DOCUMENTAZIONE: Per il riordinamento degli studi africanisti in ItaliaSource: Africa: Rivista trimestrale di studi e documentazione dell’Istituto italiano per l’Africae l’Oriente, Anno 13, No. 1 (GENNAIO - FEBBRAIO 1958), pp. 47-48Published by: Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente (IsIAO)Stable URL: http://www.jstor.org/stable/40756893 .
Accessed: 15/06/2014 06:45
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DOCUMENTAZIONE
Per il riordinamento degli studi africanisti in Italia
Riproduciamo il testo del pro-memoria sull'azione intrapresa dalVIstituto Ita- liano per l'Africa, d'intesa con il Mi- nistero della Pubblica Istruzione, per il riordinamento degli studi africani- sti in Italia.
Il suddetto pro-memoria è stato inviato ai Membri del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione; ai compo- nenti della VI Commissione (Pub- blica Istruzione) del Senato e della Camera dei Deputati; ai Presidi delle Facoltà di Scienze Politiche, Lettere e Filosofia, Giurisprudenza, Econo- mia e Commercio delle Università italiane; a numerosi esponenti della vita accademica e docenti delle disci- pline interessate, nonché ai membri del Consiglio Centrale e ai Delegati regionali dell'Istituto Italiano per VAfrica.
Nel momento in cui l'Africa si af- faccia, con nuove entità nazionali e cor. le sue incommensurabili risorse, sulla scena internazionale, e l'Europa cerca di dar vita ad un grande disegno eurafricano, si riscontra in Italia uno stato di carenza nel campo di quegli studi africanisti che negli scorsi decen- ni raggiunsero un livello tanto elevato da dare al nostro Paese, in questo set- tore, un primato internazionale. Di tale primato sono significativa testimonianza i nomi di Gallina, Furlani, Beguinot, Amari, Guidi, Conti, Rossini, Cerulli, Rossi, Nallino, Sergi, Puccioni e, per quantanto riguarda la medicina tropi- cale, Castellani, Girolami, Jacono etc.
Di fronte alla critica situazione crea- tasi nel dopoguerra, già qualche anno fa si erano levati appelli che sollecita- vano, da parte di ambienti accademici e scientifici, una azione volta a diffon* dere più ampiamente lo studio delle varie discipline attinenti al continente africano e a rinnovare in tal modo la nobile tradizione di studi.
L'Istituto Italiano per l'Africa, acco- gliendo gli inviti e le sollecitazioni pro- venienti da più parti, decideva di con- vocare a Napoli il 13 dicembre 1956, un « Convegno Nazionale sull'Ordina- mento degli Studi e Ricerche relativi all'Africa e al Levante in Italia ».
A conclusione del Convegno, svoltosi alla presenza di Enrico De Nicola, era approvata all'unanimità, dopo un vivo e proficuo dibattito, una mozione nella quale il Convegno
«considerato che nessun amichevole e concreto rapporto può essere stabilito con popoli e paesi dei quali non si co- noscano sufficientemente le istituzioni
politiche, giuridiche, religiose, sociali ed economiche ;
rilevata la necessità di ovviare alla decadenza di quegli studi relativi all'A- frica e al Levante che in passato hanno dato al nostro Paese un primato dagli importanti riflessi anche nel campo in- ternazionale ;
constatato che in quasi tutti i Paesi del mondo si rileva una sempre più ampia diffusione ed affermazione di tali studi, indipendentemente dal possesso di territori d'oltremare;
udita la relazione del Prof. Rolando Quadri dell'Università di Napoli;
udita la relazione e la proposta di mozione del Prof. Fragola dell'Istituto Universitario Orientale;
udite le relazioni del Prof. Enrico De Leone dell'Università di Cagliari e del Prof. Bruni Roccia dell'Istituto Com- merciale Diaz di Napoli;
uditi gli altri interventi e tenuto conto della successiva discussione e delle dichiarazioni del Presidente del Convegno Sen. Teresio Guglielmone;
dato che l'Istituto Italiano per l'A- frica, in virtù della legge 15 marzo 1956, n. 154, ha la « funzione di Cen- tro Nazionale di Documentazione e di- vulgazione dell'attività africanista italia- na, di osservazione, studio, ricerche e propulsione per un'idonea partecipazio- ne alla vita, ai problemi ed al processo di evoluzione del continente africano, di espansione e potenziamento dei rap- porti economici, culturali e di amicizia e collaborazione italo-africana, nel qua- dro della azione governativa ed in ar- monia con l'attività di Istituti, Enti ed Accademie che perseguono finalità ana- loghe ».
invitava l'Istituto Italiano per l'Africa a rendersi interprete presso il Governo, i Dicasteri e gli Organi Accademici e Culturali competenti dei seguenti voti:
« a) che l'Istituto Universitario 0- rientale di Napoli, ispirandosi alle sue tradizioni, riorganizzi nel suo seno un corso di studi specializzati nel quale le discipline storiche, geografiche, econo- miche, politico-giuridiche, sociali e lin- guistiche concernenti l'Africa e il Le- vante trovino posto adeguato;
6) che anche nelle facoltà di Scien- ze politiche, Scienze economiche e com- merciali e Lettere, tali discipline for- mino oggetto di un più diffuso inse- gnamento ;
e) che lo studio della geografìa e delle lingue africane ed orientali, e-
ventualmente corredato di opportuni cenni sulle tradizioni, i costumi e l'eco- nomia di questi paesi in rapporto al- l'Italia, sia considerato come materia di studio opzionale anche nelle scuole ed Istituti ad indirizzo tecnico-professio- nale ».
