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3. TERMOTERAPIA.pdf

Date post: 23-Feb-2018
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    2/32

    RADIMIONE INFRAROSSA

    (TE

    RMOTE RAP|A

    ESOGENA)

    I

    raggi infrarossi

    sono onde

    elettromagnetiche

    aventilungh ezze

    d'opdae

    frequenze iocaliziate

    if

    prbssiffiilTilella

    banda del

    visibile, oltre

    la banda

    el

    rosso.

    La

    radiazione infrarossa

    (IR)

    in verit

    una

    banda molto ampia, che comprende lunghezze

    d'onda assai diverse,trai7700,4.

    e 1 mm

    (10

    mi-

    lioni

    di A,).

    Possiamo individuare tre

    settori

    (Tb.

    3.I): il vl-

    cino infrarosso

    (Near

    Infra Red);

    il

    medio

    (Middle

    Infra

    Red)

    e il lontano infrarosso

    (Far

    Infra Red).

    Come

    tutte

    le radiazioni luminose, anche

    gli

    in-

    frarossi seguono le

    leggi

    dell'ottica.

    L'uso

    a

    scopo

    terapeutico

    dei raggi

    infrarossi

    molto

    diffuso

    in

    Fisioterapia e viene

    definito

    termoterapia

    esogena,

    in

    contrapposizione

    alla termoterapia

    endo

    gena

    che viene

    eseguita con onde

    radio.

    GENERATORI

    DI RAGGI

    ]NFRAROSSI

    GENERATORI

    NATURALI

    In natura,

    il

    sole

    il

    principale

    produttore di

    raggi

    infrarossi;

    infatti,

    la radiazione

    solare

    co-

    stituita

    per

    l'80%o

    da

    un'emissione

    continua

    di

    tut-

    te

    le frequenze delf

    infrarosso.

    Tuttavia, ogni

    cor-

    po caldo eroga

    raggi

    infrarossi.

    GEN ERATORI

    A,RTI

    FICIALI

    I

    generatori

    artificiali

    sono essenzialmente

    di

    due

    tipi:

    -

    generatori non luminosl. Sono

    costituti

    da

    una

    bobina

    awolta

    su

    un

    cilindro di materiale

    isolan-

    te. Il

    pir

    comune elettrodomestico

    realizzato

    in

    questi

    termini

    il radiatore elettrico.

    Laradiazio-

    Iob. 3.1

    -

    Rodiozione infrorosso: sottodivisione

    in bonde

    di frequenze.

    SIGTA

    NFRAR0SS0

    tUNGHEZZA D',oNDA

    ()

    l{tR Vicino

    7.00

    +

    14.000

    ililR Medio

    14.000

    +

    30.000

    flR

    Lonlono

    30.000

    +

    1.000.000

    ne

    emessa

    da

    questi

    dispositivi

    ha-

    una

    lunghez-

    za d'onda

    compresa

    tra 50.000

    A e 7770

    A;

    la

    maggiore

    emissione awiene attorno a 40.000 4..

    Lapotenza

    molto variabile, oscillando

    da 500

    W

    a

    1000

    W;

    -

    generatori luminosi. Sono

    i

    pi

    utilizzati in Me-

    dicina.

    I generatori luminosi

    sono

    costituiti da

    una

    o

    pi

    lampade

    a

    incandescenza, realizzate

    secondo

    la classica

    tecnica del

    filamento di un

    metallo

    ad altissima

    temperatura di fusione,

    racchiuso

    in

    un bulbo

    di

    vetro.

    Il bulbo

    contie-

    ne un

    gas

    inerte, non essendo

    pir

    usato

    il

    vuo-

    to

    perch

    causa

    pericolosi scoppi

    in

    caso

    di

    rot-

    tura

    della

    lampada;

    d'altra

    parte, il

    gas

    inerte

    necessario

    perch

    I'aria

    provoca

    I'ossidazione

    del

    filamento

    metallico.

    Lincandescenza

    produce

    un

    gran

    numero di

    ra-

    diazioni:

    raggi infrarossi,

    raggi

    visibili

    e

    anche

    ul-

    travioletti.

    Il vetro dei

    bulbi

    viene dotato

    di

    filtri

    colorati

    per

    assorbirele

    radiazioni non desiderate,

    soprattutto

    del tipo ultravioletti

    e visibile

    (Fig.

    3.1).

    t,,;;

    i

    :

    ffi

    Fig.

    3.1

    -

    Generoore

    luminoso

    (lompodo)

    di roggiinfrorosi

    25

  • 7/24/2019 3. TERMOTERAPIA.pdf

    3/32

    ffi7tWqta.FlstCA

    -,Nuow

    TrcNoncre

    N MrorclNr

    RasrLrTATrvA

    Lo

    spettro

    d'emissione

    di questi

    dispositivi

    ha

    un range

    di 40.000

    +

    3500,4.,

    con maggior

    emis-

    sione

    attorno

    a

    14.000

    +

    10.000

    A.

    A livello

    della

    cute,

    la

    radiazione

    IR

    delle

    lam-

    pade

    luminose

    pi

    penetrante

    di quella

    emessa

    da

    una

    sorgente

    non luminosa.

    EFFETTI

    BIOLOGICI

    DEI

    RAGGI

    INFRAROSSI

    Abbiamo

    visto

    che,

    come

    concetto

    eenerale. le

    radiazioni

    sono

    tanto pi

    penetranti

    qJanto

    mag-

    giore

    lalunghezza

    d'onda.

    Nel caso

    della penetrazione

    delle

    radiazioni

    infia-

    rosse

    nel

    corpo

    umano,

    il

    rapporto

    si

    inverte,

    per

    la

    peculiarit

    dei cromofori

    presenti

    nei

    tessuti:

    acqua,

    eme

    e

    melanina,

    che

    presentano coefficienti

    di

    assor-

    bimento

    specifici

    molto

    alti per

    alcune

    frequenze

    del-

    l'infrarosso.

    Le

    radiazioni

    superiori

    a 12.000.4.

    ven-

    gono

    totalmente

    assorbite

    negli

    strati

    superficiali

    del-

    I'epidermide,

    mentre

    le

    radiazioni

    tra

    7700

    A e

    12.000

    A

    raggiungono

    la

    parte

    pi profonda

    del

    der-

    ma

    e

    del

    sottocutaneo.

    Per questo,

    i

    generatori

    "non

    luminosi'l

    con

    emissione

    principalmente

    distribuita

    attorno

    a 40.000

    A, hanno

    una

    penetranza

    minore

    di quelli

    "luminosi",

    che

    emettono

    prevalentemente

    nella

    banda

    attorno

    ai

    10.000

    A.

    Comunque, I'energia

    trasportata

    dalla radiazio-

    ne infrarossa

    assorbita

    totalmente

    dai tessuti

    su-

    perficiali

    dell'organismo

    e

    trasformata

    in calore

    (da

    cui la definizione

    "termoterapia

    esogena").

    Il

    calore

    viene

    poi

    trasmesso

    ai tessuti piir profondi

    per

    conduzione,

    ma soprattutto

    per

    convezione,

    tramite

    la

    circolazione

    sanguigna.

    EFFETTI

    LOCALI

    Vasodilatazione

    locale.

    -

    il

    fenomeno

    di rea-

    zione

    ai

    raggi

    infrarossi

    piir

    importante;

    si

    mani-

    festa

    con

    un

    eritema

    che scompare

    poco

    dopo

    il

    trattamento,

    a differenza

    di quello

    degli

    ultravio-

    letti

    che

    perdura

    per

    12-24

    ore. La

    vasodilatazio-

    ne

    induce

    un

    aumento

    circolatorio

    nei

    tessuti vi-

    cini

    con

    estensione

    degli

    effetti.

    Rilassamento

    muscolare.

    -

    Il

    riscaldamento

    fa-

    vorisce la

    funzionalit

    del tessuto

    muscolare,

    con

    maggiore

    facilit

    sia nel

    rilassamento

    che nella

    contrazione.

    Per questo,

    i raggi

    infrarossi

    sono

    molto

    utilizzati

    come

    tecnica

    di preparazione

    alla

    masso-

    chinesiterapia.

    Effetto

    analgesico.

    -

    Le

    terminazioni

    nervose

    li-

    bere

    "nocicettive"

    presenti

    nella

    cute rispondono

    a

    un

    blando

    aumento

    della

    temperatura

    (2-3"C)

    innalzando

    la

    soglia

    di

    scarica.

    Al

    contrario,

    un

    in-

    cremento

    termico

    maggiore

    viene

    interpretato

    da-

    gli

    stessi

    recettori

    come

    uno

    stimolo

    algogeno,

    con

    aumento

    dell'attivit

    di

    scarica. Il

    calore

    modera-

    to

    pu

    ridurre

    il

    dolore

    muscolare

    agendo

    anche

    come

    fattore

    decontratturante.

    EFFETil

    GENERALI

    Aumento

    del metabolismo.

    -

    Ogni

    reazione

    chimica

    viene

    accelerata

    dall'incremento

    della

    temperatura,

    in quanto

    il

    calore

    rappresenta

    una

    fonte

    di

    energia

    (legge

    di

    Vant'Hoff).

    Lirradiazio-

    ne con

    raggi

    infrarossi

    porta

    a

    un

    aumento

    gene-

    rale

    delle

    attiyit

    metaboliche

    dell'orsanismo.

    che

    si

    evidenzia

    tramite

    un

    maggior

    .orrr]r'r-o

    di

    ossi-

    geno.

    Diminuzione

    della pressione

    arteriosa

    sistemi-

    ca.

    -

    I-Sesposizione

    prolungata

    ai raggi

    infrarossi

    causa

    una

    vasodilatazione

    generale

    che,

    se

    non

    compensata

    dall'attivit

    cardiaca,

    induce

    un'ipo-

    tensione

    pi

    o meno

    marcata.Il

    fenomeno

    piir

    frequente

    negli

    individui

    con

    bassa

    pressione

    co-

    stituzionale

    e

    negli

    anziani;

    quest'ultimi,

    per

    l'inef-

    ftcienza

    dei

    meccanismi

    di

    comDenso.

    Incremento

    della

    sudorazion.

    -

    L'incremento

    della

    sudorazione

    locale

    e

    generale

    un

    fenome-

    no

    riflesso

    che si

    attiva per

    contrastare

    I'incremen-

    to

    della temperatura

    corporea.

    I raggi

    infrarossi,

    quando

    vengono

    erogati

    a bassa

    intensit

    e

    per

    tempi prolungati,

    inducono

    un'abbondante

    sudo-

    razione

    generale,

    molto

    utile all'eliminazione

    di

    tossine

    locali

    e sistemiche.

    PARAMETRI

    E

    MODALITA

    DI

    TRATTAMENTO

    Lapotenza

    dei generatori

    di

    entit

    assai

    diffe-

    rente;

    per

    esempio,

    un

    trattamento

    classico

    consta

    di una potenza

    dell'ordine

    di

    500

    V,

    per

    un area

    di 2000

    cm2,

    a

    una distanza

    di

    50

    cm,

    per

    un

    tem-

    po

    di

    trattamento

    di 20-30

    minuti

    al d

    (intensit

    =

    0,25Wlcm2

    ;

    flienza

    =

    300

    +

    450

    Jlcm2).

