I nostri principali
appuntamenti sono:
Ogni martedì alle ore 16:00 si celebra la Santa
Messa,
Ogni mercoledì alle ore 10:00 si recita il Santo
Rosario,
Ogni ultimo giovedì del mese dalle ore 15:00 si
festeggiano i compleanni dei nostri cari Ospiti con
l’orchestra!
Venite a trovarci, vi aspettiamo!!
Dopo il grande successo degli anni precedenti, la Casa di Riposo Delfinoni
organizza un nuovo ed interessante concorso estivo: “SOUVENIR DI VIAGGIO”.
Regolamento
Per partecipare è necessario far pervenire alle animatrici un piccolo
SOUVENIR che simboleggi il luogo di villeggiatura.
È necessario allegare al souvenir un biglietto indicante il vostro nome e
numero di telefono per potervi contattare.
Il souvenir deve essere consegnato dal primo giugno all’8 settembre. I
souvenir che verranno recapitati oltre tale data non potranno partecipare al
concorso.
Il concorso è aperto a chiunque.
Proclamazione del vincitore
Il vincitore verrà decretato giovedì 14 settembre dalle ore 15:00 in
occasione della nostra “merenda in compagnia”, nel corso della quale
mangeremo una delizia preparata dagli ospiti durante il laboratorio di
cucina. In questa occasione un’attenta giuria composta dai nostri cari ospiti
proclamerà il souvenir vincente.
I partecipanti al concorso sono tutti invitati alla merenda.
Il vincitore riceverà un bel premio.
PARTECIPATE NUMEROSI!!
VI PRESENTO.... CRISTIANA!! Intervista del 10 aprile
Quando sei nata?
Il 30 aprile 1972.
Dove abiti?
A Casorate Primo.
Sei proprio nativa di Casorate?
No, di Roma.
Sei figlia unica?
Ho una sorella di un anno più piccola.
Quando ti sei sposata?
Mi sono sposata a 30 anni con Roberto.
Ti sei divisa?
Certo, dopo 10 anni di matrimonio.
Il bambino quanti anni aveva nel momento della separazione?
Aveva 8 anni.
Quanti anni ha adesso?
Ha 15 anni.
Come si chiama tuo figlio?
Daniel.
Qual è il tuo piatto romano preferito?
Pizza bianca con la mortadella.
Quale è il piatto che sai cucinare meglio?
Bucatini all’amatriciana con il guanciale e il
pecorino.
Che studi hai fatto?
Ho fatto il biennio Tecnico Industriale e poi il corso di tre anni di infermiera.
Dove hai studiato?
Ad Abbiategrasso.
Come mai da Roma sei andata a finire ad Abbiategrasso?
Perché mio papà che lavorava alla Garzanti era stato trasferito da Roma a Milano, ma la città era troppo
grande (per noi del sud!!) e avevamo il riferimento di una zia che abitava ad Abbiategrasso.
Ti piace Abbiategrasso?
È molto bella, offre servizi.
Quanto tempo sei stata ad Abbiategrasso?
Dai 6 anni fino ai 17. Poi sono tornata a Roma fino a 24 anni, ho cercato lavoro ma non c’era e allora…
riparti! Ancora Abbiategrasso!
Hai degli animali in casa?
Ho due cocoriti (maschio e femmina).
Al di fuori del tuo lavoro, che cosa fai?
La mamma, la zia e poi faccio un corso di pittura e dipingo.
Dove sei stata in villeggiatura?
In Toscana al mare, in Liguria a Varazze, in Puglia a Vieste e Gallipoli,
in Sicilia e a Rimini. All’estero in Turchia (Istanbul), Austria (Vienna),
Svizzera ho preso il trenino del Bernina), Grecia (Atene), Francia
(Camargue e Provenza).
Quest’anno dove andrai in vacanza?
Non lo so ancora.
Con chi vai in vacanza?
Con mio figlio.
Ti piace cambiare sempre posto per le vacanze?
Si, mio papà ha il camper e siamo stati abituati a girare
l’Italia.
Come hai fatto a farti male?
Ho una malattia rara che non guarisce.
Come si chiama la malattia? Cosa colpisce?
Miopatia congenita. Colpisce alcuni muscoli che dalla nascita non si sono formati completamente.
L’esordio però è avvenuto a 17 anni.
Qual è il tuo ruolo al Delfinoni?
