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25-26 settembre 2017, Vanzago interventi a... · Dott.ssa Stefania Villa Psicologa -Psicoterapeuta...

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25-26 settembre 2017, Vanzago EVENTO INFORMATIVO SULL’ADHD: DISTURBO DA DEFICIT DELL’ATTENZIONE ED IPERATTIVITA’ 25-26 settembre 2017, Vanzago EVENTO INFORMATIVO SULL’ADHD: DISTURBO DA DEFICIT DELL’ATTENZIONE ED IPERATTIVITA’ U.O. di Neuropsichiatria Infanzia Adolescenza U.O. di Neuropsichiatria Infanzia Adolescenza ASST Rodense, A.O. ASST Rodense, A.O. G. Salvini G. Salvini di Garbagnate Milanese di Garbagnate Milanese Responsabile UONPIA: NPI Dott.ssa Simonetta Oriani Responsabile UONPIA: NPI Dott.ssa Simonetta Oriani Dott.ssa Stefania Villa Psicologa Dott.ssa Stefania Villa Psicologa - - Psicoterapeuta Psicoterapeuta Dott.ssa Maria Caterina Bellomo Psicologa Scolastica Dott.ssa Maria Caterina Bellomo Psicologa Scolastica Dott.ssa Maria Caterina Bellomo
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25-26 settembre 2017, Vanzago

EVENTO INFORMATIVO SULL’ADHD: DISTURBO DA DEFICIT DELL’ATTENZIONE ED IPERATTIVITA’

25-26 settembre 2017, Vanzago

EVENTO INFORMATIVO SULL’ADHD: DISTURBO DA DEFICIT DELL’ATTENZIONE ED IPERATTIVITA’

U.O. di Neuropsichiatria Infanzia AdolescenzaU.O. di Neuropsichiatria Infanzia AdolescenzaASST Rodense, A.O. ASST Rodense, A.O. ““G. SalviniG. Salvini““ di Garbagnate Milanesedi Garbagnate Milanese

Responsabile UONPIA: NPI Dott.ssa Simonetta OrianiResponsabile UONPIA: NPI Dott.ssa Simonetta OrianiDott.ssa Stefania Villa PsicologaDott.ssa Stefania Villa Psicologa--PsicoterapeutaPsicoterapeuta

Dott.ssa Maria Caterina Bellomo Psicologa ScolasticaDott.ssa Maria Caterina Bellomo Psicologa Scolastica

Dott.ssa Maria Caterina Bellomo

ARGOMENTI TRATTATI:

�LE CIRCOLARI MINISTERIALI

�INTERVENTI PSICO-EDUCATIVI

�IL TEACHER TRAINING

LA SCUOLA CHIEDE AL BAMBINO di saper regolare…

Dott.ssa Maria Caterina Bellomo

– Circolare del 19/04/2012, Oggetto: Piano didattico personalizzatoper alunni con ADHD (Chiarimenti)– Circolare 20/03/2012, Oggetto: Piano didattico personalizzato peralunni con ADHD– Nota del 17/11/2010, Oggetto: Sintomatologia dell’ADHD in etàprescolare. Continuità tra scuola dell’infanzia e scuola primaria– Circolare del 15/06/2010, Oggetto: Disturbo da Deficit di Attenzionee Iperattività.– Circolare del 4/12/2009, Oggetto: Problematiche collegate allapresenza nelle classi di alunni affetti da sindrome ADHD.Le riproponiamo nelle pagine seguenti.

� Il Protocollo operativo sottolinea:“Gli insegnanti sono invitati a tenere contatti con

i genitori del bambino e con gli specialisti che lo seguono, per un opportuno scambio di informazioni e per una gestione condivisa di progetti educativi appositamente studiati” .

…insieme “definire le strategie metodologico-didattiche per favorire un migliore adattamento scolastico e sviluppo emotivo e comportamentale….”

…verso la definizione…di ADHD

“Si premette che l’ADHD è presente in circa l'1% (fonte Istituto

Superiore di Sanità) della popolazione infantile, ha una causa

neurobiologica e si caratterizza per la presenza di sintomi di

disattenzione, impulsività/iperattività, riconducibili a

difficoltà nell'autocontrollo e nelle capacità di

pianificazione e non attribuibili ad un deficit

dell’intelligenza.”

