ADATTAMENTI DEI VEGETALI AI DIVERSI FATTORI AMBIENTALI:
V. Interazioni con altri organismi viventi
PRODUZIONE DI METABOLITI SECONDARI
Metaboliti secondari
Negli habitat naturali le piante sono circondate da un grande numero di potenziali predatori e patogeni. Poiché le piante sono organismi sessili e non possono evitare gli attacchi patogeni semplicemente spostandosi, hanno evoluto nel tempo meccanismi di difesa che permettano loro di proteggersi in altri modi.
1. Sintesi di tessuti di protezione
• Cuticola
• Periderma
Costituita da acidi grassi a lunga catena (cutina) e cere. Superficie talmente liscia da impedire l’adesione alle spore dei funghi. Le cere sono indigeribili e per questo repellenti agli insetti.
Mauseth et al., Botanica. Idelson-Gnocchi
Costituito da fellogeno, sughero e felloderma. Il sughero, tessuto tegumentale esterno secondario, è costituito da cellule morte, con pareti rivestite da suberina, sostanza di natura grassa, idrofobica ed impermeabile. Valida difesa contro parassiti ed agenti chimici.
Metaboliti secondari
Vasta gamma di molecole organiche che non sembrano avere una funzione diretta sulla crescita e sullo sviluppo. La loro distribuzione nel mondo vegetale è ristretta e spesso si ritrovano metaboliti secondari diversi in famiglie, o addirittura specie, di piante diverse.
I metaboliti secondari presentano un’importanza fondamentale nei confronti delle interazioni ecologiche tra la pianta e l’ambiente che la circonda.
2. Sintesi di molecole con funzione tossica nei confronti di erbivori e microbi patogeni:
METABOLITI SECONDARI o PRODOTTI NATURALI
Metaboliti secondari
I metaboliti secondari hanno origine da vie metaboliche secondarie, interconnesse direttamente con il metabolismo primario. Queste molecole hanno ruoli importantissimi non solo dal punto di vista di protezione da agenti patogeni, ma possono venire impiegate anche per l’attrazione di organismi impollinatori.
Metaboliti secondari
Esistono tre gruppi principali di metaboliti secondari, distinti sulla base delle vie biosintetiche da cui prendono origine:
1. Terpeni
Molecole lipidiche sintetizzate a partire dell’acetil CoA o da intermedi della glicolisi
2. Composti fenolici
Molecole aromatiche che si formano dalla via biosintetica dell’acido schikimico o dell’acido mevalonico
3. Metaboliti secondari contenenti azoto
Sintetizzati principalmente a partire da amminoacidi
Metaboliti secondari
Terpeni
Comprendono la classe più numerosa di metaboliti secondari con circa 25000 composti
• natura liposolubile ed incolore
• Origine biosintetica dall’acetil CoA o da intermedi metabolici della glicolisi
Le molecole di base strutturale dei terpeni sono chiamate unità isopreniche, molecole a 5 atomi di C derivanti dall’isopentano. I terpeni sono classificati sulla base del numero di unità a 5C che comprendono:
• Monoterpeni terpeni a 10C (condensazione di due unità isopreniche)
• Sesquiterpeni terpeni a 15C (tre unità 5C)
• Diterpeni terpeni a 20C (quattro unità 5C)
• Triterpeni terpeni a 30C
• Tetraterpeni terpeni a 40C
• Politerpenoidi > 50C
Metaboliti secondari
Terpeni - monoterpeni
• Oli essenziali
Le piante producono una grande varietà di oli essenziali, utilizzati per diversi scopi:
• Difesa contro erbivori
• Funzione cicatrizzante
• Resistenza ad attacchi microbici
• Protezione contro insetti dannosi
• Attrazione di insetti ed animali impollinatori
Gli oli essenziali sono spesso prodotti, immagazzinati e secreti ad opera di cellule secretrici che presentano strutture anatomiche strettamente specializzate:
• Formazioni epidermiche: tricomi ghiandolari
• Cavità di secrezione: tasche e canali dove la secrezione si raccoglie in spazi intercellulari delimitati da cellule ghiandolari
• Epidermidi ghiandolari dei petali dei fiori
Metaboliti secondari
Terpeni – monoterpeni e sesquiterpeni
• Oli essenziali
• Formazioni epidermiche: tricomi ghiandolari
Peli vivi unicellulari o pluricellulari che si originano dall’allungamento verso l’esterno di alcune cellule epidermiche. Spesso questi tricomi sono capitati, ovvero la cellula terminale ha forma a capocchia e costituisce la cellula ghiandolare. Queste cellule differiscono dalle altre cellule vegetali per un grande nucleo, un protoplasma denso e l’assenza di vacuolo. La parete è fortemente cutinizzata. Gli oli si accumulano tra la parete e lo strato di cuticola.
