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da Ivrea a Perugia~ · in distribuzione il detersivo al 2,5 per cento di fosfOin1111.1111 Lavande...

Date post: 16-Feb-2019
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quale Periodico mensile della Coop Lombardia Anno 4 - n. 3 Marzo 1985 Comitato di Redazione Antonio Benolini, Sergio Ferrario Sergio Ghiringhelli, Lidia Lamrni Oddino Magnani, Daniele Moltrasio, Ugo Pinferi, Enrico Rossi, Adolfo Scalpelli, Elio Susani, Alberto Terzi, Giorgio Vozta Diettore responsabile Adotto Scalpelli Impaginazione: Franco Malaguti Maria Rosa Torri Disegni: Marina Vecchi Editrice Coop Lombardia Viale Famagosta. 75 20142 Milano - Tel. 84.65.846 Stampa: Coop. "11 Guado" Corbetta (MI) - Tel. 02 - 9794461'2 Spedizione in abbonamento postale gruppo I11/70. Autariz-zazione del Triti. di Milano n. 144 del 14 aprile 1982 Comitato Regionale Lombardo Ogni socio ora può depositare alla Coop fino a 20 Pr stito: si deve rilanciare Sergio Ghiringhelli e fossimo astrologi dovremmo definire questo 1985, appena iniziato. l'anno dei "pesci", cioè un anno sotto il segno dell'incerti:77;1 Sul fronte del lavoro ad un aumento globale di almeno 3 punti della produzione industriale non fa riscontro un coi -rispettivo aumento occupazionale. anzi. Sul fronte dell'inflazione ad un positivo conte- nimento, lento ma continuo. si contrappone una perdita del valore monetario della lira in campo internazionale. Ad un miglioramento del prodotto interno lordo nazionale vi è, per contro, un peggiora- mento della bilancia dei pagamenti che vedeaumentare la differenza negativa tra le importazioni e le esportazioni. E via dicendo. Insomma. anche gli esperti non sanno che "pesci" pigliare. Per fortuna, per quel che riguarda più da vicino Ia cooperativa, le cose non vanno tanto male, il consuntivo 1984 e i! preventivo 1985 si presentano sotto un "segno" positivo. Anche sui fronte de] prestito sociale vi sono novità interessanti clic oggettivamente dovrebbero permettere un rilancio di questa impor- tante branca di attività rivolta ai soci, atta a incrementare i pro- grammi di sviluppo futuri. Infatti, è di questi giorni la notizia che all'interno della legge Marcora (già in vigore perché pubblicata sulla "Gazzetta Ufficiale") è final- mente passata l'attesa elevazione che porta il limite individuale dell'importo depositatile da IO a 20 milioni per ogni socio prestato- re. (segue in ultima) Bilanci ^^ le previsioni per l':5 Oddino Magnani Consiglio di amministrazione ha approvato nella sua seduta del 26 gennaio scorso il bilancio di previsione per il 1985. Si tratta del secondo bilancio della nuova cooperativa unificata ed in sostanza conferma i lineamenti positivi che già si preannunciano nel consun- tivo 1984. Dunque la strada dell'unificazione sta confermando i suoi risvolti positivi e pone la cooperativa nella condizione di gestire la sua espansione con serenità e consistenti possibilità di interessante sviluppo. Già il presidente Bertolini ricordava sul nostro giornale come il 1985 sarà ancora un anno di impegno che troverà i suoi momenti più esaltanti nelle aperture dei nuovi punti di vendita di Peschiera Borromeo (avvenuta il 23 gennaio scorso) e di Novate Milanese prevista per i prossimi mesi; se a queste aperture aggiungiamo quelle di Bareggio e di Vigevano avvenute nel 1984 possiamo affermare non senza una perdonabile punta di orgoglio che la cooperativa sta cambiando volto, sta costruendo una nuova rete di vendita moderna e tecnologicamente avanzata. - Il dibattito avvenuto all'interno dell'azienda, dal Consiglio di ammi- nistrazione al gruppo dirigente e che nei prossimi giorni interesserà base sociale e lavoratori dipendenti. conferma le scelte di program- mazione a medio termine decise dagli organi istituzionali della cooperativa. Per la realizzazione di questi obiettivi si muoveranno tutti i settori aziendali per quanto di competenza. (segue in ultima) un sthio di detersivo o 3 con -'osion) Ad otto 2,5 per cento ' 1 01* De Benedetti da Ivrea a Perugia • - ~ itoni Giorgio Vozza Il commento dei francesi è stato acido: i capi della Ger- vais-Danone, la multinazio- nale del latte, hanno osserva- to che un matrimonio tra l'e- lettronica e il cibo non si era ancora visto, Eppure Carlo De Benedetti dell'Olivetti ha anticipato i lattai francesi e si è comprato la Buitoni-Perugina, detta in sigla societaria IBP. A corteggiare Buitoni ci ave- va provato Calisto Tanzi del- la Parmalat, al quale da un po' di tempo a questa parte non ne va bene una: ti latte a lunga conservazione si vende meno, soprattutto quel- lo caro e di marea; l'avventu- ra di Mister Day, votata a prendere il 10% del mercato del biscotto, ha forse passato il 3% ma "senza perdite" ha precisato il Tanzi al cronista ("Il Giorno", 8 febbraio 1985); l'acquisto sponsoriz- zato dallo Stato di tre pasti- fici meridionali in crisi è stato messo in piazza male sulla stampa e Barilla gli ha taglia- to la strada. Al crocevia delle grandi ali- mentari italiane stanno, fra le altre, tre società di stazza simile, attorno ai mille mi- liardi di fatturato annuo: Ba- rilla, Buitoni-Perugina, Par- malat, legate da forte con- correnza fra loro e divise da condizioni diverse di salute. Che la IB P fosse fortemente indebitata e che cercasse un compratore lo si sapeva da tempo. E anche sulla salute della Parmalat corrono voci non del tutto rassicuranti, tanto che il citato cronista del "Giorno". fra le sue doman- de, ne ha fatte a Tanzi di piccanti: "Qual è la situazio- ne finanziaria della sua a- zienda.. i detrattori dicono anche che la Parmalat paga i suoi fornitori con ritardo". Le risposte sono state corro- boranti, ma la sostanza am- messa dallo stesso Tanti, è che gli oneri finanziari gra- vano su] conto economico della Parmalat nel 1983 per il 5,3 per cento del fatturato e che mediamente i fornitori sono pagati dopo due mesi e mezzo. Mentre Barilla ha di recente ricomprato la sua a- zienda di Parma, dopo che negli anni sessanta la stessa famiglia proprietaria l'aveva venduta alla chimica ameri- cana Grace. I recenti ottimi risultati della pasta e del Mu- lino Bianco confermano la Barilla leader nazionale dei due settori. Una Parmalat cresciuta in poco più di vent'anni e di- ventata un gigante forse con una base incrinata; una Bui- toni-Perugina con alle spalle più di un secolo e mezzo di storia venduta alla Olivetti. In mezzo Barilla con la sua solidità di impresa cresciuta nel dopoguerra. L'acquisto di Carlo De Be- nedetti colpisce per la rapidi- tà con il quale si è realizzato e per la eterogeneità degli inte- ressi dell'ingegnere di Ivrea rispetto agli alimentari. Ma per l'Italia è forse meglio che un nome cosi forte del made in Italy nazionale sia rimasto in mani nostrane piuttosto che emigrare ol- tralpe. Può anche darsi che la IBP non resti a lungo nel portafogli Olivetti e che tra- slochi verso gruppi più affini. E certo che la crisi dell'im- presa di Perugia non si risol- verà in tempi brevi. - È vero. come dice De Benedetti che la IBP ha mercato ed ha prodotti, anche se è debole di management c di capitali. Ma è debole anche sotto altri profili, ad esempio nell'or- ganizzazione commerciale. che non si crea da un giorno all'altro. E poi molti prodot- ti, soprattutto quelli legati ai marchi Buitoni. richiedono delle energiche rinfrescate e dei potenti rilanci. Creare in- fine un gruppo dirigente nuovo e farlo funzionare non sarà cosa breve né certa. Per ora Barilla è stato a guardare: forse il "duca" di Parma è stato sorpreso dal blut: di De Benedetti o Ma- gari immagina un secondo atto. Spiacciono in questa vicenda due cose: primo, che la 1BP non sia stata più seriamente valutata dalla cooperazione della Lega; secondo, i toni entusiastici e dí cattivo gusto di tanti amministratori locali che hanno salutato in De Benedetti un nuovo uomo .della provvidenza. Come un socio tira l'altro pag. 2 di Paola Soave E a mezzo maggio un verde balcone pag. 3 di Marta Isnenghi 'na tazzulella 'e cafè pag. 4 di Titti Casiraghi Col computer non si scherza pag. 5 di Rossana Ma guarda, sembra tutto una cooperativa di Bianca Mazzoni pagg. 6-7 11 pericolo sta in fondo alla bottiglia pag. 8 di Fabio Zanchi 11 cammino in difesa del consumatore pag. 9 di Vera Squarcialupi Cremona, il giro delle piazze pag. IO Le offerte Coop pag. i I La macchina "segreta" pag. 12 lLuti a il l -L, asta
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quale

Periodico mensile dellaCoop Lombardia

Anno 4 - n. 3Marzo 1985

Comitato di RedazioneAntonio Benolini, Sergio FerrarioSergio Ghiringhelli, Lidia LamrniOddino Magnani, DanieleMoltrasio, Ugo Pinferi, EnricoRossi, Adolfo Scalpelli, ElioSusani, Alberto Terzi, Giorgio VoztaDiettore responsabileAdotto Scalpelli

Impaginazione:Franco MalagutiMaria Rosa Torri

Disegni:Marina Vecchi

Editrice Coop LombardiaViale Famagosta. 7520142 Milano - Tel. 84.65.846

Stampa: Coop. "11 Guado"Corbetta (MI) - Tel. 02 - 9794461'2

Spedizione in abbonamentopostale gruppo I11/70.

Autariz-zazione delTriti. di Milano n. 144del 14 aprile 1982

ComitatoRegionaleLombardo

Ogni socio ora può depositare alla Coop fino a 20

Pr stito:si deverilanciare

Sergio Ghiringhelli

e fossimo astrologi dovremmo definire questo 1985, appenainiziato. l'anno dei "pesci", cioè un anno sotto il segno dell'incerti:77;1Sul fronte del lavoro ad un aumento globale di almeno 3 punti dellaproduzione industriale non fa riscontro un coi-rispettivo aumentooccupazionale. anzi. Sul fronte dell'inflazione ad un positivo conte-nimento, lento ma continuo. si contrappone una perdita del valoremonetario della lira in campo internazionale. Ad un miglioramentodel prodotto interno lordo nazionale vi è, per contro, un peggiora-mento della bilancia dei pagamenti che vedeaumentare la differenzanegativa tra le importazioni e le esportazioni. E via dicendo.Insomma. anche gli esperti non sanno che "pesci" pigliare. Perfortuna, per quel che riguarda più da vicino Ia cooperativa, le cosenon vanno tanto male, il consuntivo 1984 e i! preventivo 1985 sipresentano sotto un "segno" positivo.Anche sui fronte de] prestito sociale vi sono novità interessanti clicoggettivamente dovrebbero permettere un rilancio di questa impor-tante branca di attività rivolta ai soci, atta a incrementare i pro-grammi di sviluppo futuri.Infatti, è di questi giorni la notizia che all'interno della legge Marcora(già in vigore perché pubblicata sulla "Gazzetta Ufficiale") è final-mente passata l'attesa elevazione che porta il limite individualedell'importo depositatile da IO a 20 milioni per ogni socio prestato-re.

(segue in ultima)

Bilanci ^^le previsioniper l':5

Oddino Magnani

Consiglio di amministrazione ha approvato nella sua seduta del26 gennaio scorso il bilancio di previsione per il 1985. Si tratta delsecondo bilancio della nuova cooperativa unificata ed in sostanzaconferma i lineamenti positivi che già si preannunciano nel consun-

tivo 1984. Dunque la strada dell'unificazione sta confermando i suoirisvolti positivi e pone la cooperativa nella condizione di gestire lasua espansione con serenità e consistenti possibilità di interessantesviluppo.Già il presidente Bertolini ricordava sul nostro giornale come il 1985sarà ancora un anno di impegno che troverà i suoi momenti piùesaltanti nelle aperture dei nuovi punti di vendita di PeschieraBorromeo (avvenuta il 23 gennaio scorso) e di Novate Milaneseprevista per i prossimi mesi; se a queste aperture aggiungiamo quelledi Bareggio e di Vigevano avvenute nel 1984 possiamo affermarenon senza una perdonabile punta di orgoglio che la cooperativa stacambiando volto, sta costruendo una nuova rete di vendita modernae tecnologicamente avanzata. -Il dibattito avvenuto all'interno dell'azienda, dal Consiglio di ammi-nistrazione al gruppo dirigente e che nei prossimi giorni interesseràbase sociale e lavoratori dipendenti. conferma le scelte di program-mazione a medio termine decise dagli organi istituzionali dellacooperativa. Per la realizzazione di questi obiettivi si muoverannotutti i settori aziendali per quanto di competenza.

(segue in ultima)

un sthio di detersivo

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con -'osion) Adotto2,5 per cento

' 1 01*De Benedetti da Ivrea a Perugia • -~ itoni

Giorgio Vozza

Il commento dei francesi èstato acido: i capi della Ger-vais-Danone, la multinazio-nale del latte, hanno osserva-to che un matrimonio tra l'e-lettronica e il cibo non si eraancora visto,Eppure Carlo De Benedettidell'Olivetti ha anticipato ilattai francesi e si è compratola Buitoni-Perugina, detta insigla societaria IBP.A corteggiare Buitoni ci ave-va provato Calisto Tanzi del-la Parmalat, al quale da unpo' di tempo a questa partenon ne va bene una: ti lattea lunga conservazione sivende meno, soprattutto quel-lo caro e di marea; l'avventu-

ra di Mister Day, votata aprendere il 10% del mercatodel biscotto, ha forse passatoil 3% ma "senza perdite" haprecisato il Tanzi al cronista("Il Giorno", 8 febbraio1985); l'acquisto sponsoriz-zato dallo Stato di tre pasti-

fici meridionali in crisi è statomesso in piazza male sullastampa e Barilla gli ha taglia-to la strada.

