Distretti e Quarto capitalismonel futuro manifatturiero dell’Italia
Fulvio Coltorti (Università Cattolica di Milano)
Roma Tre, 4/5/2016
I fondamenti: anni ’60, i distretti di Giacomo Becattini
I fondamenti: anni ’60, i distretti di Giacomo Becattini
Entità socio-territoriali
Comunità di persone e popolazione di imprese industriali che costituiscono un “luogo” naturalisticamente e storicamente
determinato (autocontenimento)
Estesa divisione del lavoro e specializzazione produttiva per fase (filiera)
I fondamenti: il modello NEC di Giorgio FuàL’industrializzazione nel Nord Est e nel Centro, 1983
I fondamenti: il modello NEC di Giorgio FuàL’industrializzazione nel Nord Est e nel Centro, 1983
Una struttura «accentrata» (grandi fabbriche e grandi città) non è un passaggio obbligato nella strada del progressoIndustrializzazione diffusa nel NE e nel Centro: imprese autoctone, prevalentemente piccole; presenza di lavoro autonomo che esprime energie imprenditiveLe imprese si collocano dove sta la manodopera (sviluppo senza traumi)
Le imprese si basano sull’autofinanziamento,
2 leve: organizzazione in sistemi integrati locali, specializzazione nei beni dell’Italian style (made in Italy)
(1919-2000)
Il modello NEC: due fasiIl modello NEC: due fasi
Prima fase tipica dei paesi arretrati: competitività da bassi salari, imposte poche o nulle, nessun vincolo sull’uso del lavoro e sul rispetto dell’ambiente
Seconda fase: i controlli sociali si fanno più stringenti e le imprese debbono necessariamente ricorrere ai progressi della produttività
sono queste le moderne «medie imprese»
Crisi e declino della grande impresa in ItaliaCrisi e declino della grande impresa in ItaliaPeso delle maggiori società italiane sul Prodotto interno lordo (su dati Mediobanca e Istat a prezzi correnti)
0,55
0,65
0,75
0,85
0,95
1,05
1974
1975
1976
1977
1978
1979
1980
1981
1982
1983
1984
1985
1986
1987
1988
1989
1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
Valore aggiunto delle GI / PIL dell'Italia
1^ ristrutturazioneSalvataggi e risanamenti
Robot; organizz. di gruppo
2^ ristrutturazioneSalvataggi e risanamenti
Lean production; delocalizzazioni
Declino tecnologicoPerdita quote di mercato
Delocalizzazioni
Investimenti errati Poca ricerca
Crisi finanziarie
Dualismo rovesciato: sempre meno grandi impreseDualismo rovesciato: sempre meno grandi impreseIstat – Censimenti dell’industria manifatturiera: imprese con 1.000 e più addetti
339
324
241
223
176
3.877
3.631 3.228
2.5032.438
1971 1981 1991 2001 2011
numero imprese dimensione media (addetti)
Manifattura nelle province: quote % di addettiManifattura nelle province: quote % di addetti
51,9 50,3
39,836,0
31,4 31,9
0,60,8 1,2
3,36,7 7,2
2,1
8,2
19,3
24,7
41,843,9
1951 1961 1971 1981 1991 1996
PGI PGI bi PDI
PGI=Grande impresa; bi=bassa industrializzazione; DI = distrettualiPGI=Grande impresa; bi=bassa industrializzazione; DI = distrettuali
Fonte: Becattini-Coltorti 2004
Distretti e grandi impreseDistretti e grandi impreseFonte: Coltorti, in Handbook of Industrial Districts, Elgar, 2010
Verde scuro/chiaroAree distrettuali e di media impresa
RossoGrande impresa
GialloTerziarie
2004
2000Medie imprese nel 2013Fonte: Centro Studi Unioncamere, 2015
Province per natura nel 2004Becattini-Coltorti, 2004
Italia: quattro capitalismiItalia: quattro capitalismi
Le prime grandi imprese (fine ‘800)
Il capitalismo di Stato (1933)
I distretti (1960/1970)
Le medie imprese e altro (anni 1990)
1
2
3
4
Fatturato*Milioni di €
Numero dipendenti
Medie imprese 16 – 355 50 - 499
Imprese medio-grandi 355 – 3.000 > 499
Classi dimensionali del 4° capitalismoClassi dimensionali del 4° capitalismo
* Limiti aggiornati ogni 5 anni.
