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Che si dice al Delfinoni - Comune di Casorate Primo 2017/giugno 2017... · 9 Ogni ultimo giovedì...

Date post: 18-Feb-2019
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Che si dice al Delfinoni 20° uscita Giugno 2017
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Che si dice al Delfinoni

20° uscita – Giugno 2017

I nostri principali

appuntamenti sono:

Ogni martedì alle ore 16:00 si celebra la Santa

Messa,

Ogni mercoledì alle ore 10:00 si recita il Santo

Rosario,

Ogni ultimo giovedì del mese dalle ore 15:00 si

festeggiano i compleanni dei nostri cari Ospiti con

l’orchestra!

Venite a trovarci, vi aspettiamo!!

Dopo il grande successo degli anni precedenti, la Casa di Riposo Delfinoni

organizza un nuovo ed interessante concorso estivo: “SOUVENIR DI VIAGGIO”.

Regolamento

Per partecipare è necessario far pervenire alle animatrici un piccolo

SOUVENIR che simboleggi il luogo di villeggiatura.

È necessario allegare al souvenir un biglietto indicante il vostro nome e

numero di telefono per potervi contattare.

Il souvenir deve essere consegnato dal primo giugno all’8 settembre. I

souvenir che verranno recapitati oltre tale data non potranno partecipare al

concorso.

Il concorso è aperto a chiunque.

Proclamazione del vincitore

Il vincitore verrà decretato giovedì 14 settembre dalle ore 15:00 in

occasione della nostra “merenda in compagnia”, nel corso della quale

mangeremo una delizia preparata dagli ospiti durante il laboratorio di

cucina. In questa occasione un’attenta giuria composta dai nostri cari ospiti

proclamerà il souvenir vincente.

I partecipanti al concorso sono tutti invitati alla merenda.

Il vincitore riceverà un bel premio.

PARTECIPATE NUMEROSI!!

VI PRESENTO.... CRISTIANA!! Intervista del 10 aprile

Quando sei nata?

Il 30 aprile 1972.

Dove abiti?

A Casorate Primo.

Sei proprio nativa di Casorate?

No, di Roma.

Sei figlia unica?

Ho una sorella di un anno più piccola.

Quando ti sei sposata?

Mi sono sposata a 30 anni con Roberto.

Ti sei divisa?

Certo, dopo 10 anni di matrimonio.

Il bambino quanti anni aveva nel momento della separazione?

Aveva 8 anni.

Quanti anni ha adesso?

Ha 15 anni.

Come si chiama tuo figlio?

Daniel.

Qual è il tuo piatto romano preferito?

Pizza bianca con la mortadella.

Quale è il piatto che sai cucinare meglio?

Bucatini all’amatriciana con il guanciale e il

pecorino.

Che studi hai fatto?

Ho fatto il biennio Tecnico Industriale e poi il corso di tre anni di infermiera.

Dove hai studiato?

Ad Abbiategrasso.

Come mai da Roma sei andata a finire ad Abbiategrasso?

Perché mio papà che lavorava alla Garzanti era stato trasferito da Roma a Milano, ma la città era troppo

grande (per noi del sud!!) e avevamo il riferimento di una zia che abitava ad Abbiategrasso.

Ti piace Abbiategrasso?

È molto bella, offre servizi.

Quanto tempo sei stata ad Abbiategrasso?

Dai 6 anni fino ai 17. Poi sono tornata a Roma fino a 24 anni, ho cercato lavoro ma non c’era e allora…

riparti! Ancora Abbiategrasso!

Hai degli animali in casa?

Ho due cocoriti (maschio e femmina).

Al di fuori del tuo lavoro, che cosa fai?

La mamma, la zia e poi faccio un corso di pittura e dipingo.

Dove sei stata in villeggiatura?

In Toscana al mare, in Liguria a Varazze, in Puglia a Vieste e Gallipoli,

in Sicilia e a Rimini. All’estero in Turchia (Istanbul), Austria (Vienna),

Svizzera ho preso il trenino del Bernina), Grecia (Atene), Francia

(Camargue e Provenza).

Quest’anno dove andrai in vacanza?

Non lo so ancora.

Con chi vai in vacanza?

Con mio figlio.

Ti piace cambiare sempre posto per le vacanze?

Si, mio papà ha il camper e siamo stati abituati a girare

l’Italia.

Come hai fatto a farti male?

Ho una malattia rara che non guarisce.

Come si chiama la malattia? Cosa colpisce?

Miopatia congenita. Colpisce alcuni muscoli che dalla nascita non si sono formati completamente.

