I controlli automatici – IIa parte 1
I controlli automatici – IIa
parte 1 – Definizione del modello matematico
Cerchiamo adesso di applicare quanto detto sui sistemi di controllo ad un caso pratico di processo (elementare): lo svuotamento ed il riempimento di un serbatoio quale, ad esempio, lo sciacquone del bagno di casa. L’operazione può essere descritta attraverso 3 variabili:
▫ volume V di liquido contenuto nel serbatoio; ▫ portata di liquido in ingresso Qin; ▫ portata di liquido in uscita Qout;
La variabile controllata è rappresentata dal volume V (noi vogliamo che lo sciacquone sia sempre pieno!), il disturbo è dato dalla portata in uscita Qout che improvvisamente può passare dal valore zero ad un massimo che determina lo svuotamento del serbatoio. La variabile manipolata è quindi la portata in ingresso Qin che permette di riempire nuovamente il serbatoio riportando il volume al valore originario V0 (set-point) che esso aveva prima del disturbo. In assenza di un adatto sistema di controllo il riempimento del serbatoio deve essere fatto manualmente aprendo la valvola posta sulla tubazione di ingresso e chiudendola poi quando il volume di liquido abbia raggiunto il valore desiderato. Le tre variabili su indicate sono legate tra loro da una relazione matematica che esprime il bilancio di materia sul serbatoio:
t
VVQQ
inizialefinale
outin
−
=−
Dove coi simboli Q si sono indicate le portate volumetriche medie nel tempo t. Eseguendo il bilancio relativo ad un intervallo di tempo infinitesimo dt ed indicando col simbolo Q le portate istantanee:
dt
dVQQ
outin=− (1)
In condizioni normali di funzionamento le portate Qin e Qout sono entrambe nulle ed il volume di liquido nel serbatoio è costante e pari a V0. L’intervento della variabile di disturbo Qout, che assume un valore diverso da zero, determina improvvisamente lo svuotamento del serbatoio all’istante t = 0. L’utilizzo della equazione (1), a partire da questo momento, ci consente di studiare il comportamento del sistema, ossia come il volume V di liquido contenuto nello sciacquone si modifichi nel tempo. Naturalmente tale comportamento dipenderà dal valore fatto assumere alla variabile Qin dal sistema di controllo adoperato. Una volta che lo scarico è avvenuto (e non ci sono perdite) Qout = 0 per cui l’equazione di bilancio si semplifica in:
I controlli automatici – IIa parte 2
dt
dVQ
in=
ossia, esprimendo il volume V di liquido come prodotto tra l’area A della sezione dello sciacquone e il livello h:
dt
dhAQ
in⋅= (2)
Nel caso in cui, invece, la portata in uscita non sia nulla per la presenza di una perdita avremo: avQ
outout⋅=
In cui vout è la velocità e a l’area della sezione di uscita del liquido. Velocità di flusso e livello h sono legati tra loro dall’equazione di Bernoulli1:
hgkvout
⋅⋅⋅= 2
In cui k è un coefficiente che dipende dalla geometria del sistema, dalle caratteristiche fisiche del liquido nonché, entro certi limiti, dalla stessa velocità di flusso vout. Supponendo che quest’ultima dipendenza sia poco significativa (ipotesi di moto turbolento pienamente sviluppato) e che quindi k sia costante nel tempo, potremo scrivere:
( )dt
dhAahgkQ
in⋅=⋅⋅⋅⋅− 2
dt
dhAhKQ
in⋅=⋅− (3)
La (2) o la (3) permettono una volta integrate, noto il valore della portata Qin, di ricavare l’andamento nel tempo del livello h. Saranno quindi possibili diversi casi, riportati nel seguito, a seconda del tipo di controllo impiegato. Prima di effettuare l’integrazione delle suddette equazioni, però, vale la pena di soffermarsi su alcune ipotesi semplificative che è opportuno fare per facilitare l’analisi matematica del problema:
1. Qualunque sia la legge secondo la quale il controllore interviene per regolare la portata di ingresso Qin (proporzionale P, proporzionale-derivativa PD, proporzionale-integrale PI, proporzionale-integrale-derivativa PID), si suppone che tale portata abbia sempre un valore inferiore a quello della portata massima che può alimentare lo sciacquone. Tale portata massima Qin,max è funzione del diametro del tubo di alimentazione, della pressione esistente nella rete idrica a monte della valvola di regolazione e della perdita di carico che si viene a determinare nella valvola quando questa è completamente aperta. Se tale ipotesi non fosse soddisfatta dovremmo infatti scrivere:
( )
==⇒<
=⇒≥
εfQQQQ se
QQQQ se
econtrollorininmaxin,econtrollorin
maxininmaxinecontrollorin
,,
,,,
Dove col simbolo ( )εf si è indicata la legge generica con la quale il controllore agisce sulla valvola di regolazione. Ad esempio, nel caso di controllore ad azione proporzionale, ( ) εε ⋅=
cKf e l’equazione di bilancio di materia, opportunamente integrata come vedremo,
porta ad ottenere per il livello h dell’acqua in funzione del tempo t l’espressione:
−⋅=
⋅− tA
Kc
ehh 10
Mentre se la portata di ingresso fosse costante e pari a quella massima ammissibile Qin,max il livello varierebbe linearmente nel tempo secondo la legge:
tA
Qh maxin, ⋅=
1 Supponendo che la perdita sia alla base del serbatoio, ovvero in corrispondenza della valvola di scarico dell’acqua e
dovuta ad un difetto di chiusura di questa.
