+ All Categories
Home > Documents > AI FINI DELL’OTTENIMENTO RELAZIONE PAESAGGISTICA · 2019. 8. 29. · 68 della LUR n. 36/1997...

AI FINI DELL’OTTENIMENTO RELAZIONE PAESAGGISTICA · 2019. 8. 29. · 68 della LUR n. 36/1997...

Date post: 30-Jan-2021
Category:
Upload: others
View: 1 times
Download: 0 times
Share this document with a friend
17
Comune di Mezzanego Città Metropolitana di Genova RELAZIONE PAESAGGISTICA REDATTA AI SENSI DEL D.P.C.M. 12/12/2005 CONFORMEMENTE AL PROTOCOLLO D’INTESA tra MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI, Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici della Liguria, e REGIONE LIGURIA per introdurre specificazioni e semplificazioni dei criteri di redazione dei contenuti della relazione paesaggistica per le diverse tipologie di intervento rapportate alle peculiarità del territorio ligure. Anno XXXVIII - N. 38 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II 19.09.2007 - pag. 4051 AI FINI DELL’OTTENIMENTO DELL’AUTORIZZAZIONE PAESAGGISTICA Mezzanego Aprile 2019 Il progettista Arch Marco Avvenente
Transcript
  • Comune di Mezzanego

    Città Metropolitana di Genova

    RELAZIONE PAESAGGISTICA

    REDATTA AI SENSI DEL D.P.C.M. 12/12/2005

    CONFORMEMENTE AL PROTOCOLLO D’INTESA

    tra

    MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI,

    Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici della Liguria,

    e

    REGIONE LIGURIA

    per introdurre specificazioni e semplificazioni dei criteri di redazione dei contenuti della relazione paesaggistica per le diverse tipologie di intervento rapportate alle

    peculiarità del territorio ligure.

    Anno XXXVIII - N. 38 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II 19.09.2007 - pag. 4051

    AI FINI DELL’OTTENIMENTO DELL’AUTORIZZAZIONE PAESAGGISTICA

    Mezzanego Aprile 2019

    Il progettista

    Arch Marco Avvenente

  • 2

    Oggetto: Relazione Paesaggistica allegata al Progetto di Fattibilità Tecnica e d Economica per la realizzazi one di Residenza Sanitaria per Anziani finalizzata alla c ura dell’Alzheimer, sita nel comune di Mezzanego in Loc alità Pratolungo, lungo la SP 26 bis meglio identificata al N.C.E.U. al F 15 mappale n. 53 porzione, 250 porzione , 292 , 291, 58, 59, 60, 21, 20, 67, 110 per una superficie di mq 1 0.253,54, In attuazione della nuova zona Z.P.I.-1 disciplina del l’art. 6.5.1. delle Norme tecniche di Auttuazione del P. di F. vi gente con variante definitivamente approva con D.P.G.R. N. 96 1/1985, Disciplina paesistica approvata D.C.C. N. 38-39-40- 41-42/2006 con variante adottata con DCCC n 21/2017 e 1/2019

    PREMESSA ED INQUADRAMENTO NORMATIVO

    Elementi fondamentali per determinare il concetto di “Tutela del Paesaggio”

    Elementi fondamentali per determinare il concetto di “Tutela del Paesaggio” Da oltre sessanta anni in Italia il paesaggio, inteso quale parte di territorio costituito dall’insieme dei beni, culturali e naturali, derivanti da appositi provvedimenti ovvero censiti dalla legge per categorie, è stato oggetto di tutela con l’obiettivo di non “distruggerlo ed introdurvi modificazioni che rechino pregiudizio a quel suo esteriore aspetto”. Per ottemperare tale obiettivo è stato utilizzato lo strumento dell’acquisizione di una specifica autorizzazione: “ ex art. 7 ” della L. 1497 del 1939, preventiva ed autonoma rispetto ai titoli abilitativi di natura edilizia.

