20° anniversario della CADUTA del
MURO di BERLINO
Città di Seregno
Consiglio Comunale dei Ragazzi anno scolastico 2009/2010
Premessa Al termine della seconda guerra mondiale (1939 – 1945) la Germania, sconfitta,
fu divisa in quattro aree di influenza in base agli accordi delle quattro potenze
vincitrici (americana, sovietica, inglese, francese).
La Germania ovest era sotto l’influenza angloamericana e francese; la Germania
est sotto quella sovietica.
Anche la città di Berlino subì questa sorte e fu divisa
in quattro settori: nella parte est c’era il settore sovietico,
in quella ad ovest i settori americano, inglese e francese.
La città di Berlino si trova nella ex-Germania est. Il settore ovest
della città era dunque una “enclave” dentro la Germania est
occupata dal regime sovietico. Le tensioni della Guerra Fredda
tra Unione Sovietica e Stati Uniti e il continuo passaggio di
cittadini berlinesi da est a ovest, ove le condizioni
socio-economiche erano migliori, indussero il governo della
Germania Est a dividere nettamente la città di Berlino e ad
impedire, anche con la forza, qualsiasi tipo di passaggio
tra i settori est e ovest.
Città di Berlino (1945 – 1989)
Berlino Ovest
Berlino Est
13 agosto 1961:
inizia la costruzione del muro Nelle prime ore del 13 agosto 1961 (era domenica)
furono poste ai confini dei settori tra Berlino ovest
e Berlino est delle barriere provvisorie e sulle strade
di collegamento con Berlino ovest fu divelta la
pavimentazione. Tra le “due” Berlino vennero
innalzate barriere di filo spinato al cui posto venne
presto costruito un solido muro fatto di grandi pietre.
Nei lavori di costruzione della frontiera vennero
incluse le facciate dei palazzi murando l’entrata
principale e i piani inferiori. Un esempio fu la
Bernauer Strasse dove i marciapiedi appartenevano
al quartiere Wedding di Berlino ovest mentre i palazzi
al quartiere Mitte di Berlino est.
(sopra) Il Check Point Charlie com’è oggi.
(a fianco) Confronto tra sovietici e americani
al Checkpoint Charlie sulla Friederichstrasse
(ottobre 1961).
Il Checkpoint Charlie era un noto punto
di passaggio sul confine tra i settori, dal
1961 situato lungo il muro di Berlino.
In funzione dal 1945 al 1990, collegava il
settore di occupazione sovietico con quello
americano.Vi era ammesso il passaggio solo
di militari delle forze alleate, di diplomatici
e di cittadini stranieri. Dopo la riunificazione
delle “due” Germanie il punto di controllo
venne abbattuto; la baracca di guardia
originale oggi si trova in un museo.
Il 13 agosto 2000 ne venne inaugurata una
ricostruzione fedele, divenuta in breve tempo
di grande richiamo turistico.
Presso il Checkpoint Charlie ebbero luogo
alcune fughe molto spettacolari di cittadini
dell’est verso l’ovest.
Con la divisione di Berlino venne interrotto il passaggio di otto linee del trasporto
ferroviario di superficie e di quattro linee della metropolitana. A Berlino est furono
chiuse completamente 13 delle 33 stazioni della metropolitana. Il confine tra i
settori est e ovest della città e tra Berlino ovest e la Germania est tagliava in tutto
193 strade di cui 62 di collegamento tra Berlino ovest e Berlino est.
Nel 1962 Berlino contava una
superficie di 883,8 chilometri
quadrati e una popolazione di
oltre 3 milioni e 200 mila abitanti.
Il territorio di Berlino ovest era
pari al 54,4 % della superficie
totale della città e vi risiedevano
2 milioni e 200 mila abitanti circa.
Berlino est possedeva il 45,6 % del
territorio e contava circa un
milione di abitanti.
Il muro di Berlino vicino alla Porta di Brandeburgo, visto dal lato ovest della
città.
Numero di persone fuggite
dall’est all’ovest prima della
costruzione del muro:
ca. 2.600.000
su una popolazione
totale tra Berlino est e
Germania est di circa 17
milioni di abitanti.
Lunghezza del muro in calcestruzzo = 106 km (tra Berlino est e Berlino ovest
e tra Berlino ovest e la Germania est)
Altezza media del muro = 3,60 mt
Torri di osservazione al confine intorno a Berlino = 302
A lato una foto passata
alla storia: un militare della
Berlino est salta il filo spinato
dopo pochi giorni dall’inizio
della costruzione del muro.
Il militare fugge nella Berlino
ovest approfittando di un
attimo di distrazione dei
suoi commilitoni.
Persone fuggite da Berlino est
a Berlino ovest:
a piedi, nei primi mesi e nei punti non
ancora ben fortificati: circa 60
soldati dell’est fuggiti a piedi nei primi
mesi: circa 85
attraverso dei tunnel scavati sotto
il muro: circa 135
nascosti nelle automobili: circa 2.000
Altri metodi usati: passaporti diplomatici
falsi; mezzi militari pesanti, camion ecc.
per rompere i punti di passaggio; altri modi
(anche i più disparati e fantasiosi).
Persone uccise nel tentativo di attraversare il confine da est a ovest: circa 230 (lungo
il muro di Berlino), circa 650 (lungo il confine tra le due Germanie).
Molte di più (numero imprecisabile) furono le persone ferite o arrestate durante
il tentativo di fuga
L’ultima vittima del muro di Berlino fu Chris Geoffrey, ucciso durante il tentativo di
fuga il 5 febbraio 1989.
A fianco: cartello posto
al confine tra Berlino ovest
e Berlino est per avvertire
che si stava passando dal
settore americano al settore
sovietico (Berlino est).
Attualmente è conservato
presso il museo vicino
al Checkpoint Charlie.
Il muro di Berlino è caduto il 9 novembre 1989 sotto la forte pressione del popolo
della Germania est e in seguito ad importanti cambiamenti nel quadro socio-politico
internazionale. I punti di passaggio tra le due parti della città furono finalmente
aperti verso le ore 23.15 del 9
novembre 1989. In tutta la città
si svolsero festeggiamenti per la
caduta del muro.
Il muro venne a poco a poco
smantellato, anche a colpi di
piccone da parte degli stessi
cittadini di Berlino.
A fianco: festeggiamenti per la
riunificazione della Germania
avvenuta il 3 ottobre 1990.
Cosa resta del muro…
In alto a sinistra: una targa commemorativa lungo il vecchio tracciato del muro,
vicino alla Porta di Brandeburgo.
In alcune zone della città sono state conservate parti del muro, oggi mèta di turisti,
quale segno tangibile di uno degli “errori ed orrori” che hanno macchiato la storia
dell’umanità.