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4-2006

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ENTE DI PREVIDENZA DEI PERITI INDUSTRIALI E DEI PERITI INDUSTRIALI LAUREATI 04/2006 BUONA COMPLEMENTARE A TUTTI Parla Giovanni Geroldi, neo presidente del Nucleo di valutazione della spesa previdenziale UN DECENNALE A COLORI Report fotografico sul Decennale degli Enti del 103 PERCHÉ INNALZARE IL CONTRIBUTO INTEGRATIVO Chiedere un concorso al costo del lavoro ITINERARI S-cultura moderna nella fabbrica di turbine magazine Aut. DR/CB Centrale/PT Magazine Editori/n.209/2006 Magazine valida dal 24/01/2006 periodico trimestrale
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ENTE DI PREVIDENZA DEI PERITI INDUSTRIALI E DEI PERITI INDUSTRIALI LAUREATI

04/2006

BUONA COMPLEMENTARE A TUTTIParla Giovanni Geroldi, neo presidente del Nucleo

di valutazione della spesa previdenziale

UN DECENNALE A COLORIReport fotografico sul Decennale degli Enti del 103

PERCHÉ INNALZARE IL CONTRIBUTO INTEGRATIVOChiedere un concorso al costo del lavoro

ITINERARIS-cultura moderna

nella fabbrica di turbine

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SOM

MA

RIO

EditorialeFacciamoci sentire. 2

L’intervento Linee contrastanti 3

L’intervistaBuona complementare a tutti 4

BlocnotesGli appuntamenti da ricordare 7

Un decennale a coloriReport fotografico sul decennale degli Enti del 103 8

F.A.Q.Le domande che tutti fanno 11

Perchè innalzare il contributo integrativoChiedere un concorso al costo del lavoro 12

La zatteraLe parole difficili 15

Filo direttoDue lettere degli iscritti per capire la previdenza Eppi 16

ItinerariS-cultura nella Fabbrica di Turbine 18

Spazio CigPasso dopo passo 22

L’intrusoL’ingrato compito del Signor B. 24

04/2006

Il periodico EPPInformaed il sito www.eppi.itsono realizzati dall’Ufficio Stampadell’EPPI

Direttore responsabileGiuseppe Jogna

Comitato tecnicoRenato Arena, Luciano Cocito,Roberto Contessi, Alfonso Fornasini,Dario Torbianelli

Progetto graficoTiziana Mazzuca, Claudio Serafini

EPPIEnte di Previdenza dei Periti Industriali e dei Periti Industriali LaureatiPiazza della Croce Rossa 300161 ROMATel. 06 44001Fax 06 44001222e.mail [email protected]

StampaEdigraf Editoriale GraficaVia E. Morosini, 1700153 Roma

Realizzazione grafica e Web masterSipre 103 S.p.A.Via Emanuele Gianturco, 11 00196 Roma

Autorizzazione del tribunale di Roma186/200 in data 07.05.04

Tiratura 15.200 copieFinito di stampare nel mese di Dicembre 2006Le immagini della rivista ritraggono laFondazione Pomodoro, spazio espositivo cheaccoglie la mostra permanente di ArnaldoPomodoro e varie esposizioni o installazionitemporanee. Ringraziamo la Fondazione per laricerca e la gentile concessione all'uso delleimmagini di Vaclav Sedy e ringraziamougualmente Bruno di Nunzio per le suefotografie e la disponibilità nella ricercaiconografica.

EPPInforma è stampato su carta ecologica riciclata Fedrigoni Collezione SYM – SymbolFreelife Satin “Ogni foglio salva una foglia”

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La previdenza dei professionisti si è fatta sentire. I due Decennali dedicatialla previdenza privata organizzati tra Ottobre e Novembre, lo stesso temaancora al centro di incontri e dibattiti tra cui quello organizzato a Roma il 28novembre, sono tutti segnali chiari della sua presenza. La previdenza privatanon costituisce solo un “esperimento importante”, come a volte è statoripetuto, ma una concreta realtà gestionale, in grado di prendersi carico delfuturo previdenziale di una platea da un milione di iscritti, senza contarel’impegno forte per lanciare le forme di sostegno integrativo: da una parte laprevidenza complementare e dall’altra parte l’assistenza sanitaria integrativa.E poi un mondo che non resta a guardare: pone le sue richieste, oggi ancora piùimpellenti per aggiornare le regole della riforma Dini la quale oramai, adistanza di dieci anni, mostra qualche smagliatura.

La platea dei professionisti ha partecipato, anche se le discussioni e gliimpegni sono passati sui mezzi stampa non senza qualche difficoltà. Il dibattitodalle sale delle manifestazioni è passato ai giornali, poi ai siti degli enti diprevidenza organizzatori e la politica, invitato di riguardo alle duemanifestazioni, ha risposto.Il ministro Damiano intende presentare un mini testo normativo per ampliarel’autonomia delle Casse ed è di questo che tratta l’intervento di Giuseppe Jognanel suo editoriale. Intorno al testo Damiano abbiamo aperto tre spaziinformativi. Anzitutto abbiamo chiesto a Giovanni Geroldi, presidente delNucleo di valutazione della spesa previdenziale, un parere tecnico sullerichieste avanzate dagli enti di previdenza di nuova generazione. In secondoluogo, presentiamo a pagina 12, curandone tutti gli aspetti fondamentali, laquestione dell’innalzamento del contributo integrativo.Infine a pagina 8 diamo spazio ad un report fotografico sul Decennale diottobre, quello organizzato dall’Eppi insieme agli altri enti nati nel 1996, e conuna galleria di immagini cerchiamo di restituire l’atmosfera delle due giornatedei lavori: aspettative, commenti e interventi.

La rivista contiene altri due momenti. Nel primo apriamo un dialogo direttocon i nostri iscritti, pubblicando due lettere e due risposte dell’Eppi cherinforzano il filo diretto lanciato con le Faq, però in modo più ampio e dandovoce a questioni più specifiche. Nel secondo riportiamo la voce del Consiglio diindirizzo generale che ci aggiorna rispetto a due modifiche regolamentari, unasul riscatto e l’altra sull’approvazione dell’ultimo regolamento per accedere aparticolari agevolazioni.Gli Itinerari, infine, ci fanno passeggiare a Milano in modo insolito. Parliamodella Fondazione Pomodoro che rappresenta un modo per recuperare unospazio industriale in modo da adattarlo ad una mostra permanente ma allostesso tempo in continuo cambiamento. Le opere dell’artista italiano, infatti,vengono ruotate regolarmente all’interno di ambienti che rimangono, nellaloro essenzialità, sempre simili a se stessi. Questa è la sfida della previdenza professionale: uno spazio stabile peraccogliere la dinamicità della professione.

EditorialeFacciamoci sentire.

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LINEE CONTRASTANTIdi Giuseppe Jogna

Anche l’eliminazione della “doppia tassazio-ne”, la prima delle tre richieste di cui abbia-mo sopra parlato, è stata affrontata in que-sti giorni da Giovanni Geroldi, voce espertasulle scelte della maggioranza in termini diprevidenza. Non nell’intervista riportatanella pagina seguente, ma a margine di unconvegno milanese, Geroldi ha dichiaratoche il ministro Damiano ha caldeggiato laformazione di una commissione che, perdirla in modo spiccio, sta facendo i contidello Stato. Se si faranno pagare meno tas-se agli enti di previdenza privati, e si elimi-nerà la doppia tassazione, bisogna capirequanti soldi in meno entrano alla finanzapubblica e dove trovare le risorse alternati-ve per eliminare un doppio prelievo che purtutti giudicano iniquo. Le frasi di Geroldisono il segno che la maggioranza si stamuovendo, ma che certo rimane sempreun alone di eventualità, dato che anche lascorsa legislatura aveva dichiarato il suoforte impegno su questo fronte e poi non sen’è fatto nulla.

Il senatore Battafarano, sulle poltrone deidue eventi, ha trovato in un caso una op-posizione aperta ad appoggiare iniziative

comuni, qualora in continuità con il passa-to governo, e nell’altro caso degli esponen-ti molto più agguerriti, che hanno criticatol’atteggiamento del governo nei confrontidella possibile riforma delle professionicaldeggiata da Mastella, che spinge versoun riconoscimento degli Ordini e delle as-sociazioni entro un sistema duale. Se verràapprovata questa riforma che sembra per-correre la stessa linea del decreto Bersani,ritengo che passi una linea di indebolimen-to del sistema ordinistico e, con esso, di sfi-ducia nei confronti del sistema della previ-denza privata.La disponibilità del senatore Battafarano ela linea che Geroldi traccia nelle pagine diquesto numero sono di rispetto verso lagestione privata della previdenza, ma, allostesso tempo, è importante vigilare per ca-pire se la composizione delle diverse lineepolitiche presenti nella maggioranza pro-duca poi un vettore complessivamente fa-vorevole oppure sfavorevole. Questo sia peril mondo della previdenza privata sia pertutto quello delle professioni in genere.

