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David Shing Chi ha paura della digital transformation? - SAS · 2017-02-21 · a trasformazione...

Date post: 22-May-2020
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Amissima Assicurazioni Assicurazioni Generali Blueteam travel Chi ha paura della digital transformation? David Shing Analytics Experience 2016
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Amissima Assicurazioni

Assicurazioni Generali

Blueteam travel

Chi ha pauradella digitaltransformation?

David Shing

Analytics Experience 2016

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Copyright © 1996 SAS Institute srl

itasascom è una pubblicazioneperiodica di SAS Institute s.r.l.

Tutti i diritti sono riservati

Registrazione al Tribunaledi Milano N. 71 del 15/02/97

SAS è un marchio registratodi SAS Institute Inc. (NC) USA.Altri marchi o nomi di prodotticitati sono marchi registratidelle rispettive aziende.

È vietata la riproduzioneanche parziale della rivistasenza autorizzazione

Distribuzione:versione cartacea e digitale

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iEditorialei

Investire in conoscenza per fare crescere le persone

Emanuela SfercoRegional MarketingDirector SAS

L a trasformazione digitale cambia il nostro modo di essere e fare impresa. La cultura dei dati è alla base di questa trasformazione e si costruisce mattone su

mattone. Abbiamo accesso a milioni di informazioni al se-condo. Tutto è a portata di click. Ma la conoscenza ha valore solo se genera cultura, se è condivisa e se è continuamente alimentata.

Ogni ondata tecnologica ha inciso sull’organizzazione delle imprese e creato nuove generazioni di “nativi digitali”. E, come l’innovazione passa attraverso l’integrazione degli strumenti tecnologici, così il cambiamento passa attraverso l’integrazione delle persone e delle culture. Il modo per comprendere il cambiamento senza subirlo è preparare le persone al nuovo mondo del lavoro, fornendo strumenti cul-turali e operativi per resistere e competere nel cambiamento.

In Italia, SAS è presente in 40 università con attività di di-dattica e di ricerca, tra cui master, corsi curricolari, percorsi di preparazione alla certificazione SAS e utilizzo gratuito del software. Abbiamo messo a punto tre percorsi formativi su Data Management, Data Visualization e Advanced Analytics accessibili attraverso la nuova piattaforma di Digital Learning (vedi pagine 28 — 31). In questa prospettiva, stiamo colla-borando anche con Regione Lombardia per l’attivazione del progetto alternanza Scuola Lavoro rivolto agli studenti dei Licei scientifici.

In un momento di forte dibattito sul mercato del lavoro, tra resistenza e cambiamento, investire in conoscenza è l’unico modo per contribuire alla crescita delle imprese e creare opportunità nuove per i giovani. Far crescere le persone, creare opportunità, disegnare percorsi nuovi è la cosa più “disrupting” che le imprese possano fare.

In Italia SAS è presentein 40 università con attivitàdi didattica e ricerca

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Maddalena Amoruso, Head of Analytics Solutions, Assicurazioni Generali

p. 18

Direttore responsabile:Emanuela Sferco @EmanuelaSferco

Caporedattore:Michela Guerra @mhg326

Coordinamento editoriale:Augusta Longhi @augustalonghi

Impaginazione:Marketing ArenaIdentity Atlas

Stampa:CPZ spa - via Landri 37/3924060 Costa di Mezzate,Bergamo

Fotografo:Gabriele Sandrini

Per sottoscrivere un abbona-mento gratuito a itasascom scrivere a:[email protected]

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ContentiSommarioi

PROTAGONISTI14 Amissima, rischio calcolato

Solvency II: un’opportunitàper rispondere alle esigenzedei risk manager

PROTAGONISTI18 Assicurazioni Generali.

Data scientist, un “unicorno”nel mercato italianoFacilitare la trasformazioneattraverso doti comunicativee competenze analitiche

COVER STORY6 Chi ha paura della digital

transformation?I dati disegnano la nuova geografiadel mondo e gli analytics sonola bussola per orientarsi

IL PUNTO DI VISTA42 Trasformazione digitale:

cool or creepy?Il fenomeno della data protection sullo sfondo della trasformazione digitale

SOLUZIONI E TECNOLOGIECustomer Experience

24 Sorprendi il tuo cliente conuna customer experience unicaMonitorare in tempo reale la percezione e il coinvolgimento dei consumatori e gestire dinamicamente contenuti personalizzati

SOLUZIONI E TECNOLOGIEAdvanced Analytics

32 Analytics e IoTDal computer in ogni casa al computer in ogni cosa: una magia che animail business

INFOGRAFICA22 Privacy by design,

la protezione dei dati personali

SAS INSIDE28 Digital Learning per una nuova

esperienza di apprendimento digitaleTre percorsi formativi sui temi più innovativi e richiesti dal mercato del lavoro, accessibili in qualsiasi momento e su ogni device

PROTAGONISTI36 Modello di saving e qualità

del servizio per Blueteam TravelCentralizzare i dati multisourcein un unico datawarehouse e offrireun servizio più efficiente al cliente

INDUSTRY INSIGHT39 La relazione con il cliente

trasforma la bancaDati, Digitale e Dialogo di valore: riconquistare il cliente attraverso le 3 D

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Chi ha paura delladigital transformation?

disruption / Internet of Emotion / analytics

iCover storyi

I protagonisti di Analytics Experience 2016 ci raccontano che i dati dise-gnano la nuova geografia del mondo e gli analytics sono la bussola per orientarsi. E, secondo David Shing, le emozioni avranno sempre più un ruolo centrale

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7itasascom · 3/2016

iCover storyi

L a parola più abusata del 2016 è “di-sruption”. Basta parlare di innovazione come se fosse una parola magica e

basta parlare di Millennials come se fossero una categoria umana omogenea, tutti uguali, tutti con gli stessi bisogni e tutti votati a una sola causa a una sola idea.

Ogni rivoluzione tecnologica ha avuto i suoi “nativi digitali”. A lanciare quella che è tutt’altro che una provocazione, David Shing, Digital Prophet di AOL che ha ispirato, entu-siasmato e sparigliato la platea internazionale di SAS Analytics Experience 2016. Il filo conduttore di tutto l’evento è stato la digital transformation declinata nei suoi quattro paradigmi Social, Mobile, Analytics & Big Data e Cloud. In una parola SMAC. Tutte le aziende in qualche modo sono aziende sempre più “SMAC”. Marketing analitico, machine learning, open source, IoT, cognitive computing e intelligenza artificiale sono gli elementi del cambiamento. Non c’è azienda che non sia impegnata, con i suoi tempi e le sue modalità, nella digitalizzazione dei suoi processi di business per ridefinire l’esperienza dei clienti, gestire i dati come forti elementi di differenziazione e creare nuovi modelli di business. “Gli analytics non sono solo uno strumento a disposizione del marketing ma uno dei driver della digital transformation. Perché, non si tratta più di collezionare dati, ma di ottenere valore dal loro uso per tra-sformare il mondo in un posto migliore” – ha detto Randy Guard, Executive Vice President and Chief Marketing Officer SAS.

La nuova normalitàL’innovazione è normalità, fa funzionare

meglio le imprese, le più competitive e capaci di reagire ai cambiamenti del mercato. L’inno-vazione però è anche caotica. È progressiva e discontinua a tempo stesso. Trasforma e ci trasforma. Così alcune aziende spariscono, altre diventano il peggior nemico di se stesse, altre ancora decidono di diventare fornitori di qualcun altro. “L’unica cosa che non si può fare è far finta di niente” – ha messo in guardia David Shing. Occorre fare un salto che non è solo tecnologico ma culturale. Si tratta di un processo che stravolge abitudini conso-lidate nel tempo, che cambia radicalmente il concetto di problem solving, di rappresen-tanza e di responsabilità, che innova il modo di lavorare e di produrre, rivoluzionando la gestione di risorse e regole.