Al crocevia delle grandi ali-mentari italiane stanno, frale altre, tre società di stazzasimile, attorno ai mille mi-liardi di fatturato annuo: Ba-rilla, Buitoni-Perugina, Par-malat, legate da forte con-correnza fra loro e divise dacondizioni diverse di salute.Che la IB P fosse fortementeindebitata e che cercasse uncompratore lo si sapeva datempo.E anche sulla salute dellaParmalat corrono voci nondel tutto rassicuranti, tanto

che il citato cronista del"Giorno". fra le sue doman-de, ne ha fatte a Tanzi dipiccanti: "Qual è la situazio-ne finanziaria della sua a-zienda.. i detrattori diconoanche che la Parmalat paga isuoi fornitori con ritardo".Le risposte sono state corro-boranti, ma la sostanza am-messa dallo stesso Tanti, èche gli oneri finanziari gra-vano su] conto economicodella Parmalat nel 1983 per il5,3 per cento del fatturato eche mediamente i fornitorisono pagati dopo due mesi emezzo. Mentre Barilla ha direcente ricomprato la sua a-

zienda di Parma, dopo chenegli anni sessanta la stessafamiglia proprietaria l'avevavenduta alla chimica ameri-cana Grace. I recenti ottimirisultati della pasta e del Mu-lino Bianco confermano laBarilla leader nazionale deidue settori.Una Parmalat cresciuta inpoco più di vent'anni e di-ventata un gigante forse conuna base incrinata; una Bui-toni-Perugina con alle spallepiù di un secolo e mezzo distoria venduta alla Olivetti.In mezzo Barilla con la suasolidità di impresa cresciutanel dopoguerra.L'acquisto di Carlo De Be-nedetti colpisce per la rapidi-tà con il quale si è realizzato eper la eterogeneità degli inte-ressi dell'ingegnere di Ivrearispetto agli alimentari.Ma per l'Italia è forse meglioche un nome cosi forte delmade in Italy nazionale siarimasto in mani nostranepiuttosto che emigrare ol-tralpe. Può anche darsi chela IBP non resti a lungo nelportafogli Olivetti e che tra-slochi verso gruppi più affini.E certo che la crisi dell'im-

presa di Perugia non si risol-verà in tempi brevi. -È vero.come dice De Benedetti chela IBP ha mercato ed haprodotti, anche se è debole dimanagement c di capitali.

Ma è debole anche sotto altriprofili, ad esempio nell'or-ganizzazione commerciale.che non si crea da un giornoall'altro. E poi molti prodot-ti, soprattutto quelli legati aimarchi Buitoni. richiedonodelle energiche rinfrescate edei potenti rilanci. Creare in-fine un gruppo dirigentenuovo e farlo funzionarenon sarà cosa breve né certa.

Per ora Barilla è stato aguardare: forse il "duca" diParma è stato sorpreso dalblut: di De Benedetti o Ma-gari immagina un secondoatto.

Spiacciono in questa vicendadue cose: primo, che la 1BPnon sia stata più seriamentevalutata dalla cooperazionedella Lega; secondo, i tonientusiastici e dí cattivo gustodi tanti amministratori localiche hanno salutato in DeBenedetti un nuovo uomo

.della provvidenza.

Come un socio tira l'altro pag. 2di Paola Soave

E a mezzo maggio un verde balcone pag. 3di Marta Isnenghi

'na tazzulella 'e cafè pag. 4di Titti Casiraghi

Col computer non si scherza pag. 5di Rossana

Ma guarda, sembra tutto una cooperativadi Bianca Mazzoni pagg. 6-7

11 pericolo sta in fondo alla bottiglia pag. 8di Fabio Zanchi

11 cammino in difesa del consumatore pag. 9di Vera Squarcialupi

Cremona, il giro delle piazze pag. IO

Le offerte Coop pag. i I

La macchina "segreta" pag. 12

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eschielloc'è oservfirfic in T- tillL'insediamento della Coop ha reso possibile un servizio di cui ilnostro paese era carente. Infatti da una nostra statistica eraemersa la valutazione che oltre il SO per cento dei cittadini diPeschiera Borromeo gravitava, per i suoi acquisti, su altri comu-ni, da S. Donato fino a Milano. Siamo quindi orgogliosi di averdato un servizio ai nostri cittadini.Un'incidenza negativa si potrebbe avere, inizialmente, nei con-fronti di qualche piccolo negozio che nei primi tempi potrebbeavere qualche difficoltà, ma a breve e medio termine questoimpatto sarà sicuramente superato facilmente, perché il fattostesso che i cittadini tornino a gravitare nell'ambito del territoriocomunale porterà indirettamente beneficio a tutti i negozi.Per concludere vorrei ricordare che la Giunta di sinistra, nel suopiano commerciale, ha sempre inteso dare rilevanza, oltre cheall'aspetto merceologico, soprattutto al servizio da offrire allacittadinanza.

Carmine Silvestre, Assessore al Commercio di Peschiera Borromeo

Parla l'assessore al Commercio

nei detersivi entro il lo gen-naio 1986 al 2,5 per cento, edentro la stessa data del 1988alr l per cento.

Le nostre sezioni soci si sonomobilitate con impegno or-ganizzando conferenze, fa-cendo votare ordini del gior-no su questo tema ai Consi-gli comunali. Ora Coop è ingrado di dare, in terminicommerciali, una risposta alproblema, con un detersivomeno inquinante, capace didare un serio contributo allasoluzione del problema eutro-fizzazione.La percentuale di fosforo è

in distribuzione il detersivo al 2,5 per cento di fosfOin1111.1111

Lavande Coop sporchi di meno l'acquia

con contenutodi fosforoaí 2,5 per cento

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Contiene in omaggioil "puzzle" delle acque

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A pochi giorni dall'apertura 2250 iscritti a Peschiera B.Buono sconto soci n° 2

I Paola Soave

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finalmente in distribuzione, nei nostri supermercati il de-1 tersivo per lavatrice CoopI che contiene una ridotta per-

centuale di fosforo: il 2,5 percento soltanto. È un'impor-tante tappa questa per ilprodotto Coop, che vieneraggiunta dopo un intensoperiodo di denuncia sullecondizioni di degrado del-l'ambiente del nostro paese.Da qualche mese la nostraCooperativa, insieme all'in-tera Cooperazione di con-sumatori, ha condotto un'in-tensa campagna per l'appro-vazione di una legge che san-cisse la riduzione del fosforo

magine della natura democra-tica della cooperativa, entran-do nel merito dello statuto perillustrare il diritto delle sezionisoci a intervenire su tutte le •materie inerenti la program-mazione e la gestione azienda-le.Un discorso diverso va fattoalle giovani coppie, spiegan-do loro come possono dive-nire attori protagonisti dellosviluppo di questa cooperati-va e illustrando i vantaggi didivenire soci e soci prestatori.Alla casalinga che viene in-formata alla cassa sugli scon-ti per i soci sui singoli pro-dotti. vengono spiegati invecesoprattutto i vantaggi imme-diati.E come entrare in contattocon tante migliaia di cittadi-ni? Intanto sono state distri-buite casa per casa, e ín molticasi dialogando direttamente,ben 7 mila copie del nostrogiornale e sono state inviateben l0 mila lettere. "Non lasolita pubblicità, sottolineaGarbelli, ma un discorso dicontenuto".E la risposta nonè mancata.Determinanti sono stati peròsoprattutto gli incontri con leforze organizzate cui si ac-cennava prima, perché è inquesta fase che si è riusciti aconvincere del valore del-l'immagine cooperativa quasisessanta persone che hannodeciso di impegnarsi diretta-mente nell'opera di propa-ganda.Riuniti in gruppi, questi ami-ci hanno preso il blocchetto ehanno cominciato a convin-cere altri a farsi soci e anchea diventare loro stessi collet-tori.Con l'aiuto di questi collabo-ratori la Coop è stata presen-te là dove le forze sociali agi-vano, ad una Festa dell'Unitàcome all'apertura di una bi-blioteca o ad una festa del-l'anziano.Grande importanza ha anchela figura del socio presenta-tore. Veramente preziose so-no persone spesso a contattocol pubblico, una parrucchie-ra, un'estetista, un commer-ciante, che fanno conoscerela cooperativa negli ambientipiù diversi.Così un socio tira l'altro,come le ciliegie. -

stata dimezzata, e si è con-temporaneamente cercato dinon abbassare il livello quali-tativo del prodotto, proble-ma difficile questo per lafunzione di ammorbidentedelle acque svolta dai fosfatipresenti nei detersiVi. La Co-op ritiene di avere ora unprodotto capace di svolgereuna duplice funzione: soddi-sfare le attese di soci e con-sumatori e ridurre il tasso diinquinamento delle acque.

Per spiegare ancora meglio ilruolo dei fosfati e la differen-te durezza delle acque, alle-gato al fustino del detersivo

viene regalato un "puzzle"delle acque che funge da car-tina geografica dei vari tipi diacqua presenti sul territorionazionale.

Per i nostri soci e per i con-sumatori che abitualmente siservono nei supermercatiCoop. c'è l'occasione di poterfare una scelta critica, ragio-nata.Rimane aperto il nostro im-pegno perché venga appro-vata la legge che abbassi ulte-riormente il fosforo nei de-tersivi fino a che non sianopronte alternative sicure ecredibili.

A pochi giorni dall'apertura, ilnuovo negozio Coop di Pe-schiera Borromeo aveva giàsuperato i duemila soci. Aspiegare un successo di questogenere, che segna un rapportosocio/abitante superiore aquello emiliano, non bastanole caratteristiche del negozio(che pure è ancora più bello,confortevole e funzionale ri-spetto agli stessi due insedia-menti della "nuova generazio-ne" che lo hanno preceduto).Vale la pena, quindi, di appro-fondire le cause di questa e-sperienza esemplare, che puòfornire anche indicazioni perle iniziative future.Oltre 2.250 soci quindi, 928dei quali già iscritti prima an-cora dell'apertura del negozio.Come è stato possibile? Lochiediamo a Giulio Garbelli,certamente uno dei principaliartefici di questo successo."Innanzitutto — risponde —bisogna sapere da che puntosiamo partiti. Quando il nego-zio era in costruzione i citta-dini non sapevano neppureche cosa sarebbe diventato;più d'uno l'aveva scambiatoaddirittura per un'officina.Quindi il primo passo eraquello di farci conoscere. Ab-biamo cominciato a dialogarecon le municipalità, con leforze sociali e politiche del ter-ritorio, con i consigli di fab-brica, le cooperative, le scuole,lavorando dapprima su 14comuni della zona. Però ilsuccesso ci ha fatto straripareanche nella Zona 13 di Mila-no, Forlanini-Tagliedo-PonteLambro e oggi i dati ci diconoche abbiamo soci in 30 comu-ni"."E non è che mancasse la con-correnza — spiega ancoraGarbelli — nell'ambito diquesta fascia ci sono tre Esse-lunga, un Metro a meno di 4chilometri, uno Shop Centertra S. Giuliano e Melegnano etanti mini e maxi Market".Il fatto è che questi risultatinon arrivano da soli. Per arri-vare a 2250 soci si è dovutoparlare con migliaia e migliaiadi persone per più di due mesi.E non basta parlare. Occorretrovare il linguaggio giustoper ogni persona. Ad esempiorivolgendosi a gruppi impe-gnati politicamente occorreapprofondire soprattutto l'im-

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Il mercato dei fiori

Con l'eccezione di alcune zone nelle quali c'è una lunga tradizionepopolare di botanica "domestica", il mercato de] verde di massa inItalia sta muovendo appena i primi passi.Per questo i prezzi delle piante sono molto variabili e neanchefacilmente confrontabili, date le diverse e poco omogenee caratteri-stiche dei prodotti che non sempre è agevole paragonare.Quelli che esprimiamo più avanti sono dunque punti di riferimentomolto generici, che il lettore potrà verificare con i prezzi del fornitoredi fiducia. In linea di massima, rispetto al 1984, gli aumenti sononell'ordine de] 15%: un po più dell'inflazione

r Marta Isnenghi

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Marzo: se vuoi intorno piantee fiori fino al prossimoautunno, che non scappiquesto mese decisivo

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reagr .9a Marzeggiare. Meteo-verbo,unico nel suo genere, che indica"l'alternarsi del bello e del bruttotempo caratteristico del mese dimarzo". C'è naturalmente ancheil suo proverbio: "Se marzo nonmarzeggia, giugno non festeg-gia". Come dire, quando a mar-zo non piove, a giugno non siraccoglie. Non lamentiamociquindi delle bizzarrie di questoperiodo e approfittiamo dellegiornate di sole per rifare il bal-cone.Se, come me, non possedete chepochi centimetri di parapetto,non scoraggiatevi e soprattuttonon usate questo argomentocome alibi per non far nulla. E-sistono infatti nei negozi specia-lizzati robuste fioriere che si ag-ganciano ai davanzali, alle rin-ghiere e persino alle asticcioledelle persiane. I nostri vicinisvizzeri e autríaci, sotto quest'a-spetto, sono insuperabili. Met-tono fiori dappertutto.Risolto il problema dei conteni-tori, si tratta di valutare benequali piantine mettere a dimora,in rapporto alla quantità di ter-ra, che deve avere un buon dre-naggio di pezzetti di coccio eargilla espansa, e all'esposizionepiù adatta.Queste informazioni si trovanofacilmente sui manuali di fiori-coltura, insieme ai dati relativiad acidità e alcalinità del suolo ealle notizie su innaffiature e

concimazione, insomma a tuttele operazioni colturali: ed è beneseguirle con scrupolo.Se infatti l'Impatiens balsamina.più nota con il nome di fiore divetro, predilige una posizioneombreggiata, è inutile farle pren-dere colpi di sale perché recline-rebbe le foglie. Al contrario inasturzi seminati all'ombra ma-nifesteranno la loro insofferenzacon una sovrapproduzione diFoglie verdissime. ma senz'om-bra... di fiori.Nella nostra regione convienecomunque ritardare la seminadel Tropaeolum (nome latinodel nasturzio) a fine aprile, perevitare i rischi delle gelate tardi-ve.

Se volete cimentarvi con i ram-picanti, potete far correre lungolo sguancio di una finestra ilTropaeolum peregrinum, consudi fiori a cappuccio dal giallooro al rosso. o Ilpomea dallecampanelle azzurre che si chiu-dono al tramonto, o l'Akebiaquinata che è perenne e mantie-ne !e sue belle foglie allungateanche (l'inverno.