Nel giro di poco tempo, la previden-za privata ha organizzato due ap-puntamenti importanti per riflet-

tere e rilanciare proposte di modifichedell’attuale assetto regolamentare. Primail Decennale delle Casse di nuova genera-zione, a Roma il 18 e 19 ottobre, e poi ilDecennale dell’Adepp, associazione cherappresenta tutta la previdenza privata, il 23novembre sempre a Roma.Cosa abbiamo chiesto? Meno tasse a cari-co degli enti di previdenza, per poter desti-nare importi più interessanti sui conti previ-denziali degli iscritti, e almeno le Casse dinuova generazione, tra cui l’Eppi, vorrebbe-ro qualche aggiustamento alla riforma Dinidel 1995: la possibilità di chiedere una ma-no al costo del lavoro per rendere le pen-sioni dei professionisti più cospicue innal-zando il contributo integrativo; sempre allostesso fine, la possibilità di redistribuire suiconti pensionistici una parte delle riserverisparmiate in questi anni attraverso unagestione attenta.Sono tre richieste ragionevoli, a vantaggiodegli iscritti cui tutte le Casse curano laprevidenza obbligatoria, che accolgono disolito il favore degli interlocutori parlamen-tari invitati a convegni e dibattiti. Poi, però,quando i riflettori sono spenti, le volontàpolitiche si affievoliscono.

In questi giorni, si discute e si è discusso diun emendamento presentato dal ministrodel lavoro e della previdenza sociale

Cesare Damiano. Lo ha portato il senatoreBattafarano a nome del ministro in entram-be le manifestazioni e, in un primo momen-to, sembrava che il testo dovesse entrare al-l’interno della legge Finanziaria 2007, nelcorposo articolato che ha ricevuto in novem-bre la fiducia alla Camera. Però in quell’ar-ticolato l’emendamento non era presente.Se il testo fosse stato approvato, allora, trale altre cose, si sarebbe potuto affrontare laquestione dell’adeguatezza delle pensionila quale resta il nervo scoperto del sistemacontributivo imposto dalla riforma Dini. Nelmentre questa rivista sta andando in stam-pa, Battafarano ha dichiarato che quell’e-mendamento sarà ripresentato nellaFinanziaria per la fiducia al Senato, anchese bisogna ammettere un clima palpabile diincertezza.

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BUONA COMPLEMENTARE A TUTTI

Parla Giovanni Geroldi, neo presidente del Nucleo di valutazione della spesa previdenziale

In parte si vede che il suo insediamento èavvenuto da poco e Giovanni Geroldi citiene a mantenere un suo profilo tecnico.

Nelle stanze del ministero romano, a viaFlavia, si muove come chi è abituato a farericerca, perché Geroldi è soprattutto un at-tento studioso di materia previdenziale: in-segna Scienze delle finanze ed Economiapubblica all’Università di Parma e quandoparla ti fa capire veramente le cose.

Professore, ultimamente si fa un gran di-scutere della spesa pensionistica italiana: èdavvero così alta?La spesa pensionistica italiana è oggettiva-mente alta perché rappresenta una quotarilevante della spesa per il Welfare. Tuttavia,i valori italiani di spesa per la protezione so-ciale sono sotto la media europea, meno diGermania, Francia, Regno Unito. Dunque,direi no al taglio pregiudiziale allo stato so-ciale, ma sì al riequilibrio delle voci di spesa.

Cosa intende per riequilibrio?Riequilibrio vuol dire che noi abbiamo duevoci sostanzialmente deboli: il sostegno alreddito delle persone disoccupate o conorario ridotto e la totale assenza di qualsivo-glia forma di sostegno al reddito di base,quello sociale di natura assistenziale.

Cosa comporta?Spesso usiamo una parte degli ammortiz-zatori sociali per supplire alla mancanza diun reddito di base. Tale distorsione provocaun effetto a catena: una parte degli ammor-tizzatori servono a coprire la spesa di inte-grazione dei redditi e una parte consistentedella spesa pensionistica serve a coprire lamancanza degli ammortizzatori. Non se neesce.

È necessaria una “riforma” della previden-za?Paolo Onofri, in passato consulente diRomano Prodi, qualche settimana fa consi-gliava di non parlare di riforma bensì di ag-giustamenti, perché la riforma è già statafatta nel 1995 ed è la riforma Dini. La Dini hadirettamente legato l’ammontare delle pre-stazioni alla carriera contributiva e questo èun principio di equità piuttosto importante.

È il metodo contributivo applicato dall’Eppi.Esattamente, forse il metodo più equo chepossa essere applicato.

Restiamo al sistema pubblico: come af-frontare la spesa pensionistica dovuta alprogressivo smaltimento di coloro che sipensionano ancora con il sistema retributi-

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vo? I tecnici lo chiamano il problema del-la”gobba”.La gobba dipende da fattori che hanno po-co a che fare con la riforma e che semmaiimplicano misure correttive del vecchio si-stema. La gobba, cioè il temporaneo rialzodel rapporto tra spese pensionistiche eProdotto interno lordo (Pil), pesa un punto,un punto e mezzo, di Pil. Se noi avessimo lafinanza pubblica più solida, non sarebbeneanche un grandissimo problema.Per le pensioni ancora calcolate col metodoretributivo, per contro, credo sia inevitabileincentivare i lavoratori anziani ad andare inpensione un po’ più tardi, creando un po’ dirisparmio per lo Stato.

Dunque innalzare l’età pensionabile?Pensi che le pensioni di anzianità non ave-vano prima nessun limite di età, quindi ab-biamo mandato per molti anni in pensionepersone addirittura al di sotto dei 50 anni,per non dire del settore pubblico dove c’era-no le baby pensioni. Poi abbiamo introdottoun limite di età che è di 57 anni. Alzare pro-gressivamente questo limite di età conter-rebbe la cosiddetta “gobba”.

Questa non è la linea del Ministro FerreroCapisco le obiezioni ma mi sembra non cisiano vie di uscita. Nella Dini uno dei mec-canismi fondamentali che garantisce l’equi-librio è l’adeguamento del calcolo della pen-sione in relazione all’allungamento dell’a-spettativa di vita. Dal 1995 ad oggi quell’au-mento si attesta ad oltre 2 anni, e negli ulti-mi 40 anni è stato di quasi 2 anni ogni 10.Questo mette in difficoltà il sistema pensio-nistico.

Mandare in pensione i lavoratori più tardi èdunque necessario, ma con quali criteri?Ovviamente c’è la questione del lavoro usu-rante, a cui si riferiscono molte delle per-plessità di Ferrero. Il problema è che c’è unaoggettiva difficoltà a descrivere quali sono ilavori socialmente usuranti. Ma uno sforzoserio credo debba essere fatto.Però non si può ignorare che il quadro di ri-ferimento del mondo del lavoro non è quel-lo dell’industrializzazione degli anni cin-quanta e sessanta. Si creano continuamen-te forme di lavoro nuove sia per contenutiprofessionali che per tipologie contrattuali:queste hanno diritto a ricevere protezione edè a loro che dobbiamo guardare per mante-nere alto il livello di protezione sociale.

Sarà per la mancanza di tali sicurezze che igiovani temono per la loro pensione?Innanzitutto un giovane dovrebbe averemaggiore confidence, cioè sentirsi tranquil-lizzato dal fatto che una riforma, come quel-la che fu fatta dal governo, è una riformache garantisce la sostenibilità finanziaria.Questo vale anche per l’Eppi: la Cassa nonrischia di saltare, la pensione è garantita equesto è un primo punto.Il secondo è che per potere avere pensionidecenti si dovrà pensare di lavorare in etàpiù avanzata a detta di tutti gli osservatoritecnici. L’allungamento della vita produceun arco di tempo attivo che aumenta grada-tamente. Sarà abbastanza normale pensaredi lavorare fino verso i 65 anni e forse anchefino ai 70.

