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Commercio Elettrico Novembre 2010

Date post: 22-Mar-2016
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Il business magazinde dei distributori e grossisti di materiale elettrico
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ANNO 1, N. 4 - NOVEMBRE 2010 Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004, n° 46), articolo 1, comma 1, DCB Milano EVENTI Metel sempre più su Impianti di allarme intrusione FME alla ribalta Tre autografi fondamentali per gli agenti Sistemi di sicurezza L’ufficio delle nuove idee: dall’intuizione al progetto Tecnologia al servizio del mondo economico TECNICA FEDERAZIONE FEDERAZIONE DOSSIER DISTRIBUZIONE IMPRESE COMMERCIO ELETTRICO COMMERCIO ELETTRICO ELETTRICO IL BUSINESS MAGAZINE DEI DISTRIBUTORI E GROSSISTI DI MATERIALE ELETTRICO ANNO 1, N. 4 - NOVEMBRE 2010 IS IN YOUR LIFE 2 fili ovunque 128 utenti per colonna 2 posti esterni per colonna 32 colonne 4.096 utenti 4 ingressi principali comuni fino a 600 m tra posto esterno e posto interno 200 m da alimentatore a posto esterno 800 m di estensione su ogni colonna montante 4 posti interni (monitor e/o citofoni) in parallelo 5 telecamere di controllo per ciascun posto esterno 2 ingressi gestiti da un unico posto esterno 0 sostituzione cavi nelle ristrutturazioni Vantaggi sempre Folio soft-touch Aiko Signo Sistema videocitofonico a 2 fili non polarizzati 4 Novembre 2010 www.commercioelettrico.com
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Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento PostaleD.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004, n° 46), articolo 1, comma 1, DCB Milano

EVENTIMetelsempre più su

Impianti di allarme intrusione

FME alla ribalta

Tre autografi fondamentali per gli agenti

Sistemi di sicurezza

L’ufficio delle nuove idee:dall’intuizione al progetto

Tecnologia al servizio del mondo economico

TECNICA

FEDERAZIONE

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IL BUSINESS MAGAZINE DEI DISTRIBUTORI E GROSSISTI DI MATERIALE ELETTRICO

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IS IN YOUR LIFE

2 fili ovunque128 utenti per colonna 2 posti esterni per colonna 32 colonne

4.096 utenti 4 ingressi principali comuni fino a 600 m tra posto

esterno e posto interno 200 m da alimentatore a posto esterno

800 m di estensione su ogni colonna montante 4 posti interni

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ciascun posto esterno 2 ingressi gestiti da un unico posto esterno

0 sostituzione cavi nelle ristrutturazioni

Vantaggi sempre

Folio soft-touch AikoSigno

Sistema videocitofonico a 2 fili non polarizzati

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Nuovo look e nuovi contenuti per tutti.Una nuova veste, per una Federazione che si è rifatta il look!Meglio di così questo mese di ottobre non si poteva chiudere. Ed è per questo, per raccontarvi due giorni che hanno rivoluzionato il mondo (quello elettrico), che abbiamo deciso di metterci il vestito migliore, quello nuovo.Ancora dobbiamo stropicciarci gli occhi per crederci. Quando l’ascensore del Pirellone ci stava portando in cielo, cioè al tren-tunesimo piano della sede della Regione Lombardia, ancora non sapevamo che cosa ci avrebbe atteso nelle successive ventiquat-tro ore.E il panorama mozzafiato sul Milanese, cuore pulsante dell’Italia che produce, era solo una leggera anestesia per quel che ci atten-deva. Da lì a poco avremmo visto sfilare il meglio del meglio del nostro mercato. Industriali, manager, agenti, docenti universitari: ai massimi livelli.Ma, soprattutto avremmo visto finire nero su bianco un paio di novità in grado di cambiare il corso della storia di noi tutti.Metel che viaggia c’era da aspettarselo, in fondo. E forse per que-sto, per scuotere il torpore, Giorgio Casanova ha voluto mitragliare l’uditorio con una serie di proposte che daranno il loro contributo all’andatura veloce del mercato. Mentre il sole tramontava sulla Lombardia e sull’Italia, abbiamo visto Giampaolo Ferrari abban-donare la riunione prima del buffet: doveva andare a preparare “il suo Giovedì”.Ed è così che il mattino dopo ha incassato la riconferma (ed anche in questo caso era scontata), ma soprattutto la scelta di un gruppo di colleghi che d’ora innanzi lo seguiranno nel percorso tracciato il giorno della sua prima elezione e che, con molta diplomazia e grande tenacia, è riuscito a far capire a tutti.Scusate il gioco di parole, ma la federazione rinasce come Fede-razione (si noti la maiuscola, ora d’obbligo) e chiama a raccolta le energie di tutta Italia per aiutare il mercato a vincere i colpi di coda della crisi e impostare un futuro che dovrà adottare come lezione imperitura i mesi trascorsi nel recente passato.In questo clima di letizia hanno avuto buon gioco gli agenti, che si sono fatti riconoscere un diritto che solo un pensiero medievale poteva negar loro. Abbiamo così visto Bosatelli, Ferrari e France-schi apporre il loro prezioso autografo in calce al documento. Ed è successo nei saloni della Fiera di Milano, che giusto tra un anno ospiterà la risuscitata esposizione del settore.Anche la Fiera avrà il suo maquillage, non solo nel nome, dovuto ai tempi.Noi di Commercio Elettrico invece già lo abbiamo fatto, tanto per portarci avanti coi lavori.

Antonio Bernardi

COMMERCIOELETTRICO

www.commercioelettrico.com

è una pubblicazioneEdizione Speciale S.r.l.Via Ariberto 8, 20123 MilanoTel 02 581404 – Fax 02 58140444E-mail: [email protected] 1686261 – P.I. 03580420960Capitale Sociale 100.000,00 euro i.v. Anno 1 N° 4 – Novembre 2010

Direttore ResponsabileAntonio Bernardi

Direttore EditorialeMaurizio [email protected]

[email protected]

Hanno collaboratoAngelo Baggini, Domenico Bracone, Franco Bua, Paola Cipollini, Roberto Corti, Giancarlo Emanuel, Elisa Pastorino, Massimo Poletti

Grafica e DTPDavide Candiani, Andrea Piomboni

Coordinamento EditorialeGabriele Brocca Romanin

Segreteria AmministrativaPaola Pasqualini

Ufficio Venditetel: +39 02 581404, fax: +39 02 58140444mail: [email protected]

Pubblicità:Responsabile Vendite Italia: Francesco Sena

AGENTi:Lombardia, Piemonte, LiguriaFrancesco Senamail: [email protected]: +39 335 8152626, tel/fax: +39 011 710292Emilia Romagna, Lombardia (BS, LO, CR, PV, MA)Alessandro Martinenghimail: [email protected]: +39 335 5258146TrivenetoPaolo Simeonimail: [email protected]: +39 335 7887092, tel: +39 0422 495967fax: +39 0422 460066

Ufficio abbonamentiEdizione Speciale Srl Tel: 02 [email protected]

Condizioni di abbonamento Italia annuale: euro 70Estero zona 1 e 2 annuale: euro 140Estero zona 3 annuale: euro 200

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Tutti i diritti sono riservati. Manoscritti, dattiloscritti, disegni, fotografie non saranno restituiti anche se non pubblicati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta in alcun modo senza la preventiva autorizzazione dell’editore. L’editore e gli autori non potranno in alcun caso essere responsabili per gli incidenti o conseguenti danni che derivino o siano causati dall’utilizzo improprio delle informazioni contenute. L’IVA è assolta dall’editore ai sensi dell’art. 74 – 1° comma – lettera C del DPR n. 633/72 e successive modifiche. Ai sensi dell’art. 13 D.lgs 196 del 30/06/2003 il destinatario può avere accesso ai suoi dati, chiederne la modifica o la cancellazione come previsto dall’at. 7 del D.lgs 196/2003, oppure opporsi al loro utilizzo scrivendo a Edizione Speciale S.r.l. o telefonando a Edizione Speciale S.r.l. TEL. 02 581404. Numero registrazione presso il Tribunale di Milano: 156 del 31/03/2010 Iscrizione al Registro degli Operatori della Comunicazione N° 11208 - ISSN 0329-3479

IL BUSINESS MAGAZINE DEI DISTRIBUTORI E GROSSISTI DI MATERIALE ELETTRICO

Il Presidente riporta la FME alla ribaltaTerminata la rivoluzione, eletto il nuovo direttivo ora la FME deve

prendere le distanze dal passato, funzionando a livello locale e

nazionale, ma soprattutto incalzando con proposte e servizi gli

associati

Distributori e produttori commentano la nuova FMETutti d’accordo nel dire che ci sarà una migliore catena di discus-

sione dei problemi politici e organizzativi dei grossisti.

E i fornitori sottolineano che la filiera viene rispettata, anche se

con qualche eccezione

Tre autografi fondamentali per gli agentiLo storico accordo tra FME, ANIE e ARAME, pone fine al malesse-

re causato dalla difficoltà nel riconoscere il lavoro svolto da parte

degli agenti.Che ora potranno organizzare meglio la loro missione

Il ruolo della comunicazione nel mercato businessLa comunicazione svolge il suo più importante compito quando

favorisce la creazione e la condivisione di valori identitari

Trentuno piani di concretezza.Metel sempre più suDai recenti successi agli ambiziosi programmi per il futuro. Il pro-

getto continua a crescere nei risultati e nel numero di associati.

E ora pensa di allargare la propria influenza sugli installatori

La cultura del vivere sostenibileTorna a Bolzano l’atteso appuntamento di Klimahouse 2011, un

concentrato di soluzioni ecosostenibili per offrire risposte efficaci

e concrete ai diffusi quesiti di un pubblico sempre più ampio inte-

ressato al tema del risparmio energetico

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EVENTi

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L’ufficio delle nuove idee: dall’intuizione al progettoNasce un team che ha come core business l’esplorazione di nuove

strade, a fianco di progettisti, architetti, installatori per la creazio-

ne di progetti ricchi di valore distintivo in grado di offrire soluzioni

efficienti e nuovi scenari multidisciplinari

Impianti di allarme intrusioneTra potenzialità e scarsa preparazione del mercato, spesso domanda ed offerta faticano a comprendersi reciprocamente, complice anche la sofisticazione dei sistemi

Alta protezioneIl furto è uno dei reati più diffusi in Italia e la prevenzione è ormai un’esigenza fondamentale. Il parere di importanti operatori

DiSTRiBUZiONE LA COPERTiNA

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Tecnologia al servizio del mondo economicoLa tremenda crisi economico/finanziaria e strutturale che ha

colpito il mondo bancario e, di conseguenza, il mondo industriale

a livello mondiale, ha evidenziato la fragilità sistemica delle im-

prese italiane

Un’idea brillante da installareAnnunciate da Schneider Electric due importanti novità

nell’ambito dell’illuminazione di emergenza e della segnalazione

di sicurezza

L’innovazione dal vetro e dalla luceUna nuova generazione di prodotti per il controllo della casa

Insieme per l’efficienza energeticaUna scelta tecnologica d’avanguardia, che assicura rispetto

dell’ambiente, benessere all’interno dei luoghi di lavoro e rispar-

mio energetico

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Quasi 1.002 tonnellate di lampadine a basso consumo esauste raccolte nei soli primi 10 mesi dell’anno (+54 per cento rispetto a ottobre 2009): un traguardo molto significativo per l’Italia e per Eco-lamp, che rappresenta la testimonianza di una sempre maggiore efficacia delle azioni messe in atto dal Consorzio e dell’aumento della sensibilità ambientale di cittadini e professionisti del comparto dell’illuminotecnica.Dall’inizio dell’operatività (1° gennaio 2008) ad oggi, Ecolamp ha raccolto e avviato al trattamento ben 2.000 tonnellate di sorgenti luminose a fine vita, di cui la metà solo durante quest’anno. Nel 2008 erano state 155,6 le tonnellate raccolte, mentre nel 2009 sono state 832.In meno di tre anni di attività, dunque, sono stati recuperati circa 1.712 tonnellate di vetro, 79 di metalli e 57 di plastiche, tutti mate-riali avviati al riciclo, mentre si è evitata la dispersione nell’ambiente di quasi 112 tonnellate di materiali tossici e nocivi contenenti mer-curio, che, come è noto, è pericoloso per l’ecosistema e la salute pubblica. Un grande risultato raggiunto grazie allo sviluppo delle iniziative dedicate agli operatori professionali, che hanno permesso a Ecolamp di raddoppiare le quantità ritirate solo dai centri di rac-colta comunali:«Il Consorzio ha sviluppato soluzioni logistiche e gestionali alta-mente efficienti per agevolare la raccolta da parte degli utenti finali e dei professionisti. Inoltre, con l’attesa introduzione del Decreto Uno contro Uno in vigore dallo scorso 18 giugno, e della conseguen-te possibilità per cittadini e professionisti di riconsegnare presso i rivenditori i rifiuti elettrici ed elettronici, tra cui le lampade fluore-scenti esauste, al momento dell’acquisto di analoghi nuovi prodotti, potremo finalmente dare un sensibile impulso alla raccolta», ha dichiarato Fabrizio D’Amico, Direttore Generale di Ecolamp. «Auspi-chiamo, inoltre, che la creazione di accordi con le Associazioni di Categoria dei soggetti coinvolti all’interno del processo di raccolta possa rappresentare un ulteriore elemento di incentivazione e sen-sibilizzazione».Nel corso di Ecomondo, Ecolamp ha presentato il primo Protocollo d’Intesa con la Distribuzione, volto a promuovere il ritiro dei RAEE nei punti vendita, siglato con FME, la Federazione Nazionale Grossi-sti Distributori Materiale Elettrico.

Annunciato da Eaton Corporation il lancio nella regione EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa) del nuovo programma d’in-centivazione “Eaton PowerAdvantage Champions League” (www.eaton-champions.com).Questo incentivo, indirizzato ai partner di canale registrati attraverso il programma di partnership PowerAdvantage, pre-mierà le loro vendite di prodotti power quality di Eaton, quali UPS ed ePDU, nel periodo dal 1° ottobre al 31 dicembre, con tanti premi in palio.Qualsiasi sia la taglia dell’azienda partner, vi sono ampie op-portunità di guadagnare premi: dal gioco per PC FIFA 11, per i primi a completare una registrazione o per chi raggiunge il più alto risultato nel gioco on line, fino a 1.000 euro in carte prepagate, per chi ottiene i migliori risultati, o anche il grande premio dei biglietti per la finale della UEFA Champions League nello stadio Wembley a Londra, nel maggio 2011!

Ecolamp: 1.000 tonnellate di sorgenti luminose raccolte nel 2010

Eaton corporation: vendite premiate

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Come da tradizione, si ripete l’iniziativa di Gewa Italia che premia i bambini che saranno protagonisti dell’attività artistica “Disegna il Natale”.Tutti i figli degli associati al consorzio, dei loro collaboratori e dei clienti finali con età compresa tra i 4 e i 10 anni, potranno partecipare inviando alla sede del Gruppo i loro disegni sul tema del Natale e parte-cipare alla premiazione finale. In palio ci sono ben tre week end a Gardaland (uno per categoria) per il piccolo artista e i suoi genitori. L’anno scorso, alla redazione di Gewa sono arrivati quasi 100 disegni, che hanno portato colore e allegria nella sede di Assago.Parteciperanno all’iniziativa tutti i disegni che arriveranno a Gewa Italia tramite le aziende associate entro e non oltre il prossimo 20 novembre.

Inaugurato a Triggiano (BA), presso la sede Acmei, un nuovo spa-zio multifunzionale completamente dedicato ai clienti dell’azienda, dove è possibile trovare consulenza, tecnici specializzati e aggiorna-ti, diversi servizi alla clientela, tra cui l’ufficio commerciale agenti, la Divisione ICT e un modernissimo call center.Un progetto che testimonia l’impegno dell’azienda a posizionarsi nel mercato come punto di riferimento, grazie ad una grande capacità di “soluzione dei problemi”. Acmei vede, infatti, nella propria mis-sion la vocazione all’eccellenza, in modo da soddisfare le esigenze del cliente, supportandolo in ogni fase: dall’acquisto, al post vendita, dando risposte concrete, coerenti e puntuali.Come afferma Saveria Tavarilli, Direttore Generale dell’azienda: «Acmei è una realtà ben radicata nel territorio con una presenza capillare, ma la nostra volontà è sempre quella di migliorarci e di implementare la nostra offerta ai clienti, assicurando non solo una gamma di prodotti eccellente e un servizio innovativo, ma anche flessibilità e tempestività, per essere sempre pronti alle sfide del mercato».

GEwa: premiati i piccoli artisti

acmEi: nuovo edificio polifunzionale

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Legrand prosegue nella sua attiva strategia di acquisizioni mirate, annunciando, previo accordo delle autorità turche competenti, l’ac-quisizione di Inform, importante società che opera nel settore degli UPS e delle apparecchiature per la sicurezza dell’alimentazione elettrica in Turchia.Il Gruppo francese accelera in questo modo il suo sviluppo nei Paesi emergenti, che hanno ritrovato un ritmo di crescita paragonabile a quello antecedente la crisi e che dovrebbero rappresentare nel 2010 oltre il 30% del suo fatturato. L’acquisizione permette, inoltre, a Legrand di accelerare il suo sviluppo nel settore dell’efficienza energetica, un mercato in piena espansione, dove il Gruppo ha registrato una crescita annua media a due cifre nel corso degli ultimi 10 anni, sostenuta in particolare da uno sforzo continuo per l’innovazione e dall’acquisizione di Alpes Technologies, specialista francese nella misura e nell’ottimizzazio-ne della qualità dell’energia elettrica, e di Zucchini, produttore di trasformatori a basso consumo energetico e di condotti a sbarre.Con sede a Istanbul ed un organico di 360 persone, Inform ha realiz-zato nel 2009 un fatturato di quasi 70 milioni di dollari.

Realizzata da Isofotón la prima installa-zione ad Alta Concentrazione Fotovoltaica (CPV) in Marocco, un impianto con poten-za nominale di 30 kW collegato alla rete: situata presso l’Università di Al Akha-wayn, nella città di Ifrane, è composta da tre inseguitori a doppio asse.I moduli CPV utilizzano celle solari ad alta efficienza, prodotte utilizzando le tecno-logie più avanzate, che possono raggiun-gere efficienze su scala industriale fino al 39%.Questo progetto, non solo contribuisce ad aumentare l’affidabilità e la conoscenza della tecnologia CPV, ma sarà un im-pianto di riferimento per migliorare altri progetti fotovoltaici, tesi di dottorato e sviluppi tecnologici all’interno della stes-sa Ifrane.La società conferma, quindi, la nuova strategia della compagnia, dopo l’acqui-sizione da parte del consorzio Affirma-Toptec, di promuovere la tecnologia a concentrazione, in cui è impegnata fin dal 2001.

lEGrand: crescere nel mercato dell’efficienza energetica

isofotón: fotovoltaico a concentrazione

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La salute come fulcro della vita, prevenzione, cura di sé, ma anche benessere, piacere, comfort e sicurezza: sono questi gli elementi che contribuiscono ad una qualità di vita ottimale che ogni persona desidera per sé, per la città e nel contesto sociale in cui vive.Philips opera da sempre per soddisfare tali desideri in modo innovativo con soluzioni ricche di senso, ma anche semplici da usare, ponendo sempre l’attenzione sulla cen-tralità della persona.L’evento “Health & Wellbeing: la via che porta al benessere”, che si è tenuto a Milano dal 21 al 27 ottobre 2010 presso il Visionnaire di Piazza Cavour 3, ha voluto celebrare tale impegno e rafforzare ulteriormente l’immagine della società come azienda di riferimen-to per tutto quanto attiene il concetto di salute e benessere.I temi chiave della società e le tendenze evolutive in atto nel sistema sanitario, nel mon-do dell’illuminazione e in quello degli atteggiamenti di consumo, sono stati al centro di tavole rotonde che hanno avuto il compito di dibattere, insieme ed autorevoli esper-ti (rappresentanti delle istituzioni, sociologi, accademici, scienziati, medici, architetti, designer) quali potranno essere i prossimi passi nella ricerca di una migliore qualità della vita e quali le soluzioni tecnologiche già disponibili o in arrivo che ci aiuteranno su questa via.Come vivono gli italiani nel contesto sociale odierno e in quello domestico privato, qual è la loro sensibilità verso tutto ciò che è green e sostenibile, come vivono i problemi legati al sonno, cosa fanno per intervenire preventivamente sul proprio stato di salute e come vedono l’impiego della tecnologia al servizio di un benessere sempre più olistico e personalizzato: questi alcuni degli spunti del dibattito che hanno percorso tutto l’evento.Parallelamente, i partecipanti hanno potuto toccare con mano le ultime proposte nate per vivere in modo salutare una vita più armoniosa e serena.

Oramai si stentava a considerare SIAC la sorella minore di SIEL, azienda italiana nota da quasi trent’anni per la produzione di sistemi di alimentazione di emergenza per utenti pub-blici e privati. Da un decennio, infatti, SIAC primeggia nel settore energie rinnovabili, con la produzione di inverter per i settori solare ed eolico. Insomma, era grande abbastanza per prendere SIEL a braccetto. E, infatti, recentemente SIEL ha assorbito SIAC, creando i due brand SIAC Soleil e SIAC Windenergy, per i prodotti certificati diretti rispettivamente al settore fotovoltaico e al comparto dell’energia eolica.«Questa scelta», spiega Enrico Pensini, fondatore e coordinatore di SIEL, «ha in sé vari significati. Intanto una maggiore identificazione a livello aziendale, perché SIAC non ha più un ruolo subalterno, ma è parte integrante di SIEL; una maggiore centralizzazione, per un controllo e una gestione più fluidi delle attività; una più definita diversificazione delle attività, all’interno però di un’unica realtà aziendale».Da oggi, quindi, è più facile percepire questa azienda come un tutt’uno, a breve protagonista di un ampliamento della struttura storica di Trezzano Rosa (Milano), dedicato ad accogliere i nuovi uffici. Sull’ampia superficie che ospita le attività di ricerca e sviluppo, commerciali, produttive e post vendita saranno inaugurati i 1.300 m2. del nuovo capannone. Traducibili da subito anche in nuove assunzioni, in linea con il trend di crescita che, dalla settantina di dipendenti del 2006, ha già portato all’attuale centinaio.Con questa fusione e il prossimo ampliamento, SIEL mostra di godere di buona salute e di poter contribuire al futuro dello stivale. Già ad ottobre 2010, solo in Italia, per le rinnovabili il fatturato SIEL è quasi doppio rispetto all’intero 2009 e non mostra flessioni sul fronte UPS e Gruppi di continuità.

philips: la via che porta al benessere

siEl: crescita nel segno delle rinnovabili

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Battesimo con il botto a Brescia per la Mostra Convegno dedicata all’illuminotecnica ed ai materiali elettrici organizzata da Zani Ran-zenigo, in collaborazione con Fiera di Brescia.Su una superficie di circa 2.000 m2, oltre 60 importanti aziende del settore luce e materiali elettrici sono state visitate da più di 2.500 installatori, rivenditori di materiale elettrico, architetti, progettisti e designer, provenienti da Brescia e provincia, che hanno apprezzato l’offerta espositiva, la qualità organizzativa, la facile raggiungibilità e l’accesso veloce in fiera.Per molti espositori, la Mostra Convegno si è tradotta in opportunità di business.Anche il programma dei convegni ha visto la partecipazione di un ampio pubblico interessato.«Sono ampiamente soddisfatto degli ottimi risultati raggiunti, in termini sia di affluenza, sia di consenso ottenuto dalle aziende par-tecipanti», ha detto l’Amministratore Delegato di Zani Ranzenigo, Roberto Cirillo. «È stato un grande lavoro di squadra. L’eccezionale riscontro, confermato da un’importante presenza degli operatori, rappresenta uno stimolo ulteriore per organizzare la seconda edi-zione».L’appuntamento è per il mese di ottobre del 2012.

Il settore Energy di Siemens ha ricevuto un ordine da Viridis Ener-gia, joint venture tra Echidna e La.G.I., per la realizzazione chiavi in mano di tre impianti fotovoltaici nelle Marche.Con una potenza combinata di 3 megawatt di picco, i tre impianti saranno costruiti tra le province di Macerata e Ancona, nella zona compresa tra il mare Adriatico e l’Appennino. Al completamen-to dei lavori, previsto per la fine del 2010, gli impianti di energia solare saranno in grado di fornire energia “verde” a circa 1.000 famiglie.In qualità di general contractor del progetto, Siemens sarà re-sponsabile della costruzione chiavi in mano, ingegnerizzazione e gestione delle centrali fotovoltaiche. La fornitura include un’am-pia varietà di apparecchiature della società quali inverter, appa-recchiature di media tensione e sistema di monitoraggio. Ciascun impianto sarà dotato di 5.400 pannelli solari.Nell’anno fiscale 2009, l’azienda ha registrato un fatturato di circa 23 miliardi di euro. Nello stesso periodo i prodotti e le soluzioni Siemens hanno consentito ai clienti di ridurre le emissioni di CO2 di 210 milioni di tonnellate, l’equivalente delle emissioni di CO2 di New York, Tokio, Londra e Berlino.

Zani ranZEniGo Expo: appena nata è già un successo

siEmEns: nuovi impianti fotovoltaici nel centro italia

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Fornitore di soluzioni per la connessione, Stelvio Kontek ha annunciato la nomina di Mauro Accorsi come Responsabile Vendite e Marketing per l’Italia e l’estero. Nella nuova posizione, riporterà direttamente a Marco Crippa e Luca Brigatti, amministratori del Gruppo.Accorsi, 56 anni, prima di approdare in Stelvio Kontek ha maturato esperienza lavorando per diverse aziende multinazionali, prevalentemente nel settore della connessione elet-trica, come Molex e Framatome Connectors.Nel suo nuovo incarico, avrà la responsabilità di ottimizzare le attività di inside sales, dello sviluppo del business a livello nazionale, della gestione e coordinamento del team di vendita, del raggiungimento degli obiettivi commerciali, anche attraverso i partner, e del supporto per la definizione e l’implementazione delle attività di marketing, nonché di affiancare il team di progettazione per lo sviluppo di nuovi prodotti.

Da quest’anno, Unendo Energia mette a disposizione la sua esperienza e la conoscenza di un mercato peculiare come quello dell’energia, accumulate negli anni, e la sua stabilità finanziaria per la realizzazione di impianti e parchi fotovoltaici di medie e grandi dimensioni “chiavi in mano”.L’intera gestione comprende l’analisi, le autorizzazioni, la progettazione, la realizzazione, la gestione e manutenzione, anche con contratti O&M ventennali.La società guida i propri clienti nell’individuazione della formula assicurativa più adatta alle proprie esigenze (all risks, business interruption, payment protection) e nelle fasi di incon-tro con gli istituti di credito e con gli enti finanziatori.Forte dell’esperienza accumulata in questi primi anni di attività, l’azienda è in grado di pro-porre condizioni molto vantaggiose con un servizio di elevata professionalità e un obiettivo molto chiaro: massimizzare la rendita dell’investimento e ottimizzare la progettazione. La scelta della componentistica di qualità assicura l’affidabilità dell’intero sistema fotovoltaico.Unendo Energia ha già attivato undici grandi impianti gestiti in Italia. Oltre a quelli di Oleggio, in provincia di Novara, Andria (BA), Carbonia (CI) e Lecce, ha realizzato sette nuovi impianti, di cui tre sempre in provincia di Bari, a Ruvo di Puglia, due in provincia di Lecce (Soleto) e due in provincia di Teramo.

stElvio KontEK: nuova nomina

UnEndo EnErGia: impianti “chiavi in mano”

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Mauro Accorsi,Responsabile Vendite e Marketing di Stelvio Kontek

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I nuovi interruttori scatolati Hager offrono design curato, robustezza,prestazioni, facilità e sicurezza di installazione.La gamma comprende 6 grandezze dimensionali da 16 a 1600A con poteridi interruzione da 18 a 70kA, sganciatori elettromagnetici ed elettronici,blocchi differenziali ed una serie completa di accessori elettrici e meccanici.

