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Daniele Manzone, Annalisa Catalano Paolo Racca … progettuale Daniele Manzone, Annalisa Catalano...

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Consulenza progettualeDaniele Manzone, Annalisa Catalano(Ideazione srl, Alba)

Allestimenti tappeArch. Silvia Brovia (Alba)

Consulenti editoriali “albero parlante”Holden Art (Torino)

Progetto grafico e realizzazioneLaura Grosso (E.R.I.C.A. soc. coop., Alba)

TestiPaolo Racca (Ideazione srl, Alba),Giuseppina Casucci (direttore GAL),Roberto Cavallo (E.R.I.C.A. soc.coop., Alba)

FotografieGiuseppe Malò (se non diversamente specificato)

Realizzazione cartinaPietro Giovannini, Edoardo Galvagno(Pop-Art Studio, Alba)

StampaLitografia Jollygraf (Villanova Mondovì)

Coordinamento generaleGiuseppina Casucci (direttore GAL)

Progetto turistico territorialerealizzato dal GAL Langhe Roero Leadercon i contributi comunitari, statali eregionali nell’ambito dell’IniziativaComunitaria Leader Plus 2000 - 2006.

Via Umberto I, 1 - 12060 BossolascoTel. 0173/793508-799000www.langheroeroleader.itwww.stradaromantica.it

Il GAL ringrazia la Comunità Montana Alta Langa, gli Enti Pubblicisovracomunali, le Amministrazioni comunali e tutti coloro che, per amore delterritorio, hanno collaborato con disponibilità, anche attraverso immagini e testi,per contribuire al buon esito del progetto.

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Raggiungere le Langhe e il Roero significa aprire una porta su unaffascinante territorio dai mille volti, ciascuno dei quali depositario di unamemoria, di un pezzo di storia, di tradizioni comuni. Con la StradaRomantica delle Langhe e del Roero vogliamo accompagnare i turistisuggerendo loro una visione d’insieme su percorsi e luoghi da visitare duranteil loro soggiorno.

Il nostro attaccamento a questa terra è antico e indissolubile. Il paesaggiostesso, il profilo delle nostre colline è parte della nostra cultura e della nostravita quotidiana: non potevamo che partire da qui per raccontarci.Desideriamo che i visitatori possano godere delle stesse sensazioni cheproviamo noi, abitanti delle Langhe e del Roero, quando percorriamo lestrade che serpeggiano dolcemente sui versanti delle colline fino araggiungerne le sommità: da lì apriamo sguardo e cuore sul nostro mondo, dalì ci piace partire per raccontarlo.

Lo facciamo seguendo le suggestioni di undici racconti, undici capitoli dellanostra storia e della vita della nostra gente: immagini e parole adagiate suisentieri che uniscono le tappe della Strada Romantica delle Langhe e delRoero. Ciascuna di esse racchiude uno scorcio del territorio, a ognunaabbiamo affidato il compito di custodire una memoria: i frutteti e le aspreRocche del Roero, le geometrie dei vigneti sui colli della Langa, i noccioleti e iboschi dell’Alta Langa raccontano dei dolci frutti di queste terre; i castelli e letorri che occhieggiano da ogni altura ne rievocano il passato feudale, i cortilidelle cascine serbano il ricordo delle veglie e delle tradizioni contadine, lepiazze assolate riecheggiano dei giochi e delle feste popolari.

Percorrere la Strada Romantica delle Langhe e del Roero significa entrare, apoco a poco, nella vita di questo territorio. Seguiremo insieme il sinuosocorteo delle colline, lungo strade che contendono il sole ai vigneti, ciaffacceremo su vedute che emozionano lo sguardo, luoghi pronti a svelare unvolto nuovo dietro a ogni curva. Ecco il protagonista del nostro racconto: ilpaesaggio, affascinante narratore di storie e silenzioso custode di memorie.

Sfogliamo le pagine di questo territorio con calma, ascoltando il suono diogni parola e seguendo il ritmo di ogni frase. Si apriranno ai nostri sguardiimmagini ed emozioni che si rincorrono come sogni. Ma teniamo occhi e cuoriben aperti per non correre il rischio di perdere qualche magia.

Ente Turismo Alba Bra Langhe Roero GAL Langhe Roero LeaderIl Presidente Il Presidente Aldo Sartore Giorgio Manfredi

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Le Langhe e il Roero sono un mosaicod’infiniti paesaggi. Impossibile abbrac-ciarli in un solo sguardo: meglio scoprir-ne uno alla volta, seguendo rotte chepermettano, a poco a poco, di ricostrui-re un universo intero.La Strada Romantica delle Langhe e delRoero - realizzata dal GAL Langhe Roe-ro Leader nell'ambito dell'Iniziativa Co-munitaria Leader Plus - si ispira proprioa questo approccio: descrivere un pae-saggio a un tempo unico e multiformeattraverso aspetti che, per tradizione osuggestione, ne sappiano evocare lospirito d'insieme. Al centro della scenaundici tappe, a svelare lo straordinario paesaggio naturale e umano chesi dischiude alla loro vista. Una trama di storie e memorie declinata at-traverso undici temi - dal rapporto dell’uomo con la sua terra alle tradi-zioni popolari, fino alla storia più recente - attraverso i quali interpretareil territorio, riconoscendovi un patrimonio dal valore inestimabile.La Strada Romantica delle Langhe e del Roero è concepita per offrire aituristi un’esperienza di visita originale, ma rispettosa dei ritmi e dellospirito del territorio: lo si intuisce dall’allestimento dei punti panoramicidella Strada, pensato per godere appieno del paesaggio che li ospita.In cima alle colline o all’ombra di antiche torri, i visitatori troveranno adattenderli spunti e suggerimenti per proseguire il loro cammino: le quin-

te informative, chiamate a forniredettagli sulle attrattive turistichedei dintorni e il cippo panoramico,una serie di pannelli che, richia-mando la forma sinuosa delle col-line circostanti, suggeriscono l’in-terpretazione del territorio secon-do il tema assegnato a ciascunatappa, offrendo un modo origina-le ai turisti per conoscere a fondo

Presentazione della StradaRomantica di Langhe e Roero

il territorio - quasi per “impregnar-si” delle storie e delle suggestio-ni raccontate.Luoghi di sosta e osservazione,gli undici punti panoramici invita-no i visitatori a regalare un po’ ditempo a se stessi - la solitaria let-tura di un libro, due chiacchierecon gli amici: ecco allora la discre-ta presenza dell’albero parlante,uno degli aspetti più poetici dell’allestimento, che affida alle sue foglieil racconto del territorio attraverso brani letterari, e la “panca romanti-ca” per la sosta dei turisti, progettata per una comoda seduta a coppiae realizzata in metallo trattato con un processo di ricottura e lavorato aocchiello per infondere leggerezza al manufatto.Di tappa in tappa, scortati da panorami tra i più affascinanti al mondo,entrerete a contatto con i gioielli di questa terra: la sua rigogliosa pro-duzione vinicola, il tartufo e le nocciole, ma anche le sue secolari tradi-zioni, le piccole gemme dell’architettura rurale che ornano borghi e de-clivi, le testimonianze dell’epoca feudale fatte di castelli e torri, le fasto-se residenze che occhieggiano dalle vette più suggestive.La Strada Romantica delle Langhe e del Roero è un percorso fisico edemozionale: oltre cento chilometri di strade e sentieri incastonati in unpaesaggio dal fascino irresistibile, infinite emozioni da vivere e altret-tante suggestioni da assaporare per leggere e interpretare lo spirito diun territorio.

