+ All Categories
Home > Documents > CASA DI CURA NUOVA ITOR Presa in carico globale del paziente · Presa in carico globale del...

CASA DI CURA NUOVA ITOR Presa in carico globale del paziente · Presa in carico globale del...

Date post: 18-Feb-2019
Category:
Upload: vuliem
View: 216 times
Download: 0 times
Share this document with a friend
1
Eventi Lunedì 24 novembre2014 Sanità 9 quali stranieri, sono a dispo- sizione per fare da interprete, aprendo così una comunica- zione professionale e umana. Di grande impatto nella ge- stione quotidiana è l’attivi- tà sulla gestione del dolore. “In Italia abbiamo una legge all’avanguardia in materia - osserva il dottor Bruno Gre- gori, neurologo, responsa- bile del reparto di Medicina - ma occorre renderla davvero operativa”. Ne è nato un pro- getto formativo così mirato e coinvolgente che ha prodotto un opuscolo informativo re- alizzato dagli operatori, ma pensato per malati. Con un linguaggio semplice, ma effi- cace, si illustrano i livelli del dolore e, soprattutto, si esorta il paziente a non sopportare invano, ma a collaborare con il personale per individuare una corretta terapia, che por- terà ad una ripresa più veloce. Oltre ai progetti formativi in- terni l’Unità operativa di chi- rurgia generale della Casa di cura diretta dal professor Pie- ro Narilli ha stretto un rap- porto di convenzione con la Scuola di specializzazione in chirurgia generale dell’Uni- versità “Sapienza” di Roma. ■■ CASA DI CURA NUOVA ITOR / Complesso polispecialistico, con 162 posti letto Presa in carico globale del paziente La convenzione porta la Casa di cura Nuova Otpr ad acco- gliere, ogni anno, numerosi specializzandi che completa- no il loro percorso con il tu- toraggio dei nostri chirurghi. “Il reparto di ortopedia e trau- matologia si pone in primo piano nell’accogliere malati over 65 anni con frattura di femore - spiega il Responsabi- le dell’Unità operativa, dottor Mauro Papalia - con un’ade- sione totale al documento di indirizzo della Regione Lazio (Paff) che ha creato un per- corso assistenziale dedicato a questi pazienti e che impone tempi di intervento molto ri- stretti, richiedendo una ecce- zionale efficienza ed efficacia organizzativa”. L’apparecchiatura Tac (tomo- grafia assiale computerizzata) di ultima generazione di cui dispone la struttura permette di eseguire esami estrema- mente specialistici (colon- scopia virtuale) con tempi di attesa e costi contenuti, così come è possibile eseguire esami di laboratorio e di ra- diologia convenzionale anche senza appuntamento. Novità recentissima è l’atti- vazione, con l’approvazione dell’Aifa, di un ambulatorio dedicato all’osteoporosi, che si affianca ai pacchetti di prestazioni dei nostri spe- cialisti creando un percorso personalizzato e appropria- to al sospetto diagnostico. Si evitano così inutili attese o esecuzione di esami non necessari, cosicché si pos- sano mettere a disposizione di tutti tecnologie all’avan- guardia e competenze uma- ne e professionali. Intenso lavoro di formazione per lo staff di 350 operatori della struttura L a Casa di cura Nuova Itor è un complesso po- lispecialistico con 162 posti letto accreditato con il Siste- ma Sanitario Nazionale, ed ambulatori specialistici sia convenzionati che privati. Nel complesso sono presenti due centri dialisi che accolgo- no 45 utenti per turno, dove il dottor Vincenzo Pirozzi da anni lavora, insieme alla sua équipe multidisciplina- re, prendendo in carico la persona dializzata nella sua complessità e mettendo a disposizione una tecnologia avanzatissima. E proprio sul concetto di “prendersi cura” che hanno focalizzato la loro attenzio- ne i circa 350 operatori della sanità, medici e non medici, che operano presso la Casa di cura, nella consapevolezza che un’attenta, corretta e ap- propriata presa in carico del paziente debba essere alla ba- se di una sanità di eccellenza. è nato, quindi, un lavoro d’équipe intenso e complesso di formazione del personale che ha formalizzato proce- dure e puntualizzato proces- si di verifica, intrecciando e consolidando l’importante percorso svolto dalla struttu- ra per giungere all’accredita- mento. “Stiamo lavorando sui nostri comportamenti - spiega il direttore Centracchio - re- alizzando una formazione, nata dall’individuazione delle criticità e dei processi da mi- gliorare, mettendo a punto precisi piani di autocontrollo per verificare progressi e la- cune e per poter utilizzare al meglio le nostre risorse uma- ne e tecnologiche. Una prima analisi la Nuova Itor l’ha riservata al territorio in cui è inserita, l’area della periferia romana di Pietrala- ta, dove la Casa di cura opera da quasi sessanta anni. “In- terveniamo su pazienti acuti che spesso sono persone sole o stranieri - dice Centracchio -. L’approccio deve essere ne- cessariamente di presa in ca- rico globale e la capacità degli operatori di creare un canale comunicativo, consente alla persona malata di sentirsi ac- colta ed a noi tutti di operare al meglio”. Quindi gli operatori sanita- ri della struttura, alcuni dei Sopra, le unità tecniche del centro dialisi A fianco, una delle sale operatorie della Casa di cura Nuova Itor
Transcript

