REGIONE MOLISE IL PRESIDENTE DELLA REGIONE MOLISE COMMISSARIO DELEGATO
(Legge del 27 Dicembre 2002 n.286)
Decreto n. 76 del 3 agosto 2005 Protocollo di Progettazione per la Realizzazione degli Interventi di Ricostruzione
Post-Sisma sugli Edifici Privati
Approvazione “Protocollo di Progettazione per gli Interventi su Immobili Privati per la Ricostruzione Post-Sisma redatti in attuazione della Direttiva Tecnica del C.T.S.
approvata con Decreto Commissariale n. 35/2005”
Decreto n.10 del 25 gennaio 2006 PARTE I – EDIFICI IN MURATURA
Decreto n.70 del 20 marzo 2006
PARTE I – EDIFICI IN CEMENTO ARMATO
INDICAZIONI PER LA INDIVIDUAZIONE DEGLI EDIFICI
ALL’INTERNO DI UN AGGREGATO EDILIZIO
ALLEGATO
3E
Marzo 2006 I documenti del protocollo di progettazione sono disponibili sul sito della Regione Molise www.regione.molise.it/sis nelle sezioni notizie ed eventi e ricostruzione.
Documento a cura di : Ing. Claudio Pasquale Ing. Alberto Lemme Redatto da : Ing. Giandomenico Cifani – CNR-ITC – L’Aquila Ing. Antonio Martinelli – CNR-ITC – L’Aquila Ing. Alberto Lemme - collaboratore CNR-ITC – L’Aquila Ing. Carmenzo Mozzi – collaboratore CNR – ITC – L’Aquila Arch. Annarita Pazzariello – collaboratore CNR-ITC – L’Aquila Supervisione scientifica Regione Molise - Comitato Tecnico Scientifico – D.C. n.19 del 12.6.2003
Allegato 3E INDICAZIONI PER LA INDIVIDUAZIONE DEGLI EDIFICI ALL’INTERNO
DI UN AGGREGATO Edilizio
PROTOCOLLO UNICO DI VERIFICA PROGETTO PRELIMINARE SEMPLIFICATO – PERIZIA DI STIMA
DECRETO DEL COMMISSARIO DELEGATO N.01/2003
4 INDIVIDUAZIONE DEL SOTTOPROGETTO
4.1 – Omogeneità sostanziale di tipologia strutturale, materiale, epoca di costruzione o di eventuale intervento strutturale pregresso
Si No
4.2 – Continuità delle strutture portanti e sostanziale omogeneità delle quote degli orizzontamenti
Si No
4.3 – Compattezza delle sagome sia in pianta che in elevazione
Si No
4.4 – Sviluppo sull’intera altezza Si No 4.5 - Altro (specificare)
Si No
Condizioni che
influenzano la individuazione del SP
Elementi che influenzano la condizione
1 Omogeneità sostanziale di tipologia strutturale
− Tipologia strutture verticali − Tipologia strutture orizzontali − Organizzazione del sistema strutturale
2 Epoca di costruzione − Individuazione dell’epoca di costruzione parziale o totale dei singoli edifici
3 Epoca di eventuale intervento strutturale pregresso
− Individuazione dell’epoca di esecuzione degli interventi di consolidamento e/o ristrutturazione parziale o totale dei singoli edifici.
4 Continuità delle strutture portanti
− Ammorsamento pareti verticali − Organizzazione del sistema resistente − Analisi delle fasi di accrescimento − Individuazione di possibili giunti virtuali e
possibili a seguito di danno sismico 5 Sostanziale omogeneità delle
quote degli orizzontamenti − Altezza interpiano − Solai sfalsati
6 Compattezza delle sagome in pianta – regolarità
− Regolarità in pianta (analisi delle forme in pianta e regolarità GNDT II livello)
7 Compattezza delle sagome in elevazione
− Regolarità in elevazione − Restringimenti in elevazione
8 Sviluppo sull’intera altezza − Piano debole al piano terra e ai livelli superiori
− Murature in falso − ……….