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Colline a punta, profonde gole epareti a picco - le celebri Rocche:è il panorama del Roero, alla si-nistra del Tanaro.Qui sorge Vezza d’Alba, borgo mil-lenario che ha attraversato per in-tero il periodo feudale, come te-stimoniano i resti del castello,abitato dalla famiglia dei Roerofino al Seicento.Oggi Vezza d’Alba offre la delica-ta bellezza barocca della Chiesadi San Bernardino e altri due edi-fici religiosi d’interesse: la Par-rocchiale di San Martino e il San-tuario della Madonna dei Boschi,fra la Valle Sanche e la Valle Mag-giore.Nel Museo Naturalistico del Roe-ro, infine, sono allestite ricostru-zioni degli ambienti naturali tipicidel territorio.

Langhe e Roero sono celebri nelmondo per il prezioso “frutto”della sua terra: il tartufo, ormaientrato nell'immaginariocollettivo anche grazie apersonaggi come GioacchinoRossini (per lui era "il Mozart deifunghi"), Alfred Hitchcock(attratto dal mistero che circondai tartufi, tanto da volerne girareun film) e Marilyn Monroe (scrissea Giacomo Morra, il "re deitartufi", di non aver «maiassaggiato niente di più gustosoed eccitante»).

Tartufo, cibie sapori

...da Vezza d’Albaa Magliano Alfieri -(11km)

Il percorso della Strada Roman-tica ha inizio sulla rocca che do-mina Vezza d’Alba: dal terrazzopanoramico si gode di una vista a360° sulle colline del Roero e sui suoi paesi, su boschi e filari di viti. Si giun-ge in cima, a piedi, lungo un breve sentiero; ripresa l’auto si scende a sini-stra lungo via Mazzini e via Marconi, attraversando piazza San Bernar-do e uscendo da via Cuneo. Superati alcuni tornanti, si segue la SP152 at-traversando frazione Borgonuovo.Alla cappella dedicata a San Carlo Borromeo svoltare a sinistra, direzio-ne Canale/Torino, fino alla rotonda d’incrocio con la SR29 in frazioneBorbore. Proseguire dritto sulla SP50 in direzione Castellinaldo, per svol-tare duecento metri più avanti sulla sinistra, seguendo sempre per Castel-linaldo e Magliano Alfieri.[Dalla rotonda, con una deviazione di pochi chilometri rispetto all’itine-rario della Strada Romantica, è anche possibile arrivare a Guarene, conil suo castello e la vista sulle torri di Alba, attraversando frazioneMadernassa, luogo d’origine dell’omonima - e celeberrima - varietà dipera].Due chilometri oltre, già nel Comune di Castellinaldo, si raggiunge unincrocio di quattro strade: imboccare quella più a sinistra, in salita inmezzo alle vigne, percorrendo strada Variglie e sfiorando sulla sinistra lasvettante chiesa campestre di San Salvario. Discendere sulla destra finoad attraversare la panoramica piazza Castello: attraversare un’arcatadel castello, scendere sulla destra, costeggiando il palazzo municipale e lasettecentesca “Casa Rossa”, superata la quale si svolta a sinistra in viaRoma e ci si collega alla SP176.

Proseguire dritti in direzione MaglianoAlfieri, godendo dello splendido colpod’occhio su Castellinaldo salendo sullacollina di fronte.Al successivo bivio prendere la SP177sulla destra verso Magliano: percorren-do via Asilo Alfieri si raggiunge il ca-stello. Proseguire a piedi nell’area atraffico limitato, fiancheggiando l’im-ponente maniero, verso la chiesa diSant’Andrea. Il punto-tappa dellaStrada Romantica è nel balcone pano-ramico del sagrato, da cui si ammira lavalle del Tanaro, con, di fronte, i primirilievi delle Langhe e, sulla destra, l’a-bitato di Alba.

il tema della tappa

tappa 1:Comune di Vezza d’Alba(353 m s.l.m.)

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Magliano Alfieri riassume in sé lastoria del Roero: dall’antichità ro-mana all’epoca feudale, congrandi famiglie a spartirsi il terri-torio.Qui è il “regno” degli Alfieri che,tra il 1660 e il 1680, fecero edi-ficare il possente castello che do-mina il centro abitato, nelle cuistanze soggiornò il giovane Vitto-rio, destinato a diventare uno deimaggiori poeti tragici italiani.Il maniero, custode della Cappel-la gentilizia del Santo Crocefisso,dal 1986 è di proprietà comuna-le e ospita l’interessante “Museod’Arti e Tradizioni Popolari”, conla caratteristica sezione dedica-ta ai solai di gesso, particolaretecnica costruttiva diffusa nellecase contadine di alcuni paesidel Roero, dell’Astigiano e dell’O-vadese.

Su ogni borgo di Langhe e Roeroveglia un antico castello: quil’eredità dell’epoca feudale èlampante e regala allo sguardovisioni fiabesche. Abbarbicatisulle sommità delle colline, imanieri raccontano la storia diquesta terra: lo fanno con i nomidelle famiglie cui sono legati -Falletti, Roero, Alfieri - eattraverso le leggende che livedono protagonisti - il Castellodella Volta di Barolo e quello diPrunetto, avvolti in un’aura dimistero e di superstizionipopolari.

I castelli diLanga e Roero

...da Magliano Alfieria Neive - (11km)

