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ANNO XXVII N°1 gennaio-febbraio 2019€¦ · Sono stati ritirati 23.000 quintali di uve apirene...

Date post: 26-Dec-2019
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ANNO XXVII N°1 gennaio-febbraio 2019 LIQUIDAZIONE AUTUNNALE: VOLUMI IN AUMENTO E VALORE DI 11 MILIONI CANOVA PROMUOVE IL BIODINAMICO CON IL NUOVO MARCHIO VERDÈA LE LINEE TECNICHE PER AFFRONTARE VECCHI PROBLEMI E ALCUNE NOVITÀ Periodico bimestrale. Poste Italiane sped. in a.p. D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/04 nr. 46) art. 1 comma 1 DCB Forlì Ed. PrimaPagina - E0,50
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Page 1: ANNO XXVII N°1 gennaio-febbraio 2019€¦ · Sono stati ritirati 23.000 quintali di uve apirene dai soci conferenti di Apofruit, ai quali va aggiunto il prodotto del partner Coop.

ANNO XXVII N°1 gennaio-febbraio 2019

LIQUIDAZIONE AUTUNNALE: VOLUMI IN AUMENTO E VALORE DI 11 MILIONI

CANOVA PROMUOVE IL BIODINAMICO CON IL NUOVO MARCHIO VERDÈA

LE LINEE TECNICHE PER AFFRONTARE VECCHI PROBLEMI E ALCUNE NOVITÀ

Periodico bimestrale. Poste Italiane sped. in a.p. D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/04 nr. 46) art. 1 comma 1 DCB Forlì Ed. PrimaPagina - E0,50

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BIMESTRALE DELLA ORGANIZZAZIONE DEI PRODUTTORI APOFRUIT ITALIA Aut. Trib. FO n. 178 del 5/4/88 Reg. Stampa n. 10/88 Stampa: Arti Grafiche Ramberti Rimini - Tel. 0541 738111 Direttore Responsabile: Maurizio Magni - Editore: PrimaPagina Cesena

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Liquidazione autunnale: volumi in aumento e valore economico di 11 milioni

Per Apofruit contatti e business nel cuore d'Europa

Canova promuove il biodinamico con il nuovo marchio Verdèa®

PAGINE TECNICHELe linee tecniche per affrontarevecchi problemi e alcune novità

DALL’EMILIAAsparago, corrette pratiche colturali aumentano la produzione

DAL METAPONTOLiquidazione uva Apirene il meteo non aiuta

DALLA SICILIANel paniere pomodoro le nuove varietàesaltano il gusto

DAL LAZIOMirtillo: “piccoli frutti” crescono nel Lazio

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KAKIIl mercato è stato molto positivo nelle prime settimane di com-mercializzazione, ciò suggerisce, nelle aree ove sia possibile, di anticipare la raccolta per sfruttare al meglio il primo periodo che si conferma più remunerativo. Il clima, caratterizzato da tempe-rature alte e umidità, ha invece creato problemi di conservazione nella seconda parte della commercializzazione. In generale la mancanza di prodotto spagnolo, principale competitor del kako nostrano, ha influenzato positivamente il risultato economico. La liquidazione 2018 ha interessato 17.000 quintali di Kako Tipo e 7.000 quintali di Kako Rosso Brillante, con i seguenti valori medi: il Kako Tipo Cat. I cal. 22+ ha registrato una liquidazione media di 36 cent./kg., il Rosso Brillante Cat. I cal. 22+ 43 cent. al chilo.

SUSINE ANGELENOPer questo prodotto si è verificato un significativo calo dei volu-mi conferiti. Quasi 20% in meno rispetto allo scorso anno, attri-buibile alla situazione climatica e produttiva che si è verificata nell’areale laziale, una delle zone più importanti in Italia per la Angeleno. Negli altri areali invece le produzioni sono state in li-nea con i potenziali produttivi. “L’andamento di mercato si è confermato positivo nella fase ini-ziale - dichiara Zanelli - con quotazioni più alte, poi il mercato si è stabilizzato in concomitanza con la piena produzione di Spagna e Piemonte. Il finale di campagna ha registrato risultati positivi sul mercato inglese che si conferma il mercato export principale per questa varietà”.

LIQUIDAZIONE AUTUNNALE: VOLUMI IN AUMENTO E VALORE ECONOMICO DI 11 MILIONI

Apofruit ha liquidato un volume di 240.000 quintali di prodot-to, con un aumento di quasi il 20% rispetto allo scorso anno.

L’aumento è dovuto alla produzione delle mele della Cooperativa SFT di Trento partner di Apofruit, che dalla raccolta 2018 entrano a far parte delle liquidazioni. Il valore economico netto liquidato alla base sociale è stato di oltre 11 milioni di euro. Questi i macro dati relativi alla liquidazione autunnale 2018, con prodotti che hanno confermato le performance degli anni passati, altri che per minor quantitativi hanno ottenuto valori migliori e, nel caso delle mele, il dato produttivo di tutte le aree ha influito sui risultati.

PERE WILLIAMSÈ stato liquidato un volume in aumento di circa il 10% rispetto al 2017 per un totale di 80.000 quintali. Il comparto pere, sia sull’industriale sia sul mercato del fresco, ha performato in ma-niera meno brillante, anche se si conferma l’interesse per questa varietà, che mantiene regolarità nell’andamento di mercato e di conseguenza nel ritorno economico al produttore.“Sono performance che potrebbero far riorientare i soci produt-tori su questa cultivar, che dal punto di vista dei consumi si è conquistata nuovi spazi e con un prodotto pulito e calibri me-dio-grossi ha dimostrato di poter affrontare i mesi di gennaio e in parte febbraio, andando così a completare il nostro calendario di commercializzazione” precisa il direttore commerciale Mirco Zanelli. La varietà Williams bianco Cat. I 60+ è stata liquidata a una media di 44 cent./kg., la Max Red Bartlett Cat. I calibro 60+ a 58 cent.

