sommario
�La fine della scuola: e adesso?
�L’autonomia
�Il lavoro
�Il tempo libero
�La comunicazione
�Le relazioni sociali
�La transizione 2
2
Dalla scuola al lavoro: e adesso?�La fine della scuola: una evenienza mai
considerata?
�Imparare a lavorare: un passaggio che non
avviene mai?
�L’inizio effettivo del lavoro: un improvviso
salto nel buio?
3
5
Preparare alla vita adulta
Domande per gli operatori, i genitori, i politici
�Cosa significa essere adulti?
�Cosa ci si aspetta da un adulto?
�Quali sono i diritti e quali i doveri di un adulto?
6
Un adulto con autismo dovrebbe…
�Saper badare a se stesso�Avere delle relazioni sociali�Poter lavorare�Avere una casa a cui tornare�Fare quello che gli piace nel suo tempo libero
in sintesi
avere una esistenza piena e “vera” come quella di qualunque altro… con le sue gioie e i suoi dolori… nella quale poter esprimere il proprio potenziale umano …
7
i genitori si chiedono…
� Quale diagnosi?
� Quale intervento?
�Quale futuro?�Sarà indipendente?
�Potrà lavorare?
�Dove e con chi vivrà?
�Avrà un compagno/a, si sposerà, potrà avere figli?
�Chi penserà a lui DOPO DI NOI? (ma anche “durante noi”…)
8
il “dopo di noi”: le domande
�Il problema “economico”�Di quali risorse finanziarie disporrà mio figlio?
�Il problema “abitazione”�Dove vivrà?
�Il problema “occupazione”�Come passerà le sue giornate?
�Il problema “relazionale”�Chi si occuperà di lui? Chi gli vorrà bene?
9
il “dopo di noi”: le speranze
� Il problema “economico”� Una risorsa economica dovuta, stabile e sicura, non un obolo…
� Il problema “abitazione”� Una vera casa, un posto caldo, accogliente e familiare, non un
istituto…
� Il problema “occupazione”� Delle attività che lui possa amare e in cui possa mettere a frutto le sue
capacità, attività produttive, non un peso per la società o giornate
tutte uguali…
� Il problema “relazionale”� Qualcuno che gli voglia bene, che lo conosca, che sia competente, che
gli garantisca una stabilità, non sconosciuti incompetenti che
cambiano in continuazione…
Legge IDEA (1997 – 2004)
Individuals with Disabilities Education Act
“L’esperienza con adolescenti con disturbo dello spettro autistico ha dimostrato che è troppo tardi per pianificare la loro vita adulta quando il percorso scolastico sta per terminare, tra i 18 e i 21 anni.
È invece nell’interesse dei singoli individui, della scuola e della collettività iniziare a sviluppare e a pianificare il percorso di transizione all’inizio dell’adolescenza o anche prima.”
� Mesibov et al, 2007, TTAP, Giunti OS, pag 1511
1988 – Mesibov, Schopler, Shaffer & Landrus (AAPEP)
“… un numero crescente di persone con un disturbo dello spettro autistico non richiede esclusivamente un ambiente protetto, ma può dare il proprio contributo a lavori utili alla collettività in uffici, fabbriche, negozi e altre collocazioni.”
12
Legge IDEA (1997 – 2004)
Individuals with Disabilities Education Act
“… richiedeva che fosse fatta una valutazione rigorosa dei bisogni legati al periodo di transizione e che, di conseguenza, venisse redatto il progetto educativo entro i 14 anni di età*”
(*nota: questo limite fu spostato a 16 anni nel 2004)13
“Pensami adulto!”
Dobbiamo occuparci della vita adulta delle persone con autismo (come professionisti) da
quando la persona autistica è in età scolare
“La vita non è una prova generale” (Mirenda)14
15
Come prepara la scuolaall’età adulta?
