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dicembre

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rivista samà
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1 La cultura è l'unico bene dell'umanità che, diviso fra tutti, anziché diminuire diventa più grande H.G. GADAMER Dicembre 2012
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1La cultura è l'unico bene dell'umanità che, diviso fra tutti, anziché diminuire diventa più grande

H.G. GADAMER

Dicembre 2012

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SommarioRagione, stagione o per sempreRiflessioni di una mente lesaFavoleggendo: Una vita negataDice il saggioCartoline dal SalentoIl coraggio di lottareDossierModaOuvertureIl mio cuore ti appartieneBentornati al SudAppunti di viaggioDossier: La dieta alcalinaSuggerimenti per i regali di NataleMurales – The urban art of re-generationPennellate d’autore: Marc ChagallL’amore … legame squisitamente … umanoL’angolo della poesiaLa vera storia di Babbo NataleLibriCuriositàTi dirò ….Spazio MusicaConsigliati da samàPausa caffèShopping creativoLuigi GianniniErbe & co

Dicembre 2012

Newsletter di

samà salotto culturaleVia F.Bacile, 19Lecce 73100Tel. +39 0832 091210

La collaborazione con Anche il re ha bisogno del suo vicino è aperta a tutti, ma non instaura nessun rapporto di lavoro ed è da intendersi a titolo esclusivamente gratuito. I lavori riportati, alla pari delle foto, riflettono il pensiero dei singoli autori, i quali si assumono ogni responsabilità di fronte alla legge. E’ vietata ogni forma di riproduzione anche parziale dei contenuti se non espressamente autorizzata.

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e ci mettiamo pure la faccia

SalvatoreMari

GiovannaRita

• Salvatore Sparasci• Mari D’Elia• Giovanna Olimpo• Rita Maggio• Giovanna Ciraci• Camilla Salluce• Marco Morelli• Marianna Pozzulo• Daniele Santoro• Paolo Seclì• Antonella Marchisella• Mina Borrelli• Eleonora Gitto• Matteo Carrozzini• Michele Liaci• Loredana Ragosta• Roberto De Meo• Marco Santoro Verri• Vanessa Paladini

Hanno contribuito alla realizzazione di questo numero:

dicembre 2012 anche il Re ha bisogno del suo vicino

Roberto

Chi siamo

Desirée

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Alcune persone entrano nella tua vita  per una ragione, altre per una stagione, altre per sempre. Quando scoprirai quale di queste  tre,  saprai  anche  cosa  puoi fare per queste persone.Quando qualcuno entra nella tua vita per una ragione, di solito lo fa per venire incontro ad un bisogno che tu hai espresso.Arriva  per  assisterti  nel  superare  una  difficoltà, per portarti  guida  e  sostegno,  per  aiutarti  fisicamente,  emotivamente o

spiritualmente.Può  anche  sembrarti  mandato  da  Dio  e  magari  lo è.C’è per la semplice ragione che tu hai bisogno che ci sia!     

Poi,  senza  che  tu  ti comporti male nei suoi confronti, oppure nel  momento  meno  opportuno, questa  persona  dirà o faràqualcosa che porterà il vostro rapporto ad una fine.

Può morire. Può andarsene. Può  costringerti  con  il  suo    comportamento a prenderti una pausa.Quello  che  dobbiamo  capire  è che  il nostro bisogno èstato  soddisfatto,  il  nostro desiderio è stato realizzato,     il suo lavoro è finito.  La  preghiera  che  avevi  rivolto èstata esaudita ed ora è tempo di guardare avanti. 

RAGIONE, STAGIONE O PER SEMPRE?

dicembre 2012 anche il Re ha bisogno del suo vicino

openyourmind

scritto da morettino71 in blog life

Alcune  persone  entrano  nella  tua  vita  per  una  stagione, perché è arrivato il tuo turno di condividere, crescere o imparare. Ti fanno vivere un’esperienza di pace, oppure semplicemente ti fanno credere. Possono  insegnarti  qualcosa  che  non hai mai fatto. Di solito ti regalano un’incredibile gioia.Ma solo per una stagione!Chi entra nella tua vita per sempre, lo fa per insegnarti cose che contribuiscono a darti una solida base emotiva.Il tuo compito è di accettare la lezione, amare questa persona e mettere ciò che hai imparato al servizio di tutte le altre relazioni    e di tutti gli ambiti della tua vita.  Si dice che l’amore è cieco, ma l’amicizia è chiaroveggente.Grazie per essere una parte della mia vita, sia che tu lo sia stato per una ragione, una stagione o per sempre!

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Gli eventi culturali di samà

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6anche il Re ha bisogno del suo vicino

Viviamo in un epoca dove troppo spesso innovazione non è sinonimo diprogresso, dove gli studi sulla psiche umana vengo indirizzati su comesoggiogarla e non su come accrescerla. La pubblicità ad esempio ( nata come marchio su stoffe per distinguere il produttore ) poco o niente ormai indica sulle caratteristiche del prodotto. Si tratta di creare un’esperienza di consumo o l’induzione a percepire una necessità, un bisogno che fino ad allora non esisteva o trovava conforto in altri metodi meno industriali o consumistici. Il tutto avviene sull’onda di un obsolescenza programmata che poco ha a che fare con lo sviluppo, con la perseveranza della natura o con il migliorare la qualità della vita. Siamo vittime di un sistema basato sul consumismo di massa e sulla rendicontazione di fine periodo amministrativo, dove l’uomo viene costantememente “bombardato”, anche nell’inconscio, con messaggi a basso contenuto qualitativo. In questo modo l’essere umano, si trasforma in una “mucca” da cui mungere tutto il latte possibile. E’ questa la crisi meno evidente ma la più grande. Invertire il trend è possibile, invertire il trend è indispensabile! L’etimologia della parola crisi (dal greco KRISIS: che tiene a - KRINO: separo - “momento che separa una maniera di essere o una serie di fenomeni da un’altra differente” ) ci insegnano a coglierne anche una sfumatura positiva: un momento di crisi cioè di riflessione, di valutazione, di discernimento, può trasformarsi nel presupposto necessario per un miglioramento, per una rinascita, per un rifiorire prossimo.Bisogna trarre quello che c’è di positivo da ogni situazione, da questa situazione, rimboccarsi le maniche e fare di necessità virtù. Tocca a noi cominciare, siamo noi in prima persona a dover ricentralizzare l’uomo e i suoi REALI bisogni

RIFLESSIONI DI UNA MENTE LESAdi Matteo Carrozzini

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7dicembre 2012 anche il Re ha bisogno del suo vicino

Lo Zodiaco Celestedi Loredana Ragosta

SagittarioIl Sagittario è un segno zodiacale mobilee di fuoco. È governato da Giove. Il Sole si può trovare nel segno del Sagittario circa nelperiodo che va dal 22 novembre al 21 dicembre. Il periodo esatto varia di anno in anno. Le persone, il cui tema natale contiene questo segno zodiacale, sono estroverse e dotate di uno spiccato sentimento comunitario, secondo le caratteristiche del pianeta Giove. Proiettate verso l'esterno, hanno una mentalitàaperta che le spinge a viaggiare e a dedicarsi agli altri, sui diversi piani dell'impegno sociale e politico o dell'attività religiosa. Vivono con entusiasmo (segno di fuoco) ma senza troppo radicarsi nelle loro esperienze(segno mobile). Il metallo del segno è lo stagno, l'animale è il cavallo, la pietra associata è il turchese, il colore il blu, le specie vegetali sono la rosa rossa e il garofano.

Gli eventi culturali di samà

8 dicembreOre 18,00

Info: 389 4846233 - 0832 091210 – 340 0866591

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FavoleggendoVita negata di Eleonora Gitto

Arwen, la giovin donzella il vento ascoltava.Parole a lei note. Immobil restava.Campo di grano la chioma ondeggiava, il cielo negli occhi, in mano una perla strappata al suo mare.Ascoltava la storia che il vento portava…Alyon potente signore di terre infinite voleva giustizia e regnare sovrano su un mondo di uguali.Ma il compito ardito creava spavento.La gioia disiata tardava a venire.Il fido destriero un giorno di sole lo induce sperduto su un lido lontano.Conchiglie infinite su un lembo di spiaggia.Serene, scaldate dal sole, son tutte beate.Arriva il signore e apron la bocca a sorridere ignare.Il re con sospetto coglie un bagliore : “Orsù raccontate…quel niveo candore che voi nascondete …che arcano mistero…da dove è venuto?

