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Analisi FattorialeAnalisi Fattori Comuni Il modello fattoriale che assume i fattori come formativi...

Date post: 20-Feb-2021
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A M D Analisi Fattoriale Modelli Fattoriali Marcello Gallucci Milano-Bicocca
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  • AMD

    Analisi Fattoriale

    Modelli Fattoriali

    Marcello Gallucci

    Milano-Bicocca

  • Modello Fattoriale dell’ACP

    Lezione: IV

    V15V14V11 V12 V13

    Fattore 1 Fattore 2

    V20Variabilità osservata

    Variabilità catturata (spiegata)

    AF

    .735 unicità unicità unicità unicità .438Variabilità non condivisa

    440. 266.538.−522.

  • Fattori funzione degli items

    Nell’ACP gli item formano i fattori

    3211 131211 vavavaF FvFvFvi ++=

    3212 232221 vavavaF FvFvFvi ++=

    3213 333231 vavavaF FvFvFvi ++=

    Esempio 3 items

    Matrice di componentia

    .717 -.022 -.697

    .609 -.659 .441

    .592 .705 .390

    v1v2v3

    1 2 3Componente

    Metodo estrazione: analisi componenti principali.3 componenti estrattia.

    3592.2609.1717.1 vvvF i ++=

    3705.2659.1022.2 vvvF i +−+−=

    3390.2441.1697.3 vvvF i ++−=

  • Varianza e comunalità

    Nell’ACP la comunalità iniziale è 1 (100%)

    Dunque si assume che tutta la varianza di ogni item può essere spiegata

    Anche se poi ne spiegheremo solo una parte

    Comunalità

    1.000 .4311.000 .2821.000 .2691.000 .6761.000 .4321.000 .4301.000 .4691.000 .5491.000 .735

    v1 Scherzosov2 Estroversov3 Espansivov4 Divertentev5 Coloritov13 Diligentev14 Previdentev15 Serenov17 Stabile

    Iniziale Estrazione

    Metodo di estrazione: Analisi componenti principali.

    Varianza spiegabile

    Varianza spiegata

    Per ogni item

  • Varianza e comunalità

    Nell’ACP la comunalità iniziale è 1 (100%)

    Dunque si assume che tutta la varianza di ogni item può essere spiegata

    Anche se poi ne spiegheremo solo una parte

    v2v1

    v4

    v3

    v3 v2

    Varianza spiegabile

    Per item v2 (ad esempio)

  • Varianza e comunalità

    Nell’ACP la comunalità iniziale è 1 (100%)

    Dunque si assume che tutta la varianza di ogni item può essere spiegata

    Anche se poi ne spiegheremo solo una parte

    v2v1

    v4

    v3

    v3 v2

    Varianza spiegata

    F1

    F2

    Per item v2 (ad esempio)

  • Il problema della ACP

    Il problema dell’ACP è che si assume che tutta la varianza di ogni item possa essere spiegata

    Ciò comporta l’estrazione di fattori “in cerca” di varianza non spiegabile

    v2v1

    v4

    v3

    v3 v2

    Varianza spiegata non condivisa con nessun item

    Se una parte di varianza di un item non è condivisa con nessun item, non potrà essere condivisa con un fattore

    che accomuna gli item

    Ma allora perché provare a spiegarla?

  • Il problema della ACP

    Il problema dell’ACP è che si assume che tutta la varianza di ogni item possa essere spiegata

    Ciò comporta l’estrazione di fattori “in cerca” di varianza non spiegabile

    v2v1

    v4

    v3

    v3 v2

    Varianza non condivisa con nessun item

    Non ha molto senso cercare un fattore che spieghi parti di varianza non

    condivise

    F1

  • Un altro problema della ACP

    un problema più teorico dell’ACP è che si assume i fattori siano la risultante degli items

    V5V4V1 V2 V3

    Fattore 1 Fattore 2

    V6

    Items formano il fattore

    3211 131211 vavavaF FvFvFvi ++=

    Al variare degli item, varia il fattore

  • Un altro problema della ACP

    un problema più teorico dell’ACP è che si assume i fattori siano la risultante degli items