    Prima

    di iniziare

    il

    trattamento,

    deve

    esser

    va-

    lutata

    la sensibilit

    del

    paziente;

    buona

    norma

    non

    irradiare

    la regione

    del

    capo,

    per

    evitare

    spia-

    cevoli

    congestioni

    alle

    meningi;

    a questo

    scopo,

    sufficiente

    ricoprire

    la

    testa

    con un

    telo

    bianco.

    Si

    raccomanda

    comunque

    di non irradiare

    il

    volto,

    soprattutto

    gli occhi, per

    evitare

    complicanze

    gra-

    vi

    (cataratta).

    I

    _?

    .

  • 7/24/2019 3. TERMOTERAPIA.pdf

    4/32

    Tranotrwew

    ffi.

    Si consiglia

    di erogare inizialmente

    un'intensi-

    t

    pi

    bassa

    di

    quella

    d'esercizio,

    diminuendo

    la

    tensione

    tramite

    il

    potenziometro,

    se disponibile,

    o, altrimenti. aumentando la

    distanza

    della

    lam-

    pada

    dal

    paziente;

    dopo 10

    minuti

    si

    pu

    portare

    l'intensit

    ai

    valori ottimali.

    La

    terapia con

    raggi infrarossi richiede la

    rimo-

    zione

    dei

    vestiti;

    la

    lampada

    deve esser

    posta

    il

    pir)

    possibile

    in

    maniera perpendicolare

    alla regione

    da trattare

    per

    evitare

    un'irradiazione

    di

    densit

    disomogenea.

    Lambiente

    di trattamento

    non

    de-

    ve essere termicamente

    isolato,

    I'aria, infatti,

    deve

    poter

    circolare per favorire

    Ia

    traspirazione.

    INDICAZIONI

    TERAPEUTICH

    E

    La

    terapia con raggi infrarossi

    la

    forma di

    ter-

    moterapia

    di

    pi

    facile

    utilizzo, qualora

    si

    voglia

    ottenere

    un

    moderato

    aumento

    della

    temperatu-

    ra corporea; pu

    essere impiegata

    in molteplici

    si-

    tuazioni.

    Contratture

    muscolari.

    -

    I raggi infrarossi

    ri-

    sultano

    molto

    validi per

    contrastare le

    contrattu-

    re

    muscolari involontarie

    dei pazienti

    affetti

    da

    particolari

    malattie quali, per

    esempio,la

    spastici-

    t

    e la

    spasmofilia. Sono

    assai

    utili anche

    per

    pre-

    parare

    alcune tecniche chinesiterapiche

    comples-

    se,

    diversamente recepite

    come dolorose.

    Ipotermia

    da scarsa

    circolazione

    locale.

    -

    Alcu-

    ni

    pazienti con

    paralisi

    del

    secondo

    motoneurone

    presentano

    spesso sindromi ipotermiche

    da

    insuf-

    ficiente circolazione

    sanguigna;

    per

    condizioni di

    questo

    genere, i raggi infrarossi sono un pratico

    strumento di

    terapia.

    Ulcere

    trofiche.

    -

    I

    raggi

    infrarossi

    sono

    utiliz-

    zali

    anche

    per

    incrementare

    I'irrorazone

    delle

    ul-

    cere cutanee e/o muscolari;

    a

    questo

    scopo,

    i

    rag-

    gi infrarossi

    si

    applicano

    prima

    dei raggi

    ultravio-

    letti,

    in

    una

    sorta di terapia

    sequenziale.

    Lo

    schema

    pi comune

    :

    4

    minuti

    di

    raggi

    in-

    frarossi, seguiti

    da

    l-2

    minuti

    di

    raggi

    ultraviolet-

    ti

    (v. Cap.

    precedente).

    Artrosi.

    -

    Fin

    dall'antichit la

    termoteraoia

    eso-

    gena

    stata consigliata per

    il

    trattamento

    delle

    pa-

    tologie degenerative

    dell'apparato

    locomotore

    in

    forme

    assai

    varie:

    bagni termali,

    mattoni

    caldi,

    elioterapia. Attualmente,

    il

    trattamento con lam-

    pade

    luminose

    sembra of[rire

    la

    migliore efficacia

    con

    il minor

    numero di effetti

    collaterali.

    Il

    tratta-

    mento dell'artrosi con

    raggi

    infrarossi indicato

    nella fase

    sub-acuta

    e

    cronica della malattia,

    cio

    quando

    la reazione

    flogistica

    in via

    di

    risoluzio-

    ne

    o esaurita. Iesposizione

    ai raggi infrarossi

    mi-

    gliora

    la

    condizione

    circolatoria

    delle articolazio-

    ni,

    riduce

    il

    dolore

    e la contrattura

    muscolare

    del-

    e

    strutture

    osteo-articolari

    interessate.

    CONTROINDICMIONI

    Oltre che negli

    stati

    di

    flogosi

    acuta,l'irradia-

    zione con raggi

    infrarossi

    va

    evitata

    anche

    nei pa-

    zienti

    con

    condizioni cardiocircolatorie

    in

    stato di

    compenso

    precario.

    Infine, il

    trattamento

    con raggi infrarossi

    da

    evitare o

    da

    eseguire con cautela

    nelle regioni

    cor-

    poree

    con sensibilit

    alterata

    o

    assente.

    PERICOLI

    I-lustione

    cutanea rimane

    il

    pericolo

    pii

    concre-

    to;

    pu

    accadere soprattutto

    per

    il

    concorrere

    di

    varie cause:

    disattenzione

    dell'operatore, insensi-

    bilit

    del

    paziente,

    assopimento

    dello

    stesso

    duran-

    te

    il

    trattamento. Anche

    un

    flusso sanguigno

    in-

    sufficiente

    pu

    essere causa di ustione; infatti,

    la

    mancanza di

    circolazione

    rende

    pi

    difficile

    la

    dis-

    sipazione del

    calore.

    A livello

    oculare

    le

    complicanze

    pi

    temibili so-

    no il danno retinico

    e,

    soprattutto, la

    pseudo-ca-

    taratta, cio l'opacizzazione

    della cornea; questa

    struttura, priva

    di

    vasi

    sanguigni,

    infatti

    molto

    sensibile

    all'esposizione

    rawicinata

    dei raggi

    in-

    frarossi.

    In verit, quest'ultima

    patologia,

    diffusa

    tra gli

    addetti

    alle

    fornaci,

    ben

    difficilmente

    si

    pu

    in-

    staurare come

    conseguenza

    di

    una singola,

    incau-

    ta, irradiazione.

    rl

    ffi

    2t

  • 7/24/2019 3. TERMOTERAPIA.pdf

    5/32

    ONDE RADIO

    (TER

    ENDOG.ENAI

    Le

    onde

    radio

    sono

    caratterizzate

    da una

    lun-

    ghezza

    d'onda

    superiore a un millimetro

    e da

    una

    frequenza

    che

    pu

    variare da

    alcune centinaia

    di

    gigaHz

    a

    pochi

    unit

    di Hz.

    Il

    nome

    dato

    a questa

    banda

    di frequenze

    de-

    riva

    dal fatto

    che queste

    radiazioni

    sono

    state

    uti-

    Iizzate

    inizialmente

    nelle

    trasmissioni radio;

    la

    lo-

    ro

    principale

    caratteristica

    infatti

    quella

    di dif-

    fondersi

    nello spazio,

    senza

    bisogno di

    una

    gui-

    da

    fisica

    come,

    per

    esempio,

    un

    cavo metallico.

    D'altra

    parte,

    ogni corpo

    celeste

    emette

    una

    grande quantit

    di onde

    radio

    facilmente

    ricono-

    scibili

    sulla terra,

    anche

    se

    emesse

    migliaia

    di

    an-

    ni

    prima.

    Le sigle

    internazionali

    che

    meglio codificano

    le

    onde

    radio

    sono

    elencate

    nella Tab.

    3.II.

    In

    Medicina

    si

    potrebbero

    impiegare

    moltissi-

    me frequenze

    "radio",

    ma

    le

    limitazioni

    di tipo le-

    gislativo fanno

    si

    che

    attualmente

    siano

    disponi-

    bili

    per

    il

    settore

    sanitario

    solo

    poche

    e ben

    codi-

    ficate frequenze.

    t.

    1.t

    EFiF

    DE

    .O

    ,i,..,",

    Le

    onde

    radio provocano

    sugli

    organismi

    bio-

    logici

    una serie

    di effetti,

    che si possono

    sintetiz-

    zare

    in

    due

    tipi fondamentali:

    effetto termico

    ed

    effetto magneto-meccanico.

    E F FErtO,

    TERM|CO.

    {EF,FEr,rCI,JOUtE}

    Le

    onde a frequenza

    superiore

    a

    3 KHz

    non

    causano

    eccitazione

    dei

    tessuti neuromuscolari,

    in

    quanto

    gli

    scambi

    ionici,

    responsabili della depo-

    larizzazione

    delle membrane,

    hanno

    un

    tempo

    inerziale

    troppo

    elevato

    rispetto

    al tempo

    di

    inver-

    sione

    di

    polarit

    indotto

    dall'onda

    elettromagne-

    tica. Tuttavia,le

    rapide

    oscillazioni

    indotte

    negli

    ioni

    dalle onde

    elettromagnetiche

    inducono

    un

    trasferimento

    di energia

    cinetica

    nell'organismo,

    che

    si trasforma

    in

    calore.

    La

    produzione

    di calore

    all'interno

    dei tessuti

    per

    trasformazione

    energetica delle

    onde

    elettro-

    magnetiche

    definito

    ffixo

    Joule.Vedremo

    come

    xr"

    ',t'

    Iob.

    3.ll-

    Closificozione

    intemozionole

    delle onde rodio.

    n

    ffi

    ffi

    n

    Mogneto-teropio

    (3750

    Hz)

    Trosferimeno Energeico

    Copocitivo-Resisivo

    (450-00

    KHz)

    Morconi-eropio

    (2/

    MHd

    Rodor

    teropio

    (2.45

    GHz); lpertermio

    (433

    MHz;

    920

    MHr.

    I

    .,?8_"

  • 7/24/2019 3. TERMOTERAPIA.pdf

    6/32

    la maggior

    parte

    delle

    apparecchiature

    per

    diater-

    mia

    a

    onde

    corte

    (Marconi

    terapia

    e

    TCR)

    e a

    mi-

    cro-onde

    (radar

    terapia

    e

    ipertermia

    computeriz-

    zata),

    sfruttano

    questo

    principio

    e vengono per-

    tanto definite

    termoterapie

    endogene.