Il timore dei giovani per le pensioni futurenon ha dunque motivo di esistere?È comprensibile per un altro motivo. InItalia negli ultimi anni abbiamo riscontra-to un incremento delle forme di lavoro di-scontinuo. Questo per i giovani è effettiva-mente un elemento di grande rischio e suquesto i giovani si devono organizzare perfare richieste. Bisogna pensare a dei si-stemi che rafforzino la capacità di contri-buire per chi esercita attività di tipo inter-mittente.

E dunque?Bisogna integrare il loro reddito futuro.

In che modo?Un trattamento di disoccupazione è un’inte-grazione del reddito corrente. Un tratta-mento di disoccupazione con contribuzionefigurativa è un’integrazione anche di redditofuturo. Costa di più alla spesa sociale, è ve-ro, però vuol dire che una parte di reddito telo do adesso, e la parte di contribuzione fi-gurativa è un reddito che non ti do subito malo accantono per quando andrai in pensione.Da giovane, in momenti di perdita del postodi lavoro, puoi comunque cercare di trovareun altro lavoro. Da anziano è tutto molto piùcomplicato.

Per aiutare ad essere previdenti quali sonole frecce all’arco del legislatore?Incentivare il risparmio previdenziale conuna tassazione agevolata e in parte agevola-re anche la tassazione sulla pensione. Laminore liquidità attuale va premiata con deimeccanismi di incentivo.

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La previdenza di nuova generazione, comel’Eppi, sta chiedendo di poter rivalutare imontanti degli iscritti con un parametro chegarantisca un minimo ma conceda rivaluta-zioni più importanti nei periodi in cui i rendi-menti finanziari dell’Eppi siano migliori. Ilsenatore Battafarano si è dichiarato disponi-bile al Decennale di ottobre.Nei decenni di operatività della riforma Dini,il tasso di rendimento è stato di un punto emezzo reale più l’inflazione, in anni in cui ilProdotto interno lordo (Pil) è cresciuto rela-tivamente poco. Questo vuol dire che il para-metro di rivalutazione (la media quinquen-nale del Pil) sancito dalla Dini non è andatomolto lontano dai rendimenti delle attività fi-nanziarie del mercato.Non bisogna dimenticare che tutte le gestio-ni di portafoglio hanno elementi di soggetti-vità e comportano, chiaramente, dei carichidi responsabilità maggiori. Non sono pregiu-dizialmente contrario a modificare alcuneregole, anche se non bisogna pensare chel’autonomia delle Casse sia una specie dipanacea per tutti i problemi.

Un’altra richiesta discussa al Decennale èstata quella di poter innalzare il contributointegrativo, per poter irrobustire le pensionidegli iscritti, eliminando il tappo che ora lovincola al 2%. Quel tappo lo facciamo salta-re per Capodanno?A questo proposito ci sono correnti di pen-siero diverse e qui il discorso diventa estre-mamente tecnico. Da alcune parti viene sol-levato il dubbio che questo potrebbe causareun effetto inflattivo, perchè tale maggiorazio-ne verrebbe scaricata sul valore della pre-stazione, mentre secondo altri non c’è diffe-renza sostanziale rispetto a qualunque altroaumento di aliquota.

Spieghiamo meglio.Il contributo integrativo è formalmente a ca-rico del committente. Quanto più il poterenegoziale del professionista è alto, tanto piùl’aumento è caricato effettivamente sul com-mittente e da questi, eventualmente, suiprezzi.

Ma lei è favorevole o contrario?Favorevole, ma questo è il mio punto di vistae io non sono il legislatore.

Guardiamo al futuro. Alcuni insistono per unsistema misto, a metà tra retributivo e con-tributivo, per garantire una sostenibilità fi-

nanziaria alla previdenza privata e pensionidignitose ai professionisti. È una via percor-ribile?Io credo che in questo momento si è corret-tamente definita la previdenza complemen-tare come un elemento di sistema del mo-dello previdenziale italiano. I calcoli sull’a-deguatezza fatti in questi anni mostranoche ci sarà una riduzione di quello che sichiama “tasso di sostituzione” della coper-tura, cioè del rapporto tra pensione e reddi-to da lavoro di un certo numero di punti per-centuali. Questo gap può essere almenoparzialmente limitato dalla previdenzacomplementare.

Incentiviamo la previdenza complementare?Questo è un dato di fatto. La previdenzacomplementare è vero che è volontaria,quindi è una facoltà e non una obbligato-rietà, però è una volontarietà che ricevemolta spinta, è un elemento di sistema pergarantire un futuro previdenziale più tran-quillo.

Quale complementare scegliere?All’interno del “secondo pilastro” esistonopiù soluzioni che vanno da quella negoziale– come si usa dire – con i grandi fondi cate-goriali, a quella che prevede i piani di inve-stimento individuale di tipo previdenziale (i“Pip”). Se da un lato si deve guardare con fa-vore all’apertura di questi fondi perchè in-troducono concorrenzialità, per un altro ver-so questo processo rischia di causare quel-la che alcuni definiscono l’eccessiva finan-ziarizzazione della previdenza. C’è il rischioche elementi di sicurezza e garanzia venga-no un po’ dimenticati per strada.

Come si potrebbe rimediare?Io sono favorevole che un soggetto privatocome l’Eppi, il quale si occupa già della pre-videnza obbligatoria dei periti industriali, siorganizzi anche a favore della loro previden-za complementare, avvalendosi della rela-zione che già esiste tra la Cassa e l’iscritto.Quando lei dà i soldi ad una finanziaria, puòsolo sperare che la finanziaria vada bene,ma lei non è una sua parte attiva. Se lei dàdei soldi alla sua Cassa di previdenza, si af-fida ad un ente che conosce e con cui ha undiscreto livello di interazione.

Buona complementare a tutti?Buona complementare in particolare ai gio-vani periti industriali.

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BlocnotesGli appuntamentida ricordare

FELICI FESTE DI FINE ANNO

Consueti ma sentiti auguri di fine anno e di buon inizio 2007 per tuttii periti industriali, con l’auspicio di trascorrere il periodo natalizionel modo migliore.

AGGIORNATI I TASSI PER ACCENDERE PRESTITI PERSONALI

Da 6,75 a 6,95 i tassi che la Banca Monte dei Paschi e la Consum.itapplicheranno ai nuovi prestiti personali convenzionati a favore deiperiti industriali, dei loro familiari e dei loro dipendenti. L’asticellapiù in alto è scattata il 30 novembre 2006.

ESTRATTO CONTO IN ARRIVO

È in arrivo l’estratto conto Eppi. Per il 2006, la scelta è stataquella di recapitare in tempo utile i bollettini per il versamentopostale e di inviare in un secondo tempo l’estratto conto. Questoper due ragioni.

Anzitutto, per distinguere le due operazioni con chiarezza: quella diversamento degli acconti, calcolati dall’Ente, e quella diconsultazione dell’estratto conto Eppi. In secondo luogo, perchél’estratto conto è disponibile sull’Area riservata per tutti gli iscrittiche ne volessero prendere visione, digitando semplicemente lapassword in dotazione.

In questo senso, è importante sensibilizzare tutti i professionistiiscritti a non limitare la verifica delle informazioni previdenzialisolo in occasione del pagamenti ma a curare la propria posizioneprevidenziale come un conto bancario, così da poter operare tuttele scelte opportune per rendere la propria pensione piùinteressante.

OCCHIO ALLA PASSWORD

La password di accesso all’Area riservata è personale, non puòessere ceduta e deve essere custodita secondo la vigente normativaprivacy.Il professionista possessore della password assegnata è unicoresponsabile di eventuali accessi al sito da parte di persone nonautorizzate che la utilizzino.Raccomandiamo dunque un uso accorto dell’accesso all’Areariservata personale e ai propri dati.

PERCHÈ?

AREA RISERVATA

ATTENZIONE

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La concertazione, il mettersi d’accor-do è il punto di partenza per far sìche le cose cambino.

Giuseppe Jogna al decennale di Ottobrea Roma ha concluso la tavola rotonda ri-volgendo alle autorità politiche la ri-chiesta di concertazione, la possibilitàper le Casse giovani di essere ascoltateaffinché il paradigma della riforma Dinimeglio si adatti alle esigenze previden-ziali di una platea di circa ottantamilaiscritti.Nelle due giornate romane gli argomentidi discussione sono stati davvero tanti:l’autonomia, la possibilità di togliere il si-gillo al contributo integrativo, l’elimina-zione della doppia tassazione, la previ-denza complementare, la riforma degliordini.