Dai piccoli davanzali passiamoagli spazi più ampi dei balconi edei terrazzi. Fatta un'analisi de]-la situazione ambientale e rile-vati gli aspetti preminenti di ca-rattere climatico e tecnico, dove-te interrogarvi su quello che de-siderate ottenere,

a Se siete degli esteti, potrestefarvi tentare dagli illustri esempidei piccoli giardini a un colore dìGertrude Jekyll e di Vita Sack-ville-West. Queste due signoredella botanica hanno creato inInghilterra autentici capolavori,tutti giocati sulla contrapposi-zione tra le diverse gradazionidel fogliame dal verde cupa delbasso sino a quello argentatodella salvia, e una rigorosa mo-nocromia nella scelta dei fiori_ Èun esperimento di sicuro effettoanche in un terrazzo, in partico-lare con il bianco e con il rosa,data l'abbondanza di camelie,rose, petunie, begoniette. garo-fani e alisso in queste gamme dicolore.Preferite invece un disegno poli-cromo? Non c'è che l'imbarazzodella scelta. Dal blu dei cuscinidi Lobelia, al giallo dell'A //a-Manda (purché in un angolo ri-parato ed esposto a mezzogior-no), alle fucsie, ai delicati miscu-gli di piselli odorosi, va tuttobene. Basta che il folclore siacircoscfitto ai fiori. Proibiti quin-di tanto i nanetti di Biancanevequanto i tronchi d'abete usaticome contenitori per piante. La-sciamoli. gli uni e gli altri, nelleforeste che stanno meglio.Se infine volete unire l'utile aldilettevole, fatevi un piccolo or-to pensile. Con un metro qua-dro di lattughi no avrete insalataper un paio di mesi, e con una

cassetta di prezzemolo potreteprodurre salse verdi per l'interaestate. Tutte le erbe aromatichesono coltivabili sul balcone.purché abbiano un posto al sole.In questo mese si possono semi-nare già nei vasi i bulbilli d'aglio.il prezzemolo e la santoreggia.Mentre conviene tenere in unacassetta vetrata tino a maggio,basilico, erba cipollina, timo, ce-trioli e rucola.

E non dimenticatevi le fragolerimontanti, che fruttificano dagiugno a settembre. Unica rac-comandazione. per i prodottidel vostro orto è meglio usarefertilizzanti biologici.A queste tre proposte. che vo-gliono solo essere una traccia dasviluppare secondo la propriasensibilità e fantasia, vorrei ag-giungere un quarto modello cheho sempre desiderato imitare.Mi piace per la sua padanità. Sevi capita, potete andarlo a vede-re di persona. E esposto alla Pi-nacoteca di Brcra, a Milano, es'intitola "Il pergolato", (li Silve-stro lega: una vite, forse mosca-to, ma starebbe bene anche l'uvafragola, una teoria dì rosellinebotaniche in vaso, qualche ciuf-fo di campanule. Lo riprodu-ciamo qui sotto.Niente di più. Un terrazzo seni-plice, con i suoi profumi, e i suoifruscii che vi raccontano il pas-sare delle stagioni.

Prezzo di una bustina dí senti di:

ImpatientsAlissoLobeliaPetunia a fiore semplicePetunia a fiore doppioPisello odoroso

Prezzo di una pianta in vaso di:

GeranioBegoniaPetuniaFucsiaRosa a cespuglioRosa rampicantePassiflora coeruleaSolanum jasminoidesBignonia

da L. 1.21)0 a 1.. 1.500da L. 1.300 a L. 1.500da L. 1.200 a L. 1.500da L. 2.000 a L. 4.500da L. 3.000 a L 7.000da L. 1.500 a L. 2.000

da L. 4.000 a - L. 5.000da L. 800 a L. 1.000da L. 800 a L. 1.000da L. 3.000 a L. 5.000da L. 6.000 a L. 10.000da L. 7.000 a 1.. 12.000da L. 6.000 a L. 12.000da L. 8.000 a L. 14.000da L. 7.000 a L. 10.000

Naturalmente, oltre alle variazioni da un punto di vendita a un altro.occorre considerare altri elementi quali l'altezza, la compattezza, laforma della pianta. tutti fattori che compongono poi il prezzo finaledel prodotto.

lavori di marzo sul balcone

n Togliere le protezioni invernali alle piante perenni e fare uninventario delle vittime del gelo di quest'inverno e dei sopravvissuti.n Di questi ultimi recidere i rami secchi, spennellare la superficieappena tagliata con mastice da innesto, per evitare le micosi. Soste-nere con fasciature e forcelle í rami semispezzati o piegati dalla neve.n Nelle cassette "zappettare" la terra invecchiata, aggiungendo hu-mus di lombrico o concime minerale completo si potassio, azoto efosforo (circa 3 g per ogni Kg di terra). Le cassette saranno cosìpronte a ricevere i nuovi semi e le piantine annuali.n Riportare all'esterno, in posizione soleggiata, i gerani e le fucsiericoverati durante l'inverno. Sostituire la parte superficiale della terracon terriccio nuovo.Dopo le prime innaffiature, da dare solo con clima secco e tempera-tura mite, allo spuntare delle nuove vegetazioni accorciare i ramisecchi dei gerani e delle fucsie a un palmo dal livello della terra.n Per prevenire gli afidi delle rose, si consigliano due operazioni:n piantare accanto a ogni cespuglio di rosa tre o quattro bulbillid'aglio oppure seminare erba cipollina;n allo spuntare delle prime gemme irrorare la pianta con un decottoottenuto dalla bollitura di due o tre teste d'aglio in un litro d'acqua.Ripetere l'irrorazione, a distanza di quattro giorni, per tre volte.

Fiìo DirettoLa storia leggendafiadella Coop SoresinaCaro "Quale Consumo", ho ricevuto oggi la copiadel nostro periodico "Quale consumo". Non perretorica ma per una constatazione oggettiva, sen-to il dovere c-li complintentarmi con la redazioneper la serietà e la professionalità con cui vengonoesposti e illustrati i vari argomenti che compon-gono il giornale.Sfogliando arrivo al resoconto di Alberto Terzisulla consulta delle sezioni soci che si è tenuta aCremona nell'ottobre scorso e alla quale ho par-tecipato. Condivido il giudizio espresso dalle se-zioni di Laveno e MII Visconti e che anch'io ave-vo esternato nel mio breve intervento in quellaconvocazione, alla quale come voi sapete eranopresenti i compagni Beriolini, Magnani e Ghirin-ghelli. A mio avviso prima dell'untlicazione lesezioni soci avevano Un rapporto più diretto conla direzione e si sentivano più partecipi alla vita ealle sedie del movimento.

Ma quello che voglio chiedervi e che mi ha colpitoè clic la Coop di Soresina, con una storia leggen-daria e una struttura che supera i 500 soci semprein aumento, non risulti nell'elenco dei comitati disezione soci delle tre zone operanti nella CoopLombardia.Queste mie obiezioni non ritenetele uno sfogocampanilistico ma, chi come me e tanti altri dadecenni è convinto di aver dato e di date il propriocontributo per un migliore sviluppo del movi-mento cooperativo, è sensibile anche a questeCOM.Fraterni saluti

Sergio SozziSezione Soci di Soresina

Come il socio Sozzi avrà notato, nello scorsonumero abbiamo fatto ammenda per l'errorecommesso. E comunque ancora questa una occa-sione opportuna per scusarci con lui e con tutti isoci per la nostra dimenticanza

abbo Natale in negozioCaro "Quale Consumo", l'iniziativa più bella e piùriuscita della nostra sezione soci, che pure vanta alsuo attivo parecchia attività, è stata quella deibabbo natale in negozio.Ne avevamo tre; un adulto, un bambino ed unmanichino ed hanno ricordato ai nostri soci eclienti che specie a Natale, ma in realtà ogni

giorno, non si puà essere felici se anche gli altrinon lo sono almeno un poco.I vigevanesi hanno saputo essere all'altezza dellasituazione ed hanno donato veramente un saccodi roba, anzi, molto di più di un sacco, qualcosacome quindici .scatoloni di regali che il Comitatoha suddiviso tra i tre istituti che erano indicati sulmanifesto accanto al babbo natale.Molti bambini sfortunati, un pei di suore che

fanno quel che possono per assisterli e parecchinonneni che trascorrono i loro poveri giorni intristissimi istituti chiamati case di riposo per an-

aravi, forse grazie al nostro comitato Coop, ainostri soci, e alla generosa gente di Vigevano,hanno potuto illuminare di un sorriso le festivitàdi fine d'anno.E gala una iniziativa che ripeteremo e che sugge-riamo a tutte le altre sezioni soci CoopFraterni saluti,

per il Comitato Soci Coop VigevanoDaniela Bonfico e Giacomo Ponzé

P.S. Vi mandiamo una foto che documenta l'ini-ziativa.

3

Cosa c'è nelle nostre tre tazze quotidiane (in media)

A tutti noi il caffè certo piacese i consumi sono così alti.Bacca, il dio del vino, invece,secondo il poeta Francesco Redi,avrebbe detto:'Beve rei prima li] veleno che

11Rechilerr, che fosse pienodeâiramaTo e fio caffé".Ma sono passati i secoli

Core un /Lieltarill3n:sem i TC berle

E alla Coop i trovare:

Caffè Bar Coop gr. 400 macinatoL 5.480

(Miscela e macinatura particolarmente studiata permacchine per caffè espresso)

Caffè Bar Coop gr. 1000 in graniL. 13.580

Prezzi validi dal 20 al 30 Marzo

Titti Casiraghi

È proprio merito del caffé seleggerete questo pezzo. Ho co-minciato a scriverlo la mattinapresto dopo aver sorbito un caf-fé doppio. Non che faccia tantobene alla salute Ingerire mali-dosi di caffè' a stomaco quasivuoto ma purtroppo sembraI'mdco mezzo a disposizione percominciare velocemente a ra-gionare in un giorno lavorativoche si preannuncia intenso.Alla mia caffettiera da due tazzesono poi pariicolarniente affe-zionata:nii ha seguito di recentenegli Stati Uniti dove sono vis-suta qualche mese per motivi dilavoro. Ho capito fin dal primogiorno clic avrei avuto il pro-Nenia del caffé: gli atiiericani nebevono quantità elevate a untele ore del giorno, ma l'aroma, il -.sapore e soprattutto la quantitàdi caffè nella tazza non LISSOMi-gliano per niente a quello cuisiamo abituati. hr Italia caffé ènero, poco, ristretto, molto a-maro e si trangugia in . 1 -retta;negli Stati Uniti ha un coloremollo più chiaro, è più profu-mato, meno amaro e si beve inrazze 'Oli il inaniC(Opiùrapieti-

versava caffé in continuazioneriuscendo a berne solo la metà,ne spargeva un po' sulla suascrivania, macchiava le cartesulla Mia e spesso dimenticavauna tazza mezza piena nell'uffi-cio di qualcun altro,Se gli americani sono i maggior;importatori di calli; del mondo ene consumano la più elevataquantità pro capire al giornoanche gli italiani non scherzano.Siamo al terzo posto tra i paesidel Mercato comune, precedutisolo da francesi e tedeschi. InItalia ogni persona consuma al-l'anno circa quattro chili di raf-12,"; cioè 800 tazze, quasi tre algiorno, Si calcolano per ognitazza circa 5 grammi di niacina-to, facendo la media Ira la quan-tità di caffè utilizzata nelle mac-chine espresso dei bar, e quella,di solito inferiore, che entra nel-la caffettiera casalinga.Grandi città e piccoli paesi pid-fidano di bar e "callé". - duecen-locinquantamila pubblici eser-cizi sul territorio nazionale; so-prende perciò che gli italianicanzonino il 65% del caffè acasa, una piccola percentuale si

La lungatrasmigrazio eclan'Abissiniaal Brasile

Il caffé è una pianta originariadell'antica Abissinia, ma già nel575 d.C. gli arabi la coltivavanoe ricavavano dai suoi frutti to-stati una bevanda. Tale uso nonsi diffuse nel resto del mondofino al secolo sedicesimo, di-venne poi popolare in Egitto,Siria e Turchia e da lì in Europa.Tra le storie e le leggende cheparlano del modo in cui il cafféabbia aumentato la sua popola-rità una delle più credibili è checominciò ad essere usata aVienna dove era stato introdot-to dai turchi dopo il secondoassedio alla città nel 1683. Circacinquanta anni dopo si iniziò la

coltivazione delle prime piantedi caffé in altre parti dell'emisfe-ro,La pianta del caffè è un piccoloalbero od un arbusto alto circatre metri. A questa altezza vienemantenuto con accurate pota-ture per facilitare la raccolta deifrutti, Le specie principali di usocommerciale sono la Coffea a-rabica, originaria della penisolaarabica che produce circa il 70%del caffè del mondo, e la Coffearobusta cosi chiamata perchépiù resistente alle malattie. Cre-sce nella fascia tropicale tutt'in-torno alla terra, in genere tra600 ed i 2000 metri di altezza,non sotto i 400 metri sul livellodel mare. Non esiste quindi caffédi pianura mentre é vero che ilcaffè che cresce ad alta quota hacaratteristiche più pregiate.Dopo la stagione delle piogge lepiante producono piccoli fioribianchi che si annidano nelle at-taccature delle foglie ed hannoun profumo dolce. Dopo seimesi appaiono i frutti simili apiccole ciliegie di colore rosso,che vengono lavorate per otte-nerne i semi. La parte esterna e

polposa viene rimossa con duemetodi, uno detto a secco e l'al-tro ad umido. Con quest'ultimosi ottiene in genere un prodottopiù uniforme e di migliore quali-tà. Non può però essere applica-to in quelle zone di produzionedoveil'acqua è scarsa durante ilperiodo della raccolta. I fruttidel caffé, dopo essere stati lavatie selezionati, vengono spolpatida speciali macchine. I semi, in

genere due per frutto, sono peròancora avvolti da una membra-na cui sono attaccati residui dipolpa. Per eliminare questi ul-timi, i semi vengono sottoposti afermentazione e poi ad essicca-mento. A questo punto i chicchidi caffé vengono liberati dallamembrana detta pergamino esono pronti come caffè verde alasciare, in sacchi, il paese di ori-gine.

ti delle tazze da Il.Anche nel nostro paese il cafféla parte di ogni giornata lavora-tiva o di impegni d'af fari , questo -é però ancor più vero in Ameri-ca dove con la tazza di cafférimino si discute. si prendono de-cisioni e forse ci si seme meno

Duratue il mio soggiorno ame-ri•ano uti poriieriggio ho chiestoun passaggio ad un collega edho notato con una certa mera-viglia che disseminate sul patì-mento dell'auto c'erano tazze ditutte le fogge ma con la caratte-ristica contare si essere sporchedi ccifffi Mi ha spiegato che salein Macchina per andare a lavo-rare con una o due tazze finnan-ti per avere qualche cosa da faredurante il viaggio ed affilaresveglio. Anche il mio capo abu-sava del caffè: la mattina avevaCVn Sé Un thermos. da un litro, si

rivolga ai distributori automati-• mentre gli altri prendano il

ca •féj fuori. Del resto prendere ilcaffé fiori é spesso una scusaper uscire di casa, per fare quat-tro chiacchiere e per rivedere gliamici

Agli inizi del Settecento girandoil caffé ha cominciato a dtfflitt-dersi in Europa la bevanda si

prevalentemente nel-le botteghe del caffè, luogo diincontro e di ritrovo del cetomedio o intellettuale. Per questoin alcuni paesi europei il caffè,sia bevanda che luogo di incon-tro, fui inizialmente osteggiatocome prodotto che "apriva"troppo la mente, mentre i localidove lo si consumava eranoconsiderati luoghi di sovversio-ne. Ma il caffé ha resistito ed èdiventato negli ultimi 150 anniuna delle principali voci delcornniercio internazionale.