    V5V4V1 V2 V3

    Fattore 1 Fattore 2

    V6

    I fattori dovrebbero formare gli item

    211 2111 FaFav FvFvi +=

    Al variare dei fattori, varia l’item

    Sarebbe più logico che gli items variassero al

    variare della dimensione sottostante

  • Items come indicatori del fattore

    In un modello più logico gli items rispecchiano la variabilità dei fattori

    V1 V2 V3

    EstroversioneTanto più uno è

    estroverso

    Tanto più risponderà con punteggio alto agli

    aggettivi di estroversione

    Gli items indicano il fattore

  • Analisi Fattori Comuni

    Il modello fattoriale che assume i fattori come formativi degli items si può stimare mediante vari algoritmi (minimi quadrati, massima verosimiglianza, assi principali) facenti parte della famiglia dell’analisi fattori comuni

    Per stimare tali modelli bisogna prima aver deciso quanti fattori estrarre (ad esempio con ACP)

    Il tipo di informazione in output è la stessa dell’ACP

    La soluzione può essere soggetta alle rotazioni

    I risultati tendono ad essere peggiori dell’ACP

    Ma più veritieriV1 V2 V3

    Estroversione

  • AFC (analisi a fattori comuni)

    AFC produce K fattori da noi scelti che formano gli item osservati

    V5V4V1 V2 V3

    Fattore 1 Fattore 2

    V6

    I fattori formano gli item

    211 2111 FaFav FvFvi +=

    Al variare dei fattori, varia l’item

  • AFC

    L’AFC suddivide la varianza degli item in unica (non spiegabile), spiegata e di errore

    La varianza spiegata risulterà più veritiera

    v2v1

    v4

    v3

    v2

    Varianza non condivisa con nessun item= unica

    Varianza condivisa non spiegata=Varianza di errore

    F1

    Varianza condivisa con

    items e fattori= spaigata

  • Il problema della comunalità iniziale

    Per calcolare la varianza spiegata e quella di errore, dobbiamo prima sapere quanto è la varianza spiegabile

    Ma per sapere quanto è la varianza spiegabile, dobbiamo sapere quanto è la varianza spiegata e quella di errore

    Ciò crea un circolo vizioso che va risolto stimando precedentemente una quantità plausibile di varianza spiegabile ed iterare il procedimento di calcolo dei fattori finché tale quantità soddisfa alcuni criteri

    Ogni algoritmo di calcolo (minimi quadrati, massima verosimiglianza, etc) usa un criterio diverso

    Noi vediamo la logica sottostante

  • Correlazioni

    1 .084 .154 .242*.409 .126 .015

    100 100 100 100.084 1 .514** .231*.409 .000 .021100 100 100 100

    .154 .514** 1 .588**

    .126 .000 .000100 100 100 100

    .242* .231* .588** 1

    .015 .021 .000100 100 100 100

    Correlazione di PearsonSig. (2-code)NCorrelazione di PearsonSig. (2-code)NCorrelazione di PearsonSig. (2-code)NCorrelazione di PearsonSig. (2-code)N

    a1

    a2

    a3

    a4

    a1 a2 a3 a4

    La correlazione è significativa al livello 0,05 (2-code).*.

    La correlazione è significativa al livello 0,01 (2-code).**.

    Comunalità iniziale

    Ma se tutta la varianza di un item non è inclusa nell’analisi, la

    matrice di correlazione iniziale non potrà avere 1 sulla diagonale

    Matrice di correlazione

    Esempio calcolato su un campione di 100 persone

    Varianza totale item= comunalità iniziale nella ACP

  • Correlazioni

    1 .084 .154 .242*.409 .126 .015

    100 100 100 100.084 1 .514** .231*.409 .000 .021100 100 100 100

    .154 .514** 1 .588**

    .126 .000 .000100 100 100 100

    .242* .231* .588** 1

    .015 .021 .000100 100 100 100

    Correlazione di PearsonSig. (2-code)NCorrelazione di PearsonSig. (2-code)NCorrelazione di PearsonSig. (2-code)NCorrelazione di PearsonSig. (2-code)N

    a1

    a2

    a3

    a4

    a1 a2 a3 a4

    La correlazione è significativa al livello 0,05 (2-code).*.

    La correlazione è significativa al livello 0,01 (2-code).**.

    Comunalità iniziale

    Dovremmo stimare la quantità di varianza spiegabile ( che sarà poi

    divisa in spiegata ed errore)

    Matrice di correlazione

    Esempio calcolato su un campione di 100 persone

    Varianza spiagabile dell’item= comunalità iniziale nella AFC

    ?

    ?

    ?

    ?