La discussione e il confronto, si sa, sonofonte di crescita e la nutrita platea di par-tecipanti del mondo istituzionale e politico,

accademico, giornalistico e professionaleha sicuramente rappresentato un primoed importante risultato. La previdenza èun tema dell’agenda politica del governoProdi e, se a discuterne sono governanti egovernati, di norma si ottiene un migliorecontemperamento degli interessi.

Èvero che il ministro Damiano, comeconfermato dall’ospite Battafarano,ha promesso una “manutenzione”

della riforma a partire da Gennaio 2007,ma appunto perchè la revisione verifichi emigliori anche la previdenza professiona-le è stato opportuno discutere con gli in-terlocutori politici.

Tra le personalità istituzionali e i gover-nanti, nel senso di personalità politicheche hanno detto la loro all’HotelExcelsior, ma – quel che più conta – chesono in grado di ripeterla all’interno delPalazzo, erano presenti:

UN DECENNALE A COLORIReport fotografico sulle giornate di Roma

Il Bilancio consuntivo 2005 sarà interamenteconsultabile sul sito www.eppi.it

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Giovanni BattafaranoCapo della Segreteria tecnica del Ministrodel lavoro e della previdenza sociale

Alberto BrambillaEx Sottosegretario al Ministero del Welfare

Maria Teresa FerraroDirettore generale per le politiche previ-denziali presso il Ministero del lavoro edella previdenza sociale.

Giovanni GeroldiPresidente del Nucleo di valutazionedella spesa previdenziale

Perluigi MantiniResponsabile per le professioni DL-Margherita

Maurizio SacconiCapogruppo di Forza Italia e membrodella Commissione lavoro al Senato

Tiziano TreuPresidente della Commissione lavoro al Senato

Lo sbandieratore BattafaranoOggetto di desiderio della seconda gior-nata è stato un foglio il cui contenuto haattirato l’attenzione di tutti i presidenti.Giovanni Battafarano ha infatti parlato diun emendamento da inserire in finanzia-ria per concedere maggiore autonomiaalle Casse.

La previdenza e il futuroI cinque enti oltre ad aver spento insiemele dieci candeline hanno dimostrato di es-sere una realtà economica di cui il mon-do politico deve tener conto. La previdenza è il pane del futuro, il me-todo contributivo il lievito e oggi è il tem-po della panificazione.

Giovanni Battafarano mostra il testo di legge da presentareAlberto Brambilla

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10Francesco Maria Amoruso Andrea Vianello

Giovanni Battafarano Maurizio Sacconi

Giuseppe Jogna

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Nel 2006 ho chiuso la mia attività professionale e conosco già i redditi che hoconseguito: questi risultano inferiori rispetto a quelli dichiarati per l’annoprecedente. Ho pagato l’acconto di novembre calcolando il 60% sulla base deicontributi dovuti per il 2006. Mi saranno applicate delle sanzioni?No, assolutamente. Il Regolamento prevede che un professionista puòdeterminare l’acconto direttamente sui contributi dell’anno in corso qualora siaa conoscenza che i redditi e/o il volume d’affari conseguiti siano inferioririspetto a quelli dell’anno precedente.

Quest’anno ho compiuto 65 anni e continuo ad esercitare l’attività professionale.Ho ricevuto il bollettino dell’acconto compilato con l’importo del contributosoggettivo calcolato sul 60% dell’anno precedente, ma io non vorrei continuarea pagarlo. Cosa devo fare? Lei deve pagare il contributo soggettivo solo per il periodo che va dal 1 gennaio2006 fino alla data di compimento del 65esimo anno di età.Se lei non conosce ancora il reddito per il 2006, deve, comunque, eseguire ilpagamento sulla base dei contributi dell’anno precedente.Se, invece, lei conosce i redditi per il 2006, può ricalcolare l’acconto così:

• deve dividere il reddito conosciuto per il numero di mesi di attività svolta nel 2006• moltiplicare l’importo ottenuto per il numero dei mesi da Gennaio fino al

compimento del 65esimo anno di età• calcolare sull’importo ottenuto il 10% che corrisponde al contributo

soggettivo per l’intero anno• infine, calcolare sulla cifra così ottenuta il 60% da pagare in acconto.

Ho erroneamente contribuito alla gestione separata Inps dal 1998 ad oggi puresercitando esclusivamente la libera professione di perito industriale. Comeposso regolarizzare la mia posizione nei confronti dell’Eppi?Lei dovrà, innanzi tutto, iscriversi all’Eppi e presentare i modelli Eppi 03denunciando i redditi prodotti dall’esercizio della libera professione. Presenterà,quindi, una richiesta di cancellazione dalla gestione separata Inps chiedendo ilrimborso dei contributi che per errore ha versato.Una volta fatto questo, trasmetterà all’Eppi una copia della domanda di rimborsoe dell’estratto conto contributivo Inps, grazie alle quali sarà possibile accertare lesomme effettivamente versate. A questo punto gli uffici Eppi sospenderanno ilrecupero dei contributi dovuti all’ente, fino a raggiungere quelli versati per errorealla Gestione separata, nell’attesa che vengano a lei restituiti. Tenga conto che lasospensione riguarda esclusivamente quanto già versato all’Inps.Infine, dopo che lei verserà all’Eppi i contributi restituiti dall’Inps, la sua posizionesarà regolare.

Lei deve all’Eppi contributi per 5.000,00 euro e ne ha versati all’Inps4.000,00. Dovrà, quindi, versare immediatamente solo 1.000,00 euro; irimanenti 4.000,00 li verserà entro una settimana dal rimborso Inps.

In questo spazio intendiamo aiutare i nostri iscritti, cercando di fornire delle risposteai loro quesiti più ricorrenti. È un luogo per chiarire i vostri dubbi ma anche persaperne di più.

Le domande che tutti fanno

F.A.Q.

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ESEMPIO

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salvadanaio (il "montante") ma che do-vrebbe servire a coprire le spese di ge-stione dell'ente di previdenza.L'integrativo non va nel salvadanaio delprofessionista perché è un contributoversato dal perito industriale semplice-mente in veste di intermediario. Il com-mittente cioè versa il contributo integra-tivo all'ente di previdenza passando peril professionista. In termini economici, però le cose vannoviste da un diverso punto di vista. Il con-tributo integrativo rappresenta per ilcommittente una parte del "costo del la-voro" di cui si avvale, cioè una spesa le-gata al professionista che offre un certoservizio. Ricordiamoci di questo passag-gio importante che riprenderemo in se-guito.La percentuale del contributo integrativoper i periti industriali è fino ad ora fissa-ta per legge: equivale al 2% del fattura-to. L'Eppi ne sta chiedendo però con for-

Il tema dell'aumento del contributo in-tegrativo riceve spesso un'accoglien-za tiepida, se non addirittura contra-

stata, presso gli stessi professionisti pe-riti industriali, un po' perché non è sem-pre chiaro di cosa si tratti un po' perchémagari, davanti alla parola "aumento",sale una resistenza per il timore di dove-re pagare di più. Merita allora capire be-ne quale sia il senso della proposta Eppie come l'aumento del contributo inte-grativo è da interpretare secondo due bi-nari: per un verso è un gesto di mutuoscambio con la collettività e, per un altroverso, è un passaggio importante perrendere più significativi gli importi pen-sionistici.

Cos'è il contributo integrativoEsplicitiamo prima il dato previdenziale."Integrativo" è quel contributivo che am-monta ad una percentuale del fatturatodi ogni iscritto Eppi, che non va nel suo

PERCHÉ INNALZARE ILCONTRIBUTO INTEGRATIVO

Chiedere un concorso al costo del lavoro

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za una modifica, che intervenga in duemodi: non renda più quella percentualefissa e non obblighi più destinare l’interocontributo integrativo a coprire le spesedi gestione. Prima di andare avanti, in-troduciamo a questo punto un ulterioreelemento.