9 altro −
1 - Individuazione dell’aggregato strutturale e dell’edificio Nell’ambito delle procedure definite dal Manuale per la gestione dell’attività tecnica nei COM per la conduzione di tali campagne di rilevamento, la predisposizione del cosiddetto CATASTO AGGREGATI EDIFICI è uno strumento fondamentale, ancora oggi notevolmente sottovalutato. Questo strumento, per altro, assolutamente indispensabile in fase di emergenza e di ricostruzione, è sicuramente utile anche “in tempo di pace”, in relazione alle attività di prevenzione e più in particolare di preparazione all’emergenza, anche perché queste tre fasi sono strettamente legate tra loro e non possono, o non dovrebbero, essere viste in maniera a se stante
• Nella sua definizione più ampia il catasto aggregati edifici consiste nella individuazione, su base cartografica, di tutti gli aggregati strutturali e dei relativi edifici presenti sul territorio nell’ambito del sistema insediativo territoriale e del sistema insediativo urbano, distinguendo inoltre alcune tipologie fondamentali:
• a) edilizia corrente • b) edifici strategici e speciali • c) edifici di interesse storico-architettonico (in particolare gli edifici di culto) • d) edifici industriali
il “catasto”, per altro, nella stessa logica degli edifici potrebbe riguardare anche le life-lines, le zone in potenziale dissesto, etc.
• Per aggregato strutturale si intende un insieme di uno o più edifici tra loro collegati strutturalmente e in genere coincidenti con un isolato. Vanno considerati aggregati a sé stanti anche quelli collegati in maniera “debole”.
L'edificio può essere cosi caratterizzato: - per gli organismi isolati, l'intero complesso esteso in altezza dalle fondazioni alla copertura e planimetricamente individuato dalle chiusure verticali, comprendente le eventuali parti in aggetto; qualora l'edificio isolato fosse strutturalmente suddiviso in più parti da giunti verticali, di ampiezza non inferiore a quella prescritta per i giunti sismici, si può considerare ogni singola parte come edificio; pertanto l'edificio viene in tali casi definito come unità urbanisticamente isolata o strutturalmente isolata con giunti sismici; - se si può identificare un organismo dotato di caratteri di unitarietà come tipologia ed epoca di costruzione, continuità delle chiusure verticali ed omogeneità delle quote degli orizzontamenti, può essere considerato edificio un corpo di fabbrica planimetricamente aggregato, a condizione che vengano opportunamente valutate le interazioni con i corpi contermini. Per tali situazioni la porzione da esaminare viene definita, oltre che dalle pareti di chiusura verticale libere, da sezioni verticali passanti per le mezzerie dei vani adiacenti alle pareti di chiusura verticale di confine.
Individuazione aggregati strutturali nell’ambito della planimetria catastale. Per aggregato strutturale si intende un insieme di uno (caso C) o più edifici tra loro collegati strutturalmente, in genere coincidente con un isolato. Vanno considerati a sé stanti anche aggregati con collegamenti “deboli” (caso Aggregati 10 e 20).
SCHEDA DI 1° LIVELLO DI RILEVAMENTO DANNO, PRONTO INTERVENTO E AGIBILITÀ
PER EDIFICI ORDINARI NELL’EMERGENZA POST-SISMICA(AeDES 02/2000)
SEZIONE 1 Identificazione edificio
Provincia: _____________________________________ Rilevatore|__|__|__| Scheda|__|__|__|__| Data __|____|____|__|
Comune: _____________________________________ Istat Reg. Istat Prov. Istat Comune N° aggregato N° edificio
Frazione: _____________________________________ |__|__| |__|__|__| |__|__|__| |__|__|__|__|__||__|__|__|__|__|Indirizzo1 via
2 corso3 vicolo4 piazza5 località
|__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|
|__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|
Num. civico |__|__|__|__|
Posizione edificio
1 Isolato
2 Interno
3 D’estremità
4 D’angolo
Altri codiciIstat
Rif. in carta
DatiCatastali:
Codice di Località |__|__|__|__|__|Sezione di censimento |__|__|__|N° carta |__|__|__|__|__|__|Foglio |__|__|__| Mappale |__|__|__|Particelle |__|__|__|__| |__|__|__|__|
Denominazioneedificio o proprietario |__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|_
_|
Codice Uso|S| | |
Fotocopia dell’aggregato strutturale con identificazione dell’edificio
IDENTIFICATIVO EDIFICIO
IDENTIFICATIVO SCHEDA giorno mese anno
Aggregato 40
Scheda di 1° livello di rilevamento danno, pronto intervento e agibilità per edifici ordinari nell’emergenza post – sismica. L’individuazione degli aggregati e degli edifici, va riportata nella Sezione 1 della scheda prestando particolare attenzione all’individuazione numerica degli edifici nell’ambito dell’aggregato.
