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Comunic azione scientifica - Dipartimento di...

Date post: 17-Feb-2019
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1 Comunicazione scientifica INTRODUZIONE ELEMENTI BASE DI COMUNICAZIONE COMUNICARE LA SCIENZA Perché? Per chi? Dove/quando? Chi lo deve fare? Come? Conferenza pubblica Comunicati stampa Intervento alla radio CONCLUSIONI Anna Maria Fioretti – CNR - IGG
Transcript

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Comunicazione scientifica

INTRODUZIONE

ELEMENTI BASE DI COMUNICAZIONE

COMUNICARE LA SCIENZAPerché? Per chi? Dove/quando?Chi lo deve fare? Come?

Conferenza pubblica Comunicati stampaIntervento alla radio

CONCLUSIONI

Anna Maria Fioretti – CNR - IGG

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Comunicazione scientifica

INTRODUZIONE

Perché questo “corso”Obiettivi minimi

Elementi base di comunicazione Riflessione su relazioni scienza-società-finanziamenti e ruolo degli “scienziati”Rapporti con il pubblico e con i “media” (giornali, radio..)

Anna Maria Fioretti – CNR - IGG

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ELEMENTI BASE DELLA COMUNICAZIONE

Comunicazione

Mette in codice e invia il messaggio

Decodificaricezione e comprensione del messaggio – feed back

“medium”Trasporta il messaggio voce, scritto, immagine

EMITTENTE MESSAGGIO RICEVENTEdestinatario

codice codice

contesto

canale

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Un emittente che, dopo essersi messo in contatto con un destinatario con un codice comune gli invia un messaggio che si inserisce all’interno di un contesto.

(Shannon & Weaver, 1949)

Nessuno di questi elementi è “neutro” o indipendente dagli altri.

Comunicazione

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Un emittente che, dopo essersi messo in contatto con un destinatariocon un codice comune gli invia un messaggio che si inserisce all’interno di un contesto

capacità di esprimere la propria identità nel messaggiodoti empatiche, abilità di suscitare emozioniautorevolezza, capacità di argomentareUso “TESTIMONIAL”

Comunicazione

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Un emittente che, dopo essersi messo in contatto con un destinatariocon un codice comune gli invia un messaggio che si inserisce all’interno di un contesto

Mi ascolti? ASCOLTAMI!La tua attenzione e’ rivolta a me?

Necessità di mantenere il contatto

Comunicazione

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Un emittente che, dopo essersi messo in contatto con un destinatariocon un codice comune gli invia un messaggio che si inserisce all’interno di un contesto

A chi mi rivolgo? Cosa conosce di quel che gli sto per dire?Che opinioni ha a riguardo?Cosa gli interessa? Come voglio che il mio messaggio agisca su di lui?

Comunicazione

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We occasionally had Eskimo visitors - generally male…Hospitality consisted of shakinghands, providing cups of tea with pilot biscuits, or supplying the 'makings' for a cigarette. Conversation was limited, due to their lack of English. Women visitors wererare and then always in pairs. Invariably they had something to trade, a pair of cariboumitts, some moccasins, or articles made from walrus ivory or bone."

- Balfour Currie -

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Un emittente che, dopo essersi messo in contatto con un destinatario con un codice comune gli invia un messaggio che si inserisce all’interno di un contesto

……….non (solo) codici graficiCodice verbale

Traslare i contenuti Egli ruppe il bicchiereIl bicchiere fu rottoIl bicchiere andò rottoIl bicchiere si ruppeIl bicchiere era rotto

Codice non verbalevocale: tono, intonazione, intercalarecinesico: linguaggio del corpo

Capacità di traduzione dei “codici”Condivisione sistemi di riferimento linguisticiCondivisione sistemi di Conoscenze “enciclopediche”> è la distanza tra le conoscenze dei comunicanti > rischio incomprensioni

Comunicazione

?? OBARA OLRAP

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Un emittente che, dopo essersi messo in contatto con un destinatariocon un codice comune gli invia un messaggio che si inserisce all’interno di un contesto

Cosa voglio far sapere? Cosa voglio far fare? il mio tono di voce, il mio linguaggio del corpo sono coerenti con il messaggio?