Liquidazione autunnale: volumi in aumento e valore economico di 11 milioni

Per Apofruit contatti e business nel cuore d'Europa

Canova promuove il biodinamico con il nuovo marchio Verdèa®

PAGINE TECNICHELe linee tecniche per affrontarevecchi problemi e alcune novità

DALL’EMILIAAsparago, corrette pratiche colturali aumentano la produzione

DAL METAPONTOLiquidazione uva Apirene il meteo non aiuta

DALLA SICILIANel paniere pomodoro le nuove varietàesaltano il gusto

DAL LAZIOMirtillo: “piccoli frutti” crescono nel Lazio

APOFRUITNOTIZIE 3

ALCUNI PRODOTTI HANNO CONFERMATO LE PERFORMANCE DEGLI ANNI PASSATI, ALTRI PER I MINOR QUANTITATIVI HANNO OTTENUTO PREZZI MEDI MIGLIORI

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LA PAROLA AI SOCI

AZ. AGRICOLA GUERRINI PIANGIPANE - RAVENNA Emilio Guerrini è un socio di Apo-fruit dell’areale romagnolo. La sua azienda si estende infatti per 40 ettari a Piangipane nell’entroterra ravennate. Coltiva circa 15 ettari a vigneto, diversi ettari a frutteto (pero, pesche, susine, kaki) e il rimanente a seminativo. “In generale quest’anno non è andata male - dichiara Guerrini - ovviamente si può cercare sempre di migliorare soprattutto per fare sistema sul mercato, ma sono abba-stanza soddisfatto. Per le susine Angeleno ho ottenuto una qualità elevata, con l’80% di extra e questo aiuta il risul-tato economico”. Alla cooperativa l’azienda Guerrini ha conferito 450 quintali di Angeleno, liquidati a una media di 52 cent./kg. Il conferimento del kako Rosso brillante si è attestato sui 186 quintali, liquidati a una media di 23 cent./kg..

Per la Susina Angeleno la cooperativa riconferma l’importanza della differenziazione di prodotto, realizzabile attraverso il Proget-to Qualità. “È una strategia che ci consente di dare più valore al prodotto - sottolinea il presidente di Apofruit Mirco Zanotti - differenziando-ne il posizionamento su mercati più premianti e ricettivi”. Per l’areale Romagna il prodotto di Cat. I cal. 40+ Progetto Qualità è stato liquidato a una media di 57 cent. al chilo, mentre il prodot-to Standard a una media di 42 cent./Kg.. Nell’area laziale il Prodotto Qualità ha raggiunto un valore medio di 60 cent. e lo Standard di 51 cent. al chilo.

UVA DA TAVOLASono stati ritirati 23.000 quintali di uve apirene dai soci conferenti di Apofruit, ai quali va aggiunto il prodotto del partner Coop. OP

Terre di Bari, che la cooperativa gestisce commercialmente. In totale quindi sono stati gestiti quasi 40.000 quintali di uve. Si tratta di un prodotto sempre più apprezzato su tutti i mercati eu-ropei, che anche in Italia sta conquistando i consumatori, seppur più lentamente. L’annata 2018 è stata complessa da un punto di vista qualitativo. Ad un avvio abbastanza positivo del merca-to, non ha fatto seguito un andamento altrettanto soddisfacente. La situazione climatica nei mesi di settembre e ottobre ha infatti influito non solo sulle quotazioni, ma anche in campagna sulla qualità del prodotto. “Le uve apirene si configurano comunque come un prodotto molto interessante - dichiara il presidente di Apofruit - hanno mercato e caratteristiche produttive sicuramente più interessanti rispetto al prodotto tradizionale che sta perden-do consenso tra i consumatori. Apofruit, con l’implementazione della propria gamma di uve seedless, ha deciso di raccogliere la sfida, soprattutto sulle aree di produzione più vocate di Puglia, Basilicata e Sicilia”.Venendo ora alle medie di liquidazione per prodotto ritirato in cassa, partiamo con le uve bianche: uva Sophia® 55 cent./kg., uva Melanie® 70 cent., la Sugraone® 90 cent., l’uva Timpson® 65 cent., la Kelly® 90 cent., la Ivory® 60 cent./kg.. Per le rosse e le nere la Midnight Beauty® ha registrato una media di 82 cent./kg., Crimson® 93 cent./kg., la Scarlotta® 85 centesimi, la Allison® 90 cent., la Timco® 1,05 euro/kg..

MELELa cooperativa ha ritirato 43.000 quintali di prodotto convenzio-nale comprendente la produzione di SFT e quasi 20.000 quintali di mele bio. La prima considerazione in relazione al prodotto mele (autunnali e invernali) riguarda proprio l’elemento produttivo: si è tornati ai volumi consueti sia in Italia, che in Europa e in Est Europa, con conseguente appesantimento del mercato. Il Gruppo Gala ha avuto una finestra positiva all’inizio del periodo di commercializzazione con quotazioni più alte, simili alla cam-pagna del 2016. In prospettiva per ciò che riguarda il comparto mele, invitiamo i produttori a valutare cultivar e cloni che svilup-pino buone percentuali di I qualità, perché il prodotto industriale sta raggiungendo valori molto bassi e quindi assolutamente non remunerativi per i soci produttori. Venendo alle medie la Brook-field® Cat. I calibro 70+ è stata liquidata a un prezzo medio di 38 cent. /kg., la Buckeye® a 38 cent./kg., la Ruby Gala® a una media di 36 cent., la Galaval® a 43 cent./kg., così come la Gala Fab®.

BIOLOGICOIl volume dei prodotti biologici nella liquidazione autunnale ha superato i 52.000 quintali, con un aumento significativo per la quota mele (+50% rispetto allo scorso anno), stabili sono risulta-te le altre produzioni. Sul biologico continuano a registrarsi dati positivi, il mercato continua a crescere seppure in modo minore rispetto agli ultimi anni. “Si evidenziano assestamenti nella pro-

4 APOFRUITNOTIZIE

AZ. AGRICOLA EREDI MASINI ARMANDO - ALBARETO DI MODENAL’azienda agricola Eredi Masini Ar-mando si estende per un centinaio di ettari in zona Albareto di Modena. È un’azienda prevalentemente dedi-ta all’allevamento di bovini da latte, che fornisce oltre 11.000 quintali di latte alla filiera del parmigiano. “Core business è l’allevamento, ma coltiviamo anche 12 ettari a vite e per Apofruit alcune varietà di pere tra cui la Williams” precisa Fabio a nome della famiglia Masini, giunta oggi alla terza generazione. L’azienda ha conferito alla cooperativa 250 quintali di pere Williams, liquidate a una media per la Cat.I di 50 cent. al chilo. “Questa varietà è andata abbastanza bene, vedremo se anche l’Abate riesce ad avere un buon risultato” conclude il socio emiliano.