Cosa vuol dire adeguatezzaLa Cassa di previdenza a favore dei peri-ti industriali ha svolto una ricerca: è an-data a chiedere alla concorrenza, cioèalle assicurazioni, come si comportinocon i loro clienti in termini di importi as-sicurativi. Se un perito industriale – ab-biamo chiesto – accende una pensioneintegrativa, quale ti-po di trattamento ri-ceve?Il fine era quello dicapire se il meccani-smo previdenzialeche l’Eppi applicaavesse qualcosa diparticolare, mentrela richiesta di con-fronto con un sog-getto assicuratoreprivato mirava a ca-pire come si comportano coloro che de-vono garantire rendimenti in linea con ilmercato, dato che le assicurazioni svol-gono una funzione sempre previdenzialepur se non obbligatoria ma lasciata all’i-niziativa del singolo. Dopo aver discusso con una serie diesperti consulenti internazionali, ab-biamo concluso che un assicuratore èin grado di garantire una rendita di 800euro mensili a fronte di un versamentocostante per 40 anni di 5000 euro al-l’anno.Ognuno di noi è opportuno che tenga amente queste cifre, perché conosce be-ne i propri redditi, anche se l’indicazionemedia che emerge dalla consegna an-nuale della dichiarazioni dei redditi ai fi-ni Eppi parla chiaro.Il reddito medio dei professionisti peritiindustriali non può sostenere un prelie-vo previdenziale annuale pari a quelloindicato, escluso in casi particolarmentefelici.

Rimane nondimeno la misura di gran-dezza, che ci deve far riflettere almenosu due elementi.Prima riflessione: il conto previdenzialeper un perito industriale deve diventarefamiliare quanto lo è il suo conto corren-te bancario, così da seguire l’uno tantoregolarmente quanto di solito si fa conl’altro. Questo perché nel metodo contri-butivo la pensione è legata esclusiva-mente all’entità del conto previdenziale,cioè al “montante”.Seconda riflessione: bisogna renderel’importo del montante più importante,in modo però da non gravare esclusiva-mente sui redditi dei liberi professionisti.

Questo non significa,sia chiaro, che nonresti necessario per-seguire tutte le for-me volontarie di ver-samento in misuramaggiore dell’ali-quota obbligatoria.Anzi, l’Eppi, comemolti altri enti diprevidenza privati,mette a disposizioneuna serie di aliquote

a scelta per permettere all’iscritto discegliere quanto optare per la pensione. Però, il sistema contributivo necessita dialcuni passaggi legislativi e regolamen-tari utili a ottenere una maggiore ade-guatezza della rata pensionistica senzapesare unicamente sui redditi del pro-fessionista. Questo rappresenta lo snododel ragionamento.

Via il sigilloMolti altri enti previdenziali privati nonhanno un sigillo al contributo integrati-vo, cioè possono fissare la percentualein modo autonomo anche se attenta-mente giustificato. Questo non è con-cesso agli enti come l'Eppi nati con lariforma Dini. Per prima cosa, deve esse-re dunque tolto il sigillo per una ragionedi equità.A che fine, però? L'Eppi vuole chiederedi poter innalzare il contributo integrati-vo almeno del 2% e poter indirizzare lamaggiorazione direttamente sui conti

Bisogna individuare risorse che incrementino il conto previdenziale senzapesare esclusivamente sui redditi del professionista

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previdenziali degli iscritti. Ogni perito in-dustriale verserebbe così di tasca sua il10% del reddito e, in più, avrebbe un bo-nus da parte dei suoi committenti di un2%, calcolato sul fatturato, direttamenteda girare nel suo salvadanaio.Considerando che in media il fatturato èil più alto o quasi il doppio del reddito,quel 2% in più varrebbe circa un 3,5%rapportato al reddito, portando il valorecomplessivo del contributo per la pen-sione dal 10% al 13,5% continuando aversare sempre il 10%.Dal portafoglio del professionista, cioè,esce sempre un importo pari al 10% delreddito, ma nel conto previdenziale arri-va di fatto il 13,5%.

Attualmente

Se si leva il sigillo

Proprio ritornando a quanto detto prima,si tratta di chiedere un modesto aiuto daparte del costo del lavoro alle nostrepensioni, proprio come i liberi professio-nisti, tramite l’imposizione fiscale, con-tribuiscono in modo ben più sostanziosoalle pensioni del sistema pubblico.

I passaggiOvviamente, questo aggiornamento del-le regole sancite dieci anni fa implica trepassi normativi: occorre togliere il sigil-lo, occorre elevare la percentuale del-l’integrativo al 4% ed occorre poter indi-rizzare almeno la metà del nuovo impor-to sui conti degli iscritti. Oggi non è pos-sibile farlo e non c’è dubbio che occorrarispondere alle domande della politica,la quale chiede perché mai si debba be-neficiare di un concorso del committen-te, dato che il sistema previdenziale dei

periti industriali è di per sé autonomo edunque autosufficiente. Se questi agget-tivi sono tutti corretti per il sistema Eppi,però è anche vero che tante altre cate-gorie, versando appunto il 10% del red-dito, godono ugualmente di un concorsonelle loro pensioni. Prendiamo tre casi.Ai lavoratori dipendenti, ad esempio, vie-ne applicata una trattenuta Inps del32,7%, ma la quota a loro carico risultaeffettivamente meno del 10% perché pergli altri 2/3 concorre il datore di lavoro.Allo stesso modo, gli iscritti allaGestione separata Inps versano grossomodo il 19% del reddito di contributiprevidenziali, ma possono rivalersi sem-pre per 2/3 sul datore di lavoro.

Infine c’è il caso dei professionisti giàcoperti da previdenza obbligatoria chedevono comunque versare una tariffaagevolata del 10% alla Gestione separataInps, ma anch’essi possono beneficiaredi una rivalsa del 4% del fatturato sulcommittente, che rapportato al redditodiventa una percentuale interessante.Dunque, i professionisti non chiedonodi diventare un’anomalia, ma anzi sonoloro che di fatto versano una percen-tuale simile ad altre categorie ma chenon ricevono lo stesso sostegno in al-cun senso. I periti industriali hannosemplicemente bisogno di un concorsodel costo del lavoro per rendere le loropensioni più adeguate.Ecco un primo passo da compiere perindividuare forme che possano soste-nere il risparmio pensionistico oggi esubito.

Percentuale di contributo Tipo di contributo Destinazione10% del reddito Contributo obbligatorio Conto previdenziale2% del fatturato Contributo integrativo Spese di gestione

Percentuale di contributo Tipo di contributo Destinazione10% del reddito Contributo obbligatorio Conto previdenziale2% del fatturato Contributo integrativo Conto previdenziale

(cioè circa il 3,5% del reddito)2% del fatturato Contributo integrativo Spese di gestione

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Tutti i lettori della nostra rivista hanno diritto a capire, anche se gli argomenti chetrattiamo a volte sono troppo tecnici. La patria di tale diritto è questa zattera disalvataggio, che cercherà di introdurvi ai temi della previdenza, perché è importanteessere informati.Spiegare alcuni termini tecnici usati in questa rivista serve proprio ad alimentare ildiritto e il piacere dell’informazione.

La zatteraLe parole difficili

Gli ammortizzatori socialiSono strumenti per sostenere e tutelare il reddito di quei lavoratoridipendenti che si trovano a dover affrontare periodi più o menolunghi senza lavoro o ad essere anticipatamente espulsi dal mondodel lavoro prima di poter accedere alla pensione. Esempi diammortizzatori sociali sono la cassa integrazione e i contratti disolidarietà.L’intervista a Giovanni Geroldi, pagina 4

Assistenza sanitaria integrativaÈ una forma di assicurazione che integra l’assistenza sanitaria dibase a sollievo degli stati di malattia e dei grandi rischi chepossono occorrere nella vita del professionista.Tutte le Casse dei professionisti stanno studiando dei pacchetti diservizi da mettere a disposizione degli iscritti, tra cui la possibilitàdi accendere una assicurazione sanitaria integrativa a condizioniparticolarmente interessanti.

Acconto e saldoL’acconto Eppi ammonta al 60% dell’intera contribuzioneobbligatoria dell’anno precedente e va versato entro il 30 novembredi ogni anno. Il saldo Eppi ammonta invece alla parte residua che non si è pagatain acconto e va versato entro 30 giorni dalla scadenza delpagamento dell’Irpef (normalmente nel mese di luglio).

Previdenza complementareComplementare è quella forma previdenziale che integra lapensione obbligatoria per ottenere a fine carriera due assegnipensionistici. La doppia rendita può permettere di conseguirecomplessivamente un importo pensionistico più importante.Per sua natura, rappresenta un modo efficace per diversificare ilrisparmio previdenziale.L’Eppi sta studiando, d’intesa con tutte le altre Casse deiprofessionisti, una modalità di previdenza complementare moltoflessibile sia nei versamenti sia nella gestione. Il fine è quello didare massima libertà nella scadenza delle rate e di ottimizzare lespese.

