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Diario di gennaio 2017 · E possibile evitare di essere iscritti d'autorità a dei gruppi di...

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Diario di gennaio 2017 Pubblicato da Fabio Colasanti il 1 Gennaio 2017 alle 2:01 Buon 2017 * * * * * giorgio varaldo 30 Gennaio 2017, alle 7:27 E' possibile Conviene sempre controllare a quali gruppi siiamo iscritti. E se il caso cancellarsi attivando l' opzione di impedire ogni nuova iscrizione. Fabio Colasanti 30 Gennaio 2017, alle 1:26 E possibile evitare di essere iscritti d'autorità a dei gruppi di Facebook? http://www.corriere.it/opinioni/17_gennaio_30/siamo-iscritti-nostra... Alois Mariella 29 Gennaio 2017, alle 22:35 Si Ruggero grazie ,condivido in pieno , spiace soprattutto vedere gente valida perdersi in polemiche inutili e remare contro non si sa bene cosa. Poiché alla fine l'obiettivo di tutti è il bene del Paese. La manifestazione ripresa all'inizio della trasmissione dell'Annunziata, ricordava ,oltre ai gravi problemi occupazionali del ns Paese, le responsabilità enormi che ha il PD quale partito di governo,l'unica forza che al momento può dare risposte valide ai cittadini. Emiliano stesso ha ricordato il rischio di consegnare il Paese in mano al M5S , non ancora pronto a governare come mostra l'esperienza di Roma. É che facciamo? Ci diamo battaglia all'interno del partito ,su problemi che di cui non capisco bene la portata,se non che sono tipici giochini da "maschietti". Renzi è proprio vero ha dato energia e obiettivi al Partito, spero sempre che i continui attacchi non gli facciano perdere l'entusiamo di cui il Paese avrà ancora tanto bisogno Ruggiero Borgia 29 Gennaio 2017, alle 19:06 Romano, hai ragione. Emiliano è un magistrato in aspettativa, e non potrebbe secondo la legge vigente Romano Meloni 29 Gennaio 2017, alle 18:46 Ruggiero, grazie per l'informazione e la testimonianza. Per la precisione, Emiliano non è un ex magistrato, è tuttora un magistrato, in aspettativa. Ruggiero Borgia 29 Gennaio 2017, alle 16:06 Ho seguito ieri e oggi, grazie a Unità.tv, i lavori della convention dei sindaci e degli amministratori locali del PD a Rimini. Una bella iniziativa del dipartimento Organizzazione del partito per favorire lo scambio di esperienze e di buone pratiche tra chi opera sul territorio dovendosi dibattere tra mille difficoltà e misurandosi con situazioni davvero complicate (disoccupazione, terremoti, scarsità di risorse finanziarie, emarginazione sociale, periferie, immigrazione, accoglienza). Un tentativo ben riuscito di cominciare a dare visibilità a quanto di concreto si fa sul territorio e a costruire una rete integrata di realtà locali per rilanciare la proposta politica del partito , ma anche la capacità di risposta del Paese. Il tutto termina alle 13 e 30 di oggi. Il tempo di una sosta ed un cambio canale, interessato a conoscere che avrebbe invitato a 1/2 h l'espressione di maggiore obiettività del giornalismo italiano, la Annunziata. Pensavo ci sarebbe stato D'Alema. E invece eccoti Emiliano, la corte è sempre quella. Emiliano attacca Renzi , il problema è che attacca il PD perché Renzi ne è il segretario, sostenendo che sta operando contro lo statuto del partito in quanto non convoca il congresso e che potrebbe adire le vie legali. Renzi sta operando la scissione. Ovviamente intende candidarsi alla segreteria, ovviamente teme che la minoranza non trovi posti nelle liste. Ovviamente non dice la verità. La decisione di non convocare prima della sua scadenza naturale il Congresso è stata presa nel corso dell'ultima direzione (ma emiliano come tanti altri del suo minuscolo raggruppamento, entra ed esce, non vota e quindi non è mai responsabile di nulla). Certo nel caso in cui si andasse ad elezioni il Congresso automaticamente slitterebbe. Ma perché raccontare la verità in televisione, meglio le verità nascoste da frasi roboanti. Tra ieri e oggi, mi sono ritrovato lo spaccato di due facce di partito, quella di chi lavora e costruisce e quella di chi vuole solo distruggere. E' evidente che questa è anche la foto del Paese.
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Page 1: Diario di gennaio 2017 · E possibile evitare di essere iscritti d'autorità a dei gruppi di Facebook? ... le responsabilità enormi che ha il PD quale partito di ... e i numeri contano,

Diario di gennaio 2017 Pubblicato da Fabio Colasanti il 1 Gennaio 2017 alle 2:01

Buon 2017

* * * * * giorgio varaldo 30 Gennaio 2017, alle 7:27 E' possibile Conviene sempre controllare a quali gruppi siiamo iscritti. E se il caso cancellarsi attivando l' opzione di impedire ogni nuova iscrizione. Fabio Colasanti 30 Gennaio 2017, alle 1:26 E possibile evitare di essere iscritti d'autorità a dei gruppi di Facebook? http://www.corriere.it/opinioni/17_gennaio_30/siamo-iscritti-nostra... Alois Mariella 29 Gennaio 2017, alle 22:35 Si Ruggero grazie ,condivido in pieno , spiace soprattutto vedere gente valida perdersi in polemiche inutili e remare contro non si sa bene cosa. Poiché alla fine l'obiettivo di tutti è il bene del Paese. La manifestazione ripresa all'inizio della trasmissione dell'Annunziata, ricordava ,oltre ai gravi problemi occupazionali del ns Paese, le responsabilità enormi che ha il PD quale partito di governo,l'unica forza che al momento può dare risposte valide ai cittadini. Emiliano stesso ha ricordato il rischio di consegnare il Paese in mano al M5S , non ancora pronto a governare come mostra l'esperienza di Roma. É che facciamo? Ci diamo battaglia all'interno del partito ,su problemi che di cui non capisco bene la portata,se non che sono tipici giochini da "maschietti". Renzi è proprio vero ha dato energia e obiettivi al Partito, spero sempre che i continui attacchi non gli facciano perdere l'entusiamo di cui il Paese avrà ancora tanto bisogno Ruggiero Borgia 29 Gennaio 2017, alle 19:06 Romano, hai ragione. Emiliano è un magistrato in aspettativa, e non potrebbe secondo la legge vigente Romano Meloni 29 Gennaio 2017, alle 18:46 Ruggiero, grazie per l'informazione e la testimonianza. Per la precisione, Emiliano non è un ex magistrato, è tuttora un magistrato, in aspettativa. Ruggiero Borgia 29 Gennaio 2017, alle 16:06 Ho seguito ieri e oggi, grazie a Unità.tv, i lavori della convention dei sindaci e degli amministratori locali del PD a Rimini. Una bella iniziativa del dipartimento Organizzazione del partito per favorire lo scambio di esperienze e di buone pratiche tra chi opera sul territorio dovendosi dibattere tra mille difficoltà e misurandosi con situazioni davvero complicate (disoccupazione, terremoti, scarsità di risorse finanziarie, emarginazione sociale, periferie, immigrazione, accoglienza). Un tentativo ben riuscito di cominciare a dare visibilità a quanto di concreto si fa sul territorio e a costruire una rete integrata di realtà locali per rilanciare la proposta politica del partito , ma anche la capacità di risposta del Paese. Il tutto termina alle 13 e 30 di oggi. Il tempo di una sosta ed un cambio canale, interessato a conoscere che avrebbe invitato a 1/2 h l'espressione di maggiore obiettività del giornalismo italiano, la Annunziata. Pensavo ci sarebbe stato D'Alema. E invece eccoti Emiliano, la corte è sempre quella. Emiliano attacca Renzi , il problema è che attacca il PD perché Renzi ne è il segretario, sostenendo che sta operando contro lo statuto del partito in quanto non convoca il congresso e che potrebbe adire le vie legali. Renzi sta operando la scissione. Ovviamente intende candidarsi alla segreteria, ovviamente teme che la minoranza non trovi posti nelle liste. Ovviamente non dice la verità. La decisione di non convocare prima della sua scadenza naturale il Congresso è stata presa nel corso dell'ultima direzione (ma emiliano come tanti altri del suo minuscolo raggruppamento, entra ed esce, non vota e quindi non è mai responsabile di nulla). Certo nel caso in cui si andasse ad elezioni il Congresso automaticamente slitterebbe. Ma perché raccontare la verità in televisione, meglio le verità nascoste da frasi roboanti. Tra ieri e oggi, mi sono ritrovato lo spaccato di due facce di partito, quella di chi lavora e costruisce e quella di chi vuole solo distruggere. E' evidente che questa è anche la foto del Paese.

