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1987 06 Ronago 87

Date post: 06-Jul-2016
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Giornalini della Parrocchia: 1981-1991 Don Antonio Fraquelli
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buone vacanze"Torna l'estate con il suo prezioso caldo: prezioso per la natura, ma pesante perl'uomo, anche perché si giunge a questo stagionale traguardo, stanchi per il lavoroassillante di lunghi mesi.Le città si svuotano e si riempiono le nostre valli e le sponde del nostro lago: la gentecerca aria fresca per un sereno riposo, che dia ossigeno ai polmoni e al cuore.Le ferie consentono di ritrovare amicizie non coltivate per il lavoro impegnato di unanno, di rivedere volti più sereni.Le ferie consentono un più abbondante tempo libero. E' pur vero che il tempo è ungrande dono di Dio: l'averne più a disposizione per sé, è bello, purché si sappiaimpreziosirlo.Il tempo libero non è un tempo di ozio, tanto meno un tempo da consumaremalamente nella dissipazione; i tesori si spendono, non si sprecano e si spendonoper acquisire qualcosa.Il tempo delle ferie deve essere speso per dilatare la serenità interiore, chiarireproblemi pensati e discussi; va speso anche per ritrovare i valori più profondi, quellimorali e religiosi ai quali durante il tempo occupato si da scarsa attenzione.Vorrei dirvi che nel tempo libero dovete curare e incontrare maggiormente il Signore.L'aria fresca, la bellezza della natura, l'assenza di affanno sono premesse preziosoper un'autentica preghiera che, partendo dalla contemplazione delle cose create, ciconsente di risalire a Dio.Buone vacanze a tutti: a tutti la mia benedizione,

+ Teresio Ferraroni - Vescovo

A queste parole semplici, ma cariche di tanto amore, voglio aggiungere anch'io un cordialeaugurio perché queste vacanze ci diano la possibilità di riscoprire la bellezza di sentircicomunità di fratelli in qualunque posto ci troveremo.Parteciperemo alla Messa, pregheremo, incontreremo persone diverse, rivedremo parenti eamici, ammireremo cose nuove e interessanti, ci divertiremo, ma sentiamoci sempreimpegnati a rispettare tutti e l'ambiente che ci circonda, pensiamo a tanti fratelli menofortunati di noi, ricordiamoci che la nostra vacanza è uno dei tanti doni e delle tante possibilitàche ci vengono offerte perché sappiamo riconoscere e lodare la bontà di Dio.

don Antonio

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anno mariano 1987-1988

Maria, Madre degli uomini,sono povero ed incapacema sentendomi amato da Tecome un bimboin braccio a sua madre,io ...Ti rinnovoil mio sìtotale, senza condizioni,per seguirTisereno, nella gioia,tutti i giorni della vita.Maria, Madre degli uomini,Tuo Figlio Gesùci ha affidato un dono;fa che lo possa vivere pienamente,con il Tuo aiuto,per sempre.

solenne aperturaII giorno di pentecoste, 7 giugno, il Papa haaperto in modo solenne l'anno mariano cherimarrà aperto fino al 15 agosto del 1988.Un anno santo mariano ebbe già luogo nel1954, sotto il Papa Pio XII, in occasione delcentenario della definizione del dogma dellaImmacolata concezione di Maria.Diversamente da allora, l'attuale AnnoMariano non si configura come un giubileo,ma è "un anno che ogni diocesi celebrerà conparticolari iniziative volte ad approfondire ilmistero di Maria e a favorire la devozioneverso di lei."Anche il nostro Vescovo e la nostra Diocesistanno preparando un programma checoinvolgerà tutte le nostre comunitàparrocchiali in momenti di preghiera, diriflessione e di riscoperta della importanzafondamentale della madonna nella vita deisingoli cristiani e della Chiesa.Il Papa, infatti, ci ricorda che la ragioneprincipale di questo anno è quella dipreparare la Chiesa e, per essa, il mondointero alla celebrazione del bimillenario dellanascita del Salvatore. Come la Madonna,nell'attuarsi del piano di salvezza di Dio, ha

