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Carlo Petracca - Lecce 3 LO SVILUPPO DEI PROCESSI DIALETTICI.

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Carlo Petracca - Lecce 3 LO SVILUPPO DEI PROCESSI DIALETTICI
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Carlo Petracca - Lecce 3

LO SVILUPPO DEI PROCESSI DIALETTICI

Page 2: Carlo Petracca - Lecce 3 LO SVILUPPO DEI PROCESSI DIALETTICI.

COMPETENZE: come promuoverle?

1. Rivisitazione dello statuto epistemologico delle discipline

2. Essenzializzazione dei contenuti 3. Problematizzazione dell’insegnamento/apprendimento4. Apprendimento come cognizione complessa e

situata5. Compiti di realtà6. Comunità di apprendimento: Pedagogia del

progetto7. Didattica laboratoriale8. Integrazione disciplinare/ Collegialità9. Sviluppo processi cognitivi10.Rivisitazione lezione espositivaCarlo Petracca - Lecce 3

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Carlo Petracca - Lecce 3

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE: La linea del mare

• Processi di apprendimento• La conoscenza dei processi cognitivi che intervengono nell’attività di

apprendimento rappresenta la precondizione per assicurare lo sviluppo delle competenze.

• In questo settore i docenti tendono ad assumere l’atteggiamento constatativo: ha difficoltà nell’astrazione, è lento nell’analisi, non può dare più di tanto, etc. Alla constatazione segue, di norma, la rassegnazione: la scuola non è fatta per lui.

• I processi cognitivi che permettono l’apprendimento, invece possono essere potenziati attraverso un intervento intenzionale del docente. Per fare ciò è necessario prima di tutto conoscere quali sono e soprattutto come funzionano.

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PROCESSI COGNITIVI FONDAMENTALI

1.Processi percettivi

2.Processi mnestici

3.Processi induttivi o di astrazione

4.Processi deduttivi

5.Processi dialettici

6.Processi creativi

Carlo Petracca - Lecce 3

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SVILUPPO – PROCESSI COGNITIVISVILUPPO – PROCESSI COGNITIVISVILUPPO – PROCESSI COGNITIVISVILUPPO – PROCESSI COGNITIVI

ACQUISIZIONE DI

CONOSCENZE

PROCESSI

COGNITIVI

CO

MP

ETEN

ZE

IMPLICITO COGNITIV

OSVILUPPO

INTENZIONALE DEI PROCESSI Carlo Petracca - Lecce 3

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Carlo Petracca - Lecce 3

LA DIDATTICA PER COMPETENZE: LO SVILUPPO

DEI PROCESSI DIALETTICI

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DEFINIZIONE DI DIALETTICA“Attività della ragione nel suo momento discorsivo.”

Etimologicamente: la tecnica del discutere e del ragionare per arrivare a una spiegazione o meglio ad una persuasione.

FILOSOFICAMENTE PARLANDO …

I sofisti: assegnano prevalenza al discutere e ragionare (polis, democrazia, agorà …)

Socrate: Avverte il rischio intellettualistico e opportunistico di tale tecnica e assegna alla dialettica un compito più nobile: la ricerca della verità.

Platone: concetto socratico portato al più alto compimento Carlo Petracca - Lecce 3

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Successivamente la dialettica viene fatta coincidere con l’arte della CONFUTAZIONE e dell’ARGOMENTAZIONE e si imparenta con la RETORICA: l’argomentazione è parte della retorica e la retorica è parte della dialettica

In Aristotele: arte della confutazione e dell’argomentazione, del chiedere e del dare ragione, per poter pervenire in modo particolare alla conoscenza attraverso l’opposizione e la riunificazione delle idee.

In questo senso la dialettica si avvale dei processi induttivi e deduttivi.

Carlo Petracca - Lecce 3

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Indipendentemente dalle diverse teorie la

dialettica è un processo di pensiero e di conoscenza che confida sulla parola.

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LA DIALETTICA A SCUOLA: PERCHE’?