�Autonomia personale�Preparazione al lavoro� Gestione del tempo libero� Capacità comunicative � Relazioni sociali� Abilità metacognitive� Autostima
DEVONO FARE PARTE ESPLICITAMENTE DEL CURRICOLO SCOLASTICO E DELL’INTERVENTO PICOEDUCATIVO
Insegnare l’indipendenza
�L’autonomia personale va insegnata fin da quando il bambino è piccolo
�L’indipendenza è più un atteggiamento che un insieme di procedure
17
18
Abilità di autonomia: definizione
Le autonomie di base
sono comportamenti quotidiani che accompagnano il soddisfacimento di necessità
fisiologiche e la cura della persona
20
�Controllo sfinterico e
uso dei servizi igienici
• Segnalare il bisogno, recarsi in bagno, usare la carta igienica…
23
�Addormentamento e
sonno
• Andare a dormire la sera, dormire per tutta notte, svegliarsi al mattino…
24
LE ABILITÀ INTEGRANTI
Le abilità integrantiriguardano comportamenti quotidiani
che consentono l’integrazionenel tessuto sociale
e l’uso delle strutture comunitarie
Preparare il bambino, fin da piccolo, alla vita indipendente
�Insegnare a riordinare, pulire, apparecchiare…�Insegnare a prepararsi la colazione…�Insegnare a farsi lo zaino…�Accompagnarlo ad usare i mezzi pubblici�Usare una “agenda” fin da piccoli�Insegnare a rispondere a telefono�Farlo pagare al bar, usare la “paghetta”�Frequentare delle strutture della comunità (come
ristorante, bar…) 25
26
LA CURA DEL LUOGO DI VITA
La cura del luogo di vitariguarda i comportamenti
� Riordino e pulizia della casa� Cucinare
� Fare il bucato� Gestire le spese
� Fare manutenzione e piccole riparazioni
che consentono di abitare in maniera indipendente
27
�Riordino e pulizia della
casa • Apparecchiare, sparecchiare, rifarsi il letto, lavare le finestre, lavare i piatti…
28
�Cucinare
• Farsi un panino, preparare la colazione, scolare la pasta, tagliare la frutta, seguire una nuova ricetta…
29
�Fare il bucato
• Lavare i panni a mano, appendere i panni, usare la lavatrice, dividere per colore, ritirare i panni, stirare…
30
�Fare manutenzione e
piccole riparazioni
• Cambiare una lampadina, cucire un bottone, stuccare, mettere i feltrini sotto le sedie…
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ABILITÀ INTEGRANTIdi tipo cognitivo
Sono abilità da considerare utili per l’integrazione nella
comunità• Usare l’orologio
• Usare il calendario
• Usare il telefono
• Usare il denaro
• Usare il computer
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�Mobilità nella
comunità
• Attraversare la strada, prendere l’autobus, andare in bicicletta, riconoscere le insegne dei negozi…
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�Fare acquisti e usare i
servizi pubblici
• Spedire lettere, andare al bar, andare al ristorante, usare il bancomat, comprare un paio di scarpe…
34
�Fare la spesa
• Aggiornare la lista delle cose da comprare, gestire il budget, regolarsi con le quantità, controllare la scadenza degli alimenti…
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�Gestire le spese
• Pagare l’affitto, pagare le bollette, fare manutenzione, acquistare o sostituire materiali o mobilia…
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�Gestire gli imprevisti
• Accettare gli imprevisti
• Sapere cosa fare se: salta la corrente, c’è un allagamento, non c’è più acqua corrente, scoppia un incendio, si incastra la serratura della porta…
38
Perché vi sia possibilità di lavoro
�Deve essere fatto un insegnamento esplicito di�comportamento di lavoro
�abilità di lavoro
�diverse aree e compiti di lavoro
�Devono esserci opportunità reali di lavoro
Preparare al lavoro produttivo
Due componenti del lavoro:
�Comportamento di lavoro(comportamento “orientato” al lavoro)
�Attività di lavoro(“contenuti” o abilità specifiche a fare qualcosa) 39
Insegnare il comportamento di lavoro nel bambino
�Stare seduti al tavolo
�Mantenere l’attenzione
�Accettare le correzioni / autocorreggersi
�Usare il materiale in maniera organizzata
�Chiedere aiuto
�Chiedere / prendersi delle pause