preceduto con la sua nascita e il camminodella sua fede la nascita di Cristo, così laChiesa vuole promuovere un cammino difede più intenso per rivivere un fatto che si ècompiuto duemila anni fa.Una più viva e motivata devozione allaMadonna, secondo le indicazioni del ConcilioVaticano secondo, un impegno a leggere e ameditare la lettera enciclica del PapaGiovanni Paolo II, uno sforzo costante perdiventare sempre più simili a Lei, vivendo levirtù di cui ci ha dato l'esempio, sono alcuneproposte che dobbiamo prendereattentamente valutare.Soprattutto guardando alla Madonna comeMadre di Gesù e madre spirituale nostra,dobbiamo fare nostro un po' il suo cuore,"amare come e chi ama Lei: mettersi di frontead ogni prossimo che incontriamo o per ilquale lavoriamo, come fossimo suo padre osua madre per coprire, perdonaresopportare... E sarà questo modo di fare checon la grazia di Dio, ci farà cogliere molti fruttidi conversione in noi e nei nostri prossimi,perché dove passa Maria, fiorisce anche ildeserto".

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G.A.M.

grazie a tutti e...continuiamoÈ stato bello riproporre la giornata del G.A.M.il 14 giugno, è stato bello ritrovarci insieme, lasera, davanti a Gesù Eucarestia perapprofondire e rinnovare un impegno diservizio a Dio attraverso i nostri missionari.Nel gesto di iscrizione, nell'offerta presentatacon gioia io leggevo questo tacito impegnoche non si esaurisce in un momento, ma sirinnova ogni giorno dell'anno nella preghierae nella coerenza di tutta la vita, pronti adamare tutti quelli che ci vivono accanto.Grazie quindi a tutte le persone che hannocontribuito alla riuscita della giornata, a SuorAmelia che ha voluto essere con noi, aigiovani che hanno animato l'incontro con laloro presenza numerosa e con i bellissimicanti, al tipografo straordinario che ci hapermesso di distribuire il ricordo di PadreGiuseppe.

Proprio la sua frase "c'è un prossimo chesoffre, io ne sono il servitore" e le "beatitudini"scritte nell'interno del cartoncino, voglionoessere un aiuto, un suggerimento per viverela nostra vita quotidiana, per indirizzare, con

stile missionario, le scelte che ciascuno di noideve fare.All'esterno del cartoncino abbiamo volutomettere una mamma africana con il suobambino con il preciso scopo di aiutare ledonne, soprattutto le mamme africane,secondo un desiderio che fu di PadreGiuseppe.Difatti, in questi giorni abbiamo ricevuto unalettera di Suor Caterina che da 23 anni seguela scuola ostetriche fondata da P. Giuseppe.Nel suo scritto la suora dice tra l'altro:“Sembra che P. Giuseppe abbia vissuto dopola grande tragedia della distruzione diKalongo tanto tempo quanto è statosufficiente per trapiantare l'unico germogliorimasto della pianta di Kalongo, ad Angal.Questo germoglio è la scuola delle ostetriche.In questa scuola rimane viva l'opera dì P.Giuseppe e un giorno sarà ripiantata aKalongo da dove è stata sradicata. Siamo quida un mese e oggi sono arrivati i due camionda Lira, ma senza il Dottor Ambrosoli. Poteteimmaginare il rinnovarsi del dolore. Noicontinuiamo a sistemare i vari locali, e cirendiamo conto che i bisogni sono molti.Abbiamo il minimo indispensabile per portareavanti l'opera, sicure che la provvidenza ciaiuterà e che P. Giuseppe dal cielo ciassisterà. Sentiamo la sua presenza sempreviva in. mezzo a noi.Le sorelle di Angal, i padri e i fratelli sono staticomprensivi e ci danno tanto aiuto.Dopo aver pitturato e messo in funzionel'ambiente, pensiamo di prendere un gruppodi nuove allieve perché la scuola non muoia,ma continui a vivere come era desiderio di P.Giuseppe."

Il G.A,M. raccoglie questo invito di SuorCaterina e presto si metterà in contatto conlei per vedere come si potrà intervenire.Intanto ricordiamo a tutti che a dicembre cisarà il BANCO VENDITA, con i lavori di tutti igamiti, con i fiori, con oggetti di artigianatoperuviano ed africano.

nota bene: le iscrizioni al G.A.M. Sono ancoraaperte. Sul prossimo giornalinopubblicheremo il resoconto degli iscritti edelle cifre che abbiamo raccolto.