1- GRANDE SPAZIO NELLA VITA QUOTIDIANA2- STRUMENTO PER PROSPETTARE VALORI E

VERITÀ AI GIOVANI: -CODICE ELABORATO-CODICE RISTRETTO (B. BERNSTEIN)3- PARTE PROPEDEUTICA DEI PROCESSI

DECISIONALI

4-STRUMENTO DI INCONTRO5-STRUMENTO DI EDUCAZIONE

INTELLETTUALE5- STRUMENTO DI COESIONE SOCIALE E DI

DEMOCRAZIACarlo Petracca - Lecce 3

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.

PEDAGOGICAMENTE PARLANDO …

Dialettica come via per conoscere, ma soprattutto come una via per la RICERCA CONTINUA DEL VERO.

• In questa prospettiva la dialettica diventa strumento di EDUCAZIONE INTELLETTUALE, intesa come tensione verso il vero.

Carlo Petracca - Lecce 3

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• “La dialettica come ricerca del vero si traduce, didatticamente, in quel ricercare dello stesso scolaro che, quand’anche non sia in condizioni di inventare il nuovo, è messo tuttavia nelle condizioni di ripercorrere analiticamente il cammino che lo scienziato ha seguito per giungere alla sua scoperta”(G.F. d’Arcais).

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• “VUOI EDUCARE ALLA DEMOCRAZIA, FORNISCI AI

GIOVANI UN CONTESTO DEMOCRATICO” (J. Dewey)

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GLI INTERVENTI DIDATTICI

1. USO DI TECNICHE SPECIFICHE anche al di fuori dei contenuti disciplinari

2. USO DI METODOLOGIE DI INSEGNAMENTO basate sulle forme dialogiche dell’interazione verbale

3. ATTIVITA’ DI DECODIFICA E CODIFICA sul testo scientifico e sul testo argomentativo

4. INDIVIDUAZIONE DEI CODICI LOGICI presenti in un testo scientifico e/o argomentativo

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EDUCARE A PENSARE …

• «L’antica convinzione che l’apprendimento dei contenuti di studio comporti l’esercizio del pensiero non è più del tutto sostenibile: le materie di studio rappresentano solo una gamma di abilità di pensiero richieste nella vita» (E. De Bono)

Compito della scuola è

EDUCARE A PENSARE CON I SAPERI

E non solo TRASMETTERE CONOSCENZE Carlo Petracca - Lecce 3

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1° PRINCIPIO DIDATTICO

FARE IN MODO CHE I RAGAZZI SAPPIANO SEMPRE IPOTIZZARE IL CONTRARIO DI QUELLO CHE PENSANO

Carlo Petracca - Lecce 3

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a) IL VERO PENSIERO E’ QUELLO CHE AMMETTE E CONTEMPLA IL SUO CONTRARIO

-PLATONE-ARISTOTELE-S. TOMMASO “SED CONTRA EST”

b) “ACCOGLIERE VICINO A SE’ L’AVVERSARIO, DARGLI IL PERMESSO DI CONTRADDIRE E’, NELL’ORDINE DEI PENSIERI, L’ANALOGO DEL CORAGGIO.

CHI TRASCURA DI FARLO FA PENSARE CHE ABBIA PAURA» (J. Guitton, Arte nuova di pensare)

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C) “IL PENSIERO CHE È PASSATO ATTRAVERSO LA CONTRADDIZIONE È UN PENSIERO SPERIMENTATO … DESTINATO

A TRIONFARE”.

• D) “IL PENSIERO PER PROGREDIRE NECESSITA DI IMPEDIMENTI E DI OSTACOLI E PER ESSERE FORTE DEVE AVER SUPERATO DELLE PROVE, DEVE ESSERSI MISURATO CON L’ANTAGONISTA”

J. GUITTON “Arte Nuova di Pensare”

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J. Guitton diceva ai suoi allievi che le parole che lo aiutano a pensare sono tre.

