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18-11-03 RASSEGNA STAMPA · 2018-11-04 · Conserve Italia di Alseno - ha superato i 400.000...

Date post: 07-Aug-2020
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18-11-03 RASSEGNA STAMPA 18-11-02 CAMBIAMENTO CLIMATICO E RISCHIO MICOTOSSINE Mangimi&Alimenti 18-11-02 CEREALI, FAO- PRODUZIONE GLOBALE RIVISTA A RIALZO CommoditiesTrading 18-11-02 LASCIA MONCALVO, ARRIVA PRANDINI RisoItaliano 18-11-02 MAIS, CONSERVE «PER LA CAMPAGNA VALFRUTTA- UNA MEDIA DI 200 QUINTALI PER ETTARO» Agrisole 18-11-03 RISO, IL CALDO NON HA AIUTATO IL RACCOLTO MA ‘TENGONO’ VERCELLESE E BARAGGIA La Stampa ed. Vercelli 18-10-03 DISGELO SUI DAZI. TRUMP E XI RIPRENDONO A TRATTARE La Stampa
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Page 1: 18-11-03 RASSEGNA STAMPA · 2018-11-04 · Conserve Italia di Alseno - ha superato i 400.000 quintali per una superficie di 2.600 ettari, e porterà a una produzione annua di circa

18-11-03RASSEGNASTAMPA18-11-02CAMBIAMENTOCLIMATICOERISCHIOMICOTOSSINEMangimi&Alimenti18-11-02CEREALI,FAO-PRODUZIONEGLOBALERIVISTAARIALZOCommoditiesTrading18-11-02LASCIAMONCALVO,ARRIVAPRANDINIRisoItaliano18-11-02MAIS,CONSERVE«PERLACAMPAGNAVALFRUTTA-UNAMEDIADI200QUINTALIPERETTARO»Agrisole18-11-03RISO,ILCALDONONHAAIUTATOILRACCOLTOMA‘TENGONO’VERCELLESEEBARAGGIALaStampaed.Vercelli18-10-03DISGELOSUIDAZI.TRUMPEXIRIPRENDONOATRATTARELaStampa

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Cambiamento climatico e rischio micotossine

I cambiamenti climatici potrebbero aumentare il rischio che le colture vengano contaminate con le micotossine. Lo ha dichiarato al sito FeedNavigator il professor Naresh Magan, Professore di Micologia applicata presso l’Università di Cranfield (Regno Unito), secondo cui l'aumento delle temperature e dei livelli di CO2, le precipitazioni eccessive e la siccità potrebbero accrescere la presenza di micotossine negli alimenti di base e nelle colture alimentari.

“Abbiamo condotto esperimenti in ambienti controllati per simulare condizioni di umidità e di siccità, scoprendo che si verifica una stimolazione della produzione di aflatossine nel mais quando si espone la coltura al cambiamento climatico rispetto alle condizioni esistenti – osserva lo scienziato -. E non importa se si tratta di mais geneticamente modificato o non Gm. Abbiamo condotto studi con entrambi e abbiamo ottenuto risultati simili”.

L’esperto osserva che anche altre ricerche hanno confermato questi risultati, come quella condotta dal Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti (Usda) a Peoria, nell'Illinois, che ha esaminato l'impatto di elevati livelli di CO2 e della siccità sullo sviluppo di fumonisine. “Quell’esperimento mostra che in determinate condizioni, come la combinazione di due fattori di stress ambientale, la situazione potrebbe esacerbarsi e generare un livello più elevato di contaminazione da micotossine – spiega Magan -. Questo potrebbe avere un impatto su tutte le fasi della catena alimentare e mangimistica”.

Lo studioso ritiene che gli attuali sistemi di controllo delle micotossine potrebbero non essere sufficienti in presenza di condizioni ambientali estreme. “I nostri sistemi di salvaguardia e il nostro approccio al controllo delle micotossine potrebbero dover essere cambiati – afferma l’esperto -. Osservando la resilienza delle muffe coinvolte nella produzione delle micotossine, si scopre che possono evolversi più rapidamente in presenza del cambiamento climatico ed essere più resistenti delle colture”.

“Molte muffe producono più di una tossina e l'impatto dei cambiamenti climatici potrà determinare il passaggio da una tossina all'altra – prosegue il ricercatore -. Forse diventeranno più importanti altre tossine, e noi non siamo preparati per questo, dato che la legislazione si concentra su una sola tossina. Questi sono temi che dobbiamo affrontare dal punto di vista della sicurezza alimentare e della sostenibilità”.