Nessuna separazione tra realtà fisica e virtualeLa digital transformation si estende in

modo sempre più capillare con la diffusio-ne degli smartphone, delle applicazioni, dei sensori sempre più intelligenti collegati tra loro, dell’intelligenza artificiale e dell’ap-prendimento automatico, delle infrastrutture cloud sempre più estese. “Per la prima volta nella storia – ha detto Oliver Schabenberger, Executive Vice President e nuovo Chief Technology Officer SAS – le macchine non solo dialogano tra loro ma sono in grado di interagire con noi, cambiando la nostra vita attraverso un linguaggio sempre più na-turale, ridefinendo i concetti di comunità e società, centro e periferia, locale e globale. Il futuro degli analitycs è Open, Cloud, Unified e Powerful. Stiamo passando dal modello classico di Machine Learning a uno più mo-derno che impara acquisendo le compe-tenze necessarie. Ovunque ci siano dati, là dovrebbero esserci anche strumenti analitici, persino sulla superficie dei sensori IoT”.

Analytics Experience 2016

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8itasascom · 3/2016

David Shing, digital prophet di AOL in un momento della plenaria

iCover storyi

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9itasascom · 3/2016

iCover storyi

La collaborazione rompe le regoleLa collaborazione è un altro fenomeno

di rottura che sta producendo effetti nuovi abbattendo molte separazioni, facilitando le sinergie tra professionalità e saperi diversi, accorciando le distanze sui mercati e creando relazioni inedite tra i grandi vendor e partner. L’open source è sempre più al centro di que-sta rivoluzione come ha messo in evidenza Jim Zemlin, Executive Director di The Linux Foundation.

“Parlare lo stesso linguaggio significa essere liberi di innovare e rivoluzionare la collaborazione tra sviluppatori, fornitori e utenti. L’economia digitale per funzionare, ed essere sostenibile, ci chiede in cambio rispetto delle regole e trasparenza. Sapere e non agire significa accettare la responsabilità delle conseguenze” – ha detto Carl Farrell, Executive Vice President & Chief Revenue Officer SAS.

Una nuova combinazione di saperiIl futuro ha bisogno di una nuova ener-

gia: una combinazione di sapere scientifico, tecnologia, ingegneria, arte e manifattura.

Come l’auto elettrica connessa che si gui-da da sola e che “rivoluzionerà la mobili-tà e anche l’industria delle assicurazioni e dei combustibili” – ha detto Tamara Dull, Director of Emerging Technologies SAS. Finalmente siamo più consapevoli del fatto che i dati che ci lasciamo dietro sono l’im-pronta digitale della nostra digital life. Le previsioni sull’IoT sono state riviste più volte e continueranno a esserlo nel futuro. Nel 1999, Kevin Ashton ha coniato l’espressine Internet of Things, che cosa abbiamo imparato da al-lora? “Che l’efficienza dei processi è il primo obiettivo da raggiungere e che lo sviluppo di un progetto IoT non è per i deboli di cuore. Per avere successo, è necessario impostare il processo di business prima e poi pensare alla soluzione da adottare”.

Carl Farrell e Jon Briggs durante la sessione plenaria

“L’economia digitale per funzio-nare ci chiede in cambio rispetto

delle regole e trasparenza. Sapere e non agire significa accettare la responsabilità delle conseguenze.Carl Farrell, Executive Vice President& Chief Revenue Officer SAS

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iCover storyi

David Shing

Jon Briggs

Carl Farrell Jon Briggs

Tamara Dull

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Fritz Lehman e Randy Guard durante la plenaria di Analytics Experience 2016

11itasascom · 3/2016

Aumentare la conoscenza umanaI progetti hanno bisogno di talento e

competenze. “Le macchine – ha detto Fritz Lehman, Executive Vice President and Chief Customer Officer SAS – non sostituiranno la conoscenza umana, ma la potenzieranno”.

Le imprese devono assicurarsi risorse ver-satili, capaci di comunicare a diversi livelli, che amano rendersi la vita scomoda, che sono sempre alla ricerca e che hanno fame di cose nuove. L’automazione e l’intelligenza artificiale permettono di raggiungere grandi livelli di personalizzazione. Gli analytics migliorano la custormer experience, perché forniscono quantità enormi di informazioni di ogni tipo che prima non era possibile processare e che consentono di entrare in contatto diretto con il cliente, comprendendo le sue esigenze e prevedendo cambiamenti futuri.

“Gli analytics guidano la digital transformation. Perché, non si

tratta più di collezionare dati, ma di ottenere valore per trasformare il mondo in un posto migliore.Randy Guard, Executive Vice President& Chief Marketing Officer SAS

L’effetto farfalla e la legge di MurphyGli analytics mostreranno quello che vuole

veramente il consumatore, il cliente finale. Ma occorre fare attenzione anche ai piccoli segnali perché generano ondate difficili da prevedere. Come l’effetto del battito delle ali di una farfalla che è grado di provocare un uragano dall’altra parte del mondo, come ha raccontato Jon Briggs, broadcast journalist per BBC e ITN. E se l’effetto farfalla richia-ma la teoria del caos, il fattore imprevisto, per la legge dei grandi numeri, richiama l’assioma di Murphy. Perché niente è facile come sembra e tutto richiede più tempo di quanto si pensi. La questione è che tanto più le imprese confidano in ciò che sanno, tanto più rischiano di essere impreparate a fron-teggiare eventi negativi che non erano stati presi in considerazione. E questo perché si finisce per cercare solo ciò che si conosce e non si è in grado di esplorare le correlazioni nascoste tra i dati.

Fritz Lehman, Executive Vice President& Chief Customer Officer SAS

“I progetti hanno bisogno di talento e competenze. Occorre coinvol-

gere le persone nel cambiamento, ripensare l’organizzazione e i processi dalle fondamenta.

iCover storyi

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12itasascom · 3/2016

Dall’IoT all’Internet of EmotionL’intelligenza artificiale diventerà una parte

essenziale del modo in cui i marchi creano relazioni con i clienti. Sono la via per scoprire la relazione tra i dati e i fatti, perché tutti i dati raccontano una storia. Grazie all’auto-mazione dei processi di monitoraggio e di analisi possiamo raggiungere la persona giusta al momento giusto nel posto giusto, milioni di volte al giorno. Tutto, però, cade a pezzi, senza creatività. E quando non ci accorgeremo più se dall’altra parte c’è una macchina che ci risponde, la transizione tra umano e artificiale sarà completa. Del re-sto, siamo quello che sentiamo. “Dobbiamo passare dall’Internet of Things all’Internet of Emotion” – ha spiegato Shing. “Perché dietro milioni di dispositivi connessi ci sono le persone con le loro emozioni. I model-li di business vanno cambiati ma ciò che va radicalmente riformato è l’approccio al cliente di molte aziende. E non è sufficiente ri-mescolare le cose. Bisogna capovolgerle e inventarle daccapo”.

iCover storyi Analytics Experience 2016

analyticszemlin

jim

rome#trump

#bigdata

experience

#machinelearning #iot@voiceofsiri

@sasitaly@sassoftware

@shingy #analytics

@lehmanfritz@randyguard

@franzrusso

dati

data

sas@oschabenberger

@tamaradull@linuxfoundationvalore open

#elections2016

aziende

#sas

software

Keyword più condivise sui social durante Analytics Experience 2016 a Roma

Oliver Schabenberger, Executive Vice President& Chief Marketing Officer SAS

“Il futuro degli analitycs è Open, Cloud, Unified e Powerful.