Individuazione degli edifici nell’ambito dell’aggregato strutturale. L’individuazione degli edifici all’interno dei singoli aggregati è un’operazione da effettuare con particolare attenzione in quanto non sempre le particelle catastali coincidono con gli edifici.
Individuazione U.M.I. (Unità Minime di Intervento ) in base alle compenetrazioni. In fase di programmazione della ricostruzione è necessario individuare le UMI possono non coincidere con gli edifici già individuati in quanto bisogna tener conto delle eventuali compenetrazioni di una stessa unità immobiliare in più edifici (casi UMI 1 e UMI 3).
Le UMI coincidono con i SottoProgetti .
2 - EVOLUZIONE – SOLAI SFALSATI – ALTEZZE A1 (30) – EVOLUZIONE
O A I N
− edificio originario − addossato ad un edificio originario con struttura verticale indipendente o ammrosata agli altri
edifici dell’aggregato − edificio sorto dall’intasamento di vuoti nell’aggregato con pareti perimetrali non ammorsate
e/o appartenenti ad altri edifici − non so
A2 - (31)– SOLAI SFALSATI Indicare quando il solaio di uno degli edifici adiacenti è nel terzo centrale dell’interpiano
A3 - (32) – ALTEZZE DIVERSE
O = stessa altezza 1 = + basso 2 = + alto su un lato 3 = svettante 4 = + basso su un lato 6 = + basso e + alto
Ricostruzione delle fasi di aggregazione e delle discontinuità strutturali del PEU Il PEU si compone di 4 edifici individuati secondo una propria omogeneità compositiva il cui sviluppo aggregativo, nel corso degli anni, ha definito la morfologia l'isolato che oggi appare a blocco regolare. L’aggregato, formato nel XX secolo, è composto da alcuni fabbricati costruiti prima del 1919 ed altri realizzati tra gli anni 1920-1945 e tra il 1982 ed il 1998. Interventi di manutenzione straordinaria sui singoli manufatti edilizi hanno modificato la composizione delle unità immobiliari e quindi, della proprietà. La morfologia del sito ha regolato lo sviluppo edilizio dell'area in generale e in particolare dell'aggregato in trattazione che urbanisticamente ricade in Zona A4 di classificazione omogenea all'interno della quale sono possibili interventi di ristrutturazione, consolidamento e completamento edilizio purché finalizzati al rispetto dell'ambiente e alla valorizzazione del tipo morfologico. La discontinuità strutturale si concretizza con le cattive condizioni di ammorsamento delle murature tra gli edifici adiacenti nonché per la scarsa resistenza raggiunta dalla malta.
O = Edificio Originario A = Addossato ad un edificio originario con struttura verticale indipendente o ammorsata agli altri edifici dell’aggregato
Planimetria - Ricostruzione delle fasi di aggregazione.
Individuazione delle differenti epoche di costruzione del PEU
Periodo storico: 5 - XX secolo Data di costruzione: Tra il 1900 e 1998.