15VEDI

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FILO DIRETTODue lettere degli iscritti per capire la previdenza Eppi

Il puntoIl nostro iscritto vorrebbe usufruire diuna delibera Eppi che evita di applicareil cumulo dei redditi da pensione con al-tri redditi.La delibera Eppi, però, non può trovareapplicazione in questo caso. Il peritosubisce una diminuzione della pensioneperché, cumulandone due, ha semplice-mente aumentato il proprio redditocomplessivo. Di conseguenza, sarà sot-toposto ad un maggiore onere fiscale,cioè pagherà più tasse.

Sono titolare di una pensione Eppi e diuna pensione Inpdap. A partire daSettembre 2006, il cumulo delle due hacomportato una diminuzione del mioassegno pensionistico. Questo è acca-duto secondo quanto previsto dal decre-to legislativo 314 del 1997.Avevo letto sulla rivista Eppinforma chel’Ente ha adottato una delibera che sta-

bilisce la compensazione al taglio delcumulo pensioni. Posso beneficiare ditale opportunità? Se così non fosse vor-rei rinunciare alla pensione Eppi.

LETTERA FIRMATA

Egregio perito, l’effetto penalizzante chelei lamenta è la conseguenza del suoreddito complessivo da pensione (pen-sione Eppi + pensione Inpdap)Il decreto legislativo 314/97 che lei cita,stabilisce che la tassazione Irpef avven-ga sul reddito complessivo prodotto dalpensionato. Sarà poi il Casellario cen-trale dei pensionati Inps a ridistribuirel’impatto della tassazione proporzional-mente sui trattamenti pensionistici deiquali lei è titolare. Ciò al fine di non gra-vare maggiormente sulle pensioni piùesigue.Il regime di cumulo di cui si parla inEppinforma, invece, opera con riferi-

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mento ad un diverso ambito. La leggeprevidenziale prevede che, se il pensio-nato ha anche altri redditi, la pensionepossa essere diminuita. Ciò perché ilperito in questo caso potrà contare perla propria sussistenza anche su altri in-troiti, ad esempio delle rendite da loca-zione o altre attività lavorative.È quest’ultimo il caso a cui si faceva ri-ferimento in Eppinforma, mentre il suocaso segue semplicemente la legge fi-scale.Le ricordiamo infine che alla pensionenon si può rinunciare perché è un dirit-to irrinunciabile

Il puntoUn perito ci ha domandato come è possi-bile sanzionare un errore di previsione.L’Ente non può farne a meno per tutelaregli altri iscritti. Se l’importo versato in ac-conto si discostasse troppo da quanto ef-fettivamente dovuto, l’Ente dovrebbe farsicarico di un eccessivo onere economico.

Sono un vostro iscritto, libero professio-nista a tempo pieno. Faccio riferimentoad una nota del Settore Contributi, con-seguente ad una mia richiesta di rateiz-zare il contributo da versare a breve.Sono rimasto perplesso quando l’ufficiomi ha chiesto di pagare anche un inte-resse di mora per un mio errore di pre-visione su un futuro fatturato che all’e-poca non avevo ancora realizzato.Se non regolarizzerò il mio debito, dun-que l’Eppi non sarà nelle condizioni dipermettermi la rateizzazione. Come èpossibile sanzionare un errore di previ-sione di guadagno?

LETTERA FIRMATA

La lettera dell’iscritto ci fornisce un’ot-tima opportunità per chiarire i principinormativi che determinano la sanzionesugli acconti.Nel mese di novembre, l’iscritto Eppi ver-sa il 60% dell’intero contributo obbligato-rio dovuto per l’anno precedente, mentreil rimanente lo verserà a luglio. Il profes-

sionista però, come nella nostra lettera,può scegliere di calcolare il 60% del con-tributo sul reddito dell’anno corrente. Inquesto caso, può accadere che il perito anovembre non possa versare l’interoesatto ammontare dell’acconto (60 su100), dato che vi è ancora un mese di at-tività da svolgere.L’Ente gli va incontro e, facendo proprioun principio stabilito dal legislatore fi-scale, ammette una percentuale di tol-leranza. In questo modo, gli eventuali“scostamenti” degli acconti rispetto aisaldi non comportano l’automatico cal-colo e l’applicazione delle sanzioni.L’Eppi ha recepito ed aumentato la per-centuale “previdenziale” di tolleranza(dal 5% fiscale al 10%) ma non può sop-portare un eccessivo scostamento.Perché?Se per il perito le date da tenere a men-te sono novembre e luglio di ogni anno,l’ente ha anche un’ulteriore data: il 31 di-cembre. Questo è un termine importanteperché comporta un impegno per l’Eppi:la regola della rivalutazione, infatti, im-pone che i montanti vengano rivalutati al31 dicembre di ogni anno.Si noti però il meccanismo: al 31 dicem-bre 2006 ogni montante viene rivalutatocome se l’iscritto avesse versato tutti icontributi del 2005 al 1 gennaio 2006,anche se di fatto non è vero: al 1 gen-naio sono stati versati solo gli acconti.Dunque, l’Eppi rivaluta i montanti degliiscritti come se avesse avuto la disponi-bilità effettiva dei contributi per tutti i 12mesi dell’anno, mentre il meccanismodel versamento in due fasi (acconto epoi saldo) fa sì che i contributi di ogniiscritto giacciano effettivamente soloper meno di 10 mesi.Qui sta il nocciolo: se l’iscritto versa inacconto un importo abbastanza inferio-re al 60% – ad esempio il 50% – è chia-ro che l’onere che l’Ente dovrebbe sop-portare diventerebbe ingiustificato. Quiscatta l’interesse di mora e, nel caso inquestione, il pagamento della mora di-venta condizione per beneficiare del pa-gamento rateale.

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S-CULTURA NELLAFABBRICA DI TURBINE

La Fondazione Pomodoro di Milano ospita le installazioni di Kounellis, fino all’11 febbraio 2007

Arnaldo Pomodoro è, secondo il giudiziodi molti critici, il più grande scultorecontemporaneo italiano. Molto noto ed

apprezzato anche all'estero ha realizzatonumerose opere per grandi spazi aperti incittà importanti come Milano, Roma, Torino,Copenaghen, Dublino, Los Angeles. Altresue celeberrime sculture sono esposte per-manentemente al Mills College in California,nel Cortile della Pigna dei Musei Vaticani,nei maggiori musei mondiali nonché alCremlino e nei pressi del Palazzo di Vetro.Nel capoluogo lombardo, dove vive e lavoradai primi anni cinquanta, accanto allaDarsena di Porta Ticinese, il maestro hacreato nel 1995 la sua Fondazione.La prima sede della prestigiosa istituzione sitrovava, per la verità, alle porte della cittàmeneghina, a Rozzano, nell’hinterland mila-nese. Poco più di un anno fa è poi avvenuto iltrasferimento nell’area cosiddetta “Ansaldo,Città delle Culture”, vicino al NaviglioGrande, alle spalle di Porta Genova, in unedificio di 3500 metri quadri destinato ad ac-cogliere una selezione di opere di Pomodoroe grandi eventi di arte contemporanea.

L’opera del maestro di MorcianoL’opera di quest’artista che attraversa più dimezzo secolo è dominata da un rigoroso

"spirito geometrico", per cui ogni forma ten-de all'essenzialità volumetrica della sfera,del cubo, del cilindro, del cono, del paralle-lepipedo e di altri solidi euclidei regolari,nettamente tagliati, le cui ripetizioni, seg-menti, rettilinei o circolari, ricordano la suc-cessione delle note in una composizionemusicale, o il movimento ritmato e continuodegli ingranaggi di macchinari.Macchinari che egli nasconde all'interno deimassicci contenitori solidi, resi parzialmen-te visibili dalle spaccature e dai tagli cherompono le superfici levigate esterne.Le sue sculture, esternamente monumenta-li, si disvelano all’interno. Lo spazio esternopiano piano scompare: tutto si svolge den-tro, nelle "viscere" racchiuse dalle pareti li-sce e lucenti di nitidi volumi, perfettamentedelineati.