Io lavoravo come infermiera in reparto e, dopo il peggioramento della malattia, mi sono occupata di
questioni più burocratiche.
CARNEVALE
“Tutti gli anni festeggiavo Carnevale. La mattina andavo a lavorare e alle 15 andavo all’oratorio
per la festa. Mi travestivo da suora.” Rita
“Lavoravo tutto il giorno, andavo a casa alle 17 e, dopo cena, andavo con il mio papà che
suonava per la serata. Io però non mi mascheravo.” Wanda
“Non mi sono mai travestita per carnevale fino a che non sono andata al centro anziani.” Anna D.
“Da piccola mia mamma non mi ha mai vestita perché doveva lavorare; ma alla sera andavamo
al bar vestiti con dei indumenti che si trovavano a casa e una maschera. Al bar tingevamo i
ragazzini con il lucido delle scarpe.” Renata
“Mia mamma mi vestiva da burattina e andavamo in giro con le amiche per le vie del paese.”
Carlotta
“Carnevale era bellissimo. Mia mamma era una sarta e mi preparava tanti bei vestitini. Mi vestivo
da folletto, diavoletto... Ogni anno avevo un vestito diverso!” Gianna
“Avevo fatto arrivare dalla Sardegna delle fotografie con i modelli di abiti tipici. A Milano
compravo la stoffa e mia mamma che era una sarta cuciva i vestiti. Vestita in maschera andavo
con altri amici al Continental, un albergo dove facevamo la sfilata e premiavano il vestito più
bello. Il premio variava in base all’età: poteva essere un libro oppure un biglietto per un viaggio.
Andavamo in giro per le strade a buttare i coriandoli.” Caterina S.
“Io mi vestivo da uomo e mia cugina Emilia da donna. Andavamo in giro per le case per prendere
qualche caramella, noci, mandarini e arance.” Maria C.
“Io non mi vestivo, però facevo le frittelle con mia mamma e andavo in giro per le case.” Angela
B.
“Andavamo all’oratorio e ci vestivamo con i panni usati.” Teresina
“Mettevo una maschera in faccia per coprire gli
occhi e andavo in giro per le case per ricevere le
frittelle.” Piera M.
Il ricordo più buono del carnevale sono le frittelle. Si
fanno semplici o con le uvette. Si cospargono di
zucchero e si servono su un piatto.
I nostri ricordi
LETTERA AL CANE FULL
Condividiamo la lettera che Caterina S., un ospite della casa di riposo, ha scritto
qualche tempo fa ripensando al suo cagnolino Full e che ha indirizzato proprio a
lui.
Caro Full,
sei stato ritrovato per caso e sei venuto ad allietare la nostra casa.
Sei diventato il nostro coccolone per diversi anni e quindi la nostra
compagnia.
Tu eri un appassionato di musica e non appena ne ascoltavi qualche
brano ti tuffavi presso il televisore.
Eri il nostro batuffolo chiaro e un gran golosone di dolci ma un
giorno un male inguaribile ti ha colpito e ci hai lasciati.
Ti ricorderò sempre
Caterina
L’intervista a “uno di noi”: Maria In questo numero conosceremo Maria C., un’Ospite della Casa di Riposo G. Delfinoni, che abbiamo intervistato il 14
aprile. Nel prossimo numero le interviste continuano!!
Sei sposata e hai figli?
No. Ho avuto un fidanzato per cinque anni ma poi l’ho lasciato perché mi ha picchiata. Era
troppo geloso. Ho avuto solo quel fidanzato.
Avevi qualche pretendente?
Si. Una volta al mare avevo padre e figlio che volevano stare con me! Non avevo nessuna
preferenza fra i due ma quando avevo messo una mano sul collo del figlio e avevo sentito che
aveva la gobba da quel giorno non mi hanno più vista! Li ho lasciati perdere entrambi.
Di dove sei?
Abitavo a Casarile, vicino Binasco. Sono nata a Casarile e ho sempre vissuto lì. Vivevo sola ma i
miei nipoti avevano la casa vicino a me.
Hai fratelli o sorelle?
Ho un fratello di nome Anìa, come mio nonno, che ha due
anni più di me. Mia sorella Rosanna invece è più grande di
me di tre anni ma è morta nel 1979.
Avevi tanti amici?
Non molti. Stavo a casa a guardare la televisione o a
lavorare a maglia… Ho fatto tanti di quei golf!
Andavi in vacanza?