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terminato un anno di scuolaLa scuola ha chiuso i battenti, con grandegioia dei ragazzi, molti dei quali soddisfatti efelici per l'esito positivo che premia le lorofatiche.Se volessimo fare un bilancio di un annoscolastico dovremmo guardare alcomportamento dei ragazzi, se c'è stata unamaturazione, se oltre all'istruzione c'è stataanche un impegno di educazione, sostenutonon solo dalla presenza degli insegnati maanche dei genitori.Da tempo infatti è diventata fondamentale lacollaborazione tra la famiglia e la scuolaattraverso "nuovi" organismi che chiamano incausa i genitori.Purtroppo questa presenza non sempre vienecapita e realizzata nel modo migliore,soprattutto perché a volte insorgono delleincomprensioni tra le varie componentioppure non si riesce a conciliare i diversiimpegni con il lavoro.L'augurio è che, andando avanti nel tempo, sipossa arrivare veramente a una scuola cheaiuti i ragazzi a sviluppare una capacità criticae costruttiva, che li prepari ad affrontare conresponsabilità i problemi della vita, che li guidia coltivare atteggiamenti di pace e difraternità.Quest'anno è stato anche per la scuola

italiana il primo anno in cui i ragazzi e le lorofamiglie hanno esercitato il diritto di avvalersidell'insegnamento della religione cattolica.Coloro che hanno accettato l'insegnamentodella religione sono stati la maggioranza e daiprimi dati che riguardano i risultati di questoinsegnamento si può affermare che ci sonostate cose molto positive, anche se non sonomancati momenti difficili e incomprensioni,soprattutto perché non c'erano delledisposizioni precise.Per questo ci auguriamo che anche per ilprossimo anno ragazzi e genitori sappianorinnovare -una scelta che dia loro lapossibilità di affrontare anche nella scuoladomande fondamentali della vita umanaattraverso la ricerca religiosa.

una cartolina

Ricevere una cartolina da un amico, piccolo ogrande che sia, dal mare o dalla montagna, èsempre un'esperienza che vivi con tantasoddisfazione e con un senso diriconoscenza. Sei convinto, infatti, che unapersona ti pensa, ti sente vicino, ti è amica. Èun modo di fare comunità, è un modo didialogare, è un'occasione per ringraziare.Proprio per questo mi auguro di ricevereanche quest'anno tante cartoline, cheraccoglieremo, come sempre, su un appositocartellone alla porta della chiesa.

Non mancate a questo singolareappuntamento!

L'indirizzo è quello di sempre:Comunità parrocchiale -Via Milano 1122027 (Como) RonagoGrazie e auguri di buone vacanze!

d.a.

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due appuntamenti comunitari

alla mensa dei pane di vitaDomenica 31 maggio, festa dell'Ascensione,abbiamo celebrato con i nostri bambini laMessa di prima Comunione.Mi è piaciuto moltissimo il vivere la gioia diquesto giorno, perché mi sembrava piùconcreto il realizzare le parole di Gesù.Prima di salire al cielo aveva rassicurato i suoidiscepoli: "Io vado al Padre» ma non vi lasceràsoli, sarò con voi sino alla fine del mondo".Queste parole si sono avverate in questo belgiorno: per la prima volta i nostri bambini diterza potevano scoprire la gioia che Gesù nonci ha lasciato soli. Ogni giorno si dona a noi conil Suo Corpo e con il Suo Sangue, che sono ilnutrimento per la nostra anima.Il nostro sentirci con Lui, che ci sostiene, che ciaiuta e che ci dà la forza di camminare sullaSua strada, deve farcì sentire uomini nuovi,fratelli suoi e figli dello stesso Padre.Questo pane di vita, questa unità con Lui è

tanto forte, se ogni volta che lo riceviamo,diventiamo piccoli, innocenti, emozionati,proprio come i nostri bambini nel giorno dellaPrima Comunione.Avevano veramente capito la grandezza deldono che stavano per ricevere e lo facevanovedere dal loro volto, dai loro canti, dalle loropreghiere.Veniva quasi spontaneo pensare a quante volte,invece, noi adulti riceviamo la Comunione opartecipiamo alla Messa per abitudine, senzapensare che ogni messa, ogni comunione è unagrazia, è un po' di paradiso che gustiamo inanticipo.Vorrei proprio che tutti noi potessimo aiutarequesti bambini a continuare nella gioia la lorovita di cristiani e a riscoprire sempre più cheGesù è Amore, è vero Pane, disceso Sai cieloper la nostra salvezza.