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- 2 - Emiliano, ex magistrato, è l'attuale governatore della Puglia dopo essere stato sindaco di Bari. Non mi pare che si sia segnalato per particolari risultati. Perché sottrae tempo ala suo lavoro da amministratore ? Ha già fatto abbastanza contro il partito nell'ultima campagna referendaria. Insomma tende ad imitare De Magistris. Ma una volta non si diceva che i magistrati prestati alla politica dovevano migliorare il livello dei politici? Meno male che Rimini dimostra che c'è un'altra Italia, ed è quella in cui credo. C'è un altro PD, per fortuna assolutamente maggioritario, ed è quello a cui aderisco. Fabio Colasanti 28 Gennaio 2017, alle 13:23 Grazie Ruggero Ruggiero Borgia 28 Gennaio 2017, alle 12:12 Sto seguendo attraverso Unità.tv i lavori dell'Assemblea degli amministratori PD in corso oggi a Rimini. Invito a seguirli, danno il senso esatto della distanza crescente tra chi ha la testa tra le nuvole e chi ha le mani e i piedi nel fango. Qui c'è tutto il coraggio di chi si spende con generosità e impegno a favore di un Paese nuovo Ruggiero Borgia 28 Gennaio 2017, alle 8:58 Fabio, si è fatto ciò che andava fatto avendo il coraggio di farlo. Credo che di questo bisogna essere consapevoli e orgogliosi. Ciò che va chiarito è che al tavolo da gioco, per usare i termini del FT non è seduto solo il PD, ci sono altri giocatori e c'è anche la sinistra reazionaria e i numeri contano, numeri non favorevoli per un Paese che non vuol cambiare. IL PD non contava quanto conta ora prima dell'arrivo di Renzi alla segreteria. Credo che dobbiamo avere sempre a mente la scansione degli eventi. Bersani prima tradito da SEL al primo appuntamento, l'elezione del presidente della repubblica, l'impossibilità di formare un governo e le umiliazioni subite dal M5S. Se il PD ha contato è stato per l'azione impressa al governo da Renzi e per la capacità di proposta del PD. Poi cos'è cambiato? la fronda interna al partito da parte di chi precedentemente l'aveva governato portandolo a "a non vincere le elezioni del 2013" e che ovviamente si era guardata bene di assumersi una qualunque responsabilità. E l'avvio delle riforme toccando nervi scoperti del sistema, fattori critici del ritardo del nostro Paese. La pubblica amministrazione razionalizzata ed efficientata? Ma siamo pazzi. La scuola? Ma quando mai . La magistratura? Troppo al di sopra delle parti per essere toccata nei sacri principi (retribuzioni, pensionamenti, produttività, ferie). Il mercato del lavoro. Delle altre questioni su cui si è intervenuti meglio non parlare, interessano il giusto e non sempre danno voti (il dopo di noi, il terzo settore, gli eco reati, i provvedimenti contro la povertà, il contrasto al caporalato), e poi se sene parla come si fa dire che non siamo di sinistra e dobbiamo svoltare nel sociale? Bene se tutti quei settori a cui si è messo mano fossero esempi di un buon funzionamento, nulla questo, ma sappiamo tutti che non è così. Ma non è politicamente corretto dirlo e ancora peggio metterci le mani. L'economia che non riparte grazie ad una classe imprenditoriale che negli ultimi decenni ha maturato le proprie riconosciute capacità operando in settori protetti e negli interstizi del parassitismo statale, lamentando l'ingresso di imprenditori stranieri in Italia, che meno male c'è stata. I contrasti con le organizzazioni sindacali e la disintermediazione, la Cgil, e tutti i temi connessi, figli della necessità di mettere in crisi il consociativismo che di danni al Paese e al bilancio dello stato ne ha creati tanti. E poi l'UE, con le sue ipocrisie e i flussi migratori. Abbiamo perso il referendum, abbiamo perso la legge elettorale, ma nella consapevolezza che abbiamo fatto ciò che andava fatto. Oggi si riparla di Province , le avremmo potute abolire, di legge nazionale per i vaccini , l'avremmo già avuta con il 4 dicembre. Non è il PD che ha perso il referendum è il Paese che lo ha perso con le sue paure di crescere e diventare adulto. Quello che preoccupa e che deve farci riflettere, credo, sia proprio questo. Come può il PD contribuire all'apertura di orizzonti , alla rimessa in moto di progettualità, alla voglia di rimboccarsi le maniche ? Questo è il tema. Se si vince o si perde senza affrontare e risolvere questo tema, interessa poco. Vincere per governare ha un senso vincere per non incidere su nulla, serve davvero a poco. E a Renzi va riconosciuto che questo l'ha fatto. Ci ha provato. Ha dato obiettivi ed energia al partito. Gli altri? Sono come quelli che, come diceva Nietzsche, guardano il futuro avendo la testa perennemente rivolta all'indietro. Fabio Colasanti 28 Gennaio 2017, alle 0:10 Ruggiero, L'Italicum era stato presentato, giustamente, come la legge che avrebbe dato un vincitore; la sera del secondo turno di sarebbe saputo chi aveva vinto le elezioni. Io ero favorevole all'Italicum nella sua versione iniziale, proprio perché assicurava la governabilità e ho scritto che si doveva correre il rischio di una vittoria dei 5S. L'ho difeso fino alla

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- 3 - sentenza della Corte costituzionale (che francamente non capisco); purtroppo la sconfitta al referendum aveva aperto il problema della legge elettorale del Senato. Ma che ci fosse il rischio di un'eventuale incostituzionalità si doveva sapere da tempo. Almeno fin da quando la Corte costituzionale ha modificato il Porcellum. Chi sono gli esperti che hanno consigliato Renzi a suo tempo? Non c'è stata una certa leggerezza? Matteo Renzi ha abbandonato l'Italicum già da settembre, per cercare di avere l'appoggio della minoranza dem al referendum. Non possiamo sapere quanto il risultato delle elezioni dei sindaci abbia influenzato questa sua scelta, ma io penso che un legame ci sia. Siamo nella situazione che il Financial Times aveva descritto tempo fa e che non era piaciuta a molti. Aveva descritto Matteo Renzi come un giocatore di poker che ha cattive carte, che sta perdendo e che raddoppia la posta ad ogni mano sperando di rifarsi. La partita è finita e non abbiamo perso solo il referendum. Abbiamo perso anche la legge elettorale. Abbiamo perso anche la possibilità di avere un peso nel prossimo governo almeno pari a quello che si aveva adesso. Nel prossimo parlamento, il PD conterà sicuramente meno di quanto conti oggi. Per ritrovarci nella situazione di oggi dovremmo avere un risultato elettorale del 41 per cento, ma è un sogno. Non arrivando al 40 per cento avremo un governo di coalizione di "larghe intese" che includerà anche Berlusconi e saremo nella situazione dei governi della prima repubblica. Ruggiero Borgia 27 Gennaio 2017, alle 22:59 Perché in questo Paese non c'è nulla che vada bene e per ogni cosa c'è sempre un contrario. Con l'Italicum almeno ci si è provato. Non dimentichiamoci che il Mattarellum fu superato dal Porcellum la cui approvazione non registrò né ostruzionismi e né barricate da parte da parte delle nostre opposizioni. L'Italicum non è stato abbandonato dal PD, è stato crocifisso già con quella bufala del combinato disposto e poi soppresso dalla Consulta, con quali motivazioni lo sapremo tra un pò. Si doveva lavorare sul Mattarellum, cioè quello proposto dal PD e bocciato da tutte le altre forze politiche? Non credo che abbandonando l'Italicum si voleva impedire al M5S di vincere, ala loro vittoria non è in funzione della legge elettorale che verrà adottata, ma strettamente correlata al livello di degrado del nostro sistema sociale. Fabio Colasanti 27 Gennaio 2017, alle 22:08 Le leggi elettorali attuali fanno sì che con il 41 per cento di voti si otterrebbe più o meno lo stesso risultato ottenuto nel 2013: maggioranza assoluta alla Camera e poco meno della maggioranza al Senato. Perché abbiamo investito tanto nell'Italicum che è stato abbandonato anche dal PD non appena si è visto che il M5S avrebbe potuto vincere al ballottaggio ? Non era prevedibile che anche il M5S avrebbe potuto beneficiare di una legge fortemente maggioritaria? Perché si è investito nell'Italicum che è stato bocciato dalla Corte costituzionale? Possibile che nessuno avesse avvertito il PD del rischio di bocciatura da parte della Corte? So che è facile criticare le cose con il "senno di poi", ma non sarebbe stato meglio investire fin dall'inizio nel Mattarellum che adesso proponiamo come soluzione? Due anni fa il PD aveva una grossa forza nel parlamento che oggi è scomparsa. Due anni fa avremmo forse potuto ottenere il Mattarellum, oggi no. Bisogna porsi delle domande e riconoscere gli errori. giovanni de sio cesari 27 Gennaio 2017, alle 9:50 Fabio Colasanti scrive Delle due l'una. O la Corte costituzionale interpreta a pallino la costituzione e fornisce sentenze estratte al lotto o il mondo politico vota leggi che sistematicamente sono incostituzionali. Quanti casi di bocciature di leggi importanti abbiamo avuto negli ultimi tempi --------- Ne l'uno ne l’altro, a mio parere Non c’è nessun motivo giuridico per dire che il ballottaggio sarebbe incostituzionale e il premio di maggioranza no; fra l’altro il ballottaggio è previsto per le amministrative Se la corte si muovesse su un terreno tecnico giuridico ogni costituzionalista (ma anche ogni laureato in legge) avrebbe potuto prevedere quale sarebbe stata la sentenza ( certezza del diritto) Esplicitamente la corte non giudica piu se un certa norma sia o meno contraria una norma costituzionale (gerarchia delle fonti giuridiche) ma giudica su un asserito “bilanciamento” dei principi costituzionali che ovviamente è un giudizio di merito non di legittimità Nel caso specifico fra governabilta e rappresentanza ritiene che il ballottaggio sia troppo sbilanciato per la governabilita i mentre il premio di maggioranza non lo sarebbe ( chi sa perche)

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- 4 - Poiche la corte è eletta in base a principi sostanzialmente politici e di corporazione si comporta secondo quelle prospettive . Mi sembra che in questo caso abbia prevalso la paura di una possibile vittoria dei M5S o ancora di piu il timore di una rafforzamento dell’esecutivo che è la conclamata principale motivazione dal comitato del no (ricordate Zagrebrelski ?) La corte potrebbe fare e disfare le leggi se ci fosse un governo efficiente ? Potrebbero i PM mantenre in scacco tutto il mondo politico ? Fabio Colasanti 27 Gennaio 2017, alle 0:50 Ogni tanto si ha il diritto di divertirsi. Nota Diplomatica di James Hansen molto spesso aiuta. Questa è la nota del 20 gennaio scorso.