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La parola al distributore:Renato Faggiani, Amministratore Delegato della IDG di Alba

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Magico fotovoltaico,denaro in cassa

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Diciamolo piano: il mercato va. Così appare dalle percentuali evidenziate dal sondaggio svolto dal sito www.mercatototale.it su oltre 1.200 punti vendita in tutta Italia. Fatturati in crescita, persino rispetto al 2008, dati molto confortanti anche sulla regolarità dei pagamenti. Insomma, non è male. A tirare è sempre il fotovoltaico, che porta al traino, come ci spiegherà l’esperto di turno, cavi e accessori e anche canaline. Ne parliamo con Renato Faggiani, Direttore Generale e Amministratore Delegato della IDG di Alba.«I dati del mese di ottobre sono estrema-mente interessanti, rispetto sia al 2008, sia al 2009. La crescita è importante – in doppia cifra – e la parte del leone, come al solito ultimamente, la fa il fotovoltaico e tutto ciò che gli si lega. Ma anche togliendo fotovoltaico e cavi possiamo dare un giudi-zio positivo sul nostro trend di crescita, in ogni caso in cifra doppia».Dunque la crisi è passata? «È difficile dirlo: noi stiamo recuperando quote di mercato perché raccogliamo quello che abbiamo investito nel recente passato. Come l’aper-tura delle nuove filiali. In questo momento però, per rispondere alla domanda, possia-mo dire che la crisi non è legata ai consumi. La “torta” c’è, anche se si sono modificati alcuni tipi di investimenti: il “civile” è desti-nato a fermarsi, ma riparte l’“industriale”, perché le aziende non possono non inve-stire. L’unico dato ancora preoccupante è legato al credito. Fino a che le banche non daranno segnali di apertura verso piccole aziende e artigia-ni, quella resterà la vera preoccupazione.

Dunque, manca la fiducia».Parliamo dei pagamenti: «La situazione migliora, perché c’è maggiore attenzione da parte del sistema, in relazione a chi non paga. Ora si è molto più rigidi, perché altri-menti nasce un problema di rating. Il siste-ma sta moralizzando il mercato: installatori e artigiani sono avvertiti. Dunque, c’è una cultura che si sta diffondendo. E poi c’è da dire che il fotovoltaico, il big del momento, impone pagamenti immediati, si tratta di articoli che arrivano dall’estero. Il settore ha “tenuto” su queste nuove regole e di conseguenza è arrivata una maggiore liqui-dità e anche un po’ più di moralizzazione».Fotovoltaico panacea di ogni male? «Nel nostro business il fotovoltaico incide qua-si per il 25 per cento. Non si tratta più di percentuali risibili e anche per questo re-gistriamo un miglior vivere in generale. In Piemonte, poi, c’è stato un investimento della regione e di conseguenza il nord ovest ha avuto i risultati più interessanti».E i cavi ne risentono? «Vanno bene anche grazie al rincaro. Bisognerebbe, però, fare valutazioni sulle quantità, invece che sui va-lori. Perché temo che i rialzi siano legati ai prezzi. Cavi e canalizzazioni vanno comun-que al traino del fotovoltaico».Tutto bene dunque? «Tra i settori che non vanno bene ci sono quelli che si legano al privato: come l’illuminazione. Il “civile” soffre di più, anche la domotica. Il mercato immobiliare è molto fermo: se qualcosa cresce, lo fa nell’investimento di lusso e non nell’edilizia di massa, che farebbe i numeri».

Renato Faggiani,Amministratore Delegato della IDG di Alba

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doManda in crescita,fabbrichein affanno

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La parola alla produzioneJuan Manuel Antelo, Country Manager di Isofotón Italia

Fotovoltaico ancora superstar. Lo dicono i distributori ed ovviamente lo confermano i produttori. Ne ragioniamo con un personag-gio nuovo per il mercato nostrano: si tratta di Juan Manuel Antelo, Country manager di Iso-fotón Italia. L’azienda è stata da poco acqui-sita da un consorzio ispanico-coreano e sta avendo, quindi, un grande rilancio, nonostan-te sia già da tempo un marchio affermato.«Rispetto all’anno scorso», ci spiega Antelo, «possiamo dire che sono più che duplicate la quantità. E molti grossi produttori di ma-teriale elettrico hanno posato gli occhi su questa novità, iniziando a realizzare prodotti affini. Da qui capiamo che il fotovoltaico non solo brilla di luce propria, ma riesce ad es-sere cinghia di traino per un sacco di altre aziende vicine: parlo dei produttori di cavi, di canaline, ma anche di quadri elettrici oppure di componentistica. Tutti si stanno lanciando su questo nuovo business, le grandi aziende internazionali fanno valere la loro forza e il fotovoltaico si afferma così come la grande carta del mercato in questo momento».Felici i produttori ma anche, come abbiamo visto, i distributori. Lo conferma il manager di Isofotón Italia: «I grossisti sono stati molto reattivi in proposito, anche se ci sono diffe-renze da regione a regione. In alcune ottenia-mo risultati normali, in altre sorprendenti».E lo Stato ovviamente dà una mano… «In Ita-lia c’è una normativa molto favorevole, atten-ta. Il Conto Energia vale ancora per tre anni, la tariffa poco per volta si abbassa, anche se di poco. L’anno prossimo sarà adeguata ogni quattro mesi. Tutto sommato in Italia è stata attuata una strategia oculata, perché dove

non c’è stato il calo graduale, ma un brusco azzeramento, per il mercato è stata una tra-gedia».Questo fotovoltaico è davvero magico: è riu-scito a rimettere in sesto i termini di paga-mento: «In questo momento, sia i produttori, sia i distributori, hanno molta forza perché la domanda è altissima, addirittura stiamo ini-ziando a chiudere accordi per il 2011. Se un cliente vuole il materiale, deve pagare prima, altrimenti resta senza lavoro. Noi produttori possiamo imporre, quindi, le condizioni e i distributori hanno più cash».Ci sono state, come già abbiamo accennato, anche importanti novità in casa Isofotón: «Siamo stati acquistati, da luglio, da un nuo-vo consorzio, all’80 per cento spagnolo, per il resto sudcoreano. L’azienda è stata ritonifi-cata dopo la crisi nel mercato spagnolo. Con gli investimenti stiamo rilanciando i prodotti. Puntiamo sul modulo a concentrazione, proprio perché il Conto Energia dell’anno prossimo prevede 200 megawatt destinati a questa tecnologia, in cui ci sentiamo pio-nieri, visto che la conosciamo da dieci anni. E a livello d’immagine già sappiamo su cosa punteremo. Per il finale del 2010, invece, saremo impegnati ad evadere la consegna di più materiale possibile: la nuova acquisizio-ne sta aumentando la capacità produttiva in fabbrica, recuperiamo poco per volta, avendo una domanda che sinora era di cinque volte superiore alla capacità produttiva. E poi sia-mo impegnatissimi a chiudere gli accordi per il prossimo anno: chi non lo fa adesso, rischia di restare senza prodotti».

Juan Manuel Antelo, Country Manager di Isofotón Italia

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Terminata la rivoluzione, elettoil nuovo direttivo ora la FME deve prendere le distanze dal passato, funzionando a livello locale e nazionale, ma soprattutto incalzando con proposte e servizi gli associati

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il PresidenteriPortala Fmealla ribalta

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Ora il Presidente non è più solo. La compagnia che, in una botta sola, Giampaolo Ferrari è riuscito ad im-barcare sul volo della Federazione non solo è numerosa, ma soprattutto è im-portante. Non ci sarà più quindi (già da tempo non c’è) la riunione dei rappre-sentanti dei consorzi – un club definito poco concludente – ma si riuniranno attorno al tavolo di corso Venezia al-meno una ventina (tanti dovrebbero essere alla fine) di imprenditori della distribuzione: i membri del direttivo, più i delegati delle Associazioni regio-nali.

Il primo giudizio a questo punto è do-verosamente positivo. Ferrari, infine, è riuscito a ricompattare la categoria, il suo lavoro di ricucitura di alcuni strap-pi è stato paziente e tenace, anche dove sembrava che l’impresa fosse più ostica. Gli va dato atto che non ha mai cessato di avere fiducia nella riuscita finale ed ha avuto ragione. A Rho, quel giovedì mattina del 21 ottobre, c’erano tutti o quasi: anche chi non ci si sareb-be aspettato. Le percentuali di presen-ze, dirette o via delega, danno adito a pensare ad un consenso che non è una semplice maggioranza, ma una mag-gioranza estremamente qualificata.Ci si chiedeva dunque se, per le bat-taglie future, Ferrari avrebbe avuto un esercito alle spalle: e così sarà. Buon per lui che, non a caso nel pomeriggio, innanzi alla platea del meeting con agenti di commercio e produttori, ha avuto gioco facile nel ribadire che la fi-liera va osservata e dunque il ruolo dei distributori rispettato.Ferrari sarà, perciò, Presidente per altri tre anni; d’altronde non esisteva una contro candidatura ed anche se nelle dichiarazioni della prima ora ha simulato una lamentela (“Mi toccherà fare il presidente per altri tre anni”) è evidente che gli fa piacere e che lui e solo lui avrebbe potuto e potrà svolgere questo ruolo.

Assemblea FME

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Il nuovo ConsIglIo DIrettIvo

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ECon il suo esercito nuovo di zecca e con i suoi tanti generali, parecchi problemi lo attendono. Per prima cosa dovrà es-sere ultimato lo schieramento. Attual-mente sono sei le regioni che hanno un’Associazione territoriale attiva: il Nord Ovest (Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria); la fortissima Lombardia (dove si allineano pezzi da novanta a iosa); la Toscana, che è legata all’Umbria; il La-zio; la Campania e la Sicilia. In alcuni casi, come la Sardegna e la Calabria, la soluzione potrebbe arrivare in tempi brevi. Per quel che riguarda Marche,

Abruzzo e Molise, il destino starà probabilmente nel legarle ad altre Associazioni, anche perché le aziende distributrici sul campo hanno sede in altre regioni. Restano i due nodi più grossi (e sono molti grossi, visto che insieme valgono quasi il 22 per cento della torta nazionale): Triveneto (13,4 per cento) ed Emilia Romagna (8,5 per cento).Ferrari non ha mai nascosto il proble-ma, ma ora deve, esattamente come ha saputo essere diplomatico per por-tare tutti all’assemblea del 21 ottobre,

Giampaolo Ferrari62 anniAmministratore Delegato Comoli Ferrari

Umbertina Verdicchio59 anniAmministratore Delegato Edif

Thilo Konig46 anniDirettore Generale Sonepar Italia

Massimo Ferri52 anniAmministratore Delegato Rexel Italia

Giorgio Osta59 anniPresidente Demo

Aldo Brigliano64 anniPresidente DME

Bruno De Guio50 anniPresidente MEB

Luca Zaghini46 anniper delega Marchiol

Fabrizio Borghini44 anniAmministratore Delegato Elettroforniture Borghini

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Fatta la squaDra, ComInCIa Il CampIonatoFerrari è soddisfatto perché le sue idee hanno infine con-vinto proprio tutti. e poi perché ad aiutarlo ci sarà una superformazione composta dai consiglieri, ma anche dai delegati regionali. Dunque un team che più che mai ha il polso della situazione sul territorio.

Presidente, come giudica il risultato ottenuto in assemblea?«È straordinario. Intanto perché, numericamente, abbiamo fatto registrare i tre quarti delle presenze ipotizzate. È un risultato insperato, anche perché siamo riusciti a muovere tutta la nostra categoria, da tutta Italia. e dunque la soddi-sfazione nasce dal fatto che la categoria sta reagendo e sta assumendosi una responsabilità. e lo fa da quando è diven-tata un’associazione di imprenditori. C’è quindi un valore aggiunto che imporrà nuove regole e anche nuovi impegni per il mercato».

Ovviamente non c’è tempo per dormire sugli allori, bisogna subito partire con l’attuazione del programma. Che farete?«andremo subito a riverificare lo stato attuale del nostro mercato, per avere un approccio diverso con tutta la filiera. l’obiettivo è di lavorare e collaborare con tutti, perché sola-mente in questa maniera si può migliorare il sistema: e mi riferisco non solo al comparto del materiale elettrico, ma a tutto il “sistema Italia”. Insomma, è un esempio importante per tutti. Il dialogo servirà a rapportarsi, ad affrontare le questioni ed a risolverle: magari con qualche discussione, ma l’importante è tenere alto lo spirito e l’obiettivo finale».

Con che immagine esce la FME dalla rivoluzione che lei ha favorito?«positiva, ovviamente, anche se questo segnale lo avevamo già ricevuto da sei mesi a questa parte. Come tutte le cose che partono, abbiamo avuto bisogno di chiarimenti. D’al-tronde non c’eravamo parlati per tanti anni ed è dunque

chiaro che c’era un po’ di diffidenza, qualche difficoltà. ma devo dire che sono veramente soddisfatto, sotto molti punti di vista: la partecipazione e la compattezza per ciò che è stato deciso saranno rilevanti per il futuro».

Al suo fianco ci sarà un team, anzi uno squadrone: tutti dirigenti di azienda...«effettivamente sarà una squadra più ampia di quella che avevamo in passato. perché il consiglio vedrà la partecipa-zione di sei consiglieri, più i due esponenti delle aziende francesi; e la novità assoluta è che entrano a far parte del direttivo i delegati di ogni associazione regionale. sarà un consiglio molto più allargato e molto più vivo, perché rap-presenterà veramente tutti: sia dal punto di vista territoria-le, sia da un punto di vista di tipologia di aziende. Da quelle piccole a quelle medie, a quelle grandi».

Rispetto della filiera: questa è l’ultima parola d’ordine della vecchia FME. Quale sarà la prima della nuova Federazione?«la nostra prima partita sarà uguale all’ultima: riprendere il rapporto con i fornitori, perché svolgano il loro ruolo e perché noi possiamo riappropriarci del nostro».

Sul piano umano, come si sente dopo aver ottenuto ciò che chiedeva ed aver avuto la soddisfazione della riconferma?«sono molto contento, anche se devo dire che non mi aspet-tavo di dover, ancora per tre anni, portare avanti il carro. non è stato semplice, ho bisogno sicuramente di un aiuto da parte dei consiglieri, ma anche di una posizione molto ferma da parte della categoria. I segnali in questo senso ci sono e, quindi, sicuramente ritorna l’entusiasmo. sono convinto che tutto possa andare molto bene; ma soprattutto è importante che ci sia una squadra che collabori e aiuti in questo percorso».

Incontro con i produttori

riuscire ad aggregare anche quel bel pezzo d’Italia.C’è poi, per adesso, la seconda e ultima mission. La Federazione deve dimo-strare agli associati che non è solo il punto di riferimento a livello nazionale e locale, ma che è anche in grado di es-sere al servizio dei suoi. Deve produrre documentazione sul mercato, riceven-do e restituendo dati forniti dai soci e da altre Associazioni. Deve, soprattutto per i soci più piccoli, creare il supporto che spieghi leggi e regolamentazioni. Deve avere una presenza d’immagine più incalzante e qualificata. Serve, dun-que, organizzazione e offerta di servizi.

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Tutti d’accordo nel dire che ci sarà una migliore catena di discussione dei problemi politici e organizzativi dei grossisti. E i fornitori sottolineano che la filiera viene rispettata, anche se con qualche eccezione

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Distributori e proDuttori commentano la nuova Fme

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Vedere insieme tanti capitani d’azienda, del settore del commercio elettrico, è un’occasione più unica che rara. Merito di Giampaolo Ferrari, al quale qualche critica si potrà anche muovere, ma non si può certo dire che lasci indifferenti i suoi interlocutori. E così la sua rivoluzione, che riporta la FME direttamente in mano ai grossisti, sottraendola al filtro dei consorzi, è da giudicare come evento epocale, anche se la buona memoria di Domenico Bosatelli, il “grande vecchio” della produzione, già impone una riflessione sul termine “rivoluzione”. «La Federazione», dice il signor Gewiss, «è sempli-cemente tornata alle origini, perché così nac-que e in seguito si trasformò in Federconsorzi. Allora si fecero passi da gigante, si costituì il “marchio di qualità”. La fiera Intel nacque con la vecchia Federazione. È un grande vantaggio dunque tornare alle origini. Non dimentichiamo che la differenza tra la Federazione e i consorzi è che gli ultimi trattano fatti economici e la FME si occupa di politica e strategia». Sarebbe più giusto, quindi, parlare di controrivoluzione, op-pure di restaurazione. Non andiamo troppo per il sottile, nessuno farà il sofista.Torniamo, invece, ai distributori che, al di là del plaudere alla novità, devono ora capire e dire quale sarà il loro impegno per non vanificare due anni di lavoro di Ferrari. Uno dei primi a schierarsi in suo favore è stato senza dubbio l’ultimo arrivato in questo consesso, anche se al comando di una tra le aziende più importanti e cioè Sonepar Italia. Che usufruisce di un po-sto di diritto nel Direttivo. «Mi ha fatto piacere», spiega Thilo Konig, «vedere l’abbondante parte-

cipazione di colleghi: che significa adesione al progetto che prevede il coinvolgimento diretto degli operatori del mercato. In assemblea le decisioni sono state prese rapidamente, il che è sintomo di concordia. Al momento di votare c’è sempre stata l’unanimità». La presenza di Ko-nig nel Direttivo servirà a portare un contributo che andrà inteso anche come utile raffronto con quanto accade nel resto dei mercati inter-nazionali che contano: «Il commercio elettrico italiano» conclude il manager di Sonepar, «si dimostra una categoria giovane, con ancora tanto spazio di crescita. La nostra natura inter-nazionale sarà un utile strumento per tutti».I dubbi dei mesi passati, peraltro fugati sin dalla vigilia, erano legati all’atteggiamento del consorzio che aveva manifestato le maggiori perplessità relativamente alle idee di Ferrari, cioè Findea. Invece, le ultime settimane erano servite per appurare che non ci sarebbe stato scontro, anzi. L’incontro, con un po’ di imba-razzo, ma tutto sommato cordiale, tra Ferrari e Link, in occasione dell’Evento Metel del giorno prima, la diceva chiara sui rametti d’ulivo usati. Ezio Galli, che tra l’altro è Presidente dell’As-sociazione regionale lombarda (di gran lunga la più importante di tutte), spiega come si è arri-vati alla comunità di pensiero: «Va detto, prima di tutto, che ho notato una forte partecipazione, quasi insperata, all’assemblea. E questo è bene, perché si creano così le premesse affinché la federazione s’incammini sulla strada giusta. È stato, dunque, accettato il concetto che la FME sia fatta di operatori e non di consorzi. Il nostro, come altri, si è tranquillamente messo da par-

Domenico BosatelliGewiss

Thilo KonigSonepar Italia

Andrea BonettiConchiglia

te, lasciando ampia libertà ai soci di iscriversi o meno. Le Associazioni regionali saranno motori importanti della Federazione».Vale la pena soffermarsi su questa precisazione di Galli perché, come già detto, è inutile nascon-dersi dietro un dito: la Lombardia vale molto e vale ancor di più in un contesto che vede ancora alcune zone d’Italia, pari a quasi il 40 per cen-to, non rappresentate. «Noi della Lombardia», prosegue Ezio Galli, «prendiamo le cose un po’ alla volta: tutto non si può fare subito. Già ap-plichiamo il listino servizi, ma non ci vogliamo fermare. Vogliamo tendere ad avere un gruppo coeso e compatto, che possa davvero essere l’a-nello di congiunzione tra produzione e mercato finale; capace di dare risposte al mercato, ma in grado di interloquire con i fornitori. Lo statuto FME prevede che i delegati regionali partecipino al Direttivo: quando si riunirà, capiremo dove si vuole arrivare. Io credo, però, che un rappre-sentante della Lombardia, che vale un quinto del mercato nazionale, debba in seguito entrare nella parte più ristretta del Direttivo. Ma per ora non so dire né come, né quando succederà». Appartiene a Findea (ed è il secondo piemonte-se, dopo Ferrari) anche uno dei nuovi consiglie-ri, Giorgio Osta, Presidente della Demo di Casa-le Monferrato. Il suo giudizio è positivo: «È stata impressionante la partecipazione. Speriamo sia un segnale di coesione per il cambiamento che abbiamo in atto. Sono pienamente soddisfatto. Ed ora speriamo che l’aspettativa generata sia condivisa e, soprattutto, supportata da tutti gli associati”. Fondamentale presenza, infine, tra i soci Findea, quella del MauriGroup, che a Rho era rappresentato addirittura da due dei tre fratelli titolari. Riccardo Mauri spiega: «È stata una riunione che ha sancito il cambiamento, il passaggio formale dalla vecchia organizzazione alla nuova; si sta guardando al futuro. Ci sono le premesse per fare bene. Siamo ottimisti, ci contiamo tanto. Una così buona partecipazione non si registrava da moltissimo tempo ed anche questo è sinonimo di buon auspicio. Ci sarà tan-to da lavorare. Sono state date le linee guida dei prossimi interventi».L’adesione dei consorzi alle proposte di Ferrari è stata trasversale agli schieramenti. E (tra l’al-tro) ognuno di essi si è ritrovato rappresentato nel nuovo direttivo. Fabrizio Borghini (Gewa),

ad esempio, è uno dei volti nuovi in consiglio: «La FME», dice l’imprenditore romano, «appare finalmente una casa dove tutti possiamo ritro-varci e incontrarci; e sapere che c’è un padro-ne di casa che crede nel lavoro sin qui fatto e vuole ultimarlo. Ora la Federazione potrà avere un peso diverso». Borghini arriva da una delle sei regioni che già hanno avuto modo di orga-nizzarsi con l’Associazione regionale: «Esiste da più di un anno. E in Lazio scopriamo che i problemi sono gli stessi degli altri: il ritardo dei pagamenti, i servizi che non vengono ricono-sciuti. Però, il fatto che un’Associazione esista, consente al presidente Ferrari di pensare che non sarà un generale senza eserciti”.Luciano Cignoli è il presidente di Gewa, con-sorzio da sempre vicinissimo alle proposte di Ferrari. Il suo giudizio sull’assemblea è positi-vo: «Con una buona partecipazione si è chiuso un ciclo di due anni che ha generato un grosso cambiamento. Ora è importante che i soci della Federazione partecipino alle attività delle regio-nali». Cignoli è anche un fiero assertore della riconferma di Ferrari al vertice FME: «È giusto che porti avanti per altri tre anni i suoi discor-si, può dare un ricco contributo anche perché rappresenta un’azienda importante. Ma tutto il sistema deve funzionare: ad una tavola si man-gia se ognuno porta qualche cosa».Da Gewa proviene anche Claudio Nolli, cremo-nese: «Dopo anni di latitanza, la Federazione torna ai suoi momenti migliori. Così si riafferma la voglia di essere protagonisti. Gli eletti sono di levatura, il sistema torna agli imprenditori ed è importante. Sta nascendo una maturità, una convinzione di tutti noi, che la Federazione ha un ruolo che non è più quello dei decenni passati. Sarà più complicato, ma farà crescere il mercato, dando garanzia a tutti, compreso il cliente finale. Bisogna pensare anche a lui». Ancora Gewa. Questa volta a parlare è Cristi-na Nadile, della azienda Acerbis di Genova: «I propositi mi sembrano molto buoni. Questa Fe-derazione ha fatto certamente un grande passo avanti rispetto a quello che era prima, o meglio a quello che non era prima. Io faccio parte delle piccole medie aziende quindi abbiamo bisogno di avere questo tipo di struttura a salvaguardare il nostro mercato e conto che si possa lavorare insieme alle grandi. Che tutto quello che oggi

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Elettroforniture Borghini

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Al termine dei lavori un giudizio del Direttore Generale della FME, Giancarlo Profeti: «È stata una giornata importante per la nostra distribuzione. Vista l’affluenza e la qualità sono soddisfatto degli sforzi che abbiamo fatto come team per arrivare fino in fondo. Spero che tutto questo possa costituire un percorso. Il mondo di oggi impone una collaborazione. Noi crediamo nella collaborazione come fattore innovativo per tutte le filiere. Certamente dobbiamo fare pres-sione maggiore affinché sfoci anche nell’ambito istituzionale. Con il precedente Ministro della Sviluppo Economico abbiamo avuto una serie di rapporti che avevano sortito delle promesse. Oggi ci troviamo a rifare un percorso soprattutto nell’ambito della sicurezza».