Epoca di costruzione: 1 Fino alla metà del VIII sec. a.C. (Epoca pre-Romana), 2 Da metà del VIII sec.a.c. al VI sec.d.C. (Epoca Romana), 3 Dal VII al XV sec. d.C. (Epoca Medioevale), 4 Dal XVI al XIX sec. (Epoca Moderna), 5 XX secolo (Epoca Contemporanea); Anno di costruzione
A Prima del 1919, B Tra il 1920 e il 1945,
C Tra il 1946 e il 1960, D Tra il 1961 e il 1971,
E Tra il 1972 e il 1981, F Tra il 1982 e il 1998,
G Dopo il 1998.
STRALCIO PLANIMETRIA CATASTALE - Individuazione delle epoche di costruzione.
Foto 5 - su Via Nobile Foto 6 – su Via Noce
Individuazione delle differenti tipologie costruttive interne al PEU La tipologia prevalente è la muratura portante in pietra sbozzata integrata o sostituita, a seguito di interventi recenti di ristrutturazione, dall'uso dei blocchi in laterizio forato (12x12x25).
Tipologie Costruttive: 1 Muratura, 2 Struttura mista cemento armato-muratura, 3 Cemento armato, 4 Acciaio, 5 Altro (specificare).
PLANIMETRIA - Localizzazione delle tipologie costruttive.
Foto 7 Foto 8
Foto 9 - Foto 10-
b), c), d)
b) - DESCRIZIONE DELLA TIPOLOGIA STRUTTURALE DEL PEU
1 Numero e altezza dei piani
Altezza media ai piani compresi gli interrati - (in metri)
SP Edificio nr U.i.
Nr. Pian
… I/S2 I/S1 PT PR P1 P2 P3 P4 ... ST
1 H-G-I 4 2,60 2,70 2,70 2,70 2 N 2 2,75 2,70 2 O 2 2,70 2,70 2 Q 3 2,60 2,70 2,70 2 R 1 2,80 3 P 2 2,75 2,75 3 S-T 3 2,75 2,70 2,75 4 L 1 2,70 4 M 2 2,70 2,70 4 A-C-D 4 2,70 2,70 2,70 2,40
2 Solai sfalsati: Nel’edificio nr.4 U.i. C il solaio rientra nel terzo centrale dell’impianto. 3 Tipo strutturale e collegamenti. SP Edificio
nr. Tipo Strutturale Collegamento Strutture Verticali
Collegamento Strutture Orizzontali
1
Con muri di spina (interrato) Mista con telai in c.a. o acciaio (altri piani)
Cordoli e/o catene a tutti i livelli Orizzontamenti rigidi e ben collegati
2 Con muri di spina Senza cordoli cattivo
ammorsamento
Orizzontamenti deformabili e mal collegati. Orizzontamenti deformabili e ben collegati.
3 Con muri di spina
Senza cordoli cattivo ammorsamento
Orizzontamenti deformabili e mal collegati.
4 Con muri di spina Senza cordoli cattivo ammorsamento
Orizzontamenti deformabili e mal collegati.
Tipo strutturale: Collegamenti strutture verticali: Collegamento strutture orizzontali:
1 Solo pareti perimetrali, 2 Con muri di spina, 3 Mista con telai in c.a. o acciaio, 4 Muratura intelaiata.
1 Normativa nuove costruzioni, 2 Normativa riparazione, 3 Cordoli e/o catene a tutti i livelli, 4 Buon ammorsamento tra i muri, 5 Senza cordoli cattivo ammorsamento.
1 Orizzontamenti rigidi e ben collegati, 2 Orizzontamenti deformabili e ben collegati, 3 Orizzontamenti rigidi e mal collegati, 4 Orizzontamenti deformabili e mal collegati.