* * * Belli e impossibili — In una giustamente dimenticata intervista del 2006 un politico italiano ormai non molto presente sui giornali, Pierferdinando Casini, spiegò senza modestia che la sua personale bellezza fisica era un elemento centrale nei difficili rapporti con l’occasionale alleato Silvio Berlusconi: “È la ragione della sua grande invidia di me”. All’epoca il commento attirò l’attenzione che meritava, cioè poca, ma è un’utile sottolineatura di un fattore politico senz’altro significativo, seppure non molto ben definito: l’impatto della bellezza sui processi ideologici ed elettorali. Una ricerca recentemente apparsa sul Journal of Public Economics e condotta dagli economisti Niclas Berggren, Henrik Jordahl e Panu Poutvaara—i primi due svedesi e il terzo finlandese trapiantato in Germania—analizza la questione e trova, tra l’altro, che: “I politici di destra sono più belli di quelli di sinistra in Europa, negli Stati Uniti e in Australia”, le tre aree geografiche prese in considerazione. Sono evidenti i vantaggi elettorali dell’apparenza gradevole, ma i tre erano interessati ad esaminare le cause dell’effetto, specialmente in rapporto agli orientamenti ideologici. Hanno fatto giudicare le foto di candidati in elezioni sia municipali che parlamentari (al Senato, nel caso degli Usa), chiedendo ai partecipanti allo studio di valutare la bellezza dei singoli politici e di stabilirne la tendenza ideologica in base all’aspetto. Gli indici derivati sono stati poi confrontati con i risultati delle contese elettorali per misurare “sul campo” le dimensioni del fenomeno. Secondi i calcoli degli studiosi nordici, “l’effetto bellezza” aumenterebbe di circa il 20% il voto per i candidati orientati a destra e dell’8% per quelli a sinistra nelle elezioni municipali. Nelle elezioni parlamentari invece, l’impatto positivo dell’apparenza provocherebbe un aumento del risultato un po’ minore, di circa il 14%, sia a destra sia a sinistra. La differenza tra le due tipologie d’elezioni dipenderebbe, secondo i ricercatori, dal variabile livello di notorietà dei personaggi in gara: più gli elettori hanno altre informazioni sui candidati, meno sono influenzati dall’aspetto. L’ipotesi causale dei ricercatori è che gli elettori utilizzino la bellezza come indicatore del conservatorismo dei candidati, implicitamente immaginando che più uno sia bello, più sia di destra. Essendo degli economisti, propongono una spiegazione economica per il fenomeno: suggeriscono che potrebbe essere la bellezza stessa la “causa” di tendenze conservatrici in quanto è noto da tempo che i “belli” guadagnano mediamente di più dei “brutti” ed è altrettanto noto—anche a livello scientifico— che in generale più si guadagna meno si è favorevoli alla ridistribuzione economica. Ipotizzano anche una più generale spiegazione psicologica: “I belli, trattati meglio degli altri, sarebbero più portati a percepire il mondo come ‘giusto’, hanno una maggiore probabilità di raggiungere uno status sociale più alto e sono più felici—mentre una comune motivazione di chi invece simpatizza per la sinistra è la percezione che il mondo sia invece segnato dall’ingiustizia”… La ricerca, voluminosa, ricca di citazioni e farcita di complesse formule matematiche per mettere la bellezza in rapporto ai suoi effetti, non è invece corredata dalle foto dei tre autori. Peccato. Fabio Colasanti 27 Gennaio 2017, alle 0:27 Tra i tanti problemi nostri, ce n'è uno istituzionale di cui si parla poco. Come è possibile che ci sia una distanza così grande tra mondo politico e Corte costituzionale? Delle due l'una. O la Corte costituzionale interpreta a pallino la costituzione e fornisce sentenze estratte al lotto o il mondo politico vota leggi che sistematicamente sono incostituzionali. Quanti casi di bocciature di leggi importanti abbiamo avuto negli ultimi tempi? Possibile che le leggi siano elaborate ignorando completamente i loro possibili aspetti di incostituzionalità? Purtroppo si. Fintanto che il mondo politico non accetterà che le leggi non si fanno solo sulla base delle preferenze politiche senza tener conto dei fatti e dei pareri tecnici, questo stato di cose continuerà. Bisognerebbe veramente insistere sull'obbligatorietà delle analisi di impatto per ogni proposta legislativa, di qualsiasi tipo. Antonino Andaloro 26 Gennaio 2017, alle 13:03

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- 5 - Fabio, infatti una lista difficilmente riuscirà ad ottenere il 40% dei consensi. Qui sorge una riflessione che lancia la sfida a chi vuole un parlamento variegato a garanzia della democrazia.Secondo me il parlamento ha bisogno di essere rappresentato di 2 max 3 coalizioni che puntino al governo del paese, e già dalla fondazione di un partito ci dovrebbe essere una legge che lo obblighi in caso di elezioni politiche a presentarsi in una unica coalizione. Ruggiero Borgia 26 Gennaio 2017, alle 12:05 Nessuno stupore a Roma. si sta verificando ciò che era ampiamente previsto già al momento dell'insediamento della Raggi e della sua giunta disastrata. Roma è in una situazione di degrado che va ogni giorno ampliandosi. E sono note per tappe di questo strano percorso fatto di apatia e di inerzia, di pressappochismo e di superficialità. Ma i romani l'hanno voluto e in questo atteggiamento masochista hanno insistito pure con l'appuntamento referendario del dicembre scorso. Ora il problema è la Raggi. Ma la Raggi è ben poca cosa, non è lei il problema, non lo è mai stato. E' una foto . Il problema sono proprio i 5S , il loro oscurantismo, la loro ignoranza, l'incapacità di gestire anche il più semplice atto amministrativo. E se qualcuno ha dei dubbi al riguardo farebbe bene a farsi un giro tra i Municipi della città governata (ovviamente è un eufemismo) dai 5S. Non c'è uno che sia capace. Perché li scelgono così? perché li vogliono così? Sono più facilmente manovrabili? Da chi? Non sono esperto in dietrologia, ma da meridionale emigrato sento puzza di presa in giro lontano un miglio. Scaricare sulla Raggi un problema vero che è del movimento e che sta patendo la città, certo fa comodo, al movimento, ali interessi che lo manovrano, ad un elettorato sbandato e a quanti faticano a capire che là dove non c'è un sistema di valori condivisi, non ci può essere un progetto da costruire, né alleanze possibili. In questo i 5S hanno perfettamente ragione, mai alleanze con altre forze. E su cosa la può costruire l'alleanza? Ovviamente penso al PD e ai vaghi desideri di chi farebbe bene a tacere come i Fassina, i Marino, i Dalema, i Bersani. Ricapitolando dei guai giudiziari, o presunti tali, della Raggi mi interessa il giusto. Ciò che mi interessa davvero è la paralisi della città, l'assenza di progetti, il riemergere di legami consociativi nelle aziende partecipate sempre più alla deriva. Ciò che mi interessa è una giunta comunale limitata e a capacità ridotta e la sua assoluta mancanza di fiato. Ciò che mi interessa è il basso livello degli amministratori periferici. Per questo ritengo che il problema siano i 5S. La Raggi è poca cosa. I Romani , poi, se ritengono che le cose debbano continuare così avranno le loro buone ragioni, difficilmente condivisibili, ma tant'è. Basta smetterla con le ipocrisie Fabio Colasanti 26 Gennaio 2017, alle 11:00 Questo è il miglior commento della sentenza della Consulta che ho trovato. Viene da un esperto che è stato anche uno dei due padri dell'Italicum. http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2017-01-25/e-nuovo-s... Fabio Colasanti 26 Gennaio 2017, alle 0:42 Mariella, che la nomina del fratello di Marra sia una "porcata" non c'è dubbio, ma quale articolo del codice penale la Raggi sarebbe stato violato? Ci sono decisioni illegali perché violano articoli del codice o delle leggi. Ci sono decisioni sbagliate politicamente perché non opportune o perché mettono in certi posti persone che inadatte. Ma il giudizio sulle seconde non può essere che politico. Non credo che la cosa sia davanti all'autorità di Cantone. L'inchiesta è stata lanciata dalla procura. Mariella ha scritto: D'accordo,ma quando le "porcate " vengono scoperte subito, la Lombardi stessa aveva definito le intenzioni di nomina del fratello "arrogante e inopportuna" e si persevera con sfacciataggine e menzogne varie, non possiamo far finta di niente. Aspettiamo che si faccia chiarezza davanti all'Autorita' di Cantone. Alois Mariella 26 Gennaio 2017, alle 0:06 D'accordo,ma quando le "porcate " vengono scoperte subito, la Lombardi stessa aveva definito le intenzioni di nomina del fratello "arrogante e inopportuna" e si persevera con sfacciataggine e menzogne varie, non possiamo far finta di niente. Aspettiamo che si faccia chiarezza davanti all'Autorita' di Cantone. Cristina Favati 25 Gennaio 2017, alle 21:34 "Oggi il Sindaco di Roma ha ricevuto un avviso di garanzia. La nostra Costituzione prevede che tutti i cittadini siano innocenti fino a sentenza passata in giudicato. E questo vale per tutti, a qualunque partito appartengano. Invito