Profumoe saporeil perchédellasua fortuna

I] caffé verde non ha particolarearoma o sapore. E la torrefazio-ne che permette di ottenere ilprodotto a noi noto; durantequesto processo, che avviene a200-220 C, il chicco subisce nu-merose trasformazioni_ La piùovvia è il cambiamento di coloreda verde a bruno e si ha con-temporaneamente perdita di pe-so ed aumento di volume. An-che la composizione chimica del

prodotto si modifica: la cellulo-sa carbonizza, gli zuccheri ca-ramellizzano, aumentano le so-stanze solubili azotate e partedella caffeina viene eliminataper decomposizione o sublima-zione.L'effetto più importante dellatorrefazione è però la formazio-ne dell'aroma e del sapore, ca-ratteristiche che, insieme allapresenza di caffeina, sono re-sponsabili del consumo dellabevanda. Le sostanze che parte-cipano alla formazione dell'a-roma sono numerose, ne sonostate riconosciute circa cento, echimicamente piuttosto comples-se_ Esse subiscono per contattocon l'ossigeno atmosferico cam-biamenti che peggiorano la qua-lità del prodotto. Per questomotivo i veri intenditori, oltre abere il caffè senza zucchero, loacquistano in grani e lo macina-no appena prima di preparare

l'infuso. Questa abitudine non èsempre comoda e spesso si fini-sce per acquistare caffè già ma-cinato: in questo caso assicurar-si che sia confezionato sotto-vuoto e dopo aver aperto il pac-chetto conservare il caffé in unrecipiente ermeticamente chiusoe, alcuni consigliano, in frigori-fero.Nella maggior parte dei casivengono mescolati caffè cl i variaprovenienza per formare misce-

le. Chi acquista i caffè di marcaacquista nel contempo una spe-cifica miscela messa a punto dal-la ditta produttrice. Se però si ècosi amanti del caffè da formu-lare la propria miscela è benesapere che un'ottima base è co-stituita dai caffè brasiliani, men-tre caffé che arricchiscono l'a-roma si producono in Colom-bia c Giamaica e varietà partico-larmente fragranti sono il Mo-cha ed il Java_

C'è unnemicoin agguatosi chiamacaffeina

Una tazza di caffé può contene-re da 60 a 120 mg di caffeina. Laquantità dipende dalla dose dicaffé usata e dal sistema di e-strazione. Il caffé del bar è piùaromatico ed ha un gusto piùintenso ma contiene general-mente meno caffeina della be-vanda casalinga. La caffeina haproprietà stimolanti sul sistemanervoso: aumenta la lucidità edil tono psichico e fa scomparire

la stanchezza. Ha inoltre azionediuretica, stimola la secrezionedella bile ed ha benefici effettisulla pressione arteriosa.

Se si superano però i limiti ditollerabilità, clic vengono indi-cati in 200 mg al giorno ma chevariano molto da un individuoall'altro, la caffeina può provo-care disturbi. Tra questi i piùcomuni sono: insonnia, iperec-

citabilità, tremori, sudorazioneed infine acidità di stomaco. Pereliminare queste difficoltà ven-gono preparati prodotti clic noncontengono caffeina se non inquantità trascurabili. Tra questii succedanei del caffe ed il caffèdecaffeinato. Un altro prodottoche ricordiamo, perché contienesi caffeina ma è comunque tantocomodo da usare, è il caffè solu-bile.

Succedanei del caffè. Si tratta di sostanze da aggiungere o dasostituire al caffè, note in tutti i paesi consumatori della bevanda.Sono prodotti ottenuti da vari vegetali tostati e sono consumati siaperché non contengono sostanze ad azione eccitante sul sistemanervoso sia perché hanno un prezzo più contenuto, ll loro uso sidiffuse in periodi in cui era difficile l'approvvigionamento dei cafféma hanno ancor oggi un certo impiego soprattutto per bambini edanziani. I succedanei del caffé si utilizzano principalmente aggiunti allatte, spesso come preparato solubile. Per la loro produzione vengo-no impiegati vegetali torrefatti quali cicoria, lupini cceci, ma soprat-tutto orzo e malto.

Caffè decaffeinato. Con più aroma e sapore dei succedanei masempre senza caffeina sono i caffé decaffeinati in grani, macinati osolubili. Il contenuto in caffeina non supera per legge Io 0, I 5% sullasostanza secca, ma i decaffeinati in commercio ne contengonoquantità inferiori. Il caffè crudo viene trattato a] vapore prima dellatostatura per ammorbidire la parte esterna dei chicco e liberare lacaffeina che viene poi estratta con solventi.

Caffè solubile. Si produce preparando su scala industriale cafféper estrazione con vapore di caffé macinato. La fase successiva èl'eliminazione dell'acqua per essiccamento sottovuoto o per liofiliz-zazione. La polvere che si ottiene è completamente solubile ed oltreche per preparare il caffè può essere usata direttamente nel latte o perpreparare dolci.

4

Eh, si! i computer si infilano proprio dappertutto, anche sullenostre tavole. Vanno comunque tranquillizzati tutti i buon-gustai affermando che il nostro computer non si permetteràmai (che maleducato sarebbe .9 di stendere il menù dei pranzi edelle cene che ci rallegrano le giornate; interverrà dopo, conun giudizio forse. un po' burlone ma veritiero, se gli racconte-remo per,filo e per segno quello che abbiamo mangiato.Lo scopo è quello di "fotografare" una dieta in tutti i suoidettagli: proteine, calorie, vitamine e darci alla .fine un reso-conto sul nostro modo di mangiare.Per essere così immediato nelle sue risposte e per individualiz-zarle, il computer mette a confronto i consumi effettivi con i'fabbisogni', cioè le necessità alimentari di chi si sottoporle alprogramma proponendo alla fine il.suo giudizio, punto dipartenza per la revisione delle nostre abitudini alimentari.Non é insomma, un computer che fa la dieta, ma che laprende in esame instaurando con la persona un dialogo contequesto:Quanti anni hai? Qual è il tuo peso? e la tua altezza?Che tipo di attività svolgi?Già queste poche notizie sono sufficienti al calcolatdre perstabilire il fabbisogno nutrizionale dell'individuo e il suo pesoideale, il passo successivo è quello di analizzare un pasto ol'intera dieta della giornata, calcolarne il valore nutrizionale emetterlo a confronto con il fabbisogno stabilito in preceden-za.Alla fine elabora il suo giudizio in termini anche un po'spiritosi: Abbuffino! oppure Stai attento! Mancano le protei-ne ecc. sono degli esempi del suo linguaggio.Il programma "come mangi" -messo a punto dal dott. MarcoRiva, ricercatore presso l'istituto di Tecnologie alimentaridell'Università di Milano e dal programmatore Gerardo Or-landi - è stato già sperimentato più volte nelle scuole, neisupermercati, rivelandosi utile e insieme piacevole strumentodi educazione alimentare. Con le opportune variazioni, può,infatti, essere adattato a grandi come a piccoli ed è in grado divalutare qualsiasi occasione alimentare.

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La parola a un visitatore adulto

Cosa l'ha colpita di più nell'animazione Dieta e Computer?I commenti del calcolatore, perché non pensavo che unamacchina potesse essere così spiritosa e nello stesso tempodare giudizi tanto precisi anche in campo alimentare.

Secondo lei questo sistema ha un'utilità?Secondo me è utile perché in pochi minuti ti informa in mododettagliato su come hai mangiato e tante volte oggi è difficilerendersene conto! Tutti quei piatti composti, già pronti daconsumare, hanno così tanti ingredienti invisibili! E poi,sinceramente, dove troverei il tempo per mettermi a fare iconti con le calorie? É. comodo, altroché!

Ha trovato semplice il linguaggio del computer?Forse all'inizio mettono in difficoltà quelle liste di numeri, mapoi quel grafico a barre semplifica tutto ed è subito evidente senel pasto c'è o non c'è l'equilibrio.

Rossana Brunelli Di come mangi e ti dirà chi sei

Nello stand"Dietae Computer"alle"Giornate"

Alle "Giornate dei giovani con-sumatori" di Cremona, ha vistola sua sperimentazione più mas-siccia:centinaia di bambini dellescuole elementari e medie sonopassati davanti allo schermoraccontandogli pranzi, cene ecolazioni.Un po' per curiosità è un po' perinteressetutti sono stati coinvol-ti per una mezz'oretta in que-

Bottae rispostadalloschermointelligente

"Ragazzi, attenzione, perché ilcomputer vuole da noi risposteprecise! Quanto sei alto? Quantiha nni hai? Fai dello sport? Cosahai mangiato ieri sera?".Arrivati a questa domanda tuttisembrano molto concentrati einiziano a registrare. tra milledifficoltà, i loro gustosissimimenù. Poi qualcuno si offre vo-lontario o, in mancanza, vieneabilmente scelto da un animato-re il personaggio più significati-vo del gruppo; quello, ad esem-pio, che ha ancora i baffi di nu-tella o la lattina della coca-colain mano.Guardando• sullo schermo la li-

5 sta di alimenti dettati al calcola-tore da un ragazzo (la sua cena):

st'atmosfera futuribile. Per mol-ti di loro è senz'altro stata unanovità veder funzionare un cal-colatore e addirittura poterlosperimentare.Non vi dico cosa non è uscitodalle bocche di quei bambini!Chi aveva mangiato mele di duegrammi, chi piatti di lattuga daquattro chili, chi bistecche damezzo chilo!Ci è voluta una buona dose dipazienza e di fantasia per tra-durre in pratica i piatti riportatidai bambini sui questionari cheavevamo distribuito. Non eranomolti quelli che sapevano checos'è un risotto, cioè che è fattooltre che di riso, anche di burro,cipolla, funghi e parmigiano(forse i bambini mettono troppodi rado il naso in tucina!).Ma adesso ascoltiamo cos'èsUccesso nello slanci,

caramelle gr, 10

latte 200

prosciutto cotto 90

grissini 50

nutella 50

merendina 40

margarina 20

pane 50

vediamo a cosa corrisponde innutrienti

PROTEINE

ENERGIA

GRASSI

AMIDI

ZUCCHERI

CALCIO

FERRO

VIT. C

VIT. A

VIT. 13

VIT. B2

VII -. PP

Fibra al.

Vedete? dice che manca il ferro,la Vit. C e c'è troppo zucchero!A proposito, sapete dove si tro-va il ferro? "Nelle montagne!"Risata generale su questa elo-quente risposta e poi il colloquiocon la dietista conclude l'anima-zione.Comunque non è stato solo di-vertente ma anche educativo.Prima della compilazione dellascheda i ragazzi venivano inter-pellati circa le loro conoscenzein campo nutrizionale, soprat-tutto per essere certi che avreb-bero capito il seguito dell'ani-mazione.Erano parecchi quelli che sape-vano il significato dei nutrienti egrazie a questo pensiamo che ilcomputer abbia trovato buonterreno per i suoi messaggi."Ma se mi dice che ho mangiatoa sufficienza, perché ci sonotroppe proteine e troppi grassi"oppure "Perché cono abbuffinose mancano tutte quelle vitami-ne'?"Domande come queste eranomolto ricorrenti e ci permette-vano di approfondire i temi del-l'equilibrio alimentare. Alla finei bambini capivano che mangiarbene non è solo un problema diquantità di cibo ma anche diqualità, di giuste combinazioni

25,9 gr.

1157 Kcal

55,8 gr

78,6 gr.

68,4 gr.

372 mg

4 mg

2 mg

237 mg

0,23 mg

0,51 nig

6 mg

5,9 gr

insomma di scelte."Ma allora non devo più berebibite quando .mangio? Devoproprio mangiare le carote? E lepatatine a merenda?" Bisognadirlo, qualcuno è uscito dallostand un po' amareggiato; l'im-portante è che, tra le loro millecose, abbiano trovato un'occa-sione per riflettere, per portarenuove informazioni anche a ca-sa, per avere la possibilità dicambiare quello che c'è di scor-retto nelle loro abitudini. Natu-ralmente non si è avuto il tempodi considerare tutte le schede deibambini: le altre sono in attesadi giudizio, ci penserà il compu-ter a farci sapere come mangia-no i bambini di Cremona.

A chi presenterebbe questo computer?A una classe di bambini, a un gruppo di genitori o di casalin-ghe che ogni giorno devono affrontare il problema di prepa-rare la cena per la famiglia, agli studenti cosi attratti dalfast-food...Penso che a tutti possa interessare.Potrebbe essere uno strumento di prevenzione: la salute vatenuta stretta e forse si può cominciare proprio da lì, dove siera infilato il nostro computer... cioè dalla tavola,

Alle "Giornate" di Cremona: si preparano /e domande sulladieta da porre al computer.

