+ All Categories
Home > Documents > Cenni di FISIOLOGIA DEL VOLO di Lino del Pio … di FISIOLOGIA DEL VOLO di Lino del Pio Alcune...

Cenni di FISIOLOGIA DEL VOLO di Lino del Pio … di FISIOLOGIA DEL VOLO di Lino del Pio Alcune...

Date post: 15-Feb-2019
Category:
Upload: doanhanh
View: 219 times
Download: 0 times
Share this document with a friend
18
Cenni di FISIOLOGIA DEL VOLO di Lino del Pio Alcune nozioni di carattere generale. L'essere vivente ha la capacità di «sentirsi», di percepire il proprio intorno e quindi di rielaborare delle azioni di adeguamento. Pertanto nella sua struttura osserviamo i seguenti moduli essenziali: - un apparato ( un complesso di organi) di percezione, - un apparato motorio, - un apparato di integrazione e di rielaborazione interconnesso a detti apparati. Questi apparati realizzano il rilievo di informazioni, la loro integrazione e rielaborazione e l'esecuzione di una risposta. Nell'essere “monocellulare” le tre funzioni sono contemporaneamente svolte dall'unica cellula che lo costituisce. Vieppiù si sale la scala della evoluzione biologica, nei vari esseri viventi vanno aumentando dimensioni e complessità di organi con strutture realizzate da più cellule strettamente connesse e organizzate. In questi esseri “pluricellulari” alla primitiva plurivalenza dell'unica cellula dell'individuo monocellulare subentra la specializzazione delle più cellule che a gruppi si dedicano a compiere le singole varie funzioni. Cellule che nel loro sviluppo hanno esaltato la eccitabilità vengono a realizzare le strutture di percezioni; altre specializzate nella conduzione dei segnali si interconnettono per realizzare un apparato di trasmissione rielaborazione e di integrazione (fig. 1), altre che hanno esaltato la capacità di contrazione realizzano le strutture muscolari degli apparati motori. FIG 1 Le CELLULE NERVOSE si sono specializzate nella trasmissione dei segnali di eccitamento.. FIG 2(sotto)da sx a dx Idra Sistema a rete nervosa Planaria e Ape Sistema a doppio cordone Uomo Il sistema nervoso è complesso e altamente organizzato.Il cordone nervoso è unico e la sua espansione anteriore è il cervello Il variometro umano 1
Transcript
Page 1: Cenni di FISIOLOGIA DEL VOLO di Lino del Pio … di FISIOLOGIA DEL VOLO di Lino del Pio Alcune nozioni di carattere generale. L'essere vivente ha la capacità di «sentirsi», di percepire

Cenni di FISIOLOGIA DEL VOLO di Lino del Pio

Alcune nozioni di carattere generale.

L'essere vivente ha la capacità di «sentirsi», di percepire il proprio intorno

e quindi di rielaborare delle azioni di adeguamento.

Pertanto nella sua struttura osserviamo i seguenti moduli essenziali:

- un apparato ( un complesso di organi) di percezione,

- un apparato motorio,

- un apparato di integrazione e di rielaborazione interconnesso a

detti apparati.

Questi apparati realizzano il rilievo di informazioni, la loro integrazione e

rielaborazione e l'esecuzione di una risposta.

Nell'essere “monocellulare” le tre funzioni sono contemporaneamente

svolte dall'unica cellula che lo costituisce.

Vieppiù si sale la scala della evoluzione biologica, nei vari esseri viventi vanno

aumentando dimensioni e complessità di organi con strutture realizzate da

più cellule strettamente connesse e organizzate.

In questi esseri “pluricellulari” alla primitiva plurivalenza dell'unica cellula

dell'individuo monocellulare subentra la specializzazione delle più cellule

che a gruppi si dedicano a compiere le singole varie funzioni.

Cellule che nel loro sviluppo hanno esaltato la eccitabilità vengono a

realizzare le strutture di percezioni; altre specializzate nella conduzione

dei segnali si interconnettono per realizzare un apparato di trasmissione

rielaborazione e di integrazione (fig. 1), altre che hanno esaltato la capacità

di contrazione realizzano le strutture muscolari degli apparati motori.

FIG 1 Le CELLULE NERVOSE si sono

specializzate nella trasmissione dei

segnali di eccitamento..

FIG 2(sotto)da sx a dx

Idra Sistema a rete nervosa

Planaria e Ape Sistema a doppio cordone

Uomo Il sistema

nervoso è complesso e

altamente

organizzato.Il cordone

nervoso è unico e la sua

espansione anteriore è

il cervello

Il variometro umano 1

Page 2: Cenni di FISIOLOGIA DEL VOLO di Lino del Pio … di FISIOLOGIA DEL VOLO di Lino del Pio Alcune nozioni di carattere generale. L'essere vivente ha la capacità di «sentirsi», di percepire

Ai vari livelli di complessità d'organizzazione (fig.2) si ripete un modulo

comune:

struttura di percezione via centripeta di informazione - struttura

centrale di interpretazione ed integrazione della informazione e

rielaborazione di risposta via centrifuga di trasmissione di stimolo

apparato effettore di risposta.