“Si dirà che …” (qui introducete l’obiezione);

“senza dubbio … “ (fate la concessione);

“ma … “ (formulate il giudizio).Carlo Petracca - Lecce 3

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EDUCARE A PENSARE

• “LA SCUOLA PENSA DI AVER FATTO MOLTO SE CONSEGNA CONOSCENZE E SE IMPLICITAMENTE SVILUPPA L’INTELLIGENZA.

L’INTELLIGENZA CERTAMENTE NON BASTA. CI SONO INDIVIDUI MOLTO INTELLIGENTI CHE PERO’ SONO SCARSI COME PENSATORI”

E. DE BONO

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Le tecniche per imparare a pensare• Strategie per l’am-

pliamento delle idee.

• Strategie per l’analisi e per rendere operativo il pensiero

Ampliare

Organizzare

Analizzare

. Strategie per l’organizzazione e interazione sviluppo del pensiero critico.

Creare

. Strategie per sviluppare il pensiero laterale.

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IMPARARE A PENSAREIMPARARE A PENSARE

Una strategia efficace per moltiplicare le proprie idee consiste nel porsi domande secondo determinati

criteri: le tre “C” e le due “A”

Una strategia efficace per moltiplicare le proprie idee consiste nel porsi domande secondo determinati

criteri: le tre “C” e le due “A”

ANTERIORITA’

CONTRARIO CONSEGUENZA

CAUSA

ANALOGIA

IDEA

Am

plia

re

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IMPARARE A PENSARE

Anche gli italiani sono emigrati? ANALOGIA

-Perché essi vengono in Italia? CAUSA

-Cosa comporta per gli italiani la loro venuta? CONSEGUENZA

-Se non venissero in Italia cosa succederebbe loro? CONTRARIO

-In passato si è verificato questo fenomeno? ANTERIORITA’

Se l’idea principale fosse: “Gli Orientali vengono in Italia”e dovessimo moltiplicarla, dovremmo chiederci:

Am

pli

are

Carlo Petracca - Lecce 3

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Carlo Petracca - Lecce 3

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SEI CAPPELLI PER PENSARE

CAPPELLO BIANCOIl bianco è un colore neutro ed oggettivo. Il cappello bianco riguarda fatti e dati oggettivi.

“Niente interpretazione, solo fatti per favore”-Fatti controllati e accertati-Fatti non accertati-Grado di verosimiglianza delle informazioni

CAPPELLO ROSSOIl rosso suggerisce l’istintività, emozione. Vedere rosso significa fornire il punto di vista emotivo

“L’opposto dell’informazione neutra oggettiva”-Il pensatore col cappello rosso è legittimato a dire “Questa la mia esperienza su ciò”-Emozioni e sensazioni

CAPPELLO NEROIl colore nero è cupo e negativo

-Il giudizio critico, la valutazione negativa-Indica le lacune di qualche cosa, i suoi errori- L’avvocato del diavoloCarlo Petracca - Lecce 3

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CAPPELLO GIALLOIl giallo è un colore solare e positivo

-Positività-Sano ottimismo-Il pensiero costruttivo, propositivo, efficiente

CAPPELLO VERDEIl verde indica crescita fertile, la primavera, la novitò

-Il pensiero creativo-Nuove idee, nuovi approcci ai problemi-Cambio di schemi-La logica dell’assurdo-Non giudicare, ma muovere il pensiero

CAPPELLO BLUIl blu è il colore del cielo che tutto sovrasta. E’ il colore della calma, del controllo.

-Il pensatore col cappello blu pensa ad organizzare il suo pensiero-E’ simile ad un direttore d’orchestra: dirige gli altri cappelli-Cerca ordine e sintesi

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Ecco i benefici di questo programma:

1.Innalzamento della motivazione ad apprendere da parte di tutti gli allievi

2.Maggiore partecipazione degli allievi che di norma incontrano difficoltà nell’apprendimento

3.Maggiore consapevolezza da parte del ragazzo delle procedure che il proprio pensiero segue

4.Maggiore comprensione del profilo dell’allievo da parte dell’insegnante

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2. USO DI METODOLOGIE DIALOGICHE