Si riparte lasciandosi alle spallela chiesa di Sant’Andrea (punto-tappa di Magliano Alfieri) e ilcastello Alfieri.Dal piccolo parcheggio scenderesulla destra, percorrendo viaTroia, e svoltare nuovamente adestra sulla SP152.Usciti dal paese, dopo un tornante che serpeggia tra le vigne, lasciare lastrada principale per svoltare a destra, subito prima della cappella inmattoni rossi dedicata a Santa Maria delle Nevi.Qui sorge anche il “Parco della Rimembranza”, dedicato ai caduti delledue guerre mondiali, con la cappella ortodossa di Sant’Anastasia e dellaRiconciliazione, costruita con legni provenienti dalla Russia.La discesa supera un piccolo cimitero campestre: al primo incrocio, pren-dere a sinistra, scendendo verso valle. Subito prima del nuovo cimitero,svoltare a sinistra fino a frazione Moisa.Nel centro dell’abitato, prendere prima a sinistra costeggiando il rio e poia destra, congiungendosi con il “Sentiero del Roero S3”. Percorrerlo percirca 1,5 km e svoltare a sinistra al primo incrocio, fino a raggiungere larotonda di località Baraccone. Oltrepassarla in direzione Neive, attraver-sando in senso longitudinale l’intera area commerciale-terziaria.Al termine del rettilineo si supera il fiume Tanaro, spartiacque tra il Roeroe le Langhe. Il paesaggio, sulla destra orografica del fiume, è caratteriz-zato da una successione di calanchi, appartenenti alla formazione dellemarne di Sant’Agata, risultato del fenomeno geologico noto come“Cattura del Tanaro” avvenuta circa 65 mila anni fa.Dopo l’ingresso nel territorio comunale di Neive girare a sinistra subitodopo una curva seguendo per “Neive capoluogo”.Circumnavigare l’abitato storico, che resta sulla destra: a metà della sali-ta, dopo 200 metri subito prima degli impianti sportivi, si trova il punto-tappa della Strada Romantica. Da qui si possono osservare, da sinistraverso destra, la torre di Barbaresco e, in successione, i castelli roerini di

Guarene, Magliano Alfierie Govone.Alle spalle, pochi passi piùavanti, una scalinata inlegno permette di visitare apiedi l’intero centro storicodi Neive, dichiarato “unodei borghi più bellid’Italia” per merito anchedelle sue incantevoli dimo-re storiche.

il tema della tappa

tappa 2:Comune di Magliano Alfieri(328 m s.l.m.)

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Che Neive faccia parte del circui-to dei “Borghi più belli d’Italia”non può stupire: basta ammira-re l’impianto medievale del cen-tro storico, con le caratteristichecase dai tetti rossi che si affac-ciano sui vicoli, addossate le unealle altre.Poi, ecco sorgere altre antichetestimonianze del passato: laTorre dell’orologio, ultima testi-monianza dell’antico castello, labarocca Arcinconfraternita diSan Michele con il prezioso por-tale ligneo, la Casa Cotto con isuoi pregevoli soffitti e caminet-ti del XIII secolo.Fuori dell’abitato, poi, lungo iltorrente Tinella, sulla strada perMango, un artistico campanileromanico si eleva tra le campa-gne ad annunciare la suggestivaChiesa di Santa Maria del Piano.

Questa è una terra che sembradonata all’uomo per godere delpiacere del buon vino: colline cheoffrono i loro pendii al calore delsole e una tradizione fatta dilavoro e passione hanno fatto diLanghe e Roero uno dei“paradisi” mondiali dellaviticoltura.Questa è una terra daassaporare negli aromi intensi deisuoi vini - Barolo, Barbaresco,Dolcetto, Nebbiolo, Arneis,Moscato - ma anche da ammirarenei colori cangianti che i vignetisanno regalare ai declivi a ognicambiar di stagione.

Una moltitudinedi vini e vigneti

...da Neivea Treiso - (9km)

Il percorso della StradaRomantica prosegueuscendo a sinistra dalpunto-tappa di Neive,sulla salita che porta alcentro storico. Qui,giunti a uno “stop” inpiazza Vittorio Veneto, proseguire dritti in via Circonvallazione, dove siapre a sinistra un primo belvedere sulla Langa del Moscato mentre, sulladestra, si arrocca il centro abitato di Neive.All’altra estremità del borgo, all’altezza della chiesetta di San Rocco, siimbocca sulla sinistra un viale di platani: al termine, svoltare a sinistra e,alla rotonda, tenersi sulla destra in direzione Treiso/Barbaresco/Tre Stel-le. Lungo la strada, raggiunta borgata Slizza, sulla destra si estende lavallata del Tanaro dominata dai primi contrafforti del Roero, mentre, vol-gendo lo sguardo all’indietro, si ammira il borgo di Neive .La strada serpeggia sul crinale e scollina in prossimità di borgata Gavel-lo, dove la vista si apre sulla valle del Tinella. Al successivo bivio per Bar-baresco proseguire in direzione Alba/Treiso.[Qui, con una breve deviazione circolare di circa 4 km, si può proseguirecon la visita di Barbaresco. Lasciata l’auto sotto la meridiana di fronteall’ufficio turistico, con alle spalle l’Enoteca Regionale del Barbaresco,percorrendo a piedi la via centrale si raggiunge la celebre torre.]La Strada Romantica prosegue invece oltrepassando Tre Stelle: al secon-do incrocio svoltare a sinistra, sempre in direzione Treiso, che si raggiun-ge dopo aver superato le frazioni Giacosa e Casotto.Alla rotonda proseguire sulla destra per il centro, scendendo verso la bel-la Chiesa in stile barocco del 1750. Nella piazza, che offre diversi spuntipanoramici e ospita alcune osterie, svoltare a “U” accanto al municipio,risalendo in via Savona di fronte alla parrocchiale.Tornati sulla dorsale, prendere a destra. A borgata Giacone, sulla sinistrasi scorgono le prime erosioni ad anticipare le “Rocche dei Sette Fratelli”,

poche centinaia di metri piùavanti, sulla destra.In frazione Canta, dopo laCappella dedicata ai Parti-giani, scendere a destra ver-so le località Meruzzano/Gi-notti/Montersino. L’ingressoal punto-tappa delle “Rocchedei Sette Fratelli” è al terzotornante, sulla destra, dopole ultime case, prima di casci-na Reiso.

il tema della tappa

tappa 3:Comune di Neive(309 m s.l.m.)

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Probabilmente a Treiso (dal lati-no Terzius) era sita la pietra delterzo miglio della strada romana“Magistra Langarum” - che daAlba Pompeia conduceva nellaProvenza francese - di cui riman-gono alcuni frammenti fra questecolline, dove nacque Publio ElvioPertinace, divenuto imperatorenel 193 d.C. (da cui il nome diuna frazione del paese).Oltre alla Chiesa parrocchialededicata alla Beata VergineAssunta, in stile barocco classi-cheggiante, intorno al paese sor-gono numerose cappelle campe-stri e piloni, tra cui il Monumentoai caduti in ricordo degli eroidella Resistenza.In autunno sulle colline di Treiso,Neive e Barbaresco si vendem-mia il Nebbiolo da Barbaresco,da cui il celebre vino Barbaresco.

La leggenda narra di sette fratelliblasfemi che, colpiti dall’iradivina, sprofondarono nelleprofonde gole delle Rocche deiSette Fratelli.Ma queste colline hanno vistoscrivere sotto il loro sguardopagine di storia legate allaResistenza italiana durante la IIguerra mondiale. Storie di uominie donne semplici, raccontate instruggente prosa da BeppeFenoglio, partigiano, testimone enarratore di un dolore universale,che qui si fermava ad osservare lavallata albese, definendo Treiso“un paese per vivere in pace”.

