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Date post: 17-Feb-2019
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1 FERMAMMECE NU MUMENTO! Commedia in due atti di Pasquale Scognamiglio Iscrizione SIAE Sez. DOR N°190781 Padre Carlo Mariuccia Flavio Andrea Sammy Pippo Luciano
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FERMAMMECE NU MUMENTO! Commedia in due atti di Pasquale Scognamiglio

Iscrizione SIAE Sez. DOR N°190781

Padre Carlo

Mariuccia

Flavio

Andrea

Sammy

Pippo

Luciano

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SCENA

Si apre il sipario. Sul lato sinistro dello spettatore sarà rappresentato uno studio di architettura: Due scrivanie

perpendicolari tra loro, con alle spalle degli arredi/librerie, davanti alle scrivanie una sedia per far

accomodare ipotetici clienti.

Sul lato destro dello spettatore, sarà rappresentata la casa dei coniugi architetti: Un tavolo con tre sedie, un

piccolo divanetto e la cucina sul fondo.

Davanti alle due scene rappresentate, in proscenio sarà rappresentata la sacrestia della Parrocchia del

divino amore di Gesù Cristo: un inginocchiatoio e una sedia sulla destra.

ATTO PRIMO

Siamo in sacrestia. Dopo poco arriverà Mariuccia, alla ricerca di Padre Carlo per la sua confessione

giornaliera.

MARIUCCIA: (Entrando curiosa, chiama) Padre Carlo!? Padre Carlo?!

CARLO: (Uscendo dalla sinistra) Guè Cristina…

MARIUCCIA: Maria!

CARLO: E’ a stessa cosa… che ci fai qui? Guarda che la messa è finita da più di un quarto d’ora…

MARIUCCIA: Lo so padre… infatti l’ho sentita… volevo confessarmi…

CARLO: (Sorpreso/Scocciato) Ah bene… da quanto tempo è che non ti confessi?

MARIUCCIA: Due giorni!

CARLO: Niente di meno?! E che acciso a quaccheduno?!

MARIUCCIA: Perché?

CARLO: Due giorni sono un po’ pochini non credi? Che peccati avresti mai potuto commettere in così breve

tempo? (Seccato) Io già mi sfastereo… tu me vuò fa perdere pure o’tiempo!

MARIUCCIA: Ma padre!?

CARLO: Che hai capito Roberta…

MARIUCCIA: Maria!

CARLO: E’ a stessa cosa… Nel senso che io ho un sacco di lavoro da fare ancora… (Bip di un sms sul

cellulare) Vedi? Vedi? Mi messaggiano una continuazione per chiedermi consigli… (Notando la foto sul

cellulare) A chesta per esempio nu consiglio c’ho desse proprio cu’ tutto o’ core…

MARIUCCIA: Una peccatrice?

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CARLO: Una pecoratrice…hai detto bene Lucia…

MARIUCCIA: Maria!

CARLO: E’ a stessa cosa… una peccatrice! Quando mi mandano questi messaggi… le mie pecorelle

smarrite… mi si spacca il cuore veramente… uno vede tutto e non può fare niente! Perché? Perché aggia

pigliato a’ capata e’ fa o’ prevete? Perché? E nun me pozzo manco tirà areto… e capito Patrizia!?

MARIUCCIA: Maria!

CARLO: E’ a stessa cosa!

MARIUCCIA: Padre… lo so… in giro se ne vedono tante…

CARLO: Ma che cosa? In giro non se ne vede più una da quando stavo a Pavia a servizio di Padre Silvio…

là si che ce stevene femmene ca’ pala…

MARIUCCIA: Ma padre Carlo!? Lei andava a donne?

CARLO: Ma chi nennnè… ma fusse scema?

MARIUCCIA: Ah mi credevo!

CARLO: Chelle erano loro che venene addu me!

MARIUCCIA: Ma come!?

CARLO: Int’ a sacrestia!? E che ce teneveme io e Padre Silvio...

MARIUCCIA: Padre Carlo!? Ma cosa devono sentire le mie orecchie! Lei un sacerdote, un ministro di Dio…

che parla come se fosse uscito da un cinema porno…

CARLO: (Preoccupato) Ma pecchè addo’ me visto!? Dint’ a’ chillo da ferrovia?

MARIUCCIA: Padre io sono indignata!

CARLO: E io sono Padre Carlo…sono il sacerdote della parrocchia del Divino Amore di Gesù… senti

indignata, da quanto tempo ti sei trasferita qui nel quartiere?

MARIUCCIA: Padre io ci sto da una vita!

CARLO: Scusami… d’altronde ora che ci penso… mi sembra di averti visto qualche volta a messa!

MARIUCCIA: Tutte le domeniche padre!

CARLO: E nun te sfasterei!? Tutte e’ dummeneche sempe chiuso dint’ a’ sta chiesa!? Ma v’ate fa na’

cammenata ogni tanto… esci… la domenica mattina soprattutto quando ci sono queste giornate di sole, uno

ha bisogno di stare a contatto con la natura… di mangiarsi un gelato… di fare quattro passi all’aria aperta!

MARIUCCIA: Certo padre… ma lo si può fare anche dopo la messa no!?

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CARLO: Si vabbuò aggio capito Rosaria…

MARIUCCIA: Maria!

CARLO: E’ a stessa cosa… (Bip del cellulare. Guardando un’altra foto) Ja tiene mente a chesta!? Mo tu ca’

facisse a’ una accussì!? (Mostra la foto)

MARIUCCIA: (Scandalizzata) Padre!

CARLO: Che hai capito!? Dico che le faresti ad una peccatrice del genere…

MARIUCCIA: La manderei per qualche annetto nel girone delle anime in pena!

CARLO: Anche io! Pena di tutte le maniere proprio!

MARIUCCIA: Padre!

CARLO: Comunque bando alle chiacchiere… tu hai detto che ti volevi confessare!?

MARIUCCIA: Si ne ho bisogno…

CARLO: E va bene… levammece sta mola a’ vocca va… (Si dirigono verso l’inginocchiatoio)

Carlo la accompagnerà verso l’inginocchiatoio. Prenderà la Bibbia e gliela pone.

CARLO: Metti la mano destra qui sopra…

Mariuccia esegue perplessa.

CARLO: (Sentenzioso) Giuri di dire la verità… tutta la verità… nient’altro che la verità!? Dica lo giuro!

MARIUCCIA: Padre ma che me state facendo… ma che siamo in un tribunale!? (Si fa il segno della croce)

CARLO: Bello stu fatto… fai nata vota…

Mariuccia esegue. Carlo prova a ripetere il gesto senza troppa fortuna.

CARLO: M’ho vuò ‘mparà pure a me!?

MARIUCCIA: Il segno della croce!? Lei lo dovrebbe sapere a prescindere… come la dice la messa?

CARLO: Ma perché a messa se fa stu gesto?! E che vuò ancora me l’aggia ‘mparà! Ma ched’è fai a’

saputella!? Damme na’ semmana e’ tiempo te faccio vedè buono! (Voltandosi di spalle a Maria incollerito)

MARIUCCIA: Padre!? Ma ve site pigliate collera?! (Scocciata / Frenetica per la confessione) Padre ja nun fa

niente…

CARLO: (Incollerito) No! Mo nun te voglio cunfessà chiù! Ma pecchè qualche volta me visto e m’attiggià

comme t’attigge tu per mezzo che magari saccio e’ passi da Bibbia a memoria!? (Maria fa per parlare) No!

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O’ magari me visto e’ m’attiggià comme t’ attigge tu quando faccio l’omelìa a’ copp’ all’altare!? (Maria fa per

parlare) No!

MARIUCCIA: Padre ma il segno della croce è una cosa che si impara da piccoli… non c’è bisogno di fare il

sacerdote!

CARLO: (Commovente) E a me nun me l’hanno mai ‘mparato! Che devo fare? Mi devo uccidere!?

MARIUCCIA: Nossignore Padre… per carità… non fa niente… settimana prossima scegliete un giorno…

vengo qua e ve lo insegno io!

CARLO: (Timidamente) Veramente?

MARIUCCIA: Si! State tranquillo!

CARLO: (Sorridente) E vuò accummincià sta confessione o no!?

Mariuccia si fa di nuovo il segno della croce prima di cominciare e Carlo ripeterà invano cercando di

imparare.

MARIUCCIA: Padre nella mia famiglia regna il peccato! Io ho una fede innata che mi è stata trasmessa fin

da piccola… andavo sempre insieme a mia madre alle lodi mattutine, alla messa delle dieci, alle lodi della

sera… pensate che all’età di otto anni dicevo già il rosario…

CARLO: Uh poverella! Sei guarita poi?

MARIUCCIA: Ma chi me lo doveva dire a me!? Chi me lo doveva dire a me Padre che in famiglia avremmo

mai avuto una disgrazia simile! Quello non solo ha cumbinato chestu poco, si è addirittura sposato!

CARLO: Ma chi?

MARIUCCIA: Flavio, mio fratello!

CARLO: Auguri!

MARIUCCIA: Ma quale auguri padre… quella è stata la consacrazione del peccato... una trasgressione che

tutti i giorni devo subire quando varco la soglia di quella casa… Vederli in quegli atteggiamenti… uno schifo

Padre che non avete idea…

CARLO: Proprio proprio uno schifo…no!

MARIUCCIA: Si padre… uno schifo… uno schifo in tutto e per tutto!

CARLO: Carmela…

MARIUCCIA: Maria…

CARLO: E a stessa cosa… ma tu lo hai mai fatto questo schifo di cui tanto parli!?

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MARIUCCIA: Ma sta scherzando!? Non sia mai!

CARLO: (Risolutivo) E chillo chillo e’ o’ problema! Tu perché nun le fatto perciò stai accussì nguaiate!

(Riprendendosi) Apriti a queste nuove esperienze, diventa incline a determinati tipi di rapporti… e non stare

sempre lì col dito puntato a giudicare tua cognata…che magari avrà anche un atteggiamento da

birbantella… non guardare la pagliuzza nell’occhio altrui se non vedi la trave che è nel tuo!

MARIUCCIA: Padre… quale cognata… cognato!

CARLO: Cognato!? Scusa si è sposato tuo fratello?

MARIUCCIA: Si! Mio fratello si è sposato, ma con un altro uomo!

CARLO: Ah e allora ca’ e’ travi so doie!

Buio. Partità la musica di “BABY I LOVE YOU” dei Bee Hive, si illuminerà lentamente la scena dello studio

dove ci saranno Flavio e Andrea che ballano.

SCENA 2

Flavio e Andrea nello studio stanno provando la coreografia per la semifinale della gara “Insieme balliamo

meglio”, indetta da un locale che loro frequentano con in palio un premio di cinquemila euro.

I due si fermano dopo che Andrea sbaglia un passo.

FLAVIO: (Dopo essere stato pestato ) Il piede! Il piede! (Pausa) Ma non lo vedi?! Po’ essere mai che siamo

ad un giorno prima della semifinale e tu ancora non conosci i passi!?

ANDREA: (Giustificandosi) Io li conosco i passi…è che non me li ricordo… è diverso! (Avvicinandosi) Ti sei

fatto male!?

FLAVIO: Mi hai preso sul ditone…

ANDREA: Scusa…

FLAVIO: Basterebbe solo che tu guardasse chello che stamme facenne! Un po’ di attenzione…

ANDREA: Ma perché non mi sto impegnando?

FLAVIO: Ti stai impegnando?

ANDREA: Si! Perché non mi sto impegnando?! Purtroppo stiamo lavorando e credo che sia il caso che ci

fermiamo…

FLAVIO: Nuie tenimme a’ semifinale domani sera! Non possiamo permetterci di rilassarci, dobbiamo essere

superconcentrati altrimenti il premio lo vediamo dal binocolo!

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ANDREA: Ma che ce ne importa del premio!

FLAVIO: Che ce ne importa? Cinquemilaeuro? A me me ne ‘mporta! Ma si normale?! Secondo te io rischio la

rottura di alluce, illice, trillice, pondulo e minolo provando con te ogni volta, per semplice spirito di

competizione!?

ANDREA: E chi so?

FLAVIO: Le dita dei piedi! Ma po’ famme capì stiamo da tre mesi ad allenarci, abbiamo affrontato il tango, il

charleston, il tip tap, il rock… e se ti ricordi bene so stato bloccato una settimana con la schiena perché ti eri

incapato che dovevi passarmi per forza sotto le gambe… abbiamo superato eliminatorie su

eliminatorie…siamo a un giorno dalla semifinale e tu mi dici “che ce ne mporta del premio?” Ma stai fore?

ANDREA: Ma è per divertirci… tu lo prendi troppo sul serio!

FLAVIO: Vuoi vedere che mo songhe io o’ strano!?

ANDREA: (Cambiando discorso si va a risedere alla scrivania per lavorare) Senti Flà, devo finire quella

planimetria di venerdì, altrimenti non posso procedere col progetto… tu hai fatto quel grafico alla signora

Guarino?

FLAVIO: Non ancora… mi mancano le sezioni… (Riprendendolo) E non cambiare discorso… dobbiamo

provare…

ANDREA: E’ lunedi… potrebbe venire Luciano da un momento all’altro, mica ce putimme fa truvà che

stamme abballanne!?

FLAVIO: Che deve venire! Quello prima di mezzogiorno non viene mai, in più non abbiamo scadenze

urgenti… quindi vieni qua muoviti…

ANDREA: Flà quello che ci può licenziare in tronco!

FLAVIO: Niente meno!? Perché ci trova ballando?

ANDREA: Ma perché secondo te è normale vedere due uomini fare una coreografia come la nostra?

Parimme e’ Village People! E poi lo sai… Luciano…

FLAVIO: Luciano che cosa?! Andrè io sono stanco di queste situazioni! Chi lo doveva sapere l’ha saputo… e

l’ha pure accettato… penso che non dovremmo crearci manco più di questi problemi sinceramente!

ANDREA: Flà il mondo non è tutto come mia madre o tua sorella!

FLAVIO: Come tua madre, magari… come mia sorella… mamma do’ Carmene! Ah vedi che domenica ha

detto che viene a pranzo da noi!

ANDREA: Già t’avvisato?

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FLAVIO: Si! Ha detto che così non prendiamo impegni!

ANDREA: Si vabbè ma mica cucenamme nata vota pasta e’ zucca!? (Flavio annuisce) Flà e che se fa!?

Allora mo tua sorella decide di venire a pranzo tutte le domeniche, io tutte e’ dummeneche m’aggia mangià

pasta e’ zucca?

FLAVIO: Andrè è mia sorella, viene solo qualche domenica a pranzo, un sacrificio ogni tanto lo potresti pure

fare!

ANDREA: Ogni tanto? Tutte le domeniche! E poi Flà, soreta sta e’ casa o’ piano e’ copp’ a nuie!

FLAVIO: Tengo sulo a essa!

ANDREA: E tienatella cara cara… ma nun m’obbliga pure a me!

FLAVIO: Vabbè Andrè, aggio capito, cuciniamo un’altra cosa domenica! (Pronto per riprendere le prove) Sei

pronto?

ANDREA: (Rassegnato) Si!

Flavio farà partire di nuovo la musica per la coreografia e ricominceranno a ballare. Dopo pochi secondi

entrerà Luciano. Passerà davanti Andrea che si fermerà.

LUCIANO: Flavio!

FLAVIO: (Impaurito) Maronna!

LUCIANO: (Ironico) Pozzo sapè perché stai spustanne a’ scrivania?

FLAVIO: (Giustificandosi) No… niente… da qui entra meglio la luce del sole…

LUCIANO: Dove vi credete di stare? Dint’ a’ na’ discoteca?

FLAVIO: Lucià già stai qua?

LUCIANO: Ma perché nun aggio capito aggia da’ cunto a vuie a che ora vengo a faticà?

ANDREA: No…è che non ti aspettavamo…così presto…

LUCIANO: Overo? E pecchè? In più stavo a telefono con un cliente e sentire la musica a palla di una canzone

di un gruppo di checche isteriche sinceramente, mi sembra un attimino fuori luogo!

FLAVIO: Oh quali checche! Sono i Bee Hive!

LUCIANO: Chi?

ANDREA: (Sorpreso) Oooooh! Mirko, Satomi, Matt, Steve e Tony!

LUCIANO: E chi so? E pariente surrogati de’ cugini e’ campagna! Almeno nell’orario lavorativo, visto che vi

pago profumatamente, evitate questi rilassamenti… e che se fa!? Vuie me custate milleottocentoeuro al

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mese… e nun ve pave pe’ movere o’ culo a ca’ e a’ là… si po vulite fa ‘e ballerine dint’ a’ vita, m’ho dicite, e

veco a chi aggia truvà… o’ munno se ne cade di architetti! Pure chiù bravi e’ vuie!

FLAVIO: Grazie Luciano per questo attestato di stima!

LUCIANO: E’ a’ verità! Nun ce pigliamme in giro! Voi dovete ringraziare che la buon anima di mio padre, vi ha

fatto un contratto a tempo indeterminato e se state ancora qua è per le sue ultime volontà… voleva che non

cacciassi nessuno dei suoi dipendenti… e voi due specialmente, solo questo dovete ringraziare, perché

altrimenti già ve n’avessa mannato a’ cavice! E mo’ faticate!

ANDREA: (Innervosito dall’atteggiamento di Luciano) Ooooooh!?

LUCIANO: Ched’è?

ANDREA: (In tono affeminato) No niente!