Il suo team sta collaborando con alcuni ricercatori dell'Università di Dublino per studiare gli effetti del cambiamento climatico sull’avena e sulla tossina T-2/HT-2: “Stiamo cercando d’identificare varietà resistenti da un’antica cultivar di avena irlandese che risulta più resistenti di quelle attuali alla tossina T-2/HT-2”. L’obiettivo, conclude il professor Magan, è quello d’identificare cultivar resistenti simili anche negli altri cereali.

Foto: © salajean - Fotolia.com

 

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Cereali, FAO: produzione globale rivista a rialzo La FAO ha rivisto a rialzo le sue stime sulla produzione globale di cereali nel corso del 2018 portandole ad oltre 2,6 miliardi di tonnellate: a guidare il rialzo sarebbe l’aumento nell’output di Frumento verificatosi in Cina e Canada. A fronte di questi dati, tuttavia, la previsione mostra volumi inferiori del 2,1% rispetto al 2017.

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In crescita la produzione globale di Riso (+1,3% a 513 milioni di tonnellate), mentre la produzione globale di Frumento nel corso del 2018 è stata rivista a 728 milioni di tonnellate, volume che evidenzia un calo del 4,3% rispetto all’anno passato. In calo, rispetto al 2017, la produzione dei cosiddetti Coarse Grains (letteralmente cereali a grana grossa), che attualmente è stimata in 728 milioni di tonnellate, volume che evidenzia un calo del 2,2% rispetto all’anno passato.La FAO prevede un aumento dello 0,2% nel consumo globale di cereali ad un record di 2,653 miliardi di tonnellate: l’incremento dell’utilizzo di cereali è da imputarsi direttamente a maggiori quantità di prodotto destinate all’utilizzo industriale - questo riguarda prettamente il Mais - ed all’alimentazione animale in nazioni di particolare rilievo come Cina e Stati Uniti; in crescita l’utilizzo del Frumento in ambito alimentare (+1%) e quello del Riso (+1,1%). Al termine del 2019, spiegano i tecnici della FAO, sarà possibile assistere ad un calo delle scorte rispetto all’inizio della stagione pari al 6,5% per un totale a magazzino pari a quasi 762 milioni di tonnellate.Per la prima volta in sei anni è prevista una contrazione delle scorte di cereali a grana grossa (-4,5%), mentre sono previste in crescita le scorte di riso (+2,6% a 176,6 milioni di tonnellate).

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LASCIA  MONCALVO,  ARRIVA  PRANDINI    Cambio della guardia al vertice di Coldiretti. Il presidente si è dimesso, guiderà la federazione piemontese

Roberto Moncalvo è il nuovo presidente di Coldiretti Piemonte. Nele 2013 fu eletto, all’età di 33 anni, presidente nazionale di Coldiretti, carica che ha appena lasciato, dopo cinque anni, come previsto dallo Statuto. Mantiene la carica di vice presidente del Copa Cogeca, l’organizzazione di rappresentanza degli agricoltori e delle loro cooperative a livello europeo. Al vertice di Coldiretti dovrebbe arrivare, secondo indiscrezioni, il presidente della Coldiretti Lombardia Ettore Prandini, bresciano (nella foto). Si stanno già raccogliendo le firme dei presidenti provinciali che lo sosterranno all’assemblea del 7 novembre. «Torno in Piemonte con l’orgoglio e la determinazione di restituire, almeno in parte, quanto mi è stato donato e l’esperienza accumulata in questi anni – ha dichiarato Moncalvo – soltanto insieme potremo portare avanti grandi progetti. Coldiretti – ha precisato Moncalvo – in questi anni si è sempre più radicata come vera forza sociale ‘Amica del Paese’ e ha vinto grandi battaglie proprio grazie al lavoro di tutti. I progetti economici e gli accordi di filiera, la valorizzazione delle produzioni del territorio attraverso Campagna Amica, l’export del Made in Piemonte, l’attenzione al sociale e ai giovani che sempre di più scelgono questo settore – ha concluso – sono solo alcune delle tematiche su cui continueremo a lavorare».

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Mais,  Conserve:  «Per  la  campagna  Valfrutta:  una  media  di  200  quintali  per  ettaro»    S.Mar.