Giancarlo ProfetiDirettoreGeneraleFME

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viene detto a parole si possa tradurre effettiva-mente in fatti sul mercato e sul nostro lavoro di ogni giorno. Certamente, d’ora in poi, cerchere-mo di rimboccarci le maniche e fare del nostro meglio».Gianni Ziglioli, della DEI, lombardo, è il Pre-sidente di Consel ed è molto soddisfatto: «È andata nel migliore modo possibile. È stato un incontro che ci permette di amalgamarci, conoscerci meglio e fare mercato in maniera ottimale. Io sono un partecipante abituale alle vicende della Federazione e proprio mi sento di anticipare che ci potrà essere un ottimo futuro per noi, a patto che la Federazione dimostri all’esterno di avere capacità di creare qualche cosa. Però se attualmente, come penso, si rap-presenta il sessanta per cento del mercato (ed è già una percentuale soddisfacente), si deve comunque cercare di recuperare il più possibile il restante quaranta per cento».Al Consel appartiene anche il milanese Aldo Brigliano, predecessore tra l’altro di Ferrari sulla massima poltrona della Federazione. «Ho trovato molto positiva quest’assemblea, perché rappresenta una svolta rispetto al passato. Con una buonissima adesione e coesione da parte di tutti gli associati. È chiaro che ora gli asso-ciati ci aspetteranno al varco con i risultati che si potranno ottenere. Sono anche contento di far parte del Consiglio e credo che d’ora in poi dovranno succedere parecchie cose. I rapporti con i fornitori dovranno essere più pregni di contenuti e di valori che interessano al nostro settore. Non più solo parole, ma fatti».Il supergruppo Startre (Sacchi, Comet, Mar-chiol) avrà in Luca Zaghini, come delegato dal distributore veneto, il proprio consigliere. Zaghi-

ni, che già sedeva in Consiglio prima, nota una sostanziale differenza: «Ho visto intendimenti e volontà che raramente avevo notato in passato. Speriamo che si parta bene, consapevoli del fatto che gli imprenditori coinvolti e poi seduti al tavolo delle regionali, avranno più possibilità di dire la loro. Di contro, proprio per questo si-stema, le decisioni prese al vertice arriveranno più facilmente alla base». Zaghini indica anche le battaglie per il futuro: «Maggiore collabora-zione con i fornitori, con i quali occorre definire meglio i ruoli. Attivare servizi che da soli i di-stributori faticherebbero ad ottenere, anche per via dei costi, ed averli sfruttando l’economia di scala e la potenzialità di una Federazione. E poi bisogna affermare, politicamente, una rappre-sentanza nei confronti dei vari Ministeri, che possa portare benefici alla categoria». Proprio con Zaghini, espressione di tre grandissimi distributori, è doveroso affrontare il tema dello stare insieme, in Federazione, di big e piccoli. «La convivenza», spiega il manager emiliano, «si riaffermerà, stabilendo quali sono i ruoli della Federazione. Che non deve entrare in que-stioni di politica commerciale, ma stabilire ed ottenere servizi che siano interessanti per tutti. Insomma una rappresentanza politica».Fin qui i distributori. Vediamo ora, invece, quali sono i commenti del mondo della produzione alla rivoluzione in FME. Considerando, tra l’al-tro, che Ferrari ha subito ribadito il richiamo al rispetto della filiera da parte delle aziende forni-trici. Marco Galliero (Urmet) accetta con favore la novità, anche se sul leit motiv del presidente ha qualche cosa da obiettare: «Che la FME ab-bia una rotta che venga attuata è fondamentale. Però sul rispetto della filiera bisogna ricordare

Cristina NadileAcerbis

Gianni ZiglioliConsel

Luca ZaghiniStartre

Ivan MoraAros

Da sinistra: il Professor Andrea Lanza (Docente SDA Bocconi),Dr Alberto Mauro - Condirettore Generale Banca Popolare di Novara, Avv. Massimo Giordano - Assessore allo sviluppo economico della Regione Piemonte, Dott. Enrico Pazzali - Amministratore Delegato FieraMilano, Dr. Luca Castigliego - Presidente Spedapiin un momento del Talk Show

Claudio NolliFEEI

che è difficile parlare di ragioni e torto; forse bisogna parlare di opportunità. Se in questo momento la distribuzione non ride, non lo fa neanche la produzione; non mancano problemi di marginalità dovuti ad un terremoto che non è si è esaurito». D’accordo con la critica di Ferrari è, invece, Ivan Mervic (Orieme): «Ha ragione e lo dice da tempo. È vero che ci sono protagonisti (e non) che non la rispettano». Più articolata la risposta di Guido Gabetto (OBO Bettermann). Con un suggerimento: «Non voglio dare con-sigli, ma vorrei dire che puntualizzare – come spesso fa la Federazione, citando la pallina gial-la – sostenendo che le imprese non rispettano la filiera, è parzialmente ingiusto. Ci sono tante imprese piccole, che non sono le cosiddette grandi sorelle, come la nostra ad esempio, che credono molto in questo messaggio e vi danno seguito. E si vede dai risultati: noi ci crediamo e paga. Qualche cenno a queste piccole azien-de potrebbe essere utile: un ringraziamento per chi al contrario di quel che viene fatto dai big, ha sposato – e ne ha beneficiato – questa linea». D’accordo con la raccomandazione del Presidente è anche Andrea Bonetti (Conchi-glia) che, rispetto alla novità dell’associazione, dice: «È un passo avanti perché così si coniu-gheranno le imprenditorialità singole e si farà meccanismo comune per far crescere la base. E che si possa leggere in maniera più unitaria un’attività che spesso viene banalizzata nell’ac-quistare e vendere materiali, oggi c’è molto di più». Da Aldo Bigatti (Philips) arriva, invece, un incoraggiamento a fare squadra: «È chiaro che sul mercato ci sono diverse impostazioni distributive. Credo che vinceranno gli attori che sapranno fare sistema, lavorare insieme. Queste opportunità si trasformeranno in valore se opereremo nella stessa direzione ed è lì che possiamo trovare valori aggiunti che possono essere recepiti e pagati dagli utilizzatori fina-li: ed essere un valore da distribuire tra tutti i partecipanti alla filiera. Vincerà chi saprà fare team». E Antonino Sala (ABB) sottolinea: «Sono circa dodici mesi che c’è uno spirito nuovo, si sta superando quel che è successo nel 2009 e anche una crescita del mercato contribuisce a rasserenare gli animi. La recessione ha spaz-zato molti dei margini di manovra, tutti stanno ripensando i motivi organizzativi e commerciali. L’innovazione sarà il segreto di un nuovo accor-do perché, oltre a portare prodotti nuovi, darà possibilità di ragionare con margini un pochino più significativi. E questo, se non è andare a braccetto su tutto, è il miglior modo per miglio-rare i conti nostri e quelli dei nostri partner». Una risposta a Ferrari, sul rispetto della filiera, arriva infine anche da Paolo Perino (BTicino): «Credo che l’invito non riguardi noi, perché ab-biamo sempre rispettato la filiera, non solo in termini di flusso fisico del prodotto, ma anche di

trattativa commerciale. Noi comunque, a valle della distribuzione, cerchiamo di portare cul-tura e fare formazione. Il prodotto necessita di un intervento diretto da parte della produzione al momento di creare cultura, fare formazione, istruire i tecnici dei distributori ».Al termine dell’incontro tra produzione, distri-buzione e agenti, c’è anche stato un interes-sante talk show che ha visto dialogare Massimo Giordano, Assessore allo sviluppo economico della Regione Piemonte, Domenico De Angelis, AD della Banca Popolare di Novara, Enrico Paz-zali, AD Fiera Milano e Luca Castigliego, Presi-dente Spedapi (Associazione Spedizionieri delle Piccole e Medie Imprese). È stata un’occasione utilissima, tra l’altro, per parlare della Fiera E-tech, che giusto tra un anno ridarà vita alla tanto attesa manifestazione di settore. A questo proposito, interessatissimo, Domenico Bosatelli ha voluto aggiungere: «La fiera Intel era la pri-ma al mondo; con il nuovo accordo con Fiera di Milano, disponibile e convinta, nascerà un siste-ma integrato di manifestazioni che riuniranno tutte le merceologie. E gli operatori esteri che arriveranno troveranno in un bacino unico tutti i prodotti dell’impiantistica. Certo è che queste nuove fiere avranno bisogno di grandi eventi e non dovranno essere una semplice esposizione. Saranno fiere globali di cultura dell’impiantisti-ca. Per la promozione del prodotto, d’altronde, ci sono già le fiere territoriali».Positivo anche il commento di Ivan Mora, Di-rettore Vendite per l’Italia di Aros: «La FME, dopo diversi anni in cui ci è sembrata avere un ruolo secondario, grazie all’impegno del presidente Ferrari sta assumendo sempre più visibilità ed importanza. Per noi produttori, che affrontiamo il mercato spesso solo con una visione industriale, è molto importante avere un interlocutore che sia in grado di trasferirci nel modo più ampio possibile, anche gli aspetti più strettamente legati agli approcci distributivi, logistici e commerciali. I consorzi, che sono un elemento insostituibile nella catena della distri-buzione, assolvono ad altri compiti, certamente più “operativi”, ma che non possono rappresen-tare, a livello nazionale, un’univoca espressione politica di tutti i grossisti di materiale elettrico. Noi di Aros abbiamo sempre creduto nella di-stribuzione elettrica come miglior veicolo per la diffusione dei propri prodotti. Ne siamo stati ripagati, così come ne sono stati ripagati quei distributori che, negli anni, hanno creduto in noi. Secondo noi, però, è necessario che anche la distribuzione chiarisca i propri rapporti con le aziende produttrici: queste non possono, infatti, essere gestite e distribuite nello stesso modo, sia che rispettino la filiera sia che non la rispettino».

a cura della Redazione

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Ivan MervicOrieme

GuidoGabettoOBOBetterman

Aldo BigattiPhilips

AntoninoSalaABB

Paolo PerinoBTicino

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Lo storico accordo tra FME, ANIE e ARAME, pone fine al malessere causato dalla difficoltà nel riconoscereil lavoro svolto da parte degli agenti.Che ora potranno organizzare meglio la loro missione

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Tre auTografifondamenTali per gli agenTi

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Anche per gli agenti di commercio di ARAME, quella del 21 ottobre è stata una giornata da ricordare. Nella due giorni che ha visto coinvolta tutta la filiera elettrica, ad eccezione degli installatori, prima con Metel e poi con FME e produttori, uno spazio di tutto rilievo è stato dedicato a loro, con l’Assemblea nazionale annuale in mattinata, ma soprattutto nel primo pomeriggio, dopo che il dibattito tra Antonio Franceschi e Giampaolo Ferrari ha fatto da preambolo alla fatidica firma.Come ormai saprete, nell’occasione è stato ap-posto il prezioso autografo di Franceschi e Fer-rari, ma anche di Domenico Bosatelli in qualità di vicepresidente ANIE, in calce al documento che regolamenta i rapporti tra Agenzie di Rap-presentanza, Produttori e Distributori Grossisti.Era ora dirà qualcuno, meglio tardi che mai qualcun altro. In parole povere, d’ora in poi nei rapporti contrattuali tra produzione e agenzie ci sarà l’impegno a rendere equa la suddivisione

delle provvigioni in modo da non danneggiare il distributore. In secondo luogo è sancito l’impe-gno di quest’ultimo a fornire ai produttori e alle agenzie i dati del venduto al costo, per famiglia di prodotto, in valore assoluto o percentuale, per ogni singola filiale o per provincia o CAP. Questi dati saranno comunicati ogni tre mesi, inizialmente, ma non è detto che la frequenza possa poi essere intensificata. Infine – ultimo, ma non ultimo - è sancito che proprio questa documentazione serva alla liquidazione delle provvigioni.Antonio Franceschi, presidente di ARAME, va-luta ovviamente in maniera molto positiva tutto quanto accaduto: «È un accordo tra produzione, intermediazione (cioè gli agenti di Arame) e la distribuzione che impegna quest’ultima a for-nirci trimestralmente i dati di fatturato suddivisi per regione. Questo fa sì che all’agenzia che presiede al territorio di una certa regione venga riconosciuto quel fatturato e, quindi, le relative provvigioni. Ma non finisce qui. Perché l’appli-cazione di questo accordo permette anche alla produzione di valutare il lavoro che fa l’agenzia in una determinata zona. Concede alla distri-buzione una certa tranquillità, perché sa di non essere boicottata nelle zone dove non esiste l’ufficio centrale acquisti della distribuzione».Al di là dei dati tecnici, peraltro fondamentali, ci sono aspetti più sottili, ma comunque pregnanti, tra le righe di questo accordo. Prosegue Fran-ceschi: «Sentiamo, quindi, che il nostro ruolo viene riconosciuto e premiato e in un’occasione come questa ne abbiamo avuto un’ulteriore di-mostrazione. Per i miei associati c’è, perciò, un messaggio di ottimismo. E al termine di questa giornata sono molto soddisfatto».

Antonio Franceschi, Domenico Bosatelli e Giampaolo Ferrari firmano l’accordo

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Regolamentazione dei RappoRti tRa agenzie di RappResentanza, pRoduttoRie distRibutoRi gRossisti

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ARAME ha, comunque, la fama di essere un’Associazione che si guarda anche intorno. Come detto, in contemporanea all’assemblea, in un’altra sala dell’albergo la FME viveva mo-menti decisivi. Che Franceschi commenta così: «Anche la rivoluzione in seno alla Federazione è per noi un vantaggio, perché ci permette di or-ganizzare confronti continui tra le nostre sezioni regionali e le Associazioni regionali di FME. Per-ché i problemi nel rapporto con la distribuzione sono essenzialmente locali e difficilmente a carattere nazionale. E in questo modo possono essere più facilmente risolti”.Il terzo convitato alla “firma” è stato poi il Ca-valier Domenico Bosatelli, che ha ricordato con affetto e aneddoti l’esordio della sua immensa carriera: da agente. Che negli anni Sessanta viaggiava in maniera davvero spericolata su e giù per l’Italia, con un carico di pensieri, parole e magari bugie ed una sfilza di mandati. Ai suoi ex colleghi, a proposito dell’accordo, ora dice: «Si crea un sistema di integrazione professionale tra industria e distribuzione. Il ruolo dell’agente è troppo importante e quindi questa firma lo in-tegra ulteriormente; e serve a dare una corretta interpretazione dell’impegno professionale. È un accordo che è stato atteso tanto tempo, ma meglio tardi che mai. Farà gli interessi di tutti, prima di tutto perché fa l’interesse del merca-

premesso che:- le ditte produttrici di materiale elettrico ed affini si avval-gono di agenzie di Rappresentanza (e/o filiali di zona) per la distribuzione dei propri prodotti alle unità di vendita locali dei distributori grossisti;- la fornitura di tali prodotti può avvenire sulla base di un unico contratto concluso con la centrale acquisti del distri-butore grossista interessato, anziché sulla base di singoli contratti con l’unità di vendita locale del medesimo distri-butore grossista;- che ciò ha comportato l’insorgenza di problematiche e controversie nella liquidazione della corretta provvigione dovuta alle agenzie di Rappresentanza, mancando la docu-mentazione necessaria a documentare il fatturato realizza-to dalla ditta produttrice nella zona in cui opera l’agenzia.

tutto ciò premesso,

- la Federazione nazionale delle imprese elettrotecniche ed elettroniche – anie;- la Federazione nazionale grossisti distributori di mate-riale elettrico – Fme;- l’associazione nazionale Rappresentanti agenti materiale elettrico – aRame;

con la presente prendono atto dell’esistenza di tali pro-blematiche e nel contempo condividono l’esigenza che la stessa, nel comune interesse, con procedure eticamente corrette, venga affrontata e risolta richiedendo ai propri

associati che, nei reciproci rapporti contrattuali, prevedano ogni opportuna soluzione per prevenire controversi in me-rito, con soddisfazione di tutti gli interessati.in particolare le parti convengono che i propri associati debbano prevedere:- che nei rapporti contrattuali tra ditte produttrici ed agen-zie di Rappresentanza sia previsto l’impegno a rendere equa la suddivisione delle provvigioni in modo da non dan-neggiare in alcun modo il distributore grossista ovunque siano la propria sede e/o Filiali. lo stesso distributore grossista potrà chiedere chiarimenti alle ditte produttrici ed alle agenzie di Rappresentanza laddove si manifeste-ranno anomalie tali da compromettere la propria attività;- che nei rapporti contrattuali tra ditte produttrici e distri-butore grossista sia previsto l’impegno di quest’ultimo a fornire alla ditta produttrice Fornitrice ed alle agenzie di Rappresentanza o filiale interessate, i dati del venduto al costo, per famiglia di prodotto, un valore assoluto o percen-tuale, per ogni singola filiale o per provincia o Cap. il rendiconto firmato dal legale rappresentante che il di-stributore grossista fornirà, avrà cadenza trimestrale, e pertanto dovrà essere inviato entro il giorno 15 del mese successivo alla fine del trimestre (15 aprile, 15 luglio, 15 ottobre, 15 gennaio). alla fine del primo anno si valuterà la possibilità di renderlo mensile o bimestrale;- che nei rapporti contrattuali tra ditte produttrici ed agen-zie di Rappresentanza, l’ammontare delle provvigioni, spet-tante all’agenzia di Rappresentanza possa essere liquidata alla luce della documentazione di cui al precedente punto 2.

to. Perché trasmette le virtù di un prodotto in termini di qualità, di prezzo, di funzionalità. E in questo contesto l’anello di congiunzione è sicuramente l’agente. Anch’io ho fatto l’agente ed erano tempi ben diversi. Si partiva a proprie spese, senza riconoscimento alcuno, e se ven-devi prendevi le provvigioni, altrimenti nulla. Ci fosse stato un accordo del genere a quei tempi, sicuramente avremmo avuto più garanzie per il futuro, ma forse ci sarebbe stato meno incenti-vo e ci saremmo dati da fare un po’ meno».Ma, anche se la “firma” ha avuto il potere di oscurare ogni altra piega del dibattito, si è trattato nel complesso di una giornata molto positiva per gli agenti, cominciata di buon mat-tino con l’assemblea. Anche in questo caso la soddisfazione di Antonio Franceschi, Presidente degli agenti, è stata palese: «È stata senza dub-bio una giornata molto positiva, con un grosso interesse anche per l’associazionismo della nostra categoria. Interessante anche il primo evento del pomeriggio, per il confronto con i distributori – che sono poi i nostri clienti – alla ricerca di quella collaborazione che a volte di-venta anche competizione; che, però, ci deve aiutare a crescere insieme, a creare ricchezza per il comparto».

(g.e.)

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La comunicazione svolge il suo più importante compito quando favorisce la creazione e la condivisione di valori identitari

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Il ruolo della comunIcazIone nel mercato busIness

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L’informazione è un servizio che ri-sponde all’esigenza del pubblico di co-noscere ed è prodotta con un metodo controllato, in base ad un criterio di verità esplicito.Possiamo dire che l’informazione, in particolare, e la comunicazione, in generale, sono fattori di facilitazione nei processi di partecipazione alle strategie di sviluppo e rappresentano delle leve determinanti nei processi di “cambiamento”.Il riconoscimento ed il radicamento di questa funzione è per noi un obietti-vo da raggiungere. L’Editore trova un ruolo ed una giustificazione nel valore aggiunto che riesce a perseguire. È un selezionatore di notizie e la sua auto-revolezza la realizza solo nell’utilità che riesce a conferire.Nella realtà, infatti, troppo spesso il ruolo della comunicazione è subor-dinato ad altre necessità contingenti; si presta poca attenzione nel creare quella consapevolezza e condivisione che sono fondamentali per realizzare un generale progetto di trasformazio-ne, oggi più che mai necessario.Un altro elemento da tenere in consi-derazione è costituito dalla differenza tra informazione e comunicazione.L’informazione viene intesa come mo-vimento unidirezionale da un soggetto emittente ad uno o più riceventi, men-

Antonio Bernardi,Editore della testata Commercio Elettrico, durante il suo intervento all’Assemblea FME

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Progetto globale di comunicazione

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tre la comunicazione presuppone uno scambio circolare attivo tra mittente e destinatario; nel nostro caso siamo soggetti interposti.Da ciò nasce una relazione che, at-traverso un dibattito, si manifesta in qualcosa di diverso, ma comune tra le parti: perché entrambe, con il loro vis-suto e la loro identità, ne ridisegnano i contorni, raggiungendo una sintesi che racchiude un compromesso, in senso positivo, inteso come risultato di soddisfazione dei reciproci interessi.Non è pensabile che si ottenga un ri-sultato positivo per qualcuno a disca-pito di altri.Si pensi quanto il rapporto tra pro-duzione e distribuzione sia motivo di conflitto di interessi, pur appartenen-do i due soggetti allo stesso settore e, quindi, entrambi interessati alla cre-scita del loro mercato.Attraverso la comunicazione, che af-fronta i temi critici e valorizza i punti di convergenza, si attiva una collabora-zione verso un obiettivo comune, che superi la divisione dei singoli interessi di parte e trovi soddisfazione nella cre-scita dell’intero settore.Per una comunicazione produttiva e funzionale, il tema da affrontare è dunque legato alla qualità.A tale scopo abbiamo sottoscritto una convenzione con l’Università Cattoli-

in occasione dell’assemblea Fme del 21 ottobre scorso, nell’intervento riservato all’editore di commercio elettrico, è stato comunicato l’accordo sottoscritto tra la Federazione e la storica testata commer-cio elettrico ed illustrato il progetto di comunicazione che vede come elemento centrale del 2011 la nascita di una Web tV Fme - commercio elettrico.attraverso una serie di strumenti e mo-delli differenziati quali internet, carta, Web tV, ecc., saranno identificate quelle azioni utili per creare un rapporto tra i soggetti della filiera, contribuendo alla crescita di un’opinione di settore consa-pevole delle proprie responsabilità e dei propri diritti, per facilitare una più ampia

e cosciente partecipazione ai processi di cambiamento.Sarà attivato per il settore del materiale elettrico un “osservatorio Permanente della comunicazione” (oPc), che avrà lo scopo di monitorare le varie componenti della filiera (in particolare, quello della distribuzione), coinvolgendo direttamente i singoli operatori quale fonte per la rile-vazione delle loro esigenze informative e delle tendenze in atto, attraverso intervi-ste e questionari che formeranno la base per l’analisi e lo studio che l’editore, in collaborazione con l’università cattolica di milano, (dipartimento della comunica-zione), hanno in corso relativamente al settore “business”.

ca di Milano, che ci affiancherà nella identificazione dei metodi più efficaci per rilevare e tradurre in linguaggio comunicativo le istanze che più inte-ressano i protagonisti del settore, uti-lizzando gli strumenti di divulgazione più incisivi.La sfida, nella responsabilità di chi fa comunicazione e nell’utilizzo dei nuovi media, è una più efficiente circolazio-ne delle informazioni tra i soggetti, utilizzando la comunicazione come strumento per avvicinare comparti al-trimenti conflittuali. Ormai la conver-genza di diverse tecnologie informati-che, unita alle potenzialità della rete, è sotto gli occhi di tutti. La stiamo verifi-cando nel nostro quotidiano, anche se l’eccessiva offerta di opportunità non ha ancora definito modelli di riferi-mento su cui si possa tranquillamente investire. Le sperimentazioni o, per meglio dire, i tentativi in atto, eviden-zieranno nel breve periodo i modelli vincenti.

antonio bernardi

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Dai recenti successi agli ambiziosi programmi per il futuro. Il progetto continua a crescere nei risultati e nel numero di associati.E ora pensadi allargare la propria influenza sugli installatori

TrenTuno piani di concreTezza;MeTel seMpre più su

Poiché già lo scorso anno quelli di Metel aveva-no preso gusto agli effetti speciali, grazie allo strepitoso cartoon filmato che aveva divertito (ma soprattutto fatto riflettere) la platea, que-sta volta la banda Casanova & Co. ha voluto premere sull’acceleratore.E così sin dall’arrivo degli invitati – cioè il me-glio del mondo del commercio elettrico – nella location nella quale si era dato appuntamento per l’annuale Evento (con la maiuscola tas-sativa), si è potuto registrare il fenomeno del “restare a bocca aperta”.Vale perciò la pena, prima di passare ad ar-gomenti più concreti, segnalare “il luogo”, cioè il trentunesimo piano del grattacielo ex Pirelli (detto il Pirellone), sede della Regione Lombardia, come il posto ideale per un appun-tamento speciale: un panorama mozzafiato a 360 gradi su Milano e la Lombardia che, per il mercato elettrico, vale da sola il 18,5 per cento (se si resta nei meri confini geografici) del pa-norama nazionale.Il cielo ha voluto poi che questa giornata me-morabile fosse destinata ad un tramonto da cartolina: manco si fosse a Santorini.Veniamo al dunque: ogni anno Metel fissa il punto della situazione. Quella del 20 ottobre era la settima occasione. La creatura di Giorgio Casanova e soci continua a crescere ed inevi-tabilmente dai grandi numeri, esponenziali, dei primi anni si è passati ad un progresso più ragionato, di nicchia.Insomma, Metel non è più un bambino che cresce di giorno in giorno, ma un ragazzino che marcia felicemente verso la maturità. A dirlo non è il semplice snocciolarsi degli anni, ma quei numeri che ovviamente sono il sale della quotidianità nel commercio, anche se

nel caso di Metel è opportuno parlare anche di “cultura”.Gli “aficionados” della prima ora ne parlano ormai come i vecchietti del Far West: “Noi ci abbiamo creduto subito”. Ma la realtà è che oggi il mondo Metel è così esteso che da quei pochi che tra di loro si danno storicamente del “tu” si è passati ai tanti che magari neppure si conoscono e dunque doverosamente esordi-scono dandosi del “lei”.Per questo settimo episodio della saga Metel, il gruppo di via Govone ha dunque preparato un vassoio di novità tanto variegato nella possibile scelta, quanto appetitoso nella proposta. Al punto che è praticamente doveroso scegliere tutto.«In questi anni», ci spiega Giorgio Casanova, direttore commerciale di Metel, «si è capito che lo standard più è usato da tutti più dà benefici. Le novità che abbiamo presentato questa volta, Evento Metel

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IntegrarsI col sIstema bancarIo

basta con I fax

Un rIsparmIo da 2,7 mIlIonI

cI credIamo da sempre

però, facilitano ulteriormente l’uso dello stan-dard perché si parla di qualità e del suo incre-mento, ma soprattutto di progetti di collabora-zione, come il sistema di “designazione cavi”, che dovrebbe portare ad una svolta decisiva se produttori e grossisti riusciranno a formulare un accordo in termini produttivi per entrambi. A questo punto sogno che i nostri clienti che hanno maggiori problemi con l’integrazione del ciclo completo dell’ordine, li risolvano tutti: il che significherebbe il raggiungimento del massimo dell’efficienza. E, quindi, siamo sod-disfatti della collaborazione che riusciremo ad instaurare con loro. Noi abbiamo i servizi per farlo. Avevo un sogno, ma credo sempre più che possa diventare realtà: che Metel possa diventare un linguaggio di comunicazione uni-versale, contribuendo a trasformare il settore dell’elettrico e dell’illuminazione in un’eccel-lenza anche per l’integrazione dei sistemi informativi».Spesso Casanova cita come uno slogan il pas-saggio dei costi dei documenti lavorati grazie a Metel da 59 a 10 euro, insomma con un ri-sparmio di quasi cinquanta euro. Questa volta, però, il direttore commerciale ci tiene ad arric-chire lo slogan di significati: «Se, ad esempio, moltiplichiamo questa cifra per un milione di ordini, facilmente sappiamo che valore potreb-be essere ridistribuito sulla filiera. Non dico la

cifra, che però è facile da calcolare. Non mi pare poco: e tutto questo è il frutto del lavoro, delle intuizioni, di un gruppo nel quale ope-rano meno di dieci persone. Io mi auguro che presto l’impegno ci porti a far crescere que-sta squadra al punto da dover affittare anche il secondo piano dello stabile di via Govone, dove c’è la nostra nuova sede».Da tempo ormai esiste un filo doppio che lega Metel con il Politecnico di Milano. Chiariamo subito: è stata l’Università a cer-care Metel, una volta capita l’importanza del lavoro svolto. Tra queste due entità, comun-que, si è instaurato un rapporto che funziona al meglio ed è essenziale per lo sviluppo delle proposte. Alessandro Perego è il per-sonaggio che la platea Metel ha imparato a conoscere in questi anni.Un suo succinto curriculum recita: “Gestione dei Sistemi Logistici e Produttivi e Logistica Integrata nel Corso di Laurea in Ingegne-ria Gestionale. È docente nelle aree Supply Chain Management e E-business e gestione dell’ICT in numerosi corsi master del MIP Politecnico. È codirettore degli Osservatori della School of Management del Politecnico sui temi dell’E-business e gestione dell’ICT (ad esempio, RFID, B2b, B2c). Svolge attività di ricerca in area Supply Chain management ed E-business”.

Alberto Mauri (MauriGroup):«aumentando la qualità del dato, i be-nefici che già utilizziamo e abbiamo dal sistema avranno un fattore esponenzia-le. Il più interessante e concreto a bre-ve sarà un’integrazione con il sistema bancario, che con le nuove modalità di pagamento richiede tempi brevissimi e automatismi come quelli che metel mette a disposizione e che potranno es-sere di grande beneficio».

Guido Gabetto (OBO Bettermann):«È un sistema che funziona benissimo. noi che lavoriamo con moltissimi gros-sisti abbiamo goduto di una riorganiz-zazione strutturale dell’attività e delle risorse che non è banale, ma reale. ab-biamo ancora molti partner distributori che ci inondano di fax e il nostro desi-derio è che si cerchi di sensibilizzarli ulteriormente».

