DONATELLO (1386-1466)
Cricco Di Teodoro, Itinerario nell’arte Quarta edizione, © Zanichelli editore 2017
Un grande innovatore
• si forma come orafo nella bottega di Lorenzo Ghiberti • compie un viaggio a Roma ed entra in contatto con
l’antico • per un decennio vive e lavora a Padova • sperimenta l’uso di tutte le tecniche e di tutti i materiali • muore ottantenne a Firenze
Cricco Di Teodoro, Itinerario nell’arte Quarta edizione, © Zanichelli editore 2017
Attraverso lo studio dell’antico Donatello rivoluziona la scultura ponendo le basi per lo sviluppo del Rinascimento.
Le tappe della sua lunga carriera:
• Il volto, sereno e consapevole, esprime fermezza morale.
• Le sopracciglia contratte e la fronte aggrottata rivelano un’inquietudine interiore.
• Il corpo è solido e le gambe divaricate danno stabilità alla figura.
• Il busto è leggermente ruotato rispetto all’asse centrale e la testa volge di lato.
• La postura è resa con grande naturalezza.
San Giorgio
La statua è commissionata nel 1416 per il Tabernacolo esterno
di Orsanmichele a Firenze.
San Giorgio è il protettore dell’Arte fiorentina dei Corazzai e degli Spadai.
La predellaFulcro della composizione è San Giorgio che trafigge il drago
L’impeto del cavaliere, che realisticamente
stringe con le gambe il ventre del cavallo, è
sottolineato dallo movimento del
mantello.
La figura della Principessa è
tratta dai sarcofagi classici.
La prospettiva centrale appare per la prima volta
su una scultura.
Donatello mette a punto lo stiacciato, un rilievo bassissimo che conferisce un effetto di chiaroscuro simile
alla pittura.
All’antro di roccia fa riscontro un
portico rinascimentale visto in scorcio.
I Profeti
Cricco Di Teodoro, Itinerario nell’arte Quarta edizione, © Zanichelli editore 2017
Anche nel Profeta Abacuc la posa e le pieghe quasi metalliche dei manti
conferiscono gravità alla figura.
Nel Profeta Geremia la caratterizzazione fisionomica della ritrattistica classica ritorna in un
volto modellato sul reale.
Nelle due statue marmoree scolpite per il Campanile di Giotto, Donatello
guarda alla statuaria romana e realizza un naturalismo “integrale”,
cioè vero, totale.
Emerge un nuova bellezza: la grandezza morale.
Il Banchetto di Erode
Sullo sfondo si svolge una scena
lontana nello spazio e nel
tempo.
I partecipanti al banchetto
indietreggiano lasciando un vuoto
al centro.
Il succedersi degli archi in prospettiva
e con rilievo sempre più basso
conferisce notevole
profondità.
Tra il 1423 e il 1427 Donatello collabora al fonte battesimale del Duomo di Siena con una formella in bronzo dorato che raffigura il Banchetto di
Erode.
Erode si ritrae con le palme delle
mani aperte in un gesto di orrore.
In primo piano, in ginocchio, il servo offre al sovrano la testa mozzata del
Battista.
La crudeltà e l’insensatezza
umane sono nel cuore della scena.
La Cantoria
La Cantoria, realizzata tra il 1433 e il 1439 per i coristi della Cattedrale di Santa Maria del Fiore, reca traccia di un nuovo viaggio a Roma.
La Cantoria
Il rilievo, ora più alto ora più in stiacciato, consente di affollare un gran numero di personaggi con pose sempre diverse che lo
spettatore è portato a seguire variando il punto di vista.
Cricco Di Teodoro, Itinerario nell’arte Quarta edizione, © Zanichelli editore 2017
Il soggetto proviene dal Salmo 150 dell’Antico Testamento che invita a lodare Dio con canti, musiche e danze.
Il modello ispiratore è il fregio continuo dell’arte ellenistica.
In uno spazio prospettico, delimitato anteriormente da coppie di colonnette rivestite di tessere colorate, un corteo di putti
danza freneticamente, esprimendo una gioia incontenibile.
Motivi iconografici rari come il copricapo
suggeriscono che si tratti di Ermes e Argo.
DavidCommissionata da Cosimo de’ Medici, la statua è il
simbolo della potenza della famiglia fiorentina dei Medici.
Il volto appare pensoso e sembra osservare con
distacco la testa mozzata del gigante.
Fusa a tutto tondo intorno al 1440, è la prima statua dopo un millennio a raffigurare un nudo virile.
La postura sbilanciata e innaturale riprende i modi
della statuaria di Policleto.
La luce scivola dolcemente su un corpo
adolescente e aggraziato.
Monumento equestre al Gattamelata
I tratti del volto sono severi e lo sguardo appare risoluto.
La statua, fusa in bronzo tra il 1445 e il 1453, raffigura il capitano di ventura Erasmo da Narni, detto il Gattamelata.
Si ispira al monumento equestre dell’imperatore Marco Aurelio anche per la collocazione nel luogo più rappresentativo della
città: davanti alla Basilica del Santo a Padova.
La tecnica di fusione è perfezionata.
Il naturalismo rivela uno studio dal vero.
L’Altare del Santo
Cricco Di Teodoro, Itinerario nell’arte Quarta edizione, © Zanichelli editore 2017
Dal 1447 Donatello inizia a scolpire il grandioso Altare del
Santo nella Basilica di Sant’Antonio a Padova, oggi
smembrato e in parte perdutoÈ la prima Sacra conversazione tridimensionale, realizzata con
29 elementi scultorei tra statue e bassorilievi in bronzo e in pietra
Le statue della Madonna in trono con il Bambino e sei santi,
collocate entro un’architettura colonnata, sono sistemate su un’alta predella decorata con pannelli bronzei raffiguranti i
Miracoli di Sant’Antonio
Il Miracolo della mula
Tre volte a botte in stiacciato organizzano prospetticamente la
composizione.
Straordinaria varietà si coglie
nelle espressioni e nei gesti della
folla.
In un punto centrale leggermente
asimmetrico si manifesta il miracolo.
La linea d’orizzonte posta alla base
della formella crea una visuale in sotto
in su.
Maddalena
La statua lignea, scolpita intorno al 1455/1456 per il Battistero di Firenze, condensa gli estremi risultati della ricerca artistica di
Donatello.
I lunghi capelli la avvolgono come un saio, simbolo di una vita condotta in penitenza.
Abbandonato ogni riferimento classico, lo scultore scava nella psicologia della
Maddalena, che si rivela consumata nel fisico e dilaniata nell’animo.
Cricco Di Teodoro, Itinerario nell’arte Quarta edizione, © Zanichelli editore 2017
Non è casuale la scelta del legno che, da materiale umile, si presta a esprimere quella
dignità umana che più interessa al grande scultore.