4 Tipologia delle strutture verticali.
SP Edificio nr. U.I. … I/S2 I/S1 PT PR P1 P2 P3 P4 ... ST
1 H-G-I A M M M 2 N A A 2 O A A 2 Q A A A 2 R A 3 P A A 3 S-T A A 4 L A 4 M A A 4 A-C-D A A A A Tipologia (*) Piani
A = Muratura a sacco, ... = Eventuale piano da indicare, B = Muratura a sacco con spigoli, mazzette, altro, I/S2 = 2° Interrato/Seminterrato, C = Muratura in pietra sbozzata, I/S1 = 1° Interrato/Seminterrato, D = Muratura in pietra sbozzata e rinforzi c.s., PT = Piano terra, E = Muratura in pietra arrotondata, PR = Piano rialzato, F = Muratura in pietra arrotondata e rinforzi c.s., P1 = 1° Piano, G = Muratura in blocchi di tufo o in pietra squadrata, P2 = 2° Piano, H = Muratura in blocchi di cls inerti pesanti, P3 = 3° Piano, I = Muratura in blocchi di cls inerti leggeri, P4 = 4° Piano, L = Muratura in mattoni pieni, semipieni o multiformi, ... = Eventuale piano da indicare, M = Muratura in mattoni forati, ST = Sottotetto. N = Pareti in cls non armato, O = Pareti in c.a., P = Telai in c.a. non tamponati, Q = Telai in c.a. con tamponature deboli, R = Telai in c.a. con tamponature consistenti, S = Ossatura metallica, T = Strutture verticali miste (c.a. + muratura), U = Muratura iniettata, V = Muratura con intonaco armato.
(*) La simbologia è stata desunta dalla scheda di vulnerabilità di I° e II° livello del GNDT disponibile sul sito della Regione Molise.
b), c), d)
b) - DESCRIZIONE DELLA TIPOLOGIA STRUTTURALE DEL PEU 167
1 Numero e altezza dei piani:
- v. Allegato A – Nota (b1) - Altezza media ai piani compresi gli interrati - (in metri)
SP Edificio nr U.i.
Nr. Pian
… I/S2 I/S1 PT PR P1 P2 P3 P4 ... ST
1 H-G-I 4 2,60 2,70 2,70 2,70 2 N 2 2,75 2,70 2 O 2 2,70 2,70 2 Q 3 2,60 2,70 2,70 2 R 1 2,80 3 P 2 2,75 2,75 3 S-T 3 2,75 2,70 2,75 4 L 1 2,70 4 M 2 2,70 2,70 4 A-C-D 4 2,70 2,70 2,70 2,40
2 Solai sfalsati: Nel’edificio nr.4 U.i. C il solaio rientra nel terzo centrale dell’impianto. 3 Tipo strutturale e collegamenti. SP Edificio
nr. Tipo Strutturale Collegamento Strutture Verticali
Collegamento Strutture Orizzontali
1
Con muri di spina (interrato) Mista con telai in c.a. o acciaio (altri piani)
Cordoli e/o catene a tutti i livelli Orizzontamenti rigidi e ben collegati
2 Con muri di spina Senza cordoli cattivo
ammorsamento
Orizzontamenti deformabili e mal collegati. Orizzontamenti deformabili e ben collegati.
3 Con muri di spina
Senza cordoli cattivo ammorsamento
Orizzontamenti deformabili e mal collegati.
4 Con muri di spina Senza cordoli cattivo ammorsamento
Orizzontamenti deformabili e mal collegati.
Tipo strutturale: Collegamenti strutture verticali: Collegamento strutture orizzontali:
1 Solo pareti perimetrali, 2 Con muri di spina, 3 Mista con telai in c.a. o acciaio, 4 Muratura intelaiata.
1 Normativa nuove costruzioni, 2 Normativa riparazione, 3 Cordoli e/o catene a tutti i livelli, 4 Buon ammorsamento tra i muri, 5 Senza cordoli cattivo ammorsamento.
1 Orizzontamenti rigidi e ben collegati, 2 Orizzontamenti deformabili e ben collegati, 3 Orizzontamenti rigidi e mal collegati, 4 Orizzontamenti deformabili e mal collegati.