    É tuttavia con l’introduzione della legge Galasso n. 431 del 1985 che si opera concettualmente un salto di qualità nella concezione della tutela del paesaggio, estendendo il vincolo di tutela non più ad ambiti perimetrati ma ad ampie categorie di beni aprioristicamente considerati degni di attenzione, indipendentemente da accertate caratteristiche di pregio. Il merito della Legge “Galasso” consiste nell’aver considerato per la prima volta oggetto di tutela non più la porzione di paesaggio costituente pregevole quadro o scorcio panoramico, bensì il territorio inteso come insieme di elementi naturalistici, antropici ed ambientali in senso lato la cui trasformazione dev’essere accortamente guidata, conciliando le componenti innovative con le caratteristiche preesistenti. A soli quattro anni dall’approvazione del Testo Unico dei Beni Ambientali con D.Lgs 29 ottobre 1999, n. 490, che aveva sostanzialmente operato una raccolta di tutte le leggi in materia, è stato approvato il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio con D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42, entrato in vigore il 1° maggio 2004, che abroga la precedente normativa, salvandone alcuni effetti nella fase transitoria. È stata così introdotta da tale Codice (D.lgvo n. 42/2004) una specifica declinazione dei contenuti della valutazione paesaggistica connessa al rilascio dell’autorizzazione (art. 146 comma 4, 5 e 6) con la finalità di valutare l’intervento rispetto agli elementi di valore paesaggistico presenti evidenziandone: gli impatti sul paesaggio, gli elementi di mitigazione e di compensazione necessari; ciò allo scopo di verificare la conformità dell’intervento alle prescrizioni dei piani paesistici in base alla compatibilità dei valori dei beni paesaggistici riconosciuti e alle finalità di tutela e miglioramento della qualità del paesaggio. Al fine di perseguire l’obiettivo comunemente condiviso, è stato emanato, sulla base dei lavori di un gruppo tecnico paritetico Ministero/Regioni, il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 12 dicembre 2005 (G.U. 31 gennaio 2006 n. 25) in cui viene individuato un nuovo documento denominato “Relazione

  • 3

    Paesaggistica”, che deve accompagnare i progetti per accertarne la compatibilità con gli ambiti vincolati. In questo Decreto del 12/12/2005, sono inoltre individuate le finalità, i criteri di redazione e i contenuti della Relazione di accompagnamento alla richiesta di autorizzazione paesaggistica. Ai sensi dell’art. 3 dello stesso Decreto 12 dicembre 2005, le Regioni possono integrare i contenuti della Relazione Paesaggistica. Ecco quindi che, in forza di tale disposizione (art. 3), tra la Regione Liguria ed il Ministero per i beni e le attività culturali è stato stipulato il “Protocollo d’Intesa” pubblicato sul BURL n. 38 (parte II in data 19.09.2007 a pag. 4050), a sensi del quale i suddetti Enti “stipulano e convengono: Articolo 1 – Assoggettamento a Relazione Paesaggistica. 1. Le Parti concordano di assoggettare a Relazione Paesaggistica avente i contenuti di cui ai paragrafi 2, 3 e 4 dell’allegato al DPCM 12.12.2005, (e cioè a Relazione Paesaggistica non semplificata NdR) gli interventi di seguito indicati che, per dimensione e caratteristiche tipologico-funzionali sono suscettibili di produrre significativi impatti sul paesaggio nonché gli interventi che interessino contesti territoriali di elevato pregio e delicatezza sotto il profilo paesaggistico: A. (…) B. nuovi insediamenti ed interventi comunque subordinati (…) a Studio Organico d’Insieme (SOI) in base alle indicazioni del P.T.C.P.; C. (…) D. realizzazione di parcheggi, pubblici o privati, di depuratori, di impianti tecnologici o di opere di sistemazione idraulica;”

    La Legge Urbanistica Regionale n. 36 del 4-9-1997 all’art. 68, sotto la rubrica “Validità del Piano territoriale di coordinamento paesistico” così dispone: “1. Fino a quando il P.T.R. non assuma, ai sensi dell'articolo 13, comma 4, il valore di Piano Urbanistico Territoriale, di cui all'articolo 1-bis del decreto legge n. 312 del 1985, convertito dalla legge n. 431 del 1985, si applica il P.T.C.P. approvato con deliberazione del Consiglio regionale 26 febbraio 1990, n. 6 e successive modificazioni, ivi comprese quelle da approvarsi a norma della presente Sezione.” Considerando che il progetto di cui si tratta prevede la realizzazione – fra l’altro - di un ampliamento alberghiero ed è subordinato a Studio Organico d’Insieme (S.O.I.), a sensi di quanto testé ritrascritto, si rende evidente l’operatività del P.T.C.P. approvato con deliberazione del Consiglio regionale 26 febbraio 1990 n. 6, come anche ribadisce l’art. 68 della LUR n. 36/1997

