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©2017goWare,Firenze,primaedizione,digitaleitaliana
ISBN:978-88-6797-880-9
Immaginedicopertinaeillustrazioni:CarmencitaCatania
Redazione:ChiaraArrighiCopertina:LorenzoPulitiSviluppoePub:ElisaBaglioni
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Indice
Copertina
Colophon
Presentazione
Prefazione
IntroduzioneEsesmettessimodifarcidelmale?Primo:nonnuocere
Capitolo1–IlterrenoètuttoLacacciaallestreghe
...earriviamoall’800
Lascienzataciuta
Capitolo2–Dicosastiamoparlando?Alcunidatiperentrarenelmerito
Tornandoanoi
Capitolo3–IdratazioneLememoriedell’acqua
Noiel’acqua
Capitolo4–Temperatura
Capitolo5–PerditadicontattoIlcorpovuolevivereestarebene
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Capitolo6–AlleatidisestessiLaconnessionetraalimentazioneesalute
L’organizzazionedellaNatura
Sceglierediallearsiconilpropriosé
Capitolo7–StilealcalinoCominciamoconl’acqua
Procediamoconl’alimentazione
Daldirealfare
Qualefiducia?
Accorgimenti
Aggiungereperpotertogliere
Capitolo8–Clorofilla,vitaminaDevitaminaB12Clorofilla
VitaminaD
VitaminaB12
Capitolo9–IncucinaLascopertadell’usodelfuoco
Cucinaalcalina
Capitolo10–AtavolaRidurre
Invertireesostituire
Uningredienteinpiù
Provarepercredere
Altaqualità
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Capitolo11–Dabereedamangiare
Capitolo12–EquindiSmaltimento
Capitolo13–InsintesiRicapitolando
Capitolo14–IlmetodoGersonEredità
Capitolo15–IlcambiamentoLasciareilvecchioperilnuovo
Ringraziamentoalmattinodellavita
Appartenenza
Qualitàenergeticadegliorganiedeicibi
Capitolo16–Nullasicrea,nullasidistrugge,tuttositrasforma
Ilcorpodiballodellacoerenza
Lavisionechediventapiùampia
Creatoridellanostrarealtà
Informazioneinmovimento
Unsistemaapertoperimparare
Liberoarbitrio
Capitolo17–IllavoroemozionaleCredenze,memorie,paure
Lacoerenzadelpiacere
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Ladisgregazionedellapaura
Illavoroemozionale
Verità
Lepiccolecose
Capitolo18–IllavoroconlavoceLavocechericorda
Corpirisonanti
Lavocecheparladinoi
L’intercapedinedelsé
IlsuggerimentodiMadreNatura
L’amoreresponsabileovverolaresponsabilitàamorevole
Unpocodipratica
Capitolo19–Vitavissuta
Capitolo20–EtuttotornaalcentroL’interconnessionegeneratricedivita
Dall’empatiaall’apatia
Capitolo21–PassioneQuelbrividochecifasentirevivi
Pathos
Ricette
BibliografiaAcqua
Alimentazione
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Alcalinità
Generale
Voceesuono
Fisicaquantistica
Figure,illustrazionietabelleFigura1–AcquadistillatadalChiaifiori,cristallizzataconmetodospagirico
Tabella1–Effettidell’acidosiealcalosilievedellamatriceextracellulare
Tabella2–Sintomipercepitidell’acidosiedell’alcalosilieve
Tabella3–Datidianatomiaefisiologiacomparata
Tabella4–Datidianatomiaefisiologiacomparata
Tabella5–Composizionedellattematernoaconfrontoconillattevaccino(ingsu100gdilatte)
Tabella6–Valorisultotaleproteico(espressiin%)
Figura2–Evoluzionedeiconsumialimentari
Tabella7–IlpHnelcibo
Figura3–Lagocciad’acquadiventataghiaccioedisegnacristalli
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Indicedellericette
Estrattomelacarotaelimone
Estrattorosso
Estrattoverde1
Estrattoverde2
Estrattod’estate
EstrattodiVanita
Estrattoalsedano
Estrattiabasedifrutta
Carpacciodiraparossa
Carpacciodizucca
Carpacciodizucca2
Carpacciodimelanzana
Insalatadigermoglimungo
Insalatadigermoglimisti
ParmigianadizucchineallaSicanta
Insalataversol’autunno
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Zuppacruda
Zuppaverdecruda
Verdefresco
Zuppadiavocado
Spaghettidizucca(ocarotaozucchina)
InsalatadizuccaallamanieradiMonica
Minestronescottato
Migliosemplice(per2persone)
Miglioconlaverza(per2persone)
Riso,lenticchieecavolonero
RisoallazuccadiCarmencita
Farroalcappuccio
Pastaasciuttad’inverno
Scarolasaracena
Fagioliall’uccellettosemplificato
Insalatadiceci
Hummus
Maionesealcalina
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Insalatarussa
Insalatadirinforzocrudista
Cavolfioreinlettodizucca
Salsaalbasilico
Sugocrudo
Involtinidimelanzana
Dessertalcavolo
Dolcedimiglio
Dolcedellafesta
Moussedicachi
Panegermogliato
Panecrudista(daNail’sraw)
Lamiacolazionepreferitad’inverno
Lamiacolazionepreferitad’estate
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Indicedelletestimonianze
LatestimonianzadiCarmencitaSicanta
L’esperienzadiMaurizioeMauraChiaraconesenzailpaneelapasta