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- 6 - dunque tutto il PD a rispettare la presunzione di innocenza e non rincorrere le polemiche. La Raggi faccia il suo lavoro, al quale i cittadini di Roma l'hanno chiamata e mostri quel che vale, se ne è capace. Lo so, lo so: qualcuno di voi adesso mi dirà che i Cinque Stelle usano due pesi e due misure e il loro atteggiamento è ingiusto e contraddittorio. Ok, vero, avete ragione. Ma questo cosa cambia? Se loro sbagliano, dobbiamo sbagliare anche noi? Dimostriamo che siamo davvero diversi. Non cerchiamo scorciatoie giudiziarie, non cediamo all'odio per l'avversario, non attacchiamo Virginia Raggi oggi. Ha avuto un avviso di garanzia? Ok, auguriamoci che sia innocente. Per lei, per Roma, per chi crede nella politica." Queste le parole di Matteo Renzi su Raggi Fabio Colasanti 25 Gennaio 2017, alle 20:48 Sono perplesso dall'inchiesta su Virginia Raggi. Non so se il fatto di dichiarare il falso a delle domande fatte dall'Autorità anticorruzione di Cantone sia penalmente rilevante. Se lo fosse, mi sembra che sia l'unica cosa che giustificherebbe un'inchiesta delle autorità giudiziarie. Ma la nomina a capo del dipartimento turismo del fratello di Raffaele Marra, capo del personale e braccio destro dalla Raggi, è sicuramente una grossa "porcata", ma secondo me non ha alcuna rilevanza penale. Il sindaco ha nominato una persona a capo di un certo ufficio comunale. Ne aveva i poteri? Credo proprio di sì. Ne ha parlato prima con qualcuno? Ma certo, sarebbe impensabile che non abbia parlato con qualcuno. Era suo dovere informarsi sulle persone che venivano nominate; forse avrebbe dovuto anche avere un incontro con la persona. Raffaele Marra ne ha parlato con il fratello? E perché mai non avrebbe dovuto farlo? I nostri media presentano storie che non stanno in piedi. In organizzazioni migliori, sono previste delle procedure di selezione per le posizioni dirigenziali (alla Commissione europea ci sono vari livelli di interviste con i candidati con l'ultimo comitato che include anche un esperto esterno di una ditta di cacciatori di teste che viene cambiata periodicamente; ma anche alla Commissione vengono commesse "porcate" di questo tipo nonostante l'esistenza di queste procedure). Mi sembra che la nomina di Marra brother a capo dell'ufficio turismo su proposta del fratello, capo del personale, sia la classica porcata che mostra la mancanza diffusa di etica, deve essere giudicata politicamente. Ma non riesco a vederne la rilevanza penale e su cosa si basi l'inchiesta. Ho paura che si sia di fronte ad un'altra bolla che si sgonfierà. E abbiamo già il precedente della sciagurata denuncia della validità del contratto tra la Raggi e il M5S. Matteo Renzi ha invitato a non sfruttare l'inchiesta contro la Raggi in termini politici. Probabilmente gli sarà anche stato spiegato che la cosa è giuridicamente molto debole e che potrebbe finire nel nulla. Attaccare troppo la Raggi oggi potrebbe rivelarsi un boomerang. Teniamo conto di queste considerazioni e non calchiamo la mano. Purtroppo nel nostro gruppo FB tanti si stanno scatenando (ricadono nel tifo da stadio, pro e contro qualcuno). Fabio Colasanti 25 Gennaio 2017, alle 18:51 Ieri il prezzo delle azioni di British Telecom (l'equivalente britannico della nostra Telecom Italia) è sceso del 20.8 per cento in un giorno. Questo è stato dovuto al fatto che è stato scoperto che una delle sue controllate all'estero avrebbe falsato le cifre per anni, presentando utili superiori al vero. L'operazione sarebbe andata avanti per anni e British Telecom è stata obbligata a mettere in bilancio ben 500 milioni di sterline per far fronte alla correzione degli utili del gruppo. La società KPMG che ha fatto la revisione dei conti avrebbe parlato di "pratiche contabili scorrette e di una complessa serie di vendite, acquisti, factoring e di altre transazioni improprie che hanno portato ad una sovrastima degli utili". Ne parlo perché la controllata estera è quella italiana. Ma come è possibile che nel nostro paese mancanza di etica e malaffare siano tanto diffusi? British Telecom aveva già sospeso a settembre l'amministratore delegato della consociata italian e il Chief Operating Officer. Adesso la procura di Milano ha aperto un'inchiesta. Ci sarà qualcuno che andrà in galera? Fabio Colasanti 25 Gennaio 2017, alle 2:01 Alcune considerazioni sull'opportunità di andare alle elezioni rapidamente o no. Mi sembrano molto ragionevoli. http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2017-01-24/parte-braccio-fer... Fabio Colasanti 25 Gennaio 2017, alle 1:38 Una curiosità, nulla di più. Una classifica dell'utilità dei passaporti nazionali in termini di paesi che possono essere visitati. http://viaggi.corriere.it/viaggi/eventi-news/classifica-dei-passapo...

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- 7 - Fabio Colasanti 25 Gennaio 2017, alle 0:53 Rispetto al 2011, indagine Istat precedente, il numero dei laureati che ha lasciato il paese è raddoppiato. A quattro anni dal conseguimento della laurea il 4.7 per cento dei laureati risiede all'estero.. Questo pezzo di Neodemos analizza brevemente il fenomeno. Riporto qui le conclusioni dell'articolo. Utilizzando la tecnica statistica del propensity score matching, abbiamo confrontato i redditi netti di chi emigra e di chi resta, aggiustati per il costo della vita nei paesi di destinazione. Ebbene, chi emigra guadagna il 36% in più (dato in crescita rispetto al valore del +27% registrato nel 2011). Non è solo una questione di redditi. I nostri modelli statistici indicano che chi emigra all’estero svolge più spesso lavori più qualificati (+6,8%) e percepisce di avere migliori opportunità di carriera (+21%). E’ possibile che questi differenziali non discendano solo dalla scelta di migrare, ad esempio chi emigra potrebbe essere mediamente più capace e motivato di chi resta (un’ipotesi che forse sorprenderà il Ministro Poletti ma che è spesso menzionata in letteratura): la pur lunga lista di variabili di controllo dei nostri modelli sulla carriera scolastica e universitaria potrebbe non catturare pienamente queste differenze. Tuttavia ci sembra molto probabile che queste differenze riflettano anche, in misura rilevante, le differenti opportunità di realizzazione professionale che vengono offerte a chi decide di spendere la propria laurea in un altro paese, al confronto con chi resta in Italia. Del resto, nove laureati emigrati su dieci (89,6%) dichiarano di essere partiti proprio per trovare lavori più qualificati. Ci pare, insomma, che questi dati raccontino qualcosa di significativo sulla drammatica incapacità del nostro paese di creare opportunità di lavoro qualificato, un problema che ci auguriamo appassioni il Ministro del Lavoro almeno quanto i giudizi sul valore di chi abbandona il nostro paese. http://www.neodemos.info/laurea-italiana-e-lavoro-allestero-buoni-g... Fabio Colasanti 24 Gennaio 2017, alle 8:02 Il fondo pensione dei medici italiani, l'EMPAM, ha appena comprato il 50 per cento dell'immobile dove è istallata la sede di Amazon a Londra. È un tipico esempio di un investimento fatto da un fondo pensione – che sono una delle più grosse forze che operano sui mercati finanziari – ed è un altro esempio di investimento fatto da italiani all'estero. Secondo Il Sole24Ore, avrebbero investito 246 milioni e sperano di ottenere un rendimento del 4.5 per cento per i prossimi 15 anni. http://www.italy24.ilsole24ore.com/art/real-estate/2017-01-23/enpam... Fabio Colasanti 23 Gennaio 2017, alle 0:16 Un altro articolo di Sergio Rizzo sulle assurdità di tante decisioni prese dai nostri governi e dalla nostra pubblica amministrazione. Questa volta è sui costi già sostenuti e in corso per il progetto del ponte sullo stretto che sicuramente non si farà per tanti decenni ancora. http://www.corriere.it/economia/17_gennaio_22/ponte-messina-beffa-i... giorgio varaldo 22 Gennaio 2017, alle 13:09 Fabio il tragico della situazione e' che questa signora puo' votare. Tutto sommato il suffragio universale non e' poi una scelta particolarmente intelligente.. Fabio Colasanti 22 Gennaio 2017, alle 12:46 Da leggere. Alcune considerazioni di Giuseppe Turani che trovo molto giuste. Parla della maniera in cui si sta affrontando l'emergenza e delle nostre difficoltà. http://www.uominiebusiness.it/default.aspx?c=635&a=24891&ta... Ezio Ferrero 21 Gennaio 2017, alle 19:17 Seguendo il suggerimento di Fabio, ho risposto al post di Dino nella discussione sulla giustizia. Fabio Colasanti 21 Gennaio 2017, alle 1:35 Che reazioni provoca questo articolo? Sono perplesso, ma forse è normale che si così, che non si parli dell'Italia. Al momento ci sono cose ben più importanti che succedono nel mondo. http://www.corriere.it/opinioni/17_gennaio_21/italia-ignorata-davos... Ma forse questo farà parlare di Italia: una deputata del M5S partecipa ad un panel sulle politiche europee (e lei è anti-euro). http://www.lastampa.it/2017/01/20/esteri/la-prima-volta-del-ms-a-da... Fabio Colasanti 20 Gennaio 2017, alle 19:55