L’esordio però è avvenuto a 17 anni.

Qual è il tuo ruolo al Delfinoni?

Io lavoravo come infermiera in reparto e, dopo il peggioramento della malattia, mi sono occupata di

questioni più burocratiche.

CARNEVALE

“Tutti gli anni festeggiavo Carnevale. La mattina andavo a lavorare e alle 15 andavo all’oratorio

per la festa. Mi travestivo da suora.” Rita

“Lavoravo tutto il giorno, andavo a casa alle 17 e, dopo cena, andavo con il mio papà che

suonava per la serata. Io però non mi mascheravo.” Wanda

“Non mi sono mai travestita per carnevale fino a che non sono andata al centro anziani.” Anna D.

“Da piccola mia mamma non mi ha mai vestita perché doveva lavorare; ma alla sera andavamo

al bar vestiti con dei indumenti che si trovavano a casa e una maschera. Al bar tingevamo i

ragazzini con il lucido delle scarpe.” Renata

“Mia mamma mi vestiva da burattina e andavamo in giro con le amiche per le vie del paese.”

Carlotta

“Carnevale era bellissimo. Mia mamma era una sarta e mi preparava tanti bei vestitini. Mi vestivo

da folletto, diavoletto... Ogni anno avevo un vestito diverso!” Gianna

“Avevo fatto arrivare dalla Sardegna delle fotografie con i modelli di abiti tipici. A Milano

compravo la stoffa e mia mamma che era una sarta cuciva i vestiti. Vestita in maschera andavo

con altri amici al Continental, un albergo dove facevamo la sfilata e premiavano il vestito più

bello. Il premio variava in base all’età: poteva essere un libro oppure un biglietto per un viaggio.

Andavamo in giro per le strade a buttare i coriandoli.” Caterina S.

“Io mi vestivo da uomo e mia cugina Emilia da donna. Andavamo in giro per le case per prendere

qualche caramella, noci, mandarini e arance.” Maria C.

“Io non mi vestivo, però facevo le frittelle con mia mamma e andavo in giro per le case.” Angela

B.

“Andavamo all’oratorio e ci vestivamo con i panni usati.” Teresina

“Mettevo una maschera in faccia per coprire gli

occhi e andavo in giro per le case per ricevere le

frittelle.” Piera M.

Il ricordo più buono del carnevale sono le frittelle. Si

fanno semplici o con le uvette. Si cospargono di

zucchero e si servono su un piatto.

I nostri ricordi

LETTERA AL CANE FULL

Condividiamo la lettera che Caterina S., un ospite della casa di riposo, ha scritto

qualche tempo fa ripensando al suo cagnolino Full e che ha indirizzato proprio a

lui.

Caro Full,

sei stato ritrovato per caso e sei venuto ad allietare la nostra casa.

Sei diventato il nostro coccolone per diversi anni e quindi la nostra

compagnia.

Tu eri un appassionato di musica e non appena ne ascoltavi qualche

brano ti tuffavi presso il televisore.

Eri il nostro batuffolo chiaro e un gran golosone di dolci ma un

giorno un male inguaribile ti ha colpito e ci hai lasciati.

Ti ricorderò sempre

Caterina

L’intervista a “uno di noi”: Maria In questo numero conosceremo Maria C., un’Ospite della Casa di Riposo G. Delfinoni, che abbiamo intervistato il 14

aprile. Nel prossimo numero le interviste continuano!!

Sei sposata e hai figli?

No. Ho avuto un fidanzato per cinque anni ma poi l’ho lasciato perché mi ha picchiata. Era

troppo geloso. Ho avuto solo quel fidanzato.

Avevi qualche pretendente?

Si. Una volta al mare avevo padre e figlio che volevano stare con me! Non avevo nessuna

preferenza fra i due ma quando avevo messo una mano sul collo del figlio e avevo sentito che

aveva la gobba da quel giorno non mi hanno più vista! Li ho lasciati perdere entrambi.

Di dove sei?

Abitavo a Casarile, vicino Binasco. Sono nata a Casarile e ho sempre vissuto lì. Vivevo sola ma i

miei nipoti avevano la casa vicino a me.

Hai fratelli o sorelle?

Ho un fratello di nome Anìa, come mio nonno, che ha due

anni più di me. Mia sorella Rosanna invece è più grande di

me di tre anni ma è morta nel 1979.

Avevi tanti amici?

Non molti. Stavo a casa a guardare la televisione o a

lavorare a maglia… Ho fatto tanti di quei golf!