L'Istituto Italiano per l'Africa, secon- do il mandato ricevuto dal Convegno, presentava al Ministero della Pubblica Istruzione i voti espressi nella mozione conclusiva, e si assumeva, d'intesa con il suddetto Ministero il compito disvol- gere una indagine volta ad accertare quale parte avessero gli studi africanisti nei programmi delle Università di altri Paesi privi, come l'Italia, di dirette re- sponsabilità di governo in Africa.
Da tale indagine, sia pure incomple- ta e sommaria, è risultato, come da prevedersi, un interesse sempre crescen- te, anche sul piano strettamente scien- tifico, per l'Africa, che attrae ogni gior- no di più l'attenzione dei popoli euro- pei ed extraeuropei interessati a stabi- lire o a sviluppare i loro rapporti con i Paesi di quel continente.
In particolare, presso diverse Univer- sità ed Istituti superiori della Repub- blica Federale Tedesca, nell'ambito del- le discipline storiche, politiche, geogra- fiche, economiche, etnografiche e natu- ralistiche, vengono diffusamente trattati temi di argomento africano, così pure presso l'Istituto per la Geografia e la Geografia politica dell' Università di Amburgo e l'Istituto Geografico di Co- lonia.
Altri corsi africanisti sono segnalati nelle seguenti Università ed Istituti: Università di Mainz, razze e popoli
dell'Africa e dell'Asia meridionale Università di Berlino, Lingue e dialetti
africani Istituto Geografico del Politecnico di
Hannover, Geografia politico-economi- ca dell'Africa
Istituto Geografico di Würzburg, Cli- matologia africana, Geografia sociale dei Paesi africani, Geografia econo- mica delle zone tropicali. Agli inizi di quest'anno è stata ria-
perto a Witzenhausen an der Weser, nell'Assia, 1'« Istituto tedesco per Pagri- coltura nelle zone tropicali e subtropi- cali » fondato nel 1898 con il nome di Scuola Coloniale Tedesca.
Nel piano di studi, oltre alle speci- fiche materie naturalistiche, sono com- presi insegnamenti di Geografia, Geo- grafìa economica, economia e società dei primitivi; scienze commerciali, lingue estere.
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Egualmente nelle principali Sedi uni- versitarie dell'Olanda si ritrovano cat- tedre per l'insegnamento di materie at- tinenti al continente africano nei suoi aspetti fisici, politici e culturali.
Alla Facoltà di Lettere dell'Università di Leida, oltre ai corsi di Egittologia, di Istituzioni Islamiche e di lingua ara- ba, hanno particolare o specifica attinen- za al continente africano i seguenti corsi : Storia delle terre d'oltremare e storia
della marina Lingue bantu Folklore africano.
All'Università di Utrecht (Facoltà di Diritto) v'è un corso di economia tro- picale.
All'Università di Amsterdam (Facoltà di Lettere) v'è una cattedra di « Lingua, letteratura, cultura e storia dell'Africa del Sud ».
4-Ha Facoltà di Lettere dell'Univer- sità di Nimega vi sono due corsi: Dot- trina p istituzione dell'Isiam; Lingua e letteratura semitica.
Presso la Scuoia di Agricoltura della stessa Università v'è un corso specializ- zato di agricoltura tropicale.
Itegli Stati Uniti d'America l'ordina- mento degli studi universitari ha per caratteristica l'elevato numero di inse- gnamenti specializzati; numerosi inse- grementi di carattere africanista sono pertanto pregenti nelle Facoltà lettera- rie, giuridiche e politiche.
Wel settore in esame risultano par- ticolarmente qualificate l'Università di Boston, la Northwestern University di Chicago, l'Università Howard di Wa- shington.