    (fig.2) Il Comune di Mezzanego nel contesto geogr afico

  • 4

    Comune di Mezzanego

    Indirizzo Via Cap F.Gandolfo 115 Telefono

    Comune Mezzanego Località Pratolungo

    Coordinate Gauss-Baga Inquadramento catastale

    44°22’50,11 9°22’46.72 Foglio 15 mappale n. 53 porzione,

    250 porzione , 292 ,

    291, 58, 59, 60, 21, 20,

    67, 110 per una

    superficie di mq

    10.253,54,

    Sezione I

    Elementi di inquadramento normativo e di qualificaz ione

    dell’intervento

    1. VINCOLO PAESAGGISTICO

    Per concludere l'inquadramento delle previsioni paesistiche bisogna

    fare riferimento alla eventuale presenza di vincoli paesaggistici

    sull'ambito interessato. Dall'esame della relativa documentazione

    non risulta la sussistenza di vincoli paesistici originati da Decreti

    Ministeriali assunti ai sensi dell'art. 139 del Decreto Legislativo

    n.42/2004 e s.m.i., ne la presenza di vincoli derivanti dai decreti 24

    aprile, 1985, c.d,"Galassini". I terreni in questione risultano peraltro

    ricompresi nella fascia dei 150 mt. dalle sponde del Torrente

    Mogliana ed in tal senso l'area sarebbe soggetta al vincolo di cui

    all'art.146, comma 1, lett.a) c.d."Galasso". Con la conseguenza che

    nell'ambito in parola il vincolo paesistico opera ed è necessaria l’

    autorizzazione paesistica per l'approvazione del progetto in

    trattazione. .

  • 5

    2. ASPETTI URBANISTICI : PIANO DI FABBRICAZIONE VIGENTE APPROVATO CON D.P.G.R. N. 961/1985, DISCIPLINA PAESISTICA APPROVATA D.C.C. N. 38-39-40-41-42/2006 NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE IN VARIANTE NUOVA ZONA Z.P.I.-1

    6-5.1) Zpi-1 Zona per attività di servizi socio-as sistenziali Con destinazione specifica ad attività socio assistenziali: Nell’ambito sono ammesse attività legate a servizi di tipo socio assistenziali di iniziativa pubblica o in convenzione da parte dei privati. Allo scopo di garantire il corretto utilizzo di queste aree si stabilisce quanto segue:

    • superficie coperta 1/3 della superficie disponibile; • Altezza massima: 19 ml, dalla suddetta altezza sono esclusi i volumi

    tecnici. Nella realizzazione di edifici pluriplano, sono ammessi piani interrati, un piano terra e 4 piani fuori terra con copertura a falde;

    • Distanze dai confini: 5 ml; • Distanza tra le costruzioni: 10 ml • Distanza dalle strade pubbliche: 5 ml • Titoli edilizi: I permessi di costruire in ambito ZPI-1 sono soggetti a

    Permesso di costruire diretto convenzionato. • Ai fini dell’applicazione del presente articolo valgono le disposizioni

    contenute Valutazione Ambientale Strategica di cui alla DGR n._____ _______del____ ____ e ai contenuti del Rapporto Ambientale;

    Prestazioni minime ambientali

    • Realizzazione degli accessi carai e delle superfici per la sosta con impiego di materiali permeabili (asfalto drenante e/o prato armato). Indice di permeabilità per le restanti superfici 32 %; obbligo di realizzazione di vasca di raccolta di prima pioggia dimensionata per superfici impermeabilizzate, collegata con il serbatoio per la riserva idrica permanente dell’impianto antincendio.