Nel nostro organismo le varie strutture periferiche di percezione

costituiscono i cosiddetti organi dei sensi; le strutture centrali di

rielaborazione costituiscono il Sistema Nervoso Centrale; le vie di

trasmissione, centripeta e centrifuga, costituiscono il Sistema Nervoso

Periferico, insieme di fasci di fibre nervose

(i nervi) che appunto si diramano dal e convergono al S.N.C.

Va aggiunto che il rilievo di informazioni avviene su due fronti:

- alla frontiera tra organismo e mondo esterno e

- nella compagine dello stesso organismo.

Si distinguono pertanto:

- una sensibilità esterocettiva, derivata da apparati di percezione di stimoli

esterni,localizzati in superficie, ed

- una sensibilità propriocettiva, derivata da apparati di percezione di

stimoli interni disposte internamente alle strutture dell'organismo.

In ognuno di tali campi si può inoltre distinguere una sensibilità generale,

che raccoglie informazioni di carattere, per così dire, «generico»;

ed una sensibilità speciale che raccoglie informazioni «particolari»

mediante organi particolarmente specializzati, complessi e localizzati in

sedi circoscritte di convenienti regioni del corpo.

Facciamo degli esempi : Sulla superficie e nelle strutture superficiali del

nostro corpo sono disseminate delle particolari microstrutture (recettori

sensoriali) che vengono stimolate in seguito ad azioni meccaniche esterne.

Da esse derivano informazioni di contatto e di pressione dei corpi che

interferiscono o vengono a contatto col nostro corpo.

Il variometro umano 2

Page 3: Cenni di FISIOLOGIA DEL VOLO di Lino del Pio … di FISIOLOGIA DEL VOLO di Lino del Pio Alcune nozioni di carattere generale. L'essere vivente ha la capacità di «sentirsi», di percepire

Queste realizzano la sensibilità tattile e barica, con carattere di sensibilità

generale, esterocettiva.

Altri recettori sensoriali sono disseminati in profondità nelle varie parti del

corpo in particolare nei muscoli, nelle articolazioni, nei legamenti, nei

tendini.

Da questi deriva la nostra sensibilità profonda, in altre parole la sensazione

«del proprio corpo», la sensazione della contrazione dei muscoli,

l'apprezzamento del reciproco orientamento delle varie parti del corpo e

dei loro movimenti.

Questa sensibilità profonda e senso cinestesico è una sensibilità generale,

propriocettiva.

Dall'apparato visivo, dall'apparato uditivo derivano invece informazioni di

sensibilità esterocettiva speciale.

Sensibilità speciale propriocettiva è invece realizzata dall'apparato

vestibolare.

APPARATO VISIVO.

E' un apparato di percezione del mondo esterno ( sensibilità esterocettiva ,

recettore di distanza. Vedremo nel volo essere un apparato strettamente

connesso coi recettori di contatto, strutture di sensibilità tattile e di

pressione, e col apparato propriocrttivo otovestibolare) ) -

Nell'apparato visivo si riconoscono (fig. 3):

- una struttura periferica di percezione, l'occhio;

- una via di trasmissione dei segnali visivi, le vie ottiche;

- una struttura nervosa centrale deputata al riconoscimento,

interpretazione ed integrazione dei segnali visivi rappresentata da

particolari aree celebrali (corteccia visiva).

Nell'occhio si riconoscono un sistema di lenti ed un sistema di apertura

variabile che convogliano e mettono a fuoco l'immagine del mondo esterno

su una lamina sensibile, la retina,

La fig. 4 evidenzia l'equivalenza ottica dell'occhio ad una macchina

fotografica

Il variometro umano 3

Page 4: Cenni di FISIOLOGIA DEL VOLO di Lino del Pio … di FISIOLOGIA DEL VOLO di Lino del Pio Alcune nozioni di carattere generale. L'essere vivente ha la capacità di «sentirsi», di percepire

Fig. 4 L'OCCHIO è un organo

otticamente equivalente ad una

macchina Fotografica,

Fig. 3 Schema d'insieme

dell' APPARATO VISIVO

Interessante invece è la struttura della retina per una miglior

comprensione del processo di percezione visiva.

La retina è costituita da una lamina di cellule la cui superficie presenta

qualcosa come oltre cento milioni (circa 125 milioni) di elementi sensibili

ognuno dei quali trasmette il proprio segnale lungo fibre conduttrici che

convergendo vanno a costituire le vie ottiche.

I segnali trasmessi proiettano alle strutture centrali una mappa la cui

interpretazione da parte della corteccia visiva produce due

contemporanei tipi di informazione: La visione centrale e la visione

periferica.

Si riconoscono infatti nella retina due tipi di cellule recettrici , diverse

morfologicamente e funzionai mente: i bastoncelli ed i coni.

I coni sono connessi con le strutture cerebrali da fibre, conduttrici del

segnale, indipendenti; ognuno cioè converge su di una singola fibra di

trasmissione del proprio segnale.

Il variometro umano 4

Page 5: Cenni di FISIOLOGIA DEL VOLO di Lino del Pio … di FISIOLOGIA DEL VOLO di Lino del Pio Alcune nozioni di carattere generale. L'essere vivente ha la capacità di «sentirsi», di percepire

I coni inoltre sono concentrati in una particolare porzione centrale della

retina detta “fovea“.

