei prodotti agricoli. Tuttavia, il regolamento sull'organizzazione comune dei mercati (regolamento Ocm unica) prevede alcune deroghe all'applicazione di tali norme che riguardano tutti o alcuni settori agricoli o trattano alcune situazioni particolari. Sulla base delle informazioni acquisite grazie alla relazione, la Commissione intensificherà il monitoraggio del mercato, in particolare per quanto riguarda i contratti collettivi che segmentano il mercato interno.

Per quanto riguarda l'attività delle autorità europee garanti della concorrenza, queste hanno condotto 178 indagini nel settore agricolo. Più di un terzo ha riguardato i trasformatori di prodotti agricoli, mentre gli agricoltori sono risultati il più grande singolo gruppo di denuncianti. La relazione indica che l'attività di contrasto delle autorità europee garanti della concorrenza ha permesso agli agricoltori di beneficiare di migliori condizioni commerciali per i loro prodotti. In particolare, sono emersi vari casi in è sono state bloccate pratiche utilizzate dai grandi acquirenti che miravano a ridurre i prezzi pagati agli agricoltori, con l'applicazione di sanzioni. Inoltre, il lavoro delle autorità europee garanti della concorrenza ha permesso agli agricoltori di beneficiare di condizioni più vantaggiose nei rapporti con le cooperative.

La Commissione spiega anche come alcuni Stati membri abbiano talvolta cercato di imporre dei limiti alle importazioni di determinati prodotti agricoli provenienti da altri Stati membri. Diverse autorità garanti della concorrenza hanno esaminato e annullato una serie di accordi collettivi, in virtù dei quali, ad esempio, gli agricoltori di un determinato Stato membro cercavano di ostacolare le vendite degli agricoltori di altri Stati membri.Tali interventi delle autorità garanti della concorrenza “hanno agevolato sia i consumatori degli Stati membri in cui le importazioni

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avrebbero potuto risultare limitate, sia gli agricoltori di tutti gli altri Stati membri che sarebbero stati penalizzati dal tentativo di ostacolare le vendite transfrontaliere”.

Dal rapporto emerge che il riconoscimento delle organizzazioni dei produttori da parte delle autorità nazionali è ampiamente utilizzato nel settore ortofrutticolo, in cui quasi il 50 % della produzione è commercializzato dalle organizzazioni dei produttori, ma anche nei settori del latte, della carne, dell'olio d'oliva e dei cereali. Nella Ue – principalmente in Francia e in Spagna – esistono inoltre 128 organizzazioni interprofessionali riconosciute. La relazione comunitaria conferma infine che gli strumenti settoriali specifici disponibili in ambito agricolo vengono effettivamente utilizzati a vantaggio degli agricoltori e del settore agricolo in generale: la possibilità di concordare un meccanismo di ripartizione del valore su base volontaria nel settore dello zucchero è stata ampiamente sfruttata; nel settore vitivinicolo sono state spesso utilizzate misure di stabilizzazione dei mercati; nei settori dei formaggi e del prosciutto sono state introdotte misure di gestione dell'offerta destinate ai prodotti con denominazioni di origine o indicazioni geografiche protette.

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18-10-26

L'agroalimentare italiano continuerà a crescere Sono  circa  1,2  milioni  le  imprese  che  fanno  parte  di  questa  filiera,  con  più  di  3  milioni  di  occupati  e  un  fatturato  pari  al  15%  del  totale.  È  quanto  emerge  dall’outlook  previsionale  sulla  filiera  Agroalimentare  da  Crif  in  collaborazione  con  Nomisma  

Il contesto macro in cui opera la filiera agroalimentare

Anche nel 2017 è proseguita la ripresa dei consumi food & beverage grazie al miglioramento dello scenario macroeconomico nazionale e del migliorato potere di acquisto delle famiglie italiane, che nell’anno hanno speso oltre 243 miliardi € in generi alimentari e bevande, con un balzo a valori costanti dell’1,5% rispetto al 2016.

Tale aumento è da ricondursi in primis alle dinamiche del fuori casa (+3,7%), che vale 83 miliardi € ossia il 34% del totale; in lieve crescita anche la componente domestica (+0,5%), che intercetta i restanti tre quarti della spesa per alimenti degli italiani.

I cambiamenti più significativi si sono registrati nella composizione dei consumi alimentari, sotto la spinta dei nuovi trend di consumo e dei cambiamenti negli stili di vita. Tra i nuovi driver di consumo, origine, qualità certificata e valori salutistici degli alimenti rappresentano i principali fattori che stanno riconfigurando il carrello della spesa. Da anni continuano, difatti, ad aumentare le vendite dei prodotti che richiamano l’italianità (100% Made in Italy, DOP…), degli alimenti ad alto contenuto di servizio che assicurano time saving (es. piatti pronti ed insalate IV gamma) cosi come di quelle referenze che garantiscono attributi di salubrità e naturalità (si pensi agli alimenti free-from o rich-in). In tale scenario in cui si presta sempre maggiore attenzione a ciò che si mangia, un ruolo di primissimo piano è giocato dal biologico: nel giro di pochi anni il numero di famiglie acquirenti di prodotti a marchio bio è infatti passata dal 53% del 2012 all’attuale 83%.

“Si è ancora ben lontani dai tempi pre-crisi tanto che se si considera il trend decennale, i consumi interni risultano nel complesso in calo del 5,2% - dichiara Emanuele Di Faustino, Project Manager Agroalimentare di Nomisma -. Notizie più positive arrivano invece dalla capacità di presidio dei mercati internazionali, con la domanda estera di prodotti Made in Italy non ha accennato ad arrestarsi. Nel 2017 le vendite sui mercati internazionali, vero traino del fatturato dell’agroalimentare italiano, hanno raggiunto 40 miliardi €, +67,8% su base decennale e +5,5% rispetto al 2016”.

E, sebbene sia in lieve rallentamento, l’espansione dell’export continua anche nel 2018 (+2,5% nel I semestre).

Outlook previsivo

In questo quadro si inserisce l’analisi previsionale della filiera per il prossimo triennio, definita con una suite di modelli econometrici predisposti da CRIF e nella cui specificazione sono inclusi i principali fattori esogeni ed endogeni in grado di influenzarne le performance.

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Assumendo uno scenario di moderata ripresa dell’economia nazionale e di sostanziale stabilità dei prezzi delle commodity agricole, per il periodo 2018-2020 si stima una crescita mediana annua a prezzi correnti della produzione di filiera pari al 4,0%, superiore a quella stimata per l’economia nazionale (3,5%).

“All’interno della filiera, la performance migliore sarà quella delle imprese dei servizi (+4,6% medio), che beneficeranno maggiormente della prosecuzione del trend di crescita dei consumi away from home – dichiara Pierpaolo Cristaudo, Big Data & Marketing Analytics Director di CRIF -. L’export sarà l’altro grande fattore trainante la produzione nazionale, che spingerà in particolar modo gli anelli di trasformazione e materie prime. Meno positiva rispetto al resto della filiera, invece, la crescita prevista per l’anello della distribuzione (+3,0%), penalizzato dal rallentamento delle vendite nella GDO”.

In termini di redditività, si prospetta una condizione di sostanziale stabilità per le imprese della filiera. La performance più positiva si rileva per l’anello materie prime, con una redditività stimata all’8,4%, in leggera crescita rispetto al 2017. In questo caso, gli elementi trainanti saranno la crescente spinta dell’export accanto ad un corso favorevole dei prezzi dei fattori produttivi (es. mangimi). Per i restanti anelli, la redditività resterà stabile come risultato della compensazione tra la crescita degli ordinativi ed un lieve aumento nei prezzi degli input produttivi (materie prime agricole ed energia).

Concludendo, il trend di cambiamento di stili alimentari e di vita, unitamente al consolidamento delle vendite nei mercati internazionali dei prodotti food Made in Italy, pongono la filiera agroalimentare come ambito di interesse per gli intermediari finanziari che intendano perseguire obiettivi di crescita sostenibile delle erogazioni.

di C. S.

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PortoRavennaNews.com

Raddoppiano i cereali movimentati a VeneziaTraffici: nel trimestre + 0,8%, molto bene anche i materiali da costruzione

26/10/2018 - VENEZIA - Porto di Venezia: la movimentazione complessiva delle merci nel periodo da luglio a settembrecresce dello 0,8% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Si consolida così su base annua (ottobre 2017 -settembre 2018 sull'anno precedente) una crescita del 7,8% per un totale di oltre 26,5 milioni di tonnellate movimentate(quasi 2 milioni in più rispetto all'anno precedente).

