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ALTRI lf[EMJ[P~ · 2010-02-04 · (ALTRI lf[EM[P~) fettiera, un bell'ambiente di produttività...

Date post: 13-Aug-2020
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Un bel parto dell'IBM ( di RaffaelloDe Masi) coordinamento di Andrea de Prisco lf[EMJ[P~ classe proletaria. Ecco che compaiono sul mercato i pri- mi timidi tentativi d'introduzione della tecnologia C- ROM; Olivetti, infatti, offre il suo dizionario multi lingue (niente a che fare, per l'amor di dio, con i pacchetti mul- timediali di oggi), molto ben curato, visto che permette la traduzione anche in lingua giapponese e cinese. Ma eccoci al modello PS/2 (acronimo di Personal System 2), in questo caso in versione 50; la macchina è dotata di un 286 a 10 MHz, adotta un futuribile microchannel in luogo del vecchio bus a 16 bit e, novità per le mac- chine IBM, viene finalmente adottato il driver da 3.5 ad alta densità, in luogo del vecchio cinquepollici da 1.2 MB. La macchina ha, come curioso equipaggiamento addizionale, una espansione di memoria Ouadram e una curiosa unità di backup a microcartuccia, più unica che rara su queste macchine (non se ne vedevano più dai tempi dell'HP 85). " DOS è il sempiterno 3.3, che in questa subrelease permette tra l'altro di creare partizio- ni multiple DOS e consente a file batch di lanciarne altri. Macchina praticamente comparabile con l'AT (hanno addirittura lo stesso BIOS) è realizzata per girare insie- me al nuovo sistema operativo OS/2, prodotto con- giuntamente da IBM e Microsoft, che, all'atto della pre- sentazione della macchina, non è stato ancora messo a disposizione dell'utenza e che girerà, in seguito, poco e male, ad onta di diversi pregi, veri o molto più spesso presunti. Affidata al buon Truscelli, ecco la prova di quattro su- per stampanti a impatto; si tratta di periferiche profes- sionali, tutte di marca ben nota (Fujitsu, Honeywell, Mannesmann e Nec) e tutte veri asini da lavoro, e de- stinate a utenza elevata grazie alla loro potenza, velocità e ingombro. Chi più chi meno, a causa della tecnologia e anche della velocità, sono tutte rumorosissime, sono tutte a 24 aghi, ma il risultato, in termini di facilità di uti- lizzo e di qualità dei risultati, offre qualche differenza, (il metro più evidente è la velocità massima di scrittura va- riabile da 130 (Mannesmann) a 180 (Honeyweil) CPS, parametro questo direttamente proporzionale al costo (variabile tra i tre milioni e mezzo e i cinque). Corrado ci riprova con le figure di Mandelbrot, pre- sentando una serie di lavori dei lettori, ed Elvezio gio- cherella con una roulette e ci offre una gustosa storia aneddotica di questo gioco. Seguono, come non mai in questo numero, innumerevoli rubriche (due terzi del nu- mero stesso) che spaziano da alcune prove di software per macchine diverse ai soliti spaghetti program inviati dai lettori. Tra questi da notare il Deluxe Amiga Con- struetion Set, una serie di "trucchi del mestiere" ri- guardanti il Word