I bastoncelli sono invece interconnessi in modo che diversi elementi

utilizzano una stessa fibra di trasmissione e sono prevalentemente

distribuiti nella porzione periferica della retina (nella fovea non vi sono

bastoncelli.) Figg. 5 e 6.

La diversità di percezione dei due diversi insieme di cellule da origine a due

tipi di visione,centrale e periferica, da cui derivano due contemporanei tipi

di informazione.

La visione centrale è caratterizzata da acuità visiva ed è predisposta al fine

rilievo del particolare.

E' pertanto adatta, nella pratica del volo, al rilievo del dato grafico degli

strumenti ed alla valutazione del particolare di rilievo visivo esterno.

Queste informazioni per altro si ricollegano in prevalenza ad una

rielaborazione psichica cosciente per atti operativi decisionali.

La visione distinta però domina un ristretto settore centrale del campo

visivo e per tale motivo necessita di un preciso orientamento dei bulbi

oculari.

Di conseguenza la sua utilizzazione richiede diversi orientamenti dei bulbi

oculari, in successione, e le singole informazioni giungono con discontinuità,

in un succedersi di rilievi multipli.

La visione periferica, d'altro canto, dotata di minor acuità perde il rilievo

del particolare, ma per ciò acquista capacità «di generalizzazione».

Questa peculiarità è rafforzata da un suo più ampio campo visivo mantenuto

con continuità nell'ampio anello visivo periferico mentre i movimenti dei

bulbi oculari orientano la percezione centrale (della fovea).

La visione periferica, in altre parole, mantiene con continuità una

informazione «generica».

Queste sue caratteristiche la rendono adatta alla rielaborazione riflessa

condizionata subcosciente per risposte, per così dire, istintive.

Si profilano (configurano) dunque due contemporanee e distinte funzioni

visive.

Una funzione di raccolta di rilievi particolari, distinti tra loro e specifici,

singolarmente prelevati con discontinuità in tempi successivi e ravvicinati.

In savrapposizione, una seconda funzione, contemporanea, di rilievo di

informazione «generica», con continuità nell'ampio anello esterno del

campo visivo.

Il variometro umano 5

Page 6: Cenni di FISIOLOGIA DEL VOLO di Lino del Pio … di FISIOLOGIA DEL VOLO di Lino del Pio Alcune nozioni di carattere generale. L'essere vivente ha la capacità di «sentirsi», di percepire

Fig. . 5

I coni ed i bastoncelli

sono le cellule

recettive della retina

Nella quale sono

distribuite come nel

Fig. 6 -

a) connessione di

trasmissione del segnale dei

coni della fovea

B) connessione di

trasmissione dei segnali de

bastoncelli della

retina periferica

Questi cenni di anatomo-fisiologia dell'apparato visivo permettono di

meglio comprendere ed avvalorare la distinzione, nella pratica della nostra

attività di volo, di due principali (fondamentali) tipi di rilievi visivi:

- i riferimenti di orizzonte

- la lettura degli strumenti e l'osservazione esterna.

I riferimenti d'orizzonte consistono come è noto nel rilievo visivo della

posizione e variazione della linea orizzonte/piano suolo ( pendenza,

inclinazione e cadenza).

Questi rilievi vengono adeguatamente soddisfatti dalla percezione visiva

periferica (indicata comunemente come “coda dell'occhio” ).

Tale visione infatti vi si addice per:

- la sua relativa non acuità ( visione indistinta ) che non

riconoscendo i particolari privilegia, per così dire, il riconoscimento di

linea/piano:

- la sua continuità di percezione,che è richiesta dal mantenimento di

assetto di volo;

Il variometro umano 6

Page 7: Cenni di FISIOLOGIA DEL VOLO di Lino del Pio … di FISIOLOGIA DEL VOLO di Lino del Pio Alcune nozioni di carattere generale. L'essere vivente ha la capacità di «sentirsi», di percepire

-il tipo prevalente delle sue connessione con centri superiori di controllo

adatto alla evocazione di riflessi incoscienti.

L'analisi dell'orizzonte permette la valutazione di qualità del volo (

controllo della costanza degli asseti di volo e delle loro variazioni,

segnalazioni di interferenza di ostacoli e di altri velivoli) .

La precisa determinazione di quantità (velocità, distanza, ecc.) è data dalla

lettura degli strumenti e dalla osservazione esterna diretta.

Per la lettura del cruscotto e la osservazione diretta esterna si addice

invece la visione centrale, distinta caratterizzata da :

- acuità visiva, idonea per il rilievo grafico-numerico degli strumenti,

per l'osservazione esterna (valutazione delle interferenze e della distanza

di ostacoli e di altri velivoli, lettura del cielo e della orografia, controlli di

riferimento di circuitazione e diapproccio al suolo ecc.);

- conseguente discontinuità

- tipo prevalente delle sue connessioni con centri nervosi cerebrali di

cosciente rielaborazione intellettivo-culturale ( interpretazione di

mappe derivate dalle immagini raccolte dal succedersi degli

orientamenti dello sguardo eseguiti ad orientare della macula centrale

della retina).