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Kako tipo 60 cent./kg.Kako Rosso Brillante 94 cent./kg.Pere Williams cal. 60+ 99 cent./kg.Pere Max Barlett cal. 60+ 99 cent./kg.Susine Angeleno cal. 40+ 85 cent./kg.Mele Galaval 94 cent./kg.Mele Buckeye cal. 65+ 90 cent./kg.Kiwi Greenlight cal. 70 gr. oltre 105 cent./kg.

LIQUIDAZIONE AUTUNNALE PRODOTTI BIOLOGICI

PRODOTTI BIOLOGICI APOFRUIT ITALIA - Q.LI 52.887

duzione di alcune tipologie, dove si raggiungerà presto il pieno equilibrio tra domanda e offerta. Anche i prezzi stanno eviden-ziando un riassestamento” precisa Mirco Zanelli. La pera Williams bio ha ancora una quota significativa rappre-sentata dal segmento industriale (liquidato a 60 cent./kg. l’indu-stria raccolta a parte e 70 cent. lo scendipianta). È certamente interessante produrre, ove possibile, un prodotto di qualità indi-rizzato al mercato del fresco, la cui liquidazione media si è atte-stata su 1 euro al chilo. Per le Mele il riassestamento delle quotazioni del prodotto di I è legato all’aumento dei volumi: la media per l’industria consegnata a parte è di 20 cent./kg. e 30 cent. per lo scendipianta. Uva. Si confermano i dati positivi degli ultimi anni, seppure con differenziazioni sulle varietà. Ricordiamo che per le uve il bio-logico rappresenta più di 6.000 quintali su un volume totale di 40.000. Per il prodotto Cat. I ritirato in casse la Sugraone® è stata liquidata a 1,36 euro/kg., uva Sophia® a 1,15 /kg., l’uva Timpson® 1,25., la Ivory® 1,30 euro./kg.. Passando alle uve rosse e nere la Vitroblack® è stata liquidata a 1,30 euro, Midnight Beauty® ha registrato una media di 1,70 euro, Scarlotta®, Allison® e Timco 1,50 euro/kg..Infine dal paniere di Ortaggi bio sono interessati da questa liqui-dazione i prodotti che vanno da ottobre a dicembre. Nell’areale romagnolo i volumi principali sono rappresentati dalle zucchine, che hanno raggiunto una media di 1,01 eruro/kg.. Per il pomo-doro ciliegino la media liquidata è stata di 1,63, per il pomodoro a grappolo 1,15 e per il datterino 2,26 euro al chilo. Infine le lattughe che sono state liquidate a 1,10 e il cavolfiore 78 cente-simi a testa. Per il prodotto destinato all’industria si evidenzia la problematica legata al residuo di acido fosforoso che quest’anno ha determinato una svalutazione delle partite con la presenza del residuo di circa il 50 %. Da un punto di vista legislativo il prodotto

è conforme alla legge, ma tende a non essere accettato come biologico dall’industria di trasformazione che destina gran parte del bio al baby food. In prospettiva anche il mercato del fresco e i consumatori potrebbero non accettare la presenza di questo residuo, quindi la cooperativa invita i produttori a mettere in atto tutte le misure idonee per eliminarlo.

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PER APOFRUIT CONTATTI E BUSINESS NEL CUORE D'EUROPA

Anche quest’anno febbraio ha visto il Gruppo Apofru-it in trasferta nel cuore dell’Europa per gli appunta-

menti fieristici dedicati all’ortofrutta e al biologico. Dal 6 all'8 febbraio si è tenuta a Berlino FRUIT LOGISTICA, il salone leader del settore ortofrutticolo, oggi sempre più piattaforma per il business, grazie a numeri davvero inte-ressanti: 78.000 gli operatori di settore, buyer e visitatori professionali provenienti da 135 paesi in visita alla fiera e i 3.200 espositori da 90 paesi hanno presentato un pano-rama completo del settore. Un appuntamento importan-te per incontrare i clienti e acquisirne di nuovi. Il Gruppo Apofruit ha partecipato con il suo stand all’interno di Italy, lo spazio coordinato da Cso, con la collaborazione di Ice, che raccoglie le più importanti aziende del made in Italy ortofrutticolo. “La nostra è una presenza consolidata a Berlino - dichiara

LA PARTECIPAZIONE A FRUIT LOGISTICA A BERLINO E A BIOFACH A NORIMBERGA È SEMPRE OCCASIONE PER INCONTRARE REALTÀ DELL'ORTOFRUTTA PIÙ QUALIFICATA

Mirco Zanelli direttore commerciale di Apofruit - perché Fruit Logistica è un appuntamento con l’ortofrutta inter-nazionale più qualificata. Per Apofruit sicuramente una buona occasione per rivedere i programmi e rinforzare i contatti con i clienti europei. Ma va detto che la fiera si sta confermando interessante anche per l’Oltremare, sono infatti presenti sempre più i clienti dei mercati lontani”. Giudizio condiviso anche da Paolo Pari, direttore marke-ting di Canova, società del Gruppo Apofruit: “Fruit Logi-stica è un appuntamento sempre molto importante per l’ortofrutta. Uno dei suoi meriti è sicuramente quello di proporsi in un periodo dell’anno giusto, nel senso che fun-ge quasi da momento consuntivo per le campagne inver-nali e da spinta per le successive. Si conferma inoltre una buona vetrina per presentare nuovi prodotti e nuovi pro-getti. Quest’anno come Gruppo Apofruit-Canova abbiamo

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APOFRUITNOTIZIE 7

presentato il progetto Verdèa® per l’ agricoltura biodinami-ca con il disciplinare che ne regola le tecniche” (a pag. 8 approfondiamo l’argomento con un articolo dedicato Ndr).L’universo biologico si è dato appuntamento ad appena una settimana di distanza a Norimberga dal 13 al 16 feb-braio per Biofach, la fiera che offre nel cuore dell’Europa una interessante vetrina sulle più innovative tendenze del settore organic internazionale. “La fiera - dichiara Tiziana Gori, commerciale per il merca-to estero di Canova, società del Gruppo per la commercia-lizzazione dei prodotti biologici - ci ha regalato davvero una grandissima soddisfazione, perché mai come quest’an-no si è visto tanto interesse nel biologico. A dimostrarlo una sorprendente partecipazione non solo da parte degli esperti del settore. Filo conduttore della manifestazione è stato il tema della tutela ambientale, con un’attenzione particolare alla questione degli imballaggi ecosostenibili in sostituzione di quelli in plastica. Grande interesse è stato posto anche al progetto Verdèa®, il nuovo sistema di cer-tificazione di agricoltura biodinamica messo a punto da Canova.