per Mac, Mauro Gandini che prova una economica configurazione su base Atari per il DTP, un gruppetto di tre folli che realizzano, in 3D, una caf- MCmicrocomputer n. 188 - ottobre 1998 Il numero 71, del febbraio SS,ospita la pro- va di un gioiello dell'lBM, il PS/2, gran mac- china che ha rappresentato, per Big Blue, un momento magico nelle vendite (se ne vedono ancora, nelle banche, utilizzati c0- me terminali). Ma procediamo con calma; Sergio Tressino, da Ceresa, espone in una lunga lettera le sue lamentele per lo standard (MSX) a sua detta "più trascurato del mondo"; mm ci riporta in diretta la telecronaca della na- scita della primogenita di Corrado, e Amstrad presenta due suoi interessanti portatili, il PPC512 e il PPC640, basati sull'80SS e dotati di un caratteristico schermo; il prezzo è a dir poco in- teressante, attestato intorno al milione, e le vendi- te avranno un certo successo. Meno comprensibi- le è l'offerta dell' Atari Pack n. 1, che per circa un mi- lione, I.VA compresa, offre un modesto pacchetto di produttività personale e cinque giochi. Apple annuncia la disponibilità della LaserWriter Il, che soprawiverà fino ai giorni nostri, anche se con look diverso. Modello robustissimo e versatile (ne ho anco- ra una, una NTX, che avrà sfornato, credo, alcune cen- tinaia di migliaia di copie senza farsi per nulla pregare e senza accusare il benché minimo inconveniente), costa un occhio della testa (dai cinque ai nove mi- lioni), ma avrà tra gli utenti Apple un successo straordinario. HP presenta il suo canto del cigno nel campo delle stampanti a impatto (una splen- dida 2235 a 24 aghi, super veloce, capace di trattare contemporaneamente tre tipi di carta), mentre Ricoh tenta la sua via d'approccio al DTP presentando un ambiente integrato che appoggiandosi a un PC offre una stampan- te laser ad alta qualità, uno scanner e un software originale, il Ricotext, che purtroppo non avrà gran futuro. Orrore, Paolo Frajese annuncia, con toni che piace- rebbero al Crichton di "Andromeda", che un "virus, prodotto, pare, da una università israeliana o giù di n, sta distruggendo le memorie dei computer"; scene di pa- nico in Italia, la mamma di AdP telefona al figlio racco- mandandogli di "lavarsi bene le mani prima di mettersi a tavola", e la mia (pensando che tutti quelli che sma- nettano con i PC siano in fondo colpevoli) viene addirit- tura allo studio dicendomi: "Lo sapevo, figlio mio, che presto o tardi ti cacciavi in qualche guaio; ma sta tran- quillo che papà parla col maresciallo dei carabinieri, e mette tutto a posto". Mia zia ottantenne sentenziò che erano stati i comunisti, che volevano uccidere il Papa, e mio nonno, antico lettore de "L'Unità", riconobbe im- mediatamente un nuovo attacco del capitalismo alla ALTRI 154
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Page 1: ALTRI lf[EMJ[P~ · 2010-02-04 · (ALTRI lf[EM[P~) fettiera, un bell'ambiente di produttività in-dividuale di pura marca Big Blue, una sche-da fatta in casa per utilizzare il 64