Come funziona il Quarto capitalismoeconomie esterne e specializzazione
Come funziona il Quarto capitalismoeconomie esterne e specializzazione
1. Si compete per “Sistemi” di imprese
2. La scala produttiva incide a livello di sistema (rete di relazioni; sisfruttano le economie esterne)
3. Si fa perno sul territorio che fornisce e rigenera le risorse ed ilcontesto delle relazioni sociali
4. Le imprese si specializzano
5. Le imprese creano nicchie nelle quali sono quasi monopoliste,innovando continuamente
I «nuovi» distretti italiani: mutazioni 2001-2011I «nuovi» distretti italiani: mutazioni 2001-2011Fonte: Bellandi-Coltorti, I nuovi distretti industriali, Rapporto di Artimino 2012-13, Il Mulino 2014, Cap. 1
Consolidamento della media impresa; 72
Ristrutturazione; 22
Altro; 6
% sugli addetti distrettuali
L’effetto distrettoL’effetto distretto
La fabbricazione di un prodotto spesso si compone di diversi stadi distinti, a ciascuno dei quali è riservato uno spazioseparato nella fabbrica; se però il volume complessivo della produzione è molto grande può essere conveniente destinarepiccole fabbriche separate a ciascuna fase. …
… ma le piccole fabbriche, qualunque sia il loro numero, si troveranno in forte svantaggio rispetto alle grandi, a meno chenon ve ne siano molte addensate in uno stesso distretto
Sia le grandi che le piccole aziende traggono dunque benefici (…), ma questi benefici sono più importanti per le piccoleaziende perché le liberano da molti degli svantaggi nei quali dovrebbero operare altrimenti in concorrenza con le grandiaziende
Alfred e Mary Paley Marshall, Economics of Industry, 1879 (ripreso da G. Becattini, Il bruco e la farfalla, Le Monnier 2000, p.10)
Mary Paley1850-1944
Alfred Marshall 1842-1924
I «nuovi» distretti italiani: ‘effetto distretto’ solo per le medie imprese
I «nuovi» distretti italiani: ‘effetto distretto’ solo per le medie imprese
Fonte: D. Storai, Distretti industriali, localizzazione d’impresa e profittabilità (tesi di dottorato, UPM 2016
Variazione valore aggiunto delle medie impreseVariazione valore aggiunto delle medie imprese
Valore aggiunto 2003-2012 – universo medie imprese
12.212
8.621
4.049
4.116
1.974
1.618
639
1.824
-2.240
871
749
-108
64
166
Meccanico
Beni persona e casa
Chimico e Farmaceutico
Alimentare
Carta e Stampa
Metallurgico
Altri Settori
Nel 2003 Variazione 2003-2012
Fatt. Made in Italy 62% (64,1% nel 2003)Vendite estero 40,4% (33,6% nel 2003)
Siamo competitivi ? (medie imprese, 2009)Siamo competitivi ? (medie imprese, 2009)
Francia Germania Italia Spagna
Produttività (VA netto per dipendente) 52,1 56,1 51,0 47,9
Costo del lavoro (per dipendente) 43,6 46,7 39,6 36,8
Profitto lordo (MON per dipendente) 8,5 9,4 11,4 11,1
MON % su VAn 16,3 16,8 22,4 23,2
Area Studi Mediobanca – Indagine congiunta Confindustria, R&S, Unioncamere (a cura di R&S)
Quali sono i problemi dell’industria italiana? Correggere le analisi errateQuali sono i problemi dell’industria italiana? Correggere le analisi errate
Una mancata ricomposizione strutturale?No: è emerso il Quarto capitalismo
Un ritardato aggiustamento alla globalizzazione?No: al contrario, ne abbiamo tratto vantaggio aumentando la qualità dei prodotti e il saldo
commerciale attivoLe difficoltà attuali?