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- 8 - Ezio, Antonino, Dino, continuate per piacere questo scambio sulla giustizia nella discussione sul tema che abbiamo nella pagina "Temi specifici". Tra l'altro, troverete in questa discussione un mio post del 17 dicembre scorso con alcune statistiche sulle conclusioni dei processi (non delle inchieste aperte, ma di quelle che sono arrivate al processo). Le cifre danno un'idea di quanti pochi processi si colcudano con una condanna. giorgio varaldo 20 Gennaio 2017, alle 18:56 la maggior differenza fra la giustizia italiana e quella del resto del.mondo e' la mancata separazione fra fase I ndagante e giudicante inoltre il principio di obbligatorietà dell'azione penale in tutti ' i paesi e' declinato a livello di procura e non di singolo.magistrato. E certi processi - ,che si sapevano sarebbero finiti con nulla di fatto in nessun altro paese civile sarebbero iniziati. Antonino Andaloro 20 Gennaio 2017, alle 13:44 De Magistris ha lavorato ed ha fatto indagini quando era magistrato sulla frode comunitaria. Ezio, vorresti dirmi che questo filone d'inchiesta è stato inventato ? E che non abbia portato alcun esito positivo ? La frode come ben sai è esistita in tutti i campi, zootecnia, agraria e chi più ne ha, più ne metta. Almeno su questo settore, non si può dare un giudizio negativo su De Magistris. Dino Bortolotto 20 Gennaio 2017, alle 10:14 Ezio, quale è la tua fonte dati dalla quale ne desumi che sarebbe "elevatissimo" il numero di inchieste che partono sparate e poi finiscono nel nulla? quale è la tua definizione di elevatissimo ? 1% il 10% il 50%? che vi siano dei procedimenti che finiscono con l'assoluzione è fisiologico ... altrimenti non si capirebbe perché abbiamo i processi ed addirittura più gradi di giudizio (e qui si che abbiamo degli elementi scandalosi nel nostro sistema giudiziario che NON SONO determinati dai magistrati e dove più è elevata la tua disponibilità economica e più puoi permetterti professionisti che sanno fare miracoli per portarti fino alla prescrizione) Ti risulta che il tasso di assoluzioni del sistema giudiziario italiano sia enormemente diverso da quello degli altri paesi europei? Dovresti sapere che la pubblicazione di informazioni se attuata da un magistrato è già punita dal nostro codice, ovviamente immagino che anche per il magistrato sia necessario provare la sua colpevolezza nella fuga di notizia o per lui invece dovrebbe valere solo la presunzione di colpevolezza a prescindere? Ho una qualche esperienza del processo di formazione delle leggi (esperienza che avrei preferito risparmiarmi nella vita visto che nasco come ingegnere) e nella mia esperienza personale quelli che mi ritrovo sempre a fronteggiare sono avvocati (non magistrati) Con quanto sopra non voglio assolutamente dire che il corpo della magistratura sia perfetto e che non vi sia nessuna mela marcia tra di loro (e di magistrati corrotti sappiamo proprio dai processi che ne esistono) ma non è certo dal corpo dei magistrati che dobbiamo iniziare per risanare la giustizia. Di sicuro dobbiamo imparare ad operare sempre in modo chirurgico per fatti documentati e misurabili e non certo per slogan ... per giunta copiati dalla destra che in contraddizione con la sua storia li doveva ripetere ossessivamente per giustificare il suo leader pluri-inquisito e pluri-condannato. ... o qualcuno sta pensando veramente che sia stato un povero perseguitato della magistratura? Romano Meloni 20 Gennaio 2017, alle 10:06 Segnalo questo articolo che da conto della partecipazione di alcuni esponenti PD ad un convegno del M5S sui problemi del lavoro proiettati al prossimo decennio: http://www.lastampa.it/2017/01/19/italia/politica/il-convegno-dei-s... Trovo interessante che il M5S cerchi di ragionare, cercando di coinvolgere l’accademia, ad un tema cruciale dell’economia, perché se una forza come la loro, che attira molti consensi da parte dei giovani, esce dalla demagogia, questo è positivo per il paese. Trovo anche positivo che alcuni esponenti del PD abbiano mostrato interesse. Spero che sia solo un primo passo che preluda ad un più vasto coinvolgimento del partito. Il tema del lavoro al tempo della rivoluzione digitale pone dei problemi giganteschi ed è già tra noi, come dimostrano i fenomeni sempre più diffusi di « jobless ricovery ». I provvedimenti protezionistici (stile Trump) rischiano di essere, oltre che dannosi, inutili, in quanto il « re-shoring » avverrà in molti casi spontaneamente, dato che la mano d’opera a basso costo dei paesi « emergenti » sarà sostituita

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- 9 - non da mano d’opera più cara, ma da robots ancora meno costosi. Tuttavia il recupero di posti di lavoro potrebbe rivelarsi assai modesto. Il PD non deve rischiare di rimanere invischiato in vani tentativi di risolvere il problema del lavoro con ricette tradizionali, destinate ad essere scarsamente efficaci nella situazione che si prospetta, cedendo ad altri l’egemonia culturale sulla società del futuro. Ezio Ferrero 19 Gennaio 2017, alle 22:51 Antonino, non penso che nessuno si schieri contro la magistratura per partito preso. Il rispetto e la gratitudine per quei magistrati che fanno bene il loro lavoro, qualcuno rischiando o anche rimettendoci la vita è fuori discussione. Detto ciò non si può fare finta che non esistano alcuni problemi molto consistenti: 1) Ci sono un numero elevatissimo di inchieste, non solo "politiche", che partono "sparate", titoli a caratteri cubitali, intercettazioni sui giornali a manetta (comprese quelle che non hanno alcuna rilevanza penale) e finiscono poi nel nulla: assoluzioni o addirittura archiviazione senza neanche arrivare a processo. 2) Magistrati che hanno un notevole "track record" di inchieste finite nel nulla, stanno tranquillamente al loro posto, producendone altre (Woodcock ad esempio) o ci hanno costruito sopra una carriera politica (De Magistris) o almeno tentato di costruircela (Ingroia) 3) Alla farraginosità delle norme italiche contribuiscono, e non poco, i magistrati che siedono in parlamento o lavorano nei ministeri 4) La forsennata giudiziarizzazione, non imposta dalla magistratura, ma di certo non disdegnata, ha generato una situazione in cui moltissime decisioni rilevantissime sono, di fatto, prese da Cassazione, Corte Costituzionale, etc. Con buona pace di chi si scandalizzava e considerava un intollerabile riduzione di democrazia l'elezione indiretta dei senatori, prevista dalla riforma costituzionale giorgio varaldo 19 Gennaio 2017, alle 13:56 Chi dopo anni ed anni di calvario, con vita professionale e spesso personale distrutta da inchieste e processi finiti nel nulla plaude alla miglior magistratura del mondo... quale? quella italica diamine.. Antonino Andaloro 19 Gennaio 2017, alle 13:01 Finalmente, uno come Dino Bortolotto che dice la verità. E' vero che spesso e volentieri ci si schiera contro la magistratura in generale per partito preso e noi ne siamo l'esempio vivente. La magistratura dai tempi di Falcone e Borsellino è stata messa in croce, ed è stata sempre sotto il mirino di certi governi che hanno preferito non combattere la mafia e tutto quello che c'è stato dietro. Oggi è ancora così e a sentire le parole del procuratore calabrese Gratteri,non c'è volontà politica per evitare che i grossi guadagni illeciti vengano contrastati e portati all'estero. A cosa sono servite le decine di morti con le toghe,? per sentirci dire che qualche magistrato ha approfittato del suo ruolo per fare carriera politica ? Fabio Colasanti 19 Gennaio 2017, alle 1:47 Altre osservazioni giustissime, che saranno ancora ignorate. http://www.corriere.it/opinioni/17_gennaio_19/non-colpa-destino-060... Ezio Ferrero 19 Gennaio 2017, alle 0:11 Dino, non condivido molto le tue osservazioni. 1) Condivido la considerazione sui gruppi di pressione. Il nostro sistema normativo non è stato scritto dalla magistratura in quanto istituzione, ma da magistrato certamente in larga misura si: la presenza di magistrati, giuristi e legulei vari negli alti ranghi della burocrazia (quella che scrive le norme) e in parlamento è fortissima. 2) Come detto sopra la magistratura, intesa come insieme dei magistrati, non è per niente estranea al sistema normativo. A questo va aggiunto che, da Mani Pulite in avanti, pezzi non piccoli della magistratura (qui intesa come istituzione), hanno occupato gli spazi lasciati liberi dalla politica: inchieste a manetta (che spesso e volentieri finiscono nel nulla, ma ormai il danno è fatto); pesantissime intromissioni nel processo legislativo (con il CSM, quando non l'ANM direttamente, che pretendono di avere una sorta di diritto di veto sulle decisioni del parlamento); la Corte Costituzionale che ormai decide le leggi elettorali e fa politica "tout court" etc. L'uso "politico" del ruolo di magistrato è ampiamente dimostrato dalla quantità di magistrati che si dedicano poi alla carriera politica, compresi quelli che hanno solo prodotto inchieste fallite, come De Magistris.