Unavitainsilenzio
Efinalmentelavocedàsuono
Passiversolalibertà
Digerireildolore
L’allegriadopolatristezza
Ildarevoceeildareascolto
Orgoglioesoddisfazione
Allascoperta
Unadimensionenuova
Riconoscimento
Primavolta
Lucenelbuio
Segreti
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PRESENTAZIONE
Rivolgendolosguardoalpassatopercercaredicomprendereinchepuntositrovioggil’umanità,conlaconsapevolezzadelpresente,emergonotregrandimacrofasiche simescolano l’una con l’altrama che al tempo stessodelineano chiaramentel’evoluzionedelmodoconcuigliesseriumanistannoaffrontandol’esperienzasuquesto pianeta. La prima fase è quella in cui l’uomo si impegna nel progetto dicontrolloedominiodellaNatura.Lasecondafasesisviluppainveceapartiredellarivoluzione industriale in cui l’uomo si cimenta in modo più articolato nelcontrollo e nel dominio dell’uomo sull’uomo. La terza fase, quella nella quale citroviamo, è guidata invece dalla evoluzione tecnologica rapidissima che ci vededelegare alla macchina, in modo sempre più massiccio, le nostre stesse funzioniumane. La caratteristica di questa fase è fondamentalmente il tentativo delcontrolloedominiodellanaturastessadell’uomo.Dall’ascoltodelcorpocon l’alimentazione fisiologicaalcalina,allaconoscenzae ilrispettodelproprioséattraversoillavoroemozionale,passandodalleinformazioniche la fisica quantistica ci offre per una visione più profonda della nostraappartenenza. Questo libro si colloca nella direzione di riprendere lacomunicazioneinterrottaoclaudicante,conlanostranaturaumana,conlaveritàcheabitainnoistessi,recuperandolaconoscenzadileggichegovernanolanostraesistenzamaacuiingenerenonportiamoun’attenzioneconsapevole.
***MARIACRISTINAFRANZONIsidefinisceunaricercatrice.Dallalaureainarchitetturacon indirizzo urbanistico, alla certificazione professionale in IntegrazioneNeuroEmozionaleeinSoulVoice®–LaVocedell’Anima,metododicuièanchelaprimainsegnante accreditata in Italia.Sioccupadi alimentazionenaturaledapiùdi40anniehapubblicatoconTerraNuovaCucinaretofueseitan.
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Dedicoquestolavoroaimieigenitori,aRoberto,ainostrifigliValentinaeNicola,
allavitacheverrà
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Prefazione
ESSERENonpensieridapensare
nonillusionidaalimentare,nondoloridacancellare,masolol’esserepercapire
edevolversi
MARIAPATRIZIAGALANTE
C’ètuttoinquestomondo.Tuttoeilcontrarioditutto.Neltuttodimondocheconosciamoc’èilgiornoelanotte,c’èlaluceec’èilbuio,c’èilbiancoeilnero,ilfreddoeilcaldo,lamorbidezza e la durezza, l’apertura e la chiusura, il riso e ilpianto,lagioiaeildolore…C’è ogni cosa e il suo contrario in questomondo. Sta a noiscegliere ciò a cui dare energia, corpo, forza, focus, sta a noidecideredoverivolgerelosguardoperdarciladirezioneversocui andare. Cosa vogliamo nel nostro orizzonte? Su cosavogliamo scommettere, investire, mettere capitale di vita?Ognicosaesisteconilsuospazioericonoscimentocosìchesenepossafareesperienzaedègiusto,prezioso,importante,chel’essereumanoviaviaevolvendosipossascegliere,consempre
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piùconsapevolezza,dipoterdisegnare intornoa sé ilmondoche vuole per sé. Di questa immensa offerta e disponibilitàpossiamo farne il nostro gioco, lanciare il guanto di sfida almondochevorremmo.Allevolte,almattinoappenasveglia,ancheseèuntrillochemi riporta dal mondo dei sogni, in quei primi istanti cheprecedono la ripresa dell’attività quotidiana, ascolto il miocorpo disteso, rilassato, imuscoli nutriti dal riposo, il caloredentro e intorno a me delle coperte. E intanto la menterincominciacon le suedissertazioni interiori, con iproblemidaaffrontare, lepauredaguardare,gli erroridanonrifare, enelmentreriaffioranoancheitimoriperglieventualipericolichemiaspettano.A chi dare ascolto e voce? A quali delle parti di me? Esistel’unoedesistel’altro.Alle volte durante il giorno, forse sentendo il canto di unuccelloo l’ariapungentechemi rivitalizzaoperché il teporedel sole mi abbraccia o la nebbia mi fa sentire piùintensamente il sensodel raccoglimento,oppure senzachecisia una vera ragione, sento dentro di me aprirsi un sorrisocaldo, ampio, che mi illumina mentre magari rincorro lagiornata tra quelle difficoltà e i disagi che in un modo onell’altroognunodinoi conosce.A cosa apportare energia edarespaziodentrodime?
