Progetto VARESE IN RETE PER LE PARI OPPORTUNITÀ - II EDIZIONE
DONNE E PROFESSIONI TECNICHE IN PROVINCIA DI VARESE
C PF
TICINO - MALPENSA
ottobre 2004
Progetto
VARESE IN RETE PER LE PARI OPPORTUNITA’- II EDIZIONE
DONNE E PROFESSIONI TECNICHE IN PROVINCIA DI
VARESE
2
&RRUGLQDPHQWR��Daniela Feliziani
Manuela Samek Lodovici
*UXSSR�GL�ODYRUR��Sabina Mazzucchelli
Elena Zarini
3
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15
1.1 LA PARTECIPAZIONE FEMMINILE AL MERCATO DEL LAVORO 15
1.2 L’OCCUPAZIONE IN PROVINCIA DI VARESE 17
1.3 DONNE E DISOCCUPAZIONE 21
1.4 LA FLESSIBILITA’ DEL MERCATO DEL LAVORO 24
1.4.1 I contratti atipici 24
1.4.2 Il lavoro interinale 27
1.4.3 I principali indicatori di flessibilità 28
1.4.4 Il lavoro parasubordinato 29
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32�
2.1 LA SCUOLA SUPERIORE 33
2.2 FORMAZIONE PROFESSIONALE E PRESENZA DELLE GIOVANI IN PERCORSI
FORMATIVI TECNICI INDUSTRIALI 35
2.3 L’ UNIVERSITA’ 36
�"���#17���(���&)������(�������*������
38
3.1 LE PREVISIONI DI ASSUNZIONE DA PARTE DELLE IMPRESE 38
3.2 LE CARATTERISTICHE DELLE ASSUNZIONI PREVISTE 39
3.3 LE DIFFERENZE DI GENERE 43
3.3.1 Le professioni tecniche 46
3.4 CONCLUSIONI 48
4
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������ ����������������C �������-/�����)�������D�%�(���)��&E�������!�50
4.1 LA METODOLOGIA DELL’ INDAGINE E LA COSTRUZIONE DEL CAMPIONE 50
4.1.1 La Composizione del campione 52
4.2 LA PRESENZA DELLE DONNE NELLE PROFESSIONI TECNICHE NEI
SETTORI ANALIZZATI 52
4.3 LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI PER LE FIGURE TECNICHE 54
4.4 LE PREVISIONI DI ASSUNZIONE DI PERSONALE TECNICO E LE
OPPORTUNITA’ DI INSERIMENTO DI PERSONALE FEMMINILE 57
4.5 LA VALUTAZIONE DELL’ OFFERTA FORMATIVA E LA FORMAZIONE
AZIENDALE PER LE FIGURE TECNICHE 61
4.6 GLI STEREOTIPI LEGATI AL GENERE E LE POLITICHE ATTIVE PER ACCRESCERE
LA PRESENZA FEMMINILE TRA I TECNICI 64
4.6.1 Gli stereotipi legati al genere 64
4.6.2 Le politiche attive 69
4.7 CONCLUSIONI 72
BIBLIOGRAFIA 74
APPENDICE 76
ALLEGATO 1: Questionario utilizzato 77
ALLEGATO 2: Figure tecniche analizzate per settore 87
ALLEGATO 3: Tabelle 89
5
35(6(17$=,21(�(�6,17(6,�'(,�35,1&,3$/,�5,68/7$7,�
• 3HUFKp�TXHVWD�ULFHUFD�
Questa ricerca rappresenta il proseguimento di un lavoro iniziato nel 2002 nell’ ambito del
progetto Varese in rete1 che ha lo scopo di analizzare le caratteristiche della presenza
femminile nel mercato del lavoro della provincia di Varese, al fine di individuare spazi ed
opportunità di inserimento occupazionale nei prossimi anni.
La ricerca è partita da alcune constatazioni circa la presenza femminile nel mercato del
lavoro provinciale. La provincia di Varese, pur mostrando tassi di partecipazione e di
occupazione femminili più favorevoli rispetto alla media lombarda e nazionale, continua a
presentare un’ occupazione femminile ancora molto inferiore a quella maschile e a quella
media europea e molto concentrata in alcuni settori (soprattutto nei servizi e nel settore
tessile) ed in alcune mansioni (mansioni impiegatizie di tipo amministrativo, esecutivo e a
bassa qualificazione, nonostante la scolarità femminile sia più elevata di quella maschile),
confermando una tendenza alla segregazione occupazionale. Quando occupate, le donne sono
inoltre sovra-rappresentate nelle forme atipiche di lavoro: lavoro a tempo determinato, lavoro
part-time, lavoro parasubordinato.
In questa provincia ad elevata specializzazione manifatturiera si rileva, d’ altro canto, una
crescente richiesta di figure professionali collocabili nella fascia dei tecnici. Si tratta di
professioni qualificate, strategiche per l’ azienda, con buone possibilità di sviluppo
professionale e di carriera e tipicamente ricoperte da personale maschile. La promozione
dell’ occupazione femminile in questi settori e mansioni rappresenta dunque un’ importante
opportunità sia per ridurre i problemi di carenza di personale delle imprese manifatturiere, che
per facilitare l’ aumento dell’ occupazione femminile. Si tratta infatti di professioni che, per
condizioni di lavoro e competenze professionali, possono essere facilmente ricoperte da
personale femminile, ma per cui sia la domanda che l’ offerta di lavoro femminile sono ancora
molto scarse.
Questo rapporto aggiorna ed integra l’ analisi presentata nel Rapporto 2003: viene
aggiornata al 2003 l’ analisi della posizione femminile nel mercato del lavoro provinciale e
delle scelte scolastiche e formative delle ragazze in provincia di Varese; l’ analisi qualitativa
1 Feliziani D., Samek Lodovici M. (a cura di), “Il lavoro femminile in provincia di Varese: grado di segregazione e prospettive occupazionali”, Progetto VARESE IN RETE PER LE PARI OPPORTUNITA’ – I ed., febbraio 2003.
6
sulla domanda di tecnici svolta nel precedente rapporto2 viene integrata con una indagine
quantitativa presso un campione di imprese manifatturiere3.
• $SSURFFLR�PHWRGRORJLFR�H�FRQWHQXWL�GHOOD�ULFHUFD��
In termini operativi la ricerca è stata declinata nelle seguenti attività, ciascuna delle quali
ha comportato l’ utilizzo di specifici strumenti di indagine:
1. Aggiornamento dell’ analisi della posizione femminile nel mercato del lavoro
provinciale e delle scelte scolastiche e formative delle giovani donne attraverso l’ analisi
integrata delle fonti di dati statistici e amministrativi disponibili a livello provinciale.
2. Analisi quantitativa della domanda di lavoro e della presenza femminile in
professioni tecniche nel settore manifatturiero attraverso un’ indagine telefonica presso un
campione di imprese volta a valutare le opportunità di occupazione femminile, le
difficoltà organizzative legate alla presenza di donne in tali posizioni e le principali
motivazioni che determinano la sottorappresentazione femminile.
L’ ’ indagine telefonica ha coinvolto 299 imprese manifatturiere� con un’ occupazione
equivalente al 16,5% degli occupati alle dipendenze nell’ industria manifatturiera della
provincia di Varese.
La scelta del campione di imprese da intervistare è stata improntata ai seguenti criteri:
9 identificazione di un LQVLHPH� GL� VHWWRUL� PDQLIDWWXULHUL� D� EDVVD� RFFXSD]LRQH�IHPPLQLOH, ma rilevanti per il tessuto produttivo provinciale per le dimensioni
occupazionali o per le prospettive di crescita. I settori individuati sono quello chimico,
quello meccanico e dei mezzi di trasporto, quello delle macchine elettriche ed
elettroniche, quello degli oggetti e minuteria in metallo e quello del legno e mobili. Le
imprese intervistate occupano il 31% degli addetti dei settori di riferimento.
9 Le soglie dimensionali delle imprese intervistate sono state definite tenendo
conto sia delle caratteristiche del sistema produttivo locale(caratterizzato dalla
prevalenza di imprese artigiane e di piccole dimensioni) sia dalla necessità di
considerare realtà con una strutturazione aziendale complessa. Quindi le classi
2 L’ analisi qualitativa aveva comportato, nella precedente edizione, la realizzazione di interviste ai responsabili del personale di 17 imprese di dimensioni medio-grandi, operanti nei settori più rilevanti per l’ economia provinciale 3 Questa parte ha preso spunto da una simile indagine condotta nelle province di Lecco e Como, cfr. IRS, Provincia di Como, Provincia di Lecco, Enaip Lombardia, 'RQQH�H�SURIHVVLRQL�WHFQLFKH��2SSRUWXQLWj�H�YLQFROL�GL�DFFHVVR�SHU�OH�GRQQH�DOOH�SURIHVVLRQL�WHFQLFKH�LQWHUPHGLH�QHL�SURFHVVL�SURGXWWLYL�H�GL�SURJHWWD]LRQH, 2003
7
dimensionali utilizzate prendono in considerazione sia le aziende di grandi dimensioni
(oltre i 100 addetti) sia le piccole e le piccolissime aziende (fino a 20 addetti),
nonostante in quest’ ultima categoria si rilevino sovrapposizioni tra le varie figure
tecniche e spesso tali funzioni si concentrino nella figura del titolare.
• ,�SULQFLSDOL�ULVXOWDWL�GHOOD�ULFHUFD��
L’ aggiornamento al 2003 dell’ analisi dei dati disponibili a livello provinciale, presentata
nel primo capitolo, conferma le criticità segnalate nello scorso rapporto in relazione alla
posizione femminile nel mercato del lavoro ed ai fabbisogni professionali delle imprese, pur
in un contesto caratterizzato da un’ occupazione femminile relativamente elevata in rapporto al
dato regionale e nazionale.
In primo luogo si conferma come il progressivo invecchiamento della popolazione, in
presenza di un mercato del lavoro in condizioni di piena occupazione, possa accrescere il
rischio di tensioni e vincoli dal lato dell’ offerta di lavoro: a meno di un significativo aumento
del tasso di partecipazione delle donne e della popolazione “anziana”, la domanda di lavoro
del sistema produttivo locale potrà essere coperta solo da aumenti dell’ offerta di lavoro
esterna. D’ altro canto i margini per significativi aumenti nei tassi di partecipazione ci sono e
vanno realizzati attraverso l’ adozione di politiche appropriate: il tasso di partecipazione
femminile4 in provincia di Varese si attesta infatti nel 2003 al 56,6%, rispetto ad una media
europea (Europa a 15) del 61,3%. Se in provincia si raggiungesse la media europea, l’ offerta
di lavoro femminile dovrebbe crescere di oltre 13000 unità.
Le caratteristiche dell’ offerta e della domanda di lavoro continuano però ad evidenziare la
presenza di segregazione occupazionale femminile e di condizioni di PLVPDWFK�tra domanda
ed offerta di lavoro femminile, che vanno affrontate per evitare che la maggiore
partecipazione si rifletta solo in un aumento della disoccupazione femminile. E’ infatti
preoccupante che nel 2003, mentre tra gli uomini l’ occupazione ha continuato ad aumentare,
tra le donne il tasso di occupazione è diminuito. Nel 2003 il gap di genere nei tassi di
occupazione invece di ridursi è quindi aumentato rispetto all’ anno precedente (da 18,9 punti
percentuali a 22,4 punti).
4 Il tasso di partecipazione femminile è calcolato come rapporto tra forza lavoro e popolazione in età lavorativa (15-64)
8
I problemi di PLVPDWFK non sono solo legati alle differenze nelle caratteristiche della
domanda e dell’ offerta di lavoro, ma anche alle presenza di atteggiamenti culturali e stereotipi
di genere che impediscono di cogliere i segnali di cambiamento del mercato.
L’ offerta di lavoro femminile presenta maggiori livelli di istruzione rispetto a quella
maschile: la percentuale di diplomate e laureate sull’ offerta di lavoro totale è pari al 58,2%
rispetto al 53,6% dei maschi. Il sistema produttivo provinciale, soprattutto nel settore
manifatturiero che assorbe larga parte dell’ occupazione provinciale, richiede però in larga
misura figure operaie qualificate e specializzate, con una esperienza di lavoro in produzione
piuttosto che con titoli di studio elevati5. Sono queste le professioni più richieste (il 39,6%
delle previsioni di assunzione riguarda conduttori di impianti e operai specializzati, rispetto al
32,2% lombardo) e per cui le imprese lamentano le maggiori difficoltà di reperimento.
Negli anni recenti sta tuttavia emergendo, soprattutto tra le imprese di dimensioni medie e
grandi, la richiesta di professioni tecniche che nel 2003 sono arrivate a rappresentare il 16,2%
delle assunzioni previste dalle imprese, con punte del 18,4% nell’ industria manifatturiera e
del 23,4% nei servizi. Le professioni tecniche più richieste riguardano i tecnici finanziari e
delle vendite (29,5% delle assunzioni tecniche previste), tecnici delle scienze fisiche,
chimiche e di ingegneria (23,9%) e insegnanti di sostegno (18,8%). Si tratta di figure per cui
le imprese richiedono nella maggioranza dei casi un diploma di tipo tecnico e, nel caso dei
tecnici delle scienze fisiche, chimiche e di ingegneria, una laurea, oltre che una certa
esperienza di lavoro.
Il problema è che i percorsi formativi scelti dalle ragazze non sono quelli più adatti a
rispondere ai fabbisogni delle imprese. L’ analisi delle iscrizioni alle scuole superiori, ai corsi
di formazione professionale e alle sedi universitarie in provincia, descritta nel secondo
capitolo del rapporto, evidenzia infatti che le ragazze continuano in larga misura ad iscriversi
agli Istituti tecnici e professionali commerciali e aziendali (44,5% rispetto al 18,8% dei
ragazzi), ai Licei (41% rispetto al 28.5% maschile), e agli Istituti magistrali (6,8% rispetto
allo 0,7%). Solo il 7,6% delle ragazze si è iscritta nell’ anno accademico 2002 –2003 agli
Istituti professionali e tecnici industriali, che formano i profili professionali più richiesti dalle
imprese manifatturiere locali e che sono frequentati in prevalenza (52%) da ragazzi6. Anche la
partecipazione a corsi di formazione professionale e all’ Università evidenzia percorsi molto
differenziati per genere: continuano ad essere molto poche le ragazze iscritte ai corsi che
5 I dati considerati provengono dall’ Indagine Excelsior “Previsioni occupazionali e i fabbisogni professionali per il 2003” realizzata dalla Camera di Commercio di Varese, Ministero del Lavoro e Unioncamere. 6 I dati dell’ O.P.I della Provincia di Varese si riferiscono agli iscritti alle scuole superiori nell’ a.s. 2002-2003.
9
formano profili tecnici di produzione e di sviluppo prodotti per l’ industria manifatturiera e
quelle iscritte ad ingegneria logistica e della produzione.
D’ altro canto, il livello ancora elevato di segregazione occupazionale per genere,
scoraggia la scelta di percorsi di studio diversi da quelli tradizionali per le ragazze.
Gli indici di segregazione settoriale (calcolati sugli avviamenti) continuano infatti ad
evidenziare una elevata concentrazione femminile nei servizi alle persone (soprattutto
istruzione e sanità) e nei servizi alle imprese. Sono invece relativamente poche le donne
occupate nell’ industria manifatturiera. Tra l’ altro nel 2003 a fronte di un aumento
dell’ occupazione maschile nell’ industria manifatturiera, si è registrata una riduzione di quella
femminile con la conseguenza che nella disoccupazione femminile aumenta il peso delle
donne adulte che hanno perso un lavoro operaio.
Una crescente segregazione femminile si riscontra anche per professione e per tipologia
contrattuale. Le previsioni di assunzione per professione evidenziano che l’ occupazione
femminile si concentra (59% del totale delle assunzioni femminili previste) tra gli addetti alle
vendite, gli addetti a reception e call-center, camerieri e assimilati, personale non qualificato
addetto ai servizi di pulizia, addetti alla grande distribuzione.
Gli avviamenti femminili sono inoltre sempre più concentrati nel lavoro a tempo
determinato (che rappresenta ben il 77,6% degli avviamenti totali per le donne, rispetto al
71,7% degli uomini) e nel part-time (28.8% rispetto al 9.8% maschile). Anche le previsioni
di assunzione rilevate da Excelsior vedono una preponderanza femminile nelle assunzioni
part-time (il 41% delle assunzioni previste di donne è a part-time, rispetto al solo 2,4% delle
assunzioni previste di uomini) e a tempo determinato (30% delle assunzioni femminili
previste, rispetto al 25% delle assunzioni maschili). Continua a diminuire la quota di contratti
a termine trasformati in contratti a tempo indeterminato, che nel 2003 è solo il 7% per le
donne. Le donne continuano inoltre ad essere sovra-rappresentate tra i lavoratori para
subordinati, soprattutto nelle classi di età più giovani.
In questo contesto, per approfondire l’ analisi dei vincoli e delle opportunità occupazionali
delle donne in professioni tradizionalmente maschili, come quelle tecniche dell’ industria
manifatturiera, l’ analisi qualitativa condotta nel primo anno di attività del progetto Varese in
rete è stata integrata con una indagine quantitativa su un campione di imprese di alcuni settori
manifatturieri particolarmente significativi a livello provinciale per la dimensione
occupazione e/o le prospettive di crescita.
10
L’ indagine telefonica ha sostanzialmente confermato quanto emerso nella precedente
edizione del progetto dalle interviste dirette ai responsabili del personale di 17 grandi imprese
industriali e dei servizi operanti in provincia.
Viene infatti confermato il basso tasso di femminilizzazione complessivo
dell’ occupazione nelle imprese intervistate (solo il 24,2 dell’ occupazione complessiva è
femminile), con tassi particolarmente bassi tra i titolari (11,8%), i dirigenti e i direttori (6%),
gli specialisti (14,6%) e gli operai specializzati e qualificati (17,5%). La presenza femminile è
vicina alla media per i tecnici (25,1%) e il personale non qualificato (25,6%) e molto
superiore solo tra gli impiegati amministrativi (54,2%). I tassi di femminilizzazione si
abbassano notevolmente nelle imprese della meccanica e mezzi di trasporto (14,8%) e degli
oggetti e minuterie in metallo (18,9%). La presenza femminile aumenta in tutti i gruppi
professionali considerati nelle imprese di maggiori dimensioni (oltre i 250 addetti) e nell’ area
amministrativa, commerciale e della logistica/acquisti. E’ invece particolarmente bassa nella
progettazione, nella manutenzione e nella produzione.
I tassi di femminilizzazione delle professioni tecniche sono relativamente elevati nel
chimico (dove il 40,5% dei tecnici sono donne) e nel legno-mobili (29,1%), e invece
particolarmente bassi nel meccanico (15,5) e nel settore degli oggetti e minuterie di metallo
(18,5%). Emerge una sorta di specializzazione di genere tra i tecnici nei diversi settori
considerati: nel legno e nel meccanico le donne sono soprattutto presenti tra i WHFQLFL� GHOOH�YHQGLWH�� � nel chimico� WUD� L� WHFQLFL� GHO� PDUNHWLQJ�� SXEEOLFLWj� H� SXEEOLFKH� UHOD]LRQL� H� QHOOD�SURJUDPPD]LRQH; nell’ elettronico- elettrotecnico le donne sono presenti soprattutto tra i
WHFQLFL�GHOOD�SURGX]LRQH. In tutti i settori considerati, eccetto il meccanico, la percentuale più
bassa di donne si rileva tra i tecnici della progettazione.
Le previsioni di assunzione di personale tecnico nelle imprese intervistate non sono
particolarmente elevate, anche perché si tratta di posizioni professionali con una elevata
stabilità di impiego, e la quota di assunzioni femminili previste per queste figure è ancora più
bassa. Le maggiori difficoltà di reperimento sembrano riguardare soprattutto i tecnici
specialisti di settore e i tecnici dei processi, programmazione e qualità, ma per queste figure le
imprese intervistate non pensano di ricorrere all’ assunzione di personale femminile. Le
imprese vedono invece opportunità di inserimento di personale femminile tra le figure
tecniche più trasversali, come i tecnici delle vendite e i disegnatori cad-cam.
Questi risultati sono sicuramente dovuti alla carenza di offerta di lavoro femminile in
questi ambiti professionali (non a caso il 46% delle imprese intervistate ritiene che siano
professioni per cui le donne non si propongono, con punte del 67% nell’ elettronica), ma anche
11
ad alcuni stereotipi di genere, oltre che alle effettive difficoltà delle donne a conciliare
professione e lavoro di cura in un contesto in cui il lavoro di cura è sostanzialmente a loro
carico e le politiche di conciliazione sono ancora poco sviluppate. Se infatti confrontiamo le
dichiarazioni circa le opportunità di inserimento femminile nelle professioni tecniche delle
imprese che già occupano donne tecnico e di quelle che non le hanno, si rilevano differenze
significative di atteggiamento: in tutti i settori le imprese che già occupano donne nelle
professioni tecniche vedono molte più opportunità di inserimento femminile in queste
professioni di quanto facciano le imprese senza donne tecnico, anche nelle figure tecniche di
produzione e progettazione, oltre che nelle vendite e nel cad-cam. Dunque finchè le imprese
non sperimentano la presenza di donne in professioni tecniche tradizionalmente maschili,
continueranno a sottostimare le opportunità di inserimento femminile.
Una forte differenza tra imprese che occupano donne tecnico e imprese che non hanno
donne in queste professioni emerge in modo evidente anche in relazione alla percezione di
differenze di genere nel lavoro e dei problemi che questa presenza può comportare, oltre che
delle politiche che più possono aiutare ad aumentare la presenza femminile in queste
professioni.
Secondo le imprese intervistate nelle decisioni di assunzione di tecnici sono indispensabili
soprattutto le conoscenze informatiche (46% delle imprese), l’ esperienza pregressa nel settore
(45%) e nella mansione (42%), oltre che un titolo di studio medio-alto (41,7%). Anche la
conoscenza dei macchinari e delle tecnologie, oltre che di una lingua straniera e buone
capacità organizzative e di autonomia nel lavoro sono ritenute rilevanti da circa un terzo delle
imprese intervistate. L’ esperienza pregressa nel settore e nella mansione possono
rappresentare degli ostacoli all’ entrata di donne in queste professioni: finchè le donne sono
poco presenti, difficilmente potranno avere questi requisiti. E non è un caso che questi
requisiti siano considerati indispensabili soprattutto in quei settori e per quelle figure tecniche
in cui le donne sono ancora poco rappresentate (settore meccanico, tecnici di ingegneria
meccanica, di macchine a controllo numerico, altri tecnici di processo) e dalle imprese che
non occupano tecnici donne, mentre nei settori e nelle figure tecniche dove le donne sono più
rappresentate e nelle imprese che occupano già donne tecnico hanno più peso requisiti
“trasversali”, legati al titolo di studio, alle conoscenze informatiche e delle lingue, rispetto a
quelli legati al “mestiere”, cioè all’ esperienza nel settore e nella mansione.
/H� YDOXWD]LRQL� GHOOH� LPSUHVH� VXOOH� GLIIHUHQ]H� GL� JHQHUH� QHOOD� SUHVWD]LRQH� ODYRUDWLYD��segnalano l’ importanza di alcuni stereotipi di genere e come essi possano venire
ridimensionati se le imprese provano ad assumere donne. In genere le donne sono considerate
12
più attente agli aspetti relazionali, più creative, più attente all’ aggiornamento delle proprie
competenze, ma gli impegni famigliari ne condizionano la disponibilità nelle trasferte e nella
gestione di picchi di lavoro. Gli uomini sono considerati più competenti dal punto di vista
tecnico. Tuttavia se confrontiamo le risposte delle imprese che già occupano delle donne nelle
professioni tecniche, con quelle delle imprese che non hanno donne tra i tecnici, emerge una
interessante articolazione delle risposte. Il vincolo rappresentato dai carichi famigliari si
ridimensiona tra le imprese con tecnici donne, ad indicazione che si possono trovare strumenti
di flessibilità che non penalizzano le donne: ad esempio rispetto ad un 46% delle imprese che
non hanno tecnici donne solo il 32% delle imprese con tecnici donne ritiene che i loro
impegni famigliari rendano difficile gestire picchi di lavoro, e solo il 29% delle imprese con
tecnici donne ritiene che queste siano poco disponibili ad effettuare straordinari, rispetto al
41% delle imprese senza tecnici donne. Anche la percezione di differenze di genere nelle
competenze tecniche cambia: mentre il 45% delle imprese che QRQ�KDQQR�DVVXQWR�GRQQH nelle
professioni tecniche ritiene che gli uomini abbiano più competenze tecniche delle donne, tale
percentuale si abbassa al 36% WUD�OH�LPSUHVH�FKH�LPSLHJDQR�GRQQH in queste professioni. Tra
le imprese che occupano donne tecnico, aumenta inoltre la percentuale di imprese che
dichiarano che sono professioni che possono essere svolte indistintamente da uomini e donne
(dal 54% delle imprese senza donne al 67% di quelle che occupano donne nelle professioni
tecniche), e di quelle che ritengono che le donne potrebbero essere più valorizzate in queste
professioni (da circa il 46% a circa il 54%); diminuiscono le imprese che ritengono che le
donne siano generalmente meno qualificate degli uomini per queste professioni (dal 28% al
14%) e che la loro performance lavorativa sia inferiore a quella maschile ( dal 22% al 8%). Le
differenze di percezione sono particolarmente elevate proprio in quei settori dove la presenza
femminile nelle professioni tecniche è meno diffusa: ad esempio nel settore degli oggetti e
della minuteria in metallo la percezione che i tecnici di ingegneria meccanica possano essere
indistintamente uomini e donne passa dal 61% delle imprese senza tecnici donne all’ 83% di
quelle che occupano tecnici donne.
Oltre ai problemi legati agli LPSHJQL�IDPLJOLDUL nella gestione dei picchi di produzione e
alle necessità di VRVWLWX]LRQH� GL� SHUVRQDOH� LQ� PDWHUQLWj� (soprattutto nelle piccole e medie
imprese), non si segnalano particolari problemi in termini di organizzazione interna o di
rapporti con colleghi/clienti/fornitori, anche se permangono elevate differenze di percezione
tra le imprese che hanno tecnici donne e imprese che non ne hanno.
Il questionario ha consentito di approfondire anche i fabbisogni formativi e la valutazione
delle imprese intervistate circa l’ offerta formativa provinciale per le professioni tecniche.
13
Le interviste confermano che per accedere alle professioni tecniche nei settori considerati
è necessario avere almeno un diploma di scuola superiore. La laurea è richiesta soprattutto nel
settore chimico e nel meccanico per gli ingegneri. L’ offerta formativa provinciale è valutata
positivamente dalla maggioranza delle imprese intervistate (il 66,5% la giudica buona o
discreta), soprattutto per i tecnici specialistici di settore (70,3%). E’ invece inferiore la
soddisfazione per la formazione dei disegnatori cad-cam (62,3%) e dei tecnici delle vendite
(63,8%). Le imprese di piccole dimensioni sono quelle meno soddisfatte dell’ offerta
formativa (solo il 60,7% delle imprese fino a 20 addetti da un giudizio buono o discreto).
Come atteso, la formazione aziendale è soprattutto diffusa tra le grandi imprese (63%) e nel
settore chimico, mentre le piccole fanno soprattutto formazione on the job.
Solo il 49% delle imprese intervistate ritiene rilevante intervenire attivamente per
aumentare la presenza femminile nelle professioni tecniche, con punte del 68% nel settore del
legno e un minimo del 29% nel settore degli oggetti e minuterie in metallo. La necessità di un
intervento specifico è più sentita dalle imprese che già occupano donne nelle professioni
tecniche (59% rispetto al 43% delle imprese che non hanno tecnici donne). Tra gli interventi
ritenuti più rilevanti ci sono le SROLWLFKH�GL�FRQFLOLD]LRQH sia pubbliche (il 28% delle imprese
le ritiene rilevanti) che aziendali (26% delle imprese). Queste percentuali aumentano tra le
imprese che occupano tecnici donne (raggiungendo il 33% e 30% rispettivamente) e tra le
imprese elettroniche (32%) e del legno (42%). Un quarto delle imprese intervistate ritiene
rilevante anche intervenire con politiche di riqualificazione delle donne che hanno intrapreso
percorsi formativi di tipo tecnico (percentuale che raggiunge il 39,5% tra le imprese del
legno-mobile). Le politiche di orientamento e di riorganizzazione degli orari di lavoro sono
considerate rilevanti da un quinto delle imprese intervistate (con punte rispettivamente del
37% e 26% nel legno), mentre incentivi e riorganizzazione interna del lavoro sono considerate
rilevanti solo dal 19% e dal 17% delle imprese intervistate.
�• &RQFOXVLRQL�H�LPSOLFD]LRQL�SHU�OH�SROLWLFKH�
Non era tra gli obiettivi di questo lavoro un’ analisi dettagliata delle politiche per
promuovere l’ occupazione femminile nelle professioni tecniche industriali. Si vogliono qui
riprendere le considerazioni riportate nello scorso rapporto, che risultano ancora valide.
L’ indagine quantitativa ha infatti confermato una ancora elevata diffusione di stereotipi di
genere in merito alle possibilità di inserimento femminile nelle professioni tecniche
industriali; stereotipi che non riguardano solo le imprese, ma anche le stesse ragazze e le loro
famiglie.
14
Rimangono dunque necessarie le azioni di sensibilizzazione, di informazione e di
orientamento che erano state auspicate, al fine di promuovere una nuova immagine del lavoro
industriale (che con le nuove tecnologie, presenta condizioni di lavoro sempre meno
disagiate) e delle potenzialità dell’ offerta di lavoro femminile soprattutto per le professioni di
tipo tecnico. Queste azioni devono coinvolgere tutti gli attori del sistema locale: le imprese e
le loro rappresentanze, il sistema scolastico e formativo, le ragazze e le famiglie. Le azioni di
promozione e orientamento possono inizialmente far leva sui casi di successo (che sono ormai
numerosi) e sulla creazione di reti più strette ed integrate tra sistema scolastico e formativo e
sistema delle imprese.
Queste attività di orientamento e di promozione devono però andare di pari passo con
politiche di sostegno all’ inserimento delle donne in professioni tecniche attraverso l’ offerta di
servizi di conciliazione per consentire alle donne con famigliari a carico l’ entrata e la
continuità nel lavoro, di servizi di consulenza alle imprese per facilitare l’ introduzione di
forme più innovative di gestione e sviluppo delle risorse umane e degli orari di lavoro che
facilitino la presenza femminile anche in mansioni tradizionalmente maschili, di formazione e
riqualificazione professionale. Le politiche di conciliazione possono essere sia pubbliche che
aziendali, come riconosciuto dalle stesse imprese intervistate. Anche le parti sociali possono
avere un ruolo rilevante a questo proposito favorendo la sperimentazione di azioni positive e
di riformulazione degli orari di lavoro, oltre che l’ offerta di servizi aziendali di buona qualità
e diffuse sul territorio.
I cambiamenti culturali richiedono tempo per diffondersi, ma le crescenti difficoltà delle
imprese nel reperimento di manodopera maschile e l’ innovazione tecnologica, faciliteranno
l’ inserimento delle donne in queste professioni contribuendo alla rimozione degli stereotipi
attraverso l’ aumento del numero di imprese che “ sperimenteranno” dal vivo l’ inserimento
femminile in posizioni tradizionalmente maschili.
15
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',�*(1(5(�
In questo capitolo si traccia un quadro completo della realtà del mercato del lavoro in
provincia di Varese con riferimento agli anni 2001-2003, con particolare attenzione alle
differenze di genere, in termini di partecipazione, andamento e struttura dell’ occupazione e
disoccupazione. L’ analisi sarà possibile grazie all’ integrazione della pluralità di fonti
statistiche a livello provinciale, che comprendono l’ Indagine sulle Forze di Lavoro Istat, i dati
dei Centri per l’ Impiego, l’ Indagine Excelsior e i dati Inps.
1.1�LA PARTECIPAZIONE FEMMINILE AL MERCATO DEL LAVORO
Le forze di lavoro, comprendenti sia gli occupati sia le persone in cerca di occupazione,
sono aumentate sia in provincia di Varese ( da 371 mila nel 2001 a 389 mila nel 2003) sia in
Lombardia (da 4.112 mila nel 2001 a 4.215 mila nel 2003). Dobbiamo però rilevare che
l’ incremento maggiore in provincia di Varese si è avuto nel 2002, con una variazione
percentuale di +4.3%, mentre per il 2003 la variazione è solo di +0.5%. Nel corso del 2003 si
registra perciò un forte rallentamento nella crescita della forza lavoro. Anche in Lombardia si
rileva un andamento crescente, con una variazione percentuale per il 2002 di +1.7% e per il
2003 +0.8%. La partecipazione al mercato del lavoro varesino è cresciuta dal 2001 al 2003
più che in Lombardia (variazione percentuale in provincia di Varese +4.9%; in Lombardia
+2.5%).
La crescita è in larga misura determinata dalla maggiore partecipazione femminile al mercato
del lavoro (Tab. 1.1), soprattutto per quanto riguarda il 2002. L’ aumento dell’ offerta di lavoro
da parte delle donne è una tendenza confermata a livello nazionale ed europeo e risulta legata
a cambiamenti socio-culturali intervenuti nell’ ultimo decennio e a politiche espressamente
volte a favorire la partecipazione femminile al lavoro. Da un lato, infatti, si è indebolito il
modello tradizionale di divisione del lavoro all’ interno della famiglia ed è cambiata la
concezione del lavoro, che non è solo un mezzo per guadagnarsi da vivere ma anche una
forma di realizzazione personale e di riconoscimento sociale, stimolando pertanto molte
donne a proporsi sul mercato del lavoro. Dall’ altro lato, considerando il fenomeno
dell’ invecchiamento della popolazione, a livello nazionale ed europeo viene dato sempre più
risalto al ruolo che potrebbero avere le donne nel far fronte alle richieste delle imprese e come
16
risorsa per sostenere il sistema pensionistico, cosicché, attraverso politiche specifiche, si
stimola l’ ingresso della componente femminile nel mondo del lavoro. Proprio per queste
ragioni il Consiglio Europeo di Lisbona nel marzo del 2000 ha indicato come obiettivo, da
raggiungere entro il 2010, un tasso di occupazione femminile per la media dei paesi europei
del 60%.
In provincia di Varese la forza lavoro femminile nel 2002 è aumentata dell’ 8.4% rispetto al
2001, contro una crescita della forza lavoro maschile solo dell’ 1.4%. Purtroppo nel 2003 la
partecipazione femminile è diminuita del 3.0%. La variazione percentuale della forza lavoro
femminile provinciale nel triennio 2001-2003 resta comunque maggiore di quella regionale
(Varese 5.2% vs. Lombardia 3.5%), anche se in Lombardia il rallentamento della crescita non
assume segno negativo in nessun anno (variazione percentuale donne 2001-2002 +2.6%,
2002-2003 +0.8%).
La quota di donne in età lavorativa che non partecipa al mercato del lavoro resta comunque
alta in provincia di Varese come in Lombardia. Rappresentano in entrambi i casi circa il 60%
del totale delle non forze lavoro (dalle 129 mila unità del 2001 alle 125 mila unità del 2003).
In termini di valori assoluti, comunque, diminuisce il numero delle donne in età lavorativa
non attive: per il 2002 si registra una variazione di –6.2% (Lombardia –3.1%). Questo trend
continua per il 2003 a livello regionale (-0.9%), in provincia di Varese invece la quota di
donne in età lavorativa che non fa parte delle forze lavoro sale di 3.3 punti percentuali.
Complessivamente le donne continuano a proporsi più che nel passato, riuscendo ad occupare
molti dei posti che si vengono a creare, ma appare evidente che esiste uno spazio di manovra
per le politiche volte all’ incremento della partecipazione femminile al lavoro e al pieno
utilizzo di risorse umane altrimenti inattive.
Analizzando i WDVVL� GL� DWWLYLWj F femminili (grafico 1.1) in provincia di Varese, possiamo
vedere la costanza del trend di crescita, nonostante la flessione dell’ ultimo anno, con valori
che continuano ad attestarsi al di sopra della media lombarda. Anche calcolando il tasso di
partecipazione femminile come rapporto tra forze lavoro e popolazione in età lavorativa (15-
64 anni) i valori registrati in provincia di Varese sono maggiori della media lombarda (56.6%
Varese, 55.5% Lombardia). Nonostante il tasso di partecipazione femminile provinciale sia
superiore a quello regionale, rimane lontano dal dato europeo (61.3% UE a 15 Paesi).
17
G�H I�J K LNM�O�P O�Q�R1S�I!T�U!R6V MS!U!W3V I�XNX1MS%K�I6V V K Y�K V Z"J U!TTK R!K W U
39,2
40,2
39,4
4040,3
42 42
40,1
42,5
45,3
43,8
38,338,5 38,6
39
39,9
38,9
40,340,6
41,3
42,342,6
38
39
40
41
42
43
44
45
46
1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003
tasso attività VA tasso attività Lom.
Fonte: ns elaborazioni su dati Istat, Forze di Lavoro
Nonostante si sia passati in provincia di Varese da un tasso di attività femminile del 45.3%
nel 2002 ad un tasso del 43.8% nel 2003, con una perdita di 1.5 punti percentuali, permane la
caratterizzazione femminile del mercato del lavoro varesino. Tale diminuzione è legata in
larga misura alla riduzione dell’ occupazione femminile che passa dalle 159 mila unità del
2002, alle 155 mila unità del 2003, ed all’ aumento delle donne in età lavorativa che restano
inattive (121 mila unità nel 2002, 125 mila unità nel 2003).
Considerando la serie storica dal 1993, negli anni 1995, 2000 e 2003 i tassi di attività
femminile fanno registrare una sostanziale battuta d’ arresto rispetto alla tendenza strutturale
di crescita del decennio di riferimento. Il trend lombardo risulta a questo proposito più
continuo. In provincia di Varese i valori annui dei tassi di attività paiono disomogenei e legati
ad accadimenti specifici della provincia8.
1.2�L’OCCUPAZIONE IN PROVINCIA DI VARESE
Analizzando i dati ISTAT sull’ occupazione rileviamo che il trend del numero degli
occupati in provincia di Varese continua ad essere positivo, anche se nel 2003 si registra un
brusco rallentamento: si passa dal +6% del 2001-2002 al +0.5% del 2002-2003 (Tab. 1.1). Per
7 Il tasso di attività è calcolato come rapporto tra le forze lavoro e la popolazione di almeno 15 anni. 8 E’ necessario tenere presente che i dati Istat a livello provinciale derivano da un campione più ristretto e quindi risentono maggiormente delle variazioni congiunturali, evidenziando picchi più accentuati.