Sempre! Andavo a Sanremo con mia sorella per cinque mesi all’anno, tre in inverno e due in
estate. L’ultima volta siamo andate 6 o 7 anni fa.
Avevi la macchina?
No, avevo la bicicletta! Il posto più lontano dove sono andata in bicicletta è a Pavia per fare
un giretto da sola.
Che lavoro facevi?
Facevo la pantalonaia. I sarti mi davano il tessuto dei pantaloni già
tagliato e io lo dovevo cucire a macchina. L’ho fatto per dieci anni
circa. A 25 anni sono rimasta a casa a curare mamma che non
stava bene. L’ho curata per quarant’anni, fino a quando è morta.
Ti piace cucinare?
Si, lo facevo bene e con piacere. Una volta ho cucinato un gatto
arrosto! Lo ha preso mio papà, sette chili di gatto!!! Era buono,
anche più del coniglio!!!
Il gatto sapeva di selvatico?
No no!
Come ti trovi qui?
Bene, grazie. Sono qui da circa un anno. Mi
piace fare i lavoretti manuali e giocare a
tombola.
Che scuola hai fatto?
Ho frequentato 5 anni di elementari e poi 2
anni a Pavia di scuola commerciale. Appena
sono iniziati i bombardamenti sono rimasta
a casa e non ho potuto frequentare il terzo
anno. Però ho preso il diploma per scrivere
a macchina.
Rifaresti la stessa vita?
Si, la rifarei uguale! La rifarei ancora con lo
stesso sentimento.
Maggio ha portato con sé una ventata di allegria!
All’inizio del mese sono venuti a salutarci tanti bellissimi bambini
dell’ultimo anno di Scuola Materna di Casorate Primo e, qualche
settimana più tardi, si è esibito per noi il coro Trivium di Trovo con le
loro fantastiche voci.
Pertanto cogliamo l’occasione per ringraziarli tutti per essere venuti a
farci compagnia.
GRAZIE MILLE!
Insalata di riso di Ernesta
Veloce e facile da preparare l'insalata di riso è un piatto unico ideale per i vostri menu estivi, si può
preparare in anticipo e conservare in frigorifero fino al momento di servirla. Colorata e fresca, l'insalata di
riso classica porta una ventata di allegria sulla
vostra tavola.
Per realizzarla è sufficiente cuocere il riso in
bianco. Una volta fatto raffreddare, il riso si
condisce con un gustoso mix di ingredienti
che comprende: verdure, formaggi, wurstel e
tonno. Io mettevo uova sode tagliate a
pezzetti, fontina, funghetti, cetriolini e
peperoni sott’aceto, piselli e carote. Si
mescola il tutto e il piatto è pronto!
Maionese di Ernesta e Clara
La maionese è una salsa classica della cucina che si sposa con numerose tipi di preparazioni salate; la
ricetta per realizzarla è semplice da seguire ed economica. Il risultato sarà un accompagnamento
vellutato e delicato per i vostri piatti.
Ingredienti:
Tuorlo 1
Uovo intero 1
Sale q.b.
Succo di 1 limone
Olio di semi 100 g
Preparazione:
1. Per preparare la maionese ponete i tuorli in una ciotola dai bordi alti, aggiungete
qualche goccia di succo di limone, il sale e iniziate a frustarli con uno sbattitore.
2. A questo punto versate l'olio a filo a più riprese e senza fretta per non rischiare di farla
impazzire. È importante non versare l'olio in una volta sola, altrimenti la maionese
potrebbe impazzire!
3. Una volta che avrete aggiunto circa la metà della dose di olio, la consistenza del vostro
composto sarà già piuttosto densa, quindi diluitela con il succo di limone restante
aggiungendone sempre poco per volta.
4. Sempre a filo e a più riprese terminate di versare l'olio.
5. Ora che la maionese è montata… è pronta per essere gustata!
Variante per la preparazione del vitello tonnato:
Metti nel frullatore un uovo intero e 2 tuorli, 170 g di tonno sott’olio, 2 filetti di acciuga, un
cucchiaio di capperi, uno di succo di limone e qualche cucchiaio di olio. Frulla unendo a filo
altro olio fino a ottenere una salsa corposa.
Tiramisù di Clara
Tra i dolci più amati, imitati e invidiati della tradizione italiana, il tiramisù è un vero e proprio capolavoro
di golosità.