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Oppurepassandoperlestradeelepiazzedovetuttiscorriamoma nessuno vede e sente l’altro, in una solitudine ormaiscontata,queldesideriodidareunsaluto,difareunsorrisoaunapersonasconosciutaecondividerequell’istantechecivedeaccomunare lo stesso momento di vita. Ed ecco che spuntaunosguardo,unincontro“dentro”equalcosasiapre,sirendepossibileesquarcialebarriereinvisibilidellenostresolitudini.Acosadarecredito,acosadarevaloreeimportanza?Abbiamo un potere straordinario che misconosciamo: lanostracapacitàdiscelta.
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IntroduzioneEsesmettessimodifarcidel
male?
Primo:nonnuocereQuesto è il primo punto del giuramento di Ippocrate a cuidevono sottostare i medici prima di iniziare la loro carrieraprofessionale, ma io credo che questo principio sial’indispensabilepresuppostoatutteleattivitàumane.È un bel punto da cui partire: ci dà una indicazione chiaradelladirezionedaseguire.Macosasignificanonnuocere?Perchéperpoteraccedereallacomprensione di che cosa implica questo postulato, occorreaverechiarocosadanneggiaecosano,ovverocosavabeneperil nostro corpo, per lanostrapersona, individui sociali comesiamo, tuttidiversimasostanzialmenteuguali. Inrealtànellanostra cultura occidentale i limiti e i confini sono diventaticonfusieinmolticasisisonoinvertiti.Ilcontadinocoltivandolaterrachedaràifruttidicuitutticinutriamo,compresosestesso,usa,quasisempre, fertilizzanti,anticrittogamici, e un’infinità di altri prodotti chimici chedistruggono il terreno e la naturale biodiversità di questo
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habitat,rendendoinsalubreilprodottofinaleinquantoriccodiunmixdisostanzetossicheecancerogenedaunlato,econscarso apporto nutrizionale dall’altro, inquina le faldeacquifere, comporta un ulteriore aumento dei consumipetroliferi, con tutto quello che porta con sé: dalle guerreintercontinentali,chealorovoltacomportanoesodidimassadi popolazioni stremate e disperate falcidiate dalla fame, ilfreddo,lapaura,lemalattie,all’inquinamentoditerra,ariaedacqua a livelli ancora non calcolati ma sicuramente enormi,compresi gli oceani costretti a ricevere gli sversamentiquotidianidellenavidacarico:dallavaggiodellelorocisterneperpoi arrivare alleperdite giganteschedelle varie fallenellafilieradeitrasporti.Intanto,passodopopasso,simoltiplicanoicostidasostenereinagricoltura, comeper tutte le attività semprepiùcostrettealladipendenzadalpetrolio.Nonèforsefarsidelmalequesto?E quandomangiamo, cosa in realtà mangiamo condizionaticome siamo da prodotti industriali carichi di sostanze disintesi,disale,dizucchero,digrassieadditividivarianaturacheilnostrocorpononèstatocostruitoadassimilare?Nonèforsefarsitantomalequesto?Ogni giorno andiamo a lavoro, accompagniamo i figli,raggiungiamoamicieparentiinondandolestradedellenostrecittà di colonne di mezzi su gomma alimentati per la
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stragrande maggioranza da benzina o comunque da derivatidelpetrolio.Questoasuavoltaalimentailprogressivoeormaicompleto consumo delle risorse petrolifere, il forteinquinamentodell’aria equindi la scarsaqualitàdi vitadellepersone, lostressnervoso(degliautomobilisti,pedonievigiliurbani)egravimalattierespiratorieedelmetabolismo.L’Italiaè il primo paese in Europa per questo genere di danni suibambini. (Fonte: RapportoUNICEF, Aprile 2016, “Clear theAirforChildren”.)Maanchequandoaccendiamoilriscaldamentoperaveredellecase più confortevoli buttiamo nell’aria tonnellate di gastossici,polveriincombuste,nanoparticelleetantoaltro.Tuttesostanze che proprio non dovrebbero esserci nell’aria cherespiriamoechesimescolanotralorogenerandocompostideiquali addirittura ancora non abbiamo preso consapevolezzamachecomunqueagiscono,aprescindere,sullanostrasalutefino ad arrivare perfino a inficiare la nostra capacitàriproduttiva.Nonèforsequestofarsimaleeancoramale?Anchequandostiamodavveromalenelcorpoedentrodinoi(quanto siamo sconosciuti a noi stessi e a noi stesse!) ciaffidiamo a farmaci e ad altre terapie esterne a noi pergarantircilasalute,maquantisonoidannicollateralichenelfarequesto,moltospessoprovochiamoalnostroorganismoe
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all’ambientechecicirconda?La produzione stessa di questi farmaci e la quantitàesorbitante di antibiotici e di ormoni che poi immettiamonelle acque reflue con le nostre urine, vanno a condizionarel’equilibrio degli abitanti di quell’ambiente e diventano poipartedelnostro stessociboedell’acquachebeviamo.Nonèfarsigrandementedelmalecosì?IlavoratoridelleacciaieriediTarantosonocostrettiascegliereserinunciareal lavoro,chedà sopravvivenzamateriale,oallapropria salute e quella dei propri familiari, oltre cheovviamenteacontribuireall’inquinamentoglobaledell’acqua,dell’aria e della terra tutto intorno. Non è forse farsiaccanitamentedelmale?Ealloravienedachiedersiquantesianolerealtàcomequeste,delle più svariate dimensioni, che hanno caratterizzato lacrescita economica dell’Italia nel dopoguerra, rendendoci sìricchi ma anche tremendamente inquinati e di conseguenzaesponenzialmente malati. Ancora oggi non sappiamo lamodalità di recupero chepotrebbe essere applicata, né tantomeno i suoi costi. Non è forse farsi accanitamente delmalequesto?Per non parlare dei rifiuti e del loro smaltimento, con cuiincrementiamo l’inquinamento dell’ambiente; ambiente incui, in realtà, non esisterebbe nulla sotto forma di rifiuto.