confermati nello SpiritoII 7 giugno, noi ragazzi della prima mediaabbiamo celebrato il sacramento della Cresima,una tappa fondamentale per la vita di ognicristiano.La messa della cresima è stata celebrata dadon Carlo Calori.Durante la celebrazione, ha affermato che nonc'era giorno più adatto di questo perché non

solo ricorreva la festa di Pentecoste, ma ancheperché si apriva l'anno mariano, un annodedicato interamente a Maria. Per questo siamostati invitati ad affidarci a Lei perché ciprendesse sotto la sua protezione e ci guidasseper tutta la nostra vita.Dopo l'omelia abbiamo vissuto il momentocentrale della celebrazione, cioè l'imposizione

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delle mani, l'invocazione dello Spirito Santo el'unzione con il sacro crisma.Don Calori ha tracciato sulla nostra fronte unacroce e ha pronunciato queste parole: Ricevi ilsigillo dello Spirito Santo che ti è stato dato indono.Il segno della croce sulla fronte significa che noisiamo segnati per sempre con la croce gloriosadel Signore e che dobbiamo professare la fede,combattere con fortezza contro il male edessere ovunque dei coraggiosi testimoni diCristo.È stato molto bello anche lo scambio del segnodella pace: due nostri compagni sono andati ascambiare il segno di pace con ilrappresentante del Vescovo e poi sono passatiin mezzo a noi portando la sua pace, perché ciaiuti ad essere un gruppo unito.Abbiamo fatto anche alcune promesse, con la

speranza di riuscire a mantenerle e di diventarepiù responsabili.Un altro momento significativo dellacelebrazione è stato il momento dellaComunione quando don Calori ci ha dato ilPane e II Vino consacrati: in quel momento horipensato al giorno della mia prima comunione.Quello della Cresima è stato un giorno digrande festa, non solo per noi e per la nostrafamiglia, ma anche per tutta la comunitàparrocchiale.Noi però non dobbiamo pensare che, una voltaricevuto lo Spirito Santo, non dobbiamo piùfrequentare il catechismo e la messa: lacresima non è il sacramento dell'abbandono,ma segna l'inizio di un cammino su cui siamochiamati a vivere sempre più da veri testimoni diGesù.

appuntamenti estivisono un'occasione, dopo un anno di lavoro,studio, di attività e di impegni vari, per ridare adessi un nuovo slancio e rafforzare il proprioservizio nella Chiesa e nel mondo attraverso ilconfronto con la Parola di Dio.

per giovani5-9 agosto a Gualdera-Campodolcino Tema: ilmessaggio dell'ApocalisseGuida: don Oscar Cantoniquota di partecipazione: L.65.00010-13 agosto a ErbaOasi S. Maria Degli AngeliTema: ... abbiamo creduto all'amore

Guida: don Dante LafranconiQuota di partecipazione: L.75.000

per adulti5-6 settembre a ApricaTema: La missione negli Atti degli ApostoliGuida: don Giuseppe NegriQuota di partecipazione: L.30.000

Per iscrizioni: tel.031/265181per donne6 agosto – a DrezzoTema: Giornata di spiritualità

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un modo semplice per risolvere alcuni problemi

la pesca di agostoÈ sempre bello vedere una comunità farsicarico dei vari problemi che animano lasua esistenza. A volte sono problemi diordine strettamente religioso, a volte sonoproblemi di organizzazione, di iniziative, disolidarietà.Altre volte i problemi riguardano le variespese da sostenere per fare o perrinnovare edifici e strutture che servonoper le celebrazioni e per le diverse attività.La festa della "nostra" Madonna, checelebreremo il 30 agosto, assieme a tantecose importanti e fondamentali, ci porta apensare anche a come risolvere iproblemi "economici".In questi anni la comunità di Ronago si èfatta carico di numerosi interventi chehanno permesso di rinnovare la scuolamaterna, il centro parrocchiale, la casaparrocchiale, la chiesa sia all'esterno cheall'interno e ha sostenuto moltissime altrespese che sembrano di poco conto, ma

che al termine di ogni anno si fannosentire sul bilancio.Se sono tanti gli interventi fatti, però pari èstata la generosità e la disponibilità deironaghesi che attraverso formetradizionali e con nuove iniziative hannodato la loro collaborazione.La pesca di agosto, in occasione dellafesta della Madonna, dà ancora a tutti lapossibilità di continuare quanto è statofatto negli anni passati.Abbiamo bisogno di tutti e di tutto: unpiccolo oggetto, che c'è nelle nostre case,sul posto di lavoro ... ma ci sembra piùgiusto lasciare alla fantasia e all'inventivadi ciascuno.I centri di raccolta sono la casaparrocchiale e la sacrestia oppure lepersone incaricate per le varie zone delpaese che passeranno nelle case.GRAZIE!