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Stabile di via Marconi, 15Via Carlo Villa. 6 con il supermercato

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Dall'edilizia che ha qui granditradizioni, al consumo,ai circoli culturali, •ai serviziè tutto un fioriredi iniziative sociali

Casa di ringhiera di via Garibaldi, ora scom-parsa. A desti-a: il complesso di via Papa Gio-vanni XXIII, al n. 2

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Bianca Manzoni Antiche e solide basi del movimento a Cinisello Balsar

deNatradiziene

È nata con la casa, ma non siè limitata solo a costruire a-bitazioni: Ia cooperazione aCinisello Balsamo, nell'or-mai 820 anniversario dellasua storia, si configura giu-stamente, e orgogliosamen-te, come una piccola galassiache ha al centro le grandi co-operative d'abitazione, le rea-lizzazioni importanti in cam-po edilizio per quantità equalità (la proprietà indivisacome denominatore comu-ne, la concezione urbanisticache non dimentica gli spaziper iI "sociale) e intorno, manon secondarie per impor-tanza, le iniziative cooperati-ve nel campo della distribu-zione e del consumo, dell'at-tività culturale e sociale, dellaricreazione, tutte fondate suldato comune della parteci-pazione e della mutualità.Le basi della cooperazione aCinisello Balsamo sono anti-che e solide. Le prime leghenascono all'inizio del '900 periniziativa dei muratori chehanno aderito alla localeCamera del Lavoro con loscopo di far fronte al bisognodi casa dell'operaio contadi-no senza pagar dazio allaproprietà agraria. Cosi, all'i-nizio del secolo, assieme alsindacato vengono fondatele cooperative per la casa, icircoli ricreativi, le prime sedisociali che sono ad un tempopunto di aggregazione e diemancipazione, di democra-zia e di solidarietà.Ma questa è già materia distudio per gli storici, per iricercatori. Noi facciamo unsalto nel tempo, negli anni'60, quando Cinisello Bal-samo passa da un grossocentnii-nirale a città in con-tinua crescita proprio a ri-dosso della "grande Milano",Sono gli anni della immigra-zione massiccia di lavoratoridal Mezzogiorno al Nord.Sono gli anni di crescita, di"boom" economico, ma an-che di grandi tensioni sociali,di scontri fra cultura e abitu-dini diverse. Sono anni in cui

la cooperazione a CiniselloBalsamo, anch'essa investitada questo turbine e dalle suecontraddizioni, fa un salto diqualità. la Previdente, l'Au-rora, la Matteotti aderenti al-la Lega nazionale delle co-operative (ma anche "La no-stra casa" aderente alla Con-federazione di ispirazione cat-tolica) hanno un ruolo diprimo piano nella costruzio-ne di nuovi alloggi, nel risa-namento del vecchio centrostorico, nel recupero di abi-tazioni e edifici dei passato.

Non per nulla, con la costru-zione di almeno tremila al-loggi {duemila a proprietàindivisa) la cooperazione puòvantare di aver contribuitoper un buon 10 per cento alla

acostituzione del patrimonioabitativo della città.Proprio per la sua caratteri-stica di centro propulsore diattività multiformi, la coope-razione a Cinisello ha inquegli stessi anni uno svilup-po significativo a tutto cam-po. Nel '70. ad esempio, incittà funzionavano dieci spac-ci alimentari, ciascuno conuna propria gestione auto-noma. Con la costituzionedella Unicoop Lombardia(poi Coop Lombardia) pro-prio a Cinisello nasce il pri-mo supermercato, quello divia Garibaldi, e successiva-mente quello di via San Pao-lo a Balsamo. Il tutto per1.200 metri quadri di super-ficie di vendita, 40 d ipendent ie un'attività che anche nei-i'anno passato, difficile da]punto di vista delle vendite,ha segnato buoni risultati.L'innovazione in questo cam--po, partita da Cinisello, in-somma. ha pagato.

6

Ecco comeè andataper i consuminell'84

Non è stato un anno facile per iconsumi alimentari quello che sie chiuso a dicembre, ma la Co-op Lombardia di Cinisello Bal-samo ha potuto ugualmentechiudere il suo bilancio in attivo.Nella città non c'è stato nell'S4né un aumento della popolazio-ne né un aumento dei consumi.Nel solo punto di vendita di viaGaribaldi, il primo supermerca-to aperta nella nostra regionedalla Coop, le vendite sono sali-te però del 23 per cento. Poichéle merci hanno subito nel corsodell'anno aumenti inferiori altasso d'inflazione, l'incrementonetto della clientela è calcolabileattorno al 15 per cento.Il "miracolo" si spiega certa conla qualità della merce e la con-correnzialità dei prezzi, ma a

queste ragioni primarie se neaggiungono altre, meno eviden-ti, ma non per questo meno im-portanti. 1 soci della sola coope-razione di consumo a CiniselloBalsamo sono 2.500. Di per sésono una base di massa consi-stente. Un migliaio di questi socisono anche "prestatori" dellacoop. Depositano, cioé, partedei loro risparmi alla CoopLombardia e sia il numero deisottoscrittori che l'ammontaredei depositi è fortemente aumen-tato nel corso dell'ultimo anno.La solidità della Coop Lom-bardia, il trattamento riservatoai "prestatori", sono certo allabase di questo successo. Ma l'ul-teriore motivo di un così forteattaccamento è sicuramente daricercare nella possibilità di par-tecipare e di contare nel movi-mento cooperativo, nella con-sapevolezza di contribuire allagestione e alla conduzione di un"bene" che si sente comune.

Una Sezionesocidi tuttorispetto

Per le assemblee generali dellasezione soci di Cinisello Balsa-mo della Coop Lombardia nonsono sufficienti le solite sale diriunione; bisogna ricorrere al sa-lane del Comune. È solo in que-sta sede che la rappresentanzanutrita dei 2.6O0 soci della cittàpuò trovare posto in occasionedelle assemblee generali per ilbilancio o per quelle dei sociprestatori. E poi c'è l'attivitàspicciola, periodica. Il comitatodella sezione soci di CiniselloBalsamo è costituito dal presi-dente e da sci consiglieri. Si ri-unisce una volta ai mese o anchepiù spesso, secondo le necessità."Siamo il tramite — dice il pre-sidente Luciano Brioschi — frala clientela e la gestione, fra laCoop Lombardia e il Comune o

i' circoli ricreativi, culturali rsportivi della città".Nei due supermercati sono e-sposti i nomi di tutti i compo-nenti del Comitato della sezionesoci, come punto di riferimentodel cliente. Una apposita casset-ta collocata negli spacci è Ullaltro mezzo per una comunica-/ione costante con la gente. "11comitato e l'assemblea generaledei soci — dice ancora Brioschi- devono esprimere un parereconsultivo sulla gestione e suibilanci preventivi e consuntividella Coop Lombardia, ma an-che dei singoli punti-vendita. Epoi ci sono le campagne di pro-paganda da avviare, le iniziativeda intraprendere per una corret-ta educazione alimentare e delconsumatore".Un esempio pratico di questamultiforme attività: all'inizio del-l'anno la Coop Lombardia hafatto una selezione dei prodottiin vendita, in modo da eliminarealcuni generi che si considera-vano di scarso interesse. Il comi-tato ha raccolto osservazioni elagnanze, riportandole al cen-tro. F. stato cosi possibile far ri-apparire negli scaffali alcuniprodotti "cancellati", ma . che e-videntemente avevano ancora ilgradimento dei consumatori.

11 Comune:un alleatonella politicaper la casa

Fra la cooperazione e l'ammini-strazione comunale di CiniselloBalsamo c'è un sodalizio chedura senza scosse ormai da tren-t'anni, Iniziò nell'immediato do-poguerra, ma è a cavallo deglianni '60, con la grande immi-grazione dal Sud, che l'azionecombinata del Comune e dellacooperazione ha consentito diottenere i frutti migliori.Prima con la Giunta guidata dalsocialista Raimondi, poi con isindaci comunisti Cerquetti,Riccardi e Canzi, Ia politica del-la casa, ad esempio, ma anchequella dei servizi e della distri-buzione, ha consentito da un la-to una crescita programmatadella città e dall'altra una rispo-sta, grazie alla cooperazione, albisogno di abitazioni e servizi a

costi controllati. La coopera-zione edilizia e quella di consu-mo hanno fatto la loro parte,mantenendo gli obiettivi di soli-darietà e mutualità che sono allabase della loro esistenza — e inquesto senso vanno sia la co-struzione dei duemila alloggi aproprietà indivisa sia la qualifi-cazione della rete commercialecon la nascita di due supermer-cati della Coop Lombardia —;l'amministrazione comunale hafatto la sua. "C'è stato un ruolopreciso della amministrazione— dice Salvatore Vitale, capogruppo in Consiglio per il PCI— creando un terreno favorevo-le allo sviluppo della coopera-zione. Come? Con le scelte dicarattere urbanistico, la delimi-tazione delle aree dí 167 nelnuovo piano regolatore; con leincentivazioni, come ad esem-pio l'assunzione da parte delComune di una parte degli one-ri finanziari dovuti dalle coope-rative alle banche per l'accen-sione dei mutui".

abitazione

circolo

LA PREVIDENTE

CROCETTA

nell'hinterland milanese

Nomeper lliOrne

Ecco un elenco delle cooperative esistenti e dellaloro attività prevalente.

ACLI CASA

AGRICOLA MARIANI

AU.PRE.MA .

AURORA

CINISELLO NORD

abitazione e servizi

circolo

abitazione

abitazione

abitazione

CORNA GGIA circolo + edificatrice

COOP LOMBARDIA consumatori

LA NOSTRA CASA consumatori

CONCORDIA circolo + casa

DEL PARTIGIANO circolo

DIAZ edificatrice

MATTEOTTI edificatrice

PUNTA DI DIAMANTE edificatrice

ROBECCO circolo

una cooperai-1v

L'edificio di via Marconi, 43

Quei circoliculturalisonovere potenze

A Cinisello Balsamo il circoloculturale Pablo Neruda è consi-derato una potenza. Molte delleiniziative culturali e ricreativeche danno un segno alla vitadella città nascono da questocircolo, o dal Primo Maggio, o,ancora, dal Rosario di Salvo.Questi circoli usano spazi spessodirettamente inseriti nei quartie-ri delle case costruite dalla co-operazione, hanno proprie strut-ture dirigenti e organizzative, u-na gestione autonoma e una at-tività che si svolge nella logicadella più completa autogestio-ne.L'origine dei Circoli culturali èsempre legata alle cooperativedella Lega, ma la gestione, ladirezione e la partecipazione è

7 un esempio di vero pluralismo,

con l'apporto di personalità eculture di matrice cattolica, lai-ca, socialista e comunista.

anche grazie a questa formulache si giustificano i successi. IlPablo Neruda ha recentementeorganizzato una scuola di danzaa cui hanno aderito trecentopersone, in prevalenza giovani.

Un gruppo che si occupa in par-ticolare di arte e pittura ha aper-to una galleria e una scuola-didisegno, che stanno registrandouguale successo. In generale icircoli cooperativi, accanto alleiniziative proprie, contribuisco-no — proponendo loro i pro-grammi o partecipando con lapropria organizzazione — al-l'attività culturale promossa eorganizzata da ll'arn mi nist ra zi o-ne comunale.

Cooperazione"bianca":presentein forze

Cinisello è una piccola capitaledelle cooperative "rosse" ma le"bianche" non sono assenti. An-che sull'impulso dell'iniziativacooperativistica nata all'iniziodel secolo, dalle prime leghe deimuratori, a Cinisello, prima del-la "grande" guerra e anche subi-to dopo (1912 e 1923) sorgono le

prime cooperative aderenti allaConfederazione di ispirazionecattolica.1,a "Nostra casa" è la principalee la più conosciuta, ma non lasola. A somiglianza del movi-mento cooperativo, anche la"Nostra Casa", e negli anni .piùrecenti le Acli casa affiancanoalla primitiva attività di costru-zione di case economiche e po-polari l'iniziativa nel settore deiconsumi e oggi dei servizi. Allacooperativa la "Nostra Casa"fanno capo sei spacci alimenta-ri, con quaranta addetti.Assieme ai due supermercatidella Coop Lombardia, che haanch'essa 40 dipendenti ma unastruttura molto più moderna equalificata, la cooperazione nelsuo complesso copre a CiniselloBalsamo pressoché la metà dellarete commerciale alimentare. Enon c'è dubbio che questa mas-siccia presenza non abbia in-fluenze positive in funzione dicalmiere e controllo dei prezzi.Proprio recentemente le AcliCasa hanno dato vita a iniziati-ve cooperative destinate al set-tore dei servizi. Una trentina dipersone, prevalentemente gio-vani, sono già impegnati comeidraulici, elettricisti, manutento-ri elettronici e informatici.

Una ricerca sulla storia della coop di abitazioneIl Comune di Cinisello Balsamo, per incarico di Virgilio Canzi,allora sindaco, nel 1982 ha affidato all'Istituto milanese per lastoria della Resistenza e del movimento operaio (ISRM0), ilcompite di compiere una ricerca sulla storia della cooperazionedi abitazione. L'incarico è stato assunto dall'architetto dr. Clau-dio Camponogara e sarà presentato molto probabilmente aCinisello nei prossimi mesi.

Notizie

Interno a cura diLidia Lommi

Le cooperative culturalialla Fiera del libro scientificon Le cooperative editoriali lombarde partecipano per ilquinto anno consecutivo alla Fiera internazionale del libroscientifico e tecnico organizzata a Milano dal 9 al 12 marzo.In occasione della Fiera l'Associazione lombarda delle co-operative culturali ha approntato una pubblicazione in cuiviene presentata una selezione delle novità e dei titoli piùsignificativi della produzione cooperativa.

Una società di consulenza per la trasforma-zione in cooperativa di aziende in crisin Con una conferenza di organizzazione l'Associazionelombarda delle Cooperative di Produzione e Lavoro hadefinità l'assetto delle funzioni e dei servizi per i prossimianni. Tra le novità di rilievo, la decisione di costituire unasocietà di consulenza alla quale affidare l'analisi dei numerosicasi di aziende in crisi che chiedono di trasformarsi in coope-rativa.

Sindcoop Unipol sponsorizza un progettodecorativo di Ernesto Treccani a Milanon L'agenzia lombarda Unipol di proprietà del movimentocooperativo e sindacale, Si nd Coup. contribuisce alla realiz-zazione di un progetto di Treccani: una grande parete diceramica plasmata e dipinta che, dopo un periodo di esposi-zione alla Triennale, sarà applicata in via definitiva su unafacciata di via Porta nel centro di Milano.L'opera si presenta come un enorme acquerello, compostoda 2.000 formelle di ceramica.

SE: Scienza Esperienza. Un interessantemensile di cultura e politica della scienza• Dalla collaborazione tra una cooperativa universitaria (laClued) e una cooperativa di ricercatori (la Cooperativa Nuo-vo Sapere) nasce la nuova serie di SE (Scienza Esperienza).un prestigioso mensile di temi scientifici.