Le rinfuse solide salfgono del 10,7% su base trimestrale e del 17,5% su base annuale. Tra queste cresce più di tutti ilsettore dei cereali che raddoppia i suoi volumi rispetto al trimestre precedente e segna un +48,3% su base annuale. Beneanche i materiali da costruzione (metalli, cemento, calce, malta) che segnano un +41,9% nell'ultimo trimestre eraggiungono il +60,5% rispetto all'anno precedente. In flessione, invece, l'import di prodotti metallurgici negli ultimi tremesi, mentre aumenta l'export; il dato sembra rispondere alla ciclicità del mercato: il trend annuale si assesta, infatti, su un+29,6%.

L'andamento stagionale del mercato sembra influenzare anche le rinfuse liquide (prodotti petroliferi, gassosi e chimici) cheregistrano una leggera flessione nell'ultimo trimestre (-4,5%) ma che, rispetto all'anno precedente, sono in crescita del4,1%.

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Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Data 27/10/2018

Pagina 11

Foglio 1

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Corriere del Veneto Sabato 27 Ottobre 2018VE11

Crociere, ladecisione inunmeseDePiccoli: noi in linea con ilministroSpessotto: ci sonoaltre ipotesioltreaquellenote. ItaliaNostra: siamostati censurati

VENEZIA Il prossimo 2 marzosaranno passati sette anni daldecreto Clini-Passera, che da-va l’«ultimatum» alle grandinavi davanti a San Marco. Unanno fa le istituzioni avevanotrovato la «quadra» al Comi-tatone, con la scelta di Mar-ghera, ma ora il nuovo gover-no rimette tutto in discussio-ne. I tempi però non sarannolunghi: da Roma filtra che ladecisione sarà presa nel girodi unmese.Ma quello di cui cisi interroga a Venezia è ovvia-mente quale sarà, visto che ilpost su Facebook con cui ilministro Danilo Toninelli (In-frastrutture) ha svelato giove-dì il «summit» con i colleghiSergio Costa (Ambiente) e Al-berto Bonisoli (Beni Culturali)è stato un po’ criptico: «Ga-rantiremo piena tutela am-bientale, culturale e paesaggi-stica alla laguna, mantenendoVenezia quale primario polocrocieristico italiano». Oltreal fatto che le decisioni, perora, sembrano prese sopra latesta delle istituzioni locali,da Comune a Regione, da Por-to a Capitaneria.«Ci sono anche delle altre

soluzioni che finora non sonostate vagliate - dice sibillina ladeputata del M5s AriannaSpessotto - Siamo un po’ trop-po ancorati alla proposte vistefino a oggi, ma credo che levalutazioni non siano statefatte bene». «Per noi le cro-ciere devono andare fuori dal-la laguna, che vuol dire anchefuori dalle bocche di porto»,ribadisce la senatrice penta-stellata Orietta Vanin. Una li-nea che sembrerebbe esclu-dere il Venis Cruise 2.0 di Ce-sare De Piccoli, che prevedeun terminal di scalo alla boccadi porto di Lido. De Piccoli pe-rò non molla e non nascondela sua soddisfazione per le pa-role di Toninelli. «Il nostro èl’unico progetto sul tavolo delministro ed è in linea conquelle dichiarazioni - spiega -Abbiamo ottenuto il parerefavorevole della commissioneVia, che è il massimo organotecnico, e garantiamo la tutelaambientale, culturale e pae-saggistica». C’è poi il futurodella crocieristica a Venezia.«Con il nostro progetto reste-

rà - aggiunge - Per questo spe-ro che il sindaco Luigi Bru-gnaro e il presidente del PortoPino Musolino mettano pre-sto da parte i pregiudizi. Idemgli armatori, che forse nonhanno capito bene che l’alter-nativa è portare i loro clientiin mezzo alle fabbriche».D’altra parte De Piccoli è

riuscito a far convogliare sulsuo progetto anche alcuniambientalisti storici della cit-tà. «Quell’ipotesi è ovviamen-te migliorabile in fase di pro-

getto esecutivo e nella gestio-ne del calendario di arrivodelle navi, ma è l’unica com-patibile», dice Andreina Zitel-li, ex membro della Via. Am-bienteVenezia invece conti-nua l’attacco al ministro Toni-nelli e ai suoi messaggi pocochiari. «Quel post è ambiguoe contraddittorio, un vero re-bus - spiega l’associazione -non ci resta che vedere gli attiufficiali che seguiranno». Ita-lia Nostra invece denuncia la«censura» di un commento al

post. «Avevamo scritto che iprogetti di sviluppo della cro-cieristica sono la fine della la-guna e che il M5s si pone intotale, prona continuità con igoverni precedenti - afferma-no gli ambientalisti - il post èsparito e si aggiunge alla giàscarsa trasparenza nelle sceltedi governo e l’inesistente par-tecipazione dei veneziani alledecisioni strategiche sul de-stino della loro città».

A. Zo.© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’exprefettonelmirinodiCinquestelleeGruppomisto«Save e Fondazione diVenezia, incarichi vietati». L’accusa: va alle feste private del sindaco

❞VaninLasoluzionedovràessere fuoridalla boccadi porto

ZitelliIl VenisCruise èmigliorabilema restal’unico com-patibile

AmbienteVeneziaQuel post èambiguo,un rebus:aspettiamogli atti

La vicenda

● Il 2 marzo2012, dopol’incidente dellaCosta Concor-dia all’isola delGiglio, ildecreto Clini-Passera vieta ilpassaggio dellegrandi navi dacrocieradavanti a SanMarco, ma solodopo avertrovato una viaalternativa

● Dopo che leipotesi di scavodei canaliContorta eTresse Nuovosono fallite, ilComitatonedello scorso 7novembreaveva deciso direalizzare unterminal a Por-to Marghera,nel canaleindustrialeNord, per lenavi più grandi.Le mediesarebberopotute andarein Marittimatramite ilVittorioEmanuele«adeguato»

● Ora però ilgoverno esoprattutto ilM5s punta atogliere le navida crocieradalla laguna. IlMovimento si èdetto contrarioperfinoall’ipotesi di DePiccoli di unterminal discalo alla boccadi Lido

Porto, record per i containere 133mila passeggeri in piùI numeri dei primi novemesi: in calo solo i petroli

VENEZIA Su i container, con ilrecord storico anno su anno.E continua la ripresa dellacrocieristica, che a dispettodella grande confusione hasegnato un più 133 mila pas-seggeri dall’inizio dell’anno:che potrebbe portare a riavvi-cinare quota 1,6 milioni, an-che se il record è di 1,8. Ieril’Autorità di sistema portualedi Venezia e Chioggia ha dira-mato i dati del terzo trimestre2018, che restano positivi. Lamovimentazione complessivadelle merci tra luglio a set-

tembre è cresciuta dello 0,8per cento rispetto allo stessoperiodo del 2017, ma su baseannua (da ottobre a settem-bre) c’è un più 7,8, con 26,5milioni di tonnellate.Nel trimestre si segnala la

crescita delle rinfuse solide(più 10,7), soprattutto i cerealiche sono raddoppiati rispettoa un anno fa. Bene anche imateriali da costruzione (me-talli, cemento, calce, malta),mentre calano i prodotti me-tallurgici. L’unica voce in fles-sione più marcata è quella

delle rinfuse liquide (prodottipetroliferi, gassosi e chimici),che segnano unmeno 4,5 (an-che se c’è un più 4,1 su baseannuale). «Su questo fronte cisarà un impatto positivo conla prossima realizzazione delterminal di gas naturale li-quefatto», dice il Porto.Tra i numeri più brillanti ci

sono ancora quelli del termi-nal di Fusina, che peraltropresto dovrebbe raddoppiarecon altre due banchine: lemerci via traghetto sono cre-sciute del 13,4 per cento neltrimestre, anche se c’è un leg-gero calo (meno 0,6) dei pas-seggeri. Quanto ai containernel trimestre ne sono statimovimentati 154 mila Teu(più 5,1 per cento) e su baseannuale il dato di 618mila Teusegna il record per lo scalo ve-neziano.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