Pelo secretore pluricellulare in
Salvia officinalis
Pelo secretore pluricellulare in Pelargonium sp.,
contenente geraniolo
Pelo pluricellulare peltato in Lippia citriodora
contenente composti terpenoidi
Pelo pluricellulare secretore in Ocimum basilicum
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Metaboliti secondari
Terpeni - monoterpeni
• Oli essenziali
• Formazioni epidermiche: cellule ghiandolari sessili
Superficie fogliare di Roman chamomile
Superficie fogliare di Origanum vulgare. Lo strato di cuticola, lacerato, mette in evidenza le singole cellule ghiandolari sottostanti
Superficie del calice di Menta x piperita Superficie dorsale della lamina fogliare di Lavandula angustifolia
Photo: ©2001 stevenfoster.com
Metaboliti secondari
Terpeni – monoterpeni e sesquiterpeni
• Oli essenziali
• Tasche
Gruppi di cellule secretrici che a maturità muoiono e si dissolvono, liberando gli oli essenziali nella cavità che rimane cavità di origine lisigena. Le tasche possono essere anche di origine schizogena divisione tangenziale delle cellule secretrici. Le nuove cellule tappezzano la cavità, all’interno della quale vengono rilasciati gli oli essenziali, o schizolisigena origine mista, inizialmente schizogena, quindi lisigena.
Tasca di origine schizolisigena in foglia di Citrus limon
Tasche di origine schizolisigena in Citrus myrtifolia
Tasche di origine schizogena in rizoma di zenzero
Pancaldi et al., Fondamenti di Botanica Generale. McGraw-Hill Photo: ©2001 stevenfoster.com
Metaboliti secondari
Terpeni - monoterpeni
• Canali resiniferi
Nelle conifere è presente tessuto ghiandolare che riversa il secreto delle cellule verso l’esterno. Le cellule secretrici sono disposte internamente nella foglia e nel fusto e rilasciano la resina in una cavità intercellulare che costituisce il così detto «canale resinifero». La formazione della cavità è ti tipo schizogeno divisione tangenziale delle cellule dell’epitelio ghiandolare. Le nuove cellule tappezzano la cavità, all’interno della quale viene rilasciata la resina.
Pancaldi et al., Fondamenti di Botanica generale. McGraw-Hill
Canale resinifero Epitelio ghiandolare
• Oli essenziali
Canale resinifero
Metaboliti secondari
Terpeni – monoterpeni e sesquiterpeni
• Epidermidi ghiandolari
Sull’epidermide sono presenti delle cellule chiamate idioblasti. Presentano vacuoli di grandi dimensioni, poco citoplasma recluso alla periferia della cellula e pareti cellulari spesso impermeabilizzate con suberina. Spesso la cellula muore a maturità, tuttavia gli oli essenziali sono mantenuti all’interno grazie all’impermeabilità della parete cellulare. Si possono trovare:
• Nelle radici Es: Acorus calamus (calamo aromatico)
• Nella corteccia Es: Cinnamomum zeylanicum (cannella)
• Nelle foglie Es: Laurus nobilis (alloro)
• Nei petali dei fiori Es: Rosa gallica (rosa)
• Nei frutti Es: Piper nigrum (pepe)
• Oli essenziali
Idioblasto
Metaboliti secondari
Terpeni – monoterpeni e sesquiterpeni
Composti molto volatili. Prodotti dalla pianta a scopo difensivo nei confronti di insetti e fitofagi.