«Siamo soddisfatti», è il commento del direttore generale Pier Paolo Rossetti. DopoFerragosto condizioni metereologiche, afidi e cimice asiatica hanno abbassato le rese

Oltre 2.600 ettari coltivati tra Emilia, Lombardia e Veneto, in aumento del 13% rispetto all'anno precedente, complice anche il debutto della produzione biologica concentrata nell'areale piacentino. Sono numeri positivi quelli della campagna 2018 del mais dolce Valfrutta, marchio del gruppo cooperativo Conserve Italia che ha da poco concluso la lavorazione nello stabilimento di Alseno, in provincia di Piacenza. «La campagna 2018 del mais dolce si è rivelata nel suo complesso soddisfacente – commenta Pier Paolo Rosetti, direttore generale di Conserve Italia -. Nel periodo iniziale la produzione è stata molto positiva, tanto che si sono raggiunte medie di 200 quintali per ettaro. Dopo Ferragosto, complici il peggioramento delle condizioni meteorologiche, i massicci attacchi di afidi e in alcuni areali l'importante presenza della cimice asiatica, si sono verificate alcune problematiche che nell'insieme hanno determinato un calo nelle rese medie in campagna e in stabilimento, senza però compromettere il buon andamento complessivo». Sono 180 i lavoratori stagionali assunti per questa campagna nello stabilimento di Alseno, portando così il totale dei dipendenti a oltre 230. «Il mais dolce conferito quest'anno - spiega Andrea Armani, direttore dello stabilimento Conserve Italia di Alseno - ha superato i 400.000 quintali per una superficie di 2.600 ettari, e porterà a una produzione annua di circa 51,6 milioni di scatole di mais dolce in diversi formati. La materia prima ha rispettato gli standard qualitativi richiesti e la resa in stabilimento si è rivelata nel complesso positiva». Il mais dolce viene conferito a Conserve Italia esclusivamente dai soci produttori tramite le cooperative aderenti al Consorzio, tra cui la cooperativa piacentina Lusuco di Lusurasco di Alseno. «Il comparto del mais – conclude il direttore generale Rosetti – rappresenta un chiaro esempio di come funziona la nostra filiera integrata, che ci consente di seguire da vicino tutte le fasi: dalla produzione da parte dei nostri soci agricoltori, alla lavorazione in stabilimento fino alla commercializzazione del prodotto». E a proposito di commercializzazione, è iniziata proprio da poche settimane la distribuzione nei supermercati delle nuove confezioni del Mais Valfrutta, fresche di restyling del packaging, alle quali da quest'anno si è aggiunto anche il Mais Bio Valfrutta coltivato nell'areale piacentino. Tutti prodotti lavorati nello stabilimento di Alseno.

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Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Data 03/11/2018

Pagina 43

Foglio 1

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SABATO 3 NOVEMBRE 2018 LA STAMPA 43VC

VERCELLIE PROVINCIA

Redazione: via Duchessa Jolanda 20VERCELLI 13100

Fax: 0161 257009E-mail: [email protected]

Pubblicità: A. Manzoni & C. S.p.A.Biella via Colombo 4

Telefono: 015 2522926015 8353508

Tel. 0161 269711 Web: www.lastampa.it/vercelli Fax: 015 2522940

OGGI

12°|17°DOMANI

14°|20°LUNEDÌ

14°|16°Perturbazioni a più riprese raggiungono il Piemonte. Piogge nella notte, in temporaneo esaurimento in matti-nata in pianura, ma di nuovo più estese nel pomeriggio.

SPAZIOPLUS SP+

SICUREZZA

SERVIZIO

Ancora ladri di fioriall’opera

nel cimiteroP. 44

SPETTACOLI

SERVIZIO

Visite guidatealla mostra in Arca

e alla cittàP. 52

SANITÀ

GIUSEPPE ORRÙ

Botta e rispostasui conti dell’Asl

La parola alla RegioneP. 48

SPORT

PIERMARIO FERRARO

Al Pala Bertinettila domenica

del baseball giovanileP. 55

GREPPI

Quello di stasera sarà forse il derbydelle risaie meno seguito di sempre:al Piola sono attesi circa 2.500 tifosi.Alle 20,30 si affrontano Pro Vercellie Novara per il primo duello in serieC dopo diversi anni. Complici la re-