I controlli automatici – IIa parte 3
Fig. 1 - Risposta del sistema per Qin,controllore ≥ Qin,max
0
10
20
30
40
50
60
70
80
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
tempo t
live
llo
h Qin = Qin,max
Qin = Kc·ε
Qin = min(Qin,max , Kc·ε)
Avremo pertanto che, in base al valore fissato per la costante Kc del controllore e di quello assunto dall’errore ε:
−⋅=⇒
I controlli automatici – IIa parte 4
Fig. 2 - Effetto dell'azione di un controllo integrale
0
10
20
30
40
50
60
70
80
0 5 10 15 20 25 30 35
tempo t
liv
ello
h
3. Nel caso in cui si consideri una portata uscente Qout > 0, ovvero si voglia integrare
l’equazione (3) per ottenere la funzione h(t), è evidente che la soluzione della suddetta
equazione diviene complicata per la presenza del termine non lineare h . In tal caso una semplificazione può consistere nell’utilizzare, nel bilancio differenziale, al posto della
portata istantanea Qout, la portata media outQ (assunta costante) valutabile come:
0
0
3
0003
2
2
3
11
0
0
hKh
Kh
hKh
Q
h
h
out⋅⋅=⋅⋅=⋅⋅= ∫
In tutti i calcoli per i diversi tipi di controllori (tranne che per quello On-Off dove l’integrazione è stata eseguita in modo esatto) si è adottata questa ipotesi semplificativa.
2 – Controllore On-Off
In questo schema il controllore agisce mantenendo costante la portata di ingresso (valvola completamente aperta) fino al momento in cui il livello h raggiunge il valore fissato di set-point h0. Dall’equazione di bilancio (2) separando le variabili ed integrando:
∫∫ ⋅=t
in
h
dtA
Qdh
00
tA
Qh in ⋅= (4)
Il livello dell’acqua quindi aumenterà in misura lineare col tempo, tanto più rapidamente quanto maggiore è la portata Qin. Ponendo, nella relazione su scritta, come valore per h quello h0 del livello finale, è possibile ricavare il tempo necessario affinché il serbatoio si riempia:
in
oriempimentQ
Aht
⋅
=0
I controlli automatici – IIa parte 5
Se la portata in uscita Qout non è nulla (ma comunque inferiore a quella in ingresso), l’integrazione della (3) fornisce2:
inininQA
Kt
Q
hK
Q
hK
⋅⋅⋅−=
⋅+
⋅−
21ln
2
(5)
Il tempo di riempimento del serbatoio si ottiene ponendo nella (5) 0hh =
+
⋅−⋅⋅
⋅−=
0
01ln
2h
Q
hK
K
Q
K
At
in
in
oriempiment
La (3) è una equazione differenziale non lineare e, come già detto, per semplificarne la soluzione si può considerare costante la portata uscente Qout ponendo il suo valore uguale alla portata media:
0
3
2hKQhKQ
outout⋅⋅=≅⋅=
ottenendo così, come risultato finale dell’integrazione:
A
QQth outin
−
⋅≅ (6)
Diagrammando le (4), (5) e (6) otteniamo le figure 3 e 4. Dai due grafici si deduce che, come è logico, nel caso di portata uscente non nulla il tempo di riempimento del serbatoio si allunga e che, sempre nel caso in cui Qout sia diverso da zero, la linearizzazione della funzione h(t) (equazione (6)) comporta un errore trascurabile, rispetto alla soluzione esatta data dalla (5), solo per bassi valori del rapporto Qout / Qin.
Fig. 3 - Controllore On-Off Qout/Qin = 0.70
0
10
20
30
40
50
60
0 10 20 30 40 50 60
tempo t
livello
h
Eq. (4)
Eq. (5)
Eq. (6)
Set-Point
Le figure 3 e 4 tuttavia non sono rappresentative di ciò che effettivamente succede sotto l’azione di un controllore di questo tipo in presenza di una portata uscente Qout ≠ 0. Infatti, una volta che il livello dell’acqua abbia raggiunto il valore di set-point, il controllore chiude la valvola di alimentazione. In presenza di una predita il serbatoio inizierà a svuotarsi con una velocità deducibile dall’equazione di bilancio fornita da: 2 Si veda a tale proposito la dimostrazione nell’Appendice n° 1.