L'abbonamento annuale alla rivista costa 40.000 lire e puòessere sottoscritto presso Ediscienza. via Bazzini 24, Milano.

Estero a cura diVera Squarcialupi

Pedaggi autostradalin Mentre in Italia si sta per decidere l'ennesimo aumento deipedaggi autostradali — si parla del 7 per cento — in Europasi pensa invece a sopprimerli entro il 2010.Così hanno deciso i ministri dei Trasporti della CEE. preve-dendo però eccezioni nel caso di lunghi tunncls o di opereparticolarmente costose come ponti e viadotti.Attualmente i pedaggi vengono riscossi solo lungo le auto-strade francesi. italiane e greche.

Le gomme per cancellaren Il Parlamento europeo discuterà dei prodotti non comme-stibili come le gomme per cancellare — che imitano nellaforma, nel colore, e talvolta anche nell'odore, i prodotticommestibili. E stato infatti rilevato che sul mercato europeoe internazionale sono in vendita non solo gomme per cancel-lare ma anche altri oggetti — soprattutto ad uso scolastico —confezionati in modo da imitare perfettamente dolciumi.frutta e altri prodotti alimentari che, oltretutto. contenuonospesso sostanze tossiche fra le quali forti quantità di piombo edi altri metalli pesanti.

Querelle sulla pubblicitàn La Corte di giustizia delle Comunità europee di Lussem-burgo dovrà pronunciarsi sul cosiddetto 'tele-marketing" checonsiste nell'abbinare una pubblicità televisiva con un nume-ro di telefono, ossia quello di un'agenzia che può dare infor-mazioni più dettagliate ai telespettatori sui prodotti pubbli-cizzati. Le parti in causa sono una società di "tele-marketing",la RTL — che è la compagnia lussemburghese di radiotelevi-sione pubblica —, e la società agente esclusivo della suapubblicità in Belgio accusata di "posizione dominante".

.Latte artificiale per neonati •n La CEE si appresta a varare una direttiva sulla produzionee la commercializzazione sui cosiddetti "latti artificiali" perneonati.E prevista, fra l'altro, un'etichettatura che oltre alle abitualiindicazioni. ricordi la superiorità dell'allattamento al senomaterno e inoltre raccomandi di non usare il prodotto senzail parere di personale qualificato in campo medico. nutrizio-nale e farmaceutico.

Foreste in fiammen 120 mila ettari di foresta mediterranea vengono devastatiogni anno dal fuoco nei soli paesi della Comunità europea.Per salvare questo grande patrimonio comune all'uso deicittadini il 1985 è stato proclamato "Anno internazionaledella foresta" che avrà il suo momento chiave in un'esercita-zione nel sud della Francia con personale e mezzi di vari paesimediterranei per accertare le possibilità di mobilitazione incaso di emergenza contro il fuoco.

Fabio Zanchi

Edile TreskpeE° bei

stava per far sospendere l'assi-stenza lnam. Allora succedevache erano pochi quelli che se lasentivano di mettere nero subianco una condanna tanto pe-sante.Oggi, le cose non sono tantocambiate: molto spesso non si fauna diagnosi corretta e sonomolti i casi che non rientranonelle statistiche".fl problema, dunque, é quello dipartire da dati corretti per im-postare un piano efficace di in-tervento. Ma come fare? "Peresempio, occorrerebbe obbliga-re i medici a denunciare ognicaso di alcolismo. Sennò diven-tano inutili tutti i discorsi e in-comprensibili le drammatizza-zioni dei fenomeno".

Se non sicontrollail messaggiopubblicitario

Successo in crescendo dei buoni sconto ai soci. I dati del 1984 già segnano questa tendenza in modomolto saliente. Riportiamo di seguito la tabellina riepilogativa che vede complessivamente oltre 130.000adesioni alle nostre iniziative e ben 377 milioni di risparmio dei nostri soci.Buoni sconti 1984

Pezzi Lire ristomoN° I — Olio oliva IL I 28.022 47.680.000N° 2 — Caffè Prestigio gr. 200 26.673 6L070.000N° 3 — Ferro da stiro 1.398 22.368.000N° 4 — Sconto IO% su 50.000 17.242 81.235.000N° 5 — Lenzuola (circa) 4.000 44.000.000N° 6 — Pizza e 2 bott. Lamb. 23.553 48.355.000N° 7 — Burro Giglio gr. 500 30.760 72.586.000

131.648 377.294.000A conferma dei•uccessi ottenuti, malgrado qualche disguido postale o di valutazione nelle prenotazio-ni, vi è iI risultato del buono sconto N° 1/ 1985: Cassetta mele golden N° 39.795 pezzi esitati per unrisparmio di 68 milioni complessivi!

Alcolismo: un problema da tenere sempre presente

pnefle stande

alla bo glia

Un "ciccheito"? No, grazie. Aleggere i primi risultati di o-n'in•hiesta condotta dall'Ispes(l'Istituto di studi politici, e•o-PIOnli•i e sociali) sull'alcolismoc'è da/arsi venire in mente unacitazione di Hetniagi•a•, ilqua le era tutto, fuorché inclinea lasciarsi tentare dalla sobrie-tà: "Quando un angelo dal cie-lo l'offre un altro bicchiere Itu ringrazialo del pensiero I1107 vuotalo nel lavandino" (iracconti dí Nick Adams - Tregiorni di burrasca).

Secondo quell'inc•iesta, ognianno MilOiOn0

persone per cirrosi da alcoli.s.-/no; nel nostro Paese si calcolache gh alcolizzati siano almenoUn milione, mentre ahri Ire Mi-

lioni rischiano di divetuarlo;per ogni drogato esistono al-meno cinque alcolisti: circa il33 per cento degli incidentistradali accadono perché chiguida ha bevuto troppo..E bilancio é pesante anche sulfronte del lavoro: tre incidentisu dieci sono attribuibili all'a-buso di alcol e si calcala che idammi, negli anni settanta, ab-biano raggiunto i 4 mila mi-lia•di di lire. Nello stesso pe-riodo si sotto contali più di 3ori/inni e 300 mila infortuni, dicui 4.500 mortali. 11 problemaè tahneme sentilo che, mentreall'estero si continuano ad or-ganizzare siniposi sul liquorproblem, qui da noi ci si siaorientando a tenere campagnedi sensibilizzazione puntandosulle scuole.Le prospettive, almeno per o-ra, non SOnO tanto incorag-gianti. Se, infarti, è vero che inItalia i consumi di vino si sonoridotti sensibilmente (in Lom-

barella, ad esempio, si è passatidai 109,2 litri a testa registratinel 1973 agii 88,6 del 198 ,)altrisegnali contribuiscono•• a tenerealto l'allarme. Innanzitutto, irecord: l'Italia è il primo Paeseproduttore di vino del mondo,con una quota pari al 23 percento del mercato. Ma ha an-•he la "palma" dell'importa-:ione di whiski , e champagne.In vent'anni l'italiano, in testaalla classifica dei forti bevitori- secondo in Europa solo a te-deschi occidentali e francesiha triplicato il constano di su-peralcoli•i, arrivando a ber•circa 114 litri l'armo tra birra.vino e liquori.

Una campagna per la limita-Zi011e dei CUnSillni eli bevandealcoliche deve poi fare i conticon una cultura che spesso letiene in grande considerazionecome veicoli di promozionesociale e con gli interessi eco-noiniCi dei mvelutiori, sempreprevalenti rispetto a necessitàdi tipo sociale. Se, dunque, dauna parte le cifre di un'indagi-ne come quella dell'Ispes so lle-cirarro Con urgenza misure diprevenzione per evitare chel'al•olismo diventi una piaga(dopo che, tuttavia, ha conti-nuato ad esserlo limitatamentea certe zone del Paese), dall'al-tra si intravvedono grossi sco-gli. I medici, dal canto loro,sottolineano che è venuto ilmomento di far qualcosa::"Nessuno vuole limitare levendite di alroliri - dice ad e-sempio il professar AlbertoMadeddu, psichiatra - ma u-n'opera di educaiione e di in-forinazionesul bere e sui rischiche comporta è più urgente énecessaria clic mai",

Qualiostacoliper arrivarnea una cura

"Si discute tanto di li beralizzarequesta o quella droga: ralcol èun esempio pratico di drogamessa in vendita con il controllodello Stato" dice Madeddu. Eaggiunge: "Le stime che si fannosui guasti provocati dall'abusodi alcol, in realtà, sono al di sot-to di quanto accade per davve-ro. Perché? Per la semplice ra-gione che ancor oggi è moltodifficile che un medico certifichiuno stato di alcolismo cronico ilquale, fino a tempi recenti, ha-

Un grammodi alcol algiorno ognichilo di peso

Se il pericolo sta in fondo allabottiglia, che fare? consiglio &per fortuna, bere. Ma con mo-derazione, A questo propositoc'è un piccolo vademecum che sipuò seguire per apprezzare nellagiusta misura un prodotto che,nonostante tutto. sarebbe as-surdo cancellare dalla nostra vi-ta.Si sa, per esempio, che un fegatosano è in grado di "reggere" 7grammi di alcol all'ora e 170grammi al giorno. Per stare sulsicuro, si può usare anche unaltro metro, forse più realistico:sotto gli 80 grammi dì alcol algiorno non c'è pericolo di cirro-si. Grosso modo, si può dire chela dose di alcol quotidiana nondeve superare il grammo per o-gni chilo di peso corporeo. Alledonne la natura riserva quoteridotte del 20 per cento rispettoa quelle che può sopportare unuomo,Accanto al discorso sulla quan-tità c'è quello sulla qualità.

E qui, una volta tanto, si puòstare più tranquilli che in passa-to. Grazie alla maggior consa-pevolezza dei consumatori, in-fatti, e anche ad un'industria chein Fin dei conti si è adeguata aigusti prevalenti. in giro non c'è"robaccia" pericolosa. I vini sa-ranno più o meno buoni, manon c'è dubbio che si verificanomeno casi di sofisticazione chein passato. Quanto ai superalco-lici, vale lo stesso discorso: sulmercato è difficile trovare pro-dotti tanto scadenti da risultarepericolosi. Nel dubbio, comun-que, è buona norma sceglieremerce di qualità.L'importante, alla fine, è noneccedere. Né in un senso, né nel-l'altro,

Una delle cose che le statistichenon dicono è come si diventaalcolisti. La parola è ancora alprofessor Madeddu: "Non c'èalcuna tendenza fatale a diven-tarlo. Semmai il discorso piùcorretto riguarda la costituzionedi ognuno, c'è chi riesce a bereun litro di vino senza troppa Fa-tica e chi parte con un bicchiere,Ma direi, più in generale, che siimpara a bere in gruppo, perimitazione. Poi diventa un fattosociale, che dà status".Lo whisky è in grado di stabiliredelle gerarchie sociali? "Si, so-prattutto per le donne. Il ragio-namento diventa: se riesco a be-re come un uomo, ma si riterràall'altezza dei compiti tradizio-nalmente riservati a lui. E que-sto, in determinate situazioni,può essere importante, quasi undiscorso vincente, Ma solo abreve termine. Ne è passato deltempo, da quando a Mombelloarrivavano soprattutto casalin-ghe cadute preda dell'ambiguità

terapeutica di ce'rti messaggi" Inquei casi la promozione socialenon valeva? "No — rispondeMadeddu —, ma funzionava ilmessaggio pubblicitario. Soloche. a furia di ingoiare amari a45 gradi, poi le casalinghe dove-vano ricorrere alle nostre cure.Ecco, direi che uno dei provve-dimenti da prendere è il control-lo della pubblicità degli alcolici.Sia chiaro. però, che il discorsonon può essere quello che nechiede la soppressione. Sempli-cemente, si tratta di evitare mes-saggi ambigui o pericolosi".

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Riunione deaCommissione Socie consumatoriTre gli argomenti all'ordine del giorno dellaCommissione del settore soci che si è riunita il 25gennaio.In primo luogo l'approvazione del programmad'attività che andrà ora discusso con le sezionisoci. Anche per rss gli obiettivi appaiono impe-gnativi: 12.000 nuovi soci, 9 miliardi di prestitosociale e 2.500 nuovi soci prestatori.

Buoni sconto 1984

Al secondo punto si è fissato un calendario diofferte ai soci che comprende 6 prodotti alimenta-ri e 4 non alimentari, con l'impegno di ovviare agliinconvenienti più macroscopici verificatisi nelraccordo tra promozione ed uscita del giornale.Infine la commissione ha programmato gli obiet-tivi per sezione soci del prestito sociale sottoli-neando l'importanza per un maggiore impulso aquesto settore di attività assunta dall'innalzamen-to del tetto a 20 milioni.Fortunatamente con l'approvazione del decretoMarcora bis a febbraio ci sono ora concrete pos-sibilità di meglio sviluppare questa preziosissimabranca di lavoro del settore sociale.

Continua Ha collaborazicon Ha cooperativadi prevenzionedentaria di CornoDopo numerosi momenti di reciproca collabora-zione. tra i quali va annoverata la consulenza perle "Giornate dei Giovani Consumatori" sull'igieneorale, la nostra cooperativa ha voluto testimonia-re il suo apprezzamento e ringraziamento allaCooperativa di produzione prevenzione dentariadi Como.Alla cooperativa lariana sono stati donati alcunistrumenti (lavagna luminosa, proiettore e regi-stratore) che la aiuteranno a meglio svolgere lasua preziosa attività.Rimane dunque aperto un rapporto che ci augu-riamo continui a <dare sostanziosi frutti per tutti iconsumatori.

Consulte e inconm— cono

A SOCA SU programma,prestito e preventivoNell'ambito della programmazione del lavoro peril 1985 il settore soci e consumatori ha messo incalendario alcune importanti riunioni.Sono state convocate per il mese di marzo treconsulte con i comitati di sezione soci delle trezone territoriali; argomento degli incontri il bilan-

cio preventivo 1985 e iI prestito da soci.Contemporaneamente è partito un fitto pro-gramma di incontri per tutto marzo con i comitatiper la discussione del programma del settore chequest'anno si preannuncia molto impegnativo ecapace di coinvolgere le sezioni su attività di am-pio respiro.Sul prossimo numero del giornale daremo ampiospazio al dibattito emerso e alla voce dei socidurante questi incontri.