Enrico Viscardi (La Quinta P):«c’è ancora tantissimo lavoro da fare. occupandomi del progetto sui cavi so che praticamente si parte da zero. c’è la possibilità di ridurre di 2,7 milioni di euro il saving di cui la filiera può be-neficiare utilizzando il flusso di documenti: farlo è a dir poco fon-damentale».

Aldo Brigliano (DME): «siamo con metel sin dall’inizio e ci allineeremo alle novità che sono state presentate in occasio-ne dell’evento. c’è ancora chi, pur credendoci, utilizza solo marginal-mente metel; è difficile capire per-ché non facciano totalmente que-sto passo culturale. perché metel dà davvero vantaggi. e sarà meglio che aumentino anche i fornitori che fanno il ciclo continuo».

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“...Metel non è più un bambino che cresce di giorno in giorno, ma un ragazzino che marcia felicemente verso la maturità...”

Un rIsparmIo da 2,7 mIlIonI

cI credIamo da sempre

InteressantI nUove proposte

per noI È cento per cento

pensIero comUne

Insomma, è la persona giusta al posto giusto. Il suo giudizio è didascalico: «La crescita di Metel è nei fatti: più soci, più documenti scam-biati, ma soprattutto sta lavorando su progetti innovativi che sono, prima di tutto, l’estensione delle logiche verso altri pezzi della filiera e mi riferisco soprattutto alla direzione verso valle, cioè verso gli installatori. In secondo luogo, va verso progetti di collaborazione più che di semplice automazione dell’esecuzione. Che possono realmente portare del valore aggiun-to ben superiore all’efficienza che già si crea scambiandosi i principali documenti del ciclo dell’ordine».La parte più attesa dell’Evento era ovviamente quella in cui Giorgio Casanova ha dato un sen-so ai tanti nuovi loghi che il mondo elettrico ha scoperto nella giornata al Pirellone. «Comin-ciamo dal sistema di qualità, cioè un indice di come viene utilizzato Metel. Sarà pubblico sia per i produttori, sia per i distributori. L’obiettivo finale è far capire alle aziende a quale livello sono rispetto ai loro competitor: il discorso vale per i produttori come per i distributori. Per i primi cominceremo dal listino, per i se-condi basandoci sullo sviluppo del documento dell’ordine. Poi ci rivolgiamo alla qualità con il documento/fattura. Oggi non abbiamo un sem-plice manuale di tracciati, ma verità molto più importanti con i nostri manuali, unici per certi

punti di vista. D’ora in poi daremo un servizio di qualità sulla fattura: sarà possibile caricarla sul Web e il sistema dirà se segue le regole del nostro manuale oppure dove andranno appor-tate le modifiche. C’è poi lo sviluppo dei servizi di statistiche EDI. Quando un’azienda inizia con Metel, lo fa con uno, due, tre partner. Noi mettiamo a disposi-zione delle aziende la possibilità di confrontare il dato numerico del documento scambiato in Metel con il dato cartaceo. Si ha così traccia di un’evoluzione mensile del traffico EDI rispetto a quello cartaceo».Per concludere, le parole soddisfatte del pre-sidente di Metel, Carlo Carrara: «L’Evento è stato di successo, oltre le più rosee aspetta-tive. Reduci da un anno abbastanza duro, che ha visto la partenza del più grosso progetto. Gli utenti, in termini di risposta, di partecipazione, di consenso, ancora una volta ci hanno voluto premiare. Il mercato non vive un momento ro-seo, ma le difficoltà gravi del 2009 sembrano superate e c’è anche qualche piccola cresci-ta. Metel continuerà ad aiutare nella ricerca di quelle efficienze ormai indispensabili alle aziende produttrici e distributrici».

giancarlo emanuel

Gian Luca Marchi Boschini (Schneider Electric):«siamo stati tra i primi utiliz-zatori di metel; e lo usiamo per altissime percentuali di righe d’ordine. Interessanti le nuove proposte, anche se mi rendo conto che c’è ancora molto da fare perché altri aderiscano al sistema. e quindi bisogna intensificare gli sforzi perché sempre più componenti della filiera partecipino».

Bernardo Bonetti (Scame):«le nuove proposte non stupi-scono: noi seguiamo da sem-pre il cammino di metel e sia-mo nel terzetto di aziende che per l’indice di qualità è al cento per cento. Insomma, abbiamo attivi tutti i servizi che consen-te metel. I nostri partner hanno quindi la possibilità di acquisire tutte le informazioni possibili».

Giorgio Perego (O.Erre):«noi siamo in linea con il pensiero di metel e ne condividiamo tutti gli obietti-vi. stiamo implementandone sempre di più l’uso per essere in linea con quello che è il prodotto di filiera».

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“...Metel non è più un bambino che cresce di giorno in giorno, ma un ragazzino che marcia felicemente verso la maturità...”

Nasce un team che ha come core business l’esplorazione di nuove strade, a fianco di progettisti, architetti, installatori per la creazione di progetti ricchi di valore distintivo in grado di offrire soluzioni efficienti e nuovi scenari multidisciplinari

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L’ufficio deLLe nuove idee: daLL’intuizione aL progetto

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Vita facile, ma soprattutto bella e comoda quella che attende il progettista, l’instal-latore e l’architetto che avrà la fortuna di cercare una soluzione ai propri problemi di impiantistica con i consulenti di Mauri-Plus.MauriPlus, il nuovo polo tecnico Mauri-Group, essendo nelle condizioni di chiu-dere il cerchio, di offrire una soluzione a tutto tondo, non solo chiama in causa i contributi di tanti donatori di pensiero, ma soprattutto espande la propria proposta tramite la multispecializzazione, risol-

vendo ogni problematica all’interno di un unico ambiente.MauriPlus, un think tank, un pensatoio al servizio del cliente, che vuole offrire soluzioni efficienti: il tutto possibile non più soltanto grazie alla luce, ma in virtù di tutto quanto ci si può mettere intorno e dentro. Dalla domotica al system integra-tion, dall’illuminazione a LED alle reti in fibra ottica, alle energie rinnovabili.Questo nostro viaggio alla scoperta di MauriPlus, presentata al pubblico il 6 ot-tobre scorso, inizia dunque con le parole di chi non è all’interno di Mauri, ma è stato chiamato per dare il proprio contributo in termini di idee innovative.Ecco, quindi, un lighting designer, Filippo Cannata, che spiega così la sua consulen-za: «Il motivo per cui sono qui è cercare un’evoluzione del semplice progetto illu-minotecnico. Insomma, occorre fare un passo in avanti». La storia professionale di Filippo Cannata è lui stesso a raccontarla, proprio per spiegare che cosa può accade-re ora: «Io sono un lighting designer e mi occupo di luce da vent’anni. Mi interfaccio continuamente con altre professionalità di tipo ingegneristico, sociale e architet-tonico e in questo caso riuscire a portare all’interno dell’azienda più professionalità significa far evolvere il progetto architet-tonico e quello di illuminazione. Significa agevolare gli ingegneri elettrici e gli inte-gratori di sistemi in un lavoro di coordina-

Da sinistra a destra: Filippo Cannata, Rossana Pedrali e Gianluca Tosi

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mento che non è più, come sarebbe potuto accadere in passato, un lavoro disgregan-te. C’è chi ha detto che la strada migliore per i futuro è inventarselo ».Ecco nascere, come abbiamo detto in pre-cedenza, il gruppo di lavoro, il pensatoio: «Abbiamo così unito professionisti di disci-pline diverse», spiega Cannata, «per farli lavorare sul medesimo progetto, ma spo-stando l’asse dalla tecnologia all’uomo».Come è stato più volte spiegato nel corso della serata di presentazione, MauriPlus è un pensiero in evoluzione che si colloca in uno spazio, un ufficio high tech: scrivanie e computer attraverso i quali materializzare le idee. Lo spiega al meglio Gianluca Tosi, direttore esecutivo di MauriPlus: «Il nostro è un polo tecnico integrato, costituito da professionisti che mettono la loro cono-scenza tecnica al servizio di un progetto integrato. Questo significa, quindi, che non si parlerà più di un progetto illuminotec-nico diviso da un progetto domotico, ma si parlerà di un progetto unico. Questo è un modo in più per dare al cliente una rispo-sta a 360 gradi e per fare emergere tutte quelle situazioni che nascono a livello pro-gettuale, di cui il cliente non è magari a conoscenza. Rendiamo palese quello che per lui è latente».Rossana Pedrali, direttore commerciale di MauriPlus, sa bene che il lavoro di squadra infine non può che premiare e, dunque, dà i giusti contorni e significati a quella che è l’ultima creatura in casa Mauri: «Questo è il nuovo polo tecnico; ma è di più, è un uf-ficio trasversale a tutta l’azienda, che vede riunite in sé le competenze di coloro che sviluppano impianti elettrici e di coloro che consigliano impianti illuminotecnici: tra le due competenze, l’approccio in ottica di

integrazioni di sistemi ha reso necessario l’inserimento di una figura dedicata al set-tore domotico avanzato, con competenze che abbracciano anche il settore Audio Video System».Ma perché, ci chiediamo infine, un’azienda come MauriGroup sente il bisogno di dare voce a nuove idee?Bisogna saper tendere l’orecchio ed ascol-tare anche la domanda che arriva dall’e-sterno. Il cliente ha sempre ragione, si diceva un tempo. Ma ora si può aggiungere che il cliente ha, oltre che delle esigenze, anche pensieri, desideri, aspettative ai quali l’esperto può dare forma.«La nostra azienda», conclude Rossana Pedrali, «non ha mai perso l’abitudine di ascoltare il mercato e recepire con la massima sensibilità e attenzione tutte le sue richieste. MauriPlus è, quindi, un punto d’arrivo ed un punto di partenza. Un punto d’arrivo, perché raccoglie tutte le esigenze, espresse e inespresse, di una clientela sempre più dinamica, aggiornata e fortemente interessata all’innovazione tecnologica. Di partenza, perché contiene tutte quelle competenze professionali che vanno ad interpretare l’innovazione tec-nologica nel modo più efficace possibile. Racchiude al suo interno il know how più avanzato ed evoluto messo a disposizione del cliente in forma semplice e fruibile».

Giancarlo Emanuel

MauriPlus è un pensiero in evoluzione che si colloca in un ufficio high tech

L’eleganza dell’impianto elettrico

Tra potenzialità e scarsa preparazione del mercato,spesso domanda ed offerta faticano a comprendersi reciprocamente, complice anche la sofisticazione dei sistemi

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ImpIantI dI allarme IntrusIone

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L’Italia continua ad essere tra i primi posti nella classifica europea dei furti e delle rapine nelle abitazioni, stac-cando di gran lunga nazioni come la Francia, dove tali eventi superano di poco i 500.000 l’anno.Secondo la ricerca Rur/Censis: “Mu-nicipium 2008”, tra il 2005 e il 2008, il 25% dei cittadini italiani ha subito un furto in casa, mentre era assente, e un ulteriore 6,9%, mentre era presente.Un impianto di allarme intrusione

coinvolge aspetti primari e delicati perché legati alla privacy ed alla sicu-rezza delle persone.Il contesto è chiaro, ma spesso do-manda ed offerta faticano a compren-dersi reciprocamente, complice anche la sofisticazione dei sistemi e la scarsa preparazione dell’utilizzatore finale e, qualche volta, anche degli addetti ai lavori o presunti tali.L’ufficio tecnico del distributore e del grossista o anche qualche consiglio

Un tempo, per proteggersi si ricorreva solo alle protezioni passive.

Oggi, più semplicemente, ci si può affidare ad una protezione di tipo attivo, vale a dire

l’installazione di un impianto di allarme intrusione

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chiaro al banco possono fare la diffe-renza. La fornitura, l’installazione e la gestione non possono prescindere da una serie di fasi ben definite.

ProgettazioneDopo aver acquisito le richieste del cliente ed effettuato i necessari so-pralluoghi per conoscere gli elementi generali del progetto, è necessario effettuare:- la definizione degli obiettivi di sicu-rezza;- l’analisi del rischio;- l’individuazione delle misure di pro-tezione;- la stesura delle logiche gestionali del sistema.

installazioneL’installazione deve essere effettuata da un’azienda in possesso dell’atte-stato di riconoscimento dei requisiti tecnico/professionali della Camera di commercio, dell’industria, dell’agri-coltura e dell’artigianato e, quindi, in grado di rilasciare tutte le dichiarazio-ni previste dalla legislazione vigente.Un’ulteriore garanzia di qualità nella fase d’installazione, oltre al minimo di legge, è costituita dalle ditte instal-latrici che partecipano al programma volontario di registrazione IMQ, che possono anche rilasciare una certifi-cazione di conformità, oltre alla sem-pre dovuta Dichiarazione di Conformi-tà secondo D.M. 37/08.

CollaudoIl collaudo, inteso come verifica del funzionamento dell’impianto, deve essere effettuato dall’installatore, il quale deve assicurare che le presta-zioni ottenute siano quelle di progetto e, comunque, conformi con il tipo di impianto commissionato e quindi rea-lizzato.

doCumentazione e istruzioni Per l’usoA collaudo positivo effettuato, l’instal-latore dovrebbe consegnare al cliente la documentazione finale costituita da:- documentazione as built dell’impian-to realizzato;- distinta dei materiali utilizzati;- manuale di manutenzione con moda-lità e periodicità;- rapporto delle verifiche effettuate:- dichiarazione di conformità dell’im-pianto alla regola d’arte (D.M. 37/08);nonché istruire il cliente sull’uso dell’impianto e consegnare i manuali di installazione e utilizzazione dei di-spositivi utilizzati.

garanziaIl consumatore, trattandosi di un “bene da fare o da assemblare”, ha diritto di vedersi riconosciuti i benefici previsti dal Decreto legislativo n. 24/2002 (che recepisce la Direttiva europea 1999/44/CE), il cui principio fondamentale sta-bilisce che il consumatore ha diritto di acquistare un bene conforme alle sue

TEC

NIC

A

Obblighi impOsti dal d.m. 37/08

Il D.M. 37/08 regola l’attività impiantistica e non impone requisiti particolari ai prodotti.L’articolo 8 del D.M. 37/08 prescrive che il committente affidi i lavori esclusivamente ad imprese abilitate; la violazione è specificamente sanzionata.L’utilizzatore ha l’obbligo pertanto di esaminare il certificato di riconoscimento dei requisiti tecnico/professionali dell’azienda installatrice, per verificare che sia abilitata a realizzare gli impianti di cui alle lettere “a” e “b” del D.M. 37/08. Per poter esercitare alcune attività impiantistiche, è fondamentale possedere precisi requisiti tecnico/professionali. Il legislatore prescrive, nel già citato D.M. 37/08, che il certificato di riconoscimento dei requisiti tecnico/professionali, venga rilasciato dalla Camera di Commercio, indicando l’attività impiantistica per la quale il soggetto richiedente viene abilitato.Sono abilitati all’installazione degli impianti di allarme intrusione tutti i soggetti che possiedono i requisiti tecnico/professionali previsti per l’esecuzione degli impianti elettronici in genere (articolo 1, lettera b).Pertanto, gli artigiani o le imprese abilitate diversamente, ad esempio solo per gli impianti elettrici (articolo 1, lettera a) non sono autorizzati a realizzare impianti di allarme intrusione, né a rilasciare la prescritta Dichiarazione di conformità.Anche la diffusione di questo articolo può essere un valido strumento all’informazione degli installatori e dei clienti per una migliore comprensione reciproca.

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aspettative, sia in termini di durata, sia di caratteristiche e funzionalità.

manutenzionePer garantire un funzionamento ade-guato, sarebbe opportuno che ogni impianto fosse oggetto di manuten-zione periodica. La manutenzione pre-ventiva dovrebbe prevedere almeno un intervento programmato di controllo annuale. La manutenzione correttiva deve prevedere gli interventi necessari per la messa a punto o la sostituzione dei componenti guasti, a seguito di malfunzionamenti dell’impianto se-gnalati dall’utilizzatore.

Configurazione degli imPianti di allarme intrusioneLo schema a blocchi di un impianto di allarme intrusione si compone di quattro elementi:- la centrale;- i dispositivi di rivelazione;- le interconnessioni;- i segnalatori di allarme.

CentraliLe centrali, anche se sempre più so-fisticate, restano, sotto un profilo fisi-co/logico destinate semplicemente a ricevere le segnalazioni dai rivelatori di campo e, dopo averle elaborate, attivare, in funzione di programmi pre-stabiliti, i dispositivi di segnalazione d’allarme locale o remoto.

RivelatoriI rivelatori costituiscono le apparec-chiature destinate a recepire i fenome-ni fisici conseguenti a tentativi di furto, effrazione, intrusione, ed a convertirli in segnali elettrici (tabella 1).Per una corretta scelta del rivelato-re occorre tener conto, oltre che del campo applicativo, dei possibili distur-bi presenti che possono determinare falsi allarmi.Dopo aver individuato il campo ap-plicativo del rivelatore, la scelta deve essere fatta tenendo in considerazione dei seguenti parametri, oltre al costo, l’adattabilità ad altri elementi even-tualmente già presenti nell’impianto e le garanzie di presenza sul mercato della ditta costruttrice:- la sensibilità;- il campo di variabilità delle tensioni di alimentazione;- la stabilità nel tempo, anche in rela-zione alle variazioni stagionali;

Antifurto

Un po’ di ordine terminologico

Sicurezza fisica

Difesa passiva

Difesa attiva

Resistenza nel tempo

Sicurezza integrata

Impianto antieffrazione

Impianto di allarme intrusione

Generalmente con il termine antifurto vengono identificati sia gli impianti di allarme intrusione, sia quelli antieffrazione. In entrambi i casi, si tratta di impianti attivi di protezione che generano l’intervento umano.

È la protezione delle risorse (entità, beni, valori, impianti, persone, ecc.) che rientrano nell’attività presa in esame, con lo scopo di:• non ridurre il contenuto patrimoniale;• garantire la continuità nell’erogazione del servizio;• dare strumenti alla sicurezza logica.La sicurezza fisica si persegue attraverso strumenti o risorse di struttura sia passive, sia attive e, talvolta, anche umane.

Talvolta sicurezza passiva o strumenti passivi di sicurezza.In quest’ottica rientrano nella definizione di difesa passiva tutti quei sistemi, manufatti, dispositivi, apparecchiature che hanno le funzioni di:• resistere nel tempo agli attacchi eversivi;• costituire un deterrente fisico.

Talvolta sicurezza attiva.In quest’ottica, rientrano nella definizione tutti i dispositivi, congegni, apparecchiature e apparati che hanno lo scopo proprio di:• rilevare e segnalare automaticamente l’evento eversivo;• attivare la risorsa umana;• limitare l’influenza della componente uomo nel processo di sicurezza attraverso un’azione di controllo del suo operato.

La resistenza nel tempo non è legata a valori assoluti in quanto la difesa offerta dalla misura dipende dall’organizzazione del pronto intervento a seguito del verificarsi di una condizione di allarme e dalla sorveglianza umana.La difesa è una funzione del tempo d’intervento ed è, quindi, variabile in funzione del sistema di protezione complessivamente impostato.

L’insieme della sicurezza che si persegue con l’applicazione delle diverse difese fisiche, passive, attive, umane, fra loro integrate e intercorrelate.Nota: quando alla sicurezza integrata va ad aggiungersi la copertura assicurativa, si parla, in taluni casi, di sicurezza globale.

Impianto preposto a rivelare e segnalare tentativi di scasso volti al superamento di barriere fisiche.

Complesso di apparecchiature idonee a rivelare e segnalare un tentativo di indebita intrusione.Già detto anche ufficialmente antintrusione, ora più propriamente di allarme intrusione in quanto, in realtà, non impedisce l’intrusione, ma ne dà semplicemente l’allarme

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TEC

NIC

AClassifiCaziOne dei rivelatOri in base alla funziOne Operativatipo di protezione rivelatori

Puntuale e lineare

barriere a fotocellulebarriere a infrarossi attivibarriere a microondebarriere a ultrasuonisensori inerzialicavi microfonizzaticavi a effetto radarcavi a effetto di campotubi sensoricontatti (rivelatori magnetici)

Di superficie

maglie di protezionesensori inerzialimicrofoni a rumoremicrofoni a vibrazionerivelatori microfonici di rottura vetrisistemi capacitativisensori termicirivelatori multifunzione intelligenti

Di volume

dispositivi a infrarossi passividispositivi a microondedispositivi a ultrasuonirivelatori lucerivelatori fumo - calorevideo con sensoridispositivi integrati a doppio effetto (rivelatori combinati)rivelatori a microonde e variazione di camporivelatori a microonde intelligenti

- la vita media;- le dimensioni e la robustezza;- gli accorgimenti antimanomissione;- la facilità d’installazione;- la facilità di taratura;- la possibilità o meno di effettuare test di funzionamento;- le necessità manutentive.Poiché il settore della sicurezza uti-lizza, in misura sempre crescente, le tecnologie elettroniche e dell’Informa-tion Technology, stanno prepotente-mente affermandosi rivelatori dotati di microprocessore, con proprie capacità di elaborazione, originando sottosiste-mi integrati costituiti dalla centrale e dai rivelatori intelligenti.

Dispositivi di segnalazioneI dispositivi di segnalazione di allarme si dividono in:- dispositivi di allarme locale (general-mente sirene autoalimentate);- dispositivi di allarme remoto.Rientrano tra questi ultimi i dispositivi

ottici, acustici ed integrati, che com-prendono i trasmettitori per il collega-mento su portante fisica ed i trasmet-titori per il collegamento a mezzo di onde radioelettriche.Un impianto di sicurezza affidabile non può limitarsi ad avere solo apparati di allarme locale, ma deve disporre an-che di un dispositivo di segnalazione a distanza dell’evento.

situazione normativaLa più immediata soluzione alla risposta alle esigenze di affidabilità intrinseca-mente richieste ad un componente e ad un impianto di allarme intrusione si trova negli strumenti normativi, che classifica-no anche convenzionalmente le presta-zioni dei prodotti da utilizzare, definisco-no i modi con cui si devono realizzare gli impianti e ne certificano la rispondenza ai criteri di sicurezza.Il Comitato tecnico che gestisce le Nor-me del settore è il CT 79, che ha per titolo: “Sistemi di rilevamento e segna-

Tabella 1

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situaziOne nOrmativapubblicazione anno titolo norma

Cei

impianti e sistemi di allarme antintrusiOne e antirapinaCEI 79-3 1998 Impianti antieffrazione, antintrusione, antifurto e antiaggressione

Norme particolari per gli impianti antieffrazione e antintrusione79-3

CEI CLC/TS 50131-7

2004 Sistemi di allarme - Sistemi di allarme antintrusione e antirapina - Parte 7: Guide di applicazione 79-41

appareCChiature per sistemi antintrusiOne e antirapinaCEI 79-2 1998 +

A1:2010Impianti antieffrazione, antintrusione, antifurto e antiaggressioneNorme particolari per le apparecchiature

79-2+ V1

reQuisiti di sistemaCEI EN 50131-1 2006 +

A1:2010Sistemi di allarme - Sistemi di allarme intrusione e rapina – Parte 1: Prescrizioni di sistema 79-15+ V1

rivelatOriCEI EN 50131-

2-2 2008 Sistemi di allarme - Sistemi di allarme intrusione e rapina – Parte 2-2: Requisiti per rivelatori

a infrarosso passivo 79-53

CEI EN 50131-2-3

2009 Sistemi di allarme - Sistemi di allarme intrusione e rapina – Parte 2-3: Prescrizioni per rivelatori a microonde

79-57

CEI EN 50131-2-4

2008 Sistemi di allarme -Sistemi di allarme intrusione e rapina – Parte 2-4: Prescrizioni per rivelatori combinati a infrarossi passivi e a microonde

79-54

CEI EN 50131-2-5

2009 Sistemi di allarme - Sistemi di allarme intrusione e rapina – Parte 2-5: Requisiti per i rivelatori combinati a infrarossi passivi e a ultrasuoni

79-58

CEI EN 50131-2-6

2009 Sistemi di allarme - Sistemi di allarme intrusione e rapina – Parte 2-6: Prescrizioni per contatti (magnetici)

79-59

CEI CLC/TS 50131-2-7-1

2010 Sistemi di allarme - Sistemi di allarme intrusione e rapina – Parte 2-7-1: Rivelatori di intrusione Rivelatori di rottura vetro (acustici)

79-61

CEI CLC/TS 50131-2-7-2

2010 Sistemi di allarme - Sistemi di allarme intrusione e rapina – Parte 2-7-2: Rivelatori di intrusione Rivelatori di rottura vetro (passivi)

79-62

CEI CLC/TS 50131-2-7-3

2010 Sistemi di allarme - Sistemi di allarme intrusione e rapina – Parte 2-7-3: Rivelatori di intrusione Rivelatori di rottura vetro (attivi)

79-63

apparati di COntrOllO e indiCaziOneCEI EN 50131-3 2009 Sistemi di allarme - Sistemi di allarme intrusione e rapina

Parte 3: Apparati di controllo e indicazione79-60

CEI CLC/TS 50398

2003 Sistemi di allarme - Sistemi di allarme combinati ed integrati -Requisiti generali 79-39

CLC/TS 50398 2009 Sistemi di allarme - Sistemi di allarme combinati ed integrati - Requisiti generali

dispOsitivi di segnalaziOneCEI CLC/TS

50131-42008 Sistemi di allarme - Sistemi di allarme intrusione e rapina – Parte 4: Dispositivi di segnalazione 79-52

CEI EN 50131-4 2010 Sistemi di allarme - Sistemi di allarme intrusione e rapina Parte 4: Dispositivi di segnalazione

sistemi senza filiCEI EN 50131-

5-3 2007 +

A1:2009Sistemi di allarme - Sistemi di allarme intrusione e rapina – Parte 5-3: Requisiti per il collegamento di apparecchiature che utilizzano tecnologia in radiofrequenza

79-50+ V1

alimentatOriCEI EN 50131-6 2008 Sistemi di allarme - Sistemi di allarme intrusione e rapina – Parte 6: Alimentatori 79-27

sistemi di generaziOne di fumOCEI EN 50131-8 2010 Sistemi di allarme - Sistemi di allarme intrusione e rapina – Parte 8: Generatori e sistemi di

generazione di fumo per applicazioni di sicurezza79-64

generale

CEI EN 61082-1 2007 Preparazione di documenti utilizzati in elettrotecnica – Parte 1: Regole 3-36

Tabella 2

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TEC

NIC

A

lazione per incendio, intrusione, furto, sabotaggio e aggressione”.Attualmente sono in vigore Norme di origine europea (identificate dalla sigla EN oppure TS nel caso si tratti di una Specifica Tecnica) ed altre esclusiva-mente nazionali, che coprono aspetti non ancora trattati dalle Norme euro-pee (tabella 2).I principali riferimenti per la realiz-zazione degli impianti di allarme in-trusione in ambito sia industriale, sia civile, sono le Norme CEI 79-2 e 79-3. La prima si occupa, in particolare, delle apparecchiature, la seconda degli im-pianti.Per quanto attiene le apparecchiature, la Norma 79-2 definisce, oltre alle pro-ve sulle apparecchiature, i requisiti e le prestazioni:- comuni a tutte le apparecchiature (co-struzione, protezione contro i contatti accidentali, protezione contro i disturbi di carattere elettrico e magnetico);- dei rivelatori, delle centrali, delle apparecchiature di allarme acustico e luminoso, degli organi di comando, de-gli organi di registrazione, dei gruppi di alimentazione, degli apparati di centra-lizzazione, degli inviatori di messaggi.Questa Norma è in fase di profondo cambiamento, perché è in atto un pro-cesso di allineamento con le Norme europee della serie EN 50131.La Norma CEI 79-3 si occupa, invece, della progettazione, installazione e col-laudo degli impianti:

- i criteri di progetto di un impianto an-tieffrazione e di allarme intrusione;- i requisiti delle interconnessioni e degli impianti di teletrasmissione degli allarmi;- i criteri di progetto di un impianto di televisione a circuito chiuso;- il livello di prestazione per gli impianti antieffrazione e di allarme intrusione mediante un procedimento matemati-co di calcolo;- il collaudo degli impianti;- la manutenzione degli impianti.Anche per gli impianti, la Norma ar-ticola la prestazione su tre livelli, me-diante un metodo che attribuisce ad ogni sottosistema costituente l’impian-to un valore numerico in funzione della consistenza, delle caratteristiche degli apparecchi installati e dell’esecuzione dell’impianto stesso.

prof. ing. angelo bagginidipartimento di ingegneria industrialeuniversità degli studi di [email protected]

ing. franco buaeCdengineering Consulting and designmilano - [email protected]

nuOva guida Cei impianti di allarme intrusiOneIl mercato potenziale dei sistemi di allarme intrusione è importante, ma nell’80% dei casi la decisione di installare un impianto avviene solo dopo aver subito un furto, probabilmente in ragione per lo più della scarsa consapevolezza da parte dei non addetti ai lavori dei vantaggi che se ne possono avere.Allo scopo di colmare questo gap, potrebbe essere utile far riferimento alla nuova edizione della Guida divulgativa che il CT 79 del CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano) ha in corso di pubblicazione con un messaggio informativo più semplice e destinata ad un insieme di lettori più ampio degli utilizzatori delle Norme.Uno strumento di raccordo tra committenti, progettisti ed installatori di impianti di allarme intrusione con l’ambizioso obiettivo di contribuire a migliorare la qualità degli impianti installati.La Guida si propone di chiarire in termini comprensibili al grande pubblico quali sono gli elementi fondamentali che identificano un buon impianto di allarme intrusione.Essa si rivolge a coloro che intendono proteggere in modo adeguato la propria abitazione o la propria attività e che devono, quindi, decidere quale impianto di allarme intrusione fare installare: i committenti. Un committente che conosce gli elementi chiave di un buon impianto di allarme intrusione è in grado di meglio valutare le proposte del mercato.È rivolta ai progettisti ed agli installatori di tali impianti che possono utilizzarla quale strumento divulgativo per aiutare i loro clienti a scegliere un buon impianto tra quelli che essi offrono, adeguato alle esigenze del committente.

nuOva guida Cei impianti di allarme intrusiOneIl mercato potenziale dei sistemi di allarme intrusione è importante, ma nell’80% dei casi la decisione di installare un impianto avviene solo dopo aver subito un furto, probabilmente in ragione per lo più della scarsa consapevolezza da parte dei non addetti ai lavori dei vantaggi che se ne possono avere.Allo scopo di colmare questo gap, potrebbe essere utile far riferimento alla nuova edizione della Guida divulgativa che il CT 79 del CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano) ha in corso di pubblicazione con un messaggio informativo più semplice e destinata ad un insieme di lettori più ampio degli utilizzatori delle Norme.Uno strumento di raccordo tra committenti, progettisti ed installatori di impianti di allarme intrusione con l’ambizioso obiettivo di contribuire a migliorare la qualità degli impianti installati.La Guida si propone di chiarire in termini comprensibili al grande pubblico quali sono gli elementi fondamentali che identificano un buon impianto di allarme intrusione.Essa si rivolge a coloro che intendono proteggere in modo adeguato la propria abitazione o la propria attività e che devono, quindi, decidere quale impianto di allarme intrusione fare installare: i committenti. Un committente che conosce gli elementi chiave di un buon impianto di allarme intrusione è in grado di meglio valutare le proposte del mercato.È rivolta ai progettisti ed agli installatori di tali impianti che possono utilizzarla quale strumento divulgativo per aiutare i loro clienti a scegliere un buon impianto tra quelli che essi offrono, adeguato alle esigenze del committente.