4 Tipologia delle strutture verticali.
SP Edificio nr. U.I. … I/S2 I/S1 PT PR P1 P2 P3 P4 ... ST
1 H-G-I A M M M 2 N A A 2 O A A 2 Q A A A 2 R A 3 P A A 3 S-T A A 4 L A 4 M A A 4 A-C-D A A A A Tipologia (*) Piani
A = Muratura a sacco, ... = Eventuale piano da indicare, B = Muratura a sacco con spigoli, mazzette, altro, I/S2 = 2° Interrato/Seminterrato, C = Muratura in pietra sbozzata, I/S1 = 1° Interrato/Seminterrato, D = Muratura in pietra sbozzata e rinforzi c.s., PT = Piano terra, E = Muratura in pietra arrotondata, PR = Piano rialzato, F = Muratura in pietra arrotondata e rinforzi c.s., P1 = 1° Piano, G = Muratura in blocchi di tufo o in pietra squadrata, P2 = 2° Piano, H = Muratura in blocchi di cls inerti pesanti, P3 = 3° Piano, I = Muratura in blocchi di cls inerti leggeri, P4 = 4° Piano, L = Muratura in mattoni pieni, semipieni o multiformi, ... = Eventuale piano da indicare, M = Muratura in mattoni forati, ST = Sottotetto. N = Pareti in cls non armato, O = Pareti in c.a., P = Telai in c.a. non tamponati, Q = Telai in c.a. con tamponature deboli, R = Telai in c.a. con tamponature consistenti, S = Ossatura metallica, T = Strutture verticali miste (c.a. + muratura), U = Muratura iniettata, V = Muratura con intonaco armato.
(*) La simbologia è stata desunta dalla scheda di vulnerabilità di I° e II° livello del GNDT disponibile sul sito della Regione Molise.
Scheda Apparecchi murari Scheda per il rilievo delle principali tipologie di muratura
- Compilare una scheda per ogni tipologia significativa rilevata -
Tipologia n. 1 Riferimento Tipologia Strutturale – Strutture Verticali
(dalla scheda 1° livello per il rilevamento della vulnerabilità GNDT): Muratura di vario tipo, a conci regolari, pietra grezza.
Localizzazione PEU 167 SP - Edificio
nr. 2 U.I. Q Piano T -P1 Facciata
Principale
A - CARATTERISTICHE DELLA MURATURA
ELEMENTI COSTITUITIVI MALTA Materiale:
Lavorazione:Calcare Sbozzatura
Tipo: Funzione:
Calce aerea Allettamento
Dimensione (diagonale elemento):
Stato di conservazione e qualità:
Medie (15-25 cm.) Discreto Stato di conservazione e
resistenza: Incoerente
POSA IN OPERA DEGLI ELEMENTI Tessitura
Apparecchiatura: Corsi Orizzontali
Posa degli elementi: Orizzontale
Zeppe o scaglie:
Ricorsi o listatura:
SEZIONE TRASVERSALE Spessori totale: 80 cm.
Paramento esterno: 30-40 cm. Paramento interno: 30- 40 cm.
Presenza di vuoti significativi: SI Presenza di diatoni: NO
Tipologia: a sacco
INTONACO
Stato attuale: Presente Stato di conservazione e resistenza:
Degradato
COLLEGAMENTI TRA LE PARETI MURARIE MARTELLI ANGOLATE
Tipologia: Ammorsamento scadente Elementi costitutivi: Analoghi alle murature Diversa tipologia muri di
spina: NO Tipologia:
Frequente presenza di catene: NO CONSOLIDAMENTO
Della muratura: Nessuno Dei collegamenti: Nessuno B – FOTOGRAFIA O RAPPRESENTAZIONE GRAFICA DEL PARAMENTO