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i risultati a Ronago elezioni politiche 1987

1987CAMERA SENATO

Nr. ELETTORI 1113 % 843 %Nr. VOTANTI 1012 90.93 843 90.74Schede bianche 27 2,67 26 3,08Schede nulle 34 3,36 24 2,85Partito Comunista 185 18,28 158 18,74Partito Radicale 36 3,56 17 2,02Democratica Proletaria 19 1,88 15 1,78Movimento Sociale D.N. 54 5,34 42 4,98Partito Socialista 131 12,94 100 11,86Partito Socialista Democratico 9 0,89 10 1,19Alleanza Popolare - Pensionati 0,00 1 0,12Partito Liberale 15 1,48 14 1,66Partito Repubblicano 28 2,77 25 2,97Democrazia Cristiana 399 39,43 363 43,06Liga Veneta 1 0,10 1 0,12Verdi 19 1,88 21 1,30Lega Lombarda 55 5,43 36 4,27

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la pagina della vita

caro figlio mio, è inutile la tua vita?Sei nato a mezzogiorno di un venerdì.Senza clamori, senza farmi soffrire troppo. Avevigli occhi chiusi, la lingua penzoloni. Ti guardai epensai: come è brutto! Ma non ebbi il coraggio didirlo, e dissi: come è piccino!Le cose con il tempo non miglioravano.Tutti sapevano intorno a noi, meno tuo padre edio.Ci mandarono da un medico famoso. Quandotornai a casa ti rimisi nella tua culla, ti guardai epregai: "Signore, Dio da e Dio toglie: riprenditeloora. A che serve la sua vita inutile? Perdonami,figlio mio". Ti chiesi perdono allora subito, e tichiedo perdono ora: inutile la tua vita? Imparai cheeri un figlio come gli altri, solo con problemidiversi. Quando dicesti "mamma" piansi di gioia,anche se avevi tre anni . Quando malfermo sullegambe, mi corresti incontro, spalancai le braccia efui felice, anche se avevi più di quattro anni. E miinsegnasti la pazienza. Quando, in quell'epocanessuna ti voleva, né la scuola né la società,imparai ad essere umile, sorridente, gentile,perché qualcuno ti facesse una carezza. E miinsegnasti l'umiltà.Quando la gente cominciò ad accorgersi di te e diquelli come te incominciai a combattere ecombatto ancora perché tu fossi accettato. Miinsegnasti a lottare.Quando infine le altre madri sognavano per i lorofigli il primo posto a scuola, nella carriera, nellasocietà, io mi accontentavo dei tuoi piccoliprogressi. E mi insegnasti a desiderare per i mieifigli la felicità, non la ricchezza e il successo.

Inutile la tua vita?E quando venne la zia ad abitare accanto a noi,

inasprita dalle sue disgrazie, con un carattereimpossibile e insopportabile, sola per il vuoto chetutti i parenti le avevano creato intorno, incapacedi star sola, ancora una volta la tua vita sidimostrò non utile, ma necessaria: per ventidueanni tu le facesti compagnia, giorno dopo giorno,sopportando il suo dispotismo, volendole bene,addolcendole i suoi momenti tristi, facendolasorridere con le tue uscite paradossali.Per ventidue anni desti uno scopo alla sua vita, unritmo alle sue giornate, un perché ai suoi gesti.

Inutile la tua vita?Quando lei morì ti riavemmo tutto per noi. Tuopadre ed io, con la maturità, avevamo conosciutouna tenerezza nuova, un'intesa mai raggiuntaprima; e tutti e tre passammo l'ultima vacanzafelice all'Elba, la più bella di tutta la nostra vita. Poila malattia e la morte di tuo padre.Quando tornai disperata dal camposanto trovai dinuovo te a casa, tu che non sapevi niente, checapivi poco, ma che "sentivi", per quellamisteriosa sensibilità che hai, che qualcosa dìterribile era successo.E per te ho ricominciato prima a sopravvivere, poisia pure in tono minore,a vivere: per te horicominciato a lavorare e a lottare.Tu sei la mia compagnia: se ho ancora unacarezza, se qualcuno ancora mi abbraccia, sequalcuno si ricorda che il bisogno di tenerezzanon ha età, lo devo a te.Se riesco ancora a dare felicità a qualcuno,questo sei tu, a cui basta un poco per esserefelice.

Inutile la tua vita?