LUCIANO: Nun me facite perdere tiempo! (Fa per andare, si ferma sulla porta e ritorna indietro) mi servivano

due architetti per andare a Milano a discutere con la “HOUSE LINE”, una grossa agenzia immobiliare per la

realizzazione di un grande centro sportivo e ricreativo…

FLAVIO: (Convinti di essere loro due) Bellissimo!

LUCIANO: Sapite addo’ stanno Tortoriello e Parascandolo?

ANDREA: Sono usciti per rilievo…

LUCIANO: Tenite e’ nummere e’ telefono?

ANDREA: (Cogliendo l’occasione) Potremmo occuparcene noi!

LUCIANO: Voi? Vuie stateve cà… pensate a lavorare… vi pare che assegno una società del genere a due

architetti come voi? (Ironico) E c’amma fa ballando sotto le stelle? Jamme faticate!

I due corrono ai loro posti dietro le scrivanie.

LUCIANO: E nun facite burdello!

Esce Luciano.

ANDREA: Flà ha ragione però!

FLAVIO: Andrè per cortesia! Ogni cazziata che pigliamme po’ essere mai che avimme sempe tuorto!?

ANDREA: Flà, ma si tenesseme ragione, a’ cazziata nun c’ha facesse!

FLAVIO: Ne sei convinto proprio di sta cosa? Quale datore di lavoro riconoscerebbe di aver fatto un errore

specie con un suo dipendente!?

ANDREA: Ma che c’entra!? E’ entrato e stavamo ballando… ti pare normale? Noi stiamo qua per lavorare…

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FLAVIO: Si vabbè ma è stato un momento di svago… di ilarità… E’ troppo pesante!

ANDREA: Comunque è assurdo, lavoriamo qui da otto anni e facciamo solo progetti di appartamenti… è

vergognoso! Io mi sento svalutato da questo atteggiamento… nun me piace proprio… e quando se ne

accorgerà, sarà troppo tardi! Dovrà sborsare migliaia di euro per avere le mie prestazioni… soprattutto quando

comincerà a vedere il mio nome su riviste importanti… tipo che so “Abitare”… “Casabella”…”Harvard Design

Magazine”…

FLAVIO: (Continuando) … “Truovetenafatica 3D” (Sorride)

ANDREA: Se se…sfotti tu… ti ricrederai anche tu… v’aggia fa rusecà a tutte quante!

FLAVIO: Io credo che dobbiamo semplicemente fare ancora un altro po’ di esperienza nel campo della

progettazione…specie se si tratta di grandi strutture…

ANDREA: Guarda che io sono pronto da un po’!

FLAVIO: Embè perché stai ancora cà allora? Perché nun te ne si ghiute!?

ANDREA: Che c’entra… il giro di clienti nel mio privato non è ancora buono… le spese sono tante… e poi…

FLAVIO: E po’ nun si accussì bravo dicimmece a’ verità!

ANDREA: (Incredulo) Tienemente! E tu saresti quello che dovrebbe credere in me e sostenermi in ogni

scelta della vita? Me fa piacere…

FLAVIO: Guarda che ti ho sempre sostenuto e lo faccio tuttora… ma credo che ad un certo punto uno

dovrebbe scontrarsi con quella che è la realtà dei fatti… io credo che un bravo architetto debba essere un

mostro dal punto di vista della progettazione… debba avere idee che comprendano l’utilizzo di materiali che

unita all’esperienza, gli consenta di realizzare dei progetti incredibili… Calatrava… Le Corbusier… Gaudì…

hanno creato uno stile tutto loro…

ANDREA: E perché io? Sto studiando ancora per cercare di fare lo stesso che te cride!?

FLAVIO: (Pausa) Andrè ti vorrei ricordare del palazzo che avevi progettato per quel concorso… te lo ricordi

si!?

ANDREA: Ma perché che tenisse a dicere?

FLAVIO: Niente… (Pausa illusiva per Andrea) partiamo dall’ ubicazione… uno addò o’ va a’ posizionà? dint’

o’ vasto? E meno male che non l’hanno realizzato…

ANDREA: (Vantandosi) Io ho fatto tutto uno studio sofisticato lo sai?

FLAVIO: Uno studio? E’ fatto nu palazzo e’ cinche piane dint’ o’ vasto senza manco na’ porta? Cioè manco

o’ purtone ce steva… o’ studio sofisticato! Che progetto è? Pe’ do’ trasene a’ gente!?

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ANDREA: Lo vedi che non capisci niente? Io sono troppo avanti…anche per te…professionalmente sono il

principe della progettazione… Ma ragiona un attimo prima di saltare a conclusioni affrettate! O’ vasto…che

zona è?

FLAVIO: Come che zona è?

ANDREA: Si! Che tipo di quartiere è?

FLAVIO: E’ un quartiere di Napoli… che significa?!

ANDREA: La zona è un po’ degradata… per la maggiore ce stanno nu cuofene e’ mariuole… mi dici a me, in

una zona dove stanno tutte mariuole che si introducono negli appartamenti dalla finestre… e’ porte a che

servono?

FLAVIO: Andrè… tu manco o’ purtone e’ fatte?! E po’ ti pare mai possibile… io pe’ m’accattà na’ casa dint’ a

stu palazzo…aggia fa a’ forza o’ mariuole! Ma po’ mettiamo il caso…aggia fa a’ spesa… comme a’ saglio

‘ncopp’?!

ANDREA: Ce stanne e’ panare, e’ montacarichi…

FLAVIO: E si aggia fa nu trasloco?

ANDREA: Chiami una ditta e montano il ponteggio mobile…

FLAVIO: E si voglio fa na’ cena a casa cu tutte e’ cumpagne mie!?

ANDREA: Si stai e’ casa là…sulo cumpagne mariuole può tenè… quindi sapranno saglì sicuramente!

FLAVIO: Si me manca o’ sale e c’ho voglio chiedere a signora a fianco!?

ANDREA: Il mio progetto prevedeva un appartamento a piano… a’ signora a fianco non esiste!

FLAVIO: Un appartamento a piano…di una superficie e’ trecentometriquadrati addo se trase solo pe’ feneste

senza manco nu balcone?

ANDREA: (Isterico) Io lo sapevo! Lo sapevo! Me stai chiedendo le stesse spiegazioni che mi ha chiesto quel

tecnico che ha esaminato il progetto…

FLAVIO: Ma so domande normalissime!

ANDREA: Quella è stata una cospirazione… nu viecchio e’ settantanni che invece di andarsene in pensione,

sta ancora là a giudicare le nuove tecniche di costruzione…

FLAVIO: No Andrè…chillo ha giudicato na strunzata… chella è a’ verità…

ANDREA: Allora perché secondo te, quelli che hanno esaminato le prove del bando, me l’hanno fatto

passare?

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FLAVIO: Perché c’amma dato milleuro e’ mazzetta! Ma quando la commissione si è trovata davanti il tuo

progetto, avrà pensato “Toh! Cu stu palazzo, putesseme ji a fa a’ pesca ca’ buatta!”

SCENA 3

I due ritornano a lavorare. Poco dopo, entra Sammy, testimone di nozze e amica dei due, con cornetti e

caffè.

SAMMY: Buongiorno!

FLAVIO: Ciao Sammy!

SAMMY: Ciao Andrea!

Andrea non risponde incollerito dalla discussione con Flavio.

SAMMY: Ma ched’è perché non risponde!?

FLAVIO: Lascialo sta… fa’ sempe chesto tutte le volte che in una discussione ave tuorte!

ANDREA: (Incollerito) Io non ho torto! Non accetto che un progetto dove ho buttato il sangue e nottate intere

mi venga criticato da un architetto di quattro soldi!

SAMMY: Ma quale progetto? A’ pesca ca’ buatta!?

ANDREA: Ah bene… si è aggiunta anche una centralinista ninfomane alla lista! Che bella accoppiata!

SAMMY: Ja ma che te la prendi a fare? Allora vi ho portato i cornetti… crema e amarena… un po’ di caffè…

e poi ci stanno i vostri vestiti per la gara di domani sera!

FLAVIO: Grazie Sammy… (Scartando i cornetti) Ce putisse venì a truvà tutte e’ matine però!?

SAMMY: (Infatuata) E o’ penso pure io!

ANDREA: Che cosa?

SAMMY: (Si riprende) Vorrei… ma con il lavoro come faccio!?

FLAVIO: Vabbè ma non ti preoccupare… piense a faticà… (Notando i vestiti) Andrè… ma tu e’ visto sti

vestiti? So spettacolari!

ANDREA: Sinceramente nun me piacene proprio!

FLAVIO: Io lo sapevo… i vestiti li ho disegnati io… mo c’aggio ditto o’ fatto do’ progetto… chissà pe’ quanto

tiempo mo me tenarrà ancora o’ musso!

SAMMY: Comunque la svedese… è la numero uno!

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ANDREA: Cioè tu hai fatto venire i vestiti dalla Svezia? Ma quanto ti so costati?

FLAVIO: Ma quale Svezia… a’ svedese è nu’ trans e’ copp’ e’ quartiere! Na’ sarta e’ serie A!

SAMMY: Nun s’ha pigliato manco assaie… trecento euro due vestiti!

ANDREA: Ooooooh! Trecentoeuro sti duie cose orrendi!?

FLAVIO: Si ma nun te preoccupà , ce l’aggio dato io!

ANDREA: E che cagna? A’ sacca chell’è!

FLAVIO: La vuoi finire o no!? E capito che voglio vincere!?

SAMMY: Ma perché isso no?

FLAVIO: E’ troppo impegnato a pensare ai suoi progetti… s’avessa arricurdato nu passo!

ANDREA: (Ripetendo a cantilena) Me li ricordo…non so quando farli ma me li ricordo!

SAMMY: Praticamente e comme si nun è sai!

ANDREA: Oooooooh! Ma ve site date proprio a mano stammatina!?

FLAVIO: (Prendendo i vestiti e rimettendoli nella busta) Famme levà sti cosi a’ miezzo, sennò se fanno na’

fetenzia!

ANDREA: (A Sammy) Ma che cumbinato!? Ieri sera mi ha telefonato Salvatore, stava tutto preoccupato, pe’

telefono nun se capeva niente!

SAMMY: Ma nun o’ pensà proprio e nun ne voglio proprio parlà eh!?

FLAVIO: (Versandole un po’ di caffè) E nun da retta pigliete o’ cafè… lo vuoi un po’ di latte?

SAMMY: (Infatuata) Si… (Ad Andrea) Hai fatto proprio bene a sposartelo!

ANDREA: Niente di meno!? Perché t’ha miso nu poco e’ cafè!?

SAMMY: A trovarne!

ANDREA: Samà… chillo o’ munno se ne cade e’ cafettiere! Me vuò dicere che è successo?

SAMMY: Niente! Che cosa doveva succedere!? Siamo stati in un locale a Vico Belledonne… C’era un po’ di

musica e avevamo cominciato a ballare… mentre ballavamo c’erano questi quattro ragazzi che ballavano fra

di loro e si sono girati per coinvolgere me ed un’altra mia amica…

FLAVIO: E tu subito ce dato corda eh!?

SAMMY: Vabbè ma stavamo ballando che c’è di male!? Mica stavo flertando con qualcuno!?

ANDREA: (Riprendendo il discorso) Stavate ballando insieme a questi quattro…poi?

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SAMMY: E niente praticamente mentre stavamo ballando… Salvatore, all’improvviso, parte subito in quarta

con una testata in faccia a quello che diciamo era più vicino a me, e gli rompe il setto nasale!

FLAVIO: Puveriello! Nientemeno che chi si avvicina a te, adda tenè na’ predisposizione pe’ tarantelle!

SAMMY: (Incollerita) Perché dici cosi?

ANDREA: Lascialo perdere… e tu che fatto?

SAMMY: Che dovevo fare? L’ho lasciato là e me ne sono andata… e da ieri sera che l’ho bloccato in modo

che non potesse contattarmi… non lo voglio proprio sentire!

FLAVIO: Certo però, è nu poco gelusiello o’ guaglione!

SAMMY: Tu ne sai qualcosa eh!?

FLAVIO: Ne so qualcosa??? E chi s’ha scorda chella mazziata primma do matrimonio! Ma sempre per colpa

tua… perché non gli avevi detto che eri la nostra testimone di nozze… chella sera m’ha traumatizzato a me…

me chiudette dint’ o’ purtone do’ palazzo tuoio… mamma mia… nun me fa pensà!

ANDREA: Però secondo me, anche tu dovresti un attimo ridimensionarti… cioè nun è che da fidanzata puoi

comportarti come se fossi single… quale fidanzato accetterebbe una condizione del genere!?

FLAVIO: Salvatore!

SAMMY: Andrè però perdonami… nun è che me songhe fidanzata per rinchiudermi in casa e tagliare ogni

forma di comunicazione con il mondo…chi vorrebbe questo per la sua ragazza?

FLAVIO: Salvatore!

ANDREA: La finisci!?

FLAVIO: La domanda è: Perché te si fidanzata?

ANDREA: Che vuoi dire!?

FLAVIO: Si! Perché te si fidanzata se non vuoi modificare il comportamento!? Credo che nel momento in cui

si sceglie di condividere la propria vita con qualcun altro, bisogna fare delle rinunce, qualunque esse siano…

non fraintendermi, non ti sto parlando di privazioni… ma di scelte… scegliere fino a che punto si è disposti a

sacrificare se stessi per l’amore dell’altro!

SAMMY: Se! Parle bello tu, perché Andrea nun è geluso…

ANDREA: O forse lo sono…

FLAVIO: e magari sono io che non gli do modo di esserlo!

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SAMMY: Quindi secondo voi…sarei io quella che dovrebbe provare a non dargli modo di essere geloso!? Ma

se per lui anche scendere per fare la spesa, è un problema! E voi continuate a dire che il problema sono io!?

(Notando Flavio) …Flà… ma si dimagrito?

FLAVIO: (Lusingandosi) Si vede? Si ho perso qualche chiletto! Chella si fosse pa’ gnora mia… cucina proprio

na’ bellezza!

ANDREA: (A Sammy) Ma mo che pensi di fare?

SAMMY: Ma chi?

ANDREA: Tu!

SAMMY: Cu chi?

ANDREA: (Spazientito) Cu Salvatore! Cu chi sennò? Ma e’ c’amma parlato fino e mo!?

SAMMY: Per il momento va bene così Andrè! Quando tengo genio lo chiamo! Andrè io più sto con lui e più mi

rendo conto che siamo troppo diversi… io sono di larghe vedute…

ANDREA: Sammy…tu si larghe e’ nata manera!

SAMMY: Che cosa stai insinuando!?

ANDREA: Niente… che non è la veduta la tua parte larga!

SAMMY: Io sono fatta così, non ci posso fare niente! Ci sono persone che riescono ad attirare la mia attenzione

e farmi dimenticare di tutto in un lampo! (Inizia a guardare Flavio intensamente)

FLAVIO: (Imbarazzato) Overo… pure a me succede…

ANDREA: (Indispettito) Ah si? E quando?

FLAVIO: Quando guardo a te tesò!

SAMMY: Che fortuna però! (Ad Andrea) Io a te ti invidio proprio! Non solo hai la fortuna di avere trovato un

uomo come lui… ma addirittura ricambia i tuoi sentimenti! (Sospiro) Che peccato!

FLAVIO: Peccato?

SAMMY: Chi ha detto peccato?

ANDREA: Tu lo hai detto!

SAMMY: Ho detto peccato!? Volevo dire fortuna… Io pagherei per stare con una persona così!

ANDREA: Vabbè ma nun te preoccupà… la troverai e te faccio vedè che nun se pigliarrà manco e’ soldi!

SAMMY: (Guardando Flavio intensamente) Veramente? Non ti prendi soldi?

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FLAVIO: Ma non io… in generale… mica steva parlanne e’ me!? Magari l’hai già trovata una persona così…e

non te ne rendi conto!

SAMMY: (Guarda Flavio intensamente) E già!

ANDREA: Siente a me… non ti preoccupare… ti farò vedere che Salvatore capirà il suo errore, ti chiederà

scusa e tornerete come prima!

SAMMY: (Triste) Lo so… infatti è proprio questo che mi spaventa… tornare come prima…

ANDREA: Tu si sicura che vuò sta sempe cu Salvatore?

Sammy non risponde.

FLAVIO: Giochi il jolly? Chiedi l’aiuto da casa? Oh che ce vo pe’ rispondere!?

SAMMY: Non è che non so rispondere! E che non ci ho mai pensato!

ANDREA: Cioè tu non sai perché state insieme!? Ogni tanto qualche domanda sul vostro rapporto ve la fate!?

SAMMY: Vabbè… io devo essere sincera… lui se devo andare a lavoro, mi accompagna… mi viene a

prendere quando esco… mi accompagna in palestra e poi mi viene a prendere… mi porta a cena fuori…

ANDREA: Te piace o’ chauffeur insomma!

SAMMY: Che c’entra… Salvatore c’è sempre!

FLAVIO: Si t’adda accumpagnà… ma a letto?

SAMMY: S’addorme!

ANDREA: Ma comm’è?

SAMMY: Si gli metto il sonnifero nel caffè… dopo cena… accussì stonghe cujeta!

FLAVIO: Io cu una come e te dint’ o’ lietto mio…e chi c’ha facesse a durmì!

SAMMY: (Assatanata) Ma chi te facesse durmì!

ANDREA: Che hai detto?

SAMMY: Che è meglio che s’addome! (Squilla il telefono) Pronto? Si sto scendendo!

FLAVIO: Te venuto a piglià?