    • L’edificio dovrà avere un indice di prestazione energetica globale minimo in classe A;

    • Valore limite per il consumo energetico della fonte utilizzata non inferiore a 100.000 (KWHE);

    • Valore limite per la produzione e il fabisogno di acqua calda sanitaria coperta da impianto solare termico non inferiore al 50%;

    • Il fabisogno elettrico dovrà essere coperto per il 40% tramite impianto solare fotovoltaico;

    Disposizioni di attenzione rispettate nelle aree appartenenti ai corridoi ecologici le presenti disposizioni valgono sia per la realizzazione degli interventi edilizi previsti nella zona sia per il recupero dei terreni agricoli e forestali, funzionali alle edificazioni previste:

    1) non siano alterate le aree umide, comprendenti le sorgenti, i rii e i corsi d’acqua in genere, le pozze e le aree di ristagno d’acqua, con qualsiasi intervento di tipo edilizio o che comporti cambio di destinazione d’uso del suolo;

    2) non siano captate le risorse idriche all’interno delle aree appartenenti ai corridoi ecologici, fatte salve le derivazioni già esistenti;

    3) non siano artificializzate le sponde ed il greto dei corsi d’acqua; eventuali interventi di regimazione delle acque dovranno essere realizzati soltanto utilizzando le tecniche di ingegneria naturalistica (briglie, scogliere, palificate, palizzate, ecc.); sono consentiti interventi per la sistemazione delle sponde solo laddove vi siano comprovate esigenze dettate dalla pubblica incolumità delle persone e solo mediante interventi che prevedono il mantenimento o il ripristino dell’habitat;

    4) non siano alterati gli ambienti rocciosi costituiti da, emergenze geomorfologiche, grotte, cavità (anche artificiali), muretti a secco, anfrattuosità delle pareti rocciose, qualora presenti nel territorio rocce affioranti. Qualora tali interventi fossero indispensabili per importanti motivi di interesse pubblico, occorrerà prevedere e mettere in atto misure compensative e mitigative;

    5) non si operi il costipamento e l’impermeabilizzazione dei suoli, e la riduzione della superficie dei prati, se non per quanto strettamente necessario alla realizzazione degli interventi ammessi dalla normativa delle singole zone nelle aree pertinenziali agli edifici;

    6) il recupero dei muretti di sostegno dei terrazzamenti deve avvenire esclusivamente con la tecnica tradizionale a secco. Possono eventualmente essere impiegate reti metalliche elettrosaldate a maglia rettangolare, per consolidare la fascia secondo la tecnica delle terre armate,

    7) Gli interventi che prevedano l’utilizzo del cemento armato o della sola malta cementizia potranno essere realizzati esclusivamente nelle aree di pertinenza di edifici e comunque sulla base di dettagliata relazione geologica che escluda l’efficacia delle tecniche tradizionali a secco nelle particolari condizioni geologiche del sito;

  • 6

    8) Sono fatti salvi gli interventi realizzati dall’Ente pubblico per consolidamento di dissesti idrogeologici che compromettano l’incolumità pubblica;

    9) La realizzazione di recinzioni è consentita solo impiegando reti a maglia larga rettangolare o quadrata, con lato minimo di cm 8;

    10) E’ vietato introdurre specie vegetali non autoctone; non è consentita la formazione di siepi su percorsi aperti al pubblico transito di altezza superiore a ml 1,50 al fine di non occludere le visuali pubbliche e la messa a dimora di piante se non per scopi agricoli (ulivi, alberi da frutta, ortaggi, ecc.);

    11) Nella sistemazione delle aree esterne a prato si devono impiegare esclusivamente miscele di essenze erbacee per prato polifita, composte da specie graminacee e leguminose, mentre sono vietati i prati monofiti tipo loietto;

    12) E’ comunque prescritto il mantenimento di una fascia incolta, qualora l’appezzamento confini con un’area boscata o con vegetazione naturale, di larghezza media variabile da 1 a 5 metri a seconda della conformazione orografica del sito; 14)

    13) Se per la realizzazione degli interventi edilizi previsti dalla normativa risultasse necessario procedere all’abbattimento di piante arboree, si dovranno comunque preservare gli alberi stravecchi, vetusti e/o con cavità, soprattutto dei generi Quercus e Castanea. Andranno comunque preservati gli esemplari di Quercus ilex, Q. pubescens e Pinus halepensis, fatte salve motivazioni di carattere fitostatico e per la salvaguardia dell’incolumità delle persone;

    14) Nella realizzazione di nuovi tratti di viabilità carrabile è obbligatorio porre in atto opere (es. tombinature) che favoriscono il passaggio degli animali.