“Son perle, messere…viviamo felici, il mare ci è amico…a lui regaliamo i canti più dolci, al sole leniamo le stanche fatiche del giorno ormai andato, la terra ci accoglie ci nutre e protegge.La gioia è con noi…la gioia infinita. Ma è troppa, allora la uniamo e perle facciamo. Il loro spessore aumenta ogni giorno e il loro candore da luce alla notte, per questo motivo il sole ci è grato”.“Prodigio infinito” , riflette il messere.“La gioia agognata…”“ Un regno felice, di uguali, di tanta giustezza, lo anelo da sempre…la cosa da fare è le perle portare”Si gira impetuoso, brandisce la spada e con guizzo felino feroce le apre …La morte diffonde…una morte violenta ma “giusta e mirata…”Nessuna conchiglia la sabbia ha salvato…Il mare in tumulto, il sole eclissato, la terra rimbomba, ma… ”giusta è la pena ..una pena di morte per la gioia agognata…”.Alyon…potente signore, ritorna al suo regno…regala le perle e aspetta un segnale…Ma il viso bagnato della donzella amata non gioia racconta…parla solo di vita negata…

http://elegitto.blog.kataweb.it/?page_id=2

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dice il saggioSai perchè l' anello nuziale va indossato nell' anulare?La risposta non è così ovvia come può sembrare, e ce la spiega un' antica credenza cinese:Il pollice rappresenta i genitori.L' indice rappresenta fratelli e sorelle.Il medio rappresenta noi stessi.L' anulare rappresenta il nostro partner.Il mignolo rappresenta i nostri figli.

Provate a questo punto ad aprire i pollici: questo movimento rappresenta la scissione dai nostri genitori, i quali purtroppo un giorno non saranno più al nostro fianco.Chiudete i pollici e aprite gli indici: questo sta a significare che i nostri fratelli e sorelle un giorno metteranno su una loro famiglia, allontanandosi da noi.Chiudete gli indici e fate lo stesso coi diti mignoli: i nostri figli anch' essi un giorno prenderanno la loro strada, diventeranno indipendenti e formeranno una nuova famiglia.Chiusi i mignoli potrete notare che lo stesso procedimento non potrà ripetersi con gli anulari, a segno dell' unione inscindibile tra partner. Qui metteremo l' anulare, promettendo di non dividerci mai.Fonte: http://ilrock.blogspot.com

Seguite ora le semplici istruzioni: Mostrando il palmo delle vostre mani, piegate entrambi i diti medi, e accostateli come in figura. Poi unite anche le altre dita sempre rispettando l' immagine.

anche il Re ha bisogno del suo vicinodicembre 2012

fonte web

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Cartoline dal Salento

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MODA

anche il Re ha bisogno del suo vicino

di Camilla Salluce

styl

osop

hy.it

Se invece vogliamo osare con una calza un po’ più eccentrica, via libera ai colori, arancio, rosso, colori caramellati, da abbinare anche ad abiti neri o nelle tonalità del grigio o, dei vestiti fantasia nelle stesse tonalità delle calze.Consiglio: indossando calze colorate, molte volte il problema è l’abbinamento della scarpa, perché la gamba appare meno slanciata…allora, per ovviare a ciò, possiamo indossare una scarpa o un abito dello stesso colore della calza!Altro must di questo inverno sarà: il COLLETTO!!! Abbinabile a qualsiasi look e diventato un musthave. Lo possiamo indossare sempre, su camice, maglioncini, vestiti, insomma, dove più ci piace e trovarne di eleganti, eccentrici, aggressivi con borchie, in metallo, perle, strass. Riusciranno comunque a dare un tocco diverso a qualsiasi outfit, rendendo il nostro stile più accattivante ed unico! Magari, in base al colletto che scegliamo, possiamo anche abbinare le calze…non passeremo sicuramente inosservate!

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Ciao a tutti. Nello scorso numero abbiamo visto quali saranno le tendenze di quest’inverno e ci siamo soffermati sull’abbigliamento, ora, invece, vorrei parlarvi degli accessori. Uno di questi è rappresentato dai collant/calze. Quest’inverno ne vedremo veramente di tutti i colori! Dal blu elettrico, al color caramello, dai pois, al pizzo, dai fiorellini, all’animelier, fino a quelle più rock! Ce ne sono per tutte noi!Possiamo indossarle di tutti i colori e fantasie, l’importante è saperle abbinare e calibrare i contrasti. Se indossiamo una calza molto particolare o molto colorata non esageriamo con l’abito, ma scegliamo un colore neutro o un abito classico, sarà compito della calza rendere particolare il nostro outfit.Possiamo scegliere una calza di color bordeaux, o grigio chiaro, anche di un bel blu, da abbinare ad un abitino nero o nelle varie tonalità di grigio o ancora, nei colori neutri.

http://lamodatifabella.blogspot.it/

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nel suo intreccio di versi e note, dando profumo alla vita, è consapevole che di ciò della città, della campanella. Ed èpara-dossale, che proprio della forma il musicista è dipendente, come un detenuto ha bisogno di una prigione per evadere. Musica che esce dall'ouverture del sogno e si realizza nel leitmotiv della vita, quest'ultima, la vera musa ispiratrice. Così il tema ricorre e tutto ne èfunzione; e non si può scrivere niente che sia fine a se stesso, non dopo il sogno. Il musicista, è come l'Amleto, con la differenza che l'artista che è in lui èispirato; l'uomo che egli è, tuttavia, continua ad essere sconfitto.

OuvertureIspirati dal sogno, ogni mattina, da un momento all'altro, ci siamo dentro. Impossibile ricordare l'armonia che accompagnava i due amanti prima che il paradiso esplodesse, prima che, alzandoci dal letto, fossimo tirati giù dalla realtà. Abbiamo la forza di lamentarci? Camminiamo dritti verso il noto, girando attorno al vago ricordo di ciò che ci ha scosso, il respiro ed il suono che amaramente impongono il loro ritmo; quanta distanza tra un passo e l'altro... E poi, di nuovo il ritmo cambia, è veloce e noi corriamo, forse in ritardo nella vita. Il leitmotiv di ogni giorno; il pattern del mondo che sembra non cambiare mai. Così freddo e severo mentre la tua vita si perde in attimi e la creatività è assorbita da una realtàalienante. Dov'è la musica? Dov'è quell'intima essenza delle cose? L'armonia? Che ne è stato del sogno? Persa la musa che sente l'espressione dell'artista a concretizzarsi, il musicista vive e non vive. Sebbene riesca a cogliere ogni petalo del fiore,

di Michele Liaci

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Dal prossimo numero sarà possibile votare l’articolo più interessante o il personaggio del nostro giornalino che più ti è piaciuto.

E’ semplice: basterà cliccare sul simbolo e seguire le indicazioni, per esprimere la tua preferenza.

Alla fine di ogni mese chi avrà ricevuto il maggior numero di voti potrà, a dicembre 2013, essere sorteggiato per un soggiorno gratuito di una settimana per due persone nell’incantevole località Maria Alm in Austria.

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Vota anche tu

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Il mio cuore ti appartiene

C’era una volta, un carabiniere che nacque a Carini, un piccolo paesino della provincia di Palermo, il 17 Giugno del 1981. Un carabiniere dagli occhi chiari e grandi sogni: il suo nome è Alessio Puleo. Nel 2001, decise di prestare il servizio di leva nell'Arma dei Carabinieri, svolgendolo presso il “XII Battaglione Carabinieri Sicilia”. Fu lì, mentre sorvegliava casa “Borsellino”, che conobbe Mimma Lupo, protagonista del libro: ‘’La mamma dei carabinieri’’edito da Longanesi, scritto da Alessio e divenuto ben presto un caso editoriale di successo. La storia di quell’amorevole donnina della Sicilia degli anni ’30, con un vissuto di violenze e la voglia di un riscatto dell’ ‘’onore’’, che da ragazza, si invaghì di un carabiniere il cui ricordo la accompagnò per tutta la vita, è entrata profondamente nel cuore degli italiani, tanto da regalare al suo autore un successo inaspettato. Dopo quest’opera, Alessio ritorna col

INTERVISTA ALLO SCRITTORE ALESSIO PULEO

suo nuovo romanzo: ‘’Il mio cuore ti appartiene’’, edito da De Agostini. Il tema di fondo è la donazione di organi, motivo per il quale il libro è patrocinato dall’ ‘’Aido’’ (Associazione Italiana per la Donazione di Organi, Tessuti e Cellule). La storia portante è un amore ambientato tra i banchi di scuola. <<In Italia, si parla pochissimo di trapianti e donazioni: questo limita molto le riflessioni della gente su questo tema>> afferma lo scrittore, che ha rilasciato per noi del “Salotto Culturale Samà”, l’intervista che segue.