Un bel parto dell'IBM( di RaffaelloDeMasi)

coordinamento di Andrea de Prisco

lf[EMJ[P~

classe proletaria. Ecco che compaiono sul mercato i pri-mi timidi tentativi d'introduzione della tecnologia C-ROM; Olivetti, infatti, offre il suo dizionario multi lingue(niente a che fare, per l'amor di dio, con i pacchetti mul-timediali di oggi), molto ben curato, visto che permettela traduzione anche in lingua giapponese e cinese. Maeccoci al modello PS/2 (acronimo di Personal System2), in questo caso in versione 50; la macchina è dotatadi un 286 a 10 MHz, adotta un futuribile microchannelin luogo del vecchio bus a 16 bit e, novità per le mac-chine IBM, viene finalmente adottato il driver da 3.5 adalta densità, in luogo del vecchio cinquepollici da 1.2MB. La macchina ha, come curioso equipaggiamentoaddizionale, una espansione di memoria Ouadram euna curiosa unità di backup a microcartuccia, più unicache rara su queste macchine (non se ne vedevano piùdai tempi dell'HP 85). " DOS è il sempiterno 3.3, che inquesta subrelease permette tra l'altro di creare partizio-ni multiple DOS e consente a file batch di lanciarne altri.

Macchina praticamente comparabile con l'AT (hannoaddirittura lo stesso BIOS) è realizzata per girare insie-me al nuovo sistema operativo OS/2, prodotto con-giuntamente da IBM e Microsoft, che, all'atto della pre-sentazione della macchina, non è stato ancora messo adisposizione dell'utenza e che girerà, in seguito, poco emale, ad onta di diversi pregi, veri o molto più spessopresunti.

Affidata al buon Truscelli, ecco la prova di quattro su-per stampanti a impatto; si tratta di periferiche profes-sionali, tutte di marca ben nota (Fujitsu, Honeywell,Mannesmann e Nec) e tutte veri asini da lavoro, e de-stinate a utenza elevata grazie alla loro potenza, velocitàe ingombro. Chi più chi meno, a causa della tecnologiae anche della velocità, sono tutte rumorosissime, sonotutte a 24 aghi, ma il risultato, in termini di facilità di uti-lizzo e di qualità dei risultati, offre qualche differenza, (ilmetro più evidente è lavelocità massima di scrittura va-riabile da 130 (Mannesmann) a 180 (Honeyweil) CPS,parametro questo direttamente proporzionale al costo(variabiletra i tre milioni e mezzo e i cinque).

Corrado ci riprova con le figure di Mandelbrot, pre-sentando una serie di lavori dei lettori, ed Elvezio gio-cherella con una roulette e ci offre una gustosa storiaaneddotica di questo gioco. Seguono, come non mai inquesto numero, innumerevoli rubriche (due terzi del nu-mero stesso) che spaziano da alcune prove di softwareper macchine diverse ai soliti spaghetti program inviatidai lettori. Tra questi da notare il Deluxe Amiga Con-struetion Set, una serie di "trucchi del mestiere" ri-guardanti il Word per Mac, Mauro Gandini che provauna economica configurazione su base Atari per il DTP,un gruppetto di tre folli che realizzano, in 3D, una caf-

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Il numero 71, del febbraio SS,ospita la pro-va di un gioiello dell'lBM, il PS/2, gran mac-china che ha rappresentato, per Big Blue,un momento magico nelle vendite (se nevedono ancora, nelle banche, utilizzati c0-

me terminali). Ma procediamo con calma;Sergio Tressino, da Ceresa, espone in una

lunga lettera le sue lamentele per lo standard(MSX) a sua detta "più trascurato del mondo";

mm ci riporta in diretta la telecronaca della na-scita della primogenita di Corrado, e Amstrad

presenta due suoi interessanti portatili, ilPPC512 e il PPC640, basati sull'80SS e dotati di

un caratteristico schermo; il prezzo è a dir poco in-teressante, attestato intorno al milione, e le vendi-

te avranno un certo successo. Meno comprensibi-le è l'offerta dell'Atari Pack n. 1, che per circa un mi-

lione, I.VA compresa, offre un modesto pacchettodi produttività personale e cinque giochi.Apple annuncia la disponibilità della LaserWriter Il,

che soprawiverà fino ai giorni nostri, anche se con lookdiverso. Modello robustissimo e versatile (ne ho anco-ra una, una NTX, che avrà sfornato, credo, alcune cen-tinaia di migliaia di copie senza farsi per nulla pregaree senza accusare il benché minimo inconveniente),costa un occhio della testa (dai cinque ai nove mi-lioni), ma avrà tra gli utenti Apple un successostraordinario. HP presenta il suo canto del cignonel campo delle stampanti a impatto (una splen-dida 2235 a 24 aghi, super veloce, capace ditrattare contemporaneamente tre tipi di carta),mentre Ricoh tenta la sua via d'approccio alDTP presentando un ambiente integrato cheappoggiandosi a un PC offre una stampan-te laser ad alta qualità, uno scanner e un

software originale, il Ricotext, che purtropponon avrà gran futuro.Orrore, Paolo Frajese annuncia, con toni che piace-