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L’elencodelle attività con cui ci facciamodelmale potrebbecontinuarealungoelencandotantideinostrigestiquotidiani.Primo: non nuocere, è un assunto che dovremmo acquisirecome linea di ridimensionamento dei nostri comportamentinella quotidianità, in primis verso noi stessi così come nellapoliticaperlagestionedellacosapubblica.Per poter però comprendere cosa ci famale, occorre gettareunosguardopiùampiosullecose,chenonsilimitiauncampovisivochecomprendesolol’immediatezzadiciòcheèdavantial nostro naso. In tal modo, infatti, vediamo la trave che cicadeaddossosoloalmomentodell’impatto.Questo è un modo di vedere che è associabile a uno stadiodella vita infantile quando l’orizzonte del proprio esistereancoranoncomportaresponsabilità.Percapirecomefareanonnuocereoccorreavereunosguardod’insieme.Occorre aver fatto tesoro dell’esperienza, proiettarsi verso ilfuturo tenendo i piedi ben radicati nel presente maconsapevolidelpropriopassato.Inpocheparole:occorrediventareadulti.Esiste la convinzione, insita inmolti di noi, che le cose nonpossono che rimanere come sono, e cioè che non possiamofare niente per cambiare questa situazione, che è lamiglioredelle condizioni possibili comunque. Come se fosse sempre
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stato così e come se la sofferenza e ipegnidapagare siano ilnecessario compendio ai benefici della modernità. Unagigantesca illusione. E se questo assunto fosse totalmentesbagliato?Esepervivereinrealtànoncifossenessunprezzodapagare,senon stabilitodanoi stessi?Non siamo certo venuti a farequesta“esperienza”sullaterraperpagarepegni.Inrealtàabbiamoadisposizionetuttoquellocheciserveperviaggiare nell’universo su questa navicella spaziale, la piùperfettachepotessimoimmaginare.Dipendedanoi,certo,male condizioni per essere felici ci sarebbero tutte. Assurdopotrebbesembraretuttoquestoachivedenellavitasolostresse prezzi da pagare, dolore da zittire e potere da doverdimostrareo subire.La felicitàviene intesacomequalcosaditalmentetantofugaceeimpalpabilecheimmaginareunavitacosì sembra davvero impossibile, così lontana dal contenutodeinostrigiorni.Mapoicos’èlafelicità?Vivere su questo pianeta, soddisfacendo i propri bisogni egodendo di ciò di cui disponiamo, in realtà non sarebbedifficile.Nonc’ènecessitàdicoseetecnologiecostoseeimpegnativeosaperi complicati. Non abbiamo bisogno di superspecializzazioni e non dobbiamo pagare prezzi alti esconsideratiperunpugnodilenticchie.Viverequinonèuna
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punizione o una pena da scontare ma un’occasione di cuiapprofittare per sviluppare la perfezione che abita in ognisingola vita, cellula, atomo ed elettrone, di cui siamo fatti,rendendoiltuttopiùarmonioso.Quandomisonoresacontoche i miei capelli incominciavano a imbiancarsi, superato ilprimomomentoincuicometuttehotentatodicontinuareausarel’hennéperfarperdurareilbelcoloremoganochetantomi piaceva, ho deciso di smettere di rincorrere qualcosa chenon c’era più e che dovevo accogliere il nuovo che stavaarrivando. Le amiche e gli amici hanno opposto giudizinegativi a questo proposito, minacciando che sareisicuramenteinvecchiatadidiecianniinuncolposoloseavessilasciato i miei capelli andare verso il loro destino. Allorarisposi che ero certa che la natura non voleva farmi undispettofacendomicrescerequeiprimicapellibianchi,cheeraun processo naturale e che era peggio contrastarlo piuttostoche assecondarlo. Oggi più che mai sono certa che nostraMadre Natura non vuole mai farci dispetto, anche quandopuòfarcipaura.Amoimieicapellisaleepepeeadessosocheicapelli che si imbiancano sono un segnale della perdita dimineralicheilcorpositrovacostrettoadusarepertamponarel’aciditàinternacheaumentaconglianniechepossiamopiùomenoincrementareconl’alimentazioneelostiledivita.MadreNaturanonci fa tortimavuole solo insegnarci come
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fare, per fare bene, se lo vogliamo imparare. Il suoinsegnamento è per tutti, Madre Natura ci accoglie comesiamo,giovanievecchi,belliebrutti;ciospitasenzachiedercinulla e senza criticarci, non ci chiede di essere intelligenti oricchi,solopretenderispetto.Smettendo di metterci al centro, ma invece mettendoci inrelazione, creiamo le condizioni per poter rispettare quelleleggi dellaNatura che in primis ci permettono di rispettarenoi stessi.E in fondo,cos’è la felicità senonvivere inquestorispettoarmonioso?