Prot. N. 4089-15/6/2010Prot. N. 4089-15/6/2010

Descrizione degli alunni con ADHD

“Molti bambini e ragazzi possono presentare

comportamenti di disattenzione e/o irrequietezza

motoria, tuttavia gli alunni che presentano tale Disturbo

hanno difficoltà pervasive e persistenti nel:

� SELEZIONARE le informazioni necessarie per eseguire il

compito e

� MANTENERE l’attenzione per il tempo utile a

completare la consegna

•RESISTERE a elementi distraenti presenti nell'ambiente o a pensieri divaganti

SEGUIRE le istruzioni e

RISPETTARE le regole

(non a causa di comportamento oppositivo o di incapacità di comprensione)

• UTILIZZARE i processi esecutivi di individuazione, pianificazione e controllo di sequenze di azioni complesse,

necessarie all'esecuzione di compiti e problemi”

� REGOLARE IL COMPORTAMENTO

che si caratterizza quindi per una

eccessiva irrequietezza motoria e si

esprime principalmente:

- in movimenti non finalizzati,

- nel frequente abbandono della

posizione seduta e

- -nel rapido passaggio da un'attività

all'altra

Dott.ssa Maria Caterina Bellomo

� CONTROLLARE INIBIRE E DIFFERIRE

risposte o comportamenti che in un dato momento risultano inappropriati: aspettare il proprio turno nel gioco o nella conversazione

• APPLICARE in modo efficiente strategie di studio che consentano di memorizzare le informazioni a lungo termine.

Dott.ssa Maria Caterina Bellomo

Gli stessi alunni possono talvolta presentare difficoltà:

� nel costruire e mantenere

� relazioni positive con i coetanei

Dott.ssa Maria Caterina Bellomo

• nell'autoregolare le proprie emozioni

• nell'affrontare adeguatamente situazioni di FRUSTRAZIONE imparando a posticipare la gratificazione

• nel gestire il livello di motivazione

interna approdando

molto precocemente ad uno stato

di NOIA

Dott.ssa Maria Caterina Bellomo

NON HO VOGLIA!

NON RIESCO!!

MI SENTO SOLO!

CHISSA’ COSA PENSANODI ME

NON SONO CAPACE!

VOGLIO ANDARE A

CASA

MI FA MALE LA PANCIA!

GLI ALTRI HANNO GIA’FINITO?

Dott.ssa Maria Caterina Bellomo

Dott.ssa Maria Caterina Bellomo

•nell'evitare stati di eccessiva demoralizzazione e ansia

• nel controllare livelli di aggressività

NON èGIUSTO!

GLIELA FACCIO PAGARE!

NON CE LA FACCIO PIU’!

CHI SE NE FREGA!!

COSA VOGLIONOD

A ME !

Dott.ssa Maria Caterina Bellomo

� nel seguire i ritmi

di apprendimento della classe

a causa delle difficoltà attentive.

� alcuni soggetti prevale la disattenzione,

� in altri l’iperattività/impulsività, ma nella maggior

parte dei casi i due problemi coesistono.

Dott.ssa Maria Caterina Bellomo

• predispongano AMBIENTE nel quale viene inserito lo studente con ADHD in modo taleda ridurre al minimo le fonti di distrazione• prevedano L’UTILIZZO DI TECNICHE EDUCATIVE di documentata efficacia - es. aiuti visivi,- introduzione di routine,-tempi di lavoro brevi o con piccole pause, -gratificazioni immediate, -procedure di controllo degli antecedenti e conseguenti).