�… 40
41
il comportamento di lavorocomponenti
�Orientamento e attenzione sostenuta�Comprensione delle consegne�Organizzazione del lavoro�Motivazione�Rispetto delle regole�Comportamenti relazionali adeguati�Gestione delle difficoltà
42
Esempi dicomportamento di lavoro
� Andare a lavorare quando è il momento� Orientare la propria attenzione al compito� Mantenere l’attenzione per un certo tempo� Reperire e organizzare i materiali� Organizzare il piano di lavoro� Seguire uno schema o un programma� Lavorare ordinatamente� Terminare il compito e mettere a posto� Gestire le pause e le transizioni� Lavorare in prossimità di altri, mantenere comportamenti sociali corretti� Richiedere aiuto quando necessario� Riconoscere i ruoli, accettare la supervisione� …
L’organizzazione del lavoro
�Reperire i materiali
�Predisporre i materiali
�Lavorare sinistra-centro-destra
�Concludere e mettere a posto
43
44
Esempi di abilitàpreparatorie al lavoro
� Cognitive e metacognitive� Appaiare� Classificare� Leggere� Scrivere� …
� Fini motorie e di coordinazione� Infilare� Tagliare� Annodare� …
� Sociali � Lavorare in presenza di altri� Assenza di comportamenti problematici
� Comunicative� Chiedere aiuto
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Esempi di aree di lavoro e compiti
� Ufficio� Timbrare� Spillare � Preparare fotocopie� Imbustare � Informatizzare indirizzi
� Assemblaggio (mettere insieme)� Preparare le cartelline per i congressi
� Montaggio (mettere insieme o modificare la forma per completare un’unità funzionale)� Montare le scatoline per le bomboniere� Montare modellini di macchinine
� Imballaggio (mettere dentro)� Preparare bustine di materiale da ferramenta
� Classificazione� Selezionare la posta per Codice di Avviamento Postale
� Collocazione� Collocare le merci sugli scaffali del supermercato
46
Altre attività�Consegnare posta�Effettuare pulizia nei residence�Preparare cibi nelle mense o nei fast food�Preparare merci per le spedizioni�Collocare merci sugli scaffali�Colorare cartoni animati�Archivista bibliotecario �Informatizzazione dati�Programmatore informatico�…
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Punti di forza e problemi
�Punti di forza delle persone con autismo sul lavoro�Puntualità
�Precisione
�Poche assenze
�Attaccamento all’azienda e lealtà
�Problemi�Scarsa flessibilità
�Necessità di supervisione
�Difficoltà nel contatto sociale e nella comunicazione
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Le opportunità reali di lavoro
�La politica economica e sociale dell’inserimento lavorativo delle persone con autismo
�La ricerca delle aziende disponibili e la preparazione del personale
�La condizione economica della famiglia in seguito all’inserimento lavorativo
�La gestione delle variabili “psicologiche”: flessibilità, autostima, motivazione…
Gestire il tempo libero
�Insegnare fin da quando i bambini sono piccoli a impegnare il proprio tempo libero in maniera varia
�Tempo libero individuale
�Tempo libero sociale
�Relax 50
51
Nelle persone con autismo il gioco funzionale non si sviluppa spontaneamente!
il gioco nel bambino con autismodeve essere
esplicitamente insegnatocosì come deve essere insegnato
ad un adulto con autismoad impegnare il suo
tempo libero
Potersi divertire e fare attività fisicaIntervenire nella prospettiva che, da adulto, il
bambino con autismo abbia attività di tempo libero, attività sportive e possibilità di coltivare i suoi interessi e talenti
52
56
il tempo libero, gli hobbies, i talenti
�Le abilità di tempo libero
�valutazione e insegnamento esplicito
�La possibilità di coltivare i propri interessi
�Identificare i talenti e gli interessi, offrire opportunità per mettere a frutto talenti e interessi
�Le opportunità di tempo libero
�Insegnare a gestire autonomamente il proprio tempo libero e i servizi
Coltivare interessi e talenti
Cambiare prospettiva sugli “interessi ristretti, ripetitivi e stereotipati”!