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Capitolo1Ilterrenoètutto
Ilterrenoètutto
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“La spinta evoluzionistica in direzione di comunità semprepiùgrandiriflettesemplicemente l’imperativobiologicodellasopravvivenza.Piùconsapevolezzadel suoambientepossiedeunorganismo,migliorisarannolepossibilitàdisopravvivenza.Quando lecellule siaggreganoaumentanoesponenzialmentelaloroconsapevolezza.”[1]Laconsapevolezzaèunimperativobiologicochecomportacomprenderel’importanza,ilvaloreela necessità dell’interrelazione che connette le parti con iltutto,fornendoinformazioniereazioniattealmantenimentodelle condizioni ottimali per la vita stessa. Dalla cellula,all’individuo,allasocietà.Non è stato facile, e non lo è ancora, acquisire questacomprensionedirelazioneeconnessione.Nell’ambito degli argomenti che andiamo a trattare, e cheriguardano il benessere complessivo della persona,mi premequiriportarealcunipassaggiessenzialidiquestocamminochel’umanitàstafacendoperprendereconsapevolezzadisestessa,perché questo può aiutare a comprendere il punto in cui citroviamoma anche onorare lamemoria di chi primadinoi,anche a prezzo della propria vita, e di enormi sofferenze eumiliazioni, ha comunque lastricato i passi di questaevoluzionechetuttoranonèarrivataatermine.Infatti,quellocheera,edè,unprocessonaturalediacquisizioneconsapevolechenasceconglialboridellavitasullaterraè inciampatonel
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bisogno umano e autoreferente di “avere ragione” con lapretesa dell’uso del potere religioso e temporale.Andando aritroso incontriamo nell’epoca della caccia alle streghe unmomentotopicodiquestoinciampo.
LacacciaallestregheAdirelaverità,lacacciaallestregheèstatodecisamentepiùdiunmomento della nostra storia: si tratta di un periodo cheattraversa 4 secoli e che si estende in Europa partendo dallaGermania e arrivando in Inghilterra. Migliaia e migliaia ledonneuccise,perlopiùalrogo,dopoesserestatetorturate.Eppure, le donne sono state i primi medici della storiaoccidentale. Sapevano procurare gli aborti, fungere dainfermiere e consigliere. Le donne sono state le primefarmacistechecoltivavanoleerbemedicinaliesiscambiavanoi segreti del lorouso.Erano esse le levatrici che andavanodicasa incasa,divillaggio invillaggio.Persecoli ledonnesonostate medici senza laurea, escluse dai libri e dalla scienzaufficiale: apprendevano le loro conoscenze reciprocamente,trasmettendosileloroesperienzedavicinaavicina,damadreafiglia.[2]
L’unicafiguracheemergedaquestocontestodifferenziandosièSantaIldegardadiBingencheraccolsetuttoilsaperemedicoe botanico del suo tempo in due trattati enciclopedici che
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vannosotto il titolodiPhysica (StorianaturaleoLibrodellemedicine semplici) eCausae et curae (Librodelle cause edeirimedi o Libro delle medicine composte). È stato solo unmillennio dopo, circa nel 2012, chePapaBenedettoXVI l’hadichiarata dottore della Chiesa. Ma già allora, nel primomillennio, la gente del popolo riconosceva nelle donne“streghe”“lesaggie”.Alloraperò, imetodidellestregheguaritricirappresentavanouna minaccia (per la chiesa cattolica se non per quellaprotestante)grandequantoirisultaticheottenevano,perchéla strega era un’empirista. Si basava sui suoi sensi più checredere in una fede o in una dottrina, credeva nel successoraggiuntopertentativi,nelrapportotracausaedeffetto.Ilsuoatteggiamento non era quello passivo della religione, maquello attivo della ricerca. La chiesa, al contrario, eraprofondamente anti-empirica, riteneva privo di valore ilmondomaterialeediffidavadeisensi.[3]Ladomenicadopolamessa,gliammalatiaffluivanoafrotte invocandosoccorso.Etuttoquellocheottenevanoeranoparole:haipeccatoeDiotipunisce. Ringrazialo, perché soffrirai di meno nell’altra vita.Sopporta, soffri, muori. Forse che la chiesa non ha orazioniper idefunti?[4]È importantenotareche, comediceunnotocacciatore di streghe, mettiamo nello stesso fascio tutte lestreghe buone, che non recano dannoma benefici, che non
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portanorovinaedistruzionemasalvezzaeassistenza.Sarebbemille volte meglio per la terra se tutte le streghe, e inparticolarelestreghebenedette,potesseromorire.[5]“Nessunoreca maggior danno alla chiesa delle levatrici” tuonavano ifamigeratiKramer e Sprenger. E così facendo quante donneportaronoalrogo.Era ovvio che Dio agisse attraverso i preti e i medici ecertamentenonattraversoledonnecheeranocosìincontattoconlanaturaelemanifestazionimaterialidellavita:lanascita,la morte, il cibo, l’igiene, la cura. La chiesa infatti tenevafortemente sotto controllo le prime università di medicinaconlesueposizioniultraterreneeantimedicheostacolandonelo sviluppo. In fondo la chiesa aveva “più strumenti” e unriconosciuto potere nella gestione del passaggio verso la vitaultraterrenapiuttostochediquellamateriale.NelXIIsecolo,aimediciuscitidall’universitànonerapermessoesercitaresenzal’assistenzadiunpretechedovevaconsigliarlieassisterli,comenon era permesso soccorrere un ammalato che rifiutasse laconfessione.Nell’istruzionemedicadeltardomedioevononvieranullachepotesseentrareinconflittoconladottrinadellachiesa,mavieraanchebenpocochesipossaoggiriconoscerecome“scienza”.Ementreci furonostreghechepervenneroauna conoscenza approfondita delle ossa e dei muscoli, delleerbe e delle droghe, i medici derivavano ancora le loro