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le molte paure dell'uomo d'oggi

Di fronte alla società contemporanea, ricca diproblemi e di interrogativi, come cristianidovremmo saper proporre delle alternative edelle risposte secondo il messaggio cristiano.È anche vero che prima è importanteconoscere, interpretare il nostro tempo,capire noi stessi e chi ci vive accanto. Unaprima osservazione balza evidente agli occhidi tutti: l'uomo di oggi, quell'uomo che siamociascuno di noi, è un essere pauroso. È veroche l'uomo lo è sempre stato, ma questapaura, invece di diminuire, si è accentuataman mano che si è reso conto di sé e dellerealtà circostanti.È dimostrato che nelle società meno evolutesi riscontra un indice di speranza più altorispetto alle realtà dove vige il consumismo.Noi oggi abbiamo tante paure, a volte magaripoco evidenti, a volte più marcate, checreano ansia e depressione. Recentistatistiche hanno accertato che si consumanopiù compresse di "Tavor" che di "aspirina".Non si tratta di una malattia con sintomiclinici, ma piuttosto di uno stato di apatia, diindifferenza, di mancanza di energia.È più un modo di essere che non unaconseguenza di uno spavento o di un trauma:è la paura del tutto e del niente...Chi non vede nella nostra società, nel nostrovivere di ogni giorno, nelle famiglie, nel lavoroun aumento del grado di sospettosità, didiffidenza, di difesa reciproca? Siamo cosiapprensivi che, ogni tanto, a intervalli regolari,siamo terrorizzati dallo spettro di turno. Cosipreoccupati da credere reali certi fantasmi, da

provocare e far accadere ciò che si teme,nella fantasia, e a volte anche nella realtà(vedi i timori dei genitori che finiscono perspingere inconsciamente i figli a fare propriociò che loro temono).Inoltre, quando l'uomo si accorge che nonpuò essere sempre vincitore, anzi il più dellevolte è perdente, allora subentra in lui unsenso di fragilità, di incapacità, di paura, disolitudine. L'uomo, pur nella confusione enelle molteplici attività della vita moderna, sisente solo o vuole essere solo; c'è infatti chisoffre la solitudine e chi invece la cerca comeun rifugio.Di fronte a questo quadro, non certoesaltante, non bisogna cedere alladisperazione, ma aprirsi alla speranza: unasperanza nascosta, sottile, ma pur sempreviva, protesa in avanti verso il compimentodella verità dell'uomo. Se c'è il timore dellavita, oggi però c'è anche una grandesperanza, un desiderio di vivere; e nonmancano (anche attorno a noi) i segni di unasolidarietà viva e generosa; ancora oggi, poi,ci sono persone che ricercano i valoriautentici, che danno un senso profondo allapropria vita, e tutto questo nonostante paureed insicurezze...Sì, è presente in esse la certezza che ognipaura può essere vinta dalla consapevolezzadi non essere soli. Proprio il cristiano èchiamato a testimoniare questo, ad essere"uomo di speranza", a "incoraggiare", perchéla sua Speranza ha un nome.

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nella storia e nella leggenda

San Vittore martireLa nostra chiesa parrocchiale è intitolata a S.Vittore martire. Ma di Santi di nome Vittore, epure martiri, ce ne sono diversi. Chi è dunqueil nostro Protettore? Non ci sono dubbi: egli èproprio il "San Vittore" di Milano, quello chedà il nome alle carceri del capoluogolombardo, che sorge non lontano dallabasilica detta appunto di "S. Vittore al Corpo",poiché lì, sotto l'altare maggiore in un'urna,sono venerati i resti mortali del testimonedella fede.Cosa sappiamo di lui?Il Martirologio romano (cioè il notiziario deisanti ricordati in ciascun giorno dell'anno),sotto la data dell'otto maggio segnala appuntoa Milano il Martirio (o Confessione) di S.Vittore, soldato originario della Mauritania, inservizio nell'esercito romano, al tempo diDiocleziano imperatore (284-313) condannatoda Massimiano Erculeo (285-310), collega"Augusto" a Milano per l'Occidente edesecutore fedele della persecuzione contro icristiani.Questi sono i dati essenziali, certi della storia