Sopra un particolare dello stand Almaverde Bio a Biofach. Nelle foto a fianco e sotto lo spazio Apofruit all'interno di Italy lo spazio che raccoglie le più importanti aziende dell'ortofrutta italiane

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A sinistra Paolo Pari Direttore Marketing Canova, al centro Ernesto Fornari Direttore Canova, a destra Massimiliano Laghi Responsabile Qualità Apofruit Italia

CANOVA PROMUOVE IL BIODINAMICO CON IL NUOVO MARCHIO VERDÈA®

RINNOVO COMMISSIONE ELETTORALE

Verdèa®, un nuovo marchio per promuovere il biodinamico, è stato presentato a Fruit Logistica

da Canova del Gruppo Apofruit. Firmerà la produzione biodinamica delle aziende che da tempo producono utilizzando questo metodo di produzione che ha più di 80 anni di storia e sta vivendo oggi un importante incremento produttivo e di domanda del consumatore in tutta Europa. L’agricoltura biodinamica fonda le sue radici sul metodo scientifico di Rudolf Steiner lo studioso austriaco che la inventò nel 1924. Affianca l’agricoltura biologica a cui si vanno ad aggiungere pratiche ben codificate e finalizzate a preservare, con una visione olistica dell’azienda agricola, il valore della fertilità del terreno e di tutto l’insieme dei fattori che determinano una produzione di qualità. Secondo gli ultimi dati sul biodinamico sono 400 le aziende agricole certificate per una superficie coltivata di 12.000 ettari a cui si vanno ad aggiungere oltre 4500 aziende non certificate che di fatto producono biodinamico.“Il Progetto VERDÈA - dichiara Ernesto Fornari Direttore di Canova - è la sintesi di un percorso iniziato da tempo con i produttori biologici del Gruppo Apofruit. Oggi, con l’obiettivo di fornire alla produzione indirizzi in grado di creare valore”.Verdèa® in sostanza mette in atto un contratto di Rete fra le imprese del Gruppo promotrici e funzionerà con

Da quando Apofruit Italia ha raggiunto dimensioni tali da avere soci in molte regioni del territorio nazionale, si è dotata di uno strumento, la commissione elettorale, quale organo di governance per proporre alle assemblee una lista di soci che si candidano alle elezioni del nuovo consiglio di amministrazione. Si tratta quindi di un organo molto importante in quanto selezionerà i componenti del Consiglio di Amministrazione che guiderà la Cooperativa.Il mandato triennale della commissione elettorale è in scadenza e sarà rinnovato in occasione dell’assemblea di approvazione bilancio e di liquidazione delle produzioni invernali che si terrà a giugno. Si invitano i soci interessati a candidarsi a comunicarlo ai propri rappresentanti di area o al proprio stabilimento di riferimento.La composizione della commissione elettorale uscente è:

un Comitato di Gestione del Disciplinare di Produzione emanazione del Contratto di Rete e di un Comitato di Certificazione formato da tecnici esperti. “Abbiamo scelto di fare un marchio per il biodinamico - dichiara Paolo Pari Direttore Marketing di Canova - perché riteniamo importante rendere noto al consumatore la realtà di un sistema produttivo che a partire dal biologico applica concetti e tecniche di coltivazione che paragonano l’azienda agricola ad un organismo in equilibrio con l’ambiente”.

Scanzano: Pietro Mastronardi e Giuseppe NuceraAprilia: Ippoliti FabioAltedo: Fabio Bonetti e Claudio MazzettiCesena: Tiziano Evangelisti e Giorgio AntonioliLongiano: Tiberio Zanelli e Gabriele PariniRavenna: Giancarlo Liverani e Romano CapacciForlì: Francesco Ulivi e Alberto Zagnoli Modena: Maurizio Casarini e Luisa Roncaglia I nominativi dei candidati dovranno pervenire entro il 19 aprile 2019, per consentire al Consiglio di Amministrazione di formare la lista da sottoporre alle assemblee. Ricordiamo che possono far parte della Commissione elettorale i soci aderenti alla Cooperativa da almeno 5 anni ininterrottamente, che abbiano compiuto 30 anni ed in regola con quanto previsto dall’art. 2382 del C.C..

PRESENTATO A FRUIT LOGISTICA, FIRMERÀ LA PRODUZIONE CERTIFICATA DELLE AZIENDE CHE UTILIZZANO IL METODO DI PRODUZIONE “INVENTATO" DALLO STUDIOSO RUDOLF STEINER

8 APOFRUITNOTIZIE

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9PAGINE TECNICHE

di GIANNI CEREDI e MARCO BRIGLIADORI

La campagna 2019 è prossima e come ogni anno dal punto

di vista fitosanitario ci attendono vecchi problemi e qualche novità sulle quali prendere le giuste misure. Le linee tecniche, fresche di stampa, sono come consuetudine, il frutto di un lungo e meticoloso lavoro di sintesi tra impianti normativi, sempre più complessi, disposizioni regionali e specifiche richieste dei clienti. Il paniere di fitofarmaci in 20 anni ha subito ampie sforbiciate passando da 1500 a 350 sostanze attive, ma ridurre tutto a semplici numeri non rende merito al fatto che il livello di sicurezza per i consumatori e gli operatori è al contempo notevolmente migliorato. Oggi abbiamo strumenti più precisi e specifici che dal punto di vista applicativo esigono maggiore conoscenza ed è questo probabilmente il fattore limitante che necessità di essere costantemente soddisfatto. Immaginiamo un percorso e proviamo ad affrontare alcune delle tante curve che ci aspettano.Le moniliosi delle drupacee, un avversario sempre ostile e presente, tenuto al momento sotto controllo da condizioni climatiche che non vedono l’ombra di una pioggia da settimane. Le esperienze sperimentali più recenti confermano qualche “scivolata”