Presso FUniveesjtà di Boston v'è un « Corso di Studi e Ricerche africane » che comprende insegnamenti intorno alle seguenti discipline ed ai seguenti argomenti : Economia delle aree sottosviluppate Geografia dell'Africa Politica dell'Africa contemporanea Politiche coloniali in Africa Imperialismo europeo moderno Genti e culture dell'Africa Problemi dell'Africa contemporanea Organizzazione sociale delle Società pri-
mitive. Dall'anno accademico 1957-58 sono
state aggiunte due materie: Preistoria e Storia dell'Africa Società tradizionale e mutamenti sociali
in Africa. Presso la stessa Università sono stati
svolti, negli anni passati, corsi su que- sti temi:
Amministrazione degli Affari Africani Etnologia del Sud Africa Tribù dell'Africa Francese a Sud del
Sahara Etnologia dell'Africa Occidentale Bri-
tannica Sociologia politica dell'Africa Occiden-
tale britannica Tribù del Congo Belga Etnologia dell'Africa centrale
Dal 1948 si sono iniziati presso la Northwestern University di Chicago i Corsi africanisti con le seguenti mate- rie d'insegnamento : Antropologia dei popoli africani Etnologia africana Economia dello sviluppo regionale Geografìa dell'Africa, ed in particolare
dell'Africa equatoriale e dell'Africa del Sud
Storia dell'espansione coloniale europea Istituzioni pubbliche locali.
Più recente, nell'anno accademico 1954-55, è l'istituzione del Programma di Studi Africani presso l'Università Howard di Washington, con corsi ri- guardanti le seguenti materie: Geografia umana dell'Africa Etnologia Linguistica Storia della Colonizzazione Amministrazione dei territori africani
non autonomi Influenza della civiltà occidentale in
Africa. La mozione, approvata al Convegno
di Napoli per il riordinamento e la maggiore diffusione degli studi africa- nisti anche in Italia, suscitava lo spon- taneo consenso di molti eminenti stu- diosi delle varie discipline, alcuni dei quali non mancavano di manifestare e- splicitamente la loro adesione attraverso lettere personali.
Particolarmente significative le espres- sioni usate dai professori Raffaele Cia- sca, Carmelo Colamonico, Giuseppe Maranini, Giulio Giannelli, Giovanni Nencioni, Walter Bigliavi, Ugo Gualaz- zini, Giuseppe Flores D'Arcais, Paola Maria Arcari, Luigi Lordi, Giovanni A. Alfero, Alberto del Monte ed altri ancora.
Altre autorevoli attestazioni di plau- so e di adesione all'azione intrapresa dall'Istituto Italiano per l'Africa si ave- vano in occasione del XVII Congresso Geografico Italiano e del Convegno per la collaborazione economica con i Paesi africani, svoltisi ambedue a Bari rispet- tivamente nell'aprile e nel settembre 1957.
La mozione, presentata al Congresso Geografico dall'Istituto Italiano per l'A-
frica ed approvata all'unanimità, risul- tava così formulata:
« II XII Congresso Geografico Ita- liano, rilevato che allo stato attuale l'insegnamento della geografia dell'Afri- ca si presenta inadeguato rispetto alla necessità di sviluppare tra gli studiosi la nuova concezione euro-africana, in- vita il Ministero della Pubblica Istru- zione, i competenti Organi accademici e i compilatori di testi, a far sì che:
a) tale insegnamento formi oggetto di maggiore attenzione nelle scuole di ogni tipo e grado,
b) in particolare nelle Facoltà di Scienze Politiche e Scienze Economiche e Commerciali la geografia dell'Africa abbia maggior rilievo,
e) si proceda ad un adeguato aggior- namento della geografia del continente africano sui testi scolastici ».
Dal suo canto la mozione principale, approvata a conclusione del Convegno per la collaborazione economica con i Paesi africani, non trascurava, oltre alle raccomandazioni di carattere più stret- tamente attinente al Convegno, di espri- mere anche voti per una « sempre più idonea preparazione tecnico-culturale in grado di favorire la conoscenza delle lingue e dell'ambiente africano ».
L'Istituto Italiano per l'Africa inve- stito, con legge 15 marzo 1956 n. 154, delle funzioni di Centro Nazionale di documentazione e di divulgazione del- l'attività africanista italiana, ha, in con- seguenza e a conclusione di quanto so- pra esposto, rinnovato al Ministero del- la Pubblica Istruzione viva e pressante preghiera affinchè, in occasione del riordinamento degli studi nelle facoltà Universitarie, sia formulata una più completa ed opportuna impostazione di tutta la materia afferente gli studi afri- canisti. L'Istituto sente d'altra parte il dovere di rivolgere alle Personalità e agli Organi accademici e parlamentari un caldo appello affinchè l'azione, con tanta convinzione e senso di responsa- bilità intrapresa e perseguita, sia auto- revolmente sostenuta presso il compe- tente Ministero; e ciò soprattutto da parte di quanti ben intendono l'impor- tanza - non solo per la cultura ma anche per le iniziative del nostro Paese in ogni settore - del ricostituirsi in Italia di una vigorosa ed attiva tradi- zione di studi africanisti in grado di trasmettere nell'opinione pubblica ed in quanti ne abbiano interesse, l'indi- spensabile conoscenza di questo conti- nente così ricco di interessanti sviluppi avvenire.
L'Istituto Italiano per l'Africa
Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 4512 del 27 dicembre 19$7 V. Direttore Responsabile TEOBALDO FILESI Edizione I.P.I. - Istituto Propaganda Internazionale - Milano - Via Tadino 62 - Tipogr. : Industrie Grafiche Cattaneo - Bergamo
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