Alessio, come nasce ‘’Il mio cuore ti appartiene’’?L’idea del mio ultimo libro, nasce esattamente quando avevo diciassette anni. In quel periodo infatti, mi capitò di leggere su di un giornale, una tristissima storia che riguardava il destino crudele che fu riservato ad una giovane ragazza. Parlava di una mia coetanea, alla quale era stata diagnosticata una grave carenza cardiaca e che purtroppo, non ce l’aveva fatta. La famiglia raccontava che per molto tempo avevano sperato in un cuore nuovo per la propria figlia, ancora troppo giovane per dire addio a questo mondo, ma purtroppo, quel cuore non arrivò mai. Un po’ per l’età, un po’ per la sensibilità tipica di un diciassettenne, presi a cuore quella vicenda.

Qual’ è la trama portante del testo?Dopo aver letto quella triste storia, cominciai ad immaginarmi in un mondo migliore, dove le cose andavano sempre come dovevano andare e, vista la mia passione per la scrittura, cominciai a scrivere un racconto tutto mio, dove quei genitori, alla fine, avrebbero potuto stringere tra le proprie braccia la loro cara figlia. Il mio libro, infatti, parla della storia di una giovane ragazza, anche un po’viziata, che dopo aver scoperto di essere molto malata, comincia a vedere il mondo con occhi diversi.

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di Antonella Marchisella

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Il tema della donazione, fa solo da sfondo ad un’appassionante e travolgente storia d’amore adolescenziale.Cosa contraddistingue questa storia d'amore dalle altre?L’amore stesso. Ogni storia d’amore è unica!

Cos'è per te la donazione di organi?Un gesto unico e incommensurabile che tutti dovremmo fare. Essere un donatore non vuol dire solo avere un gran cuore, ma anche amare il prossimo.

Quali erano i tuoi più grandi sogni, da bambino?Andare sulla luna o salvare il mondo!…No, anzi, avere i super poteri!!! Credo sia normale, da piccoli, avere grandi progetti per il futuro, ma io, in particolare, non volavo basso!

Pensi di averli in parte realizzati?Magari…!!! Scherzi a parte, si, credo proprio di averli realizzati. L’essere diventato uno scrittore mi ha permesso di far uscire un paio di sogni dal cassetto, ma ce ne

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Il mio cuore ti appartieneINTERVISTA ALLO SCRITTORE ALESSIO PULEO

ancora tanti e adesso, non mi rimane che cercare di tirarli fuori tutti! Negli anni ho imparato che la vita è una soltanto e in quanto tale, deve essere vissuta positivamente, cercando di migliorarci e ovviamente realizzarci e, se non ci si riesce, l’importante è averci provato e non arrendersi mai!

di Antonella Marchisella

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Leggendo queste parole è nata l'idea di creare un gruppo con l'intento di mettere in contatto persone che hanno vissuto al Nord (o all’estero) per lavoro o studio ma sono tornate nel nostro amato Sud e hanno voglia di unirsi e di condividere pensieri, riflessioni e azioni. Attivate le pagine Facebook e Linkedin pian piano siamo cresciuti. Siamo in tanti ad essere tornati e tanti a voler condividere l’esperienza fatta con un unico e semplice obiettivo migliorare la Nostra Amata Terra. Perché farlo èpossibile. Difficile certo, ma possibile. Allora non resta che mettere insieme le competenze acquisite e creare un legame con larete BAS con cui sviluppare idee e progetti culturali, lavorativi e imprenditoriali. Numerosi anche i sostenitori che ci seguono e sostengono da “lontano” desiderosi di tornare a casa e far nascere nuovi contatti personali e professionali nella loro terra d’origine. Il gruppo BAS vuole rappresentare coloro che sono tornati e coloro che vorrebbero tornare, con un ambizioso fine: non far andare via di nuovo i primi! Far tornare i secondi!! Quindi, se anche tu sei tornato, ti aspettiamo nel gruppo! C’è bisogno di TE perché il Sud ha bisogno di NOI!!!

Marianna Pozzulo

BENTORNATI AL SUD ( Facebook – Linkedin – mail: [email protected] )

Bentornati al Sud

Bentornati al Sud. Si, BENTORNATI AL SUD. Avete letto bene. No, non il titolo del film, quello è Benvenuti al Sud. Altra cosa. Un film appunto. Questa invece è la realtà. E la realtà di BENTORNATI AL SUD nasce dopo aver letto, casualmente, un articolo. In particolare una frase, anzi, la frase ispiratrice: "Io credo molto in un'Italia migliore, in un Sud migliore, sento che ci sono grandi potenzialità e si potrebbero realizzare tanti progetti, anche meglio che nel Settentrione. Basterebbe che tutti quelli che hanno imparato un lavoro al Nord, ma hanno "il cuore nel Sud", decidessero di unirsi e condividere qui le proprie esperienze.”

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Il Sud ha enormi potenzialità e bisogno di professionalitàche tornando possano metterlo in luce!!!

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Il Galles (Wales in inglese, Cymru in gallese, nome che si pronuncia in maniera approssimativa ‘camri’) èuno dei luoghi in cui la profonda essenza celtica èevidente anche al piiù disattento. L’origine antica del Galles è evidente in primo luogo dal Gallese, che fra le lingue celtiche (si pensi al gaelico scozzese e il gaelico irlandese) è quella piùdiffusa. Gli abitanti gallesi sono per lo più bilingue e spesso fra di loro, almeno nelle zone non troppo turistiche, parlano esclusivamente il gallese.

Il Galles

Profondamente celtico è anche il territorio. Le scogliere e le montagne del nord del Galles rammentano piacevolmente simili panorami delle Highlands scozzesi o della costa occidentale d’Irlanda. Colpiscono soprattutto le scogliere dell’isola di Anglesey, famosa anche per il porto di Holyhead e il suggestivo faro South Stack, che per decine di anni ha salutato emigranti Irlandesi in Gran Bretagna.

Appunti di viaggio di Paolo Seclì

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Subito a est, si trova la caratteristica cittadina fortificata di Caenarfon, splendida per il castello che si affaccia sulla baia e per bellissimi tramonti. Caenarfon rappresenta anche il punto di accesso alla zona montagnosa di Snowdonia (a volte ci si riferisce a questa area come le Welsh Highlands, per via della somiglianza con il nord della Scozia), dove le montagne brulle nascondono stupendi laghi, strette valli che inaspettatamente si gettano nuovamente sul mare d’Irlanda.

Il Galles Appunti di viaggio di Paolo Seclì

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Gli eventi culturali di samà

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Silvia Pepe, Smile Therapy

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Dieta alcalina per la saluteL’equilibrio tra acidità e alcalinità ha la sua grande importanza ed incidenza per la buona salute.

Il PH del sangue umano dovrebbe essere leggermente alcalino (7,35-7,45). Di sotto o sopra questa gamma si possono generare disequilibri.Un pH di 7.0 è neutro. Un pH inferiore a 7.0 è acido. Un pH superiore a 7.0 è alcalino.Un pH acido e’ causa di una dieta errata, stress emotivo, sovraccarico tossico, e/o reazioni immunitarie che privano le cellule di ossigeno e altri nutrienti. Un pH acido nel corpo determina molti inconvenienti: incapacita’ di assorbire minerali e altre sostanze nutritive, diminuire la produzione di energia nelle cellule, diminuire la sua capacità di riparare le cellule danneggiate, diminuire la sua capacità di disintossicare i metalli pesanti, rendendo un ambiente fertile per le cellule tumorali o qualsiasi tipo di malattia.L’acidosi e’ purtroppo molto spesso comune in una dieta mediterranea che comprende prodotti di origine animale come carne, uova e prodotti lattiero-caseari , caffe’, bibite e alcolici.Anche i dolcificanti come lo zucchero possono creare un ambiente acido.Per mantenere la salute, la dieta dovrebbe integrare alimenti alcalini 60% e 40% acido .Un’ alimentazione basata essenzialmente, come scelta primaria di frutta e verdura, frullati e succhi di frutta e’ un ottima base alcalina.