di tebuconazolo (candidato alla sostituzione), ma più sdrucciolevole appare la strada di boscalid che con piraclostrobin compone il formulato noto come Bellis® drupacee. Le prime valutazioni condotte da studi dell’Università di Bologna indicano per tale sostanza attiva segnali allarmanti di perdita di efficacia. Le nostre linee tecniche hanno cercato di seguire questi segnali inserendo già dal 2018 fluopyram (Luna® experience) per la profilassi preraccolta ai marciumi da monilinie spp. Fluopyram chimicamente appartiene alla medesima famiglia di boscalid (SDHI), nota per la elevata predisposizione all’insorgenza di fenomeni di resistenza, pertanto è doveroso affrontare la curva con intelligente moderazione che impone un unico trattamento a stagione. Proseguendo, occhio alla ticchiolatura! Abbiamo avuto tutto il 2018 per digerire il “polpettone” offerto dalle numerose formulazioni di delan, per riscoprire che l’attività di contrasto alle infezioni primarie (aprile-maggio) deve prevalentemente rispondere alla logica dei trattamenti preventivi. L’elevato livello di efficacia mostrato da nuovi formulati come Sercadis® e Fontelis® sta offrendo un valido supporto alla fase più critica della difesa (fioritura-ingrossamento dei frutticini) ma anche in questo caso attenzione

alla segnaletica che indica un preciso limite al numero, alla sequenza degli interventi e alla necessità di apprestare miscele in grado di prevenire l’insorgenza di fenomeni di resistenza. Il divieto di impiego dei neonicotinoidi ha sancito per l’anno in corso la definitiva scomparsa dalla scena fitoiatrica di insetticidi che hanno fatto storia. Imidacloprid (Confidor®), in particolare, ma anche thiametoxan (Actara®) hanno rappresentato per anni il pilastro della lotta a diverse specie di afidi. In ogni caso una strada segnata che sembrava ben delineata, è divenuta sempre più accidentata mano a mano che nel tempo sono emersi con forza i gravosi effetti collaterali dei neonicotinoidi a

Nelle foto sopra un frutto di pesca con presenza di cocciniglia cotonosa e individui femminili di cocciniglia cotonosa (Pseudococcus comstoki)

Le linee tecniche per affrontare vecchi problemi e alcune novità

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10 PAGINE TECNICHE

carico dei pronubi. Su questi effetti abbiamo ampiamente discusso anche nell’ambito del progetto “Bee Pink” sviluppato in collaborazione con il consorzio Pink Lady Europa e finalizzato alla conoscenza e alla salvaguardia degli insetti impollinatori, argomento sul quale torneremo in queste pagine. Per una strada che sembrava essere diventata un vicolo cieco, sono state proposte vie d’uscita efficienti che hanno affiancato altre già note. Parliamo di sulfoxaflor meglio noto come Closer® che debutterà tra i filari di meleti e pescheti mostrando le potenzialità con cui è stato presentato. Limitatamente sul circuito delle pomacee correrà in futuro anche flupyradifurone (Sivanto®) che al momento sta scaldando i motori ai box a causa della recentissima registrazione. Una strada che sicuramente appare sempre più stretta è quella del rame e del suo impiego in agricoltura sia biologica che integrata. Questo metallo in forma ionica rappresenta il padre di tutti i fungicidi e per ragioni legate alla condizione di accumulo nel terreno, l’impiego stato limitato ad una quantità di 4 kg annui che andranno commisurati ovviamente alla concentrazione dei diversi formulati commerciali. L’ottimizzazione degli obbiettivi da centrare e le relative strategie di impiego, impongono scelte che saranno orientate dalla necessità effettiva di questo metallo e dalla mancanza o debolezza delle alternative possibili. In tale prospettiva il contenimento

delle batteriosi rappresenta senza dubbio il settore della difesa che maggiormente si avvale del contributo di questo metallo. Le numerose esperienze sperimentali condotte su pesco indicano chiaramente il rame come elemento centrale su cui fare perno per il contenimento della maculatura batterica da Xanthomonas campestris pv. pruni. Un valido contributo viene anche offerto nel contrastare l’agente del cancro batterico dell’albicocco da Pseudomonas syrinage pv. syringae. Un problema che verosimilmente ci troveremo a dovere affrontare nella prossima campagna sarà quello relativo alle infestazioni di Pseuducoccus comstoki genericamente noto come cocciniglia cotonosa delle drupacee. La presenza di questo fitofago è stata segnalata con preoccupante frequenza nel corso del 2018 ed è presumibile che il 2019

risentirà di queste infestazioni. La specie compie nei nostri ambienti tre generazioni all’anno, sverna allo stadio di uovo in ammassi cerosi di aspetto cotonoso nelle screpolature della corteccia. Le neanidi si spostano sulla vegetazione, passando sui frutti dove si localizzano prevalentemente nella cavità peduncolare (pesco) o calicina (melo e pero). I danni provocati sono diretti dovuti alle punture di nutrizione e indiretti imputati alla produzione di melata e conseguente sviluppo di fumaggini. La profilassi che ha portato a risultati più convincenti si basa sull’impiego di spirotetramat (Movento®) nella fase di migrazione delle neanidi, in modo particolare quella corrispondente alla prima generazione (fine aprile, primi di maggio). Tale intervento può essere ribattuto in corrispondenza della migrazione delle neanidi di seconda generazione (fine

Frutti di ciliegio colpiti da marciume bruno (Monilinia spp.)