Ovunque ci siano dati, là dovrebbero esserci strumenti analitici, persino sulla superficie dei sensori IoT.

Rivivi i momenti principali dell’eventoattraverso immagini e video interviste

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Oliver Shabenberger, Executive Vice President & Chief Technology Officer SAS, in un momento della plenaria

iCover storyi Analytics Experience 2016

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14itasascom · 3/2016

Amissima, rischiocalcolato

Come trasformare gli obblighi previsti da Solvency II nell’opportunità di costruire un sistema di reporti-stica capace di rispondere a tutte le esigenze dei

risk manager? Per Marco Ceriani, Funzionario Ufficio Sol-vency di Amissima Assicurazioni, Solvency è un’opportunità per il settore su cui vale la pena investire per comprendere meglio l’orizzonte dei rischi. Amissima Assicurazioni con il progetto Full Solvency II Reporting ha puntato su una soluzione in grado di garantire affidabilità ed efficienza di calcolo per costruire report quantitativi (QRT) e adempiere a tutti i controlli e le verifiche in previsione delle scadenze.

risk / solvency II / data quality

Solvency II per una visione più completa del rischio e per una reportistica in grado di rispondere alle esigenze dei risk manager

Intervista aMarco CerianiFunzionario Ufficio Solvency,Amissima Assicurazioni

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15itasascom · 3/2016

iProtagonistii

Marco Ceriani, Funzionario Ufficio Solvency, Amissima Assicurazioni

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16itasascom · 3/2016

Sede di Milano, Amissima Assicurazioni

iProtagonistii

Il PartnerHexe è Partner di SAS dalla sua nascita nel 2004. Negli anni si è specializzata nel supportare i pro-pri clienti nell’utilizzo di soluzioni e tecnologie SAS. In particolare, ha sviluppato esperienza e competenze specifiche nell’ambito dei progetti Basilea e Solvency presso molte istituzioni finan-ziarie e assicurative. In collaborazione con SAS e Amissima, Hexe ha contribuito alla realizzazione del progetto Full Solvency II Reporting per la misurazione e la gestione dell’esposizione al rischio.

E quale la prima cosa che avete fatto?Il primo passo è stato la creazione di un

Ufficio Solvency in grado di funzionare da catalizzatore e fulcro di tutte le attività degli uffici che vengono convolti dal processo di produzione dei dati previsti dalla normativa. Eravamo già data oriented, anche se non con la granularità richiesta dalla normativa.

La conoscenza approfondita del dato rap-presenta uno degli effetti “collaterali” po-sitivi. Abbiamo migliorato l’accuratezza, la completezza e appropriatezza del dato, che è tracciabile e replicabile in ogni fase del processo di produzione.

Qual è stato il punto di partenza?Dal primo gennaio 2016, il coefficiente di

solvibilità costituisce il criterio per misurare la solidità patrimoniale delle varie compa-gnie. L’impianto normativo di Solvency II si articola su tre pilastri: un primo pilastro re-lativo ai requisiti finanziari di quantificazione del rischio; un secondo pilastro incentrato su requisiti di tipo qualitativo e sull’attività di governance, stress test compresi; e un terzo pilastro dedicato all‘informativa e alla disciplina di mercato con la produzione dei report per l’autorità di vigilanza. Abbiamo puntato su una soluzione in grado di garantire affidabilità ed efficienza di calcolo per co-struire report quantitativi (QRT) e adempiere a tutti i controlli e le verifiche in previsione delle scadenze.

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17itasascom · 3/2016

iProtagonistii Amissima Assicurazioni

La sfida del progetto Full Solvency II ReportingTrasformare obblighi e tempistiche previste dal sistema di solvibilità europeo nell’opportunità di costruire un sistema “enterprise” di governance per rispondere alle esigenze di analisi e facilità di accesso alle informazioni richieste dai Risk Manager.

La soluzioneSAS Firmwide Risk for Solvency II - FRS

Solvency II è quindi un’opportunità sia per le compagnie che per il mercato?Obblighi normativi a parte, Solvency II

ci offre l’occasione di avere una visione più completa del business, migliorando non solo la qualità dei dati, ma anche la collaborazio-ne tra gli uffici. Solvency è opportunità per il settore su cui vale la pena investire non solo per adeguarsi a un obbligo normativo ma per conoscere meglio la propria compagnia, per comprendere meglio l’orizzonte dei rischi, per avere più trasparenza a qualsiasi livello e dare risposte chiare al mercato, ai clienti e agli organi di vigilanza. Sono convinto che tutto questo avrà una ricaduta positiva anche sulle future scelte di business e di governance.

I risultati• Visione completa del rischio.• Risparmio di tempo, da una settima a un giorno per la produzione dei report. • Miglioramento della data quality. • Maggiore comunicazione tra gli uffici con la definizione di un metodo comune di lavoro. • Maggiore trasparenza e tracciabilità in tutto il processo di produzione dei dati. • Facilità e continuità nel processo di produzione dei report.• Aggiornamento continuo in previsione delle future modifiche normative.• Massima integrazione con i sistemi esistenti.

Quali sono i benefici che avete misurato?Innanzitutto un risparmio di tempo.

Rispetto alla vecchia soluzione, siamo pas-sati da una settimana a un giorno. Abbiamo un motore di calcolo potente e affidabile, e quindi ci sentiamo tranquilli sui risultati. La soluzione permette di avere l’output dei QRT nel formato richiesto da IVASS e questo ci permette di visualizzare e verificare i risultati ottenuti in modo semplice e veloce. In tutto il processo di produzione, i dati sono sempre tracciabili. Alla facilità di lettura dei risultati finali si aggiunge l’adattabilità della soluzione alle prossime trasmissioni di dati, che pre-vedono un numero di report notevolmente maggiore rispetto a oggi.

Leggi altre testimonianzein ambito assicurativo

Guarda l’intervista a Marco Ceriani

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18itasascom · 3/2016

iProtagonistii

Data scientist, un “unicorno”nel mercato italianoIl data scientist facilita la trasformazione digitale grazie a spiccate doti comunicative, competenze analitiche e vicinanza al business. Ecco l’espe-rienza di Maddalena Amoruso di Assicurazioni Generali.

problem solving / analytics / business transformation

L e realtà di consumer internet (google, facebook, amazon, linkedin) prima di essere grandi retailer, ci hanno reso evidente come organizzazioni data

driven traggano vantaggio competitivo dall’acquisire, pro-cessare e valorizzare i dati programmaticamente. Sia per sviluppare nuovi approcci di mercato e nuovi prodotti, sia per creare efficienza operativa nei processi di business, mi-gliorando e facilitando l’esperienza del consumatore.

Intervista aMaddalena AmorusoHead of Analytics Solutions,Assicurazioni Generali

@MaddaAmoruso

“Il nuovo ambito della data science rappre-senta finalmente una sintesi tra l’approccio

scientifico e la sensibilità multidisciplinare di business che ho acquisito attraverso esperienze professionali molto variegate.Maddalena Amoruso, Head of Analytics Solutions, Assicurazioni Generali

Il ruolo del data scientist non è quello di “sacerdote” e “aruspico” del dato, ma di figura chiave a supporto degli esperti di business. Una figura in grado di rispondere in una maniera nuova, che nasce per valorizzare la bottom-up dell’informazione contenuta nei dati e, con-temporaneamente, per introdurre elementi di innovazione e discontinuità data driven.