    15) E’ vietato impermeabilizzare la sede stradale con l’impiego di bitume o calcestruzzo, ma dovranno essere utilizzate esclusivamente pavimentazioni in materiale permeabile;

    16) Non sono consentite pratiche che impieghino diserbanti di sintesi, fatto salvo l’impiego di sistemici altamente selettivi, allo scopo di ridurre od ostacolare l'espansione di specie altamente invasive (rovi, robinia, ailanto, ecc.) solamente nelle are pertinenziali agli edifici e lungo la rete viabile;

    17) Gli interventi di utilizzazione del bosco devono essere finalizzati prioritariamente al miglioramento del soprassuolo boschivo, utilizzando le tecniche della selvicoltura naturalistica a basso impatto ambientale, che prevede interventi mirati a conservare e ad aumentare la biodiversità e la complessità del sistema, assecondando la disomogeneità e la diversificazione strutturale e compositiva del soprassuolo;

    18) In tutti gli interventi che prevedono l'esbosco del legname di risulta dai tagli di miglioramento, deve essere mantenuta in sito una quota adeguata di “legno morto”, a terra o in piedi, di dimensioni idonee, per la vita degli organismi xilofagi e saproxilici; 20) Sono consentiti i trattamenti in zone boscate colpite da fitopatie (cocciniglia del pino marittimo, processionaria, cinipide del pino, ecc.) con metodi e/o prodotti biologici oppure con metodi di lotta integrata che non comportino eventuali interazioni con l’ambiente, purché dotati di impatto ambientale sulla

    fauna e sulla flora spontanea ridotto o nullo.

  • 7

  • 8

    3. VARIANTE ALL ’ASSETTO INSEDIATIVO DEL P.T.C.P IN LOCALITÀ PRATO LUNGO

    L’area oggetto della presente variante paesistica è classificata dal PTCP vigente quale Insediamenti Sparsi Regime di MANTENIMENTO (IS-MA) .disciplinata dall’art. 49 delle NTA del PTCP.

    Dall’analisi paesistica dell’ambito si è constatata la prossimità

    dell’area oggetto della variante al PTCP a tessuti consolidati di

    matrice recente, con episodi edilizi di margine di matrice rurale più

    lontani ma che dovranno costituire tipologicamente i modelli

    insediativi ed organizzativi a cui si dovrà tendere. Si ha quindi

    prevalenza di ID rispetto a IS.

    L’area è posta a confine dell’ambito NI-CO dove è prevalente la

    presenza di tessuti a carattere di nucleo in regime di conferma e per

    l’ambito oggetto della presente variante al PTCP ha l’obiettivo di

    allineare la disciplina del PTCP alla disciplina del Piano di

    Fabbricazione. L’ambito nel tempo per gli interventi succedutisi ha

    caratteri insediativi tendenti al diffuso. Da ciò nasce l’esigenza di

    modificare il regime del PTCP Regionale per la porzione ZPI-1 da

    IS-MA a IS-MO-B, gli interventi ammessi saranno soggetti a SOI.

    Regime del P.T.C.P. – Assetto Insediativo

    regime attuale regime proposto

    IS-MA IS-MO-B

  • 9

    Descrizione dell’intervento

    Nuova costruzione di fabbricato destinato a RSA

    manutenzione ordinaria/straordinaria

    autorimesse interrate

    restauro e/o risanamento igienico

    strade (nuove e ampliamenti)

    ristrutturazione edilizia

    muri e/o sistemazioni di aree

    demolizione e fedele ricostruzione

    . impianti tecnologici e speciali

    ampliamento/sopra

    elevazione

    . cave

    sostituzione edilizia (ricostruz. non fedele)

    . discariche

    nuova costruzione x

    Mantenimento in sanatoria altro)

    Sezione II

    ELEMENTI DI DEFINIZIONE E QUALIFICAZIONE DEL

    CONTESTO IN CUI SI COLLOCA L’INTERVENTO

    Individuazione dei principali elementi di caratteri zzazione

    dell’insediamento che, qualificando il contesto in cui è

    previsto l’intervento sotto il profilo paesaggistic o, sono da

    assumere come riferimento per la progettazione (es.