    EFFE,.O,:MCO

    Gli effetti

    magneto-meccanici

    sono

    propri

    di

    tut-

    te

    le onde

    elettromagnetiche,

    ma

    appaiono

    parti-

    colarmente

    spiccati

    nelle

    bande di frequenza

    infe-

    riori

    a

    3KHz

    (ELF

    e

    ULF).

    Gli

    effetti magneto-meccanici

    dipendono

    diret-

    tamente

    dal

    campo

    magnetico

    generato

    dall'onda,

    il

    quale

    in grado

    di influire

    sull'orientamento

    di

    tutte

    le

    sostanze

    contenenti

    ferro

    (sostanze

    magne-

    tiche)

    e sul

    comportamento

    della maggior

    parte

    delle

    sostanze

    paramagnetiche

    che si

    trovano

    nel

    suo raggio

    d'azione.

    Gli organismi

    viventi

    si sono

    dimostrati

    sensi-

    bili

    ai campi magnetici;

    tra i vari fenomeni

    evi-

    denziati

    in

    condizioni

    sperimentali,

    ricordiamo,

    per

    esempio,l'influenza

    dei campi magnetici

    sul-

    la

    disposizione

    dei

    fusi

    mitotici

    durante

    la repli-

    cazione

    cellulare.

    Altri

    fenomeni

    di notevole

    im-

    portanza

    sono

    possibili

    negli

    organismi

    comples-

    si

    sottoposti

    a

    campi

    magnetici;

    vedremo

    meglio

    questi

    aspetti nel

    capitolo

    dedicato

    alla

    magneto-

    terapia.

    I

    I

    I

    I

    I

    I

    I

    I

    i

    I

    I

    I

    I

    I

    I

    I

    I

    29

  • 7/24/2019 3. TERMOTERAPIA.pdf

    7/32

    DIATERMIA CON ONDE CORTE

    (oNDE

    METRICHE,

    MA:RCONI

    TERAPIA)

    La termoterapia

    a

    onde corte,

    nota in Italia

    co-

    maggiormente

    conosciuto e utilizzato

    in Fisiote-

    me

    Marcooi:eraBia,

    si basa su

    radiazioni

    della

    rapia, mentre assai

    poco si

    conosce

    degli effetti

    banda

    "High

    Frequency''(HF), cio con

    frequen-

    magneto-meccanici indotti da

    questo

    tipo

    di onde

    za

    dell'orAirFdIffiz--ionlunghezzad'onda di elttromagnetiche.

    Quest'ultimi

    sono

    probabil-

    tipo

    metrico. mente

    di entit

    minore

    di

    quelli

    espressi

    da

    fre-

    La frequenza riservata

    alla

    Marconi

    terapia

    di

    quenze pi

    basse, quali

    le ELF

    e le ULF.

    27 MHz,

    con

    "

    pari

    a l1 metri.

    Questa

    restrizione

    Noi ci

    limiteremo

    alla descrizioqejell'effetto

    dovutaaIlaneiessitdievitareintetfercnzecont"ffi_;ffi

    7e

    apparecchiature

    di radio-telecomunicazioni

    e l%f1tfFi-t

    levante

    della

    yaglodiga.

    Tuttavia,

    ri-

    .on

    g1i

    altri molteplici

    dispositivi

    sensibili alle ra-

    tEfrfffi"LffiAii?ffii;iraiolistici

    di

    benessere

    Vasodilatazione.

    -

    L'effetto

    tslmico

    assai

    p

    GENERATORI

    Dl ONDE

    CORTE

    profondo

    di

    quello

    indotto

    dallaradiazione

    ir

    frarossa,

    potendo

    facilmente

    verificatsi

    un at

    I

    generatoi

    d onde corte

    HF

    sono

    costituiti da rnento dlerrperatura anche

    dvelsi centmetr

    un

    condens atore a

    bassa

    resiste

    nza,

    detto oscilla-

    stlo ITui. fuvia,

    aumento

    di cIdeprElo

    tore,

    che si

    carica

    e

    scarica

    ripetutamente

    alla

    fre-

    riiffrG'tessuti

    superficiali,

    in

    quq .tg_gg

    ir

    qlJenza

    desiderata.

    La corrente

    generata

    induce,

    a

    questa

    zona

    -le

    on_d_e_

    HE

    sqbiscono

    urr.

    discreto

    as.

    sua votta

    (induzione

    elettromagnetica),

    urfanalo-

    so6Gnt.

    ga

    corrente

    in un

    secondo

    circuito

    detto

    circuito

    -TTl"tto

    termico

    totale notevole

    ed dor.ut,

    rsonante;quest,ultimalacorrenteada1tafre-'iu@dqEEshealr

    quenza

    re.v\ene

    eroga\a

    a\pazren\e.

    sca\amen\o

    ss\etnrco,

    rltuso \tarnrte\a

    cucol

    \*=

    dio

    frequenze.

    improwiso

    e di sensazioni

    "energetiche",

    riporta-

    In realt, i

    generatori

    di

    radiofrequenze

    produ-

    ti

    spesso

    in

    passato

    dalla letteratura

    e descritti an-

    cono anche multipli delle frequenze fondamenta-

    che

    in reTazione

    ad alcune nuove metodiche

    che

    si

    li,

    le

    cosiddette

    "atmoniche".

    Questo

    fenomeno

    rifanno

    alla

    diatermia, ben difficilmente possano

    ts:rs\Kt\r(ss=r(sre-sq.r-qr:\sr:xe-r:\e-s3*\r,:s\srs,\se-N

    :=-sx\\:$:\\lx\.=rss-t-s\s'*xussN.=\s\'=sx\==*s*.:.

    5*lr:o*s'=S=

    \\\\\--'\\

  • 7/24/2019 3. TERMOTERAPIA.pdf

    8/32

    DIATERMIA CON ONDE CORTE

    (oN

    DE

    METRICH

    E,

    MARCONI,

    TTRAPIA)

    La termoterapia

    a

    onde corte,

    nota in Itaha co-

    me

    Marconi-teragia,

    si basa su

    radiazioni

    della

    banda

    "High

    Frequency"

    (HF),

    cio con

    frequen-

    za

    dell'orilTie

    n lunghezzad'onda

    di

    tipo

    metrico.

    La frequenza riservata alla

    Marconi

    terapia di

    27 MHz, con "

    pari

    a ll metri.

    Questa

    restrizione

    dovuta

    alla

    necessit di evitare interferenze con

    le

    apparecchiature di

    radio-telecomunicazioni

    e

    con gli altri molteplici dispositivi

    sensibili alle ra-

    dio

    frequenze.

    In

    realt,

    i

    generatori

    di

    radiofrequenze produ-

    cono

    anche

    multipli delle frequenze

    fondamenta-

    li,

    le

    cosiddette

    "armoniche".

    Questo

    fenomeno

    assai

    difficile

    da

    gestire

    e

    per questo,

    anche in

    pre-

    senza

    di dispositivi schermanti molto avanzati,

    praticamente impossibile

    evitare

    la

    possibilit

    d'interferenze.

    GENERATORI

    DI ONDE CORTE

    I generatori

    di

    onde corte

    HF

    sono

    costituiti da

    un

    condensatore

    a bassa

    resistenza,

    detto oscilla-

    tore, che si

    carica

    e

    scarica

    ripetutamente

    alla

    fre-

    qtenza desiderata.

    La corrente

    generata

    induce,

    a

    sua volta

    (induzione

    elettromagnetica),

    un'analo-

    ga

    corrente

    in un secondo circuito

    detto

    circuito

    risonante;

    quest'ultima

    la

    corrente

    ad alta fre-

    quenza

    che viene

    erogata alpaziente.

    EFFETTI

    BIOLOGICI

    Questo

    tipo

    di

    onde

    elettromagnetiche

    pu

    in-

    teragire con un

    organismo animale senza dare al-

    cun effetto

    sensibile,

    in

    quanto

    l'alta

    frequenza

    non

    compatibile

    con I'eccitabilit

    neuromusco-

    lare.

    lnfatti,

    per-gccitare

    un tessuto

    nervoso, ne-

    .

    ,

    .f*--f-.'-_-.-=+L.

    *r,*-t'

    cessarlo

    cne I

    rmpulso

    elettrrco

    aDDIa

    almeno

    la

    drata1i-1tu

    a mlitiitndo;

    inta;' 27,n

    MHz

    le fasi

    della corrente

    sono inferiori a

    1/50

    di

    microsecondo.

    In

    determinate

    condizioni,

    l'alta frequenza de-

    to all'aumento

    generale

    della

    temperatura: infatti,

    termina effetti termici

    e

    magnetici.

    esso

    accompagnato da un

    aumento della sudora-

    -

    't_Sffetto

    Iermico

    deltr-ontfe"mtliche

    gg _o

    zione

    e

    dalla

    diminuzione

    della

    pressione

    arteriosa.

    30

    maggiormente

    conosciuto e

    rtilizzato

    in

    Fisiote-

    rapia, mentre assai

    poco si conosce degli effetti

    magneto-meccanici

    indotti

    da

    questo

    tipo di onde

    eTettromagnetiche.

    Quest'

    ultimi sono

    probabil-

    mente

    di entit minore

    di

    quelli

    espressi

    da

    fre-

    quenze piir

    basse,

    quali

    le ELF

    e

    le

    ULF.

    Noi

    ci

    limiteremo

    alla descrizione

    dell'effetto

    _-

    -=''' ".,.#

    ._-=-.__"%

    teffiiiella Marconi terapia, iella Marconi terapia,

    in

    quanto questo

    Gffettitr

    rilevante della metdica. Tuttavia. ri-

    tRm;rfi

    E*ii-frriii"ioiirti.idibenessere

    improwiso

    e

    di

    sensazioni

    "energetiche']

    riporta-

    ti spesso

    in

    passato

    dalla

    letteratura

    e

    descritti

    an-

    che in

    relazione

    ad alcune

    nuove metodiche

    che

    si

    rifanno alla diatermia, ben difficilmente

    possano

    esser

    spiegati solo

    in

    base all'azione termica

    indot-

    ta dalle

    onde

    corte.'

    EFFETTI

    TOCALI

    Vasodilatazione.

    -

    Leffetto tqLmico

    assai

    pir

    profondo di

    quello indotto daIIa radiazione

    in-

    frarossa,

    potendo facilmente verificarsi

    un au-

    rento

    di temteratura

    nche dlversi Cnllmtii

    .#-'=^-l

    :

    ri

    sotto

    la

    cute. tuttavra,Tumnto

    di

    cdlrdreoo-

    tiffi'fiessuti

    superficiali,

    in

    quanto

    gi-

    in

    questa

    zona le onde-

    H-E-sqbiscono

    91-

    discreto

    as-

    sortlmento.

    -Te?etto

    termico totale

    notevole ed

    dovuto

    sia all'asrorbimento

    bglg

    jell.-qude

    Hflghe

    al

    rl-

    ,.uffiso

    tramite

    la

    circola-

    zione

    sanguigna. Parimenti,

    appaiono spiccati

    an-

    che la

    vasodilatazione artero-venosa e

    l'incremen-

    to del consumo d'ossigeno locale

    e

    generale.