SAMMY: No…è Guglielmo!

ANDREA: E chi è?

SAMMY: Quello col naso rotto!

FLAVIO: Ah ma allora tu te vai cercanne proprio!

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ANDREA: (Ironico) Ma quando mai!? Perché dici queste cose?! Lei è fatta così! La sera Salvatore…. La

mattina Guglielmo!

SAMMY: Avete finito!? Faciteve da’ nu bacio! Che me ne vaco! Guè ci vediamo domani sera alla gara… mi

raccomando!

ANDREA: Guarda che voglio sapere tutto di questo Guglielmo!

SAMMY: Non c’è nulla da sapere…almeno per il momento!

FLAVIO: Io nun voglio sape proprio niente invece!

SAMMY: (Lusingata) Che c’è!? Sei geloso di me!?

FLAVIO: No a verità faccio o’ tifo pe’ Salvatore…

SAMMY: Perché?

FLAVIO: Perché fin da piccolo nelle corride… aggio sempe fatto o’ tifo po’ toro!

Buio.

SCENA 4

Siamo a casa dei due. Hanno da poco finito di mangiare. Flavio sta sul divano mentre Andrea è intento a

sparecchiare. Rimarranno per pochi secondi a fissare la TV, c’è il programma di Amadeus “LE IDENTITA’”…

I tre dopo una risposta sbagliata, imprecheranno un po’ a soggetto.

FLAVIO: Comme se fa dico io… quindicimila euro con l’imprevisto… tene a tuta do’ meccanico ‘ncuolle… e

chella se ne esce con “fa il rappresentante di dolciumi”… ma è scema!?

ANDREA: Secondo me, a questo quiz partecipa solo chi ha una bella raccomandazione…

FLAVIO: Si nun si scemo, nun te pigliene! Chissà perché le domande più facili, so sempre quelle che non si

indovinano…

ANDREA: (Posando i piatti sul lavabo) Si ma invece e restà assettato ‘ncopp’ o’ divano, perché non vieni a

dare una mano a sparecchiare!?

FLAVIO: E ja teso’ chille tre piatte so…

ANDREA: Se vabbuò sempe cu sta scusa… e alla fine nun a’ lieve mai a’ tavola tu!

FLAVIO: Vabbè però io la metto!

ANDREA: E fai assaje! Io nun c’ha faccio chiù a te sta sempe appriesso!? Lavoriamo insieme… tutta la

giornata… pure io a sera me vulesse arrepusà nu poco!

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FLAVIO: E viene cà, assettate vicino a me ‘ncopp’ o’ divano!

ANDREA: Ma che m’aggio assettà! Vulesse sapè comme fanno chelli femmene a mannà annanze na’ famiglia!

A’ casa, e’ criature… C’è sta Rossella per esempio, chella guagliona del negozio di intimo a’ fine da strada…

ha parturito o’ quarto figlio!

FLAVIO: Mamma mia… quattro figli?

ANDREA: E’! Quattro maschi!

FLAVIO: Niente di meno!? Sai che burdello a’ casa… chille c’ha distruggene a’ casa! Tu ce vedisse a nuie cu

quattro bambini maschi in questa casa? Ca’ solo io e te e tu nun c’ha fai a fa nu servizio… figurati cu quatte

criature! T’avessa ricoverà!

ANDREA: Perché a te non farebbe piacere?

FLAVIO: Che cosa?

ANDREA: Avere un figlio!

FLAVIO: Ma quando mai! Nun mettimme sti jucate ‘miezzo…

ANDREA: Perché scusa!? Lo scopo di una famiglia è anche quello… o no?

FLAVIO: Andrea… no! Non sappiamo nulla di bambini…

ANDREA: E ce ‘mparamme! Nun penso che Rossella quando ha avuto o’ primmo figlio, sapeva comme se

faceva o comme se cresceva! E poi secondo me, essere genitore è spettacolare come sensazione!

FLAVIO: Tu guardi solo le cose positive… non c’è niente da fare… quando un genitore ha delle

responsabilità… piglia a tua mamma per esempio, tuo padre è morto quando tu eri ancora piccolo…

all’ìmprovviso s’è dovuta fare carico di tutte le responsabilità che ci vogliono per crescere un bambino e nun

t’ha fatto mancà mai niente…. Crescendoti da sola…tu te piense che è facile accussì…piglia nu criaturo, dagli

da mangiare, da bere … educarlo nel migliore dei modi in società come oggi addò se corre sempe… dove chi

va avanti paradossalmente so chilli là che è responsabilità nun è tenene…

ANDREA: Tu mo stai facenne tutte stu discorso a’ moralista… ma perché me vuò fa credere che nun te

piacesse ad avere un figlio?

FLAVIO: Andrè ma partimme de’ basi… comme o’ facimme io e te?

ANDREA: Che c’azzecca… ci sono tanti modi per avere un bambino… ci informiamo e vediamo come fare!

FLAVIO: Ma che so fiaschi che si abboffano!

ANDREA: Perché scusa? Che ce vo’!?

FLAVIO: A’ famiglia nostra già è completa!

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ANDREA: E’ certo! Perché a te cosa importa di quello che voglio io! Giusto?

FLAVIO: Ma giusto cosa? Non ce penso proprio a sti cose…per me siamo io e te… e va bene così!

ANDREA: E che famiglia è?! Una famiglia senza figli che famiglia è!?

FLAVIO: Ma perché allora e’ genitori che nun ponne avè figli!? Chilli là pe’ te nun songhe na’ famiglia!?

ANDREA: Chilli là nun e’ ponne avè… ca’ nun è vuò… è diverso!

FLAVIO: Ma nuie a stento arriviamo a fine mese, me dici a me con un bambino come facciamo!?

ANDREA: E sacrifici se fanno! E poi per i soldi mammà ce da na mano!

FLAVIO: Ma come si cresce un bambino… io non lo so proprio da dove si comincia!

ANDREA: E vai a lezione da Rossella!

FLAVIO: Ma chi! Nun esiste proprio!

ANDREA: In un modo o nell’altro faremo!

Entra Mariuccia dalla porta.

MARIUCCIA: (Indispettita) Buonasera!

FLAVIO: Steveme co’ pensiero…

ANDREA: Pure stasera è venuta cuntenta chesta!

MARIUCCIA: Hai detto qualcosa?

FLAVIO: Niente Mari’… ched’è?

MARIUCCIA: Stamattina sono stato da Padre Carlo, è rimasto allibito dal tuo comportamento e da ciò che stai

facendo…

FLAVIO: Ma perché c’ aggio fatto?

MARIUCCIA: Il mondo dei peccatori è sempre dietro l’angolo… alle volte basta scendere un piano per renderti

conto che il diavolo è sempre pronto!

ANDREA: (Accompagnando il discorso) Overo chillo tene proprio e’ corne!

MARIUCCIA: Purtroppo non è il solo!

FLAVIO: Mariucce’… ma rilassate nu poco! Stai sempe e’ na’ manera… a’ vita mica è tutta casa e chiesa!?

MARIUCCIA: La vostra forse no…ma la mia si! Io non sarò peccatrice come voi… non riuscirete a convertirmi

con le vostre teorie e con i vostri modi di fare… non riuscirete a raggirarmi…non ve lo permetterò! (Guardando

Flavio) Fratello, vieni con me se vuoi redimerti… sei ancora in tempo…

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ANDREA: Mariù rassegnati…oramai siamo sposati e non puoi fare nulla per separarci!

FLAVIO: Overo Mariuccè… ma pecchè nun te ne vai!?

MARIUCCIA: E tu vieni via con me…Ma come fai? Come fai a vivere ancora in questa casa? In un luogo di

perdizione come questo?

ANDREA: Mo’ c’azzecco na’ cosa ‘nfaccia!

FLAVIO: Tu l’è fatta addeventà na’ malatia questa tua fede… appriesso a chillu prevete po’…

MARIUCCIA: (Minaccioso) Non ti permettere…

ANDREA: Chillu prevete? Ah Padre Carlo… chillo che hanno cacciato a dint’ a’ nun saccio quanti chiese

perché se teneva e’ femmene spusate!

MARIUCCIA: Che stai dicendo?

FLAVIO: Vabbuò o’ sapimme che è nu’ poco particolare…

MARIUCCIA: Lui almeno è riconosciuto dalla Chiesa… Lui ha deciso di sposarsi con il Signore, di essere un

suo discepolo, rinunciando a peccati che voi comuni e semplici mortali non riuscite a disprezzare!

ANDREA: Rinuncia nun è na’ parola proprio adatta a Padre Carlo!

MARIUCCIA: Dio ha creato l’uomo e la donna affinchè potessero creare l’intera umanità…hai capito?

(Sottolineando) L’uomo e la donna…

FLAVIO: Appunto! Vide che pure Padre Carlo l’ha capito bona sta cosa!

ANDREA: Infatti…e poi ha detto pure ai cristiani: “Rispettate tutti!” … Pietro, capitolo due, versetto diciassette!

Ched’è Padre Carlo nun te dice sti cose!?

MARIUCCIA: Non lo nominare nemmeno Padre Carlo! (Implorante) Flà…controlla il tuo corpo e il tuo spirito…

reprimi questi impulsi che ti spingono verso pratiche sbagliate!

FLAVIO: Ma quali pratiche sbagliate? Ma lo vuoi capire che la fede è una scelta! Noi ci amiamo, e credo che

Dio voglia la felicità di ogni singolo essere vivente… Mariù ancora te ne devi fare una ragione? Po’ essere

mai? Io e Andrea siamo felici così! Che te ne ‘mporta a te?

ANDREA: E quello noi le stiamo rovinando la reputazione… ogni bizzoca che si rispetti ha una famiglia priva

di peccati…

MARIUCCIA: Continuate…continuate a percorrere la strada della perdizione… scoprirete da soli le fiamme

dell’inferno…

FLAVIO: Tu si sulo gelosa! Questa è la verità! Ma perché nun te truove a’ nu bellu ‘nammurato?! Invece di

venire qua, a sfottere a nuie cu sta morale che manco mammà teneva… c’ha sempe fatto fa chello che

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volevamo noi della nostra vita… Sta Peppino, o’ commesso do’ supermercato che è single… perché nun vide

chello che fa?

ANDREA: Ma c’adda fa? A’ vide comme se cumbina? Chi vuoi che ci provi?

MARIUCCIA: Tu non ti rendi conto che sei malato! Hai una malattia che così facendo non sarai mai in grado

di curare…

FLAVIO: Ma chi t’ha ditto a te che so malato?

MARIUCCIA: Noi nasciamo con delle predisposizioni… chi alla violenza…chi all’ira…chi alla rabbia… tu verso

l’omosessualità!

FLAVIO: Ma quale predisposizione? Mariù io so gay!

ANDREA: E pure io! E visto che tu stai sempe cu sta faccia a peste che pare che passato nu guaio, ma perché

nun te ne vai e ci lasci in pace!?

FLAVIO: Andrè ferniscela pure tu però!

ANDREA: Ferniscela? Tutte le sere viene qua e dobbiamo sopportare questi sfoghi dovuti alla sua vita

repressa e io dovrei finirla? Cunosco a nu sacco e’ gente che va in chiesa… ma nisciuno è comme e’ soreta

Flà!

MARIUCCIA: (Intonando una preghiera) Signore… ascolta queste parole di una tua fedele, che cerca invano

di portare sulla retta via questi peccatori…

ANDREA: (Di spalle come se fosse Dio) Dimmi Mariuccia…

MARIUCCIA: (Sorpresa) Oh Signore… grazie per avermi risposto! Grazie…

ANDREA: (C.s.) Prego!

MARIUCCIA: Signore ti prego…dimmi cosa posso fare per salvare questi peccatori?

ANDREA: (Con voce normale) Te ne ji bizzò!!!

MARIUCCIA: Sodomiti! Sodomiti! Voi non erediterete il Regno di Dio! Tu fratello te ne pentirai…te ne pentirai!

(via)

ANDREA: Soreta è proprio na’ bizzoca!

Esce per la camera.

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SCENA 5

Andrea in ufficio al pc. Gira su internet prendendo informazioni sulle adozioni di coppie gay. Flavio è in posta

per pagare delle bollette. Dopo poco entra Pippo.

PIPPO: Andrè buongiorno o’ frate!

ANDREA: Ciao Pippo…

PIPPO: Tutto a posto o’ frate?

ANDREA: Si… si… a te?

PIPPO: Maritete nun ce sta o’ frate?

ANDREA: No… è andato un attimo alla posta…

PIPPO: … allora approfitto nu poco o’ frate! (Si andrà a sedere alla scrivania di Flavio, mettendo i piedi sulla

scrivania)

ANDREA: Pippo ti potresti sedere in maniera composta?

PIPPO: Chiù composta e’ chesto o’ frate?!

ANDREA: Con i piedi sulla scrivania?

PIPPO: Andrè sto nervuso o’ frate!

ANDREA: Perché tu quando stai nervuso, vai mettenne e’ piedi ‘ncopp’ e’ scrivanie da gente?

PIPPO: Ma te si scetato co’ ciclo o’ frate? (Ride) Fernimmele e’ pazzià…t’aggia parlà e’ cose serie o’frate…

ca’ e’ cose nun stanno bone o’ frate… ca’ so’ tre mise o’ frate… tre mesi che non si batte chiodo o’ frate…

ANDREA: Pippo nuie facimme gli architetti…mica è faligname!?

PIPPO: E che c’azzecca o’ frate!? E’ risaputo o’ frate…

ANDREA: Che cosa?

PIPPO: Chilli là comme vuie o’ frate… tenene nu cuofene e’ cumpagne o’ frate… che quasi sempre so pure

bone o’ frate… perciò sto ca o’ frate…

ANDREA: Embè vuò vedè o’ catalogo?

PIPPO: Nientemeno? E’ tenite pure catalogate o’ frate…

ANDREA: Certamente… fotografie, numero e’ telefono, altezza, peso, dichiarazione dei redditi… nuie è

overo che tenimme nu sacco e cumpagne… ma tenimme pure nu sacco di amici che quando anna sfugà

venene a parte è cà!

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PIPPO: E io che pensavo che sti cose e’ facevo sol’io o’ frate…

ANDREA: Ai voglia! Sai quanti ce ne stanno… comunque steve pazzianne o’ fatto do’ catalogo…

PIPPO: Ma comm’è o’ frate… me fatto mettere o’ pensiero o’ frate…

ANDREA: Ma di che pensieri parli? Po’ essere mai che non sei in grado e te fa na’ pusteggia cu na’ guagliona?

A trent’anni hai bisogno di questi sotterfugi per avere un rapporto con una donna? Sei così insicuro di te

stesso?

PIPPO: Insicuro? Ma quando mai o’ frate… io so troppo sicuro o’ frate… io o’ saccio troppo buono chello che

pozzo da o’ frate… semplicemente me sfastereo e’ perdere troppo tiempo o’ frate…

ANDREA: Di perdere il tempo?

PIPPO: Si! Cunusce a na’ femmena o’ frate… accummience a parlà o’ frate… po’ accummence whats up o’

frate… po’ doppe na’ semmana forse si te va bona o’ frate, ci esci… se ci esci o’ frate, si figlio a Dio o’ frate,

si te fai una “ammoccatella” o qualche maniata o’ frate… aroppe e’ aspetta nata semmana o’ frate, perché

chello che pensane loro o’ frate, è “mi devi desiderare” o’ frate…

ANDREA: Ma pure loro dicene o’ frate!?

PIPPO: No o’ frate o’ dico… chello che pensamme nuie è “nennè ma a quante o’ vinne o’ frate?!” e jamme a

spennere a nata parte o’ frate…

ANDREA: Però perdonami, ma se stai in questa condizione…mi sa che truvate tutte e’ negozi chiusi…o’frate!

PIPPO: Che c’azzecca o’ frate… so dettagli o’ frate!

ANDREA: Scusa ma ce stanno pure chelli là che al primo appuntamento te la danno…

PIPPO: Si ma chelle nun fanno pe’ me’ o’ frate! Io voglio a’ na’ bona guagliona o’ frate!

ANDREA: Cioè tu vuò a’ na’ bona guagliona che te la da subito!? E’ un controsenso!

PIPPO: Embè comme avessa fa secondo te o’ frate!?

ANDREA: Non lo so sinceramente… tu tiene nu poco e’ guerra ‘ncapa! Comunque non sappiamo bene quale

giorno, ma dovremmo organizzare una festa a breve, con un po’ di amici…

PIPPO: (Interdetto) Ma quali amici o’ frate?

ANDREA: Nun te preoccupà…ci saranno pure delle ragazze!

PIPPO: Mo me piace o’ frate…

ANDREA: Senti ma se ti dico… “bambino”… che pensi?

Pippo lo guarderà interdetto.

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ANDREA: …“adozione”?

Pippo lo guarderà interdetto.

ANDREA: Utero in affitto?

PIPPO: Me vene a’ mente solo o’ padrone e’ casa!

ANDREA: Lascia stare Pippo! Veramente…

PIPPO: No aspetta o’ frate! Ja famme capì che vuò dicere o’ frate?!

ANDREA: Come fai a non capire!? Insomma… vorrei avere un figlio!

PIPPO: Ma è parlato cu Flavio o’ frate?

ANDREA: Ca’ sora!?

PIPPO: No! O’ frate!

ANDREA: Flavio frate nun tene! Tene una sora!

PIPPO: O’ saccio!

ANDREA: E allora perché me dici e’ parlà co’ frate!?

PIPPO: Ma chi o’ frate?