18
quanto riguarda l’ occupazione femminile si rileva addirittura un –2.5% nel 2002-2003 a
fronte di un +11.2% nel 2001-2002. In termini di valori assoluti le donne passano dalle 144
mila unità occupate del 2001, alle 159 mila unità del 2002, ed alle 155 mila unità del 2003. La
variazione percentuale delle donne occupate nel biennio 2001-2003 è comunque positiva con
un +8.4%.
Il WDVVR�GL�RFFXSD]LRQH [ femminile continua ad aumentare e ad essere al di sopra della media
lombarda: nel 2002 è del 43% mentre quello in Lombardia è del 39.9%; nel 2003 è del 41.5%
mentre in Lombardia è del 40.4% (Tab. 1.2). Solo nel 2000 i tassi di occupazione femminile
provinciale sono inferiori a quelli della Lombardia (Varese 36.8% vs. Lombardia 37.9%)
(grafico 1.2).
Confrontando i tassi di occupazione femminili con quelli relativi alla popolazione maschile
notiamo che nel 2002 il gender gap10 si è molto abbassato rispetto al 2001, passando dal
22.2% al 18.9%. Nel 2003 invece torna a salire ed a superare la percentuale fatta registrare nel
2001, arrivando al 22.4%. Anche in questo caso il gender gap in provincia di Varese è
inferiore a quello lombardo, tranne che per l’ anno 2000, segno che le differenze di genere in
termini occupazionali risultano più contenute in provincia di Varese.
9 Il tasso di occupazione è calcolato come rapporto tra occupati e popolazione di almeno 15 anni. 10 Il gender gap è calcolato come differenza tra il tasso di occupazione maschile e il tasso di occupazione femminile.
\-]_^.`ba c%dfe%g h ijDk�^>lnm>jDo_d kpm>q o_^.r.rDd k�a dpc%cDs�t>^�u%a d�jDm` ava q
3 4 ,9 3 4 ,93 5 ,1
3 5 ,5 3 5 ,5
3 6 ,4
3 7 ,4
3 7 ,9
3 9
3 9 ,9
4 0 ,4
3 5
3 5 ,6 3 5 ,7
3 6 ,5
3 5 ,6
3 6 ,9
3 8 ,5
3 6 ,8
3 9 ,2
4 3
4 1 ,5
3 4
3 5
3 6
3 7
3 8
3 9
4 0
4 1
4 2
4 3
4 4
1 9 9 3 1 9 9 4 1 9 9 5 1 9 9 6 1 9 9 7 1 9 9 8 1 9 9 9 2 0 0 0 2 0 0 1 2 2 0 2 2 0 0 3
L o m b a rd ia V a re s e
F o n te : n s e la b ora z io n i s u d a ti Is ta t, F o rz e d iL a vo ro
19
Nel decennio 1993-2003 in Lombardia il gender gap passa dal 28.8% al 23.1%, perdendo 5.7
punti percentuali. In provincia di Varese passa dal 25.4% al 22.4%, perdendo 3 punti
percentuali (grafico 1.3).
G�H I�J K LNM�ONP w�Q�RNS�I!T�U!R6V MS�U1W�G�U!RNS�U!H%G�I!xRNU!K3V I�XNX�K6S.K6M�LNL1y�x1I�z�K M%R1U
25,4
26,7
25,4
23,1
25,8
24,3
23,2
26
22,2
18,9
22,4
28,8
27,527,2
26,4 26,2
25,5
24,824,4
23,7
23,1 23,1
18
20
22
24
26
28
30
1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003
Varese Lombardia
Fonte: ns elaborazioni su dati Istat, Forze di Lavoro
Analizzando in modo più dettagliato i dati relativi all’ occupazione femminile nel biennio
2001-2003 si evidenzia che in provincia di Varese i tassi di occupazione più elevati si
registrano per la fascia d’ età tra i 25 ed i 29 anni. In questa coorte nel 2001 abbiamo un tasso
di occupazione del 71.2%, nel 2002 dell’ 80.2% e nel 2003 del 77.9%. I valori più bassi sono
quelli relativi alle giovani donne tra i 15 e i 24 anni. In questo caso si passa da un tasso di
occupazione del 24.5% del 2001, al 33% del 2002 ed al 36% del 2003. Questa è l’ unica coorte
in cui i tassi di occupazione, sebbene bassi, non subiscono una flessione nel 2003, ma anzi
crescono ed ottengono una performance migliore anche rispetto a quella lombarda (33.8%). In
questo senso la situazione per questa coorte appare ribaltata rispetto al 2001, quando il dato
provinciale era di circa 10 punti percentuali inferiore a quello regionale. L’ aumento del tasso
di occupazione in questa fascia d’ età può essere collegato a due fenomeni: il numero di
occupati può aumentare perché coloro che cercano lavoro trovano un’ occupazione, oppure
perché i giovani si immettono presto sul mercato del lavoro e non proseguono gli studi. La
coorte 30-64 anni continua ad essere quella con un differenziale tra tasso d’ occupazione
maschile e femminile maggiore (Tab. 1.2). Considerando la popolazione in età lavorativa sia
in provincia di Varese che in Lombardia, il tasso di occupazione femminile è ancora lontano
dagli obiettivi fissati dall’ Unione Europea per il 2010.
20
I dati per WLSRORJLD� G¶LPSLHJR mostrano un aumento delle donne che hanno un lavoro
indipendente: si passa dal 17.4% del 2001 al 18.7% del 2003. Questo aumento è
probabilmente dovuto all’ utilizzo di contratti parasubordinati, utilizzati soprattutto nel
terziario, settore che ha una incidenza maggiore sull’ occupazione femminile. Il settore dei
servizi occupa il 68.4% delle donne. In calo rispetto al 2001 la popolazione femminile che in
provincia di Varese è impiegata nell’ industria (Tab. 1.3). In base ai dati Istat le donne
occupate nel settore industriale passano dalle 46 mila unità del 2001 alle 49 mila unità del
2002 ed alle 48 mila unità del 2003, facendo registrare così una variazione per il biennio
2001-2003 del 4.3%.
Nei servizi le donne occupate sono 97 mila nel 2001, 109 mila nel 2002 e 106 mila nel 2003,
facendo registrare una variazione complessiva per gli anni 2001-2003 del 9.3% (Tab. 1.4).
Questo andamento viene confermato dai dati provenienti dai Centri per l’ Impiego della
provincia di Varese. Infatti, confrontando i flussi annuali per settore degli avviamenti ,
rileviamo che per quando riguarda l’ occupazione femminile diminuiscono rispetto al 2001 le
donne avviate nel settore industriale (21.1% nel 2001, 16.4% nel 2003). Aumentano gli
avviamenti nelle altre attività, passando dal 78.1% del 2001 all’ 82.9% del 2003 (Tab. 1.5).
Continua quindi il processo di deindustrializzazione che ha caratterizzato l’ economia varesina
nell’ ultimo decennio11 e si conferma la forte presenza femminile nel terziario. Elaborando i
flussi annuali degli avviamenti e delle cessazioni per qualifica professionale, provenienti dai
Centri per l’ Impiego, rileviamo che vi sono saldi positivi per tutte le figure professionali
indicate. Il peso maggiore sulla composizione del saldo, sia per gli uomini sia per le donne,
l’ hanno gli operai non qualificati, seguiti dagli operai qualificati e dagli impiegati. Per
quest’ ultima qualifica professionale gli avviamenti femminili superano quelli maschili. In
tutte le altre qualifiche, compreso l’ apprendistato, gli avviamenti maschili sono maggiori di
quelli femminili.
11 Nel 1991 le donne avviate nel settore industriale rappresentavano quasi il 43% degli avviamenti per la componente femminile.
21
1.3�DONNE E DISOCCUPAZIONE
Il numero di persone in cerca di occupazione nell’ ultimo decennio ha subito una
drastica riduzione sia a livello provinciale sia regionale. Considerando nello specifico la
disoccupazione femminile, il trend positivo appare con chiarezza se si osserva il tasso di
disoccupazione femminile (grafico 1.4), principale indicatore del grado di tensione di un
mercato del lavoro. La dinamica del tasso di disoccupazione femminile della provincia di
Varese evidenzia una riduzione più accentuata, seppur con un andamento discontinuo12,
rispetto alla media lombarda.
Dopo il picco del 1994 (Varese 11.4% e Lombardia 9.5%), registrato come effetto della crisi
dei primi anni novanta, il tasso di disoccupazione femminile comincia a diminuire subendo
una battuta d’ arresto in provincia di Varese negli anni 1997 e 1998, scontando l’ aumento del
grado di partecipazione al mercato del lavoro. La maggior offerta di manodopera in questi due
anni, mentre ha trovato una corrispondente domanda per gli uomini (il cui tasso di
disoccupazione si è ridotto rispetto al 1996 raggiungendo il 3%), è risultata in parte
insoddisfatta per le donne (che registrano un tasso di disoccupazione in crescita fino al livello
del 12.1%)13. Negli anni successivi, però, la manodopera femminile è stata assorbita dal
12 Ricordiamo che è’ necessario tenere presente che i dati Istat a livello provinciale derivano da un campione più ristretto e quindi risentono maggiormente delle variazioni congiunturali, evidenziando picchi più accentuati. 13 LIUC, /¶HYROX]LRQH�UHFHQWH�GHO�0HUFDWR�GHO�/DYRUR�LQ�3URYLQFLD�GL�9DUHVH, Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Varese.
{�| }N~�� �1���N� ��������}.��.�1� �-���%��� }1�1���-�D�N�D� �.�.�1�.�.�!}N�!� �D�!��~ �.����� �%� � �
8,9
9,59,2 9,1
8,9 8,9
7,4
6,7
5,5 5,6
5,2
10,8
11,4
9,4
8,6
11,6
12,2
8,58,3
7,8
5,2 5,25
6
7
8
9
10
11
12
13
1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003
Lombardia Varese
Fonte: ns elaborazioni su dati Istat, Forze di Lavoro
22
mercato del lavoro varesino e il tasso di disoccupazione ha subito un notevole
ridimensionamento. Partendo da valori più elevati rispetto alla media lombarda (di oltre due
punti percentuali), Varese riesce a colmare la distanza e, addirittura, ad evidenziare nel 2002
un tasso di disoccupazione femminile inferiore, seppur di poco, al dato regionale (5.2%
Varese vs. 5.6% Lombardia)14. Nel 2003 i tassi di disoccupazione femminile provinciale e
regionale si attestano entrambi sul 5.2%. In provincia di Varese, tuttavia, si registra un
potenziale elemento di criticità legato al calo dell’ attività delle donne in età lavorativa. Dal
2002 al 2003 le donne in età lavorativa inattive crescono da 121 mila unità a 125 mila unità
(+3.3%). Tale aumento potrebbe essere causato da un effetto di scoraggiamento sulla
componente femminile del mercato del lavoro. A Varese il tasso di disoccupazione
femminile, seppure in diminuzione, risulta più che doppio rispetto a quello maschile (5.2% vs.
2.1%) ed evidenzia un gender gap ancora elevato (3.1 punti percentuali e la situazione appare
peggiorata rispetto all’ anno 2002 quando il gender gap era di 2.7 punti percentuali) (Tab. 1.6).
Nel panorama lombardo la situazione del mercato del lavoro femminile varesino appare
migliore solo rispetto alle province di Milano (5.7%) e Lodi (7.9%), che hanno tassi di
disoccupazione più alti. La provincia di Varese, pur attestando il suo tasso di disoccupazione
allo stesso livello della media lombarda è solo settima, sulle nove province. Meglio della
provincia di Varese fanno le province di Cremona, Como, Sondrio, Bergamo, Mantova,
Lecco (grafico 1.5).
�"� �6� � �N���N� �������N�1��%�6�%� �1���N�1 �¡1��¢�� �%£1¤"� ¤1¥¥�� £�� ¦ ¤�¡1¤!�D¡�� �1§�� £1�!� �
2,5
3,6
4,2
4,3
4,4
4,6
5,2
5,2
5,7
7,9
11,6
0 2 4 6 8 10 12 14
Lecco
Mantova
Bergamo
Sondrio
Como
Cremona
Varese
Lombardia
Milano
Lodi
Italia
Tasso disocc.
Fonte: ns. elaborazioni su dati Istat
14 Il tasso di disoccupazione totale che per il 2003 in provincia di Varese è del 3.4%, mentre in Lombardia è del 3.6%.
23
Tuttavia, la situazione appare migliorata rispetto al 2001, quando il tasso di disoccupazione
femminile varesino era il peggiore di tutta la regione.
Le difficoltà che le donne incontrano nell’ inserimento lavorativo si registrano anche
analizzando i dati delle persone iscritte ai Centri per l’ Impiego della provincia di Varese: il
67.5% degli iscritti a dicembre 2003 sono donne, percentualmente in diminuzione rispetto al
70.7% delle iscrizioni femminili registrate nel 2001 (Tab. 1.7).
Quanto osservato a livello aggregato può essere precisato con maggior dettaglio. Sono ancora
molti i giovani che incontrano ostacoli all’ ingresso nel mondo del lavoro, nonostante i tassi di
disoccupazione per la fascia d’ età 15-24 anni e 15-29 anni siano diminuiti rispetto al 2001
(rispettivamente 10.7% e 7% nel 2003 vs. 17.5% e 12% nel 2001). Per le donne, nelle stesse
fasce d’ età, si registrano tassi ancora più alti (12.9% e 9% nel 2003 vs. 20.9% e 15.6% nel
2001). A livello regionale i tassi di disoccupazione per queste due coorti sono aumentati nel
biennio 2001-2003, si ha quindi una inversione di tendenza rispetto agli anni precedenti,
quando la disoccupazione giovanile aveva un peso maggiore in provincia di Varese (Tab.
1.6).
Gli iscritti nei Centri per l’ Impiego con meno di 25 anni, sia uomini sia donne, sono
percentualmente diminuiti. Per quanto riguarda invece la coorte 25-29 anni sono diminuite le
donne, passando dal 10.8% al 10%. Diminuiscono i disoccupati in cerca di prima
occupazione: sono il 13.3% degli uomini (nel 2001 erano il 15.7%) ed il 14.6% delle donne
(nel 2001 erano il 17.5%). Aumenta il peso delle disoccupate iscritte come operaie non
qualificate, passando dal 40.4% del 2001 al 43% del 2003. Cresce leggermente anche il peso
dei disoccupati, sia uomini sia donne, iscritti come operai qualificati, mentre diminuiscono gli
iscritti come impiegati (Tab. 1.8).
Un elemento di ulteriore criticità è generalmente rappresentato dalla presenza di una quota
consistente di disoccupati di lungo periodo, ovvero di disoccupati da più di 24 mesi. La
persistenza per lunghi periodi nello stato di disoccupazione può provocare la degenerazione
delle conoscenze e delle competenze professionali, ma anche la creazione di pregiudizi da
parte dei possibili datori di lavoro rendendo problematico l’ inserimento lavorativo. Il
perdurare della disoccupazione, inoltre, provoca nell’ individuo un effetto di scoraggiamento e
un graduale allontanamento dal mercato del lavoro che rende ancora più bassa la probabilità
di trovare una occupazione. In provincia di Varese la situazione su questo fronte appare
migliorata: sul totale degli iscritti i disoccupati di lunga durata rappresentano il 42.4% (52.5%
nel 2001). Purtroppo il peso delle donne è molto elevato, rappresentando il 75.4% sul totale
dei disoccupati di lunga durata.
24
1.4�LA FLESSIBILITA’ DEL MERCATO DEL LAVORO NELLA PROVINCIA DI
VARESE
Dalla seconda metà degli anni Novanta e, specificatamente a partire dal 1997 con
l’ introduzione del pacchetto Treu, in Italia si è assistito ad una crescita sostenuta di forme di
lavoro atipico, ovvero di contratti di lavoro diversi dal contratto di lavoro dipendente a tempo
indeterminato e a orario pieno. La diffusione del lavoro non standard ha prodotto benefici
sulla crescita dell’ occupazione ma, in alcuni casi, si è esasperato l’ elemento della flessibilità
avvicinandosi a situazioni di precarietà del lavoro. Per un migliore approfondimento in tema
di flessibilità si analizzerà il grado di diffusione del lavoro atipico nella provincia di Varese,
con riferimento alle differenze di genere, e si utilizzeranno alcuni indicatori per misurare il
grado di flessibilizzazione del mercato del lavoro varesino.
La richiesta di una maggiore flessibilità del mercato del lavoro da parte del sistema produttivo
lombardo e varesino emerge chiaramente dai dati dell’ indagine Excelsior sui fabbisogni
professionali delle imprese. La quota di assunzioni previste con contratto a tempo
indeterminato si è ridotta a Varese in misura superiore alla media lombarda, passando dal
58.7% previsto per l’ anno 2002 (61.3% Lombardia) al 53.2% nelle previsioni per l’ anno in
corso (58.3% Lombardia) e lasciando spazio per assunzioni con contratti atipici. Solo per le
previsioni di assunzioni del 2003 è prevista una differenziazione di genere, quindi non è
possibile un confronto fra le previsioni di assunzioni di figure femminili in provincia di
Varese del 2002 e quelle del 2003. Per l’ anno in corso, la quota prevista di contratti a tempo
indeterminato per le figure femminili è stata del 41.2% (Tab. 1.9).
������,�CONTRATTI ATIPICI
Tra le varie tipologie contrattuali a Varese sembra essere cresciuta la rilevanza assunta
dai contratti a tempo determinato, che supera la media regionale: ¼ delle assunzioni previste
dalle imprese per il 2003 prevede l’ applicazione di un contratto a tempo determinato15. Tale
tipologia risulta potenzialmente più utilizzata nel caso di assunzioni di personale femminile
soprattutto adulto (29.9% delle assunzioni di figure femminili vs. il 25.2% di quelle maschili),
rilevando la presenza di fenomeni di segregazione femminile nei contratti atipici. Nella fascia
15 Occorre ribadire molta cautela nella lettura di tali valori, in quanto si tratta di dati previstivi, che non sempre presuppongono una distinzione per sesso.
25
d’ età oltre i 35 anni, per la figura femminile l’ incidenza del tempo determinato sulle
assunzioni sembra essere molto elevata e pari al 77.8%, contro il 12% dei maschi. Nelle coorti
sino a 25 anni e da 26 a 35 anni il divario resta evidente, seppure di minore entità: nella corte
sino ai 25 anni la quota di contratti a tempo determinato per le donne è del 16.6%, contro il
10% per la figura maschile; per la coorte da 26 anni a 35 anni la percentuale prevista per le
donne è del 29.9%, per gli uomini è del 22.6% (Tab. 1.9).
In riferimento al settore (Tab. 1.10) si rilevano quote consistenti di assunzioni previste a
tempo determinato nelle figure femminili nell’ industria (62.7%), ma anche nel commercio
(25.0%) e nei servizi (18.6%).
Tra i contratti atipici troviamo i contratti a causa mista, ovvero il contratto di formazione
lavoro e l’ apprendistato, che hanno la duplice caratteristica di configurare un rapporto di
lavoro a tempo determinato e di prevedere un’ attività di formazione/addestramento per il
giovane. Il peso dell’ apprendistato sulle assunzioni previste cresce rispetto alle previsioni
dello scorso anno (9.7% vs. 7.2%). Anche per l’ apprendistato ed il CFL si rileva un utilizzo
più elevato per l’ assunzione prevista di figure femminili. Per quanto riguarda il contratto di
apprendistato, esso è utilizzato per il 19.4% delle assunzioni previste di figure femminili e nel
10.5% delle assunzioni di figure maschili. Per le donne il settore in cui il contratto di
apprendistato è più utilizzato è quello dei servizi (29.9%).
Il contratto di formazione lavoro è utilizzato nel 9.4% delle assunzioni previste di figure
femminili e nel 7.7% delle assunzioni previste di figure maschili. Il settore in cui è più
utilizzato per le assunzioni di donne è il commercio (30.2%).
Una forma contrattuale che assume una notevole rilevanza in un’ analisi di genere è il SDUW�WLPH. In Italia questa forma contrattuale risulta meno diffusa rispetto ad altri paesi europei: nel
nostro paese i contratti a tempo parziale sono solo il 9% contro il 18% della media europea, il
25% della Gran Bretagna e il 42% dell’ Olanda, paesi nei quali, peraltro, l’ occupazione
femminile risulta superiore a quella registrata in Italia. L’ evidenza empirica, infatti, dimostra
che esiste una relazione positiva tra livello di occupazione femminile e grado di diffusione del
part-time16. E’ proprio per favorire l’ occupazione femminile che in Italia diversi
provvedimenti (pacchetto Treu, decreti di febbraio e aprile 2000 che recepivano la normativa
comunitaria e Legge Biagi) hanno cercato di incentivare l’ uso del part-time e di forme di
orario flessibili, contribuendo effettivamente ad incrementare, anche se in misura
insufficiente, l’ uso del tempo parziale nel nostro paese.
16 Samek M., Semenza R. (2001).
26
In provincia di Varese la quota di avviamenti part-time sul totale degli avviamenti registrati
dai Centri per l’ Impiego per le donne fa registrare un incremento passando dal 27.3% del
2001 al 28.8% del 2003 (grafico 1.6)
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Provincia di Varese.
8,4
9,8
10
9,7
26,7
27,3
26,6
28,8
16,4
17,1
17,2
17,6
0 5 10 15 20 25 30 35
2000
2001
2002
2003
M F Tot
Fonte: ns. elaborazioni su dati dei Centri per l’Impiego
L’ incremento dell’ uso del tempo parziale viene rilevato anche dall’ analisi delle previsioni di
assunzione delle imprese. In base ai dati Excelsior, infatti, il tempo parziale è salito dal 9.2%
sulle assunzioni previste per il 2002 al 13% per il 2003 (13.9% Lombardia). Il tempo parziale
si conferma una forma di lavoro tipicamente femminile. Su 100 donne che le imprese varesine
prevedono di assumere, ben 41 verranno assunte, preferibilmente, con un part-time, mentre
solamente a 2.4 uomini su 100 verrà applicato tale contratto. Nelle previsioni delle aziende, i
settori in cui si prevede un largo utilizzo del part time per le donne, sono i servizi (58.2%
Varese vs. 48% Lombardia) e il commercio (39% Varese vs. 43.4% Lombardia). Nel settore
industriale l’ utilizzo è alquanto ridotto, soprattutto in provincia di Varese (2.8% Varese vs.
5.7% Lombardia) (Tab. 1.11 e 1.12). Le differenze tra settori possono spiegarsi con le diverse
modalità di organizzazione del lavoro. Nelle imprese del settore terziario, infatti, è previsto
spesso l’ utilizzo di forme di flessibilità temporale. Il gender gap e le differenze tra settore
risultano analoghe per l’ aggregato lombardo.
Esaminando le previsioni delle assunzioni in provincia di Varese in base alla fascia d’ età,
rileviamo che il contratto part-time per le donne è utilizzato principalmente fino ai 35 anni
(48.3% coorte fino ai 25 anni, 47.5% coorte da 26 anni a 35 anni). Oltre ai 35 anni la
percentuale si abbassa notevolmente (14.8%). In base a questi dati sembrerebbe che le
27
imprese varesine non considerino il part - time una forma di incentivo all’ inserimento
lavorativo di donne mature con carichi familiari. In Lombardia per la stessa coorte la
previsione di assunzione è invece del 47.1%.
����� IL LAVORO INTERINALE
Un’ altra forma di lavoro atipico che ricopre un ruolo importante nell’ analisi della
flessibilità del mercato del lavoro, nonostante una flessione in atto dal 2002, è il lavoro
interinale17.
Dai dati dell’ Assessorato al lavoro della Provincia di Varese, la quota di donne sul totale dei
contratti interinali attivati nel territorio è del 42.5%. Il 42.8% di queste donne hanno la licenza
media ed il 32.3% non ha nessun titolo o solo la licenza elementare. Ciò dipende dal fatto che
il lavoro interinale risulta più diffuso nel settore industriale e per mansioni di tipo operaio. Da
rilevare, però, è una quota non trascurabile di donne in possesso di diploma (22%), in
particolare giovani donne (30% dai 15-24 anni e 27% dai 24-29 anni) che, presumibilmente,
utilizzano il lavoro interinale come canale d’ accesso al mondo del lavoro (Tab. 1.13; 1.14;
1.15).
In base ad una analisi di genere rileviamo che in provincia di Varese le aziende che nel 2002
hanno utilizzato lavoratori interinali donne appartengono ai principali settori industriali che
caratterizzano la struttura produttiva varesina: gomma e materie plastiche (10.7%); tessile
(7.3%); fabbricazione macchine e apparecchi elettrici (5.9%) e commercio al dettaglio (5.7%).
Sia per gli uomini sia per le donne la percentuale maggiore di contratti interinali ha durata
massima di 15 giorni (38.8% donne, 36% uomini), seguono quelli con una durata compresa
tra 16 e 30 giorni (21% donne, 19.9% uomini) e quelli tra un mese e due mesi (20% circa per
uomini e donne). Solo il 2.5% dei contratti per le donne e il 3% per gli uomini superava i sei
mesi di durata. Secondo Confinterim la percentuale di persone assunte al termine della
missione sarebbe del 32% (primo semestre 2002), mentre secondo l’ Istat il 40% delle persone
con contratto a termine full-time ad un anno di distanza (aprile 2001 – aprile 2002) è assunto
con contratto a tempo indeterminato18; i contratti di lavoro interinale, quindi, in termini di
stabilizzazione del rapporto di lavoro sono meno rilevanti rispetto ai contratti a tempo
determinato.
17 www.provincia.varese.it, /D�)OHVVLELOL]]D]LRQH�GHO�0HUFDWR�GHO�/DYRUR�LQ�3URYLQFLD�GL�9DUHVH� Provincia di Varese, Assessorato al Lavoro e Formazione Professionale. Å_Æ
Ires��7HU]R�UDSSRUWR�VXO�ODYRUR�DWLSLFR��YHUVR�OD�VWDELOL]]D]LRQH�GHO�SUHFDULDWR", Ires, 2003.
28
In relazione all’ età, si evidenzia che in provincia di Varese i contratti di lavoro interinale
coinvolgono le donne prevalentemente nella fascia d’ età dai 30 ai 39 anni (33.6% vs. 29.5%
uomini). Il 22.2% dei contratti ha coinvolto ragazze fino ai 24 anni (30.8% uomini)e il 26.6%
giovani dai 25 ai 29 anni (22.6% uomini). La giovane età di questa tipologia di lavoratori non
deve però necessariamente far pensare che il lavoro interinale costituisca per questi lavoratori
una modalità di ingresso nel mondo del lavoro. Considerando, infatti, il basso livello di
istruzione di questi lavoratori è presumibile che alcuni di questi siano presenti sul mercato del
lavoro già da alcuni anni e che questo tipo di inserimento lavorativo costituisca un ripiego,
sicuramente preferibile alla disoccupazione. Inoltre, va evidenziato il fatto che il 33.6% degli
avviamenti con l’ interinale ha interessato lavoratrici tra i 30 e 39 anni, e ciò fa presupporre
l’ esistenza di una componente debole del mercato del lavoro, con bassi livelli di istruzione e
non più giovanissima, che rimane segregata in modalità di lavoro precarie.
����� I PRINCIPALI INDICATORI DI FLESSIBILITA’
A livello provinciale le statistiche amministrative dei Centri per l’ Impiego permettono
di effettuare una radiografia del grado di flessibilità raggiunta dal mercato del lavoro
dipendente concentrando l’ attenzione sulla stipulazione di contratti di lavoro non direttamente
riconducibili al contratto a tempo indeterminato e costruendo alcuni indicatori sintetici (Tab.
1.16 e 1.17). Se si considera il tasso di flessibilizzazione del mercato del lavoro rispetto al
lavoro a tempo determinato, ottenuto come quota di avviamenti a tempo determinato sul totale
degli avviamenti, si osserva come sia passati dal 71% del 2001 al 74.2% del 2003. La
flessibilizzazione, in termini di contratti a tempo determinato, riguarda in misura superiore le
donne, passando dal 72.4% del 2001 al 77.6% del 2003, mentre per gli uomini si passa dal
70.1% del 2001 al 71.7% del 200319.
Anche il tasso di flessibilizzazione rispetto al lavoro part - time, calcolato come rapporto
percentuale tra avviamenti a tempo parziale e totale degli avviamenti, risulta in crescita
passando dal 17.1% del 2001 al 17.9% del 2003. Le differenze di genere risultano evidenti,
riconfermando che l’ uso del part-time riguarda soprattutto le donne (9.8% uomini nel 2001 e
nel 2003 vs. 27.3% nel 2001 e 28.8% nel 2003 per le donne).
La diffusione dei contratti atipici ha sicuramente reso meno rigido il mercato del lavoro ed ha
favorito l’ ingresso delle fasce deboli nel mercato del lavoro; d’ altro canto c’ è il rischio che la
29
flessibilità possa sfociare in situazioni di precarietà che, pur essendo preferibili allo stato di
disoccupazione, pongono il lavoratore in condizioni di elevata instabilità ed incertezza
lavorativa. Un indice di instabilità occupazionale è stato costruito come rapporto tra gli
avviamenti senza cancellazione, ovvero le tipologie di assunzione che impegnano i lavoratori
per meno di venti ore la settimana o per meno di quattro mesi l'anno, e il totale avviamenti.
Questo indicatore nel 2001 riguarda oltre la metà dei contratti di lavoro stipulati nell’ anno e
nel 2003 arriva al 58%. Come per la flessibilità, anche l’ instabilità interessa più le donne
(56.2% nel 2001, 64% nel 2003) che gli uomini (49.6% nel 2001; 53.6% nel 2003).
L’ utilizzo di forme di lavoro instabile per le donne risulta più diffuso nel terziario e passa dal
64.7% del 2001 al 70.9% del 2003. Relativamente al livello di qualifica delle lavoratrici,
coinvolge soprattutto personale non qualificato (Tab. 1.17).
L’ incremento del livello di precarietà si registra anche analizzando l’ andamento
dell’ incidenza delle trasformazioni dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo
indeterminato sul totale degli avviamenti: tale incidenza si riduce progressivamente e il valore
per le figure femminili nel 2001 del 10%, risulta nel 2003 del 7% (Tab. 1.16).
Nel corso del biennio 2001-2003, dunque, anche il mercato del lavoro di Varese ha
conosciuto un progressivo ampliarsi della flessibilità attraverso lo svilupparsi di forme
atipiche di stipulazione dei contratti e, in alcuni casi, la flessibilità è sfociata in precarietà
lavorativa. L’ aumentata flessibilità nonché la maggiore instabilità hanno interessato
soprattutto le fasce di popolazione attiva tradizionalmente più deboli, ovvero le donne con
bassi titoli di studio.
����� IL LAVORO PARASUBORDINATO
L’ universo dei collaboratori coordinati e continuativi ha rappresentato una quota
considerevole dei lavoratori atipici nel mercato del lavoro italiano, anche se negli ultimi anni
questa tendenza si sta stabilizzando. Tale universo risulta costituito da diverse tipologie di
lavoratori e risulta caratterizzato da una forte eterogeneità professionale e sociale che rende
difficile inquadrare, anche dal punto di vista giuridico e previdenziale, i collaboratori come
lavoratori dipendenti piuttosto che come lavoratori autonomi. Il rapporto di collaborazione
coordinata e continuativa, infatti, si colloca in una zona intermedia in quanto spesso coniuga
19 Bisogna, comunque, tenere in considerazione l’ incidenza dei contratti di lavoro interinale.
30
caratteristiche formali del lavoro indipendente con tratti sostanziali propri del lavoro
autonomo.
Gli iscritti alla Gestione Separata Inps si dividono in tre categorie: coloro che esercitano arti e
professioni in modo abituale, anche se non esclusivo (liberi professionisti, titolari di partita
I.V.A.), coloro che svolgono attività di collaborazione coordinata e continuativa
(collaboratori) e i collaboratori/professionisti iscritti ad un albo o ad un ordine professionale.
La gestione ha iniziato ad operare nel 1996 e prevede per gli iscritti aliquote relativamente
basse rispetto a quelle in vigore per le altre gestioni assicurative dell’ Inps, in particolare per i
lavoratori dipendenti20.
I dati relativi al numero di iscrizioni dal 2001 al 2002 (Tab. 1.18) per la provincia di Varese
mostrano un incremento dei lavoratori parasubordinati dell’ 11.1%, in linea con il dato
lombardo.
Il lavoro parasubordinato è cresciuto in misura percentualmente più rilevante per la
componente femminile (+12% rispetto al 2001). Per gli uomini la crescita è del 10.5%.
Variazioni percentuali superiori per gli uomini si registrano solo tra i
collaboratori/professionisti con +20.1% contro il +16.7% delle donne. Il lavoro
parasubordinato cresce in misura percentualmente più rilevante per la componente femminile
che nel 2002 arriva a costituire il 45.3% dei lavoratori con tale tipologia contrattuale.
Ricordiamo che la quota di donne complessivamente occupate in provincia di Varese
raggiunge un valore inferiore (42.6% nel 2002) e, dunque, il grado di femminilizzazione per il
segmento dei lavoratori parasubordinati risulta più evidente. L’ elevato coinvolgimento
femminile, tipico di questa forma di impiego21, risulta più evidente a Varese rispetto alla
media lombarda (44.4%).
Tra i lavoratori parasubordinati il peso maggiore è quello dei collaboratori che nel 2002
costituiscono il 90% del totale, con peso più consistente per le donne (92.4%). I liberi
professionisti, che costituiscono il segmento più forte di questo universo, sono più numerosi
tra gli uomini con una quota del 10% sul totale, mentre le donne professioniste sono solo il
5.8%. I collaboratori/professionisti costituiscono una quota residuale (2.2%). Analoga la
situazione in Lombardia (Tab. 1.18 e 1.19).
Sulla base delle fasce d’ età si evidenzia una composizione differente tra uomini e donne. Le
prime tre fasce d’ età che presentano il peso maggiore per le donne sono 30-39, 40-49, 25-29
20 Le aliquote attuali sono: 10% per i soggetti già iscritti a gestione previdenziale obbligatoria e per i titolari di pensioni ai superstiti; 12.5% per i soggetti titolari di pensione diretta; 14% per i soggetti privi di altra copertura previdenziale obbligatoria e non pensionati. Con l’ introduzione del lavoro a progetto è però previsto l’ aumento dell’ aliquota fino al 19%. 21 Ires, 7HU]R�UDSSRUWR�VXO�ODYRUR�DWLSLFR��YHUVR�OD�VWDELOL]]D]LRQH�GHO�SUHFDULDWR", Ires, 2003.
31
mentre gli uomini risultano mediamente più anziani in quanto sono concentrati nelle fasce 30-
39, 40-49, 50-59. Il calcolo dei tassi di femminilizzazione22 (Tab. 1.20) per fasce d’ età indica,
infatti, una elevata presenza di donne, superiore anche alla presenza maschile, per le classi
fino ai 29 anni, un sostanziale equilibrio tra i sessi per la fascia centrale dai 30 ai 39 anni e
una prevalenza di uomini nelle classi più mature, in particolare nel caso degli over 60enni. Le
medesime differenze di genere si evidenziano per la Lombardia. Sembra, dunque, che il
lavoro parasubordinato svolga funzioni diverse in relazione al genere: per gli uomini è in
misura minore un canale di ingresso nel mercato del lavoro e in misura superiore una forma di
prolungamento della vita lavorativa ed è sempre più utilizzato per consulenze che richiedono
qualifiche elevate e specialistiche che, naturalmente, sono direttamente correlate all’ età
(professionisti, collaboratori/professionisti), mentre per le donne costituisce una modalità di
accesso al mercato del lavoro e spesso anche un modo per rimanerci, segregandole nella
fascia più debole di questa tipologia contrattuale.
22 Il tasso di femminilizzazione è calcolato come rapporto percentuale tra numero di donne iscritte per una determinata tipologia d’ iscrizione e fascia d’ età e il numero totale di iscritti nella medesima tipologia e per la stessa fascia d’ età.
32
&$3����/(�6&(/7(�6&2/$67,&+(�(�)250$7,9(�'(//(�*,29$1,�'211(�
Gli obiettivi di questo capitolo sono duplici: da una parte esso risponde ad una
necessaria esigenza conoscitiva rispetto al tema in oggetto; dall’ altra, collegando l’ analisi
della domanda di lavoro con quella dell’ offerta, mette in evidenza il necessario raccordo tra
fabbisogni occupazionali e fabbisogni formativi, individuando eventuali discrepanze o
sintonie.
Il ricorso ad una analisi di tipo quantitativo si è reso necessario nei confronti dei dati relativi
agli iscritti alle scuole superiori, opportunamente disaggregati per sesso, al fine di rendere
possibile la ricostruzione dei percorsi scolastici femminili e maschili, e per evidenziare il peso
dei tassi di femminilizzazione dei diversi istituti. Tale ricostruzione, essendo svolta su tutte le
scuole superiori e non solamente su quelle tecniche, permette di evidenziare non solo la reale
consistenza della presenza femminile (evidenziando quali tra questi percorsi appaiono essere i
più scelti), ma anche eventuali discrepanze e, quindi, possibili spazi di intervento per le
Amministrazioni coinvolte, in relazione ai fabbisogni formativi da sviluppare.
La stessa ricostruzione effettuata per le scuole superiori è stata poi effettuata anche per quanto
riguarda il sistema formativo indagando quali sono i percorsi di formazione professionale
maggiormente scelti dalle giovani donne e verificando, anche in questo caso, la presenza
femminile in quei percorsi che possono avere come sbocco lavorativo le professioni tecniche
intermedie di riferimento della ricerca.
L’ analisi delle differenze di genere sulle scelte scolastiche si rivela interessante considerando
che l’ aumento della scolarizzazione ha prodotto un innalzamento del livello di istruzione della
popolazione giovane ed adulta italiana. Si osserva, infatti, un aumento generale della quota di
persone con il diploma di scuola media superiore ed un calo di quanti al massimo hanno la
licenza elementare. Tale processo è ancora più evidente per le donne, al punto che, nelle
generazioni più giovani, la percentuale femminile di persone con titolo di studio elevato è
superiore a quella maschile23.
Considerando il grado di istruzione della forza lavoro in provincia di Varese (Tab. 2.1),
evidenziamo la diminuzione del peso percentuale delle persone senza titolo/licenza
elementare e con la media inferiore sul totale complessivo (nel 1997 rispettivamente 14.3% e
34.6% vs. 10.6% e 34.1% del 2001). Considerando la forza lavoro femminile si passa dal
14.8% di senza titolo/licenza elementare del 1997 all’ 11% del 2001, e dal 31.5% di licenza
23 Istat, $QQXDULR�VWDWLVWLFR�LWDOLDQR�������Istat, 2003.
33
media inferiore del 1997 al 30.8% del 2001. Facendo riferimento all’ anno 2001 le donne con
diploma di scuola media superiore sono il 46.4% sul totale delle femmine, mentre gli uomini
sono il 41.4% del totale dei maschi. Nel 2001 la percentuale di laureati maschi e femmine è
pressoché uguale (11.9% maschi, 11.8% femmine). Dal 1997 al 2001 i laureati totali sono
passati dal 10.9% all’ 11.8%.