    Effetto

    analgesico.

    -

    stato

    molto

    enfatizzato

    in passato; I'ury1gqliq o

    lqegliq.l_poalgesia,

    si rea-

    lizra

    solo per

    l-ierriinct.-er.rti

    ai t=t"p"fqtur;

    :--.-

    J\-

    -

    mentr eccessryr

    dr

    temperatura

    possono

    causare

    invece un

    peggioramento della

    sintomatologia.

    EFFETTI

    GENERALI

    Effetti metabolici.

    -

    Il metabolismo sistemico vie-

    ne accelerato;

    I'incremento metabolico appare

    lega-

  • 7/24/2019 3. TERMOTERAPIA.pdf

    9/32

    Trnuorrmne

    3

    fre-

    ri-

    an-

    si

    PARAA4ETRI

    DI

    TRATTAMENTO

    La

    potenzadi

    un

    apparecchio

    di Marconi

    tera-

    pia

    regolabile

    da

    0 fino

    a

    qualche

    centinaio

    di

    watt

    (per

    es.:

    0

    +

    400

    W) in

    modalit

    continua

    e

    \

    fino

    a

    1000

    W in

    modalitffiffittavif,-dutu

    l'

    liiEhevaliabilit

    aelt

    tcficfre-di

    applicazione,

    I'

    unicq.

    p_q11g1e 10_

    di-"ri&.rimento

    p

    er

    stabilire

    I' ade

    g

    u ata

    p

    t

    gtt_Zg-g

    Le

    p-ereezio

    n e

    del

    calo

    re

    da

    __;:__.*:. "

    .----7-f-

    plrte

    del paziente,

    che

    devrc essere

    dunque

    assolu-

    ta_mente

    in

    grado

    di collaborale.

    La potenza

    va erogata

    partendo

    da dosi

    mini-

    me

    (10-20

    W),

    per

    poi

    crescere

    fino

    a che

    il

    pa-

    ziente

    non

    awerta

    chiaramente

    il

    calore,

    che

    non

    deve

    tuttavia

    essere

    mai

    fastidioso.

    Se il

    paziente

    non

    riferisce

    alcuna

    sensazione

    calorica,

    assai

    probabile

    che vi

    siano

    errori

    tec-

    nici

    o

    applicativi

    da

    parte dell'operatore.

    buona

    norma

    fornire

    7a

    potenza

    minima

    necessaria

    per

    ottenere

    l'effetto

    calorico

    desiderato.

    Dopo

    circa

    dieci

    minuti,la

    dispersione

    calorica

    dovuta

    agli

    adattamenti

    vascolari

    fa

    si che,

    per

    mantenere

    co-

    stante

    la

    temperatura,

    si

    debba

    incrementare

    la

    potenza;

    segue

    un

    plateau

    per

    ulteriori

    dieci

    mi-

    nuti.

    Il

    ttattamento

    va

    concluso

    in

    un

    temp,o

    di

    gryg-

    "d"t1

    -it'_"ti

    (

    Fis.

    i2):

    MODALITA

    DI

    TRATTAMENTO

    Laterapia

    a

    onde corte

    pu

    essere

    erogata

    in

    due

    modalit

    diverse:

    capacitativa

    e

    induttiva.

    MODALITA

    CAPACITATIVA

    Questa

    modalit

    utilizzalo

    schema

    del

    conden-

    satore,

    dove

    le

    due

    "armature"

    sono rappresenta-

    te

    da due

    circuiti

    elettrici

    che

    devono

    essere

    sinto-

    nizzati;

    negli

    apparecchi

    pi

    recenti

    la ricerca

    del-

    la sintonia

    automatica.

    I tessuti

    biologici

    inter-

    posti

    tra

    i

    due

    circuiti

    rappresentano

    il

    "dielettri-

    Fig. 3.2

    -

    Somministrozione

    di

    onde corte;

    dopo circo l0

    minui

    lo

    potenzo

    vo incrementofo

    per

    odeguoni ollo vosodilotuzione

    (0rp0re0;

    segue uno fose

    di

    stoto,

    in

    cui l'energio

    erogolo

    (0mpenso

    lo

    dispersione

    corporeo.

    co",

    cio

    la

    resistenza

    del

    condensatore

    che

    al pas-

    saggio

    della

    corrente

    si riscalda.

    I

    due

    circuiti,

    che chiameremo

    elettrodi,

    posso-

    no

    essere

    di vario

    tipo

    e

    combinati

    in manira

    as-

    sai

    diversa.

    Coppia

    di elettrodi

    contrapposta.

    -

    Gli elettro-

    di possono

    presentarsi

    in

    forma

    di

    dischi

    rigidi

    e

    rivestiti

    in

    plastica,

    oppure

    essere

    costituiti

    da

    la-

    mine metalliche

    flessibili,

    sempre rivestite

    di

    ma-

    teriale plastico.

    Questa

    la

    modalit

    pir)

    utilizza-

    ta

    per

    trattare

    strutture profonde

    o

    di

    notevole

    di-

    mensione

    quali,

    per

    esempio,

    I'anca

    o

    il

    ginocchio.

    Il posizionamento

    degli

    elettrodi

    influenza

    molto

    il

    trattamento.

    Se

    gli

    elettrodi

    sono

    dispo-

    sti

    orizzontalmente,

    in

    modo

    da

    "vedere"

    in

    serie i

    vari

    tessuti

    interposti,

    i

    tessuti

    che

    subiscono

    il

    ri-

    scaldamento

    maggiore

    sono

    quelli

    a

    pi elevata

    impedenza, cio

    il

    grasso,

    il

    tessuto

    fibroso

    e

    l'os-

    so

    (Fig.

    3.3).

    Se gli

    elettrodi

    sono

    disposti

    in

    maniera

    da

    in-

    teragire

    tra

    loro

    longitudinalmente,

    per

    esempio,

    secondo

    I'asse pi

    lungo

    di un

    arto)

    il campo

    elet-

    trico

    "vede"

    le

    diverse

    strutture

    in

    parallelo.Yen-

    gono

    allora riscaldati

    i

    tessuti

    con

    pi

    bassa

    impe-

    denza,

    specie il

    muscolo,

    ove

    il

    sangue

    abbon-

    dantemente

    contenuto.

    Nel

    caso in cui

    venga posto

    un elettrodo

    sotto

    la pianta

    del

    piede

    e

    uno sul ginocchio

    flesso

    (co-

    me

    appare

    in

    Fig.

    3.4), I'aumento

    di temperatura

    sar

    maggiore

    nell'area

    ove

    il

    campo elettrico

    ha

    la

    minore

    sezione,

    cio nella

    caviglia.

    pi

    in-

    au-

    in

    as-

    ri-

    n-

    3l

  • 7/24/2019 3. TERMOTERAPIA.pdf

    10/32

    3

    TERAPIA

    FISICA

    -

    Nuovr

    TecNorocrr

    rN

    MrorcrNl

    RAsrLralvl

    Tli

    tra

    i

    due

    elettrodi;

    la

    tecnica

    utilizzata per

    lo pi

    per

    il

    trattamento

    delle

    mialgie

    paravertebrali;

    sto-

    ricamente risulta

    essere

    stata impiegata

    con suc-

    cesso anche

    per

    il

    trattamento

    degli

    ascessi cuta-

    nei

    (foruncoli,

    favi,

    ecc.).

    importante ricordare

    che la

    disposizione

    de-

    gli elettrodi complanari

    deve

    rispettare

    Ia seguen-

    te

    regola:

    "[.

    . .) la distanza

    tra

    gli

    elettrodi deve

    es-

    sere superiore

    alla distanza tra gli

    elettrodi e la

    cu-

    te

    [...]'llnfatti,

    nel

    caso

    in

    cui

    gli

    elettrodi

    siano

    troppo rawicinati,

    la radiazione

    HF

    cortocircuita

    la cute, escludendola

    dal

    campo elettrico.

    MODALITA INDUTTIVA

    Si utilizza un solo elettrodo.

    In

    questa

    maniera

    i

    tessuti

    non

    sono

    parte integrante del circuito,

    co-

    me alrliene

    col

    metodo

    capacitativo,

    ma subisco-

    no l'induzione

    delle onde

    elettromagnetiche,

    con

    produzione

    endogena

    di

    calore per

    dissipazione

    energetica

    delle

    correnti

    elettriche

    indotte.

    Descri-

    viamo

    le

    due

    modalit

    pi

    note

    (Fig.3.6

    A

    e B).

    Monode.

    -

    costituito

    da

    un

    conduttore

    uni-

    co

    ar,volto

    a

    elica

    piatta,

    racchiusa

    in

    un

    cilindro

    di

    plastica;

    I'insieme

    definito

    tecnicamente.,pan-

    cake".

    Il

    monode

    emana

    onde

    elettromagnetiche

    nei

    tessuti,

    che

    si

    riscaldano,

    soprattutto

    in

    super-

    ficie, ma

    non

    con quella

    prevalenza

    nei tessuti

    a

    pi

    alta

    resistenza

    (grasso),

    tipica

    della

    modalit

    capacitativa.

    Spirale.

    -

    ra1

    presentato

    da

    un conduttore

    tu-

    bolare

    flessibile

    e

    plastico,

    che

    si

    a'u.volge

    attorno

    alla regione

    da trattare.

    Dato

    che

    la

    tecnica

    causa

    in

    genere

    un'abbondante

    sudorazione,

    consiglia-

    to interporre

    un

    telo

    assorbente

    tra la

    cute

    e la

    spi-

    rale,

    al

    fine

    di eyitare

    che

    il sudore

    divenea

    una

    via

    di fuga

    a

    bassa

    resistenza

    del

    campo

    eletomugne-

    tico.

    Con

    questa

    modalit

    il

    campo

    elettrico

    per-

    mea

    i

    tessuti, che si

    riscaldano

    soprattutto

    negli

    strati

    superficiali.

    La

    metodica

    richiede

    molta

    at-

    tenzione

    da

    parte

    del

    paziente

    che non

    deye

    mo-

    dificare

    la

    propria

    posizione,

    pena

    il

    mutamento

    delle

    condizioni

    di

    erogazione.

    aftualmente

    po-

    co

    usata,

    data

    la scarsa

    praticit.

    N.B.

    Complessivamente,

    la

    metodica

    bipolare

    con-

    trapposta

    assicura

    un

    effetto

    termico

    molto pro-

    fondo

    (6-8

    cm),

    ma prevalente

    nel

    grasso

    superfi-

    ciale;

    per

    ridurre

    I'assorbimento

    da parte

    del

    gras-

    so,

    si deve cercare

    una

    modalit pir)

    consona

    allo

    scopo, per

    esempio,

    un'

    applicazione

    longitudina-

    le

    a

    un

    arto.

    tr

    Fig. 3.4

    -

    Elettrodi

    dispos longiflidinolmente, in

    poroilelo:

    riscoldomento

    dei

    essuti

    con

    pi

    bosso mpedenzo.