Le mie parole sono chiare e inequivocabili?

Comunicazione

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Un emittente che, dopo essersi messo in contatto con un destinatariocon un codice comune gli invia un messaggio che si inserisce all’interno di un contesto

Importanza dell’ambiente sociale, culturale, spaziale e temporale entro il quale avviene la comunicazione.

Comunicazione

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Comunicazione

"Comunicazione è un atto pragmatico. E’ tutto ciò che, esplicitamente o implicitamente, incide sugli atteggiamenti e sui comportamenti delle persone".

InsegnareConvincereFar fareEmozionare

Differenza tra informazione e comunicazione: la comunicazioneimplica "l'ascolto" delle reazioni del ricevente per creare la "relazione“; l'informazione trasmette un messaggio, senza occuparsi delle reazioni di chi lo riceve.

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Comunicare la ScienzaPerché? Per chi?Chi lo deve fare? Come?

Comunicazione scientifica

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“As people gain more knowledge about science, they start thinking more critically. The more knowledgeable they are about science, the more polarized their attitudes become. Thus telling people more about [whatever] is as likely toproduce protest as support.”

Comunicazione scientifica

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La conoscenza scientifica è alla base dello sviluppo economico e del benessere dei cittadini (dall’età della pietra, del bronzo del ferro le scoperte scientifiche sono state stimolate e hanno promosso il benessere dell’Uomo). La “scienza” è anche un modo di ragionare.

Scienziato deve rispondere del suo operato alla società (che finanzia le sue ricerche). Conoscenza è alla base del rapporto di fiduciascienziato-cittadino….

Maggiore conoscenza, maggiore fiducia, maggiori finanziamenti?? (e.g. NASA, Marte, Asteroidi.. IPY)

Perché comunicare la scienza?

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In democrazia è bene (? -parliamone!) che i cittadini siano informati perché “conoscere” e’indispensabile per poter “scegliere”cfr vaccini, inquinamento elettromagnetico, mucca pazza, OGM, Energia Nucleare, Termovalorizzatori, Amianto, paura delle cose “nuove”

Perché comunicare la scienza?.1

Diapositiva 16

.1 superamento paura del "nuovo" , instaurarsi rapporto di fiducia con gli scienziati, che non devono apparire di parte. Far capire che nella scienza non ci sono risposte definitive, ma .; 18/09/2008

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Perché piace!Perchè è un’pportunità di lavoro!

Perché comunicare la scienza?

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A chi il compito di comunicare la scienza? Pro e Contro

Giornalisti? (Media)Sanno cosa vuole il pubblicoInteressati a “vendere” notizie; i media sono IMPRESE a scopo di lucro! La scienza non fa audience (salvo catastrofi, salute..) Formazione umanistica, carenti basi “scientifiche” tendono ad “evitare” di parlare di cose di cui hanno scarsa conoscenza. (Necessità di fare ricerche, approfondimenti, verifiche..)Si aspettano dalla scienza risposte certe, risultati assoluti, sono poco inclini ai dettagli e distinguo, amano controversie e sensazionalismo.Hanno deadlines strettissime, limiti di spazio e tempo

Scienziati?Hanno conoscenza scientificaVedono comunicazione e rapporto con la stampa come “perdita di tempo”, sono poco inclini a “volgarizzare” e semplificare le proprie ricerche, temono la banalizzazione, sono “lenti”.Perdita stima dei “peers”, attività“frivola”Volgiono il controllo della notiziaNon sanno rinunciare ai “dettagli” per paura di perdere in “rigore”Non hanno idea di cosa interessi al pubblico, …e talora se ne fanno un vanto…

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Chi comunica la scienza in Europa?

* 73% non ha alcun training. Vedi Editoriale “Scienze” 12 Jan, 2007 “Outreach training Needed”

*

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Congressi (orale, poster)Stesura Tesi e lavori scientificiColloqui di lavoroRapporti con istituzioni locali, Industria, gruppi di interesse (lobbies)Seminari pubblici

ScuoleCittadinanza

Interviste, articoli, comunicati stampaMedia (giornali, radio, televisione)

Esposizioni Museali, Festival della Scienza, Caffe’ scientifici Education & Outreach (cfr. progetti ESF, Nasa, IPY)

Occasioni di comunicare la scienzala scienza

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La Conferenza... un vestito su misura

www.CartoonStock.com.