ANDREA: Ma o’ frate e’ chi?

PIPPO: E quale frate stai parlanne o’ frate?

ANDREA: Me stai mannanne o’ manicomio! Tu me chiesto si aggio parlato co’ frate e’ Flavio!

PIPPO: No! Io t’aggio chiesto si è parlato cu Flavio o’ frate…è diverso!

ANDREA: Lo vedi?

PIPPO: Andrè o’ frate… o’ frate sta per fratello mio… no a Flavio! Allora te faccio nata vota a domanda o’

frate… e parlato cu Flavio?

ANDREA: Di che cosa?

PIPPO: Del tuo desiderio di avere un figlio!

ANDREA: Guarda lasciamme sta…veramente… dopo la chiacchierata di ieri sera, non credo che a Flavio

l’idea piaccia molto!

PIPPO: Te lo ha detto lui o’frate?

ANDREA: Si…in maniera molto indiretta… me l’ha fatto capire quasi bene…

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PIPPO: E’ nu peccato o’ frate! Nu criaturo dint’ a’ na’ famiglia è importante o’ frate… pure per una coppia che

se spusate a poco o’ frate… porta allegria… gioie… pensieri… preoccupazioni o’ frate… è na’ bella cosa o’

frate…

ANDREA: Ma infatti proprio perché glielo voglio far capire… tengo una sorpresa per lui…

PIPPO: Overo? E che cosa o’ frate?

Entra Luciano.

LUCIANO: (Alterato) Andrea dov’è Flavio?

ANDREA: E’ andato un attimo alla posta…perché?

LUCIANO: Ha telefonato l’ing. Comencini, dicendo che sta da un mese aspettando il progetto di quel

monolocale… a via cervantes…

ANDREA: Ci stava lavorando…

LUCIANO: Un mese!? Per fare un progetto è nu monolocale e’ quarantacinquemetriquadrati ci vuole un mese?

E si era un appartamento vero e proprio quande e’ cuminciavame e’ lavori? Quando facevano e’ vinticinque

anni e’ matrimonio?

ANDREA: Vabbè ma non sta facendo solo quello però…

LUCIANO: Mi fai la cortesia di mandarlo nel mio ufficio mo che torna?! Grazie… (Notando Pippo) Mi scusi per

il nervosismo, ma sa ci tengo molto alle scadenze e alle consegne…

PIPPO: Nun te preoccupà o’ frate… te capisco… pure io ce stonghe a corte o’ frate… o’ latte scaduto dint’ o’

frigorifero nun se po’ tenè o’ frate… fete proprio e’ furmagge… na’ vota sbagliai a’ cunsegna e’ na’ pizza… a’

signora era allergica o’ frate…

LUCIANO: La signora era allergica al fratello?

PIPPO: Al fratello? A’ pizza quale fratello ‘o frate!

LUCIANO: (Ad Andrea) Il signore è?

ANDREA: Il mio pastore… non manco di nulla! (Risata forzata)

LUCIANO: Deficiente! Parlo di lui…

ANDREA: Pippo, un nostro caro amico…

PIPPO: Amico? Piense o’ frate che c’aggio fatto pure o’ testimone e’ nozze…

LUCIANO: Nozze? Ma perché chi s’è sposato?

ANDREA: (Correggendolo) Di cozze! Non di nozze…

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LUCIANO: Ma perché ce vonne e’ testimone pe’ mangià e’ cozze?

ANDREA: Beh…andammo a mangiare in una trattoria e le cozze non era proprio fresche…ci sentimmo tutti

male e gli facemmo causa…

PIPPO: Andrè ma tu che cozze stai dicenne o’ frate?

LUCIANO: Vabbè… mo che vene Flavio, mandamelo in ufficio!

Luciano Esce.

ANDREA: Ma si tutto scemo? Mo ci facevi scoprire!

PIPPO: Ma perché ce simme annascunnute!?

ANDREA: (Con ovvi segni di silenzio) Luciano non sa niente!

PIPPO: (Come lui) E che cosa o’ frate!?

ANDREA: (C. s.) Del fatto che io e Flavio siamo marito e marito…

PIPPO: ( C. s.) Ah! E io nun o’ sapevo… mo steve facenne o’ guaio o’ frate! Me scusà…

ANDREA: (Pensandoci) Scusami tu… è che il lavoro ultimamente non va proprio benissimo, lui se n’è accorto

e diciamo che ci sta un po’ tartassando…

PIPPO: E miettete nu poco’ a faticà o’ frate! Nun ce pensà a stu fatto do’ criature… quando vene o’ mumento

o’ frate… magari ne parlate o’ frate… e affronterete la discussione o’ frate! Siente… me fai sapè tu allora?

ANDREA: Che t’aggia fa sapè!

PIPPO: Sto parlando della festa o’ frate!?

ANDREA: Ah si si…tranquillo… e tieni il segreto per te!

Pippo esce. Andrea resterà da solo in scena. Dopo pochi secondi entrerà Flavio.

FLAVIO: Andrè ho visto a Pippo per le scale… ma che è venuto a fare?

ANDREA: (Incurante) Niente…voleva sapere se conoscevamo qualcuno po’ fa sfugà nu poco…

FLAVIO: E che facimme e’ pappune? Nientemeno chella posta miezz’ a piazzetta, su dieci sportelli ne lavorano

solo tre, è assurda… gli altri tutti vuoti… poi è normale che per pagare due bollette ci metti due ore!

ANDREA: Ah Flavio… ti sta aspettando Luciano per la pratica dell’Ing. Comencini…

FLAVIO: E che vo’ sapè? Chillo o’ progetto è pronto a’ na’ semmana!

ANDREA: Non lo so, so cose vostre…

Flavio si siede alla scrivania.

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ANDREA: E… ti ho fatto una sorpresa!

FLAVIO: A me!? E perché? Me so scurdato qualche ricorrenza?

ANDREA: Non ti preoccupare, non ti sei dimenticato niente… mi andava di farti un regalo… e te l’ho fatto!

Flavio scarta il regalo.

ANDREA: (A mo’ di presentazione) Tadà!

FLAVIO: E chedè stu coso?

ANDREA: Questo si chiama Chiappariello! Il bambolotto intelligente!

FLAVIO: E c’aggia fa cu Chiappariello!

ANDREA: Come che devi fare? Allora Chiappariello, se lo lasci accesso dalla mattina fino alla sera, lui si

comporterà come un bambino a tutti gli effetti… fa la cacca, fa la pipì, piange che vuole mangiare, piange che

vuole giocare, piange durante la notte…

FLAVIO: Chiagne sulamente stu criaturo!

ANDREA: No vabbè se ti miette a sbarià nu’ poco, na’ resata s’ha fa!

FLAVIO: Ma perché me regalato stu coso?

ANDREA: Per fare pratica!

Flavio in silenzio.

ANDREA: (Dopo una pausa) Flà…perché mi hai sposato?

FLAVIO: Perché voglio vivere con te il resto della mia vita…

ANDREA: E basta?

FLAVIO: Per essere una famiglia…

ANDREA: E credi che una famiglia sia composta da due persone soltanto?

FLAVIO: Che vuoi dire?

ANDREA: Un bambino Flà… Io non voglio dire nulla… voglio un figlio…

FLAVIO: Ma comme o’ facimme io e te? Che cosa stai dicendo! Quando abbiamo deciso di stare insieme, non

volevamo nient’altro… ci bastava quello… da quando ci siamo sposati… sembra che tu non ti fermi un attimo…

stai sempre a pensare a cosa fare… io vivo la mia vita tranquillamente insieme a te… la monotonia non mi

pesa… tu invece pare che stai facenne una corsa a volere sempre di più… ci siamo messi insieme e volevi

uscire alla luce del sole… lo abbiamo detto alle nostre famiglie… ho dovuto affrontare mia sorella e creare un

conflitto che non so se mai si risolverà per fare ciò che volevi… ci siamo sposati… perché volevi ufficializzare

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la cosa… ma chello che voglio io? Quando vene o’ turno mio? No… mi devo sentire in colpa perché? Perché

non voglio un figlio… Devo intossicarmi perché credo che la società di oggi non è pronta ad affrontare una

cosa simile… Devo soffrire perché non abbiamo i mezzi per poter avere ciò che desidero e in tutto questo

dovrei far soffrire un figlio perché magari cresce senza una figura materna e le persone glielo farebbero pesare

in ogni sguardo!?

ANDREA: Ci sono mille modi… e poi una sacco di coppie famose gay hanno avuto dei figli!

FLAVIO: Ma che ragionamenti fai!? Nuie nun e tenimme chilli soldi… nuie nun ce putimme garantì chillo lusso

che te ne fa fregare di ciò che la gente pensa… noi viviamo in un piccolo quartiere dove la gente trova talmente

insignificante la propria vita, che si interessa a quella degli altri… inciucia…maligna… per il solo scopo di

riempire le loro giornate tristi…

ANDREA: Ma quando mai?!

FLAVIO: Me dispiace… ma nun è giusto che nu criaturo addà subì l’ignoranza da gente solo per farti

raggiungere un altro traguardo… il fatto che tu si cresciuto senza nu pate, nun significa che averne due è

meglio… e nun è giusto nemmeno che perché tu mo’ piense a chello che vuò tu, nun te preoccupi de’

conseguenze e quindi io dovrei accontentare il tuo egoismo! Perché di quello stiamo parlando…

ANDREA: Guarda che io un figlio lo voglio con te…

FLAVIO: E allora? Che cambia? Io quando ce simme spusate, l’ho fatto consapevole che la nostra famiglia

saremmo stati io e te… e basta!

ANDREA: Quindi io e te non saremo mai una famiglia completa?

Flavio lo guarda.

FLAVIO: Per me già lo siamo! (Pausa) Io vado da Luciano! (Esce)

Buio.

SCENA 6

Luce soffusa. Siamo nella sacrestia della parrocchia di Padre Fausto. Mariuccia è andata per parlare della

situazione di suo fratello.

CARLO: Insomma non sei riuscita a persuadere tuo fratello da questa relazione…

MARIUCCIA: No padre… E’ tentato da questa attrazione sessuale…

CARLO: (Tra sé) Attrazione sessuale… comme o’ capisco…

Mariuccia lo guarda.

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CARLO: (Riprendendosi) Comme o’ capisco… la tentazione del peccato intendo… è difficile resistere…

MARIUCCIA: Si è circondato di persone sbagliate padre… in quella casa sembra che il Signore non sia mai

entrato… peccati che vanno… peccati che vengono…peccati che vanno e vengono… non si rendono conto

di essere più vicini a Satana che a Dio…

CARLO: Vabbuò mo’ nun esagerà… chello comme se dice… a’ carne è carne… si chillo è attratto nun ce

può fa’ niente… si o’ mellone e’ asciuto ianche mo’ cu chi t’ha vuo’ piglià!?

MARIUCCIA: Padre!?

CARLO: (Sminuendo) E padre… figlio e spirito santo Luisè… ma che stamme ancora e’ tiempe e’

pappagone…

MARIUCCIA: Ma cosa sta dicendo!?

CARLO: Si…oggi bisogna adeguarsi… i tempi non sono più quelli di una volta… e noi sacerdoti in primis ci

dobbiamo adattare… piglia a me per esempio… che te piense che è facile a resistere a carne de’ femmene?

Quando piglia e’ bello e buono se presentano chelli signore a cunfessà, cu chelli scollature che me fanno

saglì tutto o’ sanghe ‘ncape… te pare che nun votte a mano?! (Correggendosi) Volevo dire…l’istinto mi dice

di buttare la mano… però che devo fare… resisto… a Satana nun c’ha faccio bona… sudo un poco… però

resisto…

MARIUCCIA: (Con ammirazione) Ah padre…lei è il mio idolo… ce ne fossero di parroci così, sarebbe un

mondo pieno di amore e ci sarebbero meno guerre…

CARLO: (Un crescente di piacere) Pieno di amore sicuramente… amore pe tutte parte… per strada…a

lavoro… a casa… ncopp’ e’ mobili… ncopp’ a’ lavatrice…dint’ o’ frigorifero… ‘ncopp’ o’ tavolo…ammore pe’

tutte parte! Maronn’!

MARIUCCIA: Padre!?

CARLO: Maronna mia…maronna mia dammi la forza di correggere la strada di questi scempi… di questi

peccatori…

MARIUCCIA: Amen!

CARLO: Se proprio non ci riesci…famme perdere appriesso a loro!

MARIUCCIA: Padre cosa dite!?

CARLO: Scusa Titinè…

MARIUCCIA: Maria!

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CARLO: E’ a’ stessa cosa… scusa mi sono lasciato un attimo prendere dal nervosismo… (Notando il

pacchetto) Che me’ purtato e’ buono oggi?

MARIUCCIA: Vi ho fatto la genovese…

CARLO: (Scippandole il malloppo) Miette cà e vattenne ja… (riprendendosi) Scusa volevo dire… ora vai

figliola… vai e videtenne nu poco bene da vita in generale…

MARIUCCIA: Padre… io in realtà mi vorrei confessare prima di andare…

Carlo spazientito, posa il malloppo, prenderà l’inginocchiatoio, dopodichè si siederà accanto a Mariuccia.

CARLO: Jamme a ce movere… (Sottolineando il fatto che abbia imparato il segno della croce) Nel nome del

padre, del figlio e dello spirito santo… (Con la Bibbia in mano) Giuri di dire tutta la verità, tutta la verità,

nient’altro che la verità!? Dice lo giuro…

MARIUCCIA: Lo giuro! (Cominciando il racconto) Padre… Stamattina ero in bagno che mi preparavo… mi

sono tolta la camicia da notte… e mi sono cominciata a lavare…

Padre Carlo comincia a mangiare la genovese.

CARLO: Ti sei fatta la doccia?

MARIUCCIA: No padre…mi lavo a pezzi… la doccia la faccio solo quando faccio la ceretta sotto le ascelle…

una volta al mese…

CARLO: Io ero convinto che era a’ genuvese! Mamme e’ Pumpei!

MARIUCCIA: Come?

CARLO: Dicevo come a Bombay… a Bombay le donne si lavano come te…

MARIUCCIA: (Accennando un sorriso di imbarazzo) Ah mi scusi… non lo sapevo… comunque mentre mi

stavo lavando, le mani sono scivolate sopra i seni… provocandomi un leggero brivido e sono rimasta

alquanto turbata padre…

CARLO: Niente di meno…

MARIUCCIA: Mi sento nervosa… sporca…

CARLO: E forse te lavà qualche volta in più…

MARIUCCIA: In che senso?

CARLO: (Riprendendosi) Nel senso che quanto è accaduto è molto grave Mariuccella mia… ma vedi da

buona cattolica hai pensato bene di venirti a pulire di questo peccato…

MARIUCCIA: Subito padre… non riuscivo più a fare nulla… era come un chiodo fisso…

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CARLO: (Mordendo il pezzo di carne) Ah! L’uosse! Sta carne è tutt’ossa!

MARIUCCIA: Beh sono magra, ma non fino a questo punto!

CARLO: (Alludendo al dente) Ah! O’ sapevo! S’è spaccato!

MARIUCCIA: Il chiodo fisso?

CARLO: Nonsignore! O’ premolare!

MARIUCCIA: Ah! Non avevo capito… (Riprendendo il racconto) nella mia testa ha cominciato a lampeggiare

ad intermittenza la scritta “accarezzare parti intime del proprio corpo è da peccatori”… proprio come sta

scritto nella Bibbia…

CARLO: Perché int’ a’ Bibbia sta scritta sta cosa?

MARIUCCIA: Certo… Corinti 1, versetti 6:18…

CARLO: Overo? E’ Corinti hanno scritto sti cose?! Mannaggia a miseria… ma tu vide nu poco…

MARIUCCIA: Anche se vi devo confessare… che quel brivido…

CARLO: (Subito) Che cosa?

MARIUCCIA: (Timida) Mi è piaciuto…

CARLO: Uh Signore mio…

MARIUCCIA: (Panico) Lo so… lo so… sono una peccatrice… lo so…

CARLO: No che hai capito Teresella…

MARIUCCIA: Maria!

CARLO: E’ a’ stessa cosa…

MARIUCCIA: (Disperata) La prego padre mi aiuti… la prego… ho provato un piacevole brivido che non

voglio più provare… non so che cosa fare… non so con chi parlarne… ho paura che si possa ripetere… la

prego mi aiuti padre…

CARLO: (Tentando di calmarla) Nanninella… calmati… Dovresti farlo più spesso!

MARIUCCIA: (Interdetta) Ma come?

CARLO: (Riprendendosi) Si! Dovresti farlo più spesso… una brava fedele come te… che vive nell’amore di

Dio e nella purezza… non avendo prove da superare durante il suo cammino… ogni tanto ha bisogno di

mettersi alla prova… e queste occasioni servono per la conferma della tua fede nel Signore…

MARIUCCIA: Come è saggio lei padre…

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CARLO: E’ fernuto?

MARIUCCIA: In che senso?

CARLO: Dico tu per sta scem… per questo ti sei voluta confessare?

MARIUCCIA: Si… qual è la mia penitenza!?

CARLO: Fa na’ cosa a’ piacere…

MARIUCCIA: Come?

CARLO: Vuò dicere n’ave Maria?

MARIUCCIA: Solo?

CARLO: O’ padre nostro?

MARIUCCIA: E basta?

CARLO: Vabbuò fa na’ cosa dici pure un atto di dolore e nun ne parlamme chiù… mo’ nun me dicere niente

ma tengo n’appuntamento…me ne aggia fuji!