• Piretroidi (monoterpeni)
Prodotti nelle foglie e nei fiori di Chrysanthemum sp. Sono molecole con potentissima attività insetticida.
• Monoterpeni presenti nelle conifere
Si accumulano nei canali resiniferi degli aghi, dei rami e del tronco. Ad azione insetticida nei confronti dei coleotteri della corteccia. La loro sintesi è enfatizzata se la pianta percepisce un attacco in corso.
www.castellanzaonline.it
Metaboliti secondari
Terpeni – monoterpeni e sesquiterpeni
• Lattoni sesquiterpenici
Si ritrovano nei peli ghiandolari di molte composite come il girasole e l’artemisia
Pelo ghiandolare pluricellulare di Artemisia annua. Nei tricomi viene prodotto un lattone sesquiterpenico chiamato «artemisinina», con potente attività insetticida. Viene utilizzato in medicina per combattere la malaria.
www.york.ac.uk
• Gossipolo
Estratto per la prima volta dai semi di cotone, tossico nei confronti degli erbivori.
Metaboliti secondari
Terpeni – diterpeni
Rappresentano delle tossine per gli erbivori e dei deterrenti per l’alimentazione.
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Acido abietico contenuto nelle resine di molte conifere e alberi tropicali di leguminose. Le resine vengono secrete dopo danneggiamento del canale resinifero da parte di insetti fitofagi. La resina fuoriesce, blocca l’alimentazione del fitofago, funge da deterrente chimico per ulteriori attacchi e sigilla la ferita
Esteri del forbolo prodotti da Euforbiacee, causano irritazione alla pelle ed hanno effetto tossico per i mammiferi
Taxadiene precursore del tassolo, presente nella corteccia del Taxus brevifolia. Viene utilizzato in campo farmacologico come potente antitumorale
Metaboliti secondari
Terpeni – triterpeni
Fitoecdisoni gruppo di steroidi vegetali con la stessa struttura base degli ormoni della muta degli insetti. L’ingestione di queste molecole da parte di insetti fitofagi causa distruzione del ciclo della muta ed altera processi di sviluppo, con conseguenze letali
Limonoidi sostanze amare contenute nell’esperidio degli agrumi. Deterrente alimentare ad azione tossica per gli insetti
Cardenolidi attivi contro erbivori vertebrati. Glucosidi (composti contenenti una o più molecole di zucchero) con gusto amaro estremamente tossici
Saponine attivi contro erbivori vertebrati. Glucosidi (zucchero + steroidi o altri triterpeni) con proprietà simili a quelle del sapone. Interferiscono con l’assorbimento di steroli da parte del sistema digerente e distruggono le membrane cellulari dopo l’assorbimento nel circolo sanguigno
Metaboliti secondari
Terpeni – politerpeni
Molecole vegetali molto diffuse, con funzione di protezione, cicatriziale e difensiva a seguito di un attacco da parte di organismi fitofagi
Gomma polimero contenente da 1500 a 15000 unità isopreniche in cui i doppi legami hanno una configurazione cis
Guttaperca polimero prodotto da piante appartenenti alla famiglia delle Sapotaceae, simile alla gomma, ma i doppi legami hanno configurazione trans
Gomma e guttaperca sono in genere disperse in piccole particelle in un fluido lattiginoso chiamato latice, prodotto all’interno di canali laticiferi. Il latice comprende anche altre sostanze di natura triterpenica
Canali laticiferi in sezione longitudinale del legno di Manilkara zapota, una Sapotacea. Fonte: images.lib.ncsu.edu
Latice che fuoriesce da una ferita sul fusto di
Euphorbia sp. Pancaldi et al., Fondamenti di
Botanica generale. McGraw-Hill
Latice in uscita da una «albero della gomma», Hevea brasiliensis.