Qual è il ruolo del data scientist?

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19itasascom · 3/2016

Maddalena Amoruso, Head of Analytics Solutions, Assicurazioni Generali

iProtagonistii

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20itasascom · 3/2016

iProtagonistii

La figura del data scientist è ancora scarsa-mente codificata, soprattutto nel mercato italiano, tanto da essere definita un “unicorno”. Deve coniugare in sé cono-scenze statistiche, di computer science, abilità da narratore e acume di business. Per la nostra realtà, riteniamo rilevante la dimestichezza con un approccio scientifico al problem solving, ossia l’attitudine a comprendere i fenomeni di bu-siness, formulare set appropriati di domande, individuare e collezionare dati e tool necessari e verificare l’accuratezza dei risultati. Oltre a una spiccata capacità di acquisire il punto di vista degli interlocutori di business.

Come si riconosce un buon data scientist?Quali sono i criteri di scelta per i suoi collaboratori?

Coniugare il mio background scientifico con i ruoli di tipo ingegneristico, business development e commerciale che ho via via ricoperto e che ho sempre affrontato con entusiasmo, curiosità e successo. Il nuovo ambito della data science rappresenta una sintesi tra ap-proccio scientifico e sensibilità multidisciplinare di business acquisita attraverso esperienze professionali molto variegate. Ad oggi la principale sfida che percepisco è convincere in maniera sostanziale i business decision maker del valore della data science come un tassello integrante del processo di produzione di valore.

Quali sono state le maggiori difficoltà se pensa alla sua crescita professionale in questo ambito?

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21itasascom · 3/2016

iProtagonistii Assicurazioni Generali

L’analytic solution center prevede figure di tre tipi: i business analysts, dotati di soft skill e competenze di business; i data scientist più devoti alla manipolazione e analisi dei dati e produzione di algoritmi; i computer scientist per gli aspetti legati alla programmazione avanzata, ai tool, alla loro integrazione e ingegnerizzazione. L’analytic solution center si è dotato di un modello di servizio che prevede supporto e ingaggio flessibili e differenziati sulla base del livello di maturità delle business unit servite. È un modello hub and spoke bilanciato per creare competenze e approcci analitici avanzati. In ambito assicurativo la principale sfida per un data scientist è il confronto con la cultura fortemente quantitativa di stampo attuariale, la sua valorizzazione e il suo superamento a favore di approcci meno vincolati alla modellizzazione tradizionale e aperti all’adozione di tecniche descrittive e predittive di nuova generazione.

Come è strutturato il suo team di data scientist e come lavora all’interno dell’azienda? Quali le sfide nel settore insurance?

Il mercato dei Data Scientist in Europa Fonte: EMC Data Science Study

Studi di provenienza

Con chi lavoranoin azienda

==

24%informatica

35%management

17%ingegneria

36%programmatori

11%materie

umanistiche

33%IT / Admin

11%scienze naturali

32%statistici

8%matematica

23%grafici / designer

10%economia

38%data scientist

19%altro

Scarica l’e-book gratuito “Your data scientist hiring guide”

Come riconoscere un “vero” data scientist? Leggi l’articolo

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Privacy by design,la protezione dei dati personali

iInfograficai

Il Parlamento e il Consiglio Europeo hanno raggiunto un accordo sulla riforma per la protezione dei dati personali che diventa un passaggio essenziale per rafforzare i diritti fondamentali dei cittadini nell’epoca digitale. Il pacchetto di riforme per la protezione dei dati include la GDPR (General Data Protection Regulation) e la DPD (Data Protection Directive). La riforma è stata approvata il 24 Maggio 2016 e dovrà essere applicata entro due anni dall’emanazione, entro il 25 Maggio 2018.

Per i trasgressori previstesanzioni fino a:

20 milioni di euro

20mln

4% del volumedi affari globale

4%FONTE:European Commission

Cosa cambia da Maggio 2018

Controllo sultrasferimento

di dati personali

Standardizzazionedelle regole di

protezione globali

Applicazione delle regole

unificata

Rafforzamentodel mercatointerno UE

Rafforzamento deiDiritti Fondamentali dei cittadini europei

Benefici per icittadini europei

Benefici per ilMercato Unico Digitale

La figura delData Protection Officer

cancellazionedei propri dati

accesso ai propri dati personali

essere informati su eventuali data

breach

maggiori garanzie sull'applicazione

delle norme

un continente,una legge

stesse regoleper tutti

un’autoritàdi supervisione

neutralitàtecnologica

Tutte le aziende che trattano dati personali dovranno adeguarsi alla nuova normativa e quelle che trattano dati personali come parte del loro core business dovranno inoltre nominare un Data Protection Officer a diretto riporto del board, con l’incarico di garantire l’osser-vanza delle norme e la compliance al GDPR.

22itasascom · 3/2016

Scopri di più: www.sas.com/italy/gdpr

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Data quality e data management si rilevano cruciali per rispondere alle esigenzedi adeguamento alla normativa in tema di sicurezza. In questo modo puoi:

SAS Solution for Data Protection

iInfograficai

Identificare i datipersonali degli utenti

Analizzareil flusso dati

Definirele policy

Gestiregli ”eventi“

Tracciaregli accessi

010010

110110

001001010101

001100

Controllarel’accesso ai dati

001101

010010

101001

Gestione agevoledi tutti i dati aziendali

grazie a una vista unificata

1.

Sistema flessibilee adattabile a ogni

realtà aziendale

2.

Capacità di mapparei Personal Data

in tempi rapidi e inmodo automatizzato

3.

Interfaccia intuitivae user-friendly

4.

Gestione agevole di logging, accesso utente e criptazione

dei dati per garantire governance aziendale

e conformità alla normativa

5.

Principali caratteristiche della soluzione

23itasascom · 3/2016

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24itasascom · 3/2016

Sorprendi il tuo clientecon una customer experienceunica e personalizzata

cloud / customer experience / advanced analytics

iSoluzioni e tecnologiei

Articolo diLuciano D’Arcangelo Analytics & IntegratedMarketing ManagementSolution Manager SAS

C apire i desideri dei clienti non può dipendere solo da un’intuizione. I consumatori scelgono, cambiano idea e continuano a cercare: sono costantemente

connessi, con infiniti stimoli e contenuti a cui accedere, sempre sollecitati a prendere decisioni ogni giorno, ogni ora, ogni minuto. Le aziende che vogliono dialogare con i propri clienti devono, in sostanza, semplificare la vita al proprio consumatore. L’innovativa soluzione cloud SAS Customer Intelligence 360 migliora le interazioni online e offline grazie alla nativa integrazione con la piattaforma di campaign management.

“I consumatori scelgono, cambiano idea e continuano a cercare: sono costantemente

connessi, con numerosi stimoli e contenuti a cui accedere, sempre sollecitati a prendere decisioni ogni giorno, ogni ora, ogni minuto.