Dott.ssa Maria Caterina Bellomo

Creare dei rituali in manieraregolare a scadenze prestabilite.Questo porta ad avere-Aspettative sicure, -prevedibili -che danno stabilità all’alunno. Saprà

• cosa• come• quando … avveranno le cose nella

giornata.Più routine si realizzano, meno instabile sarà il comportamento

Dott.ssa Maria Caterina Bellomo

Dott.ssa Maria Caterina Bellomo

La circolare prosegue con 13 suggerimenti che riguardano:

� l’organizzazione del lavoro a scuola e a casa,

� l’organizzazione del diario, � del materiale,�del banco, �delle verifiche scritte e delle interrogazioni

orali, �gli strumenti multimediali…..�punizioni, gratificazioni e valutazioni degli

errori e del comportamento…

Dott.ssa Maria Caterina Bellomo

Dott.ssa Maria Caterina Bellomo

I docenti inoltre dovrebbero avvalersi dei seguenti suggerimenti:

1. Definire con tutti gli studenti poche e chiare regole di comportamento da mantenereall’interno della classe.

2. Concordare con l'alunno piccoli e realistici obiettivi

comportamentali e didattici da

raggiungere nel giro di qualche settimana.

3. Allenare il bambino ad organizzare il proprio banco in modo da avere solo il materiale necessario per la lezione del momento.

4. Occuparsi stabilmente della corretta scrittura dei compiti sul diario.

5. Incoraggiare l’uso di diagrammi di flusso, tracce, tabelle , parole chiave per favorire l’apprendimento e sviluppare la comunicazione e l’attenzione.

Dott.ssa Maria Caterina Bellomo

6. Favorire l’uso del computer e di enciclopedie multimediali, vocabolari su CD, ecc.

7. Assicurarsi che, durante l'interrogazione, l'alunno abbia ascoltato e riflettuto sulla domanda e incoraggiare una seconda risposta qualora tenda a rispondere frettolosamente.

8. Organizzare prove scritte suddivise in più parti e invitare lo studente ad effettuare un accurato controllo del proprio compito prima di consegnarlo.

Dott.ssa Maria Caterina Bellomo

Dott.ssa Maria Caterina Bellomo

9. Comunicare chiaramente i tempi necessari per l’esecuzione del compito (tenendo conto che l’alunno con ADHD• può necessitare di tempi maggiori rispetto alla classe• o viceversa può avere l'attitudine di affrettare eccessivamente la conclusione

10. Valutare gli elaborati scritti in base al contenuto, senza considerare esclusivamentegli errori di distrazione, valorizzando il prodotto e l’impegno piuttosto che la forma.

11. Le prove scritte dovrebbero essere suddivise in piùquesiti.

12. Evitare di comminare punizioni mediante: -un aumento dei compiti per casa, -una riduzione dei tempi di ricreazione e gioco, -l'eliminazione dell'attività motoria, -la negazione di ricoprire incarichi collettivi nella scuola, -l'esclusione dalla partecipazione alle gite.

13. Le gratificazioni devono essere ravvicinate e frequenti.

Dott.ssa Maria Caterina Bellomo

(In merito alla norma sancita dal Decreto Ministeriale 16 gennaio 2009 n° 5)

è auspicabileche i docenti considerino i fattori presenti nella diagnosi ADHD prima di procedere alla valutazione dell’alunno/a.Si sottolinea l'importanza e delicatezza della valutazione periodica del comportamento dell'alunno (voto di condotta).Occorre infatti tenere conto del fatto che il

comportamento di un alunno con ADHD ècondizionato fortemente dalla presenza dei sintomi del disturbo.Sarebbe pertanto auspicabile che la valutazione delle sue azioni fosse fatta evitando di attribuire valutazioni negative per comportamenti che sono attribuibili a fattori di tipo neurobiologico.

“Criteri e modalità applicative della

valutazione del comportamento”

20/03/2012

“Promuovere un apprendimento

significativo anche con gli strumenti

compensativi….”

Garantire il successo formativo

Direttiva MIUR 27.12.2012 e

Prot. n. MIUR AOODRLO R.U. 721

Milano, 28 gennaio 2013

Strumenti d'intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione

territoriale per l'inclusione scolastica

� Rientrano nella più ampia definizione di BES tre grandi sotto-categorie: quella della disabilità; quella dei disturbi evolutivi specifici e quella dello svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale.