rebbero al Crichton di "Andromeda", che un "virus,prodotto, pare, da una università israelianao giù di n, stadistruggendo le memorie dei computer"; scene di pa-nico in Italia, la mamma di AdP telefona al figlio racco-mandandogli di "lavarsi bene le mani prima di mettersia tavola", e la mia (pensando che tutti quelli che sma-nettano con i PC siano in fondo colpevoli) viene addirit-tura allo studio dicendomi: "Lo sapevo, figlio mio, chepresto o tardi ti cacciavi in qualche guaio; ma sta tran-quillo che papà parla col maresciallo dei carabinieri, emette tutto a posto". Mia zia ottantenne sentenziò cheerano stati i comunisti, che volevano uccidere il Papa, emio nonno, antico lettore de "L'Unità", riconobbe im-mediatamente un nuovo attacco del capitalismo alla

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fettiera, un bell'ambiente di produttività in-dividuale di pura marca Big Blue, una sche-da fatta in casa per utilizzare il 64 comecontroller di segnali esterni. Ecco le soliterubriche sul Pascal, sul C e sull'intelligenzaartificiale, ed ecco, addirittura, un emulato-re di DOS sotto MSX.

Tra i giochini realizzati in casa dai lettori,ben costruito appare il gioco dei fratelli Gia-comazzi su macchina Apple Il, e, ancorasulla stessa macchina, una routine per lasoluzione delle equazioni diofantee e unaper sovrapporre le'due pagine grafiche. C'èchi ha la pazienza di costruire un mini dBa-se per MSX, e chi, beata pazienza, realizzanuovi comandi per Amiga e C64.

E arriva il Windows 2.0Il numero di marzo dell'88 è ricco di no-

vità, alcune anche fondamentali nell'evolu-zione della microinformatica. Il sig. Consolidi Roma, nella posta, ripropone ancora unavolta un dilemma che neppure oggi, a di-stanza di dieci anni, è stato risolto, vale adire se ~ opportuno investire grosse cifreper l'hardware più aggiornato o ripiegaresu materiale vecchiotto ma, per il comuneutente, sempre utile e sufficientementefunzionale. Col senno di poi vediamo cheanche oggi ci si ripresentano gli stessi di-lemmi, con la (fortunata) differenza che,meno male, alle soglie del 2000 non esi-stono più personal (di base) da quindici mi-lioni, come costava allora il neonato 386.EIS annuncia la disponibilità della versioneitaliana di dBase IV, Apple offre la possibi-lità di trasformare il suo Mac Il in una mac-china UNIX, attraverso il monitoraggio diun sistema operativo proprietario ottenutoimplementando il System V 2.2 di AT&T,che viene definito A/UX e che permette digestire sulla macchina Apple (utilizzando lastessa interfaccia grafica) le oltre 3000 ap-plicazioni già disponibili in ambiente Unix.

Sempre in ottica Apple, la neonata Claris(nata per volere di Apple, che ne detiene ilpacchetto di maggioranza) presenta sei

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Eccolo qui, il 'futuribi-le' (dal futuro incenr-to... ) IBM PS/2. Di'lui' è rimasto davve-ro ben poco: la portaseriale per il collega-mento mouse e ta-stiere tuttora in circo-lazione (compatibilePS/2,per l'appunto) euna irriducibile schie-ra di utenti OS/2,

nuovi prodotti per Mac; si tratta dei già bennoti MacWrite e MacPaint (già offerti, inprecedenza, in forma graziosa, inseriticom'erano nel corredo del sistema opera-tivo) che da oggi divengono pacchetti com-merciali, e ancora MacDraw, MacProject edue pacchetti completamente nuovi,SmartForm Designer e SmartForm Mana-ger. Questi due pacchetti offrono il lorocontributo in un'area che, in quel periodo,ebbe modo di godere di buona popolarità;il loro scopo è quello di creare e gestiremodulistica commerciale, come fatturazio-ne, bolle di accompagnamento, buoni d'or-dine, prospetti finanziari, consuntivi edestratti conto. I pacchetti di questo generenon solo creavano un perfetto supportocartaceo, ma avevano anche limitate fun-zioni di database, in modo da essere utiliz-zati durante la gestione giornaliera delleaziende. IBM scende nella grotta di Fra-sassi, come equipaggiamento di una équi-pe di speleologi, e VAX presenta una nuo-va workstation grafica, basata su una ar-