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25itasascom · 3/2016

Come può oggi il CMO monitorare in tempo reale la percezione de-gli utenti sul proprio brand? Come creare e gestire dinamicamente contenuti personalizzati e rilevanti da promuo-vere su tutti i touchpoint digitali?

iSoluzioni e tecnologiei

Luciano D’Arcangelo, Analytics & Integrated Marketing Management Solution Manager SAS

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26itasascom · 3/2016

iSoluzioni e tecnologiei SAS Customer Intelligence 360

Dai ai tuoi clienti più di quello che si aspettano, prima che te lo chiedanoPer interpretare e anticipare le richieste

del consumatore, i CMO devono avere una visione completa di ogni cliente intercet-tandone il comportamento e seguendolo all’interno del suo percorso di acquisto: il customer journey è un continuo susseguirsi di momenti di relazione, un viaggio espe-rienziale attraverso il mondo fisico e digitale che deve essere costantemente ottimizzato, collezionando tutte le informazioni nei diversi touch point con l’azienda.

Anticipare il comportamento di acquistoRaccogliendo dati e informazioni, analiz-

zandoli e utilizzandoli nei processi di business, i CMO hanno una visione completa dei clienti e conoscono il loro percorso verso l’acquisto.

SAS Customer Intelligence 360, supportata da analytics predittivi embedded e funziona-lità complete di data management, permet-te di conoscere i clienti in modo accurato. È possibile capire le abitudini di acquisto, gli stili di vita e le preferenze di ogni singolo clien-te e comprendere come queste influenzino il suo comportamento di acquisto. Permette di scoprire informazioni uniche identificando connessioni, apparentemente casuali, tra i canali online e offline offrendo ai clienti un’esperienza realmente personalizzata.

CMO: come stanno reagendo alla digital transformation?

56% 88%

si sente pronto per l’executiondella digital strategy

sottolinea una stretta relazione tra mondo digitale e customer experience

utilizza fornitori di terze parti (sw vendor o sw integrator) per mettere in atto la digital transformation

“Digital Transformation in The Age Of the Customer” (Forrester Consulting – Accenture, 2016) condotta su 396 business decision maker di aziende internazionali

FONTE:

ha messo a piano un miglioramento dell’online customer experience

riconosce che la digitalizzazione aiuta a vendere in maniera più profittevole

26% 63% 58%

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27itasascom · 3/2016

I tre passi verso una nuova customer experiencePer attuare una strategia di Customer Intelligence di

nuova generazione ed entrare in sintonia con il journey del cliente, occorre tenere in considerazione tre momenti: Listen, Understand e Act.

1. Listen. Tutto parte da un accurato momento di ascol-to del cliente, una fase che prevede la raccolta di infor-mazioni e dati attraverso le interazioni che il cliente fa su ogni canale, online e offline interno all’azienda (siti web, eventi, etc.) o di terze parti (blog, social media, etc.).

2. Understand. Successi-vamente le informazioni rac-colte vanno analizzate con algoritmi analitici (advanced analytics) che estraggono va-lore dai dati raccolti e li tra-sformano in informazioni utili a rispondere con tempestività alle esigenze e ai desideri di ogni singolo cliente. È il mo-mento cruciale della strategia di Customer Intelligence.

3. Act. Il momento finale è quello dell’azione dove, sulla base delle 2 fasi precedenti, vengono definite e attivate tutte le azioni da mettere in campo. Questa fase orchestra e gestisce tutte le interazioni con i clienti in ottica multica-nale e restituisce un’offerta realmente personalizzata, an-ticipando i bisogni di ogni cliente, nel momento in cui ne ha bisogno.

iSoluzioni e tecnologiei SAS Customer Intelligence 360

Highlight: SAS Customer Intelligence 360Raccoglie e cattura dinamicamente le informazioni comportamentali sui canali digitali integrandole con i dati “storici” presenti nella customer base per svolgere attività di reporting e analytics.

Orchestra e ottimizza ogni fase del Customer Journey, online e offline, migliorando l’esperienza del cliente in ogni momento di interazione con il brand, il prodotto, il servizio. L’integrazione con SAS Customer Decision Hub, garantisce un’esperienza realmente personalizzata come mai prima d’ora.

Guarda l’intervista Customer Intelligence 360helps marketers with the Customer Journey

Leggi il blog post Customer Analyticsto sustain a living brand

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28itasascom · 3/2016

iSAS Insidei

Digital Learning per una nuova esperienza di apprendimento digitaleTre percorsi formativi sui temi e i processi più innovativi e richiesti dal mercato del lavoro, accessibili in qualsiasi momento e su ogni device

data visualization / data management / advanced analytics

L a digital transformation spazza come un vento tutti i settori industriali e pro-mette di essere un motore per la com-

petitività, la produttività e l’occupazione. Ma ci sono le competenze necessarie a raccogliere la sfida, nelle aziende? Investire sul miglioramento delle competenze e il rafforzamento dei profili professionali è il punto di partenza per attuare la trasformazione di cui tanto si parla. Partendo dalle persone.

Data Management, Data Visualization e Ad-vanced Analytics sono i tra i temi più caldi per chi desidera entrare nel mondo dell’analisi dei dati. La richiesta di competenze in queste aree di specializzazione è sempre crescente e le op-portunità di impiego decisamente interessanti. Puntare sullo sviluppo di competenze professio-nali significa offrire una chance in più al proprio futuro professionale.

SAS Digital Learning offre i vantaggi di una piattaforma innovativa per la formazione che si rivolge a tecnici, business user e studenti.

I corsi sono accessibili in qualsiasi momento e su ogni device. Le modalità sono interattive e prevedono innovative videolezioni, demoe casi di studio. L’approccio è “tecnopratico” e coniuga esperienza diretta sul campo e una didattica interattiva e personalizzabile, con un approfondimenti basati sui processi di business.

I percorsi sono strutturati in diverse sessioni, per acquisire gradualmente le competenze: Opening, l’introduzione; Essentials, i concetti chiave; Core Module 1 e 2 con approfondimento, esempi concreti e casi di business; Conclusione.

Per tutti e 3 i corsi è previsto un test finale per verificare le competenze acquisite e ottenere l’attestato di completamento.

SAS Digital Learning: la nuova frontiera formativa sui Business Analytics

Formazione basata sui processi dibusiness

Learning puzzle: scelta del percorso formativo miglioree personalizzazione

Presentazione di concetti essenzialie tanti esempi concreti

Business Expert per condividere esperienze sul campo e best practice

Materiali pensati e costruiti per una fruizione digitale semplice e stimolante

collegati al sito www.analyticsdigitallearning.com;registrati selezionando Login;seleziona il corso di interesse;acquista inserendo il codice ITASASCOM.

Solo per i lettori del magazine itasascom sconto del 75%, valido fino al 31/03/2017

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iSAS Insidei

Corso Data Visualization

La Data Visualization permette di visualizzare al meglio, con forme grafiche accatti-vanti, la grande mole di informazioni con cui siamo in contatto tutti i giorni. Attraverso questo corso, innovativo e con un approccio orientato ai processi, è possibile capire come la Data Visualization permetta di estrarre conoscenza e, di conseguenza, valore di business da quelle stesse informazioni. Una volta affrontati i concetti chiave sul tema attraverso introduzioni, definizioni e spiegazioni, si affrontano più nel detta-glio le tecniche di visualizzazione del dato e i contesti in cui è possibile applicarle. Oltre a sperimentare problemi di business riscontrati in aziende appartenenti a di-verse industry, con la relativa soluzione tramite l’applicazione di differenti tecniche di visualizzazione.

Visualization techniques

Social Media Analysis

Graphic elements

Network Analysis

Analytics Visualization

Visual Statistics

Simple & Interactive dashboard

Data provisioning & preparation

Durata8 ore

Pre-requisitiNon sono richieste conoscenze pregresse.