MARIUCCIA: Dove andate?

CARLO: Alla sacrestia!

MARIUCCIA: Del Duomo?

CARLO: ‘Ncopp’ Pusillipo… roba e’ femmene!

MARIUCCIA: (Stupita) Ma padre?

CARLO: Ma che hai capito? Una femmina… una mia vecchia fiamma (correggendosi) fedele… che si è fatta

la cresima e mi ha invitato al ricevimento per una fetta di torta…

MARIUCCIA: Allora non le voglio rubare altro tempo…

CARLO: Nun te preoccupà… (Pronuncerà prima qualcosa di incomprensibile e poi la benedizione) Nel nome

del padre del figlio e dello spirito santo…

MARIUCCIA: Amen!

CARLO: Te serve nu passaggio?

MARIUCCIA: Perché lei ha la macchina?

CARLO: Si me arrivata a nu pare e’ juorne… a’ tenevo parcheggiata int’ o’ box perché ancora m’aveva arrivà

l’assicurazione… tengo o’ suv nuovo da’ Mercedes, tremila turbo diesel…

Mariuccia lo guarda interdetta.

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CARLO: (Riprendendosi) Me l’hanno prestata… me l’ha prestata il fratello di questa mia fedele…per non

farmi arrivare là sopra a piedi…

MARIUCCIA: (Fa per uscire, poi ritorna indietro) Padre e per mio fratello?

CARLO: Hip Hip Urrà! (Notando lo sguardo di Mariuccia) Si… questo devi cominciare a dire quando lo

vedi… Hip hip urrà… devi essere contenta del fatto che tu gli possa stare vicino… cercando di smuovere la

sua coscienza e farlo rinsavire…

MARIUCCIA: Veramente… sa alle volte non so mai se quello che sto facendo è la cosa giusta!

CARLO: Quando fai la cosa giusta… te ne accorgi… Ti senti bene con te stessa… tu ti senti bene con te

stessa?

MARIUCCIA: Dopo la confessione si…

CARLO: E che vuò allora!? Tutto a posto… continua a fare come fai… l’importante è che stai bona tu… si

stai bona tu… stamme cuiete tutte quante… mo me ne aggia ji… ci vediamo domenica a messa?

MARIUCCIA: A quella delle dieci?

CARLO: No a mezzogiorno… sabato sera faccio chiù tardi perché vado a ballare… e voglio durmì nu poco

e’ chiù…

MARIUCCIA: A ballare?

CARLO: A ballare? Chi ha ditto a ballare?

MARIUCCIA: Voi padre…

CARLO: Clementina!

MARIUCCIA: Maria!

CARLO: E’ a’ stessa cosa… Ma che hai capito? Voglio dormire perché mi voglio riposare un po’ di più… la

lotta col diavolo è stancante…

MARIUCCIA: Ah vabbè… buona serata allora…

CARLO: Pure a te Giannetella… E siente a me… videtenne bene nu poco ogni tanto… fatte n’asciuta cu

quaccheduno! (Mariuccia lo guarda interdetta) No no…stavota e’ capito buono!

Buio.

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SCENA 7

Siamo in ufficio. Andrea è fuori per un rilievo. Flavio è da solo alle prese con un il montaggio di un rilievo da

lui effettuato. Dopo poco, arriverà Sammy.

SAMMY: Disturbo?

FLAVIO: Guè Sammy… trase…

SAMMY: Se sei impegnato ci vediamo un’altra volta…

FLAVIO: Ma quando mai non ti preoccupare…tanto sto solo io…

SAMMY: Come mai? Andrea non c’è?

FLAVIO: No! E’ uscito a prendere delle misure… (Dopo una pausa) Allora? Che dici? Te si apparata cu

Salvatore?

SAMMY: Mah… solita vita… quando non lo voglio sentire… riesco sempre a scomparire… Tu piuttosto…

tieni na’ faccia!

FLAVIO: Guarda lasciamme sta proprio… aggio fatto na’ nuttata appresso a Chiappariello!

SAMMY: Chiappariello?

FLAVIO: Si l’altro giorno mi ha fatto un regalo… Chiappariello… nu bambolotto umanoide e quattro chili e

cento, che magna, beve e soprattutto caga come un animale…

SAMMY: (Allarmata) Veramente?

FLAVIO: Si… Ieri abbiamo pure litigato…

SAMMY: Per la questione del figlio… me lo ha detto prima…

FLAVIO: Sammy ma lo sai che significa avere un figlio? Noi? Due uomini… ma perché avimme fa rirere a

gente!?

SAMMY: Mi stai deludendo… ti preoccupi di questo?

FLAVIO: Si! Ma non per me…

SAMMY: Che intendi?

FLAVIO: Alle volte quando cammino per Napoli… o devo andare a prendere delle misure… me sento ancora

l’uocchie ‘ncuolle da’ gente… te guardano… e siente e’ musechià “tienemente a’ signurina”… oggi basta

girare l’angolo del palazzo e trovi noi diversi… ma sembra che il pensiero comune non l’abbia ancora

accettato… ci trattano sempre come la novità… come un eccezione… immagina con un figlio o magari una

figlia! Tu pensa solo alle situazioni più semplici che dovrà affrontare un bambino: a scuola a parlà ca’

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maestra, se va in palestra e devi aiutare per esempio tua figlia nello spogliatoio, dove ci sono tutte

mamme… quando sarà cresciuta e verrà a chiederti come si fanno certe cose, io che le dico? Ja ma stamme

pazzianne!?

SAMMY: La famiglia non fa per me… ma credo che avere un figlio sia qualcosa di indescrivibile… e tu

vorresti privarti di una gioia simile?

FLAVIO: Per te è una gioia indescrivibile… per te che sei una donna e lo metti al mondo… per i nove mesi di

gravidanza… per il padre naturale… io so che potrò amarlo come niente al mondo… ma non sarà mai la

stessa cosa… non avrà nulla di me…

SAMMY: Geneticamente oggi ci sono tante strade… umanamente magari potreste provare tanti metodi…

FLAVIO: E addò e’ pigliamme e’ sorde? E po’ Sammy parlammece chiaramente… io nun voglio avè nu figlio

accussì perché ho deciso di avere un figlio… so responsabilità… so’ pensieri… dalla parte di Andrea invece

sembra che sia un’altra cosa da aggiungere per essere una famiglia completa… ma ched’è!? Ma che se

fanno accussì e’ figli?

SAMMY: … mi dispiace che però state così…

FLAVIO: Che vuò fa… la vita matrimoniale è fatta di alti e bassi…

SAMMY: Però sei molto deciso su sta cosa, di solito sei sempre comprensivo… a lui invece l’ho sempre

visto un po’ più orgoglioso, dittatore…

FLAVIO: Guarda che pure io alle volte mi incazzo…

SAMMY: Si vabbè… però tu sei molto più per la pace… lui mantiene più il punto…(Cambiando il discorso) Io

ti sembro felice?

FLAVIO: Vabbuò tu si nu caso a parte…

SAMMY: Guarda che io e te siamo nella stessa situazione…entrambi non digeriamo il comportamento delle

nostre metà… io in un modo e tu in un altro… ma siamo molto simili…

FLAVIO: Tu dici?

SAMMY: Si! Secondo te…perché io ogni tanto mi ritaglio dei giorni per me senza vederlo proprio? Ho

bisogno di rilassarmi… e il più delle volte con qualcuno che me fa sanghe proprio…

FLAVIO: Vabbè ma è normale… Tu si’ na’ bella guagliona… nun ce miette niente… il mio caso è un po’

diverso…

SAMMY: Io non credo… Anzi secondo me, basta guardarti un po’ intorno e ti faccio vedere che ci sta la fila

fuori la porta… un sacco di donne pronte a soddisfarti…

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FLAVIO: E che faccio fa? E’ servizi a casa?

SAMMY: Non ci credo!

FLAVIO: Sammy ma si scema?

SAMMY: Scusa hai mai provato?

FLAVIO: Ma che tengo da provare… E’ proprio l’attrazione fisica che manca con le donne…e proprio na’

cosa fisica… e po’ tenite sti cose ‘mpiette che me fanno senso proprio… ma nun ve danno fastidio?

SAMMY: Quando ballano a volte si… ma hanno inventato i reggiseni a posta… anche se voi uomini devo

dire la verità, preferite di più quando ballano che quando stanno ferme!

FLAVIO: Ma voi chi Sammy?

SAMMY: Scusami Flà… è che mi sento così in armonia con te… che alle volte me scordo proprio di come

sei… (Cambiando discorso) Ho ingegnato pure il vestito nuovo… l’ho comprato da “Traffic”… ti piace?

FLAVIO: Si ti sta bene… mette in risalto le tue curve…

SAMMY: (Sensuale) E non ti piacerebbe farti un giro sulle mie curve?

FLAVIO: (Imbarazzato) A me int’ e’ curve m’avote o’ stommaco!

SAMMY: Ma mica stamme dint’ a’ machina!

FLAVIO: (Sottolineando) Menu male che nun stamme dint’ a’ machina!

SAMMY: (C.s.) Perché altrimenti cosa faresti?

FLAVIO: (C.s.) A’calasse o’ finestrino perché fa nu’ cavero e’ pazze…

SAMMY: (C.s.) E poi?

FLAVIO: (Risolutivo) E poi… mettesse a’ primma e te lasciasse a’ pere! Ma c’avessa fa!

Entrerà Pippo con dei cornetti.

PIPPO: (Entrando noterà Sammy) Buon… bona… giorno… o’ frate!

FLAVIO: Guè Pippo…giusto in tempo!

PIPPO: Giusto in tempo per cosa o’ frate? M’aggia spuglià!? Facimme na’ cosa a tre!?

FLAVIO: (Sorridendo) Ahahahah! Ma che spuglià! Giusto in tempo per la colazione!

SAMMY: Overo…e’ ‘ngarrato proprio o’ mumento!

PIPPO: Non è che ho interrotto qualcosa o’ frate?!

SAMMY: Si!

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FLAVIO: No! Che hai interrotto!? Sammy la conosci?

PIPPO: E chi s’ha scorda o’ frate! L’aggio vista o’ matrimonio! Tu sei l’altra testimone o’ frate!?

SAMMY: Si… si…

PIPPO: E che testimone o’ frate… Cu na’ testimone accussì o’ frate… facesse e’ lettere all’assicurazione da

matina a’ sera o’ frate!

FLAVIO: (Sorride forzatamente) Ahahahah! Ma comme si scemo Pippo!

SAMMY: Che faccio? Me ne vado?

FLAVIO: Si te ne vuo ji…

PIPPO: E perché te ne vuò ji o’ frate?! (Indicando Flavio) Nun è meglio che se ne va isso?!

FLAVIO: Ma che stai dicendo? Questo è il mio ufficio!

PIPPO: E me l’affitto quanto e’ vè o’ frate!?

SAMMY: Vabbè io vado via… devo attaccare il turno al call center…

FLAVIO: Ah mi raccomando Sammy… acqua in bocca con Andrea…

SAMMY: Stai tranquillo…con me sei al sicuro…

PIPPO: E famme essere sicuro pure a me o’ frate!

FLAVIO: (Riprendendolo) Te stai zitto o no!?

SAMMY: Flà ci vediamo stasera… se ce la faccio passo a casa per un saluto…e pensa a ciò che ti ho detto!

FLAVIO: A che cosa?

SAMMY: Al giro sulle mie curve!

FLAVIO: Nun è cosa…

SAMMY: Non sai che ti perdi!

Esce.

FLAVIO: Meno male che si venuto!

PIPPO: Ma perché che steve succedenne o’ frate!?

FLAVIO: Lasciamme sta… troppo na’ tarantella!

PIPPO: O’ Flà… ma nun me dicere che tu e Sammy… Ingicchignate o’ frate!?

FLAVIO: Che cosa?

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PIPPO: Ingicchignate… facite e’ bunghete e banghete o’ frate!

FLAVIO: Ma si scemo!? Quella è lei che sta sempe e’ na’ manera…

PIPPO: E tu?

FLAVIO: Io che cosa! Io so sposato… ma soprattutto so sposato cu Andrea… Andrea te lo ricordi? Mio

marito…quello che vive e lavora con me!?

PIPPO: Embè allora quando me fai ‘nciarmà o’ frate?

FLAVIO: Sammy nun fa pe’ te!

PIPPO: Perché? Le piacene e’ femmene o’ frate?!

FLAVIO: No anzi… al contrario!

PIPPO: E quando chiù m’aiuti a dicere o’ frate… So tre mise che sto giranne… sto cercanne e’ truvà na’

femmena accussì e vuie nun ve site mai fatto ascì niente o’ frate!

FLAVIO: Tu comme vai dint’ e’ curve?

PIPPO: Cuonce cuonce o’ frate!

FLAVIO: E nun vai buono…

PIPPO: Si aggia correre o’ frate… me metto pure a correre o’ frate!

FLAVIO: Tu t’accappuotte!

PIPPO: Si veco a’ mala parata o’ frate…tiro o’ freno a mano o’ frate!

FLAVIO: Ma quale freno a mano…

PIPPO: Allora a’ situazione mia nun a’ vuò capì o’ frate… Io sto male o’ frate… (Inizia a piangere) Io nun veco

na’ femmena nun saccio a quantu tiempo o’ frate… nun c’ha faccio chiù o’ frate… e una nun va bona, e nata

nun va’ bona…e chesta manco va bona o’ frate… io me sento e’ ascì pazzo o’ frate!

Flavio lo abbraccerà per confortarlo. Entrerà Luciano che assisterà alla scena.

PIPPO: (Continuando) Nun pozzo ji annanze accussì!

LUCIANO: (Notando la scena) Sei licenziato! (Via)

Chiusura sipario.

FINE PRIMO ATTO

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SECONDO ATTO

SCENA 1

Siamo in casa dei due sposini. Ieri sera c’è stata una festa dove il divertimento l’ha fatta da padrone per tutti,

meno che per Pippo, che ha affogato i piaceri della serata passata a prendere “pali” a destra e a sinistra,

nell’alcool.

Infatti stremato dal quantitativo di alcool ingerito, è crollato in un sonno profondo sul divano. Al mattino,

come sempre arriva Mariuccia, che noterà il ragazzo sul divano attirata dal modo di russare del giovane.

MARIUCCIA: (Chiamandolo timidamente) Ehi...

Pippo continuerà a dormire.

MARIUCCIA: (C.s.) Scusi…

Pippo continuerà a dormire.

MARIUCCIA: (Avvicinando il viso a quello di Pippo) Ehi!

PIPPO: (Aprendo gli occhi e trovandosela difronte) Mamma do’ carmene! Chi si o’ frate?

MARIUCCIA: Io? Tu chi sei? E che ci fai a casa di mio fratello?

PIPPO: Ma chi te sape o’ frate… (Notando l’ambiente) Ma addo’ stonghe o’frate?!

MARIUCCIA: Innanzitutto non siamo fratelli… non ti conosco proprio… comunque siamo a casa di mio

fratello… Flavio Gargiulo!

PIPPO: Tu si a’ sora e’ Flavio o’ frate?

MARIUCCIA: Credo sia normale… se io sono la sorella, lui è mio fratello!

PIPPO: E a chi e’ pigliate?

MARIUCCIA: In che senso?

PIPPO: T’hanno mai ditto che assumigli a Isidoro!?

MARIUCCIA: Il gatto?

PIPPO: Brav’ o’ frate! Ma accussì stai normale o semplicemente mo’ te stai scetanne o’ frate?

MARIUCCIA: Veramente sono sveglia dalle sei…dovevo recitare le mie lodi mattutine…

PIPPO: Ah quindi tu accussì si normale o’ frate… mamme e’ Pumpei!

MARIUCCIA: Posso sapere che cosa ci fai sul divano a russare come un porco?

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PIPPO: Ajere e’ sera me so’ ‘mbriacato o’ frate!

MARIUCCIA: (Notando l’alito pesante) Si sente…purtroppo…

PIPPO: E c’aggia fa!? Hanno organizzato na’ festa esagerata ajere e sera o’ frate! Nu burdello… chino e’

femmene, uommene, femmene che parevano uommene, uommene che vulevano fa e’ femmene…nun hai

proprio idea o’ frate!

MARIUCCIA: (Facendosi più volte il segno della croce) Padre…figlio e Spirito Santo…

PIPPO: Ma che stai musechianne o’ frate!?

MARIUCCIA: …una penitenza…

PIPPO: Na’ penitenza o’ frate? E nun a’ basta chella d’ajere e’ sera o’ frate!?

MARIUCCIA: (Allarmata) Perché cos’è successo ieri sera?

PIPPO: Che succieso o’ frate? Che succieso? Undici…

MARIUCCIA: Undici che?

PIPPO: No te dico solo o’ nummero o’ frate… undici!

MARIUCCIA: L’ora che si è fatta?

PIPPO: Undici pali aggia acchiappate o’ frate! Na’ serata e’ merda proprio o’ frate!

Mariuccia scoppia a ridere.

PIPPO: Garfield…io te sto facendo na’ confidenza e’ tu me rire ‘nfaccia o’ frate!

MARIUCCIA: Cosa ti aspettavi? In questo luogo di perdizione? Di trovare l’anima gemella?

PIPPO: Ma quale anima gemella o’ frate! So quasi quatte mise o’ frate che nun m’abbusco na’ femmena!(Si

avvicina lentamente)

MARIUCCIA: (Sentenziosa) Stai lontano da me! Non toccare la mia carne!