❞Il terminalCi sarà unimpattopositivo conil nuovoterminalGnl

MESTRE Cinque stelle e GruppoMisto contro l’ex prefetto Car-lo Boffi. Con un’interpellanzaal sindaco Luigi Brugnaro Da-vide Scano, Ottavio Serena eRenzo Scarpa chiedono contodella nomina di Boffi, in pen-sione dallo scorso aprile, nelconsiglio di amministrazionedella Fondazione di Venezia.Boffi secondo i tre consiglierinon potrebbe ricevere incari-chi pubblici, in base alle nor-me che vietano a chi ha eser-citato poteri autoritativi o ne-goziali per conto di pubblicheamministrazioni di rientrareimmediatamente in servizio aconclusione dell’incarico.«L’ex prefetto oggi è respon-

cio di rapporti» non troppotrasparenti: «Boffi e Brugnaroappaiono in ottimi rapportitanto che l’ex prefetto ha par-tecipato alle feste private delsindaco», ricordano Scano eSerena. Al di là delle norme, itre consiglieri ritengono che

ci sia un problema di oppor-tunità: «È inopportuno chealte cariche dello Stato parte-cipino a feste private del sin-daco».Nel caso specifico dei nuovi

incarichi di Boffi, i consiglierisegnalano che di recenteun’assunzione presso l’aero-porto è stata congelata in atte-sa di verifiche. «A giugno l’exprimo dirigente della poliziadi frontiera Riccardo Tummi-nia ha lasciato la polizia perdiventare security manager diTriveneto sicurezza, societàdel gruppo Save — spiega Se-rena — ma sono emersi pro-blemi con la legge che vietaper tre anni di assumere altri

incarichi». Per questo, Scano,Serena e Scarpa chiedono alsindaco di vedere quante can-didature sono arrivate per laFondazione di Venezia, di va-lutare se Boffi non debba sot-tostare alle norme sul pubbli-co impiego e se il sindaco fos-se presente quando Save lo hascelto per il ruolo di respon-sabile rapporti istituzionali.«Visto che l’amministrazionenon risponde alle interpellan-ze, l’abbiamo inviata anche al-l’organo di governo compe-tente, ossia il Dipartimentoromano della funzione pub-blica», concludono.

G. B.© RIPRODUZIONE RISERVATA

InsiemeL’ex prefettoBoffi con l’exministro Boschie il sindacoBrugnaro

Venezia&[email protected]

NUMERI UTILICentroStorico 0412385648MalmoccoAlberoni 0412385668Pellestrina 0412385653

Burano 0412385659MuraroS.Erasmo 0412385661CavallinoTreportiCa’Savio 0412385678

MestreeMarghera 0412385631FavaroVeneto 0412385639MarconQuartod’Altino 0412385642

FARMACIEBaldisserotto 0415224109S.Francesco 0415286936AlRedentore 0415231677

SanSebastiano 041770128AllaDogaressa 041680111AlDoge 041615985

Gestione dei flussi

Questionariper conoscerei turisti

L’ obiettivo è conosce-re meglio i turisti,dove dormono,

come arrivano in città,cosa visitano e, se possi-bile, se sono soddisfattidel viaggio. È la nuovainiziativa del Comunenell’ambito del Progetto digovernance territoriale delturismo e si tratta di unasorta di indagine dimercato che coinvolgeràun campione di millepersone con lo scopo dicreare una «profilazionedel visitatore di Venezia»,come spiega la determina,pubblicata ieri in albopretorio e che affida, per40 mila euro, la traduzionein inglese del questiona-rio. «Sarà fatto un campio-namento rappresentativo— spiega l’assessore alTurismo Paola Mar—l’iniziativa va di pari passocon il conteggio dei visi-tatori e con tutti gli altriprovvedimenti studiati permigliorare la gestione deiflussi turistici». Non èancora stata fissata unadata di inizio dell’indaginené i luoghi dove sarannosvolti i questionari, ma èfacile che avverranno neipunti d’accesso di Venezia.Ai turisti verrà chiesto adesempio se viaggiano dasoli, se dormono in hotel,b&b o case. (g. b.)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’iniziativa

Raccolta fondiper la «mostradenuncia»

U na chiamata allearmi – omeglio alportafogli – per

denunciare il declino dellalaguna, usando sia glistrumenti dell’arte chequelli della scienza.«L’autopsia di Venezia»sarà la primamostra in«crowdfunding», ideavenuta al fotografoMichele Alassio, che vuoleconcretizzarla allaprossima Biennale d’Arte,a settembre. Perraccogliere i soldinecessari all’allestimento,agli spazi espositivi, maanche al lavoro di ricercasul territorio è statolanciato un sito webbilingue; il progettoapproderà anche sullepiattaforme dedicateKickstarter e Indiegogo, el’idea è coinvolgere tutti iveneziani in uno sforzocollettivo. Se le immaginidi Alassio puntano asmuovere gli animi, conorizzonti marcianisoffocati dalle grandi navi,la provocazione non èl’unico fine: sarà infattiprodotto – e distribuitodurante l’esposizione – un«libro bianco» dove i variproblemi sollevati dagliscatti saranno trattati dastudiosi indipendenti, cheazzarderanno anchequalche possibilesoluzione. (gi. co.)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

sabile delle relazioni istituzio-nali di Save oltre che consi-gliere della Fonazione — diceScano — Tra l’altro, la Fonda-zione aveva quote della socie-tà dell’aeroporto, nel cui cdasiede il sindaco».M5s e Grup-poMisto ravvisano «un incro-

VkVSIyMjVm9sb0Vhc3lSZWFkZXJfTW9ucmlmIyMjZDExZTRkNTYtZjg4Yy00NjMyLTk2ODAtY2UyOGRmY2UzYjM3IyMjMjAxOC0xMC0yN1QxNDozMjoyMCMjI1ZFUg==

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Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Data 27/10/2018

Pagina 23

Foglio 1

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ECONOMIA 23Sabato 27 ottobre 2018 il Giornale

Rodolfo Parietti

Wall Street guasta la festa a DonaldTrump. Nessun tweet ha infatti cele-brato ieri la crescita dell’economiaUsa nel terzo trimestre del 3,5% in ba-se alla prima stima. E non perché l’au-mento del Pil sia risultato inferiore al+4,2% del periodo aprile-giugno: il ri-sultato dell’ultimo quarter resta co-munque la lettura preliminare miglio-re dal periodo luglio-settembre del2014 ed è superiore alle attese deglianalisti. La nave Usa va, ma qualchefalla si sta aprendo in quello che peranni è stato il suo motore, ovvero queimercati finanziari che sono tornati ascendere ieri pesantemente dopo latregua di giovedì scorso.

La Fed continua a ripetere che nonè il caso di preoccu-parsi, un modo perribadire l’intenzionedi alzare ancora i tas-si nonostante il fuo-co di sbarramentoche da settimane ar-riva dalla Casa Bian-ca. Su quasi ogni in-dice della Borsa diNew York tira peròaria di correzione.Ovvero, dal punto di vista tecnico, uncalo del 10% dall’ultimo record. Conl’ultimo calo (-1,8%), l’S&P 500 è giàscivolato in quest’area dopo sette ri-

bassi in otto sedute; il Nasdaq (-1,7%)era già tornato in correzione per la pri-ma volta dal febbraio 2016 tre giornifa, mentre il Dow Jones (-1,5%) si sal-

va ancora per il rottodella cuffia. A com-plicare le cose sonoarrivate l’altra serale trimestrali di Ama-zon (-9%) e Alpha-bet (-4%), giudicatedeludenti. Al titolodel gruppo guidatoda Jeff Bezos non so-no bastati utili re-cord, a un soffio dai

3 miliardi di dollari, per soddisfare unmercato preoccupato dall’outlook perle vendite durante la stagione delloshopping natalizio. Sul fatturato del gi-

gante del commercio elettronico pese-rà l’aumento dei salari minimi orari.Anche la controllante di Google ha de-luso sul fronte dei ricavi.

Le flessioni che hanno interessato lapiazza di New York nelle ultime setti-mane mostrano come il meccanismodel rialzo perpetuo si sia inceppato. Lapolitica monetaria più restrittiva daparte della Fed ha certo avuto un im-patto: un conto è finanziare buy-backmiliardari con i tassi a zero, o quasi,un altro riacquistare azioni proprieprendendo denaro in prestito al 3%.Inoltre, a dispetto dell’aumento del PilUsa, c’è chi continua a ritenere insoste-nibili questi ritmi di crescita. Soprat-tutto dopo che si sarà esaurito l’effettodella rivoluzione fiscale voluta daTrump. I consumi privati, da cui di-pendono i due terzi dell’economia, so-no infatti cresciuti del 4%, l’incremen-to maggiore da quasi quattro anni, ehanno così controbilanciato il calo del-le esportazioni (-3,5%) legato princi-palmente alle minori vendite di petro-lio e di semi di soia, soggetti ai dazicinesi. Da Pechino arriva intanto unamossa distensiva: sono sospese le im-portazioni di greggio iraniano, sogget-to dal primo novembre alle sanzioniche Washington si prepara a imporre.La sospensione è temporanea: l’im-port potrebbe riprendere in base ai ri-sultati dei negoziati commerciali conl’America.