Il corso si focalizza su:

Digital Learning

29itasascom · 3/2016

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30itasascom · 3/2016

iSAS Insidei

Durata8 h

Pre-requisitiNon sono richieste conoscenze tecniche.

Corso Data Management

Attraverso un approccio innovativo, il corso illustra sia i temi più tradizionali del data management, sia le soluzioni e strategie più nuove per garantire una completa immersione nella gestione del dato in tutte le sue forme. Nel corso si affrontano tematiche di ac-cesso ai dati e definizione di metadati, di qualità del dato e della sua integrazione da più fonti. Oltre a tematiche relative l’utilizzo di Hadoop, lo sviluppo di big data e data streaming. Si parlerà inoltre di data governance, data federation e data virtualization. Il corso, che si compone di spiegazioni e definizioni, alterna case study a demo pratiche e approfondimenti per avere nell’immediato esempi reali e concreti di applicazione.

Data streaming

Cleansing

Web crawling

Monitoring

Web service

Master data management

Hadoop & Big Data

Data governance

Data federation

Data preparation

Profiling

Il corso si focalizza su:

Digital Learning

30itasascom · 3/2016

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31itasascom · 3/2016

iSAS Insidei

Per saperne di più: www.analyticsdigitallearning.com.i Non dimenticare di inserire il codice ITASASCOM per ottenere lo sconto del 75% entro il 31/03/2017.

Corso Advanced Analytics

Il corso fornisce conoscenze teoriche e tool pratici per compren-dere il mondo degli Advanced Analytics applicati a diversi settori di mercato. Attraverso un approccio innovativo, illustra alcuni tra i temi più caldi del mercato quali il Machine Learning e più in ge-nerale la modellazione analitica per la classificazione, il clustering e il forecasting. Grazie all’applicazione pratica di alcuni use case, è possibile sperimentare il processo di sviluppo degli advanced analytics: dalla comprensione del problema di business fino alla creazione, valutazione, applicazione pratica e consolidamento del modello predittivo.

Durata8 h

Pre-requisitiNon sono richieste conoscenze tecniche.

Il corso si focalizza su:

Forecasting Text Analytics Optimization

Predictive model

Model assessment

Decision tree Neural network

Cluster analysis

Advanced analytics application

Digital Learning

31itasascom · 3/2016

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32itasascom · 3/2016

O ggetti fisici, sensori e connessione a Internet. In una parola, Internet of Thing (IoT). Dal computer in ogni casa, siamo passati al computer in ogni

cosa. Una gamma di tecnologie che sono state sviluppate negli ultimi anni per l’analisi dei Big Data si presteranno a generare previsioni e insight a partire dai dati dell’IoT.

Analytics e IoTL’IoT accelera il business dalle assicurazioni al monitoraggio delle infra-strutture critiche. Ma solo con gli analytics, l’IoT può mantenere la sua promessa di valore

IoT / analytics / cognitive computing / machine learning

Intervista aFederico Alberto PozziSenior Solutions SpecialistIMM & Analytics SAS

@fedealbpozzi

Miliardi di sensori connessi tra di loroLa rivoluzione dell’IoT porta con sé diversi effetti, come ci

spiega Federico Alberto Pozzi, Senior Solutions Specialist - IMM & Analytics SAS e blogger appassionato su Bright Data. Il primo si ha quando si mette un dispositivo in un ambiente che è in grado di fare una semplice operazione come ac-cendere e spegnere la luce a un dato orario programmato. Il secondo quando questo dispositivo è collegato al web ed è in grado di valutare il grado di illuminazione della stanza attraverso un sensore della luce. Il terzo quando questo dispositivo è in grado di dialogare con tutti i sensori e i dispositivi presenti in casa prendendo decisioni in modo autonomo ed efficiente.

Ed è qui la “magia”: dispositivi gestiti in modo autonomo nella rete con scambi di informazioni in streaming tra mac-china e macchina, in grado di imparare (machine learning) e di dialogare elaborando i dati dove vengono generati, abbassando tempi di latenza e costi di gestione anche delle infrastrutture critiche.

iSoluzioni e tecnologiei

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33itasascom · 3/2016

Analytics e IoT sono due facce della stessa medagliaIn concreto, cosa è possibile fare con gli strumenti di

business analytics sulla mole di dati proveniente dall’ IoT? È possibile, per esempio, monitorare ogni singolo dispositivo connesso, per ottimizzare i processi di approvvigionamento e di utilizzo, ma anche per migliorare il design o la qualità del prodotto stesso, per ottimizzare gli interventi di manutenzio-ne programmata riducendo i costi di operazioni superflue se non addirittura inutili. E ancora, l’utilizzo degli analytics sui dati dell’IoT permette di ridurre gli sprechi di energia.

IoT: cosa dicono gli early adopter?

Quali sono i benefici dell'IoT?

Incremento dell'efficienza

operativa

Perdita delle quote di mercato

Perdita di efficienza

Impossibilità di fornire prodotti e servizi quando

necessario

Esclusione da potenziali prodotti, sevizi e opportunità

Miglioramentodella user

experience

Migliore qualitàdi prodotti e servizi

Migliore gestione delle risorse

Quali i rischi per chi non sfrutta appieno le opportunità dell’IoT?

43% 36% 29% 25%

18% 18% 16% 16%

Dati risultanti da uno studio condotto da SAS nel 2016 su 75 early adopter di organizzazionieuropee appartenenti a diversi settori di mercato.

iSoluzioni e tecnologiei Analytics e IoT

Scarica l’ebook gratuito: “Internet of Things: Visualize the Impact”con le interviste agli early adopter di organizzazioni europee che hannogià acquisito una conoscenza diretta del tema

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34itasascom · 3/2016

iSoluzioni e tecnologiei Analytics e IoT

Il data streaming trasforma la domotica tradizionaleSAS non sviluppa sensori e non li installa. SAS si posiziona tra la raccolta

di dati e l’applicazione di modelli di advanced analytics. L’idea di un caso d’uso dedicato alla domotica nasce dall’esigenza di rendere immediata-mente comprensibili i vantaggi degli analytics applicati all’IoT, proponen-do una esperienza diretta e in tempo reale, più efficace di qualsiasi altra dimostrazione basata su dati simulati. In occasione di Analytics Experience 2016 abbiamo realizzato una “casetta” in miniatura che ripropone in scala l’ambiente interno di una abitazione qualsiasi. La casetta ha permesso ai partecipanti all’evento di toccare con mano la differenza tra domotica standard basata sulla semplice connessione dei sensori e una domotica avanzata, basata sull’analisi in streaming dei dati originati dai sensori.

L’intelligenza trasforma i sensoriAnalytics e IoT sono due facce della stessa medaglia:

la loro integrazione rende il dato “actionable”. Grazie alla soluzione SAS Event Stream Processing posso decidere se conservare quel dato o eliminarlo, alleggerendo la quantità di informazioni da storicizzare. L’IoT come semplice connes-sione di interruttori è pura ingegneria elettronica. SAS può aggiungere la vera intelligenza, che non dice al sensore solo di accendersi o spegnersi ma di interagire con l’ambiente circostante abilitando una visione olistica.