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11PAGINE TECNICHE

Frutto di pesca affetto da maculatura batterica

giugno), tenendo conto che i livelli più seri di infestazioni si sviluppano su varietà a maturazione tardiva. Un’altra curva piena di insidie che sicuramente incontreremo nella prossima campagna porta il nome di Cimice Asiatica (Halyomorpha halys). L’introduzione di questa specie nei nostri ambienti di coltivazione preoccupa per l’enorme potenziale invasivo che la caratterizza, per la sostanziale assenza di nemici naturali strettamente infeudati alla specie e per tendenziale refrattarietà a soccombere per effetto di insetticidi. La mole di studi finalizzati al contenimento di questo insetto è notevole e coinvolge aspetti pratici come la difesa ma anche la conoscenza del ciclo biologico, il comportamento della specie in relazione soprattutto alla risposta ai feromoni, alle preferenze alimentari, alla tipologia di piante ospiti, agli strumenti per

il monitoraggio e supporto delle decisioni, alla produzione indotta di cairomoni da parte delle piante attaccate ecc.. Un settore della ricerca sul quale si sta puntando molto è quello relativo all’individuazione di nemici naturali, all’approfondimento della conoscenza del loro comportamento (fecondità, longevità, tempi di sviluppo, comportamento su ospiti diversi ecc..), alla loro possibile introduzione. La via d’uscita al problema non avrà un'unica direzione e in attesa che la natura raggiunga un suo “equilibrio” magari aiutata dalla mano e dall’intelligenza dell’uomo, a noi non resta che tenere gli occhi aperti, gli atomizzatori collaudati e qualche insetticida consentito (Thiacloprid, Etofenprox, Acetamiprid, Chlorpirifos metil) da impiegare in maniera avveduta e mirata ai momenti in cui il fitofago è

più sensibile (forme giovanili e generazione svernante). Sempre dall’Asia ma di dimensioni più contenute ci è giunto un altro ospite che si è facilmente adattato al nostro ambiente, stiamo parlano ovviamente di Drosophila suzukii altrimenti detto moscerino della frutta. Anche questo minuscolo dittero è stato oggetto di studi, ricerche e monitoraggi ma fortunatamente la sua “aggressività” si esprime su un minor numero di specie frutticole tra cui in primis il ciliegio. L’attività sperimentale condotta nel 2018 ci ha confermato che l’ovideposizione di D. suzukii ci concentra nel periodo di maturazione delle drupe successivo all’invaiatura. La fase di rischio, quella in cui è importante proteggere i frutti con specifici insetticidi, inizia a 10-14 giorni dalla raccolta. In condizioni di norma e su ceraseti specializzati non ha pertanto molto senso intervenire con trattamenti definiti “abbattenti” effettuati con troppo anticipo. Exirel®, Decis Evo® e Laser® sono gli insetticidi comunemente impiegati per questa profilassi nel rispetto dei tempi di carenza e nella necessità di effettuare raccolte tempestive del prodotto.Bene il nostro percorso qui si conclude non prima di aver tuttavia invitato i piloti di trattori alla consultazione delle linee tecniche, ad una più attenta lettura delle interessantissime etichette che accompagnano gli agrofarmaci e a qualche visita presso l’ufficio tecnico per gli ultimi dubbi.

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di FRANCO GIROTTI

Nelle ultime campagne si è assistito a rese produttive in-

feriori rispetto agli standard consolidati che si registra-

vano fino a qualche anno fa. Apprezzabili rese produttive

sono però ancora oggi possibili a patto di applicare al meglio

le più importanti tecniche colturali e migliorare così anche la

remunerazione delle aziende agricole.

Partendo dal capitolo delle fertilizzazioni, ricordiamo che

la maggior parte del fosforo e del potassio viene immagaz-

zinata nella radice in autunno, di conseguenza la perdita

maggiore avviene con la raccolta, inoltre l’elemento azoto è

indispensabile per "realizzare" vegetazione estiva che è di-

rettamente proporzionale alla quantità di riserva accumulata.

Si evince quindi che la principale concimazione sulla coltura

deve essere quella di fine raccolta/estiva (non quella di fine

inverno), in giugno/luglio il fertilizzante è più efficace perché

è da qui in avanti che inizia il periodo di assimilazione dei

nutrienti. Maggiore attenzione va anche posta nei confronti

della difesa anticrittogamica: ben sappiamo che per le due

principali avversità della vegetazione (stemphiliosi e ruggine)

la lotta deve essere condotta preventivamente, perciò se il

clima decorre piovoso o anche solo umido (nebbie estive

mattutine), già dopo 15/20 giorni dal termine della raccolta

è essenziale intervenire con i fungicidi adeguati e tali inter-

venti devono necessariamente proseguire sino al termine di

settembre, ancor meglio se sino alla prima decade di otto-

bre. Ci è ben noto che disseccamenti precoci dell’aspara-

giaia provocano l’anno successivo meno turioni e di minor

calibro. Attenzione maggiore deve poi essere indirizzata

alla lotta contro le infestanti, troppo spesso durante l’estate

vediamo asparagiaie con elevato grado di inerbimento e la

competizione delle malerbe in questi casi compromette in

maniera considerevole le produzioni future. Quindi il diser-

bo post-raccolta deve proseguire con interventi sottochioma

durante l’estate. Non si deve poi trascurare l’argomento cal-

pestio. Troppo di frequente infatti, soprattutto i terreni meno

sciolti, subiscono compattamenti importanti che provocano

stati di sofferenza alle radici e in queste circostanze è op-

portuno intervenire con mezzi meccanici per arieggiare il

terreno e dare alle radici la possibilità di svilupparsi.

Una corretta gestione delle pratiche colturali che consiglia-

mo deve essere letta come stimolo per realizzare un buon

risultato delle future produzioni.

ASPARAGO, CORRETTE PRATICHE COLTURALI AUMENTANO LA PRODUZIONE

ApofruitNotizie

12 DALL'EMILIA

FERTILIZZAZIONE NEI TEMPI GIUSTI, LOTTA PREVENTIVA CON I FUNGICIDI E DISERBO POST-RACCOLTA DA PROSEGUIRE DURANTE L'ESTATE TRA I SUGGERIMENTI

I L'asparagiaia va curata in tutte le stagioni

per migliorare le rese I

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L'ultima campagna dell’uva non è stata delle migliori, sia per l’anda-

mento climatico avverso sia per il mercato. Nel mese di agosto le

uve bianche hanno sofferto il mercato pesante, mentre per le varietà

tardive l’autunno molto piovoso ha avuto effetti sulla tenuta del prodot-

to, creando problemi in magazzino in fase di lavorazione e in campa-

gna dove, parte del prodotto varietà “Scarlotta®” non è stato raccolto.