  • Stima iniziale della comunalità

    Se la parte spiegabile di varianza di un item deve essere comune agli item e ai fattori, sicuramente non potrà essere più piccola della parte di varianza che l’item condivide con gli altri item

    v2v1

    v4

    v3

    v2

    Varianza non condivisa con nessun item= unica

    Varianza condivisa non spiegata=Varianza di errore

    F1

    Varianza condivisa con

    items e fattori= spaigata Varianza condivisa con altri item

  • Stima iniziale della comunalità

    La varianza condivisa con tutti gli altri item è una buona stima della varianza spiegabile

    Dunque possiamo usare tale stima al posto degli 1 nella matrice di correlazione

    v2v1

    v4

    v3

    v2

    Varianza condivisa con altri item

  • R2 multiplo

    Quanto è tale varianza?

    Dallo studio della regressione sappiamo che la varianza condivisa da un set di variabili indipendenti ed una dipendente è dato dall’R2 della regressione

    v2v1

    v4

    v3

    v2R2 ottenuto facendo una regressione con v2 come

    dipendente, e tutte gli altri item come variabili indipendenti

  • Correlazioni

    1 .084 .154 .242*.409 .126 .015

    100 100 100 100.084 1 .514** .231*.409 .000 .021100 100 100 100

    .154 .514** 1 .588**

    .126 .000 .000100 100 100 100

    .242* .231* .588** 1

    .015 .021 .000100 100 100 100

    Correlazione di PearsonSig. (2-code)NCorrelazione di PearsonSig. (2-code)NCorrelazione di PearsonSig. (2-code)NCorrelazione di PearsonSig. (2-code)N

    a1

    a2

    a3

    a4

    a1 a2 a3 a4

    La correlazione è significativa al livello 0,05 (2-code).*.

    La correlazione è significativa al livello 0,01 (2-code).**.

    R2 come comunalità iniziale

    Ripetendo tale stima per tutti gli items, abbiamo una stima iniziale

    delle varianze spiegabili per ogni item

    Matrice di correlazioneVarianza spiagabile dell’item= comunalità iniziale nella AFC

    Ra12

    ?Ra22

    Ra32

    Ra42

  • Fattorializzazione

    A questo punto i vari metodi di AFC:

    estraggono i fattori

    calcolano le nuove comunalità sulla base dei fattori estratti

    riestraggono i fattori sulla base della matrice con le nuove

    comunalità

    fin quando il criterio stabilito (e.s minimo errore, massima

    verosimiglianza) è soddisfatto

  • Esemplificazione del processo di fattorializzazione

    Correlazioni

    1 .084 .154 .242*.409 .126 .015

    100 100 100 100.084 1 .514** .231*.409 .000 .021100 100 100 100.154 .514** 1 .588**.126 .000 .000100 100 100 100.242* .231* .588** 1.015 .021 .000100 100 100 100

    Correlazione di PearsonSig. (2-code)NCorrelazione di PearsonSig. (2-code)NCorrelazione di PearsonSig. (2-code)NCorrelazione di PearsonSig. (2-code)N

    a1

    a2

    a3

    a4

    a1 a2 a3 a4

    La correlazione è significativa al livello 0,05 (2-code).*.

    La correlazione è significativa al livello 0,01 (2-code).**.

    .5

    .6

    .3

    .2

    I vari R2

    211̂ 21 FaFav viFviFi +=

    Calcolo delle saturazioni e varianze fattori

    Calcolo delle criterio (esempio mimimizzare la differenza fra

    variabili riprodotte e osservate)

    minimo11̂ =− ii vv 211̂ 21 FaFav viFviFi +=

    Stima delle variabili riprodotte dai fattori

    22

    21)1̂var( viFviFi aav +=

    Calcolo nuove comunalitàRicomincia il ciclo

  • AFC

    Conduciamo un AFC sui soliti items con il metodo minimi quadrati

  • AFC

    Definiamo le variabili su cui fare l’analisi

    Andiamo a metodo “estrazione”

  • AFC

    Selezioniamo metodo “minimi quadrati” ed il numero di fattori

    prescelto

    Per il resto procediamo come per ACP

  • Metodi di estrazione

    SPSS fornisce diversi metodi di estrazione dei fattor comuni

    Tutti i metodi hanno pregi e difetti

    La miglior strategia è provarne vari e trovare quello che propone una struttura migliore

    Il metodo degli ASSI PRINCIPALI e MASSIMA VERISIMIGLIANZA sono i metodi più usati

    Quando i risultati di questi due metodi sono assurdi (ad esempio nel caso con troppe variabili e pochi soggetti), si può usare MINIMI QUADRATI

  • Risultati: Comunalità

    Notiamo che la comunalità iniziale non è 1 ma varia tra item ad item

    La comunalità finale (“estrazione”) è la comunalità risultalte dall’iterazione che ha estratto i fattori prescelti

    Comunalità

    .077 .203

    .055 .100

    .048 .093

    .175 .254

    .090 .171

    .110 .170

    .105 .158

    .177 .438

    .089 .069

    v1 Scherzosov2 Estroversov3 Espansivov4 Divertentev5 Coloritov13 Diligentev14 Previdentev15 Serenov17 Stabile

    Iniziale Estrazione

    Metodo di estrazione: Minimi quadrati non pesati.