E' probabile che i lettoripiu giovani non abbianomai sentito parlare distampanti ad aghi. Eppu-re fino ad una decina dianni fa rappresentavanopraticamente la totalitàdelle stampanti in circola-zione (oggi sono una per-centuale davvero mini-ma), e ne esistevano ditutti i tipi, finanche a colo-ri con nastro inchiostratomulticromatico. Su Men.71, del febbraio 1988,una prova a confronto traquattro 'bisonti' dellastampa ad impatto.Domatrice d'eccezione,per la prova-eontabilità, lanostra... indomabile AnnaRita Fratini.Guaia contraddir/al

chitettura multiprocessore ruotante suchip Microvax 78032. Ci riprova ancheSanyo, con un portatile dotato di 8088,duefloppye un prezzo d'acquisto non cer-to accattivante (quasi cinque milioncini).Textronix presenta una stampante termicaa colori ad alta risoluzione, IBM un nuovomodello della classe PS/2, il 25, e HP offreNew Wave, il suo nuovo ambiente inte-grato per business ufficio. Da più parti sivocifera che IBM. owiamente cambiandonome, possa entrare nel mercato dei com-patibili, e fa capolino, per la prima volta, unnome che solo oggi è divenuto di uso piùcomune, il DVI. Francesco Petroni provasul campo Windows 2.0, esponendo inmaniera estesa la filosofia dell'interfaccia afinestre senza dimenticare, dando a Cesa-re... , che Apple già da cinque anni la adot-ta, mentre IBM si è ostinata per moltotempo di riconoscerne la funzionalità. Par-ticolare curioso, il sistema operativo costapiù o meno come l'ultimo arrivato '98.Completamente rinnovato rispetto alla p0-vera versione 1, non riuscirà, comunque, afar dimenticare l'interfaccia keyboard dri-ven del DOS agli appassionati, che ne so-sterranno, non si sa bene a qual fine, la su-periorità funzionale.

AdP offre la prova del Toshiba T1200,membro superiore della classe 1000, chesi differenzia dal modello base per la pre-senza del disco rigido, di un modem da300/1200 e dalla disponibilità di una batte-ria supplementare. Particolare che destacuriosità è il fatto che il sistema operativo,il DOS 3.2, si paga a parte, mentre la velo-cità di elaborazione, che allora anche noi di

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MC basavamo su dei benchmark bruti, èparagonabile a quella di un AT (sebbenesia solo un 8086). Attorno a un 8088 è co-struita una macchina affidata alle cure diCorrado, la Prima System 30, distribuitadalla Microtec, che dispone di ben 640k diRAM, un microfloppy da 720, un HO da 20o 40 MB, un adattatore video capace dicomportarsi come una scheda Hercules oCGA. Niente di avanzatissimo, certo, mauna macchina onesta e affidabile che, gra-zie al suo HO di serie, diviene appetibileper l'utente che utilizza continuamentegrandi messi di dati.

Sempre di Corrado è la prova del PCBit

Perfino un computer con aspirazioni tipicamente home, come gli Atari ST, poteva trasformarsi facilmente (oquasi ...) in un potente sistema per il desktop publishing più avanzato (o quasi ...). A cavallo tra 1'87 e 1'88, Ataripropose il suo Mega ST4 in configurazione DTP, con tanto di stampante laser ... collegata al connettore dell'harddlsk della macchina. Il tutto per un prezzo addirittura inferiore ai 5 milioni, una bazzecola per quei tempi!

Ben (appena?) nove floppy disk contenevano Win-dows ... 88, allora arrivato alla release 2. O. Non eraun vero e proprio sistema operativo (necessitavacomunque dell'MS-DOS per funzionare), ma in pra-tica una interfaccia utente grafica con la quale erapossibile utilizzare anche programmi specifici perquest'ambiente. Si è dovuto attendere fino a metàanni Novanta, con l'arrivo della versione 95, per ve-dere il glorioso Windows innalzato agli allori di veroe proprio sistema operativo. Come dire: con la pa-zienza si ottiene tutto ...