• 1 DIALOGO = situazione comunicativa tra due persone che difendono due tesi opposte

• 2 DIBATTITO = situazione comunicativa tra due gruppi di persone che difendono due tesi opposte

• 3 DISCUSSIONE = situazione comunicativa in un gruppo di persone che discutono di un problema senza la predeterminazione delle, ma con la determinazione dell’approdo finale

• 4 CONVERSAZIONE = situazione comunicativa in un gruppo di persone senza predeterminazione di tesi e senza la previsione dell’approdo finale

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2. Uso di metodologie dialogiche

Le metodologie dialogiche sono importantissime per:1.Sviluppare le competenze linguistiche generali  utilizzando una forma parlata chiara e comprensibile ed un lessico appropriato al tema e al genere discorsivo; 1.Sviluppare le competenze linguistiche relazionali: rispettare il proprio turno, argomentare le proprie idee, ribattere, cogliere il punto di vista dell’altro, comprendere i messaggi non verbali2.Sviluppare le competenze sociali e interattive in quanto l’alunno accetta di non avere sempre ragione, accogliendo il punto di vista dell’altro, evitando così le possibili frustrazioni.3.Abituarsi a controllare l’emozione nelle relazioni sociali, nel parlare in gruppi e in pubblico. Il ruolo dell’emozione è così importante per il pensiero che sarebbe difficile separare l’una dall’altro.

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IL DECALOGO DELLA DISCUSSIONE

• 1 Partire ogni volta da un PROBLEMA SIGNIFICATIVO e mantenerlo problema

• 2 Ricercare una PARTECIPAZIONE paritaria tra gli alunni

• 3 Ricercare una GRADUALE maturazione dell’ipotesi risolutiva

• 4 Evitare la STASI della discussione• 5 Disciplinare la discussione nell’ORDINE e nel

TEMPO

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• 6 Ricercare la VALORIZZAZIONE di tutte le ipotesi avanzate

• 7 Ricercare un atteggiamento di ASCOLTO RECIPROCO

• 8 Ricercare la CENTRATURA sul tema

• 9 Curare la SCELTA dei contenuti

• 10 Esplicitare l’ARGOMENTO con linguaggio accessibile e chiaro

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Page 32: Carlo Petracca - Lecce 3 LO SVILUPPO DEI PROCESSI DIALETTICI.

Decodifica e codifica di un testo argomentativo

Struttura di base del testo argomentativo

An

alizz

are

ProblemaProblema

Soluzione propostaSoluzione proposta

Argomenti di sostegnoArgomenti di sostegno

Conferma SoluzioneConferma Soluzione

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Decodifica e codifica di un testo argomentativo

Struttura articolata del testo argomentativo

An

alizz

areProblemaProblema

Soluzioni esaminateSoluzioni esaminate

Confutazione soluzioniConfutazione soluzioni

Proposta nuove tesiProposta nuove tesi

ArgomentazioneArgomentazione

ConfermaConferma

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Page 34: Carlo Petracca - Lecce 3 LO SVILUPPO DEI PROCESSI DIALETTICI.

STRUTTURA DEL TESTO ARGOMENTATIVO

STRUTTURA DEL TESTO ARGOMENTATIVO

Problema

Soluzioni proposte

Confutazioni soluzioni

Proposta nuova tesi

Argomentazioni nuova tesi

Conferma nuova tesi

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Page 35: Carlo Petracca - Lecce 3 LO SVILUPPO DEI PROCESSI DIALETTICI.