I controlli automatici – IIa parte 6
h
dhdt
A
K
dt
dhAhK
dt
dhAQ
out=⋅−⇒⋅=⋅−⇒⋅=−
Relazione che, inegrata tra l’istante t1 e l’istante t, fornisce:
( )2
11
211
−⋅
⋅−=⇒=⋅− ∫∫ tt
A
Khh
h
dhdt
A
Kh
h
t
t
(7)
Quando il livello sarà sceso al di sotto del punto di intervento, il controllore riapre la valvola di alimentazione ed il livello risale nuovamente con una legge data dall’eq. (5b) dell’Appendice 1. L’intera sequenza di svuotamenti/riempimenti è raffigurata nella fig. 5
Fig. 4 - Controllore On-Off Qout/Qin = 0.30
0
10
20
30
40
50
60
0 10 20 30 40 50 60
tempo t
livello
h
Eq. (4)
Eq. (5)
Eq. (6)
Set-Point
Fig. 5 - Effetto dell'azione di un controllore On-Off per Qout ≠ 0
0
10
20
30
40
50
60
0 20 40 60 80 100 120
tempo t
liv
ello
h Serie1
Set Point
Punto Intervento
I controlli automatici – IIa parte 7
3 - Controllore proporzionale P
Se la portata in ingresso è proporzionale all’errore ε: ( )hhKKQ
ccin−⋅=⋅=
0ε
Definito come la differenza tra il livello h0 dell’acqua all’inizio (prima del disturbo) e quello h all’istante t, l’equazione (2) diventa:
( )( )dt
hhdA
dt
dhAhhK
c
−
⋅−=⋅=−⋅0
0
Separando le variabili ed integrando tra il tempo 0 e l’istante t:
( )( )
( )
( )
0
0
0
0
00
0
lnln0
0
0
0
h
hhe
h
hhxt
A
K
x
dxdt
A
K
hh
hhddt
A
K
tA
K
hh
h
c
hh
h
t
cc
c −=
−==⋅−
=⋅−⇒−
−=⋅−
⋅−
−
−
∫∫
−⋅=
⋅− tA
Kc
ehh 10
(8)
Se la portata in uscita non fosse nulla (lo sciacquone ha un difetto di chiusura) avremmo invece:
( )dt
dhAQhhK
outc⋅=−−⋅
0
Ovvero:
( )( )[ ]
dt
QhhKd
K
AQhhK outc
c
outc
−−⋅
⋅−=−−⋅0
0
Separando le variabili ed integrando: ( )[ ]( )
( ) ( )
( )
outc
outct
A
K
outc
outcQhhK
QhK
c
outc
outcc
QhK
QhhKe
QhK
QhhKxt
A
K
QhhK
QhhKddt
A
K
c
outc
outc
−⋅
−−⋅=
−⋅
−−⋅==⋅−
−−⋅
−−⋅=⋅−
⋅−
−−⋅
−⋅
0
0
0
0
0
0
lnln0
0
−⋅
−=
⋅− tA
K
c
out
c
eK
Qhh 10
(9)
Le seguenti figure 6, 7 e 8 rappresentano il diagramma delle eq. (8) e (9) su scritte per diversi valori della costante Kc (guadagno o sensibilità) del controllore. Il calcolo porta a concludere che, in presenza di un disturbo permanente, il controllo proporzionale non consente al livello h di tornare al valore di set-point h0. Il livello tenderà ad un nuovo valore di regime che sarà tanto più vicino ad h0 quanto più elevato sarà il valore di Kc. I grafici permettono anche di notare come, all’aumentare del guadagno, l’azione del controllore proporzionale sia sempre più rapida e più simile a quella di un controllore On-Off.
I controlli automatici – IIa parte 8
Fig. 6 - Controllore Proporzionale P
0
10
20
30
40
50
60
0 10 20 30 40 50 60
tempo t
liv
ello
h
Kc = 0,1
Kc = 0,2
Kc = 1
Set Point
Fig. 7 - Controllore Proporzionale P
0
10
20
30
40
50
60
0 10 20 30 40 50 60
tempo t
liv
ello
h Qout = 0 ; Kc = 0.1
Qout > 0 ; Kc = 0.1
Set Point
I controlli automatici – IIa parte 9
Fig. 8 - Controllore Proporzionale P
0
10
20
30
40
50
60
0 10 20 30 40 50 60
tempo t
live
llo
h
Qout > 0 ; Kc = 0.1
Qout > 0 ; Kc = 0.2
Qout > 0 ; Kc = 1
Set Point
4 - Controllore proporzionale-derivativo PD
In presenza di un controllo PD proporzionale derivativo, l’equazione di bilancio (relativa a una portata uscente Qout diversa da zero e costante) diventa:
( )( )
dt
dhAQ
dt
hhdKhhK
outDcc⋅=−
−⋅⋅+−⋅
0
0τ
Ossia:
( )( ) ( )
( ) ( )( )
( )( ) ( )[ ]
dt
QhhKd
K
AKQhhK
dt
hhdAKQhhK
dt
hhdAQ
dt
hhdKhhK
outc
c
Dc
outc
Dcoutc
outDcc
−−⋅⋅
+⋅−=−−⋅
−⋅+⋅−=−−⋅
−⋅−=−
−⋅⋅+−⋅
0
0
0
0
00
0
τ
τ
τ
Separando le variabili ed integrando:
( )( )[ ]( )
( )( ) ( )
( ) ( )
outc
outct
AK
K
outc
outcQhhK
QhKDc
c
outc
outc
Dc
c
QhK
QhhKe
QhK
QhhKxt
AK
K
QhhK
QhhKddt
AK
K
Dc
c
outc
outc
−⋅
−−⋅
=
−⋅
−−⋅==⋅
+⋅
−
−−⋅
−−⋅
=⋅
+⋅
−
⋅
+⋅
−
−−⋅
−⋅
0
0
0
0
0
0
lnln0
0
τ
τ
τ
( )
−⋅
−=
⋅
+⋅
− tAK
K
c
out Dc
c
eK
Qhh
τ
10
(10)
È evidente che, ponendo nella (10) Qout = 0, si ottiene la risposta del sistema all’azione del controllo PD per una portata uscente nulla.