trocessione e la lunga ed estenuantetelenovela che ha bloccato a lungo ilcampionato di bianchi e azzurri, nu-meri alla mano il pubblico si è allon-tanato dallo stadio. Subito dopo lastorica promozione del 2012, le cifreerano ben altre: «Lo stadio era gre-

mito, si parlava di tutto esaurito», ri-cordano i tifosi. Sembra passato unsecolo, ma non è così. Il compito del-la squadra di Grieco, adesso, è di farscoccare nuovamente la scintilla aisuoi sostenitori. Come? Vincendo sulcampo, magari a cominciare dal der-

by. Anche se da Novara sono attesipoco più di 200 tifosi, le misure di si-curezza della polizia non mancano.E il tecnico Grieco è pronto a lanciaredal primo minuto, come unica pun-ta, Claudio Morra, particolarmentein vena in questo periodo. —

RAFFAELLA LANZA — P. 45, 54 E 55

AL PIOLA CALCIO D’INIZIO ALLE 20,30

Pro-Novara, il derby più tiepidoAttesi soltanto 2.500 spettatori: hanno pesato le due retrocessioni e i troppi stop in campionato

IL COMUNE DI CIGLIANO

Il bando per la mensa scolasticachiede km 0 e recupero dei cibi

VALENTINA ROBERTO

Il Comune di Cigliano chiede, nelbando d’appalto per la mensa scola-stica per gli anni 2019-2021, di avereun occhio di riguardo per la prodotti

a chilometro zero e di presentare unprogetto per il recupero del cibo nonservito ai ragazzi, in modo da non buttare gli alimenti. L’importo basedella gara è 550 mila euro. — P. 47

I PRIMI DATI DALLA CAMPAGNA

Riso, il caldo non ha aiutato il raccoltoMa “tengono” Vercellese e Baraggia

ROBERTO MAGGIOVERCELLI

ANAL

ISI

E’ una campagna risicola al-talenante, che fa segnare leggeri cali di produzione amacchia di leopardo, quellache si è appena conclusa trale risaie del Vercellese. Un vero e proprio bilancio si po-trà avere a fine mese, ma leprime stime degli enti e del-le associazioni di categoria indicano che nei circa70.000 ettari coltivati a risotra Vercelli e Biella i risultati

sono molto variabili: «Le re-se di trasformazione sonodiverse a seconda delle zone- racconta il presidente diEnte Risi, Paolo Carrà -; ad esempio nella provincia di Vercelli sono più alte, men-tre nella provincia di Novarae nella zona della Lomellinale rese sono minori. I dati so-no discordanti anche a cau-sa dell’andamento climaticodi quest’anno. Il caldo esti-vo, prolungato fino a set-tembre, ha determinato un

generale calo di produzionerispetto all’anno scorso, e haanche favorito l’insorgere dialcune malattie». Una dimi-nuzione non si registra solonelle rese alla trasformazio-ne, cioè la quantità finale dichicchi che viene prodottadopo la lavorazione del ce-reale, ma anche nella super-ficie coltivata a riso in Italia,diminuita di 10.000 ettaririspetto all’anno scorso: nella stagione 2018 gli etta-ri sono 219.000. Quattro Il raccolto di riso ha segnato leggeri cali di produzione

anni fa erano 247.000. Un calo nel raccolto viene

confermato anche dalla Coldiretti Vercelli Biella, an-che se per avere un bilancioufficiale si attendono i dati di Ente Risi. «C’è una grandevariabilità nel territorio - sottolinea il presidente Pao-lo Dellarole -; effettivamen-te ci sono state zone che, perl’eccesso di caldo, avrannoun calo produttivo e una di-minuzione della resa. D’al-tro canto, però, ci sono areedove il raccolto è molto buo-no, ad esempio nella Barag-gia. Possiamo dire che è sta-ta un’annata nella norma,con qualche difetto su resa eproduzione. Almeno questaè la sensazione parlandocon gli agricoltori». —

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La Curva Ovest imbandierata per uno degli ultimi derby: sembra passato un secolo, quello di oggi sarà un duello piuttosto sottotono

DOPO L’INCONTRO IN PREFETTURA

Oldenico, la battaglia del sindaco“Fondamentali i lavori all’argine”