* Euroequity Opportunità 6,663 6,774* Euroequity Sviluppo 7,253 7,372* Euroequity Protezione 7,161 7,182* Eurobond Opportunità 7,520 7,521* Eurobond Sviluppo 6,969 6,968* Eurobond Breve Termine 6,746 6,748Azionario Intraprendenza 4,770 4,850Azionario Dinamismo 5,245 5,331Azionario Protezione 6,149 6,167Obbligazionario Crescita 7,257 7,258Obbligazionario Moderazione 6,769 6,769Obbligazionario Liquidità 6,590 6,593Balanced 6,320 6,372Country 5,444 5,540Dynamic 5,970 6,037Moderate 6,044 6,072Opportunity 5,756 5,851

Prudent 6,092 6,094Sector 5,507 5,598Azionario Fedeltà 2,703 2,703Azionario Intraprendenza bis 5,809 5,907Azionario Dinamismo bis 5,968 6,065Obbligazion. Evoluzione bis 5,407 5,423Obbligazion. Crescita bis 5,704 5,704Obbligazion. Moderazione bis 5,602 5,602Obbligazion. Breve Termine bis 5,423 5,425Obbligazion. Stabilità bis 5,320 5,320Balanced bis 6,325 6,376Country bis 6,389 6,501Dynamic bis 6,471 6,542Moderate bis 6,104 6,129Opportunity bis 6,223 6,325Prudent bis 5,365 5,366Sector bis 6,897 7,009

FONDI ASSICURATIVI UNIT LINKED

Alternative Fund 1 5,32952 5,36481Alternative Fund 2 5,89196 5,90541Alternative Fund 3 6,30618 6,29977

Trio Fund 1 4,11320 4,12779Trio Fund 2 3,65119 3,66337Trio Fund 3 2,26141 2,25826

distribuito da:banca mediolanum s.p.a.Numero Verde 800.107.107www.bancamediolanum.it

FONDI ESTERI ARMONIZZATI UE

Quotazioni del 25-10-2018 24-10-2018 Quotazioni del 25-10-2018 24-10-2018

*Prezzo di vendita: il corrispondenteprezzo di acquisto è maggiore del 2%Valori in Euro

Maddalena Camera

Tim, ansiosa di mettere afrutto il cospicuo investimentonelle frequenze per le reti 5Gda 2,4 miliardi, si appresta alanciare nel 2019 i primi servizidedicati a questa tecnologia. Ilprimo step sarà simile a quan-to fatto da Verizon negli Usa,che in cinque città, tra cui LosAngeles, sta commercializzan-do la rete 5G Home. Verizonoffre il servizio di connessionea Internet che sostituisce la fi-bra e per velocizzare il wi-fi intutte le stanze della casa.

«Lo stesso faremo anche noidi Tim- ha spiegato Mario DiMauro direttore strategy, inno-vation e customer experiencedi Tim- e nel contempo stiamoportando avanti una serie disperimentazioni con partnertecnologici». Certo le applica-zioni, la tecnologia consente dicontrollare di connettersi in re-te senza problemi di latenza,sono praticamente infinite. Equella più spettacolare è certa-mente l’auto a guida autono-ma. Ieri Tim a Torino ne ha pre-sentata una, in collaborazionecon Ericsson, con guida da re-moto. Nel senso che l’autistanon era a bordo ma la pilotavada una postazione poco distan-te collegata con rete 5G per ren-dere «istantaneo» ogni coman-do. La nuova tecnologia per-mette poi di ridurre il costo per

giga tra il 50 e il 70 per cento.Un fatto importante. I consumimedi mensili saliranno dai 5 gi-ga attuali a oltre 80. Volendousare il 5G in mobilità, quantoTim lo commercializzerà, biso-gnerà però cambiare lo smart-phone. Il 5G infatti non è sup-portato da quelli in commer-cio. Tim presenterà i risultatidei 9 mesi il 7 novembre men-tre accelera la vendita di Persi-dera società dei multiplex dicui ha il 70% e Gedi il 30%. Mar-

tedì prossimo, nel corso di uncda, il gruppo dovrebbe darel’esclusiva agli americani di ISquared per 250 milioni. An-che Rai Way ha fatto un’offertadi circa 200 milioni per la solainfrastruttura. Per gli analistidi Mediobanca Securities la tri-mestrale del gruppo dovrebbeconfermare, a livello domesti-co, ricavi da servizi in calo del-lo 0,9% anno su anno con tar-get price in ribasso a 0,93 euro.Ieri in Borsa il titolo -1,18%.

CH North American Equity - Med. L 9,672 9,486CH European Equity - Med. L 5,188 5,168CH Italian Equity - Med. L 4,277 4,212CH Germany Equity - Med. L 5,836 5,752CH Spain Equity - Med. L 7,100 7,027CH Pacific Equity - Med. L 6,242 6,374CH Emerging Markets Equity - Med. L 8,071 8,093CH Energy Equity - Med. L 6,959 6,910CH Cyclical - Med. L 6,942 6,873CH Counter Cyclical Equity - Med. L 5,390 5,393CH Financial Equity - Med. L 3,712 3,685CH Technology Equity - Med. L 4,914 4,780CH Liquidity Euro - Med. L 6,757 6,756CH Liquidity Us Dollar - Med. L 4,656 4,649CH Euro Income - Med. L-A 7,088 7,085CH Euro Income - Med. L-B 4,650 4,649CH International Income - Med. L-A 5,183 5,179CH International Income - Med. L-B 4,958 4,955CH Euro Bond - Med. L-A 9,747 9,731CH Euro Bond - Med. L-B 6,351 6,341CH International Bond - Med. L-A 5,907 5,902CH International Bond - Med. L-B 5,364 5,359CH International Equity - Med. L-A 8,336 8,250CH North American Equity Med. S 12,396 12,157CH European Equity - Med. S 8,726 8,692CH Italian Equity - Med. S 7,291 7,182CH Germany Equity - Med. S 11,010 10,852CH Spain Equity - Med. S 15,217 15,060CH Pacific Equity - Med. S 8,124 8,296CH Emerging Markets Equity - Med. S 17,716 17,764CH Energy Equity - Med. S 13,330 13,237CH Cyclical - Med. S 13,824 13,688CH Counter Cyclical Equity - Med. S 11,026 11,032

CH Financial Equity - Med. S 7,109 7,057CH Technology Equity - Med. S 11,587 11,272CH Liquidity Euro - Med. S 12,455 12,453CH Liquidity Us Dollar - Med. S 9,296 9,282CH Euro Income - Med. S-A 12,449 12,444CH Euro Income - Med. S-B 8,985 8,982CH International Income - Med. S-A 10,161 10,154CH International Income - Med. S-B 9,734 9,727CH Euro Bond - Med. S-A 16,928 16,900CH Euro Bond - Med. S-B 11,960 11,940CH International Bond - Med. S-A 11,577 11,567CH International Bond - Med. S-B 10,529 10,520CH International Equity - Med. S-A 10,631 10,521CH Solidity & Return - Med. S-A 10,967 10,985CH North American Equity Med. L cop. 10,883 10,690CH European Equity - Med. L cop. 7,418 7,379CH Pacific Equity - Med. L cop. 6,174 6,311CH International Income - Med. L-A cop. 6,357 6,356CH International Income - Med. L-B cop. 4,725 4,725CH International Bond - Med. L-A cop. 8,132 8,130CH International Bond - Med. L-B cop. 5,989 5,987CH International Equity - Med. L-A cop. 8,820 8,733CH North American Equity Med. S cop. 21,086 20,712CH European Equity - Med. S cop. 14,183 14,107CH Pacific Equity - Med. S cop. 11,994 12,263CH International Income - Med. S-A cop. 11,123 11,122CH International Income - Med. S-B cop. 9,191 9,191CH International Bond - Med. S-A cop. 13,961 13,957CH International Bond - Med. S-B cop. 11,198 11,195CH International Equity - Med. S-A cop. 17,005 16,838CH Solidity & Return - Med. S-B 9,229 9,244CH Solidity & Return - Med. L-A 4,837 4,845CH Solidity & Return - Med. L-B 4,827 4,835