Il furto è uno dei reati più diffusi in Italia e la prevenzione è ormai un’esigenza fondamentale. Il parere di importanti operatori

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AltA protezione

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I numeri spaventano: secondo alcune statisti-che, ogni 2 minuti avviene un furto in una abita-zione, 70 abitazioni su 1000 in un anno.Dalle ultime rilevazioni ISTAT risulta che in Italia ci sono 13 milioni di edifici, dei quali 11 a scopo abitativo, con 2,5 abitazioni di media per edificio: sono 27 milioni di abitazioni, delle quali 21 milioni con almeno una persona residente (proprietaria o in affitto) con beni e affetti da tutelare; 6 milioni di abitazioni non usate con continuità (per lo più seconde case e sono quelle più a rischio); 2 milioni di edifici contenenti fab-briche, uffici, negozi, alberghi e attività di vario genere. A occhio e croce, almeno 50 milioni di unità. Di queste, solo il 7÷8% è dotato di sistema di sicurezza: un mercato potenziale vastissimo, con alcune decine di migliaia di persone che potrebbero acquistare un sistema di allarme intrusione per la propria casa.Basta fare la proposta giusta.Le sbarre di un cancello, un’alta recinzione, una cassaforte possono essere, secondo una diffusa percezione di sicurezza, protezioni più che suf-ficienti.Ma ogni luogo può essere violato anche se ben protetto, ogni cosa può essere sottratta anche se ben custodita, ogni persona può essere espo-sta al pericolo di atti criminosi.Poiché la sicurezza di un ambiente si basa sull’equilibrio fra le difese passive e quelle at-tive, ben vengano porte blindate, grate alle fine-stre, serrande di sicurezza e tutti quegli ausili “fisici” capaci di impedire o, comunque, mettere in difficoltà chi tenta di introdursi in un edificio.Ma se hanno tempo a disposizione, i ladri riesco-no ad aprire qualsiasi blindatura. Al contrario, la difesa attiva ha lo scopo di dissuadere l’intruso; l’installazione di un sistema di sicurezza con-sente di avere a disposizione un efficace rimedio contro la delinquenza.Dunque, per poter stare tranquilli, occorre un si-stema che sia sicuro, flessibile, personalizzabile e, soprattutto, a prova di ladro.È anche importante che i sistemi di difesa siano

immediatamente percepibili in fase di sopral-luogo da parte dei malviventi. L’esperienza, infatti, insegna che possono costituire un valido deterrente, tale da indurre i malintenzionati ad indirizzare l’attenzione verso obiettivi più vulne-rabili.È, infatti, provato che installando un sistema di sicurezza si riducono del 60% le probabilità di subire un furto, quasi che la presenza di una sirena e di un impianto di allarme scoraggi i ma-lintenzionati. Purtroppo non basta scoraggiarli: è indispensabile installare un sistema realmen-te efficace, che dia tranquillità e sicurezza. Oggi è possibile, con costi d’installazione che ogni giorno si riducono e tecnologie sempre nuove, che garantiscono l’efficacia della rilevazione e l’assenza di fastidiosi falsi allarmi.È opinione comune che un impianto sia un si-stema complesso. Nella realtà, l’evoluzione tec-nologica tende sempre più alla semplificazione e all’integrazione dei sistemi e delle tecnologie, in grado di assicurare elevati livelli di sicurezza e caratterizzati da semplicità e facilità di utilizzo e istallazione.

L’andamento deL compartoGiungono da più parti notizie di stagnazione, e anche di flessione, di questo mercato.Pare che in perenne attesa della ripresa econo-mica siano, infatti, molto contenuti gli investi-menti in sicurezza degli acquirenti tradizionali: delle industrie, alle prese con la quadratura dei bilanci; dei commercianti, che si tengono il vec-chio impianto, installato in tempi migliori.Per esempio secondo quanto ha dichiarato Flo-rindo Baldo, Presidente di Anciss, Associazione italiana sicurezza ed automazione degli edifici (ANIE Confindustria) a Roma alla conferenza stampa della presentazione del libro/ricerca: “Le donne e la sicurezza”, della Fondazione Enzo Hruby – il 2009 si è chiuso con un calo di quasi il 5% in valore del volume d’affari com-plessivo (tabella 1). E con un crollo del 25,4% delle vendite dei sistemi di allarme intrusione e

Andrea Sorri,Country Manager di Axis Comunication

Luigi Bernardi,AD Bosch Security System Italia

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DO

SSIE

R •

SIC

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dei sistemi di monitoraggio centralizzati.Sempre per il 2009, da fonte Databank-Cerved Group, risulta che il mercato dei prodotti per la sicurezza ha subito una contrazione del 12÷15 per cento e che quello dei sistemi per la sicurez-za una riduzione del 1,5÷3 per cento.I dati indicati nella tabella 2, elaborati da Anie/Anciss, mostrano la variazione di tendenza dei singoli segmenti nel periodo 2007-2009.Come si vede, il mercato della sicurezza è molto articolato e l’andamento dipende dalla specifica tipologia d’installazione: allarme intrusione, controllo accessi, videosorveglianza, automa-zione degli edifici. ecc.Ma le cose sembra che stiano cambiando: il primo semestre del 2010 ha rivelato un trend in crescita, in particolare per il mercato della TVCC, e le previsioni – secondo alcuni – sono di un ulteriore miglioramento nel secondo seme-stre, con una probabile chiusura positiva per il 2010.Insomma, il trend sembra stabilizzarsi, ma un ritorno ai valori pre crisi pare che non sia preve-dibile nel breve periodo.In effetti, in Italia il mercato della security ha buoni margini di sviluppo.La richiesta generica di sicurezza della popola-zione è, infatti, in crescita, come confermano la particolare attenzione riservata a questo tema dalle istituzioni e i sondaggi degli Istituti di ri-cerca.Abbiamo chiesto a importanti operatori del set-tore che cosa pensano della situazione di mer-

cato, dell’evoluzione dei prodotti, del rapporto con il distributore di materiale elettrico.A proposito della situazione economica del settore, sono in molti a confermare l’andamen-to interessante della videosorveglianza. Per esempio, Andrea Sorri, Country Manager di Axis Comunication, afferma: «Dal nostro punto di vi-sta è molto positivo. Il mercato pare apprezzare sempre di più la qualità della nostra offerta. La convergenza su IP non accusa rallentamenti, siamo molto ottimisti».Anche secondo Arles Salvadori, Responsabile Vendite BPT Group (Brahms), all’interno del comparto sicurezza, l’unico settore che pre-senta una crescita costante e incoraggiante per il futuro è la videosorveglianza, grazie alla continua introduzione di nuove tecnologie, quali la videosorveglianza su IP, i nuovi standard di ri-soluzione HD e megapixel, i nuovi sensori Pixim, ecc. «Le innovazioni richiedono la formazione di nuove figure professionali o una maggiore pre-parazione degli attuali operatori di settore, con un relativo incremento del lavoro. In previsione di queste evoluzioni, Brahms ha deciso di inve-stire su una sempre più vasta offerta di prodotti, introducendo nuove figure professionali che seguano da vicino il mercato ed i nostri clienti».Anche per Paolo Maggiolo, Marketing Manager di Elvox, ed Ermanno Lucci, Responsabile Offer-ta Commerciale di Hager Sicurezza, in linea di massima il trend si presenta leggermente posi-tivo, in virtù di una richiesta sempre interessante nell’ambito della videosorveglianza.Molto soddisfatto è Franco Villani, Direttore Commerciale BTicino: «L’offerta dell’azienda è orientata all’utenza domestica e al piccolo e medio terziario, con soluzioni che si integrano nella domotica. Sia il settore dei sistemi antifur-to, sia quello del videocontrollo presentano un ottimo andamento, che ha ampiamente assorbi-to la stasi del 2009 e che offre buone prospettive anche per il futuro».Viceversa, per Marco Soriano, Responsabile Commerciale Dias, nel primo semestre dell’an-no in corso si è confermata la tendenza negativa del 2009, con forti sofferenze, in particolare per i margini delle aziende, a causa anche di accen-tuate pressioni sui prezzi. «I primi mesi dovreb-bero chiudersi con un calo del fatturato intorno al 4,5÷5% circa, ma con migliori prospettive per la chiusura dell’anno. Purché riprenda a cresce-re il comparto immobiliare».Anche per Daniela D’Amico, Responsabile Marketing di Marss, ci troviamo in una fase di sofferenza del mercato, che cerca di riprendersi dalla brusca frenata avuta nello scorso anno, soprattutto sul fronte dell’allarme intrusione.Infine, il parere di Ivan Mangialenti, Business Development Manager Building di Schneider Electric: «Per il 2010 vengono segnalati timidi segnali di ripresa, in particolare per le azien-

Arles Salvadori,Responsabile Vendite BPT Group (Brahms)

Franco Villani,Direttore Commerciale BTicino

Donato De Biasi,CCTV Product Manager Comelit

Sicurezza e automazione degli edifici: andamento del Settore

2009/2008variazione %

Mercato interno

-3,5

Fatturato -4,8

Esportazioni -23,0

Importazioni -31,7

Fonte: ANIE/Anciss

Tabella 1

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de che producono anche per i mercati esteri. Dal nostro punto di osservazione del mercato possiamo confermare che le applicazioni di vi-deosorveglianza presentano sicuramente delle dinamiche più interessanti rispetto alle altre applicazioni».A livello di previsioni, i nostri interlocutori sono concordi: si aspettano un riassestamento del mercato della sicurezza, grazie ad una domanda che si prevede in crescita.Insomma: un cauto ottimismo, perché i driver per la ripresa ci sono e si possono tra l’altro ricercare in settori quali risparmio energetico e sostenibilità ambientale del sistema edificio.Questo implicherà un riassestamento delle re-gole di mercato nel prossimo periodo.

Le evoLuzioniLa sicurezza sta vivendo il necessario processo innovativo, che investe a cascata il fronte tec-nologico e quello delle competenze, richieden-do agli operatori del settore di ampliare i propri orizzonti professionali e di mettere in campo capacità e conoscenze integrate.Vediamo che i sistemi diventano ogni giorno più pratici e facili da gestire per l’utente finale, più versatili e affidabili e, per quanto riguarda gli installatori, maggiormente controllabili anche da postazione remota, qualità che facilita il compito di assistenza e, di conseguenza, mi-gliora il servizio d’assistenza offerto al cliente finale.Per il Direttore Commerciale BTicino: «La miniaturizzazione elettronica nel campo della TVCC sta portando alla diffusione di solu-zioni semplici e poco invasive, facili da installa-re e da gestire, capaci di avvicinare al mercato ampie fasce di clientela».Poiché il mondo della sicurezza è sempre di più IP-based, si stanno sviluppando non solo solu-zioni integrate di sicurezza, ma anche soluzioni

integrate di tutte le applicazioni di automazione dell’edificio.I cambiamenti tecnologici di maggior rilievo ve-dono l’integrarsi tra allarme intrusione e video: non più sistemi diversi capaci di interagire tra-mite interfacce, bensì un sistema unico in grado di integrare nativamente l’impianto d’allarme e il sistema video.Afferma il Responsabile Commerciale Dias: «L’integrazione sempre più forte tra i diversi im-pianti dell’edificio, soprattutto ai fini del rispar-mio energetico, favorisce anche l’integrazione della sicurezza e della videosorveglianza, che possono vantare da anni ormai una forte siner-gia con Internet con il trasferimento, ad esem-

pio, di dati e immagini via Web. uno sviluppo che avrebbe maggiori sbocchi se venissero dedicate alla banda larga risorse finalmente adeguate. Direi che una tendenza emergente è la centra-lizzazione di segnali e comandi in ambedue le direzioni in un display accattivante, wireless, e facile da usare».Anche per Schneider Electric il mondo della sicurezza è, sempre di più, IP-based: «Le reti di comunicazione basate sullo standard Ether-net/IP hanno fatto la loro apparizione in questo settore alcuni anni fa e stanno prendendo piede sempre di più, in particolare nelle applicazioni di videosorveglianza. Questa tendenza sta portan-do allo sviluppo non solo di soluzioni integrate

a propoSito di privacy

i sistemi di videosorveglianza trattano dati personali come la voce e l’immagine, cioè informa-zioni riferite ad una persona identificata o identificabile. le dimensioni assunte dal fenomeno, soprattutto grazie alle possibilità offerte dalle nuove tecnologie, hanno spinto il garante ad inter-venire per individuare un punto di equilibrio tra esigenze di sicurezza, prevenzione e repressione dei reati, e diritto a riservatezza e libertà delle persone.la materia è stata regolata da due provvedimenti generali del garante, emanati rispettivamente nel 2004 e nel 2010, che contengono prescrizioni vincolanti per tutti i soggetti che intendono avvalersi di sistemi di videosorveglianza e precise garanzie per la privacy dei soggetti i cui dati vengano eventualmente raccolti e trattati con questi sistemi.l’ultimo provvedimento, quello dell’8 aprile 2010 (pubblicato in gazzetta ufficiale n. 99 del 29 aprile 2010) sostituisce ed integra il precedente, tenendo conto anche delle possibilità offerte dalla nuove tecnologie. una speciale attenzione è dedicata alle garanzie sul fronte dell’infor-mazione per chi transita in aree videosorvegliate (sempre obbligatori i cartelli informativi, salvo nel caso di telecamere installate a fini di sicurezza pubblica) e ai limiti per la conservazione dei dati raccolti, che può superare le 24 ore solo in casi particolari (per esempio indagini di polizia e giudiziarie).

Una speciale attenzione è dedicata alle garanzie sul fronte dell’informazione per chi transita in aree videosorvegliate, che devono essere segnalate

Sicurezza e automazione degli edifici: variazione del fatturato dei Singoli Segmenti nel periodo 2007-2009

Settori tendenza 2007/2006 2008/2007 2009/2008

Antincendio 4,8 2,8 -2,4

Allarme intrusione

Allarme intrusione e sistemi di monitoraggio

centralizzati

Controllo accessi

7,5

0,5

2,5

8,1

0,2

2,7

-7,8

-25,4

-5,8

TVCC 17,8 18,0 5,1

Building Automation 2,5 2,9 0,5

Totale 5,7 5,8 -4,8

Fonte: ANIE/Anciss

Tabella 2

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di sicurezza, ma anche di soluzioni integrate di tutte le applicazioni di automazione dell’edificio, in particolare presso la clientela più orientata all’innovazione».Spiega il Country Manager di Axis Comunica-tion: «Dal punto di vista tecnologico, l’adozione degli standard HDTV per la videosorveglianza è l’innovazione più immediata da recepire. Ma dentro la custodia della telecamera c’è moltis-simo: l’evoluzione è paragonabile a quella dei PC. Tra le più recenti evoluzioni, possiamo citare funzioni come quella per la gestione del corretto funzionamento della telecamera (autodiagnosi, autorecovery, antimanomissione) e per l’analisi del video a bordo della telecamera (antioffu-scamento, motion detection, oltrepasso di linee virtuali, conta persone, ecc.)».Aggiunge il Responsabile Vendite di BPT Group: «Nei settori della videosorveglianza e del con-trollo accessi possiamo sottolineare due im-portanti evoluzioni tecnologiche: nel primo la tecnologia IP, oggi sempre più vicina alla stan-dardizzazione con ONVIF e PSIA, e nel secondo la tecnologia RFID».Si riferisce sempre alla videosorveglianza Do-nato De Biasi, CCTV Product Manager Comelit: «Assistiamo ad una continua crescita tecnologi-ca; la maggiore, però, è proprio quella relativa al settore TVCC, con l’introduzione massiccia delle telecamere con analisi del movimento a bordo e delle telecamere Megapixel, con conseguente migliore qualità di visione e registrazione».Anche per il Marketing Manager di Elvox, l’e-voluzione del settore elettrotecnico è continua, ma lo è in special modo nel comparto TVCC, che presenta uno dei più elevati tassi di innovazione.I vari player sono concordi su un fatto: l’evolu-zione dei prodotti è molto più rapida rispetto alle normative che ne disciplinano l’utilizzo. A conferma di ciò, basta ripercorrere l’evoluzio-ne della normativa sulla privacy, dal decalogo del 2000 al provvedimento dell’8 aprile 2010, che ha finalmente risolto una serie di dubbi.Spesso le elevate prestazioni degli apparati si sono scontrate con il legittimo diritto alla privacy dei cittadini, senza che alcuna Norma intervenisse a tutela. Oggi, senza dubbio, il quadro normativo ha stabilito un po’ di ordine e una maggiore qualità delle installazioni, nel rispetto del D.M. 37/08.Aggiunge in proposito Marco Soriano: «È il caso che gli operatori del settore appro-fondiscano la conoscenza delle normative sulla tutela della privacy. Ce n’è davvero necessità».Secondo Ivan Mangialenti, stiamo assistendo ad evoluzioni per quanto riguarda la normativa e il progressivo completamento delle specifiche Norme di prodotto/sistema, mentre il settore continua a soffrire dell’assenza di una certifica-zione degli installatori/integratori.

Paolo Maggiolo,Marketing Manager Elvox

Marco Soriano,Responsabile Commerciale Dias

Ermanno Lucci,Responsabile Offerta Commerciale Hager Sicurezza

un’itaLia sensibiLe aL temaL’interesse è forte e ben distribuito, dato che in tutto il Paese si registra un diffuso allarme sociale.Secondo gli intervistati, nel panorama nazio-nale si riscontra omogeneità nelle esigenze di sicurezza, anche se in alcuni casi il mondo della distribuzione è meno coinvolto dal settore sicurezza, laddove esistono importanti realtà di distribuzione specializzata.Ma l’Italia si differenzia a seconda dei gusti e delle tendenze per quanto riguarda le tecnologie da utilizzare.Si può anche parlate di tempi differenti: sicura-mente ci sono aree dove determinate tematiche si avvertono prima rispetto ad altre, ma il pro-cesso evolutivo/innovativo è innescato ovunque.Non dimenticando che indubbiamente la distri-buzione si differenzia in base alla densità di po-polazione e all’industrializzazione del territorio.È indeciso sull’argomento il Responsabile Com-merciale Dias, che ipotizza che ci sia maggiore interesse per la sicurezza laddove si trovi una maggior concentrazione di attività produttive e terziarie, come nel Nord e nel Centro Italia.È, invece, in disaccordo il dottor Luigi Bernardi, AD Bosch Security System Italia: «Le nostre regioni hanno specificità e modalità operative sensibilmente differenti, e la filiera per l’approv-vigionamento e la posa in opera delle soluzioni tecnologiche per la sicurezza riflette anch’essa costumi divergenti».

iL distributoreIl grossista, nello svolgimento della sua attività, ha interesse a fornire anche un servizio di mar-keting ai propri clienti installatori: migliorando la loro professionalità può aumentare le vendite, ridurre i problemi, fidelizzare il cliente e au-mentare il proprio budget. Perché i successi di vendita sono, in definitiva, un buon termometro dell’adeguatezza di un’attività.È consapevole che per lavorare in questo settore è necessario investire nella formazione dei pro-pri uomini vendita, per far sì che si possa fornire prodotto a valore aggiunto e non semplice pro-dotto. La collaborazione con le aziende fornitrici è, quindi, fondamentale per raggiungere questo obiettivo.Non solo il mondo della produzione sta evol-vendo verso nuove tecnologie e nuove soluzioni, ma anche il mondo della distribuzione sta cam-biando: il mercato della sicurezza, in particolare della videosorveglianza, sta determinando un forte interesse per una concreta possibilità di business.Nei confronti del distributore, i produttori si occupano della corretta conoscenza tecnica di base, che permette una scelta di prodotto ra-gionata e, in alcuni casi, indipendente dalla leva del prezzo, oggi sempre più determinante nelle

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forniture. Non sempre il risparmio permette di ottenere un buon risultato.È anche fondamentale mettere a disposizione dei professionisti della security non solo sem-plici prodotti, ma anche e soprattutto prodotti e sistemi assistiti da servizi adeguati, che vanno a vantaggio anche dell’utente finale.Se puntano sulla propria formazione, i distribu-tori possono essere essi stessi dei consulenti nei confronti dell’installatore.È per questi motivi che i nostri interlocutori pre-cisano la volontà di curare il livello di conoscen-za dei loro clienti distributori realizzando corsi di formazione per il loro personale, proponendo ampia documentazione commerciale e tecnica e garantendo un supporto all’attività di vendita.Per esempio, BTicino fornisce supporto opera-tivo al lavoro dell’installatore, assicurando un efficiente servizio di progettazione e preventiva-zione tramite call center per TVCC, domotica e videocitofonia, nonché la disponibilità di softwa-re specifici.Comelit, per creare cultura di prodotto nel ca-nale, propone corsi a diversi livelli (venditori dei grossisti, banconisti, ufficio tecnico del grossi-sta) e corsi per installatori; inoltre, gestisce dal-la preventivazione al collaudo ed al service dei sistemi attraverso i propri uomini, tecnici di area e 42 centri assistenza per il territorio italiano.In sintesi: la formazione come passo obbligato per far conoscere ed avvicinare i clienti/partner alle nuove tecnologie.

un impegno apprezzato?Forse sì, forse un po’, forse no. Sono divergenti i pareri sull’interesse e l’apprezzamento dell’im-pegno profuso dai produttori del settore.Positivo il parere di Arles Salvadori, per il quale l’andamento del mercato, in particolare l’inte-resse per la videosorveglianza, ha creato una concreta possibilità di business.Per Franco Villani, la distribuzione di materiale elettrico apprezza il valore aggiunto che BTicino fornisce all’intera filiera, assicurando nuove op-portunità di lavoro e margini aggiuntivi.Ribadisce Donato De Biasi: «Chi in passato ci ha ascoltati e seguiti, impegnandosi in questo settore, sta iniziando a raccoglierne i frutti, so-prattutto in questi momenti di crisi in cui altri settori del mercato elettrico sono crollati». Soddisfatto anche Ermanno Lucci, che ricono-sce come il mondo della distribuzione sia molto attento al settore, ma rileva che «talvolta il grossista rischia di perdere l’obiettivo di fornire un servizio adeguato all’installatore. Questo è causato dalla riduzione dei magazzini che nel mondo della sicurezza rischia di penalizzare la vendita dell’impianto. La sicurezza è una vendita “in toto”: quando l’installatore chiede l’impianto lo vuole tutto nella sua interezza e subito pronto per l’installazione, mentre ultimamente si veri-

ficano situazioni in cui la mancanza di prodotti inficia e compromette la vendita dell’impianto».Viceversa, Andrea Sorri fa presente che i due mondi – quello dell’industria e quello della di-stribuzione – sono ancora molto lontani.Anche Luigi Bernardi crede che la maggior parte del mondo distributivo non sia al momento in grado di valutare l’impegno profuso. Ma, «i pochi esempi disponibili sinora dimostrano che, quan-do la richiesta del partner commerciale è genu-ina, in quanto proveniente da precisi presupposti di mercato, il risultato degli sforzi di formazione da parte nostra e di apprendimento da parte del distributore è estremamente positivo e docu-mentato da successi di vendita».Cauto, infine, Marco Soriano, che si augura che l’impegno sia apprezzato. Ed esprime un’opinio-ne, quasi un consiglio: «Crediamo in una precisa e trasparente strategia. Pensiamo che convenga a tutti fidelizzare i clienti, creare sul territorio ove si opera un’immagine ed una credibilità della propria azienda tali che siano uno sbarramento all’entrata di competitor che lavorano ormai solo sul prezzo».

confLittuaLità di canaLe?In molte aree la distribuzione elettrica sta lenta-mente assorbendo la distribuzione specializza-ta. La scarsità di domanda del mercato delinea un panorama nel quale l’installatore elettrico aggiunge le soluzioni complete al proprio por-tafoglio di offerta, prima esclusivo appannaggio degli specialisti.Ogni canale di vendita ha le proprie caratteristi-che, che lo denotano con specificità: condizioni commerciali, servizio pre vendita, distribuzione, servizio post vendita, assistenza tecnica, possi-bilità di rappresentare o meno parte di una più ampia fornitura di impianto, con diverse compe-tenze che contraddistinguono gli attori.Solo in alcuni rari casi abbiamo rilevato delle possibili sovrapposizioni, perché i nostri intervi-stati si rivolgono a fasce di clientela differenti da quelle dei distributori specializzati in sicurezza, distinguendo e caratterizzando i prodotti e, quin-di, i relativi canali di vendita.Poiché la conflittualità di canale non fa bene a nessuno, tanto meno a chi sta guidando una mi-grazione tecnologica verso soluzioni più evolute, tutti tendono a porre in atto politiche e strategie commerciali ben chiare e trasparenti.Ben definita l’opinione che il Business Deve-lopment Manager Building di Schneider Electric ha su questo delicato aspetto: «Alcuni distri-butori di materiale elettrico stanno cercando di entrare nel mercato dei prodotti più sofisticati, scontrandosi con gli storici distributori speciali-sti. Fino ad oggi, i successi più visibili di questo approccio sono limitati al settore residenziale. Di contro, è necessario non spostarsi troppo verso le applicazioni che richiedono una forte

Daniela D’Amico,Responsabile Marketing Marss

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componente consulenziale, perché si potrebbe snaturare il ruolo tradizionale del distributore».

comunicazione e informazione:iL puntoIn generale, nel cliente finale non esiste ancora un’aspettativa precisa e indirizzata verso una specifica tipologia di impianto.Proprio di recente, la citata ricerca “Le donne e la sicurezza”, condotta da Astra Ricerche per la Fondazione Enzo Hruby, ha dimostrato come le famiglie italiane, pur essendo disposte a spen-dere per la protezione della casa e dei familiari, con un aumento recente di circa il 13% di acqui-sti di impianti di allarme intrusione, dichiara di avere scarsi contatti con i tecnici della sicurezza, di non sapere a chi rivolgersi quando occorre decidere come e cosa installare in casa. La maggioranza delle donne non conosce installa-tori di security.Bisogna, però, riconoscere che, rispetto al pas-sato, oggi l’utente è più informato sulle offerte che il mercato propone, sulle nuove tecnologie e sui prezzi medi, grazie alla sempre maggiore diffusione di Internet.Anche per quanto riguarda gli installatori, assistiamo ad una fase di ricambio generazio-nale che vede le nuove leve molto attente alla comunicazione, soprattutto a quella multime-diale. Molte aziende, quindi, stanno investendo profondamente su tutto ciò che riguarda il Web e la multimedialità.«Il problema riguarda la qualità dell’informazio-ne che l’utente riceve», puntualizza la Respon-sabile Marketing di Marss, Daniela D’Amico.Sostiene però Paolo Maggiolo: «C’è ancora molto da fare, la crescita futura sarà su due fronti: da una parte aumenteranno le attività di formazione e le relazioni con chi progetta e installa impianti TVCC; dall’altra parte l’utente sarà sempre più esigente, formulando richieste calibrate sulle proprie necessità».