    Coppia

    complanare.

    -

    Se gli

    elettrodi

    sono po-

    sti

    sul

    medesimo

    piano,

    per

    esempio,

    a

    livello

    dor-

    so-lombare,

    i

    tessuti

    sottostanti

    a

    pi

    bassa

    impe-

    denza

    sono

    ancora

    una

    volta

    i

    muscoli,

    che

    diven-

    gono

    il

    circuito

    di

    raccordo

    tra

    i

    due

    solenoidi

    (Fig.

    3.5).

    Con

    questa

    soluzione

    si ottiene

    un

    ri-

    scaldamento

    poco

    profondo

    dell'area

    interposta

    ---ttt'

    Fig.

    3.5

    A"

    B

    -

    Elettrodi

    complonori:

    A)

    schemo

    correto,

    con riscoroomen.

    to

    dei esut

    interposti

    lro

    i due

    elettrodi;

    B)

    schemo

    scorrefio.

    con

    cortocircui.

    to interpolore.

    tr

    -

    32

  • 7/24/2019 3. TERMOTERAPIA.pdf

    11/32

    f'l.nortwnt

    ffi

    La modalit

    induttiva,

    o similmente la

    modalit

    bipolare

    complanare,

    permette

    un buon

    assorbi-

    mento

    da

    parte

    del

    tessuto

    muscolare,

    pur

    limita-

    to agli

    strati superficiali.

    Il

    trattamento

    teoricamente

    piir

    consono

    al tessu-

    to

    osseo e

    articolare

    quello

    a

    elettrodi

    contrap-

    posti in

    serie;

    in realt, il

    tessuto osseo,

    pur

    aven-

    do una discreta impedenza, viene raggiunto

    solo

    parzialmente

    dalle onde corte, specie nei pazienti

    con spesso

    strato

    adiposo.

    Tuttavia, il riscaldamen-

    to complessivo

    del

    tessuto

    osseo

    mediante

    onde

    corte elevato;

    infatti, il

    tessuto muscolare

    adia-

    cente

    e la

    circolazione

    sanguigna

    garantiscono

    an-

    che un

    riscaldamento

    indiretto.

    La presenza

    del

    grasso

    un problema

    da conside-

    rare

    sempre;

    nel

    caso di obesit manifeste,

    me-

    glio utilizzare

    una tecnica

    diversa da

    quella

    delle

    onde

    corte

    (Kloth,

    1984;

    Del

    Pizzo,1987).

    REGOLE

    DELTE

    DIATERMIA

    A

    ONDE

    CORTE

    Ricordiamo

    alcune regole

    da rispettare:

    t.

    Gli

    elettrodi non

    devono

    venire mai a

    contat-

    to

    tra di

    loro,

    pena

    il

    danneggiamento per

    cor-

    tocircuito.

    I

    cavi non devono

    mai incrociarsi

    tra di loro

    per

    lo stesso motivo

    di cui

    sopra, essendo par-

    te

    integrante

    degli elettrodi.

    Gli elettrodi, nella modalit

    capacitativa con-

    trapposta, devono

    essere

    posizionati

    parallela-

    mente

    tra di loro;

    una contrapposizione

    "obli-

    qua"

    tra

    i

    due

    piatti

    di erogazione

    causa una

    concentrazione anomala

    su uno

    dei

    due

    piat-

    ti, cio

    su

    quello

    obliquo,

    nella parte pi

    vici-

    na

    all'altro elettrodo

    (Fig.3.7

    A

    e

    B).

    Gli elettrodi

    devono

    essere

    di diametro

    legger-

    mente

    superiore

    alla

    regione

    che

    si

    vuole

    trat-

    tare,

    per

    evitare

    l'eccessiva

    concentrazione

    del

    campo elettrico,

    con riscaldamento

    superfluo

    nei

    tessuti superficiali.

    Gli elettrodi devono

    essere

    posti

    a

    2-3

    centi-

    metri di

    distanza dalla

    cute. Infatti, I'aria,

    avendo una

    bassa

    costante

    dielettrica. facilita

    Ia penetrazione

    delle

    onde elettromagnetiche

    nei

    tessuti ed

    evita

    contatti

    con

    la

    cute,

    poten-

    zialmente

    ustionanti.

    Se vi

    sono

    prominenze

    ossee

    nella

    regione

    da

    trattare, la

    distanza degli elettrodi va

    aumenta-

    ta di alcuni centimetri, per non

    causare un

    ec-

    cessivo

    riscaldamento

    della

    zona prominente.

    Evitare di

    irradiare

    le zone

    vicine

    alle

    gonadi

    o agli

    occhi;

    in

    quest'ultimo

    caso,

    se

    si

    ritiene

    5.

    Fig. 3.

    A"

    B

    -

    Morconi

    ter0pi0+jclgjEde"$ico:

    A) monode

    (ponmke);

    B)

    spirole modellcbile.

    utile f irradiazione

    con onde

    corte. ricordare

    che

    sono

    disponibili

    occhiali

    protettivi,

    tipo

    gabbia

    di

    Faraday.

    8.

    necessario

    togliere

    gli indumenti

    che

    rive-

    stono

    la

    regione

    da trattare,

    per

    non incorre-

    re

    in

    condizioni di conducibilit pir)

    alta

    del

    previsto,

    quali

    si possono

    verificare in presen-

    za

    di bottoni,

    cerniere o altri accessori

    metal-

    lici.

    Per

    lo stesso motivo

    devono essere

    ri-

    2.

    3.

    6.

    7.

    33

  • 7/24/2019 3. TERMOTERAPIA.pdf

    12/32

    ffiwWntXrt

    ,*,N

    'TqcNoroerirr,r

    Mrorenn

    Rpeiir

    iiD

    #

    [l

    .:k

    :r:ii

    ttttl

    ry

    ig. 3.7 Ar B

    -

    Cli eletfrodi vonno

    dispo$i

    porolleli

    ro

    di

    loro

    per

    evitore

    concenfozioni

    elettriche sullo

    proiezione

    obl(uo:

    A)

    schema corretto;

    B)

    sche-

    mo

    rorrefto.

    mossi:

    orecchini, anelli o

    altri

    oggetti metal-

    lici

    situati

    nella

    vicinanza della regione

    da

    trattare.

    9. Se

    la

    sudorazione eccessiva, si

    pu

    interpor-

    re

    tra la zona corporea

    e

    ciascun elettrodo un

    telo di materiale

    assorbente.

    10. Il paziente

    deve essere posizionato

    su di una

    sedia o un

    lettino

    di legno o di

    un altro mate-

    riale non elettroconducente.

    lNDlcAZloNLrg

    [eHE,.'

    .,''

    Alterazioni circolatorie.

    -

    Come

    gi

    descritto

    per la

    termoterapia

    esogena, anche la termotera-

    pia endogena a onde corte atilizzata

    per pro-

    4ueve-re

    la circolazione sanguigna, tramite

    I'aper-

    t

    oso indotto dal

    __:--.-.-'...-'-...-...-..-.

    -...'-...-.-

    c3p19pift re-a"to

    calorico

    inAote;?a-llin6

    crte assai

    p@i

    quello

    in-

    aT6?atta

    radiazione infrarossa; inoltre, la possi-

    bilit di poter

    tras$irgglgli

    quantita

    t=..lglgu

    .

    t1.sgng

    91

    tlssutl,

    proonclrra

    4nc 9

    "dr

    -q:94ll

    \petri

    sicuiamente

    il

    punto

    di

    eccellenza dellafi

    lMarconi

    terapa.

    -

    ^1

    l.

    .----*

    t

    Thttavia, quest'azione

    calorica

    profonda

    pu

    aggravare

    un deficit

    di

    ossigeno

    gi presente

    in

    un distretto motorio, proprio

    a

    causa del troppo

    rapido incremento

    del

    metabolismo

    locale.

    Sono

    stati descritti casi in

    cui

    il

    trattamento diatermi-

    co ha accelerato, anzich contrastare, una condi-

    zione

    pre-gangrenosa

    di

    un

    arto.

    Pertanto,

    se vi

    un serio

    pericolo

    di

    indurre

    un'ischemia acuta

    in

    un arto poco

    vascolarzzato,

    per

    esempio,

    un

    ar-

    to inferiore

    affetto

    da

    un'ostruzione

    arteriosa

    se-

    vera,

    consigliato trattare

    il

    deficit vascolare

    agendo indirettamente sull'addome, dunque

    a

    monte

    della

    lesione.

    In

    questa

    maniera

    viene

    sti-

    molato il

    sistema gangliare

    periarterioso

    addomi-

    nale a

    indurre

    una vasodilatazione nella

    circola-

    zione a valle.

    Infiammazioni.

    -

    L

    azione del calore

    nella

    flo-

    gosi

    assai discussa;

    vi sono

    giustificate perplessi-

    t

    nel

    trattare

    le flogosi acute con onde corte, co-

    me stato segnalato

    da

    diversi autori

    (Farneti,

    1966;

    Cla1lon,

    1975).

    Peraltro, l'azione delle

    dia-

    termia sulle flogosi

    croniche

    senz'altro vantag-

    giosa, come

    dimostrato da pi

    di cinquant'anni

    di

    esperienza.

    Certamente I'alta penetranza

    di

    questa

    radiofrequenza

    assai

    utile

    qualora

    si

    voglia

    riat-

    tivare metabolicamente

    strutture

    profonde

    segre-

    gate

    dalla circolazione

    sanguigna, come gli

    asces-

    si

    cronici,

    le

    osteomieliti,

    ecc.

    Infezioni.

    -

    Molte

    infezioni localizzate quali,

    annessiti,

    prostatiti,

    mastoiditi,

    o

    altre raccolte

    ascessuate

    rispondono molto

    bene alla terapia

    con

    onde

    corte.

    Leffetto

    dor,.uto

    sia

    all'aumento

    del-

    I'ossigeno che

    all'incremento di fattori

    deputati al-

    la

    difesa immunitaria,

    entrambi indotti dalla

    mi-

    gliorata

    circolazione artero

    -venosa.

    Attualmente,

    con I'al'vento

    della terapia

    anti-

    biotica,la Medicina ha

    messo in disparte l'uso

    del-

    le

    onde corte

    in

    queste patologie;

    tuttavia, dato

    il

    successo

    riscosso dalla

    metodica

    in tempi

    non

    lon-

    tani, non

    da escludere

    che

    queste propriet in

    fu-

    turo vengano

    rivalutate.

    taumi.

    -

    Gli

    ematomi

    possono

    essere trattati

    fa-

    vo revolmente AnEhde ;orte

    nella

    65

    po

    sT:?rCu-

    ia,io

    qufndtiion

    +i sit

    piiol'di

    infmnta-

    r*I' StifrG$lli6ti.

    f

    etrettvulsino T$ al-

    I'in.lffiiltuboli.o

    indotto

    dal

    calore.

    Artrosi.