�Utilizzare gli interessi come motivazione
�Rendere gli interessi e i talenti funzionali ad una possibile attività lavorativa
�Organizzare la possibilità di coltivare gli interessi o i talenti speciali nel tempo libero
57
Gli interessi speciali
Insegnare ad utilizzare gli interessi speciali
�per il lavoro rendendoli funzionali
�e/o per il tempo libero�Usandoli per “agganciare” il bambino
�Premettendo nuove attività
�Includendoli in nuovi argomenti58
Comportamenti problema(secondo l’ipotesi “comunicazionale”)
�Prevenire con una buona programmazione
�Individualizzata
�Soggetta a verifiche
�Condivisa
�Che rispetti le caratteristiche, capacità, motivazioni della persona
60
Quali abilità comunicative espressive insegnareper minimizzare le possibilità che si verifichino
comportamenti problema
�Richiedere qualcosa (oggetti)
�Scegliere �Rifiutare�Comunicare che si è
stanchi, che si vuole terminare una attività
�Chiedere attenzione�Chiedere aiuto�Chiedere consolazione�…
61
Quali abilità comunicative
recettive insegnareper minimizzare le possibilità che si verifichino
comportamenti problema
�Quando una attività inizia e finisce
�Come passare da una attività all’altra
�Cosa deve fare la persona
�Cosa gli stiamo effettivamente chiedendo
�Che cosa farà dopo
�Quanto dura una attesa/cosa fare durante una attesa62
Autoregolazione egestione delle emozioni
�Preparare agli imprevisti�Insegnare l’autoregolazione emotiva�Preparare al lutto�Insegnare a gestire la rabbia�Riconoscere e esprimere le emozioni�Esprimere empatia�…
63
Comportamenti problema
�Prevenire con una buona programmazione e offrendo buoni modelli
�NO aggressività e costrizione�NO minacce, NO punizioniAiutare le persone con autismo a farsi carico di
se stesse al massimo della propria indipendenza 64
Sviluppare le abilità sociali
�Migliorare l’intersoggettività
�Insegnare a fare amicizia
�Insegnare la distanza interpersonale
�Insegnare a mantenere un comportamento adeguato in pubblico
66
I comportamenti affettivi con gli adulti familiari
67
•Commentare un evento interessante•Commentare un evento inatteso•Riconoscere gli stati emozionali•Mostrare empatia
•Attenzione congiunta•Azione congiunta•Emozione congiunta•Spontaneità•Intenzionalità•Divertimento condiviso•Mimica e gestualità•Dirigere le interazioni all’interlocutore•Sostenere il dialogo nell’interazione•Coordinare sguardo gesto e vocalizzo•Mostrare qualcosa di proprio
I comportamenti sociali con i pari, con gli educatori e nei contesti allargati o pubblici
68
•Chiedere attenzione•Chiedere aiuto•Tollerare la prossimità•Effettuare attività parallele•Condividere il materiale•Condividere qualcosa di proprio•Partecipare a giochi sociali semplici•Partecipare a giochi sociali con regole•Tollerare le attese
•Rispettare il turno•Esprimere una scelta•Rifiutare•Etichettare stati emozionali•Regolare le reazioni emotive•Rifiutare•Possedere routines sociali positive•Evitare routines sociali negative•Risolvere situazioni sociali complesse
� Riconoscere gli stili comunicativi (passivo, aggressivo, assertivo, prosociale)
� Comprendere i concetti di ascolto attivo e di empatia
� Riconoscere le diverse espressioni emozionali
� Identificare le proprie caratteristiche personali (fisiche, cognitive ed emotive)
� Poter parlare delle proprie caratteristiche personali
� Riconoscere e valorizzare i propri punti di forza, mantenendo un senso di realtà
� Riconoscere le caratteristiche dell’amicizia
� Riconoscere i diversi ruoli sociali� Migliorare il proprio stile comunicativo, a
livello non verbale e a livello verbale� Iniziare una conversazione diretta con un
interlocutore o con un gruppo, portarla avanti, terminarla
� Effettuare una conversazione telefonica� Migliorare l’espressività emotiva� Gestire la rabbia� Mostrare ascolto� Mostrare empatia� Fare critiche costruttive� Fare complimenti� Dire di si e dire di no� Iniziare una conoscenza� Gestire appuntamenti, amicizie, relazioni con
un partner69
Adolescenti e adulti con QI verbali con basse competenze sociali
Cos’è l’adolescenza
L'adolescenza (dal latino adolescentia, derivato dal verbo adolescĕre, “crescere”) è quel tratto dell'età evolutiva caratterizzato dalla transizione dallo stato infantile a quello adulto dell'individuo.