    collocazione dei fabbricati sul terreno, forme, vol umi ed

    altezze dei fabbricati, distanze tra essi, ecc.):

    L’area oggetto dell’intervento è un’ampia area leggermente acclive per il primo tratto in aderenza con la viabilità della SP26Bis

  • 10

    asse di connessione dei territori montano dell’ambito 55 e la fascia costiera. Trovandosi l’area in prossimità della viabilità e della frazione di Borgonovo, è facilmente raggiungibile e si presta all’uso di RSA per cui è destinata. L’area come detto si presenta con un’acclività contenuta e per alcuni tratti è sostanzialmente pianeggiante verso nord est è presente un noccioleto, tipica coltura del territorio di Mezzanego verso sud ovest l’area è separata da un ampio spazio verde da un insediamento artigianale di piccole dimensioni, non interferente con l’area in oggetto. L’ambito di Pratolungo è individuabile fisicamente separato dalle propaggini collinari a nord dalla strada SP 586 e a sud dal torrente Mogliana che scorre in quel punto in una gola abbastanza profonda. L’edificio in progetto è posto poco al di sotto della SP26Bis il distacco dalla SP è occupato dalla strada principale del complesso servente sia l’ingresso al complesso e sia gli impianti posti agli estremi del complesso. La strada consente l’agevole transito dei mezzi di soccorso e consente ai mezzi dei Vigili del Fuoco di coprire per intero il fabbricato. La viabilità prosegue per servire il piano terra e il secondo corpo, e le aree destinate alla sosta. Tutte le superfici saranno trattate con materiali permeabili. L’edificio è composto da un corpo pricipale composto da un piano seminterrato e quattro piani fuori terra, sul lato est è presente un corpo più basso di due piani che ospita la piscina per la riabilitazione. Il secondo corpo separato dal corpo principale dalla strada di collegamento e collegato all’edificio principale al primo piano a formare il giadino dell’alzheimer è costituito da due piani di cui il primo seminterrato. L’edificio come detto è formato da due corpi

    di forma regolare. A livello dei fronti il fabbricato è trattato in maniera semplice contenendo al massimo le strutture esterne per la sicurezza, come è evidente sui fronti ovest ed est le scale di sucurezza sono integrate nel fronte e non poste all’esteno, per motivi di composizione e semplicità dell’effetto estetico. Il fronte nord è di forma regolare rettangolare, al piano terra è previsto lìaccesso principale, le bucature previste sia al piano terra che agli altri piani sono accoppiate e disposte su cinque colonne. Sempre sul fronte nord sul lato est è visibile il primo piano della piscina.

    Il fabbricato secondario sulla cui copertura piana è posto il giardino dell’ alzheimer ai due piani inferiori contiene parte degli spazi destinati al diurno ed ha una forma rettangolare con una delle pareti esterne con forma semi-circolare con vetrata da tetto alla quota del terreno. La copertura dell’intero complesso è a due acque quella del corpo secondario piana con copertura a giardino.

  • 11

    Individuazione dei principali caratteri tipologici ed architettonici che qualificano il patrimonio edilizio esistente, evidenziando gli ele menti organizzativi, strutturali, costruttivi, decorativi e tecnologici meritevoli di essere assunti come riferimento per la progettazione

    Caratterizzazione dell’abitato circostantealla tipologia di insediamento

    Caratterrizzazione dell’abitatocircostante riferito al numero di piani

  • 12

    Caratterrizzazione dell’abitato riferito alle tipologie edilizie

    Caratterizzazione dell’abitato circostante riferito tipo di copertura

  • 13

    Caratterizzazione dell’abitato circostante riferito allo schema insediativo

    Come appare evidente dalla cartografia allegata si tratta di un

    ambito posto in prossimità dell’abitato di Borgonovo,

    caratterizzato da un insediamento con prevalente tipologia a

    schiera contornato da edifici isolati a blocco. Prima di

    raggiungere l’area di intervento vi sono alcune aree di pausa e

    alcuni edifici di mezzacosta e di crinale di impianto rurale. Poco

    prima di raggiungere l’area di intervento sono presenti alcuni

    insediamenti a carattere artigianale posti perpendicolarmente

    all’asse viario.