��� LA SCUOLA SUPERIORE
Per le elaborazioni che seguiranno ci siamo riferiti ai dati sulle iscrizioni dei giovani
alle scuole superiori messi a disposizione dall’ Osservatorio Permanente dell’ Istruzione della
provincia di Varese, che rappresenta la fonte più ricca ed importante rispetto a questi temi.
Nell’ anno scolastico 2001-2002 gli studenti iscritti alle scuole secondarie superiori in
provincia di Varese sono 34.778, nell’ anno scolastico 2002-2003 sono 34.996 (Tab. 2.2). Le
femmine iscritte continuano ad essere più dei maschi, ma sono in calo rispetto al 2001-2002
(51.04% nel 2001-2002; 50.4% nel 2002-2003) Per quanto riguarda la distribuzione degli
iscritti per distretto e per genere (Tab. 2.5), anche per l’ anno 2002-2003 la presenza femminile
è maggiore rispetto a quella maschile in sei distretti su nove (Cittiglio, Varese, Viggiù, Sesto
Calende, Tradate, Busto A.).
Aumentano gli studenti che frequentano scuole serali (975 vs. 934); di questi il 20,8% sono
femmine, il 79.2% sono maschi. La percentuale di femmine che si iscrivono a scuole serali è
in diminuzione rispetto al 2001-2002 (23.2%), permane perciò la difficoltà del mondo
femminile a reinserirsi in un percorso di studi dopo un precedente abbandono scolastico.
L’ indice di ripetenza continua a differenziarsi notevolmente per genere. Nell’ anno scolastico
2002-2003 il 9.4% (8,4% nel 2001-2002) degli studenti maschi iscritti ripete il corso seguito
nel precedente anno scolastico, mentre per le femmine questa percentuale è del 5.2% (5.5%
nel 2001-2002). Un’ altra informazione ricavabile dai dati relativi alle iscrizioni è sulla
regolarità del percorso di studi: il 25.8% (26.3% nel 2001-2002) degli studenti presenta un
ritardo di almeno un anno rispetto al normale andamento degli studi previsto per la loro classe
d’ età. L’ indice di ritardo per le femmine è in calo rispetto al 2001-2002 (20.8%) e per l’ anno
scolastico 2002-2003 si attesta sul 19.3%; l’ indice di ritardo per i maschi è del 32.4% (32%
nel 2001-2002).
Analizzando la distribuzione degli iscritti alle scuole superiori per genere negli anni scolastici
2001-2002 e 2002-2003 nelle differenti classi di corso i dati segnalano una maggiore
34
dispersione scolastica maschile. Osserviamo che percentualmente le iscrizioni maschili
diminuiscono al crescere dell’ anno di frequenza, mentre le femmine tendono ad aumentare al
procedere dell’ anno del percorso di studi (Tab. 2.3).
*UDILFR�����4XRWD�GL�UDJD]]H�VXJOL�LVFULWWL�DOOH�VFXROH�VXSHULRUL�SHU�WLSRORJLD�VFRODVWLFD��Provincia di Varese.
51,0
89,6
46,2
85,7
78,573,0
89,7
8,2
21,1
57,5
18,3
78,9
50,4
91,3
46,2
81,979,2
73,6
88,4
7,5
19,3
56,6
19,0
76,1
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
Ist. prof.servizicom. eturistici
Ist. prof.industria eartigianato
Ist.Tecnicocomm.
Ist.tecicogeometri
Ist tecnicoind.
Ist.Tecnico
peritiaziendali
Liceoartistico
Liceoclassico
Liceolinguistico
Liceoscientifico
Magistrali TOT
2001-02 2002-03
Ç�È�É�Ê Ë�ÌbÍ6Î Ï�Ð6ÑDÒ�Ó�Ê Ô�Õ�ÖN× Ø�Ö�Ù È3Ú Ô É�Û Ô Ó>ÒbÔ6Ü�ÓbÙ Ë�Ý_Ë
Leggendo i dati sulle iscrizioni alle scuole medie superiori presenti in provincia di Varese in
base alla tipologia scolastica (Tab. 2.4; grafico 2.1) notiamo che come per l’ anno scolastico
2001-2002 il Liceo Scientifico è il più frequentato (20.3% degli iscritti), con una presenza
femminile del 46.2%. In calo la presenza femminile negli Istituti Tecnici Industriali, già molto
bassa, che passa rispettivamente dall’ 8.2% del 2001-2002 al 7.5% del 2002-2003. Negli
Istituti Professionali per l’ Industria e l’ Artigianato, invece, la presenza femminile aumenta
leggermente, passando dal 18.3% dell’ anno scolastico 2001-2002 al 19% dell’ anno scolastico
2002-2003.
Per l’ anno scolastico 2002-2003 la distribuzione delle iscrizioni femminili sul totale delle
femmine iscritte per tipologia scolastica vede il 18.6% nei Licei Scientifici (46.2% delle
femmine sul totale degli iscritti per questa tipologia scolastica); 15.6% negli Istituti Tecnici
commerciali (56.6% delle femmine sul totale degli iscritti a questa tipologia scolastica);
15.1% negli Istituti Professionali per il Commercio (76.1% di femmine sul totale); 13.8%
negli Istituti Tecnici per Periti Aziendali (88.4% di femmine sul totale); 11.9% nei Licei
Classici (79.2% di femmine sul totale) (grafico 2.1).
35
2.2 FORMAZIONE PROFESSIONALE E PRESENZA DELLE GIOVANI IN
PERCORSI FORMATIVI TECNICI INDUSTRIALI
Un canale formativo rilevante per i giovani e le giovani è la formazione professionale.
Ci proponiamo quindi di analizzare la situazione relativa ai corsi di formazione professionale
in provincia di Varese, facendo riferimento in particolare ai dati degli allievi usciti dai corsi di
1° livello (post-obbligo) e di 2° livello (post-qualifica e post-diploma) sia del piano
provinciale che del Fondo Sociale Europeo (Obiettivo 2 e 3) dell’ anno 2001, ultimo anno di
cui si dispone di dati disaggregati per genere24.
Nell’ anno 2001 sono stati effettuati 65 corsi di 1° livello (post-obbligo) per un totale di 852
allievi formati di cui 531 donne (62.3%). Per quanto riguarda i corsi di 2° livello (post-
qualifica e post-diploma) sono stati organizzati 54 corsi per un totale di 755 allievi formati di
cui 455 donne (60.3%) (Tab. 2.6). Rispetto al 199925 cresce la percentuale di partecipazione
femminile totale (57.8% nel 199926 vs. 61.4% nel 2001)27.
Il tasso di femminilizzazione è ovviamente molto alto nei settori già con un’ alta presenza
femminile (Amministrazione Lavori d’ Ufficio, Comunicazione Visiva e Audiovisiva,
Commercio, Artigianato artistico, Servizi Socio-educativi, Turismo, Abbigliamento Pelle
Moda, Acconciatura Estetica). Considerando i settori tradizionalmente maschili, per quanto
riguarda i corsi di 1° livello, notiamo una presenza femminile del 5.9% nel corso per
Montatore Manutentore Meccanico (settore Meccanica Metallurgia). Nel settore Poligrafia-
Carta-Cartotecnica si registra un incremento della presenza femminile rispetto al 1999: corso
per Operatore Cartotecnico e Legatore 35.7% (8.3% nel 1999); Operatore di Prestampa
57.1%, Stampatore Offset 13.9% (Tab.2.7).
Esaminando i corsi di 2° livello (Tab. 2.8) si rileva una presenza femminile:
• 36.4% nel corso per Tecnico Esperto nella Produzione e Organizzazione Telelavoro
(settore Informatica);
• 25% nel corso per Analista Programmatore (settore Informatica);
• 18.8% nel corso per tecnico di Sviluppo Software e Gestione Sistemi Informatici (settore
Informatica);
24Dati provenienti dal Settore Politiche del Lavoro e Formazione Professionale della Provincia di Varese. L’ universo di riferimento si riferisce agli utenti non occupati. 25 Anno di riferimento per i corsi di Formazione Professionale della prima edizione del progetto “ Varese in rete per le pari opportunità” , Febbraio 2003. 26 Cfr. Tav. A1 in Appendice alla prima edizione di “ Varese in rete per le pari opportunità” , Febbraio 2003. 27 Questo tipo di percorso formativo può rappresentare per le ragazze una buona opportunità per reinserirsi in un percorso di studi dopo un precedente abbandono scolastico.
36
• 15,8% nel corso per Tecnico Informatico Industriale (settore Elettricità-elettronica);
• 15.4% nel corso per Operatore Addetto alla Riammissione al Servizio di Aeromobili
(settore Trasporti e Spedizioni);
• 12.5% nel corso per Progettazione CAD per Stampi Materie Plastiche (settore Meccanica
Metallurgia);
• 2.9% nel corso per Tecnico di Automazione Industriale.
Dopo 12 mesi dal termine dei corsi, è stato possibile risalire alla condizione professionale
dell’ 89.5% (882) delle 986 donne uscite. Il 78.8% delle intervistate è occupato (tasso di
occupazione totale 78.3%), il 6.7% è studente, l’ 11.3% è in cerca di lavoro; il 3.2% non cerca
lavoro. Nei settori prevalentemente maschili il tasso di occupazione per le donne è del 100%
nei settori Elettricità-elettronica (76.2% tasso di occupazione totale) e Meccanica-metallurgia
(83.8% tasso di occupazione totale); dell’ 80.8% nel settore Trasporti e Spedizioni (81.4%
tasso di occupazione totale); del 75% nel settore Informatica (80% tasso di occupazione
totale) (Tab. 2.9).
2.3 L’UNIVERSITA’
Dovendo analizzare l’ offerta di formazione universitaria si è deciso di prendere in
considerazione i dati provenienti dall’ Università dell’ Insubria (sedi di Varese e Como), dal
Politecnico di Milano e dall’ Università Carlo Cattaneo di Castellanza. Le università
considerate non comprendono nel loro insieme tutti i possibili corsi di laurea ed inoltre risulta
difficile seguire le scelte di localizzazione geografica della sede prescelta al momento
dell’ iscrizione o della laurea.
Nonostante la loro incompletezza, i risultati permettono di fare delle considerazioni sulla
partecipazione femminile all’ Università e sulle scelte del tipo di studi intrapresi. Nell’ analisi
si sono considerati i dati relativi ai laureati con il “ vecchio ordinamento” residenti in
provincia di Varese dal 1997 al 2002 e gli iscritti nell’ anno accademico 2002-2003
dell’ Università dell’ Insubria e dell’ Università Liuc di Castellanza vecchio ordinamento,
nuovo ordinamento e corsi di laurea specialistica a ciclo unico del nuovo ordinamento.
Considerando la serie storica dei laureati notiamo per l’ Università dell’ Insubria un trend
decrescente di laureate in Economia e in Scienze Matematiche Fisiche e Naturali. Per la
facoltà di Medicina si registra invece un trend crescente. Al politecnico di Milano,
37
tradizionalmente frequentato da uomini, le laureate sono 12.8% nel 1997 e 16.6% nel 2002.
Seppure in crescita, la presenza di donne laureate in questo ateneo resta bassa, in media il
tasso di femminilizzazione totale è del 14.2%.
All’ Università Liuc di Castellanza le laureate in Ingegneria gestionale sono in media il 7.6%.
Poche anche le donne che conseguono il Master in merchant banking (22.2%). Nei Master
organizzati nei settori legati all’ informatica ed alle nuove tecnologie nessuna donna ha
conseguito il diploma, confermando la segregazione che ancora esiste riguardo a certe materie
e professioni (Tab. 2.10).
Riferendoci all’ anno accademico 2002-2003 ed agli atenei presenti sul territorio provinciale28,
la percentuale di donne iscritte ai corsi di laurea è del 46.5%. Se facciamo riferimento alle
iscritte del vecchio ordinamento la percentuale scende al 42.8%. Sul totale delle donne
nessuna è iscritta alla facoltà di Ingegneria gestionale (Università Liuc); il 18.8% è iscritta a
Medicina e chirurgia; il 12.9% a Scienze biologiche e lo 0.4% a Scienze naturali (Università
dell’ Insubria). Le iscritte a corsi di laurea del nuovo ordinamento sono il 45.6% del totale. Il
2.5% delle donne è iscritto a Ingegneria gestionale (Università LIUC) ed il 2.9% è iscritto alla
facoltà di Informatica (Università dell’ Insubria). I tassi di femminilizzazione dei due corsi di
laurea sono rispettivamente del 13% e del 12%. Un tasso di femminilizzazione piuttosto alto
(63.5%) si registra dei corsi di laurea specialistica a ciclo unico del nuovo ordinamento, che
comprendono i corsi di laurea di Medicina (tasso di femminilizzazione 65.8%) e Odontoiatria
(tasso di femminilizzazione 28,6%) (Tab. 2.11).
Da questa analisi appare evidente come la partecipazione femminile a facoltà di natura tecnico
- scientifica (ingegneria ed informatica) sia ancora scarsa e resti appannaggio degli studenti di
genere maschile. Continua invece ad essere alta la presenza femminile nei corsi di laurea
inerenti al settore sanitario.
28 Università dell’ Insubria e Università Liuc di Castellanza, per i quali non è stato possibile disaggregare i dati delle iscritte in base alla residenza.
38
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3.1 LE PREVISIONI DI ASSUNZIONE DA PARTE DELLE IMPRESE
Confrontando i dati dell’ indagine Excelsior29 realizzata a fine anno 2001 per indagare i
fabbisogni professionali delle imprese al 2002, con i dati dell’ indagine realizzata a fine anno
2002 per i fabbisogni al 2003, per la provincia di Varese notiamo un saldo occupazionale
previsto di segno positivo pari a 2.772 unità, contro il saldo occupazionale previsto per il
2002 pari a 3.494 unità. Tali valori corrispondono ad una prevista crescita degli occupati
dipendenti dell’ 1.4% per il 2003, in calo rispetto all’ 1.8% del 2002, ed inferiori anche rispetto
alle aspettative di nuove assunzioni a livello regionale, con un saldo pari all’ 1.7%. Si segnala
quindi un rallentamento della crescita occupazionale (Tab. 3.1).
Gli andamenti tuttavia differiscono in funzione dei diversi settori di attività economica delle
imprese e delle dimensioni aziendali:
• Nell’ industria si registra un tasso di variazione dello 0.8% rispetto all’ 1.3% del
2002. Tale valore è inferiore anche al dato regionale come lo era nel 2002.
Scendendo nell’ analisi per comparti, nel settore WHVVLOH, che occupa in
prevalenza donne, si rileva un miglioramento con un saldo positivo di 54 unità,
rispetto a quello negativo del 2002 di -59 unità. Il tasso di crescita nel
comparto delle FRVWUX]LRQL, che nel 2002 era il più elevato con il 6.8%, per il
2003 è previsto in calo, con un –0.3%. Il settore con il miglior tasso di crescita
è quello del OHJQR�H�PRELOL con un 1.6%, in calo comunque rispetto al 2002. In
calo rispetto al 2002 anche il comparto industriale HVWUDWWLYR�� FKLPLFD� H�JRPPD�con�un tasso dell’ 1.2%. In ripresa l’ industria PHFFDQLFD��HOHWWULFD�HG�HOHWWURQLFD con lo 0.9%.
• Per quanto riguarda i servizi, a prevalente occupazione femminile, anche per
questo anno si prevede un tasso di incremento dei dipendenti superiore al
valore complessivo e pari a +2.7%, leggermente migliore a quello fatto
registrare nel 2002 pari a +2.5%. Nel settore dei servizi non si registrano
29 Sistema promosso dall’ Unione delle Camere di Commercio e dal Ministero del Lavoro, è basato sia su dati derivanti dagli archivi amministrativi delle Camere di Commercio sia su indagini periodiche presso le imprese. Il suo principale limite è dato dal fatto che si basa sulle dichiarazioni delle imprese circa le assunzioni future per tipo di professione e dipende quindi in modo cruciale dalla loro capacità di previsione. Questi dati non tengono conto che, nel periodo considerato, alcune imprese nasceranno ed altre cesseranno l’ attività. In genere si rileva
39
previsioni negative per l’ occupazione dipendente per nessun comparto. I
WUDVSRUWL� H� DWWLYLWj� SRVWDOL che nel 2002 perdevano 215 unità, per il 2003
fanno registrare un saldo positivo di 50 unità. Nonostante una minore crescita
percentuale di tutti i comparti, grazie alla ripresa dei trasporti, il tasso previsto
per il 2003 migliora rispetto a quello del 2002 di 0.2 punti percentuali.
Passando ad esaminare i dati per GLPHQVLRQH� D]LHQGDOH, a Varese, come in Lombardia, la
piccolissima impresa (fino a 9 dipendenti) è quella che appare più dinamica, anche se si rileva
un rallentamento rispetto al 2002. Il dato lombardo sul totale delle assunzioni previste passa
dal 7.1% al 4.7%, quello della provincia di Varese dal 6.1% al 3.6%. I tassi restano pressoché
invariati per medie e grandi imprese.
Dai dati Excelsior emerge quindi che in provincia di Varese il volume della domanda di
lavoro prevista dalle imprese nel 2003 presenta saldi positivi che risultano, in particolare, più
rilevanti in termini percentuali per il comparto delle imprese di piccole dimensioni e per i
servizi, ma in calo rispetto alle previsioni del 2002. Si tratta di andamenti che restano peggiori
di quelli che si rilevano a livello regionale, nonostante la flessione dei tassi lombardi.
3.2 LE CARATTERISTICHE DELLE ASSUNZIONI PREVISTE
Excelsior non si limita a fornire previsioni quantitative ma offre informazioni anche in
relazione alla qualità della forza lavoro che potrà essere assorbita dal sistema produttivo
locale. Risulta quindi particolarmente interessante analizzare nel dettaglio le caratteristiche
delle assunzioni previste in termini di: livello di inquadramento, professione, titolo di studio
richiesto, necessità di una precedente esperienza lavorativa, necessità di conoscenze
specifiche, quali quelle linguistiche e informatiche.
I dipendenti che, in base agli operatori interpellati, sarebbero dovuti essere assunti nel corso
del 2003 nelle imprese della provincia di Varese ammonterebbero a 10.070 unità, con un
miglioramento dal 2002 di 383 unità.
una sovrastima del saldo tra entrate e uscite previste e una sottostima delle uscite e dei fabbisogni di lavoro stagionale.
40
Þ�ß à�á â ã6ä�åNæ ç�è>é6é1ê1ë6ì6â ä�ë1â6í1ß î3ï1â é�ð î�ñ1àNò ò î�â ó�í1ß î�é�î�í�îNß!ô�ß àNë�ñ�â3ô�ß ê1í1í1â6í1ß äNá î�é6é1â ä�ë�àNò â�î�ô1îNë�îNß î"õ ï�àNò æ3à�é�é�ä�ò ê�ð â ö æ÷.ø ù�ú�û ü�ýbû þ�ÿ3û��Nþ�ø ������������
1
13
247
548
811
102
123
158
11
73
313
277
407
1483
1324
299
15
228
1076
382
965
146
800
240
0 200 400 600 800 1000 1200 1400 1600
Dirigenti e professionisti
Profes. Intellet. Scientif. e di elevataspecializ.
Profes. tecniche
Profes. esecutive relativeall’amminis. e alla gestione
Profes. relative alle vendite ed aiservizi per le famiglie
Operai specializzati
Conduttori impianti
Personale non qualificatoFemmine Maschi Indifferenti
Fonte: Sistema Informativo Excelsior, 2003
Per ciò che concerne i OLYHOOL�GL�LQTXDGUDPHQWR�(Tab. 3.2 e 3.3), dalle previsioni formulate
dalle imprese del territorio si rileva che in valore assoluto, rispetto al 2002, le assunzioni sono
in crescita per tutti i livelli (grafico 3.1). Nel settore industriale delle 4.368 assunzioni previste
il 44.67% (1951 unità) riguarderanno conduttori di impianti, operatori macchinari e operai di
montaggio industriale, il 27.04% (1181 unità) operai specializzati e il 18.4% (804 unità)
riguarderanno le professioni tecniche. Si attestano così previsioni percentuali migliori rispetto
a quelle regionali dove, per le stesse figure professionali, abbiamo per i conduttori di
macchine il 35.6%, e per le professioni tecniche il 16.95%. Nel settore delle costruzioni le
assunzioni si concentrano negli operai specializzati con il 55.2% delle 525 assunzioni totali.
Nel settore del commercio il 65.3% delle 1992 assunzioni previste è concentrato nelle
professioni relative alle vendite ed ai servizi per le famiglie. Nei servizi le percentuali più alte
si rilevano nelle professioni tecniche con il 23.45%, nelle professioni esecutive relative
all’ amministrazione e alla gestione con il 24.7% e nelle professioni relative alle vendite ed ai
servizi per le famiglie con il 26.8%. Sul totale delle assunzioni previste il dato provinciale è
sostanzialmente simile a quello regionale per le varie qualifiche professionali, tranne che per
il personale non qualificato dove la percentuale provinciale è del 6.9% mentre quella
regionale è dell’ 11.9%.
Rispetto alle previsioni del 2002 le professioni tecniche, che sono tra quelle a maggior
contenuto di conoscenza e con un livello di qualificazione medio - alto, fanno registrare
performance migliori per il 2003. Si passa da un totale di 1184 unità a 1636 unità per il 2003,
di cui 804 nel settore industriale. Scendendo nel dettaglio (Tab. 3.15a e 3.15b) vediamo che i
41
comparti del settore industriale con il maggior numero di assunzioni nelle professioni tecniche
sono: le industrie meccaniche, elettroniche e dei mezzi di trasporto con l’ 11.4% (187 unità
assunte sul totale delle 1636 assunzioni previste nelle professioni tecniche); le industrie del
legno, mobile ed altri prodotti personali e per la casa con il 7.7% (126 unità); le industrie
chimiche e farmaceutiche con il 7.4% (121 unità).
Per quanto riguarda la FODVVH�GLPHQVLRQDOH� (Tab. 3.4), circa la metà delle assunzioni delle
imprese sotto i 50 dipendenti riguarderanno le professioni operative della produzione
industriale, con percentuali superiori alla media lombarda, il 30% circa riguarderanno le
professioni operative di vendita e servizi, il 14% circa riguarderanno le professioni
specialistiche e tecniche, entrambe inferiori al dato lombardo. Le assunzioni nelle aziende con
più di 50 dipendenti riguarderanno per il 29.8% le professioni operative di produzione
industriale, per il 39,8% le professioni operative di vendita e servizi e per il 25.4% le
professioni tecniche e specialistiche, in linea con la previsione a livello regionale.
Analizzando il OLYHOOR�GHOOH�TXDOLILFKH�ULFKLHVWH (grafico 3.1 ),� l’ incidenza del segmento più
basso, il personale non qualificato, passa dal 11.9% del 2002 al 6.9% del 2003; Aumentano le
assunzioni previste di conduttori di impianti (22.3% 2003 vs. 16.4% 2002), mentre
diminuiscono quelle di operai specializzati (17.3% 2003 vs. 25.3% 2002) (Tab. 3.5).
Conformi con l’ andamento registrato negli ultimi anni la contrazione dei segmenti più elevati
(dirigenti e direttori 0.3% sia per il 2002 sia per il 2003; professioni ad elevata
specializzazione 3.1% 2003 vs. 3.5% 2002) e l’ aumento delle professioni esecutive relative
all’ amministrazione (12% 2003 vs. 9.7% 2002), alle vendite e servizi (21.9% 2003 vs. 20.7%
2002) e delle professioni tecniche (16.3% 2003 vs. 12.2% 2002).
In termini di figure professionali richieste, le previsioni di assunzioni per il 2003 delle
imprese lombarde non si discostano da quelle della provincia di Varese, tranne che per la
richiesta di tecnici, come nel 2002.
La TXDOLILFD� GL� IRUPD]LRQH� SURIHVVLRQDOH è richiesta nel 24.6% dei casi (18.3% in
Lombardia), il diploma di scuola media superiore nel 29% dei casi (contro il 30.1% della
Lombardia), e la laurea nell’ 8.3% dei casi (9.8% in Lombardia), dato in crescita rispetto al 6%
del 2002. In particolare in provincia di Varese le assunzioni di laureati avrebbero dovuto
costituire il 6.1% del totale nell’ industria (4.6% nel 2002) e il 10.3% nei servizi (7.6% nel
2002), previsioni migliori rispetto alla precedente indagine anche per quanto concerne i dati
regionali (Tab. 3.6).
Rispetto al peso del WLWROR�GL�VWXGLR all’ interno dei diversi comparti si rileva come il personale
laureato sia richiesto in particolar modo nell’ istruzione e sanità private (il 74.9% delle 521
42
assunzioni totali nel settore), nel credito e assicurazioni (30.1%), nelle industrie chimiche e
farmaceutiche (26.3%), nelle industrie meccaniche, elettroniche e mezzi di trasporto (21.5%).
Rispetto alla qualifica professionale degli 833 laureati previsti in provincia di Varese ben 614
sono nelle professioni tecniche (quindi con laurea di tipo tecnico) e rappresentano il 73.7%
del totale. Di questi il 20.1% saranno assunti nelle industrie meccaniche, elettroniche e dei
mezzi di trasporto, il 15.2% nelle industrie chimiche e farmaceutiche, il 13.3%
nell’ informatica e telecomunicazioni (Tab. 3.7 e 3.8).
Complessivamente si registrano GLIILFROWj� GL� UHSHULPHQWR (tab. 3.9), nel 41.8% delle
assunzioni previste, contro il 37.2% del 2002. Difficoltà che resta inferiore di 1.7 punti
rispetto alla percentuale della Lombardia. Le difficoltà maggiori riguardano la ridotta
presenza/forte concorrenza tra le imprese per la figura professionale (Varese 43.2%,
Lombardia 47.4%), e la mancanza della necessaria qualificazione/esperienza (Varese 31%,
Lombardia 33.2%) (grafico 3.2).
�� ��� � ������ ���������� "!# �$ $ �"!%� � � � ��%$ & '�!(�� �) �� � *+ �,�& �-,� �$ $ "������#,.�� �%,#�)�� /#� ��& ��Varese e Lombardia, 2003.
31,0
11,4
43,2
1,0
13,5
33,2
8,0
47,4
1,0
10,4
0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50
Mancanza della necessariaqualificazione, esperienza
Mancanza di strutture formative
Ridotta presenza, forte concorrenza trale imprese per questa figura
professionale
Retribuzione elevata
Altro
Varese Lombardia
Fonte: Sistema I nformat ivo Excelsior , 2003
Il settore che riscontra i maggiori problemi nel reperimento del personale è quello delle
industrie di oggetti e minuterie in metallo che sulle 532 unità da assumere prevede di avere
difficoltà nell’ 84.8% dei casi. La motivazione va ricercata nel 45.5% dei casi nella ridotta
presenza/forte concorrenza tra le imprese per questa figura professionale e nel 36.1% dei casi
nella mancanza della necessaria qualificazione/esperienza. Un altro comparto che prevede di
avere difficoltà nel 50.3% dei casi sulle 807 assunzioni previste è quello delle industrie di
43
macchinari industriali ed elettrodomestici. La causa principale è la ridotta presenza/forte
concorrenza tra le imprese per la figura professionale.
8Q¶HVSHULHQ]D�SUHJUHVVD (Tab. 3.10) è richiesta al 69.5% dei futuri lavoratori, a fronte del
45.8% del 2002. Nelle previsioni di assunzione del 2003, tra le professioni intermedie la
qualifica in cui è richiesta maggiormente l’ esperienza pregressa è nelle figure tecniche
(82.3%).
La percentuale di nuovi assunti per i quali le imprese della provincia di Varese prevedono
l’ esigenza di XOWHULRUH� IRUPD]LRQH� (Tab. 3.11)� è del 44% (46.6% nel 2002), a fronte del
57.8% della Lombardia. Nella maggioranza dei casi si tratta di formazione con corsi interni.
La qualifica professionale che richiede la percentuale più alta di formazione aggiuntiva è
quella delle professioni tecniche con il 74.1%, di cui il 64.9% con corsi interni.
Con riferimento all necessità di FRQRVFHQ]H�VSHFLILFKH, la conoscenza delle lingue, come nel
2002, non rappresenta un elemento particolarmente richiesto con un 17.3% sul totale delle
assunzioni previste. Il dato regionale resta più alto anche nella previsione per il 2003 con il
23.6%. Come è prevedibile l’ importanza della conoscenza delle lingue cresce con il crescere
della qualifica professionale (il 77.8% dei dirigenti e direttori, il 73.6% degli assunti nelle
professioni intellettuali e scientifiche di elevata specializzazione, il 41.4% degli assunti nelle
professioni tecniche) e del titolo di studio (40.1% dei laureati e 37.7% dei diplomati) (Tab.
3.12).
Le conoscenze informatiche appaiono più importanti rispetto alla previsione del 2002
passando dal 31% al 40.8%, avvicinandosi quindi al dato lombardo (41.4%). Anche qui la
quota di personale con conoscenze informatiche risulta crescere con l’ aumentare della
formazione scolastica e della qualifica professionale. La percentuale più alta, oltre che per i
dirigenti, si rileva per le professioni tecniche (72.1% conoscenza da utilizzatore).
3.3 LE DIFFERENZE DI GENERE
Su tutto il territorio nazionale nei settori industriali e dei servizi ogni 100 nuovi posti
di lavoro che le imprese intendono creare nel 2003, la quota di assunzioni femminili previste è
compresa tra un minimo di 20.3 ed un massimo di 56, mentre quella degli uomini va da un
minimo di 43.7 ad un massimo di 79.730.
30 www.unioncamere.it, 'RQQH�DO�ODYRUR��SRFKH�RSHUDLH��PROWH�LQVHJQDQWL��VSHFLDOL]]DWH��FUHDWLYH, Unione Italiana delle Camere di Commercio Industria, Artigianato e Agricoltura, 2003.
44
Sul totale delle assunzioni previste in provincia di Varese solo il 19.9% è riservato alle donne
(20.5% in Lombardia). Nel 41.7% dei casi si prevede l’ assunzione di figure maschili, mentre
la quota degli indifferenti è del 38.3% (Tab. 3.13).
Dai dati Excelsior risulta che in provincia di Varese è in crescita la richiesta di ILJXUH�SURIHVVLRQDOL (Tab. 3.14 e 3.15) collocabili nella fascia dei tecnici intermedi (dalle 1184 unità
del 2002 alle 1636 del 2003). Si tratta di professioni qualificate, strategiche per l’ azienda, con
buone possibilità di sviluppo professionale e di carriera e tipicamente ricoperte da personale
maschile. I settori dove si aprono degli spazi per le donne con questo tipo di professionalità
sono l’ industria del tessile e dell’ abbigliamento, tradizionalmente fortemente femminilizzata,
con il 34.8% sul totale delle assunzioni di personale femminile previsto nelle professioni
tecniche; il commercio con il 10.5%; il settore dei servizi avanzati alle imprese con il 25.5%.
Seppur con percentuali più basse, sono interessanti gli spazi creatisi per le donne nel settore
delle industrie delle macchine e apparecchi elettronici ed elettrici (6.1%) e delle industrie
meccaniche, elettroniche e dei mezzi di trasporto (4.9% donne, 11.6% indifferenti).
Rispetto al 2002 cresce il numero di assunzioni totali tra le professioni esecutive relative
all’ amministrazione dove si passa da 935 unità a 1207. La percentuale più alta di donne
assunte in questa qualifica professionale è nel settore dei servizi avanzati alla imprese con il
67.9%.
In crescita anche le assunzioni nelle professioni relative alla vendita ed ai servizi per la
famiglia che attrae personale femminile nel settore del commercio (57.5% sul totale donne) e
alberghiero, ristorazione e servizi turistici (33.5% sul totale donne).
Per qualifiche più basse cresce la richiesta totale di conduttori di impianti (da 1589 unità a
2247) mentre diminuisce negli operai specializzati e nel personale non qualificato. Per
l’ occupazione femminile continuano ad essere preponderanti il settore dei servizi e delle
imprese del settore tessile: il 69.6% del totale delle assunzioni femminili di personale non
qualificato è nel settore dei servizi operative delle imprese; il 48% circa del totale delle
assunzioni femminili degli operai specializzati e dei conduttori di impianti è nel settore tessile
e dell’ abbigliamento.
Con riferimento al WLWROR�GL�VWXGLR (Tab. 3.13) si rileva che la richiesta di laureate sul totale
delle donne assunte è solo dell’ 1.1% (2.5% il dato lombardo). Più alte rispetto alla Lombardia
le percentuali di assunzioni tra le diplomate (35.4% a Varese, 29.9% Lombardia) e tra le
donne con attestato di qualifica professionale (24.5% Varese, 20.2% Lombardia). Inferiore
rispetto al dato regionale le assunzioni di donne con la sola licenza di scuola media (38.9%
Varese, 47.4% Lombardia). Per quanto riguarda le differenze di genere, in provincia di Varese
45
le assunzioni di donne previste con livello di istruzione più basso (licenza di scuola media e
qualifica professionale) sono il 63.4% del totale, gli uomini sono il 78%. Le donne con
diploma superiore sono il 35.4% gli uomini il 19.2%. A livello regionale invece non si
registrano significative differenze tra uomini e donne31.
Sul totale delle assunzioni femminili solo il 41.2% prevederà un contratto a tempo
indeterminato, a fronte di una media sulle assunzioni totali del 53.2%. Il restante 58.8%
riguarderà WLSRORJLH� FRQWUDWWXDOL più flessibili: contratto a tempo determinato, contratto di
apprendistato e di altro tipo avranno il peso maggiore sulle assunzioni femminili.
La quota percentuale di assunzioni part-time sul totale delle assunzioni previste sale in
provincia di Varese dal 9.2% del 2002 al 13% del 2003 (Lombardia 13.9%). Nonostante il
part-time possa rappresentare una opportunità per l’ inserimento nel lavoro di fasce secondarie
dell’ offerta di lavoro, a Varese come in Lombardia e nel resto d’ Italia, la quota percentuale
sul totale delle assunzioni previste resta molto bassa, sebbene in crescita rispetto al 2002, e il
dato stupisce se si pensa al fatto che non sembra esistere, su questo tipo di contratto, un
confronto tra le parti sociali come quello verificatosi per altri istituti. Questa tipologia
contrattuale ha una incidenza significativa nelle differenze di genere essendo utilizzato in
provincia di Varese nel 41.1% delle assunzioni femminili previste contro il 2.4% delle
assunzioni di figure maschili. Ancora poco utilizzato nel settore industriale (2.8% delle figure
femminili a Varese, 5.7% in Lombardia), raggiunge percentuali prossime al 60% delle
assunzioni previste di figure femminili nel terziario32 (vedi cap.1 Tab. 1.9 1.11 e 1.12).
Tra le figure professionali femminili più richieste, in termini di assunzioni previste troviamo
addetti alle vendite: commessi e cassieri di negozio con 409 assunzioni previste, addetti alla
reception, alle informazioni e al call center con 281 unità, camerieri, operatori di mensa e
assimilati con 255 unità, personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia con 134 unità.
Nelle prime quindici professioni femminili più richieste è possibile notare la prevalenza quasi
assoluta del settore terziario, con la sola eccezione, al quattordicesimo posto (26 unità) delle
addette alle macchine per la tessitura e la lavorazione a maglia, confermando la segregazione
occupazionale femminile nei servizi e nell’ industria tessile. La professione più richiesta sia
per le donne sia per il totale delle assunzioni è quella di addetto alle vendite (Tab.3.16).
31 In questo caso non sono state prese in considerazione i valori percentuali delle assunzioni “ indifferenti” . 32 Occorre considerare che il lavoro part-time è spesso scelto dalle fasce più deboli della forza lavoro e per molti diventa una scelta obbligata, ci si trova di fronte cioè a part-timers involontari, ovvero di coloro che sono occupati a tempo parziale ma desidererebbero un impiego a tempo pieno (vedi cap. 1).
46
3.3.1 LE PROFESSIONI TECNICHE
Negli ultimi decenni le professioni tecniche specializzate hanno visto innalzare il loro
livello di conoscenze e competenze a seguito dell’ evoluzione delle metodologie di lavoro e
degli strumenti utilizzati. Le donne hanno sempre avuto buone prospettive di inserimento in
quest’ area, soprattutto in certi campi, come quello paramedico e farmaceutico, mentre in altri
più specialistici la loro presenza risulta ancora poco significativa.
Il gruppo professionale dei tecnici con il 16.2% (1636 unità) appare in ripresa rispetto al 2002
(12.2% corrispondenti a 1182 unità), anche se non vengono raggiunti i livelli del 1999-2000
(17.7%) (Tab. 3.15), ed in linea con il dato lombardo (16.2%). La richiesta di tecnici in
provincia di Varese risulta percentualmente più rilevante rispetto al contesto lombardo nel
settore industriale (18.41% Varese vs. 16.95 Lombardia), in quanto ancora caratterizzata da
un tessuto produttivo in larga misura industriale.
Scendendo nel dettaglio dei singoli profili per i Tecnici informatici ed affini, gli Operatori di
apparecchiature ottiche ed elettroniche, per i Controllori e tecnici navali e del traffico aereo,
per i Tecnici e ispettori della sicurezza e della qualità, per i Tecnici delle scienze biologiche e
alimentari, per i Tecnici paramedici, per gli Infermieri professionali ed ostetriche, per gli
Assistenti didattici di scuola elementare, materna, asili nido ed affini, per gli Insegnanti di
sostegno specializzati e per gli Istruttori tecnici ed altri insegnanti specializzati la situazione
rispetto al 2002 sostanzialmente non cambia (Tab. 3.17).
Per le figure tecniche significative in termini di previsioni di assunzioni si analizzeranno le
differenze di genere in base alle caratteristiche richieste. La rilevanza dei dati emersi verrà poi
approfondita nella seconda parte di questo lavoro attraverso l’ analisi dei risultati delle
interviste effettuate al campione di industrie sul territorio provinciale
Le qualifiche professionali analizzate sono: i tecnici delle scienze fisiche e di ingegneria, i
tecnici finanziari e delle vendite ed i tecnici amministrativi (Tab. 3.18; 3.19; 3.20). La quota
prevista per le figure femminili è del 16.3%.
I 7HFQLFL�GHOOH�VFLHQ]H�ILVLFKH�H�GL�LQJHJQHULD rappresentano il 23.9% (391 unità) del totale
delle assunzioni previste nelle professioni tecniche. Sono richiesti soprattutto nelle industrie
meccaniche, elettroniche e dei mezzi di trasporto (132 unità), nell’ industria di macchinari
industriali ed elettrodomestici (72 unità), nell’ industria della gomma e delle materie plastiche
(59 unità) e nell’ industria di oggetti e minuterie in metallo (33 unità). Sono di difficile
reperimento solo nel 25.1% dei casi. Le difficoltà maggiori le incontrano le industrie della
produzione metalli, leghe ed elementi metallici, le industrie chimiche e farmaceutiche, le
47
industrie di macchinari industriali ed elettrodomestici ed il settore dei servizi avanzati.