US Collection Med. L 6,551 6,459European Coll Med. L 6,294 6,284Pacific Coll Med. L 6,773 6,928Em Markets Coll Med. L 10,001 10,117Euro Fixed Income Med. L A 5,927 5,926Euro Fixed Income Med. L B 4,627 4,627Glb High Yield Med. L A 11,633 11,637Glb High Yield Med. L B 5,101 5,103Dynamic Coll Med. L 6,784 6,802Equity Power Coup. Coll Med. L 6,779 6,868Med. Morgan Stanley Glo Sel Med. L A 9,024 9,004Premium Coupon Coll Med. L 6,302 6,329US Collection Med. S 10,167 10,024European Coll Med S 9,289 9,275Pacific Coll Med. S 9,657 9,878Em Markets Coll Med. S 16,031 16,219Euro Fixed Income Med. S A 11,406 11,406Euro Fixed Income Med. S B 8,965 8,965Glb High Yield Med. S A 17,072 17,079Glb High Yield Med. S B 7,984 7,987Dynamic Coll Med. S 11,588 11,618Equity Power Coup. Med. S A 10,417 10,554Med. Morgan Stanley Glo Sel Med. S A 17,290 17,252Premium Coupon Coll Med. S 12,227 12,279US Collection Med. L cop 7,086 6,996European Coll Med L cop 6,851 6,827Pacific Coll Med. L cop 5,888 6,030Glb High Yield Med. L A cop 7,481 7,493Glb High Yield Med. L B cop 4,481 4,487Equity Power Coup. Med. L cop 6,056 6,135Med. Morgan Stanley Glo Sel Med. L cop 7,657 7,644Premium Coupon Coll. Med. L cop 6,029 6,053Dynamic Coll Med. L cop 6,768 6,787US Collection Med. S cop 13,295 13,128European Coll Med S cop 12,734 12,691Pacific Coll Med. S cop 11,022 11,288Glb High Yield Med. S A cop 14,270 14,292Glb High Yield Med. S B cop 8,529 8,542Equity Power Coup. S cop 11,448 11,599Med. Morgan Stanley Glo Sel Med. S cop 14,644 14,621Premium Coupon Coll. Med. S cop 11,678 11,725Dynamic Coll Med. S cop 13,000 13,037Med. Franklin Templeton EM Sel L 4,975 4,941Med. Franklin Templeton EM Sel S 9,618 9,553Coupon Strategy Collection La 6,250 6,297Coupon Strategy Collection La Cop 5,762 5,805Coupon Strategy Collection Lb 4,620 4,655Coupon Strategy Collection Lb Cop 4,244 4,276Coupon Strategy Collection Sa 12,129 12,221Coupon Strategy Collection Sa Cop 11,149 11,234Coupon Strategy Collection Sb 8,969 9,036Coupon Strategy Collection Sb Cop 8,227 8,290New Opportunities collection Lca 5,934 5,946New Opportunities collection Lhc 5,471 5,484New Opportunities collection Sca 11,553 11,576New Opportunities collection Shc 10,634 10,659Premium Coupon Coll L B 4,792 4,812Premium Coupon Coll L B Hed 4,617 4,636Premium Coupon Coll S B 9,479 9,520Premium Coupon Coll S B Hed 9,071 9,107Equity Power Coup. Coll L B 4,959 5,024Equity Power Coup. Coll L B Hed. 4,690 4,752Equity Power Coup. Coll S B 9,665 9,792Equity Power Coup. Coll S B Hed. 9,153 9,273Med. Invesco Balanced Risk Coup. Sel LA 5,480 5,511Med. Invesco Balanced Risk Coup. Sel LB 4,825 4,853Med. Invesco Balanced Risk Coup. Sel SB 9,497 9,552

Med. Invesco Balanced Risk Coup. Sel SA 10,781 10,843Med. Carmignac Strategic Sel LA 5,317 5,288Med. Carmignac Strategic Sel SA 10,460 10,404Conv. Strategy Coll LA 5,555 5,565Conv. Strategy Coll LB 5,139 5,148Conv. Strategy Coll LA Hedged 5,241 5,254Conv. Strategy Coll LB Hedged 4,851 4,864Conv. Strategy Coll SA 10,929 10,948Conv. Strategy Coll SB 10,109 10,126Conv. Strategy Coll SA Hedged 10,304 10,331Conv. Strategy Coll SB Hedged 9,541 9,566Infra. Opportunity Coll LA 5,862 5,870Infra. Opportunity Coll LB 5,319 5,326Infra. Opportunity Coll LA Hedged 5,561 5,568Infra. Opportunity Coll LB Hedged 5,037 5,044Infra. Opportunity Coll SA 11,471 11,488Infra. Opportunity Coll SB 10,413 10,428Infra. Opportunity Coll SA Hedged 10,879 10,892Infra. Opportunity Coll SB Hedged 9,856 9,869Socially Responsible Collectin L A 4,800 4,811Socially Responsible Coll LA Hedged 4,861 4,872Socially Responsible Coll A Hedged 9,578 9,601Socially Responsible Coll SA 9,494 9,516Equilibrium LA 4,676 4,679Equilibrium LB 4,422 4,425Equilibrium LA Hedged 4,668 4,672Equilibrium LB Hedged 4,410 4,414Equilibrium SA 9,264 9,270Equilibrium SB 8,763 8,768Equilibrium SA Hedged 9,250 9,258Equilibrium SB Hedged 8,748 8,756Financial Income Strategy LA 5,289 5,288Financial Income Strategy LB 4,698 4,697Financial Income Strategy SA 10,480 10,478Financial Income Strategy SB 9,316 9,315Long Short Strategy Collection LA 4,824 4,821Long Short Strategy Collection SA 9,559 9,554European Coupon Strategy Collection LA 4,964 4,973European Coupon Strategy Collection LHA 5,033 5,038European Coupon Strategy Collection LB 4,609 4,618European Coupon Strategy Collection LHB 4,679 4,683European Coupon Strategy Collection SA 9,849 9,868European Coupon Strategy Collection SHA 9,991 10,000European Coupon Strategy Collection SB 9,149 9,166European Coupon Strategy Collection SHB 9,279 9,288US Coupon Strategy Collection LA 5,365 5,364US Coupon Strategy Collection LHA 5,175 5,182US Coupon Strategy Collection LB 4,982 4,981US Coupon Strategy Collection LHB 4,809 4,815US Coupon Strategy Collection SA 10,644 10,643US Coupon Strategy Collection SHA 10,287 10,300US Coupon Strategy Collection SB 9,888 9,886US Coupon Strategy Collection SHB 9,535 9,547Mediolanum Fidelity Asian Coupon Selection LA 5,149 5,152Mediolanum Fidelity Asian Coupon Selection LHA 5,045 5,053Mediolanum Fidelity Asian Coupon Selection LB 4,785 4,787Mediolanum Fidelity Asian Coupon Selection LHB 4,685 4,693Mediolanum Fidelity Asian Coupon Selection SA 10,217 10,222Mediolanum Fidelity Asian Coupon Selection SHA 10,001 10,017Mediolanum Fidelity Asian Coupon Selection SB 9,497 9,501Mediolanum Fidelity Asian Coupon Selection SHB 9,291 9,306Dynamic International Value Opportunity LA 5,604 5,548Dynamic International Value Opportunity LHA 5,595 5,546Dynamic International Value Opportunity SA 11,103 10,992Dynamic International Value Opportunity SA 11,058 10,960Mediolanum Innovative Thematic Opportunities LH 5 5Mediolanum Innovative Thematic Opportunities L 5 5

distribuito da:banca mediolanum s.p.a.Numero Verde 800.107.107www.bancamediolanum.it

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Quotazioni del 26-10-2018 Precedente Quotazioni del 26-10-2018 Precedente

Legenda: A=ad accumulazione deiproventi; B= a distribuzione deiproventi; cop=coperta

CHALLENGE FUNDS - CLASSI MEDIOLANUM

-1,5%La perdita accusata ieri dalDow Jones a Wall Streeta un’ora dalla chiusura.Il Nasdaq ha fatto -1,7%

IERI PRESENTATA L’AUTO A GUIDA REMOTA

Tim porta il 5G nelle case dal 2019Nuove connessioni fisse e mobili in attesa dei servizi innovativi

AL TIMONEL’ad di Tim,Amos Genish

bassi in otto sedute; il Nasdaq (-1,7%)era già tornato in correzione per la pri-ma volta dal febbraio 2016 tre giornifa, mentre il Dow Jones (-1,5%) si sal-

va ancora per il rottodella cuffia. A com-plicare le cose sonoarrivate l’altra serale trimestrali di Ama-zon (-9%) e Alpha-bet (-4%), giudicatedeludenti. Al titolodel gruppo guidatoda Jeff Bezos non so-no bastati utili re-cord, a un soffio dai

3 miliardi di dollari, per soddisfare unmercato preoccupato dall’outlook perle vendite durante la stagione delloshopping natalizio. Sul fatturato del gi-

gante del commercio elettronico pese-rà l’aumento dei salari minimi orari.Anche la controllante di Google ha de-luso sul fronte dei ricavi.