    -

    Negli anni settanta la Marconi

    tera-

    pia

    stata

    una delle terapie fisiche

    protagoniste

    nel

    trattamento

    dell'artrosi.

    -F

    Neeli anni

    novanta

    una revisione

    critica della

    mateia

    ha fatto

    s che tutta la

    diatermia fosse

    messa

    in

    forte discussione;

    si ipotizzato che

    I'in-

    cremento

    eccessivo della

    temperatura nelle

    artico-

    lazioni

    possa

    indurre la

    degenerazione del delica-

    to

    sistema

    cellulare ed enzimatico

    che

    regola

    l'omeostasi

    della cartilagine.

    Certamente

    le

    inten-

    se e ripetute

    somministrazioni di onde corte alle

    articolazioni affette da artrosi sono da

    evitare.

    Tirt-

    tavia,

    plausibile

    che.una

    limitata

    e attenta som-

    ministrazione

    della diatermia.

    esclusivamente

    nel-

    le fasi croniche

    e

    non flogistictildtt%iiiilis-

    6

    favo rire-if

    tr6m deie rticlazioni

    de

    gene

    -

    rate.

    tr

    ,

    34

  • 7/24/2019 3. TERMOTERAPIA.pdf

    13/32

    Trmnorrupn

    3

    sti-

    flo-

    co-

    dia-

    di

    con

    del-

    al-

    mi-

    el-

    il

    fu-

    al-

    nel

    CONTROINDICMIONI

    Pesgnakeriadiac-l"ploJ9$

    ?Qtr_stre-he,

    altd

    ap-

    e={gc-ch

    -e,l_et q-oni

    ci

    Gli app are cchi

    el ettronici

    n e

    -

    cessariamente

    utiltzzati

    dal

    paziente

    escludono il

    trattamento.

    Si ricorda

    che

    questi

    dispositivi pos-

    sono

    esser

    influenzati

    da

    un

    generatore

    a

    onde

    corte anche nel raggio

    di due metri.

    Gravidanza.

    -

    un'altra controindicazione

    as-

    soluta

    all'uso

    della diatermia,

    sia

    per

    il

    pericolo

    di

    favorire

    emorragie placentari,

    sia

    per

    non

    esporre

    il

    feto

    agli

    effetti

    dei

    campi

    magnetici,

    che

    a livel-

    1o genetico

    non

    sono ancora

    stati suffcientemen-

    te chiariti.

    Cartilagini

    in accrescimento.

    -

    Pur

    non

    essen-

    do

    stato

    accertato

    che

    la diatermia

    HF

    causi

    dan-

    ni

    agli

    individui

    in

    accrescimento,

    buona norma

    evitare

    l'esposizione

    delle

    cartilagini

    fertili.

    Diatesi

    emorragica.

    -

    Le

    onde corte possono

    far

    precipitare

    una

    condizione

    emorragica

    latente.

    Per

    Io

    stesso motivo,

    si

    sconsiglia I'applicazione

    diret-

    ta delle

    onde

    corte

    all'addome

    durante

    tf

    mestruo

    o in

    presenza

    di

    ulcere

    gastroduodenqli.

    Il discorso

    valido

    anche

    per

    le

    altre condizioni

    patologiche

    comportanti

    rischi

    di

    emorragie.

    Corpi metallici.

    -

    In presenza

    di

    chiodi, di

    sin-

    1es

    e di

    protesi

    metailEll?i*imia

    pu

    caua-

    re iiiiiilintin

    per

    eccessivo

    riscaldamento

    dei

    materiali

    ad alta cnduzione

    elettrica.

    Protesi

    in

    polietilene.

    -

    Molte protesi articola-

    ri

    contengono

    componenti in

    polietilene

    poten-

    zialmente

    danneggiabili

    dalf incremento

    di tem-

    peratura.

    Il

    danno

    pu

    essere

    accentuato dalia pre-

    senza

    di

    parti

    metalliche

    che, riscaldandosi,

    dena-

    turano

    il

    polietilene,

    rendendo

    pi

    breve la

    "vita"

    di

    questo

    prezioso

    materiale.

    Neoplasie

    maligne.

    -

    Si sconsiglia

    l'uso delle

    onde

    corte

    in presenza

    di tali

    patologie,

    in

    quan-

    to

    I'incremento

    ematico,

    conseguente

    al riscalda-

    mento

    endogeno,

    pu

    diffondere

    le cellule

    neopla-

    stiche tramite

    il torrente

    circolatorio.

    Terapie

    radianti.

    -

    La

    Roentgen

    terapia

    dimi-

    nuisce

    la

    reattivit

    dei tessuti,

    che

    potrebbero

    ri-

    cevere

    danni dall'incremento

    termico

    indotto

    dal-

    le

    onde corte.

    PERICOLI

    Ustione.

    -

    il

    pericolo

    pi

    concreto

    che

    puo

    derivare

    da un so inappropriato,

    incauto

    o ecces-

    sil"?iL-nd

    Crte.

    Lustione

    da

    onde corte

    appare

    a

    livello

    cutaneo

    come

    una

    ?ona

    biancastra

    circondata

    da

    un

    alone

    rosso.

    =-

    Lustione

    di

    strutture

    profonde

    rara,

    ma pos-

    sibile;

    in

    genere

    favorita

    dalla presenza

    di corpi

    metallici

    in

    seno a

    strutture

    ossee

    ed di

    difficile

    individuazione.

    I

    corpi metallici

    che favoriscono

    l'ustione

    sono

    quelli

    di

    forma

    allungata con

    un'estremit appuntita. Oggetti

    aventi

    forma

    ap-

    puntita

    di

    uso

    comune possono

    essere le

    chiavi,

    le

    aste

    degli

    occhiali

    (se

    di metallo

    o con

    anima me-

    tallica), gli

    orecchini

    appuntiti,

    ecc.

    Per

    causare I'ustione

    l'asse

    longitudinale

    del-

    l'oggetto

    metallico

    deve

    essere disposto

    secondo

    le

    linee

    di forza

    del

    campo

    elettromagnetico;

    non

    de-

    ve

    dunque

    stupire

    se spesso

    l'ustione

    non

    awiene,

    pur

    in

    presenza

    di

    oggetti

    simili.

    Le

    otturazioni

    dentarie,

    avendo

    una forma rotondeggiante,

    non

    costituiscono

    di norma

    un

    problema;

    al contrario,

    la

    presenza

    di ferule

    dentarie,

    di

    forma

    allungata

    e

    sottile, sono

    un

    potenziale pericolo.

    I

    contraccet-

    tivi

    uterini

    sono considerati pericolosi,

    anche

    se

    alcuni

    autori li

    considerano

    sicuri

    (Nielson,

    1979).

    Vertigine.

    -

    un fenomeno

    occasionale,

    non

    sempre

    imputabile

    alla terapia

    con onde

    corte.

    Si

    ritiene

    che

    la

    diatermia

    possa

    alterare I'omeostasi

    dei

    canali

    semicircolari

    dell'orecchio,

    con

    produ-

    zione

    di

    vertigini,

    comunque

    sempre

    transitorie.

    Il

    trattamento

    del

    capo,

    come nel

    caso

    di

    ma-

    stoiditi

    o

    sinusiti,

    la

    causa

    pi

    frequente

    dell'in-

    sorgenza

    della vertigine

    da

    onde corte.

    35

  • 7/24/2019 3. TERMOTERAPIA.pdf

    14/32

    DIATERMIA

    CON

    MICRO.ONDE

    (RADAR

    TERAPTA)

    La

    termoterapia

    con micro-onde

    o radar

    tera-

    pia

    ha

    rappresentato

    ""

    piio

    in

    avanti

    rispetto

    al-

    le

    terapie

    con

    onde

    corte;

    essa

    utilizza

    orrd.

    h"r-

    tziane

    della

    banda

    ultra

    High

    Frequency

    (UHF),

    con

    lunghezza

    d'onda

    dell'ordine

    dei

    centimetri.

    Il

    nome

    radar

    stata

    una

    felice

    idea

    pubblicita_

    ria

    che

    ha

    sfruttato

    la

    notoriet

    di queste

    onde

    im_

    piegate

    anche

    dai

    sistemi

    radar.

    La frequenza

    riservata

    alla

    Fisioterapia

    di

    2.45

    GHz

    con

    ), pari

    a

    12,24

    cz.

    euesta

    radiazione

    possiede

    una penetranza

    minore

    rispetto

    alle

    on-

    de

    corte,

    ma

    risulta

    molto

    pir

    maneggevole

    di

    questa,

    evocando

    effetti

    terapeutici

    complessiva_

    mente

    simili.

    Attualmente,

    laradar

    terapii

    la

    ter_

    moterapia

    endogena

    pi

    diffusa

    nel

    mondo.

    GENERATORI

    DI

    MICRO-ONDE

    Le

    onde

    elettromagnetiche

    UHF

    utilizzate

    in

    Fi_

    sioterapia

    vengono

    generate

    da

    un

    dispositivo

    elet_

    tronico

    detto

    "magnetron".

    Le

    onde

    prodotte

    ven-

    gono

    immesse

    in

    un

    cayo

    coassiale

    che

    le

    convoglia

    a

    un'antenna;

    questa

    alloggiata

    in

    tn

    riflettore,

    di

    varia

    foggia.

    Lantenna

    con

    il

    riflettore

    costituisco-

    nol'erogatore,

    cio

    lo

    strumento

    che

    viene

    posto

    in

    vicinanza

    della

    regione

    corporea

    da

    trattare.

    A

    differenza

    di ci

    che

    awiene

    nella

    Marconi

    terapia,

    nella

    radar

    terapia

    il

    paziente

    non

    mai

    parte

    del

    circuito

    elettrico,

    ma

    subisce

    il

    riscalda-

    mento

    per

    irraggiamento

    diretto,

    come

    gi

    visto

    a

    proposito

    della

    terapia

    esogena.

    La

    frequenza

    della radar terapia

    intermediatra quella

    dei

    raggi

    infrarossi

    e quella

    delle

    onde

    della

    Marconi

    terapia

    (HF);

    infatti,

    presenta

    carat_

    teristiche

    fisiche

    intermedie.

    per

    esempio,le

    onde

    UHF

    hanno

    un'ottima

    trasmissibilit

    nell'etere

    co-

    me

    le

    onde

    HF;

    tuttavia,

    sono

    soggette

    anche

    a

    no-

    tevoli

    fenomeni

    di

    riflessione

    e rifrazione

    come

    i

    raggi

    infrarossi,

    che

    si

    comportano

    secondo

    le

    leg-

    gi

    dell'ottica.

    EFFETTI

    BIOLOGICI

    DELLE

    MICRO-ONDE

    Leffetto

    prevalente

    di

    questa

    radio

    frequenza

    nei

    tessuti

    irradiati

    il riscaldamento.

    Non

    sono

    noti,

    invece,

    gli

    eventuali

    effetti

    magneto-mecca-

    nici.