Rispetto alla dimensione aziendale, si rilevano opportunità di inserimento per le figure
femminili nelle aziende con meno di 9 dipendenti ed in quelle con più di 250 dipendenti. Sul
totale delle previsioni di assunzioni per i tecnici delle scienze fisiche e di ingegneria la quota
di figure femminili è solo del 5.1%. Al 51.2% di questi tecnici è richiesto un diploma di tipo
tecnico - industriale, al 31.5% una laurea di tipo tecnico ingegneristico ed all’ 11.5% un
diploma non specificato. Nel 62.7% dei casi è prevista una formazione ulteriore con corsi
interni all’ azienda e nel 59.1% dei casi è richiesta una esperienza pregressa.
I 7HFQLFL� ILQDQ]LDUL� GHOOH� YHQGLWH� rappresentano il 29.5% (482 unità) del totale delle
assunzioni previste nelle professioni tecniche. Sono richiesti soprattutto nell’ industria del
legno, mobile e altri prodotti personali e per la casa (118 unità), nell’ industria tessile e
dell’ abbigliamento (83 unità), nel commercio (71 unità), nelle industrie chimiche e
farmaceutiche (56 unità) e nelle industrie meccaniche, elettriche e mezzi di trasporto (36
unità). Sono di difficile reperimento nel 44.2% dei casi. Le difficoltà maggiori le incontrano
le industrie tessili e dell’ abbigliamento, il commercio, le industrie meccaniche, elettroniche e
mezzi di trasporto, le industrie chimiche e farmaceutiche e le industrie di oggetti e minuterie
metallo. La quota di donne prevista per questa figura professionale è del 25.1%, superiore
quindi a quella degli uomini (17.8%), e le quote più alte sul totale delle donne sono previste
nelle aziende sotto i 9 dipendenti ed in quelle tra 50-249 dipendenti. Solo nelle aziende con
più di 250 dipendenti la quota di donne è inferiore a quella di uomini (uomini 44 unità, donne
15 unità). Il titolo di studio è nel 50% dei casi un diploma di scuola media superiore non
specificato e nel 25.3% dei casi un diploma amministrativo - commerciale. E’ prevista una
formazione ulteriore con corsi interni all’ azienda nel 78% dei casi ed è richiesta una
esperienza pregressa nell’ 84.9% dei casi.
I 7HFQLFL� DPPLQLVWUDWLYL� rappresentano il 16.3% (266 unità) del totale delle assunzioni
previste nelle professioni tecniche e la quota di donne è del 16.9% a fronte del 12.8% di
uomini. Le previsioni di assunzioni di questa figura professionale si concentrano nei servizi e
le possibilità migliori di inserimento per le donne sono nelle aziende sotto i 50 dipendenti.
Tranne che per le aziende fino a 9 dipendenti la quota di assunzioni femminili prevista è
inferiore a quella degli uomini. Nell’ 81.2% dei casi è richiesto un diploma di tipo
amministrativo - commerciale e nel 12.8% dei casi una laurea di tipo economico – giuridico -
sociale. Non è prevista una ulteriore formazione all’ interno dell’ azienda nel 55.6% dei casi,
ma è preferibile un’ esperienza pregressa nel 93.2% dei casi (nel 52.6% dei casi deve essere
nello stesso settore) (grafico 3.3).
48
3.4�CONCLUSIONI
Quest’ anno i dati Excelsior prevedono una disaggregazione di genere, fornendo un quadro
della domanda attuale di professionalità delle imprese del settore privato in provincia di
Varese più preciso. Nell’ analisi proposta si sono usati dati il più disaggregati possibile, frutto
di estrazioni ad hoc, e relativi alle professioni, in modo da far emergere in quali settori e per
quali professioni si aprono spazi occupazionali.
L’ analisi mostra una previsione di impiego di unità prevalentemente maschili e con bassa
istruzione, soprattutto tra gli uomini. L’ unico settore in cui la quota femminile è superiore a
quello maschile è quella dei servizi. In considerazione del ruolo quasi esclusivo svolto dal
terziario nel determinare la crescita dell’ occupazione femminile negli anni più recenti, le
tendenze riscontrate a livello generale sono da considerarsi uno specchio dell’ evoluzione
quantitativa e qualitativa intervenuta all’ interno del comparto.
Dall’ analisi degli andamenti settoriali emerge il ruolo prioritario svolto dal commercio, dal
turismo e dai servizi alle imprese e alle famiglie nella crescita dell’ occupazione femminile. I
dati mostrano che esiste e perdura, tuttavia, una marcata asimmetria nella situazione
lavorativa di uomini e donne nel mercato del lavoro provinciale: l’ occupazione femminile
continua ad essere concentrata in alcuni settori (terziario e industria tessile) ed in alcune
mansioni (addette alla vendita).
0�1 23 4 56+78 7:9�2;�;�4�<(4=3 >?�?�4 @�4 A 4 B=B�2B4 6(@�>:<�>�A A >�2;�;�C�@B�4 6#@�4D�1 >�E�4 ;F >�<�2A A >:2�B�4 >�@<�>�@�>�A A >"D�1 6�3 >;�;�4 6(@�4F >�5�@�4 5�G�>�D�4 H+1 4 A >�E2@F 4D>�1#5A 2;�;�>:<#4 ?�>@�;�4 6(@2A >�8
9,7
0,0
1,5
5,0
5,1
47,7
35,8
51,9
6,0
25,1
15,0
42,4
5,9
2,6
16,9
0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0
1 - 9 Dip.
10 - 49 Dip.
50 - 249 Dip.
>= 250 Dip.
Totale %
Tecnici delle scienze fisiche e di ingegneria Tecnici finanziari e delle vendite Tecnici amministrativi
Fonte: ns. elaborazioni su dati Sistema Informativo Excelsior, 2003
49
Nonostante nel corso degli ultimi anni le donne siano state capaci di cogliere le nuove
opportunità di lavoro derivanti da una domanda più rispondente alle loro esigenze e siano
riuscite a proporsi sempre più frequentemente nel mercato del lavoro, permangono difficoltà
di inserimento in settori e professioni tipicamente maschili. Le professioni tecniche
specializzate potrebbero offrire buone prospettive di inserimento alle donne, che hanno visto
innalzare il loro livello di conoscenze e competenze arrivando ad avere percentualmente
livelli di istruzione superiori a quelli degli uomini. Grazie alle interviste dirette alle imprese
campione si cercherà di quantificare l’ entità della presenza femminile nelle professioni
tecniche intermedie. Inoltre, si evidenzieranno le principali difficoltà organizzative legate alla
presenza di donne in tali posizioni e le valutazioni delle imprese su eventuali differenze di
genere nei modi di lavorare, al fine di individuare le principali motivazioni che determinano la
sotto - rappresentazione femminile in tali professioni.
50
&$3���/$�'20$1'$�',�/$9252�)(00,1,/(�1(//(�352)(66,21,�7(&1,&+(�
,17(50(',(��,�5,68/7$7,�'(//¶,1'$*,1(�35(662�/(�,035(6(��
Ognuno di noi si trova a vivere in un mondo diversificato e polifonico che ha subito
per lungo tempo un processo di radicale incertezza ed in questa fase, in cui sono compresenti
regole e ruoli del passato accanto a modelli organizzativi e sociali del futuro, i processi
sociali, organizzativi ed economici si sono sviluppati ad un ritmo sempre più veloce, tale da
rendere inadeguati i nostri parametri di riferimento per la comprensione e l’ adozione di
misure di intervento. Per questo si rende necessaria una sempre maggiore trasparenza del
mercato del lavoro, in termini di conoscenza di sbocchi professionali e delle figure
professionali che grazie all’ innovazione tecnologica vanno moltiplicandosi. Tutto ciò al di là
degli stereotipi di genere che ancora pervadono la cultura delle aziende, del mondo della
scuola e delle donne stesse, in materia di partecipazione femminile al mercato del lavoro.
L’ obiettivo principale del lavoro di ricerca “ Donne e professioni tecniche in provincia di
Varese” è quello di individuare segmenti/profili professionali e/o settori industriali con
maggiori potenzialità di assorbimento di figure femminili e di verificare le cause, nonché i
possibili interventi, della bassa presenza femminile in determinati settori/professioni. A tale
scopo sono state effettuate 299 interviste ad imprese operanti nel settore industriale della
provincia di Varese.
4.1 LA METODOLOGIA DELL’INDAGINE E LA COSTRUZIONE DEL CAMPIONE
Le aziende intervistate fanno parte dei settori economici selezionati utilizzando i dati del
Sistema Informativo Excelsior (vedi cap. 3), in base ai seguenti criteri:
• peso del settore all’ interno del sistema produttivo provinciale in termini di
occupazione dipendente;
• maggiore crescita degli occupati, pur con peso meno rilevante all’ interno del
sistema produttivo;
• bassa presenza femminile nel settore.
I settori così individuati sono: industrie chimiche, industrie meccaniche e dei mezzi di
trasporto, industrie delle macchine elettriche ed elettroniche, industrie di oggetti e minuteria
in metallo, industrie del legno e dei mobili.
51
L’ indagine si è concentrata su una nicchia specifica, quella dei tecnici intermedi, che si
prevede possa offrire buone opportunità occupazionali anche per le donne. Si tratta di
professioni qualificate, con buone possibilità di sviluppo professionale e di carriera e
attualmente ricoperte soprattutto da personale maschile. La promozione dell’ occupazione
femminile in queste mansioni può rappresentare un’ importante opportunità sia per ridurre i
problemi di carenza di personale delle imprese manifatturiere di questa provincia, sia per
facilitare l’ aumento dell’ occupazione femminile. Sono professioni che, come condizioni di
lavoro e competenze professionali, possono essere facilmente ricoperte da personale
femminile, ma per cui sia la domanda che l’ offerta di lavoro femminile sono ancora molto
scarse.
Per ciascun settore sono state individuate, sulla base dei dati del Sistema Informativo
Excelsior, delle figure di tecnici con una forte specificità settoriale e figure di tecnici più
trasversali richieste nei diversi comparti (Allegato 1).
Le soglie dimensionali delle imprese intervistate sono state definite tenendo conto sia delle
caratteristiche del sistema produttivo locale (caratterizzato dalle prevalenza di imprese
artigiane e di piccole dimensioni) sia della necessità di considerare realtà con una
strutturazione aziendale complessa. Quindi le classi dimensionali utilizzate prendono in
considerazione sia le aziende di grande dimensione (oltre i 100 addetti), sia le piccole e
piccolissime aziende (fino a 20 addetti), nonostante in quest’ ultima categoria si rilevino
sovrapposizioni tra le varie figure tecniche e spesso tali funzioni si concentrino nella figura
del titolare. La ricostruzione dell’ universo di riferimento è stata effettuata attraverso il
reperimento degli elenchi di imprese attive nei settori di riferimento e nelle classi
dimensionali di interesse iscritte al Registro delle Camere di Commercio provinciale.
Le imprese intervistate occupano 20.262 addetti, pari al 31.3% dei dipendenti dei settori
analizzati (64.616) e il 16.5% dei dipendenti dell’ industria della provincia di Varese
(122.746).
Il questionario utilizzato focalizza l’ attenzione su diversi aspetti (Allegato 2):
• Presenza femminile tra i tecnici;
• Tipologie contrattuali per le professioni tecniche;
• Previsioni di assunzione e reclutamento di figure tecniche;
• La formazione per le figure tecniche;
• Politiche per incentivare la presenza femminile tra i tecnici.
52
4.1.1 LA COMPOSIZIONE DEL CAMPIONE
Il campione è composto da 299 aziende di cui 141 fino a 20 addetti (47,2%); 106 da 21
a 100 addetti (35.4%), 52 oltre i 100 addetti (17.4%).
La ripartizione delle diverse classi dimensionali all’ interno dei vari settori è presentata
nella tab. 4.1.
Le industrie chimiche fino a 20 addetti occupano il 5.9% degli addetti del settore, il
17.6% degli addetti sono impiegati nelle imprese tra 21 e 100 addetti, e il 76.5% degli addetti
sono impiegati nelle aziende oltre i 100 addetti. Le industrie elettroniche/elettrotecniche
impiegano nelle aziende fino a 20 addetti il 6.4% dei lavoratori, il 15% dei lavoratori è
impiegato nelle aziende tra 21 e 100 addetti, il 78.6% dei lavoratori è impiegato nelle aziende
con oltre 100 addetti. Le industrie del legno impiegano in 41.3% degli addetti nelle aziende
fino a 20 impiegati ed il 58.7% nelle aziende tra 21 e 100 addetti. Le industrie di oggetti e
minuteria in metallo fino a 20 addetti occupano il 2.4% dei lavoratori, le aziende tra 21 e 100
addetti occupano il 22.2% dei lavoratori, e le aziende oltre 100 addetti ne occupano il 75.4%.
Le industrie meccaniche e dei mezzi di trasporto fino a 20 addetti occupano l’ 8.6% dei
lavoratori, il 35.4% dei lavoratori è occupato nelle aziende tra 21 e 100 addetti, ed il 56% dei
lavoratori è occupato nelle aziende oltre 100 addetti (Tab. 4.2).
4.2 LA PRESENZA DELLE DONNE NELLE PROFESSIONI TECNICHE NEI
SETTORI ANALIZZATI
L’ incidenza dell’ occupazione femminile su quella totale nelle imprese intervistate
conferma l’ esiguità della presenza di lavoro femminile nell’ industria della provincia.
Complessivamente le donne costituiscono una quota pari al 24.2% del totale degli addetti, con
punte più elevate nel settore elettronico/elettrotecnico (34.8%) e nelle industrie chimiche
(30.2%) e livelli molto bassi nelle industrie meccaniche e dei mezzi di trasporto (14.8%)
nonché nell’ industria degli oggetti e minuteria in metallo (18.9%).
Le donne sono occupate prevalentemente come impiegate amministrative (54.2%), mentre
risultano poche le donne che ricoprono cariche elevate di dirigenti o direttori (6.0%). Le
donne titolari di impresa sono l’ 11.8%. Tra i tecnici ¼ sono donne, con valori più elevati nel
settore chimico (40.5%). Esaminando la qualifica professionale delle donne in base alla classe
53
dimensionale delle imprese campione rileviamo che la percentuale più alta di donne impiegate
come tecnico si registra nelle aziende con più di 250 addetti (33.0%), seguita dalle aziende
che impiegano tra 21 e 50 addetti (21.3%) (Tab. 4.3 e 4.4).
A livello di area funzionale, quella amministrativa è, come noto, quella che occupa la quota
più elevata di donne, seguita dall’ area commerciale. Bassa, invece, la presenza femminile
nell’ area della manutenzione (1.0%), della progettazione (10.4%) e della produzione (17.2%).
Una quota di donne non trascurabile, tuttavia, si rileva nell’ area della produzione nel settore
elettronico/elettrotecnico (30.8%) e chimico (26.0%). In base alla classe dimensionale si
rileva un tasso di femminilizzazione del 37.5% nell’ area produzione nelle aziende con più di
250 addetti. Nell’ area manutenzione si registra una presenza femminile, seppur scarsa (4.9%)
nelle aziende fino a 20 addetti. Nell’ area progettazione si rilevano percentuali sopra il 10%
nelle aziende che impiegano da 21 a 50 addetti e da 101 a 250 addetti (Tab. 4.5 e 4.6).
I dati fin qui analizzati riguardano il numero degli addetti e la relativa quota di donne,
considerando invece il numero di imprese che impiegano personale femminile, delle 299
imprese intervistate solo 104 (il 34.8%) occupano personale tecnico femminile. Analizzando
in dettaglio la presenza di donne tra i tecnici intermedi nelle imprese intervistate suddivise in
base al settore emerge che tecnici donna sono impiegati nel 56.9% delle 58 aziende
dell’ industria chimica; nel 36.8% delle 38 aziende dell’ industria del legno e mobili; nel 30.8%
delle 107 aziende dell’ industria meccanica e dei mezzi di trasporto; nel 28.3% delle 60
aziende dell’ industria elettronica/elettrotecnica; nel 19.4% delle 36 aziende dell’ industria di
oggetti e minuteria in metallo (Tab. 4.7).
In base alla classificazione dimensionale delle imprese campione emerge che il 24.1% delle
141 aziende fino a 20 addetti impiega figure femminili tra i tecnici; il 34.9% delle 106
aziende tra i 21 e tra i 100 addetti occupa tecnici donna; il 63.5% delle 52 aziende con oltre
100 addetti impiega donne nelle professioni tecniche intermedie (Tab. 4.8). Dunque, la
presenza di figure femminili tra i tecnici intermedi aumenta all’ aumentare della dimensione
aziendale.
Entrando nelle specificità settoriali ed analizzando la presenza di donne tra i tecnici si
evidenzia che:
• nelle industrie chimiche si rileva una presenza di donne elevata tra i tecnici del
marketing e delle pubbliche relazioni (67.5%) e, in misura inferiore, tra gli altri
tecnici dei processi, programmazione e qualità (32.6%; area programmazione
40.0%) (Tab. 4.9);
54
• nel settore elettronico/elettrotecnico si rileva una presenza superiore alla media tra
i tecnici dell’ area produzione (30.4%) e programmazione (20.7%), e tra i tecnici
delle vendite (17.3%) (Tab. 4.10);
• nelle industrie meccaniche e dei mezzi di trasporto la presenza di donne è bassa tra
i tecnici della produzione (1.9%), mentre risulta elevata tra i tecnici delle vendite
(23.7%) (Tab. 4.11);
• bassa la quota di donne tra i tecnici della produzione anche nel settore oggetti e
minuteria in metallo, dove si rileva la presenza di donne nell’ area qualità (9.8%) e,
di nuovo, tra i tecnici delle vendite (9.3%) (tab. 4.12);
• nelle industrie del legno e del mobile, infine, si evidenzia, oltre alla presenza di
donne nell’ area vendite (36.8%), una quota di donne non trascurabile tra i
disegnatori Cad-Cam (25.6%) (Tab. 4.13).
4.3 LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI PER LE FIGURE TECNICHE
La tipologia contrattuale predominante per le figure tecniche intermedie è quella del
contratto a tempo indeterminato. Il 95.8% dei contratti dei tecnici di settore33 sono a tempo
indeterminato; il 92.5% dei contratti per gli altri tecnici dei processi, programmazione e
qualità; l’ 81.7% dei contratti dei tecnici delle vendite ed il 92.1% dei contratti dei disegnatori
Cad-Cam.
L’ utilizzo di contratti a tempo indeterminato aumenta con l’ aumentare delle dimensione
aziendale, infatti nella piccola impresa (fino a 20 addetti) si registra una quota di questa
tipologia contrattuale inferiore di quella nelle aziende oltre i 100 addetti, per tutte le figure
professionali analizzate. Per i tecnici di settore i contratti a tempo indeterminato nelle imprese
fino a 20 addetti sono il 78.8%, nelle imprese tra 21 e100 addetti sono il 96% e nelle imprese
con oltre 100 addetti sono il 98.3%; i contratti a tempo indeterminato per gli altri tecnici nelle
imprese fino a 20 addetti sono il 68.8%, nelle imprese fra 21 e 100 addetti sono il 90.9% e
nelle imprese oltre i 100 addetti sono il 99.2%; i contratti a tempo indeterminato dei
disegnatori Cad-Cam nelle aziende fino a 20 addetti sono il 76.9%, nelle aziende tra 21 e 100
addetti sono l’ 87.7% e nelle aziende con oltre 100 addetti sono il 95.7% (Tab. 4.14). I tecnici
delle vendite sono i più soggetti a collaborazioni esterne, soprattutto nelle imprese fino a 20
55
addetti (33%) e nelle imprese tra 21 e 100 addetti (30.1%). Le imprese oltre 100 addetti
utilizzano il contratto di collaborazione meno, anche per questo tipo di figura (6.2%) (grafico
4.1). Per quanto concerne le figure tecniche specialistiche di ogni settore appare evidente che
esse hanno un carattere di stabilità, essendo professionalità difficilmente sostituibili, ed il
contratto più utilizzato è quello a tempo indeterminato.
Analizzando i valori percentuali di imprese che esternalizzano le funzioni tecniche sul totale
delle imprese intervistate, tale situazione viene confermata. Delle 299 imprese campione il
12% dichiara di affidare a personale esterno le funzioni tecniche di vendita. Il 12.1% delle
imprese fino a 20 dipendenti affida a consulenti esterni le funzioni tecniche specialistiche del
settore ed il 9.9% delle aziende affidano all’ esterno le funzioni tecniche della vendita.
Aumentando la dimensione aziendale diminuisce il numero delle aziende che esternalizzano
le funzioni dei tecnici di settore (7.5% delle aziende tra 21 e100 addetti, 3.8% delle aziende
oltre 100 addetti) ed aumenta il numero delle imprese che invece esternalizzano i tecnici di
vendita (14.2% delle aziende tra 21 e 100 addetti, 13.5% delle aziende oltre 100 addetti) (Tab.
4.15).
In base al settore le imprese che esternalizzano le figure tecniche della vendita sono il 26.3%
nel settore del legno; il 17.2% nel settore chimico, l’ 11.7% nel settore
elettronico/elettrotecnico, il 6.5% nel settore meccanico e dei mezzi di trasporto; il 5.6% nel
33 I tecnici di settore comprendono: tecnici delle scienze chimico fisiche, tecnici di ingegneria elettronica/elettrotecnica, tecnici di ingegneria meccanica, tecnici delle macchine a controllo numerico.
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20,0
25,0
30,0
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Totale Fino a 20 Tra 21 e 100 Oltre 100
tecnici di settore altri tecnici tecnici delle vendite disegnatori cad-cam
56
settore degli oggetti e minuteria in metallo. Nell’ industria del legno e nell’ industria meccanica
e dei mezzi di trasporto si rilevano percentuali rispettivamente del 13.2% e del 10.3% di
imprese che esternalizzano anche i disegnatori Cad-Cam. Per quanto riguarda i tecnici
specialistici di ciascun settore, invece, le imprese che esternalizzano sono nulle nei settori del
legno e degli oggetti in minuteria in metallo; sono il 5.2% nel settore chimico; sono il 10% nel
settore elettronico/elettrotecnico. Nel settore meccanico e dei mezzi di trasporto le imprese
esternalizzano maggiormente i rapporti di lavoro dei tecnici specialistici (16.8% tecnici di
ingegneria meccanica, 10.3% altri tecnici), che non quelli dei tecnici delle vendite (6.5%)
(Tab. 4.16).
La tendenza generale che emerge prevede l’ esternalizzazione di figure prevalentemente legate
alle professioni tecniche di vendita, dove esistono tipologie contrattuali ad hoc (es. agente di
commercio).
Con la recente introduzione di nuove tipologie contrattuali (es. job sharing o lavoro ripartito)
previste dalla riforma Biagi, che introducono una maggiore flessibilità nei rapporti di lavoro,
si aprono interessanti possibilità per gli inserimenti di personale femminile, soprattutto in certi
settori (es. terziario). Nel comparto industriale queste opportunità potrebbero essere ridotte, a
causa della permanenza di stereotipi di genere, che verranno analizzati nei prossimi paragrafi,
riguardanti l’ organizzazione interna di orari e lavoro. In generale, le aziende intervistate non
ritengono che le riforme contrattuali previste dalla Legge Biagi favoriscano l’ occupazione
nelle professioni tecniche. Il basso numero di risposte sul totale delle interviste induce a
pensare che il contenuto della legge sia ancora poco conosciuto. Per quanto riguarda le
imprese che hanno risposto, i settori che ritengono positiva l’ introduzione di nuove tipologie
contrattuali sono l’ industria chimica ed elettronica/elettrotecnica, soprattutto per le figure
tecniche specialistiche di settore, e l’ industria del legno e mobili, che è rappresentata
esclusivamente dalla piccola e media impresa e quindi più sensibile a forme contrattuali
flessibili. Infatti, considerando la classe dimensionale, sono proprio le imprese fino a 20
dipendenti a pensare che le nuove forme contrattuali possano favorire l’ occupazione nelle
figure tecniche intermedie (Tab. 4.17 e 4.18).
57
4.4 LE PREVISIONI DI ASSUNZIONE DI PERSONALE TECNICO E LE
OPPORTUNITA’ DI INSERIMENTO DI PERSONALE FEMMINILE
�In generale, le prospettive di assunzione di personale tecnico nelle imprese intervistate
si rilevano piuttosto basse e le differenze di previsioni di assunzione settoriali riflettono i tassi
di femminilizzazione. In valori assoluti il settore che offre migliori prospettive di assunzione è
il chimico con 42 unità ed una quota di personale femminile del 19% (sui 1016 tecnici totali
impiegati nel settore, le donne sono il 40.5%) (Tab. 4.19). Si evidenziano anche in altri settori
alcune nicchie per l’ inserimento di personale femminile tra i tecnici delle vendite, tra i
disegnatori Cad-Cam, tra i tecnici dell’ area qualità e dell’ area progettazione.
Analizzando i tassi di femminilizzazione sulle previsioni di assunzione di tecnici per classe
dimensionale possiamo dire che nelle aziende fino a 20 addetti le donne trovano degli spazi
tra i tecnici delle vendite (33.3%), i tecnici di settore (20.0%) ed i disegnatori Cad-Cam
(16.7%); nelle aziende tra i 21 e i 100 addetti tra i tecnici delle vendite (25.0%) e i tecnici di
settore (11.1%); nelle aziende oltre i 100 addetti solo tra i tecnici di settore (11.4%) (Tab.
4.20).
Per quanto riguarda il reperimento di figure tecniche, le aziende intervistate incontrano
difficoltà nel reperire tecnici di settore (47,2%) e altri tecnici (50.8%). In media le aziende
con oltre 100 addetti hanno difficoltà nel 46.6% dei casi, le aziende fino a 20 addetti nel
46.1% e le aziende tra i 21 e i 100 nel 40.4% dei casi (Tab. 4.21).
Incrociando i dati emerge che non vi è corrispondenza tra le previsioni di assunzione di donne
e la difficoltà di reperimento: le aziende che hanno difficoltà a reperire figure professionali
tecniche non pensano alla possibilità di assumere donne.
Finora si sono considerate le previsioni di assunzione, cioè cosa prevedono di fare le imprese
in termini di assunzioni di personale. Considereremo ora cosa pensano le imprese in relazione
alle opportunità di inserimento di personale femminile tra i tecnici intermedi. Prendendo in
esame il contesto generale del mercato del lavoro, le imprese dichiarano di vedere buone
possibilità di inserimento per le donne nelle professioni tecniche. Le aziende fino a 20 addetti
vedono opportunità nei tecnici di settore (12.8%), nei disegnatori Cad - Cam (22.7%) e nei
tecnici delle vendite (28.4%). Le imprese tra 21 e 100 addetti vedono opportunità nei tecnici
delle vendite (26.4%) e nei disegnatori Cad - Cam (25.5%). Le aziende oltre i 100 addetti
vedono opportunità negli altri tecnici di processo, programmazione e qualità (15.4%) e nei
58
tecnici delle vendite (36.5%) (Tab. 4.22). Nonostante le imprese vedano delle opportunità per
le donne delle professioni tecniche specialistiche di settore, dove è quasi esclusiva la presenza
di figure maschili, gli spazi maggiori sono previsti in professioni dove le donne sono già
presenti, anche se in misura inferiore agli uomini.
Facendo sempre riferimento alle opportunità di inserimento di personale femminile rileviamo
che le imprese che hanno tecnici donna, dunque hanno già sperimentato la presenza di
personale femminile in queste professioni, vedono maggiori possibilità di inserimento di
donne tra i tecnici, rispetto alle aziende che non hanno donne tecnico in queste posizioni. Le
migliori opportunità di inserimento, secondo le imprese intervistate con donne tecnico,
riguardano, di nuovo, i tecnici delle vendite, i disegnatori Cad - Cam ed i tecnici di settore. Le
maggiori differenze tra imprese con donne tecnico e imprese senza donne tecnico si
riscontrano per le figure tecniche specialistiche: le aziende che già sperimentano la presenza
femminile in queste professioni vedono più opportunità per le donne rispetto alle aziende che
non hanno donne tra i tecnici specialistici di settore.
Analizzando i dati a livello settoriale, per quanto riguarda le industrie chimiche il 54.5% delle
aziende intervistate che già impiegano tecnici donna, vede possibilità di inserimento di figure
femminili nell’ area qualità tra i tecnici delle scienze chimiche e fisiche ed il 30.3% vede
possibilità tra i tecnici delle vendite. Le percentuali scendono rispettivamente al 20.0% ed al
12.0% per le aziende che non impiegano donne negli stessi ambiti. Tra le industrie
elettroniche/elettrotecniche con tecnici donna, il 29.4% vede possibilità di inserimento
nell’ area produzione (2.3% senza tecnici donna ), il 23.5% tra i tecnici delle vendite (20.9%
senza tecnici donna), ed il 23.5% vede possibilità di inserimento nell’ area progettazione
(2.3% senza tecnici donna). Tra le industrie meccaniche e dei mezzi di trasporto il 54.5%
delle aziende che impiega personale femminile tra i tecnici, vede opportunità per le donne tra
i disegnatori Cad - Cam (21.6% senza tecnici donna) ed il 45.5% ne vede tra i tecnici delle
vendite (16.2% senza tecnici donna). Tra le industrie di oggetti e minuteria in metallo il
28.6% delle aziende con tecnici donna vede opportunità tra i tecnici delle vendite (24.1%
senza donne tecnico), nell’ area progettazione (13.8% senza tecnici donna), e tra i tecnici di
macchine a controllo numerico e di sistemi industriali (3.4% senza tecnici donna). Il 42.9%
delle aziende con tecnici donna vede possibilità di inserimento nell’ area qualità (24.1% senza
tecnici donna ). Nelle industrie del legno e mobili il 64.3% delle aziende con donne tecnico
vede possibilità di inserimento tra i disegnatori Cad - Cam e i tecnici delle vendite (Tab.
4.23).
59
Risulta importante sottolineare due risultati:
• Sembra esistere una correlazione tra presenza femminile nelle professioni
tecniche e previsioni di assunzione. Le imprese, dunque, prevedono di
assumere donne nelle professioni tecniche nelle quali hanno già sperimentato
la presenza femminile.
• Non sembra sussistere una correlazione tra difficoltà di reperimento di figure
tecniche e possibilità di ricorrere a personale femminile.
Una prima riflessione che emerge, dunque, è relativa al fatto che finché le imprese non
sperimenteranno la presenza di donne in professioni tecniche tipicamente maschili
continueranno a vedere opportunità di inserimento di personale femminile solo nelle mansioni
dove le donne sono già presenti.
Una seconda riflessione riguarda la necessità di indagare sui fattori che maggiormente
influenzano e/o condizionano l’ assunzione di personale tecnico. La conoscenza di tali fattori
si rende necessaria per meglio combattere la diffidenza delle imprese verso l’ assunzione di
personale femminile in posizioni professionali tecniche intermedie.
Le principali barriere all’ inserimento di donne in professioni tecniche tradizionalmente svolte
da uomini non sembrano essere legate all’ insufficienza della loro preparazione. Sono invece
legate al fatto che in tutti i settori analizzati, con l’ eccezione del chimico, l’ esperienza nella
professione viene considerata un elemento indispensabile ai fini dell’ assunzione di personale
tecnico. Sulle 223 aziende che hanno risposto alla domanda il 45.3% ritiene indispensabile
l’ esperienza pregressa nel settore ed il 42.2% nella mansione. Si crea così un circolo vizioso:
per avere accesso a professioni tecniche tipicamente maschili è indispensabile l’ esperienza
professionale, nel contempo, le donne, proprio perché sono poco presenti in tali professioni,
difficilmente hanno esperienza specifica nella mansione e, in tal modo, si compromette la
possibilità di entrata di personale femminile in spazi tecnici tradizionalmente maschili.
Soprattutto nelle aziende fino a 20 addetti l’ esperienza è considerata indispensabile (51.1%
nel settore e 50% nella mansione). Nelle aziende tra 21 e 100 addetti è considerata
indispensabile l’ esperienza nel settore (41.7%), ma anche il titolo di studio medio/alto e le
conoscenze informatiche (47.6%). Nelle imprese con oltre 100 addetti sono indispensabili le
conoscenze informatiche (55.1%), la conoscenza delle lingue straniere (53.1%) ed il titolo di
studio medio/alto (49%). Con l’ aumentare della dimensione, per le aziende diventano quindi
indispensabili per l’ assunzione competenze legate alla formazione piuttosto che all’ esperienza
(Tab. 4.24).
60
Prendendo in esame le differenze tra le risposte delle aziende che impiegano donne tecnico e
le aziende che non ne impiegano, notiamo che le differenze maggiori riguardano sempre
competenze legate alla formazione e all’ esperienza: le conoscenze informatiche (54.1% con
tecnici donna vs. 41.3% senza tecnici donna), il titolo di studio medio/alto (51.8% con tecnici
donna vs. 35.5% senza tecnici donna), e la conoscenza di lingue straniere (41.2% con tecnici
donna vs. 29% senza tecnici donna) sono considerate indispensabile dalle imprese con donne
tecnico in percentuale superiore alle aziende senza donne tecnico; per le aziende senza donne
tecnico, invece, sono indispensabili la conoscenza dei macchinari (43.5% senza donne tecnico
vs. 25.9% con donne tecnico), l’ esperienza pregressa nella mansione (44.9% senza donne
tecnico vs. 37.7% con donne tecnico) e nel settore (47.1% senza donne tecnico vs. 42.4% con
donne tecnico) (Tab. 4.25).
Considerando il dettaglio settoriale, rileviamo che nel settore chimico, caratterizzato da una
presenza femminile tra i tecnici superiore alla media, tra i fattori indispensabili per
l’ assunzione ritroviamo il titolo di studio medio/alto (il 58% delle aziende lo ritiene un fattore
indispensabile per i tecnici delle scienze chimico fisiche, il 41.2% delle aziende per gli altri
tecnici, il 33.3% delle aziende per i tecnici delle vendite), la conoscenze della lingua straniera
(media del 42.2% delle aziende per tutte le figure professionali) e dell’ informatica (media del
50.6% delle aziende per tutte le figure professionali), che possono essere acquisite nel circuito
della formazione/istruzione anche da donne, mentre l’ esperienza pregressa non risulta
fondamentale (media del 14% delle imprese per tutte le figure) (Tab. 4.26a).
Nel settore elettronico/elettrotecnico il titolo di studio medio/alto è importante soprattutto per
i tecnici di ingegneria elettronica/elettrotecnica (42.5%) e per i tecnici delle vendite (50%).
L’ esperienza pregressa nel settore e la conoscenza di macchinari, strumenti e tecnologie
specifiche del settore sono importanti per tutte le figure professionali (rispettivamente media
del 55% e del 47.5%) (Tab. 4.26b).
Nel settore degli oggetti e minuteria in metallo per i tecnici di ingegneria meccanica sono
ritenuti indispensabili il titolo di studio medio/alto (43.3%), l’ esperienza pregressa nel settore
(43.3%), la conoscenza di macchinari, strumenti e tecnologie specifiche (43.3%) e le
conoscenze informatiche (46.7%). Per i tecnici di macchine a controllo numerico e dei sistemi
industriali sono ritenuti importanti l’ esperienza pregressa nel settore (47.8%), l’ esperienza
pregressa nella mansione e la conoscenza di macchinari, strumenti e tecnologie specifiche
(39.1%). Per i disegnatori Cad - Cam e i tecnici delle vendite sono ritenuti indispensabili le
conoscenza informatiche (rispettivamente 44.8% e 50%), il titolo di studio medio/alto
(rispettivamente 34.5% e 40%), l’ esperienza pregressa nel settore (rispettivamente 31% e
61
40%). Per i tecnici delle vendite sono importanti anche l’ autonomia nel lavoro, le capacità di
comunicazione e la conoscenza delle lingue (40%) (Tab. 4.26c).
Nel settore meccanico e dei mezzi di trasporto per tutte le figure risultano indispensabili
l’ esperienza pregressa nel settore (media del 56.2%) e nella mansione (media del 57.2%). Per
i tecnici specialistici del settore risultano poi indispensabili la conoscenza di strumenti,
macchinari e tecnologie specifiche, l’ autonomia nel lavoro e la capacità organizzativa, mentre
per i tecnici delle vendite risultano importanti l’ autonomia nel lavoro (52.1%) e la capacità
organizzativa (54.2%) (Tab. 4.26d).
Nel settore del legno e dei mobili per tutte le figure sono indispensabili l’ esperienza pregressa
nel settore (media nel 65.2%) e nella mansione (media del 58.6%). Per i disegnatori Cad -
Cam sono indispensabili anche le conoscenze informatiche (56.5%); per i tecnici delle vendite
le conoscenze informatiche e la capacità di iniziativa (46.9%); per i tecnici di macchine a
controllo numerico e dei sistemi industriali l’ autonomia nel lavoro (42.9%) (Tab. 4.26e).
Dall’ analisi settoriale risulta evidente che nei comparti industriali dove sono più elevati i tassi
di femminilizzazione contano soprattutto fattori legati alla formazione, mentre in quelli dove
la presenza femminile è molto scarsa contano maggiormente i fattori legati all’ esperienza e
alla conoscenza del “ mestiere” .
4.5 LA VALUTAZIONE DELL’OFFERTA FORMATIVA E LA FORMAZIONE
AZIENDALE PER LE FIGURE TECNICHE
Il titolo di studio più richiesto per l’ assunzione di figure professionali tecniche
intermedie da parte delle imprese campione, è il diploma di scuola media superiore.
Emergono delle differenziazioni nei diversi settori per quanto riguarda la richiesta di altri
titoli di studio, dovuti alla prevalenza di piccole e medie imprese in alcuni settori, e quindi ad
una strutturazione industriale più semplice. Nel settore chimico, dopo il diploma, il titolo di
studio percentualmente più richiesto per tutte le figure è la laurea. Nei settori
elettronico/elettrotecnico, meccanico e degli oggetti e minuteria in metallo per i tecnici
specialistici di settore il secondo titolo di studio più richiesto è la laurea, per le altre figure è la
qualifica professionale. Nei settori del legno il secondo titolo di studio più richiesto e la
qualifica professionale per tutte le figure tecniche (Tab. 4.27).
62
In media, il 66.5% delle imprese ritengono buona o discreta le competenze delle figure
tecniche presenti in azienda34. La valutazione risulta migliore per le figure tecniche
specialistiche (70.3% per i tecnici di settore, 69.7% per gi altri tecnici), rispetto ai tecnici delle
vendite e ai disegnatori Cad - Cam (rispettivamente 63.8% e 62.3%).