Un artista ‘ingegnere’Pomodoro, nella sua lunga e prestigiosacarriera, si è dedicato anche alla scenogra-fia teatrale, realizzando gli allestimenti dinumerosi spettacoli nei più prestigiosi con-testi rappresentativi.Il maestro ha vinto numerosi premi interna-zionali e ha tenuto esposizioni itineranti neimusei europei, americani, australiani egiapponesi.

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Ha ricevuto la laurea in Lettere honoris cau-sa dal Trinity College dell'Università diDublino e quella ad honorem in Architetturae Ingegneria dall’Università di Ancona.Dopo aver tenuto corsi e seminari nelle piùprestigiose università statunitensi, attual-mente dirige il "Centro TAM" per la forma-zione dei giovani, istituito in collaborazionecon il Comune di Pietrarubbia, dove ha pas-sato gran parte della sua infanzia.

Una Fondazione per la sculturaLa Fondazione che porta il suo nome ha se-de negli spazi industriali delle ex officineRiva&Calzoni – dove all’inizio del secoloscorso venivano costruite turbine idrauliche– conservando, con i suoi oltre tremila metriquadri di superficie e i suoi quindici metri dialtezza, tutto il fascino dell’archeologia in-dustriale dell’edificio.L’istituzione, diretta dal critico FlaminioGualdoni e divenuta ente museale nel 2004,conserva opere del grande scultore delMontefeltro, documentandone l’intero arcoespressivo, dai primi rilievi del 1956 fino alleproduzioni più recenti.L’esposizione delle opere della collezione,proposte a rotazione, si integra con mostretemporanee organizzate con l’intento di pro-muovere studi di storia e critica d’arte del‘900, nonché di regalare un importante pun-to di riferimento culturale alla città, incen-trato principalmente sull’arte scultorea.Gli spazi sono stati ristrutturati con l’inten-zione di permettere al visitatore di fruire del-le opere attraverso inediti scorci e nuovipunti di vista.

Il museo nella fabbricaL’edificio si può definire un interessante

esempio di archeologia industriale.Un ambiente ideale per contenere la scultu-ra anche di grandi dimensioni.L’iniziativa di Pomodoro ha permesso di sal-vaguardare e rendere fruibile un esempio ti-pico della Milano “città di fabbriche”, checon il tempo è scomparsa per cedere il po-sto ad uffici ed attività commerciali.L’intervento di restauro ha salvaguardato lanatura storica del luogo, mantenendo l’as-setto originario ed, allo stesso tempo, ha de-finito nitidamente la nuova vocazione di con-tenitore di eventi culturali.È un ambiente perfetto per la grande scultu-ra, come ha affermato lo stesso Pomodoroche aveva iniziato a pensare a quest’area almomento della lavorazione della sua scultu-ra "Novecento", ora collocata a Roma, un'o-pera di oltre venti metri.Da quell’incontro tra questo spazio e unascultura è nata l’idea di un luogo inedito perMilano.

Un luogo di cultura per la cittàIl contesto espositivo è stato pensato dalmaestro stesso non come un mausoleo au-tocelebrativo, ma come spazio di ricerca edibattito culturale in senso più ampio. “Èd’altronde un vezzo solo italiano quello diconsiderare la fondazione dedicata a un ar-tista come uno spazio a lui stesso destinatoin esclusiva” ha sostenuto lo stessoPomodoro in un’intervista.Dunque, la nuova sede della Fondazione èun luogo di mostre, conferenze, dibattiti,presentazioni, rassegne cinematografiche,seminari, oltre che di una biblioteca apertaal pubblico, specializzata in arte contempo-ranea, che conserva circa 35.000 titoli tralibri, periodici italiani e stranieri.

• Nasce a Morciano di Romagna nel 1926.• È famoso soprattutto per le sfere di bronzo.• Ha studiato architettura per dedicarsi qua-

si subito alla scultura.• Dal 1954 vive e lavora a Milano.• Nel 1974 gli viene dedicata un’importante

mostra personale nel capoluogo lombardo.• Si dedica anche alla scenografia teatrale,

realizzando gli allestimenti per grandi rap-presentazioni, tra le quali "Semiramide" diGioacchino Rossini all'Opera di Roma nel1982.

• Nel 1990 riceve il Praemium Imperiale dallaJapan Art Association per la scultura.

• Nel 1991 la sua opera “Disco Solare” viene collo-cata davanti al Palazzo della Gioventù di Mosca,dono del Governo italiano a quello russo.

• Nel 1994 riceve il Premio della Presidenza delConsiglio dei Ministri per gli italiani benemeriti.

• Nel 1996 l’opera “Sfera Con Sfera” è posta nelpiazzale delle Nazioni Unite.

• Negli ultimi trent’anni realizza personali in tuttoil mondo, l’ultima delle quali nel PalazzoCrepadona a Belluno nel 2006.

Arnaldo Pomodoro

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Kounellis a MilanoDal 24 Settembre 2006, fino all’11 febbraio2007, venti opere di Jannis Kounellis, gran-de scultore greco di scuola italiana, invado-no la grande e alta sala della Fondazione,creando quello che Bruno Corà, curatoredella mostra, definisce un “affresco nellospazio”.Una grande opera dal respiro solenne è sta-ta concepita orchestrando perfettamente lediverse componenti e lasciando esprimerele qualità fisiche, espressive e metamorfi-che di materiali vivi come il legno, la terra, ilfuoco e il sangue.Che uniti a materie di recupero come sacchidi juta, corde, vele, sacchi di carbone e la-

La nuova sede della fondazione è statainaugurata con la mostra “Scultura italianadel XX secolo”, curata da Marco Meneguzzo.Si è trattato di un suggestivo percorso tra iprincipali scultori del nostro secolo. Più dicento artisti, che hanno svolto un ruolo cen-trale nella ricerca scultorea moderna, daMedardo Rosso in poi, attraverso un itinera-rio espositivo ricco di stimoli visivi.

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miere, costruiscono la drammaticità e lapotenza evocatrice di un grande atto unico,mai più ripetibile.Un mese di lavoro ha infatti legato l’artista elo spazio espositivo: il primo impegnato adallestire la mostra, il secondo a “comuni-carsi”.A testimoniare l’azione, passo dopo passo, èil regista Ermanno Olmi, che ha “pedinato”

l’amico realizzando un film-documentario.Camminando tra le installazioni si ripensaalla solennità dei lavori di Burri e alla spa-zialità di Fontana.Immagini potenti si manifestano come ful-mini all’occhio del visitatore che, coinvoltoin un incessante confronto, ricerca nuovipunti di vista. A dare ritmo alle opere sonovertiginosi pilastri a vite, spirali di ferro chedal pavimento salgono fino al soffitto. Untributo alla laboriosità milanese che ritorna,nel pianoforte, omaggio alla città e al Teatroalla Scala. E un musicista suona, a interval-li regolari, la ripetizione di una strofa delNabucco verdiano.

• Nasce al Pireo, nei pressi di Atene, nel 1936.• Nel 1956 si trasferisce in Italia, a Roma, do-

ve studia all’Accademia di Belle Arti.• Nel 1960 tiene la sua prima personale pres-

so la Galleria La Tartaruga di Roma.• Dal 1967 impiega la terra, la lana, il carbone,

i sacchi di iuta, le piante e gli animali, in unadialettica tra forme inerti e forme viventi.

• Nel 1969 dispone dodici cavalli vivi nella sa-la della Galleria L’Attico, a testimonianza delrapporto tra lo spazio culturale dell’arte equello naturale.

• Nel 1972 viene invitato per la prima volta allaBiennale di Venezia; a questa seguiranno mostrein tutto il mondo.

• Nel 1986 espone al Museum of Contemporary Artdi Chicago.

• Nel 2002 realizza una grande mostra-evento allaGalleria di Arte Moderna a Roma.

• Nel 2006, prima dell’inaugurazione dell’evento mi-lanese presso la Fondazione Pomodoro, proponeuna sua personale presso il museo d’ArteContemporanea di Napoli.

Jannis Kounellis

Le fotografie che corredano i testi di questonumero di Eppinforma ci sono state conces-se da più 'fonti': dalla Fondazione Pomodoroe da un giovane artista milanese.Alla Fondazione va il nostro grazie per lasquisita cortesia e per le splendide immaginidi Vaclav Sedy.A Bruno di Nunzio i complimenti per la sua

opera. Le foto pubblicate sono, infatti, alcuni mate-riali che ha utilizzato nella fase di studio del suoprogetto “AP superfici misteriose”, un percorso diimmagini in bianco e nero dove l’opera diPomodoro, vista da molto vicino, perde quasi la suatridimensionalità divenendo quadro.