Abbiamo dunque a disposizione due diverse e contemporanee percezioni

visive: la visione centrale distinta e la visione periferica. La chiara

conoscenza di questo è premessa importante per un proficuo

perfezionamento della loro utilizzazione nel progressivo apprendimento

delle complesse capacità sensitivomotorie richieste dalla nostra attività di

volo.

L'apparato visivo non può esimersi dalla sua integrazione con altri apparati

sensitivi tra i quali grande importanza assume l'apparato vestibolare..

Apparato vestibolare.

E' l'apparato di percezione della posizione

dei movimenti del nostro corpo.

Le sue strutture sono l'utricolo e i canali

semicircolari (fig. 7)

( per semplificazione tralasciamo il sacculo).

IG. 7 Apparato vestibolare

Il variometro umano 7

Page 8: Cenni di FISIOLOGIA DEL VOLO di Lino del Pio … di FISIOLOGIA DEL VOLO di Lino del Pio Alcune nozioni di carattere generale. L'essere vivente ha la capacità di «sentirsi», di percepire

L'utricolo è sensibile agli effetti di accelerazione di certe sue particelle solide ad alta densità (gli otoliti); i canali semicircolari sono sensibili allo scorrimento, per accelerazione, del liquido in essi contenuto. Dall'utricolo vengono avvertite le accelerazioni lineari, nei canali semicircolari le accelerazioni angolari. Entrando nel particolare, nell'utricolo troviamo in corrispondenza di una certa zona detta “macula” (fig. 8) delle particolari cellule dotate di cilia che rimangono “imprigionate” in un soprastante strato di sostanza gelatinosa. In quella sostanza gelatinosa si trovano immerse masserelle calcifiche, i sopracitati otoliti (fig. 3).

Fibre nervose sensoriali sono intrecciate tutt'attorno alle cellule ciliate della macula le quali quando il peso degli otoliti preme, piega o stira le loro cilia avvertono lo stimolo e trasmettono lungo quelle fibre nervose segnali alle correlate strutture centrali dell'encefalo.

Fig. 8 Otricolo e macula Fig. 9 Struttura della macula.

Le cellule della macula sono orientate in direzioni diverse per cui si hanno “quadri" differenziati di stimolazioni ed i centri superiori cerebrali sanno ricavare dal segnale dei vari quadri informazione sulla direzione ed intensità della forza agente. I canali semicircolari sono formazioni tubulari, disposte su tre piani diversi fra loro ortagonali (figg. 7 e 10).

Il variometro umano 8

Page 9: Cenni di FISIOLOGIA DEL VOLO di Lino del Pio … di FISIOLOGIA DEL VOLO di Lino del Pio Alcune nozioni di carattere generale. L'essere vivente ha la capacità di «sentirsi», di percepire

L'estremo di ogni canale è dilatato a formare un'«ampolla» in cui è

localizzata una «cresta ampollare» costituita, come nella macula

dell'utricolo, da cellule avvolte da fibre nervose sensitive e dotate di

cilia impigliate in una soprastante «cupula» di sostanza gelatinosa a

forma di ventaglio (fig. 11). Allo scorrimento del liquido nei canali le rispettive creste «sventolano» stimolando le cilia cellulari impigliate e generando segnali (fig.12).

Questi segnali informano del movimento del liquido in ciascuno dei canali

il sistema nervoso centrale che interpreterà il complesso

dell'informazione.

Fig.10 Indicazione

schematica della situazione

dei canali semicircolari

Fig. 11 Cresta ampollare Fig. 12

Il variometro umano 9

Page 10: Cenni di FISIOLOGIA DEL VOLO di Lino del Pio … di FISIOLOGIA DEL VOLO di Lino del Pio Alcune nozioni di carattere generale. L'essere vivente ha la capacità di «sentirsi», di percepire

Il sistema dei canali semicircolari è sensibile ai moti rotatori in fase di accelerazione durante la quale, per inerzia, il liquido intracanalicolare (linfa) ritardando o proseguendo il suo scorrimento inclina, in un senso o nell'opposto, le creste.

Le creste tenderanno a tornare nella posizione originaria quando il moto

della linfa (per attrito con le pareti) eguaglierà il moto del canale che la

contiene.

Ciò avviene dopo un certo tempo dall'arresto della rotazione o alla

stabilizzazione di moto uniforme.

L'apparato vestibolare è in stretta relazione con l'apparato visivo nel volo a

vista (VFR) nel quale le percezioni vestibolari sono indispensabilmente

integrate dalla percezioni visive.

Nella nostra consuetudine di vita terrestre la percezione di verticalità,

rispetto al suolo, coincide con la valutazione della direzione della forza

gravitazionale che avvertiamo in asse col corpo.

Per questo tendiamo a riferire le forze che agiscono sul nostro corpo

perpendicolari al piano terra considerandole sempre perpendicolari ad essa.

In pratica senza il controllo visivo, che percepisce l'inclinazione

dell'orizzonte (pendenza), non riusciamo a distinguere la situazioni inclinata

di una spirale, in cui la forza dinamica risultante agisce longitudinalmente al

pilota, dalla situazione orizzontale di volo rettilineo.