Le rocche fenoglianedella Resistenza

...da Treisoa Trezzo Tinella -(7km)

Ammirate le ”Rocche deiSette Fratelli” dal punto-tappa di Treiso, risalire finoa frazione Canta e, rag-giunta la SP230, svoltare adestra: vi affaccerete su un panorama di Langa immortalato da un cele-bre scatto del fotografo albese Piero Masera, con le vigne di dolcetto ta-gliate irregolarmente dalla strada che porta alle cascine di Meruzzano.Si prosegue, superando il bivio per l’abitato di Trezzo Tinella, mantenen-dosi sulla strada principale in direzione Manera. Svoltare quindi a sini-stra nella rotonda di Borneto, seguendo per Manera/Mango. Il paesaggiocambia repentinamente: sui versanti a nord-ovest le vigne iniziano infattia lasciar spazio alle piante di nocciole, coltivazione prevalente in AltaLanga.Giunti alla rotonda seguire dritto per Bossolasco/Manera. Da questo incro-cio è però anche possibile, con una deviazione sulla sinistra in direzioneMango, raggiungere un’area provinciale attrezzata per la sosta turistica,con punto panoramico e monumento dedicato alla “Donna di Langa”.Si prosegue verso frazione Manera attraversando i luoghi de “La Malo-ra”, il capolavoro di Beppe Fenoglio ambientato nella vicina borgata Pa-vaglione. A circa 200 metri dallo scollinamento, prendere sulla sinistra,imboccando una strada semi-asfaltata verso località Boscasso. Dopo altri300 metri, lasciare l’auto nell’apposita area parcheggio allestita dal Co-mune e proseguire a piedi.Il breve sentiero sterrato porta fino al Bric Boscasso: si raggiunge così ilpunto-tappa della Strada Romantica, sullo spartiacque della valle Che-rasca e della valle Belbo, immerso tra filari di vite. Siamo in un lembo diterra del Comune di Trezzo Tinella, incuneato tra i Comuni di Castino,Benevello e Borgomale.Da qui, nelle giornate più terse, è visibile l’intero arco alpino che va dalMarguareis (vetta delle Alpi Marittime), all’inconfondibile Monviso, dalGran Paradiso alla piramide del Cervino e al massiccio del Monte Rosa.[Proseguendo a piedi dal punto-tappa per circa 500 metri lungo la stradi-

na sul crinale si arriva a Casci-na Langa (ora recuperata daprivati quale struttura turistico-commerciale), nota località ci-tata da Fenoglio nei suoi rac-conti; proseguendo da qui anco-ra per circa 200 metri si arrivaal monumento “Donna di Lan-ga” nel panoramico sito di loca-lità Piansarìn.]

il tema della tappa

tappa 4:Comune di Treiso(410 m s.l.m.)

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Al confine fra Langhe e Monferra-to, Trezzo Tinella è un minuscoloborgo incastonato tra i boschi,custode di una delle viste piùspettacolari sull’intero territorio.Dal Boscasso si ha l’impressio-ne di essere sul “tetto del mon-do”, dove lo scenario dell’anfitea-tro delle catene montuose che sirincorrono tra Valle d’Aosta e Li-guria è bilanciato dalle immaginidi infiniti paesini che appaiononel pianoro.Qui si celebra la donna di Langa eil suo ruolo nella storia di questipaesi con un monumento - sito inlocalità Piansarìn - assai amatodagli abitanti delle Langhe.In paese sono interessanti la Par-rocchiale di Sant’Antonio Abate,tipica costruzione neoclassicapiemontese con volta a botte, ela Cappella di Sant’Anna ai Fiori.

Tradizioni rurali e necessità dicommercio hanno plasmato figureentrate ormai nel mito,protagonisti per decenni diprofane processioni tra questecolline, persone che con il loropellegrinaggio di cascina incascina portavano prodotti enotizie dalle altre città.I cadreghé (costruttori artigianidi sedie) e i cartunè (carrettieri)alimentavano scambi e leggende:l’arte della narrazione era unbene prezioso nelle veglie che, alcalar del sole, trasformavano lecascine in improvvisati teatri incui si recitava e s’inventava lavita.

In viaggio traAlpi e colline

...da Trezzo Tinellaa Benevello - (2,5km)

Ripartendo in auto dal par-cheggio di Cascina Boscasso,scendere fino a raggiungere lastrada Provinciale e prenderea sinistra.Verso frazione Ma-nera si lascia alla propria si-nistra un’area naturalistica di grande pregio, che si estende sui due ver-santi della vallata del Rio delle Grazie.Proseguendo sulla Provinciale, si supera la cappella di Monte Marino,con area pic-nic, periodicamente animata da feste popolari organizzatedalla locale Pro Loco, da cui è possibile osservare il Bric del Ferro, e siscende al quadrivio di frazione Manera. Qui proseguire dritti in direzio-ne Benevello/Bossolasco/Murazzano, attraversando la SR29.Si percorre lo spartiacque tra il bacino orografico del Belbo (sulla sini-stra) e del Cherasca (a destra).È facile distinguere i versanti a franapoggio, dalle pendenze più dolci,esposti a nord-ovest, che ospitano seminativi, casine e altri coltivi, dai ver-santi a reggipoggio, più declivi, esposti a sud-est, coperti da vegetazione,spontanea, a formare boschi di pini e roverelle. Questa zona è stata dura-mente colpita dalle frane nel corso della grande alluvione del 1994. Al bi-vio, svoltare a sinistra per entrare nell’abitato di Benevello, da via Roma,fiancheggiando lo sferisterio dov’è tuttora praticato il “balon” (o palloneelastico), antico sport tradizionale delle genti di Langa e dell’entroterraligure descritto con maestria anche dalle penne di Pavese, Fenoglio e Ar-

pino. Salire a piedi in centro,raggiungendo il punto-tappa asinistra, in direzione Munici-pio/Castello medievale/Chiesa diSan Pietro in Vincoli, dopo averlasciato l’auto nel parcheggiosottostante. I pannelli informa-tivi sono distribuiti su via dellaChiesa e via delle Scuole, di fron-te alla parrocchiale.

il tema della tappa

tappa 5:Comune di Trezzo Tinella(341 m s.l.m.)

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Con Benevello entriamo nel terri-torio dell’Alta Langa, belvederenaturale sul territorio circostan-te: da qui lo sguardo spazia sullapiana albese e sui morbidi profilidella Bassa Langa, fino a perder-si sull’incombente catena delleAlpi Marittime.Il centro storico di Benevello hail suo nucleo nella piazza, su cuisi affaccia il castello, probabil-mente eretto intorno al 1100 co-me struttura di controllo sullastrada che dalle Langhe portavaad Alba.Ancora oggi è il fulcro dell'interocentro storico, insieme con laparrocchiale dedicata a San Pie-tro in Vincoli, che ospita il gran-de affresco che raffigura la Lan-ga, opera recente del pittore diLequio Berria, Luigi Carbone.