Le flessioni che hanno interessato lapiazza di New York nelle ultime setti-mane mostrano come il meccanismodel rialzo perpetuo si sia inceppato. Lapolitica monetaria più restrittiva daparte della Fed ha certo avuto un im-patto: un conto è finanziare buy-backmiliardari con i tassi a zero, o quasi,un altro riacquistare azioni proprieprendendo denaro in prestito al 3%.Inoltre, a dispetto dell’aumento del PilUsa, c’è chi continua a ritenere insoste-nibili questi ritmi di crescita. Soprat-tutto dopo che si sarà esaurito l’effettodella rivoluzione fiscale voluta daTrump. I consumi privati, da cui di-pendono i due terzi dell’economia, so-no infatti cresciuti del 4%, l’incremen-to maggiore da quasi quattro anni, ehanno così controbilanciato il calo del-le esportazioni (-3,5%) legato princi-palmente alle minori vendite di petro-lio e di semi di soia, soggetti ai dazicinesi. Da Pechino arriva intanto unamossa distensiva: sono sospese le im-portazioni di greggio iraniano, sogget-to dal primo novembre alle sanzioniche Washington si prepara a imporre.La sospensione è temporanea: l’im-port potrebbe riprendere in base ai ri-sultati dei negoziati commerciali conl’America.

-1,5%La perdita accusata ieri dalDow Jones a Wall Streeta un’ora dalla chiusura.Il Nasdaq ha fatto -1,7%

Quotazioni del 22-10-2018 15-10-2018 Quotazioni del 22-10-2018 15-10-2018

*Prezzo di vendita: il corrispondenteprezzo di acquisto è maggiore del 2%Valori in Euro

MEDIOLANUM BEST BRANDS - CLASSI MEDIOLANUM

Quotazioni del 26-10-2018 Precedente Quotazioni del 26-10-2018 Precedente

Il gruppo svizzero del lusso Richemont ha annunciato una partnershipcon la piattaforma cinese Alibaba per sviluppare la distribuzione dei suoiprodotti in Cina. Sulla base dell’accordo, Yoox-Net-a-Porter, controllataitaliana di Richemont, e il colosso di Jack Ma (nella foto) lanceranno unajoint venture con la creazione di due applicazioni per supporti mobili,Net-a-porter e Mr Porter, destinate ai consumatori cinesi.

RICHEMONT DARÀ VITA A UNA JOINT VENTURE

Yoox Net-a-Porter si allea con Alibabaper distribuire i prodotti in Cina

L’ECONOMIA AMERICANA BALZA DEL 3,5%

Il Pil Usa batte le atteseMa Wall Street è delusaPesano i conti di Amazon e Google. Pechinoprova la distensione e ferma il greggio dell’Iran

DELUSIONE Jeff Bezos di Amazon

VkVSIyMjVm9sb0Vhc3lSZWFkZXJfTW9ucmlmIyMjZDExZTRkNTYtZjg4Yy00NjMyLTk2ODAtY2UyOGRmY2UzYjM3IyMjMjAxOC0xMC0yN1QxNDozNDozMCMjI1ZFUg==

Page 9: 18-10-27 RASSEGNA STAMPA · 18-10-26 raddoppiano i cereali movimentati a venezia portoravennanews 18-10-27 venezia. porto, record per i container e 133 mila passeggeri in piu’ corriere

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Data 27/10/2018

Pagina 17

Foglio 1

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Il Sole 24 Ore Sabato 27 Ottobre 2018 17

Mondo

L’economia americana crescedel 3,5% grazie ai consumiIL PIL DEL III TRIMESTRE

Il dato proietta per l’interoanno un aumento superioreal 3%, il più alto dal 2005

Peggiora invece il deficitcommerciale nonostantei dazi applicati alla Cina

Riccardo BarlaamDal nostro corrispondenteNEW YORK

Grazie ai consumi la crescita econo-mica americana nel terzo trimestre siè rivelata migliore del previsto. Se-condo i dati del Dipartimento alCommercio il Pil è salito del 3,5% traluglio e settembre. Meno dello stupe-facente +4,2% del secondo trimestresull’onda della tax reform. Ma è unabuona notizia: gli economisti si at-tendevano un incremento limitato al3,3%. L’America di Trump continuaa correre. «I fondamentali sono buo-ni, siamo ottimisti», ha confermatoieri la Casa Bianca. Nonostante i ventidi guerra commerciale, l’uraganoFlorence che nel periodo, a settem-bre, ha toccato la Florida, e la volatili-tà dei mercati delle ultime settimane.

Il dato di ieri rafforza le attese perun aumento del Pil Usa superiore al3% nell’intero anno: per l’economiaamericana sarebbe il risultato mi-gliore dal 2005. Tutto questo a diecigiorni dalle elezioni mid term, doveverranno rinnovati i rappresentantidella Camera, un terzo dei senatori e36 governatori. Un risultato che se-gna un deciso punto a favore dei re-pubblicani, di Trump e della sua am-ministrazione paragonata da piùd’uno ormai all’amministrazione Re-agan in quanto a risultati economici.

Nel periodo, più in particolare, siè registrato un boom delle spese peri consumi da cui dipendono i due ter-zi dell’economia Usa, salite in manie-ra inaspettata del 4%, ai massimi dal2014, vero traino della crescita di questi tre mesi. Sulle aziende si fa an-cora sentire ancora l’effetto positivodei tagli fiscali di 1.500 miliardi didollari, anche se c’è stato un calo de-gli investimenti. Gli investimenti fissinon residenziali - riflesso di spese in

costruzioni, attrezzature e proprietàintellettuale - sono saliti solo dello 0,8% dopo il +8,7% di aprile-giugno.Tuttavia le aziende hanno speso di più per le scorte: il trimestre appenachiuso ha beneficiato del periodo de-gli inventari di magazzino che in ge-nerale hanno visto un’espansione delle scorte per far fronte al forte au-mento della domanda.

Sulla crescita americana ha pesatoanche l’aumento della spesa pubbli-ca, federale e locale, salita nel com-plesso del 3,3%, con le spese per la difesa al +4,6%. Una crescita che hacontribuito all’incremento del Pil perlo 0,56% oltreché, come è noto, all’in-nalzamento del deficit federale, bal-zato sui massimi.

Preoccupante il dato della bilanciacommerciale: nonostante le politichedi Trump e i dazi di 250 miliardi con-tro l’export cinese, nel terzo trimestrec’è stato un allargamento del deficitcommerciale, con il peggiore risulta-to da 33 anni a questa parte: calo del-l’export del 3,5%, a fronte dell’au-mento dell’import del 9,1%. La fles-sione dell’export è imputabile so-prattutto al calo delle venditeall’estero di petrolio e di semi di soia,su cui la Cina ha imposto dazi da lu-glio. Argomento che rafforzerà le po-litiche protezionistiche dell’attualeamministrazione, ma che pone più diqualche dubbio sui risultati di questastrategia a lungo termine: in questi giorni, tra l’altro, sono stati resi notii risultati trimestrali di diverse grandiaziende americane, come Harley-Davidson o Caterpillar, penalizzate più di altre dalla guerra commercialemessa in piedi da Trump.