In media, il 74.7% delle aziende tra 21 e 100 addetti valutano buona o discreta la formazione
delle figure tecniche. La media scende al 64% per le aziende oltre 100 addetti, ed al 60.7%
per le aziende fino a 20 addetti (Tab. 4.28).
Considerando i differenti settori, le industrie chimiche valutano in maniera più positiva la
formazione dei tecnici delle scienze chimico fisiche e dei tecnici di marketing
(rispettivamente 76.3% e 77%) rispetto agli altri tecnici di processo ed ai tecnici delle vendite
(rispettivamente 69% e 68.2%). Le industrie elettroniche/elettrotecniche meglio la formazione
dei tecnici delle vendite (76.9%) rispetto a quella dei tecnici di ingegneria
elettronica/elettrotecnica (67.6%). Le industrie meccaniche e dei mezzi di trasporto valutano
meglio la preparazione dei tecnici di ingegneria meccanica (78.2%) rispetto a quella degli altri
tecnici di processo (69.4%). Le industrie di oggetti e minuteria in metallo e del legno e mobili
hanno valutazioni mediamente più basse degli altri settori riguardo a tutte le figure
professionali. In particolar modo meno della metà delle industrie del legno e mobile valutano
buona o discreta la preparazione dei tecnici (Tab. 4.29).
Ci si dovrebbe aspettare che i comparti industriali che non sono soddisfatti della preparazione
dei propri tecnici, abbiano una maggiore tendenza a fare formazione interna all’ azienda. Ciò
non sembra essere vero, in particolare per le piccole imprese: in media solo il 25.1% delle
aziende fino a 20 addetti, ovvero quelle meno soddisfatte della preparazione dei tecnici, fanno
formazione aziendale, la percentuale sale al 37.5% per le aziende tra 21 e 100 addetti, ed è del
63.3% per le aziende oltre 100 addetti. E’ necessario puntualizzare che tradizionalmente le
piccole imprese temono uno spreco di risorse, formando personale che potrebbe impiegare le
competenze acquisite altrove. Considerando tutte le figure tecniche la percentuale di imprese
che offrono formazione aziendale aumenta con l’ aumentare della classe dimensionale (grafico
4.2).
34 La maggior parte delle aziende che non hanno la figura tecnica specifica non hanno risposto alla domanda.
63
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Tecnici di settore Altri tecnici Tecnici delle vendite Disegnatori cad-cam Media
Fino a 20 Tra 21 e 100 Oltre 100
Il dato è confermato dall’ analisi settoriale: meno della metà delle imprese dell’ industria del
legno e dei mobile, composta da aziende fino a 20 addetti e tra 21 e 100 addetti, offrono
formazione aziendale.
Il settore che offre più formazione per tutte le figure tecniche è l’ industria chimica. In misura
minore è prevista attività di formazione anche nelle industrie di oggetti e minuteria in metallo,
in particolare per i disegnatori Cad - Cam (55.2%) e per i tecnici delle macchine a controllo
numerico e sistemi industriali (54.2%). Seguono l’ industria elettronica/elettrotecnica che
forma principalmente i tecnici di ingegneria elettronica/elettrotecnica (50%) e l’ industria
meccanica e dei mezzi di trasporto che, invece, forma principalmente i tecnici delle vendite
(53.1%) (Tab. 4.30).
La tipologia di formazione preferita dalle aziende intervistate è quella di corsi interni, seguita
da quella “ on-the-job” (Tab. 4.31). Nel settore meccanico e dei mezzi di trasporto, invece,
oltre ai corsi interni sono previsti corsi esterni (Tab. 4.32).
Le aziende con oltre 100 addetti fanno mediamente più ore di formazione (51 ore medie, 45.4
ore medie nelle aziende tra 21 e 100 addetti, 42.8 ore medie nelle aziende fino a 20 addetti)
(grafico 4.3). Considerando invece il settore, quello che offre più ore di formazione ai tecnici
è l’ industria di oggetti e minuteria in metallo (Tab. 4.33).
64
*UDILFR�����2UH�GL�IRUPD]LRQH�D]LHQGDOH�SHU�ILJXUD�WHFQLFD�H�FODVVH�GLPHQVLRQDOHp X Y"q�_�c W�X `"Ud�_ W\�Y�Z�X Y�rs_ a] U
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Tecnici di settore Altri tecnici Tecnici delle vendite Disegnatori cad-cam Media
Fino a 20 Tra 21 e 100 Oltre 100
4.6 GLI STEREOTIPI LEGATI AL GENERE E LE POLITICHE ATTIVE PER
ACCRESCERE LA PRESENZA FEMMINILE TRA I TECNICI
4.6.1 GLI STEREOTIPI LEGATI AL GENERE
Una parte del questionario era diretta a verificare l’ esistenza, nell’ opinione degli
imprenditori, di stereotipi di genere in relazione all’ approccio al lavoro, alle attitudini e
competenze tradizionalmente riconosciute a uomini e donne, alle problematiche relative alla
presenza femminile in determinate professioni. Gli stereotipi di genere che emergono dalle
interviste sono piuttosto disomogenei essendo diversi per ogni settore. Riferendoci ai soli
tecnici specialistici35 sul totale delle imprese intervistate, le percentuali più elevate sono
raccolte dalle opinioni secondo cui si tratta di professioni che possono essere svolte
indistintamente da uomini e donne (58.6%); sono professioni in cui le donne potrebbero
essere più valorizzate (49.1%); sono professioni per le quali le donne non si propongono
(46.4%). Secondo le imprese le principali conseguenze legate alla presenza di donne nelle
professioni tecniche sono la scarsa disponibilità ad effettuare trasferte e spostamenti (42.8%),
la difficoltà di sostituzione in caso di maternità trattandosi di competenze specifiche (41.4%)
35 Come tecnici specialistici si intendono: i tecnici delle scienze chimico fisiche, i tecnici di ingegneria elettronica/elettrotecnica, i tecnici di ingegneria meccanica, i tecnici di macchine a controllo numerico e dei sistemi industriali del settore legno.
65
e la difficoltà di gestione dei picchi di lavoro creata dagli impegni famigliari (40.5%). Le
differenze di genere maggiormente percepite nel modo di lavorare riguardano la maggiore
creatività delle donne (43.7%) e la migliore capacità di comunicazione (41.4%), ma per le
imprese gli uomini hanno una maggiore conoscenza degli strumenti e delle tecniche
specifiche per queste professioni (41.4%) (Tab. 4.34).
Se analizziamo le opinioni sulle differenze di genere tra i tecnici specialistici in base alla
classificazione dimensionale rileviamo che nelle piccole aziende, dove la presenza di figure
professionali tecniche femminili è percentualmente più bassa, gli stereotipi, negativi e
positivi, sono più forti. Le imprese di piccole dimensioni ritengono più difficoltoso
l’ inserimento di personale femminile: il 19.8% delle aziende fino a 20 addetti ritiene che la
presenza di donne in queste professioni richiede modifiche nell’ organizzazione interna, la
percentuale scende leggermente per le aziende tra i 21 e i 100 addetti (18.1%) ed è dell’ 8.3%
per le imprese con oltre 100 dipendenti; diminuisce all’ aumentare della dimensione aziendale
la percentuale di imprese che ritengono che la presenza di donne in professioni tipicamente
maschili può rendere più complessi i rapporti con i colleghi maschi (si passa dal 17.6% delle
aziende fino a 20 addetti al 12.5% delle aziende con oltre 100 addetti). Le aziende di piccole
dimensioni hanno anche più perplessità circa le competenze tecniche delle donne: il 45.1%
delle aziende fino a 20 addetti ritiene che gli uomini hanno una conoscenza maggiore degli
strumenti e delle tecniche specifiche per queste professioni, la percentuale scende al 39.8%
delle aziende tra 21 e 100 addetti e al 37.5% nelle aziende con oltre 100 addetti; il 31.9%
delle aziende fino a 20 dipendenti ritiene che le donne candidate per le professioni tecniche
risultano generalmente meno qualificate, la percentuale è del 16.9% per le aziende tra 21 e
100 addetti e del 16.7% per le aziende con oltre 100 addetti.
Tuttavia le piccole imprese riconoscono che le donne potrebbero essere più valorizzate nelle
professioni tecniche(52.8% delle aziende fino a 20 dipendenti), mentre le grandi aziende
ritengono di valorizzarle già a sufficienza (solo il 37.5% delle aziende con oltre 100
dipendenti ritiene che le donne potrebbero essere più valorizzate).
Nelle piccole aziende sono più forti anche gli stereotipi positivi che riguardano le competenze
trasversali del personale femminile: le donne hanno migliori capacità di comunicazione
(48.4% fino a 20 addetti, 38.8% tra 21 e 100 addetti e 33.3% con oltre 100 addetti) e sono più
creative (46.2% fino a 20 addetti, 45.8% tra 21 e 100 addetti e 35.4% con oltre 100 addetti)
(Tab. 4.34).
Sempre considerando i tecnici specialistici, scendendo nel dettaglio settoriale rileviamo che
nell’ industria chimica le opinioni riguardanti i tecnici delle scienze chimiche e fisiche con
66
percentuali più alte sono: si tratta di professioni che possono essere svolte da uomini e donne
indistintamente (69.2%); sono professioni in cui le donne potrebbero essere più valorizzate
(51,9%); le donne sono più creative (34.6%); le donne hanno capacità di comunicazione
migliori (32.7%) (Tab. 4.35a). Nell’ industria elettronica/elettrotecnica le opinioni riguardanti
i tecnici di ingegneria elettronica/elettrotecnica che emergono maggiormente sono: si tratta di
professioni che possono essere svolte da uomini e donne indistintamente (56.4%); gli impegni
familiari delle donne creano inconvenienti nella gestione dei picchi di lavoro (51.3%); sono
figure professionali con competenze specifiche difficilmente sostituibili in caso di maternità
(48.7%); sono professioni in cui le donne potrebbero essere più valorizzate (46.2%) (Tab.
4.35b). Nell’ industria meccanica e dei mezzi di trasporto per i tecnici di ingegneria meccanica
gli stereotipi con la percentuale più alta sono: le donne sono poco disponibili a spostamenti e
trasferte (54.3%); gli uomini hanno una maggiore conoscenza degli strumenti e delle tecniche
specifiche per queste professioni (50.6%), gli impegni familiari delle donne creano
inconvenienti nella gestione dei picchi di lavoro (50.6%); le donne sono poco disponibili ad
effettuare ore di lavoro straordinario (50.6%) (Tab. 4.35c). Nell’ industria degli oggetti e
minuteria in metallo gli stereotipi più forti che riguardano i tecnici di ingegneria meccanica
sono: le donne hanno capacità di comunicazione migliori (55.2%); le donne sono più creative
(55.2%); le donne sono più attente all’ aggiornamento delle proprie competenze (51.7%); sono
figure professionali molto specifiche e quindi non facilmente sostituibili in caso di maternità
(48.3%); sono professioni per le quali le donne non si propongono (48.3%) (Tab. 4.35d).
Nell’ industria del legno e mobili gli stereotipi con la percentuale più alta tra i tecnici di
macchine a controllo numerico e dei sistemi industriali sono: le donne sono più creative
(61.9%); le donne sono più attente all’ aggiornamento delle proprie competenze (61.9%); sono
professioni che possono essere svolte sia da uomini sia da donne (61.9%); sono professioni in
cui le donne potrebbero essere più valorizzate (61.9%) (Tab. 4.35e).
Per quanto concerne figure tecniche più trasversali come i tecnici delle vendite, in tutti i
settori si registrano percentuali mediamente del 50% riguardo agli stereotipi secondo cui le
donne hanno migliori capacità di comunicazione e sono più creative ma hanno difficoltà ad
effettuare trasferte e spostamenti (si discosta il settore chimico con percentuali del 30% circa).
Non è rilevante invece l’ opinione secondo cui la presenza di donne in questo tipo di
professione renda complessi i rapporti cliente/venditore (media inferiore al 10%).
Elevata la percezione che le donne non si propongono nel settore elettronico/elettrotecnico
(media del 60% per tutte le figure tecniche), nel settore oggetti e minuteria in metallo (52% in
67
media per tutte le figure tecniche), nel settore meccanico e dei mezzi di trasporto (41.8% in
media per tutte le figure tecniche) (Tab. 4.35a-b-c-d-e).
Una analisi più dettagliata relativa agli stereotipi di genere è possibile attraverso il confronto
tra le risposte date dalle imprese che impiegano donne nelle figure tecniche e le imprese che
non occupano donne in queste posizioni. Il dato che emerge chiaramente è che sussistono
delle differenze di atteggiamento nei confronti della presenza femminile in professioni
tecniche e di percezione delle differenze di genere in ambito lavorativo molto forti tra imprese
che occupano donne in posizione di tecnici intermedi e imprese che non hanno donne in tali
professioni.
Per quanto riguarda la totalità dei tecnici specialistici, le differenze maggiori tra le risposte
riguardano il fatto che gli impegni famigliari delle donne creano inconvenienti nella gestione
dei picchi di lavoro (45.7% vs. 32.1%); che le donne candidate in queste professioni risultano
meno qualificate (28.3% vs. 14.3%); che la performance lavorativa delle donne è inferiore a
quella degli uomini (21.7% vs. 8.3%); che gli uomini hanno una capacità di iniziativa
maggiore (18.1% vs. 4.8%).
Percentuali elevate di risposte riguardano il fatto che si tratti di professioni che possono essere
svolte sia da donne sia da uomini. In questo caso le imprese con donne tecnico hanno una
percezione positiva degli stereotipi superiore alle imprese senza donne in queste posizioni
(66.7% vs. 53.6%). Lo stesso vale per l’ opinione secondo cui sono professioni in cui le donne
potrebbero essere più valorizzate (53.6% delle aziende con tecnici donna vs. 46.4% delle
aziende senza tecnici donna). Consensi elevati sono raccolti anche dall’ opinione in base alla
quale le donne non si propongono, ma in questo caso è più forte nelle aziende senza donne
tecnico (48.6% delle aziende senza tecnici donna vs. 42.9% delle aziende con tecnico donna),
e la scarsa presenza di donne in percorsi di formazione in ambito tecnico (vedi cap.2),
conferma l’ opinione delle aziende (Tab. 4.36).
Scendendo nel dettaglio settoriale, le differenze risultano più elevate nelle industrie degli
oggetti e minuteria in metallo e nelle industrie del legno e mobile, a bassa presenza femminile
tra i tecnici, mentre sono più contenute nelle industrie chimiche, dove le donne sono più
presenti sia nelle mansioni tecniche che in generale. La varianza, che indica la dispersione dei
valori attorno alla media, per le industrie di oggetti e minuteria in metallo è 110.8 e per le
industrie di legno e mobili è 131.8, mentre per l’ industria chimica è solo 38.7 (Tab. 4.37).
Questi valori mostrano quanto sia più ampia la differenza nelle risposte delle imprese con
tecnici donna e senza tecnici donna, nei vari settori.
68
Riferendoci alle figure tecniche specialistiche di ogni settore, l’ industria degli oggetti e
minuteria in metallo risulta il settore più critico, in quanto si rilevano sia un tasso di
femminilizzazione sia una previsione di assunzione di donne bassi, e dove la differenza di
opinione maggiore tra imprese senza figure femminili nelle professioni tecniche e imprese
con tecnici donna riguarda la disponibilità delle donne ad effettuare ore di lavoro straordinario
(47.8% senza tecnici donne vs. 0.0% con tecnici donna). Inoltre in tale settore emergono
principalmente gli stereotipi negativi legati a competenze trasversali relativi alle migliori
capacità di gestione e coordinamento del personale degli uomini (50.0% delle aziende con
tecnici donna vs. 17.4% delle aziende senza tecnici donna). Nessuna delle aziende
dell’ industria di oggetti e minuteria in metallo con tecnici donna ritiene che le donne hanno
capacità di gestione di situazioni complesse migliori, mentre lo pensano il 34.8% delle
aziende senza tecnici donna (Tab. 4.38a). Sembra, quindi, che in questo settore, anche nelle
aziende che hanno sperimentato la presenza di donne in questo tipo di figura professionale,
permangano forti stereotipi negativi. E’ però necessario precisare che delle 36 imprese del
settore degli oggetti e minuteria in metallo intervistate, solo 7 imprese hanno personale
tecnico femminile.
Nel settore del legno e dei mobili36 la differenza più ampia tra la percezione delle aziende
senza figure femminili nelle posizioni tecniche intermedie e quelle con figure femminili in tali
professioni si rileva sullo stereotipo riguardante la migliore conoscenza degli uomini degli
strumenti e delle tecniche specifiche per queste professioni (57.1% vs. 11.1%), a seguire
l’ opinione secondo cui le donne candidate risultano generalmente meno qualificate (50.0% vs.
22.2%). Gli uomini hanno una maggiore capacità di iniziativa e sono più abili nell’ utilizzo
delle tecnologie informatiche per il 35.7% delle aziende senza donne tecnico, mentre solo per
l’ 11.1% delle aziende con donne tecnico (Tab. 4.38b).
Considerando i tecnici delle scienze chimico fisiche dell’ industria chimica, il 78.1% delle
aziende con tecnici donna ed il 55.0% delle aziende senza tecnici donna ritengono che si tratti
di professioni che possono essere svolte indistintamente da uomini e donne; il 40.6% delle
aziende con donne tecnico ed il 25.0% di quelle senza pensa che le donne siano più creative;
il 18.7% delle aziende con donne tecnico ed il 35.0% di quelle senza ritengono che le donne
non si propongono in queste professioni; nessuna delle aziende con donne tecnico ed il 15.0%
36 Per quanto riguarda l’ industria del legno e dei mobili si è deciso di prendere in considerazione come tecnici specialistici di settore i disegnatori Cad - Cam, per la numerosità superiore di risposte raccolte in sede di intervista da questa figura rispetto alle altre.
69
di quelle senza ritengono che la performance lavorativa delle donne sia inferiore a quella degli
uomini (Tab. 4.38c).
Per i tecnici di ingegneria elettronica/elettrotecnica dell’ industria elettronica/elettrotecnica le
differenze maggiori riguardano: la migliore capacità di comunicazione delle donne (48.0%
delle aziende senza tecnici donna vs. 14.3% delle aziende con tecnici donna); la maggiore
possibilità di una valorizzazione delle donne in queste professioni (56% delle aziende senza
tecnici donna vs. 28.6% delle aziende con tecnici donna); la non facile sostituzione in caso di
maternità perché trattasi di competenze molto specifiche (56% delle aziende senza tecnici
donna vs. 35.7% delle aziende con tecnici donna); la poca disponibilità delle donne a
spostamenti e trasferte (48% delle aziende senza tecnici donna vs. 28.6% delle aziende con
tecnici donna) (Tab. 4.38d).
Per i tecnici di ingegneria meccanica dell’ industria meccanica e dei mezzi di trasporto le
differenze maggiori riguardano: l’ attenzione maggiore delle donne all’ aggiornamento delle
loro competenze (30.9% delle aziende senza tecnici donna vs. 57.7% delle aziende con tecnici
donna); la possibilità di una maggiore valorizzazione delle donne (38.2% delle aziende senza
tecnici donna vs. 57.7% delle aziende con tecnici donna); le donne non si propongono (41.8%
delle aziende senza tecnici donna vs. 61.5% delle aziende con tecnici donna) (Tab. 4.38e).
Il quadro che emerge dall’ indagine quantitativa denota, quindi, la permanenza di stereotipi
legati al genere, sia positivi sia negativi, nell’ ambito di settori industriali e figure professionali
tradizionalmente caratterizzati da una prevalenza di uomini. Tuttavia si rilevano differenze di
percezione tra aziende che occupano figure femminili in tali posizioni tecniche intermedie ed
imprese che non occupano donne in queste posizioni. Quindi, in funzione all’ abbattimento di
stereotipi legati al genere, risulta fondamentale far sperimentare alle imprese la presenza di
donne in ambiti tipicamente maschili.
4.6.2 LE POLITICHE ATTIVE
Il 48.8% delle 299 imprese campione ritiene rilevante l’ intervento attivo al fine di
aumentare la presenza femminile nelle professioni tecniche. Prendendo in considerazione i
comparti industriali considerati, rileviamo che le aziende del legno e mobile sono le più
favorevoli a tale intervento (67.6%), mentre le aziende del settore oggetti e minuteria in
metallo che rispondono in maniera affermativa sono solo il 28.6%.
70
Le imprese di medie dimensioni (tra i 21 e i 100 addetti) sono percentualmente le imprese più
favorevoli alle politiche attive sulle pari opportunità nelle professioni tecniche (52.5%),
seguite da quelle fino a 20 addetti (48.2%) e dalle imprese con oltre 100 addetti (42.6%).
Analizzando i cinque settori oggetto dell’ indagine, rileviamo che solo il 25% delle industrie
chimiche con oltre 100 addetti è favorevole all’ intervento attivo (40% fino a 20 addetti,
70.6% tra 21 e 100). Le aziende più favorevoli all’ intervento nel settore
elettronico/elettrotecnico sono invece proprio quelle con oltre 100 addetti (80%; 52.9% tra 21
e 100 addetti; 41.9% fino a 20). Nel settore meccanico e dei mezzi di trasporto le aziende fino
a 20 dipendenti sono le più favorevoli all’ intervento attivo per aumentare la presenza
femminile (49%; 48.8% tra 21 e 100 addetti; 45.5% oltre 100 addetti). Il settore di oggetti e
minuteria in metallo è il più critico: sono favorevoli all’ intervento il 23.1% delle aziende tra
21 e 100 dipendenti, il 28.6% delle aziende con oltre 100 addetti, il 37.5% delle aziende fino a
20 addetti. In questo settore sono le piccole imprese a dare il consenso più ampio. Le aziende
del settore del legno sono mediamente le più favorevoli (72.7% tra 21 e 100 addetti, 65.4%
fino a 20 addetti) (Tab. 4.39).
Se consideriamo le differenze tra imprese con tecnici e senza tecnici donne si evidenzia il
fatto che le imprese che occupano donne nelle mansioni tecniche sono favorevoli a politiche
attive, mentre nelle imprese senza tecnici donne emerge spesso una chiusura nei confronti
degli interventi per accrescere la presenza di personale femminile. Sul totale dei settori
indagati si dichiara favorevole all’ intervento il 43.5% delle aziende senza tecnici donna, ed il
59.4% delle aziende che già occupano donne nelle professioni tecniche. In un settore critico
per la presenza femminile nelle figure tecniche come quello degli oggetti e minuteria in
metallo, le aziende che già occupano donne in tali posizioni sono favorevoli ad interventi di
politiche attive per il 57.1%, mentre le aziende che non occupano donne rispondono in
maniera affermativa solo per il 21.4%. Anche nel settore meccanico e dei mezzi di trasporto si
rilevano notevoli differenze tra imprese che impiegano donne in questo tipo di figure e
imprese che non ne occupano: si dichiara favorevole all’ intervento il 63.3% delle imprese con
donne tecnico ed il 42.5% delle imprese senza donne tecnico. Nel settore
elettronico/elettrotecnico sono favorevoli all’ intervento il 62.5% delle aziende con donne
tecnico ed il 47.6% delle aziende senza donne tecnico. Nel settore del legno e mobili e nel
settore chimico le differenze sono molto più contenute ( settore legno 71.4% con donne
tecnico vs. 65.2% senza donne tecnico; settore chimico 48.3% con donne tecnico vs. 44%
senza donne tecnico) (Tab. 4.40).
71
Alle aziende oggetto dell’ indagine sono stati sottoposti una serie di possibili interventi
esemplificativi di cui dovevano valutare l’ importanza. Il risultato è una graduatoria del grado
di rilevanza dei diversi interventi per accrescere la presenza femminile nelle professioni
tecniche. Le politiche che vengono considerate importanti per il sostegno all’ occupazione
femminile sono soprattutto quelle legate alla conciliazione tra lavoro e famiglia (politiche
pubbliche 27.8%, politiche aziendali 26.4%), alla formazione (25.4%) e agli orari di lavoro
(24.1%).
Considerando il grado di rilevanza degli interventi in base alla classe dimensionale, emerge
che le aziende di grosse dimensione (oltre 100 addetti) ritengono importante la formazione
per accrescere il livello di qualificazione delle donne che hanno intrapreso percorsi formativi
di carattere tecnico (28.9%) e la promozione di politiche pubbliche volte a sostenere il lavoro
di cura e familiare delle donne (27%). Le aziende tra 21 e 100 addetti ritengono importante la
promozione di politiche pubbliche volte a sostenere il lavoro di cura e familiare (29.3%), la
promozione di politiche di conciliazione aziendali e la revisione della gestione interna
dell’ orario di lavoro (25.5%). Le aziende fino a 20 addetti ritengono rilevante la promozione
di politiche di conciliazione aziendali (28.4%) e pubbliche (27%), e la promozione all’ interno
dell’ azienda di percorsi formativi tecnici per il personale femminile (27%) (Tab. 4.41).
Scendendo nel dettaglio settoriale, le industrie chimiche ritengono importanti politiche
pubbliche per la conciliazione tra lavoro e famiglia (27.6%), politiche che promuovano la
diffusione di nuove tipologie contrattuali (es. job sharing o lavoro ripartito) (25.9%), politiche
che promuovano la diffusione di innovazioni tecnologiche che rendano più automatizzati i
processi produttivi (24.1%). Le industrie elettroniche/elettrotecniche ritengono rilevante la
promozione di politiche pubbliche e aziendali di conciliazione tra lavoro e famiglia (31.7%).
Per le industrie del legno sono importanti interventi pubblici ed aziendali di conciliazione tra
lavoro e famiglia (42.1%), e interventi di formazione per accrescere la qualifica delle donne
che esercitano questo tipo di professioni (39.5%) e di orientamento delle ragazze verso
professioni tecniche non tipicamente femminili (36.8%). Le industrie di oggetti e minuteria in
metallo ritengono importante la formazione per accrescere il livello di qualifica delle donne
(27.8%), la promozione di politiche aziendali di conciliazione tra lavoro e famiglia (25%) e la
diffusione di nuove tipologie contrattuali (25%). Le industrie meccaniche e dei mezzi di
trasporto ritengono importante rivedere la gestione interna dell’ orario di lavoro (23.4%) e
dell’ organizzazione interna del lavoro (22.4%); la promozione di politiche pubbliche di
conciliazione tra lavoro e famiglia (22.4%). Per tutti i settori considerati non sembra
72
particolarmente rilevante l’ istituzione di incentivi all’ assunzione di donne in professioni
tecniche non tipicamente femminili (Tab. 4.42).
Considerando le differenze di opinione tra aziende che occupano personale femminile nelle
professioni tecniche e aziende che non impiegano donne in questo tipo di professioni, si rileva
che le imprese che già impiegano donne sono più favorevoli alla promozione di politiche
pubbliche di conciliazione tra lavoro e famiglia (32.7% con donne tecnico vs. 25.1% senza
donne tecnico), ritengono più importante la diffusione di nuove tipologia contrattuali (27.9%
con donne tecnico vs. 22.1% senza donne tecnico), sono più favorevoli all’ istituzione di
incentivi all’ assunzione di donne rispetto alle aziende che non ne impiegano (23.1% vs.
16.4%), ritengono più rilevante rivedere l’ organizzazione interna del lavoro (22.1% con
donne tecnico vs. 14.4% senza donne tecnico).
4.7 CONCLUSIONI
Il quadro che emerge dall’ analisi quantitativa svolta, indica una bassa presenza di
donne nei settori analizzati (24.2%), con punte più elevate nel settore
elettronico/elettrotecnico (34.8%) e nelle industrie chimiche (30.2%). Le donne, nelle aziende
campione, sono occupate prevalentemente come impiegate amministrative, mentre risultano
poche le donne che ricoprono cariche elevate di dirigenti o direttori. Tra i tecnici ¼ sono
donne, con valori più elevati nel settore chimico (40.5%). L’ area amministrativa occupa la
quota più elevata di donne, seguita dall’ area commerciale.
La previsione di assunzione di personale femminile delle aziende intervistate è piuttosto
bassa. Si evidenziano, comunque, nicchie per l’ inserimento di donne tra i tecnici delle
vendite, tra i disegnatori Cad – Cam e tra i tecnici dell’ area qualità.
Nonostante emerga una certa difficoltà di reperimento di figure tecniche da parte delle
imprese intervistate, non sembra esserci una correlazione tra questa difficoltà e la possibilità
di ricorrere a personale femminile.
Si rileva, invece, una correlazione tra presenza femminile nelle professioni tecniche e
previsione di assunzione: le aziende che già sperimentano la presenza di donne tecnico sono
più propense ad ulteriori inserimenti di personale femminile.
Per quanto riguarda i fattori che influenzano e/o condizionano l’ assunzione, si evidenzia
l’ importanza dell’ esperienza professionale ai fini dell’ assunzione di personale tecnico in tutti i
settori analizzati. L’ influenza di tale fattore è, però, inversamente proporzionale all’ aumentare
73
della dimensione aziendale. Per le aziende di grandi dimensioni, infatti, ai fini dell’ assunzione
di personale hanno un’ incidenza superiore i requisiti di istruzione e formazione.
L’ indagine svolta, oltre a rappresentare uno studio delle potenziali difficoltà organizzative
legate all’ inserimento di donne in ambiti maschili, ha tra i suoi obiettivi quello di identificare
le principali motivazioni che determinano la sotto - rappresentazione femminile nelle
professioni tecniche, con particolare attenzione alla presenza di stereotipi di genere nelle
opinioni dei datori di lavoro, e di individuare quali politiche attive le imprese ritengano più
utili ad accrescere la presenza femminile tra i tecnici.
In relazione alla presenza di stereotipi, dall’ indagine emerge il permanere di differenze
elevate di atteggiamento nei confronti della presenza femminile in professioni tecniche e di
percezione delle differenze di genere in ambito lavorativo tra imprese che occupano donne in
posizione di tecnici intermedi e imprese che non hanno donne in tali professioni.
Le differenze risultano più elevate nelle industrie degli oggetti e minuteria in metallo, a bassa
presenza femminile tra i tecnici, mentre sono più contenute nelle industrie chimiche, dove
sono più presenti le donne nelle mansioni tecniche.
Le politiche che vengono considerate importanti per il sostegno all’ occupazione femminile
sono, in generale, quelle legate alla conciliazione tra lavoro e famiglia, agli orari di lavoro e
alla formazione. Le imprese che occupano donne nelle mansioni tecniche sono più favorevoli
a politiche attive per accrescere la presenza di donne. Sembra anche esserci una disponibilità
delle imprese verso politiche di conciliazione aziendali, oltre che pubbliche. Sembra, invece,
che non venga data particolare rilevanza all’ istituzione di incentivi economici all’ assunzione
di donne in professioni tecniche non tipicamente femminili.
74
%,%/,2*5$),$��
Addis Elisabetta, (FRQRPLD�H�GLIIHUHQ]H�GL�JHQHUH��Clueb, Bologna, 1997. �
Amministrazione Provinciale di Varese – Assessorato al Lavoro e Formazione Professionale, ,O�0HUFDWR�GHO�/DYRUR�LQ�3URYLQFLD�GL�9DUHVH��5HSRUW�������Settore Politiche per il Lavoro e Formazione Professionale – Osservatorio Mercato del Lavoro, Varese, 2004. Amministrazione Provinciale di Varese – Assessorato al Lavoro e Formazione Professionale, /D�FRQGL]LRQH� � SURIHVVLRQDOH�GHJOL� H[�DOOLHYL� GHL� FRUVL�GL� IRUPD]LRQH�SURIHVVLRQDOH�SHU� QRQ�RFFXSDWL� LQ�3URYLQFLD�GL�9DUHVH��&RUVL�FRQFOXVL�QHO������ Settore Politiche per il Lavoro e Formazione Professionale – Sezione Politiche Formative, Varese, 2003. Amministrazione Provinciale di Varese – Assessorato al Lavoro e Formazione Professionale, /D� IOHVVLELOL]]D]LRQH�GHO�PHUFDWR� GHO� ODYRUR� LQ�3URYLQFLD� GL�9DUHVH��Settore Politiche per il Lavoro e Formazione Professionale – Osservatorio Mercato del Lavoro, Varese, 2003. Feliziani D., Samek Lodovici M. (a cura di), ,O� ODYRUR� IHPPLQLOH� LQ� 3URYLQFLD� GL� 9DUHVH��JUDGR�GL� VHJUHJD]LRQH�H�SURVSHWWLYH�RFFXSD]LRQDOL��Amministrazione Provinciale di Varese, Assessorato al Lavoro e Formazione Professionale, Progetto “ Varese in rete per le Pari Opportunità” , Varese, 2003. CENSIS, /¶LPSDWWR� GHOOD� IOHVVLELOLWj� VXL� SHUFRUVL� GL� FDUULHUD� GHOOH� GRQQH�� Programma d’ azione comunitario per le pari opportunità fra uomini e donne, Centro Studi Investimenti Sociali, Commissione Europea, Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per le pari Opportunità, Franco Angeli, Milano, 2000. CITE, /DYRUR�FKH�FDPELD��SRWHQ]LDOLWj�H�GLIILFROWj�LQ�3URYLQFLD�GL�9DUHVH��CITE – Regione Lombardia, Varese, 1998. Di Pietro P., Piccardo C., Simeone F., 2OWUH�OD�SDULWj��OR�VYLOXSSR�GHOOH�GRQQH�QHOOH�LPSUHVH��Guerini, Milano, 2000. Fellini I., Oliva D., Pesce F., Samek Lodovici M., 8Q�VLVWHPD�GL�PRQLWRUDJJLR�H�YDOXWD]LRQH�LQ� XQ¶RWWLFD� GL� JHQHUH�� PDQXDOH� SHU� O¶XVR�� IRS, Provincia di Bolzano, Unione Europea, Ministero del Lavoro e Politiche Sociali, 2002. Fontana Renato, ,O�ODYRUR�GL�JHQHUH��OH�GRQQH�WUD�YHFFKLD�H�QXRYD�HFRQRPLD��Carocci, Roma, 2002. Frey L., &RPSDUDEOH�ZRUWK�H�VHJUHJD]LRQH�GHO�ODYRUR�IHPPLQLOH��Quaderni di Economia del Lavoro, n. 29, Franco Angeli, Milano, 1987. IRES, 7HU]R�UDSSRUWR�VXO�ODYRUR�DWLSLFR��YHUVR�OD�VWDELOL]]D]LRQH�GHO�SUHFDULDWR"��Ires, 2003. IRS, 'RQQH� H� SURIHVVLRQL� WHFQLFKH�� 2SSRUWXQLWj� H� YLQFROL� GL� DFFHVVR� SHU� OH� GRQQH� DOOH�SURIHVVLRQL�WHFQLFKH�LQWHUPHGLH�QHL�SURFHVVL�SURGXWWLYL�H�GL��SURJHWWD]LRQH��Amministrazione Provinciale di Como, Amministrazione Provinciale di Lecco, Cantù, 2001.
75
ISTAT, )RU]H�GL�/DYRUR��0HGLD������ Istat, Roma, 2004. ISTAT, $QQXDULR�VWDWLVWLFR�LWDOLDQR�������Istat, Roma, 2004. LIUC-IRS, 'RPDQGD� H� RIIHUWD� GL� IRUPD]LRQH� LQ� 3URYLQFLD� GL� 9DUHVH� in “ Rapporto sull’ economia della provincia di Varese” , Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Varese, 1998. Mapelli. B., /H� DVSHWWDWLYH� GHOOH� JLRYDQL� WUD� VFXROD� H� ODYRUR�� VLJQLILFDWR� H� DQDOLVL� GHOOD�ULFHUFD��intervento al Convegno “ Giovani donne: quale futuro” , 11 aprile 2002, promosso da Provincia di Varese – Consulta femminile. Ministero del Lavoro e degli Affari Sociali, ,�QXPHUL�GHOOH�GRQQH��/R�VYLOXSSR�GHO�PHUFDWR�GHO�ODYRUR��FDUDWWHUL��GLQDPLFKH��VFHQDUL��a cura di Battistoni Lea, Roma, 2003. Provincia Autonoma di Bolzano – Alto Adige, ,�QXPHUL�GHOOH�GRQQH�QHO�PHUFDWR�GHO�ODYRUR��Ripartizione Lavoro – Ufficio Mercato del Lavoro – Osservatorio del Mercato del Lavoro, Bolzano, 2003. Unione Italiana delle Camere di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura, 'RQQH� DO�ODYRUR��SRFKH�RSHUDLH��PROWH�LQVHJQDQWL��VSHFLDOL]]DWH��FUHDWLYH��www.unioncamere.it, 2003. Samek Lodovici M., Semenza R., /H�IRUPH�GHO�ODYRUR��/¶RFFXSD]LRQH�QRQ�VWDQGDUG��,WDOLD�H�/RPEDUGLD�D�FRQIURQWR�QHO�FRQWHVWR�HXURSHR��Franco Angeli, Milano, 2001.
76
$33(1',&(�
77
$//(*$72���
48(67,21$5,2�87,/,==$72�
NB: a partire dalla domanda 3 i questionari sono stati differenziati per settore considerando le figure
tecniche specifiche per ognuno.