Andavi in vacanza?

Sempre! Andavo a Sanremo con mia sorella per cinque mesi all’anno, tre in inverno e due in

estate. L’ultima volta siamo andate 6 o 7 anni fa.

Avevi la macchina?

No, avevo la bicicletta! Il posto più lontano dove sono andata in bicicletta è a Pavia per fare

un giretto da sola.

Che lavoro facevi?

Facevo la pantalonaia. I sarti mi davano il tessuto dei pantaloni già

tagliato e io lo dovevo cucire a macchina. L’ho fatto per dieci anni

circa. A 25 anni sono rimasta a casa a curare mamma che non

stava bene. L’ho curata per quarant’anni, fino a quando è morta.

Ti piace cucinare?

Si, lo facevo bene e con piacere. Una volta ho cucinato un gatto

arrosto! Lo ha preso mio papà, sette chili di gatto!!! Era buono,

anche più del coniglio!!!

Il gatto sapeva di selvatico?

No no!

Come ti trovi qui?

Bene, grazie. Sono qui da circa un anno. Mi

piace fare i lavoretti manuali e giocare a

tombola.

Che scuola hai fatto?

Ho frequentato 5 anni di elementari e poi 2

anni a Pavia di scuola commerciale. Appena

sono iniziati i bombardamenti sono rimasta

a casa e non ho potuto frequentare il terzo

anno. Però ho preso il diploma per scrivere

a macchina.

Rifaresti la stessa vita?

Si, la rifarei uguale! La rifarei ancora con lo

stesso sentimento.

Maggio ha portato con sé una ventata di allegria!

All’inizio del mese sono venuti a salutarci tanti bellissimi bambini

dell’ultimo anno di Scuola Materna di Casorate Primo e, qualche

settimana più tardi, si è esibito per noi il coro Trivium di Trovo con le

loro fantastiche voci.

Pertanto cogliamo l’occasione per ringraziarli tutti per essere venuti a

farci compagnia.

GRAZIE MILLE!

Insalata di riso di Ernesta

Veloce e facile da preparare l'insalata di riso è un piatto unico ideale per i vostri menu estivi, si può

preparare in anticipo e conservare in frigorifero fino al momento di servirla. Colorata e fresca, l'insalata di

riso classica porta una ventata di allegria sulla

vostra tavola.

Per realizzarla è sufficiente cuocere il riso in

bianco. Una volta fatto raffreddare, il riso si

condisce con un gustoso mix di ingredienti

che comprende: verdure, formaggi, wurstel e

tonno. Io mettevo uova sode tagliate a

pezzetti, fontina, funghetti, cetriolini e

peperoni sott’aceto, piselli e carote. Si

mescola il tutto e il piatto è pronto!

Maionese di Ernesta e Clara

La maionese è una salsa classica della cucina che si sposa con numerose tipi di preparazioni salate; la

ricetta per realizzarla è semplice da seguire ed economica. Il risultato sarà un accompagnamento

vellutato e delicato per i vostri piatti.

Ingredienti:

Tuorlo 1

Uovo intero 1

Sale q.b.

Succo di 1 limone

Olio di semi 100 g

Preparazione:

1. Per preparare la maionese ponete i tuorli in una ciotola dai bordi alti, aggiungete

qualche goccia di succo di limone, il sale e iniziate a frustarli con uno sbattitore.

2. A questo punto versate l'olio a filo a più riprese e senza fretta per non rischiare di farla

impazzire. È importante non versare l'olio in una volta sola, altrimenti la maionese

potrebbe impazzire!

3. Una volta che avrete aggiunto circa la metà della dose di olio, la consistenza del vostro

composto sarà già piuttosto densa, quindi diluitela con il succo di limone restante

aggiungendone sempre poco per volta.

4. Sempre a filo e a più riprese terminate di versare l'olio.

5. Ora che la maionese è montata… è pronta per essere gustata!

Variante per la preparazione del vitello tonnato:

Metti nel frullatore un uovo intero e 2 tuorli, 170 g di tonno sott’olio, 2 filetti di acciuga, un

cucchiaio di capperi, uno di succo di limone e qualche cucchiaio di olio. Frulla unendo a filo

altro olio fino a ottenere una salsa corposa.

Tiramisù di Clara

Tra i dolci più amati, imitati e invidiati della tradizione italiana, il tiramisù è un vero e proprio capolavoro

di golosità.

Ingredienti:

Savoiardi 300 g

Uova 4

Mascarpone 500 g

Zucchero100 g

Caffè (zuccherato a piacere)

Cacao amaro in polvere q.b.

