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COMMEMORAZIONE ANNUALE - La Posta di Padre Mariano · fr. Giovanni 3/4 2008 - La Posta di Padre...

Date post: 15-Feb-2019
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1. I discepoli di Em- maus, come abbia- mo appena sentito, implorava- no il Signore Gesù: “Mane nobi- scum Domine, quoniam advespera- scit... Resta con noi perché si fa sera”. Si tratta, in fondo, del desiderio che acco- muna l’uomo di ogni tempo: avere Dio vi- cino a sé. Solo Dio infatti può dare pienezza di significato e di valore, pace e speranza alla vita umana. Per questo è neces- sario presentare agli uomini il vero volto di Dio, che si è manifesta- to in Cristo Gesù. Il messaggio su Gesù salvatore degli uomi- ni, che san Pietro ri- volse agli abitanti di Gerusalemme, riascoltato nella lettura odier- na, tratta dagli Atti, deve es- sere ripropo- sto agli uomi- ni d’oggi. È questo un dove- re primario per la Chiesa e per ogni cristiano, che noi definiamo evange- lizzazione, strettamente connesso alla missionarietà. Nel nostro tempo un aiuto prezioso per l’annuncio cristiano è rappresentato dai mezzi di comunicazione di massa. Come ha sottolineato il Papa Benedetto XVI nel messaggio per la Giornata Mondiale delle Comunicazio- ni Sociali (4 maggio 2008), questi mezzi hanno un’importan- za grandissima nella vita delle persone e della società, sono diventati “parte co- stitutiva delle rela- zioni interperso- nali e dei proces- si sociali, eco- nomici, politici e religiosi” 1 . Es- si “incidono pro- fondamente su tutte le dimensioni della vi- ta umana (morale, in- tellettuale, religiosa, relazionale, affettiva, culturale” (cf. n. 3). Tuttavia c’è il rischio che questi mez- zi siano utilizzati per fini ideologici o eco- nomici. Essi possono e devono invece contribuire a far conoscere la verità sul- l’uomo: è questa la vocazione più alta della comunicazione sociale (cf. nn. 2 e 5). 3/4 2008 - La Posta di Padre Mariano COMMEMORAZIONE ANNUALE 3 Ricordando il XXXVI anno del transito di Padre Mariano, il Card. Josè Saraiva Martins ha benevolmente accolto l’invito a presiedere la solenne concelebrazione del 27 Marzo 2008, durante la quale ha ribadito il gioioso annuncio del riconoscimento delle virtù eroiche di P. Mariano, dichiarato VENERABILE da Papa Benedetto XVI. Il nostro grazie più sentito. Sua Eminenza il Card. Josè Saraiva Martins nel corso dell’omelia
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Page 1: COMMEMORAZIONE ANNUALE - La Posta di Padre Mariano · fr. Giovanni 3/4 2008 - La Posta di Padre Mariano 6 rola di Dio nella Chiesa, mi preme sottolinea- ... nere la Parola di Dio

1. I discepoli di Em-maus, come abbia-

mo appena sentito, implorava-no il Signore Gesù: “Mane nobi-scum Domine, quoniam advespera-scit... Resta con noi perché si fa sera”. Sitratta, in fondo, del desiderio che acco-muna l’uomo di ogni tempo: avere Dio vi-cino a sé. Solo Dio infatti può darepienezza di significato e divalore, pace e speranzaalla vita umana.

Per questo è neces-sario presentare agliuomini il vero volto diDio, che si è manifesta-to in Cristo Gesù. Ilmessaggio su Gesùsalvatore degli uomi-ni, che san Pietro ri-volse agli abitantidi Gerusalemme,riascoltato nellalettura odier-na, tratta dagliAtti, deve es-sere ripropo-sto agli uomi-ni d’oggi. Èquesto un dove-re primario per la Chiesa e perogni cristiano, che noi definiamo evange-lizzazione, strettamente connesso allamissionarietà.

Nel nostro tempo un aiuto preziosoper l’annuncio cristiano è rappresentatodai mezzi di comunicazione di massa.Come ha sottolineato il Papa Benedetto

XVI nel messaggio perla Giornata Mondialedelle Comunicazio-ni Sociali (4 maggio2008), questi mezzihanno un’importan-za grandissima nellavita delle persone edella società, sonodiventati “parte co-stitutiva delle rela-zioni interperso-nali e dei proces-si sociali, eco-nomici, politicie religiosi”1. Es-

si “incidono pro-fondamente su tuttele dimensioni della vi-ta umana (morale, in-

tellettuale, religiosa,relazionale, affettiva, culturale” (cf. n. 3).