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prognosi dall’astrologia, e gli alchimisti cercavano ditrasformareilpiomboinoro.[6]
Acostringerelapopolazioneeuropeaaportarel’attenzioneeaosservareilrapportoconl’ambienteconsiderandoglieventidicausa-effetto,sonostatelecontinue,devastantipestilenzechesi sonoalternateogni10-15anni inAsiacome inEuropa: lalebbra,iltifo,ilvaiolo,loscorbuto,lapestebubbonica.Lecifreconseguentiaquest’ultimaepidemiainItalia,siamonel1353,cidiconochelapopolazionediallorasidimezzò.La comprensione di come potevano avvenire i contagi harichiesto secoli anche a causa del lento mutamento delpensiero medico che dovette avvicinarsi alla materia e allaverifica sperimentale, accompagnato dai primi strumenti diindagine un poco più sofisticati, i primi microscopi sonoinfattidelXVIIsecolo.Mailviaggioèstatolungoedifficile.
...earriviamoall’800A tal proposito diventa importante ricordare il medicoungherese Ignàc Fulop Semmelweis: lavorava a Vienna nelreparto di ostetricia dell’ospedale, tra la prima e la secondametà dell’800. A quell’epoca una terribile malattiacaratterizzata da dolore, malessere generale e febbre elevata,conosciuta come “febbre puerperale” decimava letteralmente
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le puerpere ricoverate negli ospedali viennesi, così come inaltriospedalieuropeieamericani.Lecausevenivanoattribuiteallepiùfantasticheipotesi:
• i fluidi prodotti dall’utero e bloccati al suo interno,ristagnando, sarebbero andati incontro a putrefazione chediffondendosi nell’organismo ne avrebbe determinato lamorte;• l’utero ingrossato dalla gravidanza avrebbe compresso ebloccatol’intestinoprovocandoalsuointernoilristagnodellefeci il cui imputridimento, attraverso il sistema venoso,avrebbedeterminatolamalattiamortale;• gas velenosi presenti nell’aria sarebbero stati inalati dalledonneprovocandonelle stesse ilbloccodei flussiuteriniconconseguenteputrefazionedeglistessi.
Semmelweiseraossessionatodaquestemorticosìfrequentiecontinuava a praticare autopsie sui cadaveri delle donneriscontrandoquadrianatomo-patologicisempreuguali.Malacosa che più lo disorientava era la constatazione che nelPadiglioneIIdello stessoospedale, gestitonondamedici,maesclusivamente da ostetriche, la mortalità per febbrepuerperale era dieci volte più bassa. Il turbamento creato daquesto problema aumentava la pignoleria che metteva nellesuericerche.Duranteun’assenzadiSemmelweistrailprimoe
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ilsecondoperiodocontrattualepressol’ospedaleviennese,unsuocollegaeamico,JacobKolletschka,morìaseguitodiunabrevemalattia.Semmelweisebbelapossibilitàdistudiarnelacartella clinica e fu colpito da due elementi: l’autopsiapraticatasulcadavereevidenziavalesionisimiliaquellechesiriscontravano sulle donne morte per febbre puerperale einoltre,Kolletschkasoloqualchegiornoprimasieraferitonelcorso di un’autopsia praticata sul cadavere di una di questemamme. Ciò fu sufficiente a Semmelweis per giungere aun’ipotesi straordinaria per l’epoca: la febbre puerperale èuna malattia che viene trasferita da un corpo all’altro aseguitodelcontattocheimedicieglistudenti,presenti inreparto, hanno prima con le donne decedute (su cuipraticano autopsia) e immediatamente dopo con lepartorienti che vanno a visitare in corsia. Era una teoriasconvolgente per i tempi. Per dimostrarla il giovaneSemmelweismiseinattounabanaledisposizione:tutticoloroche entravano nel Padiglione I sarebbero stati obbligati alavarsilemaniconunasoluzionediclorurodicalcio.Aquestoaggiunseladisposizionechetuttelepartorienticambiasserolelenzuola sporche con altre pulite. I fatti gli diederoimmediatamente ragione. I risultati non si fecero attendere.Nel 1846, su circa4.000puerpere ricoveratepresso il primopadiglione ne erano morte per febbre puerperale 459, pari
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all’11%.Nel1847,dopol’adozionedellavaggiodellemani,su3.490pazientiidecessifurono176,il5%.L’annoseguentelapercentuale siattestò intornoall’1%, la stessache siavevadasempre nel secondo padiglione dove operavano solo leostetriche. Il lavaggio delle mani era una precauzioneestremamentesemplice,ma la teoria sottesaera sconvolgenteperitempi.[7]
Contro Semmelweis e la sua ricerca scientifica si ergeva, nelcuore di un continente che si riteneva giunto all’apice dellaciviltàedellaconoscenza,l’arroganzadelprincipiodiautoritàche rendeva inaccettabile l’umiltà necessaria per aprirsi aquestenuove informazioni, seppureoggettive.Si trattadiunpensiero che vede l’essere umano estraneo al suo ambiente eall’interazione con esso, è un pensiero che vede, diconseguenza, l’uomo stesso sostanzialmente estraneo a semedesimo in quanto focalizzato solo sul proprio “pensiero”,escludendo le connessioni piuttosto che attivandone lacomprensione.Questamodalitàprocedeperònelladirezionecontrariaaquellachecihacostruitocomeorganismiviventi.Ci sarebbero voluti poi decenni prima che la scoperta diSemmelweis venisse accettata e applicata in modogeneralizzato.Ilavoridel1879diPasteuredel1883diListeravrebbero definitivamente dimostrato la grandezza delle sueintuizioni, consacrando la sua figura dimedico e scienziato.