Per Luigi Bernardi, la comunicazione relativa alla sicurezza rivolta al distributore elettrico non è in questo momento veramente rappresenta-tiva dell’offerta di mercato, per ora polarizzato verso elementi “tradizionali” dell’attività del set-tore elettrico, nel quale al momento il comparto sicurezza è marginale. Però aggiunge: «Non dubito che già a partire dall’immediato futuro gli spazi dedicati e la qualità dell’informazione relativa aumenteranno in modo importante».Tanto Donato De Biasi, quanto Ivan Mangialenti, sono del parere che le attività di comunicazione e informazione siano fondamentali, ma riten-gono anche che, in generale, l’utente sia poco informato. Aggiunge Mangialenti: «Sono neces-sari una maggiore cultura e un approccio più concreto all’argomento, e questo sia da parte di noi vendor, sia da parte dell’informazione in ge-nerale. Spesso l’azione di comunicazione è con-centrata verso i prodotti e le tecnologie, mentre la sicurezza richiede un approccio integrato, che guardi anche alla difesa passiva, alle procedure, all’organizzazione. Spesso vengono trascurati proprio quei fattori che possono determinare il successo o meno di un progetto».

Le strategie distributiveLa strategia principale indicata dagli intervistati consiste nel fornire supporto e collaborazione per fare cultura insieme nei confronti dell’instal-latore: una cultura impiantistica e tecnologica, perché i tempi dell’innovazione sono veloci e le nuove proposte nel mondo della sicurezza sono all’ordine del giorno.Tutte le importanti aziende puntano sulla for-mazione e sulla sensibilizzazione dell’intero comparto. In più, viene guardata con particolare attenzione la ricerca di un prodotto di qualità, che sappia andare incontro alle esigenze del cliente e che si distingua per innovazione, pra-ticità, versatilità.Il tutto unito all’efficienza del servizio tecnico e alla preparazione degli uomini che operano sul mercato.In effetti, gli importanti investimenti in risorse umane che le aziende hanno messo in campo potranno consentire di proporre prodotti sempre più innovativi e performanti.A tutto ciò si aggiungono una selezione mirata della proposta e una politica commerciale ad hoc, che eviti le possibili conflittualità di canale, semplificando l’installazione e la programma-zione.

iL rischio, La sceLta, L’utentePer scegliere il sistema d’allarme, bisogna identificare le reali esigenze di sicurezza, l’ubi-cazione, la concentrazione e la vicinanza di altre case. Come importante è considerare se la casa sia lasciata per lunghi periodi incustodita e si trovi in una zona isolata.

Ivan Mangialenti,Business Development Manager Building Schneider Electric

Le vie d’accesso e di fuga che possono facilitare il ladro sono maggiori in una villa unifamiliare rispetto ad un appartamento; nei condomini, di contro, ci sono balconi e pluviali, la continuità dei tetti, box e garage sotterranei e una scarsa protezione degli androni e delle parti comuni.Quando si parla di sistemi di allarme intrusione, soprattutto nel settore residenziale, sono due le principali esigenze del consumatore: estrema facilità d’uso e attenzione per il design delle ap-parecchiature, una caratteristica che sta diven-tando sempre più importante. E, nel momento di scegliere una tastiera o una centrale, la richie-sta è che si integri con lo stile dell’abitazione: nessuno vuole più le vecchie tastiere, i vecchi centralini, le vecchie sirene. Insomma un’inno-vazione che si manifesti anche nel bell’aspetto.È sì indispensabile tenere conto dei rischi, delle abitudini, della tipologia della casa, dei costi di gestione dell’impianto di sicurezza, ma anche, perché no, dell’estetica della casa, fattore spes-so importante e da non trascurare.una buona conoscenza delle caratteristiche dei prodotti da proporre è il supporto necessario per trovare le soluzioni adeguate alle esigenze del cliente: la migliore carta da giocare in fase di preventivo o progetto di un impianto.Nel mare delle tante proposte occorre un faro che orienti il navigante e lo indirizzi con pro-fessionalità verso soluzioni su misura, studiate accuratamente e con un elevato contenuto tec-nologico.Vediamo dunque la tecnica, le specifiche e le peculiarità degli impianti e dei prodotti antifurto, per potersi orientare verso quel prodotto che sia il migliore per ogni particolare esigenza.

roberto corti

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Le caratteristiche tecniche e funzionali previste dalle recenti nor-mative per i sistemi di antintrusione senza fili sono ormai speci-fiche della centrale di sicurezza DomusLink, unità di controllo e comando del sistema DomusTech di ABB.Con la certificazione IMQ Livello 1, sistemi di sicurezza “senza fili”, risponde a tutte le caratteristiche tecniche e funzionali previste dalle più recenti normative per i sistemi antintrusione senza fili. La centrale gestisce da 40 a 152 dispositivi identificati singolarmen-te, affiancando gli apparati di antintrusione (rivelatori a contatto magnetico o ad infrarossi, sirene, telecomandi, tastiere), quelli relativi alla sicurezza (rilevatori di fumo, di perdite d’acqua, di fu-ghe di gas) ed all’automazione domestica (attuatori, prese volanti, cronotermostati) ed i medaglioni di soccorso adatti per tutelare le persone anziane o sole.Grazie alla presenza di una batteria a tampone, è in grado di se-gnalare la mancanza e il ripristino dell’energia elettrica nell’abi-tazione.La sicurezza della centrale viene, inoltre, garantita da un’unità GSM, che gestisce fino a dieci numeri telefonici cui inviare even-tuali segnali di allarme, sia in sintesi vocale, sia tramite SMS; consente, infine, di ricevere comandi provenienti da apparecchi telefonici fissi o mobili.

Nessun software da installare. Questa è la grande novità del siste-ma Kalì di Abicontrol, che può essere programmato direttamente da touch screen o con un computer connesso con un cavo di rete attraverso un qualsiasi browser (Internet Explorer, Firefox, ecc.).Semplice, comodo, veloce ed intuitivo, ma tecnologicamente per-fetto, il sistema si collega ai dispositivi da controllare e comandare utilizzando più sistemi di comunicazione, per adattarsi ad ogni esigenza installativa.Dispone di una soluzione che integra un particolare modulo di potenza a basso consumo e di dimensioni ridotte (ILPS, Innovative Low Power Solutions), che permette i vari collegamenti senza do-ver stendere cavi in quanto utilizza per la comunicazione gli stessi conduttori dell’impianto esistente.Dalle installazioni più modeste, a quelle più sofisticate, questo sistema si adatta alle esigenze dei clienti e consente la gestione di tutte le più classiche configurazioni di una casa domotica, con un grande vantaggio: la facilità d’istallazione, la versatilità nella gestione, la semplicità nell’utilizzo.Gestire antintrusione, automazione tapparelle e tende, aperture, luci, termoregolazione, carichi elettrici, scenari, risparmio ener-getico, gestione impianti tecnologici, video sorveglianza e irriga-zione con questo sistema diventa estremamente semplice.

ABB: centrAle di sicurezzA

ABicontrol: sistemA domotico su Web

comelit: prestAzioni che durAno nel tempoLa qualità costruttiva si percepisce al tatto, rendendo il DVR serie Highend 49836 adatto ad ogni sistema dove è necessa-rio garantire “prestazioni che durino nel tempo”.Registrazione in Full HD garantita dal nuovo DSP ISP 1000 self-developed, dedicato ad apparecchiature di sicurezza, che utilizza un Codec H.264 dalla massima fruibilità in rete senza rinunciare ad immagini in registrazione di elevata qualità.Il DVR risponde completamente a tutte le esigenze di sicurez-za in applicazioni dove sono requisiti importanti le molteplici modalità di visualizzazione, il back up attraverso le porte iSC-SI e SATA, la tecnologia S.M.A.R.T. e il Watermarking.

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Nell’ambito della tecnologia RFID, ASE presenta i nuovi lettori RFID della linea BlueBox per applicazioni in ambito sia OEM, sia industriale.Per il settore wireless, i visitatori potranno visionare per la prima volta i nuovi prodotti della STE, basati sulla tecnolo-gia SPX, di dimensioni e consumi estremamente contenuti. In particolare, verranno presentati dispositivi per produrre tag attivi in soluzione OEM e per monitorare reti di sensori in modo wireless.una parte dello stand sarà poi destinata ad ospitare chi inten-de verificare le prestazioni e l’elevata precisione di conteggio offerta dai nuovi sensori conta persone della IEE.Il sistema IEE impiega un sensore di visione che utilizza una particolare tecnologia brevettata, 3D-MLI Sensor, basata sul principio ottico denominato “Time of Flight”, che misura l’in-tensità modulata della luce.Il sensore di visione può avere diverse applicazioni nel set-tore della sicurezza, grazie alla visione 3D. Ad esempio, può essere utilizzato per la sicurezza accessi aeroporto, o nella sorveglianza, dove è utile poter controllare il numero delle persone in passaggio, la classificazione dei bagagli o di og-getti abbandonati.

La nuova tastiera con comandi a sfioro e l’innovativo inseritore a trasponder rappresentano le ultime soluzioni legate alla gamma di funzioni Ave Touch, appartenente alle Serie civili Sistema 44.Moderna e sofisticata, la nuova tastiera realizzata con la tecnolo-gia Ave Touch (il sistema modulare a scomparsa con comandi a sfioro che coniuga elevate prestazioni, tecnologia all’avanguardia e design elegante) soddisfa esigenze di elevata qualità e sicurezza domestica, offrendo tuttavia la massima facilità d’uso dell’impianto antintrusione.Fornita con la raffinata placca in cristallo Ave Touch, nel colore bian-co o nero lucido, la tastiera con tasti a sfioro retroilluminati è dotata di un ampio display, che consente all’utente di gestire le operazioni in modo veloce ed intuitivo.Disposta in un contenitore da 6 moduli appartenente al nuovo siste-ma 44, grazie alle sue dimensioni contenute, può essere installata ad incasso oppure a parete con un’apposita scatola brevettata: la placca diventa così un oggetto di design, creando uno stile inconfon-dibile, capace di trasmettere un’atmosfera ricercata ed esclusiva.Oltre alla tastiera, viene presentato anche il nuovo inseritore a tra-sponder, realizzato in un frutto della placca in cristallo e dotato di una chiave a trasponder (AF339-T), in grado di dialogare con il rela-tivo lettore (AF442TC44), situato sotto l’elegante placca.Avvicinando la chiave elettronica all’inseritore, la centrale antifurto (AF998EXP) viene attivata o disattivata, garantendo una protezione sicura ed affidabile con un semplice gesto.I nuovi dispositivi antrintrusione rappresentano una soluzione sicura e facile da utilizzare, che si contraddistingue per l’elevato contenuto tecnologico ed estetico, capace di rendere l’impianto un elemento di arredo e di stile.

ASe: tecnologiA rFid, moduli Wireless e sensori contA persone

Ave: lA FormA elegAnte dellA sicurezzA D

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La protezione di grandi superfici esterne ed interne è oggi più facile grazie alle nuove barriere digitali BM200HP, il sistema AVS Electronics di rilevazione intrusione efficace ed estrema-mente preciso.Facile da installare e da verificare nell’allineamento, con la correzione direttamente in campo, la barriera si distingue per la sua massima flessibilità d’utilizzo e per l’innovativo sistema di analisi digitale, che permette al microprocessore di ultima generazione di leggere con altissima precisione i segnali in campo. Il risultato è un elevato grado di sicurezza, con funzioni come la “Wind up”, ad esempio, che permette di selezionare la zona d’intervento riducendo il lobo di analisi fino al 20÷30% di quanto dichiarato. un vantaggio che consente di scremare le possibili instabilità del sistema.Nate per le aree ad alto rischio come aeroporti, centri indu-striali, siti militari, civili ed industriali, le nuove barriere ana-lizzano e comparano “in campo” segnali diversi, facendo ri-ferimento ad una banca dati personalizzabile dall’installatore e ad una memoria che raccoglie oltre 3.600 eventi che hanno generato allarme.

La telecamera di rete Axis P1347-E Network Camera è un’apparec-chiatura di alta gamma da 5 megapixel con prestazioni HDTV 1080p, controllo del diaframma per produrre immagini con nitidezza otti-male e compressione H.264.È adatta all’utilizzo all’aperto, in aeroporti, banche, negozi, per le videosorveglianza urbana e per qualsiasi applicazione che richieda la copertura di una vasta area o l’acquisizione di immagini estrema-mente dettagliate.Per minimizzare le esigenze di larghezza di banda e di memorizza-zione, la telecamera dispone di funzioni PTz digitali e visualizzazio-ne di flussi in più finestre, che permettono di trasmettere contem-poraneamente i flussi provenienti da numerose aree ritagliate dalla vista. La telecamera supporta flussi H.264 e Motion JPEG multipli, configurabili singolarmente.Con livello di protezione IP66, è fornita con una staffa di montaggio a parete, schermo parasole e cavo Ethernet, è protetta da polvere, pioggia, neve e sole e può funzionare con temperature che vanno da -40 °C a 50 °C.

AvS electronicS: bArriere digitAli

AxiS communicAtionS: immAgini di AltA quAlità

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Progetto che fonde qualità delle prestazioni con dimensioni e peso ridotti, Atomic consente una facile installazione con una presenza poco invasiva del prodotto.Il risultato finale è un sistema di videosorveglianza digitale avanzato, utilizzabile per controllare spazi di qualsiasi dimen-sione, dal piccolo negozio a vaste aree industriali, ma anche centri abitati e zone militari.Permette un’analisi video molto più approfondita rispetto ad altri prodotti presenti sul mercato: infatti, oltre alla normale funzione di DVR convenzionale, dispone di un potente algo-ritmo di Motion Detector programmabile per singola teleca-mera, adatto anche per ambienti esterni, regolabile e perso-nalizzabile. Si possono attivare criteri di allarme per funzione antiterrorismo, antincendio, antifurto, rivelazione del volto, rilevazione targhe, autotracking, controllo accessi, conteggio persone e veicoli, con veloce ed intelligente ricerca del “video allarmato”, loitering, rilevazione del fumo.

cyBercAm: sistemA di videosorvegliAnzA digitAle

BorinAto Security: videoregistrAtori digitAli

I nuovi videoregistratori digitali serie Black Angel rappresen-tano, per la loro versatilità e semplicità di utilizzo, un’ottima soluzione per il controllo di sistemi di videosorveglianza. Sono disponibili nelle versioni da 4, 9 e 16 ingressi e dotati di con-nessione LAN per la visualizzazione remota tramite browser o tramite i-Phone, cellulari o PDA.La trasmissione e la visualizzazione è in formato di compres-sione H.264 per un basso utilizzo di banda, mentre la funzione 24 h, per il rispetto delle normative sulla privacy, consente di impostare quanti giorni di registrazione devono rimanere all’interno del DVR prima della sovrascrittura.Si possono connettere vari tipi di telecamere, anche miste Bianco/Nero e Colore, PTz Dome (disponibili diversi protocol-li).Consentono di far eseguire alle telecamere speed dome se-quenze di preset. Lo spazio di registrazione viene gestito con tecnologia F.I.F.O. (First Input First Output).Sono DVR semplici, affidabili ed intuitivi, che non richiedono alcuna installazione di software per la visualizzazione delle immagini su di un PC. Il back up è possibile tramite DVD/RW, LAN ed uSB nei modelli da 9 e 16 canali; il modello da 4 ca-nali non è dotato di masterizzatore DVD.Il controllo dei DVR è possibile tramite telecomando, tastiera frontale o mouse in dotazione. D

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Le nuove apparecchiature tecnologicamente avanzate offerte da Dias rispettano la filosofia che l’azienda sta perseguendo negli ul-timi anni: la proposta di sistemi di allarme funzionali, semplici e di design.La novità è la tastiera touch screen TM4 con interfaccia utente a menu guidato: risultato di numerose ore di progettazione, non solo rende più facile la vita dell’utente, ma si adegua al suo stile di vita, senza compromessi. Rapidità e praticità sono, infatti, i segni distin-tivi di questa nuova tastiera, talmente semplice da utilizzare che non vi è bisogno di alcun manuale: i tempi di scorrimento tra gli schermi sono rapidi e le pagine ed i menu altamente intuitivi.Di serie una zona/ingresso sensore temperatura, uno slot per me-morizzare foto per screensaver e, a breve, persino i file audio.Per i più esigenti, a disposizione, su richiesta, un lettore di card di accesso. Tutta questa tecnologia è racchiusa in un brillante display dai colori vivaci da 4,3 pollici, abbinato ad un’alta qualità “touch screen”: piccole dimensioni per un grande prodotto.Gli aggiornamenti del firmware non richiedono utilizzo di software o PC: è sufficiente scaricare una nuova versione del file direttamente sulla scheda SD, che verrà poi letto direttamente dalla tastiera.Alta è, inoltre, la compatibilità con gli altri prodotti DIAS, come i pannelli di controllo EVO48/192, V2.16 o superiore, e prossima-mente sarà compatibile con le centrali serie Spectra SP, Magellan MG5000/MG5050 e con il sistema Imperial.La tastiera è disponibile in tre colori: nero brillante, bianco avorio e nero opaco, con la possibilità dell’argento su richiesta.

Nell’industria manufatturiera, il ruolo svolto dall’operatore termo-grafico è fondamentale per prevenire interruzioni del processo pro-duttivo. È pertanto necessario mantenere una certa concentrazione, soprattutto nei casi in cui ci si trovi ad operare in zone limitate, di difficile accesso o poco luminose.Le termocamere professionali FLIR P660 e FLIR P640 sono gli strumenti adatti per effettuare ispezioni di manutenzione predittiva, grazie alle loro caratteristiche: ampio range di misura, che permet-te misurazioni fino a + 2.000 °C; dispositivo wireless per ispezioni a distanza; set completo di lenti potenti; puntatore laser ad alta precisione, per raggiungere le aree soggette a problemi. Queste termocamere sono fornite di un detector microbolometrico non raf-freddato, che non necessita di manutenzione e produce immagini termiche con risoluzione IR di 640 x 480 pixel, in grado di rilevare anche i più piccoli dettagli.Per questo motivo, FLIR Systems ha migliorato notevolmente la sensibilità termica di questi modelli: grazie ad algoritmi complessi, le termocamere sono ora in grado di “rilevare” anche le più piccole differenze di temperatura di 0,03 °C (30 mK). ulteriori funzionalità innovative, che rendono questi strumenti dav-vero unici, sono: il sistema di Ottimizzazione del Contrasto (DDE), che esalta i dettagli in contrasto nelle immagini ad infrarossi; il sistema GPS integrato, per fornire l’esatta posizione del luogo d’ispezione e dell’immagine termica corrispondente a quell’area, funzione Panorama, per prendere più immagini in una sequenza e combinarle automaticamente in un’unica grande immagine; funzio-ni Thermal Fusion e Picture-in-Picture, per sovrapporre l’immagine IR su quella nel visibile.

DiAS: tAstierA touch screen

Flir SyStem: termocAmere per ApplicAzioni industriAli

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Presentata da Gesco una nuova linea di prodotti a collegamento radio bidirezionale, nella banda 868 MHz con ricerca dinamica del canale libero.Le trasmissioni utilizzano la codifica incrementale criptata e vengo-no confermate da un messaggio di risposta: la migliore tecnologia al servizio della sicurezza.Il radiocomando B31 comanda 9 diverse funzioni e conferma l’ese-cuzione dell’istruzione impartita.La protezione di porte e finestre è assicurata dai trasmettitori a 2 ingressi serie B42, estremamente compatti; la protezione volume-trica è garantita dai sensori ad infrarosso passivo B51.Sono disponibili 2 ricevitori differenti, integrati con una potente si-rena per interni, che permettono funzioni di comando parziale del sistema di allarme, comando di funzioni elettriche, attivazione della sirena per panico, segnalazioni acustiche di servizio.Il sistema è completamente supervisionato e fornisce anche indica-zioni sull’intensità del segnale radio.Le soluzioni wireless offerte da Gesco completano i sistemi cablati e permettono di realizzare impianti ibridi perfettamente integrati.Tutti i prodotti sono progettati e realizzati in Italia.

Visualizzare a distanza gli ambienti protetti in tempo reale o i filmati registrati in seguito ad una segnalazione non è mai stato così facile: il nuovo combinatore d’allarme IP Video.expert della linea Logisty, dotato di funzione video integrata, permette di gestire l’impianto tramite Internet in modo tempestivo e sicuro.Complemento naturale dell’allarme senza fili Logisty.expert, la novità di Hager sicurezza segnala tutti gli allarmi che si verificano negli ambienti protetti e consente l’accertamento video da remoto (tramite PC o Smartphone), utilizzando il portale Web dedicato e sicuro, come pure in locale, da televisore o monitor collegato.Il combinatore è, soprattutto, facile da installare ed utilizzare: per configurarlo è sufficiente collegare il cavo ADSL (plug & play) e il portale Web, cui è connesso, lo mantiene sempre on line.

GeSco: AppArecchiAture Wireless

HAGer SicurezzA: sistemA d’AllArme sempre sotto controllo

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Negli ultimi anni, Hesa ha continuamente introdotto sistemi e di-spositivi che rappresentano il meglio delle nuove tecnologie della comunicazione e della sicurezza.Il 2010 vede tra i protagonisti Protégé, un sistema di protezione e prevenzione altamente innovativo, nato per gli ambiti professionali e ora applicato per la prima volta al comparto residenziale di fascia alta.Non è propriamente un sistema con diverse soluzioni o funzioni, ma una piattaforma nuova per la prevenzione e la protezione che, rispetto ad altri, è open ed è in grado d’integrare sistemi anche preesistenti su uno dei più diffusi protocolli a livello internazionale, ModBus, e per le più differenti utenze, anche di interi complessi residenziali.Per la prima volta la protezione e la prevenzione integrate riguar-dano non solo le persone e gli edifici, ma anche le attività che vi si svolgono. E l’installatore può avvalersi di un’elevata programmabi-lità, qualsiasi siano le dimensioni del luogo e le complessità delle funzioni da mettere in atto.Gli eventi sono totalmente tracciabili per una ricostruzione accurata con rapporti rapidamente disponibili e personalizzabili, grazie ai dettagli in ogni momento richiamabili su monitor e display, anche mobili, avvantaggiandosi di una connettività globale elevata.

Il sistema Air2 è la risposta all’esigenza di un “via radio” bidirezio-nale veramente affidabile.Il colloquio continuo tra centrale e dispositivi di campo consente di avere a disposizione una serie di possibilità non disponibili nei rile-vatori “via radio” tradizionali.Con Air2 è possibile: avere funzioni di diagnostica; modificare la sensibilità dei rivelatori, agendo esclusivamente via radio su di essi; attivare la rivelazione dei sensori solo ad impianto inserito, rispar-miando così l’energia della batteria; avere la conferma acustica e/o ottica dell’effettivo successo dell’operazione richiesta con la radio-chiave; attivare un’uscita o programmare la modalità degli ingressi via radio e molto altro.Già da quanto sopra è evidente che fare la scelta “senza fili” con questo sistema non significa più abbassare il livello di prestazione del sistema, ma poter proteggere in maniera non invasiva musei, luoghi di culto ed aree isolate con tempi d’installazione molto ridotti.Il sistema è in grado di gestire 50 dispositivi di campo (rilevatori in-frarosso IR100 e contatti magnetici MC100) e 100 radiochiavi KF100.Così come tutti i componenti della linea antintrusione SmartLiving, è interamente progettato e realizzato in Italia, nello stabilimento di Monteprandone (AP) della Inim Electronics.