Manca la domanda interna
La crisi finanziaria passa all’economia reale (indice del PIL 2005=100)
La crisi finanziaria passa all’economia reale (indice del PIL 2005=100)
Elaborazioni su dati IMF, World Economic Outlook (2015 stime, 2016-17 proiezioni)
100,0 102,7
104,5 104,2
101,3
103,8
105,5
107,8
109,4
112,1
114,8
117,5
120,5
100,0
102,9
106,0 106,5
101,7
103,9
105,5104,6 104,3
105,2
106,9
108,5
110,2
2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017USA Eurozona
Dalla finanza all’economia reale: Italia peggio dell’EA (indice del PIL 2005=100)
Dalla finanza all’economia reale: Italia peggio dell’EA (indice del PIL 2005=100)
Elaborazioni su dati IMF, World Economic Outlook (2015 stime, 2016-17 proiezioni)
100,0
102,7 104,2101,3
103,8105,5
107,8109,4
112,1
114,8
117,5
120,5
106,0 106,5
101,7103,9
105,5104,6
104,3105,2
106,9108,5
110,2
102,2103,9
102,8
97,198,8 99,4
96,695,0 94,7 95,4
96,497,4
2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
USA Eurozona Italia
L’austerity fa perdere colpi all’industria italiana : quote della manifattura italiana in % del totale UE a 28
L’austerity fa perdere colpi all’industria italiana : quote della manifattura italiana in % del totale UE a 28
14,1 14,214,4 14,4 14,3
14,0 13,9 14,0 14,0 14,1
13,7
13,3
12,512,3
11,9
11,2
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Isem
Valore aggiunto; elaborazioni su dati Eurostat a prezzi correnti
Dinamica del valore aggiunto italiano: distretti e 4° capitalismo meglio delle grandi imprese
Dinamica del valore aggiunto italiano: distretti e 4° capitalismo meglio delle grandi imprese
Indici 1999=100; elaborazioni su dati Istat rilasciati nel 2016
(prezzi correnti; classificazione in base al tipo di bene prodotto; dati 2015 in parte stimati)
100,0
103,2 102,2103,6 102,5
106,8 107,8
112,1
119,3
115,4
95,5
104,9106,2
101,399,7 100,2
108,3
100,0
105,1
109,8111,5 111,0
113,2 113,6
118,7
126,0 124,9
109,0
112,9115,2
110,9 111,4112,6
114,0
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
Grandi imprese Distretti & 4° capitalismo
Più estero, ma crolla il mercato internoPiù estero, ma crolla il mercato interno
Fonte: fatturato industria, medie mobili trimestrali; elaborazioni su dati Istat (2010 =100)
70,0
80,0
90,0
100,0
110,0
120,0
130,0
Mar
-200
9M
ag-2
009
Lug-
2009
Set-
2009
Nov
-200
9G
en-2
010
Mar
-201
0M
ag-2
010
Lug-
2010
Set-
2010
Nov
-201
0G
en-2
011
Mar
-201
1
Mag
-201
1Lu
g-20
11Se
t-20
11N
ov-2
011
Gen
-201
2
Mar
-201
2M
ag-2
012
Lug-
2012
Set-
2012
Nov
-201
2
Gen
-201
3M
ar-2
013
Mag
-201
3Lu
g-20
13Se
t-20
13
Nov
-201
3G
en-2
014
Mar
-201
4M
ag-2
014
Lug-
2014
Set-
2014
Nov
-201
4G
en-2
015
Mar
-201
5M
ag-2
015
Lug-
2015
Set-
2015
interno estero
Italia 2014 e 9 mesi 2015(elaborazioni AS Mediobanca su dati Istat – milioni di euro; classificazione per tipo di bene prodotto)
Saldi Export-Import 20142015
9 mesi
Grandi imprese +2.903 -3.281Prodotti petroliferi raffinatiChimica, fibre, gommaMetallurgiaApparecchi elettrici ed elettroniciMezzi di trasportoAltri prodotti
+3.921-1.866-2.715-3.157
+8.003-1.283
+3.792-3.002-4.185-3.995
+5.432-1.323
Distretti & medie imprese +97.031 +70.532Tessile abbigliamento pelli cuoioLegno e mobiliProdotti in metalloMacchineAlimentariAltri prodotti
+18.170+9.831
+11.339+50.377
-4.225+11.539
+12.816+7.099+8.158
+35.728-2.313
+9.044
TOTALE MANIFATTURA +99.934 +67.251