Salendo verso le colline piùelevate dell’Alta Langa ilpanorama si rivela coperto dilussureggianti boschi, preziosi eintatti; con essi l’uomo di Langaha un legame forte, resoindispensabile da un’economiasemplice ma ingegnosa, diventatoindissolubile grazie al rispetto cheha per la natura e per i suoifrutti.Il rapporto è ormai di familiarità,il legno come compagno di vita: èstato culla, gioco e lavoro, alberodella cuccagna, gli è stato vicinonell’estremo commiato.

Il boscodi Langa

...da Benevelloa Sinio - (10,5km)

Da piazza Castello, nelcentro dell’abitato diBenevello, si ridiscendea sinistra da via dellaChiesa, piazza Belvede-re e viale Langhe, fino araggiungere l’incrociodi località Grimalda, dove si svolta a sinistra.La strada passa a fianco del santuario della Madonna della Langa: inprossimità, possibile deviazione sulla destra fino a raggiungere borgataMontrucchi, lungo una strada da cui si può ammirare una sequenza didorsali collinari.La Strada Romantica prosegue appena sulla destra del crinale con vistasu Montelupo Albese, Rodello e Diano d’Alba.Tra boschi e noccioli, si lascia l’area di produzione del vino dolcetto perentrare a Lequio Berria (sulla sinistra), nella zona della Nocciola tondagentile Piemonte Igp.Raggiunto il bivio, tenere la destra verso Alba/Rodello, lungo la SP32.Si entra nel territorio di Rodello, in frazione Valgaia, superata la quale- sulla sinistra - si estende la “Fossa dei Quiri”, profondo vallone dove ilpaesaggio è selvaggio, composto in prevalenza da boschi intervallati daqualche noccioleto.Alla rotonda proseguire dritti in direzione Alba/Gallo Grinzane/Dia-no/Montelupo.Appena superato il cartello dell’abitato di Montelupo Albese, seguireper circa 1,5 chilometri la strada che sale sulla sinistra, lasciandosi ilnucleo centrale in basso a destra.Al primo incrocio proseguire dritti, rimanendo in quota, e prendere a si-nistra all’immissione su Strada Ballerina (che prende il nome dall’omo-nima cascina, poco più in basso).Proseguire ancora fino al termine della zona boscosa, entrando nel ter-ritorio del Comune di Sinio: il punto-tappa si trova sulla sinistra, a 50

metri dalla strada asfaltata.In un solo colpo d’occhio, par-tendo da destra, è possibilecogliere gli abitati di Monte-lupo, Diano d’Alba, Grinza-ne, Roddi, Verduno, La Mor-ra, Castiglione Falletto, Ser-ralunga, Perno di Monforte,Novello, Roddino, Serravallee Albaretto della Torre, connumerosi castelli e fortifica-zioni tra i vigneti.

il tema della tappa

tappa 6:Comune di Benevello(671 m s.l.m.)

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Nella terra del Dolcetto e del Ba-rolo sorge Sinio, tra colline e vi-gneti che regalano armonia equiete.L’antico borgo, di origine medie-vale, ha un concentrico “a scu-do araldico”, conformazione ur-bana non comune nelle Langhe,in cui tre parallele vie interne co-stituiscono gli essenziali percor-si verticali, congiunti trasversal-mente da un’unica via e dallapiazza, su cui si affaccia la Chie-sa di San Frontiniano.A dominare il borgo il castello -edificato sulle rovine di un pre-cedente maniero, distrutto dagliSforza nel 1431, e risorto pervolere della famiglia Del Carret-to - di fronte a cui sorge la Cap-pella di San Sebastiano.La seicentesca Chiesa della Ma-donna Annunziata ospita il Tea-tro comunale di Sinio.

Grazie alla compagnia “NostroTeatro di Sinio” rivivono storieantiche e tradizioni legate a unpassato contadino: inparticolare ogni 14 agosto, inoccasione della “Notte dellemasche”, vanno in scena le“storie di masche”, fattucchiereresponsabili di sortilegi eterribili avvenimenti chepopolavano i racconti deglianziani e gli incubi dei bambini,a soddisfazione dell’atavicobisogno di ogni cultura di figurespaventevoli e temute, a legarela comunità e plasmaresaggezze e precetti popolari.

Storie di Langa:il teatro delle colline

...da Sinioa Cissone - (16km)

La Strada Romantica riprendesvoltando su Strada Ballerina asinistra dal punto-tappa e pro-seguendo per circa 2 km fino araggiungere l’abitato di Sinio;passare tra il castello e la par-rocchiale, attraversando piazza Marconi, e scendere a sinistra in via Ca-vour. Lasciare il paese, passando davanti al cimitero e svoltando a sinistrain direzione Valle Talloria, quindi subito nuovamente a sinistra verso Bosso-lasco/Albaretto Torre/Roddino e, cento metri più avanti, a destra seguendoper Serralunga via Valdicroce. Attraversato il torrente Talloria ci si inerpi-ca sulla Langa di Serralunga.Giunti in cima, in prossimità dell’incrocio con una strada sterrata, si godeuna splendida vista sul castello e l’abitato di Serralunga. Poco oltre, vol-gendo lo sguardo a sinistra, vista spettacolare su Sinio e la sua urbanisticamedievale. Si possono confrontare due caratteristiche strutture di Comunemedievale: quella di Serralunga, in cui il castello è al centro di una serie dicerchi concentrici di abitazioni che servivano da contrafforti di protezionein caso di assedio; quella di Sinio, in cui il castello, accanto alla parrocchia-le, era costruito nel punto ritenuto più sicuro e ameno del versante e le casea digradare verso valle sul versante stesso.Seguire la SP125 a sinistra in direzione Roddino, tra i nebbioli da Barolo.Dopo la chiesa di Madonna della Neve, svoltare ancora a sinistra al bivioper Bossolasco/Serravalle/Roddino sulla SP57. Appena dopo il segnale cheindica l’inizio dell’abitato di Roddino, prendere a destra la SP359 versoCissone/Dogliani, seguendo l’impervia discesa per circa 2 km. Da qui, sulladestra, la vista abbraccia la Langa del Barolo, con Monforte in primo pia-no e Novello sullo sfondo. A fine discesa si arriva sul fondovalle del Riavoloche, come dice un detto locale, “con il Rea porta Dogliani al diavolo”, a sot-tolineare il carattere torrentizio di questo corso d’acqua: svoltare a sinistra,in direzione Serravalle/Cissone.Risalire quindi per circa 4 km fino all’abitato di Cissone, osservando sulladestra il “terrazzo alluvionale” che porta verso Cuneo. Giunti in paese, vi-

sta panoramica sulla Langadel Barolo e sull’arco alpinodal “balcone” che ospita ilmonumento ai caduti. Dopola visita al paese, prosegui-re sulla SP187: il punto-tap-pa è situato sulla sinistra al-l’uscita dell’abitato, dopo ilpeso pubblico. Lasciarel’auto e salire a piedi sullacollinetta di conifere.

il tema della tappa

tappa 7:Comune di Sinio(357 m s.l.m.)