Esempio esprimete la vostra opinione sui limiti di velocità …

Problema

Soluzione proposta

Argomenti a sostegno

Conferma soluzione

Il limite di velocità

Si propone di estendere all’Italia rigorosi limiti di velocità imposti in altri Paese europei

Il limite di velocità riduce gli incidenti Rende meno gravi gli effetti degli stessi su persone e cose Riduce lo stress Riduce l’inquinamento Riduce i consumi

Il limite di velocità è necessario anche in Italia per le considera-zioni fatte a sostegno

An

aliz

zare

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Secondo l’insegnamento di J. Guitton …

Io dico che …

Altri diranno che …

Senza dubbio…

Ma …

Il limite di velocità è opportuno perché:- Riduce il numero degli incidenti- Riduce gli effetti su persone e cose- Riduce lo stress- Riduce l’inquinamento- Riduce i consumi

Il limite di velocità è dannoso perché:- Rallenta pericolo-samente il traffico- Determina scarsa partecipazione alla guida e distrazioni- Aumenta gli incidenti per tamponamento

E’ vero che andando piano ci si distrae

E’ statisti- camente provato che la maggior parte degli incidenti è causata dalla velocità

An

aliz

zare

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4. I CODICI LOGICI PRESENTI NEL TESTO ARGOMENTATIVO E SCIENTIFICO

1- IL NESSO CAUSALE: saper collegare due eventi/idee in un rapporto di SUCCESSIONE LOGICA secondo il principio di CAUSA-EFFETTO

ESERCITAZIONI DIDATTICHE

a) PUZZLE DIDATTICO ricomposizione di più frasi date alla rinfusa

b) INVERSIONE DI FRASI slegate in un periodo

c) INDIVIDUAZIONE DEI CODICI LOGICI

presenti in un breve testo scientifico o argomentativo

Carlo Petracca - Lecce 3

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IL NESSO TRANSITIVO

ES: A superiore a B

B superiore a C

A superiore a C

Se il giocatore A batte B e B batte c significa che A batte C

IL NESSO IMPLICITO

(la conclusione che si vuole affermare è fatta discendere da una regola generale riconosciuta valida)

ES: SILLOGISMO

IL NESSO DI RECIPROCITA’

(si difende una tesi attraverso le sue analogie con un’altra tesi già riconosciuta)

ES: SE NON E’ GIUSTO COSI’ NON E’ GIUSTO NEMMENO ....Carlo Petracca - Lecce 3

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I CODICI PSICOLOGICI PRESENTI NEL TESTO ARGOMENTATIVO

1- Il sacrificio

2- L’argomento d’autorità

3- Il ridicolo

I CODICI PRAGMATICI PRESENTI NEL

TESTO ARGOMENTATIVO

1- Il mezzo ed il fine

2- Il risultato

3- Lo spreco Carlo Petracca - Lecce 3

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LO SVILUPPO DEI PROCESSI

CREATIVI

CARLO PETRACCA

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Page 41: Carlo Petracca - Lecce 3 LO SVILUPPO DEI PROCESSI DIALETTICI.

ALCUNE TEORIE PSICANALITICAFREUD. Interpretazione dei sogni, Introduzione alla psicoanalisi, Il poeta e la fantasia)A.Pensiero creativo limitato al mondo dell’ ARTE (artistico-pittorico e letterario). B.La creazione artistica deriva dalla liberazione di pulsioni inconsce. Nel bambino l’inconscio represso trova sfogo nel gioco, nell’adulto trova sfogo nell’attività onirica o fantastica, nell’umorismo, nel paradosso, nella creazione artistica (Mozart, Van Gogh, ecc.)C.Coincidenza di creatività e fantasiaD.Genesi patologica della creatività.

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Page 42: Carlo Petracca - Lecce 3 LO SVILUPPO DEI PROCESSI DIALETTICI.

ALCUNE TEORIE PSICANALITICAAUTORI che correggono l’interpretazione freudiana:A.La creatività non è lo sfogo dell’inconscio, ma la capacità dell’IO di regredire razionalmente verso l’inconscio e di attingere da esso energie psichiche particolari B.Le fughe dell’IO verso l’irrazionalità rappresentano le fonti del pensiero creativoC.La regressione e la primitivizzazione dell’IO in questo caso sono autoregolate e controllateD.Comunque il pensiero creativo si genera quando si rompono le barriere tra il Conscio e l’Inconscio

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Page 43: Carlo Petracca - Lecce 3 LO SVILUPPO DEI PROCESSI DIALETTICI.