Foto: en.wikipedia.org
Metaboliti secondari
Composti fenolici
Prodotti secondari contenenti almeno un gruppo fenolico (anello aromatico a cui è legato un ossidrile)
Rappresentano un gruppo estremamente eterogeneo di molecole aventi diverse funzioni:
• Ruolo strutturale, ma allo stesso tempo di barriera e protezione contro potenziali patogeni. Es: lignina e suberina
• Ruolo vessillare. Es: flavonoidi
• Assorbimento di raggi UV dannosi
• Allelopatia inibitori della crescita di piante che competono per lo stesso spazio con la pianta che lo produce
Gruppo fenolico
o Lignina
o Lignani dimeri e oligomeri correlati alla lignina. Molto diffusi nel mondo vegetale, hanno azione difensiva e antiossidante
o Suberina si forma anche per induzione in specifici organi e cellule come difesa a ferite e ad attacchi patogeni. Rinforza la parete cellulare e fornisce un mezzo per limitare la perdita incontrollata di acqua negli organi rimasti intatti dopo l’attacco patogeno
Composti fenolici – lignina, lignani e suberizzazione
Metaboliti secondari
Composti fenolici – flavonoidi
Comprendono una vasta gamma di molecole con funzioni diverse. Circa 4500 composti conosciuti. Accumulati principalmente nei vacuoli delle cellule di diversi tessuti vegetali.
Funzioni:
• Antocianidine: responsabili della colorazione dei fiori – azione vessillare
Pelargonidina Pelargonium sp. (geranio)
Cianidina Rosa gallica (rosa)
Delfinidina Delphinium sp. (speronella)
Gruppo di flavonoidi pigmentati, responsabili della colorazione rossa, rosa, porpora e blu dei petali dei fiori.
Metaboliti secondari
Composti fenolici – flavonoidi
Funzioni:
• Flavoni e flavonoli:
1) protezione da radiazioni UV
Queste molecole assorbono la luce nella regione UV-B, lasciando passare solo le lunghezze d’onda nel visibile corrispondenti alla PAR.
2) Rilasciati nel terreno dalle radici delle leguminose come fattori di nodulazione
3) Funzione vessillare nella formazione di guide nettarifere
Wikimedia commons
Metaboliti secondari
Composti fenolici – flavonoidi
Funzioni:
• Tannini: deterrenti alimentari
Polimeri fenolici con proprietà difensive:
1) Si legano alle proteine nell’intestino degli erbivori, inattivando enzimi della digestione, con impatto negativo sulla loro nutrizione
2) Si legano alle proteine salivari degli animali causano una sensazione astringente e spiacevole quando vengono masticati deterrente alimentare
Sono frequentemente presenti in frutti acerbi in questo modo è evitata la disseminazione da parte di erbivori fino a che il frutto non giunge a maturazione
Metaboliti secondari
Composti fenolici - cumarine e stilbeni
Presenti in tegumenti dei semi, frutti, fiori, radici, foglie e fusti di circa 800 specie diverse
Cumarine - funzioni:
• Difesa provocano emorragie interne
• Attivi nella schermatura dei raggi UV provocano sensibilizzazione della pelle umana ai raggi UV-A dopo il contatto con la pianta che li possiede
Buchanan et al., Biochimica e Biologia molecolare delle piante. Zanichelli
Stilbeni – funzioni:
• Efficace antifungino, inibisce la germinazione delle spore e la crescita delle ife
• Deterrenti alimentari per i mammiferi fitofagi
• Resveratrolo, contenuto nel vino rosso, esercita un’importante azione antitumorale
Metaboliti secondari
Metaboliti secondari contenenti azoto - Alcaloidi
Categoria di molecole numerosa ed eterogenea di composti contenenti azoto e che spesso si comportano come basi. Sono prodotte da circa il 20% delle piante. Più di 12000 alcaloidi diversi conosciuti. Costituiscono un importante sistema di difesa chimico evoluto dalle piante sotto la pressione dei predatori (larve, insetti, erbivori, mammiferi). Hanno azione antibiotica, insetticida, deterrente per l’alimentazione
Alcuni esempi:
Codeina
Morfina
Estratti da Papaver somniferum (papavero da oppio). Sono contenuti in un latice bianco che fuoriesce dalla capsula. Dopo l’essudazione, il latice si indurisce e forma una sostanza marrone, l’oppio. Causano intorpidimento dei parassiti
Estratta da capsicum annuum
• attivatore di recettori delle mucose (senso di calore e irritazione)
• azione deterrente contro gli erbivori
Capsaicina
Metaboliti secondari
Metaboliti secondari contenenti azoto - Alcaloidi
Estratta da Nicotiana tabacum L.