78
,1'8675,(�&+,0,&+(�� 3 tvuxw�y ,� , z-{�|�}-|�{-~�tv�"|��z-y�{-y��"�"y���uv����y�����|��z�|+w�y���z�|����y � ��� 4XDO�q�LO�QXPHUR�GL�DGGHWWL�DWWXDOPHQWH�RFFXSDWL�QHOOD�YRVWUD�D]LHQGD�QHOOH�VHJXHQWL�SURIHVVLRQL"�� Totale Di cui donne 1 Totale addetti 2. Titolari 3. Dirigenti e direttori 4. Specialisti (professioni intellettuali, scientifiche ad elevata specializzazione) 5. Impiegati tecnici (professioni intermedie) 6. Impiegati amministrativi 7. Operai specializzati e qualificati 8. Personale non qualificato ��� ,Q�TXDOL�GHOOH�VHJXHQWL�DUHH�VRQR�SUHVHQWL�L�YRVWUL�DWWXDOL�DGGHWWL�QHOOH�SURIHVVLRQL�WHFQLFKH"�� si no Totale Donne Area amministrativa Area commerciale Area qualità Area progettazione Area logistica/acquisti Area manutenzione Area produzione 7RWDOH�DGGHWWL��BBBBBBBBBBB� �GL�FXL�GRQQH��BBBBBBBBBBB� ����������1HOOR�VSHFLILFR��DYHWH�DGGHWWL��LQWHUQL��QHOOH�VHJXHQWL�SURIHVVLRQL�WHFQLFKH"�� Si No Totale Donne Tecnici delle scienze chimiche e fisiche
'L�FXL��DUHD�SURJHWWD]LRQH��(V��3URJHWWLVWD�VHWWRUH�FKLPLFR���
'L�FXL�� DUHD� SURGX]LRQH� �(V��7HFQLFR� GL� ODERUDWRULR�� UHVSRQVDELOH� SURGX]LRQH�� WHFQLFR�GHOOD�SURGX]LRQH��DQDOLVWD�PDWHULDOL��LQIRUPDWRUH�WHFQLFR��SUHSDUDWRUH�FKLPLFR��
'L�FXL��DUHD�TXDOLWj��(V��7HFQLFR�GL�FRQWUROOR�TXDOLWj��
Altri tecnici dei processi, programmazione, qualità
'L�FXL��DUHD�SURFHVVL��(V��DQDOLVWD�GL�SURFHVVR��WHFQLFR�VYLOXSSR�DSSOLFD]LRQH�H�SURFHVVL��
'L�FXL��DUHD�SURJUDPPD]LRQH��(V��WHFQLFR�FRQWUROOR�WHPSL�H�PHWRGL��
'L�FXL��DUHD�TXDOLWj��(V��WHFQLFR�VLVWHPL�GL�TXDOLWj��
Tecnici delle vendite (Es. Agenti di vendita, rappresentanti di commercio, tecnici e responsabili commerciali e delle vendite, tecnici e responsabili della distribuzione commerciale)
Tecnici di marketing, pubblicità e pubbliche relazioni (Es. addetto marketing, addetto pubbliche relazioni, product manager, tecnico pubblicitario)
Altro (specificare)
7RWDOH�DGGHWWL�LQWHUQL��BBBBBBBBBBB� �GL�FXL�GRQQH��BBBBBBBBBBB� �
79
�����1HO�FDVR�LQ�FXL�WDOL�ILJXUH�WHFQLFKH�QRQ�IRVVHUR�SUHVHQWL�LQ�D]LHQGD��TXDOL�GHOOH�VHJXHQWL�IXQ]LRQL�VRQR�DIILGDWH�DOO¶HVWHUQR"��� SI NO Totale Donne Tecnici delle scienze chimiche e fisiche
'L�FXL��DUHD�SURJHWWD]LRQH��
'L�FXL��DUHD�SURGX]LRQH��
'L�FXL��DUHD�TXDOLWj��
Altri tecnici dei processi, programmazione, qualità
'L�FXL��DUHD�SURFHVVL��
'L�FXL��DUHD�SURJUDPPD]LRQH��
'L�FXL��DUHD�TXDOLWj��
Tecnici delle vendite
Tecnici di marketing, pubblicità e pubbliche relazioni
Altro (specificare)
�7RWDOH�DGGHWWL�HVWHUQL��BBBBBBBBBBB� �GL�FXL�GRQQH��BBBBBBBBBBB� � �3 tvuxw�y ,,� w�|����������x|�y�����zvw:u�txw�w:~�tv�"|"��y�u��"y���u-����y����%|��z�|�w:y��+z�|��+��y � �� &RQ� TXDOH� WLSRORJLD� FRQWUDWWXDOH� VRQR� SUHVHQWL� LQ� D]LHQGD� OH� VHJXHQWL� ILJXUH� WHFQLFKH"� �LQGLFDUH� LO�QXPHUR�SHU�RJQL�WLSRORJLD�FRQWUDWWXDOH��±�HYHQWXDOPHQWH�OD�SHUFHQWXDOH�� Tempo
indeterminato
CFL Apprendistato
Tempo determinato
(escluso interinale)
Lavoro interinale
Collaborazioni esterne (co.co.co, consulenti
…) Tecnici delle scienze chimiche e fisiche
'L�FXL��DUHD�SURJHWWD]LRQH��
'L�FXL��DUHD�SURGX]LRQH��
'L�FXL��DUHD�TXDOLWj��
Altri tecnici dei processi, programmazione, qualità
'L�FXL��DUHD�SURFHVVL��
'L�FXL��DUHD�SURJUDPPD]LRQH��
'L�FXL��DUHD�TXDOLWj��
Tecnici delle vendite
Tecnici di marketing, pubblicità e pubbliche relazioni
Altro (specificare)
���
80
����5LWLHQH�FKH�OH�QXRYH�WLSRORJLH�FRQWUDWWXDOL�LQWURGRWWH�FRQ�OD�/HJJH�%LDJL�SRVVDQR�IDYRULUH�O¶RFFXSD]LRQH�QHOOH�SURIHVVLRQL�WHFQLFKH�LQGLFDWH"�� SI NO Tecnici delle scienze chimiche e fisiche
'L�FXL��DUHD�SURJHWWD]LRQH��
'L�FXL��DUHD�SURGX]LRQH��
'L�FXL��DUHD�TXDOLWj��
Altri tecnici dei processi, programmazione, qualità
'L�FXL��DUHD�SURFHVVL��
'L�FXL��DUHD�SURJUDPPD]LRQH��
'L�FXL��DUHD�TXDOLWj��
Tecnici delle vendite
Tecnici di marketing, pubblicità e pubbliche relazioni
Altro (specificare)
����� �6H� VL� DOOD� ��� 4XDOH� QXRYD� WLSRORJLD� FRQWUDWWXDOH� SRWUHEEH� HVVHUH� DSSOLFDWD� DOOH� VHJXHQWL� ILJXUH�
WHFQLFKH"�� Job-on-call
(lavoro a chiamata)
Job sharing (lavoro
ripartito)
Staff leasing Nuovo apprendistato
Contratto di inserimento
Lavoro a progetto
Tecnici delle scienze chimiche e fisiche
'L�FXL��DUHD�SURJHWWD]LRQH��
'L�FXL��DUHD�SURGX]LRQH��
'L�FXL��DUHD�TXDOLWj��
Altri tecnici dei processi, programmazione, qualità
'L�FXL��DUHD�SURFHVVL��
'L�FXL��DUHD�SURJUDPPD]LRQH��
'L�FXL��DUHD�TXDOLWj��
Tecnici delle vendite
Tecnici di marketing, pubblicità e pubbliche relazioni
Altro (specificare)
�������
81
tvuvw:y ,,,� ��u�y"}-|��%|��z�|:{�|:tx����~�z-�"|��z-y�y�u-y+����~vw�tv��y�zxw"��{�|"��|��~�u-y�w�y���z�|��+��y � ���4XDQWL�DGGHWWL�SUHYHGHWH�GL�DVVXPHUH�QHO�FRUVR�GHO������QHOOH�SURIHVVLRQL�WHFQLFKH�LQGLFDWH"� Totale Di cui
donne Tecnici delle scienze chimiche e fisiche
'L�FXL��DUHD�SURJHWWD]LRQH��
'L�FXL��DUHD�SURGX]LRQH�
'L�FXL��DUHD�TXDOLWj�
Altri tecnici dei processi, programmazione, qualità
'L�FXL��DUHD�SURFHVVL��
'L�FXL��DUHD�SURJUDPPD]LRQH��
'L�FXL��DUHD�TXDOLWj��
Tecnici delle vendite
Tecnici di marketing, pubblicità e pubbliche relazioni
Altro (specificare)
���6RQR�SURIHVVLRQL�GL�GLIILFLOH�UHSHULPHQWR"� SI NO Tecnici delle scienze chimiche e fisiche
'L�FXL��DUHD�SURJHWWD]LRQH��
'L�FXL��DUHD�SURGX]LRQH�
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Altri tecnici dei processi, programmazione, qualità
'L�FXL��DUHD�SURFHVVL��
'L�FXL��DUHD�SURJUDPPD]LRQH��
'L�FXL��DUHD�TXDOLWj��
Tecnici delle vendite
Tecnici di marketing, pubblicità e pubbliche relazioni
Altro (specificare)
����,Q�TXDOL�ILJXUH�SURIHVVLRQDOL�WHFQLFKH�YHGH�PDJJLRUL�RSSRUWXQLWj�GL�LQVHULPHQWR�GL�SHUVRQDOH�IHPPLQLOH��PDVVLPR���ULVSRVWH�"�Tecnici delle scienze chimiche e fisiche
'L�FXL��DUHD�SURJHWWD]LRQH��
'L�FXL��DUHD�SURGX]LRQH�
'L�FXL��DUHD�TXDOLWj�
Altri tecnici dei processi, programmazione, qualità
'L�FXL��DUHD�SURFHVVL��
'L�FXL��DUHD�SURJUDPPD]LRQH��
'L�FXL��DUHD�TXDOLWj��
Tecnici delle vendite
Tecnici di marketing, pubblicità e pubbliche relazioni
Altro (specificare)
82
����4XDOL� VRQR� L� IDWWRUL� FKH� FRQGL]LRQDQR�LQIOXHQ]DQR� O¶DVVXQ]LRQH� GL� SHUVRQDOH� WHFQLFR"� �� LQLQIOXHQWH��� JUDGLWR��� LQGLVSHQVDELOH���
Tecnici delle scienze chimiche e fisiche
Altri tecnici di processo, programmazione qualità
Tecnici delle vendite
Tecnici di marketing, pubblicità e pubbliche relazioni
Altro (specificare)
Titolo di studio medio/alto (diploma/laurea)
1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3
Corsi di specializzazione post-diploma
1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3
Corsi di specializzazione post-laurea 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3
Esperienza pregressa nel settore 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3
Esperienza pregressa nella mansione 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3
Conoscenza di macchinari, strumenti e tecnologie specifiche del settore
1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3
Conoscenza lingua straniera 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3
Conoscenze informatiche 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3
Disponibilità a lavorare su turni 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3
Flessibilità nell’ orario di lavoro 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3
Disponibilità ad effettuare ore di lavoro straordinario
1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3
Disponibilità a spostamenti e trasferte 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3
Buon grado di autonomia nel lavoro 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3
Buone capacità organizzative 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3
Buone capacità di comunicazione 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3
Buone capacità di gestione di situazioni problematiche complesse
1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3
Buone capacità di gestione e coordinamento del personale
1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3
Buone doti di creatività 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3
Buone capacità di iniziativa 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3
�
83
��� ,Q�ULIHULPHQWR�DOOH�ILJXUH�WHFQLFKH�LQGLFDWH�q�G¶DFFRUGR�FRQ�OH�VHJXHQWL�DIIHUPD]LRQL"� Tecnici
delle scienze fisiche e chimiche
Altri tecnici dei processi, programmazione, qualità
Tecnici delle vendite
Tecnici di marketing, pubblicità, pubbliche relazioni
Altro (specificare
)
La presenza di donne in professioni tipicamente maschili può rendere complessi i rapporti con i clienti/fornitori
Si No
Si No
Si No
Si No
Si No
Sono professioni per la quali le donne non si propongono
Si No
Si No
Si No
Si No
Si No
Le donne candidate per queste professioni risultano generalmente meno qualificate
Si No
Si No
Si No
Si No
Si No
La presenza delle donne in queste professioni richiede modifiche nell’ organizzazione interna
Si No
Si No
Si No
Si No
Si No
La presenza delle donne in professioni tipicamente maschili può rendere più complessi i rapporti con i colleghi
Si No
Si No
Si No
Si No
Si No
La performance lavorativa delle donne in queste professioni è inferiore a quella degli uomini
Si No
Si No
Si No
Si No
Si No
Gli uomini hanno una maggiore conoscenza degli strumenti e delle tecniche specifiche per queste professioni
Si No
Si No
Si No
Si No
Si No
Sono figure professionali con competenze molto specifiche e quindi non facilmente sostituibili in caso di maternità
Si No
Si No
Si No
Si No
Si No
Gli impegni famigliari delle donne creano inconvenienti nella gestione dei picchi di lavoro
Si No
Si No
Si No
Si No
Si No
Le donne sono poco disponibili ad effettuare ore di lavoro straordinario
Si No
Si No
Si No
Si No
Si No
Le donne sono poco disponibili a spostamenti e trasferte
Si No
Si No
Si No
Si No
Si No
Gli uomini hanno un grado di autonomia più elevato
Si No
Si No
Si No
Si No
Si No
Gli uomini sono meno efficienti nell’ organizzazione
Si No
Si No
Si No
Si No
Si No
Le donne hanno capacità di comunicazione migliori
Si No
Si No
Si No
Si No
Si No
Le donne sono più creative Si No
Si No
Si No
Si No
Si No
Le donne hanno capacità di gestione di situazioni problematiche e complesse migliori
Si No
Si No
Si No
Si No
Si No
Gli uomini hanno capacità di gestione e coordinamento del personale migliori
Si No
Si No
Si No
Si No
Si No
Le donne sono più attente all’ aggiornamento delle proprie competenze
Si No
Si No
Si No
Si No
Si No
Gli uomini hanno una maggiore capacità di iniziativa
Si No
Si No
Si No
Si No
Si No
Gli uomini sono più flessibili Si No
Si No
Si No
Si No
Si No
Gli uomini sono più abili nell’ utilizzo delle tecnologie informatiche
Si No
Si No
Si No
Si No
Si No
Sono professioni che possono essere svolte indistintamente da uomini e donne
Si No
Si No
Si No
Si No
Si No
Sono professioni in cui le donne potrebbero essere più valorizzate
Si No
Si No
Si No
Si No
Si No
84
3 tvuxw�y ,9� / t�����u-��tv�"|��xz�y���y�u���y���|��~-u-y�w:y���z�|��+��y � ����4XDOH�WLWROR�GL�VWXGLR�q�QHFHVVDULR�SHU�DFFHGHUH�DOOH�SURIHVVLRQL�WHFQLFKH�LQGLFDWH"�� Licenza
media Qualifica
professionale
Diploma Spec.post-diploma
Diploma universitari
o
Laurea Specializzazione post-
lauream Tecnici delle scienze chimiche e fisiche
Altri tecnici dei processi, programmazione, qualità
Tecnici delle vendite
Tecnici di marketing, pubblicità e pubbliche relazioni
Altro (specificare)
�����&RPH�YDOXWD�OD�TXDOLWj�GHOO¶RIIHUWD�IRUPDWLYD�GHOO¶DUHD�LQ�PHULWR�DOOH�ILJXUH�WHFQLFKH�LQGLFDWH"�� Qualità dell’ offerta formativa Buona Discreta Sufficiente Insufficiente
Tecnici delle scienze chimiche e fisiche
Altri tecnici dei processi, programmazione, qualità
Tecnici delle vendite
Tecnici di marketing, pubblicità e pubbliche relazioni
Altro (specificare)
������ &RPH� YDOXWD� O¶LPSDWWR� GHOO¶DWWLYLWj� GL� IRUPD]LRQH� SRVW�GLSORPD� H�R� SRVW�ODXUHDP� LQ� UHOD]LRQH� DOOH�ILJXUH�WHFQLFKH�LQGLFDWH��VFDUVR ���PHGLR ���ULOHYDQWH ��"��
Tecnici delle scienze chimiche e fisiche
Altri tecnici di processo, programmazione qualità
Tecnici delle vendite
Tecnici di marketing, pubblicità e pubbliche relazioni
Altro (specificare)
In generale 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3
In particolare riguardo a:
)RUPD]LRQH�HURJDWD�GDL�&)3� 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3
)RUPD]LRQH�FRQ�FRUVL�,�)�7�6�� 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3
)RUPD]LRQH�FRQ�FRUVL�)6(� 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3
)RUPD]LRQH�HURJDWD�GD�XQLYHUVLWj�GHOOD�SURYLQFLD�
1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3
)RUPD]LRQH�HURJDWD�GD�XQLYHUVLWj�DO�GL�IXRUL�GHOOD�SURYLQFLD�
1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3
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85
����(¶�SUHYLVWD�DWWLYLWj�GL�IRUPD]LRQH�SHU�OH�ILJXUH�WHFQLFKH�LQGLFDWH"�� SI NO
Tecnici delle scienze chimiche e fisiche
Altri tecnici dei processi, programmazione, qualità
Tecnici delle vendite
Tecnici di marketing, pubblicità e pubbliche relazioni
Altro (specificare)
�������6H�Vu�DOOD�����4XDOH�WLSR�GL�IRUPD]LRQH�q�SUHYLVWD"�� Formazione
on-the-job Corsi interni Corsi esterni
Tecnici delle scienze chimiche e fisiche
Altri tecnici dei processi, programmazione, qualità
Tecnici delle vendite
Tecnici di marketing, pubblicità e pubbliche relazioni
Altro (specificare)
��������6H�Vu�DOOD�����4XDQWH�RUH�GL�IRUPD]LRQH�VRQR�SUHYLVWH"�� Numero di ore
Tecnici delle scienze chimiche e fisiche
Altri tecnici dei processi, programmazione, qualità
Tecnici delle vendite
Tecnici di marketing, pubblicità e pubbliche relazioni
Altro (specificare)
���
86
3 tvuxw�y 9� 3 ���"|w�|��+��y���y�u���|��x�"|�xu�t-u-y��:t���u�y���y"z-�"t���y�����|�z�|���y�w�u�t�|�w:y���z�|��+| ������5LWLHQH�FKH�VLD�ULOHYDQWH�LQWHUYHQLUH�DWWLYDPHQWH�SHU�DXPHQWDUH�OD�SUHVHQ]D�IHPPLQLOH�QHOOH�SURIHVVLRQL�WHFQLFKH"��SI NO
����� ,Q� EDVH� DOOD� VXD� HVSHULHQ]D� TXDO� q� LO� JUDGR� GL� ULOHYDQ]D� GHL� VHJXHQWL� LQWHUYHQWL� SHU� DFFUHVFHUH� OD�SUHVHQ]D�IHPPLQLOH�QHOOH�SURIHVVLRQL�WHFQLFKH�"� Elevato Medio Basso
Orientare le ragazze verso professioni tecniche non tipicamente femminili
Promuovere, all’ interno dell’ azienda, presso il personale femminile percorsi formativi tecnici non tipicamente femminili
Accrescere il livello di qualificazione delle donne che hanno intrapreso percorsi formativi di carattere tecnico
Istituire incentivi all’ assunzione di donne in professioni tecniche non tipicamente femminili
Rivedere l’ organizzazione interna del lavoro
Rivedere la gestione interna dell’ orario di lavoro (es. rivedere la gestione dei turni di lavoro, orari flessibili, etc….)
Promuovere la diffusione di innovazioni tecnologiche che rendano più automatizzati i processi produttivi
Promuovere la diffusione di nuove tipologie contrattuali che garantiscano la presenza della figura professionale in azienda e la gestione degli impegni familiari (es. MRE�VKDULQJ o lavoro ripartito)
Promuovere politiche pubbliche volte a sostenere il lavoro di cura e famigliare delle donne
Promuovere politiche aziendali volte a sostenere il lavoro di cura e famigliare delle donne
Altro (specificare)
� ����(YHQWXDOL�FRPPHQWL�R�QRWH�VXO�WHPD� ' ����������� � ¶ �¢¡�£�¤�¥ �� � Ragione Sociale----------------------------------------------------------------------------------------------------
Settore di attività---------------------------------------------------------------------------------------------------
Codice ATECO---------------------------------------------------------------------------------------------------
N. di dipendenti---------------------------------------------------------------------------------------------------
Indirizzo-----------------------------------------------------Tel----------------------------------------------------
Intervistato--------------------------------------------------Ruolo ricoperto------------------------------------
87
$//(*$72���
FIGURE TECNICHE ANALIZZATE PER SETTORE
��
,QGXVWULH�FKLPLFKH��7HFQLFL�GHOOH�VFLHQ]H�FKLPLFKH�H�ILVLFKH��'L�FXL��DUHD�SURJHWWD]LRQH��(V��3URJHWWLVWD�VHWWRUH�FKLPLFR���'L� FXL�� DUHD� SURGX]LRQH� �(V�� 7HFQLFR� GL� ODERUDWRULR�� UHVSRQVDELOH� SURGX]LRQH�� WHFQLFR� GHOOD�SURGX]LRQH��DQDOLVWD�PDWHULDOL��LQIRUPDWRUH�WHFQLFR��SUHSDUDWRUH�FKLPLFR��'L�FXL��DUHD�TXDOLWj��(V��7HFQLFR�GL�FRQWUROOR�TXDOLWj��$OWUL�WHFQLFL�GHL�SURFHVVL��SURJUDPPD]LRQH��TXDOLWj��'L�FXL��DUHD�SURFHVVL��(V��DQDOLVWD�GL�SURFHVVR��WHFQLFR�VYLOXSSR�DSSOLFD]LRQH�H�SURFHVVL��'L�FXL��DUHD�SURJUDPPD]LRQH��(V��WHFQLFR�FRQWUROOR�WHPSL�H�PHWRGL��'L�FXL��DUHD�TXDOLWj��(V��WHFQLFR�VLVWHPL�GL�TXDOLWj��7HFQLFL�GHOOH�YHQGLWH �(V��$JHQWL�GL�YHQGLWD��UDSSUHVHQWDQWL�GL�FRPPHUFLR��WHFQLFL�H�UHVSRQVDELOL�FRPPHUFLDOL�H�GHOOH�YHQGLWH��WHFQLFL�H�UHVSRQVDELOL�GHOOD�GLVWULEX]LRQH�FRPPHUFLDOH���7HFQLFL�GL�PDUNHWLQJ��SXEEOLFLWj�H�SXEEOLFKH�UHOD]LRQL �(V��DGGHWWR�PDUNHWLQJ��DGGHWWR�SXEEOLFKH�UHOD]LRQL��SURGXFW�PDQDJHU��WHFQLFR�SXEEOLFLWDULR������
,QGXVWULH�PHFFDQLFKH�H�GHL�PH]]L�GL�WUDVSRUWR��7HFQLFL�GL�LQJHJQHULD�PHFFDQLFD���'L� FXL�� DUHD� SURJHWWD]LRQH� �(V�� 3URJHWWLVWD� LPSLDQWL� LQGXVWULDOL�� SURJHWWLVWD�PHWDOPHFFDQLFR��SURWRWLSLVWD�PHFFDQLFR���'L�FXL��DUHD�SURGX]LRQH� �(V��7HFQLFR�FRQGXWWRUH�GL�SURFHVVR�� UHVSRQVDELOH�GHOOD�SURGX]LRQH��WHFQLFR�GHOOD�SURGX]LRQH��'L�FXL��DUHD�TXDOLWj��(V��7HFQLFR�GL�FRQWUROOR�TXDOLWj��WHFQLFR�GL�FROODXGR��$OWUL�WHFQLFL�GHL�SURFHVVL��SURJUDPPD]LRQH��TXDOLWj��'L�FXL��DUHD�SURFHVVL��(V��DQDOLVWD�GL�SURFHVVR��WHFQLFR�VYLOXSSR�DSSOLFD]LRQH�H�SURFHVVL��'L�FXL��DUHD�SURJUDPPD]LRQH��(V��WHFQLFR�FRQWUROOR�WHPSL�H�PHWRGL��'L�FXL��DUHD�TXDOLWj��(V��WHFQLFR�VLVWHPL�GL�TXDOLWj��'LVHJQDWRUL�&$'�&$0�H�DVVLPLODWL �(V��GLVHJQDWRUH�&$'�&$0��WHFQLFR�FRPSXWHU�JUDILFR) 7HFQLFL�GHOOH�YHQGLWH���(V��$JHQWL�GL�YHQGLWD��UDSSUHVHQWDQWL�GL�FRPPHUFLR��WHFQLFL�H�UHVSRQVDELOL�FRPPHUFLDOL�H�GHOOH�YHQGLWH��WHFQLFL�H�UHVSRQVDELOL�GHOOD�GLVWULEX]LRQH�FRPPHUFLDOH���
���
88
,QGXVWULH�RJJHWWL�H�PLQXWHULD�LQ�PHWDOOR��7HFQLFL�GL�LQJHJQHULD�PHFFDQLFD���'L� FXL�� DUHD� SURJHWWD]LRQH� �(V�� 3URJHWWLVWD� LPSLDQWL� LQGXVWULDOL�� SURJHWWLVWD�PHWDOPHFFDQLFR��SURWRWLSLVWD�PHFFDQLFR���'L�FXL��DUHD�SURGX]LRQH� �(V��7HFQLFR�FRQGXWWRUH�GL�SURFHVVR�� UHVSRQVDELOH�GHOOD�SURGX]LRQH��WHFQLFR�GHOOD�SURGX]LRQH��'L�FXL��DUHD�TXDOLWj��(V��7HFQLFR�GL�FRQWUROOR�TXDOLWj��WHFQLFR�GL�FROODXGR��7HFQLFR�GL�PDFFKLQH�D�FRQWUROOR�QXPHULFR�H�GL�VLVWHPL�LQGXVWULDOL�'LVHJQDWRUL�&$'�&$0�H�DVVLPLODWL �(V��GLVHJQDWRUH�&$'�&$0��WHFQLFR�FRPSXWHU�JUDILFR��7HFQLFL�GHOOH�YHQGLWH �(V��$JHQWL�GL�YHQGLWD��UDSSUHVHQWDQWL�GL�FRPPHUFLR��WHFQLFL�H�UHVSRQVDELOL�FRPPHUFLDOL�H�GHOOH�YHQGLWH��WHFQLFL�H�UHVSRQVDELOL�GHOOD�GLVWULEX]LRQH�FRPPHUFLDOH���
���
,QGXVWULH�HOHWWULFKH�HG�HOHWWURQLFKH��7HFQLFL�GL�LQJHJQHULD�HOHWWURQLFD�HOHWWURWHFQLFD�'L�FXL��DUHD�SURJHWWD]LRQH��(V��3URJHWWLVWD�HOHWWURQLFR�HOHWWURWHFQLFR���'L�FXL��DUHD�SURGX]LRQH��(V��5HVSRQVDELOH�GHOOD�SURGX]LRQH��WHFQLFR�LPSLDQWL�HOHWWULFL��WHFQLFR�DSSDUHFFKLDWXUH�HOHWWURQLFKH��WHFQLFR�ILEUH�RWWLFKH��WHFQLFR�VLVWHPL�PLFURSURFHVVRUL��'L�FXL��DUHD�TXDOLWj��(V��7HFQLFR�GL�FRQWUROOR�TXDOLWj��$OWUL�WHFQLFL�GHL�SURFHVVL��SURJUDPPD]LRQH��TXDOLWj��'L�FXL��DUHD�SURFHVVL��(V��DQDOLVWD�GL�SURFHVVR��WHFQLFR�VYLOXSSR�DSSOLFD]LRQH�H�SURFHVVL��'L�FXL��DUHD�SURJUDPPD]LRQH��(V��WHFQLFR�FRQWUROOR�WHPSL�H�PHWRGL��'L�FXL��DUHD�TXDOLWj��(V��WHFQLFR�VLVWHPL�GL�TXDOLWj��'LVHJQDWRUL�&$'�&$0�H�DVVLPLODWL���(V��GLVHJQDWRUH�&$'�&$0��WHFQLFR�FRPSXWHU�JUDILFR��7HFQLFL�GHOOH�YHQGLWH���(V��$JHQWL�GL�YHQGLWD��UDSSUHVHQWDQWL�GL�FRPPHUFLR��WHFQLFL�H�UHVSRQVDELOL�FRPPHUFLDOL�H�GHOOH�YHQGLWH��WHFQLFL�H�UHVSRQVDELOL�GHOOD�GLVWULEX]LRQH�FRPPHUFLDOH� ���
,QGXVWULH�GHO�OHJQR�H�GHO�PRELOH��
7HFQLFR�GL�PDFFKLQH�D�FRQWUROOR�QXPHULFR�H�GL�VLVWHPL�LQGXVWULDOL�'LVHJQDWRUL�&$'�&$0�H�DVVLPLODWL���(V��GLVHJQDWRUH�&$'�&$0��WHFQLFR�FRPSXWHU�JUDILFR��7HFQLFL�GHOOH�YHQGLWH���(V��$JHQWL�GL�YHQGLWD��UDSSUHVHQWDQWL�GL�FRPPHUFLR��WHFQLFL�H�UHVSRQVDELOL�FRPPHUFLDOL�H�GHOOH�YHQGLWH��WHFQLFL�H�UHVSRQVDELOL�GHOOD�GLVWULEX]LRQH�FRPPHUFLDOH���
89
$//(*$72����
7DEHOOH�
7$%�����
/DYRUDWRUL�SDUDVXERUGLQDWL��SUHVHQ]D�IHPPLQLOH�Tasso di femminilizzazione totale = numero di donne iscritte / numero totale di iscritti *100
� �� �� � �� �� � �� �� � �� � � �� � � � �� � � � �� � ��
9DUHVHCollaboratori 52,1 61,3 59,6 51,9 44,7 37,5 25,7 46,6Professionisti 0,0 46,2 39,3 39,3 32,9 24,4 15,3 32,6Collaboratori/Professionisti * 41,7 48,0 43,8 32,2 27,1 17,4 37,27RWDOH ���� ���� ���� ���� ���� ���� ���� ����
/RPEDUGLDCollaboratori 53,6 61,0 58,6 50,6 43,5 37,4 25,8 45,6Professionisti 47,6 34,8 38,9 38,5 33,3 27,8 16,9 32,8Collaboratori/Professionisti 0,0 32,5 42,9 41,9 33,0 28,5 17,4 35,57RWDOH ���� ���� ���� ���� ���� ���� ���� ����
�� � ��� ���� � �� � � �� � � � � ! "� � # �$ %
* Valore non calcolabile poiché il totale degli iscritti per questa tipologia e questa fascia d'età è 0
& � '( � )* � + � � , , � �� � �
7$%�����/DYRUDWRUL�SDUDVXERUGLQDWL��WLSRORJLD�GLVFUL]LRQHComposizione percentuale degli iscritti nel 2001-2002 per sesso e tipologia d’iscrizione
���� ����Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale
9DUHVHCollaboratori 87,2 92,4 89,5 87,5 92,4 89,7Professionisti 10,5 5,9 8,4 10,0 5,8 8,1Collaboratori/Professionisti 2,3 1,7 2,1 2,5 1,8 2,27RWDOH ����� ����� ����� ����� ����� �����
/RPEDUGLD�Collaboratori 87,5 92,1 89,5 87,8 92,3 89,8Professionisti 10 6,1 8,3 9,5 5,8 7,9Collaboratori/Professionisti 2,5 1,8 2,2 2,7 1,8 2,37RWDOH ����� ����� ����� ����� ����� �����-/.1032 4351687:9141; <1=3.1> <:?A@ .10B@:7DCFEB<B2 @1G 68HJI
7$%�����/DYRUDWRUL�SDUDVXERUGLQDWL�SHU�IDVFH�GHWj���������3URYLQFLD�GL�9DUHVH�H�/RPEDUGLD�Composizione percentuale degli iscritti nel 2002 per sesso, tipologia d'iscrizione ed età
��� ����� ����� ����� ����� ����� ! �� 7RWDOH9DUHVHCollaboratori 0,5 4,5 11,3 26,6 20,2 20,1 16,8 100,0Professionisti 0,1 2,0 9,3 30,6 24,2 19,7 14,1 100,0Collaboratori/Professionisti 0,0 1,2 10,8 35,8 25,9 16,9 9,5 100,07RWDOH�PDVFKL ��� ��� ���� ���� ���� ���� ���� ����� Collaboratori 0,6 8,2 19,2 33,0 18,7 13,8 6,6 100,0Professionisti 0,0 3,6 12,4 40,9 24,6 13,1 5,3 100,0Collaboratori/Professionisti 0,0 1,4 16,8 47,1 20,7 10,6 3,4 100,07RWDOH�IHPPLQH ��� ��� ���� ���� ���� ���� ��� ����� Collaboratori 0,5 6,2 15,0 29,6 19,5 17,2 12,0 100,0Professionisti 0,1 2,6 10,3 33,9 24,4 17,6 11,2 100,0Collaboratori/Professionisti 0,0 1,3 13,0 40,0 24,0 14,6 7,2 100,07RWDOH�PDVFKL���IHPPLQH ��� ��� ���� ���� ���� ���� ���� �����/RPEDUGLD � � � � � � � �Collaboratori 0,4 4,3 11,3 26,7 20,6 19,6 17,2 100,0Professionisti 0,0 1,8 8,6 31,2 25,2 19,0 14,2 100,0Collaboratori/Professionisti 0,0 1,4 9,8 35,2 24,2 18,1 11,2 100,07RWDOH�PDVFKL ��� ��� ���� ���� ���� ���� ���� ����� Collaboratori 0,5 8,0 19,0 32,5 18,9 13,9 7,1 100,0Professionisti 0,1 2,0 11,2 40,0 25,8 15,0 5,9 100,0Collaboratori/Professionisti 0,0 1,3 13,5 46,1 21,7 13,1 4,3 100,07RWDOH�IHPPLQH ��� ��� ���� ���� ���� ���� ��� ����� Collaboratori 0,5 6,0 14,8 29,3 19,8 17,0 12,6 100,0Professionisti 0,1 1,9 9,4 34,1 25,4 17,7 11,5 100,0Collaboratori/Professionisti 0,0 1,4 11,1 39,1 23,3 16,3 8,8 100,07RWDOH�PDVFKL���IHPPLQH ��� ��� ���� ���� ���� ���� ���� �����
)DVFH�GHWj
-/.1032 4351687:9141; <1=3.1> <:?A@ .10B@:7DCFEB<B2 @1G 68HJI
7$%�����
/DYRUDWRUL�SDUDVXERUGLQDWL���3URYLQFLD�GL�9DUHVH�H�/RPEDUGLD
���� ����9DU��LQ�YDORUH�
DVVROXWR 9DULD]LRQH��9DUHVH0DVFKLcollaboratori 18.900 20.950 2.050 10,8professionisti 2.276 2.395 119 5,2collaboratori/professionisti 502 603 101 20,1WRWDOH ������ ������ ����� ����)HPPLQHcollaboratori 16.335 18.291 1.956 12,0professionisti 1.047 1.157 110 10,5collaboratori/professionisti 306 357 51 16,7WRWDOH ������ ������ ����� ����0DVFKL�)HPPLQHcollaboratori 35.235 39.241 4.006 11,4professionisti 3.323 3.552 229 6,9collaboratori/professionisti 808 960 152 18,8WRWDOH ������ ������ ����� ����/RPEDUGLD0DVFKLcollaboratori 229.405 253.725 24.320 10,6professionisti 26.203 27.486 1.283 4,9collaboratori/professionisti 6.674 7.739 1.065 16,0WRWDOH ������� ������� ������ ����)HPPLQHcollaboratori 189.364 212.777 23.413 12,4professionisti 12.463 13.414 951 7,6collaboratori/professionisti 3.716 4.257 541 14,6WRWDOH ������� ������� ������ ����0DVFKL�)HPPLQHcollaboratori 418.769 466.502 47.733 11,4professionisti 38.666 40.900 2.234 5,8collaboratori/professionisti 10.390 11.996 1.606 15,5WRWDOH ������� ������� ������ ����K/L1M3N O3P:M3LBQDN R OFO1S T1U3L1R T:VAW L1MBW:QDXFYBTBN W1Z M:[/Q
Totale degli iscritti per sesso e tipologia di iscrizione, variazione 2001/02 in valore assoluto e percentuale.