Una lenta e progressiva rotazione sfugge alla percezione vestibolare per cui

il successivo brusco arresto della rotazione viene a dare la falsa sensazione

di inizio di una rotazione in senso contrario. Il soccorso della visione di

variazione del panorama (cadenza) permette la corretta valutazione del

moto reale.

L'apparato vestibolare è localizzato nel capo e pertanto da informazioni

relative alla situazione del capo. A trasformare le sue informazioni relative

alla situazione dell'intera struttura corporea subentra la sensibilità

somatica che percepisce la posizione delle parti del corpo, la loro posizione

relativa ed i loro relativi movimenti.

Il variometro umano 10

Page 11: Cenni di FISIOLOGIA DEL VOLO di Lino del Pio … di FISIOLOGIA DEL VOLO di Lino del Pio Alcune nozioni di carattere generale. L'essere vivente ha la capacità di «sentirsi», di percepire

Queste percezioni sono rilevate da particolari recettori sensoriali

disseminati nelle varie parti del corpo, in particolare nei muscoli, nelle

articolazioni, nei legamenti e nei tendini le quali danno per l'appunto “la

sensazione del nostro corpo”.

Quando voliamo facciamo “nostro” il volo dell'aliante trasferendo la

percezione del nostro corpo a percezione dell'aliante, della sua posizione e

dei suoi moti. Possiamo dire che calziamo su di noi l'aliante, come una tuta

attillata, perché non volo io ma l'io-aliante.

Per questo subentrano altri organi sensitivi, recettori di contatto,

costituiti da strutture disseminate nel corpo e sulla sue superficie: i

recettori sensoriali di tatto, di pressione, di deformazione.

Per riassumere, l'informazione vestibolare è riferita al capo, la sensibilità

somatica, che percepisce la relazione capo-corpo, trasferisce

l'informazione al complesso dell'organismo, a sua volta i recettori di tatto,

deformazione, pressione trasferiscono l'informazione alla situazione

dell'aliante (fig.13).

Si ha una complessa integrazione delle informazioni sensitiva tra organi di

percezione proprio ed esterocettiva, di sensibilità speciale e generale.

E' interessante notare che la

microstruttura otolitica, masserelle

accelerate su cilia sensibili, viene

r e p l i c a t a i n u n a s t r u t t u r a

macroscopica costituita dalla massa

del corpo del pilota che “grava” sui

recettori di tatto, pressione,

deformazione ( soprattutto del culo

).

In questo modo viene perfezionata

ed affinata la percezione di direzione

ed intensità della forza che sollecita

il complesso pilota-aliante.

L ' a d e g u a t o a g g i u s t a m e n t o

dell'assetto dell'aliante viene

f inemente contro l l ato da l le

contemporanee percezioni visive

dell'orizzonte, inclinazione, altezza

e scorrimento (cadenza), e del filo di

lana “immerso nel campo visivo”.

Fig 13

Il variometro umano 11

Page 12: Cenni di FISIOLOGIA DEL VOLO di Lino del Pio … di FISIOLOGIA DEL VOLO di Lino del Pio Alcune nozioni di carattere generale. L'essere vivente ha la capacità di «sentirsi», di percepire

Percezione e valutazione delle ascendenze.

L'accelerazione degli otoliti è relativa al gradiente di velocità da loro subita

indipendentemente dai valori assoluti di velocità al tempo iniziale ed al

tempo successivo. Questo significa che la nostra informazione sensoriale di

accelerazione è «relativa», cioè capace di valutazione relativa ma non

capace di valutazione assoluta (rispetto al suolo)

Di fatto quando, per esempio, passo da 1 m/sec a 2 m/sec a salire ho la

stessa sensazione del passaggio da 2 a 3 m/sec a salire oppure da O a + 1

m/sec o da -1 a O m/sec di velocità a scendere. Questa nostra percezione

sensitiva ha tuttavia l'eccellenza della prontezza, l'esercizio la rende quasi

immediata, e noi possiamo integrarne la valutazione di qualità e quantità col

soccorso dell'indicazione variometrica. A parità di percezione sensitiva il

variometro mi sa dire se stò salendo o scendendo.

Un buon aliante sportivo dispone solitamente di un variometro elettrico ed

un variometro meccanico. II variometro elettrico prevalendo in prontezza

(non ha resistenze meccaniche) e peccando in precisione (instabilità di

taratura) ci propone l'anticipo della sua informazione qualitativa mentre il

variometro meccanico, compensato del proprio ritardo (per la sua

meccanicità) da quello elettrico, ci può disporre la sua precisione.

Per collegare al meglio queste integrazioni d'informazione variometrica è

opportuno utilizzare sia l'apparato uditivo sia l'apparato visivo. Con questi

due sensi siamo in grado di cogliere contemporaneamente l'informazione più

importante dei due strumenti.

Così possiamo cogliere con l'udito il rilevamento del suono (informazione di

qualità dall'altezza ed indicativamente informazione di quantità dalla

frequenza del suono}mentre riserviamo l'occhio al rilevamento di precisa

quantità dal quadrante del variometro meccanico.