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Analisi del “pubblico”Non esiste un “pubblico” unico a cui rivolgersi. Conoscerel’interlocutore, il destinatario, e’ il primo passo per costruire un intervento “tagliato su misura”.

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Analisi del pubblico

1 - Raccogliere informazioni su età, livello conoscenze, orientamento del pubblico. Specie nel caso di conferenza sutemi “sensibili”, locali (radon, amianto, radioattività, frane, cave, previsione terremoti, eruzioni vulcaniche).

2 – Prefigurarsi aspettative (perchè chiamano voi?) e pre-conoscenze (o pregiudizi) sull’argomento.

3 – Pre-figurarsi domande e prepararsi materiale aggiuntivoper rispondere.

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Perché faccio qs conferenza?Sintonizzare obiettivi e aspettative

Aspettative

Capire un problema?Sentire soluzioni?Allargare proprie conoscenza“Intrattenimento”

Obiettivi

Illustrare mio lavoro?Insegnare?Mettere in luce le mie capacità?Far fare qualcosa?

Convergenza obiettivi/aspettative

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Strutturare la conferenza

1 – INTRODUZIONE2 – “CORPO”3 – CONCLUSIONI

Filo conduttore, collegamenti tra le parti.

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Strutturare la conferenza

1 – INTRODUZIONE: momento delicato in cui ci si “gioca”l’interesse e l’attenzione del pubblico.

Raccoglie l’attenzione del pubblico

Vi permette di “presentarvi”.

Crea una base di partenza comune fornendo il contesto e “sintonizzando” l’uditorio. Fornisce la “chiave di lettura” ditutto il discorso, deve dare gli strumenti per “decodificazione”messaggio.

Crea aspettativa e anticipa conclusioni (vi parlerò di…. vi mostrerò che…)

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Strutturare la conferenza

2 – CORPO: contiene il messaggio principale.

Va strutturato per punti e, nella presentazione, ogni cambio diargomento va sottolineato. Attenzione al filo conduttore. Deveessere logico e va richiamato più volte.

Il messaggio va reso vivo con esempi, analogie, confronti, metafore il più vicino possibili all’esperienza di chi ascolta.

Non voler dire tutto. Imparare a isolare l’essenziale daidettagli. Concentrarsi sullo scopo della conferenza.

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… attenzione…..

Il messaggio principale e i contenuti scientifici.

“Misunderstanding”e.g. “inversione” dei poli magnetici”

I minerali “crescono”

“Misconceptions”e.g. alternanza stagioni dovuta a distanza Terra dal Sole (distante in inverno; vicina in estate)Una volta il mare arrivava fino a Cortina…Quando fa tanto caldo sono più probabili i terremotiContinenti sono fermi! (Deriva dei continenti? Mai saputo!)

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Strutturare la conferenza

3 – CONCLUSIONI: sono indispensabili, riassumono ildiscorso e rinforzano il messaggio.

Ripetizione sintetica di quanto esposto (abbiamo visto che…)

Se avete perso l’attenzione del vostro pubblico, con le conclusioni avete un’ultima occasione per ribadire il vostromessaggio.

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Materiale di supportoVerificare che materiale sia leggibile a tutti (dimensioni e colore font, colore sfondo).

Le immagini rinforzano il messaggio, non sono abbellimenti estetici, che distraggono. Evitare affollamento e moderare le “animazioni”.

Testo e immagini devono essere di buona qualità, altrimenti dannoidea di “trascuratezza”.

Spiegare sempre in dettaglio il significato di immagini (e.g. sezionesottile), unità di misura (micron), strumenti (spettrometro di massa), e prevedere tutto il tempo per farlo.

Evitare Tabelle, Poche Formule, meglio Grafici (ma che sianosemplicissimi).

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Rapporto con il “pubblico”

- Il primo impatto - Modalità di presentazione


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