di S. Vittore. Altri elementi, in parteprobabilmente leggendari, sono contenutinegli "Atti di San Vittore", scritti nel secoloottavo, che arricchiscono di particolari levicende relative al nostro santo: forse perl'esigenza di spiegare la presenza in Milano didiverse chiese e cappelle antiche, dedicateappunto a S. Vittore Martire.In altre parole, ciascuna di dette chiese (alCarcere, all'Olmo, al Teatro, ecc.) sarebbesorta in località toccate dalla "passione" di S.Vittore, che qui riportiamo in sintesi.Il giovane Vittore, dunque, si trovava al tempodi Massimiano, in servizio militare a Milano,che era allora una delle capitali dell'ImperoRomano, dopo la divisione tra Oriente eOccidente effettuata da Diocleziano. Comemolti altri soldati romani (poi martirizzati conlui, ad esempio Fermo, Rustico, Fedele,Carpoforo, ecc.) aveva aderito alla fedecristiana, non ancora riconosciuta dagliImperatori, ed aveva rifiutato di continuare ilservizio nell'esercito.Venne perciò arrestato e dopo sei giorni di

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digiuno, fu trascinato nell'ippodromo del Circo(era nella zona di Porta ticinese) allapresenza dell'Imperatore Massimiano e delsuo consigliere Anulino, per sacrificare aglidei.Al suo rifiuto, venne flagellato con verghe(cioè bastonato), quindi rinchiuso nel carcere,che era presso Porta romana. Ivi vennesottoposto a torture: fra l'altro gli fu versatoaddosso del piombo fuso, ma restò illeso.Mentre i carcerieri dormivano, riuscì adevadere, e si nascose in una stalla, vicino alTeatro, che era nella zona della Portavercellina.Ma venne scoperto e portato in una vicinaselva di olmi, dove fu decapitato.Il suo corpo venne lasciato lì insepolto perchévenisse dilaniato dai selvatici. Ma sette giornidopo, il 14 maggio, il Vescovo di Milano, S.Materno, lo rinvenne, custodito da due fiere.Lo raccolse e gli diede sepoltura nel luogo incui fu poi edificata la Basilica, che tuttora loconserva (l'attuale chiesa è un bel edificio delsec. XVI e XVIII, sorto sul luogo dell'antica).Le reliquie di S. Vittore ebbero unaricognizione da S. Carlo Borromeo, e sonodeposte in un simulacro d'argento e seta,dentro un'urna di cristallo - come detto - sottol'altare maggiore.Nella stessa chiesa è sepolto S. Materno, ilvescovo che gli diede sepoltura, di cui unareliquia è presente anche a Ronago, traquelle che una volta erano apposte sui bustidei Santi Vescovi, che venivano espostisull'altare nelle solennità.Diverse sono le chiese milanesi, già citate,dedicate al martire.

Molte sono anche le chiese periferiche delladiocesi milanese, a lui dedicate; ed anche interritorio comasco ne abbiamo diverse.Citiamo Varese, Rovellasca, Porlezza,Balerna … C'è anche un paese che porta ilnome del nostro patrono: S. Vittore Olona, inprovincia di Milano.Come mai a Ronago troviamo questadedicazione?Probabilmente la prima cappella, sorta sulluogo della Parrocchiale va fatta risalire ad uninsediamento militare del tardo Imperoromano, poiché simili intitolazioni (a martirisoldati) vanno ricollegati a postazioni militaridei sec. V-VI.In effetti, la posizione della nostra chiesa ènel luogo di più completo e facile controllodell'intera Val Faloppia, ed in rispondenza conla postazione di Pedrinate (il colle Penso),che faceva da ripetitore di segnalazioni traOlgiate, la Val Faloppia, la Valle di Chiasso eil Mendrisiotto.In effetti la chiesa era fuori dell'abitato diRonago, il cui nucleo originario va identificatolungo l'attuale via Ambrosoli (dalla corte delLazzaro, a quella del Tugnela).Della Cappella antica originaria non restapraticamente nulla.Della cappella medievale c'è qualchespezzone di parete nel cosiddetto "coretto".L'attuale chiesa è stata edificata tra il 1761 eil 1771, ampliata nel 1939 consopraelevazione del campanile.

Mario Mascetti

30 agostofesta della nostra Madonna

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20 luglio – 1 agosto a S. Fedele Intelvi

facciamole vacanzeinsieme

CARISSIMI GENITORI E RAGAZZI,è ormai iniziato per tutti il tempo delle vacanze:ognuno pensa al modo migliore di viverle, al mare,in montagna oppure a Ronago.Ci sono tanti modi per fare vacanza e ascoltandovarie testimonianze, mi rendo conto che anche inmezzo a noi non mancano la fantasia e a volteanche un certo spirito di avventura.Io credo che l'importante sia di vivere le vacanzein modo che uno si possa riposare, possa scoprirecose nuove, possa arricchire le proprie amicizie ele proprie conoscenze, in modo da riprendere,ricaricati fisicamente e spiritualmente, la vita diogni giorno.