Dal dato del Pil di ieri, in ultimo, èemerso che l’inflazione è cresciutatra luglio e settembre al tasso annuodell’1,6%, sotto il target del 2% dellaFed. La banca centrale ha avviato unapolitica di rialzi di tassi per prevenireun surriscaldamento dell’economiae delle pressioni inflattive. Nellescorse settimane è stata ferocementecriticata da Trump per le sue scelte “pazze”, che hanno fatto balzare laspesa per gli interessi sul debito pub-blico. In teoria la Fed intende alzarei tassi un’altra volta entro fine 2018 etre nel 2019. Ma se l’inflazione si raf-fredda, la banca centrale potrebbe ri-vedere le sue scelte.

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AFP

New York. JPMorgan Chase (nella foto una sede di Chase) ha registrato un aumento del 24% dei profitti nel terzo trimestre

L’Fbi ha arrestato in Florida l’uomo sospettato di aver spedito nei giorni scorsi pacchi bomba ai Clinton a Obama, De Niro e Soros. Si chiama Cesar Sayoc

Fbi in azioneArrestatoin Floridal’Unamomberamericano

Il segretario alla Difesa Usa Jim Mattis ha dato il via libera all’utilizzo delle truppe al confine con il Messico per fermare la colonna di migranti che preme dall’America Centrale

CentroamericaSì del Pentagonoall’uso di truppeal confinecon il Messico

+Pentagono.Il segretario alla Difesa Jim Mattis

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Variazione percentuale trimestrale annualizzata

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 S

4,5 3,5

Pil Usa

Una forza che nasconde più di una debolezza. Il pil Usaè cresciuto a un ritmo robusto: il 3,5% annualizzato, pocomeno dello 0,9% trimestrale. È un rallentamento rispettoal +4,2% del secondo trimestre, ma la frenata era prevista.I dettagli, però, non sono del tutto rassicuranti: è moltoprobabile che la frenata continui.

L’elemento cruciale è l’andamento delle scorte. Dei 3,5punti percentuali di crescita, ben 2,1 punti sono legati alriempimento dei magazzini. Qualcosa non ha funziona-to: le aziende hanno prodotto più di quanto sia stato ven-duto; e per capire quanto forte sia stato questo fenome-no, basti pensare – come suggerisce Ward McCarthy di

Jefferies – che le vendite finali reali sono au-mentate dell’ 1,4% annualizzato, rispetto al5,4% della primavera.

L’accumulo delle scorte non è stato però unproblema generato da minori consumi. L’unicacomponente del pil che continua a crescere ra-pidamente sono proprio le spese delle famiglie:sono aumentate di un robusto +4%, in accelera-zione dal +3,8% della primavera, e hanno con-tribuito alla crescita per 2,7 punti. Né sono ve-nuti meno i consumi pubblici: +3,3%, dal 2,5%.

Sono mancate all’appello invece le esporta-zioni nette. Avevano contribuito alla crescitadel secondo trimestre per 1,2 punti percentuali,mentre in estate hanno frenato la crescita per1,8 punti. Non è una sorpresa. Era noto che al-cuni importatori esteri, in particolare cinesi,avevano anticipato i loro acquisti prevedendo

l’innalzamento di tariffe come ritorsione al protezioni-smo Usa. Quell’effetto si è ora esaurito facendo anche –come spiega McCarthy – rimepire i magazzini.

Deludente anche l’andamento degli investimenti, lacui lettura non è immediata. L’incremento del 12% com-plessivo nasconde la forte crescita delle scorte. Gli inve-stimenti fissi sono calati dello 0,3% ma solo la compo-nente della proprietà intellettuale, tipica delle statistichesul pil Usa e di difficile valutazione, è davvero cresciuta.Gli investimenti in strutture fisse sono calati del 7,9%, ele costruzioni residenziali sono calate del 4%.

L’andamento degli investimenti è volatile e bruschevariazioni sono frequenti. Gli analisti sono però con-vinti che i dati riflettano lo sgonfiarsi dell’effetto deitagli fiscali di Trump. Sugli investimenti le loro ricadu-te sono state limitate, come accadde con Bush: i datimostrano «che i tagli alle imposte sulle imprese nonhanno generato una grande accumulazione di capita-le», spiega Pooja Sriram di Barclays. Le riduzioni delleimposte sembrano aver piuttosto modificato le abitu-dini di acquisto delle famiglie.

Il futuro fa pensare a un rallentamento. «Vediamocinque ragioni per una crescita più modesta: l’esaurirsidella spinta dello stimolo fiscale, il rialzo dell’inflazione,la politica monetaria più rigida, il crescente protezioni-smo e il rallentamento dell’attività globale», spiega Gre-gory Daco di Oxford Economics che punta a un +2,9% peril quarto trimestre e a un 2,5% nel 2019.

—Riccardo Sorrentino© RIPRODUZIONE RISERVATA

LE PROSPETTIVE

Fed. Il presidente della banca centrale americana Jay Powell

SCORTE ELEVATE

Ma negli investimentici sono i primisegnali di rallentamento

Internet: www.autostrade.it • www.serviziocontrattipubblici.it

Società soggetta all’attività di direzione e coordinamento di Atlantia S.p.A.Sede Legale: ROMA - Via Alberto Bergamini, 50

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AVVISO DI GARAL’intestata Società rende noto che verrà esperita procedura aperta ai sensi degli art. 60 e 54 comma 3 del D.lgs. 50/2016, per l’affidamento di un “Accordo Quadro, con unico operatore, di lavori e servizi per la manutenzione della rete autostradale di competenza della Direzione 2° Tronco Milano, lungo le Autostradedi competenza Direzione 2° Tronco Milano”. COD. NUTS ITC. Cod. App. N. 029/MI/ESC/2018.LOTTO 1. Autostrada A/4 Torino-Trieste: Tratto Milano-Brescia Ovest, dal km 125,00 al km 217+693; A8/9/A8/Dir 26- Milano Laghi: Tratta A8 Milano-Varese dal km 000 al km 42+636; Tratta A9 Lainate-Como-Chiasso dal Km 010+700 al Km 42+314; A8 Dir A26 Diramazione Gallarate Gattico dal Km 000+000 al Km 13+500; A/52 Tangenziale Nord: Tratto svincolo Fiera Milano ad inizio competenza SP46 dal Km 18+730 al Km 21+610”; CIG N. 7664674114. LAVORI: Importo Euro 2.600.000,00; Cat: OG3- OS 12A. CPV 45233223-8. SERVIZI: Servizio di recupero e smaltimento carichi dispersi CPV 90610000-6 - Importo Euro 140.000,00; Servizio di assistenza viabilità, posa segnaletica guardiania - CPV 34928470-3. Importo Euro 80.000,00.LOTTO 2. Autostrada A/1 Milano-Napoli: Tratto Milano-Parma, dal km -1+700 al km 119+500. CIG N. 7664692FEA. LAVORI: Importo Euro 2.200.000,00; Cat: OG3- OS 12A CPV 45233223-8; SERVIZI: Servizio di recupero e smaltimento carichi dispersi CPV 90610000-6 - Importo Euro 140.000,00; Servizio di assistenza viabilità, posa segnaletica guardiania - CPV 34928470-3. Importo Euro 80.000,00.Importo totale dei lavori e servizi da appaltare: Euro 4.800.000,00.Gli interessati dovranno far pervenire le loro offerte entro le ore 14,00 del giorno 28 novembre 2018. Le offerte dovranno pervenire alla Autostrade per l’Italia S.p.A. Direzione 2° Tronco di Milano, Via Polveriera n. 11 - NOVATE MILANESE (MI) - C.A.P. 20026 - Tel. +390235201, fax +3903520222. Data di spedizione del bando di gara alla GUCE: 22 ottobre 2018.Il bando di gara in edizione integrale è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della RepubblicaItaliana V Serie Speciale “Contratti Pubblici” n. 124 del 24.10.2018. Internet: https://autostrade.bravosolution.com - www.serviziocontrattipubblici.it.Novate Milanese, lì 23/10/2018 Direzione 2° Tronco - MILANO

Il DirettoreDott. Mirko Nanni

REGIONE TOSCANA - SOGGETTO AGGREGATOREVia di Novoli 26 - 50127 Firenze, Italia

AVVISO DI AGGIUDICAZIONEProcedura e criterio di aggiudicazione: Procedura aperta ai sensi del D. Lgs. n. 50/2016 art. 60; criterio di cui all’art. 95.Oggetto: “Servizio di valutazione dei programmi europei 2014/2020: PSR, POR FSE, POR FESR e INTERREG Italia-Francia Marittimo”. Lotto 1 - Programma di Sviluppo Rurale della Regione Toscana 2014-2020 CIG 6989230F0A CUP D19G16001650009.Nome dell’aggiudicatario: Lattanzio Monitoring & Evaluation Srl, Milano, Italia.Luogo di esecuzione della prestazione: Firenze - Italia.Data di conclusione del contratto d’appalto: 10/10/2018.Data di spedizione dell’avviso alla G.U.C.E.: 15/10/2018.