PIPPO: Che me pigliato po’ chianchiere!? (Disperato) Io nun saccio chiù c’aggia fa o’ frate! Nun saccio chiù

addo’ aggia ji pe’ truvà a’ na femmena che me da cinque minuti e’ cumpagnia o’ frate!

MARIUCCIA: E pensi che venendo a queste feste? Risolvi qualcosa?

PIPPO: Che ne saccio o’ frate! Chillo fratete e o’ marito so accussì alternativi… aggio pensato vuò vedè che

a niente a niente, si addevento alternativo pure io, po’ essere che cagne qualcosa o’ frate!

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MARIUCCIA: Povero illuso! La strada della perdizione è sempre la più facile… per arrivare a sentire l’odore

del paradiso, bisogna saper attendere!

PIPPO: A’ so’ o’ frate! Ca’ c’abbrucene e’ cerevelle!

MARIUCCIA: Allora accomodati! Che si spalanchino le porte dell’inferno e che ad accoglierti ci siano i

lussuriosi con forchettoni e frustini in pelle…

PIPPO: Fosse o’ Dio o’ frate!

MARIUCCIA: Ah no guarda…proprio Dio no!

PIPPO: Uanm’ è comme a’ fai tragica o’ frate! Ma perché me vulisse fa credere che tu nun è fai sti cose o’

frate? Tu nun tiene sti pensieri o’ frate!?

MARIUCCIA: Non dirlo e non ti permettere nemmeno di pensarlo brutto peccatore della valle di lacrime… io

sono casta e pura…pronta per il mio grande giorno!

PIPPO: E quando venesse stu grande giorno o’ frate?

MARIUCCIA: Non lo so… ma quando verrà sarò qui ad aspettarlo!

PIPPO: (Pensandoci) …quindi… tu si casta o’frate?

MARIUCCIA: (continuando) E pura!

PIPPO: (Pausa) Eppure nun l’avesse mai ditto o’ frate!

MARIUCCIA: Cosa vorresti insinuare…?

PIPPO: (Lusinghiero) Na’ bella guagliona comm’è te o’ frate… Fisicamente stai mise bunarella o’frate…

certo si te levasse nu poco stu baffetto secondo me… avresti un sacco di corteggiatori o’ frate… no pe’

cattiveria però comme o’ puorte tu, tutte spennato, nun se porta cchiù… e’ fa na’ cosa chiù sistemata o t’ho

lieve proprio!

MARIUCCIA: (Imbarazzata) Ma chi… io?

PIPPO: E’ o’ frate! E chi se no!? Cu sta lente che me pare chelli segretarie porche o’ frate… chelli là che

fanno sagli tutto’ o’sanghe ‘ncapo sulo quando dicene “ciao” o’ frate…

MARIUCCIA: Smettila! (Intonando la preghiera) Mio Dio mi pento e mi dolgo

PIPPO: Pure io mi dolgo… mi dolgo esageratamente o’frate….

MARIUCCIA: (Continuando) Con tutto il cuore dei miei peccati…

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PIPPO: (Iniziandosi ad avvicinare) Peccati o’ frate? Quali peccati che nun avimme ancora fatto niente o’

frate!?

MARIUCCIA: (Imbarazzata aumenta sempre di più la velocità della preghiera) Per mia colpa, mia colpa, mia

grandissima colpa…

PIPPO: (C.s.) Nun è a toia a’ colpa o’ frate…e nemmeno a’ mia!

MARIUCCIA: Senti io mi sento tutto il fuoco alla testa!

PIPPO: Te fatt’ o’ shampoo co’ cerasiello!?

MARIUCCIA: (Imbarazzata non sa come uscire) Smettila ti prego!

PIPPO: (Interrompendola, odora in maniera forte il suo profumo) Sssssssss! Che bell’addore che tiene o’

frate!

MARIUCCIA: (Lasciandosi andare ai complimenti) E’ coccolino!

PIPPO: Chi è o’ guaglione tuoio o’ frate!?

MARIUCCIA: (C.s.) No…coccolino…o’ detersivo… blasfema!

PIPPO: Granda cessa!

MARIUCCIA: Malandrino!

PIPPO: Malatona!

MARIUCCIA: Stammi lontano diavolo tentatore!

PIPPO: E’ ditto buono proprio…sto tentanne malamente o’ frate…

MARIUCCIA: (Quasi offesa) Anatema scenda su di te!

PIPPO: E ‘ncuolle a te no o’ frate!? Viene ccà… viene cà che te faccio fa tutte e’ stazione da’ Via Crucis

senza biglietti o’ frate!

Iniziano a correre intorno al tavolo.

MARIUCCIA: No vai via!

PIPPO: Ma che vado via o’ frate… facimme a primma, a’ seconda, a’ terza… e via via una tirata fino e’ a’

quattordici! E si saglie o’ cuntrullore c’ho dicimme che simme sagliute a’ Betlemme e nun ce steva a’ biglietteria

sotto a’ stazione…

MARIUCCIA: Non riuscirai a persuadermi!

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PIPPO: E mica te voglio persuadè o’ frate… io te voglio…

MARIUCCIA: (Interrompendolo) Come ti permetti! Il mio corpo sarà solo di chi mi prometterà amore eterno!

PIPPO: Io! Io t’ho prumetto o’ frate! Fosse tutte chisto o’ problema o’ frate!

MARIUCCIA: Dovrai giurarmi il tuo amore davanti a Dio…

PIPPO: Annanze a Dio… a fratete… o’ marito e’ fratete… annanze a chi vuò tu o’ frate!

MARIUCCIA: Ma smettila satanasso! Non ci conosciamo nemmeno… come fai a dire di amarmi!

PIPPO: E qual è o’ problema o’ frate!? Rimediamme mo’…

MARIUCCIA: Io non voglio rimediare nulla… devi lasciarmi in pace… io appartengo al Signore!

PIPPO: E c’ho dic’io o’ frate a stu Signore… addo aggia ji!? Ce parlo io!

MARIUCCIA: Il Signore è in terra, in cielo, in ogni luogo… tu sei solo un comune mortale che fa della carne

uno strumento di appagamento sessuale e basta… io sono oltre… oltre il peccato… oltre la misericordia… io

seguo un cammino lontano da questa vita fatta di cose materiali…

PIPPO: Embè famme capì… voi che non avete a che fare con ste cose materiali… non fate l’amore o’ frate!?

MARIUCCIA: (Prendendo una boccettina dalla borsa inizia a benedirlo) Come ti permetti di usare questi

termini!? Ora per colpa tua mi toccherà andare a confessarmi per l’ennesima volta!

PIPPO: Niente di meno o’ frate!? E che t’aggio ditto!? Anzi o’ Signore è il primo a utilizzare la parola Amore!

MARIUCCIA: Cosa?

PIPPO: Eh scusa… l’amore di Cristo per noi o’ frate… l’amore di Dio per l’essere umano o’ frate… l’amore

dell’essere umano verso il suo prossimo… e tu te stai scandalizzando perché aggio ditto na’ cosa e’ chesta o’

frate!?

MARIUCCIA: Ma l’amore che intendi tu… non è quello che intende lui!

PIPPO: Infatti! E ditto proprio buono o’ frate! L’amore che intende lui non è fatto di privazioni… ma di piccoli

gesti… di piccoli miracoli o’ frate… e credimi pe’ comme stonghe cumbinato io… veramente è nu miracolo o’

frate, si riesco a fa qualcosa cu te!

MARIUCCIA: (Pensandoci) Cosa mi proponi?

PIPPO: In che senso o’ frate!?

MARIUCCIA: Questa nuova tendenza dell’amore di Dio… come vorresti manifestarla?

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PIPPO: Io e te… o’ frate… azzeccate… dint’ a’ nu lietto!

MARIUCCIA: (Scandalizzata) Dentro un letto?

PIPPO: (Correggendosi) ‘Ncopp’ a’ nu divano?

MARIUCCIA: (Scandalizzata) Sopra un divano?

PIPPO: (Correggendosi) Oh e allora sciglie tu nu posto!

MARIUCCIA: (Lasciandosi andare con voce satanica) Ti aspetto a casa mia… al piano di sopra… tra cinque

minuti… (Via)

PIPPO: Ma quali cinque minuti o’ frate! Io t’accumpagne proprio!!(Via)

Scena 2

Siamo in ufficio. Andrea è seduto alla scrivania a lavorare. Flavio ancora deve arrivare. Andrea ha contattato

Sammy per metterla al corrente del suo piano,

Entra Sammy di corsa.

SAMMY: Si può sapere cosa cavolo ti viene, farmi correre in questo modo!? Ero convinta fosse successa

una disgrazia!

ANDREA: No! Nessuna disgrazia…stai tranquilla…solo che ti dovrei parlare di una cosa abbastanza urgente

e ho dovuto approfittare che Flavio non c’è, perché non glielo voglio far sapere!

SAMMY: Vabbè la prossima volta però, evita di farmi venire un infarto!

ANDREA: Lo so! Hai ragione… scusami… vuoi un bicchiere d’acqua!?

SAMMY: Si grazie!

Andrea le verserà un bicchiere d’acqua.

SAMMY: Allora? Si può sapere di cosa devi parlarmi di così tanto urgente?

ANDREA: Si… Vedi Sammy… io… ecco non so come dirtelo… si insomma… il fatto del bambino… già lo

sai…

SAMMY: Quindi?

ANDREA: E quindi, da buon marito ne ho parlato con Flavio…

SAMMY: E allora?

ANDREA: E allora niente! Mi ha risposto picche!

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SAMMY: E questo si sapeva?

ANDREA: Si ma lo scopo di un matrimonio è quello di avere dei figli… di crescerli… di completarsi proprio

con loro… di prendersene cura… aumentare il numero dei componenti della famiglia e non ridurci soltanto a

noi due!

SAMMY: Andrè perdonami… il tuo concetto è giusto… solo che però è contestualizzato nel modo più

sbagliato possibile…

ANDREA: Perché?

SAMMY: Perché ciò che tu hai detto, va bene per una famiglia di etero! Per loro il discorso che hai fatto tu

non fa una piega e magari è anche giustificato entrare in crisi se non si vuole avere dei figli, ma per una

coppia come voi due… scusa se te lo dico… non ha senso!

ANDREA: Tutti i metodi per averne uno, in Italia sono proibiti! Farli all’estero costerebbe troppo e non

possiamo permettercelo…

SAMMY: Vedi? Non è che potete fare chissà cosa allora!

ANDREA: Infatti è qui che ho bisogno del tuo aiuto!

SAMMY: Scusa?

ANDREA: Sammy parliamoci chiaramente! Io ti ho visto! Ti ho visto come sbavi dietro al mio uomo!

SAMMY: Io?

ANDREA: Si tu! So bene che è un tuo pallino fisso da anni… forse è proprio per questo secondo me, il

motivo per cui non ti riesci manco più a legare sentimentalmente a qualcuno… o forse magari è proprio lui il

motivo dei tuoi litigi con Salvatore…

SAMMY: (Irritata) Andrea dove vuoi arrivare?

ANDREA: Stai calma! Non ti arrabbiare… sto solo parlando… e lo sto facendo con la massima tranquillità…

anche perché l’offerta che sto per farti non la puoi rifiutare…

Sammy esita.

ANDREA: Ti piacerebbe andare a letto con Flavio?

SAMMY: (Sorriso stizzato) Ma stai fore!?

ANDREA: No! Perché? E’ una semplice domanda…

SAMMY: (Alterata/imbarazzata) E sono domande che non si fanno Andrea… scusami… sono domande che

alla tua testimone di nozze non dovresti manco rivolgere… ma che ti prende!?

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ANDREA: Niente… e che avevo pensato che forse… magari avresti potuto aiutarci… d’altronde il compito di

un testimone di nozze, è aiutare la coppia nei momenti di difficoltà…

SAMMY: Si vabbè ma quando mi hai scelto come testimone, si trattava di un impegno morale! Almeno è

stato sempre così…Tu stai perdenne e’ cerevelle!

ANDREA: Ma non è vero… ognuno sceglie di stare vicino nel modo in cui ritiene opportuno!?

SAMMY: (Dubbiosa) E tu in che modo avevi pensato?

ANDREA: In maniera molto semplice… una cena a casa nostra… qualche bicchiere di vino di troppo… vi

lascio soli… e poi continui tu… tanto credo tu sia abbastanza pratica!

SAMMY: (Indispettita) Senti Andrea…

ANDREA: No sentieme tu Samà… Io non so come Flavio… per me i bambini sono un sogno che ad oggi

vivo solo per metà! E nessuno può distogliermi da questo mio obiettivo! Si nun me vuò aiutà dimmello

subito… già mi costa troppo farti andare a letto con mio marito… tu fai pure a sostenuta?

SAMMY: Io sto pensando al dopo…che faccio?

ANDREA: Scompari per un po’… torni quando avrai partorito…

SAMMY: Tu ti rendi conto dell’assurdità di questa cosa? Ci conosciamo dalla terza elementare… conosco

ogni singola parte di te o meglio credevo di conoscerti… il fratello che non ho mai avuto… e ora te ne esci

con richiesta assurda!

ANDREA: Si… fai conto che prendiamo in prestito il tuo utero… perché noi come si può ben vedere ne

siamo sprovvisti!

SAMMY: A saperlo chiammave o’ commercialista, accussì preparavo o’ contratto e’ locazione!

ANDREA: Ah no guarda a noi non interessa il contratto!

SAMMY: No bello… è inutile, io a niro dint’ all’utero mio nun ve faccio sta! Aroppe pe’ ve jittà a’ via e’ fore so

dulure e’ panza! Perciò facimme nu bello quattro più quattro?!

ANDREA: Mesi?

SAMMY: Anni!

ANDREA: A fernisce e’ fa a’ scema!? E poi nun fa tanto a’ puritana… in fondo è anche un po’ quello che

volevi tu…

SAMMY: A’ verità?! Stevo aspettanne proprio stu mumento! No guarda Andrè veramente senza parole!?

ANDREA: Mi stai dicendo di no!?

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SAMMY: Ovvio! Ma che ti aspettavi?! Che ti dicessi “Certo… qual è il problema!?” Ci sarà un motivo no? Ci

sarà un motivo perché non voglio avere dei figli!?

ANDREA: Col fisico che ti ritrovi!? Non ci metti niente a riprenderti… poi vai pure in palestra… figurati…

SAMMY: Quelli come te a me me fanno murì! Organizzano la vita degli altri in base alle loro esigenze, come

se gli altri fossero delle pedine o dei soldatini, da disporre come meglio si crede… Io non so manco certe

persone come facciano a crescere un figlio dentro di sé, e poi lo danno via così… come se niente fosse…

come se avessero fatto un piacere a qualcuno… nove mesi… un legame così intimo che ci può essere tra

una madre ed un figlio… e ci sono persone che sti pensieri nun se fanno proprio! Fortunatamente ho una

testa e un cuore che funzionano ancora!

ANDREA: Si si… come no!

SAMMY: Ma perché che vuò dicere?

ANDREA: Niente niente!

SAMMY: No tu mo’ parli! Parli e vediamo che cosa hai da insinuare… visto che stai dicendo mezze parole a

che so trasute!

ANDREA: (Velenoso) … parli di cuore… parli di testa… ma tu non è che sei diversa dalle altre donne gallina!

Con la vita che fai tra locali sparsi qua e la per Napoli, una vita devota al Dio denaro, a pensare come

buttarlo senza investirlo in qualcosa di concreto… non cerchi un lavoro… non cerchi un amore… nun sai

manco chello che vuò da vita… Ognuno di noi sulla Terra ha uno scopo, una motivazione… la tua… qual è?

SAMMY: (Risentita) T’avessa dicere pure grazie Andrè!? Grazie Andrè per la tua amicizia disinteressata!

Per la nostra amicizia che è durata fino ad oggi perché nei hai tratto ciò che ti faceva comodo…perché

pensavi che con il tuo carattere mi avresti raggirato a farmi fare ogni cosa…. Perché te credevi di aver a che

fare cu na’ scema!? Hai ragione però, ancora non lo so chello che voglio fa da vita mia… e la cosa nun me

fa paura… comme nun me faceva paura prima, quando finita la scuola ho cominciato a chiedermi “mo che

faccio!?” E te ne ho sempre parlato sperando che su di te potessi contare… potessi fidarmi… e nun me fa

paura nemmeno mo’ che vaco a faticà per quattrocentoeuro al mese… niente me fa paura… e si proprio o’

vuò sapè, l’unica cosa che me fa paura, è chella e’ mettere nu’ dimane, nu criature dint’ a’ mane toie… nu’

ricchione represso che pensa e putè fa tutte cose, passanne pe cuolle a tutte quante! (fa per andare e viene

fermata sulla porta dalla domanda di Andrea)

ANDREA: Senza e’ me tu nun tiene a nisciuno… nisciuno te vo bene overamente comme e’ me… io saccio

tutte cose e’ te… comme si fatta… chello che fai… e nun t’aggio mai giudicata… proprio perché te voglio

bene… t’aggio cummigliato perfino dint’ e’ tarantelle che fatto co’ munno! Perché io e te ce simme fatte na’

prumessa… quanne murette patete… che in qualsiasi momento, in qualsiasi situazione… ci saremmo aiutati

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e proprio fregandocene di tutto e di tutti… e proprio mo che te sto venenne a cercà un aiuto, proprio mo’ che

tengo bisogno e’ te… tu te stai tiranne areto!

SAMMY: Tu si o’ male! (Fa per andare)

ANDREA: Che faccio allora? T’aspetto a casa?