A questo scopo la nostra comunità propone airagazzi, dai più piccoli ai più grandi, l'esperienza diuna vacanza in montagna: FACCIAMO VACANZAINSIEME.È un'esperienza che si rinnova da diversi anni eche, se vissuta bene da genitori e ragazzi,entusiasma e ci fa riscoprire la bellezza dello stareinsieme.Anche quest'anno andiamo a S. FEDELEINTELVI, in una casa che già conosciamo e che cidà la possibilità di passare insieme giorni belli esereni.Il programma prevede giochi, gite, divertimenti,

ma anche momenti di riflessione e di amicizia checi permettono di verificare un po' quello cheabbiamo imparato a catechismo, in chiesa,all'oratorio.Alcuni hanno già dato da tempo la loro adesione,però sono sicuro che molti altri si iscriveranno alpiù presto.Penso che tutti voi, genitori e ragazzi sapreteapprezzare ancora una volta questa iniziativa eche cercherete in ogni modo di appoggiarla con lavostra presenza e con la vostra collaborazione.

La vacanza a S. Fedele Intelvi inizierà il 20 luglioe terminerà il 1 agosto.La spesa per tutto il periodo è fissata in L.140.000per tutto il periodo e corrisponde a circa 12.000 algiorno.Non mi sembra eccessiva, ma mi è sembratoopportuno contenerla il più possibile per favoriretutti quelli che desiderano fare questa esperienza.

Fisseremo poi un incontro con tutti gli iscritti perdefinire alcuni particolari.

Per ora Vi saluto cordialmente e aspetto che moltiragazzi si iscrivano.

don Antonio

modulo di iscrizione facciamo vacanza insiemecognome ........... nome …...............................classe frequentata ….................

via.............................. telefono …..............................numero libretto sanitario …..................................................

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Page 15: 1987 06 Ronago 87

grest '87 dal 24 agosto al 13 settembre

L'esperienza dell'oratorio invernale conclusasiil 14 giugno con una grande festa e lapremiazione dei partecipanti, è stataquest'anno molto significativa: ci siamo infattiritrovati per tante domeniche a pregare,riflettere, giocare, ma soprattutto ci siamo datiappuntamento per stare insieme e fareamicizia. Quello che però più di tutto ha datovita a queste domeniche rendendole "degnedi essere vissute" è stato l'entusiasmo con ilquale i ragazzi e i loro animatori (pochi,quest'ultimi, per la verità) hanno affrontatoqueste giornate: un entusiasmo che ha resovivaci i tornei di pallavolo, calcetto, ping-ponge la grande caccia al tesoro finale in cui iltema della pace è stato il protagonista dellevarie prove,Adesso, forti di questa esperienza, ciprepariamo a viverne un'altra altrettantoimpegnativa: il GREST che si terrà dal 24AGOSTO al 13 SETTEMBRE.Sarà infatti molto bello vivere il gruppo estivocome continuazione ideale dell'oratorioinvernale, un'esperienza che nell'estate siallarga a tanti altri amici che lacondivideranno con noi, in sintonia con tante

altre parrocchie della nostra diocesi.L'importante sarà viverla nel modo migliore,come il motto del Grest di quest'anno ciinviterà a fare: “tutto il giorno leoni" - quindiattivi, partecipi, entusiasti, gioiosi, insommapieni di voglia di vivere.Proprio nei giorni del Grest cercheremo diconoscere Don Bosco, un santo amico deiragazzi e dei giovani che sicuramente avràqualcosa da insegnarci e proporci:un'esperienza di vita aperta all'avventura, aldono e all'amicizia.Il Grest coinvolgerà tutti: non lo si potrà faresenza i ragazzi e i bambini {che sicuramentenon mancheranno), ma non lo si potràorganizzare senza la presenza di giovani e diadulti che saranno chiamati ad unacollaborazione attiva e che proprio da DonBosco potranno imparare come accostarsi airagazzi, valorizzando le loro doti, anchequelle più nascoste.Mi auguro quindi che il Grest di quest'annosia un'esperienza di tanti ragazzi, ma anchedi tanti educatori che vorranno condividerlacon noi.

erminia

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