I controlli automatici – IIa parte 10
Le figure 9, 10 ed 11 rappresentano il grafico della eq. (10) per diversi valori delle costanti Kc e τD. Come si può notare, la presenza dell’azione derivativa peggiora la risposta (h tenderà più lentamente verso il valore di regime) e non serve ad eliminare l’offset. Il vantaggio dell’impiego di questo tipo di controllo sta però nel fatto che è possibile utilizzare valori elevati di Kc (riducendo l’offset a regime) senza per questo avere risposte troppo brusche (vedi fig. 11).
Fig. 9 - Controllore PD
0
10
20
30
40
50
60
0 10 20 30 40 50 60
tempo t
liv
ello
h
τD = 0
τD = 5
τD = 10
Set Point
Fig. 10 - Controllore PD
0
10
20
30
40
50
60
0 10 20 30 40 50 60
tempo t
liv
ello
h Qout > 0 ; τD = 0
Qout > 0 ; τD = 10
Set Point
I controlli automatici – IIa parte 11
Fig. 11 - Controllore PD
0
10
20
30
40
50
60
0 10 20 30 40 50 60
tempo t
liv
ello
h
Qout > 0 ; Kc = 0.1 ; τD = 10
Qout > 0 ; Kc = 0.2 ; τD = 10
Qout > 0 ; Kc = 1 ; τD = 10
Set Point
5 - Controllore proporzionale-integrale PI
Nel caso di controllore PI proporzionale integrale, il bilancio di materia diventa:
( ) ( )( )dt
hhdAQdthh
KhhK
out
t
I
c
c
−
⋅−=−⋅−⋅+−⋅ ∫ 00
00
τ
Nell’espressione su scritta, ponendo:
( ) ( )∫ ⋅−=t
dthhty0
0
Avremo:
2
2
dt
ydAQy
K
dt
dyK
out
I
c
c⋅−=−⋅+⋅
τ
Ovvero:
A
Qy
A
K
dt
dy
A
K
dt
ydout
I
cc=⋅
⋅
+⋅+
τ2
2
(11)
Che è un’equazione differenziale lineare del secondo ordine (non omogenea) a coefficienti costanti. L’equazione caratteristica della omogenea associata alla suddetta equazione è:
02
=
⋅
+⋅+
I
cc
A
Kz
A
Kz
τ
Chiamando z1 e z2 le radici di tale equazione caratteristica, la soluzione3 della (11) sarà:
I° caso: ⇒>⋅
⋅−
=∆ 04
2
I
cc
A
K
A
K
τc
I
K
A⋅> 4τ
tztz ezcezchh ⋅⋅ ⋅⋅−⋅⋅−= 2122110
(12)
Dove:
3 Vedasi a tale proposito l’Appendice n° 2
I controlli automatici – IIa parte 12
2
4
2
2,1
I
ccc
A
K
A
K
A
K
zτ⋅
⋅−
±−
=
zz
h
zz
z
K
Qc ;
zz
h
zz
z
K
Qc
c
Iout
c
Iout
12
0
12
1
2
12
0
12
1
11
−+
−⋅
⋅=
−+
+
−⋅
⋅−=
ττ
II° caso: ⇒=⋅
⋅−
=∆ 04
2
I
cc
A
K
A
K
τc
I
K
A⋅= 4τ
( )22110
11 cetccezhhtztz
⋅−⋅+⋅⋅⋅−=⋅⋅ (13)
Dove:
A
Kzz
c
⋅
−==
221
c
Iout
c
Iout
K
Qzhc ;
K
Qc
ττ ⋅⋅+=
⋅−=
1021
III° caso: ⇒<⋅
⋅−
=∆ 04
2
I
cc
A
K
A
K
τc
I
K
A⋅< 4τ
( ) ( )[ ] ( ) ( )[ ]tctcetctcehh tt ⋅⋅+⋅⋅−⋅⋅−⋅⋅+⋅⋅⋅⋅−= ⋅⋅ βββββα αα cossinsincos21210
(14)
Dove :
⋅⋅−
−⋅=
⋅−=⋅±=
I
ccc
A
K
A
K
A
K iz
τβαβα 4
2
1
2
2
2,1
β
τα
τc
Iout
c
IoutK
Qh
c ; K
Qc
⋅⋅+
=⋅
−=
0
21
Dal grafico della risposta di un controllore di questo tipo si deduce che: 1. l’azione integrale elimina l’offset; in altri termini, pur in presenza di un disturbo
permanente, il livello ritorna sempre al valore di set-point; 2. la risposta del sistema tende però a diventare di tipo oscillatorio, anche se tale tendenza è
meno pronunciata quando Qout ≠ 0, con un pendolarismo strettamente legato al valore delle costanti Kc e τI. In ogni caso, al diminuire dell’ampiezza dell’oscillazione, aumenta il tempo affinché la variabile controllata si stabilizzi sul valore di regime;
3. in questo tipo di controllo esiste un problema di scelta del valore ottimale da assegnare alle costanti suddette per rendere la risposta del sistema la migliore possibile.