    La penetranza

    nel

    corpo

    umano

    di

    3 cm

    cir-

    ca

    sotto

    la

    cute;

    infatti

    questa

    radiazione

    viene

    rapidamente

    assorbita

    dai

    tessuti

    ad

    alto

    conte_

    nuto

    acquoso,

    come

    il

    muscolo.

    Il

    tessuto

    adipo_

    so

    invece

    meno

    sensibile

    al

    riscaldamento

    di_

    retto

    da parte

    delle

    microonde.

    In

    questa

    manie_

    ra

    viene

    superato

    il problema

    del riscaldamento

    eccessivo

    del

    grasso

    sottocutaneo,

    tipico

    della

    te_

    rapia

    a

    onde

    corte

    erogata

    in

    modalit

    capacjta_

    tiva.

    EFFETTI

    LOCALI

    Vasodilatazione.

    -

    generalmente

    limitata

    al_

    l'organo

    bersaglio

    delfa

    r

    adiazione,

    essendo

    la par

    _

    tecipazione

    generale

    dell'organismo

    molto

    pitr

    ti_

    mitata

    rispetto

    a

    quella

    delle

    onde

    corte.

    Analgesia.

    -

    Come

    altre

    termoterapie,

    anche

    la

    radar

    terapia

    in

    grado

    di

    elevare

    la

    soglia

    del

    do_

    lore nelle

    regioni

    corporee

    piir

    superficiali

    dove,

    d'altronde,

    si trova

    la

    maggior

    parte

    dei

    nocicet-

    tori

    dell'organismo.

    EFFETTIGENERALI

    La sudorazione

    abnorme

    e

    I'ipotensione

    sono

    reazioni

    assai

    rare

    e

    certamente

    di

    minore

    entit

    rispetto

    a

    quelle

    espresse

    sia

    dalla

    radiazione

    in_

    frarossa

    che

    dalla

    Marconi

    terapia.

    PARAMETRI

    E

    MODALITA

    DI

    TRATTAMENTO

    La potenza

    d'emissione

    delle

    apparecchiature

    assai

    varia,

    in genere

    compresa

    tra

    200

    W

    e

    250

    W

    all'uscita,

    in

    modalit

    continua.

    Sono

    poi

    disponibili

    dispositivi

    che

    erogano

    le

    micro-n_

    de

    in

    modalit

    pulsata,

    con potenze

    in

    uscita

    molto

    pii

    elevate,

    fino

    a

    1500

    W La

    modalit

    pulsata

    stata

    ideata

    per

    consentire

    una

    miglio-

    re

    dissipazione

    del

    calore

    indotto;

    il

    duty

    iycte

    pu variare da

    70o/o

    a

    90o/o.

    Lerogatore

    va

    posizionato

    a

    una

    distanza

    di l0-

    1

    1

  • 7/24/2019 3. TERMOTERAPIA.pdf

    15/32

    Trwtorrnapn

    cir-

    di-

    li-

    la

    in-

    20

    cm, ricordando che il raddoppio

    della

    distanza

    riduce di 4 volte

    f

    intensit

    della radiazione.

    La presenza

    di

    un

    unico erogatore rende la mo-

    dalit

    di

    applicazione della

    diatermia

    a microon-

    de

    assai semplice.

    Tirttavia, al fine

    di ridurre

    i fe-

    nomeni di riflessione a cui

    queste

    onde

    possono

    incorrere,

    bene

    aver

    cura

    di

    disporre la superfi-

    cie dell'erogatore

    quanto

    pi

    possibile parallela

    al-

    la regione

    da

    trattare.

    E

    buona

    norma)

    poi,

    rimuo-

    vere i

    vestiti,

    per

    evitare

    di incorrere in

    situazioni

    di iperconducibilit

    (eccesso

    di

    sudore,

    presenza

    di oggetti metallici,

    ecc.), come gi visto

    a

    propo-

    sito delle onde

    corte.

    Il

    generatore richiede

    un tempo

    di

    "riscalda-

    mento" per

    raggiungere

    la

    massima

    efficienza,per

    cui opportuno

    esporre

    il

    paziente

    solo

    dopo al-

    cuni minuti

    di

    accensione dell'apparecchio.

    Gli erogatori sono di norma circolari,

    di diame-

    tro

    15-20

    cm; tuttavia,

    esistono

    in

    commercio ero-

    &--*-*.'-----;m

    Fig.

    3.8

    Ar

    B

    -

    0

    Rodor

    teropio

    con

    erogotore

    circolore clossico;

    B)

    oltri

    ti-

    pi

    di erogotori di Rodor turopio.

    gatori

    assai

    piir

    grandi

    e

    piir

    piccoli.

    Quest'ultimi

    hanno

    spesso una foggia adeguata

    allo scopo di

    trattare regioni

    molto Iocalizzate

    (Fig.

    3.8

    A e B).

    II

    trattamento deve

    essere erogato

    per

    un tem-

    po non

    superiore a

    15-20

    minuti in modalit

    con-

    tinua; in

    modalit

    pulsata,

    la

    durata

    pu

    essere

    maggiore (20-30

    minuti).

    I

    N

    DICAZION

    I

    TER/APEI.,ITICHE

    Le alterazioni

    circolatoriepossono

    beneficiare

    ti

    un trattamento

    con

    microonde, ma

    la terapia

    non

    appare

    la

    pi

    indicata

    per

    questo

    scopo.

    Alterazioni

    traumatiche.

    -

    Le onde

    centimetri-

    che si

    prestano

    molto

    bene al

    trattamento

    dei

    traumi

    con

    ematomi o

    edemi

    localizzat, specie

    nelle

    fasi sub-acuta

    e cronica.

    Esse inducono. in-

    fatti, un buon aumento

    della

    circolazione

    locale,

    promuovendo

    Ia

    rimozione

    di

    materiali necrotici

    e

    favorendo la

    riattivazione

    metabolica.

    Infezioni.

    -

    La

    limitata

    penetranza

    rende Ia ra-

    dar

    terapia

    assai

    adatta al

    trattamento

    delle infe-

    zioni

    della cute

    (ascessi,

    acne, pustole,

    ecc.),

    in

    condizioni di scwezza

    molto

    maggiori rispetto

    al-

    la

    diatermia

    con onde metriche.

    Artrosi.

    -

    Come

    le

    altre

    termoterapie, la

    radar

    terapia

    trova

    indicazione

    nelle fasi croniche

    del-

    I'artrosi;

    tuttavia,

    appare

    meglio tollerata

    sia

    della

    Marconi terapia,

    che

    dei raggi infrarossi.

    CONTROINDICAZIONI

    Le controindicazioni

    sono

    simili a

    quelle

    delle

    altre

    metodiche diatermiche:

    presenza

    di

    disposi-

    tivi elettronici

    endocorporei

    (pacemaker,

    protesi

    uditive, ecc.); stato

    di

    gravidanza;

    vicinanza

    di car-

    tilagini fertili,

    neoplasie, TBC

    ecc.

    PERICOLI

    Lustione

    rimane sempre

    una

    possibile

    compli-

    canza in

    caso

    di inappropriato

    uso della strumen-

    tazione.

    Rispetto

    alla

    Marconi

    terapia,

    il

    pericolo

    dovuto

    alla vicinanza

    di mezzi

    metallici appare

    meno consistente, a meno

    che

    quest'ultimi

    non

    siano

    collocati

    nella regione

    direttamente esposta

    alle

    microonde.

    Pi reale appare il pericolo

    di

    indurre

    cataratta

    oculare

    e sterilit

    da lesione dei

    testicoli;

    bene

    dunque

    proteggere queste

    parti in maniera idonea

    (occhiali

    a

    gabbia)

    o,

    meglio

    ancora, evitare di

    ir-

    radiare

    Ie

    zone

    in

    questione.

    ,

    *g*

  • 7/24/2019 3. TERMOTERAPIA.pdf

    16/32

    I PERTERMIA

    COMPUTE

    RIZ

    ZATA

    E

    TE

    RMOSTAT

    TZZAT

    A

    (

    |

    CT)

    Lipertermia

    una

    delle

    applicazioni

    pi

    recen-

    ti

    delle

    onde

    radio

    e si

    basa

    sull'esperien

    za

    acqui-

    sita

    mediante

    la

    diatermia

    a

    onde

    corte

    e

    micro_

    onde;

    tuttavia,

    si

    discosta

    nettamente

    da queste

    per

    qualit

    e

    precisione.

    L ipertermia

    mira,

    infatt,

    a

    indurre

    un preciso

    e

    costante

    aumento

    di

    tempe_

    ratura

    in

    una

    regione

    corporea

    ben

    definita;

    a

    que_

    sto

    fine

    vengono

    utihzzate

    raffinate

    tecniche

    dier_

    mo

    statizzazione

    e

    computer

    izzazio

    ne.

    L

    ipertermia

    computerizzata

    e

    termos

    tatizzata

    (ICT)

    nasce

    come

    terapia

    oncologica;

    infatti,

    mol_

    ti

    tessuti

    neoplastici

    presentano

    una

    tolleranza

    al_

    l'incremento

    termico

    inferiore

    a quella

    dei

    tessuti

    sani.

    Le

    associazioni

    dell'ipertermia

    con

    altre

    terapie

    antineoplastiche

    sono

    molteplici;

    ricordiamo:

    la

    combinazione

    con

    la

    radioterpia,

    che

    consente

    di

    utilizzare

    dosi

    radianti

    inferiori

    rispetto

    agli

    sche_

    mi

    classici;

    I'associazione

    con la

    chemioterapia,

    mediante

    la

    quale

    i farmaci

    divengono

    pir

    attivi

    e

    selettivi sulla

    massa

    tumorale; infine,

    l,ssociazio-

    ne

    di

    ipertermia,

    chemioterapia

    e

    terapia

    radian_

    te,

    che fornisce

    un'arnpia

    possibilit

    di percorsi

    te-

    rapeutici,

    tutt'ora

    oggetto

    di

    studio.

    Dopo

    I'Oncologia,

    altre

    branche

    della

    Medici-

    na

    si

    sono

    aperte

    all'ipertermia.

    In

    Urologia

    I'ipertermia

    utilizzata

    in

    diverse

    patologie,

    per

    esempio

    per

    l'ipertrofia

    prostatica.

    --

    In

    Ginecologia

    si

    atilizza

    l'ipertermia

    per

    l'asportazione

    dell'endometrio

    e nel

    trattamento

    delle

    menorragie

    di

    difficile

    gestione.

    Pi

    recentemente,

    l'ipertermia

    ha

    fatto

    il

    suo

    in_

    gresso

    in

    Fisioterapia,

    ottenendo

    in

    breve

    una

    lar_

    ga

    applicazione

    nel

    trattamento

    di molte

    malattie

    dell'apparato

    muscolo-scheletrico.

    EFFETTI

    BIOLOGICI

    DELTIPERTERMIA

    tutilizzo

    dell'ipertermia

    in

    patologie

    tanto

    complesse

    e

    varie

    ha

    indotto

    un

    serio

    approfondi-

    mento

    sugli

    effetti

    biologici

    del

    calore.