“Come conseguenza di un andamento climatico problematico su al-

cune varietà, il risultato di liquidazione è stato leggermente inferiore

alle aspettative” commenta il responsabile d’area Antonio Rubolino

interpellato sui risultati economici di questo importante comparto.

Parlando di prodotto convenzionale e di bacca bianca l’uva Melanie®

ha ottenuto un prezzo medio di 70 cent./kg., la Sugar Crisp®, varietà

molto tardiva, è stata liquidata a una media di 90 cent./kg.. Passando

alle uve rosse e nere la Scarlotta® è stata liquidata a 85 cent./kg., la

Midnight Beauty® ha registrato una media di 82 cent./kg., la Timco®

1,05 euro/kg..

“Il bio - commenta Rubolino - continua il trend positivo anche con il

prodotto uva apirene, che ha ottenuto prezzi più che interessanti e,

in annate come queste, riesce ad assicurare reddito ai produttori che

hanno scelto di convertire”.

Apofruit comunque prosegue sulla strada dell’ampliamento di gamma.

La ricerca di nuove varietà di uva apirene è finalizzata, oltre che a

proporre migliorie di gusto, anche a coprire tutto il calendario commer-

ciale. Come illustra Giuseppe Sicuro di Apofruit presentando alcune di

queste varietà: “Per l’uva bianca la novità è rappresentata da Autumn

Crisp®, cultivar tardiva di consistenza croccante, che entrerà in pro-

duzione con quantitativi importanti dal prossimo settembre. Ma nella

gamma delle nuove arrivate c’è anche una varietà rossa, la Firestar®,

che nel 2019 testa i primi impianti mentre la piena produzione è attesa

per l’anno prossimo”. In questo caso si tratta di una varietà precocis-

sima, che avrà il primo banco di prova del mercato a metà luglio. Gli

areali vocati per questa produzione sono la Puglia, le zone litoranee

del Metaponto e la Sicilia, dove Apofruit concentra la produzione di

uva apirene.

LIQUIDAZIONE UVA APIRENEIL METEO NON AIUTA

ApofruitNotizie

DALMETAPONTO 13

APOFRUIT PROSEGUE SULLA STRADA DELL'INNOVAZIONE VARIETALE PER COPRIRE TUTTO IL CALENDARIO

LA PAROLA AI SOCI

AZ. AGRICOLA ERASMO GENTILE DI CASTELLANETAAzienda convertita al biologico da circa sette anni, la Erasmo Gentile si trova a Castellane-ta in provincia di Taranto e si estende su una superfice di 38 ettari. Il signor Erasmo è socio conferitore di Apofruit per l’uva apirene, che coltiva su circa 9 ettari. Numerose varietà di uva da tavola, sia precoci che tardive, per un volume totale conferito di 1700 quintali con una media di 1,25 euro/kg. “Le uve bianche ci hanno dato minor soddisfazione, mentre le uve a bacca rossa hanno spuntato un prezzo medio più interessante attorno a 1,50 Euro - commenta Gentile - Considerando la stagione avversa non ci lamentiamo, perché comunque il biologico non conosce crisi, anche se per produrlo sono necessarie molte accortezze”. L’azienda sta introducendo nuove varietà di uva apire-ne, è già in produzione un nuovo impianto di Autumn Crisp®, sono in fase di test sperimentali la bianca Su-gar Crisp® e la rossa Sweet Celebration®, e proprio in questo mese viene realizzato un impianto di Timco®”.

AZ. AG. NATALE MINERVINI - CONTRADA SPINETO BERNALDA (MT) Natale Minervini conduce in Contrada Spineto di Bernalda, provincia di Matera, un’azienda agricola di 45 ettari. La superfi-cie è coltivata a frutteto, agrume-to e vigneto, in particolare alla produzione di uve sono destinati circa 17 ettari. Nell’ultima campagna il socio Minervini ha conferito 3.800 quintali di uva di diverse varietà, sia precoci che tardive, a bacca bianca e rossa che gli sono stati liquidati con media di 96 cent./kg.. Il volume è stato considerato non soddisfacente. “Il tempo quest’anno non ci ha aiutato - dichiara Minervini - ci sono mancati almeno 400/500 quintali. Purtroppo si conferma che con le precoci il margine è sempre meno interessante, si guadagna con le varietà tardive, Allison®, Scarlotta® e Crimson® hanno avuto prezzi ancora buoni”. Minervini proprio per questo sta orientando la sua produzione di uva senza semi sempre più sulla fase tardiva del calendario. Quest’anno ha innestato un impianto nuovo di Autumn Crisp®, varietà a bacca bianca, tardiva, con consistenza succosa e croccante, che Apofruit sta proponendo ai soci tra le nuove cultivar.

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NEL PANIERE POMODORO LE NUOVE VARIETÀ ESALTANO IL GUSTO

ApofruitNotizie

14 DALLASICILIA

ALCUNE SONO GIÀ IN PRODUZIONE, ALTRE ATTESE PER LA PROSSIMA CAMPAGNA. TUTTE CARATTERIZZATE DA COLORE INTENSO E ELEVATO GRADO BRIX

Nel già ricco paniere pomodoro dell’areale siciliano entrano

nuove varietà con la parola d’ordine: largo al gusto. Le no-

vità varietali, già in produzione o attese per la prossima campa-

gna, sono infatti accomunate da caratteristiche organolettiche

che esaltano il sapore in ogni stagione come richiedono sempre

più spesso i consumatori.

“Entro due anni è necessario impostare insieme ai produttori

una produzione che sia di “Piena Qualità”, tanto nel biologico

quanto nel controllato - esordisce Alfonso D’Aquila responsa-

bile d’area - Ciò significa individuare e investire su varietà che

esaltino il gusto e tutte le caratteristiche organolettiche di ogni

tipologia di pomodoro, che diano le giuste soddisfazioni ai pro-

duttori con rese adeguate ed interventi colturali “low inpact”,

anche per migliorare la salubrità degli ambienti di lavoro. Tutto

questo si traduce, ovviamente, in miglioramento della Qualità

per clienti e consumatore”.