IL DIRIGENTE RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO DI GARADr. Antonino Mario Melara

L’economia americana crescedel 3,5% grazie ai consumiIL PIL DEL III TRIMESTRE

Il dato proietta per l’interoanno un aumento superioreal 3%, il più alto dal 2005

Peggiora invece il deficitcommerciale nonostantei dazi applicati alla Cina

Riccardo BarlaamDal nostro corrispondenteNEW YORK

Grazie ai consumi la crescita econo-mica americana nel terzo trimestre siè rivelata migliore del previsto. Se-condo i dati del Dipartimento alCommercio il Pil è salito del 3,5% traluglio e settembre. Meno dello stupe-facente +4,2% del secondo trimestresull’onda della tax reform. Ma è unabuona notizia: gli economisti si at-tendevano un incremento limitato al3,3%. L’America di Trump continuaa correre. «I fondamentali sono buo-ni, siamo ottimisti», ha confermatoieri la Casa Bianca. Nonostante i ventidi guerra commerciale, l’uraganoFlorence che nel periodo, a settem-bre, ha toccato la Florida, e la volatili-tà dei mercati delle ultime settimane.

Il dato di ieri rafforza le attese perun aumento del Pil Usa superiore al3% nell’intero anno: per l’economiaamericana sarebbe il risultato mi-gliore dal 2005. Tutto questo a diecigiorni dalle elezioni mid term, doveverranno rinnovati i rappresentantidella Camera, un terzo dei senatori e36 governatori. Un risultato che se-gna un deciso punto a favore dei re-pubblicani, di Trump e della sua am-ministrazione paragonata da piùd’uno ormai all’amministrazione Re-agan in quanto a risultati economici.

Nel periodo, più in particolare, siè registrato un boom delle spese peri consumi da cui dipendono i due ter-zi dell’economia Usa, salite in manie-ra inaspettata del 4%, ai massimi dal2014, vero traino della crescita di questi tre mesi. Sulle aziende si fa an-cora sentire ancora l’effetto positivodei tagli fiscali di 1.500 miliardi didollari, anche se c’è stato un calo de-gli investimenti. Gli investimenti fissinon residenziali - riflesso di spese in

costruzioni, attrezzature e proprietàintellettuale - sono saliti solo dello 0,8% dopo il +8,7% di aprile-giugno.Tuttavia le aziende hanno speso di più per le scorte: il trimestre appenachiuso ha beneficiato del periodo de-gli inventari di magazzino che in ge-nerale hanno visto un’espansione delle scorte per far fronte al forte au-mento della domanda.

Sulla crescita americana ha pesatoanche l’aumento della spesa pubbli-ca, federale e locale, salita nel com-plesso del 3,3%, con le spese per la difesa al +4,6%. Una crescita che hacontribuito all’incremento del Pil perlo 0,56% oltreché, come è noto, all’in-nalzamento del deficit federale, bal-zato sui massimi.

Preoccupante il dato della bilanciacommerciale: nonostante le politichedi Trump e i dazi di 250 miliardi con-tro l’export cinese, nel terzo trimestrec’è stato un allargamento del deficitcommerciale, con il peggiore risulta-to da 33 anni a questa parte: calo del-l’export del 3,5%, a fronte dell’au-mento dell’import del 9,1%. La fles-sione dell’export è imputabile so-prattutto al calo delle venditeall’estero di petrolio e di semi di soia,su cui la Cina ha imposto dazi da lu-glio. Argomento che rafforzerà le po-litiche protezionistiche dell’attualeamministrazione, ma che pone più diqualche dubbio sui risultati di questastrategia a lungo termine: in questi giorni, tra l’altro, sono stati resi notii risultati trimestrali di diverse grandiaziende americane, come Harley-Davidson o Caterpillar, penalizzate più di altre dalla guerra commercialemessa in piedi da Trump.

Dal dato del Pil di ieri, in ultimo, èemerso che l’inflazione è cresciutatra luglio e settembre al tasso annuodell’1,6%, sotto il target del 2% dellaFed. La banca centrale ha avviato unapolitica di rialzi di tassi per prevenireun surriscaldamento dell’economiae delle pressioni inflattive. Nellescorse settimane è stata ferocementecriticata da Trump per le sue scelte “pazze”, che hanno fatto balzare laspesa per gli interessi sul debito pub-blico. In teoria la Fed intende alzarei tassi un’altra volta entro fine 2018 etre nel 2019. Ma se l’inflazione si raf-fredda, la banca centrale potrebbe ri-vedere le sue scelte.

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AFP

New York. JPMorgan Chase (nella foto una sede di Chase) ha registrato un aumento del 24% dei profitti nel terzo trimestre

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Variazione percentuale trimestrale annualizzata

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Pil Usa

Una forza che nasconde più di una debolezza. Il pil Usaè cresciuto a un ritmo robusto: il 3,5% annualizzato, pocomeno dello 0,9% trimestrale. È un rallentamento rispettoal +4,2% del secondo trimestre, ma la frenata era prevista.I dettagli, però, non sono del tutto rassicuranti: è moltoprobabile che la frenata continui.

L’elemento cruciale è l’andamento delle scorte. Dei 3,5punti percentuali di crescita, ben 2,1 punti sono legati alriempimento dei magazzini. Qualcosa non ha funziona-to: le aziende hanno prodotto più di quanto sia stato ven-duto; e per capire quanto forte sia stato questo fenome-no, basti pensare – come suggerisce Ward McCarthy di

Jefferies – che le vendite finali reali sono au-mentate dell’ 1,4% annualizzato, rispetto al5,4% della primavera.

L’accumulo delle scorte non è stato però unproblema generato da minori consumi. L’unicacomponente del pil che continua a crescere ra-pidamente sono proprio le spese delle famiglie:sono aumentate di un robusto +4%, in accelera-zione dal +3,8% della primavera, e hanno con-tribuito alla crescita per 2,7 punti. Né sono ve-nuti meno i consumi pubblici: +3,3%, dal 2,5%.

Sono mancate all’appello invece le esporta-zioni nette. Avevano contribuito alla crescitadel secondo trimestre per 1,2 punti percentuali,mentre in estate hanno frenato la crescita per1,8 punti. Non è una sorpresa. Era noto che al-cuni importatori esteri, in particolare cinesi,avevano anticipato i loro acquisti prevedendo

l’innalzamento di tariffe come ritorsione al protezioni-smo Usa. Quell’effetto si è ora esaurito facendo anche –come spiega McCarthy – rimepire i magazzini.

Deludente anche l’andamento degli investimenti, lacui lettura non è immediata. L’incremento del 12% com-plessivo nasconde la forte crescita delle scorte. Gli inve-stimenti fissi sono calati dello 0,3% ma solo la compo-nente della proprietà intellettuale, tipica delle statistichesul pil Usa e di difficile valutazione, è davvero cresciuta.Gli investimenti in strutture fisse sono calati del 7,9%, ele costruzioni residenziali sono calate del 4%.

L’andamento degli investimenti è volatile e bruschevariazioni sono frequenti. Gli analisti sono però con-vinti che i dati riflettano lo sgonfiarsi dell’effetto deitagli fiscali di Trump. Sugli investimenti le loro ricadu-te sono state limitate, come accadde con Bush: i datimostrano «che i tagli alle imposte sulle imprese nonhanno generato una grande accumulazione di capita-le», spiega Pooja Sriram di Barclays. Le riduzioni delleimposte sembrano aver piuttosto modificato le abitu-dini di acquisto delle famiglie.

Il futuro fa pensare a un rallentamento. «Vediamocinque ragioni per una crescita più modesta: l’esaurirsidella spinta dello stimolo fiscale, il rialzo dell’inflazione,la politica monetaria più rigida, il crescente protezioni-smo e il rallentamento dell’attività globale», spiega Gre-gory Daco di Oxford Economics che punta a un +2,9% peril quarto trimestre e a un 2,5% nel 2019.

—Riccardo Sorrentino© RIPRODUZIONE RISERVATA

LE PROSPETTIVE

Fed. Il presidente della banca centrale americana Jay Powell

SCORTE ELEVATE

Ma negli investimentici sono i primisegnali di rallentamento

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