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- 10 - 3) sono assolutamente d'accordo sulla trasparenza, peraltro pochissimo praticata dalla magistratura stessa. Dino Bortolotto 18 Gennaio 2017, alle 14:13 sulla analisi di Turani ho molte obiezioni: 1) dimentica di dire che il nostro sistema normativo non è stato creato sotto la dettatura della magistratura, ne del sindacato ma sotto quello dei grossi gruppi di interesse (gli stessi che poi spesso eludono le tasse in italia) 2) il problema della giustizia ancora una volta non è colpa della magistratura ma del sistema normativo costruito per fare grandi dichiarazioni di principio ma popolato di sottili scappatoie che premiano quelli in grado di garantirsi i migliori slalomisti giudiziari (che guarda caso sono anche quelli che fanno i danni più grandi al paese) 3) si dimentica completamente dei danni causati dalla assenza della trasparenza nella gestione sia della PA locale che di quella centrale (assenza di trasparenza che piace tanto ai burocrati quanto ai grossi gruppi di interesse) la rimozione di uno solo dei punti precedenti farebbe ripartire immediatamente il paese ed io al posto di Turani mi occuperei un po di più di capire come mai in 2 anni non abbiamo fatto nulla su questi aspetti e forse Grillo Salvini e Meloni avrebbero meno presa se i cittadini vedessero un cambiamento di rotta trasparente e partecipato nella gestione delle risorse pubbliche (locali e centrali) Fabio Colasanti 18 Gennaio 2017, alle 12:25 Un'ottima analisi di Giuseppe Turani che alcuni avranno forse visto nel gruppo FB dove ogni tanto posta i suoi commenti. L'analisi è molto triste, ma non posso che condividerla integralmente. http://www.uominiebusiness.it/default.aspx?c=635&a=24880&ta... Dino Bortolotto 18 Gennaio 2017, alle 10:32 Fabio, Giorgio ho conosciuto in questi giorni Giuliano Bastianello (che ho scoperto essere mio compaesano) infatti ho abitato per 20 anni in una frazione del comune di Selvazzano Dentro e lui è stato assessore PD di quel comune. Delle sue vicende giudiziarie legate alla trasparenza degli atti hanno scritto sia Stella che Giglioli ed ora sulla base della sua esperienza sia giudiziaria sia come amministratore pubblico sta dicendo che dobbiamo passare ad un approccio dove la trasparenza non va richiesta ma deve essere di default e perché ciò sia reale e non una finzione gli atti devono essere digitali fin dalle origini e fin dall'origine disponibili online ...in pratica dobbiamo togliere dalle mani dei funzionari la discrezione di decidere chi può o non può accedere agli atti. http://espresso.repubblica.it/attualita/2016/04/05/news/tutti-gli-a... So che il gruppo di Piacentini sta lavorando in questi giorni a modifiche del CAD e sarebbe auspicabile che in primo luogo interagisse sia gli Stakeholder (tutti) sia che ricevesse dal PD (visto che lo ha designato Renzi in persona) indicazioni precise sulla TRASPARENZA che la base PD vorrebbe. Credo che non ci sia un solo soggetto della base del PD che sia contrario alla trasparenza VERA (e non del suo surrogato manipolabile dai funzionari) quindi visto che il PD ha in mano l'esecutivo ed ha in mano la maggioranza del legislativo sarebbe il caso che si desse da fare per attuarla finché è in tempo per farlo. Fabio Colasanti 18 Gennaio 2017, alle 1:23 Una giusta messa in guardia di Beppe Severgnini. http://www.corriere.it/esteri/17_gennaio_18/sentinelle-democrazia-s... Fabio Colasanti 18 Gennaio 2017, alle 0:44 Quanti problemi abbiamo con la nostra stampa e i nostri media ! Bisogna veramente diventare molto critici e fare attenzione ad ogni cosa che ci viene proposta. Questo articolo de La Stampa solleva il problema di alcuni media e programmi televisivi che vanno alla ricerca di "mussulmane vere" da presentare nei loro programmi. Se le ragazze dicono di non portare il velo o di non essere ferventi mussulmane, questo sembra scoraggiare quelli che non è corretto chiamare giornalisti, ma piuttosto organizzatori di spettacoli. http://www.lastampa.it/2017/01/17/cultura/opinioni/editoriali/ci-vo... giorgio varaldo 17 Gennaio 2017, alle 21:06 Grazie delle risposte. All'ultima osservazione non e' stata data risposta. La regione Lazio e' governata dal PD. Dopo i disastri di Marino ecco servito al M5S un ghiotto piattino sul quale buttarsi per far passare in secondo piano i guai della giunta comunale. Se un direttore generale di una azienda non si accorge che una parte dell'azienda funziona male viene cacciato.

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- 11 - Con i fatti di Marino il PD dimostra di non avere ne la cultura del buon governo ne gli anticorpi contro corruzione e malaffare. Si mi rendo conto di fare un ragionamento che potrebbe essere scambiato per grillino. Possibile che ne Nicola Zingaretti ne Michele Civita avessero il minimo sentore di cosa stava accadendo ? Se la avessero avuta avrebbero dovuto intervenire pesantemente sul management di COTRAL. Non risulta sia stato fatto nulla. Con questi uomini il PD non puo' governare il paese.. lo consegna al comico. La rottamazione nel PD deve ancora iniziare. Fabio Colasanti 17 Gennaio 2017, alle 19:13 Dino, su questo punto, con Giorgio tu sfondi una porta aperta. Giorgio insiste spessissimo sull'importanza della trasparenza come cura di tanti mali del nostro settore pubblico. Io ci aggiungo sempre un'altra cosa che mi fa rabbia. L'arma che il settore pubblico usa per opporsi alla trasparenza è la "privacy". In tanti altri paesi, quando c'è un conflitto tra trasparenza del settore pubblico e privacy si sceglie chiaramente la trasparenza. Quello che mi fa rabbia è che molti difensori della privacy ad oltranza li trovi proprio nel PD e, in genere, a sinistra. Vorrei che queste persone si rendessero conto di come si danno la zappa sui piedi quando si erigono a difensori della privacy. Dino Bortolotto 17 Gennaio 2017, alle 18:44 Giorgio il problema non è più stato o meno stato ma rendere esplicito il concetto che che chi paga ha il diritto di controllare SEMPRE e quindi ... in una azienda privata il capitale ce lo mette l'imprenditore ed ha quindi il diritto di vedere ogni singola fattura e di avere un controllo di gestione che gli segnala ogni anomalia ... nel pubblico il capitale ce lo mettono i cittadini e sarebbero quindi LORO che dovrebbero avere il DIRITTO di vedere ogni singola fattura e di avere un controllo di gestione che gli segnala ogni anomalia. ... il problema del pubblico è che i vertici delle aziende pubbliche vengono NOMINATI dalla politica (rappresentanza di secondo grado) e non li SCELGONO DIRETTAMENTE i cittadini che sborsano NEI FATTI il capitale. nella mia zona i cittadini sono stufi di finanziare in prima battuta le aziende pubbliche che vengono riempite dalla politica di parassiti incompetenti strapagati e che poi di fronte alla rivolta popolare la stessa politica inneggia al privato quale soluzione di ogni male ma che immancabilmente si traduce in un privato che si trova tra le mani un monopolio di fatto (spesso conquistato a suon di mazzette alla politica che organizza le gare di assegnazione) privato che immancabilmente risolve il problema alzando le tariffe (in vita mia NON HO mai visto una diminuzione delle tariffe nel passaggio da pubblico a privato) quindi è ora di smetterla di farsi gabbare da finte lotte tra pubblico e privato, si tratta di trovare finalmente il modo con cui rendere REALMENTE SOVRANI i cittadini che PAGANO. giorgio varaldo 17 Gennaio 2017, alle 17:07 Incredibile la storiaccia ACOTRAL. Ma ancor piu' incredibile che il management non se ne sia accorto. o incapace o colluso. In una normale azienda privata il controllo dei costi non avrebbe permesso l'instaurarsi di simile ladrocinio.. il mariuolo sarebbe stato scoperto alla prima marachella E poi c'e' chi vuol piu' stato nelle attivita' (im)produttive PS chi governa la regione Lazio? Fabio Colasanti 17 Gennaio 2017, alle 14:15 Posto qui un testo di Antonino Andaloro inserito inizialmente nel posto sbagliato. Per quale motivo,oggi nel 2017, un uomo/donna con la cultura comunista, ed in grado di capire gli errori fatti dal capitalismo, non potrebbe dirigere, un partito / una amministrazione pubblica/ una regione / una nazione ????????? Fabio Colasanti 17 Gennaio 2017, alle 1:30 Ancora una notizia che conferma il degrado generale di Roma e dintorni. http://roma.repubblica.it/cronaca/2017/01/16/news/roma_truccavano_l... Fabio Colasanti 17 Gennaio 2017, alle 0:29 Per Aldo Cazzullo il tema centrale delle prossime elezioni sarà l'euro. Altre idee?