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7DVVR�GL�LQVWDELOLWj�RFFXSD]LRQDOH�SHU�VHWWRUH�H�TXDOLILFD���3URYLQFLD�GL�9DUHVH����������
���� ����Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale
$JULFROWXUD ���� ���� ���� ���� ���� ����Apprendisti 0,0 20,0 4,0 0,0 16,7 4,2Operai qualificati 19,0 24,0 19,4 23,5 29,0 23,9Operai non qualificati 23,3 19,4 22,7 34,7 34,3 34,6Impiegati 6,7 26,7 16,7 12,5 14,3 13,0,QGXVWULD ���� ���� ���� ���� ���� ����Apprendisti 1,4 1,7 1,5 1,6 3,9 2,2Operai qualificati 18,4 26,4 20,5 21,1 30,9 23,2Operai non qualificati 23,1 34,0 26,1 25,8 40,6 29,6Impiegati 8,8 23,9 15,5 8,0 22,0 14,1$OWUH�$WWLYLWj ���� ���� ���� ���� 70,9 ����Apprendisti 4,2 5,3 4,9 4,0 8,0 6,5Operai qualificati 67,1 69,8 68,3 71,2 77,2 74,1Operai non qualificati 80,5 77,4 79,2 79,6 81,4 80,4Impiegati 56,1 58,1 57,2 60,2 59,4 59,8$PP��6WDWR�H�HQWL�SXEEOLFL ���� ���� ���� ���� ���� ����Apprendisti 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0Operai qualificati 35,7 20,8 26,3 50,0 57,7 51,7Operai non qualificati 40,0 19,4 22,0 100,0 38,1 40,0Impiegati 81,8 61,1 66,0 58,8 82,9 85,47RWDOH ���� ���� ���� ���� ���� ����Apprendisti 2,3 4,1 3,1 2,5 7,0 4,6Operai qualificati 50,6 62,0 55,1 55,8 72,1 62,6Operai non qualificati 58,7 66,4 61,5 60,8 73,3 65,6Impiegati 43,5 51,8 47,9 45,8 52,6 49,5
\/]1^3_ `3a1b8c:d1`1e f1g3]1h f:iAj ]1^Bj:cDkFlBfB_ j:mnh ]po�j ^3qrj fFl1jts3f1h `BcD`vunwx`B_ _ ]1h `Fmy]1e j _ j qrz3`FlB`1e:{BfpoA]1h ]F`F\/]1h |vf:iAj ]1^3`Fmnh ]B} `BcDcrj ]1^3f1e `
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3URYLQFLD�GL�9DUHVH���,QGLFL�UHODWLYL�DO�FROORFDPHQWR�
~B�B�/� ~B�B�B�Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale
,QGLFH�GL�LQVWDELOLWj�RFFXSD]LRQDOH� 49,6 56,2 52,4 53,6 64,0 58,0(avviamenti senza cancellazione/totale avviamenti *100) ,QFLGHQ]D�SDUW�WLPH 9,8 27,3 17,1 9,8 28,8 17,9(avviamenti part-time/totale avviamenti*100),QFLGHQ]D�FRQWUDWWL�D�WHPSR�GHWHUPLQDWR 70,1 72,4 71,0 71,7 77,6 74,2(avviamenti con contratto tempo determinato/totale avviamenti*100)7UDVIRUPD]LRQL�WHPSR�GHW��LQ�WHPSR�LQGHWHUPLQDWR 9,5 10,0 9,7 6,7 7,0 6,8(contratti trasformati da tempo det. in indeterminato/tot. avviamenti*100)
�/�1�3� �3�:�3�B�D� � �F�1� �1�3�1� �:�A� �1�B�:�D�F�B�B� �:�B�1�3�y�1�3� � �A�/�1�/� � � ���p� �1�3�
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Maschi Fem. Totale Maschi Fem. Totale Maschi Fem. Totale Maschi Fem. Totale Maschi Fem. Totale Maschi Fem. Totale Maschi Fem. TotaleNon indicato 1,1 1,7 1,3 1,6 1,3 1,4 1,1 1,7 1,4 1,7 1,5 1,6 2,6 1,0 1,9 1,3 0,0 1,1 1,3 1,5 1,41 - 15 gg 40,8 46,1 42,7 34,2 37,3 35,6 32,8 34,1 33,4 33,9 38,5 36,0 32,7 41,4 36,4 36,8 50,0 39,1 36,0 38,8 37,216 - 30 gg 19,0 19,2 19,0 20,0 21,8 20,8 20,8 22,7 21,7 20,7 19,9 20,3 19,1 17,4 18,4 18,4 37,5 21,7 19,9 21,0 20,431 - 60 gg 20,1 18,7 19,6 22,6 19,2 21,1 23,2 20,7 22,0 21,3 20,6 20,9 20,6 21,3 20,9 17,1 6,3 15,2 21,6 19,8 20,961 - 90 gg 8,4 7,1 8,0 9,6 9,0 9,3 9,0 8,6 8,9 9,1 10,9 9,9 9,2 8,7 9,0 9,2 0,0 7,6 9,0 8,7 8,891 - 120 gg 5,1 3,9 4,7 6,4 5,3 5,9 6,8 5,3 6,1 6,0 4,1 5,1 5,9 4,3 5,2 5,3 6,3 5,4 6,0 4,7 5,5121 - 150 gg 1,8 1,2 1,6 1,7 1,8 1,7 1,6 2,2 1,9 2,6 1,5 2,1 2,1 1,6 1,9 0,0 0,0 0,0 1,8 1,7 1,8151 - 180 gg 1,3 0,6 1,1 1,2 1,3 1,2 1,3 1,5 1,4 1,5 1,1 1,3 2,9 0,4 1,8 5,3 0,0 4,3 1,4 1,1 1,3oltre 181 gg 2,5 1,6 2,2 2,8 3,0 2,9 3,4 3,1 3,3 3,3 1,9 2,6 5,0 3,9 4,5 6,6 0,0 5,4 3,0 2,5 2,8º» ¼½ ¾¿ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ
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Maschi Fem. Totale Maschi Fem. Totale Maschi Fem. Totale Maschi Fem. Totale Maschi Fem. Totale Maschi Fem. Totale Maschi Fem. TotaleNessun titolo/Elementare 35,6 28,4 33,1 46,1 29,8 38,6 54,3 30,3 43,4 57,6 41,4 50,0 65,7 65,1 65,4 77,6 37,5 70,7 46,8 32,3 40,6Licenza Media 47,8 40,8 45,3 36,0 38,8 37,3 36,5 47,3 41,4 32,2 47,4 39,3 25,3 27,0 26,0 22,4 62,5 29,3 39,4 42,8 40,8Qualificato 0,1 0,0 0,1 0,4 0,3 0,4 0,2 0,2 0,2 0,1 0,0 0,1 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,2 0,1 0,2Ist. Professionale 0,1 0,2 0,2 0,2 0,5 0,4 0,1 0,3 0,2 0,0 0,8 0,4 0,0 1,8 0,8 0,0 0,0 0,0 0,1 0,4 0,3Post diploma 0,0 0,0 0,0 0,0 0,4 0,2 0,1 0,3 0,2 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,2 0,1Diplomati 16,2 30,0 21,1 16,0 27,1 21,1 7,7 19,5 13,1 9,1 9,0 9,1 8,6 5,9 7,5 0,0 0,0 0,0 12,7 22,3 16,8Laurea breve 0,0 0,0 0,0 0,0 0,2 0,1 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0Laurea 0,1 0,6 0,2 1,3 3,0 2,1 1,1 2,1 1,5 0,9 1,3 1,1 0,5 0,2 0,3 0,0 0,0 0,0 0,7 1,8 1,2Non indicato 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0º» ¼½ ¾¿ âãä å » ¾ »æ æ ½ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁº» ¼½ ¾¿ âãä çä è ½ éÁàê ë ë ë ÁàÁ ë ë ì ë ì ì ëí é ëî ï é é ì é À ë À ë í À í é À é ë í í é ë é î Áàé ÁàÀ Áàë ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ
ÄÅÆ ÇÈÉ ÊËÌ È ÍÎ Ï ÅÐ ÎÑ ÒÅÆ Ò ËÓ ÔÎ Ç ÒÕ Ð ÅÖ ÒÆ × ÒÎ Ô ÒØ ÎÐ È Ë ÈÙ Ú È Ç ÇÅÐ È Õ Å Í Ò Ç Ò × Û È ÔÈ ÍÜ ÎÖ ÅÐ Å È ÄÅÐ Ý ÎÑ ÒÅÆ È Õ Ð Å ÞÈ Ë Ë ÒÅÆ Î ÍÈ
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6HWWRUH�D]LHQGD�XWLOL]]DWULFH 0DVFKL )HPPLQH 7RWDOHFabbricazione articoli in gomma e materie plastiche 14,7 10,7 18,6Fabbr. e lavorazione dei prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti 9,6 5,0 10,9Industrie tessili 5,5 7,3 9,0Fabbr. di macchine e apparecchi meccanici, compresi installazione, montaggio, riparazione e manutenzione 6,5 4,1 7,9Commercio al dettaglio, escluso quello di autoveicoli e motocicli; riparazioni di beni personali e per la casa 3,7 5,7 6,5Fabbricazione di macchine e apparecchi elettrici 2,8 5,9 5,9Commercio all’ingrosso e intermediari del commercio, autoveicoli e motocicli esclusi 3,0 4,3 5,1Fabbricazione di prodotti chimici e di fibre sintetiche 3,2 1,5 3,6Altre attività professionali e imprenditoriali 1,5 3,1 3,2Alberghi e ristoranti 1,1 2,9 2,7
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)LJXUD�IHPPLQLOH
)LJXUD�PDVFKLOH ,QGLIIHUHQWH 7RWDOH
9DUHVHIndustria 2,8 1,5 1,7 1,7Costruzioni 0,0 0,0 100,0 5,3Commercio 39,0 6,5 17,9 20,0Servizi 58,2 3,3 12,4 25,37RWDOH�SDUW�WLPH ���� ��� ��� ����
/RPEDUGLDIndustria 5,7 1,0 1,7 1,9Costruzioni 8,9 2,7 5,7 3,0Commercio 43,4 7,6 20,2 22,6Servizi 48,0 2,3 15,5 20,7Studi professionali 20,4 0,0 5,7 17,97RWDOH�SDUW�WLPH ���� ��� ���� ������� �� ����������� ������� ����� �� ����! #"���� ��$% �� �� �&!��'(��� �()+*�� �� �!� ��� �#"�����,��.-���� ��/101� �!� ��'(�(� �2 ��� '(��� � -��#314�&!��� �5� ��� /.6�7�7�8
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4XRWH���GHOOH�DVVXQ]LRQL�SDUW�WLPH�VXO�WRWDOH�GHOOH�DVVXQ]LRQL�SUHYLVWH�SHU�VHVVR�HG�HWj
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1RQ�ULOHYDQWH 7RWDOH
9DUHVHFigura femminile 48,3 47,5 14,8 25,3 41,1Figura maschile 4,0 1,9 2,0 1,7 2,4Indifferente 18,6 6,8 0,0 6,0 9,8
7RWDOH�SDUW�WLPH ���� ���� ��� ��� ����
/RPEDUGLDFigura femminile 26,1 38,7 47,1 41,0 36,5Figura maschile 4,1 2,1 2,4 1,7 2,5Indifferente 16,0 9,2 2,5 17,2 13,3
7RWDOH�SDUW�WLPH ���� ���� ���� ���� ������� �� ����������� ������� ����� �� ����! #"���� ��$% �� �� �&!��'(��� �()+*�� �� �!� ��� �#"�����,��.-���� ��/101� �!� ��'(�(� �2 ��� '(��� � -��#314�&!��� �5� ��� /.6�7�7�8
,QFLGHQ]D�GHO�SDUW�WLPH�VXOOH�DVVXQ]LRQL�SUHYLVWH�SHU�LO�������3URYLQFLD�GL�9DUHVH�H�/RPEDUGLD��
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YDORUL��
)LJXUD�IHPPLQLOH
)LJXUD�PDVFKLOH ,QGLIIHUHQWH 7RWDOH
Industria 29,5 52,3 55,9 51,4Costruzioni 0,0 48,5 0,0 45,9Commercio 34,1 62,9 52,0 50,7Servizi 49,8 64,8 61,8 58,67RWDOH�WHPSR�LQGHWHUPLQDWR ���� ���� ���� ����Industria 62,7 27,0 29,5 31,5Costruzioni 0,0 45,1 100,0 48,0Commercio 25,0 5,4 16,9 15,4Servizi 18,6 22,6 13,6 17,27RWDOH�WHPSR�GHWHUPLQDWR ���� ���� ���� ����Industria 3,0 9,1 11,6 9,4Costruzioni 0,0 0,0 0,0 0,0Commercio 30,2 10,7 25,5 22,1Servizi 1,4 6,0 18,1 9,97RWDOH�&)/ ��� ��� ���� ����Industria 4,8 10,0 1,1 6,3Costruzioni 0,0 6,4 0,0 6,1Commercio 10,7 21,0 5,4 11,8Servizi 29,9 5,8 6,1 13,87RWDOH�DSSUHQGLVWDWR ���� ���� ��� ���Industria 0,0 1,6 1,8 1,5Costruzioni 0,0 0,0 0,0 0,0Commercio 0,0 0,0 0,1 0,1Servizi 0,3 0,8 0,4 0,57RWDOH�DOWUL�FRQWUDWWL ��� ��� ��� ���Industria 100,0 100,0 100,0 100,0Costruzioni 100,0 100,0 100,0 100,0Commercio 100,0 100,0 100,0 100,0Servizi 100,0 100,0 100,0 100,07RWDOH�DVVXQ]LRQL�SUHYLVWH 100,0 100,0 100,0 100,0
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Figura femminile 28,7 60,2 22,2 27,3 41,2Figura maschile 37,6 66,7 84,0 56,6 55,6Indifferente 41,1 68,8 65,4 55,0 56,9�pk%x�lpw {tx�{%���%k�i j%�p{�x�{py���i j+l�x�k���lpy {��+{ u1�+� � s1s+� m s1u+� � o1�+� � o1u+� m�pk%x�lpw {tx�{%���%k�i j%�p{�x�{py���i j+l�x�k��%k����+lpy���i l u1�+� s s1m+� � �1s+� � s1�+� s o1�+� u
Figura femminile 16,6 29,9 77,8 41,4 29,9Figura maschile 10,0 22,6 12,0 39,9 25,2Indifferente 22,0 10,8 8,6 37,3 21,4�pk%x�lpw {tx�{%���%k��p{�x�{py���i j+l�x�k���lpy {��+{ �.s+� � �.�+� � m%��� o u1�+� u m.�p� ��pk%x�lpw {tx�{%���%k��p{�x�{py���i j+l�x�k��%k����+lpy���i l �.o+� s �.�+� � �.�+� � m1u+� m �.�+� o
Figura femminile 16,2 7,2 0,0 5,9 9,4Figura maschile 13,5 9,2 4,0 1,8 7,7Indifferente 25,4 19,2 6,2 5,7 16,9�pk%x�lpw {n�#�q����lpy {��+{ �.�+� � �.m+� � �p� � u+� � �1��� s�pk%x�lpw {n�#�q���%k����+lpy���i l m1�+� � �.s+� m u+� � o+� � �.u+� u
Figura femminile 38,6 2,3 0,0 25,5 19,4Figura maschile 37,5 0,3 0,0 1,1 10,5Indifferente 10,7 0,6 0,0 1,9 3,9�pk%x�lpw {�lp�q�qy {pj%��i �1xzi���lpy {��+{ m1�+� m �+� � �+� � o+� � �+� ��pk%x�lpw {�lp�q�qy {pj%��i �1xzi1�%k����+lpy���i l m.�p� � ��� o �+� � m+� � �+� �
Figura femminile 0,0 0,4 0,0 0,0 0,1Figura maschile 1,4 1,2 0,0 0,5 1,0Indifferente 0,9 0,6 19,8 0,1 0,9�pk%x�lpw {�lpw xzy}i.�1k�j1xzy l�x xzi���lpy {��+{ �+� � �+� � �.�+� � �+� u �+� ��pk%x�lpw {�lpw xzy}i.�1k�j1xzy l�x xzi1�%k����+lpy���i l ��� � ��� u m+� m ��� � ��� o
Figura femminile 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0Figura maschile 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0Indifferente 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0�pk%x�lpw {�l��1�q�qj1�1i k�jqi1�qy {�~pi �1x�{t��lpy {��+{ �.�1�+� � �.�1�+� � �.�1�+� � �.�1�+� � �.�1�+� ��pk%x�lpw {�l��1�q�qj1�1i k�jqi1�qy {�~pi �1x�{g�%k����+lpy���i l �.�1�+� � �.�1�+� � �.�1�+� � �.�1�+� � �.�1�+� �
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3URYLQFLD�GL�9DUHVH���,VFULWWL�DL�&HQWUL�SHU�O,PSLHJR����������Dati di stock a fine anno relativi alla prima classe per settore
Maschi Femmine Totale Maschi Femmine TotaleAGRICOLTURA 0,7 0,2 0,3 0,9 0,2 0,4INDUSTRIA 49,6 32,6 37,6 44,9 25,7 31,9ALTRE ATTIVITA’ 17,1 23,3 21,5 18,2 27,7 24,7NON CLASSIF. IN ALCUN SETTORE 32,6 43,9 40,6 35,9 46,4 43,0ÜpÝÞÜ+ß#àqáÖâ ã�ä#åæâ Ü%Ü�â+çéè�ê�ë�ì�í ì�î1î+ï ����� ����� ����� ����� ����� �����ÜpÝÞÜ+ß#àqáÖâ ã�ä#åæâ Ü%Ü�â+çéè�ê�ð ê ñ+ï ���� ���� ����� ���� ���� �����
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3URYLQFLD�GL�9DUHVH���,VFULWWL�DL�&HQWUL�SHU�O,PSLHJR������������Dati di stock a fine anno relativi alla prima classe per tipologia e qualifica
�����FRPSRVL]LRQH��Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale
7RWDOH 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,07LSRORJLDDisoccupati 84,3 82,5 83,0 86,7 85,4 85,8In cerca di prima occupazione 15,7 17,5 17,0 13,3 14,6 14,24XDOLILFDOperai qualif. 28,4 21,6 23,6 30,0 22,2 24,7Operai non qualif. 38,8 40,4 39,9 38,8 43,0 41,6Impiegati 32,8 38,0 36,5 31,3 34,8 33,7)DVFH�GHWjMeno di 25 anni 26,3 16,6 19,5 20,8 13,4 15,8Tra 25 e 29 anni 9,6 10,8 10,5 10,6 10,0 10,2Maggiori di 30 anni 64,0 72,5 70,1 68,7 76,6 74,0
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3URYLQFLD�GL�9DUHVH���$YYLDPHQWL����������Flusso annuale per settore
Maschi Femmine Totale Maschi Femmine TotaleAgricoltura 1,7 0,4 1,1 1,7 0,4 1,1Industria 35,1 21,1 29,3 32,4 16,4 25,6Altre attività 63,2 78,1 69,4 65,9 82,9 73,2Amm. Stato, enti pubblici 0,1 0,4 0,2 0,03 0,3 0,1Totali 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0
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7DVVL�GL�GLVRFFXSD]LRQH�SHU�IDVFH�GHWj�
����� ����� ����� ����� 7RWDOH0DVFKL 14,7 8,9 1,8 3,3 3,3
9DUHVH )HPPLQH 20,9 15,6 5,3 7,9 7,87RWDOH 17,5 12 3,3 5,2 5,20DVFKL 8,8 6,1 1,5 2,5 2,5
/RPEDUGLD )HPPLQH 11.04 7,9 4,6 5,5 5,57RWDOH 10 6,9 2,7 3,7 3,7
����� ����� ����� ����� 7RWDOH0DVFKL 9,4 5,3 1,8 2,5 2,5
9DUHVH )HPPLQH 14,6 6,8 4,7 5,2 5,27RWDOH 12,2 6,1 3 3,7 3,70DVFKL 9,4 6,1 1,6 2,6 2,5
/RPEDUGLD )HPPLQH 13,7 9,5 4,3 5,7 5,67RWDOH 11,4 7,6 2,7 3,8 3,8
����� ����� ����� ����� 7RWDOH0DVFKL 8,5 5,3 1,3 2,2 2,1
9DUHVH )HPPLQH 12,9 9 4 5,2 5,27RWDOH 10,7 7 2,4 3,4 3,40DVFKL 9,4 6,2 1,5 2,5 2,5
/RPEDUGLD )HPPLQH 12,8 8,9 3,9 5,2 5,27RWDOH 10,9 7,5 2,5 3,6 3,6
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| w�xxy_�s | ] w 27 12,9 24 16,7 51 14,4t�} a s w69 33 73 50,7 142 40,3
Val. assoluto Peso %
Val. assoluto Peso %
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\�] ^�_�`�\�_�`�a ]158 73,8 129 81,1 287 76,9] `�\�] ^�_�\�_�`�a ]56 26,2 30 18,9 86 23,1bdcfehg ihjfk�N�lhe7b X
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X�V30,8
W�r�X44,0a s t�u(v w�s xyt(zY] w�`�]�] `�\�{�u(a s ] t
86 40,2 46 28,9 132 35,4| w�u(a s {(zY] w�`�] 27 12,6 3 1,9 30 8,0t�} a s w1 0,5 0 0,0 2 0,5q ~?e7�Kg �7g V�[
44,4W�U�V
68,6T�U�X
54,7| w�xxy_�s | ] w 32 15,0 23 14,5 54 14,5t�} a s w63 29,4 86 54,1 150 40,2
Val. assoluto Peso %
Val. assoluto Peso %
Val. assoluto Peso %N�O�P Q�R S T�T�W W�U�U W�[�[ W�U�U Z�n�[ W�U�U
\�] ^�_�`�\�_�`�a ]162 73,3 126 81,3 288 76,8] `�\�] ^�_�\�_�`�a ]59 26,7 29 18,7 87 23,2bdcfehg ihjfk�N�lhe7b X W(m � W U�m r X W(m W
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88 39,8 44 28,4 132 35,2| w�u(a s {(zY] w�`�] 29 13,1 4 2,6 33 8,8t�} a s w2 0,9 0 0,0 2 0,5q ~?e7�Kg �7g V�� X�X�m Z W�U�r r���m X T�U�X [�X�m X
| w�xxy_�s | ] w 33 14,9 22 14,2 55 14,7t�} a s w65 29,4 84 54,2 149 39,7
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4,6 8,4 6,3 2,5 -2,3 0,3 7,3 5,9 6,7] `�\�] ^�_�\�_�`�a ]-3,4 20,0 3,6 5,4 -3,3 1,2 1,7 16,0 4,8bdcfehg ihjfk�N�lhe7b U�m U U�m U U�m U U�m U U�m U © T�U�m U U�m U U�m U © T�U�m U
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3,6 7,0 4,8 2,3 -4,3 0,0 6,0 2,3 4,8| w�u(a s {(zY] w�`�] 12,5 0,0 11,1 7,4 33,3 10,0 20,8 33,3 22,2t�} a s w-50,0 0,0 0,0 100,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0q ~?e7�Kg �7g © W(m U W�T�m X [�m n Z�m T © T�m � U�m U T�m W V�m Z [�m n
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32,2 79,2 78,4 71,7 61,4Çf´ À ¾�µ?¾ ÛhÜ�ÝÖÝÖÚ Þ?Ü24,5 71,2 52,3 50,2 39,2ß%à?á Õ�â Ü28,8 75,4 65,4 61 49,9ÔÖÕ�×�Ø�Ù7Ú42,1 83,4 78,7 73,7 62,7ÉA¸KÊÌË?´ À�·d¶ ´ ÛhÜ�ÝÖÝÖÚ Þ?Ü35,8 72,5 50,1 50,5 39ß%à?á Õ�â Ü39 78 64,5 62,2 50,4
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Provincia di Varese e Lombardia
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OCCUPATI 209 143 352 214 159 373 221 155 375
IN CERCA DI OCCUPAZIONE 7 12 19 5 9 14 5 8 13
FORZE DI LAVORO 216 155 371 219 168 387 226 163 389
TOTALE NON FORZE LAVORO 124 210 334 126 202 328 120 210 329
- in età lavorativa 74 129 203 72 121 193 64 125 188
- in età non lavorativa 50 81 131 54 82 136 56 85 141TOTALE POPOLAZIONE PRESENTE 340 365 706 346 370 715 345 372 718*��$+-,�! � "$� !
Uomini Donne Totale Uomini Donne Totale Uomini Donne Totale
OCCUPATI 2.374 1.585 3.959 2.399 1.624 4.023 2.418 1.645 4.064
IN CERCA DI OCCUPAZIONE 61 92 153 62 97 159 62 90 152
FORZE DI LAVORO 2.435 1.677 4.112 2.461 1.721 4.182 2.480 1.735 4.215
TOTALE NON FORZE LAVORO 1.353 2.383 3.736 1.345 2.350 3.695 1.325 2.336 3.662
- in età lavorativa 771 1.448 2.220 757 1.403 2.159 732 1.390 2.121
- in età non lavorativa 582 934 1.516 589 947 1.535 594 947 1.540TOTALE POPOLAZIONE PRESENTE 3.788 4.060 7.848 3.806 4.071 7.877 3.806 4.071 7.877
��� ����� ��� � !#"$�&%�! � ')(�'Uomini Donne Totale Uomini Donne Totale Uomini Donne Totale
OCCUPATI 2,4 11,2 6,0 3,3 -2,5 0,5 5,7 8,4 6,5
IN CERCA DI OCCUPAZIONE -28,6 -25,0 -26,3 0,0 -11,1 -7,1 -28,6 -33,3 -31,6
FORZE DI LAVORO 1,4 8,4 4,3 3,2 -3,0 0,5 4,6 5,2 4,9
TOTALE NON FORZE LAVORO 1,6 -3,8 -1,8 -4,8 4,0 0,3 -3,2 0,0 -1,5
- in età lavorativa -2,7 -6,2 -4,9 -11,1 3,3 -2,6 -13,5 -3,1 -7,4
- in età non lavorativa 8,0 1,2 3,8 3,7 3,7 3,7 12,0 4,9 7,6TOTALE POPOLAZIONE PRESENTE 1,8 1,4 1,3 -0,3 0,5 0,4 1,5 1,9 1,7*��$+-,�! � "$� !
Uomini Donne Totale Uomini Donne Totale Uomini Donne Totale
OCCUPATI 1,1 2,5 1,6 0,8 1,3 1,0 1,9 3,8 2,7
IN CERCA DI OCCUPAZIONE 1,6 5,4 3,9 0,0 -7,2 -4,4 1,6 -2,2 -0,7
FORZE DI LAVORO 1,1 2,6 1,7 0,8 0,8 0,8 1,8 3,5 2,5
TOTALE NON FORZE LAVORO -0,6 -1,4 -1,1 -1,5 -0,6 -0,9 -2,1 -2,0 -2,0
- in età lavorativa -1,8 -3,1 -2,7 -3,3 -0,9 -1,8 -5,1 -4,0 -4,5
- in età non lavorativa 1,2 1,4 1,3 0,8 0,0 0,3 2,1 1,4 1,6TOTALE POPOLAZIONE PRESENTE 0,5 0,3 0,4 0,0 0,0 0,0 0,5 0,3 0,4
.0/)1�2 354)1�/)672 8 3#379 :);�/)8 :7<>= /)1)=�67?#@5:52 =7A 672 :52 B�.0/)8 <�3#@7=�C�:�D&/)8 /
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Anno accademico 2002-2003
Totale iscritti (v.a)
Femmine (v.a.)
Femmine % TFT� ��� �������� ����� �������������������� ������� ��� !���"���!#$� ���% %&& �''�( ' )���( *+�, - �/. + � 0���� � , !�� ���� ��� # 1�2�3��4�5�# ��� � ��!67��. 8 � 2
Economia aziendale 912 264 27,6 28,9Giurisprudenza 309 135 14,1 43,7Ingegneria gestionale - - - -, !�� ���� ��� # 1������ � 9 - !����0��:� ��3�;<���������=8>��� �5���Economia e commercio 528 249 26,1 47,2Medicina e chirurgia 300 180 18,8 60,0Scienze biologiche 170 123 12,9 72,4Scienze naturali 10 4 0,4 40,0� ��� �������� ����� ������ - � � ���� � �?�������=!�������������� ��� !���"���!#$� @ &�)�A �B��* �''�( ' )�&�( B+�, - �/. + � 0���� � , !�� ���� ��� # 1�2�3��4�5�# ��� � ��!67��. 8 � 2Ingegneria gestionale 308 40 2,5 13,0Economia aziendale 508 140 8,7 27,6Giurisprudenza 166 69 4,3 41,6, !�� ���� ��� # 1������ � 9 - !����0��:� ��3�;<���������=8>��� �5���Biotecnologie 59 35 2,2 59,3Scienze biologiche 254 160 9,9 63,0Scienze della comunicazione 200 131 8,1 65,5Economia e amministrazione delle imprese 463 234 14,5 50,5Informatica 393 47 2,9 12,0Analisi e gestione delle risorse naturali 131 57 3,5 43,5Economia e commercio 310 151 9,3 48,7Infermiere (6) 327 255 15,8 78,0Ostetrica/o 30 30 1,9 100,0Educatore professionale (4) 24 19 1,2 79,2Fisioterapista (5) 131 77 4,8 58,8Igienista dentale 28 20 1,2 71,4Tecnico sanitario di laboratorio biomedico 22 15 0,9 68,2Tecnico sanitario di radiologia 28 11 0,7 39,3Biologia sanitaria 165 127 7,8 77,0� ��� �������� ����� ��C��D������ ��� � �#E� �5�F����� ��� �G��!�� ��?�������=!�������������� � � BA% ) @ �'' B @, !�� ���� ��� # 1������ � 9 - !����0��:� ��3�;<���������=8>��� �5���Medicina e chirurgia 637 419 97,2 65,8Odontoiatria e protesi dentaria 42 12 2,8 28,6� ��# ��� ������ ��� B�)�&& @ ''�) )�B�( &H=IKJML N�OKJMIKPQL R N<NQS TKUMIKR TQV$W IKJKWQX�Y<X�T�L WQZ<[ \5]_^ Z`W JKW PQL NKR I<X�NQS S a [ PQL R YQV$W IKJMNQbcX�NQS S a \�JKW d:NKR P:W L e<N<X�NQS S T<]5W fENKR fET g
8>��� ��� �F�5������ �#$�?�����=#$��# ��� �h� �����:� # #E� (5i ����# ����������!�!��h� !F���� ��� �F�5������ �#$�h�hD���� �5��!#E����� � ( # �5��������j ��"h"?� !�� � � 6=67�56� ��!��h!��������� �������� ����� ���. ��������� �h�h!��������?��� ��� !���"���!#$��2�����@ � � �'' @k� ��� �5#E� ���7��� � �h��!�� ���� ��� # 1���!F�������h� !?D�� ����� !���� �����=8>��� �5��� �
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0DVWHU�LQ�SUHYLGHQ]D�FRPSOHPH
QWDUH���� - - - - - 12,8 6,3 49,4 - - - - -���� 60,0 61,3 - 100,0 91,3 16,5 0,0 37,5 - - - - -���� 42,3 60,5 50,0 66,7 75,0 11,2 0,0 31,2 - - - - -���� 43,3 60,7 66,7 0,0 75,0 13,5 15,4 35,5 - - - - -���� 49,5 66,2 40,9 0,0 84,3 14,4 23,1 43,0 - - - 20,0 -���� 48,2 66,7 50,0 0,0 71,8 16,6 0,0 32,1 100,0 6,9 75,0 25,0 100,07RWDOH ���� ���� ���� ���� ���� ���� ��� ���� ����� ��� ���� ���� �����
Note: i dati dei laureati per il 2002 sono da considerarsi fino a luglio.lm n opq nm r os p p tu vm s uw xm n x ry zu o x {m s n x o x zu t t|} n x~ p s r x o� z p t t|� n ry v s xuQ� zu t t|} n x~ p s r x o� � xy � p zu t� m t x op � n x �m z x� x tu nm �
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Settore formativo
UNIVERSO INTERVISTATI Studente Non occupatoin cercadi lavoro
Non cerca lavoro
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��� � � ���� �� � �� � ���� � �� ��Abbigliamento pelle moda 57 54 18 5 1 55,6 55,6Acconciatura-estetica 125 100 1 8 1 90,0 90,2Agricoltura 3 1 100,0 77,8Alberghiero-alimentazione 40 37 2 12 62,2 72,3Amministrazione lavori d’ufficio 163 148 10 13 4 81,8 79,2Artigianato artistico 19 13 2 84,6 84,2Chimica 7 7 1 85,7 87,5Commercio 34 33 1 6 78,8 75,0Comunicazioni visive e audiovisive 54 48 2 6 1 81,3 81,6Disabili 11 11 2 3 3 27,3 32,1Edilizia 5 5 1 80,0 78,8Elettricità-elettronica 5 4 100,0 76,2Industria alimentare 8 8 100,0 93,8Informatica 61 56 7 7 75,0 80,0Meccanica metallurgia 1 1 100,0 83,8Poligrafia-carta-cartotecnica 35 34 2 9 1 64,7 70,6Servizi socio-educativi 293 272 8 25 15 82,4 82,5Trasporti e spedizioni 40 26 3 1 1 80,8 81,4Turismo 25 24 2 2 1 79,2 75,0�� �� �� �� � � ¡ � 986 882 59 100 28
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Nota: Tasso di Occupazione: Occupati / Intervistati * 100 ¬ ® ¯°± ²³ ¯´µ ¶ · ° ® ´ ° ® ¯´ ²³ ¸ ¹ ° ¯ ¯ ¶° º ¸ ´ ¯´» ¼ ° ² ° ¸½ ³ · ¶ ° ¬ ¶¾ ³¿ ´ ® ° º ¶ À°Á Á ´ ® ³ ¸ °Q º ¶ · ´ ®» ´ ³ ² ´Ã ³ ¶°Á °
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Ä�Å�Æ�Ç�È ÉÅ�Ê Ê Ë Ì5Í�ËÎÏ�Ð�Ë ÑEË�Ò�Ó�Ë�ÐÔ�Õ Ï�Ë�Ò�Ë=Ö$Ô�Õ$×�Ó5ØË Ô�Ù�ÌhÚ�Õ Ô�Ö Ì5ÏÏ�Ë Ô�Ù�Ó�Ê ÌhÙ�Ì�Ê�ÇÛÛ�Ü_Ý Ò�Ó5ÑEËÕ:Ë Ö Ì�Õ:Ë ÑEË7Ó�Þ�Ê ËÎÑ Ì�ÙÑEËÙ�Ô�ÙkÔ�ÐÐ�Î�Ú�Ó5ÑEË ß$È2° livello per settore formativo, corso e sesso.à�á7â7â7ã<ä�á
CORSO å æ â7ã`âèç�é=á â7ã`âèç�é=áêèë ìèëç�í�í�î ï<éèî ç å á5ðâ7ãhñ5á5é=é=á å ã<ò�ç
DISEGNATORE DI MODA 100,0 100,0 7MODELLISTA INDUSTRIALE 100,0 100,0 28ç�ó�ó�ã<ðó�î ç�â5ô�ä�ç�õ á7à5â5á7â�î óçESTETISTA (Specializzazione) 100,0 100,0 30ç å<å î ð�î à5â5ä�çö�î ã<ð�á÷é�ç5ø�ã<ä�î�ò�ù ô æ=æ î ó�î ãGESTIONE DELLE IMPRESE CHE OPERANO NEI MERCATI INTERNAZIONALI ú û=ü�ýKþ ÿ ��� û�� ü����
25,0 75,0 100,012
TECNICO DI AMMINISTRAZIONE E GESTIONE DEL PERSONALE 28,6 71,4 100,0 21ESPERTO DI AMMINISTRAZIONE AZIENDALE 11,1 88,9 100,0 9TECNICHE DI GESTIONE NELLE SPEDIZIONI E TRASPORTI 29,4 70,6 100,0 17TECNICHE DI GESTIONE DEL PERSONALE 17,6 82,4 100,0 17ESPERTO DI CONTABILITA’ ANALITICA E CONTROLLO DI GESTIONE 23,5 76,5 100,0 17ç å<å î ð�î à5â5ä�çö�î ã<ð�á÷é�ç5ø�ã<ä�î�ò�ù ô æ=æ î ó�î ã�� ����������ASSISTENTE AI SERVIZI DI COMUNICAZIONE E SEGRETERIA 100,0 100,0 18TECNICHE DI CONTABILITA’ GENERALE E FISCALE 100,0 100,0 10TECNICHE DI ASSISTENZA NEI SERVIZI COMMERCIALI 33,3 66,7 100,0 12TECNICHE DI CONTABILITA’ DI BASE CON UTILIZZO SOFTWARE GESTIONALE (serale) 46,7 53,3 100,0 15
TECNICHE DI ASSISTENZA FISCALE 22,2 77,8 100,0 18UTILIZZATORE SOFTWARE GESTIONALI 50,0 50,0 100,0 8ç�äâ�î ï�î ç�ð�ç�â7ãCç�äâ�î à5â�î ó�ãTECNICHE DI INCASSATURA PER ORAFI (serale) 72,7 27,3 100,0 11TECNICHE DI RESTAURO D’ARTE 11,1 88,9 100,0 9TECNICO DI CONSERVAZIONE E DI RESTAURO D’ARTE 100,0 100,0 8ó���î å î óçTECNICO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO DELLA QUALITA’ DELLE TRASFORMAZIONI ALIMENTARI 22,2 77,8 100,0 9ó�ã å<å á5äó�î ãTECNICHE DI MARKETING E COMUNICAZIONE 28,6 71,4 100,0 7ó�ã å ô�ð�î óçö�î ã<ð�î:ø�î àî ø�á÷á4ç�ô�ò�î ã�ø�î àî ø�áESPERTO DI TECNICHE DELLA COMUNICAZIONE 36,4 63,6 100,0 11TECNICO DELLA COMUNICAZIONE PUBBLICITARIA 22,2 77,8 100,0 18TECNICO DI GRAFICA E COMUNICAZIONE 35,0 65,0 100,0 40TECNICO DI SVILUPPO DI APPLICAZIONI GRAFICHE MULTIMEDIALI 61,1 38,9 100,0 18á5ò�î éèî ö�î çPROGETTAZIONE EDILE CON TECNICHE INFORMATICHE MULTIMEDIALI 90,9 9,1 100,0 11TECNICHE PER LA PROGETTAZIONE EDILE E ARCHITETTONICA 66,7 33,3 100,0 12á5é=á7â7â5ä�î ó�î âèç�ù õ á5é=á7â7â5äã<ð�î óçTECNICO DI AUTOMAZIONE INDUSTRIALE 97,1 2,9 100,0 34TECNICO DI MANUTENZIONE DI IMPIANTI ED APPARECCHIATURE ELETTRICHE INDUSTRIALI 100,0 100,0
17
TECNICO INFORMATICO INDUSTRIALE 84,2 15,8 100,0 19î ð�ò�ôà5â5ä�î ç÷ç�éèî å á5ðâèç�ä�áIGIENE E QUALITA’ NELLA PRODUZIONE ALIMENTARE 52,9 47,1 100,0 17î ð æ ã<ä å ç�â�î óçANALISTA PROGRAMMATORE 75,0 25,0 100,0 16TECNICHE DI COMUNICAZIONE INFORMATICHE E TELEMATICHE 40,0 60,0 100,0 10TECNICHE DI COMUNICAZIONE MASS-MEDIALE 100,0 100,0 11TECNICO DI SVILUPPO SOFTWARE E GESTIONE SISTEMI INFORMATICI 81,3 18,8 100,0 16TECNICO ESPERTO NELLA PRODUZIONE E ORGANIZZAZIONE TELELAVORO 63,6 36,4 100,0 11UTILIZZO PACCHETTI APPLICATIVI 22,2 77,8 100,0 27UTILIZZO SOFTWARE GESTIONALE 20,0 80,0 100,0 15å á7ó�óç�ð�î óç å á7âèç�é=é=ô�äï�î çCONDUZIONE E PROGRAMMAZIONE DI MACCHINE UTENSILI A CONTROLLO NUMERICO (serale) 100,0 100,0
18
PROGETTAZIONE CAD PER STAMPI MATERIE PLASTICHE 87,5 12,5 100,0 8ñ7ã<éèî ï<ä�ç æ î ç�õ óç�äâèç�õ óç�äâ7ã`â5á7ó�ð�î óçTECNICO DI GRAFICA EDITORIALE 35,0 65,0 100,0 20à�á5ä�ø�î ö�îQà5ã`ó�î ã�õ á5ò�ôóç�â�î ø�îANIMATORE SOCIALE 28,6 71,4 100,0 21â5ä�ç�à�ñ7ã<äâ�î�á à�ñ5á5ò�î ö�î ã<ð�îFORMAZIONE PER LA GESTIONE DEL SERVIZIO DI BORDO
ú û=ü�ýKþ ÿ ��� û�� ü����30,9 69,1 100,0 55
OPERATORE ADDETTO ALLA RIAMMISSIONE AL SERVIZIO DI AEROMOBILI 84,6 15,4 100,0 13â5ô�ä�î à å ãACCOMPAGNATORE TURISTICO 11,1 88,9 100,0 9OPERATRICE PER IL RILANCIO DELLE RISORSE TURISTICHE
ú û=ü�ýKþ ÿ ��� û�� ü����100,0 100,0 9
TECNICO DI COMMERCIALIZZAZIONE DEI SERVIZI TURISTICI 50,0 50,0 100,0 16â ã�â4çCé á ��� � � ����� � � ����� � ������ ü��cþ �!��cü�ýKþ " # �� ��$cü�" ��%&� ü��� <ý�'#���Mþ �)(*" ü�+&� ��,-� �#����./��" �ý� 0/1 Mþ þ ü�" `û=ü�� � þ � ,)2� #�� ��)� ��+Eü�" ü# 43 ü�" ����%&� ü��� `û/" ü�3 �ýQý)� ü������
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1° livello per settore formativo, corso e sesso.