PERSONALISTICA: ROGERS – MASLOW – FROMM - GOLEMAN

A.La creatività è connessa alla piena realizzazione della persona. Integrazione di istanze personali e sociali. B.Il pensiero creativo è connesso ad una raggiunta armonia psichica. C.Libera ed inconsueta espressione del potenziale individuale.D.Negazione della coazione a ripetere: il piacere non deriva solo dalla ripetizione, ma dalla SICUREZZAE.Importanza del clima educativo che si instaura in famiglia e a scuola

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Page 44: Carlo Petracca - Lecce 3 LO SVILUPPO DEI PROCESSI DIALETTICI.

PERSONALISTICA: ROGERS – MASLOW – FROMM - GOLEMANGli educatori che favoriscono la creatività sono quelli capaci di:•Apprezzare le esperienze vissute dai bambini•Manifestare fiducia nel bambino•Astenersi da continue critiche e valutazioni del comportamento del bambino•Accettare le regressioni temporanee del bambino•Non assumere un atteggiamento estremamente autoritario•Non essere iperprotettivi e iperesigenti

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Page 45: Carlo Petracca - Lecce 3 LO SVILUPPO DEI PROCESSI DIALETTICI.

COGNITIVISTAA.Rapporto tra creatività e intelligenza. Secondo L. TERMAN (1925) il creativo è solo il genio con un elevatissimo Q.I.B.POI si sostiene che tra intelligenza e capacità immaginativa non c’è alcuna connessioneC.Wertheimer e i Gestaltisti: la creatività dipende dalla capacità di saper individuare un problemaD.Guilford: la creatività rientra nella categoria del pensiero divergente che ha come caratteristiche l’originalità, la flessibilità, la fluiditàE.Tra intelligenza e creatività esiste un rapporto solo fino ad un livello soglia: tutti sono creativi!

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“UN TEMPO DISEGNAVO COME RAFFAELLO. MI E’ OCCORSA TUTTA LA VITA PER IMPARARE A DISEGNARE COME UN BAMBINO” PICASSO

GARDNER: “La mente di un bambino di cinque anni rappresenta il culmine delle facoltà creative”

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LA CREATIVITA’ NON ENTRA NELLA SCUOLA SE NON QUANDO CE LA PORTA UN BAMBINO

<< L’INSEGNANTE HA DELL’ALLIEVO UNA IMMAGINE GLOBALE CHE PRIVILEGIA GLI ASPETTI INTELLETTIVI, CON SCARSA POSSIBILITA’ DI COGLIERE E RICONOSCERE MANIFESTAZIONI COMPORTAMENTALI DIVERSE E PIU’ LEGATE ALLA ESPRESSIONE CREATIVA>>

“L’ORGANIZZAZIONE GENERALE DELLA SCUOLA PONE PIU’ OSTACOLI CHE FACILITAZIONI ALLO SVILUPPO CREATIVO”?!

LA CREATIVITA’ A SCUOLA

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Page 48: Carlo Petracca - Lecce 3 LO SVILUPPO DEI PROCESSI DIALETTICI.

1) LA PRESA DI COSCIENZA DA PARTE DI CIASCUN DOCENTE DEL PROPRIO MODO DI PORSI DI FRONTE AL RAGAZZO CREATIVO ED ALLA CREATIVITA’

• Discussione tra gli insegnanti sull’importanza che ciascuno di essi assegna alla creatività

• Sottoporsi da parte di ciascun insegnante al reattivo di TORRANCE definito Q-SORT

GLI INTERVENTI DELLA SCUOLA

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Page 49: Carlo Petracca - Lecce 3 LO SVILUPPO DEI PROCESSI DIALETTICI.

AGGETTIVI PER LA DESCRIZIONE DEL RAGAZZO CREATIVO (Torrance)

Amante dell’avventura (4)Desideroso di conoscere; pone domande su cose complesse (4)E’ assorto nei compitiTimoroso, apprensivo (9)Dotato del senso della bellezza (5)Ben adattato socialmente (8)Coraggioso nelle convinzioni (1)In parentesi punteggi di scala. (Slide successiva)

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Page 50: Carlo Petracca - Lecce 3 LO SVILUPPO DEI PROCESSI DIALETTICI.