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Dieta alcalina per la salute

Alimenti acidi Alimenti super acidi Alimenti alcalini PomodoriSpaghetti Formaggio Parmigiano Albicocche MelanzaneFiocchi di mais Formaggi (molli) Kiwi LattugaRiso bianco Formaggi a pasta dura Ciliegie Fagiolini verdiPane di segale Ricotta Banane CipollePane bianco Riso integrale Fragole FunghiLatte intero Avena rotolata Pesche Acqua mineraleLenticchie Pane di grano intero Arance Alimenti super alcaliniCarne di manzo Pane di grano intero Succo di limone Spinaci Carne di maiale Noci Pere Uvetta

Salame Ananas DatteriCarne in scatola Pesche SteviaSalsiccia Mele Olio di olivaPollo Anguria LimeAringa Sedano PrezzemoloTrota Carote BroccoliUova Zucchine Aglio

Cavolfiore Succhi vegetaliBroccoliPeperoni verdiCetriolo

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anche il Re ha bisogno del suo vicino

Silvia Pepe, Smile Therapy

Ecco una lista degli alimenti acidi ed alcalini:

L’esercizio fisico aiuta ad eliminare i rifiuti acidi, ma deve essere moderato , soprattutto inizialmente per non indurre l’organismo a produrre acido lattico, portando ad avere un equilibrio basico acido.L’equilibrio alcalino nel corpo e’ anche determinato da una vita sana, dalla positivita’ e dal sorriso, oltre che, naturalmente da un’alimentazione corretta, come gia’ detto sopra.La meditazione, gli esercizi di respirazione, il pensiero positivo, stimolano il rilassamento, il sorriso e allontanano lo stress, creando le basi per un ambiente corporeo alcanino.Importantissimi anche il magnesio, potassio, calcio e sodio per mantenere l’alcalinita’.

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Oggettistica Portafortuna rappresentata dalle CHIAVI DELLA FORTUNA.Realizzate interamente a mano ed in Terracotta decorata a freddo,

rappresentano ciascuna di esse il buon augurio per una vita piena di “AMORE”, “SUCCESSO”, “AMICIZIA”, FORTUNA”.

Ottimo pensiero da regalare ad un amico/aal prezzo di 8 euro

Altre realizzazioni su www.resart.it

anche il Re ha bisogno del suo vicino

Realizzo a mano e vendo graziose bamboline porta buste, porta strofinacci e porta rotoli, bambole con lavagnetta promemoria da mettere in cucina e vari articoli per la casa, tutto in colori e modelli assortiti, finemente realizzati e rifiniti a mano a partire da € 10,[email protected] Tel. 329 9682176

Suggerimenti per i di Natale

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Per questo Natale perché non regalare un piccolo oggetto unico di artigianato di qualità? Tutto realizzato a mano e adatto a ogni tipo di richiesta.Si tratta di una vasta scelta tra collane, orecchini, bracciali, anelli, portafoto, phone strap e tanto tantoaltro ancora. Il materiale in particolare è il Cernit, una pasta sintetica facilmente modellabile e termoindurente utilizzabile per la creazione di piccoli oggetti.Di tanti colori e di tutte le forme...su richiesta si possono realizzare dei regali personalizzabili e quindi unici!!Troverete tante proposte sulla pagina Facebook: Arte del Cernit Lecce.Info: 389 8071754

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Suggerimenti per i di Natale

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LA VERA STORIA DI BABBO NATALEa cura di Vanessa Paladini

Babbo natale ormai è una figura storica nella tradizione natalizia. Ma non tutti sanno da cosa derivi la sua grande fama. E’ errato dire che Babbo Natale non esista, perché secondo alcune ricerche storiche e leggendarie, quest’uomo tanto amato dai bambini, è stato identificato con un vescovo a dir poco speciale, di cui vengono narrate alcune gesta. Nella prima metà del IV secolo d.C., si racconta che nella città di Mira, in Asia Minore, vivesse un vescovo, del quale in mancanza di notizie storiche certe, si tramandano molte leggende. Il suo nome era Nicola e proveniva da una ricca famiglia di mercanti. Una volta devoluta tutta la sua ricchezza in opere di bene, decise di prendere i voti. Si narra, che un giorno, passando dietro la porta di una casa, sentì tre fanciulle dire con tristezza: «Nostro padre non ha i soldi per provvedere alla nostra dote, così non potremo mai sposarci e ci toccherà condurre una vita miserevole!». Il vescovo, allora, senza farsi riconoscere, andò in una taverna lì vicino e prese a parlare con l'oste. Capendo dalle informazioni che aveva ottenuto dall’oste, che la famiglia era in una condizione

di miseria e povertà assoluta, Nicola decise di d'intervenire a loro favore. Così, la notte seguente, vestito di un nero mantello per non farsi riconoscere, fece scivolare sotto la porta della casa delle fanciulle, tre sacchetti pieni di monete d'oro. Il giorno seguente, le tre ragazze, provarono una profonda gioia, in quanto con quel gesto provvidenziale e illuminato da Dio, avevano risolto improvvisamente tutti i loro problemi. Pagati tutti i debiti contratti e, rimessa a nuovo la casa, acquistarono dei vestiti e, nel breve volgere di qualche mese furono in grado di trovare marito e di assicurare una serena vecchiaia al loro padre. Un altro episodio, racconta di un viaggio di Nicola, nel quale quest’ultimo, per sfamarsi, decise di sostare presso una taverna il cui nome era "La luna nera". Il padrone della taverna, era un grosso e losco individuo, dai capelli unti, dalle sporche e grasse mani e dallo sguardo malvagio. Il vescovo, comprese che quell’uomo nascondeva qualcosa e, che la sua cattiveria, aveva preso forma. Scoprì, infatti, che aveva ucciso per denaro, tre giovani ragazzi che avevano passato la notte in quella taverna. Pregando intensamente il Signore, Nicola ottenne la grazia di riportare in vita i giovanetti.Queste storie leggendarie, con protagonista San Nicola, furono divulgate sul finire del 1100, da devoti marinai italiani, giunti in terra d'Oriente, che, caricando sulle loro navi le spoglie di questo Santo, le portarono a Bari. Si racconta anzi, che proprio in quel viaggio di ritorno, gli stessi marinai furono testimoni di altri prodigi. Le tempeste si chetavano e venti propizi conducevano la nave in porti sempre più sicuri. Fu così che egli divenne il protettore dei marinai e di numerose città marinare.San Nicola, inoltre, è anche il Santo patrono della Russia cattolica e della Chiesa Cristiana Ortodossa.Cari genitori, non fate smettere ai vostri figli di credere all’esistenza di Babbo Natale. Il Natale, porta sempre con sé il suo bellissimo mistero. Onorate il 25 Dicembre, anche raccontando storielle e leggende su quest’uomo dalla candida barba e dal cuore puro. Perché il Natale non èsolo una data, ma uno stato d’animo da tenere nel cuore per tutto l’anno. In fondo, la sua storia porta con sé una sfumatura soave di santità e rappresenta quei rari uomini che decidono di accogliere l’altruismo e la generosità dentro i loro cuori.

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Il viaggio, la scoperta, l’incontro tra culture diverse, lo scambio, sono gli elementi che contraddistinguono il B&B Samà. Il B&B nasce nel cuore di Lecce, all’interno di un palazzo signorile, a pochi passi da Piazza Mazzini e da Piazza Sant’Oronzo, fulcro e punto di riferimento della città. La struttura è caratterizzata da ampi spazi comuni, all’interno e all’esterno, e camere, matrimoniali o triple, fornite di ogni comfort, che garantiscono una

assoluta privacy a tutti gli ospiti.Fiore all’occhiello è la terrazza, un ampio spazio attrezzato dove poter fare colazione nei periodi più caldi, al sole del Salento, immersi nel verde.