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Il borgo di Cissone domina lavalletta selvaggia e coperta diboschi scavata dal torrenteRiavolo: i dintorni boscosi sonopercorsi da numerosi sentieriche invitano a rilassanti passeg-giate.L’origine romana del borgo sem-bra confermata dal ritrovamentodella stele funeraria oggi con-servata nei locali del Municipio.La piazza centrale del paese,racchiusa tra la Confraternitadei Disciplinati (al cui interno sitrova l'originale altare barocco),il Palazzo Municipale e laParrocchiale, è dominata sceno-graficamente dalla Chiesa dedi-cata a Santa Lucia, che ad unafacciata imponente contrappo-ne un interno particolarmenteraccolto, ricco di testimonianzedi secoli di devozione popolare.

Dalle travi delle cucine pendeun’acciuga, contro la qualestrofinare una fetta di polenta perinsaporirla: è un’immaginevivissima del passato contadino diquesta terra, oggetto di affettuosoracconto degli anziani allegenerazioni più giovani. Terradura da lavorare, quella diLanghe e Roero: il sudore deipadri l’ha resa generosa nei suoifrutti, grazie ai preziosi sapericontadini legati alle stagioni, ai“tempi” della terra stessa e diogni lavoro, dall’aratura allasemina, dalla mietitura allatrebbiatura; memorie che ancoraoggi plasmano il carattere di unpopolo intero.

L’uomo e la terradi Langa

...da Cissonea Murazzano -(16km)

Dal punto-tappa delComune di Cissone conti-nuare sulla SP187 versoSerravalle Langhe, oltre-passando il pilone di SanSebastiano.Sulla destra è possibile osservare il classico paesaggio “a mosaico” dellaLanga “originaria”: in uno spazio limitato convivono colture seminative(mais, grano, ecc), noccioleti, pascoli, boschi e qualche scampolo di vigna,frutto di un’antica impostazione autarchica delle cascine.Si raggiunge l’abitato di Serravalle Langhe: svoltare a destra sulla SP32,in direzione Murazzano/Bossolasco.Superata la “Fontana Azzurra”, sita sulla sinistra in località Lodole,dopo circa un chilometro si entra nel Comune di Bossolasco, dove si incro-cia il Sentiero della Resistenza dedicato all’epopea dei partigiani tra il1944 e il ’45, con alcuni monumenti installati su Bric delle Forche (oggiribattezzato “Colle della Resistenza”), poco prima di entrare nell’abitato.Giunti alla rotonda all’ingresso del paese, si prosegue in direzioneMurazzano/Ceva/Savona, con la valle del Rea che si apre sulla destra.Per chi volesse, una breve deviazione per il centro di Bossolasco, “la Perladelle Langhe” e “Paese delle Rose”.Dopo il paese si incontra la chiesa di San Rocco, con la vista che spaziasull’Alta Langa: in particolare, a sinistra, lo sguardo si perde nella ValleBelbo, con in primo piano gli abitati di Niella Belbo e San BenedettoBelbo.Raggiunta poi la rotonda del Passo della Bossola (770 m s.l.m.), salireverso Murazzano in direzione Savona/Ceva.Si attraversa un’area boscosa, per giungere in località Rea Soprana, dovesi incrocia la strada culturale fenogliana in un bel punto panoramicosullo spartiacque.Circa un chilometro oltre, al bivio, svoltare a destra seguendo perMurazzano centro/Dogliani (strada in discesa), lasciandosi sulla sinistrail Bric del Sermenton per raggiungere il nucleo centrale, svoltando anco-

ra a destra nella rotonda postaall’inizio dell’abitato. Giuntiquindi di fronte all’ala coperta,imboccare a destra: dopo unabreve salita, si arriva in un par-cheggio, dov’è possibile lasciarel’auto e raggiungere a piedi ilparco della torre, simbolo dellacittà e punto-tappa dellaStrada Romantica.

il tema della tappa

tappa 8:Comune di Cissone(661 m s.l.m.)

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Corteo di case e palazzi ricerca-ti ed eleganti, Murazzano è defi-nito “scudo e chiave del Piemon-te” per la sua posizione strate-gica.La sua torre, alta trentatré me-tri, perfettamente quadrata, co-struita con muri imponenti di ot-tima pietra, è la meglio conser-vata fra le torri che, numerose,punteggiavano le colline dell’Al-ta Langa con funzione di avvista-mento e segnalazione, in un’e-poca di frequenti scorrerie sara-cene.D’interesse il Santuario dellaMadonna di Hal - con l’attiguaPorta di Buzignano che delimita-va l’antico abitato - e la Chiesadi San Lorenzo; bellissimo Palaz-zo Tovegni, in stile eclettico condue abbaini liberty; curioso ilmulino a vento, originaria torrepoi riconvertita per la macinadelle granaglie.

Il lavoro nei campi non conoscesosta, richiede impegno costantee ritmi che assecondino quellidelle stagioni. A scandire feste eriposi è la religione - la messadomenicale, i matrimoni quifavoriti dalla figuratradizionale del bacialè,pellegrinaggi e feste patronali.Il gioco e la scommessa offronoinvece occasioni di svago, dallecarte nelle osterie e sulle vie finoal balon (pallone elastico) inpiazza. Uno sport, quest’ultimo,diventato parte integrante dellacultura di Langhe e Roero,prima ancora di essere specchiofedele del carattere di unpopolo: testardo, ma così dolcenel suo aggrapparsi allatradizione.

Tradizionidi Langa

...da Murazzanoa Mombarcaro -(18km)

Ripartire dal parcheggio dipiazza Cerrina, girandoattorno al parco della torre(punto-tappa di Murazzano)in senso antiorario.Attraversata piazza Umberto I, scendere a destra in via Roma, oltrepas-sando la chiesa di San Rocco. Dopo una lieve salita si raggiunge la cir-convallazione: alla rotonda svoltare a sinistra, in direzioneSavona/Montezemolo. Superare quindi la Pedaggera, proseguendo asinistra sulla SP661.Quando si incontra il bivio per la SP54, imboccarla a sinistra in direzio-ne Mombarcaro.Si scende, attraversando frazione Bragioli. Giunti in fondo alla discesa,dopo il ponticello subito prima di risalire sul versante opposto, svoltare asinistra nella Valle Belbo. Seguire la strada fondovalle, punteggiata damuretti e cascine in pietra tipica di Langa, con un bel colpo d’occhio fron-tale sulla collina di Mombarcaro che richiama alla mente alcuni passidell’opera fenogliana “Il partigiano Johnny”.Dopo 2,5 chilometri, abbandonando la strada in pianura all’altezza delmoderno “Pilone del Reduce”, salire sulla destra verso borgata Valle: alcentro dell’abitato, svoltare a destra, seguendo l’indicazione perMombarcaro, fino a innestarsi a sinistra sulla SP103 subito dopo ilSantuario di Madonna delle Grazie.Arrivati a Mombarcaro - punto più alto delle Langhe con i suoi 896 metri- seguire la circonvallazione fino alle indicazioni per l’ufficio turistico e ilmuseo storico (via Galliano), oltrepassare l’antico arco medievale (sec.XIV) e attraversare l’intera via centrale del paese. Lasciare l’auto nelparcheggio-belvedere e salire a piedi alla chiesa cinquecentesca di SanMichele Arcangelo, il “Tetto delle Langhe”.Il punto-tappa è dislocato nei dintorni dell’edificio religioso: da qui si do-minano tutte le vallate circostanti, in ogni direzione. Nei dintorni di Mom-barcaro, inoltre, meritano una passeggiata la chiesa sconsacrata di San