Guarda l’intervista “The DEMOtic Home for Analytics of Things”

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iSoluzioni e tecnologiei

Federico Alberto Pozzi, Senior Solutions Specialist – IMM & Analytics SAS

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36itasascom · 3/2016

iProtagonistii

Modello di saving e qualità del servizio per Blueteam TravelCentralizzare i dati in un unico repository permette una vista univoca sul business, risparmi garantiti e un servizio più efficiente ai viaggiatori B2B

data quality / data visualization / saving

B lueteam Travel Group, tra le maggiori travel mana-gement company in Italia per il settore business, con sedi anche negli Usa, è specializzata in quota-

zioni, prenotazioni per hotel e mezzi di trasporto, assistenza passaporti e altri servizi rivolti esclusivamente alle aziende. Blueteam Travel sentiva l’esigenza di centralizzare i dati di volume e vendita in un unico datawarehouse, con la possi-bilità di monitorare i saving offerti ai clienti rispetto ai prezzi di mercato e alcuni Kpi come la quantità di biglietti emessi o i carichi di lavoro per unità operativa.

Intervista aPaolo BertolaDirettore Sistemi Informativi,Blueteam Travel Group

Per Blueteam, gruppo esteso con sedi in Italia e all’estero, la polverizzazione del dato rappresentava quindi una criticità rilevante. Il nostro obiettivo è stato centralizzare la raccolta delle informazioni su un’unica piattaforma, così da aumentare il controllo sulla qualità dei dati e l’efficienza di gestione. In un anno, abbiamo automatizzato i processi di pulizia del dato, a monte delle analisi, prima eseguiti manualmente.

Quanto è importante la qualità del dato?

Il partnerTrust4Value ha affiancato e tutt’ora affianca Blueteam Travel in tutte le fasi del progetto: analisi delle esigenze, sviluppo degli ETL e dei report, installazione dell’architettura SAS, aggiornamenti software e amministrazione della piattaforma.

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37itasascom · 3/2016

iProtagonistii

Analytics in Blueteam Travel: principali benefici• Centralizzazione dei dati multisource in unico repository.• Processi di data quality automatizzati, in fase di raccolta.• Risparmio di tempo e risorse, pulizia del dato più accurata.• Monitoraggio dei saving offerti ai clienti rispetto al mercato.• Monitoraggio e ridistribuzione dei carichi di lavoro per isola operativa.

Sede di Blueteam Travel, Luisago (CO)

Monitoriamo costantemente i saving, che indicano la convenienza dell’operativo Blueteam nei con-fronti della concorrenza. I dati di produzione (ad esempio, il numero di biglietti emessi o delle proposte elaborate), invece, ci permettono di quantificare la mole di attività per ciascuna isola operativa (divisioni per tipologia di cliente), in modo che eventuali sovraccarichi non compromettano la qualità del servizio.

Quali sono gli indicatori coinvoltinei processi analitici?

iProtagonistii

“Solo per fare un esempio, se avessimo con-tinuato con i metodi tradizionali, avremmo

dovuto assumere due persone da dedicare alle attività di data quality e reportistica.

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38itasascom · 3/2016

Prima dell’introduzione di SAS Visual Analytics, i manager dovevano rivolgersi all’IT per ottenere le analisi e i report di cui avevano bisogno. Oggi tutti i responsabili hanno accesso ai dati con un diverso livello di visualizzazione e possono fare analisi in autonomia, garantendo risparmi di tempo e risorse IT. Se avessimo continuato con i metodi “tradizionali” avremmo dovuto assumere due persone per le attività di data quality e reportistica.

Le funzionalità di reportistica self-service interessano attualmente solo il personale interno, ma pre-vediamo di estenderle anche alla nostra utenza (PMI e grandi realtà italiane) entro il 2017. È in corso un progetto che permetterà ai clienti, in caso di allarme o pericolo, di identificare l’ubicazione geografica dei propri dipendenti in un preciso momento, attraverso l’analisi incrociata di dati multisource e la consultazione autonoma dei report.

Data visualization e reporting alla portata di tutti.

Cosa sta pianificando Blueteam per il futuro?

iProtagonistii Blueteam Travel

Perché è importante la Data Visualization?È l’unico modo con cui il cervello può assorbire e interpretare contemporaneamente la grande quantità di informazioni da cui siamo circondati. In un universo di codici e numeri, la data visualization suggerisce punti di vista, agevola la valorizzazione dei dati, ne facilita la comprensione, scopre tendenze nascoste.

Valorizzare il business con la Data VisualizationPermette di comprendere eventi e trend in maniera semplice e immediata. Con una conseguente e positiva ricaduta sui processi di decision making. Gli utenti business possono contare su una fruizione immediata e intuitiva dei dati, senza bisogno di cono-scenze tecniche approfondite. La data visualization facilita l’ap-plicazione degli Analytics anche nei casi più complessi offrendo una “visione” immediata e diretta sui risultati delle elaborazioni algoritmiche.

Scarica l’e-book gratuito “4 motivi per cui non puoi fare a meno della Data Visualization”

Guarda la video intervista a Paolo Bertola

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39itasascom · 3/2016

iIndustry Insighti

La “relazione” con il cliente trasforma la bancaDati, Digitale e Dialogo di valore, come riconquistare il cliente attraverso il paradigma delle 3 D

banca / big data / analytics

L a trasformazione digitale non può che essere uno sport di squadra, soprattutto nel settore finanziario,

costretto a reagire alla compressione dei margini (1), all’aumento della spesa per il rafforzamento dei requisiti regolamentari e all’ottimizzazione dei costi distributivi (2). La sfida più grande resta quella di ridefinire il modello di business e la relazione con il cliente. La strada da percorrere è guidata dal Paradigma delle 3 D, ossia Dati, Digitale e Dialogo di valore.

Riconquistare il clienteIl digitale è sempre più la “normalità”.

“Il paradigma delle 3 D (Dati, Digital e Dialo-go di valore) — sintetizza Gianmaria Trapassi, Principal di Value Lab — è una concreta e attuabile leva a disposizione delle istituzioni finanziarie per riconquistare il cliente finale e dare un nuovo significato alla parola rela-zione che diviene il connubio tra il mondo fisico e digitale (Phygital)”.

“La parola chiave è quindi “rela-zione”. La reale sfida degli isti-

tuti finanziari risiede infatti nella capacità di recuperare, nell’attuale e complessa era digitale, la relazione con il cliente, riducendo i livelli di disaffezione che si sono progressi-vamente sviluppati.

«La parola chiave è quindi “relazione” – per Giacomo Lorusso, Managing Director di Value Lab – e la reale sfida degli istituti finanziari risiede nella capacità di recupe-rare, nell’attuale e complessa era digitale, la relazione con il cliente, riducendo i livelli di disaffezione che si sono progressivamente sviluppati».

(1) Banca D’Italia, giugno 2016(2) Università Cattolica del Sacro Cuore, 2015

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40itasascom · 3/2016

iIndustry Insighti 3 D: Dati, Digital e Dialogo

Dati utili al momento giustoIl primo elemento abilitante è rappresenta-

to dai Dati – spiegano gli esperti di Value Lab. “Al patrimonio informativo già in possesso è necessario aggiungere dati comportamentali ricavati dalla segmentazione socio-econo-mica e demografica POLIS, reddito netto stimato e lifestyle derivante dai programmi di loyalty da noi seguiti. È anche possibile arricchire il profilo cliente con dati, seppure anonimi, provenienti dall’interazione con le “digital property” (es. DMP) e dall’IoT”.

Il secondo elemento abilitante è il Digitale, canale dalle grandi potenzialità per l’attiva-zione di processi di attrazione del cliente. Secondo Value Lab, i canali digitali devono ora essere utilizzati per la migrazione di ope-razioni a maggior valore, quali la consulenza e la vendita con impatti significativi sul conto economico.