� … i deficit del linguaggio, delle abilità non verbali, della coordinazione motoria, dell’attenzione e dell’iperattività, nonché il funzionamento intellettivo al limite, e introduce il tema dello svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale.

� …In alcuni casi il quadro clinico particolarmente grave - anche per la comorbilità con altre patologie -richiede l'assegnazione dell'insegnante di sostegno, come previsto dalla legge 104/92. Tuttavia, vi sono moltissimi ragazzi con ADHD che, in ragione della minor gravità del disturbo, non ottengono la certificazione di disabilità, ma hanno pari diritto a veder tutelato il loro successo formativo. Vi è quindi la necessità di estendere a tutti gli alunni con bisogni educativi speciali le misure previste dalla Legge 170 per alunni e studenti con disturbi specifici di apprendimento.

� …1.5 Adozione di strategie di intervento per i BES

� Dalle considerazioni sopra esposte si evidenzia, in particolare, la necessità di elaborare un percorso individualizzato e personalizzato per alunni e studenti con bisogni educativi speciali, anche attraverso la redazione di un Piano Didattico Personalizzato, individuale o anche riferito a tutti i bambini della classe con BES, ma articolato, che serva come strumento di lavoro in itinere per gli insegnanti ed abbia la funzione di documentare alle famiglie le strategie di intervento programmate.

� …Le scuole - con determinazioni assunte dai Consigli di classe, risultanti dall'esame della documentazione clinica presentata dalle famiglie e sulla base di considerazioni di carattere psicopedagogico e didattico - possono avvalersi per tutti gli alunni con bisogni educativi speciali degli strumenti compensativi e delle misure dispensative previste dalle disposizioni attuative della Legge 170/2010 (DM 5669/2011), meglio descritte nelle allegate Linee guida.

•AMBIENTE/lezione efficace

•ROUTINE

•REGOLE

AMBIENTE� Gli alunni con ADHD

dovrebbero il piùpossibile occupare i banchi ai primi posti

� E rimanere lontani dalle finestre (fone di distrazione)

Lezione efficace

� seguire l’ordine degli argomenti dato all’inizio dell’ora (routine)

� usare tempi di lavoro ADEGUATI (non troppo lunghi)

� presentare l’argomento USANDOfigure, audiovisivi, in maniera che siano ‘accattivanti’

� rendere i compiti il più possibile con procedure esplicite e chiare per il loro svolgimento

� usare un tono di voce vivace….

� alternare compiti passivi (l’ascolto di una spiegazione) a compiti attivi, dove i ragazzi possono interagire

ROUTINE

� Creare dei ‘rituali’ in maniera

� regolare e scadenze prestabilite.

� Questo porta ad avere

� -Aspettative sicure,

� -prevedibili

� -che danno stabilitàall’alunno. Saprà

• cosa

• come

• quando…avveranno le

cose nella giornata.

PER FARE QUESTO è IMPORTANTE UNA BUONA

OSSERVAZIONE DEGLI ALUNNI. ES:

• Questo è il passaggio dalla attività libera al ‘lavoro’ in classe.

� Cosa fa quando entra in aula?

� Qual è il rapporto con il suo banco? (Qual è la migliore localizzazione del

posto?)

� Con il proprio materiale scolastico? E con quello degli altri?

� Sa riconoscere il proprio materiale scolastico?

� Lo dimentica spesso a casa?

� Con i compagni maschi? E con le femmine?

� Con la maestra/insegnanti?

� Con le varie materie? (qual è quella preferita…quella dove fatica di più…)

� Con la lavagna?

� Con l’attività da svolgere: fa fatica ad iniziare?

� Vuole finire in fretta? È lento? Per quanto tempo riesce a mantenere

l’attenzione?*………..

Le regole della classe sono labase fondamentale dell’intervento.Le regole sono strumenti per:

1.- mettere in ordine;

2.- per sapere quali siano i comportamenti da

considerarsi fuori dalle norme stabilite;

1.- per organizzarsi tempi e spazi.