Ingredienti:
Savoiardi 300 g
Uova 4
Mascarpone 500 g
Zucchero100 g
Caffè (zuccherato a piacere)
Cacao amaro in polvere q.b.
Preparazione:
1. Per preparare il tiramisù, iniziate dalla crema al mascarpone. Dividete i tuorli dagli
albumi e montate questi ultimi a neve.
2. Riunite in un'altra ciotola i tuorli e lo zucchero, lavorateli a lungo con una frusta fino a
ottenere un composto chiaro e spumoso.
3. Incorporate delicatamente a questo composto il mascarpone.
4. Aggiungete al composto gli albumi montati a neve.
5. Una volta pronto, distribuite una generosa cucchiaiata di crema sul fondo di una pirofila
rettangolare e distribuite per bene.
6. Poi inzuppate per pochi istanti i savoiardi nel caffè freddo già zuccherato a vostro
piacimento e distribuiteli sulla crema, tutti in un verso, così da ottenere un primo
strato.
7. Ricoprite lo strato di savoiardi con uno strato di crema al mascarpone.
8. Ripetete la stessa azione fino a esaurimento degli ingredienti, terminando con uno
strato di mascarpone.
9. Spolverizzate il tiramisù con il cacao amaro e ponete il dolce in frigorifero per un paio
di ore.
Buon appetito!!
CORSA CAMPESTRE: UNA MANO PER UN PASSO
(9^ EDIZIONE)
Anche quest’anno, c’è stata la corsa campestre “Una mano per un passo” nel giardino del Delfinoni. La
gara è stata disputata nel pomeriggio di sabato 25 marzo.
I partecipanti iscritti alla gara erano circa 200, erano bambini e ragazzini delle scuole elementari e
medie e arrivavano da tutti i paesi limitrofi. Il clima era bello e il sole molto caldo.
I bambini più piccoli hanno corso per primi. Avevano 4-5 anni. Facevano tenerezza nel vederli correre!
Man mano hanno iniziato a correre i più grandicelli e facevano il percorso di corsa più volte per
percorrere una distanza maggiore rispetto ai più piccoli. Il segnale per le partenze era uno sparo.
Nei giorni precedenti abbiamo fatto delle medaglie durante le attività di laboratorio creativo per
premiare anche noi i primi arrivati sul podio. Abbiamo tagliato il cartoncino giallo a forma di dischetto,
del nastro viola e il cordoncino e poi è stato assemblato il tutto con la pinzatrice. Con le nostre
medaglie venivano premiati solo il primo arrivato, il secondo e il terzo di ogni categoria. Però tutti i
partecipanti ricevevano una medaglia.
Non ci stancheremo mai di ringraziare gli organizzatori e i partecipanti per la bellissima giornata.
LA FESTA DI PASQUA
Nel pomeriggio di giovedì 13 sono venuti a trovarci ragazzi e adulti del Girotondo dell’oratorio di
Casorate, per portarci i loro auguri di Pasqua. Erano una decina di persone.
Appena arrivati ci hanno lasciato un regalino fatto da loro stessi: un ovetto decorato a mano con un
nastrino per appenderlo.
“Io l’ho appeso alla maniglia della finestra” dice Rosetta.
Nel salone abbiamo fatto merenda con la colomba e un
pezzo di cioccolato fondente delle uova di Pasqua che
abbiamo aperto tutti insieme e l’aranciata.
Savino, con la sua musica, ci ha tenuto compagnia per tutto
il pomeriggio e i nostri ospiti hanno ballato per noi dei balli
di gruppo. Ci facevano sorridere per quanto si muovevano…
Erano tanto scatenati, soprattutto nei balli latino-
americani! Hanno ballato come matti e ci sono piaciuti
tanto!
È stato un bel divertimento e vogliamo ringraziarli per aver
pensato a noi e per averci fatto compagnia.