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- 12 - http://www.corriere.it/opinioni/17_gennaio_17/prossime-elezioni-si-... Fabio Colasanti 16 Gennaio 2017, alle 21:48 Giovanni, grazie per questi commenti e precisazioni. Hai ragione sul legame tra "crimini di guerra" e caratteristiche intrinseche delle guerre moderne, soprattutto quelle che comportano l'occupazione di un paese nemico. Questo però sottolinea il carattere diffuso e generale dei comportamenti reprensibili, dipendono molto dal tipo di guerra e non tanto dalla nazione che li commette. Hai ragione sul fatto che oggi molti abbiano dimenticato tante cose (o che non le abbiano mai apprese nel caso dei più giovani). Ma questo è un problema serio perché influenza tante prese di posizione. Al livello degli specialisti si sono fatti tanti passi avanti, ma a livello ufficiale ne sono necessari ancora tanti. È di solo qualche anno fa l'episodio increscioso della Farnesina che ha scritto, rimproverandolo, ad un ex-ambasciatore italiano in Grecia, che – essendo andato in pensione – si era permesso di partecipare a titolo personale ad una cerimonia di commemorazione del massacro di Domenikon. giovanni de sio cesari 16 Gennaio 2017, alle 21:07 E’ mia opinione che i crimini. di guerra che sono indicati nelle diverse convenzioni internazionali fanno parte purtroppo delle guerre odierne e non sono evitabili e tutti li hanno commessi: I bombardamento di Aleppo come io fatti di Abugray non sono eccezioni ma costanti. Ora i tedeschi di sono sentiti in colpa, ma la colpa è generale o meglio del tipo di guerra che si è andato instaurando. Io distinguererei però le atrocità, cioè quelle azioni che non sono necessarie fra le quali farei rientrare la strage del tutto ingiustificata ed eccessiva di Labra Lebanos Del Boca descrive le azioni degli italiani in Africa. ma non pare rendersi conto che quelle guerre come le successive furono combattute tutte in quel modo perche non si poteva fare diversamente. Ad esempio. la guerra partigiana causò pressoché lo stesso numero di vittime dei bombardamenti alleati sul nord. Io mi domanderei se erano più giustificati e necessari quei bombardamenti indiscriminati e le stragi di Marzabotto. giovanni de sio cesari 16 Gennaio 2017, alle 21:02 Io penso che il concetto di italiani brava gente possa poi non essere in contraddizione con queste atrocità. Nella maggioranza dei casi i soldati italiani si comportava umanamente e solo a volte si avevano atrocità sul cui concetto però bisogna intendersi. Da ragazzo ero interessato si racconti dei reduci che raccontavano volentieri e la impressione era positiva. Mi dicevano ad esempio che in Grecia venivano definita l’armata Σ 'αγαπώ ( ti amo) e cercavano le δεσποινίδα (signorine) più che partigiani che erano pochi ed operavano in luoghi remoti. Anche in Ucraina ho cercato qualche riscontro della bravura italiana, ma non ho trovato nessun testimone diretto e penso che comunque prevalesse la cortesia verso un italiano Ma forse è anche vero quello che. diceva Primo Levi di non credere ai racconti dei reduci perche quelli che hanno veramente combattuto sono morti e quelli restanti. non hanno voglia di parlare. Se guardiamo al numero dei mobilitati e dei caduti ci rendiamo conto che pochi furono quelli che uccisero veramente. giovanni de sio cesari 16 Gennaio 2017, alle 20:48 I crimini atroci commessi dagli italiani in Africa furono illustrati e documentati da Angelo del Boca fin dagli anni 70, studi confluiti poi agli inizi degli anni 90 nella monumentale storia degli italiani in Africa Orientale. La tv ha trasmesso spesso dei programmi in merito intervistando anche testimoni etiopi, quando esistevano ancora, naturalmente. E passata una generazione ma non credo che ci sia tanto difficolta di accettazione quanto disinteresse generale. L’antifascismo fu risuscitato dai movimenti degli anni 70 e cosi l’interesse per il periodo fascista. In questo clima nacque l’opera di Del Boca. Adesso la gente non sa cosa fosse la AOI (Africa Orientale Italiana) ha idee molto vaghe sul colonialismo italiano, fascismo e guerra mondiale. Nell'era della globalizzazione il secolo breve sta sparendo dalla memoria collettiva Io pero non parlerei di crimini fascisti. A parte che i fascisti sempre italiani erano, ad operare non furono dei fanatici, ma il regio esercito, di leva e i residenti italiani Nell’attentato (fallito) a Graziani, gli italiani persero completamente la testa e massacrarono ad Adis Abeba tutti gli etiopi che si trovavano nelle strade prima di uccidere i monaci e i pellegrini dell’antico monastero di Debra Lebanos : credo che si tratti di qualcosa che non ha nessun riscontro nella pure feroci guerre coloniali. Forse quando

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- 13 - condanniamo l’ISIS e il fanatismo islamico dovremmo pure ricordarci non solo di Debra Lebanos, ma di tutto quello che sono stati capaci di fare la generazione dei nostri nonni, dalla shoa ai gulag Fabio Colasanti 15 Gennaio 2017, alle 11:57 Posto qui, per mancanza di altri posti più appropriati, il link ad un articolo del Messaggero che ho scoperto per caso. Riguarda un tema che considero importante: il riconoscimento nel nostro paese dei crimini commessi dai nostri eserciti durante il fascismo e durante la seconda guerra mondiale. Questa realtà è ben conosciuta dagli specialisti e ho commentato alcuni libri che ho letto sulla materia. Ma nell'opinione pubblica prevale ancora l'immagine degli "italiani brava gente" che è stata costruita nel primo dopoguerrra per motivi internazionali e interni. Abbiamo ancora difficoltà ad accettare non solo la realtà del comportamento del nostro esercito in Etiopia (oggetto dell'articolo; ma ricordate che il nostro esercito ha ufficialmente riconosciuto l'uso di gas durante la campagna in Etiopia solo alla fine degli anni novanta?), ma anche il Libia (ricordate la proibizione di proiettare in Italia il film "Il leone del deserto"?), in Grecia (per esempio, il massacro di Domenikon commesso dalla divisione Pinerolo) o in Slovenia (con alcuni esempi di rappresaglie analoghe alle Fosse Ardeatine: "dieci sloveni per ogni italiano"). La Germania, certo con responsabilità maggiori, ha operato questo riconoscimento e questa accettazione della propria storia. Il Giappone non ha mai cominciato. Noi stiamo cominciando solo adesso, dagli anni novanta. Romano Meloni 16 Gennaio 2017, alle 13:52 Ezio, hai perfettamente ragione. Questa non è la dialettica che deve esistere in un partito democratico, non sono espressioni di idee diverse. E' solo una tristissima manifestazione di odio. Ezio Ferrero 16 Gennaio 2017, alle 0:59

Questo è normale dissenso di idee all'interno di una comunità?

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- 14 - A mio parere va oltre, molto oltre Fabio Colasanti 15 Gennaio 2017, alle 11:57 Posto qui, per mancanza di altri posti più appropriati, il link ad un articolo del Messaggero che ho scoperto per caso. Riguarda un tema che considero importante: il riconoscimento nel nostro paese dei crimini commessi dai nostri eserciti durante il fascismo e durante la seconda guerra mondiale. Questa realtà è ben conosciuta dagli specialisti e ho commentato alcuni libri che ho letto sulla materia. Ma nell'opinione pubblica prevale ancora l'immagine degli "italiani brava gente" che è stata costruita nel primo dopoguerrra per motivi internazionali e interni. Abbiamo ancora difficoltà ad accettare non solo la realtà del comportamento del nostro esercito in Etiopia (oggetto dell'articolo; ma ricordate che il nostro esercito ha ufficialmente riconosciuto l'uso di gas durante la campagna in Etiopia solo alla fine degli anni novanta?), ma anche il Libia (ricordate la proibizione di proiettare in Italia il film "Il leone del deserto"?), in Grecia (per esempio, il massacro di Domenikon commesso dalla divisione Pinerolo) o in Slovenia (con alcuni esempi di rappresaglie analoghe alle Fosse Ardeatine: "dieci sloveni per ogni italiano"). La Germania, certo con responsabilità maggiori, ha operato questo riconoscimento e questa accettazione della propria storia. Il Giappone non ha mai cominciato. Noi stiamo cominciando solo adesso, dagli anni novanta. http://www.ilmessaggero.it/primopiano/vaticano/vaticano_docu_film_m... Fabio Colasanti 15 Gennaio 2017, alle 1:19 Povero paese nostro. Un altro esempio di come sciatta sia la nostra pubblica amministrazione e di come vengano usate male le nuove tecnologie (il sito web è un accessorio di poca importanza che viene affidato all'ultimo arrivato o a una persona poco affidabile). http://www.corriere.it/opinioni/17_gennaio_15/se-sito-ministero-off... Aggiungo un'esperienza personale che va nello stesso senso dell'esempio citato da Belardelli. Primi mesi del 1975. Stavo per laurearmi e avevo sentito parlare bene del Collegio d'Europa di Bruges, un istituto di studi post universitari dove si accede quasi unicamente attraverso borse di studio. Nel mese di febbraio sono andato una mattina alla Farnesina per informarmi sulle pratiche da seguire. Nell'ingresso mi è stata data una pubblicazione appena uscita con le informazioni su tutte le borse di studio concesse dal ministero degli Esteri. Scoprii con molta delusione che il termine per la presentazione delle domande per una delle sei o sette borse per il Collegio d'Europa era appena scaduto: il 15 febbraio, data che doveva essere passata da qualche giorno. Un po' perché stupito dalla scadenza così anticipata per l'anno accademico 1975/1976 e un po' forse per compensare la delusione, chiesi di parlare con un funzionario responsabile di questo settore. Fui inviato in uno di quegli uffici da caricatura con faldoni di documenti accumulati in alte pile lungo i muri. Spiegai al funzionario responsabile, piuttosto anziano, la mia sorpresa per la scadenza cosi anticipata del termine per le domande per Bruges. Il 15 febbraio, la data stampata nella brochure, doveva più o meno coincidere con la data di distribuzione della brochure nelle università rendendo quasi impossibile la presentazione delle domande. Il tizio mi ascoltò e si mise poi cercare dei documenti nei faldoni. Dopo un po' mi disse che avevo ragione, c'era stato un errore di stampa e il termine per la presentazione delle domande di borsa di studio per Bruges era il 15 aprile ! Sono sicuro di aver avuto la borsa di studio perché la stragrande maggioranza dei possibili candidati italiani per queste borse doveva essersi basata sulla data sbagliata stampata nella brochure e doveva aver deciso di concentrare gli sforzi su altre borse. In questo caso, l'inefficienza della nostra pubblica amministrazione mi ha avvantaggiato e ha probabilmente cambiato in senso positivo il corso della mia vita (c'è stato un concorso per economisti della Commissione europea organizzato qualche mese dopo la fine dell'anno accademico a Bruges e, fresco di studi, l'ho vinto). Ma può un paese andare avanti così? L'articolo di Belardelli mostra che in quaranta anni è cambiato ben poco. Fabio Colasanti 14 Gennaio 2017, alle 12:22 Quanto è difficile fare le riforme ! Fare adottare le leggi è solo il primo passo di un cammino molto lungo. Il resto è complicato, difficile e poco interessante per il livello politico. Questo è un articolo sui ritardi nella messa in opera della riforma della scuola. http://www.scuola24.ilsole24ore.com/art/scuola/2017-01-12/l-italia-... Fabio Colasanti 14 Gennaio 2017, alle 2:11 Dati che fanno riflettere. Gli elettori scelgono il partito non in base alle fesserie che i partiti fanno, ma in base a considerazioni emotive più profonde. Il M5S è di nuovo il primo partito nonostante le mille vicissitudini recenti. Al tempo stesso il PD appare in difficoltà nonostante la buona impressione fatta da Paolo Gentiloni. E' il caso di correre alle elezioni?