Rocco, piccolo edificio inpietra definito da Feno-glio «una più nera naveormeggiata sulla nera cre-sta del nulla», e la pittore-sca borgata di Cadilù, epi-centro del breve e sarcasti-co racconto “Pioggia e lasposa”, sempre di Feno-glio, circondata da campiben coltivati.

il tema della tappa

tappa 9:Comune di Murazzano(739 m s.l.m.)

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Mombarcaro deriva il suo nomedal latino mons (monte) e barca-ri (barbarizzato, da barche), ilmonte da cui si scorgevano velie-ri e grosse barche.Un nome emblematico per la“vetta delle Langhe”: da qui losguardo spazia dalle cime delleAlpi Marittime fino alle nevi pe-renni del Monte Rosa.Di interesse il Museo Storico Et-nografico, la Chiesa di San Roc-co - con la “Cavalcata dei vizi” e ipregevoli affreschi di AntoninoOcello da Ceva - e il Santuariodella Madonna delle Grazie (loca-lità San Luigi).Sono però i dintorni di Mombar-caro a stupire: la sua campagnarigogliosa, a tratti dalla fiabescaintegrità, è punteggiata di pilonivotivi e di minuscoli borghi, spes-so poche case in pietra lungo unastrada.

Sembra impossibile pensare almare da qui: boschi e altureinevitabilmente lo celano allosguardo, nonostante siano ormaivicine le spiagge della Liguria.Ma dalla cima di alcune colline,nelle giornate particolarmentelimpide, è ben possibile scorgereil luccichio delle onde.Il mare, tra queste colline untempo povere, si alimenta diracconti e nutre il desiderio:quello di solcarlo, diattraversarlo per giorni e giorni,fino a raggiungere la terradell’abbondanza, “La Merica”.

Il mare

...da Mombarcaroa Camerana -(12km)

Dalla piazza-parcheggio diMombarcaro, dando le spal-le al balcone panoramicocon lo sguardo verso la par-rocchiale, imboccare ladiscesa sulla sinistra, tenendosi poi sulla destra fino a ritornare sulla cir-convallazione, dopo una breve discesa, prendendo a sinistra allo “stop”.Ridiscendere oltre Mombarcaro fino a oltrepassare il seicentesco santua-rio di Madonna delle Grazie (sulla destra), gettando lo sguardo sulla Valledel Bormida che si estende sulla sinistra, e proseguire sullo spartiacque, inleggera discesa: al bivio, scendere a destra verso Ceva.Al termine della discesa, dopo circa 600 metri, svoltare a sinistra al primoincrocio, proseguendo quindi per circa 5 chilometri su una stradina asfal-tata che costeggia il torrente Belbo, correndo in mezzo a campi coltivaticon la pregiata qualità di patata dell’Alta Valle Belbo. Dopo aver supe-rato un rifugio escursionistico, sormontato da una graziosa pieve di mon-tagna, ci si immette sulla SP 439 svoltando a sinistra.Si passa a fianco di frazione Barbei, preceduta da un’area pic-nic, e siraggiunge il territorio del Comune di Camerana, fino a incontrare il bivioper Camerana-Villa, il nucleo in cui ha sede il Municipio. Seguire le indi-cazioni, imboccando via Piave, sulla sinistra: si passa davanti al palazzomunicipale, si attraversa il borgo e si raggiunge piazza S.S. Annunziata,dove si affaccia l’omonima parrocchiale settecentesca dal tipico campani-le pendente. Lasciare l’auto e proseguire a piedi sull’altro lato della piaz-za, salendo fino alla torre, ultima testimonianza di un antico maniero-fortezza datato originariamente X secolo. Qui si trova l’ultimo punto-tappa della Strada Romantica, in uno dei passaggi obbligati dell’antica

via del Sale.Volendo prolungare ulte-riormente la visita, a pochi chilometridi distanza è possibile raggiungere ilpregevole borgo di Prunetto, in posi-zione dominante sulla cresta che sepa-ra la Val Bormida dalla valle Uzzone.Oltre al paesaggio, il luogo è darimarcare per la ricchezza di flora,soprattutto in primavera, e per duemonumenti architettonici di sicuropregio: il castello degli Scarampi, cheda un aspro dirupo incombe sul centroabitato, e il santuario di Santa Mariadel Carmine (XIV secolo), contenenteun ammirevole ciclo di affreschi quat-trocenteschi.

il tema della tappa

tappa 10:Comune di Mombarcaro(896 m s.l.m.)

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Camerana, a ridosso dellaValle Bormida e dall’AltaValle Belbo, è costituita dauna serie di borgate ada-giate su un’ampia concadel fondovalle lungo laBormida.Incastonato fra rigogliosiboschi - la Selva Pallareae il bosco del Foresto - ilpianoro si protende versola Valle Belbo fino al capo-luogo, il borgo di Villa, annunciato dallo svettare dell’antica torre: comeun testardo baluardo, si erge ancora in piedi a dispetto del passare deisecoli, tra resti di mura e fondamenta dell'antico maniero. Notizie diquesta presenza fortificata si hanno già a partire dal X secolo: nel 967,in un documento in cui si concedono le rendite delle pievi a Bernardo,

Vescovo di Savona, si fa menzione diun appostamento difensivo sul luogo.Non era, pare, che una piccolacasaforte a presidio e difesa dellazona, importante però per via dellasua posizione, a cavallo delle maggio-ri vie di comunicazione che collegava-no l’entroterra piemontese con lariviera ligure, la cosiddetta “via delsale”.Nel XV secolo l’antica fortificazione futrasformata in castello.Sopravvissuto per un millennio aguerre, pestilenze e cataclismi, l’edifi-cio fu demolito nel 1937 dagli abitan-ti del borgo: si salvò la torre, solo peril fatto che nessuno sapeva comeabbatterla.

tappa 11:Comune di Camerana(525 m s.l.m.)

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Dalla sua sommità, a trenta metrid’altezza, si gode di un panoramaaffascinante: lo sguardo spazia sulsottostante borgo di Villa e sull’in-tera valle Bormida. Da visitare,inoltre, la barocca Chiesa dellaS.S. Annunziata con il preziosoaltare maggiore di finissimomarmo policromo con lavorazionea mosaico ed il particolare campa-nile pendente. Anche qui, poi, è la

natura a regalare grandi emozioni:la Riserva naturale alle Sorgentidel Belbo, tra i paesi diMontezemolo, Camerana eSaliceto, è un angolo di Langadiverso e unico, ancora incontami-nato, area perfetta per escursioni,passeggiate a cavallo e itinerari inmountain bike, ma anche per losci di fondo.