I controlli automatici – IIa parte 13
Fig. 12 - Controllore PI
0
10
20
30
40
50
60
70
0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20
tempo t
liv
ello
h
Qout = 0 ; Kc·τI/A > 4
Qout = 0 ; Kc·τI/A = 4
Qout = 0 ; Kc·τI/A < 4
Set Point
Fig. 13 - Controllore PI
0
10
20
30
40
50
60
70
0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20
tempo t
liv
ello
h
Qout > 0 ; Kc·τI/A > 4
Qout > 0 ; Kc·τI/A = 4
Qout > 0 ; Kc·τI/A < 4
Set Point
6 - Controllore proporzionale-integrale-derivativo PID
Per un controllore proporzionale integrale derivativo PID, il bilancio sul serbatoio si scrive:
( ) ( )( ) ( )
dt
hhdAQ
dt
hhdKdthh
KhhK
outDc
t
I
c
c
−
⋅−=−
−
⋅⋅+⋅−⋅+−⋅ ∫ 000
00τ
τ
E, con la solita posizione:
I controlli automatici – IIa parte 14
( ) ( )∫ ⋅−=t
dthhty0
0
Avremo:
2
2
2
2
dt
ydAQ
dt
ydKy
K
dt
dyK
outDc
I
c
c⋅−=−⋅⋅+⋅+⋅ τ
τ
Ovvero:
( ) AKQ
yAK
K
dt
dy
AK
K
dt
yd
Dc
out
DcI
c
Dc
c
+⋅
=⋅
+⋅⋅
+⋅
+⋅
+
ττττ2
2
(15)
Sono possibili tre casi (la dimostrazione viene tralasciata perché del tutto identica al caso del controllore PI con le uniche differenze legate alle espressioni del discriminante della equazione caratteristica e del termine noto dell’equazione completa) :
I° caso: ( )
⇒>+⋅⋅
⋅−
+⋅=∆ 04
2
AK
K
AK
K
DcI
c
Dc
c
τττ
+⋅>
c
DI
K
Aττ 4
tztz ezcezchh ⋅⋅ ⋅⋅−⋅⋅−= 2122110
(12)
Dove:
( )
2
4
2
2,1
AK
K
AK
K
AK
K
zDcI
c
Dc
c
Dc
c
+⋅⋅⋅−
+⋅±
+⋅−
=ττττ
−+
−⋅
⋅=
−+
+
−⋅
⋅−=
12
0
12
1
2
12
0
12
1
11
zz
h
zz
z
K
Qc
zz
h
zz
z
K
Qc
c
Iout
c
Iout
τ
τ
II° caso: ( )
⇒=+⋅⋅
⋅−
+⋅=∆ 04
2
AK
K
AK
K
DcI
c
Dc
c
τττ
+⋅=
c
DI
K
Aττ 4
( )22110
11 cetccezhhtztz
⋅−⋅+⋅⋅⋅−=⋅⋅ (13)
Dove:
( )AK
Kzz
Dc
c
+⋅⋅
−==
τ221
⋅⋅+=
⋅−=
c
Iout
c
Iout
K
Qzhc
K
Qc
τ
τ
102
1
III° caso: ( )
⇒<+⋅⋅
⋅−
+⋅=∆ 04
2
AK
K
AK
K
DcI
c
Dc
c
τττ
+⋅<
c
DI
K
Aττ 4
( ) ( )[ ] ( ) ( )[ ]tctcetctcehh tt ⋅⋅+⋅⋅−⋅⋅−⋅⋅+⋅⋅⋅⋅−= ⋅⋅ βββββα αα cossinsincos21210
(14)
Dove:
( ) ( )
+⋅⋅⋅−
+⋅−⋅=
+⋅⋅−=
⋅±=
AK
K
AK
K
AK
K
iz
DcI
c
Dc
c
Dc
c
τττβ
τα
βα
42
1
2
2
2,1
I controlli automatici – IIa parte 15
⋅⋅+
=
⋅−=
β
τα
τ
c
Iout
c
Iout
K
Qh
c
K
Qc
0
2
1
La risposta del sistema sottoposto ad un’azione di controllo di questo tipo è diagrammata in fig. 14 per Qout = 0.
Fig. 14 - Controllore PID
0
10
20
30
40
50
60
70
80
0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20
tempo t
liv
ello
h
Qout = 0 ; Kc·τI/(Kc·τD+A) > 4
Qout = 0 ; Kc·τI/(Kc·τD+A) = 4
Qout = 0 ; Kc·τI/(Kc·τD+A) < 4
Set Point
Se ora disegniamo la risposta del controllore PID e la confrontiamo con quella di un controllore PI per un disturbo permanente otterremo un grafico del tipo illustrato nella fig. 15.