Sammy esce di corsa e incrociando senza parlare Flavio che entra.

FLAVIO: Buongiorno! Ciao Sammy! Che ce fai cà!?

Sammy incrocia Flavio senza manco salutarlo.

FLAVIO: Ma c’ha passato?

ANDREA: E’ venuta a sfogarsi un po’!

FLAVIO: Stai ancora a tarantelle cu Salvatore?

ANDREA: Si purtroppo si…Infatti le ho detto di venire a cena da noi domani sera…

FLAVIO: Domani sera?

ANDREA: Si… perché ci sono problemi?

FLAVIO: No semplicemente di solito decidiamo insieme cosa fare la sera… ma a quanto pare già hai fatto

tutto! Ma se po’ sapè perché te stai facenne coinvolgere in questa storia d’amore che nun t’appartene?

ANDREA: Ma che vuò? Sammy è mia amica! E’ la nostra testimone di nozze, dobbiamo starle vicino… non

è che ce ne freghiamo così… come se nulla fosse!

FLAVIO: Ti vorrei ricordare però, che il fidanzato, è quello che già m’ha struppiato na’ vota… e non vorrei si

ripetesse l’occasione visto e considerato che praticamente stamme vicino a essa senza ce fa manco na’

telefonata a chillu povero guaglione pe’ sapè comme sta!

ANDREA: Ma noi siamo amici di Sammy… Salvatore avrà i suoi amici che gli sono vicino! Comunque… hai

pensato al nostro futuro?

FLAVIO: Al nostro futuro? E a che aveva pensà?

ANDREA: Figlio… bambino…

FLAVIO: Ancora? Andrè ched’è che nun è capito della nostra discussione? Quale parte non ti è stata

chiara?

ANDREA: Ma tu hai capito chello che voglio io?

FLAVIO: E tu? E capito chello che voglio io invece? Stai addeventanne pesante cu stu fatto… mamma mia

do’ carmene…

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ANDREA: Va bene… non ne parliamo più… (Cambiando discorso) Ha telefonato l’ingegner Lupulli, ha detto

che quel grafico gli serve per domani sera…

FLAVIO: Domani sera!?

ANDREA: Si! Problemi?

FLAVIO: No… se consideri che ancora devo cominciare a lavorarci…

ANDREA: Allora dai comincia subito… ti lascio solo che vado a fare la spesa per domani sera… (Si avvia e

si ferma sotto la porta, quasi dispiaciuto) Ah e scusa se ti ho martellato ancora con quell’argomento… non

ne parlerò più… (Via)

FLAVIO: (Alza la testa per risponderlo e nota la sua assenza) Non ti preocc… Andrea?

Buio.

Scena 3

Siamo nella sacrestia di Padre Carlo. Mariuccia è andata per raccontare alla propria guida spirituale tutto

l’accaduto con Pippo. La perdita della sua “purezza” con un ragazzo conosciuto appena, mentre dal lato suo

Padre Carlo, non ci vede nulla di male (anzi!!!). Padre Carlo, sta pulendo il calice e gli oggetti della messa.

MARIUCCIA: (Continuando un discorso) … mi parlava in un modo così naturale padre, che io mi sono

trovata in seria difficoltà… quello che diceva, ma soprattutto come lo diceva… quella sua voglia di toccare la

mia carne, che è riuscito a far diventare anche una voglia mia…

CARLO: Te si arrapata malamente!?

MARIUCCIA: Padre! Diciamo che ho provato molta lusinga… in ciò che diceva… e poi quegli occhi padre…

non mi toglieva quegli occhi da dosso…

CARLO: Embè po’ che fatto? Le spugliato?

MARIUCCIA: Padre ma state scherzando? Io certe cose mi vergogno di dirle…

CARLO: Nennè ma nun ce sfottere sì! Tu fai tutta a’ santarella, ma secondo me si na’ malata e’ primma

categoria proprio!

MARIUCCIA: Padre ma come si permette?!

CARLO: (Riprendendosi) Si! Sei una malata… le fedeli che subiscono queste cose, sono fedeli che hanno

trovato ostacoli sul loro cammino, e hanno bisogno di un sostegno… di una cura… una persona che ha

bisogno di cure… come si chiama?

MARIUCCIA: Malata!

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CARLO: Hai visto? Hai visto? Non c’è nulla di offensivo! Continua… continua pure…

MARIUCCIA: (Cadendo in una sorta di trans) E praticamente, poi non so come ci siamo ritrovati a rincorrerci

intorno al tavolo… mi diceva della Via Crucis…

CARLO: Un cattolico…

MARIUCCIA: … che non avevamo colpe se il destino ci aveva fatti incontrare…

CARLO: Un cattolico innocente…

MARIUCCIA: Che vuleva sta dint’ o’ lietto azzeccate cu me!

CARLO: Un cattolico innocente rattuso!

MARIUCCIA: Rattuso?

CARLO: Ottuso! Quale rattuso!? Glielo hai dovuto dire vedi in quanti modi, prima di farglielo capire… Questo

ragazzo è stato un po’ ottuso da questo punto di vista…

MARIUCCIA: Padre… in realtà… è stato sveglio… Io gli ho detto ad un certo punto di venire sopra da me…

CARLO: E lui?

MARIUCCIA: Aspetta che ti accompagno!

CARLO: Chisto è troppo scetato stu guaglione! Cerca di tenerlo a bada un pochino…

MARIUCCIA: (Naturalmente compiaciuta) Ma chi!? Io non vedevo l’ora di trovare un uomo così… che faccio

lo calmo!? (Notando ciò che ha detto) Scusi volevo dire che non conosco nessun modo che lo riesca a

contenere… Padre… c’è una cosa molto grave però…

CARLO: Si incinta?

MARIUCCIA: Addirittura… non esageriamo!

CARLO: Che ne saccio Assuntì… tu ne stai parlanne con tutto sto trasporto!

MARIUCCIA: Si tratta di mio fratello… mi sono arrivate delle voci…

CARLO: Di chi?

MARIUCCIA: No praticamente, gira voce che hanno intenzione di avere un bambino… o meglio… mio

cognato vuole un figlio a tutti i costi… mio fratello è molto contrario!

CARLO: Bravo il fratellino! Hai visto… cerca di farlo restare sempre su questa strada… non solo chiste se

sposano, vonne adottà pure e’ criature!? E me pare nu poco esagerato….

MARIUCCIA: Padre io non condivido manco il matrimonio…

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CARLO: Il Signore ci ha creati liberi… il libero arbitrio nelle scelte della vita… (Guarda l’ora) S’è fatto tardi,

me ne aggia ji…

Compare in sacrestia Sammy.

MARIUCCIA: Padre allora la lascio alla sua serata…(Si volta e si trova Sammy difronte) E tu che ci fai qui?

SAMMY: Mi devo confessare… non posso?

MARIUCCIA: No! Perché Padre Carlo se ne sta andando!

CARLO: (Interromependola) Chi t’ha ditto? Perché parli sempre in mezzo? (A Sammy) Vieni avanti figliola…

SAMMY: Padre mi scusi se sono piombata qui, all’improvviso, ma ho urgente bisogno di parlare con

qualcuno che mi dica cosa devo fare…

MARIUCCIA: E t’ho dico io… te ne devi andare… che vuoi tu dal mio Carlo!?

CARLO: Esterina! Ma che stai dicendo? Io sono il parroco della chiesa, non sono il tuo parroco! Forza!

MARIUCCIA: Ma lei mi aveva detto che doveva scappare?

CARLO: Una pecorella del gregge ha bisogno di me…che faccio la lascio da sola? (A Sammy) Vieni

accomodati qua… come ti chiami?

SAMMY: Samantha…

Mariuccia indispettita va via.

CARLO: Dimmi tutto… Vieni qua all’inginocchiatoio… (Prende la Bibbia) Giuri di dire la verità, tutta la verità,

nient’altro che la verità… dici lo giuro…

SAMMY: (Stranita) Lo giuro…

CARLO: Puoi cominciare…

SAMMY: Carlo ti devo dire una cosa…

Buio.

Scena 4

Siamo a casa della coppia di sposini. La cena è quasi alla fine, si prepara la frutta. I tre sono abbastanza

ubriachi, Flavio più di tutti, volutamente da Andrea.

FLAVIO: Gli devi dire a tua mamma però che la prossima cuciniamo noi…senza che te fai mannà sempe a’

robba!

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ANDREA: Se vabbuò, chella mammà ossaje, si sape che avimma cucenà nuie, nun fa bene…

FLAVIO: Si ma si tene l’uscita con le sue amiche, nun se preoccupasse…

SAMMY: (Amara) Comunque è stato tutto buonissimo…

FLAVIO: O’ vino specialmente… (A Sammy) però secondo me o’ fragolino che purtato, va buono ‘ncopp’ e’

dolci… se ne deve bere un poco, giusto per accompagnare… no tre butteglie!

ANDREA: Però non mi pare che non ti è piaciuto!?

SAMMY: Vero… su tre bottiglie, due le hai bevute da solo!

ANDREA: Vatti a mettere un po’ sul divano va…può essere che ti riprendi un po’…

FLAVIO: Aspè mo te donghe na’ mano e po’ me vaco a mettere…

SAMMY: Vai vai…tanto lo aiuto io…

FLAVIO: Si sicura Sammy? No perché chillo e’ fetuso ‘ncopp’ a’ sti fatte… vuò sapè che fa? Mo m’ha ditto

vatte a mettere ‘ncopp’ o’ divano… io gli volevo dare una mano, tu hai visto, e lui ha rifiutato dicendomi di

andarmi a sedere sul divano e riposarmi… io mo sto jenne ‘ncopp’ o’ divano… appena arrivo co culo ‘ncopp’

o’ divano chillo s’aggira e fa “ma perché nun me viene a da na’ mano!?”… e a me me saglie tutte o’sanghe

‘ncapa!

ANDREA: (Pungente) E io per questo lo faccio!

SAMMY: Vai pure… non ti preoccupare…

Flavio andrà a sedersi sul divano. Andrea e Sammy da soli in disparte.

ANDREA: Ti è chiaro tutto quello che devi fare?

SAMMY: Sono venuta qui solo per non far capire al tuo uomo, il mostro che si è sposato… mi hai fatto un

vero e proprio ricatto morale… e credimi me lo ricoderò finchè campo… e nonostante tutto mi prenderò io le

colpe di tutto… non ti preoccupare!

ANDREA: Ti ho solo chiesto aiuto… nessun ricatto morale… piuttosto cerca di essere convincente e

soprattutto impegnati… se tu ti impegni, lui si impegna e le cose andranno come abbiamo deciso noi…

SAMMY: Impegnarmi? Certo…non ti preoccupare… gli darò tutta me stessa…

FLAVIO: (Dal divano) Ma nessuno mi viene a fare compagnia? Guardate che si stonghe solo io

m’addorme… aroppe nun ve facite ascì che vulite scennere a’ piglià o’ cafè…

ANDREA: Non ti preoccupare… lo faccio io qui… ( A Sammy) Tu è inutile che fai l’ironica e’ capito!? A’

situazione per me è troppo importante… e cerca di non fare scherzi! (Alzando la voce) Sammy, perché non ti

vai a mettere sul divano vicino a Flavio… io faccio il caffè e vi raggiungo…

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Sammy, dopo aver lanciato un’occhiataccia ad Andrea, si dirige verso il divano.

FLAVIO: (Notandola all’improvviso) Tè tè! Sammy tutto a posto? Anche tu qui da queste parti sì!?

SAMMY: E si me so truvate a passà… aggio ditto mo’ vaco a vedè che sta cumbinanne Flavio… ‘ncopp’ o’

divano, e sono passata…

FLAVIO: Sammy ma tu veramente stai facenne? Non pecchè sarà o’ fragolino, ma non so sicuro che è capito

che sto scherzando…

SAMMY: E’ normale Flà… abbiamo cenato insieme fino a cinque minuti fa…

FLAVIO: Ah solo cinque minuti so passati!? Me credevo di più…

SAMMY: (Togliendosi le scarpe) Mi vuoi fare un po’ di posto vicino a te…

FLAVIO: Ma pecchè nun te ne vai!?

SAMMY: Cosa?

FLAVIO: No dico perché non… tu mo non te ne devi andare?

SAMMY: Io? No... perché?

FLAVIO: Come no…hai parlato fino a mo’ con Andrea… caffè… dovevate uscire… tutti e due… a fare il

caffè poi dopo ti raggiungeva e tu ti dovevi avviare…

SAMMY: Flavio io penso che il fragolino secondo me, tu non lo devi vedere proprio più…

FLAVIO: Perché? Guarda che oramai simme addeventate amici!

Sammy si siede accanto a Flavio e questi fa un sobbalzo.

SAMMY: Ma ti metti paura se mi siedo affianco a te sul divano?

FLAVIO: Ma chi io!? Guarda che donne come te , l’aggio pigliate a muorze!

SAMMY: Veramente?

FLAVIO: Si… è pure a buffettune! Loro allungavano le mani e io le spezzavo e’ dete!

SAMMY: Eppure non so perché… ma sono convinta di piacerti… hai qualcosa nello sguardo … sembra sia

desideroso di me…

FLAVIO: Chillo è o’ vino Sammy!

SAMMY: Seh il vino… non mi dire che non ti faccio nessuno effetto… (tira il petto in fuori)

FLAVIO: E’ inutile che ‘ntuoste piccerè… già te l’aggio spiegato che cierti curve io nun è faccio… e poi

smettila che ce sta Andrea di là… vedimme è nun fa nisciuna tarantella…

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SAMMY: Ah ma allora non lo escludi che ti posso piacere!?

FLAVIO: Ma chi t’ha ditto? Semplicemente perché ancora nun t’aggio pigliato a pacchere… nun te

preoccupà, che stai ‘ncopp’ a’ strada bona…

Andrea si affaccerà dalla cucina per vedere la scena, incrocerà lo sguardo con Sammy, un cenno, e poi li

lascerà da soli.

FLAVIO: Andrè… ma stu cafè? Andrea?

SAMMY: Non c’è… sarà andato in bagno… o forse è andato a letto…

FLAVIO: Solo lui!? Senza di me? Ma poi all’improvviso?

SAMMY: E vabbè ci avrà visti di qua, che stavamo chiacchierando da soli… non ha voluto distrubarci…

FLAVIO: Sammy…

SAMMY: Dimmi…

FLAVIO: Perché stai parlando cu sta voce?

SAMMY: Quale voce?

FLAVIO: Non lo so…ma tiene a’ voce a trappola! E a me a’ voce a’ trappola…nun me piace…

SAMMY: Perché ?!

FLAVIO: Perché le voci a trappola non sono sincere… io lo sono…

SAMMY: Ah si? E chi lo dice?

FLAVIO: O’ vino! Da che mondo è mondo, chi sta ‘mbriaco nun po’ mai dicere na’ fessaria… ed io al

momento credo di aver alzato troppo la soglia del limite di sopportazione… sto ‘mbriaco perso… (Si

addormenta)

Sammy visto che Flavio si è addormentato, prenderà il plaid dal bracciolo del divano, coprirà Flavio e poi

dopo aver visto che Andrea non c’è, si sdraierà accanto a lui, e si addormenterà.

Buio.

Mattina presto. Flavio si sveglia, noterà Sammy che dorme accanto a lui, e penserà di aver fatto l’amore con

lei. Divincolandosi dal divano, si alza ed uscirà di casa nella confusione più totale.

E’ mattina. Andrea si sveglierà, entra nella cucina e troverà Sammy che dorme da sola sul divano. La andrà

a svegliare.

ANDREA: (La sveglia di soprassalto) Allora?

SAMMY: Buongiorno eh!

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ANDREA: Si si, buongiorno! Dov’è Flavio? Com’è andata ieri notte?

SAMMY: Come vuoi che sia andata? Come volevi tu mi pare!

ANDREA: Questo devi dirmelo tu! Non ho sentito nulla ieri notte… non avete fatto il minimo rumore, siete

stati molto attenti su questo aggia dicere a’ verità! C’ho messo un po’ a prendere sonno… non riuscivo a

dormire… non potevo prepararmi una tisana, perché stavate voi di qua e non vi volevo disturbare…Ma dov’è

andato Flavio?

SAMMY: (Inizierà a ricomporsi) Andrè non lo so! Se non l’avessi capito, mi hai svegliato tu! Io so solo che ci

siamo addormentati insieme e mi sono risvegliata da sola!

ANDREA: Si ma come è andata?

SAMMY: Che ti importa? Vuoi che scendo nei particolari? L’importante è che andata come volevi tu!

Abbiamo fatto l’amore… intensamente se proprio lo vuoi sapere… mo però me ne vaco…

ANDREA: Scompari?

SAMMY: Si! Ho bisogno di allontanarmi per un po’… sai credevo molto alla nostra amicizia… soprattutto

credevo fosse sincera, almeno da parte mia… non avevo messo in contro determinati colpi di scena… e

quando accadono e ti colgono impreparata è brutto… molto brutto!

ANDREA: Quando torni?

SAMMY: Ah no! Mo’ basta Andrè! Sono stata a questo stupido gioco e credimi, spero con tutto il cuore di

non dover tornare, così questa sarà l’ultima volta che vi vedrò!

ANDREA: Beh non so se può servire ma, mi dispiace!