Preparazione:

1. Per preparare il tiramisù, iniziate dalla crema al mascarpone. Dividete i tuorli dagli

albumi e montate questi ultimi a neve.

2. Riunite in un'altra ciotola i tuorli e lo zucchero, lavorateli a lungo con una frusta fino a

ottenere un composto chiaro e spumoso.

3. Incorporate delicatamente a questo composto il mascarpone.

4. Aggiungete al composto gli albumi montati a neve.

5. Una volta pronto, distribuite una generosa cucchiaiata di crema sul fondo di una pirofila

rettangolare e distribuite per bene.

6. Poi inzuppate per pochi istanti i savoiardi nel caffè freddo già zuccherato a vostro

piacimento e distribuiteli sulla crema, tutti in un verso, così da ottenere un primo

strato.

7. Ricoprite lo strato di savoiardi con uno strato di crema al mascarpone.

8. Ripetete la stessa azione fino a esaurimento degli ingredienti, terminando con uno

strato di mascarpone.

9. Spolverizzate il tiramisù con il cacao amaro e ponete il dolce in frigorifero per un paio

di ore.

Buon appetito!!

CORSA CAMPESTRE: UNA MANO PER UN PASSO

(9^ EDIZIONE)

Anche quest’anno, c’è stata la corsa campestre “Una mano per un passo” nel giardino del Delfinoni. La

gara è stata disputata nel pomeriggio di sabato 25 marzo.

I partecipanti iscritti alla gara erano circa 200, erano bambini e ragazzini delle scuole elementari e

medie e arrivavano da tutti i paesi limitrofi. Il clima era bello e il sole molto caldo.

I bambini più piccoli hanno corso per primi. Avevano 4-5 anni. Facevano tenerezza nel vederli correre!

Man mano hanno iniziato a correre i più grandicelli e facevano il percorso di corsa più volte per

percorrere una distanza maggiore rispetto ai più piccoli. Il segnale per le partenze era uno sparo.

Nei giorni precedenti abbiamo fatto delle medaglie durante le attività di laboratorio creativo per

premiare anche noi i primi arrivati sul podio. Abbiamo tagliato il cartoncino giallo a forma di dischetto,

del nastro viola e il cordoncino e poi è stato assemblato il tutto con la pinzatrice. Con le nostre

medaglie venivano premiati solo il primo arrivato, il secondo e il terzo di ogni categoria. Però tutti i

partecipanti ricevevano una medaglia.

Non ci stancheremo mai di ringraziare gli organizzatori e i partecipanti per la bellissima giornata.

LA FESTA DI PASQUA

Nel pomeriggio di giovedì 13 sono venuti a trovarci ragazzi e adulti del Girotondo dell’oratorio di

Casorate, per portarci i loro auguri di Pasqua. Erano una decina di persone.

Appena arrivati ci hanno lasciato un regalino fatto da loro stessi: un ovetto decorato a mano con un

nastrino per appenderlo.

“Io l’ho appeso alla maniglia della finestra” dice Rosetta.

Nel salone abbiamo fatto merenda con la colomba e un

pezzo di cioccolato fondente delle uova di Pasqua che

abbiamo aperto tutti insieme e l’aranciata.

Savino, con la sua musica, ci ha tenuto compagnia per tutto

il pomeriggio e i nostri ospiti hanno ballato per noi dei balli

di gruppo. Ci facevano sorridere per quanto si muovevano…

Erano tanto scatenati, soprattutto nei balli latino-

americani! Hanno ballato come matti e ci sono piaciuti

tanto!

È stato un bel divertimento e vogliamo ringraziarli per aver

pensato a noi e per averci fatto compagnia.

ANALISI DI UN PROBLEMA: il medico risponde

LA PREVENZIONE DELLE INFEZIONI IN RSA: IL PROTOCOLLO 1.Destinatari Tutti gli operatori della RSA sono responsabili, per quanto di loro competenza, delle azioni da mettere in atto per la prevenzione delle infezioni. 2. Responsabilità L'adeguamento alle attività descritte deve avvenire in modo sistemico da parte di tutto il personale in rapporto alle specifiche competenze. I medici hanno la responsabilità di: attuare la valutazione clinica del paziente in caso