71
Quali cambiamentinei ragazzi dello spettro autistico
�Cambiamenti nel corpo (altezza, peli, odore, mestruazioni, muscolatura, adipe, barba…)
�Cambiamenti nel comportamento e nell’umore (aggressività, tristezza, sbalzi d’umore…)
�Cambiamenti negli interessi (in particolare in quelli sociali e sessuali)
�Cambiamenti nelle attese, richieste e risposte sociali (tensione verso l’indipendenza)
�Eventi e attività nuovi (radersi, gestire le mestruazioni…)72
“L’adolescenza può costituire un periodo particolarmente difficile per alcuni soggetti con disturbi dello spettro autistico e per le loro famiglie, mentre per altri costituisce un tempo di sviluppo di migliori abilità e di consapevolezza sociale”
� Victoria Shea & Gary B. Mesibov (2005) Adolescenti e adulti con autismo, in Volkmar et al., Autismo e disturbi pervasivi dello sviluppo vol. 3, Vannini: Gussago(Brescia) pag 117
74
… in definitiva…
Tutto dipende (come sempre) da:
�Caratteristiche personali
�Opportunità (o barriere) ambientali
75
Una prima opportunità:adeguare le proposte all’età cronologica
�Adeguare i materiali
�Adeguare la relazione all’età cronologica�Non usare linguaggio infantile
�Non toccare
�Non comandare
�Far evolvere i compiti accademici 76
�Spiegare che avverrà un cambiamento, appena questo è possibile e al livello di comprensione della persona
78
De-infantilizzare gusti e abbigliamento
�Musica da “bambini” vs da “ragazzi”
�Cartoni animati vs Film
�“cameretta” vs ambiente di vita
�Trucco, accessori
79
Preparare alle scelte e mantenere interessi
�Insegnare al bambino finché è piccolo a esprimere delle scelte, a rifiutare…
�Coltivare i propri interessi e le proprie passioni
80
Sviluppare una immagine di sè
�Persone con grande necessità di supporto�Apprendimento senza errori
�Apprezzamento sociale
�Persone con leggera necessità di supporto�Presentarsi
�“carta di identità”
�Storia personale
�Autostima / autoefficacia81
Non piangete per noi
L’autismo è un modo di essere
L’autismo non è un muro impenetrabile
L’autismo non è la morte
“La tragedia non è che noi siamo qui, ma che il
mondo non ha nessun posto per noi.”