Tuttavia c’è il rischio che questi mez-zi siano utilizzati per fini ideologici o eco-nomici. Essi possono e devono invececontribuire a far conoscere la verità sul-l’uomo: è questa la vocazione più altadella comunicazione sociale (cf. nn. 2 e 5).

3/4 2008 - La Posta di Padre MarianoCOMMEMORAZIONE ANNUALE

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Ricordando il XXXVI anno del transito di Padre Mariano,il Card. Josè Saraiva Martins ha benevolmente accolto

l’invito a presiedere la solenne concelebrazione del 27Marzo 2008, durante la quale ha ribadito il gioioso

annuncio del riconoscimento dellevirtù eroiche di P. Mariano,

dichiarato VENERABILEda Papa Benedetto XVI.

Il nostro grazie piùsentito.

Sua Eminenzail Card. Josè Saraiva Martins

nel corso dell’omelia

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3/4 2008 - La Posta di Padre Mariano

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Originaleinquadratura

dellaconcelebrazione

Noi crediamo che solo Gesù è in grado disvelare la verità sull’uomo, perché soloLui può rispondere pienamente alla setedi vita e di amore che è nel nostro cuore.Ecco perché chi lo ha incontrato e si ap-passiona al suo messaggio di libertà e disperanza, sperimenta il desiderio incon-tenibile di condividere e comunicare aglialtri questa verità (cf. n. 6).

2. Sembra di sentirlo ancora nelleorecchie, Padre Mariano, con

quel suo sorridente “pace e bene a tutti!”,con quella pronuncia piemontese – chenon poteva nascondere, nonostante itanti anni di vita romana – e che era benpiù di un saluto augurale con cui aprire echiudere ogni trasmissione. Accompa-gnato dal sorriso e dalle braccia aperte,era un qualcosa che apriva davvero ilcuore di chi l’ascoltava, subito, alla gioia,alla speranza e anche alla simpatia versoil frate con la barba, entrato in milioni di

case italiane. Sì, perché Padre Marianoera proprio uno di casa, ormai dopo tan-ti anni di presenza in televisione. Il suovolto sereno, aperto, capace di annunzia-re e trasmettere fiducia, in molti di noi,almeno quanti sono più avanti negli annie lo ricordano bene, lo si sentiva subitoamico e quasi ti spingeva a spalancarglinon solo la porta di casa, con la televisio-ne, ma anche quella del cuore. In questabella occasione, in cui ringraziamo Dioper il decreto dell’eroicità delle virtù, e cirallegriamo per l’avanzare della causa dibeatificazione di Padre Mariano, mi pia-ce confidare che l’ho sempre ammiratomolto, non solo per il piacere di ascoltar-lo, ma perché il noto cappuccino “televi-sivo” ha saputo coniugare così bene, inmodo avvincente, la modernità di unapostolato alla pari con i tempi, anche at-traverso il mezzo televisivo, con la fedel-tà all’annuncio del Vangelo, senza sconti

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3/4 2008 - La Posta di Padre Mariano

Veduta delpresbiterio

durante la s. Messa

o complicazioni. Egli pensava che il Van-gelo deve essere annunciato in modosempre nuovo, con un linguaggio adattoai tempi e soprattutto alla comprensionedella gente. Per questo Padre Mariano hasempre rifuggito la predicazione altiso-nante e ridondante, preferendo piuttostol’espressione semplice, chiara e alla por-tata di tutti.

3. Padre Mariano da Torino, unodei volti più conosciuti della te-

levisione italiana, negli anni 1955-1972,ebbe una vita ricca e significativa, anchegià dal punto di vista umano, e ancor piùda quello della fede cristiana. Una vitache appare chiaramente distinta in dueparti. L’una vissuta nel secolo – come sidice – da giovane professore, credente eapostolo, insegnando greco e latino perdodici anni in diversi licei d’Italia (Tolmi-no, Pinerolo, Alatri e Roma al Mamiani).

Mentre era docente a Roma fu anche pre-sidente della Gioventù di Azione Cattoli-ca Romana. L’altra parte della sua esi-stenza la visse nell’Ordine dei Frati Cap-puccini, completamente consacrato alservizio di Dio, divenuto sacerdote all’al-ba dei quarant’anni e molto stimato pre-dicatore. Abbiamo già rimarcato la mo-dernità della sua predicazione, che eratale, in effetti, anche nel senso che il no-stro Venerabile era consapevole del do-vere di dare testimonianza in prima per-sona. Il mondo d’oggi rispetta l’autoritàdel ministro sacro solo se è davvero cre-dente, e perciò credibile. Così, la capaci-tà umana, la tecnica e l’intelligenza del-l’annuncio era autenticata dalla grazia di-vina: da una vita religiosa autentica cheera fuori dal comune, e per questo si im-poneva, fino a portarlo al riconoscimen-to da parte della Chiesa di un grado eroi-co con cui ha esercito le virtù cristiane.