Fig. 15 - Controllore PID vs PI
0
10
20
30
40
50
60
70
80
0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20
tempo t
liv
ello
h PID - Kc·τI/(Kc·τD+A) < 4
PI - Kc·τI/A < 4
Set Point
I controlli automatici – IIa parte 16
Come si può notare, la presenza dell’azione derivativa comporta un peggioramento della risposta del sistema che diventa più oscillatoria, ossia con periodo e ampiezza dell’oscillazione maggiori. Anche in questo caso inoltre, come in quello già discusso del controllore PI, esiste un problema legato alla scelta ottimale dei valori dei parametri Kc, τI e τD. 7 – Conclusioni
Riassumendo, dall’analisi delle risposte fornite dal sistema sotto l’azione dei diversi controllori è possibile trarre le seguenti considerazioni:
1. il controllore On-Off sarebbe in teoria il migliore tipo di controllo del nostro sciacquone per il suo basso costo e la sua maggiore efficienza in termini di tempo di riempimento. Il suo limite principale è legato al fatto che la risposta al disturbo può essere molto brusca (a meno di non prendere opportune precauzioni) poiché la valvola di alimentazione si apre subito al massimo e rimane in questo stato fino al cessare dell’azione del controllore. Inoltre, nel caso di perdite dovute a una non perfetta chiusura della valvola di scarico, il livello dell’acqua nel serbatoio oscillerà continuamente tra il valore impostato di set-point e il valore minimo al di sotto del quale il controllore si attiva;
2. il controllore proporzionale (P) può essere reso simile al controllore On-Off aumentando il valore del guadagno Kc ma è anche possibile, modulando opportunamente il valore di questa grandezza, rendere più “dolce” la risposta del sistema ossia meno intensa la portata di adduzione dell’acqua. Tale portata andrà comunque decrescendo nel tempo allungando i tempi di risposta rispetto al caso del sistema On-Off. In effetti il controllore proporzionale è quello universalmente più adoperato per questo tipo di processo anche se il suo limite principale risiede nell’impossibilità di riportare il livello sul valore di set-point nel caso di disturbi protratti nel tempo (presenza di offset);
3. l’aggiunta dell’azione derivativa a quella proporzionale (PD) è inutile o addirittura dannosa in un processo discontinuo quale è il riempimento del nostro sciacquone. In questo processo, infatti, il disturbo o ha una durata molto limitata (periodo nel quale il sistema di controllo in ogni caso non può agire date le caratteristiche costruttive dello sciacquone) o è costante nel tempo per cui l’errore ε è, comunque, una funzione monotona decrescente nel tempo. Per tale motivo l’aggiunta di questo tipo di controllo si traduce in un rallentamento della velocità di riempimento e si può giustificare soltanto se, contestualmente, si incrementa il valore del guadagno proporzionale Kc in modo da avere una risposta rapida, ma non troppo brusca, e con basso offset;
4. l’azione integrale, unita a quella proporzionale (PI), ha il grande vantaggio di eliminare l’offset in presenza di disturbi costanti, a spese però del comportamento oscillatorio assunto dal sistema. L’opportuno settaggio dei parametri di controllo (Kc e τI) può comunque consentire di ottenere una risposta adeguata alle necessità;