“Il paradigma delle 3 D (Dati, Di-gital e Dialogo di valore) è una

concreta e attuabile leva a dispo-sizione delle istituzioni finanziarie per riconquistare il cliente finale e dare un nuovo significato alla parola relazione che diviene il connubio tra il mondo fisico e digitale (Phygital).

Value Lab e la partnership con SASÈ di lunga data la partnership che lega VALUE LAB, azienda italiana leader in ambito Marke-ting, Sales, Retail e Omnichannel Customer Experience, e SAS. VALUE LAB sviluppa solu-zioni strategiche e operative su tecnologia SAS in ambito customer intelligence, creando per i propri clienti opportunità in termini di ottimiz-zazione dei costi, incremento della redditività e data monetization nei diversi mercati.

Censimento e profilazioneL’arricchimento delle anagrafiche gioca un

ruolo fondamentale nella trasformazione dei dati in informazioni accurate e strategiche. Per questo Value Lab ha sviluppato Polis, lo stru-mento di segmentazione socio-economica e demografica dei consumatori italiani. Grazie alla classificazione delle sezioni di censimento (ognuna composta da 150 individui per 64 famiglie), Polis ha ricondotto l’intera popola-zione italiana a 11 profili socio-demografici (ripartiti in 38 segmenti di secondo livello), ricavati dall’elaborazione incrociata di auto-revoli fonti dati come ISTAT, Ministero delle Finanze e Banca d’Italia.

Il terzo e ultimo elemento abilitante è rappresentato dal dialogo continuativo con il cliente basato su customer journey specifici. I customer journey sono delineati per speci-fici profili comportamentali definiti “Banking personas”. Secondo Value Lab, le istituzioni finanziarie devono fare leva su un Dialogo più frequente per coinvolgere l’intera base clienti e trasmettere concreto valore.

Le banche guidano il mercato Big Data & Business AnalyticsSe guardiamo al mercato Big Data & Bu-

siness Analytics le stime di crescita sono positive e a doppia cifra fino al 2020. Un mercato che secondo IDC vale a livello glo-bale 130,1 miliardi di dollari. A guidare gran parte di questa crescita c’è proprio il settore bancario che è anche quello con l’aumento più veloce della capacità di spesa.

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41itasascom · 3/2016

iIndustry Insighti 3 D: Dati, Digital e Dialogo

PHYGITALRELATIONSHIP

Digitale(Engagement)

Experiencereal time

RemoteAdvisory

Omnichannelapproach

Mobile experience

51%dei clienti non sono soddisfatti della proattività delle banche nell’anticipare e rispondere ai loro bisogni

30%dei bancarizzati italiani rientrano nelle personas “Multicanale“ e “Digitale“

Dati(Iperprofilo)

SegmentazionePolis

RedditoNetto

Data Management

Platform IoTProfiloCliente

Il paradigma delle 3 D per la banca phygital

Dialogo di Valore(Engagement)

BankingPersonas

Real Time Contextual Analyisis

Customer Journey

15~20%aumento atteso del cross selling nelle banche grazie alla creazione di un iperprofilo basato su Open e Big Data

Fonte: VALUE LAB

Value Lab mette a disposizione dei propri clienti la profilazione dell’intera popolazione bancarizzata in Italia secondo il concetto di “personas”, archetipi comportamentali basati sulle abitudini bancarie in ambito multicana-lità ricavate da un osservatorio permanente.

“Le 4 personas delineate, Basic, Digital, Bancomat ed Everywhere, sono suddivise in un secondo livello di dettaglio. Incrociando le personas con le celle di censimento ISTAT è possibile definire con estrema precisione la composizione di un determinato territorio in termini di profili comportamentali e guidare contestualmente strategie di acquisition o di ottimizzazione delle reti distributive”.

Entra in sintonia con il viaggiodel consumatore

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42itasascom · 3/2016

Q ual è il confine tra un servizio “cool” per il qua-le i consumatori sono orientati a cedere con leggerezza i propri dati personali, e un’attività

“creepy” per la quale nessuno sarebbe disposto a rivelare nemmeno il proprio nome e cognome?Cittadini, imprese e istituzioni usano la testa o la pancia quando affrontano il problema dell’utilizzo delle informa-zioni provenienti dalle azioni di ogni singolo individuo (e più di recente anche di ogni oggetto)?

Penso ci siano almeno quattro punti di vista da cui os-servare il fenomeno dei big data in relazione alla trasfor-mazione digitale e, in particolare, al trattamento dei dati personali: la prospettiva del consumatore, attirato dai servizi gratuiti; quella del cittadino, che oscilla tra la tentazione di ottenere servizi gratuiti in cambio di condivisione dei pro-pri dati e la paura di essere studiato e analizzato nei com-portamenti; il punto di vista delle aziende, focalizzate sul business; il punto di vista della pubblica amministrazione in bilico tra il tentativo di assicurare la massima libertà alle imprese e ai cittadini e l’esigenza morale di preservare il giusto livello di privacy.

iIl punto di vistai

Articolo diTamara DullDirector of EmergingTechnology SAS

@tamaradull

Trasformazione digitale:cool or creepy?

digital transformation / IoT / data privacy

Tamara Dull, Director of Emerging Technology di SAS, legge il fenome-no della data protection sullo sfondo della trasformazione digitale, che coinvolge con un ruolo attivo imprese, consumatori, cittadini e istituzioni

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43itasascom · 3/2016

Con l’IoT tutti devono contribuireTutti abbiamo un ruolo, altrimenti la cre-

scita vertiginosa dei big data rischia di tra-sformarsi da grande opportunità a situazione critica. Come consumatori, dobbiamo assu-mere il controllo della nostra vita digitale, possibilmente “spegnendo” qualche cana-le di comunicazione per tutelare noi stessi e le nostre famiglie. Le aziende, da parte loro, dovrebbero impegnarsi, per esempio nell’ambito della rivoluzione IoT, a creare prodotti più sicuri.

Si pensi ad esempio che oggi il 95% degli utenti finali considera sicuri gli smartphone e gli oggetti connessi, mentre gli addetti ai lavori, soprattutto sviluppatori hardware e software, ritiene che il 90% degli oggetti connessi non siano dotati delle corrette fun-zionalità di sicurezza.

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Page 44: David Shing Chi ha paura della digital transformation? - SAS · 2017-02-21 · a trasformazione digitale cambia il nostro modo di essere e fare impresa. La cultura dei dati è alla

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Guarda l’intervista a Tamara Dull

I nuovi paladini della sicurezzaCiascuno di noi dovrebbe acquisire una

consapevolezza maggiore sulle opportu-nità e i rischi offerti dalla condivisione di dati personali. Infatti secondo una recente analisi di Bain & Co, il 44% dei consumatori sarebbe disponibile a cedere i propri dati senza condizioni, rivelando così una scarsa conoscenza dei propri diritti e del valore delle proprie informazioni.

Anche la pubblica amministrazione deve agire per tutelare i cittadini, e anche in que-sto caso una delle priorità è che chi legifera sia preparato sui nuovi fenomeni, quali ad esempio l’IoT. Alcuni oggetti connessi sono controllabili direttamente dagli utenti (pen-siamo alle impostazioni della privacy delle applicazioni di Pc e Smartphone) mentre molti altri no, ed è proprio in questo ambito che è auspicabile un intervento istituzionale finalizzato alla tutela del “cittadino”.

È solo questione di tempo. Aziende, indi-vidui, istituzioni ed enti pubblici dovranno collaborare per promuovere una cultura digitale diffusa affinché tutti abbiano gli stru-menti per acquisire la consapevolezza ormai indispensabile per condividere le proprie informazioni. In modo responsabile.


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