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Unoscorcio del

Coro diCentocelle,

direttodal M° Ferrifr. Giovanni

3/4 2008 - La Posta di Padre Mariano

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rola di Dionella Chiesa, mi

preme sottolinea-re quest’ultimo aspet-

to su cui siamo andati finqui meditando, convinti co-

me dobbiamo essere che, comegià diceva S. Girolamo, padre e dotto-

re della Chiesa, grande traduttore dellaPadreMariano spesso dicevache senza l’amore di Dio, concretamentevicino a noi in Cristo, la vita non ha nes-sun valore, perché – aggiungeva – “l’amo-re è tutto, è Dio”2.

L’amore a Gesù lo portava a parlare dilui in ogni occasione e ricorrendo adogni mezzo. In particolare si impegnò adiffondere il Vangelo, tra l’altro promo-vendo in tante città italiane “La Settima-na del Vangelo”. Il suo consiglio era di te-nere la Parola di Dio in un posto d’onore,in ogni casa e a leggerla. Così esortavadai mezzi televisivi: “II Vangelo sia in ognifamiglia: conservato, letto,vissuto. Fra itanti regali di nozze, utili o meno utili,questo è senz’altro il più prezioso, il piùgioioso, il più divino”. Ripeteva spesso unsuo slogan: “Il Vangelo in ogni casa è la fi-ne di ogni guerra”, a condizione che ven-ga osservato, naturalmente3.

4. Poiché siamo a pochi mesi dal-l’inizio di un evento molto im-

portante, come sarà il Sinodo della Chie-sa Universale, che avrà come tema pro-prio il significato e l’importanza della Pa-

Bibbia, che “ignoratio scripturarum, igno-ratio Christi est”.

Un giorno il nostro simpatico Padrecappuccino chiese a una scolaresca seera più importante tenere in casa un cro-cifisso o un Vangelo; dopo aver ascolta-to le risposte, disse che secondo lui erapiù prezioso il Vangelo, perché il crocifis-so è un “ricordo toccante, ma solo ricor-do”, mentre il Vangelo è presenza vivifi-cante di Gesù che parla ad ogni uomo: “Èun missionario in permanenza”4.

Con sapiente arguzia il nostro Padreaffermava: “Abbiamo complicato tanto lafaccenda dell’apostolato. Possibile che perfare un po’ di bene ci voglia davvero tantatecnica, tanta carta stampata, tante mac-chine organizzative? Non lo voglio crede-re. Dio è così semplice! Basta farsi uominicon gli uomini, come Egli si è fatto uomocon noi. Forse la nostra parola ha pocomordente perché è fasciata da troppa se-ta: non è più nudamente evangelica” (Fran-

cescano e sacerdote per grazia dell’Immacolata, in G.

Barra, Perché mi sono fatto prete , Milano, Ed. Vita e

Pensiero pp. 118-134).

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3/4 2008 - La Posta di Padre Mariano

1) Benedetto XVI, I mezzi di comunicazione so-ciale: al bivio fra protagonismo e servizio. Cer-care la verità per condividerla, n. 1.

2) P. Mariano, Le sette parole, p. 86.3) Cfr. Pace e bene a tutti, Giancarlo Fiorini, San

Paolo 2006, p. 101.4) P. Mariano, La posta, vol. II, pag. 37. Cfr. ibi-

dem nota precedente, pag. 101.

Siamo grati a P. Mariano per il suonobile esempio di sacerdote fedelealla missione di vivere e di predicareil Vangelo. Gesù era la passione delsuo cuore. Egli sapeva che cosa vole-va dire s. Paolo quando esclamava:“Noi non predichiamo noi stessi, maCristo Signore” (2Cor 4,5). La Chiesa habisogno anche oggi di comunicatoricoraggiosi e autentici testimoni dellaverità, i quali si impegnino “a viverequesta epoca della comunicazionenon come tempo di alienazione e dismarrimento, ma come tempo pre-zioso per la ricerca della verità e perlo sviluppo della comunione tra lepersone e i popoli”.

JOSÈ CARD. SARAIVA MARTINSPrefetto della Congregazione delle Cause dei Santi

Il Cardinalein preghiera

dinanzi alla tombadel Venerabile


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