HeSA: piAttAFormA di protezione e prevenzione

inim electronicS: sistemA rAdio bidirezionAle

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In un unico sistema la tecnologia a sensori ottici di superficie ed a fibra ottica, con duplice modalità di funzionamento stand alone e su BuS, per soluzioni antifurto composite, in grado di soddisfare al meglio sia le esigenze tecnico/installative e di sicurezza dell’im-pianto, sia di budget.Solar Defender a sensori ottici: un innovativo sistema di sensori ot-tici indirizzati, applicati direttamente sul singolo pannello e connes-si a moduli concentratori, generano un allarme quando si verifica una qualsiasi variazione ottica interna ai sensori, uno strappo della superficie di installazione o una qualsiasi manomissione del cavo.Solar Defender a fibra ottica: la fibra ottica plastica è installata sui pannelli in modo da renderne impossibile il furto senza la rottura della stessa, facendo partire la relativa segnalazione d’allarme ver-so i concentratori. Grazie a Sigillo, l’innovativo sistema di fissaggio della fibra ai panelli, l’installazione della stessa risulta semplice e veloce (- 70% nei tempi di installazione).La fibra può essere installata anche sulla recinzione dell’impianto, al fine di realizzare, in contemporanea, soluzioni di sicurezza peri-metrale.La duplice modalità di funzionamento, su BuS e stand alone, lascia inoltre libero l’utente nella composizione e gestione del sistema antifurto del proprio impianto.

Da sempre attenta alle esigenze del mercato del videocontrollo, Microvideo presenta il nuovo DVR Wall, videoregistratore “made in Italy” in cabinet metallico per installazioni a parete. Il nuovo prodotto integra al suo interno una scheda di registrazione a compressione H.264, con modelli da 4, 8 e 16 canali.un veloce dual stream consente di connettersi da remoto sia con un PC, sia con tutti i telefoni palmari e cellulari di ultima generazione. Inoltre, una scheda servizi consente di alimentare l’intero impianto, telecamere e DVR, direttamente dall’interno del box.Permette, inoltre, l’inserimento di batterie che possono garantire diverse ore di autonomia all’impianto in caso di mancanza della rete elettrica. Grazie a questo sistema, quindi, è possibile cablare l’intero impianto all’interno del cabinet del DVR, con risultati sorprendenti sia dal punto di vista estetico, sia dal punto di vista economico.La società offre anche una serie di accessori per il DVR Wall, quali il PowerBox, una stazione di energia supplementare che consente di alimentare anche gli impianti più grandi, e il TecnoBox, una piccola periferica che remotizza il telecomando e l’uscita video.Inoltre, è disponibile un software (VigiAlarm) specifico per gli istituti di vigilanza e per tutti i centri di supervisione.

mArSS: soluzioni AntiFurto per pAnnelli FotovoltAici

microviDeo: videoregistrAtore per instAllAzioni A pArete

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Realizzato da Risco Group Agility, il sistema via radio a 868 MHz per la sicurezza delle persone, l’antintrusione e la domotica.La centrale, con un design elegante, incorpora un’avanzata tecno-logia radio bidirezionale e rappresenta una soluzione per il mercato residenziale e commerciale. La flessibilità nella trasmissione degli eventi permette di scegliere una qualsiasi combinazione tra PSTN, GSM/GPRS e IP.Alla centrale si affianca un’ampia gamma di accessori, tutti via ra-dio, per rispondere alle più diverse esigenze applicative:- sicurezza per anziani: trasmettitore a bracciale o pendant per rile-vare la mancanza di movimento all’interno della proprietà;- sicurezza per bambini: invia messaggi SMS quando rientrano a casa dopo la scuola;- sicurezza delle persone: rilevatori di gas, monossido di carbonio, fumo ed allagamento;- antintrusione: rilevatori via radio da esterno, interno e perimetrali, sirene totalmente via radio, controllo diagnostico;- domotica: modulo radio bidirezionale per ingressi/uscite & X10, per il controllo di luci, basculanti, tapparelle, irrigazione, ecc.Caratteristiche principali:- 32 zone radio, 3 partizioni;- fino a 3 tastiere radio bidirezionali con display LCD;- fino a 8 telecomandi bidirezionali con codice PIN e LED per la vi-sualizzazione dello stato del sistema;- 32 codici utente;- memoria per 250 eventi.

Annunciate da Samsung le nuove telecamere IP, che vanno ad ar-ricchire ulteriormente la gamma iPOLIS di soluzioni per la sicurez-za in rete.La nuova box-camera SNB-5000, la mini-dome da interno SND-5080 e la mini-dome da esterno SNV-5080, costituiscono il top di gamma della linea IP, compatibili con lo standard ONVIF e dotate di tecnologia Megapixel implementata nel chipset WiseNet1, apposi-tamente progettato per soluzioni di rete con risoluzione HD.Gli standard di compressione H.264, MPEG4 ed MJPEG, con funzio-ne multistreaming, forniscono agli utenti la possibilità di trasmet-tere immagini verso più destinazioni simultaneamente, con frame rate e risoluzioni diverse.Tutte le telecamere sono dotate di uscita video analogica, oltre ad un porta Dual Ethernet, per semplificarne l’installazione e rendere possibile l’utilizzo in soluzioni ibride.Inoltre, grazie all’utilizzo del chipset DSP WiseNet1, vengono inte-grate anche le tecnologie Samsung Super Noise Reduction (SSNRII) di terza generazione e Samsung Super Dynamic Range (SSDR), per una perfetta visibilità anche delle aree più scure delle immagini.Nei nuovi modelli di telecamere è presente anche la funzione Intel-ligent Video Analytics (IVA), per applicazioni di sicurezza più efficaci.

riSco Group: sicurezzA viA rAdio

SAmSunG: telecAmere ip

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Presentati da Selesta Ingegneria gli ultimi sviluppi in tema di con-trollo degli accessi, totalmente integrati nel sistema VAMWeb: con le soluzioni di gestione chiavi, centralizzazione allarmi, gestione dei visitatori esterni e integrazione con serrature meccatroniche, l’azienda propone una suite di security a tutto tondo, composta di applicativi e sistemi che collaborano per attuare anche le strategie di sicurezza più complesse.Le applicazioni sviluppate dalla società, insieme alla rinnovata linea di dispositivi per l’acquisizione dati, sono proposte sotto forma di soluzioni integrate, che interagiscono per controllare, attraverso un’unica console, gli accessi di persone e mezzi, emettere badge per i visitatori attraverso chioschi multimediali, rilevare eventuali anomalie quali effrazioni, presenza di fumi, ecc.Per quanto riguarda la linea di terminali, la novità riguarda il TAu25T, nuovo apparato di rilevazione presenze progettato con una particolare attenzione al risparmio energetico.

Diversi anni di esperienza e specializzazione hanno permesso a Sirena di produrre una linea di articoli particolarmente idonei per la realizzazione di impianti di allertamento/evacuazione, che per le loro caratteristiche tecniche e costruttive rispondono perfettamente ai requisiti previsti dalle normative in vigore.Agli articoli maggiormente adottati, SEO 2SEV/4S AA, SEO 1SEV/4S AA, SEL 1SEV/4S AA, si è aggiunto nel 2008 il nuovo dispositivo F3 SEV/4S AA, che per le sue peculiarità (piccole dimensioni, IP65 e co-sto contenuto) è particolarmente adatto per installazioni in scuole, ambienti civili e industriali poco rumorosi.Tutti gli articoli sono autoalimentati, con autonomie che arrivano fino a 120 minuti in assenza di rete primaria e prevedono l’emis-sione di quattro suoni (da scegliere fra otto frequenze e tonalità diverse tramite dip switch), progressione del suono e trimmer per la regolazione della potenza massima di suono desiderata. Inoltre, dispongono di microprocessore per il controllo costante dello stato di funzionamento del prodotto e di segnalazione luminosa a LED sul frontale, che indica il corretto funzionamento o un’anomalia, facilitando così le azioni di sorveglianza, controllo e manutenzione previste dalle normative.Le potenze di suono vanno dai 98÷102 dB A 1 m dell’F3 SEV/4S AA ai 123 dB A 1m del SEO 2SEV/4S AA; le frequenze di suono utilizzate sono tutte basse (490÷610 Hz), per consentire al suono di essere chiaramente udibile, facilmente riconoscibile e nettamente distin-guibile.Gli stessi articoli sono disponibili in versione PCS, con modulo di comunicazione indirizzato, per essere connessi in linea seriale alla centrale di comando ed agli altri componenti e per gestire e moni-torare l’intero impianto da zona presidiata.

SeleStA inGeGneriA: controllo degli Accessi

SirenA: Al servizio dellA sicurezzA totAle

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Il Sistema Gestione Hotel di Spazio Italia utilizza dispositivi che, at-traverso l’impiego di tessere Mifare, permettono il controllo degli accessi a camere e ad altri locali e servizi, quali locali tecnici, aree comuni, prepagato a scalare, parcheggi.I dispositivi possono essere utilizzati stand alone, per una gestione semplice della singola camera, oppure on line, per una gestione più centralizzata.In entrambi i casi è possibile controllare: lettore interno presenza tessera, erogazione corrente, luce di cortesia, camera libera/occu-pata, non disturbare, sensori porta/finestra aperta, tiranti bagno, termostato ambiente.Per i sistemi più evoluti, il software di gestione è stato pensato per garantire con la massima immediatezza, semplicità e rapidità di utilizzo il totale controllo dell’impianto installato in rete.

Realizzata da Telecom & Security, KBM è una nuova spina volan-te formata da un adattatore F femmina - BNC maschio e dal CaP (Connettore a Pressione), che sostituisce i tradizionali connettori F maschio a crimpare, ad avvitare o a compressione.Il nuovo sistema è caratterizzato da:- facilità d’installazione: la terminazione del cavo coassiale è sem-plice, veloce e non richiede particolari capacità tecniche;- riutilizzabilità: ogni connessione può essere facilmente riaperta quando sia necessario, ad esempio, spostare una telecamera o riordinare i cavi; la rimozione e la successiva ri-terminazione può essere effettuata più volte e in pochi secondi, evitando, quindi, spre-chi e scarti, nel rispetto dell’ambiente;- universalità: il CaP può essere utilizzato su tutti i cavi fino a un diametro di 7 mm;- codificazione a colore: il connettore è disponibile in 9 diverse co-lorazioni, utili per l’identificazione intuitiva di cavi, apparecchiature, ecc.;- qualità della connessione: la connessione con il CaP implica un solo punto di contatto tra il cavo e il connettore, al contrario degli altri connettori in cui i punti di connessione sono 3, con conseguente perdita della qualità del segnale;- contatto interno: il pin centrale è già pre-terminato nel corpo del connettore, assicurando così una perfetta connessione e riducendo i collegamenti difettosi dovuti all’assemblaggio di più componenti;- design: il corpo del BNC è stato ridisegnato per avere una reale impedenza di 75 ohm; inoltre, il corpo è stato reso compatto, per una migliore tenuta meccanica ed una più gradevole estetica della connessione.

SpAzio itAliA: Albergo sotto controllo

telecom & Security: sistemA di connessione

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Il nuovo DVR 1093/061SVN della Serie Revolution – SVN di urmet Domus è progettato per svolgere una duplice funzione: videoregi-stratore digitale professionale e Digital Video Server. Questa solu-zione garantisce prestazioni di alto livello in termini di tempo di re-gistrazione, qualità delle immagini, networking, grazie all’algoritmo di compressione H.264.Versatile ed efficace, è dotato di un’uscita VGA ad alta risoluzione, 4 ingressi video, 2 uscite video, di cui una multischermo ed una a schermo intero, 1 hard disk SATA di serie, 25 fps con risoluzione CIF per canale video in registrazione in real time.Tra le sue funzionalità spicca, infine, la possibilità di programmare la registrazione secondo fasce orarie, di accedere alle immagini da remoto, anche attraverso cellulare o palmare, e di programmare la sovrascrittura delle videoregistrazioni, come indicato dal Provvedi-mento Generale in materia di videosorveglianza dell’8 aprile 2010.

Semplice, immediato, intuitivo, il sistema domotico By-me nasce per entrare nelle case e nelle abitudini di tutti con l’obiettivo di vivere nella massima serenità e tranquillità.un sistema che, grazie alla totale integrazione di tutti i componenti dell’impianto e alla gestione centralizzata tramite centrale o touch screen, vigila silenziosamente sui beni e sull’incolumità delle per-sone, incrementando la sicurezza dell’abitazione.Quando viene riscontrata un’anomalia, i rilev0atori di perdite di gas e acqua inviano l’allarme via SMS e attivano così i vari dispositivi per mantenere sicura l’abitazione; rilevatori di presenza segnalano indebite intrusioni, lanciando un allarme acustico e via SMS; tele-camere da interno, dotate di microfono incorporato, consentono di realizzare un impianto di videocontrollo per osservare e ascoltare i movimenti all’interno delle stanze.Dal tastierino digitale o tramite una chiave a trasponder, è possibile inserire e disattivare l’intero impianto antintrusione.L’impianto è, inoltre, gestibile dal cellulare attraverso il software gratuito By-phone: un sistema di icone caratterizzate da un’estetica piacevole e di facile comprensione permette di attivare e disattivare l’antintrusione, ricevere sul cellulare segnalazioni di effrazione e allarmi tecnici di vario genere.Infine, i nuovi dispostivi in radiofrequenza By-me consentono sia di estendere l’impianto domotico preesistente, sia di creare un mini impianto autonomo solo con la funzione antintrusione.

urmet DomuS: videoregistrAtore digitAle

vimAr: sicurezzA per lA cAsA D

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Tutto sul business della distribuzione

di materiale elettrico su 3 media diversi

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COMMERCIOELETTRICO

La tremenda crisi economico/finanziaria e strutturale che ha colpito il mondo bancario e, di conseguenza, il mondo industriale a livello mondiale, ha evidenziato la fragilità sistemica delle imprese italiane

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Tecnologiaal servizio del mondoeconomico

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pria azienda e, soprattutto, essere credibili nei confronti delle banche che devono darci fiducia.È in quest’ottica che Fox&Parker Group ha lavorato intensamente nell’ultimo anno ed ha messo a punto la Piattaforma Gestionale “FOXPANEL”, la cui prima funzione è quella di classificare tutti i clienti con un rating e fido in cifre; di conseguenza, si avrà la suddivi-sione del portafoglio clienti per rating e zona geografica; poi, dal flusso dei dati importati dalla contabilità (fatture emesse e pagamenti effettuati), si avrà giorno per giorno l’importo del fido corrente.La seconda funzione riguarda tutta l’attività di monitoraggio continuo del portafoglio clienti, da fonti ufficiali e ufficiose, sia esterne, sia interne all’azienda.Tutti i monitoraggi creano degli “Alerts” all’a-rea fidi, in modo da aiutare il Credit Manager a visionare immediatamente che cosa è inter-venuto, di negativo o positivo, sul quel cliente.La terza funzione riguarda la gestione degli insoluti, del contenzioso, del recupero stra-giudiziale, del recupero crediti legale, della cessione crediti inesigibili e del recupero dell’IVA.Infine, il software genera tutte le statistiche utili a seguire la vita del cliente (rating, fidi, pagamenti, reclami, contenzioso, ecc.), oltre ad altre attività per il colpo d’occhio giornalie-ro su tutto il portafoglio.È in questo senso che la tecnologia viene in-contro all’economia: quando cioè la codifica e la lettura dei dati si trasformano in efficienza, risparmio e maggior affidabilità.

a cura di Domenico Braconegiornalista e presidente Fox&Parker Group

Mentre la grande impresa ha intuito prima la necessità di dotarsi di una struttura organiz-zativa e di un management all’altezza della competizione globale, le PMI (fatturato da 5 a 100 milioni di euro) hanno molto spesso sot-tovalutato il cambiamento in atto.Pertanto, oggi, non è più solo importante ricapitalizzare l’azienda, ma di pari passo è fondamentale possedere gli strumenti base di controllo (software e piattaforme) dell’affi-dabilità del portafoglio clienti, dei fornitori e della concorrenza.Nulla potrà più essere lasciato al caso o all’improvvisazione, in una materia così deli-cata.Inoltre, oltre al miglioramento degli aspetti gestionali interni, bisognerà preoccuparsi di coltivare il proprio “Grado di Affidabilità” o “Rating”.Anche in quest’ottica, gli strumenti e la tec-nologia, possono aiutare notevolmente a dimostrare al mondo bancario, e/o consorzi fidi, ecc., quale livello di processi e procedure sono attive in azienda, per ottenere i migliori risultati.In particolare, si può focalizzare l’attenzione su due attività: il controllo di gestione e la cor-retta gestione del credito commerciale.Il controllo di gestione, attraverso la conta-bilità analitica, il business plan, il budget di inizio anno, consente di avere il polso dell’an-damento aziendale mese per mese… (non aspettiamo di sapere come vanno le cose a fine anno, sarebbe troppo tardi).La gestione del credito commerciale è la seconda attività centrale nella gestione d’im-presa; avere il controllo del portafoglio clienti in tutte le sue fasi, prima, durante e dopo la vendita, significa garantire ossigeno alla pro-

Annunciate da Schneider Electric due importanti novità nell’ambito dell’illuminazione di emergenza e della segnalazione di sicurezza

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Un’idea brillante da installare

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«Da sempre, il marchio Schneider Electric è garanzia di sicurezza per ogni prodotto e soluzione che propone. Un valore che si unisce al know how presente a Pieve di Cento, oggi Centro di Competenza del Grup-po per l’illuminazione di emergenza, dove vengono progettati e realizzati sistemi ad alta affidabilità”, ha aggiunto Oreste Balla-rini, Responsabile Marketing Apparecchi di Emergenza.

La serie exiwayCon Exiway nasce un nuovo concetto di illuminazione di emergenza, progettata e sviluppata pensando alle esigenze degli installatori e dei progettisti. La serie offre, infatti, un’installazione semplice e rapida, un’ampia scelta di design e funzionalità, per l’inserimento in qualsiasi tipologia di edifi-cio, una maggiore affidabilità e la completa conformità alle Norme.La garanzia di sicurezza del marchio Schnei-der Electric, unita al know how di OVA, sono stati i cardini per la creazione di sei gamme di prodotti ai vertici per qualità e affidabilità, in grado di offrire una soluzione ottimale per ogni tipo di ambiente ed edificio:- Exiway One: è la scelta adatta ad ambienti di piccole dimensioni, come negozi e appar-tamenti, che richiedono prestazioni stan-dard per adeguati livelli di sicurezza;- Exiway One HF: gamma studiata per scuo-le, ospedali, centri commerciali sulla base di uno sviluppo illuminotecnico specifico, permette di distribuire perfettamente il flus-so luminoso sulle superfici, evitando ogni

Specialista globale nella gestione dell’e-nergia, Schneider Electric ha recentemente presentato due importanti novità nell’am-bito dell’illuminazione d’emergenza e della segnalazione di sicurezza: la nuova serie di prodotti Exiway e la nascita del Centro di Competenza a livello internazionale nella sede di Pieve di Cento.Si arricchisce così l’offerta del Gruppo in questo settore, frutto dell’acquisizione di OVA Bargellini, operatore storico nel setto-re dell’illuminazione di emergenza in Italia, entrata a far parte del Gruppo francese circa quattro anni fa.«Quando il sito di Pieve di Cento è entrato a far parte di Schneider Electric, abbiamo trovato competenze tecniche uniche e una grande passione. La strada da percorrere è stata subito chiara: fare leva su queste com-petenze ed investire per sfruttarle a livello mondiale», ha commentato Nando Volpi-celli, Direttore Generale Industria Sistemi di Installazione. «In questi quattro anni di cammino abbiamo lavorato per integrare le metodologie ed i processi del Gruppo con la creatività e le competenze che erano pre-senti in azienda e il risultato oggi è sotto gli occhi di tutti: uno stabilimento modello e il lancio di nuove gamme sul mercato».Nella sede di Pieve di Cento, che conta oltre 250 dipendenti, sono presenti tutte le fasi del processo industriale per gli apparecchi di illuminazione di emergenza e segnalazio-ne di sicurezza: dal marketing alla ricerca e sviluppo, dalla industrializzazione alla pro-duzione, fino al supporto tecnico centrale.

Exiway One HF,gamma studiata per scuole, ospedali, centri commerciali sulla base di uno sviluppo illuminotecnico specifico, che permette di distribuire perfettamente il flusso luminoso sulle superfici, evitando ogni dispersione

Exiway Plus LED, compromesso ideale tra innovazione tecnologica ed estetica funzionale, senza alcun rischio fotobiologico, grazie alla tecnologia LED di classe ottica certificata esente

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dispersione. Grazie all’utilizzo della lente di Fresnel, le prestazioni fotometriche diventa-no soluzioni progettuali d’alto livello;- Exiway Plus: soluzione per negozi presti-giosi e piccoli hotel. Forme classiche e cura nei dettagli, nei materiali e nelle linee, il design essenziale e le dimensioni compatte rendono questo prodotto armonizzabile con le necessità di ambienti dallo stile prestigio-so;- Exiway Plus HF: modello per centri direzio-nali, edifici storici. Le scelte estetiche unite alle alte prestazioni, coniugano le esigenze di design con elevati standard di sicurezza;- Exiway Plus LED: compromesso ideale tra innovazione tecnologica ed estetica fun-zionale, senza alcun rischio fotobiologico, grazie alla tecnologia LED di classe ottica certificata esente (CEI EN 62471);- Exiway Class: versione per musei, teatri, hotel, ville, ambienti raffinati, rappresenta una nuova idea che unisce design e tecno-logia, seguendo le evoluzioni dei prodotti dedicati all’emergenza. L’estetica, unita alla scelta dei materiali, è in grado di valorizzare i dettagli architettonici.

Le sei gamme Exiway possono essere uti-lizzate contemporaneamente all’interno di uno stesso edificio per rispondere a varie esigenze, offrendo tre diverse estetiche (tra-dizionale, design, architetturale) e versioni (Standard senza autodiagnosi, Activa con diagnosi locale, Dardo con diagnosi centra-lizzata).In particolare, le versioni con autodiagnosi si differenziano per tipologia di impianto:- Activa con diagnosi locale: per risparmia-re tempo nei controlli e garantire maggior sicurezza ed affidabilità dell’impianto. Gli apparecchi di questa serie effettuano test funzionali e di autonomia in modo auto-matico. Le eventuali anomalie della fonte luminosa o della batteria vengono segnalate tramite un LED multicolore direttamente sull’apparecchio;- Dardo con diagnosi centralizzata: il siste-ma Dardo centralizza e automatizza i con-trolli obbligatori per gli impianti di illumina-zione di sicurezza, offrendo la possibilità di un controllo automatico, centralizzato ed a distanza in tutti i luoghi. La semplificazione delle verifiche funzionali e di autonomia, ol-tre a ridurre tempi e costi di manutenzione, aumenta in modo considerevole il livello di sicurezza dell’impianto. Il sistema Dardo è versatile e si adatta a medi e grandi ambien-ti, garantendo il rispetto delle Norme UNI 11222 sulla manutenzione con minor tempo e costi.

Rispetto delle NoRme iNteRNazioNali

la serie exiway è conforme alle più esi-genti Norme europee e, in particolare, alla norma di prodotto Cei eN 60598-2-22. la prescrizione e l’installazione della serie rispettano quanto indicato nella Norma UNi eN 1838.

Exiway Class, versione per musei, teatri, hotel, ville, ambienti raffinati, unisce design e tecnologia

Exiway rappresenta un’offerta semplice, completa, affidabile, efficiente, elegante e sicura:- semplice: il montaggio è facile da realizza-re tanto quanto il cablaggio, l’installazione e la manutenzione, facilitando così il lavoro dell’installatore;- completa: sei gamme per rispondere alle diverse esigenze applicative in un sistema coerente: tutti i modelli della serie presen-tano le stesse funzionalità, lo stesso siste-ma di montaggio, gli stessi accessori;- affidabile: le caratteristiche e le prestazio-ni sono garantite nel tempo e certificate. La tecnologia dei modelli a LED permette una lunga vita dell’apparecchio;- efficiente: l’impiego della tecnologia LED garantisce un basso consumo di energia ed una maggiore efficienza rispetto al tubo fluorescente. Grazie all’approccio di eco-design, i materiali utilizzati per la fabbrica-zione e gli imballaggi della serie sono inte-ramente riciclabili, mentre il 20% delle parti in plastica è ricavato da materiale riciclato;- elegante: Exiway s’integra perfettamente in tutte le tipologie di edifici e di ambienti, sia moderni, sia classici o d’avanguardia. Un design in grado di armonizzarsi con ogni stile architettonico.- sicura: in tutte le differenti fasi di instal-lazione e per l’intero periodo di utilizzo del prodotto vengono garantiti i più elevati stan-dard di sicurezza.

luca Bernardi

Una nuova generazione di prodotti per il controllo della casa

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l’innovazionedal vetro e dalla luce

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all’area di comando circolare, ampia e fornita di tecnologia “touch”, l’interruttore regola l’intensità della luce con un sem-plice gesto del dito: basta un movimento rotatorio per regolare, ad esempio, l’illu-minazione di un ambiente o la temperatura di una casa. Inoltre, la tecnologia wireless integrata in tutti i suoi componenti consen-te all’interruttore di “dialogare” con teleco-mandi, Tablet Computer (iPad) e telefonini (iPhone).Infine, la personalizzazione: tutti gli ele-menti comprendono una parte elettronica ed una componente estetica in vetro, com-pletamente personalizzabile in fase di pro-duzione con una vasta gamma di colori mai resa disponibile prima per prodotti simili. Le personalizzazioni sono realizzabili in tempi veloci ed a costi competitivi.«Il design di Vitrum», spiega l’architetto e designer Marco Piva, «connotato da linee estremamente eleganti ed essenziali, ha un ruolo fondamentale non solo nella defi-nizione del carattere estetico del prodotto, ma anche nel rendere leggibile e facil-mente utilizzabile la tecnologia abilmente nascosta al proprio interno».

Una scelta ecosostenibileLa progettazione di Vitrum – Home Control ha posto particolare attenzione all’efficien-za energetica e all’utilizzo di un materiale totalmente riciclabile.

Vetro e Luce. Sono questi gli elementi da cui nasce Vitrum, la nuova collezione di prodotti per il controllo della casa contem-poranea, ideata da Alberto Vuan, disegnata dall’architetto Marco Piva e prodotta da Think Simple.Vitrum – Home Control rappresenta la nuova generazione d’interruttori, dove design, tecnologia, ergonomia e sostenibi-lità trovano un equilibrio prima d’ora mai raggiunto. Dall’eleganza e trasparenza del vetro, nasce un interruttore unico per la bellezza delle sue forme. E al centro di esso è scolpito un cerchio luminoso “touch screen”, che permette di regolare luci, allarmi, condizionatori, serrande e video-citofoni. Al suo interno, invece, è custodita una tecnologia wireless che rivoluziona installazione ed uso del primo interruttore wireless in vetro scolpito.«Abbiamo reso magico un gesto quotidia-no, come accendere e spegnere la luce», spiega Alberto Vuan. «Per cento anni l’in-terruttore è stato sempre lo stesso. Con Vitrum è stato completamente ripensato il modo di costruirlo, per i materiali innovativi che lo rendono un interruttore intelligente e di forte impatto estetico».