6 Tipologia delle strutture orizzontali.
SP Edificio nr. U.I. … I/S
2 I/S1 PT PR P1 P2 P3 P4 ... ST
1 H-G-I F E E E 2 N F C 2 O F F 2 Q F F F 2 R F 3 P F F 3 S-T F F F 4 L ? 4 M E E 4 A-C-D C C C C
Tipologia Strutture Orizzontali (*)
Piani
A - Legno ... = Eventuale piano da indicare, B - Legno con catene I/S2 = 2° Interrato/Seminterrato C - Putrelle e voltine o tavelloni I/S1 = 1° Interrato/Seminterrato D - Putrelle e voltine o tavelloni con catene PT = Piano terra E - Laterocemento o solette in c.a. PR = Piano rialzato F - Volte senza catene P1 = 1° Piano G - Volte con catene P2 = 2° Piano H - Miste volte solai P3 = 3° Piano I - Miste volte solai con catene ... = Eventuale piano da indicare, ST = Sottotetto (*) La simbologia è stata desunta dalla scheda di vulnerabilità di I° e II° livello del GNDT disponibile sul sito della Regione Molise. 6 Copertura.
SP
Edificio
U.I.
Tipologia
Geometri
a
SP
Edificio U.I
Tipologia
Geometria
1 H-G-I O B 2 N N C 2 O Q C 2 Q-R O B 3 P N B 3 S-T N D 4 L-M O B 4 A-C-D L C
Tipologia della Copertura (*) Geometria L - Legno spingente, A = Piana, M - Legno "poco spingente", B = Una falda,
N - Legno a spinta eliminata o travi orizzontali,
C = Due falde,
O - Laterocemento o solette in c.a., D = Padiglione. P - Acciaio spingente, Q - Acciaio non spingente, R - Mista spingente, S - Mista non spingente.
(*) La simbologia è stata desunta dalla scheda di vulnerabilità di I° e II° livello del GNDT disponibile sul sito della Regione Molise.
7 Fondazioni.
SP Edificio U.I. Tipologia SP Edificio U.I. Tipologia 1 H-G-I 1 2 N 1 2 O 1 2 Q-R 1 3 P 1 3 S-T 1 4 L-M 1 4 A-C-D 1
Tipologia delle Fondazioni (*)
1 - Continue in muratura, 2 - A pozzo in muratura, 3 - In cemento armato, 4 - Non collegate, su quote diverse, 5 - Di tipo misto miste, 6 - Su livelli differenti, 7 - Su piani di posa inclinati.
(*) La simbologia è stata desunta dalla scheda di vulnerabilità di I° e II° livello del GNDT disponibile sul sito della Regione Molise. 8 Scale.
SP Edificio U.I. Tipologia SP Edificio U.I. Tipologia 1 F 4 2 N 4 2 O 4 2 Q 4 3 P 4 3 U 4 4 M 4 4 B-D 4
Tipologia delle Scale (*) 0 - Struttura appoggiata in legno, 1 - Struttura a sbalzo in legno, 2 - Struttura appoggiata in acciaio, 3 - Struttura a sbalzo in acciaio, 4 - Struttura appoggiata in pietra o laterizi, 5 - Struttura a sbalzo in pietra o laterizi, 6 - Volta appoggiata in muratura, 7 - Volta a sbalzo in muratura, 8 - Struttura appoggiata in c.a., 9 - Struttura a sbalzo in c.a.
(*) La simbologia è stata desunta dalla scheda di vulnerabilità di I° e II° livello del GNDT disponibile sul sito della Regione Molise.
9 Elementi non strutturali (comignoli, parapetti, cornicioni, ecc.).
SP Edificio U.I. Tipologia (*) SP Edificio U.I. Tipologia (*) 1 H-G-I C 2 N C 2 O C 2 Q C 2 R C 3 P C 3 S-T C 4 L C 4 M C 4 A-C-D C
1 2 3 4 5
A Assenza elementi non strutturali; B Ben ancorati; C Elementi piccoli mal collegati; D Elementi grandi mal collegati;
Porticati: A con colonne in pietra; B con pilastri in muratura; C loggiati con colonne in pietra; D con pilastri in muratura di pietra o mattoni; E scale esterne; F elementi decorativi con: 1 volte trasversali; 2 volte longitudinali; 3 voltine e putrelle; 4 solai in legno; 5 catene.