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- 15 - http://www.corriere.it/politica/17_gennaio_14/caso-ue-non-scalfisce... giorgio varaldo 12 Gennaio 2017, alle 13:56 Quando il ministro realacci aveva pubblicizzato la legge sui disastri ambientali avevo dubbi in merito e sospetti che fosse l'ennesioma legge "facite ammuina". Le critiche derivavano dalla impossibilita' di tracciare i rifiuti pericolosi in quanto il farraginoso sistema SISTRI ben difficilmrnte sara' in grado di funzionare. Come previsto il SISTRI rinviato di un altro anno... se a distanza di sei anni dall'avvio non e' ancora in grado di funzionare di rinvii aspettiamocene altri ancora http://www.pmi.it/impresa/normativa/news/141065/sistri-2017-appello... Cmq rinviato il sistema ma non i pagamenti delle tariffe relative al servizio ( che non c'e') Inutile dire che negli altri paesi europei la tracciabilita' funziona e bene da oltre trenta anni e senza bisogno di sistemi studiati dal migliore UCAS del mondo. Ps UCAS sta per Ufficio Complicazione Affari Semplici Fabio Colasanti 12 Gennaio 2017, alle 11:39 Posto anche qui un testo che ho correttamente messo nella discussione sulla RAI. Ma considero il tema importante e meritevole di riflessione più vasta e lo ripropongo anche qui. L'articolo del Messaggero che posto mi preoccupa molto. Nei programmi della sinistra e dell'Ulivo di Prodi c'è sempre stata l'idea di tagliare i legami tra la politica e la televisione pubblica (come succede oggi nel Regno Unito, in Germania e in Spagna). Quando Berlusconi è stato al potere ci siamo lamentati del fatto che controllava la totalità delle televisioni. Ma all'atto pratico, quando la sinistra ha la possibilità di fare la cosa giusta, le considerazioni opportunistiche di brevissimo termine prendono il sopravvento. La mini-riforma della RAI effettuata dal governo Renzi è rimasta in questo solco. I legami con "la politica" sono stati sostituiti da legami con "il governo". Sono stati dati poteri molto più ampi al direttore generale (cosa giusta) e questo è stato nominato da Matteo Renzi, nella persona di Antonio Campo dall'Orto. Dopo la sconfitta nel referendum, il PD ha reagito sulla base di un copione standard: la ricerca dei capri espiatori invece dell'analisi delle ragioni del voto. La base ha trovato il capro espiatorio nelle posizioni della minoranza dem. Ma l'entourage di Matteo Renzi l'avrebbe trovato nella Rai che non sarebbe stata sufficientemente servile. Secondo questo articolo, si dovrebbe sostituire Campo dall'Orto prima delle prossime elezioni con una persona ancora più disposta a riprendere le "veline" di palazzo Chigi. L'esperienza dell'Unità non è bastata. La nuova Unità si è rivelata una versione moderna della Pravda e ha presentato solo articoli assolutamente in linea con la propaganda del governo. Questo l'ha resa assolutamente inutile, le ha fatto perdere lettori e sta di nuovo per chiudere. Sono molto arrabbiato. Cosa è restato del progetto di riforme di Renzi? Siamo all'opportunismo più bieco. http://www.ilmessaggero.it/primopiano/politica/campo_dall_orto_non_... Fabio Colasanti 12 Gennaio 2017, alle 0:07 Cinque chilometri di strada asfaltati in due giorni (in Australia). Qualche tempo fa abbiamo visto come in Olanda siano riusciti a fare un sottopassaggio sotto un'autostrada a quattro corsie chiudendola per solo un week-end. Volendo, e avendone le capacità amministrative, si possono fare tante cose. http://www.lastampa.it/2017/01/11/multimedia/societa/realizzano-km-... giorgio varaldo 9 Gennaio 2017, alle 7:41 un paio di giorni fa al popollare quiz pre serale "l'eredità" un giovane laureato dovendo scegliere fa val d'aosta e sardegna dove mettere il versante sud del monte bianco lo ha piazzato in sardegna Fabio Colasanti 9 Gennaio 2017, alle 7:29 Un durissimo atttacco contro la nostra scuola da parte di Susanna Tamaro. http://www.corriere.it/cultura/17_gennaio_09/educare-non-solo-istru... Fabio Colasanti 9 Gennaio 2017, alle 7:29 Un durissimo atttacco contro la nostra scuola da parte di Susanna Tamaro. http://www.corriere.it/cultura/17_gennaio_09/educare-non-solo-istru... Fabio Colasanti 7 Gennaio 2017, alle 8:26 E non c'è solo la "riscossa" delle provincie. Ci sono le regioni irresponsabili cche continuano a far danni: http://www.corriere.it/politica/17_gennaio_07/regioni-trucco-avere-...

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- 16 - Fabio Colasanti 6 Gennaio 2017, alle 19:51 Il nostro sistema si basa sempre di più sulle querele giuridiche. Ecco un esempio degli assurdi ai quali stiamo arrivando. Che speranza abbiamo di divenatre un paese normale? http://www.lastampa.it/2017/01/06/cronaca/il-ristorante-che-fa-firm... Fabio Colasanti 6 Gennaio 2017, alle 19:45 Ci sarebbe un'accelerazione per la legge elettorale, sperando di riuscire a far passare il Mattarellum in entrambe le camere. Non è l'ideale (l'Italicum sarebbe stato meglio), ma probabilmente è il massimo che si possa sperare di ottenere (e il risultato non è garantito). La cosa buffa è che in questo saremo alleati della Lega. Ma in politica si deve giocare con le carte che si hanno. http://www.lastampa.it/2017/01/06/italia/politica/legge-elettorale-... Fabio Colasanti 6 Gennaio 2017, alle 19:34 Ecco alcune conseguenze del risultato del referendum: http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/17_gennaio_06/riscossa-prov... Fabio Colasanti 6 Gennaio 2017, alle 19:28 Marcello Sassoli ha scritto: Esistono anche le bufale nel campo scientifico: http://www.primapagina.rai.it/dl/portali/site/page/Page-bda0930b-b1... Fabio Colasanti 6 Gennaio 2017, alle 0:09 Un altro buon articolo sulla difficoltà italiana a riconoscere il merito. http://www.corriere.it/opinioni/17_gennaio_06/i-problemi-una-scuola... Fabio Colasanti 4 Gennaio 2017, alle 23:32 Ezio, hai perfettamente ragione sul tipo di coalizione che sarà necessaria. Ma se dovessimo avere un sistema proporzionale, una coalizione con Berlusconi e con Alfano forse non sarebbe sufficiente. Ezio Ferrero 4 Gennaio 2017, alle 23:10 Fabio, credo che sia inevitabile una grande o piccola coalizione con "pezzi" di centro (o perfino centro destra). Sia per questioni numeriche che per questioni politiche. Fabio Colasanti 4 Gennaio 2017, alle 0:54 Quando pensiamo che i nostri elettori hanno votato per un tipo simile c'è da piangere. http://www.corriere.it/politica/17_gennaio_04/principe-pallottolier... Fabio Colasanti 4 Gennaio 2017, alle 0:49 Un buon articolo di Michele Salvati. Da un lato riflette sulle ragioni della sconfitta nel referendum e avanza argomenti molto simili a quelli che sono stati discussi nella nostra discussione. Dall'altro ci invita a cominciare a riflettere su di un tema che finora abbiamo cercato di evitare, ma al quale saremo confrontati: con chi formare una coalizione di governo dopo le prossime elezioni ! http://www.corriere.it/opinioni/17_gennaio_04/coalizione-riformista... Fabio Colasanti 4 Gennaio 2017, alle 0:44 Sabino Cassese descrive molto bene uno dei principali problemi italiani. Dalla possibilità di lanciare investimenti pubblici di una certa portata alla gestione dell'accoglienza dei profughi, tutto si scontra con l'inefficienza della nostra macchina pubblica. http://www.corriere.it/opinioni/17_gennaio_04/stato-d640891a-d1f4-1... Fabio Colasanti 3 Gennaio 2017, alle 11:43

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- 17 - Sarebbe utile avere il commento di qualcuno con esperienza diretta (per esempio, Alberto o Giovanni) che ci possa dire qualcosa sull'attendibilità di queste statistiche e sulla stabilità del divario Nord/Sud (anche se, per esempio, l'università di Salerno è in una posizione dignitosa). http://www.infodata.ilsole24ore.com/2017/01/02/universita-verona-tr... Fabio Colasanti 2 Gennaio 2017, alle 21:50 Un altro commento sul discorso del presidente Mattarella. Parla di un tono più "politico" nel suo discorso. http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2017-01-01/un-mattarella-piu... Fabio Colasanti 1 Gennaio 2017, alle 2:07 Propongo come primo tema di riflessione propongo il discorso del Presidente Mattarella che mi è piaciuto abbastanza. http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2016/12/31/mattarella-il-d... http://www.corriere.it/politica/16_dicembre_31/mattarella-il-primo-...


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