Design, tecnologia e personalizzazioneThink Simple ha voluto creare una linea di prodotti assolutamente innovativa. Grazie

Vitrum è composto da due elementi: la parte estetica in vetro e la parte interna elettronica.Il vetro viene scolpito singolarmente da un sofisticato artigiano robotizzato. La parte tecnologica si basa, invece, su un protocollo wireless immune a interferenze

Grazie all’area di comando circolare scolpita al centro del vetro e dotata di tecnologia “touch”, l’interruttore regola l’intensità della luce con un semplice gesto del dito

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l’innovazionedal vetro e dalla luce

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Frutto di una ricerca durata oltre tre anni, è infatti la sintesi della tecnologia e del design “Made in Italy” al servizio della sostenibilità ambientale. In particolare, la funzionalità EcoSwitch è la soluzione di Vitrum nata per il risparmio energetico: al primo comando di accensione, la luce viene impostata ad un’intensità del 65%, mentre con la seconda pressione si rag-giunge il 100%. Il colore verde identifica lo stato di luce accesa in modalità risparmio energetico. I componenti non richiedono impianti speciali e funzionano tramite i fili già esistenti dell’alimentazione oppure a batterie; possono essere, quindi, “sostitui-ti” agli oggetti già installati nelle case, gra-zie alla tecnologia EcoWiring, permettendo di semplificare e rendere più economici gli impianti nelle nuove costruzioni.

la genesiOgni prodotto viene scolpito singolarmente da un sofisticato artigiano robotizzato. Al tempo stesso, la colorazione avviene con tecniche serigrafiche all’avanguardia, ca-paci di garantire purezza del colore, omo-geneità e resistenza nel tempo.Nella parte interna elettronica viene cu-stodito il cuore tecnologico, che permette di trasformare un gesto antico in un’e-sperienza nuova, più attenta alle esigenze dell’utente e più responsabile verso l’am-biente, grazie al sistema di comunicazione senza fili. In particolare, la parte tecnolo-gica si compone di un protocollo wireless ZWave, che funziona su una frequenza “sub-gigahertz” immune da interferenze. Inoltre, ZWave funziona con la logica “mesh network”, garantendo quindi la riconfigu-razione dinamica e automatica della intera rete qualora si verificassero dei guasti in uno o più componenti della stessa. Infine, il sistema di montaggio a muro è semplice ed immediato. La parte elettronica si fissa in una scatola nel muro. La parte esteti-ca, in vetro, viene inserita a pressione e si adatta ad eventuali irregolarità del muro senza compromettere la funzionalità dei comandi “touch”.

la mission Di think simpleObiettivo di Think Simple, con la progetta-zione della collezione Vitrum – Home Con-trol, è trasformare i tradizionali interruttori in prodotti intelligenti, facili da utilizzare e con un design unico. Ecco, quindi, che il classico interruttore cede il passo ad un oggetto dal design d’avanguardia.

Paola Cipollini

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Alberto VuAn, fondAtore di think SimPle

mArCo PiVA, deSigner di Vitrum

Alberto Vuan, imprenditore di Pordenone, da anni alla guida della multinazionale tascabile VdA group, è l’ideatore di Vitrum e fondatore di think Simple. laureato in economia e Commercio all’università di trieste, ha sviluppato negli anni un per-corso professionale che gli ha permesso di acquisire un bagaglio di conoscenze spe-cifiche in diverse aree tra cui il disegno di architetture software avanzate. in partico-lare, ha maturato un’esperienza plurien-nale nello sviluppo di sistemi evoluti per la gestione degli edifici intelligenti integrati (camera intelligente e tV interattiva), in modo specifico nel settore degli hotel di lusso, dell’ospitalità in genere e del “resi-denziale assistito”.la sua passione per l’innovazione e la creatività lo ha avvicinato al mondo del de-sign, dell’ideazione e dello sviluppo, da cui nasce la sua ultima creatura, think Sim-ple, di cui è Presidente e Amministratore delegato.

marco Piva firma il design della collezione Vitrum. Architetto e designer, opera sia in italia, sia all’estero, ed ha maturato una va-sta esperienza progettuale che spazia dai grandi progetti architettonici per strutture residenziali e turistiche, alla progettazio-ne degli interni, sino al disegno industriale finalizzato alla produzione di oggetti e complementi di uso privato e collettivo. la ricerca continua sulle funzioni, le tecnolo-gie, le forme ed i materiali costituiscono il principale ambito della sua attività proget-tuale. i risultati scaturiti da questo conti-nuo processo d’indagine si configurano poi negli edifici, negli interni e nei prodotti, caratterizzati tutti da una forte matrice innovativa e da una cifra stilistica orientata all’essenzialità e all’eleganza formale.

Il sistema di montaggio a muro di Vitrum è semplice e immediato

Alberto Vuan,Presidente e Amministratore Delegato di Think Simple

Marco Piva,designer di Vitrum

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InsIeme per l’effIcIenza energetIca

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Due aziende diverse per settori, ma uni-te da una forte vocazione per l’efficienza energetica: questa, in sintesi, la motiva-zione che le ha guidate insieme nella re-alizzazione del nuovo polo di Engineering del Gruppo AB di Orzinuovi, realtà nella quale sono state installate le innovative lampade Philips, che puntano alla massi-ma efficienza energetica grazie alla tec-nologia LED.Fondato nel 1981 da Angelo Baronchelli, il Gruppo industriale AB opera nei settori della cogenerazione e della valorizzazione energetica delle fonti rinnovabili. È ai ver-tici in Italia nella progettazione e realiz-zazione di impianti di cogenerazione, con potenza tra i 100 ed i 10.000 kW.Negli ultimi anni, ha ampliato le proprie attività con lo sviluppo della linea BIO, studiata appositamente per la valorizza-zione energetica del biogas, opportunità che ha recentemente visto rafforzare i benefici anche a livello legislativo con una significativa politica incentivante.Il polo di Engineering accoglierà circa 100 fra ingegneri, tecnici e specialisti di set-tore e costituisce il più importante centro pensante per la cogenerazione in Europa.È stato realizzato tramite un originale pro-getto architettonico e di interior design per il rispetto delle persone e dell’ambiente, valorizzato da un’attenta scelta dei ma-teriali e delle finiture e pensato per dare il massimo della fruibilità, del comfort e dell’eleganza. L’impiantistica è tutta tecnologicamente avanzata e il riscalda-mento è ottenuto tramite l’impiego di un

impianto di biocogenerazione realizzato dalla società stessa, che già serve anche lo stabilimento di produzione.Rientra in questa meticolosa attenzio-ne per l’efficienza energetica il progetto illuminotecnico, che è stato sviluppato secondo concetti di sostenibilità e innova-zione, adottando la nuova tecnologia LED, che prende forma in soluzioni innovative e dal design accattivante, oltre che ga-rantire risparmio energetico, durata dei componenti e assenza di sostanze peri-colose quali il mercurio, tradizionalmente presenti nelle lampade a scarica.Philips ha installato i suoi sistemi Dayzo-ne e Luxspace, che hanno una durata di 50.000 ore al flusso minimo del 70%, il che permette, rispetto alla tecnologia a fluorescenza (con durata intorno a 17.000÷19.000 ore), una riduzione di quasi il 70% dei costi di manutenzione. Inoltre, la durata dei prodotti, sulle ore medie di uti-lizzo di un edificio di terziario (2.400÷3.000 ore), è di oltre 15 anni.Le prestazioni ed i risparmi sono ulte-riormente aumentati grazie all’utilizzo di sistemi di controllo, che permettono una grande flessibilità di gestione, la rego-lazione in funzione delle luce naturale e della presenza di persone.

Maurizio Gambini

Lampada Luxspace

La lampada Dayzone di Philips associa ad un look molto elegante, la possibilità di regolare l’emissione di luce a zone separate

Torna a Bolzano l’atteso appuntamento di Klimahouse 2011, un concentrato di soluzioni ecosostenibili per offrire risposte efficaci e concrete ai diffusi quesiti di un pubblico sempre più ampio interessato al tema del risparmio energetico

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La cuLtura deL vivere sostenibiLe

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La buona notizia arriva dall’Agenzia euro-pea per l’Ambiente, che ha recentemente divulgato dati positivi sulle emissioni di CO2, diminuite del 17,3% rispetto al 1990 e del 6,9% in un solo anno (nel 2009 rispet-to al 2008), con dieci anni d’anticipo sulla scadenza fissata dall’Unione Europea per il raggiungimento degli obiettivi “20-20-20”.Forse anche conseguenza della recessio-ne economica che ha determinato un calo dei consumi energetici, segnala la stessa Agenzia, ma questo dato rappresenta co-munque un risultato sorprendente, che nasce da una tendenza ecosostenibile in ascesa, in particolare nel settore delle costruzioni. Gli edifici sono ritenuti re-

sponsabili del 40% del consumo globale di energia e a tutti i livelli, dalle istituzioni ai privati, si cercano risposte concrete e soluzioni tangibili per migliore le condi-zioni di salute dell’ambiente risparmiando energia.Precursore e portavoce in Italia di una cul-tura ecosostenibile in edilizia, Klimahouse è una fiera di riferimento a livello nazio-nale che, dal 27 al 30 gennaio 2011, andrà in scena a Fiera Bolzano con la sua sesta edizione.Sin dal suo primo appuntamento, nel 2005, la manifestazione ha dimostrato come in questo settore esistano molteplici alter-native tecniche ed economiche in grado di garantire un consistente risparmio ener-getico.In esposizione, infatti, le migliori soluzioni e tecnologie presenti sul mercato per una casa energeticamente efficiente, selezio-nate ad hoc da una giuria di qualità: fine-stre termoisolanti, porte e portoni, sistemi di isolamento termico, elementi per pre-fabbricati e prefabbricati, coperture, tetti, risanamento, strutture verticali e orizzon-tali, sistemi di riscaldamento, ventilazione, raffreddamento, energie rinnovabili, siste-mi di regolazione e misurazione.La manifestazione non è solo una vetrina per le aziende più impegnate sul fronte della sostenibilità ambientale, ma rap-presenta anche la piattaforma ideale per informarsi sulle normative nazionali ed europee, per aggiornarsi sull’andamento del mercato in Italia ed in Europa e, in

Klimahouse, vetrina per le aziende più impegnate sul fronte della sostenibilità ambientale (foto: Fabrizio Contino Gravantes)

“...In esposizionele migliori soluzioni e tecnologie presenti sul mercato per una casa energeticamente efficiente...”

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particolare, sull’attualissimo tema delle certificazioni energetiche.In occasione della fiera, le Associazioni di settore più autorevoli in Italia ed esperti qualificati in ricerca e progettazione offri-ranno, inoltre, tutta la propria esperienza in materia di sostenibilità in edilizia a quanti vogliano individuare le soluzioni ottimali da implementare per la propria abitazione, per la propria attività o, nel ca-so degli Enti locali, da adottare sul proprio territorio, sia per edifici nuovi, sia in caso di riqualificazione.A partire dall’Agenzia CasaClima, grazie al cui forte sostegno verrà presentato l’annuale Congresso “Costruire il futu-ro”, cui parteciperanno autorevoli relatori di fama internazionale, per seguire con ANIT (Associazione Nazionale per l’Isola-mento termico e Acustico), che proporrà un convegno sulle tematiche di sua spe-cifica competenza, ANAB (Associazione Nazionale Architettura Bioecologica), AS-SOVETRO (Associazione Nazionale degli Industriali del Vetro), EURAC (European

Academy Bolzano), TIS Innovation Park (Centro promotore per l’innovazione, la co-operazione e il trasferimento di tecnologie per tutti gli attori del sistema altoatesino, APA (Associazione Provinciale dell’Alto Adige) e la Provincia Autonoma di Bolzano, Agenzia provinciale per l’ambiente.

Puntare alla qualità dei contenutiIl successo di “Klimahouse” è segnato, a partire dalla sua prima edizione, da rapi-di ritmi di crescita, sia per visitatori (dai 23.931 del 2006 ai 38.000 del 2010) sia per espositori (252 nel 2006, 391 nel 2010). Anche la superficie dedicata alla manife-stazione è stata ampliata, passando dai circa 7.000 m2 del 2006 ai quasi 13.000 m2

del 2010.Oltre al ricco programma collaterale di eventi mirati alla divulgazione e sensibiliz-zazione sul tema della sostenibilità in edi-lizia, Fiera Bolzano, grazie all’aiuto di co-mitati tecnici formati da autorevoli esperti, seleziona e premia i propri espositori per il loro impegno nella tutela ambientale, per gli standard di risparmio energetico rag-giunti dai propri prodotti e per la capacità di soddisfare, durante la manifestazione, la sete d’informazione degli operatori del settore, dei responsabili dell’Amministra-zione Pubblica e del pubblico presente.

Premio Per le migliori strategie di comunicazione e di marketingNel 2011 alla sua seconda edizione, il “Kli-mahouse Marketing Award”, organizzato in collaborazione con l’Agenzia CasaCli-ma di Bolzano, mira a premiare i migliori progetti esposti in fiera secondo i criteri di comunicazione del progetto; una giuria di esperti valuta quale tra questi è oggetto della campagna di comunicazione più ef-ficace.

L’impianto fotovoltaico installato a Fiera Bolzano

Il ricco programma di convegni rappresenta la piattaforma ideale per informarsi sulle normativee aggiornarsi sulle tendenzedel mercato(foto: Studio Yes)

Il premio è suddiviso in due categorie (area espositiva fino a 40 m2 e oltre 41 m2).

Premio Per i Prodotti Più innovativi ed efficientiAlla sua seconda edizione anche il “Klima-houseTrend”, iniziativa promossa da Fiera Bolzano, in collaborazione con la rivista specializzata Frames, del Gruppo 24 Ore.Si tratta di un osservatorio che segnala, attraverso l’analisi di un comitato scientifi-co, le proposte più innovative, più efficienti e capaci di coniugare in una sintesi olistica tra tecnologia e soluzione formale (ove ne-cessaria), i materiali o i sistemi costruttivi occorrenti per realizzare una costruzione ecosostenibile.La graduatoria, a pari merito, di sei segna-lazioni per sei categorie di sistemi o pro-dotti, viene stilata a fronte della raccolta delle autocandidature inviate dagli stessi espositori e della valutazione delle stesse da parte di un comitato scientifico diretta-mente in Fiera.

fiera Bolzano: Polo italiano della sosteniBilitàL’attenzione internazionale rivolta ai temi energetici è da molti anni un argomento di grande interesse: i costi sempre più elevati della principale fonte di energia, il petrolio, e gli appelli per una maggiore tutela am-bientale hanno spinto numerose aziende e privati cittadini ad investire nella “green economy” ed a prendere provvedimenti per far fronte alle necessità future.Precursore in Italia di questa tendenza, Fiera Bolzano ha dato voce in modo con-creto alle richieste sempre più rilevanti di un vasto numero di attori del sistema economico italiano.Risale al 2005 la prima edizione di “Klima-house”, nata come salone all’interno della fiera già in calendario “Bauschau”. Dal 2006 si è sviluppata in maniera autonoma come fiera internazionale specializzata per l’efficienza energetica e la sostenibili-tà in edilizia e Fiera Bolzano ha intrapreso un percorso divulgativo improntato su una nuova cultura verde.Il forte impegno nella costruzione di una cultura energetica alternativa a quella del petrolio e il grande successo riscontra-to da “Klimahouse”, hanno spinto Fiera Bolzano ad “esportare” questa formula vincente nel centro Italia, con un’edizio-ne itinerante, che nel 2010 si è svolta in Umbria, una regione culturalmente “sen-sibile” e ricettiva al concetto del “costruire ecologico”.Un altro importante progetto intrapreso

da Fiera Bolzano è “Klimaenergy”, fiera internazionale delle energie rinnovabili per usi commerciali e pubblici, giunta quest’anno alla sua terza edizione e orien-tata esclusivamente all’ampio ventaglio di opportunità energetiche alternative: sola-re termico, fotovoltaico, biomassa, biogas, biocarburanti, idroelettrico, geotermia, cogenerazione, idrogeno, celle a combu-stibili, recupero calore ed eolico.

una regione sensiBilealle tematiche ecologicheIl territorio e il contesto regionale in cui nasce Fiera Bolzano gioca un ruolo fonda-mentale per la crescita e il successo delle manifestazioni. L’Alto Adige rappresenta,

Il successo della manifestazione è segnato, a partire dalla sua prima edizione, da rapidi ritmi di crescita, sia per visitatori, sia per espositori (foto: Fabrizio Contino Gravantes)

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L’area di cinque ettari sulla quale si estende il nuovo quartiere fieristico è situata nella zona commerciale di Bolzano sud. L’intero complesso misura 25.000 m2 di superficie espositiva coperta e 15.000 m2 di aree scoperte, cui si aggiunge il centro congressi Four Point by Sheraton/Fiera Bolzano.A dimostrazione dell’acceso interesse per uno sviluppo sostenibile, dall’agosto 2007 sono entrati in funzione 1.800 moduli fotovoltaici, per un totale di 300 kW installati sul tetto della Fiera, su una superficie di 2.400 m2. In un anno sono stati prodotti 400.000 kWh di energia, che corrispondono al fabbisogno annuale di circa 150 famiglie.Nel dicembre 2009, la superficie produttiva è stata raddoppiata, raggiungendo complessivamente i 4.800 m2, ed entro l’anno sarà costruito un terzo impianto fotovoltaico.

Il quartIere fIerIstIco

infatti, la regione italiana più all’avanguar-dia in tema di ecologia ed è da numerosi anni impegnata in prima linea sul fronte della tutela ambientale. La collaborazione con le principali istituzioni locali e gli Enti accomunati a Fiera Bolzano dalla stessa “mission” ne ha reso ancora più autorevole il ruolo.

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Nasce l’evento per chi vive nel presente ma pensa al futuro.

E.TECH Experience è la mostra della filiera energetica al passocoi tempi, fatta di prodotti, ma soprattutto di soluzioni e idee.Suddivisa in tre aree, ma unica nella visione d’insieme.Specializzata, ma attenta all’integrazione dei diversi settori.Fatta su misura per chi espone e capace di soddisfare le esigenze di ogni professionista. Un’occasione imperdibile dibusiness, di aggiornamento e di informazione.

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Produttore ai vertici dell’industria mondiale dei cavi, Nexans presenta la sua nuova gamma completa di cavi, soluzioni e servizi per le installazioni fotovoltaiche.La gamma Keylios comprende tutti i tipi di cavi necessari alle installazioni solari fotovoltaiche residenziali o industriali, ma anche un certo numero di servizi essenziali per gli sviluppatori ed i gestori di questi progetti, dalla sorveglianza ed il controllo fino alla valutazione ed alla simulazione del ciclo di vita, pas-sando per le interfacce Internet intelligenti.Elementi chiave della gamma , i cavi Energyflex (da 0,6 a 1 kV, isolati con poliolefina reticolata) sono stati progettati per col-legare i pannelli fotovoltaici tra loro, sui tetti o nelle centrali solari, ma anche ai quadri di stringa o all’inverter. Resistenti alle temperature estreme (da -40 °C a +120 °C), all’ozono ed ai raggi UV, questi cavi senza alogeni sono a ridotto rilascio di fumi e ritardanti alla fiamma, per garantire una sicurezza migliorata in caso di incendio. Omologati UL e TÜV, sono adatti ai principali tipi di connettori e dotati di bande colorate che fa-cilitano la loro installazione, oltre a permettere l’identificazio-ne delle fasi. Sono conformi alla Direttiva RoHS e interamente riciclabili. I cavi sono anche disponibili in versione E-beam reticolata (omologata TÜV), per rispondere a tutte le esigenze della clientela.La gamma comprende, inoltre, cavi bassa tensione in rame o in alluminio, che garantiscono collegamenti affidabili e duraturi tra i quadri di stringa e gli inverter, oltre a cavi flessibili in sili-cone, capaci di arrivare fino a 15 kV in condizioni difficili come quelle degli ambienti desertici o artici, o ancora cavi di messa a terra per la protezione contro i cortocircuiti e gli incendi.L’offerta include anche differenti soluzioni (compresi accesso-ri) per connessioni affidabili inverter/trasformatore/interrutto-re automatico, oltre ad armadi speciali per il collegamento alla rete.Per garantire la trasmissione sicura dei dati ad alta velocità su collegamenti a lunga distanza tra i campi solari ed i centri di controllo, o sulle reti locali di sorveglianza e di controllo, la gamma propone soluzioni in rame e fibra ottica, in particolare cavi per sensori e Bus.

Società del gruppo Carraro, Elettronica Santerno presenta le nuove soluzioni re-sidenziali Sunway M XS e M Plus, che co-niugano efficienza energetica e un design elegante e ricercato. Leggero per l’assenza del trasformatore e di semplice installazione, Sunway M XS è la soluzione ottimale per impianti da 2 a 9 kWp. Disponibile in quattro gradazioni cromatiche (bianco, rosso, nero e blu) e in sei diverse taglie, l’inverter è dotato di touch screen a colori con funzionalità di wake up notturno per accesso ai dati di produzione, datalogger integrato e connettività wireless, che permette di comunicare attraverso smart phone e computer. I bassi consumi (conformi ai requisiti UE di consumo in stand by) e la funzione Power Equalization su CAN bus per connessione

multi inverter, fanno di questo inverter una delle soluzioni più tecnologicamente avan-zate per massimizzare il rendimento ener-getico delle unità abitative.Nel caso in cui vi siano specifiche esigen-ze – di modulo, di impianto o di rete pub-blica – che richiedano, invece, la presenza di un trasformatore integrato, la risposta è l’inverter monofase Sunway M PLUS, ido-neo all’utilizzo in rete in versione grid con-nected, per potenze da 1 a 7 kWp del campo fotovoltaico.Compatta e particolarmente affidabile nel garantire la massima resa e il perfetto fun-zionamento dell’impianto di destinazione, la gamma presenta caratteristiche di estrema robustezza e solidità grazie all’utilizzo di materiali in acciaio inox di alta qualità.

NexaNs: cablaggio delle installazioni fotovoltaiche

elettroNica saNterNo: inverter per uso domestico

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Uno sguardo all’innovazione e uno all’immagine per Task, la linea di Siggi Group per i lavoratori dell’artigianato edile, in particolare per gli installatori elettrici.Il marchio di abbigliamento professionale “Siggi - Veste la voglia di fare” punta anche per Task su funzionalità, comfort e resistenza. Tutte qualità che conoscono una dimensione più tecnologica e innovativa grazie al nuovissimo tessuto in fibra elastica proposto per i capi della linea, certificati in prima ca-tegoria DPI.La parola d’ordine è, infatti, Lastol, la fibra estensibile a base di olefine, che, pur mantenendo il comfort di una fibra naturale, è resistente ai trattamenti chimici aggressivi e a temperature fino ai 220 °C, normalmente utilizzati nelle lavanderie indu-striali, nei processi di tintura e nei lavaggi a secco.Il nuovo tessuto, composto da cotone 97% e olefine 3%, rende quindi il capo particolarmente resistente e in grado di durare più a lungo, caratteristiche apprezzate nei settori ad alto valore aggiunto.L’utilizzo di questo nuovo materiale elasticizzato ha consentito, inoltre, di studiare capi dalla foggia asciutta, conferendo alla nuova linea un’immagine minimalista e particolarmente accat-tivante, oltre che estremamente confortevole e pratica.Ma il tessuto non è l’unica marcia in più dei capi Task. A distin-guerli, anche l’attenzione allo stile e la cura dei particolari con cui l’azienda intende interpretare le esigenze di una clientela che alla resistenza e alla funzionalità del vestiario professiona-le vuole abbinare un look grintoso e di sicuro impatto.Il giubbino Task è dotato di una costina estensibile a scompar-sa, posizionata a livello delle scapole, per favorire l’estensione dei movimenti, mentre le pence ergonomiche a livello del go-mito agevolano il movimento del braccio. Salvareni sul fondo, taschino interno, tasche laterali invisibili e capienti tasconi applicati sul davanti con porta penna completano il giubbino.I capi sono disponibili nelle varianti colore bluette, grigio, mar-rone e verde e nelle taglie dalla S alla XXXL.

siggi: innovazione degli abiti da lavoro

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La società Terasaki presenta gli interrut-tori TemBreak2 che possono integrare al proprio interno un modulo differenziale, in contrasto con le soluzioni attualmente in vigore che prevedono relè e toroidi esterni oppure blocchi differenziali aggiuntivi che sono costosi, occupano spazio sul quadro ed obbligano spesso a declassare gli appa-recchi.Il differenziale integrato è di classe A e ri-spetta le seguenti Norme: EN/IEC 60947-1, EN/IEC 60947-2 Annex B, EN/IEC 60755. L’unità di sgancio è integrata nel lato destro dell’interruttore, mentre nel lato sinistro possono essere utilizzati i normali contatti ausiliari o di allarme.Il nuovo interruttore differenziale può esse-re regolato in termini di sensibilità e tempo d’intervento e si presta a personalizzazioni quali segnalazione di guasto, sgancio re-moto, esclusione dell’intervento differen-ziale, ecc.

terasaki: protezione integrata

Presentata da Stelvio Kontek la nuova famiglia MRT30 di con-nettori femmina a molla tipo “cage clamp” con e senza flange di fissaggio a vite, che prevede l’inserzione orizzontale all’asse del conduttore.Questa gamma di prodotti s’innesta sui corrispondenti connet-tori maschio tipo CPM, forniti ad inserzione sia verticale (CPM), sia orizzontale (CPM...SQ).Disponibili inizialmente nel passo 5,08 mm e 10,16 mm e rela-tive configurazioni speciali a richiesta, i connettori maschio e femmina di questa serie si adattano a diversi tipi di applicazioni tra le quali: sistemi di controllo, sistemi di automazione indu-striale e di processo, HVAC, apparecchiature medicali, sistemi di sicurezza, sistemi di dati e sistemi audio/video professionali, con particolare enfasi su applicazioni con presenza di vibrazio-ni grazie alla presenza della molla e delle flange di fissaggio.I valori nominali di tensione e corrente sono 320 V e 18 A, con sezione cavi allacciabili fino a 2,5 mm2 ed un numero di poli da 2 a 24, nella versione senza flange, e da 2 a 20, nella versione con flange di fissaggio.Tutti i connettori della nuova famiglia sono disponibili anche nella versione GWT, adatta per tutte quelle applicazioni che devono supportare e garantire il Glow Wire Test (EN 60335-1). Inoltre, possono essere siglati su specifica del cliente median-te impressione d’inchiostro a caldo.Tutti i connettori sia maschio che femmina di questa nuova gamma sono compatibili RoHS e REACH, così come tutta la gamma prodotti Stelvio.

stelvio koNtek: connettoria molla

Il regolatore per pannelli solari termici di Seitron Elios MINI si rinnova ed è ora alimentato in corrente continua.Si tratta di un regolatore differenziale elettronico applicato a pannelli solari, la cui funzione primaria è quella di gestire il differenziale di temperatura tra il collettore dei pannelli e l’accumulo: lo strumento, infatti, confronta le temperature dei fluidi nel collettore e nel serbatoio di accumulo e, se differi-scono più del valore stabilito, genera l’impulso per l’attivazio-ne dello scambio di calore tramite la pompa.Il regolatore, inoltre, permette di far intervenire una sorgen-te integrativa di calore qualora la temperatura dell’accumulo fosse inferiore alla temperatura d’integrazione impostata. Questo nuovo modello è alimentato a 12 V in corrente conti-nua e permette così di collegare il regolatore direttamente ad un pannello fotovoltaico. Tutto l’impianto solare potrebbe così rendersi indipendente dalla rete elettrica se anche il circola-tore fosse alimentato a 12 V c.c.Il prodotto fa parte di una gamma completa di regolatori solari Elios: 9 modelli che coprono una vasta parte delle applicazioni esistenti nel mercato, sviluppatesi anche grazie al particolare interesse dell’azienda nei confronti del settore solare termico e verso le fonti rinnovabili.

seitroN: regolatore solare

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3Mwww.3mlettrici.itII copertina

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Brother Italia SpAwww.brother.itpagina 5

BTPwww.btp.itIV copertina

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Siemenswww.siemens.compagina 8

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Solaris S.r.l.www.solaris-italia.compagina 25

Urmet www.urmetdomus .comI copertina

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