EventiLunedì 24 novembre2014 Sanità 9

quali stranieri, sono a dispo-sizione per fare da interprete, aprendo così una comunica-zione professionale e umana.Di grande impatto nella ge-stione quotidiana è l’attivi-tà sulla gestione del dolore. “In Italia abbiamo una legge all’avanguardia in materia - osserva il dottor Bruno Gre-gori, neurologo, responsa-bile del reparto di Medicina - ma occorre renderla davvero operativa”. Ne è nato un pro-getto formativo così mirato e coinvolgente che ha prodotto un opuscolo informativo re-alizzato dagli operatori, ma pensato per malati. Con un linguaggio semplice, ma effi-cace, si illustrano i livelli del dolore e, soprattutto, si esorta il paziente a non sopportare invano, ma a collaborare con il personale per individuare una corretta terapia, che por-terà ad una ripresa più veloce.Oltre ai progetti formativi in-terni l’Unità operativa di chi-rurgia generale della Casa di cura diretta dal professor Pie-ro Narilli ha stretto un rap-porto di convenzione con la Scuola di specializzazione in chirurgia generale dell’Uni-versità “Sapienza” di Roma.

■■■ CASA DI CURA NUOVA ITOR / Complesso polispecialistico, con 162 posti letto

Presa in carico globale del pazienteLa convenzione porta la Casa di cura Nuova Otpr ad acco-gliere, ogni anno, numerosi specializzandi che completa-no il loro percorso con il tu-toraggio dei nostri chirurghi. “Il reparto di ortopedia e trau-matologia si pone in primo piano nell’accogliere malati over 65 anni con frattura di femore - spiega il Responsabi-le dell’Unità operativa, dottor Mauro Papalia - con un’ade-sione totale al documento di indirizzo della Regione Lazio (Paff) che ha creato un per-corso assistenziale dedicato a questi pazienti e che impone tempi di intervento molto ri-stretti, richiedendo una ecce-zionale efficienza ed efficacia organizzativa”. L’apparecchiatura Tac (tomo-grafia assiale computerizzata) di ultima generazione di cui

dispone la struttura permette di eseguire esami estrema-mente specialistici (colon-scopia virtuale) con tempi di attesa e costi contenuti, così come è possibile eseguire esami di laboratorio e di ra-diologia convenzionale anche senza appuntamento.Novità recentissima è l’atti-vazione, con l’approvazione dell’Aifa, di un ambulatorio dedicato all’osteoporosi, che si affianca ai pacchetti di prestazioni dei nostri spe-cialisti creando un percorso personalizzato e appropria-to al sospetto diagnostico. Si evitano così inutili attese o esecuzione di esami non necessari, cosicché si pos-sano mettere a disposizione di tutti tecnologie all’avan-guardia e competenze uma-ne e professionali.

Intenso lavoro di formazione per lo staff di 350 operatori della struttura

La Casa di cura Nuova Itor è un complesso po-

lispecialistico con 162 posti letto accreditato con il Siste-ma Sanitario Nazionale, ed ambulatori specialistici sia convenzionati che privati. Nel complesso sono presenti due centri dialisi che accolgo-no 45 utenti per turno, dove il dottor Vincenzo Pirozzi da anni lavora, insieme alla sua équipe multidisciplina-re, prendendo in carico la persona dializzata nella sua complessità e mettendo a disposizione una tecnologia avanzatissima. E proprio sul concetto di “prendersi cura” che hanno focalizzato la loro attenzio-ne i circa 350 operatori della sanità, medici e non medici, che operano presso la Casa di cura, nella consapevolezza che un’attenta, corretta e ap-propriata presa in carico del paziente debba essere alla ba-se di una sanità di eccellenza.è nato, quindi, un lavoro d’équipe intenso e complesso di formazione del personale che ha formalizzato proce-dure e puntualizzato proces-si di verifica, intrecciando e consolidando l’importante

percorso svolto dalla struttu-ra per giungere all’accredita-mento. “Stiamo lavorando sui nostri comportamenti - spiega il direttore Centracchio - re-alizzando una formazione, nata dall’individuazione delle criticità e dei processi da mi-gliorare, mettendo a punto precisi piani di autocontrollo per verificare progressi e la-cune e per poter utilizzare al meglio le nostre risorse uma-ne e tecnologiche. Una prima analisi la Nuova Itor l’ha riservata al territorio

in cui è inserita, l’area della periferia romana di Pietrala-ta, dove la Casa di cura opera da quasi sessanta anni. “In-terveniamo su pazienti acuti che spesso sono persone sole o stranieri - dice Centracchio -. L’approccio deve essere ne-cessariamente di presa in ca-rico globale e la capacità degli operatori di creare un canale comunicativo, consente alla persona malata di sentirsi ac-colta ed a noi tutti di operare al meglio”. Quindi gli operatori sanita-ri della struttura, alcuni dei

Sopra, le unità tecniche del centro dialisi

A fianco, una delle sale operatorie della Casa di cura Nuova Itor

Recommended