Lecce - via Filippo Bacile 19 tel. 0832.091210 340.0866591

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Murales

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the art of urban re-generation

L’immagine che riportiamo è parte di un murales che si trova a Foggia in via Giovanni Bovio. Autore sconosciuto

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di Marco Morelli

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Il violinista verde - 1923 - Olio su tela - cm. 78x42 - Solomon R.Guggenheim Museum - New York

Marc Chagall«Dio, tu che ti celi nelle nuvole, o dietro la casa del calzolaio, fa' che la mia anima, anima dolorosa di ragazzo balbuziente, si riveli. Mostrami la strada.Non vorrei essere uguale a tutti gli altri; voglio vedere un mondo nuovo.» E’ la preghiera che Marc Chagall usa recitare in un determinato periodo della sua vita e che ben racchiude spirito e filosofia dell’allora giovane pittore russo di origini ebree.Chagall, di famiglia poverissima e numerosa, viene educato secondo i principi del chassidismo, movimento religioso caratterizzato da una visione ottimistica e lieta dell’esistenza. Tutto ciò che procura gioia (tra cui il teatro, il canto e la danza, che arricchiscono la preghiera e la vita religiosa quotidiana) possiede quindi un valore sacro. Una premessa necessaria, per comprendere appieno l’ispirazione di Chagall e la sua concezione della pittura, intesa come una missione in cui svolge il ruolo di mediatore tra Dio e i fruitori delle sue opere. Assecondando questo tipo di formazione, quindi, Chagall viene iniziato alle varie arti, spesso apprese da conoscenti o vicini di casa. E’ così che si appassiona alla danza, al teatro, ma soprattutto alla musica, imparando a suonare il violino, grazie allo zio violinista. Uno strumento che amerà talmente tanto da portarlo a valutare l’idea di iscriversi ad un conservatorio. Sarà proprio la figura del violinista, infatti, ad ispirare molte delle sue rappresentazioni artistiche.Ma è la pittura la sua vera passione. «La pittura mi era necessaria come il pane. Mi sembrava come una finestra da cui avrei potuto fuggire, evadere in un altro mondo.» Un mondo in cui serbò per tutta la vita i ricordi d'infanzia, che seppe trasfigurare nelle sue tele: «I miei quadri sono i miei ricordi», affermava spesso.

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Sarà questa visione filosofica e trascendentale ad ispirare lo stileartistico di Chagall. Le sue opere, infatti, hanno un linguaggio figurativo lirico e visionario, denso di valori simbolici. Si potrebbe definirlo surrealista ma, in realtà, se ne discosta moltissimo. Infatti, mentre il surrealismo è frutto dell’inconscio, dei segreti e delle inquietudini dell’artista, Chagall, al contrario, espone la bellezza del sogno, la sua purezza e, nel sogno stesso, raggiunge il soprannaturale. Un’opera, in particolare, ci risulta ampiamente rappresentativa della sua visione onirica dell’arte. Ne “Il Violinista Verde” (1923), MarcChagall rappresenta un violinista, di dimensioni abnormi, suonare sui tetti di alcune case, come a voler rappresentare la condizione degli ebrei nel mondo: una vita instabile, come quella del musicista che deve suonare stando in equilibrio su di un tetto. Sullo sfondo, le abitazioni del suo paese d’origine, Vitebsk, altro tema ricorrente delle sue opere, a sottolineare l’attaccamento alla sua terra. E poi colori sgargianti, uomini e animali volanti, colori, forme e dimensioni fuori contesto, proporzioni sovvertite. C'è, nel suo linguaggio, un allegorismo intrinseco, una perenne ricerca della fiaba, che diventano sorprendenti perché trasposti in immagine visiva, mettendoci così in condizione di non credere ai nostri occhi. Èappunto questa la condizione che Chagall vuol determinare in chi guarda un suo quadro: ciò che si chiede alla fiaba è proprio di essere incredibile. Perché «La pittura mi sembrava come una finestra da cui avrei potuto fuggire, evadere in un altro mondo». Un’evasione che avrebbe inseguito per tutta la sua vita.

di Marco Morelli

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Gli eventi culturali di samà

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L’AMORE … legame squisitamente UMANO …

In questi tempi di accecante imbarbarimento culturale, affettivo e morale, la nostra missione non può che essere quella di ridare all’amore il suo piùnobile senso e valore, perché l’amore da sempre è la nostra meta il porto verso cui noi tutti aneliamo.Amare realmente significa trasformare la propria esistenza in un continuo atto d’amore.Oggi più che mai, in questo tempo ossessionato dalla spasmodica ricerca del successo e del benessere ad ogni costo, la gente è affamata d’amore e l’amore è la sola risposta all’alienazione, al narcisismo dilagante, all’individualismo esasperante ed esasperato, al disamore di sé, all’egoismo accecante, al vivere frenetico e spersonalizzato, alla solitudine più cupa e al bisogno profondo di raccontarsi e avvicinarsi realmente a qualcuno…e del resto, è nel rapporto con il proprio sé che si sviluppa e si struttura il rapporto con l’altro. Molte persone invece, commettono l’errore di cercare qualcuno con lo scopo di sviluppare una relazione sana, senza aver prima sviluppato una relazione con se stessi, dimenticando che il vero amore è sempre progetto comune, condivisione, complicità, partecipazione, rivelazione a se stessi e all’altro e soprattutto capacità di amare sé come l’altro …… è apertura al mondo, è magia in grado di trascendere il proprio individualismo e dare un nuovo senso alla realtà e a se stessi.Ma perché l’amore si concretizzi come legame squisitamente UMANO, ha bisogno appunto, di un tocco UMANO…attraverso il quale l’uno si percepisca in con-tatto con l’altro e intimamente legato all’altro.L’amore deve imparare a parlare il linguaggio dell’anima, deve palesarsi come connubio perfetto tra leggerezza e concretezza, utopia e realtà, magia e razionalità, stima di sé e sollecitudine per l’altro e manifestarsi come l’unione di due anime libere che scelgono di completarsi a vicenda, di viaggiare all’unisono creando quella magica alchimia, reciprocità, sincronicità e sinergia che abbraccia l’unione di due individui che scelgono di fare dell’amore il centro della propria esistenza, imparando a rifuggire

di Mina Borrelli

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l’assurda idea di imprigionare l’altro in pseudo-storie “ poco sane” perché completarsi è trovare la giusta distanza che permetta ad entrambi di vivere in coppia senza chiudersi al mondo è l’unione di due individui diversi, unici, irripetibili, insostituibili e speciali che si completano integrando e perfezionando le reciproche differenze.La nostra missione allora, deve essere quella di creare un ponte tra noi e l’altro e non muro, non una gabbia, né un recinto….perchè l’amore ha il potere di annullare le pareti che lo separano dall’altro, ha la forza di far evadere l’uomo dalle proprie personali prigioni. Troppo spesso invece si tende ad amare in modo poco sano, succhiando linfa vitale al rapporto, manipolando e strumentalizzando l’altro, spegnendo i sogni e le aspettative altrui, rinchiudendo il partner in gabbie dorate con l’assurda e vana speranza di non “farlo fuggire”….o peggio, si ricorre al terrorismo psicologico ed affettivo con l’inevitabile risultato di allontanare irrimediabilmente l’altro.Spesso vengono ricreate vere e proprie situazioni di “ dipendenza affettiva”, di “simbiosi” o di “dominio” e “sudditanza”, in cui il partner “forte” ha bisogno del “debole”per darsi una mera identità…ed è così che l’amore diviene malsano…Allontanare l’idea di una relazione d’amore basata sulla manipolazione reciproca e puntare invece sulla valorizzazione e realizzazione di entrambi come PERSONE èl’unica via d’accesso all’amore vero e sano…perché l’amore maturo non vive dell’altro, non succhia linfa vitale all’altro, non è alle dipendenze affettive dell’altro; bensì vive CON l’altro e si DONA all’altro sulla scia dell’armonia con la propria integrità, intimità.einteriorità; perché DONARE SE STESSI non significa sacrificarsi per l'altro, ma offrire la parte più autentica di sé e condividere i propri interessi, la propria tristezza, la gioia e le proprie paure, debolezze e fragilità…Occorre imparare a rispettare l’altro nell’ autentico senso della parola (respicere = guardare) che significa appunto osservare,e come scriveva Fromm nell’Arte di Amare: “ vedere una persona per come è, conoscerne la vera individualità… desiderare che l’altra persona cresca e si sviluppi per quello che è”…e non come dovrebbe essere per adattarsi a noi.Bisognerebbe quindi imparare realmente ad amare, a superare la concezione dell’amore come possesso per passare a quella dell’amore come dono…comprendere