SAMMY: Ti dispiace? Ma tu lo sai che sei proprio un ipocrita? Ti dispiace cosa? Che sono andata a letto con

tuo marito perché me lo hai chiesto? Che la nostra amicizia poi tanto amicizia non è visto il motivo per il

quale hai deciso di essermi amico? Tu già avevi calcolato tutto… tutto quanto… la scelta di starmi vicino, di

farmi essere la tua testimone di nozze… mi hai fatto legare a te, a voi, come non credevo fosse possibile,

per poi sferrarmi il colpo di grazia! Ora però basta… spero con tutto il cuore di non mettere più piede in

questa casa! (Si avvia per la porta) Me fai schifo Andrè… sei la persona peggiore che si possa incontrare!

(Scappa via a passo svelto. Esce)

Andrea resterà in silenzio. Buio.

SCENA 5

Siamo nell’ufficio. Flavio è alla scrivania. Da solo e cerca disperatamente di riuscire a lavorare, ma senza

troppa fortuna. Dopo poco entrerà Pippo.

70

PIPPO: Io proprio a te cercavo!

FLAVIO: Pippo vide che stammatina non è proprio jurnata! Nun tengo proprio genio e’ te sentì a te e tutte e’

femmene che nun te si fatto!

PIPPO: Ma ched’è? Stai ‘ntussecate o’ frate!?

FLAVIO: Si! Ma parecchio proprio!

PIPPO: E parla cu me o’ frate! So venuto a posta o’ frate! Proprio perché pure io aggia parlà cu te o’ frate!

FLAVIO: Pippo, io non penso che me può capì… anzi non credo che tu sia in grado di darmi consigli,

riusciresti soltanto a confondermi di più le idee!

PIPPO: Nientedimeno? Perché che cumbinato o’ frate! Nun se po’ apparà e’ nisciuna manera o’ frate!

FLAVIO: Ma c’aggia apparà! Che tengo d’apparà o’ frate!

PIPPO: O’ frate o’ dico io!

FLAVIO: E io che dico a’ sora!?

PIPPO: A sora e’ chi?

FLAVIO: Che ne saccio…a’ sora mia! Tu sore nun ne tieni!

PIPPO: Lascia sta a’ soreta… nun a’ tirà miezzo o’ frate!

FLAVIO: Mi devi credere tutto mi sarei aspettato… tutto… al di fuori e nu fatto e’ chisto!

PIPPO: A chi o’ dice o’ frate! E chi so credeva…a me dispiace o’ frate… ma è capitato, io me so scetato o’

frate… me so truvato là…

FLAVIO: Pure io! Me so sentuto inerme proprio… nun sapevo c’aveva fa… so rimasto scioccato!

PIPPO: Tu!? All’ inizio o’ frate te pozzo garantì che ce stevo rimanenne… faccia e faccia non è che se

puteva proprio fa o’ frate… però po’ chianu chianu… zittu zittu… so arrivato addo’ vulevo io!

FLAVIO: Ma infatti zitto zitto me ne so ghiute! Non aggio tenuto o’ coraggio da’ sceta, non aggio tenuto o’

coraggio e’ dicere niente… me so scetato… me so trovato là… tutto ‘mballato e me ne so fujute!

PIPPO: Te capisco o’ frate!

FLAVIO: Ma che vuò capì Pippo! Tu nun me può capì… io aggio sempe ditto o’ vino sta buono dint’ e’

butteglie! O’ fragolino specialmente… io ogni vote che me ‘mbriaco… piglio e’ nun capisco niente chiù… mi

devi credere io più ci penso e più me sento male! (Inizia a disperarsi)

PIPPO: Flavio o’ frate! Nun fa accussì o’ frate! Fa l’omme!

Flavio lo guarda.

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PIPPO: …per modo di dire… o’ frate!

FLAVIO: Io non riesco ricordare nulla… non capisco come sia potuto succedere!

PIPPO: M’ho dice a me che nun saccio manco o’ nomme o’ frate!?

FLAVIO: Ma o’ nomme e’ chi!?

PIPPO: Eh sapisse o’ frate! Te voglio aiuta… sta int’ o’ palazzo tuoio o’ frate!

FLAVIO: Dint’ o’ palazzo mio?

PIPPO: Finalmente dopo quattro mesi, me so sbloccato! Nun c’ha facevo chiù mamma mia do’ carmene… o’

primo pensiero so venuto ca’ e’ corsa o’ frate! Io songhe na’ persona seria o’ frate e me pare giusto che tu o’

viene a sapè a’ me o’frate… pure perché simme cumpagne no!?

FLAVIO: Pippo guarda veramente… io sono contentissimo che ti sei sbloccato, però non ce stonghe proprio

ca’ capa pe’ sentì le tue storielle pornoeroticosessuali… già tengo e’ pensieri miei…

PIPPO: Flavio o’ frate… a me dispiace che tiene sti pensieri… ma io t’aggia dicere sta cosa… è troppo

importante per me….

FLAVIO: Pippo ma allora non è capito!? O’ vuò capì che nun tengo genio e’ sentere a nisciuno!?

PIPPO: E allora parle tu o’ frate… o dimme chello che è succieso! Con me penso ne puoi parlare o’ frate!

FLAVIO: (Pensandoci) Io ne devo parlare con qualcuno… io aggia capì chello che succieso! Ho bisogno di

sapere se è un mio pensiero, o se tratta proprio della realtà dei fatti!

PIPPO: E dici o’ frate…sto cà pe’ te!

FLAVIO: Pippo io te lo dico… però mi raccomando… è una cosa molto delicata…

PIPPO: Ma si scemo o’ frate!? Si amma pazzià pazziamme… ma saccio parlà pure e’ cose serie o’frate!

FLAVIO: Stanotte… beh ecco… stanotte… (Respiro profondo) Aggio miso e’ corne ad Andrea!

PIPPO: Ah!

FLAVIO: Eh!

PIPPO: E cu chi!?

FLAVIO: (Tentenna) Cu… Sammy!

PIPPO: Cu Sammy?! Chella ca’ fatte a’ testimone e’ nozze ‘nzieme a me?

FLAVIO: Si!

PIPPO: (Dubbioso) Flavio o’ frate… ma tu nun tiene a’ botta!?

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FLAVIO: Pippo aggia dicere a’ verità? Complimenti per la delicatezza veramente! Chesto e’ perché t’aggio

ditto ca’ a’ questione era delicata!

PIPPO: Hai ragione scusa… ma comme e’ succieso o’ frate?

FLAVIO: Ma che ne saccio… nun me ne so manco accorte… me ricordo solo che se venette a mettere

vicino a me ‘ncopp’ o’ divano… poi il buio più totale!

PIPPO: Tu te fatto nu femmenone e’ chella manera o’ frate…e nun t’ho ricuorde manco o’ frate!? Hai

ragione… è grave… ma grave assai proprio o’ frate!

FLAVIO: Ma che m’aggia arricurdà! Io me vulesse scurdà proprio e’ tutte cose!

PIPPO: Vabbè ma po’ essere pure che ve site addurmute sulamente o’ frate!

FLAVIO: Se vabbuò Pippo, steveme tutte e’ due sotto a cuperta ‘ncopp’ o’ divano! Ja per cortesia…

Maronna mia io non ce voglio manca pensà! Ma come glielo dico ad Andrea nu fatto e’ chisto!? Chillo me sta

pure martellanne ‘ncopp’ o’ fatto e’ vulè nu figlio… comme c’ho dico!?

PIPPO: Certo è na’ bella tarantella o’ frate! Vabbè calmate ja… mo’ è capace che si ce mettimme a’

truvamme na’ soluzione o’ frate… stai tranquillo…

FLAVIO: Tranquillo? Io non sto accucchianne a’ fa niente a quando m’aggio scetato stammatina! Me ne so’

fujute proprio… non aggio visto a isso, Sammy steve durmenne… sorema ancora aveva scennere…

PIPPO: E’ lo so steva cu me o’ frate!

FLAVIO: (Si blocca) Nun aggio capito…

PIPPO: Che cosa?

FLAVIO: Chello che ditto!

PIPPO: Perché c’aggio ditto?

FLAVIO: Quando ho detto che mia sorella non l’ho incontrata…

PIPPO: Ho detto sì… lo so… perché steva cu me o’ frate!

FLAVIO: Mia sorella? Cu te?

PIPPO: Si o’ frate!

FLAVIO: E che ce facive ‘nzieme a’ sorema?

PIPPO: Aggio durmuto addu essa!

FLAVIO: Pippo ma tu è capito chi è sorema? Baffetto, occhiali spessi… poco curata…

PIPPO: Si si! Curata in tutte le sue parti o’ frate… e sottolineo tutte!

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FLAVIO: Ne Pippo, ma io stonghe ‘mbriaco e tu dici e’ scemità!

PIPPO: Nisciuna scemità o’ frate… ero venuto proprio per dirti questo o’ frate… insomma te l’ho detto prima

no o’ frate che dopo quattro mesi me so sbloccato!? Beh…devo ringraziare quella santa donna di tua sorella!

FLAVIO: Cioè tu me stai dicenne… che tu e’ Mariuccia…?

PIPPO: No io e Mariuccia… io e tua sorella o’ frate!

FLAVIO: E sorema se chiamma Mariuccia!

PIPPO: Overo? Grazie o’ frate… meno male che me le ditto… non sapevo manco o’ nomme o’ frate… però

t’aggia dicere a’ verità è stato troppo bello...

FLAVIO: Veramente secondo me sta venenne a’ fine do’ munno! Ma che sta succedenne? Prima io che

faccio l’amore con una donna… poi mia sorella che fa l’amore con un uomo! Ce manca sulo che vengo a’

sapè co’ mast’ mio è gay… po’ veramente aggia accummincià tutte cose do’ capo! (Pausa) Comunque so’

cuntento che tu ti sia sbloccato e soprattutto che hai sbloccato a mia sorella…

PIPPO: A chi o’dice o’ frate…anzi io veramente, te so venuto a parlà pure pe’ nato fatto… cioè io e tua

sorella… si o’ frate… insomma vulesseme ji a’ vivere insieme!?

FLAVIO: Me vuò fa nu poco d’acqua e’ zucchero!?

PIPPO: Flavio… Flavio… tutto a posto?

FLAVIO: Si… me sta sulamente giranne nu poco a’ capa!

PIPPO: Nun te preoccupà…al più presto te facimme pure nu bellu nipotino o’ frate… però c’amma spusà

primma!

FLAVIO: Nun me parlà e’ criature!

Buio.

SCENA 6

Scene a pezzi. Tutto musicato e solo mimica. Flavio sarà in ufficio a pensare. Andrea sarà a casa a fare lo

stesso. Pippo e Mariuccia che amoreggiano da un lato. Sammy che ripensa all’amicizia con Andrea

guardando una foto. Poi tutto in sacrestia. Dove Padre Carlo, sta parlando con la croce.

CARLO: Senti parlammece chiaramente… io e te nun jamme d’accordo! Me so sfurzato e’ tutte manere, ma

non ce riesco…l’aggio fatto fino e’ mo forzatamente… ma mo nun c’ha faccio chiù… A me piacene e’

femmene e non me riesco chiù a’ controllà! Lo so… l’avrei dovuto fare da molto ma molto tempo prima… da

quando stevo a Pavia che aggio accumminciato… ma era comme na’ droga pe’ me! Più lo facevo… più non

74

venivo scoperto… più me veneva genio do’ fa! Mo però basta… non tene chiù senso… io da sopra all’altare

ad ogni celebrazione invito ad avere una morale…a rispettare se stessi e poi rispettare gli altri come se

stessi… ma nun o’ pozzo fa chiù si faccio chello che faccio! Però a me chello che faccio me piace… e quindi

penso che dobbiamo divorziare… senza rancore… tu nun me chiedi gli alimenti e io te lascio sta… nun te

metto ‘ncroce… e soprattutto… senza rancore… Ah, grazie!

Buio.

SCENA 7

Andrea e Flavio sono a casa a chiarirsi su quanto è accaduto con Flavio intenzionato ad andare via e

lasciare Andrea, mentre quest’ultimo consapevole di ciò che è successo, lo invita a riflettere bene prima di

compiere un passo simile.

ANDREA: Io non capisco questa tua scelta… così all’improvviso…

FLAVIO: Andrè è meglio accussì… io stonghe int’ a’ na’ situazione che credimi non mi sarei mai potuto

trovare… anche perché non credevo fosse possibile… e si è succieso, significa che c’è qualcosa in me che

non va!

ANDREA: Ma successo cosa? Nun po’ essere che per un problema che si è presentato, tu mandi all’aria la

nostra storia… la nostra vita insieme!

FLAVIO: E’ possibile invece… perché chello che è succieso, non riguarda noi… riguarda me!

ANDREA: E da quanto non esiste più il noi?!

FLAVIO: Da quando è successo quello che è successo!

ANDREA: Senti io capisco che forse la questione bambino ti abbia un attimo confuso e abbia un attimo

acceso dei pensieri, ma da qui a buttare all’aria una storia d’amore di dieci anni… un matrimonio… mi

sembra un attimo esagerato!

FLAVIO: Dici che è esagerato? Esagerato cosa? Continuare a combattere su delle scelte di vita che mi vuoi

imporre per soddisfare il tuo ego!? Decidere quello che deve essere il mio futuro in una società retrograda,

dove quelli come noi sarebbero ancora più presi di mira?! Dove abbiamo da poco conquistato un obiettivo

quello del matrimonio e tu già vuoi andare oltre!? Non abbiamo nemmeno lasciato il tempo alle persone di

abituarsi a questa nostra vittoria morale e tu già pensi a come avere di più! E io sarei l’esagerato? Esagerato

perché credo che un bambino debba crescere con due figure, una madre ed un padre? Per questo sarei

esagerato? Anche in questo si vede un genitore… mi sto preoccupando di come mio figlio un domani possa

vivere in questa società!

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ANDREA: Insomma per te sarei solo un egoista!?

FLAVIO: Si!

ANDREA: E il fatto che magari avere un figlio nostro, possa essere un motivo per unirci ancora di più!?

FLAVIO: Penso che dobbiamo avere un figlio per unirci, ci sono dei problemi che vanno al di là di questi! Ci

sono problemi alla base… che non abbiamo risolto forse, e che tu vuoi risolvere con un figlio! Ma che futuro

potrebbe avere un bambino con dei genitori come noi… con i nostri problemi a questo punto… dove oltre a

combattere con il mondo per farlo accettare, dovremmo combattere anche tra di noi… perché quanto tempo

pensi che si possano tenere nascosti questi nostri problemi!?

Bussano alla porta. Flavio andrà ad aprire. Entrerà poco dopo con Sammy.

FLAVIO: Andrè Sammy t’adda parlà!

SAMMY: Credo sia giusto che senta anche tu!

Flavio perplesso.

SAMMY: Volevo dirvi che sono incinta!

Andrea mostrerà una felicità nascosta, mentre Flavio resterà paralizzato.

ANDREA: (Strafelice) Auguri!

SAMMY: (A Flavio) Tu? Non dici niente?

Flavio resterà in silenzio.

SAMMY: Sei rimasto senza parole! (Pausa) Tranquillo Flavio… non è tuo!

ANDREA: Come?

SAMMY: Si! Non è di Flavio! Per fare un bambino due persone devono stare insieme, in una notte d’amore,

intensa, dove quello che si fa, lo si fa per volontà… e soprattutto con la consapevolezza di ciò che si sta

facendo… Quella sera Flà, abbiamo dormito… una notte dove abbiamo dormito insieme… e credimi per me

è stata una notte fantastica, d’amore… Si! Sei sempre stato il mio chiodo fisso… ma la vita non ha voluto

concedermi questa opportunità… mi ha concesso di dormire al tuo fianco… e me lo sono fatto bastare!

ANDREA: Tu non hai fatto l’amore con lui?

FLAVIO: Tu che ne sai?

SAMMY: Me l’aveva chiesto lui!

Flavio guarda Andrea.

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ANDREA: Si! Speravo visto che non potendo riuscirci in nessun modo, perché non possiamo permettercelo,

con Sammy saresti riuscito a dare alla luce nostro figlio… mi dispiace!

FLAVIO: Ti dispiace!? Me pigliato pe’ culo! Sapive tutte cose, anzi e progettato tutte cose! E io che so stato

settimane intere a distruggermi psicologicamente sulla mia identità, perché ero convinto di aver fatto l’amore

con Sammy… tu sapive tutte cose!? Sapive del fatto che non reggo il vino, e me fatto ‘mbriaca apposta! Sapive

che nun vulevo avè figli, in nessun modo… sapive tutte sti cose e nun te ne ‘mpurtato proprio!? Sei un

egoista… e’ pensato sulo a te…

ANDREA: (Disperato) Mi dispiace! Mi dispiace di tutto! Volevo a tutti i costi ciò che la natura non ci concederà

mai! Mai! Non lo potremmo mai avere e mi sono inventato tutto perché volevo andare contro di lei… contro

tutto… Mi dispiace… Ma non credere che non mi sia costato… mi sono sacrificato io per primo nel chiedere

ad una donna di sedurre mio marito e farci l’amore… ma l’ho fatto per noi… per essere completi ancora di

più… mi dispiace!

Andrea scoppierà a piangere seduto a tavola. Flavio e Sammy si guarderanno per un attimo, dopodichè Flavio

si avvicinerà ad Andrea, lasciando intendere un perdono, mentre Sammy si avvierà per andare via.

FLAVIO: Sammy… se non sono io, il padre di tuo figlio… chi è?

SAMMY: Padre Carlo!

FLAVIO: (Un tempo) Vabbè però nun c’ho dicere a sorema!

Buio. Cala la tela.

FINE DELLA COMMEDIA


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