STEFANO FONSATO

Sì alla revisione delle paratoie, frenoa mano tirato sui lavori al vecchio ar-gine. È la sintesi dell’incontro di ieriin prefettura, dopo i danni provocati

dal maltempo, tra i sindaci di Albanoe Oldenico e i vertici di Aipo: un risul-tato che non soddisfa il primo cittadi-no di Oldenico, che ritiene fonda-mentali i lavori all’argine. — P. 47

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edizione Vercelli

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Data 03/11/2018

Pagina 22

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22 LA STAMPA SABATO 3 NOVEMBRE 2018

L ’ O C C U P A Z I O N E A O T T O B R E

Lavoro, negli Usa creati 250 mila postiI salari crescono del 3%, record dalla crisi

Il mercato del lavoro america-no crea 250 mila nuove posi-zione nel mese di ottobre e serve su un piatto d’argento ilsuo endorsement a Donald Trump e alla maggioranza re-pubblicana in vista del voto diMetà mandato. Il dato è statoben superiore alle attese di Wall Street che scommetteva-no su 188 mila nuove posizio-ne. La disoccupazione restastabile al 3,7%, un livello chenon rivedeva dai tempi di Ri-

chard Nixon, sebbene allora fosse inficiata da un’inflazio-ne galoppante. Il dato che me-rita particolare attenzione è tuttavia quello su salari e sti-pendi. Ad ottobre negli StatiUniti le retribuzioni hanno fatto registrare un balzo in avanti di oltre il 3% rispetto allo scorso anno, la prima vol-ta dalla crisi e dalla grande re-cessione. La paga media ora-ria è aumentata rispetto almese precedente del 5% e an-no su base annua del 3,1%. Il

dato ha fatto registrare un bal-zo dei rendimenti dei titoli distato americani, sia dei Trea-sury a 10 anni sia dei buonidel Tesoro a 30 anni che sonosaliti rispettivamente a 3,197% e 3,441%.

Il nodo dei tassiLe performance rafforzano laconvinzione della FederalReserve nel proseguire sullastrada dei rialzi, con un nuo-vo ritocco verso l’alto primadella fine dell’anno che por-

terebbe a quattro le manovrerestrittive di un quarto del2019. E con l’attesa che nel2019 ve ne siano almeno al-tre tre. Misure che Trumpconsidera lesive per la cresci-ta tanto da costare attacchi alpresidente della Banca cen-trale Usa Jerome Powell.

Economia in crescitaLaTrumpeconomic è infattiuno dei cavalli di battaglia delpresidente americano in vistadel voto del 6 novembre e diuna sua eventuale rielezionenel 2020. L’economia Usa è incorsa per chiudere il 2018con una crescita a +3% unaperformance straordinariache non si registrava dal2005, ovvero da prima dellagrande crisi. FRA. SEM. —

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NEW YORK

L A G U E R R A C O M M E R C I A L E T R A W A S H I N G T O N E P E C H I N O

Disgelo sui daziTrump e Xiriprendono a trattareI due leader si telefonano: un incontro a Buenos AiresVoci e smentite su una bozza di accordo già pronta

Trump e Xi tornano a parlar-si, prendono appuntamentoper cena a Buenos Aires, e imercati tirano un sospiro disollievo in tutto il mondo.Secondo l’agenzia Bloom-berg, il capo della CasaBianca avrebbe addiritturaordinato ai suoi collaborato-ri di cominciare a scrivere iltesto di un potenziale accor-do con Pechino, circostanzaperaltro smentita da LarryKudlow, consigliere econo-mico di Donald Trump.

I presidenti americano e ci-nese si sono sentiti al telefono

giovedì sera, e Trump ha subi-to twittato che il colloquio èstato proficuo e «le cose sistanno muovendo bene». Po-co dopo anche i media dellaRepubblica popolare hanno confermato la conversazione,dicendo che Xi auspica un’in-tesa, perché il braccio di ferrosulle tariffe minaccia di dan-neggiare entrambi i paesi.