Per informazioni: [email protected].

Superfici misteriose

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Lo hanno rivendicato con forza gli enti diprevidenza privati nelle manifestazioniche si sono svolte in questi mesi definen-dolo una sorta di strabismo politico: sul-le professioni si parla di riforme, magarinon sempre a ragione veduta, ma certocon la sensazione che il dibattito vengasempre mantenuto vivo. La previdenzaprivata, invece si trova molto spesso difronte ad una situazione di stallo politicorispetto alle sue proposte di riforma.Per questo gli enti di previdenza a favoredei professionisti in questi anni hannodeciso di fare da soli, avviando una poli-tica di autoriforme la quale, ad esempio,ha rinforzato e continua a rinforzare lasezione “servizi”, cioè le opportunità of-ferte dall’ente di previdenza a vantaggiodella libera professione.Nell’arco di quest’ultimo scorcio di 2007i Ministeri vigilanti hanno dato il via libe-

ra a due richieste Eppi: un regolamentoed alcune importanti modifiche per usu-fruire del riscatto. Il regolamento appro-vato governa la richiesta di sussidi afronte di situazioni di disagio del profes-sionista e fa parte di pacchetto di quattroopportunità pensate per sostenere la li-bera professione di perito industriale invario modo. D’altro canto, le modificheall’istituto per riscattare gli anni sprovvi-sti di una qualsiasi copertura assicurati-va hanno il fine di apportare quegli ag-giustamenti utili per garantire un’ade-sione senza limiti di tempo, pur specifi-cando alcuni paletti di garanzia che per-mettano all’Eppi di gestire le domande diadesione.Compito di queste pagine è quello dispiegare le due significative modificheche hanno ricevuto da pochissimo il se-maforo verde.

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PASSO DOPO PASSOAggiornamenti per due opportunità offerte dall’Eppi

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Assistenza a fronte di eventi importanti

L’opportunitàIl regolamento approvato permette alprofessionista di chiedere un contributoa fondo perduto per affrontare momentidi disagio economico che sono collegatia situazioni di difficoltà oggettiva. Il con-tributo permette di integrare solo per ilperiodo di un anno l’assistenza medicaospedaliera o la degenza in casa di cura,di sostenere le perdite dovute a eventi ocalamità naturali, di contribuire allespese di studio dei figli del professioni-sta deceduto o di partecipare alle suespese funerarie.

Il sensoIl senso dell’intervento è la tutela deiprofessionisti meno fortunati che si tro-vano ad attraversare situazioni difficili incaso di morte invece, si tratta della tute-la diretta dei parenti più stretti.Gli eventi che sono causa della difficoltàeconomica devono essere accaduti di re-cente – al massimo entro 12 mesi dallapresentazione della domanda – poichéla funzione dell’ente è quello di svolgereun primo soccorso che sia di supportoimmediato, senza però avere l’ambizio-ne di porsi come risolutivo per periodipiù lunghi. In quei casi, forzatamente ilprofessionista dovrà pensare a forme disostentamento più articolate.Le condizioni di accesso al sussidio silimitano alla regolarità della situazio-ne contributiva dell’iscritto e al tettodi reddito massimo che non deve su-perare i 24.000 euro. Il tetto si può in-nalzare solo nel caso di familiari a ca-rico. Ovviamente lo stesso periodo percui si richiede il sussidio non deve es-sere coperto da altra forma assicura-tiva, in quanto il contributo Eppi nonpuò essere cumulato ad altre forme disostegno.

Aderisci al riscatto tutto l’anno

L’opportunitàIl riscatto è utile per gli iscritti che vo-gliono aumentare il proprio conto previ-denziale (montante) versando contributianche per gli anni sprovvisti di una co-pertura previdenziale. Ad esempio, glianni di attività professionale precedential 1996, cioè quando l’Eppi non era an-cora nato, e gli anni di praticantato, diservizio militare e la eventuale frequen-za universitaria dopo il 1996.Il nuovo meccanismo di adesione haesteso a tutto l’anno il limite sia per pre-sentare la predomanda o la domanda de-finitiva, sia per versare il primo acconto.Inoltre, ha stabilito un vincolo per cam-biare il piano di versamento dei periodida riscattare: la domanda di variazionedeve essere presentata prima che scadala rata di versamento.Se nel suo piano di ammortamento il pe-rito Mario Rossi deve effettuare il versa-mento il 15 dicembre 2007, è necessarioche comunichi l’intenzione di variarel’importo da pagare prima di quellastessa data.

Il sensoIl riscatto, in sostanza, è una ulterioreforma per aumentare il risparmio previ-denziale. Nel sistema contributivo, è de-cisivo l’importo del montante, nel sensoche l’importo della pensione è stretta-mente legato al conto previdenziale costi-tuito dalla somma dei versamenti.Rinforzare il montante aderendo al ri-scatto permette di ottenere una pensio-ne più adeguata. Inoltre, il riscatto ga-rantisce anche un beneficio fiscale im-mediato: gli importi versati possono es-sere interamente detratti dal redditodell’anno in corso, consentendo di dimi-nuire la base imponibile e versare cosìmeno tasse.

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Di cosa si stratta Un contributo a fondoperduto per l’iscritto

Chi riguarda Coloro in condizioni di disagio economico momentaneo

In cosa consiste Un sussidio dell’Eppi che vada un minimo di 3.000 €ad un massimo di 15.000 €

Per quanto tempo Un anno

Di cosa si stratta Un contributo dell’iscritto pergli anni privi di copertura previdenziale

Chi riguarda Coloro che voglionorinforzare il proprio contopensionistico

Cosa cambia Il periodo per aderire èesteso a tutto l’anno

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Giovanni Battafarano è un senatore in quota Ds che ha partecipatoattivamente ai due Decennali organizzati dalla previdenza professionale. Nelprimo era in compagnia di Pierluigi Mantini, responsabile per le professionidella Margherita, mentre nel Decennale Adepp ha recitato la partedell’interlocutore unico, in alcuni casi attaccato in modo quasi muscolaredagli esponenti dell’opposizione.Fatto che rende comprensibile (ma non giustifica fino in fondo) la scarsapropensione dei politici governativi a intervenire nelle manifestazioniorganizzate dai professionisti, visto che lì si respira un clima a volteesasperato da parte delle libere professioni nei confronti delle proposte diriforma della maggioranza. Qualcosa non funziona.

Non è un bene che le professioni non cerchino di dialogare con gliesponenti del centro sinistra, perché è a quella parte politica che chiedono leriforme, dunque non sembra strategicamente opportuno cercare solol’abbraccio del centro destra. Per contro, non è un bene che i politici dimaggioranza si sottraggano al confronto con le professioni poiché esserappresentano un bacino di consenso importante, che gli analisti consideranodecisivo nelle tornate elettorali. Le elezioni le vincono – dicono alcuni esperti– coloro che spostano il voto delle periferie e delle professioni.

Più in generale, esiste forse anche una questione di rappresentatività, nelsenso che i professionisti stentano a sentirsi a proprio agio entro un colorepolitico e ciò rappresenta una opportunità di indipendenza. Però se MaurizioDe Tilla, presidente dell’associazione che riunisce le Casse professionali, hainvitato i professionisti a fondare un proprio partito, quest’indicazione, al di làdella provocazione, significa una difficoltà degli Ordini a far capire e spiegarele proprie ragioni laddove non esiste un colore politico che a priori le possasostenere.

Battafarano ha insistito su un punto che forse merita cogliere. Haaffermato che i professionisti sono esasperati perché stanchi di una politicaattendista, che sembra sempre sul punto di riformare e poi non lo fa mai. Loaveva detto anche Luigi Berlinguer per spiegare come mai il mondo dellascuola aveva reagito con forza ad una possibile riforma che non voleva. E NinoLo Presti, responsabile An per le libere professioni, ha fatto autocriticasostenendo che il passato governo la riforma delle professioni non l’ha fattaper troppo discutere – quindi per eccesso di dialogo, verrebbe da dire. E dettoin questo modo, bisogna riconoscergli una schiettezza insolita.In tutte queste affermazioni, allora, è possibile cogliere lo spaccato di questigiorni: professioni stanche, ma divise e non compatte, e politici in attesa, chehanno paura di osare per non scontentare nessuno.

di Ginevra SotirovicL’INGRATO COMPITO DEL SIGNOR B.

L’intrusoScrive per noi

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