Le regole servono a far funzionare

il gruppo e devono essere:

� Poche ma chiare (anche con disegni)

� Condivise nella classe

� Al positivo

� Non troppo generiche

� Esposte in vari ambiti

� Anticipate

� Con chiare conseguenze per l’inosservanza

Poche ma chiare, non

generiche

• Devono essere al minimo:

-3/4 per i più piccoli

-5/6per preadolescenti…

• La formulazione deve essere chiara, semplice e

specifica. NON DEVONO ESSERE TROPPO GENERICHE:

“chiedi il permesso prima di prendere qualcosa” sì!

”rispetta gli altri”…no!

Al positivo…

• Devono essere formulate al positivo

(per quanto possibile):

Diventano indicazione di COSA E’ BENE FARE

e non solo cosa non si deve fare.

• Il negativo elicita proprio il pensiero di quello che non deve

essere fatto anche se una persona non ce lo aveva in mente.

“Non si dicono le parolacce ai compagni” evoca proprio le

parolacce come possibilità di linguaggio da usare con i

compagni.

“Ci si rivolge ai compagni con parole rispettose” si dà invece

indicazione sul buon comportamento che si deve tenere con

gli altri.

Esplicite per le diverse

situazioni

� Le diverse situazioni vanno bene specificate:

“Bisogna alzare la mano prima di parlare”…durante la lezione o durante l’interrogazione….

Durante altri momenti della giornata a scuola ad esempio il bambino può essere più libero di parlare con l’insegnante.

Nulla va lasciato implicito….

Esposte

� Le regole dovrebbero essere esposte pubblicamente.

� Devono essere suddivise ed esposte in vari ambiti: in cortile; in corridoio; in classe; vicino ai distributori di merendine…

in maniera che siano a disposizione degli alunni nello specifico ambito e facilmente indicabili anche da un insegnante che fa assistenza…

Condivise ..anche nelle

conseguenze dell’inosservanza

• Devono essere condivise con gli alunni. Sentendole proprie le rispetteranno piùvolentieri.

• Deve essere chiara quale sarà la conseguenza della non osservanza della regola in maniera che l’alunno conosca causa ed effetto delle azioni.

• Per farle rispettare:-meglio prevenire che curare cioè se ad esempio gli alunni

devono andare in cortile è bene prima che escano ricordare le regole che vanno rispettate…. non farle notare solo quando èaccaduto ‘il guaio’.

LE REGOLE PER IL GRUPPO DOVREBBERO

INCLUDERE:

� NESSUN CONTATTO FISICO O AGGRESSIONE

� EVITARE DI: DARE SOPRANNOMI

� DI DIRE LE PAROLACCE

� RISPETTARE IL TURNO

� RISPETTARE LA PRIVACY

� SEGUIRE LE INDICAZIONI DELLE INSEGNANTI

• Alzarsi dal posto appena la campana suona

• Vietato/Non alzarsi dal posto prima del suono della campana

• Vietato/Non parlare senza avere alzato al mano

•Rispetta gli altri

• Tenere alzata la mano per 5 secondi per chiedere la parola

• Chiedi il permesso prima di prendere qualcosa ad un compagno.

ESEMPI DI REGOLEESEMPI DI REGOLE

Esempio di elaborazione

cognitiva della regola.• Insegnante: Quale regola hai appena trascurato?

• Bambino: Non lo so

• I: Hai parlato quando non era il tuo turno. Sai dirmi quale regola hai trascurato?

• B: Sono stato monello?

• I: No. Non sei stato monello. Hai parlato quando non era il tuo turno. Quale regola hai dimenticato di applicare?

• B: Alzare la mano ed aspettare di essere chiamati dalla maestra.

• I: Giusto. Cosa devi fare allora?

• B: Devo parlare quando la maestra mi chiama dopo aver alzato la mano.

• I: Molto bene! Guarderò se lo farai.Va bene? B: Va bene.