5. non esiste alcun motivo realmente valido per utilizzare un controllo di tipo PID per il processo discontinuo in questione. Oltre al maggior costo di questo tipo di apparecchiatura c’è da dire che l’azione derivativa, unita a quella integrale, peggiora in modo molto marcato la risposta del sistema, rallentandola e facendo aumentare l’overshoot (mentre in un sistema continuo si otterrebbe l’effetto esattamente opposto). L’unico vantaggio dell’utilizzo contemporaneo dei tre meccanismi di controllo (proporzionale, integrale e derivativo) si ha nella possibilità di regolare tre parametri (Kc , τI , τD) al posto di uno solo (Kc) o due (Kc e τI oppure Kc e τD) per ottimizzare la risposta. In effetti, incrementando la costante Kc insieme al tempo derivativo τD è possibile rendere la risposta del sistema veloce (ma non troppo rapida come si avrebbe in un controllo di tipo puramente PI) e nello stesso tempo ridurne considerevolmente il comportamento oscillatorio (vedi fig. 16 seguente).
I controlli automatici – IIa parte 17
Fig. 16 - PI vs PID (Kc,PID/Kc,PI = 10)
0
10
20
30
40
50
60
70
0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20
tempo t
liv
ello
h PI
PID
Set Point
I controlli automatici – IIa parte 18
Appendice 1: Integrazione dell’equazione di bilancio per un controllore On – Off
Data l’equazione:
dt
dhAhKQ
in⋅=⋅− (3)
Eseguendo la sostituzione:
dhdyyhyhy =⋅⋅⇒=⇒= 22 avremo
A
K
yA
Q
dt
dy
dt
dyyAyKQ
in
in
⋅
−
⋅⋅
=
⋅⋅⋅=⋅−
22
2
Ovvero ponendo:
A
K
A
Qin
⋅
=
⋅
=
22βα
βα−=
ydt
dy
E, introducendo la nuova variabile:
zdt
dz
z
dt
dz
zdt
dzy
dt
dy
dt
dy
ydt
dz
zy
yz
=⋅
+⋅−
⋅
+⋅−=⋅−=⇒⋅−=
+=⇒−=
2
22
2
1
1
β
α
α
β
α
αα
α
β
αβ
α
Abbiamo trasformato l’equazione originaria in una a variabili separabili:
( ) αβdt
dzzz
−=⋅
+⋅2
1
La frazione a primo membro può essere scomposta col metodo dei coefficienti indeterminati, ottenendo:
( ) ( ) ( )( ) ( )
=
−=+⋅−
=
−=
⇒
=
⋅−⋅⋅−=
−=
⇒
=⋅
=+⋅+⋅⋅
=+
=⋅+⋅⋅+⋅+⋅+⋅⋅⋅+⋅
=⋅++⋅⋅++⋅⇒+
++
+=+⋅
2
22
2
2
2
222
2
22
1
12
1
1
2
1
02
0
12
11
β
ββ
β
β
β
β
β
ββ
β
ββ
βββ
βββββ
A
C
B
A
BAC
AB
A
CBA
BA
zCzBzBAzAzA
zCzzBzAz
C
z
B
z
A
zz
Per cui l’integrale fornisce:
( ) ( ) ( ) ∫∫ ∫ ∫∫⋅−=⋅
+
+⋅
+
+⋅=⋅
+⋅
dtdzz
Cdz
z
Bdz
z
Adz
zz αβββ
11
22
I controlli automatici – IIa parte 19
( )( )
αβαα
β
β
ααα
β
αα
αβ
α
αα
αβ
α
αββ
tyy
Cy
t
CtyCy
A
CtyC
yyA
Ct
y
C
yB
yA
Ct
z
CzBzA
−=⋅
+
⋅−⋅
=⇒
=
=
+−=⋅
−
⋅−⋅
+−=⋅
−
−
−⋅
+−=
−
⋅+
−⋅
+−=+
−+⋅+⋅
1ln1
0'0
0
'1ln
'lnln
'lnln
'lnln
2
α
β
α
β
α
β2
1ln ⋅−=⋅
+
⋅− t
yy
Ovvero:
inininQA
Kt
Q
hK
Q
hK
⋅⋅⋅−=
⋅+
⋅−
21ln
2
(5)
Mentre, se le condizioni iniziali fossero diverse, avremmo:
αβαα
β
β
111
2
1
11ln
1'
tyyC
yy
tt+
⋅+
⋅−⋅=⇒
=
=
Ossia:
+
⋅+
⋅−⋅+−=
⋅+
⋅−⋅
αβαα
β
βαβαα
β
β
111
221ln
11ln
1 tyytyy
α
β
α
β
α
β
α
β
α
β
α
β 22
1
111ln1ln ⋅−=
⋅+
⋅+
⋅−−
⋅+
⋅− tt
yyyy
ininininininQA
Kt
QA
Kt
Q
hK
Q
hK
Q
hK
Q
hK
⋅⋅⋅−=
⋅⋅⋅+
⋅+
⋅−−
⋅+
⋅−
221ln1ln
22
1
11 (5b)
Poiché la (5) non fornisce esplicitamente l’altezza h in funzione del tempo t, è possibile approssimare il logaritmo del primo membro mediante espansione in serie. Avremo allora:
( ) ( ) ( ) ( ) ( )
( ) ( )( ) ( ) ( )
( ) ∑∞
=
−=−
+⋅
−
−−⋅
−
−⋅
−
−−=−
+⋅++⋅+⋅+=
1
2
2
2
1ln
...01
1...
201
1
01
101ln1ln
...!
0...!2
0"0'0
n
n
n
n
n
n
n
xx
n
xxxx
n
xf
xfxffxf
I termini nella sommatoria sono decrescenti (si ricordi che il fattore in
Q
hKx
⋅
= è minore di 1 in
quanto rappresenta il rapporto tra la portata uscente e quella in ingresso al serbatoio). Limitando l’espansione in serie ai primi tre termini non nulli e sostituendo in (5):
I controlli automatici – IIa parte 20
ininin
ininininin
QA
Kt
Q
hhK
Q
hK
QA
Kt
Q
hK
Q
hK
Q
hK
Q
hK
⋅⋅
⋅≅
⋅
⋅⋅+
⋅
⋅
⋅⋅
⋅−≅⋅
+
⋅
⋅−
⋅
⋅−
⋅−
232
232
2
3
3
2
2
2
3
33
2
2
inininQA
Kt
Q
hK
Q
hK
⋅⋅⋅≅
⋅⋅+⋅
⋅
⋅
23
21
2
2
2
2
in
out
in
Q
QA
Qth
+
⋅⋅≅
1
1 (5c)
Dove, col simbolo outQ si è indicata la portata media uscente, ovvero:
0
3
2hKQ
out⋅⋅=
La (5c) può essere ulteriormente semplificata espandendo in serie anche il fattore
in
out
Q
Q+1
1:
( ) ( )...
01
1
01
1
01
1
1