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10Punteggi di scalaTratti comportamentali Tratti comportamentali molto legati alla creatività poco legati alla creatività

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Page 51: Carlo Petracca - Lecce 3 LO SVILUPPO DEI PROCESSI DIALETTICI.

GLI INTERVENTI DELLA SCUOLA

2) CREARE UN CLIMA EDUCATIVO FAVOREVOLE:

• Forme di accoglienza

• Modalità motivanti

• Valutazione proattiva

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Page 52: Carlo Petracca - Lecce 3 LO SVILUPPO DEI PROCESSI DIALETTICI.

3. INSERIRE NELLA PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI PER LO SVILUPPO DELLA CREATIVITA’(Treffinger e Huber)

Essere sensibili ai problemi Essere capaci di scostarsi dagli

usuali modi di pensare Essere capaci di dilazionare il

giudizio Essere capaci di vedere nuove

relazioni Essere capaci di osservare

attentamente e scoprire i fattiCarlo Petracca - Lecce 3

Page 53: Carlo Petracca - Lecce 3 LO SVILUPPO DEI PROCESSI DIALETTICI.

4) USO DI METODOLOGIE GENERALI PER LO SVILUPPO DELLA CREATIVITA’:

• Ricercare l’originalità:capacità di sapersi scostare da modelli abituali

• Ricercare la flessibilità:capacità di considerare un problema da diversi punti di vista

• Ricercare la fluidità: capacità di dare tutti i particolari di una situazione (osservazione descrizione analisi)

• Metodologia associazionistica• Uso dell’associazione• << Capacità di mettere insieme in

modo utile idee di solito lontane l’una dall’altra>>

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Page 54: Carlo Petracca - Lecce 3 LO SVILUPPO DEI PROCESSI DIALETTICI.

C- LA MEDIAZIONE di oggetti/eventi/idee molto distanti tra loro.

LE TRE VIE ASSOCIATIVE PER LO SVILUPPO DEI PROCESSI CREATIVI

A- LA “CONTIGUITA’ ACCIDENTALE”• es. Raggi x Penicillina

B- LA SOMIGLIANZA• Di forma • Di idee• Di funzioni • Di sentimenti• Di materiali • Di azioni

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Page 56: Carlo Petracca - Lecce 3 LO SVILUPPO DEI PROCESSI DIALETTICI.

5) USO DEL BRAIN-STORMING:• Decalogo del Brain-storming1.Problema concreto e reale2.Dimensione ludica per problemi irreali3.Composizione del gruppo:10-12 unità secondo il principio della eterogeneità; un gruppo di osservatori. 4.Socializzazione del gruppo con lo scopo di facilitare l’empatia e l’accettazione reciproca5.Durata temporale del lavoro ( da 30 a 45 minuti)

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6. Produzione delle idee• sospensione del giudizio critico• idee stravaganti o pazze• non le buone idee, ma molte idee

7.Docente animatore• introdurre se necessario la tecnica della check-

list - Esempio del frullatore

8. Utilizzare la tecnica del Metaplan Methode

• Scomporre, ribaltare e ricombinare le idee degli altri

9. Ricorrere eventualmente alla tecnica dello stop and go

10. Valutazione finale delle idee prodotte

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6) INTERVENTI DISCIPLINARI SPECIFICI:

• Giochi di parole• Scritture creative • Combinazioni di frasi• Figure retoriche

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Page 59: Carlo Petracca - Lecce 3 LO SVILUPPO DEI PROCESSI DIALETTICI.