L’AMORE … legame squisitamente UMANO …di Mina Borrelli

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che l’amore maturo richiede forza e coraggio, e prevede lo scambio tra due persone diverse nelle loro splendide unicità e individualità, due persone che hanno imparato a conoscere se stesse, a stimarsi e darsi valore, ad accettare le proprie cicatrici charmantes e portare alla luce il personale e silente lato oscuro, la propria vulnerabilità, unicità e fragilità: due persone che hanno trovato il coraggio di mettere a nudo la propria anima, di camminare accanto senza sovrapporsi all’altro,di gioire sinceramente dei traguardi raggiunti dall’altro, di comunicare senza maschere e senza cercare nel partner un altro “pezzo di sé”; quindi due persone che hanno imparato ad AMARSI per amare meglio...attraverso la forza, la maturità e la sicurezza interiore, perché solo una persona forte può accettare e valorizzare l’altro senza bisogno di manipolarlo, tradirlo o ingannarlo.…tenendo bene in mente e nel cuore che l’amore è una raffinata miscela di magia, alchimia, affinità, presenza, ascolto, trasparenza, rispetto, premure, fiducia e voglia di crescere insieme e di scoprirsi ogni giorno senza fuggire….ovviamente include anche lo scontro e la battaglia ma NON la guerra! A tal proposito, concludo il mio pensiero citando le splendide parole di K.Gibran:

“Amatevi l'un l'altro, ma non fatene una prigione d'amore…Piuttosto vi sia un moto di mare tra le sponde delle vostre anime. Riempitevi l'un l'altro le coppe, ma non bevete da un'unica coppa. Datevi sostentamento reciproco, ma non mangiate dello stesso pane. Cantate e danzate insieme e state allegri, ma ognuno di voi sia solo…Come sole sono le corde del liuto, benché vibrino di musica uguale.Donatevi il cuore, ma l'uno non sia di rifugio all'altro, poiché solo la mano della vita può contenere i vostri cuori. E siate uniti, ma non troppo vicini.Le colonne del tempio si ergono distanti…e la quercia e il cipresso non crescono l'una all'ombra dell'altro”

L’AMORE … legame squisitamente UMANO …di Mina Borrelli

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Lasciarsi andare

Qualcosa ancora tiene l’ equilibrio nell’Incedere indecisoLa testa pesante su di un cuore silentee ritrovarsi a salire sfiorando la cima nel gesto più estremoa piedi nudi senza sentire il freddo respiro di questa lega d’acciaioConcedersi due minuti uno per questo corpo stanco unoper i vorticosi pensieri.Prepararsi per lasciarsi andare .Una busta a rendere più pesante Il camminoTre parole “Vi ho amato”

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Marco Santoro VerriL’unica cosa riuscita Più difficile emulareun padre la sua vita i suoi sacrifici andati a buon fine.Uno per questo corpo stanco uno per i vorticosi pensieri.Prepararsi per lasciarsi andare .Una pennauna carta a cancellare Segreti.Un testamento senza erediLasciare l’acciaio sospeso Incontrare un fiume in piena e farsi trasportarefinalmente liberosenza minuti senza pensare Uno per questo corpo stanco Uno per i vorticosi pensieri.Prepararsi per lasciarsi andare .

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E ti venni a cercare

E ti venni a cercare nelle terre incantate al di là del mareTerre di magica allegria, di turbamento, di nostalgia.Terre dove randagio è il doloredi chi mai ha conosciuto il supremo amore.

Fu una donna a mescolare il nostro destinolegandoci per sempre nel nostro cammino.Eterno il ricordo resterà nella mia mentedel vederti quella prima volta, lì tra tanta gente,quando per te conobbi all’improvviso d’essere padre la forte emozionee quell’amor che è senza condizione.

Dell’amore materno provai a colmar l’infelice assenzacercando nell’intimo mio la femminile essenzaMa tu piccolo eroe senz’alcuna colpa mamma non pronunciasti mai, né mai una volta per non ferire me che dubbi non ebbi mai, né alcun rimpianto,che per te del quotidiano sacrificio ne feci vantoche consolar però non seppi della tua anima il silenzioso pianto.

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Salvatore Sparasci

Dell’amore negato, dell’amore traditosempre cercherai ragione di quel sogno smarrito.Ma di verità non farne un tormentopoiché la vita è un soffio, un alito di ventoe dato non ci è, del pensiero Divino comprenderne ogni intendimento.

E ora che uomo sei non solo nell’aspettodonarti voglio queste parole che mai ti ho detto.Parole che custodir potrai con sentimentoo disperderle come granelli di sabbia al ventoo forse un giorno, quando il mio tempo starà finendopotrai, cullando il tuo bambino, cantarle a lui come nenia, come dolce lamento.

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Libri

Emmanuel Schmitt, un autore pluripremiato per i suoi libri, eppure troppo poco conosciuto. Uno scrittore che narra le sue storie con un’intensità e un’enfasi rara, dotato di un enorme talento letterario e capacità di scrittura elevata. Le sue opere nascondono un senso profondoche rimane impresso nel lettore e pongono diversi spunti di riflessione. In particolare, nel suo Concerto in memoria di un angelo, Schmitt racconta la possibilità che la vita offre all’uomo di cambiare il corso della propria esistenza, facendo determinate scelte che incidono notevolmente sul suo futuro. L’uomo può decidere, può scegliere se pentirsi dei propri errori eporvi rimedio, può decidere se perdonare un torto subito, se modificare il proprio atteggiamento quando scopre che si sta comportando in maniera sbagliata. A tutti è data una seconda possibilità, e tutti possono scegliere la via della redenzione. Questo cambiamento però non è facile, non lo è per la protagonista del primo racconto, L’avvelenatrice, donna che ha ucciso i suoi mariti scampando sempre alla giustizia, che davanti a un prete dal bell’aspetto decide di confessare le proprie colpe per avere la possibilità di incontrarlo, ma quando questi, esasperato dalle sue rivelazioni troppo peccaminose, decide di farsi trasferire, la voglia di redenzione nella donna scompare poiché dettata non dal fermo desiderio di riscattare le

Concerto in memoria di un angelodi Giovanna Ciraci

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proprie colpe, ma dall’intento di entrare in qualche modo in contatto con l’uomo che la turba sessualmente. Nel secondo racconto, Il ritorno, invece, l’amore paterno e l’attenzione verso i propri figli primeggiano: un padre, sempre lontano dalla famiglia per motivi di lavoro che lo obbligano a viaggiare di continuo, davanti alla notizia che una delle sue figlie è morta, ma non si sa quale, inizia a interrogarsi sul suo ruolo di padre e sul modo con cui ha considerato fino ad allora le sue figlie, cercando di capire quale di loro sarebbe meno doloroso perdere. Durante il viaggio di ritorno a casa, l’uomo realmente prende coscienza degli errori commessi nell’instaurare il rapporto genitoriale con la propria prole, e una volta giunto a casa e saputo che la figlia persa è quella che la moglie portava in grembo e che lui aveva addirittura dimenticato di aspettare, decide quindi di cambiare atteggiamento migliorando il rapporto con la propria famiglia. In questo caso un fatto tragico scuote la coscienza umana e dona

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LibriConcerto in memoria di un angelo

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Massimiliano CassoneLa dea del mareAlbatros € 12,90