286, finalmente presente sul mercato, eche colma, con molto ritardo, una lacunapresente nel catalogo della dinamica casaproduttrice romana. La macchina è dellamassima convenzionalità possibile, e co-sta neppure tanto poco (quattro milioni emezzo, oltre l'IVA.) e brillerà per un pocosenza infamia e senza gloria nell'affollatouniverso dei cloni, scomparendo poi senzaeccessivi rimpianti.

Per comunicare meglioEd ecco ricomparire i modem, stavolta

senza mezzi termini attestati su velocità di1200 baud. Quelli presentati in questo nu-mero sono ambedue della Essegi, e sonoaccomunati dalla stessa sigla (1200) ma dasuffissi diversi (M+ e P). Ad onta della si-milarità del nome, si tratta di due periferi-che completamente diverse; il primo è il

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classico modem esterno formato matto n-cino, e possiede, sulla piastra, spazi liberiche lascino presumere una upgradabilità acaratteristiche superiori di cui però nonavremo mai notizia. Il secondo è un verogioiellino; si tratta sempre di un modemesterno, ma ha la grandezza di un pacchet-to di sigarette, è autoalimentato a batterieed è un vero e proprio modem portatile,principalmente (ma non esclusivamente)destinato ai computer portatili. Come pro-gramma di comunicazione viene fornitosolo il PCTalk 111 (noto pacchetto sharewa-re), ma Essegi offre, a pagamento, anchedue pacchetti di comunicazione e di emu-lazione,di terminale, quest'ultimo ben piùcostoso del modem stesso.

E ci siamo; la rubrica Intelligiochi parla dicrittografia (e nei secoli, pardon negli anni,a seguire, se ne parlerà ancora a lungo), inquesta puntata solo accennando alla termi-

nologia e alle origini della tecnica crittogra-fica. A far da contraltare, sempre nellastessa rubrica, ecco Elvezio, che parla dienigmistica e computer; per la grafica eccoalcune finiture alla Moka del numero scor-so, affidate ai soliti tre (Petroni, Rotondi eAzzari), mentre dawero eccellente è l'arti-colo successivo dal significativo titolo" Lo-tus 123, Borland Quattro, Microsoft Excel,identità, analogie e differenze". Francescoanalizza il comportamento dei tre spread-sheet adottando la stessa problematica ap-plicata ai tre ambienti; interessante notareche Excel produce i file più ingombranti,che, in termini totali, 123 è un po' più effi-ciente, che gli altri due possiedono funzio-nalità più moderne in aree maggiormentesofisticate (Quattro è un vero maestro nelcampo della gestione degli archivi).

Oavid laschi ci insegna a usare l'Amigaper produzioni video, e Oe Masi presenta

Il Toshiba T1200 segn6un significativo passoavanti nel "mobile com-puting". A parte l'hard di-sk da 20 megabyte final-mente integrato nellamacchina, il nuovo por-tatile Toshiba offriva lapossibilità, impagabile,di porre il sistema in sta-to di stop, ovvero dispegnerlo ... senza spe-gnerlo. O, meglio, diriaccenderlo pressochéimmediatamente graziealla memoria salvadatiautoalimentata.

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Ben tre Amiga al servizio di Mamma RAI, per la messa in onda del videogioco'/I Marchingegno', interfacciato via telefono con i telespettatori partecipanti.Così urla più o meno modulate via cornetta facevano correre un topolino in bi-blioteca alla ricerca di domandine cui rispondere. Semplice e molto divertente:cosa desiderare di più?

memoria. Pregevole, in questa macchina,il display e un pacchetto multiuso originaleche riunisce una serie di funzioni che van-no dal wp al data processing, al foglio elet-tronico, alla comunicazione tramite il mo-dem interno, all'agenda e un programminodi posta lontano anni luce dai nostri sofisti-cati c1ient di e-mail.