ANALISI DI UN PROBLEMA: il medico risponde
LA PREVENZIONE DELLE INFEZIONI IN RSA: IL PROTOCOLLO 1.Destinatari Tutti gli operatori della RSA sono responsabili, per quanto di loro competenza, delle azioni da mettere in atto per la prevenzione delle infezioni. 2. Responsabilità L'adeguamento alle attività descritte deve avvenire in modo sistemico da parte di tutto il personale in rapporto alle specifiche competenze. I medici hanno la responsabilità di: attuare la valutazione clinica del paziente in caso
di sospetta infezione attivare il protocollo di gestione del rischio
infettivo informare il personale del rischio infettivo e dei
comportamenti da adottare valutare la necessità o meno dell’isolamento del
paziente infetto informare i parenti ed i volontari sui
comportamenti da adottare trasmettere l’eventuale segnalazione di malattia
infettiva all’ASL di competenza. Agli infermieri competono: la collaborazione con il medico l'esecuzione degli esami diagnostici la somministrazione delle terapie la sistemazione logistica dell'ospite infetto la disinfezione dei presidi e delle attrezzature
medicali il controllo della costante disponibilità delle
attrezzature necessarie. Gli OSS collaborano con gli infermieri nella somministrazione della terapia e nel trasporto di materiale organico prelevato per indagini diagnostiche; gli ASA collaborano con gli infermieri nella sistemazione logistica dei pazienti in ambienti adatti, nella gestione della biancheria sporca, nella sanificazione del posto letto; agli addetti alle pulizie compete la pulizia completa e la sanificazione delle stanze da letto secondo quanto previsto dai protocolli dell’igiene ambientale e le indicazioni dell’infermiere; gli addetti alla cucina seguono scrupolosamente le indicazioni previste dal protocollo HACCP della struttura; le altre figure professionali (animatori, fisioterapisti, operai-autisti) operano nel rispetto di quanto previsto a proposito delle precauzioni standard; tutto il personale della residenza si adopera perché anche i familiari, i volontari ed i visitatori adottino i comportamenti idonei a prevenire il rischio infettivo. 3. Strategie per la prevenzione delle infezioni La prevenzione delle infezioni in ambito assistenziale si basa sull’adozione di due tipi di precauzioni: a) Le precauzioni standard devono essere applicate durante l’assistenza a tutti gli utenti,
indipendentemente dalla diagnosi e dal presunto stato di infezione. Rappresentano la condizione essenziale per la prevenzione e il controllo delle infezioni e la tutela della salute tanto degli ospiti quanto degli operatori sanitari. Esse sono: I. igiene delle mani II. uso dei guanti
III. uso di mascherine, occhiali protettivi, schermi facciali
IV. uso dei camici copridivisa e dei copricapo V. gestione delle attrezzature e degli strumenti
per l'assistenza all’utente VI. igiene ambientale (sanificazione, disinfezione,
sterilizzazione) VII. gestione della biancheria/stoviglie VIII. collocazione/trasporto del paziente infetto IX. isolamento X. percorsi e gestione dei rifiuti XI. educazione sanitaria e formazione b) Le precauzioni specifiche si applicano, in aggiunta alle precedenti, in caso di infezione o colonizzazione accertata o sospetta e tengono conto della via di trasmissione dell’infezione. I. Trasmissione per contatto. Corrispondono alle precauzioni standard riferite: all’igiene delle mani e all’uso dei guanti all’uso di camici e copricapo alla corretta gestione della biancheria del letto
(che deve essere raccolta negli appositi contenitori) ed alla rimozione dei rifiuti
alla fornitura al paziente di strumenti dedicati (termometro, fonendoscopio, sfigmomanometro,
ecc.) alla pulizia dell’ambiente, in particolare dei servizi
igienici. II. Trasmissione per goccioline. In aggiunta e a completamento delle precauzioni standard sono importanti le seguenti attenzioni: indossare la mascherina quando si lavora a meno
di un metro di distanza dal malato se si effettuano manovre quali l’aspirazione
tracheale, utilizzare oltre alla mascherina anche lo schermo facciale (visiera)
isolare il paziente in camera singola: se non è disponibile, mantenere una separazione di almeno 1-1.5 metri dall’altro degente
quando si trasporta il malato, fargli indossare la mascherina
istruire il degente sulle misure di prevenzione (coprirsi la bocca ed utilizzare fazzoletti monouso durante gli accessi di tosse, ecc.).
III. Trasmissione per via aerea. Oltre alle precauzioni standard e a quelle relative alla trasmissione per goccioline: isolare il paziente in una camera con la porta
chiusa e con bagno dedicato istruire il degente sulle misure di prevenzione
(coprirsi la bocca ed utilizzare fazzoletti monouso durante gli accessi di tosse, smaltendoli in un contenitore chiuso, ecc.)
per entrare in camera, indossare una protezione respiratoria (mascherina)
ventilare spesso la camera attuare una pulizia accurata e frequente delle
superfici e dei pavimenti.