I vecchi gufi ripetono: dai retta innanzi tutto al «culo», ascolta il vario

metro elettrico, guarda il variometro meccanico

Il che significa: embricare le informazioni non appena si rendono disponibili

utilizzando la contemporanea possibilità dei rilevamenti propriocettivo,

uditivo e visivo.

Viene impegnata la visione distinta (non necessariamente e non in continuità

), mentre la visione periferica gestisce, costantemente, la corretta

conduzione dell'aliante. La visione distinta viene orientata anche ai controlli

visivi esterni ( sicurezza, strategia di volo ) .

Il variometro umano 12

Page 13: Cenni di FISIOLOGIA DEL VOLO di Lino del Pio … di FISIOLOGIA DEL VOLO di Lino del Pio Alcune nozioni di carattere generale. L'essere vivente ha la capacità di «sentirsi», di percepire

Nella progressione dell'addestramento si riconosce sempre più

l'importanza dell'osservazione esterna allora che la conduzione del volo

viene ad arricchirsi di tattiche e strategia e si configura viepiù importante

la sicurezza del volo.

Il perfezionarsi del pilotaggio si manifesta con il progressivo “abbandono”

del cruscotto e con l'acquisizione del “volo per assetti” controllato dalla

visione periferica mentre la visione centrale raccoglie le osservazioni

necessarie all'intelligenza della conduzione del volo.

Informazione, apprendimento e conoscenza.

Una definizione di intelligenza è: capacità di cogliere i nessi tra i vari

momenti dell' esperienza.

Con questo significato l'intelligenza rappresenta l'elemento che connette

l'informazione, l'arrivo di dati, con il comportamento, la risposta che ne

segue.

Ne deriva che il comportamento non ha rapporto diretto con l'informazione

ma è mediato dalla intelligenza.

Questo "cogliere i nessi tra i vari momenti dell' esperienza” si svolge

attraverso l'intendere (il percepire l'informazione) e l'apprendere

(associare ed integrare l'informazione) per giungere a rielaborare un

modello di interpretazione della realtà dal quale viene determinato il

comportamento.

Riferendoci al procedimento di un computer diremmo che il nesso tra input

ed output è condizionato dalla modalità di calcolo registrato nel programma.

A differenza di un computer, la struttura nervosa centrale dell'uomo oltre

alla registrazione di preordinati algoritmi e procedure ha la capacità di

generare e di arricchirsi di nuove strutture formali di interpretazione dell'

esperienza (altrimenti detta capacità di imparare dagli errori) e la

conseguente possibilità di rielaborare preconfigurazioni operative.

Questo processo creativo fornisce risultati "nuovi", non puramente

ricordati o percepiti e non costruiti a memoria o per mezzo di una semplice

procedura deterministica. La sua capacità supera l'imitazione o il calcolo.

Così l'uomo anche senza nascere con le ali ha saputo volare e noi facciamo

anche il volo a vela.

Il variometro umano 13

Page 14: Cenni di FISIOLOGIA DEL VOLO di Lino del Pio … di FISIOLOGIA DEL VOLO di Lino del Pio Alcune nozioni di carattere generale. L'essere vivente ha la capacità di «sentirsi», di percepire

Nella nostra attività sportiva possiamo riconoscere lo svolgersi della triade

informazione-apprendimento-risposta a tre caratteristici livelli:

- a livello somatico sensitivo-motorio,

- a livello intellettivo speculativo-razionale,

- a livello culturale di gruppo,

I tre livelli interagiscono e si integrano replicando una strutturazione ad

archi, a cerchi e a rete, isomorfa all'organizzazione morfologica del

sistema nervoso ed alla struttura intellettiva della conoscenza.

Schematicamente:

Al primo livello l'informazione è prodotta da stimoli sensitivi; alla

percezione di questi segue la rielaborazione e l'apprendimento di schemi

sensitivomotori che vengono a configurare la risposta di azione sui comandi;

al secondo livello l'informazione è data, per esempio, dal comportamento

dell'aliante, l'apprendimento è il suo rilievo ed il suo adeguamento ad un

percorso razionalmente rielaborato e la risposta è la realizzazione del

percorso;

al terzo livello l'informazione giunge dalle esperienze e le conoscenze

individuali dei piloti, l'apprendimento è l'acquisizione culturale del gruppo e

la risposta è produzione di qualità di volo. Analizzando il significato del

termine "apprendimento" ne scopriamo la pregnanza semantica di un suo

triplice significato:

il significato di "afferrare", (sentire), a indicare la percezione

dell'informazione;

il significato di "appigliarsi, attaccarsi" ad indicare l'appropriarsi

dell'informazione e il significato di "insegnare" a indicare la rielaborazione

dello schema, del modello da cui trae origine la risposta che seguirà

l'informazione.

L'epistemologia, lo studio della conoscenza, ha trovato contributi

interessanti nell' aver spostato l'attenzione dal soggetto che conosce e

dall'oggetto conosciuto alla "loro zona di contatto" scoprendone il luogo di

scambio e di interazione nel quale si realizza l'apprendimento.

Qui l'arco informazione-risposta si richiude in anello con l' arco riflesso del

ripetersi di informazione-risposta. Ne segue una cascata di anelli in una

rete di rielaborazione del modello interpretativo che vieppiù tende ad

aggiustare la risposta.