Nella ricerca di nuove varietà, risultati interessanti si sono otte-

nuti con alcune varietà come ad esempio Miele®, un datterino

indicato per la raccolta con grappolo, testato nel 2018 e già in

produzione quest’anno. Il nome ci racconta già molto sull’ele-

vato grado brix, che si rileva anche in pieno inverno, quando,

in genere, temperature e luminosità non favoriscono certo l’ac-

centuarsi di tale parametro. A breve anche i risultati di Essen-

tia®, altra varietà che, oltre al gusto, si presenta particolarmente

attrattiva per le sue bacche cuoriformi.

“Per quanto riguarda il pomodoro ciliegino, sono in produzio-

ne due nuove varietà - precisa Il tecnico agronomo di Apofruit

Gabriele Augugliaro - Eletta® e Fedele®. Oltre ad un più elevato

grado brix, danno frutti di un rosso molto più intenso anche

nella stagione fredda. Inoltre, verrà presto testata una nuova

varietà, non ancora commerciale, che nei prossimi giorni sarà

distribuita ai clienti perché possano esprimerne un giudizio”.

Per completare la panoramica delle nuove produzioni che fan-

no capo allo stabilimento Apofruit di Donnalicata, va citato per

il pomodoro a grappolo il Modykano®, varietà dalla pianta resi-

stente che dà un prodotto di un bel colore rosso e assai migliore

nel gusto. Modykano® inoltre ha dimostrato di avere un’ottima

performance anche nel comparto Biologico, per la buona resi-

stenza. Anche sul pomodoro a grappolo, altra alternativa molto

interessante è Senzerno® che, per le dimensioni dei frutti, sarà

utilizzato soprattutto per il prodotto confezionato.

Con queste varietà verrà rinnovato gradualmente l’attuale asset-

to varietale delle produzioni.

Parlando di pomodori tuttavia è necessario ribadire l’importan-

za delle buone prassi per contrastare la Tuta Absoluta. L’insetto

arrivato in Italia da alcuni anni direttamente dal Sudamerica, è

uno dei parassiti più devastanti per la coltivazione del pomodo-

ro, infesta germogli, foglie, fiori e frutti causando pesanti perdite

di produzione. “La Tuta Absoluta è diventato un insetto molto

difficile da combattere - dichiara Augugliaro, che raccoman-

da una strategia integrata - Non esiste una soluzione unica, si

devono mettere in pratica diverse tecniche agronomiche. Noi

raccomandiamo ai nostri soci di tenere le reti abbassate, ma

poi vanno utilizzate tutti gli strumenti di difesa”. Uno di questi

è l’utilizzo di ferormoni che immessi nella serra impediscono

l’accoppiamento degli adulti, altro strumento è l’uso degli inset-

ti utili, da fare tra fine febbraio e inizio marzo. A breve si attende

una nuova molecola per contrastare questo insetto conosciuto

con il nome gentile di farfallina del pomodoro, ma che è uno dei

parassiti più devastanti.

I tra questi il datterino Miele®,e il ciliegino Eletta® e Fedele® I

Pomodoro Modykano®️

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MIRTILLO: “PICCOLI FRUTTI” CRESCONO NEL LAZIO

ApofruitNotizie

DALLAZIO 15

IN AZIENDE AGRICOLE DI LATINA SONO STATE TESTATE ALCUNE VARIETÀ DI MIRTILLO GIGANTE AMERICANO CHE STA RISCUOTENDO UN FORTE INTERESSE ANCHE TRA I CONSUMATORI

di FABIO MAROCCHI

Vista l’esperienza in altre aree italiane e l’interesse del mercato

per i piccoli frutti, presso alcune aziende socie di Latina sono

state testate alcune varietà di mirtillo gigante americano. Nel corso

del 2017 sono stati realizzati i primi impianti e nel 2018 sono stati

fatti i primi stacchi, con una certa soddisfazione da parte dei produt-

tori. In tutto si è ottenuta una produzione totale di circa 10 quintali,

proveniente da 3 produttori, per una superficie coltivata ad oggi di

circa un ettaro.

Il crescente interesse da parte dei mercati per il mirtillo fresco e la

necessità di differenziare la monocoltura del kiwi, sono due dei mo-

tivi alla base della scelta di introdurre questa coltura nell’areale la-

ziale, ovviamente dove le condizioni pedoclimatiche e la qualità delle

acque permette la loro coltivazione. I progetti sperimentali di Apofruit

interessano tutte le varietà di piccoli frutti, anche lamponi e more, in

diverse aree, con risultati molto interessanti soprattutto dove la filiera

della logistica è già organizzata per le fragole.

Tornando al mirtillo, un'altra valutazione sulla scelta di questa specie

è stata la necessità di manodopera. La maggiore richiesta di mano-

dopera è ovviamente per la raccolta dove sono necessarie circa 200

ore su 1000 mq., distribuite da fine maggio ai primi di luglio. Il nume-

ro di persone impiegate nella raccolta e l’arco temporale richiesto, si

integrano bene con le epoche di lavoro del kiwi giallo e verde. Infatti

la fine dei diradamenti del kiwi coincide con l’inizio della raccolta del

mirtillo. Questo aspetto diventa sempre più strategico per stabilizzare

i dipendenti, ampliando il calendario dei lavori e mantenendo la red-

ditività aziendale. Purtroppo questa specie però non è adatta a tutte

le aree di coltivazione come può essere il kiwi. Le esigenze agrono-

miche sono legate in particolare alla qualità delle acque d’irrigazione

che devono essere con pochi bicarbonati e bassi livelli di sodio e clo-

ro. È una specie arbustiva e preferisce suoli a pH sub-acido o acido.

Su suoli alcalini, ma con acqua adatta alle esigenze della specie, si

è creata una trincea riempita con torba acida, substrato idoneo alla

buona riuscita della coltura.

I costi d’impianto sono abbastanza simili a quelli di un frutteto. Me-

glio se si ipotizza la realizzazione della rete antigrandine, che va rea-

lizzata ad altezze non superiori ai 3 metri. Va impiantato con tessuto

pacciamante e al terzo anno sarebbe utile, per la buona gestione,

realizzare una semplice struttura con pali alti 80/100 cm. circa e fili

per sostenere i rami produttivi. I costi di coltivazione sono legati in

particolare al costo della raccolta.

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