Approccio autoregolativo

Tecniche di autoistruzione verbale

5 fasi •cosa devo fare

•fisso l’attenzione

•scelgo la risposta

•controllo la risposta

•considero tutte le possibilità

IL PATTO CON L’ALUNNO TRATTO DA

LOCKMAN

� OBIETTIVO SPECIFICO PER LA SETTIMANA:

� Es. Terrà mani e piedi a posto in mensa

� Lunedì Sì NO

� Martedì Sì NO

� Mercoledì Sì NO

� Giovedì Sì NO

� Venerdì Sì NO

� GIURAMENTO: io XXXX mi impegno a raggiungere questo traguardo nella settimana.

� Firma del ragazzo insegnanti genitori

IGNORARE in modo pianificatoI COMPORTAMENTI INADEGUATI NON GRAVI

� Ci sono dei comportamenti che sono fastidiosi ma non gravi: picchiettare la penna, piagnucolare, emettere brontoliii…

� L’insegnante può scegliere di ignorare tali atteggiamenti perchè non gravi (anche se fastidiosi) senza dedicarvi alcun commento.

� Una volta deciso di trascurarli, però lo deve fare con tenacia anche se all’inizio vi è un intensificarsi del comportamento volto a catturare l’attenzione dell’insegnante. Ciò che conta è rimanere coerenti con l’impegno preso.(può essere coinvolta anche la classe)

Punizione� SCOPO:

“Far decrescere la

probabilità che il bambino attivi nuovamente il comportamento a cui essa è seguita: per ottenere ciò la punizione deve consistere in qualcosa di sgradevole per il bambino”(Cornoldi, De meo, Offredi, Vio)

DEVE ESSERE:-priva di aggressività/ansia

� -neutra, non un attacco alla persona

� -immediata

� -proporzionale alla gravità dell’azione

� -realizzabile facilmente

� -legata soltanto al comportamento inadeguato

CONCLUDENDOCONCLUDENDO

Seguendo queste indicazioni l’insegnante PORTERA’ ALLA

CRESCITA DELLA MOTIVAZIONE

IN QUESTI ALUNNI

E QUINDI AD UNA CRESCITA DELL’AUTOSTIMA

E DELL' AUTOCONSAPEVOLEZZA DI SE'

� QUESTO PORTERA’

� ANCHE AD UN MIGLIORAMENTO

DEI COMPORTAMENTI

� OLTRE CHE DI SE' IN MANIERA GLOBALE

Sono state messe a punto diverse metodologie di intervento scolastico basate su tecniche cognitivo comportamentali proprio per attenuare, aumentare o ridurre la frequenza l’intensità e la durata di (o prevenire) comportamentilegati a disturbi psicologici che si manifestano in età scolare nello specifico il Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattivitàe disturbi emotivi come il Disturbo Oppositivo Provocatorio

- Vedi Marzocchi, M. Di Pietro, Vio, Cornoldi…..-

La ‘nostra’ metodologia prevede:-6 incontri di circa 2 ore ciascuno.-Gli insegnanti raggruppati riguardano un alunno in carico al nostro servizio -i genitori, di norma, partecipano al Parent Training

IL TEACHERTRAINING ASST Rhodense

LA COLLABORAZIONE DI TUTTE LE FIGURE PROFESSIONALI E FAMILIARI DA’SICURAMENTE OTTIMI RISULTATI

BIBLIOGRAFIATesti utili e scaricabili gratuitamente:

Opuscolo AIDAI con indicazioni per insegnanti

http://www.aidaiassociazione.com/documents/Training_per_Insegnanti.pdf

Strategie per insegnanti AIFA Onlus

http://www.aifa.it/strategiescolastiche.htm; http://www.aifa.it/linkstrumenti.htm

http://www.aifa.it/scuolaeadhd.htm

Linee guida cognitivo-comportamentali

http://www.aidaiassociazione.com/documents/Linee_guida_ADHD.pdf

Elenco Centri Regionali di Riferimento per la Diagnosi e Cura dell’ADHD

http://www.iss.it/adhd/regi/cont.php?id=222&lang=1&tipo=2

Decreto 24/04/2007

http:///www.iss.it/adhd/docu/cont.php?id=250&lang=1&tipo=3

sito della SINPIA

www.sinpia.eu

sito dell’Airipa

www.airipa

Dott.ssa Maria Caterina Bellomo

GRAZIE


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