Il capo della Casa Biancaaveva cominciato la sfida im-ponendo tariffe su 50 miliar-di di prodotti importati dallaCina, e Pechino aveva rispo-sto colpendo le esportazioniamericane negli stati fonda-mentali per Trump sul piano

elettorale, ad esempio col-pendo la soia del Midwest. Ilpresidente Usa aveva aggiun-to dazi su altri 200 miliardi diprodotti, minacciando di san-zionare tutte le importazionidalla Repubblica popolare,che ammontano a oltre 500miliardi di dollari. Il capo del-la Casa Bianca si diceva sicurodi vincere la battaglia, perchéla Cina vende negli Usa moltipiù beni di quanti gli Usa ven-dano in Cina, e quindi primao poi avrebbe ceduto per mancanza di obiettivi di rap-presaglia. Negli ultimi mesi l’economia di Pechino ha fre-nato, e questo ha convinto Trump di essere sulla strada giusta. Anche se non manca-va chi lo avvertiva del rischiodi ritorsioni asimmetriche, ti-po le penalizzazioni delle aziende americane che ope-rano nella Repubblica popo-lare, o l’uso come arma deldebito americano possedutodallo stato cinese.

Giovedì però è arrivata latelefonata della schiarita, ei due leader hanno accettatodi incontrarsi al G20 di Bue-nos Aires e cenare insieme ilprimo dicembre.

Il primo interrogativo ri-guarda la ragione di questaapertura. Trump in passatoha detto che usa i dazi per ot-tenere concessioni commer-ciali, ma Pechino sembravaun caso diverso. Washingtonla considera una rivale stra-tegica, decisa ad attaccare ilpredominio americano nonsolo nel campo economico,ma anche in quello militare,

geopolitico e tecnologico.Xi, ad esempio, vuole che ilsuo paese diventi il leaderdell’intelligenza artificiale.La sfida in corso per il con-trollo del Mar Cinese Meri-dionale va oltre i commerciche lo attraversano, circa unquarto del totale mondiale,e minaccia in generale il ruo-lo globale degli Stati Uniti.Anche sulla Corea del Nordgli interessi non semprecoincidono, e molti analistiritengono che senza il via li-bera di Xi, Kim non procede-rà mai ad attuare un vero ac-cordo di pace con gli Usa.

Le accuse di spionaggiopoi sono arrivate alla de-nuncia che i cinesi ascolta-

PAOLO MASTROLILLIINVIATO A NEW YORK

Da sinistra il presidente Usa, Donald Trump con il presidente cinese Xi JinpingAFP

no le telefonate di DonaldTrump con i suoi amici.

Un simile confronto epoca-le non sembra destinato adessere risolto con una sempli-ce intesa per comprare un po’più di soia. Quindi bisognacapire perché Trump ha deci-so di riaprire la porta, e conquale obiettivo.

Una spiegazione può esse-re politica. Le tariffe stanno danneggiando gli elettori delPresidente, costretto a conce-dere sussidi agli agricoltoridel Midwest, e quindi forse havoluto lanciare un messaggioelettorale, che potrebbe poi non avere seguito dopo il votodi Midterm del 6 novembre.

Un’altra ipotesi è che il ca-

po della Casa Bianca si siaconvinto di poter vincere al tavolo della trattativa, e quin-di l’ha riaperta. Il problema allora diventa la sostanza del-le concessioni che Xi sarebbedisposto a fare, ad esempio supunti irrinunciabili per gliUsa, come la fine dei furti del-la proprietà intellettuale e lecondizioni capestro impostealle aziende americane.

Trump ieri ha detto che«Xi vuole fare un accordo, esarebbe nell’interesse ditutti». Poi però ha avverti-to: «Se non sarà possibile,sono pronti i dazi del 25 percento su tutti i prodottiesportati dalla Cina». —

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DONALD TRUMPPRESIDENTEDEGLI STATI UNITI

Il colloquio con Xiè stato proficuoe le cose si stanno muovendo bene

Resta il problemadei furti di proprietà

intellettualealle aziende americane

500Il valore in miliardi di dollaridelle merci che la Cinaesporta ogni anno negli Stati Uniti. Trump vorrebberidurre di molto questo numero

25%La tariffa che il presidenteminaccia di imporrea tutte le merci cinesise non verrà trovatauna soluzione negoziale

EF ECONOMIA& FINANZA

Il punto dellagiornataeconomica

FTSE/MIB

19.390+1,07%

FTSE/ITALIA

21.348+1,12%

CAMBIO

1,1417+0,21%

WTI/NEW YORK

62,97-1,12%

DOW JONES

25.274-0,42%

NASDAQ

7356-1,04%

ITALIA EURO- DOLLARO PETROLIO ALL’ESTERO

Una protesta dei lavoratori contro Google per i casi di molestieAP

XI JINPINGPRESIDENTEDELLA CINA

Questo bracciodi ferro minaccia di danneggiare entrambi i Paesi

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