• insetticida (paralisi)
• deterrente per erbivori (aumento frequenza cardiaca, vomito)
• fitoalessina (antimicrobico)
Nicotina
Estratta da Coffea arabica L.
• insetticida
• antimicrobico fungicida
• molecola allelopatica
Caffeina
Metaboliti secondari
Metaboliti secondari contenenti azoto - Alcaloidi
Estratta da Conium maculatum (cicuta)
• neurotossina: paralisi, asfissia
• deterrente per gli erbivori
coniina
Veleno che uccise Socrate
lupanina
Estratta da Lupinus polyphyllus
• deterrente alimentare
Causa moria del bestiame, in particolare pecore, in autunno, quando la piante produce i semi, dove si accumulano elevate concentrazioni di questo alcaloide. Conigli e lepri sono in grado di distinguere le varietà tossiche da quelle commestibili (prive di alcaloidi) sulla base del sapore del frutto
Metaboliti secondari
Metaboliti secondari contenenti azoto - Alcaloidi Poiché la maggior parte degli alcaloidi possiede attività farmacologiche, queste molecole hanno influenzato profondamente la storia dell’uomo, sia nel bene (molecole antitumorali, farmaci), che nel male (droghe e sostanze stupefacenti)
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Metaboliti secondari
Metaboliti secondari contenenti azoto - Glucosidi
Molecole composte da una parte zuccherina legata ad una molecola non zuccherina (aglicone). Sono accumulati nel vacuolo ed esercitano un’attività estremamente tossica solo nel momento in cui le molecole vengono degradate a causa di un attacco patogeno
• Glucosidi cianogenetici
Molecole che per idrolisi liberano acido cianidrico. Le piante che li producono presentano anche gli enzimi idrolitici, ma molecole ed enzimi sono separati in compartimenti differenti. Es: la durrina è un alcaloide accumulato nel vacuolo delle cellule epidermiche del sorgo. Gli enzimi degradativi si trovano però nel citoplasma delle cellule del mesofillo fogliare. In seguito ad attacco da parte di erbivori gli enzimi entrano in contatto con i glicosidi, idrolizzando la molecola e liberando HCN
I glucosidi cianogenetici sono molto diffusi nelle rosacee, nei legumi e nelle graminacee
Metaboliti secondari
Metaboliti secondari contenenti azoto - Glucosidi
Estratta da Brassica nigra
• attivatore di recettori delle mucose (senso di calore e irritazione)
• azione deterrente contro gli erbivori
• Glucosinolati
Accumulati soprattutto nel vacuolo delle crucifere, sono responsabili dell’odore e del sapore di ortaggi come il cavolo, il cavolfiore, i ravanelli ecc. Anche in questo caso gli enzimi idrolitici sono spazialmente separati dai glucosidi. L’aglicone dà origine a prodotti reattivi e dall’odore pungente come gli isotiocianati ed i tiocianati, molecole tossiche per gli erbivori
Sinigrina