Jim Sinclair, 199282
Considerare l’affettività e la sessualità
�Attaccamento e distacco dai genitori
83
�Innamoramento e corteggiamento
�Insegnare la masturbazione
�Rapporti sessuali
Considerare l’affettività e la sessualità
84
Un esempio:
�Insegnare la masturbazione
�Quando
�Dove
�Come
Insegnare l’auto-tutela
�Insegnare a fare richieste per se stessi
�“Vorrei essere lasciato in pace”
�“Non mi interessa”
�“C’è troppo rumore”
�“Ho bisogno di aiuto”85
Insegnare l’auto-tutela
�Preparare alle evenienze negative
�Pericolo (es: cosa fare se ti perdi)
�tentativi di abuso fisico, sessuale e psicologico, farmacologico
�presa in giro, bullismo
�truffe, raggiri economici
�abusi attraverso social network 87
Insegnare l’auto-tutela
�Avere tre referenti a cui potersi rivolgere in caso di dubbi su eventi sociali
�Non commettere reati (insegnare le regole sociali, e le norme, ciò che è legale e ciò che non lo è)
88
Avere cura della propria salute
Intervenire nella prospettiva che, da adulto, il bambino con autismo abbia cura della propria salute
89
90
La salute fisica e psicologica
� Rispettare le norme di sicurezza personale� Avere una corretta alimentazione� Avere cura di se e del proprio aspetto fisico� Affrontare le cure mediche� Assumere farmaci� Mantenere le abilità funzionali� Avere autostima e consapevolezza di sé� Farsi carico della propria “abilitazione”, educazione, carriera…
91
il benessere psicologico e la qualità della vita
�Avere informazioni su se stessi, sulla propria diagnosi e sulla propria salute
�Avere la possibilità di autodeterminazione e il diritto di effettuare delle scelte
�Avere relazioni affettive e sessuali, ricevere attenzione per gli aspetti di attaccamento e di perdita
ANTICIPARE GLI OSTACOLI
Come prevenire le situazioni che potrebbero diventare problematiche o ostacolanti per la vita indipendente
92
Quali possibili ostacoli
� Passività� Oppositività� Bassa motivazione� Bassa autostima� Aderenza alle routine, rigidità� Difficoltà a gestire gli imprevisti� Difficoltà a risolvere problemi� Ansia, angoscia, attacchi di panico� … 93
Anticipare gli ostacoli� Insegnare l’autodeterminazione
� Insegnare a fare delle scelte� Insegnare a ottenere rispetto� Insegnare l’autostima
� Mantenere alta la motivazione� Basarsi sulle motivazioni e le preferenze della persona� Insegnare regole e convenzioni
� Insegnare a risolvere i problemi e a gestire gli imprevisti� Insegnare a gestire l’ansia� Insegnare a gestire le stereotipie, l’ecolalia ecc…� Prevenire quello che è possibile e insegnare il problem solving e le procedure di
emergenza (il piano B)
� Avere dei referenti di fiducia 94
95
Wolfensberger (1980)
Il diritto della persona a compiere delle scelte, che possono includere dove e con chi abitare, l’opportunità di svolgere un lavoro significativo
e partecipare ad attività ricreative
Dare supporto alla famiglia
�Spiegare i cambiamenti ai familiari
�Aiutare i familiari a vedere i cambiamenti
�Aiutare i familiari a gestire i cambiamenti
96
Creare una rete di supporto
�Ricerca di supporti (scout, luoghi di lavoro…)
�Sensibilizzazione alle scuole
�Sensibilizzazione sociale
�Mediazione sociale (es: compagno adulto)
�Diffusione di testi scritti (stampa / internet) sullo spettro autistico
97
Il professionista come “mediatore culturale”
“Un professionista dovrebbe dedicare metà del suo tempo alle persone
autistiche, e l’altra metà a insegnare a coloro che stanno intorno alle persone
autistiche a convivere con loro e a rispettarle”
(Luisa Di Biagio)98
IN CONCLUSIONE…Scegliere INSIEME obiettivi e strategie
�Quando insegniamo qualcosa ad un bambino o ad un ragazzo, dobbiamo chiederci: che senso avrà questo nel suo futuro? Sarà utile? Sarà “spendibile” in un contesto di vita reale?
�Quando scegliamo gli obiettivi, e definiamo le modalità di lavoro, privilegiamo quelli che portano verso l’indipendenza
100
Fare crescere la cultura dell’autismo
“... Ritrovo un grande significato nella vita e non ho desiderio di essere guarito da me stesso…”
Questa relazione è stata elaborata nell’ambito del progetto START autismo
Grazie!Flavia Caretto
102
RiferimentiManuale e linee guida per l’inserimento
lavorativo di persone con autismo
www.startautismo.it
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