L’ingegno contadino ha imparatoa servirsi di tutto ciò che la naturaoffre: erbe, arbusti e alberi incucina, in medicina, nellacostruzione di abitazioni, nellafabbricazione di strumenti o ascopi ornamentali. Molti sono ifrutti spontanei che la natura offreall’uomo: le castagne o le noci, conil loro alto valore energetico, sonoingredienti base di numerosericette di cucina tipica langarola.Le piante e le erbe entrano cosìfrequentemente nelle case percurare e per cucinare - l’ortica, adesempio, viene adoperata comeripieno per gli agnolotti, mentre lamalva è utilizzata per le sueproprietà sedative. Nonostante gliusi quotidiani, non bisognatuttavia dimenticare che moltepiante sono soggette a protezioneassoluta, grazie a una normativaregionale che vieta la raccolta dicirca settanta specie nel territoriodi Langhe e Roero, tra cuiassolutamente protetto risultaessere il tesoro di quarantatréspecie di orchidee: le varietà checrescono qui rappresentano quasila metà del patrimonio italiano,tanto da rendere unico e pregevoleil patrimonio floristico langarolo.

Centinaia di orchideee altri fiori

il tema della tappa

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Camerana - MombarcaroDa piazza S.S. Annunziata di Camerana prendere a destra sulla SP111per 3 km, quindi a destra in direzione Zemme per 5 km. All’incrocio prose-guire dritti in Valle Belbo. Dopo 2,5 km salire sulla destra in frazione Vallee seguire per Mombarcaro. Il punto-tappa è nei pressi della chiesa, in ci-ma al paese.Mombarcaro - MurazzanoDa Mombarcaro scendere sulla SP103 fino al bivio per Ceva, svoltandoa destra. Attraversare frazione Bragioli e, alla successiva rotonda, pren-dere a destra. Seguire la SP661 per Murazzano fino alla rotonda di ini-zio paese. Imboccarla in direzione centro/ufficio turistico. Giunti davantiall’ala coperta, salire a destra e raggiungere il parcheggio ai piedi delparco. Il punto-tappa è dislocato nel belvedere della torre.Murazzano - CissoneUscire da Murazzano seguendo per Alba/Bossolasco. A Bossolascoprendere la circonvallazione, lasciandosi il centro sulla destra; alla ro-tonda continuare sulla SP32 in direzione Alba. Giunti a Serravalle girarea sinistra, verso Cissone. Dopo circa 2 km si raggiunge sulla destra ilpunto-tappa, nei pressi del peso subito prima dell’abitato.Cissone - SinioAttraversare l’abitato di Cissone e scendere dalla SP56 per 4 km. Infondo valle svoltare a destra, direzione Roddino/Serralunga, salendoper 2 km. All’incrocio di Roddino prendere a sinistra, per Serralunga.Dopo circa 3 km prendere a destra per Sinio e seguire questa direzioneanche ai successivi incroci. Giunti in centro seguire per Montelupo (viaBricchi): in cima alla salita, dopo circa 2 km, si trova sulla destra il pun-to-tappa.Sinio - BenevelloCon il punto-tappa di Sinio alle spalle, prendere a destra e tenere sem-pre la destra ai tre seguenti bivii, entrando in territorio di Rodello. Allarotonda seguire per Bossolasco. Dopo frazione Valgaia, prima dell’a-bitato di Lequio Berria, girare a sinistra seguendo per Benevello. En-trare in paese a destra e salire in direzione del castello, dove si trovail punto-tappa.Benevello - Trezzo TinellaA Benevello scendere in via Roma e, all’incrocio, svoltare a destra sullaSP 106 per Alba. Raggiunto il quadrivio di Manera salire dritti in direzio-

Da Camerana a Vezza d’Alba ne Trezzo Tinella. Dopo circa 1 km svoltare a destra sulla strada semi-asfaltata in direzione Boscasso, fino a raggiungere il parcheggio comu-nale 300 metri più avanti. Proseguire a piedi fino in cima, dove si trovail punto-tappa di Trezzo Tinella.Trezzo Tinella - TreisoScendendo dal parcheggio, seguire a destra in direzione Trezzo Tinella.Alla prima rotonda prendere a sinistra, verso Treiso. Alla rotonda di Bor-neto e al bivio di frazione Cappelletto continuare a seguire per Treiso.Scendere fino a raggiungere località Canta: qui prendere a sinistra, ver-so località Meruzzano/Ginotti/Montersino: l’ingresso al punto-tappa èal terzo tornante, dopo le ultime case.Treiso - NeiveRisalire in frazione Canta e prendere a sinistra per 2 km, fino al nucleoprincipale di Treiso. Alla rotonda seguire per Neive, continuando nellastessa direzione anche al bivio di Tre Stelle. Arrivati a Neive, alla rotondaseguire per il centro storico, salendo sulla destra. Attraversare la piazzamedievale, imboccando il portale di San Rocco, e scendere da via Bor-ghese. Dopo l’arco svoltare a sinistra in via Circonvallazione. Dopo 150metri il punto-tappa è sulla destra, appena superati gli impianti sportivi.Neive - Magliano AlfieriDal punto-tappa di Neive imboccare a destra la strada in discesa. Allostop girare a sinistra e scendere nuovamente a sinistra quando ci si inne-sta sulla SP3. Seguire la provinciale fino a Baraccone. Qui, alla rotonda,proseguire dritti verso Canale: dopo 50 metri prendere a destra, appenasuperato un ponticello. Proseguire per 1,5 km fino a frazione Moisa. Allostop imboccare via Moisa a sinistra; dopo 300 metri girare a destra in viaCane fino al nuovo cimitero. Salire a destra per 200 metri: all’incrocioprendere a destra. Raggiunta la chiesetta in mattoni rossi, salire a sini-stra per circa 1 km fino a Magliano Alfieri, seguendo per il castello.Magliano Alfieri - Vezza d’AlbaCon il castello alle spalle, prendere a sinistra via Asilo Alfieri, lasciando ilpaese in direzione Priocca sulla SP2. Dopo 500 metri girare a sinistra, se-guendo per Castellinaldo. Raggiunto l’abitato basso, salire verso il munici-pio e il castello. Girare a sinistra dopo le mura e salire sulla destra in viaDuca degli Abruzzi e via San Salvario. Al bivio per la chiesa, dopo circa700 metri, scendere a sinistra per 1 km. Allo stop prendere a destra: daqui seguire le indicazioni per Vezza d’Alba, fino a raggiungere il municipionel borgo alto, in piazza S. Martino. Parcheggiare e salire a piedi, fino alpunto-tappa in cima alla rocca.

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