La Lega assume 1000giovani nelle aziendedell movimentoL'Inforcoop, assistito dalla Lega Nazionale delleCooperative e Mutue (Dipartimento Politiche delLavoro), ha concluso un accordo con le confede-razioni CGIL, CISL, UIL, per un progetto tipo diformazione-lavoro nelle aziende del movimentodestinato ai giovani al di sotto di 29 anni.Su questo progetto la Commissione centrale del-l'impiego presso il Ministero del Lavoro, nell'ul-tima sessione ha autorizzato 1000 assunzioni no-minative entro 180 giorni a partire dall'I I Feb-braio.Il piano di assunzioni è stato preparato clall'Infor-coop d'intesa con aziende del movimento di tuttaItalia con l'obiettivo di ottenere il finanziamentodel Fondo sociale europeo sin dal 1985. A tal finesono state attivate procedure presso tutte le regio-ni.

71"—Vera Squarcialupi / Parlamentare europeo Qualche progresso nella commissione della CEE

csitrarrairmain ifkes2del consurinuIereco)eppuT si Uffi .E3Vg

Chi difende i consumatori? Chi li aiuta a difendersi dai danniprovocati da prodotti acquistati? Chi li risarcisce dei dannisubiti?Queste ed altre domande ci venivano in niente leggendoquanto è successo in Gran Bretagna dove si è addiritturacostituito - ma senza successo finora - un comitato d'azionein difesa dei familiari delle vittime di unfarmaco antidolorifi-co - l'Opren - che secondo il Beuc, l'Ufficio europeo delleunioni dei consumatori, sarebbe stato la causa della morte dialmeno un centinaio di inglesi. 11 farmaco incriminato è statoin commercio per 18 mesi, fino a quando cioè sono statiaccertati i gravi effetti secondari che esso provocava.Il "comitato di azione Opren" - come è stato chiamato - si stabattendo per fare ottenere agli interessati o alle loro famiglieun risarcimento del danno subito, ma finora non ha ottenuto-alcun risultato poiché nel Regno Unito manca una legislazio-ne che riconosca il principio della responsabilità di chi haprodotto e messo in commercio un prodotto risultato danno-so.Diversamente, invece, è accaduto negli Stati Uniti dove lostesso prodotto ha provocato analoghi danni. Ma qui chiricorre alla giustizia non ha l'obbligo di provare la negligenzadi chi ha messo in vendita un prodotto dannoso. E i danneg-giati americani dall'Opren sono stati già indennizzati.Alla luce di questo grave episodio il Beuc - l'Ufficio europeodelle unioni ha lanciato un appello alle istituzioni comunitarieinnanzitutto perché le procedure di autorizzazione di nuovemedicine siano rafforzate e poi perché il Consiglio dei ministridella CEE adotti un regime di responsabilità rigorosa per ilfabbricante eli farmaci che opera nella Comunità. Ma si sa chela ricerca di un accordo su un progetto di direttiva CEE sullaresponsabilità dei danni provocati dai prodotti commercializ-zati nei nostri mercati è in corso, senza esito, da almeno diecianni. Naturalmente il Beuc chiede che almeno il caso Oprensia risolto al più presto per motivi umanitari, senza attendereuna legislazione comunitaria.

Unospiraglio"Il libroverde"

Probabilmente in seguito al "ca-so-Opren" e, soprattutto, dopole sollecitazioni più volte fattedal parlamento europeo, è arri-vata la notizia che la Commis-sione esecutiva delle Comunità— quella che ha sede a Bruxellese che è stata appena rinnovata— ha varato un suo documentodi riflessione, un libro verde".come viene chiamato che si oc-cupa, appunto, dell'accesso deiconsumatori alla giustizia perdifendere e sostenere i propri di-ritti. Questo documento è indi-rizzato sia al Coniglio dei mini-stri, sia al Parlamento europeo,sia al Comitato economico e so-ciale, sia alla Corte di giustiziadella Comunità europea, perchéciascuno di questi organismi,per la parte di rispettiva compe-tenza, prenda i successivi prov-vedimenti.Già nel secondo programmacomunitario per i consumatori idiritti fondamentali di questi ul-timi erano stati riconosciutiformalfnente e cioè: il diritto allaprotezione della salute, alla sicu-rezza, alla protezione degli inte-ressi economici, al risarcimento

dei danni, alla informazione ealla educazione. Tutto questonei confronti dei produttori edei distributori dei prodotti. Ilnuovo documento si basa pro-prio su questi principi fonda-mentali e, dopo aver elencato iproblemi e le difficoltà cui de-

vano far fronte i consumatoriche intendono chiedere un risar-cimento dei danni, formulaproposte di azione a livello co-munitario. I:obiettivo dellaCommissione esecutiva dellaCEE è infatti quello di ottenereche in tutta la Comunità i con-sumatori possano beneficiare diun livello di risarcimento identi-co nella sostanza, anche se ritie-ne preferibile che soluzioni par-ticolari vengano promosse a li-vello nazionale.Questo non esclude la possibili-tà di raggiungere una soluzionelegislativa unitaria a lungo ter-mine.Passando al concreto la Com-missione esecutiva — cioè ilGoverno della CEE — si impe-gna ad appoggiare progetti pilo-ta destinati a dare informazionicirca il modo migliore per risol-vere i problemi che devono af-frontare coloro che chiedono unrisarcimento. In base a tali in-formazioni si possono, poi, mi-gliorare le procedure ammini-strative o extra-giudiziarie, leprocedure di arbitrato e di con-ciliazione nonché i mezzi per laconsulenza. La Commissioneinfine, si impegna a cooperarecon le autorità nazionali e locali,

oltre che con le organizzazionidei consumatori e dei produtto-ri, in modo da integrare !e ri-spettive opinioni ed esperienzenella prospettiva del suo lavorofuturo in tema di accesso delconsumatore alla giustizia a li-vello comunitario. A questo. infondo, si dovrà arrivare!Si pensa che nel frattempo leazioni in favore dei consumatoriavrebbero conseguenze diretteper molte persone che non ve-dono rispettati i propri diritti:consegne di prodotti effettuatein modo non adeguato, ripara-zioni male eseguite, prodotti di-

lettosi, ecc. Si sa che in questi.come in tanti altri casi, il con-sumatore che chiede per viagiudiziaria un risarcimento de]danno subito deve superare uncerto numero di ostacoli oltre aquelli —già superati —di carat-tere psicologico: ci sono le speseper la consulenza giuridica e laminaccia — che esiste in taluniPaesi — che la parte soccom-bente debba pagare anche lespese dell'altra parte in causa.Ecco perché la Commissione e-secutiva ha ritenuto che la Co-munità possa e debba promuo-vere azioni destinate ad agevo-lare l'accesso alla giustizia comeprocurare aiuti finanziari e ap-poggio tecnico: nc deriverà, tral'altro, un'organizzazione discam-bi di notizie e di esperienze traconsulenti.Soddisfazione, quindi, da parte

Per Ue e ntroversecon i produttoriDopo la pubblicazione del "libro verde" della CommissioneCEE in favore dei consumatori particolarmente importantesarà il ruolo che dovranno svolgere proprio le organizzazionidei consumatori dei dieci Paesi della Comunità. Potranno, adesempio, rendere pubbliche nuove procedure eventualmenteseguite per risolvere determinate controversie in modo chetutti possano trarne profitto. Potranno successivamente pub-blicare una vera e propria "guida delle procedure" e — possi-bilmente con l'aiuto finanziario della CEE svilupparesistemi informatizzati per rendere accessibili dati e riferimenti.Si potranno infine conoscere le modalità di accesso allagiustizia per i consumatori, non solo all'interno, ma anchefuori delle frontiere della Comunità.Per quanto riguarda le piccole controversie in alcuni Paesiqualcosa è già stato fatto.

In Gran Bretagna è ritenuto un piccolo passo positivo l'averefatto adottare una procedura speciale dai Tribunali chi Conteaper piccole controversie, appunto, tra consumatori.è fornito-ti.

In Danimarca è stato costituito, invece, tiri vero ufficio nazio-nale per questo tipo di controversie con funzione di arbitrag-gio.In Belgio, con l'aiuto della Comunità europea è.stata adotta-ta, a titolo sperimentale, una iniziativa più corksistente. Ungiurista delegato è presente nei tribunali dei di pace:deve individuare le questioni specifiche che interessano i con-sumatori per poi informarli sulle procedure da seguire.

nostra nel rilevare che finalmen-te anche il vertice della Comuni-tà europea ha incominciato adoccuparsi in modo operativo deiconsumatori dopo tante pres-sioni del Parlamento europeo.Lo fa a piccoli passi: intanto conun documento di analisi e di ri-flessioni, ma lascia ai destinataridel documento stesso — e spe-cialmente al Parlamento — ilcompito di approfondire i temi edi sviluppare la battaglia politi-ca su iniziative concrete. Natu-ralmente si tratta di muoversi inun campo minato e tra forze incampo potentissime. La volontàpolitica, da parte di molti, nonmanca. Del resto, a ben vedere,non è mancata nemmeno allaCommissione esecutiva di Bru-xelles che, con il suo "libro ve--d e" di riflessioni ha rotto ilghiaccio. Approfittiamone!

Sport Cremane:se:riimovato f[11 sodaLizfiocon Ila Coop LombardiaFra i sodalizi che da lungo tempo si distinguono esi fanno apprezzare negli ambienti sportivi nonsolo cremonesi, figura il gruppo bocciofilo "Bol-dori Coop", il quale, con oltre cinquant'anni diattività, mette a disposizione,degli sportivi tuttociò che può essere utile in termini di stnitture edattrezzature. Il gruppo, già affiliato all'ex UCC diCremona, nacque a cavallo degli anni trenta, e.col sodalizio risorto in uno spirito rinnovato erinvigorito all'indomani della 2' Guerra Mondia-le, si mise ben presto in luce quale promotoredella manifestazione regionale in memoria del-l'On. Dante Bernamontt. A tutt'oggi, ne] calenda-rio boccioliIa provinciale, è sempre presente condiverse manifestazioni esemplarmente organizza-te, ed i suoi campioni hanno sempre avuto mododi brillare anche partecipando a gare nazionali.Tra gli appuntamenti maggiori in cui sarannoimpegnati quest'anno i bocciofili della Boldori,emergono le seguenti gare nazionali: il 3° GranPremio della Resistenza a Modena, il Gran Pre-mio Brescia-Plast e il 40° Gran Premio della Libe-razione di Cremona (gara individuale). Inoltre aluglio è previsto il Trofeo "F. Alquati" organizza-to dalla Canottieri Bissolati (gara a coppie, innotturna) a Cremona. Infine, a settembre, il 17°

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Trofeo Coop (gara serale) gara a livello provincia-le che si disputa sempre a Crerriona.Anche il Gruppo Sportivo Coop, molto notonegli ambienti ciclistici lombardi è pronto ad ini-ziare la stagione agonistica ed amatoriale con ilsuo staff di dirigenti e di atleti ai gran completo.Il gruppo ciclistico cremonese organizzerà a livel-lo provinciale una decina di manifestazioni chevedranno impegnate a turno tutte le categorie:bambini, allievi, juniores e dilettanti. Fra tuttespicca la 35° Coppa "Ardigò" e la Medaglia d'Oro"Gran Premio della Liberazione" in programma aPessina Cremonese il 25 aprile. Oltre a ciò gliatleti del gruppo ciclistico Coop saranno impe-gnati in altre regioni, e non è esclusa la partecipa-zione ad una gara nazionale femminile.

Elio Susani

»lig à: cilltuttilosureutrofizzazbnee alitervento nele scuoleLunedì 28 gennaio alle ore 21, nonostante il tem-po ancora inclemente, si è tenuta presso il circolo"Pasolini" una conferenza sull'eutrofizzazione or-ganizzata dalla nostra Sezione Soci. Buon pub-blico presente e molta attenzione all'interventodella dott. Bencivenga che ha sottolineato gli a-spetti salienti del problema, dopo la proiezione diun audiovisivo.

Molto ricco il dibattito che si è sviluppato tantoda allargarsi ai numerosi aspetti del problemadell'inquinamento.Erano presenti in sala e sono intervenuti nel dibat-tito rappresentanti dell'ARCI-Ambiente-Due interventi di educazione alimentare realizzatidalla nostra cooperativa si sono tenuti presso Iascuola media di Muggiò. "Alla scoperta del cibo"e "La dieta e il computer" sono state le due tappedel breve viaggio nel mondo della corretta ali-mentazione per gli studenti di Muggiò. A tutti èstato distribuito materialediclattico per continua-re il discorso durante l'anno con gli insegnanti.

Scuola: due corsia Loti e VigevanoSempre nutrito il calendario di incontri con lescuole in questo inizio di 1985- Due corsi partico-larmente significativi sono stati tenuti presso lascuola Media Bramante di Vigevano e Don Mi-lani di Lodi.A Vigevano l'intervento dei nostri esperti si èincentrato sul tema dei coloranti e delle etichetteed ha interessato un centinaio di ragazzi; a Lodil'animazione "Dieta e computer" ha invece vistocoinvolti una decina di classi con un interesse edun apprezzamento sempre crescenti Ci spiace dinon aver potuto esaudire a Lodi le ulteriori richie-ste che la scuola ci ha rivolto ma d'altra parte ilnostro impegno è quello di riuscire a operare in

questo importante settore nel maggior numero direaltà possibili per coinvolgere sempre più glialunni sui temi di un consumo moderno e co-sciente.

Stanziamento della CEEalle oli .ganlizzazilonídei consumatoriUno stanzia mento di 420.000 ECU per il 1984verrà attribuito dalla Commissione Europea alleorganizzazioni rappresentative dei consumatoridella CEE. L'importo si ripartisce in 4 parti di90.000 ECU ognuna, a beneficio delle seguentiorganizzazioni: BEUC (Ufficio Europeo delle U-nioni dei Consumatori), COFACE (Confedera-zione delle organizzazioni familiari della Comuni-tà Europea), CES (Confederazione Europea deisindacati) ed Eurocoop (Comunità Europa dellecooperative dei consumatori).Inoltre, verrà firmata una convenzione di coope-razione tra Ia Comunità e il BEUC, in base allaquale il BEUC ottiene un importo supplementaredi 60.000 ECU, come spese di coordinamento e disegretariato, perché venga assicurata una adegua-ta partecipazione delle organizzazioni europee diconsumatori presso gli organismi di normalizza-?ione (che saranno incaricati di preparare le nuo-ve norme CEE).

in Lombardia

Cremon2Le piazze ed il tempo: andare per piazze a Cremona è unviaggio attraverso epoche diverse.Ma ogni piazza, qui, non è testimone del proprio tempo soloper gli edifici (di interesse artistico o no) che la delimitano oper le vie che vi accedono o, ancora, per la natura di spazioaperto, fisico e sociale, che ne fanno un elemento urbanistico"privilegiato".Visitare una piazza significa cogliere i segni ed il senso delsecolo in cui è nata, ma anche verificare quanto di esso èrimasto, più o meno mutato, e quanto di assolutamentenuovo concorre, oggi a conferirle un'impronta che è passato epresente fusi (o confusi) nella vitalità dei giorni che si fannostoria."Vivere" la piazza, dunque: ne cercheremo le tracce fra le suepietre e i suoi mattoni, certo, ma anche nella gente che laanima, nelle botteghe, nei commerci che attorno ad essa sisviluppano.Conoscere la piazza, farle raccontare la propria storia persentirla, alla fine, un po' nostra: per questo, oggi, siamo aCremona.