Il variometro umano 14

Page 15: Cenni di FISIOLOGIA DEL VOLO di Lino del Pio … di FISIOLOGIA DEL VOLO di Lino del Pio Alcune nozioni di carattere generale. L'essere vivente ha la capacità di «sentirsi», di percepire

Al livello che ho chiamato sensitivomotorio, particolarmente evidente nel

pilotaggio di base, domina l'apprendimento che connette stimoli sensitivi ad

atti motori sui comandi.

La "zona di contatto" tra soggetto (pilota) e oggetto (aliante e mondo

circostante) è costituito dai movimenti di pilotaggio.

In ogni movimento coesistono l'atto motorio e la contemporanea percezione

sensitiva. Per questo movimento viene definito atto sensitivo-motorio e ho

chiamato sensitivo-motorio tale livello di apprendimento.

A questo livello il ripetersi di movimenti attiva circuiti nervosi e provoca il

ripetersi di percezione di se e di ciò che ci circonda ed induce l'acquisizione

e la messa a punto di schemi di azioni sui comandi che in successione si

perfezionano e aggiustano il realizzarsi di atti sempre più coordinati e azioni

sui comandi più complesse e complete.

Penso sia opportuno chiarire il significato che attribuisco al termine

“schemi”, atto eseguito, per poi introdurre il significato del termine di

”simbolo”, atto pensato, che si associa al corrispondente schema.

In un assetto elementare, nel Sistema Nervoso Centrale comunemente si

distingue una struttura detta corticale, quale sede di processi mentali

coscienti ed una struttura (o meglio un complesso di strutture)

sottocorticale sede di processi sensitivo-motori non coscienti; il primo

livello è proprio dell'intelligenza speculativo-razionale, il secondo è proprio

dell'intelligenza sesnsitivo-motoria non cosciente.

Accettiamo questa semplificazione adatta ad una più facile comprensione

anche se nella realtà non corrisponde una netta demarcazione e

identificazione di strutture anatomo-funzionali nè si riconosce una netta

barriera di appartenenza di processi speculativo-razionali coscienti e di

processi di rielaborazione degli atti sensitivo-motori non coscienti.

Pensiero cosciente e atti sensitivo-motori, automatici non coscienti, si

sovrappongono e si integrano contribuendo reciprocamente al realizzarsi.

Ora seguiamo l'apprendimento dell' esecuzione di una configurazione di

base nell' addestramento quale per esempio il volo rettilineo con

mantenimento dell'assetto orizzontale delle ali.

A livello razionale, con riferimento al 'modello' acquisito nel corso di

preparazione teorica, si ravvisa la necessità di mantenere una opportuna

velocità e le ali orizzontali.

Il variometro umano 15

Page 16: Cenni di FISIOLOGIA DEL VOLO di Lino del Pio … di FISIOLOGIA DEL VOLO di Lino del Pio Alcune nozioni di carattere generale. L'essere vivente ha la capacità di «sentirsi», di percepire

Ne segue la preconfigurazione di azioni di spostamento antero-posteriore

della cloche per aggiustare l'assetto longitudinale alla velocità e

contemporaneamente di spostamento laterale per aggiustare l'assetto

laterale.

A questa preconfigurazione si associa il 'presentimento' di percezioni

sensitive (quali, per esempio, l'altezza e l'inclinazione dell'orizzonte nel

campo visivo) di controllo degli effetti delle azioni.

Nella fase di apprendimento dell' esecuzione della configurazione di volo

viene a svolgersi una successione di azioni sui comandi e di percezioni

sensitive associate. Progressivamente si raggiunge il coordinamento azioni-

percezioni in effetti voluti e nel frattempo a livello non cosciente se ne

acquisisce, per attivazione di circuiti nervosi, un automatismo di schema

sensitivo motorio.

Quando ho 'imparato' ad eseguire quella configurazione di volo non ho più

bisogno di un modello teorico di riferimento e lo ”schema” sensitivo motorio

di mantenimento di assetto longitudinale e trasversale, velocità e direzione

istintivamente verrà evocato nel non cosciente dal semplice simbolo "via

dritto" pensato al livello cosciente-razionale.

Nell' esempio considerato l'apprendimento ha trasformato una proposta

cosciente di modello razionale di manovre di comando in schema sensitivo

motorio non cosciente di azioni sui comandi.Il modello sintetizzato in

simbolo razionale evocherà il correlato schema istintivo, non cosciente.

Successivi apprendimenti più complessi ricorreranno a modelli razionali di

insiemi di simboli di azione sui comandi che verranno sintetizzati in simboli

di rango superiore di manovre complesse. Tali simboli di rango superiore

saranno associati ed evocheranno complessi schemi operativi (insiemi

coordinati di schemi) spontanei, non coscienti.

Modelli simbolici razionali più complessi vengono quindi a realizzare

l'apprendimento di livello intellettivo superiore del volo nella complessità

delle sue configurazioni e impostazioni.

L'ulteriore trasferimento nell'istintivo non cosciente di 'tattiche di volo'

apre poi l'orizzonte alla speculazione strategica “dell' aquila solitaria”.