1
1
1 232
+⋅
+
+⋅
+
−
+
=
+
=
+
xxx
Q
Q
in
out
E, trascurando i termini con esponente maggiore di 1 (in
out
Q
Q è minore di 1):
in
out
in
outQ
Q
Q
Q−≅
+
1
1
1
Per cui la (5c) diventa:
A
QQt
Q
Q
A
Qth outin
in
outin−
⋅=
−⋅⋅≅ 1 (6)
I controlli automatici – IIa parte 21
Appendice 2: Integrazione dell’equazione di bilancio per un controllore PI
Come visto, il bilancio di materia sul serbatoio, in presenza di controllo proporzionale integrale, porta a:
A
Qy
A
K
dt
dy
A
K
dt
ydout
I
cc=⋅
⋅
+⋅+
τ2
2
(11)
La soluzione generale y(t) della suddetta equazione si ottiene sommando ad una sua soluzione particolare y0(t) la soluzione generale della equazione omogenea associata:
02
2
=⋅
⋅
+⋅+ yA
K
dt
dy
A
K
dt
yd
I
cc
τ
Poiché A
Qout (il termine a secondo membro della (1)) è una costante e può essere considerato un
polinomio di grado zero rispetto alla variabile tempo t e I
c
A
K
τ⋅
(il coefficiente della funzione
incognita y) è diverso da zero, la teoria risolutiva di questo tipo di equazioni impone che anche la soluzione particolare y0(t) sia un polinomio di grado zero del tipo: y0(t) = a e che deve rispettare la condizione:
( )c
Iout
c
Ioutout
I
ccout
I
cc
K
Qty
K
Qa
A
Qa
A
K
A
K
A
Qy
A
K
dt
dy
A
K
dt
yd
τ
τ
ττ
⋅=
⋅=⇒=⋅
⋅
+⋅+⇒=⋅
⋅
+⋅+
0
0
0
2
0
2
00
L’equazione caratteristica della equazione differenziale omogenea associata alla suddetta equazione è:
02
=
⋅
+⋅+
I
cc
A
Kz
A
Kz
τ
Avremo allora, in base al segno del discriminante di tale equazione: I° caso: 0>∆
c
I
I
c
I
cc
I
cc
K
A
A
K
A
K
A
K
A
K
A
K⋅>⇒>⇒
⋅⋅>
⇒>
⋅⋅−
4
4404
22
τ
τττ
2
4
2
2,1
I
ccc
A
K
A
K
A
K
zτ⋅
⋅−
±−
=
E l’integrale generale dell’omogenea associata è: tztz ececy ⋅⋅ ⋅+⋅= 2121
II° caso: 0=∆
A
Kzz
K
A
A
K
A
K
A
K
A
K
A
K
c
c
I
I
c
I
cc
I
cc
⋅−==
⋅=⇒=⇒⋅
⋅=
⇒=
⋅⋅−
2
44
404
21
22
τ
τττ
L’integrale generale dell’omogenea associata è: ( )tccey tz ⋅+⋅⋅= ⋅21
1 III° caso: 0
I controlli automatici – IIa parte 22
⋅⋅−
−⋅=
⋅−=
I
ccc
A
K
A
K
A
K
τβα 4
2
1
2
2
L’integrale generale dell’omogenea associata diventa: ( ) ( )[ ]tctcey t ⋅⋅+⋅⋅⋅= ⋅ ββα sincos21
L’integrale generale dell’equazione completa (11) sarà allora: ▫ I° caso: ( )tyececy tztz
021
21+⋅+⋅=
⋅⋅
▫ II° caso: ( ) ( )tytccey tz021
1+⋅+⋅⋅=
⋅
▫ III° caso: ( ) ( )[ ] ( )tytctcey t021
sincos +⋅⋅+⋅⋅⋅=⋅
ββα
L’integrale particolare, ottenuto ponendo le condizioni al contorno: ( ) ( )0
0'00 hyy == sarà:
▫ I° caso:
( )
( )
=⋅+⋅
⋅−=+
⇒
=⋅⋅+⋅⋅=
=⋅
+⋅+⋅=
⋅⋅
⋅⋅
02211
21
0
0
22
0
11
0
2
0
1
21
21
0'
00
hzczc
K
Qcc
hezcezcy
K
Qececy
c
Iout
zz
c
Ioutzz ττ
−
⋅⋅
+
=
⋅−
−
⋅⋅
+
−=
⇒
=⋅+⋅
⋅+−
⋅−−=
12
10
2
12
10
1
02212
21
zz
zK
Qh
c
K
Q
zz
zK
Qh
c
hzczK
Qc
K
Qcc
c
Iout
c
Ioutc
Iout
c
Iout
c
Iout
τ
τ
τ
τ
τ
−+
−⋅
⋅=
−+
+
−⋅
⋅−=
12
0
12
1
2
12
0
12
1
11
zz
h
zz
z
K
Qc
zz
h
zz
z
K
Qc
c
Iout
c
Iout
τ
τ
Per cui: ( ) tztz ezcezchhty ⋅⋅ ⋅⋅+⋅⋅=−= 21
22110'
tztz
ezcezchh⋅⋅
⋅⋅−⋅⋅−=21
22110
▫ II° caso:
( ) ( )
( ) ( )
⋅⋅+=
⋅−=
⇒
=+⋅
⋅−=
⇒
=⋅+⋅+⋅⋅⋅=
=⋅
+⋅+⋅⋅=
⋅⋅
⋅
c
Iout
c
Iout
c
Iout
zz
c
Ioutz
K
Qzhc
K
Qc
hccz
K
Qc
hceccezy
K
Qccey
τ
τ
ττ
102
1
0211
1
02
0
21
0
1
21
0
11
1
00'
000
Per cui: ( ) ( )
22110
11' cetccezhhtytztz
⋅+⋅+⋅⋅⋅=−=⋅⋅
( )22110
11 cetccezhhtztz
⋅−⋅+⋅⋅⋅−=⋅⋅
▫ III° caso:
( ) ( ) ( )[ ]
( ) ( ) ( )[ ] ( ) ( )[ ]
=⋅⋅⋅+⋅⋅⋅−⋅+⋅⋅+⋅⋅⋅⋅=
=⋅
+⋅⋅+⋅⋅⋅=
⋅⋅
⋅
021
0
21
0
21
0
0cos0sin0sin0cos0'
00sin0cos0
hcceccey
K
Qccey
c
Iout
ββββββα
τββ
αα
α
I controlli automatici – IIa parte 23
⋅⋅+
=
⋅−=
⇒
=⋅+⋅
⋅−=
β
τα
τ
βα
τ
c
Iout
c
Iout
c
Iout
K
Qh
c
K
Qc
hcc
K
Qc
0
2
1
021
1
Per cui: ( ) ( ) ( )[ ] ( ) ( )[ ]tctcetctcehhty tt ⋅⋅⋅+⋅⋅⋅−⋅+⋅⋅+⋅⋅⋅⋅=−= ⋅⋅ ββββββα αα cossinsincos'
21210
( ) ( )[ ] ( ) ( )[ ]tctcetctcehh tt ⋅⋅+⋅⋅−⋅⋅−⋅⋅+⋅⋅⋅⋅−= ⋅⋅ βββββα αα cossinsincos21210