(*) La simbologia è stata desunta dalla scheda di vulnerabilità di I° e II° livello del GNDT disponibile sul sito della Regione Molise. 10 Presidi antisismici. - v. Allegato A – Nota (b4) - SP Edificio U.I. Piano Catene (*) Speroni (*) Elementi di Contrasto
tra aggregati (*) Altri elementi di
presidio (*) 1 H-G-I 2 N 2 O 2 Q 2 R ASSENTI 3 P 3 S-T 4 L 4 M 4 A-C-D
Catene Speroni Elementi di contrasto tra aggregati
A1 A2 A3 A4 A5 A6 A7 A8 A9
A bolzone con anello; A barre divaricate con anello; A elemento lineare con bullone; A barre divaricate con bullone; A piastra; A doppia catena verticale; A doppia catena in orizzontale; Travi-catena Altro (specificare)
B1 B2 C1 C2
Barbacani d’angolo; Barbacani su un lato; Ringrossi murari verticali; Ringrossi muraru a scarpa.
D1 D2 E1 E2 F1 F2 G
Archi di contrasto senza passaggio; Con passaggio o scala rampante; Corpi di intasamento su travi; Corpi di intasamento su volte; Corpo addossato su portico; Corpo addossato su scale aperte; Edifici aggregati in modo da esercitare un mutuo contrasto.
Altri elementi di presidio
H I
Portafinestra tamponata e/o con telai rigidi; Portali - montanti verticali poggiati sulla soglia con aumento della sezione in modo da aumentare la superficie di contatto e il vincolo per attrito.
(*) La simbologia è stata desunta dalla scheda di vulnerabilità di I° e II° livello del GNDT disponibile sul sito della Regione Molise.
11 Irregolarità strutturali SP
Edificio Tipologia (*)
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
1 X X 2 X X 3 X 4 X X
1 Piano intermedio realizzato con mattoni di scarse caratteristiche meccaniche (vuoti) all’interno di una muratura in
pietra ovvero realizzata con mattoni pieni; 2 Muratura degli ultimi piani realizzata con elementi (mattoni vuoti, …) con scarse caratteristiche meccaniche; 3 Presenza di copertura pesante 4 Piano realizzato in cemento armato all’interno di una struttura in muratura 5 Sopraelevazione e ultimi/o piani/o in cemento armato 6 Disallineamento dei maschi murari 7 Piano terra con molte aperture e/o di grandi dimensioni 8 Muratura con vuoti nelle pareti perimetrali per l’alloggiamento dell’impiantistica (gas) 9 Irregolarità nel consolidamento - Consolidamento soltanto nei piani superiori 10
Irregolarità nel consolidamento - Consolidamento non uniformemente distribuito
(*) La simbologia è stata desunta dalla scheda di vulnerabilità di I° e II° livello del GNDT disponibile sul sito della Regione Molise.
Condizioni che influenzano la individuazione perimetrazione del SP
Elementi che influenzano la condizione
1 Omogeneità sostanziale di tipologia strutturale
− Tipologia strutture verticali − Tipologia strutture orizzontali − Organizzazione del sistema strutturale
2 Epoca di costruzione − Individuazione dell’epoca di costruzione parziale o totale dei singoli edifici
3 Epoca di eventuale intervento strutturale pregresso
− Individuazione dell’epoca di esecuzione degli interventi di consolidamento e/o ristrutturazione parziale o totale dei singoli edifici.
4 Continuità delle strutture portanti − Ammorsamento pareti verticali − Organizzazione del sistema resistente − Analisi delle fasi di accrescimento − Individuazione di possibili giunti virtuali a
seguito di danno sismico 5 Sostanziale omogeneità delle
quote degli orizzontamenti − Altezza interpiano − Solai sfalsati
6 Compattezza delle sagome in pianta – regolarità
− Regolarità in pianta (analisi delle forme in pianta e regolarità GNDT II livello)
7 Compattezza delle sagome in elevazione
− Regolarità in elevazione − Restringimenti in elevazione
8 Sviluppo sull’intera altezza − Piano debole al piano terra e ai livelli superiori
− Murature in falso − ……….
9 altro −