l’input per un cambiamento decisivo e importante. La terza storia Concerto in memoria di un angelo è sicuramente la piùintensa: due amici, Axel, dall’animo buono, e Chris, dall’indole invidiosa e cattiva, gareggiano per essere il musicista migliore. Durante una gara sportiva avviene un evento che capovolgerà i loro ruoli: Axel si infortuna e non viene soccorso da Chris che fugge credendolo morto. Dopo anni si rincontrano e mentre Axel si è incattivito poiché reso invalido per colpa di Chris, questi si dedica ai bisognosi per placare i sensi di colpa consecutivi al non aver aiutato l’amico che crede ancora morto. La sofferenza può dunque incattivire l’uomo, ma può anche dargli la possibilità di redimersi e di porre rimedio in qualche modo al male fatto. Curioso il fatto che i due protagonisti si scambino i ruoli, diventando l’opposto di quello che erano prima. La fine del racconto ètragica: Axel costringe l’amico a subire la stessa pena fisica da lui subita anni prima, ma quando si rende conto che l’infliggere questo castigo al suo nemico non gli dona un senso di giustizia, cerca di salvarlo dalla morte che alla fine però sarà inevitabile per entrambi. Nell’ultimo racconto, Un amore all’Eliseo, Schmitt coinvolge invece personaggi pubblici: un uomo che ricopre il ruolo di presidente della Francia, nella realtà mai esistito, e sua moglie. Un rapporto coniugale apparentemente perfetto, un’unione esemplare agli occhi dell’opinione pubblica, ma che in realtà nasconde rancori, tradimenti, offese e dispetti. Anche in questo caso la sofferenza stravolge il corso degli eventi: la malattia incurabile della moglie porta il presidente a diventare fedele, premuroso e rispettoso nei confronti della donna. Viene riscoperto un sentimento di affetto sovrastato fino ad allora dalla brama di potere e di popolarità dell’uomo. A completare la redenzione di questi sarà la morte della moglie che lo indurrà a lasciare definitivamente la politica, allontanandosi di conseguenza anche dalla corruzione e dall’avidità. Quattro storie in cui la sofferenza non manca, ma viene raccontata senza angoscia, con il fine di farla apparire come semplice strumento di conversione, delineando in maniera estremamente significativa i suoi aspetti positivi, sicuramente difficili da comprendere per l’essere umano. Questo può creare un’immagine drammatica del contenuto di questo libro, ma in realtà questi personaggi ci ricordano i veri valori della vita e i vantaggi dell’ accettare di percorrere la strada del cambiamento quando questo è necessario. Ognuno di noi può rivedersi in uno dei protagonisti di questo libro, splendida raccolta di storie di vite tanto immaginarie quanto comuni.

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La frisa è il prodotto da forno che forse meglio rappresenta la cucina tradizionale salentina. Essa è una sorta di pane fatto con farina di grano duro, che viene cotto, tagliato a metà, e poi cotto nuovamente in fornoLa leggenda narra che un fornaio disattento aveva lasciato nel forno alcuni panini per un tempo più lungo del necessario tanto che questi si “biscottarono”. Ma questo però non fu un buon motivo per buttare via il pane, così il fornaio cercò una soluzione, e la trovò bagnando i panini con acqua.In questo modo la dimenticanza del fornaio si dimostrò un’utile scoperta, perché il pane così biscottato poteva mantenersi più a lungo senza ammuffire. La frisa racconta la storia dei nostri antenati grazie all’essenzialitàdei suoi ingredienti, ha un gusto privo di artificiosità e una fragranza solare. La frisa è un cibo povero, ma allegro, rustico, genuino, e nello stesso tempo nobile, come ogni prodotto della terra che portiamo sulle nostre tavole La versione classica della frisa salentina prevede un filo di olio extravergine di oliva, pomodori tagliati a pezzettini e un pizzico di sale.

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La frisa (friseddhra)

Curiosità

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Ti dirò ….Risotto alla Zucca e Rosmarino con

riduzione al Marsala

di Daniele Santoro

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Secoli di esperienza tutta italiana, hanno contribuito ad allargare il ventaglio di scelta degli ingredienti base per la preparazione dei risotti, che vanno dallo zafferano per il classico risotto alla milanese, ai funghi, gli asparagi, i frutti di mare, le pere, le fragole e così via. Indipendentemente dal tipo, il successo di un buon risotto èsicuramente rapportato all’amore ed all’impegno impiegato per la preparazione del piatto.

A mio modesto parere il risotto è la pietanza piùseducente che si possa preparare e che meglio ripaga il tempo dedicato alla sua preparazione.

Bisogna però evitare l’utilizzo di dadi ed estratti di diversa natura che, sebbene facciano risparmiare del tempo, spesso ne alterano il

Le ricette di Roberto De Meo

sapore. Il risotto che vi propongo oggi prende spunto da una ricetta che oramai è entrata a far parte patrimonio gastronomico italiano e che fu pubblicata qualche anno addietro dalla famosa rivista Sale & Pepe.Gli ingredienti per 6 persone sono i seguenti:

500 gr. di Riso Carnaroli;2 coste di Sedano;2 Cipolle bianche di medio calibro;mezzo Finocchio;2 Carote di media taglia;qualche rametto di prezzemolo

800 gr. di Zucca;1 Limone;100 ml. di Panna fresca;mezzo litro di Latte;100 gr. di Grana Padano;1 Rametto di Rosmarino fresco;

70 gr. di Burro;300 ml. di Marsala Secco;un cucchiaio di Miele;Olio evo;Sale;Pepe

Ti dirò ….Ti dirò ….Le ricette di Roberto De Meo

Ti dirò ….

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1^ Fase (La Base):Innanzi tutto tagliamo a pezzetti una costa di sedano, una carota, una cipolla ed il finocchio, quindi mettiamoli, unitamente al prezzemolo, in una pentola con un paio di litri di acqua fredda e portiamo ad ebollizione.A questo punto aggiungiamo una manciata di sale grosso e 600 gr. di zucca tagliata a pezzi, lasciamo su fuoco per circa 20 minuti e quindi portiamo a cottura.Recuperiamo il brodo di cottura, filtriamolo e teniamo da parte, quindi passiamo tutto il resto nel mixer ricavandone una purea.2^ Fase (Gli Odori):Riduciamo la zucca superstite in fette abbastanza sottili e soffriggiamola da entrambi i lati in una padella con un filo d’olio evo e teniamola da parte.In un’altra padella, versiamo 200 ml. di Marsala e portiamo ad ebollizione. Quando il volume del marsala si sarà ridotto alla metà, aggiungiamo il miele ed il burro. Mescoliamo per bene, spegniamo, versiamo in un bicchiere e teniamo da parte.Tritiamo con la mezzaluna una cipolla, una carota, le foglie del rosmarino ed una costa di sedano e facciamole soffriggere in una casseruola antiaderente con 50 gr. di burro.Quando il soffritto si sarà ammorbidito, aggiungiamo il riso e facciamolo tostare un paio di minuti, rigirando continuamente con una cucchiaia di legno per non farlo attaccare sul fondo della casseruola.3^ fase (Il Risotto):Versiamo il resto del marsala e facciamolo evaporare, poi aggiungiamo la purea di zucca ed il brodo, un mestolo per volta, man mano che viene assorbito dal riso continuando a mescolare lentamente con la cucchiaia di legno.Questa è fase in cui subentra l’utilizzo di un ingrediente segreto: la pazienza. Cosa che non troverete di certo tra gli scaffali di un supermercato, ma che dovete cercarla dentro di voi se volete ottenere il risultato ottimale.4^ fase (l’Assemblaggio):Appena il riso giunge a cottura, versiamo il latte e la panna mescolando con la solita cucchiaia di legno fino ad assorbimento, quindi spegniamo il fuoco ed aggiungiamo il Grana Padano, un pizzico di Pepe e la buccia grattugiata di un Limone, mescoliamo per l’ultima volta quindi lasciamo mantecare il riso nella casseruola con il coperchio chiuso per almeno 5 minuti.Serviamo il riso ancora caldo, decorandolo con le fette di zucca fritte, qualche fogliolina di rosmarino tritata e la riduzione di Marsala versata lungo il perimetro del piatto.5^ fase (la Delizia):Gustate lentamente la delizia di questo fantastico risotto il cui sapore sarà arricchito dai complimenti dei vostri ospiti e godetevelo fino all’ultimo cucchiaio.

Ti dirò ….Le ricette di Roberto De Meo

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http://quasas.blogspot.it/

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Shary Antonaci è certamente uno dei più giovani e promettenti talenti nel panorama musicale salentino. Sin da giovanissima manifesta la sua propensione artistica, tanto che, adolescente, muove già i primi passi nel mondo musicale del circuito dei locali live pugliesi. Poi la passione per la musica ed il suo talento naturale la portano ad essere ammessa al CET, la prestigiosa accademia musicale di Mogol.In ambito locale e specificamente salentino vanta importanti collaborazioni, diventando la voice di band come i Free Lamps (con i quali ha inaugurato e chiuso la stagione estiva 2009 al Gibò di Santa Maria di Leuca), i RadioMind, gli Atmosfera Blue. Recentemente ha collaborato alla creazione di una tribute band alla famosissima cantautrice britannica Amy Winehouse, una delle maggiori esponenti della nuova

Spazio Musica

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di Rita Maggio

[email protected]

generazione del soul bianco, motivo per cui Shary sente questa artista molto vicina a sé, infatti la sua voce particolare richiama proprio quelle sonorità blues e soul, quel sound caldo e corposo.Artista poliedrica, grazie alla sua voce che racchiude in sè diversi generi musicali, Shary ha una straordinaria capacità interpretativa che tocca le corde del cuore di chi la ascolta. Dal punto di vista espressivo invece Shary ricorda la bella e grintosa Grace Jones, di cui interpreta alcuni brani come il celeberrimo “Libertango”..