    Specificazione dei caratteri vegetazionali e orogra fici che connotano il contesto interessato dall’intervento, con specificazione di quelli meritevoli di salvaguardia :

    L’ambito in oggetto è parte del sistema boschivo a tratti coltivo in

    attività o abbandonato. Come è evidente nella cartografia le porzioni

    esposte a sud delle propaggini collinari sono coltivate, mentre il

    fondovalle presenta prevalentemente fenomeni di abbandono. Non vi

  • 14

    sono pertanto valori paesaggistici se non quelli di un contesto di

    fondovalle vallivo, senza evidenti valori da conservare.

    Individuazione delle principali direzioni di percez ione nel paesaggio dell’ambito di

    intervento risulta essere maggiormente rilevabile

    L’ambito risulta visibile in un campo ristretto a causa degli ostacoli visivi

    che ne limitano la percezione. Non si instaurano pertanto rapporti di

    intervisibilità diretta nei campi delle visuali pubbliche della SP26Bis.

    Non vi sono interferenze visuali con i manufatti emergenti del PTCP

    Regionale.

  • 15

    individuazione di coni visuali, che aprendosi da punti di belvedere

    pubblici, prossimi all’ambito di intervento ne intercettino il sito

    Non vi sono coni visuali da belvedere pubblici che intercettano il sito.

    Sezione III

    ESPLICITAZIONE DELLE RAGIONI CHE

    DIMOSTRANO LA COMPATIBILITA’ PAESISTICO-

    AMBIENTALE DELL’INTERVENTO

    Dimostrazione della compatibilità dell’intervento rispetto alle

    caratteristiche dell’insediamento

  • 16

  • 17

    CONCLUSIONI

    La presente relazione dimostra la compatibilità dell’intervento

    secondo le regole che disciplinano il regime di Modificabilità(MO),

    che disciplina la zona in esame, deve definire nuove regole volte ad

    orientare lo sviluppo dell'insediamento verso un assetto

    maggiormente ordinato e confacente sotto il profilo paesistico-

    ambientale. Nel caso di specie va sottolineato come in realtà, pur

    sussistendo una certa eterogeneità formale ed architettonica, oltre

    che funzionale, negli insediamenti preesistenti nelle aree limitrofe a

    quella d'intervento, lo schema insediativo ed il modello distributivo si

    fosse già gradualmente orientato ed assestato verso direttrici e

    soluzioni localizzative tendenti ad un ordine equilibrato basato

    principalmente sull'allineamento dei volumi e sulla continuità nei

    confronti dello schema viario esistente, di talché si può affermare

    che il progetto in parola, più che proporre nuove regole per lo

    sviluppo dell'insediamento, si limita a completare lo schema

    distributivo e definire l'assetto già delineato da tutti gli insediamenti

    da ultimo intervenuti.

    Si tratta quindi di un intervento che, sulla base delle analisi e delle

    valutazioni effettuate, ha preso atto di un processo evolutivo degli

    insediamenti e di una tendenza, apparentemente più spontanea che

    programmata, a strutturarsi verso quell'assetto lineare e regolare già

    ricordato. L’intervento connoterà l'immagine dell'area sia sotto il

    profilo urbanistico che paesistico. In un certo senso si può sostenere

    che il progetto più che dettare nuove regole, ha tratto ispirazione

    dalla naturale evoluzione dell'espansione insediativa

    riconoscendogli elementi di assestamento e di riordino tali da

    costituire essi stessi le linee guida per un più coerente assetto

    territoriale e paesistico. I pressoché ininfluenti effetti del nuovo

    insediamento sugli elementi di maggior pregio paesistico, quali

    sfondi panoramici particolari o emergenze storico-monumentali,

    come evidenziato in precedenza, completano il quadro garantendo

    un ottimale inserimento paesistico dell'intervento. Ciò dimostra

    peraltro il progetto così elaborato ha perseguito l'obiettivo primario

    cui questo strumento tende e cioè che fra tutte le possibili opzioni

    progettuali quella proposta risulta la più compatibile e la più congrua

    per un corretto risultato paesistico.


Recommended