SCUOLA DI COPENAGHEN

ASSE SINTAGMATICO

ASSE

PARADIGMATICO

CONNOTAZIONE

DENOTAZIONECarlo Petracca - Lecce 3

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ESERCIZI DI ESPANSIONE SULL’ASSE SINTAGMATICO

A. ESPANSIONI con aggettivi complementi avverbiES: Laura mangia

B. SISTEMAZIONI: INVERSIONI a livello fonologico1. t-o-r-i o-r-t-i r-i-t-o i-r-t-o t-r-i-o o-t-r-i

un grossogelato

Carlo Petracca - Lecce 3

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C. SISTEMAZIONI: INVERSIONI a livello semantico frasale

ES: -Messa a domenica si andava -Ho comprato una casa in montagna Una casa ho comprato in montagna In montagna ho comprato una casa

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EERCIZI DI SOSTITUZIONE SULL’ASSE PARADIGMATICO

A- LIVELLO FONOLOGICO di II^ articolazione

ES: t- b- c- g- p-a-n-e t-i-r-o s- m- v- v- c era v p s n

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B- LIVELLO MORFOLOGICO di I^ articolazione

ES: -a parl -ogeneros –o -i -e -a -i -iamo -ate

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C- LIVELLO LESSICALE

ES: ……… leccaLaura mangia un gelato gusta ………

D- LIVELLO SINTATTICOES: eLeggo un libro quando perchè

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I DRAGHI LOCOPEI

ES: ANAGRAMMACERA-CREA-CARE-RECA

ELVIRA DI BUONOBUON DI VOLERAI

PIANTO ANTICOCANTANO I TOPI

I PROMESSI SPOSISOPPRIMO I SESSI

Inoltre: lipogramma-ropalico- acrostico-mesostico

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I DRAGHI LOCOPEILIPOGRAMMA: riscrivere un testo breve togliendo una lettera (la lettera ingabbiata)

TESTO DI PARTENZA<< Quando in famiglia c’è un neonato, l’approssimarsi delle ferie estive fa scatenare dubbi e interrogativi>>

Lipogramma in I (lettera ingabbiata)

<< Quando a casa c’e un neonato l’avvento delle vacanze d’estate fa sorgere qualche problema»

Lipogramma in O (lettera ingabbiata)

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I DRAGHI LOCOPEI

ACROSTICO: MESOSTICOF acciamo neLlaO ggi vAlleN uove legGgeriT rasformazioni giocHiamoA vremo EN ecessarie torrenTiE nergie torTuosi esplOriamoROPALICOLa Se ra Scen de vaOp pri men te Carlo Petracca - Lecce 3

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I DRAGHI LOCOPEITRASFORMAZIONI TESTUALI

T’AMO PIO BOVET’ODIO EMPIA VACCA

FRATELLI D’ITALIASORELLE DI FRANCIAL’ITALIA S’E’ DESTA

LA FRANCIA VA A LETTOCON L’ELMO DI SCIPIOCOL PIEDE INFILATOS’E’ CINTA LA TESTA

IN UNA CIABATTA

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I DRAGHI LOCOPEITRASFORMAZIONI TESTUALI

T’AMO PIO BOVET’ODIO EMPIA VACCA

FRATELLI D’ITALIASORELLE DI FRANCIAL’ITALIA S’E’ DESTA

LA FRANCIA VA A LETTOCON L’ELMO DI SCIPIOCOL PIEDE INFILATOS’E’ CINTA LA TESTA

IN UNA CIABATTA

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SCRITTURE CREATIVE•Completare fiabe e favole•Scrivere fiabe e favole•Creare storie con:•Relazioni inconsuete•Binomio fantastico rodariano (gallina padovana)•Parole magiche e proverbi•Implicazioni cause effetti•Scrivere brevi racconti polizieschi

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“ESSERE CREATIVI SIGNIFICA CONSIDERARE TUTTO IL PROCESSO VITALE COME UN PROCESSO DELLA NASCITA E NON INTERPRETARE OGNI FASE DELLA VITA COME FASE FINALE.MOLTI MUOIONO SENZA ESSERE NATI COMPLETAMENTE.CREATIVITA’ SIGNIFICA AVER PORTATO A TERMINE LA PROPRIA NASCITA PRIMA DI MORIRE”.

( E. FROMM)

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