Le medie imprese che hanno superato la crisiLe medie imprese che hanno superato la crisiElaborazioni su dati indagine Mediobanca-Unioncamere (insieme chiuso di imprese meccaniche-elettroniche)
100,0
104,0
113,3
124,3127,2
107,7
119,2
124,5 124,7
128,7
100,0 98,8
94,8
89,2 90,4
100,998,6 99,3 100,3
99,0
2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
Medie imprese meccaniche-elettroniche: dinamica della competitività
Indice del Van procapite Indice del CLUP
Le chiavi del successo: competitività da ricavi e non da costi
Le chiavi del successo: competitività da ricavi e non da costi
1) Qualità della forza lavoro (misurata attraverso i livelli salariali unitari): l’impresa che utilizza personale abassi salari è meno produttiva di quella che si avvale di una forza lavoro unitariamente più costosa, maabbinata allo stock di capitale per addetto ed in presenza di produzioni di elevata qualità. Una forza lavoroche “vale” livelli salariali aumentati di 1 euro produce ceteris paribus un aumento di produttività pari ad 1,4euro (a valore)
2) Legame inverso tra dimensione e produttività: sono vincenti la specializzazione produttiva e lapolitica commerciale volta a creare e sfruttare nicchie di mercato dominandole grazie alla competenza e allaforza innovativa
3) Knowledge Intensive Services (KIS): occorre la presenza di imprese che forniscono servizi ad altaintensità di conoscenza
4) Effetto positivo delle abilità manageriali e della dotazione infrastrutturale: la prima è unprodotto della formazione; la seconda tende a differenziare le performance (ad es. peggiorando quelle delMezzogiorno)
Fonte: verifica econometrica sulla base dei dati sulle medie imprese estratti dalle indagini Mediobanca-Unioncamere degli ultimi 10 anni (F.Coltorti e D.Venanzi, “Produttività, competitività e territori delle medie imprese italiane”; in I nuovi distretti industriali. Rapporto di Artimino sullo sviluppo locale 2012-2013; a cura di M. Bellandi e A. Caloffi; ed. Il Mulino 2014
Mondo: quattro rivoluzioni nell’industriaMondo: quattro rivoluzioni nell’industria
Le prime industrie meccaniche (seconda metà del 18° sec.)
Elettrificazione e taylorismo (seconda metà del 19° sec.)
Digitalizzazione (computer, elettronica e I.T.)(dal 1970 circa)
Industry 4.0: una storia in corso(fabbriche digitali interconnesse)
1.0
2.0
3.0
4.0
Riferimenti bibliograficiRiferimenti bibliografici
G.Becattini-F.Coltorti, “Aree di grande impresa ed aree distrettuali nello sviluppo post-bellicodell’Italia” (Rivista Italiana degli Economisti, 2004)
F.Coltorti, Le grandi imprese nello sviluppo industriale italiano; Educatt, Milano 2015
F.Coltorti, Dal modello NEC di Fuà al nuovo ruolo delle medie imprese; QA n. 4-2006
F.Coltorti-G.Garofoli, “Le medie imprese in Europa” (Economia Italiana n.1-2011); “Medium-Sized Enterprises in Europe” (Review of Economic Conditions in Italy, 1-2011)
F.Coltorti-D.Venanzi, «Produttività, competitività e territori delle medie imprese italiane»; inI nuovi distretti industriali. Rapporto di Artimino 2012-13, a cura di M.Bellandi e A.Caloffi, IlMulino 2014
Confindustria, R&S e Unioncamere, Medium-Sized Enterprises in Europe; 2010
Plattform Industrie 4.0; vari materiali; 2016
D.Storai, Distretti industriali, localizzazione d’impresa e profittabilità; tesi di dottorato, 2016
R&S e Mediobanca, varie pubblicazioni (www.mbres.it)
Mediobanca-Unioncamere, Le medie imprese industriali italiane; anni vari (www.mbres.it)