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Prima di questo riconoscimento che ha aperto le porte allarisoluzione di tantissime difficoltà sanitarie, lui morì dipercosse,chiusoinunmanicomio,denigratoerinnegatodallacomunitàscientificadiallora.A quei tempi le ancora continuemorie di uomini e animalidovute alle grandi epidemie, avevanomesso in evidenza chechi siammalavadiquestemalattiee sopravviveva,poinonsisarebbepiùriammalato.SullabasediquestoPasteursviluppòle sue ricerche arrivando a identificare nel microbo ilresponsabile da combattere e per questo sviluppò e mise apuntodelleformevaccinali.Questaèstorianota,sisa,ciòcheèancorasconosciutoaipiù,èinvecel’importanzadellavoroedellericerchediBechamp.
LascienzataciutaLe osservazioni di Bechamp partivano dalla considerazionechepersonediverseesposteallostessopericoloinfettivo,comeleinfermiereeimedicidegliospedali,avevanoreazionidiversechefacevanosìchealcunisiammalasseroealtrino.Attraversoi suoi studi Bechamp si rese conto che i microbi eranoadattogeni e polimorfi cioè “possono cambiare dimensioni eformasecondolostatodisalutedell’organismoincuivivono”.Oggi sappiamo per esempio che “nei primi stadi diinfiammazione(formazionedipus)ibatteripresentisonogli
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streptococchimamanmano che i globuli rossi e i tessuti sidisintegranoulteriormenteglistreptococchisitrasformanoinstafilococchi, cioè cambiano inuna formaadeguata alnuovoambiente. Attraverso un processo chiamato pleomorfismo,(pleo=moltiemorph=forma)ibatteripossonocambiareinlieviti,dalievitiafunghi,dafunghiamuffe.Imicrorganismi,come un batterio specifico, possono assumere più forme. Ibatteri non hanno alcuna azione sulle cellule vive, solo sullecellulemorte.Nonsonolacausadellamalattiamailrisultato.In molti casi di polmonite i pneumococchi appaiono sullascenada36a72oredopol’insorgenzadellamalattia.[8]
Ildibattitodialloraèundibattitoanchedell’ogginonostantenel passato vinse Pasteur e gli studi eccezionali svolti daBechamprimaseromisconosciuti.MaPasteurstessosulfiniredeisuoigiornisiespresserinnegandoleconvinzionicheavevadivulgato, e affermando: “Il microbo è niente, il terreno ètutto”.[9] Oggi gli studi che confermano questa realtà sononumerosi ed eclatantima ancora ilmiraggio di delegare alleindustrie farmaceutiche il funzionamento del nostro sistemaimmunitario agiscenell’immaginario collettivo enelle taschedeglispeculatori.Il pensiero che si sviluppò in quegli anni in cui Pasteurpromulgòilsuometodovaccinaleèdiventatopoidominanteevedeilcorpoumanoavulsodallarelazioneconilcontestoe
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incapace di mantenersi in salute, abbiamo bisogno didipendere da farmaci e interventi esterni di tipo antropicospecialistico;dellanaturanoncipossiamofidare.Da questa mentalità che vede l’essere umano avulso dalproprio contestonaturale e incapacedimettersi in relazioneconesso,nascel’antibioticoovvero“unasostanzaprodottadaun microrganismo, capace di ucciderne altri. Il significatodella parola (dal greco) è ‘contro la vita’”.[10] D’altra parteancheDarwin,entrandonegliultimiannidellasuavita(fine’800), arrivòa scrivere: “amioparere, ilpiùgrave errore cheho commesso è non aver dato sufficiente peso all’azionediretta dell’ambiente: il nutrimento, il clima e così via,indipendentemente dalla selezione naturale. Quando scrissil’Origine,epermoltianniaseguire,nontrovaichescarsissimeprove dell’azione diretta dell’ambiente, ora invece sononumerose”.[11]
Un altro scienziato, il tedescoOttoHeinrichWarburg, chenel1931ricevetteunpremioNobelperisuoistudisulrespirodelle cellule, arrivò a ipotizzare e quindi a scrivere un verotrattatodal titoloLaprima causa e la prevenzionedel cancropresentatonel1966inunacelebrelezionetenutaduranteunconsesso di scienziati vincitori di premiNobel, che la causafosse nell’acidosi e nell’ipossia, la mancanza di ossigeno neitessuti, la ragione per cui le cellule diventano cancerogene.