CC3

• S orla il

Cwra.

Posta nel centro storico dellacittà dì Cremona, Piazza delComune conserva, grazie allesue spaziate dimensioni e all'e-quilibrata armonia delle mae-stose architetture che la circon-dano, un'atmosfera carica disuggestione. Eredità fastosa diricordi più o meno lontani, que-sta piazza ripete la storia deiCremonesi che qui. quasi a crea-re uno scenario simbolico di ci-viltà, vollero riunire i più rap-presentativi monumenti dellaloro vita religiosa e civile: la Cat-tedrale, il Battistero, il Torrazzo,il Palazzo Comunale, la Loggiadei Militi.Interessante per i suoi aspetti ar-tistici e scenografici, lo è anchesotto il profilo urbanistico, poi-ché sorge sull'area più elevatadella città, raggruppando, se-condo una caratteristica tipolo-gia medioevale, tutta accentra-ta, vie e vicoli, ancora oggi con-vergenti a raggiera su di essa

come sull'ideale centro dellacomunità.Se fino all'inizio del Novecentoil legame con l'intero tessuto ur-bano era più evidente, percomplesso di case e bottegheaddossate agli edifici religiosi (ein seguito demolite), attualmen-te questa esigenza di raccordotra il centro e la periferia è avver-tibile soprattutto sul piano u-mano, durante le ricorrenti ce-lebrazioni pubbliche, civili e re-ligiose.Ma è in particolare nelle accal-date sere estive o nei tiepidi po-meriggi autunnali che la piazzariacquista la sua vera e primitivafunzione di luogo destinato aduso collettivo, quando, diven-tando affascinante palcoscenicodi concerti e balletti o suggestivoteatro di significative manifesta-zioni culturali, si trasforma real-mente in "salotto" all'aperto percittadini e provinciali di ogni e-tà.

Il medioevale Palazzo del Co-mune, disposto su uno dei latilunghi della piazza, innalzando-si al di sopra di un doppio porti-co e inglobando tre corpi di fab-brica retrostanti e porticati, de-limita un cortile, sì da creare unapiccola piazzetta antistante lagrande piazza comunale. Lospazio così definito, caratteristi-co per la sua intonazione raccol-ta e per il caldo colore del cotto,predominante nei partici, anti-cipa con note di attenuata inten-sità l'atmosfera medioevale delcentro cittadino.

L'area circostante alla piazza delComune, un tempo luogo disvariate attività di mercato, con-serva ancora tale fisionomia: sulfianco destro del Torrazzo si a-pre, infatti, l'angusta via deno-minata "Solferi no", già via delleBeccherie.Non è certo una piazza, ma cosideve essere intesa, soprattutto

nei due giorni della settimana(mercoledì e sabato) in cui di-venta punto di riferimento deitraffici e del commercio.

Avendo, qui, sede la BorsaMerci, la via si affolla di agricol-tori, di negozianti, di esperti nelcampo della finanza, di opera-tori del mondo agricolo, zoo-tecnico e commerciale.

L'atmosfera che si coglie nellastradetta animata e brulicante, idiversi tipi umani che vi si in-contrano, fermi a crocchio agliangoli dei portoni e davanti allebotteghe, il clima vivo, ma an-cora festaiolo e nostrano, che siintuisce sulla soglia delle osterie,dove tutti entrano per conclude-re con un "bianchino" un buonaffare, costituiscono di per sé,nel loro assieme, un ambiente, econferiscono a questa parte del-la città l'aspetto di antica pro-vincia, ancora a misura d'uomo,

Un'oasi" dov'era un convento un lato Palazzo dell'ArteAll'estremità settentrionale divia Solferino si apre, vasta,piazza Roma.Qui si trova iI più centrale deidue giardini pubblici della città,sorto sull'arca dell'antico e or-mai distrutto complesso con-ventuale di S. Domenico. -E pereccellenza il ritrova dei Cremo-nesi di ogni età, particolarmenteverso mezzogiorno e nel tardopomeriggio.D'estate diviene un'oasi verdeg-giante per i giochi dei bambini ele “bagole" degli anziani, indu-gianti sulle panchine all'ombradei tigli.

Al centro della mini-rete di via-letti asfaltati, su un grande pratoverde, spicca la fontana neoclas-sica detta delle "Naiadi", mentrein un'altra aiuola vi è una lapidein memoria di Antonio Stradi-vari, i cui resti mortali sono,d'altra parte, andati perduti nelsecolo scarso, al tempo dei lavo-ri di demolizione dell'anticachiesa monastica.E tra le altissime piante che om-breggiano la piazza, si intravve-dono lontani i palazzi circostan-ti: eppure il vecchio cuore me-dioevale della città è qui vicino,in ogni vicolo.

La vicina Piazza Marconi,stemata quasi interamente nelperiodo fascista, con l'intento didare alle aree attigue al centrocittadino un volto nuovo e, sipresumeva allora, più consonoalla retorica del Regime, appareun ampio spazio, dalla planime-tria quadrangolare, chiuso sutre lati da alti edifici privati.Sul quarto lato vi trova postol'imponente Palazzo dell'Arte,dall'austera e squadrata archi-tettura e, ai quattro angoli, sìaprono altrettante vie di con-fluenza urbana.La piazza, per come è concepita,

risulta funzionale alle moderne -attività: è, infatti, luogo di par-cheggio e stazione per gli auto-bus di linea.Ma rivela la sua più affascinantevitalità nei giorni di mercato, es-sendo, il completamento dei vi-cini luoghi di commercio.

Pagina a cura del Gruppo ani-matori turistici - Cremona

Il mercato: frutta, pesce, formaggi ] na sera in San Pietro al Po Poco distante da Piazza Roma,si trova Piazza della Pace, la piùantica sede del mercato cittadi-no.

Da tempi lontani, in essa si ra-dunano gli ambulanti che sullebancarelle dispongono in bellamostra, fin dalle prime ore della

mattinata, le loro mercanzie:frutta, pesce, formaggi.Giornalmente si rinnova qual-che scena gustosa e pittoresca,di sapore antico: i venditori, in-fatti, esibendosi con gesti accat-tivanti e col loro gergo colorito,richiamano l'attenzione dei fret-tolosi passanti.

Piazza S. Pietro è forse la piùsuggestiva della città dal puntodi vista scenografico. Asimme-tricamente digradante verso ViaCadore, che segue l'antico argi-ne del fiume. è una piccola area,cinta sui due lati da antiche case.Nella piazza confluiscono trestretti vicoli acciottolati, il cui

fascino è più intenso nelle oredella sera. Gioiello di questapiazza è la cinquecentesca chie-sa di S. Pietro al Po, che con lasua elegante facciata costituiscelo splendido fondale di questoangolo tranquillo, posto all'e-stremo Limite del quartiere (diPo).

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dalla prima pagina

La città, con i suoi abitanti e leloro esigenze, richiede impiantie strutture complesse.Gli impianti, i servizi, hanno bi-sogno di uomini.Della presenza di questi uominispesso non ci accorgiamo.Ci sono quelli che lavorano dinotte (i vigili di pattuglia o incentrale) o che cominciano pre-sto (gli addetti al macello, aimercati all'ingrosso del pesce edell'ortofrutta, i distributori dellatte della Centrale, i netturbini).E difficile incontrarli perché fac-ciamo orari diversi. Ma nellestesse ore in cui lavoriamo noic'è ad esempio chi si occupa del-le manutenzioni, dell'acquedot-to, delle fognature, che non pos-siamo vedere perché girano percunicoli e pozzi nel ventre dellacittà. Oppure ci sono i condu-centi dei mezzi di trasporto chesono quelli che andranno adormire dopo di noi. ma chemolto spesso non notiamo nep-pure.La Ripartizione Cultura e Spet-tacolo del Comune di Milanoha nei mesi scorsi organizzatouna mostra fotografica intitola-ta I servizi "segreti" di Milano.Nelle 100 Fotografie di Dino)~racchia era appunto possibilevedere i volti, i gesti, le espres-sioni di tanti di questi lavoratoriche non sempre C possibile in-contrare.Riproduciamo alcune foto, rin-graziando autore e Comune,prese dal catalogo clic sì intitola:I servizi "segreti di Milano.

3

Fognature e corsi d'acqua - 4 Mercato itticoIspezione periodica alle condut-ture 5 Vigili Urbani - Fermo di un

sospetto2 Centrale del latte - Impiantiautomatizzati 6 AMNU - Pulizia Galleria

Vittorio Emanuele3 AEM - Centrale idroelettricadi Grosio (Sondrio) - Sala con-trollo

Bildt nideDunque bilancio preventivo 1985 tappa importante per il consoli-damento e la sviluppo della nostra programmazione di espansione.Vediamo ora gli aspetti più importanti che condizioneranno il risul-tato di questo esercizio sociale_Ci sia permesso, non perché ininfluenti, di parlare solo di problemiinterni e non considerare per un attimo quanto di condizionantesuccederà al di fuori della nostra volontà e dei nostri poteri: inflazio-ne, modifiche dei consumi, intervento della concorrenza in partico-lari aree, aumenti dei costi di servizio non di nostra competenza, tassidi sconto bancari influenzanti la politica finanziaria aziendale, ecc.Parliamo dei problemi che il bilancio di previsione pone in rilievocome obiettivi aziendali.Prima di tutto l'autofinanziamento, cioè la raccolta deI prestitosociale finalizzato agli investimenti e quindi all'espansione dellanostra presenza sul territorio regionale. E utile, anzi necessario,rilancia re la raccolta del prestito sociale attraverso un coinvolgimen-to delle sezioni soci ed attraverso anche forme nuove di raccolta,forse più moderne e cori iniziative promozionali incentivanti.problema di fondo rimane quello della percentuale non soddisfacen-te dei soci che utilizzano questo importante servizio che autofinanziai programmi della cooperativa assicurando nel contempo una re-munerazione interessante ai piccoli risparmiatori. Per rendere possi-bile tale complessa operazione bisognerà anche rivedere complessi-vamente la tecnica della raccolta fornendo ai nostri punti di venditastrutture più moderne affinché il rapporto con il nostro socio-ri-sparmiatore sia immediato, valido e riservato. L'argomento saràripreso nei prossimi giorni nel tentativo di formulare una propostacompleta attorno alla quale Fare muovere tutte le energie di cui

sicuramente disponiamo e che non sono compiutamente utilizzate.Altro argomento è quello delle vendite che ci proponiamo di realiz-zare. Sembrerebbe un obiettivo prudente purtuttavia la tendenzadell'ultimo semestre del 1984 e le stesse previsioni nazionali hannoindotto il Consiglio di amministrazione a qualche necessaria cautela.Sicuramente l'impegno del settore commerciale, ivi compresa ladecisione di riduzione ragionata del margine lordo, assicurerà conti-nua attenzione e se necessario anche modifiche che permettano Iarealizzazione ed anche il superamento degli obiettivi proposti dalpreventivo.Sul magazzino di Pieve Emanuele poggerà la particolare attenzionedella direzione aziendale affinché possa essere sempre più risponden-te alle necessità non solo nostre ma anche delle cooperative delnostro sistema regionale che utilizzano il servizio.Al riguardo importanti decisioni sono state assunte nella riorga niz-razione del quadro dirigente con l'assunzione del nuovo direttore delmagazzino e con l'utilizzo di quadri aziendali particolarmente predi-sposti.Sviluppo della tecnologia interna_ politica del personale_ conclusionedelle trattative sull'integrativo aziendale, contenimento rigido deicosti sono ancora tratti salienti che trovano spazio nel nostro bilan-cio di previsione.Siamo nella fase di consolidamento e di adeguamento delle nostrestrutture interne dopo l'unificazione, siamo inoltre nella fase di forteespansione della rete e delle vendite.Un positivo risultato anche di questo esercizio sociale che il preventi-vo '85 presenta, dipenderà anche dalle risposte interne che certamen-te non mancheranno.

qddino Magnani

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PrestitoAnche se la ritenuta d'imposta dello State passa dal 10 al 12,5 percento e anche se, essendo il tetto invalicabile dei i O milioni fermo dal1975, in realtà si tratta di un aggiornamento, più o meno, corrispon-dente all'inflazione intervenuta. Opportuna sarebbe invece l'applica-zione di una "scala mobile" che, legata a parametri economicidinamici, desse automatismo al limite fissato dalla legge. Ci sarebbe-ro meno incertezze su un fronte rivolto agli interessi generali deicittadini, in termini di educazione e di giusta remunerazione deipropri risparmi, e più certezze per la cooperazione, cioè per tinosviluppo equilibrato e non speculativo della nostra economia. Sa-rebbero perciò automatismi positivi, che non danneggerebbero nes-suno, anzi.Ma qui l'astrologia non c'entra, c'entrano invece interessi reconditi diforze economiche facilmente individuabili che vogliono mantenere ilcosto del denaro a livelli redditizi. Anche qui, mentre i tassi attivi(cioè quelli che gli istituti di credito incassano sui loro prestiti)rimangono elevati, i tassi passivi (cioè quelli che vengono pagati aiclienti) tendono al ribasso, mantenendo però un delta differenzialesempre molto vantaggioso per loro.Ciò non potrà non avere qualche ripercussione, pur contenuta,anche per la cooperativa che pur garantendo un tasso remunerativodovrà affrontare realisticamente la situazione in rapido mutamento.In ogni caso, la notizia va annoverata tra le cose positive e riapre pergli oltre 1000 soci bloccati al limite precedente, nuove possibilità diversamenti; fermo restando che la strada più sicura per andare avantiè quella di ampliare sempre più l'adesione di nuovi soci. E in questosenso verrà fatto ogni sforzo.

Sergio Ghíringhelli


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