    Generalmente, ma non necessariamente, la comunalità estratta è maggiore di quella di

    partenza

  • Risultati: Varianza spiegata

    Varianze spiegate dai fattor comuni, prima e dopo la rotazione

    Notiamo che la varianza spiegata non coincide con gli autovalori, che sono calcolati con ACP

    ACP che non ci interessa AFC non ruotata AFC ruotata

  • Risultati: Saturazioni

    Saturazioni prima e dopo la rotazione VARIMAX

    AFC non ruotataAFC ruotata

  • AFC vs ACP

    Modello teorico

    V1 V2 V3

    Componente

    ACP

    V1 V2 V3

    Fattore 1

    AFC

  • AFC vs ACP

    Decomposizione della varianza di ogni item

    ACP AFC

    v2

    v3

    v2F1

    Comune

    v2

    v3

    v2F1

    Unica

    Errore

  • AFC vs ACP

    Comunalità

    ACP AFC

    v3

    Iniziale

    Finale

    Errore

    F1 v2v3

    F1 v2

  • AFC vs ACP

    Comunalità

    ACP AFC

    Comunalità

    1.000 .4311.000 .2811.000 .2691.000 .4031.000 .3601.000 .3781.000 .3621.000 .5431.000 .187

    v1 Scherzosov2 Estroversov3 Espansivov4 Divertentev5 Coloritov13 Diligentev14 Previdentev15 Serenov17 Stabile

    Iniziale Estrazione

    Metodo di estrazione: Analisi componenti principali.

    Comunalità

    .077 .179

    .055 .095

    .048 .086

    .175 .783

    .090 .210

    .110 .201

    .105 .158

    .177 .372

    .089 .221

    v1 Scherzosov2 Estroversov3 Espansivov4 Divertentev5 Coloritov13 Diligentev14 Previdentev15 Serenov17 Stabile

    Iniziale Estrazione

    Metodo di estrazione: Minimi quadrati non pesati.

  • AFC vs ACP

    Estrazione dei fattori

    ACP

    Prima tutti, poi un certo numero

    Autovalori= varianza spiegata

    % varianza totale spiegata non cambia

  • AFC vs ACP

    Estrazione dei fattori

    AFC

    Ignoriamo ACPVarianza spiegata è

    diversa dagli autovalori

    % totale non cambia dopo la rotazione

  • AFC vs ACP

    Saturazioni fattoriale non ruotate

    ACP AFC

    Matrice fattorialea

    .153 .424

    .195 .249

    .149 .267

    .482 .146

    .281 .303

    .380 -.161

    .371 -.141

    .584 -.312

    .257 -.054

    v1 Scherzosov2 Estroversov3 Espansivov4 Divertentev5 Coloritov13 Diligentev14 Previdentev15 Serenov17 Stabile

    1 2Fattore

    Metodo estrazione: minimi quadrati non pesati.2 fattori estratti. 4 iterazioni richieste.a.

    Matrice di componentia

    .251 .607

    .310 .430

    .254 .452

    .622 .126

    .430 .419

    .511 -.342

    .503 -.329

    .612 -.411

    .398 -.169

    v1 Scherzosov2 Estroversov3 Espansivov4 Divertentev5 Coloritov13 Diligentev14 Previdentev15 Serenov17 Stabile

    1 2Componente

    Metodo estrazione: analisi componenti principali.2 componenti estrattia.

  • AFC vs ACP

    Saturazioni fattoriale ruotate

    ACP AFC

  • AFC

    AFC rappresenta un modello più sofisticato dei dati

    E’ preferibile AFC (rispetto a ACP) quando

    Il modello teorico è forte

    Si conosce il numero di fattori a priori

    Si intende stimare un modello realistico

    I risultati dell’AFC sono quasi sempre in linea con quelli dell’ACP

    Tendono ad essere “peggiori” in termini di varianze spiegate e saturazioni

    Tendono ad essere più realistici e più verosimili

  • Fine

    Fine della Lezione


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