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Questa intuizione, unitamente ai suoi studi lo portarono adefinire il tumore come il tentativo del corpo di viverenonostante le condizioni ambientali andassero contro leproprie necessità fisiologiche. Nonostante il clamore el’interesse che suscitarono, queste sue valutazioni vennerovelocementeaccantonatementrelascienzaufficialeandavaadaccreditare le teorie del medico Alfred Knudson, rivolte aconsiderare il tumore come conseguenza di mutazionigenetichedelDNA, per lo più per vie ereditarie.Questi studiandaronoadeterminaresuccessivamentel’usodeitrattamentichemioterapici. Ma ancora in quegli anni ’70 del ’900, ciraccontaBruceLipton,biologodifamamondiale,nelsuoLabiologiadelle credenze: “Ilmiodocente,mentore e scienziatoemerito, IrvKonigsberg, fu uno dei primi biologi cellulari apadroneggiare l’arte di clonare le cellule staminali. Mi dissechequandounacellulamessainunacolturaèsofferente,perscoprirnelacausabisognaosservareprimadituttol’ambientee non soltanto la cellula. Ho verificato infinite volte lasaggezza contenuta nel consiglio di Irv. Quando fornivo unambiente sano alle mie cellule, prosperavano; quandol’ambiente era meno che ottimale, stentavano. Mettendo apostol’ambiente,lecellule“malate”siriprendevano.Ineffettiquando decisi di approfondire lo studio sul funzionamentodelcorpoumano,eroneglianni’80,utilizzaiunlibrocheusò
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un’amica per sostenere e superare l’esame di infermiera e lì,libro stampato nel 1977,mi sono imbattuta nel concetto di“omeostasi” dove “homoios” vuol dire “lo stesso” e “statis”“stato-condizione” equindi significa “essereo rimanerenellastessa condizione”. Si dice che il fisiologo Cannon suggerìquesto termine per indicare la costanza di condizionifunzionali attivamentemantenuta nel corpo, che può subirelievi variazioni ma che rimane relativamente costanteall’internodiunristrettomarginedioscillazione.L’omeostasièunacondizioneessenzialeperunafavorevolesopravvivenzadellecellule,anzi,lasaluteelasopravvivenzastessadipendonodalla capacità del corpo di mantenere o ripristinarerapidamente l’omeostasi, questo quindi è un compito cheriguarda tutti gli organi e tutte le funzioni del corpo stesso.Queste esigenze di stabilità si applicano a tutti gli aspettidell’ambientecellularedicuiiprincipalisonolatemperatura,l’umiditàel’acidità.[12]
Fu una scoperta importante per me a quel tempo, mi fecerendere conto che la collaborazione delle cellule all’internodell’organismo si svolge sumoltipiani, intrecciandosi inunavisione d’insieme intelligente, raffinata e lungimirante. Lenostrecellule“siguardano intorno”eallo stesso temposonopresenti a se stesse individualmente e come insieme, civoglionoinvitaeinsalute.Esiccomelecelluleumanedevono
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avere un ambiente relativamente costante permantenersi incondizioni di buona salute,[13] allora, l’omeostasidell’ambiente cellulare è, in altre parole, una condizioneessenzialeperunalorofavorevolesopravvivenza.[14]
Lamodalitàconcuilecellulelavoranomiharicordatoilgiocodel biliardo.Difficilmente il tiro va diretto in bucama anzipiùfacilmentesigiocadispondaperaggiraregliostacolienoncrearne di nuovi, dato che tutto è connesso. L’omeostasidunque è la principale attività con cui l’organismo regola sestesso in relazione all’ambiente per mantenere in essere lecondizioni più appropriate alla propria vita, nelmigliore deimodi possibili. Questo fondamentale insegnamento cheMadre Natura ci offre e che ci renderebbe tutto più facile,smettendo di combatterla e armonizzandoci con Lei, ci èancoraoggimoltodifficiledaacquisire.
1B.Lipton,Labiologiadellecredenze,Cesena,Macroedizioni,2012,p.43.2B.Ehrenreich,Lestreghesiamonoi,Milano,CelucLibri,1975,p.7.3Ivi,p.14.4Ivi,p.13.5Ibidem.6Ivi,p.15.
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7TrattodaWikipedia.8Trattodamedicineneon.it.9Trattodamednat.org.10TrattodaWikipedia.11BruceLipton,Labiologiadellecredenze,cit.,p.56.12 C.P. Anthony, Fondamenti di anatomia e fisiologia dell’uomo, Milano, CasaEditriceAmbrosiana,1977.13Ibidem.14Ibidem.
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https://www.medicinenon.it/http://www.mednat.org/