Chi è riuscito a sopportarmi sino a questo punto si chiederà a cosa servono

tutte queste chiacchiere.

Il variometro umano 16

Page 17: Cenni di FISIOLOGIA DEL VOLO di Lino del Pio … di FISIOLOGIA DEL VOLO di Lino del Pio Alcune nozioni di carattere generale. L'essere vivente ha la capacità di «sentirsi», di percepire

Esse vorrebbero dar significato ed avvalorare l'importanza fondamentale

attribuita nella nostra attività, come d'altra parte in ogni altra, da un lato

alle conoscenze teoriche, al loro approfondimento e loro aggiornamento e

dall' altro lato agli esercizi di volo ed all' addestramento operativo.

Sono le vie dell'informazione intellettiva e sensitivo motoria essenziali per

l'apprendimento, conoscenza e per il comportamento di volo del volovelista

in ogni fase di avanzamento nella sua qualificazione.

Per meglio comprendere quanto ho cercato di esporre vediamo ancora

l'esempio di come i vari livelli di apprendimento, sensitivo motorio,

speculativo razionale e culturale, interagiscono nell'apprendimento della

spirale, la vecchia classica figura del nostro volo e come nel progredire dell'

addestramento una figura di volo tende sempre a riproporsi con nuovi suoi

aspetti di apprensione.

I primi approcci alla spirale, nella scuola di base, vengono preceduti

dall'informazione teorica di interpretazione della sua meccanica di volo.

In questo primo apprendimento speculativo razionale si sottolinea l'aspetto

principale assunto nella figura dall' equilibrio delle forze: la componente

centrifuga influenza la direzione della forza dinamica e pertanto si rende

necessario l'adeguamento dell' assetto trasversale con inclinazione delle

ali.

Per semplificare e ridurre la difficoltà di apprendimento dell' esecuzione,

viene uniformato l'assetto longitudinale ad un regime di velocità standard

di sicurezza del volo.

Col succedersi degli esercizi pratici in volo l'apprendimento sensitivo

motorio di questo primo modello speculativo 'semplificato' rielabora uno

schema di spirale 'corretta in volo sicuro'.

Dopo questa acquisizione il pilota è capace di eseguire una spirale corretta,

in volo sicuro, grazie ad uno adeguato schema sensitivo motorio, istintivo

non cosciente, evocato nel cosciente dal semplice simbolo “girà”.

Va sottolineato come la sintesi simbolica sia essenziale per l'economia della

sfera cosciente cui è deputata la gestione in contemporaneità di compiti

multipli .

L'acquisizione di uno specifico momento del volo si inserisce sempre in una

complessità di apprendimento speculativo razionale articolato in un

concerto di evocazioni simboliche di tutto un insieme di schemi sensitivi

motori.

Il variometro umano 17

Page 18: Cenni di FISIOLOGIA DEL VOLO di Lino del Pio … di FISIOLOGIA DEL VOLO di Lino del Pio Alcune nozioni di carattere generale. L'essere vivente ha la capacità di «sentirsi», di percepire

Alla decisione ed esecuzione di una spirale, nell' esempio al quale ci

riferiamo, coesiste la contemporaneità di osservazione del suolo per

l'orientamento, di controllo dello spazio circostante per la prevenzione di

collisioni, di osservazioni meteorologiche, di azioni digitali sull' apparato

radio ricetrasmitteme e di regolazione di strumenti sul cruscotto, di

gestione ed osservazione delle cartine, delle eventuali regolazione dei flaps

e quant'altro.

Quando il neovolovelista è convinto di saper spiralare, purtroppo si trova in

sottovento ad annunciare il suo prossimo atterraggio mentre gli sportivi

“stanno su”.

Da ciò viene indotto ad una rivisitazione della spirale con un suo nuovo

approccio speculativo razionale nel quale venga introdotto il confronto del

comportamento e delle caratteristiche dell'ascendenza e la velocità dell'

aliante, variabile da sottoporre all'apprendimento. Velocità, rateo di

discesa e diametro della spirale vengono allora correlati al valore e

dimensione dell'ascendenza.

L'esigenza dell'aggiustamento della spirale con la termica impone d'altro

canto affinamento sensitivo di percezione anche della variazione di

accelerazioni verticali.

Col progredire dell'addestramento successivi schemi verranno appresi

dell'intelligenza sensitivo motoria indotti da modelli razionali via via più

complessi.

L'automatismo dell'uso dei flaps richiede l'anticipazione speculativa di

conoscenza razionale della modificazione della polare dell' aliante per

identificarne i 'punti di transito' e cogliere le relative velocità. In fase

successiva la considerazione dei tempi per ottenere velocità di percorso

aggiusta l'apprendimento della “tiratà” in spirale per tendere a ridurla ad un

giro e scoprire il delfinaggio.

Questi apprendimenti avanzati sono correlati agli apprendimenti dei singoli

individui in avanguardia che alimentano la conoscenza di gruppo.

Importante componente di questa conoscenza è la conservazione delle

informazioni che si accumulano nel tempo. Per questo silenziosi volovelisti

dedicano il loro prezioso apporto alla raccolta della letteratura e di

iconografia per organizzare il centro culturale del club

Il variometro umano 18


Recommended