    Da

    molto

    tempo

    noto

    che il

    valore

    della

    tem_

    peratura

    assoluta

    indotta

    da

    una

    fonte

    calorica

    inun

    organismo

    un parametro

    determinante

    per

    l'attivit

    metabolica

    di

    quest'ultimo.

    Nel

    corpo

    umano,

    che

    ha

    una regolazione

    termica.o-pr.ru

    tra

    36"C

    e 37"C,I'induzione

    di

    temperature

    oltre

    i

    4I-42"C

    sono

    citolesive

    per

    diversi

    tessuti.

    Tirttavia,

    durante

    un

    processo

    di

    riscaldamento

    forzato

    di

    un

    organismo

    altre

    variabili

    devono

    es_

    sere

    considerate

    con

    attenzione;

    tra

    queste:

    -

    la

    rapidit

    con

    cui

    si

    determinato

    I'incremen_

    to termico;

    il

    tempo

    durante

    il

    quale viene

    mantenuto

    co_

    stante

    un

    determinato

    valore

    termico:

    il

    volume

    trattato:

    il

    tipo

    di

    tessuto,

    che

    pu

    essere

    pir

    o

    meno

    ter_

    mosensibile

    e

    diversamente

    vascolar

    izzato:

    il

    riscaldamento

    delTe

    regioni

    circostanti.

    CICLO

    IPERTERMICO

    Per

    meglio

    comprendere

    i

    fenomeni

    relativi

    al_

    I'incremento

    della

    temperatura,

    si

    suole

    suddivi_

    dere

    in

    tre periodi

    il

    ciclo

    ipertermico.

    1o

    periodo, incremento termico.

    -

    La tempera_

    tura

    sale

    fino

    a

    raggiungere

    il

    valore

    voluto;

    la

    ve_

    locit

    di

    incremento

    termico

    dipende

    essenzial-

    mente

    dalla potenza

    della

    rorg.n"

    termica

    e

    dal-

    la

    reazione

    vasomotoria

    del

    tessuto,

    che

    tender

    a

    dissipare

    il

    calore

    soprattutto

    mediante

    meccani-

    smi

    convettivi,

    cio

    incrementando

    la

    propria

    cir_

    colazione

    sanguigna.

    Inizialmente,

    si assiste

    a

    una

    progressiva

    dilata_

    zione

    arteriolare

    e

    capillare,

    indotta

    dai

    termore_

    cettori

    di

    cui

    dotato

    il

    tessuto

    sottoposto

    al ri_

    scaldamento. Contemporaneamente,

    l;organismo

    elabora

    strategie

    pi

    complesse,

    che

    coinvolgono

    anche

    meccanismi

    neurologici

    centrali:

    la

    vasodi_

    latazione

    e la

    sudorazione

    divengono

    progressiva_

    mente

    pi

    evidenti

    con

    il

    passare

    del

    tempo.

    Da

    37"C

    a

    40"C

    si

    assiste

    a

    un

    progressivo

    in_

    cremento

    di tutte

    le

    reazioni

    metaboliche:

    aumen_

    tano

    gli

    scambi

    gassosi

    tra

    il

    sangue

    e

    i

    tessuti;

    i

    prodotti

    catabolici

    vengono

    drenati

    pi

    rapida_

    mente;

    aumenta

    la

    diapedesi

    di granulociti,

    ma_

    crofagi

    e di

    altre

    cellule

    coinvolte

    nei

    processi

    flo_

    gistici

    e

    riparativi.

    Le

    cellule

    senescenti

    o

    ipofunzionanti

    subisco_

    ,

    38

  • 7/24/2019 3. TERMOTERAPIA.pdf

    17/32

    es-

    co-

    al-

    a

    i

    no precocemente

    l'incremento termico

    come

    un

    danno, essendo

    meno

    efficienti a

    resistere

    all'in-

    sulto termico

    rispetto

    a

    quelle

    sane;

    questo

    feno-

    meno

    detto

    "cell

    killing" e

    favorisce

    il ricambio

    cellulare.

    Tra

    4loC

    e 45"C

    un trattamento

    non

    superiore

    a

    trenta

    minuti

    causa

    lesioni

    cellulari

    complessi-

    vamente

    reversibili.

    Tuttavia,

    anche

    un

    incremen-

    to termico

    attorno

    a

    4I-42"C,

    se

    protratto

    per

    un

    tempo

    superiore

    a trenta

    minuti,

    porta a

    un

    bloc-

    co

    progressivo

    e irreversibile

    della circolazione,

    con

    fenomeni

    catabolici

    di entit

    proporzional-

    mente crescente.

    Se

    I'incremento termico

    supera

    la

    soglia

    di

    45"C, si determinano

    nei tessuti

    franche reazioni

    cataboliche,

    quali

    denaturazioni

    proteiche ed en-

    zimatiche,

    che conducono

    alla

    necrosi cellulare.

    2o

    periodo,

    fase

    di

    stabilizzazione

    termica.

    -

    Ijincremento

    termico raggiunto nel

    1o

    periodo vie-

    ne mantenuto

    costante

    mediante i sistemi

    di ter-

    mostatizzazione

    dell'apparecchio,

    che

    fornisce

    l'energia

    necessaria a

    compensare

    I'azione

    di dissi-

    pazione calorica

    da

    parte dell'organismo.

    La

    perfu-

    sione ematica

    nei tessuti

    si stabilizza

    e i fenomeni

    anabolici aumentano

    fino

    a

    un livello

    massimale.

    La durata

    di

    questo periodo

    assai

    variabile

    in

    funzione

    dei

    parametri

    prescelti,

    specie

    della

    tem-

    peratura

    indotta

    nell'organo

    bersaglio.

    3o

    periodo, decremento

    termico.

    -

    Terminata

    I'erogazione

    di

    calore,

    i

    meccanismi

    fisiologici

    len-

    tamente

    riprendono

    il

    controllo

    della situazione

    e

    riportano

    la

    temperatura

    verso

    i

    limiti basali.

    interessante

    notare

    che spesso

    permane

    per

    alcune

    ore un

    incremento

    termico

    sistemico

    di cir-

    ca

    0,5oC. Si

    ritiene

    probabile

    che

    il

    protrarsi

    di

    questa

    situazione

    ipertermica

    sia

    l'espressione

    del-

    I'accelerazione

    che

    ha subito

    il

    metabolismo

    orga-

    nico

    e che

    questi necessiti di un

    determinato

    tem-

    po

    per

    tornare

    ai

    livelli

    normali.

    TERMOTOLLERANZA

    Un altro

    aspetto interessante

    la produzione,

    da

    parte

    dei

    tessuti

    esposti

    a

    ipertermia,

    di

    nuove

    proteine

    dette

    "heat

    shock

    proteins", che

    rendono

    le

    cellule

    pi

    resistenti

    al calore

    per un certo

    pe-

    riodo

    di tempo

    dopo

    I'esposizione

    (da

    due

    a cin-

    que giorni).

    Il fenomeno

    detto

    termotolleranza

    ed

    un

    fattore da considerare

    attentamente

    nella

    programmazione

    di un

    ciclo

    terapeutico;

    infatti,

    Ia termotolleranza

    si

    esprime

    anche

    con

    una

    scar-

    sa

    reattivit

    a una

    nuova

    stimolazione

    termica

    rav-

    T*norcwne"t&-

    vicinata

    nel tempo. Per

    questo motivo

    in

    Oncolo-

    gia

    l'ipertermia

    viene

    erogata

    con

    una

    cadenza

    non inferiore

    alle

    quarantotto ore.

    In

    Fisioterapia,

    ove

    i

    protocolli

    sono

    meno

    rigidi,

    pu

    essere

    tol-

    lerato anche

    un

    intervallo

    di 24 ore.

    EFFETTI

    DEL

    CALORE SUI

    PRINCIPALI

    TESSUTI

    DELTAPPARATO

    LOCOMOTORE

    Tessuto

    muscolare.

    -

    Il

    tessuto

    muscolare

    ric-

    camente vascolarizzato

    e ripnd

    ipidamente

    a

    Ee4"

    qrltul:ryt.3qlu

    jlg-'1i:"tando

    il p

    ro-

    pno volume

    ematlco.

    vrene

    cosl

    lavonto lo scam-

    ,bjo-

    metabolico

    tra

    le cellule

    e

    il

    circolo,

    con

    rimo-

    zione dei

    prodotti

    catabolici, di

    cui l'acido lattico

    il pi

    conosciuto.

    Viene

    poi favorito l'apporto

    di

    b,rgge*"tirr

    gc,nerale

    l'attivit

    aerobica,

    con

    mi-

    gliori

    prestazoni funzionali

    complessive.

    -

    noto che

    il calore

    favorisce

    il

    rilasciamento

    nUigq@cquestofenrdriciT6ilisuuna

    serie

    di

    reazioni.

    Innanzitutto,

    il

    migliore

    metabolismo

    aerobico

    riduce

    la

    fatica e la tendenza

    al blocco

    funzionale.

    Il

    calore

    agisce

    poi

    sulla

    regolazione

    del tono,

    influenzando

    l'attivit

    di scarica di

    diversi neuro-

    recettori

    periferici; tra

    questi,

    gli

    organi

    muscolo-

    tendinei

    del

    Golgi,

    la cui attivit

    viene

    incremen-

    tata dal calore;

    al contrario,

    i

    fusi neuromuscola-

    ri rispondono

    al calore

    riducendo

    la

    propria atti-

    vit.

    Infine,

    il

    tessuto connettivale

    che

    raggruppa le

    fibre muscolari,

    sotto

    I'ef[etto

    del

    calore

    incremen-

    ta il

    proprio

    modulo

    elastico.

    Tessuto

    tendineo.

    -

    I

    te

    nd*qu,

    i

    Le

    gaqrsnt-i-

    e

    le

    capsule

    articolari

    sono

    costituiti

    da una

    notevole

    picentual di

    iollug"tt..

    I1

    calore

    moderato

    indu-

    ce

    contenute

    deformazioni

    plastiche all'interno

    di

    queste

    strutture,

    che

    divengono

    complessivamen-

    te pi

    estensibili.

    Il calore

    pare

    agire

    a livello

    dei

    legami chimici

    esistenti tra

    le

    proteine

    delle

    fibre

    collagene

    ed elastiche.

    Queste

    modificazioni

    sono reversibili

    con

    il ri-

    torno

    della temperatura

    ai

    valori fisiologici;

    per

    questo

    importante

    utlizzare

    l'aumentata com-

    pliance

    di

    queste

    strutture

    nell'ambito

    di

    un

    per-

    corso

    fisio-chinesiterapico.

    Per

    ottenere dunque

    un allungamento

    stabile

    degli apparati

    legamen-

    tosi

    e tendinei

    patologicamente

    retratti,

    oppor-

    tuno,

    dopo

    una seduta

    di

    ipertermia,

    dare seguito

    a un

    programma adeguato

    di

    chinesiterapia.

    Tessuto osseo.

    -

    Gli


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