di sospetta infezione attivare il protocollo di gestione del rischio

infettivo informare il personale del rischio infettivo e dei

comportamenti da adottare valutare la necessità o meno dell’isolamento del

paziente infetto informare i parenti ed i volontari sui

comportamenti da adottare trasmettere l’eventuale segnalazione di malattia

infettiva all’ASL di competenza. Agli infermieri competono: la collaborazione con il medico l'esecuzione degli esami diagnostici la somministrazione delle terapie la sistemazione logistica dell'ospite infetto la disinfezione dei presidi e delle attrezzature

medicali il controllo della costante disponibilità delle

attrezzature necessarie. Gli OSS collaborano con gli infermieri nella somministrazione della terapia e nel trasporto di materiale organico prelevato per indagini diagnostiche; gli ASA collaborano con gli infermieri nella sistemazione logistica dei pazienti in ambienti adatti, nella gestione della biancheria sporca, nella sanificazione del posto letto; agli addetti alle pulizie compete la pulizia completa e la sanificazione delle stanze da letto secondo quanto previsto dai protocolli dell’igiene ambientale e le indicazioni dell’infermiere; gli addetti alla cucina seguono scrupolosamente le indicazioni previste dal protocollo HACCP della struttura; le altre figure professionali (animatori, fisioterapisti, operai-autisti) operano nel rispetto di quanto previsto a proposito delle precauzioni standard; tutto il personale della residenza si adopera perché anche i familiari, i volontari ed i visitatori adottino i comportamenti idonei a prevenire il rischio infettivo. 3. Strategie per la prevenzione delle infezioni La prevenzione delle infezioni in ambito assistenziale si basa sull’adozione di due tipi di precauzioni: a) Le precauzioni standard devono essere applicate durante l’assistenza a tutti gli utenti,

indipendentemente dalla diagnosi e dal presunto stato di infezione. Rappresentano la condizione essenziale per la prevenzione e il controllo delle infezioni e la tutela della salute tanto degli ospiti quanto degli operatori sanitari. Esse sono: I. igiene delle mani II. uso dei guanti

III. uso di mascherine, occhiali protettivi, schermi facciali

IV. uso dei camici copridivisa e dei copricapo V. gestione delle attrezzature e degli strumenti

per l'assistenza all’utente VI. igiene ambientale (sanificazione, disinfezione,

sterilizzazione) VII. gestione della biancheria/stoviglie VIII. collocazione/trasporto del paziente infetto IX. isolamento X. percorsi e gestione dei rifiuti XI. educazione sanitaria e formazione b) Le precauzioni specifiche si applicano, in aggiunta alle precedenti, in caso di infezione o colonizzazione accertata o sospetta e tengono conto della via di trasmissione dell’infezione. I. Trasmissione per contatto. Corrispondono alle precauzioni standard riferite: all’igiene delle mani e all’uso dei guanti all’uso di camici e copricapo alla corretta gestione della biancheria del letto

(che deve essere raccolta negli appositi contenitori) ed alla rimozione dei rifiuti

alla fornitura al paziente di strumenti dedicati (termometro, fonendoscopio, sfigmomanometro,

ecc.) alla pulizia dell’ambiente, in particolare dei servizi

igienici. II. Trasmissione per goccioline. In aggiunta e a completamento delle precauzioni standard sono importanti le seguenti attenzioni: indossare la mascherina quando si lavora a meno

di un metro di distanza dal malato se si effettuano manovre quali l’aspirazione

tracheale, utilizzare oltre alla mascherina anche lo schermo facciale (visiera)

isolare il paziente in camera singola: se non è disponibile, mantenere una separazione di almeno 1-1.5 metri dall’altro degente

quando si trasporta il malato, fargli indossare la mascherina

istruire il degente sulle misure di prevenzione (coprirsi la bocca ed utilizzare fazzoletti monouso durante gli accessi di tosse, ecc.).

III. Trasmissione per via aerea. Oltre alle precauzioni standard e a quelle relative alla trasmissione per goccioline: isolare il paziente in una camera con la porta

chiusa e con bagno dedicato istruire il degente sulle misure di prevenzione

(coprirsi la bocca ed utilizzare fazzoletti monouso durante gli accessi di tosse, smaltendoli in un contenitore chiuso, ecc.)

per entrare in camera, indossare una protezione respiratoria (mascherina)

ventilare spesso la camera attuare una pulizia accurata e frequente delle

superfici e dei pavimenti.

GIORNALINO REALIZZATO DALLE ANIMATRICI

CON GLI OSPITI DELLA FONDAZIONE “G. DELFINONI”

E LA COLLABORAZIONE DEL PERSONALE

È POSSIBILE SCARICARE IL GIORNALINO DAL SITO:

www.delfinoni.it


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