Shary Antonaci

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E' Dicembre, finalmente il Natale èarrivato, nelle piazze gli alberi illuminati ci trasmettono sensazioni....... Le stesse sensazioni che CLARALUNA LECCE da oltre ventidue anni offre alla sua clientela con doni che riempiono di allegria la vostra casa, e perché no…, se non siete egoisti anche quella dei vostri amici. E così facendo una passeggiata nel

negozio potrete ammirare la magia delle candele, le composizioni floreali che di per sé hanno già l'odore del Natale, oppure scegliere un dono che parlerà di voi nel tempo firmato dalle prestigiose aziende Claraluna, Carlo Pignatelli, Ceramiche Simonetti. Ma non preoccuparti, non dovrai spendere cifre da capogiro perché anche un prezioso oggetto può essere contenuto nel prezzo, infatti le proprietarie sono molto attente affinché i loro clienti possano soddisfare i propri bisogni. Come ogni anno Claraluna si rinnova. La novità che quest'anno Claraluna offre ai suoi clienti è il magico mondo di THE' e TISANE per coccolarvi. Nel frattempo AUGURIIIIIII....................

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Situato al piano terra del prestigioso Palazzo Tamborino, nel cuore commerciale di Lecce (a pochi passi da Piazza Mazzini), CORTEN offre alla propria clientela i più prestigiosi marchi dell’abbigliamento maschile e femminile fashion in forma di outlet per soddisfare i gusti e le necessità di chi non intende rinunciare al capo di marca da acquistare, però, a prezzi ridottissimi rispetto a quelli praticati nei negozi tradizionali.CORTEN garantisce un’ampia scelta grazie alla collaborazione con aziende collegate ai leader distribution delle più importanti marche nazionali ed internazionali nel nostro Paese e si caratterizza per una attenta selezione delle collezioni da offrire all’utenza. Tra i principali marchi, di target medio-alto e dal forte richiamo fashion, figurano Dolce e Gabbana, Cavalli, Costume National, Blumarine, Versace e tanti altri.

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Corten – Via Toselli 5 Lecce [email protected]

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Laboratorio d’arte situato nel cuore della città a due passi dal Duomo, Tonda design nasce dall’incontro di due creativi: un designer e una pittrice, Tonio e Melinda, una mente razionale e una istintiva, un progettista e una decoratrice, due personalità diverse con elementi comuni: l'amore per la linea curva, per le forme sinuose, per il colore deciso, per la ricerca sperimentale di forme e tecnologie, l'arte contemporaneaMelinda dipinge, incide e stampa raccontando ciò che vede e che vive, ogni quadro per lei è una pagina di diario, non ama la produzione in serie sostiene l'idea dell'art e craft l'oggetto nella sua unicità individuale.Tonio studia e progetta spazi interni e complementi d'arredo. La sua passione per la luce lo porta alla realizzazione di sculture luminose piantane lampade ... Il suo principio primo "la creazione di sculture funzionali" con la possibilità della produzione in serie.

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Labar • laboratorio d'arte Via Palmieri, 20 Lecce Tel 329/1913431 - 349/405494 - 328/0292904 [email protected] - [email protected]

shopping creativo

dicembre 2012

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shopping creativoLab bla bla bla è un luogo eclettico e multiforme, che vuole proporre un modo diverso di intendere l’artigianato: non solo recupero di arti e mestieri tradizionali da rivisitare in chiave contemporanea, ma anche riciclo e riutilizzo di materiali di scarto, che qui riprendono vita oppure cambiano destinazione d’uso. In una formula, un artigianato etico.Tutto ciò che è in mostra – e in vendita – all’interno dello showroom è100% donna e ovviamente fatto a mano (come recita il loro stesso slogan “Handmade in Salento with love”. Qui troverete innanzitutto le creazioni delle due proprietarie, dunque le borse di Elena Petrucci, architetto e textile designer…che si diverte ad abbinaremateriali molto diversi tra loro come ecopelle, seta, alcantara, juta, lino.

Ma anche i lavori di Monica Righi, ceramic designer d’origine romana checon la ceramica ha creato accessori, gioielli… e perfino una linea per la casa completa, dalle stoviglie ai complementi d’arredo. Ma nello showroom potrete ammirare anche le creazioni di Lara Bobbio, che qui ha creato un corner dedicato all’arte del recupero nelle sue più

svariate forme.E infine, potrete trovare i gioielli organici nati dalle mani di Iolanda Campanile, che qui espone alcuni pezzi della propria linea “terra cotta”.

Lab bla bla bla - Via A. Petronelli, 12 LecceTel: 392.2291064 e 0832.1790276

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dicembre 2012 anche il Re ha bisogno del suo vicino

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Luigi Giannini

anche il Re ha bisogno del suo vicinodicembre 2012

www.luigigianninifoto.blogspot.it

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Erbe & coMelissa ( Melissa Officinalis )La Melissa officinalis e’ una pianta medicinale con proprieta’ sedative, ansiolitiche, spasmolitiche, antivirali, antifungine ed antibatteriche.

Per i disturbi nervosi:Essa trova impiego nell'agitazione nervosa, disturbi del sonno, ansia, tachicardia, e malattie psicosomatiche in genere.Molto indicata come terapia nell’insonnia e per favorire il rilassamento in periodi difficile e/o di stress psicofisico.Recenti studi scientifici suggeriscono l’uso della melissa per le depressionie come sedativo sul sistema nervoso centrale.

Per lo studio:Favorendo il rilassamento, puo’ aumentare la capacita’ di concentrazione, e di conseguenza la chiarezza mentale, aumentando anche la capacita’ di studio.Molto indicata anche in caso di Dislessia e/o disturbi dell’apprendimento in generale. In uno studio scientifico all’Universita’ di Northumbria, in Inghilterra sono stati testati due gruppi di studenti: uno assumeva un placebo e l’altro gruppo la Melissa.Gli studenti che avevano assunto Melissa, sono risultati piu’ rilassati, hanno avuto esami migliori dell’altro gruppo e hanno raggiunto voti molto piu’ alti con una concentrazione migliore allo studio

Proprieta’ antispasmodicheLa Melissa ha notevoli proprieta’ che consentono di ridurre lo spasmo nei disturbi gastrointestinali, delle vie urinarie, dello stomaco e dell’utero. Trova impiego anche nella cura della nausea, nella sindrome premestruale, nelle coliche di varia origine.

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Erbe & coMelissa ( Melissa Officinalis )

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Proprieta’ anti-virali ed antiallergicoLa Melissa contiene polifenoli, che possono contribuire in modo significativo nel trattamento del virus herpes simplex, herpes zoster e altre afflizioni virali e dare il beneficio di una grande riduzione nella frequenza delle recidive.Creme e/o unguenti preparati con la Melissa possono accelerare guarigioni di ferite e/o di infezioni dei genitali.Le creme possono essere utilizzate anche per alleviare pruriti in generale.

Molto utile anche per il rilassamento della muscolatura bronchiale , vivamente consigliata nel trattamento dell’asma per le sue proprieta’ spasmolitiche.Spesso utilizzata anche come antiallergico in generale.

Tiroide e Sindrome da Fatica CronicaLa Melissa è utilizzata per il trattamento di problemi alla tiroide .Essa ha la proprieta’ di regolare la produzione dell’ormone tiroideo. Inoltre questa preziosa erba medicinale e’ veramente utile, come dimostrato in parecchi studi per la Sindrome da Stanchezza Cronica.Alzheimer e demenzaL’uso della melissa migliora la memoria e l’ attenzione nei soggetti affetti da morbo di Alzheimer. Questo effetto può essere dovuto al suo contenuto di antiossidanti, utili per proteggere le cellule del corpo dai danni causati da un processo di ossidazione.Utilissima anche nella demenza senile come aiuto nel mantenere attive alcune funzioni cerebrali.

Erbe & coMelissa ( Melissa Officinalis )

http://inmodonaturale.blogspot.co.uk

anche il Re ha bisogno del suo vicinodicembre 2012

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E anche questo mese il giornalino finisce qui.

Arrivederci al prossimo numero di Gennaio


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