Unidata presenta due macchine di fasciasuperiore, basate su 286 e 386, ed è diMassimo Truscelli la prova di ben quattrostampanti Citizen a impatto, da ricordareper i font intercambiabili tramite cartuccia.Tra cifrari e backgammon si consuma lospazio dei giochi, mentre Renato Cassarinidisserta di ben 7 pacchetti diversi di CAD

per DOS, dai nomi ancoraattuali (VersaCad e Auto-Cad) o caduti nel dimentica-toio. Amiga va a tempo dimusica, con il suo MusicStudio, e la rubrica Mac of-fre la prova di un HD per il"melone", che non andreb-be neppure nominato, senon fosse per il prezzo (40MB per circa tre milioni).Bravo, come al solito, ilbuon Gandini nel trattare diun illustre sconosciuto, loscanner, e interessante,nelle news, la notizia dellacollaborazione pluriennaledella Ferrari con Digital e diun accordo tra Apple eTexas per portare avanti unprogetto di Intelligenza Arti-ficiale. t;;!?,

(ALTRI lr[EMJ[P~)

Avrà successo? Chissà, staremo a vedere.Belli come efebi (absit iniuria verbisl, ec-

co Andrea e Marco in visita alla RAI (peresserci la loro immagine, a pagina 73 delnumero 73, la rivista, ricordo, andò a rubae, già dopo qualche settimana, il fascicoloa mercato nero quotava come un Gronchirosa). Corrado ci parla del Microsoft C edel Quick C, e AdP, ancora lui, prova unTandy 1400, un bel portatile basato sul286, dotato di due floppy e di ben 640k di

Sul finire degli anni Ot-tanta erano molto in vogai compilatori per il lin-guaggio C, disponibili pra-ticamente in tutte le sal-se. Microsoft ne avevaaddirittura due in catalo-go, la versione 5. O delsuo compilatore profes-sionale e una versione 'Ii-ght", ultra veloce, ultra in-terattiva, ultra ... ineffi-ciente, denominataOuick C e dedicata a chi si voleva soprattutto diver-tire con la programmazione strutturata.

/I Tandy 1400 L T era un portatile(si fa per dire .. .J particolarmenteergonomico (I). /I display era ca-ratterizzato da una 'Ieggibilità a dirpoco impressionante ", due driveper floppy disk (di dimensionistandard) si affacciavano sul fron-tale come nelle macchine desk-top e anche la tastiera non facevarimpiangere quella in ufficio. Dihard disk manco a parlarne ... maa quei tempi se ne poteva ancorafare a meno. Cosi erano tutti unpo' più contenti!

l'implementazione del Turbo Pascal di Bor-land su Macintosh. Nella stessa rubricaviene presentata la versione 4.3 del siste-ma operativo MAC (che non si chiamavaancora MacOS); compare il Multifinder, fi-glio dello Switcher di buona memoria, cheanticipa le funzionalità delle nuove versioni,e il buon De Masi si meraviglia di come ilsistema operativo sia passato dai 1OOkdel-la release 1 alle dimensioni così ragguar-devoli di questa release (ben 340k, lontanianni luce dai CD della versione 8). MauroGandini riferisce della conferenza sul DTPtenutasi in gennaio a Milano, e presenta al-cune periferiche destinate a quest'area,dalla laser Apple agli scanner della Data-tec. Guarda guarda, Fabio parla di TCP/IP(vi dice nulla il nome?) e l'assembler del286 ci delizia con i modi di indirizzamento.

Già, Angelo de Luca va a Seattle per es-sere presente alla terza con-ferenza su "una tecnologiacosì particolare come i CD-ROM", parole sue. La NEC,sempre parole sue, "ha fat-to vedere un lettore funzio-nante", e sono decine lecompagnie interessate aquesta nuova tecnologia.

Una conferenzasull'ottica

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