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B�C D�C@=E=E=F G�A*F @ > 6IH�8;:KJI6IA*A*6 > :�LI@OPERATORE D’ABBIGLIAMENTO 100,0 100,0 22@7M=M=:�H7M4F @�89N=<I@7O 695I896989F M�@ACCONCIATORE FEMMINILE E MASCHILE 3,6 96,4 100,0 56ESTETISTA - 100,0 100,0 41@7G�<=F M=:�AP89N=<I@OPERATORE IN FLORO-ORTO-FRUTTICOLTURA, VIVAISMO E GIARDINAGGIO
75,0 25,0 100,0 12@=A*E=6I<7G�Q=F 6I<7:RO @=A*F > 6IH�8�@ISTF :�H=6AIUTO CUOCO 60,0 40,0 100,0 45OPERATORE SALA BAR 65,5 34,5 100,0 29PANIFICATORE PASTICCERE 53,8 46,2 100,0 26@ >U> F H=F 5I89<I@ISTF :�H=6VAW@IX7:�<=FWL7Y N ?*? F M4F :OPERATORE D’UFFICIO 35,7 64,3 100,0 14ADDETTO ALLA CONTABILITA’ INFORMATIZZATA 8,3 91,7 100,0 12OPERATORE D’UFFICIO ADDETTO ALLA CONTABILITA’ GENERALE (serale)
16,7 83,3 100,0 12M=: >U> 6I<7M4F :OPERATORE ADDETTO ALLA DISTRIBUZIONE COMMERCIALE 5,3 94,7 100,0 19OPERATORE ADDETTO ALLA GESTIONE PUNTO VENDITA - 100,0 100,0 11L=F 5T@=E=F A*FADDETTO AI SERVIZI MENSA, MANUTENZIONE STABILI 55,6 44,4 100,0 9FORMAZIONE AL LAVORO ALLIEVI DISABILI 68,2 31,8 100,0 226IL=F A*F STF @INSTALLATORE MANUTENTORE DI IMPIANTI TERMOIDRAULICI 100,0 - 100,0 116IA*698*89<=F M4F 8�@7Y O 6IA*698*89<7:�H=F M�@
-ELETTRAUTO 100,0 - 100,0 5INSTALLATORE MANUTENTORE DI IMPIANTI ELETTRICI IN BASSA TENSIONE
100,0 - 100,0 14
MONTATORE MANUTENTORE DI SISTEMI ELETTRICI 94,1 5,9 100,0 17MONTATORE MANUTENTORE DI SISTEMI ELETTROMECCANICI 100,0 - 100,0 10> 6TM=M�@=H=F M�@ > 698�@=A*A*N=<7G�F @ADDETTO ALLE LAVORAZIONI DI BASE PER LA MANUTENZIONE DI AUTOVEICOLI
100,0 - 100,0 9
MANUTENTORE RIPARATORE DI AUTOVEICOLI 100,0 - 100,0 12MANUTENTORE RIPARATORE DI AUTOVEICOLI E MOTOCICLI, ELETTRAUTO
100,0 - 100,0 17
MONTATORE MANUTENTORE MECCANICO 100,0 - 100,0 16OPERATORE ALLE MACCHINE UTENSILI 100,0 - 100,0 18OPERATORE ALLE MACCHINE UTENSILI - COSTRUZIONE STAMPI PER MATERIE PLASTICHE
100,0 - 100,0 20
TECNICHE DI SALDATURA 100,0 - 100,0 10JT:�A*F G�<I@ ? F @7O M�@=<�8�@7O M�@=<�8;:#896TM4H=F M�@OPERATORE CARTOTECNICO E LEGATORE 64,3 35,7 100,0 14OPERATORE DI PRESTAMPA 42,9 57,1 100,0 21STAMPATORE OFFSET 86,1 13,9 100,0 36576I<IX=F STF�5�:RM4F :RO 6IL=N7M�@�89F X=FAUSILIARIO SOCIO-ASSISTENZIALE 4,8 95,2 100,0 2928Z:[8\@]A^6 _W`Pa ` bWc a _ d�eWe a e fWg c
h*i/jPk lPm�jPiWn�k o lUl/p q/rPi/o q�s�t i/jPlUn�uUvWqWk t�wTo i�xyt jPz�t qUv/t;{Pq/o lWn�l�|;}9lWk k i/o l�~*i/p t k t z��PlUvWl/p�p q�x�i/o iUlU� i/o ��q�s�t i/jPl�~�o iW� lWn�n�t i/jPq/p l
@=A*A*F 6;X=FWN�5�M4F 89F
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3ULQFLSDOL�GDWL�ULDVVXQWLYL�SHU�WLSRORJLD�GL�(QWL��ILQDQ]LDPHQWR�H�OLYHOOR�
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Totale v.a. Femmine v.a.
Maschi v.a. Totale % Femmine % Maschi %
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Piano provinciale 85 1.238 698 540 100,0 56,4 43,6FSE Ob. 3 4 53 43 10 100,0 81,1 18,9FSE Ob. 2 1 11 4 7 100,0 36,4 63,6Finanziamento diretto provinciale 1 2 1 1 100,0 50,0 50,0¡ ¢ ¡£ ¤¥ ¦§ §=¨ ©ª « ¬ « ® ® ¯ § ª ª=° ª ® ¬° ± « ±° ¯
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Corsi privati riconosciuti 24 223 191 32 100,0 85,7 14,3
� ² � �³ � � � �´ � � ¶�
Obiettivo 3 3 67 47 20 100,0 70,1 29,9Obiettivo 2 1 13 2 11 100,0 15,4 84,6¡ ¢ ¡£ ¤¥ « ¯ª « ¦ ©§ § ª ª=° ª § ° © © ¯° ¯
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(*) Compreso Centro di Formazione Professionale ed Inserimento Lavorativo della Provincia di Varese
N.� � � � � �
corsi
Totale v.a Femmine v.a.
Maschi v.a. Totale % Femmine % M aschi %
1 Post-obbligo 65 852 531 321 100,0 62,3 37,72 Post-qualifica e post-diploma 54 755 455 300 100,0 60,3 39,7
Nota: i dati si riferiscono agli allievi usciti dai corsi di formazione professionale nel 2001 non occupati anche se frequentanti corsi serali
����Allievi Formati
Allievi Formati
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,VFULWWL�DL�FRUVL�GLXUQL�GHOOH�VFXROH�VHFRQGDULH�VXSHULRUL�SHU�GLVWUHWWR�Anno scolastico 2002-2003. Valori assoluti e percentuali.
'LVWUHWWR 7RWDOH�Y�D�)HPPLQH�
�Y���Luino 1561 46 9 22 17 55Cittiglio 1216 58 6 24 25 57Varese 9092 52 7 26 47 24Viggiù 597 56 4 15 2 85Sesto Calende 989 52 9 21 44 37Gallarate 4824 48 9 25 17 54Tradate 3277 56 6 18 53 34Busto Arsizio 6978 52 6 24 43 26Saronno 5487 48 8 24 26 537RWDOH ����� �� � �� �� ��Ý*Þ/ßPà áPâ�ã=ä�å9æPç/è áWé�áUêPëWë/ì
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,VFULWWL�DOOH�VFXROH�VHFRQGDULH�VXSHULRUL�VWDWDOL�H�QRQ�VWDWDOL��FRUVL�GLXUQL�H�VHUDOL�SHU�WLSRORJLD�VFRODVWLFD��$QQL�VFRODVWLFL�����������H�����������
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femmine % 76,1 19,0 56,6 19,3 7,5 88,4 73,6 79,2 81,9 46,2 91,3 50,4maschi % 23,9 81,0 43,4 80,7 92,5 11,6 26,4 20,8 18,1 53,8 8,7 49,6Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0õö ö � ÷ õö ö õ
femmine % 78,9 18,3 57,5 21,1 8,2 89,7 73,0 78,5 85,7 46,2 89,6 51,0maschi % 21,1 81,7 42,5 78,9 91,8 10,3 27,0 21,5 14,3 53,8 10,4 49,0Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0
í îï ï ôõö ö õ÷ õö ö ø ùú û ùú üý ùþ û ùþÿ ùþ ü ùþ ú ý �ý � � û � � � ü� �� û �ý ÿ � � �
Maschi 4,8 16,9 12,2 6,1 29,0 1,8 2,3 3,2 1,0 22,0 0,7 100,0Femmine 15,1 3,9 15,6 1,4 2,3 13,8 6,2 11,9 4,3 18,6 6,8 100,0Totale 10,0 10,4 13,9 3,8 15,6 7,9 4,3 7,6 2,6 20,3 3,8 100,0õö ö � ÷ õö ö õ
Maschi 4,3 17,7 12,4 6,2 29,1 1,7 2,4 3,3 0,7 21,4 0,9 100,0Femmine 15,2 3,7 15,7 1,6 2,3 14,1 6,3 11,6 4,3 17,9 7,4 100,0Totale 9,9 10,6 14,3 3,8 15,5 7,9 4,4 7,4 2,5 19,5 4,1 100,0
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'LVWULEX]LRQH�GHJOL�LVFULWWL�DOOH�VFXROH�VXSHULRUL�SHU�JHQHUH��9DORUL�SHUFHQWXDOL�Anni scolastici 2001-2002 e 2002-2003. Provincia di Varese.
��������� ��DQQR ��DQQR ��DQQR ��DQQR ��DQQRfemmine 49,1 50,8 50,2 52,1 54,1maschi 50,9 49,2 49,8 47,9 45,9���������femmine 48,3 50,2 51,6 51,1 51,9maschi 51,7 49,8 48,4 48,9 48,1
���! #" $#%& #�(')" * $+$!, -!.#�!* -&/10 �! (0&')2+3(-(" 0&3($!, , 4 576 896 : 6 ;=<>* �>?�0 #@A0 -+3!0CB#-!* $(')$&;>D#E(E!F
7$%����
*UDGR�LVWUX]LRQH�GHOOD�IRU]D�ODYRUR�SHU�VHVVR��3URYLQFLD�GL�9DUHVH������H������Valori assoluti in migliaia e valori percentuali.
0DVFKL Y�D� Y�� Y�D� Y��senza titolo/ licenza elementare 29 14 22,2 10,3media inferiore 77 36,8 78,9 36,5diploma superiore 81 38,7 89,4 41,4laurea 22 10,5 25,7 11,9totale 209 100,0 216,1 100,0)HPPLQHsenza titolo/ licenza elementare 22 14,8 17,1 11,0media inferiore 47 31,5 47,8 30,8diploma superiore 63 42,3 72,1 46,4laurea 17 11,4 18,3 11,8totale 149 100,0 155,3 100,0WRWDOH�FRPSOHVVLYRsenza titolo/ licenza elementare 51 14,3 39,3 10,6media inferiore 124 34,6 126,7 34,1diploma superiore 144 40,2 161,4 43,5laurea 39 10,9 44 11,8totale 358 100,0 371,4 100,0
7$%����
,VFULWWL�DOOH�VFXROH�VXSHULRUL�LQ�3URYLQFLD�GL�9DUHVH��DQQL�VFRODVWLFL�����������H�����������Valori assoluti e valori percentuali.
��������� 0DVFKL )HPPLQH 7RWDOH7RW��,VFULWWL�Y�D�� 17028 17750 34778% 48,96 51,04 106HUDOL�Y�D� 717 217 934% su totali serali 76,8 23,2 100% su totale del genere 4,2 1,2 2,75LSHWHQWL�Y�D� 1423 985 2408% su totale ripetenti 59 41 100% su tot. Del genere 8,4 5,5 6,95LWDUGR�Y�D� 5449 3691 9140% su tot in rit. 59,6 40,4 100% su tot del genere 32 20,8 26,3��������� 0DVFKL )HPPLQH 7RWDOH7RW��,VFULWWL�Y�D�� 17357 17639 34996% 49,6 50,4 1006HUDOL�Y�D� 772 203 975% su totali serali 79,2 20,8 100% su totale del genere 4,4 1,2 2,85LSHWHQWL�Y�D� 1631 916 2547% su totale ripetenti 64,0 36,0 100% su tot. Del genere 9,4 5,2 1005LWDUGR�Y�D� 5619 3413 9031% su tot in rit. 62,2 37,8 100% su tot del genere 32,4 19,3 25,8G�H!I#J K#L&I#H(M)J N K+K!O P!Q#H!N P&R1S H!I(S&M)T+U(P(J S&U(K!O O V W7X Y9X Z X [!\>N H>]�S I#^AS P+U!SC_#P!N K(M)K&[>`#a(a!b
���� ����
G�H!I#J K#L&I#H(M)J N K+K!O P!Q#H!N P&R1S H!I(S&M)T+U(P(J S&U(K!O O V ced d S ^AS HgfhJ P(J S M)J S ^)H+ijK!k(S H!I#K+l(H!mnQ#P!N U!S P&[(o9I(I#T(P!N S [>G�H!N RAK+U!S&l(P>]1H!N Hqp1r(r#s)tup1r(rCvwK+`#a(a(a&t`#a(ahp1X
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Valori percentuali e assoluti. Provincia di Varese, 2003.
Tecnici delle scienze fisiche e di ingegneria
Tecnici finanziari e delle
venditeTecnici
amministrativiFormazione professionale 4,6 3,3 0,0Diploma - gruppo agrario-alimentare 0,0 0,4 0,0Diploma - gruppo amministrativo-commerciale 0,0 25,3 81,2Diploma - gruppo tecnico-artistico 0,8 0,2 0,0Diploma - gruppo tecnico-industriale 51,2 7,5 0,0Diploma - gruppo turistico-alberghiero 0,0 0,6 0,0Diploma non specificato 11,5 50,0 1,1Laurea - gruppo economico-giuridico-sociale 0,0 6,6 12,8Laurea - gruppo linguistico-letterario e artistico 0,0 0,0 0,8Laurea - gruppo medico e paramedico 0,3 0,0 0,0Laurea - gruppo scientifico 0,3 4,1 0,0Laurea - gruppo tecnico-ingegneristico 31,5 1,0 0,0Laurea non specificata 0,0 0,8 4,1���� ���� ������� ������������������ ����� �
100,0 100,0 100,0���� ���� ������� �����!��"�"���� �� ��391 482 266
#%$'&)( *,+'&)$'-.( / *0*'1 2'3)$'/ 2.465 $'&,57-.809,2,( 50:&,5 $'&);72'<0*'/ *>=%?�5 &,5 -.( *'/ $09,*'17@)2BA6$'/ $.CED%5 -.( *'<02>5 &,F $'/ <02,( 5 A6$>G%H';7*'1 -75 $'/ CBI)J,J'K
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Provincia di Varese, 2003.
specifica nello stesso
settore generica di
lavoro Tecnici delle scienze fisiche e di ingegneria 21,2 28,4 9,5Tecnici finanziari e delle vendite 34,9 46,7 3,3Tecnici amministrativi 39,8 52,6 0,8
con corsi interni con corsi
esterni Affianc.Tecnici delle scienze fisiche e di ingegneria 62,7 4,9 13,6Tecnici finanziari e delle vendite 78,0 3,1 0,6Tecnici amministrativi 32,0 10,9 1,5
#%$'&)( *,+'&)$'-.( / *0*'1 2'3)$'/ 2.465 $'&,57-.809,2,( 50:&,5 $'&);72'<0*'/ *>=%?�5 &,5 -.( *'/ $09,*'17@)2BA6$'/ $.CED%5 -.( *'<02>5 &,F $'/ <02,( 5 A6$>G%H';7*'1 -75 $'/ CBI)J,J'K
NO"O����� P ����QR�
S����6TU��Q�P �����
�>P ���� PV�P%"� ��V�P �W� P ��XOP ��"� P������0� ���O����Y���"�"OP ���OP% ������OP ��X����OP Z[� P � ������� P \�P �! ����6T]P �OPV�P��O����OP "OP ���OPV�P��"�"O�O��Q�P �������
NO"O����� P ����QR��� ��������� P �����O����^�����"�"��!���O� ���� P �����_Y����6TU��Q�P ����������� � ���O����OP "OP ���OPVO` ��"�"O�O��Q�P �����������0� ��O����Y���"�"OP ���OP% ������OP ��X����OP Z!"OP ^��OP Y P ���� P �����
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'LIILFROWj�GL�UHSHULPHQWR�SHU�OH�ILJXUH�WHFQLFKH�SL��ULFKLHVWH�SHU�VHWWRUH�Previsioni di assunzioni. Provincia di Varese, 2003.
aRbEc%dRe c%e,f%bRg g bih%c%e bRd)j,bc%kRe lme cBnpoqe he c%kBb
aRbEc%dRe c%e.oqe dBrRd)jEe rRsqe'bf%bRg g bitBbRdEf�e u b aRbEc%dRe c%e'r%l�lme dRe hBuqs r)uqe tRe
Produzione metalli, leghe ed elementi metallici 100,0 0,0 0,0Altre industrie estrattive, petrolifere e produzione di energia 22,2 66,7 33,3Industrie oggetti e minuteria in metallo 3,0 96,0 0,0Industrie chimiche e farmaceutiche 40,7 53,6 0,0Industrie della gomma e delle materie plastiche 66,7 60,0 44,4Industrie alimentari 0,0 0,0 0,0Industrie del cuoio e delle calzature 0,0 0,0 0,0Industrie tessili e dell’abbigliamento 15,4 75,9 0,0Industrie legno, mobile e altri prodotti personali e per la casa 66,7 4,2 0,0Industrie della carta 66,7 100,0 0,0Altre industrie meccaniche, elettroniche e mezzi di trasporto 3,8 63,9 13,3Industrie macchine e apparecchi elettrici ed elettronici 0,0 100,0 0,0Industrie macchinari industriali ed elttrodomestici 23,6 23,1 100,0Costruzioni 0,0 0,0 0,0Commercio 50,0 46,5 0,0Alberghi, ristoranti e servizi turistici 0,0 45,5 0,0Trasporti e attività postali 0,0 75,0 25,0Informatica e telecomunicazioni 100,0 0,0 27,0Servizi avanzati alle imprese 95,2 0,0 9,7Credito e assicurazioni 0,0 9,1 0,0Servizi operativi alle imprese 100,0 100,0 0,0Istruzione e sanità private 0,0 0,0 33,3Altri servizi alle persone 0,0 20,0 100,0anEu rRg b vBwEx y zBz%x v y'{Ex |
}R~)�E� �E�,�E~B�'� � ���)� �)�E~)� �,�7� ~)�B�,�'���B�B� �p���B� ~)�E�'�)�i�)� �i���0� �B� �'� �)� ~��B�)�,�B�%�7~)� ~,��� �'� �)�i�i� �E� ~)� �i�B� � �7~���B�'�)� �.� ~)� �%�E�B�)�
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Valori assoluti e percentuali. Provincia di Varese, 2003.
Tecnici delle scienze
fisiche e di ingegneria
Tecnici informatici e
affini
Operatori di apparec. ottiche ed
elettroniche
Controllori e tecnici navali e del traffico
aereo
Tecnici e ispettori della sicurezza e della qualità
Tecnici delle scienze
biologiche, alimentari e
affiniTecnici
paramedici
Infermieri professionali ed ostetriche
Assist. didattici: scuola
elementare e affini
Assist. didattici: scuola
materna, asili nido e
affini
Insegnanti di sostegno specializ.
Istruttori tecnici e altri insegnanti specializ.
Tecnici finanziari e
delle vendite
Tecnici amministrativ
i
Produzione metalli, leghe ed elementi metallici 6 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 3
Altre industrie estrattive, petrolifere e produzione di energia 9 2 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 3 9
Industrie oggetti e minuteria in metallo 33 8 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 25 0
Industrie chimiche e farmaceutiche 59 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 56 5
Industrie della gomma e delle materie plastiche 3 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 5 9
Industrie alimentari 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 5 5
Industrie del cuoio e delle calzature 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
Industrie tessili e dell'abbigliamento 13 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 83 6
Industrie legno, mobile e altri prodotti personali e per la casa 3 3 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 118 0
Industrie della carta 3 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 1 0
Altre industrie meccaniche, elettroniche e mezzi di trasporto 132 3 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 36 15
Industrie macchine e apparecchi elettrici ed elettronici 21 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 11 19
Industrie macchinari industriali ed elttrodomestici 72 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 13 1
Costruzioni 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
Commercio 2 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 4 71 8
Alberghi, ristoranti e servizi turistici 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 11 2
Trasporti e attività postali 0 0 0 13 0 0 0 0 0 0 0 0 4 4
Informatica e telecomunicazioni 11 14 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 37
Servizi avanzati alle imprese 21 0 0 0 0 0 41 0 0 0 0 0 4 72
Credito e assicurazioni 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 22 15
Servizi operativi alle imprese 3 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 4 36
Istruzione e sanità private 0 0 4 0 0 0 5 66 0 2 307 0 3 3
Altri servizi alle persone 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 5 17¶· ¸¹ º» ¼¹ º ·½ » ¹¾ ¾ · º¿ ¸· ÀÁ ÀÃ Ä Â À  ŠÄÆ Ç Ç Å Ã À Å Æ Ä ÄÈ Ã Ã Ç Ç
¶· ¸¹ º» ¼¹ º ·½ » É»½ Ê»Ë ¸¿ ¹ º» à À Ì Á Ã Ì Å Å Ì Ã Å Ì È Å ÌÂ Å Ì Å Ã Ì Á ÄÌ Å Å Ì Å Å ÌÂ Â È Ì È Å Ì Ã Ã Á Ì Í Â Ç Ì À
ÎÏÐ ÑÒÓ ÔÐ ÕÏÐ Ö×Ø ÒÙ ÒÚ Û ÕÐ ÕÜ ÑÒÙ Ï ÝÒ Þß ×à ÏÙ Ïá â ÕÜ ÑÒØ × ÕÐ ãÏÙ Ø × Ñ Õà Ï äå ÖÒ Þ Ü ÕÏÙ á æç çè
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/H�SURIHVVLRQL�SL��ULFKLHVWH��LQ�WHUPLQL�GL�DVVXQ]LRQL�SUHYLVWH��Previsioni di assunzione totali e femmine. Provincia di Varese, 2003.
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SUHYLVWH��Y�D��7RWDOH�DVVXQ]LRQL�IHPPLQLOL�SUHYLVWH ����6XEWRWDOH�GHOOH�SULPH����SURIHVVLRQL� ����
1 Addetti alle vendite: commessi e cassieri di negozio 4092 Addetti alla reception, alle informazioni e al call center 2813 Camerieri, operatori di mensa e assimilati 2554 Personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia 1345 Addetti alle vendite: grande distribuzione 1036 Impiegati addetti a compiti di segreteria 907 Tecnici e responsabili commerciali e delle vendite 878 Impiegati d’ufficio non qualificati 839 Impiegati amministrativi e addetti alla contabilità 6010 Tecnici della contabilità e assimilati 4411 Assistenti sanitari 4312 Sarti, cappellai e assimilati 3613 Operatori di sportello e altri impiegati in banche e assicurazioni 2714 Addetti alle macchine per la tessitura e la lavorazione a maglia 2615 Tecnici e responsabili della distribuzione commerciale 25
7RWDOH�DVVXQ]LRQL�
SUHYLVWH��Y�D��7RWDOH�DVVXQ]LRQL�SUHYLVWH �����6XEWRWDOH�GHOOH�SULPH����SURIHVVLRQL ����
1 Addetti alle vendite: commessi e cassieri di negozio 10402 Camerieri, operatori di mensa e assimilati 4513 Assemblatori di macchinari meccanici 3734 Addetti alle macchine per la tessitura e la lavorazione a maglia 3195 Addetti alle vendite: grande distribuzione 3166 Insegnanti di sostegno specializzati 3077 Addetti alla reception, alle informazioni e al call center 3028 Addetti alla costruzione di utensili e prodotti metallici 2879 Impiegati addetti alla gestione del magazzino 26310 Addetti all'edilizia: muratori 26311 Tecnici della contabilità e assimilati 24812 Impiegati amministrativi e addetti alla contabilità 23313 Personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia 23014 Tecnici e responsabili commerciali e delle vendite 22815 Conducenti di autocarri pesanti e camion 226
éRê)ëEì íEî,ëEêBï'ì ð í�í)ñ ò)óEê)ð ò,ô7õ ê)ëBõ,ï'ö�÷BòBì õEø�ëBõ ê)ëEù'ò)úií)ð íiû�ü0õ ëBõ ï'ì í)ð ê�÷Bí)ñ,ýBò%þ7ê)ð ê,ÿ��õ ï'ì í)úiòiõ ë�� ê)ð úiòBì õ þ7ê����Bù'í)ñ ï.õ ê)ð ÿ�����
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Valori assoluti e percentuali. Provincia di Varese, 2003.
&' () *+' , ,) (- .+ /0 12 34
/0 1 F M Ind.
/0 1 F M Ind.
/0 1 F M Ind.
/0 1 F M Ind.
/0 1 F M Ind.
/0 1 F M Ind.
/0 1 F M Ind.
/0 1 F M Ind.
Produzione metalli, leghe ed elementi metallici
5
0 0 1
5
0 1 0
6
0 3 6
7
0 4 1
8
0 0 0
9 5
0 80 1
: 5
0 21 0
5
0 1 0
5 5 6
Altre industrie estrattive, petrolifere e produzione di energia
8
0 0 0
7
0 0 5
:;
2 5 16
6
1 3 5
8
0 0 0
: 5
0 19 2
;<
0 33 3
: 9
0 17 11
5 : :
Industrie oggetti e minuteria in metallo
8
0 0 0
;
0 3 0
< <
0 60 6
: 7
0 0 25
8
0 0 0
; 7 9
0 335 23=;
0 64 9
=
0 0 7
7; :
Industrie chimiche e farmaceutiche
>
0 0 4
; >
1 3 30
5 : 5
2 48 71
5 5
3 4 4
5
0 0 1
: >
0 24 05 8 9
0 87 21
5 :
0 11 1
; 5 7
Industrie della gomma e delle materie plastiche
5
0 0 1
>
1 0 3
5 =
2 3 12
5 ;
2 1 10
8
0 0 0
; 5
16 15 05 9 >
16 156 12
:<
0 0 26
: =<
Industrie alimentari
8
0 0 0
8
0 0 0
5 8
0 3 7
6
2 0 7
> 5
29 12 0
5 ;
1 1 11
6
0 4 5
9
0 5 3
6 8
Industrie del cuoio e delle calzature
8
0 0 0
8
0 0 0
8
0 0 0
5
0 0 1
8
0 0 0
: 8
17 1 2
6
0 0 9
8
0 0 0
; 8
Industrie tessili e dell’abbigliamento
:
1 0 1
;
0 2 1
5 8 :
86 5 11
5<
5 10 1
7
5 0 0
5 ; :
49 54 29
7 6 5
60 237 294
5 5
1 0 10
9< :
Industrie legno, mobile e altri prodotti personali e per la casa
8
0 0 0
:
0 1 1
5 :<
3 10 113
=
2 4 1
8
0 0 0
5 ; 8
2 116 12
= 7
0 56 19
<
0 1 5
; ><
Industrie della carta
<
0 4 2
>
0 4 0
7
1 2 2
5
0 0 1
8
0 0 0
>0 3 1
< <
24 28 14
9
8 0 0
6 >
Altre industrie meccaniche, elettroniche e mezzi di trasporto
>
0 4 0
5 9
0 3 15
5 9 =
12 50 125
: 5
10 8 3
>
4 0 0
5 ; :14 76 42
5 ; 6
21 80 38
;
0 0 3
7 8 9
Industrie macchine e apparecchi elettrici ed elettronici
5
0 0 1
7
0 1 4
7 :
15 11 26
7
0 0 5
8
0 0 05 5 5
0 100 11
= 7
0 51 24
5 9
11 7 0
:< =
Industrie macchinari industriali ed elttrodomestici
;
0 1 2
5 >
0 5 9
9<
1 23 62
5 5
1 9 1
8
0 0 05 : >
0 122 2
7< 7
2 234 329
>
1 3 0
9 8 =
Costruzioni
8
0 0 0
; 8
0 30 0
8
0 0 0
: 9
0 0 28
8
0 0 0
: 6 8
0 290 0
; 7
0 35 0
5 > :
0 142 0
7 : 7
Commercio
:
0 0 2
9 9
10 6 72
9 7
26 10 49
: 7 9
31 156 71
5 ; 8 8
466 204 610
: 8 9
0 205 3
5 6
0 19 0
; :
0 28 4
5 6 6 :
Alberghi, ristoranti e servizi turistici
8
0 0 0
8
0 0 0
5 ;
2 1 10
7 7
33 0 22
7 = 8
272 67 231
8
0 0 0
8
0 0 0
< =
0 7 60
= 8 7
Trasporti e attività postali
5
0 1 0
8
0 0 0
: 5
0 10 11
5 7<
57 76 23
>
0 0 4
5 5
0 7 4
5 9 5
0 158 23
=;
8 50 15
> > =
Informatica e telecomunicazioni
8
0 0 0
=<
0 13 63
< >
10 43 11
> 7
0 1 44
80 0 0
5 5
0 11 0
8
0 0 0
8
0 0 0
5 6<
Servizi avanzati alle imprese
5
0 1 0
6
0 0 9
5 7;
63 0 90
> 5 6
372 0 478
0 0 0
<
3 3 0
: 8
0 20 0
5 7
12 0 3
< :;
Credito e assicurazioni
5
0 0 1
7
0 1 4
; =
10 0 27
< 7
17 1 478
0 0 0
8
0 0 0
8
0 0 0
7
5 0 0
5 5 ;
Servizi operativi alle imprese
8
0 0 0
8
0 0 0
>;
8 7 28
5 5
2 0 9< 9
0 52 16
; 8
0 27 3
8
0 0 0
5 = 6
110 10 59
; ; 5
Istruzione e sanità private
8
0 0 0
6
1 0 8
; 6 >
3 19 372
; >
9 0 25
7<24 0 32
8
0 0 0
8
0 0 0
: 9
2 12 14
7 : 5
Altri servizi alle persone
8
0 0 0
>
0 0 4
: :
1 0 21
:
1 0 1
5 7 >
11 72 71
:
0 2 0
> 5
0 41 0
: >
0 5 19
: > 6
/0 12 34 ?2@ 4A 4 : =
1 11 15
; 5 >
13 73 228
5< ;<
247 313 1076
5 : 8 =
548 277 382
: : 8;
811 407 965
5 =; 6
102 1491 146
: : > =
123 1324 800
< 6 =
158 299 240
5 8 8 = 8
&' () *+B C *D CE .- ' ( +
Produzione metalli, leghe ed elementi metallici
;GF =
0,0 0,0 6,7
8F ; 0,0 1,4 0,0
8F < 0,0 1,0 0,6
8F >0,0 1,4 0,3
8F 8
0,0 0,0 0,0
>F =
0,0 5,4 0,7
8F 6
0,0 1,6 0,0
8F 5
0,0 0,3 0,0
5F :
Altre industrie estrattive, petrolifere e produzione di energia
8F 8
0,0 0,0 0,0
5F < 0,0 0,0 2,2
5F >
0,8 1,6 1,5
8F =0,2 1,1 1,3
8F 8
0,0 0,0 0,0
5F :
0,0 1,3 1,4
5F < 0,0 2,5 0,4
>F 8
0,0 5,7 4,6
5F :
Industrie oggetti e minuteria in metallo
8F 8
0,0 0,0 0,0
5F 8
0,0 4,1 0,0
>F 8
0,0 19,2 0,6:F 5
0,0 0,0 6,5
8F 8
0,0 0,0 0,0
: 8F =
0,0 22,6 15,8
;GF :
0,0 4,8 1,1
5F 8
0,0 0,0 2,9
7F ;
Industrie chimiche e farmaceutiche
5 >F 9
0,0 0,0 26,7
5 8F 9
7,7 4,1 13,2
=F >
0,8 15,3 6,68F 6
0,5 1,4 1,0
8F 8
0,0 0,0 0,1
5F >
0,0 1,6 0,0
>F 9
0,0 6,6 2,6
5F =
0,0 3,7 0,4
;GF 5
Industrie della gomma e delle materie plastiche
;GF =
0,0 0,0 6,7
5F ; 7,7 0,0 1,3
5F 8
0,8 1,0 1,1
5F 5
0,4 0,4 2,6
8F 8
0,0 0,0 0,0
5F 9
15,7 1,0 0,0
9F :
13,0 11,8 1,5
;GF =
0,0 0,0 10,8
:F =
Industrie alimentari
8F 8
0,0 0,0 0,0
8F 8
0,0 0,0 0,0
8F < 0,0 1,0 0,7
8F =
0,4 0,0 1,8
5F 6
3,6 2,9 0,0
8F 9
1,0 0,1 7,5
8F >
0,0 0,3 0,6
5F 5
0,0 1,7 1,3
8F 6
Industrie del cuoio e delle calzature
8F 8
0,0 0,0 0,0
8F 8
0,0 0,0 0,0
8F 8
0,0 0,0 0,0
8F 5
0,0 0,0 0,3
8F 8
0,0 0,0 0,0
5F :
16,7 0,1 1,4
8F >
0,0 0,0 1,1
8F 8
0,0 0,0 0,0
8F ;
Industrie tessili e dell'abbigliamento
=F >
100,0 0,0 6,7
5F 8
0,0 2,7 0,4
< F :
34,8 1,6 1,0
5F ; 0,9 3,6 0,3
8F :
0,6 0,0 0,0
=F < 48,0 3,6 19,9
:< F ; 48,8 17,9 36,8
5F < 0,6 0,0 4,2
9F <
Industrie legno, mobile e altri prodotti personali e per la casa
8F 8
0,0 0,0 0,0
8F < 0,0 1,4 0,4
=F =1,2 3,2 10,5
8F < 0,4 1,4 0,3
8F 8
0,0 0,0 0,0
=F 7
2,0 7,8 8,2
;GF ; 0,0 4,2 2,4
8F 6
0,0 0,3 2,1
;GF >
Industrie della carta
: :F :
0,0 36,4 13,3
5F ; 0,0 5,5 0,0
8F ; 0,4 0,6 0,2
8F 5
0,0 0,0 0,3
8F 8
0,0 0,0 0,0
8F :
0,0 0,2 0,7
:F 6
19,5 2,1 1,8
5F 5
5,1 0,0 0,0
8F 6
Altre industrie meccaniche, elettroniche e mezzi di trasporto
5 >F 9
0,0 36,4 0,0
7F =
0,0 4,1 6,65 5F >
4,9 16,0 11,6
5F =
1,8 2,9 0,8
8F :
0,5 0,0 0,0
=F < 13,7 5,1 28,8
< F :
17,1 6,0 4,8
8F >
0,0 0,0 1,3
7F 8
Industrie macchine e apparecchi elettrici ed elettronici
;GF =
0,0 0,0 6,7
5F < 0,0 1,4 1,8;GF :
6,1 3,5 2,4
8F >
0,0 0,0 1,3
8F 8
0,0 0,0 0,0
< F >
0,0 6,7 7,5
;GF ; 0,0 3,9 3,0
:F < 7,0 2,3 0,0
:F =
Industrie macchinari industriali ed elttrodomestici
5 5F 5
0,0 9,1 13,3
>F 7
0,0 6,8 3,9
7F ; 0,4 7,3 5,8
8F 6
0,2 3,2 0,3
8F 8
0,0 0,0 0,0
=F :
0,0 8,2 1,4
: 7F 5
1,6 17,7 41,1
8F < 0,6 1,0 0,0
9F 8
Costruzioni
8F 8
0,0 0,0 0,0
6F < 0,0 41,1 0,0
8F 8
0,0 0,0 0,0
:F ; 0,0 0,0 7,3
8F 8
0,0 0,0 0,0
5< F 9
0,0 19,6 0,0
5F < 0,0 2,6 0,0
: 8F >
0,0 47,5 0,0
7F :
Commercio
=F >
0,0 0,0 13,3
: 9F 8
76,9 8,2 31,6
7F :
10,5 3,2 4,6
: 5F >
5,7 56,3 18,6
7 6F 8
57,5 50,1 63,2
= >F :
0,0 76,0 2,1
8F 9
0,0 1,4 0,0
>F < 0,0 9,4 1,7
5 6F 9
Alberghi, ristoranti e servizi turistici
8F 8
0,0 0,0 0,0
8F 8
0,0 0,0 0,0
8F 9
0,8 0,3 0,9
>F < 6,0 0,0 5,8
: 7F 6
33,5 16,5 23,9
8F 8
0,0 0,0 0,0
8F 8
0,0 0,0 0,0
6F < 0,0 2,3 25,0
=F 8
Trasporti e attività postali
;GF =
0,0 9,1 0,0
8F 80,0 0,0 0,0
5F ; 0,0 3,2 1,0
5 :F 6
10,4 27,4 6,0
8F :
0,0 0,0 0,4
8F < 0,0 0,5 2,7
9F 5
0,0 11,9 2,9
5 8F 7
5,1 16,7 6,3
>F >
Informatica e telecomunicazioni
8F 8
0,0 0,0 0,0
: >F :0,0 17,8 27,6
;GF 6
4,0 13,7 1,0
;GF =
0,0 0,4 11,5
8F 8
0,0 0,0 0,0
8F < 0,0 0,7 0,0
8F 8
0,0 0,0 0,0
8F 8
0,0 0,0 0,0
5F 6
Servizi avanzati alle imprese
;GF =
0,0 9,1 0,0:F 6
0,0 0,0 3,9
6F >
25,5 0,0 8,4
; >F =
67,9 0,0 12,3
8F 8
0,0 0,0 0,0
; =F =
2,9 37,5 0,0
8F 6
0,0 1,5 0,0
:F :
7,6 0,0 1,3
< F :
Credito e assicurazioni
;GF =
0,0 0,0 6,75F < 0,0 1,4 1,8
:F ; 4,0 0,0 2,5
7F >
3,1 0,4 12,3
8F 8
0,0 0,0 0,0
8F 8
0,0 0,0 0,0
8F 8
0,0 0,0 0,0
8F =
3,2 0,0 0,0
5F 5
Servizi operativi alle imprese
8F 8
0,0 0,0 0,0
8F 8
0,0 0,0 0,0
:F < 3,2 2,2 2,6
8F 6
0,4 0,0 2,4
;GF 5
0,0 12,8 1,7
5F =
0,0 1,8 2,1
8F 8
0,0 0,0 0,0
: 7F =
69,6 3,3 24,6
;GF ;
Istruzione e sanità private
8F 8
0,0 0,0 0,0
:F 6
7,7 0,0 3,5
: >F 5
1,2 6,1 34,6
:F 9
1,6 0,0 6,5
:F 7
3,0 0,0 3,3
8F 8
0,0 0,0 0,0
8F 8
0,0 0,0 0,0
>F 8
1,3 4,0 5,8
7F :
Altri servizi alle persone
8F 8
0,0 0,0 0,0
5F ; 0,0 0,0 1,8
5F ; 0,4 0,0 2,0
8F :
0,2 0,0 0,3
=F 8
1,4 17,7 7,4
8F 5
0,0 0,1 0,0
5F 9
0,0 3,1 0,0
;GF >
0,0 1,7 7,9
:F 7
/0 12 34 ?2@ 4A 4 5 8 8F 8
100,0 100,0 100,0
5 8 8F 8
100,0 100,0 100,0
5 8 8F 8
100,0 100,0 100,0
5 8 8F 8
100,0 100,0 100,0
5 8 8F 8
100,0 100,0 100,0
5 8 8F 8
100,0 100,0 100,0
5 8 8F 8
100,0 100,0 100,0
5 8 8F 8
100,0 100,0 100,0
5 8 8F 8
HIJ KLM J IN KO L L PQ R I O QS T IJ TN U VQ K T - J T IJ WQX L O LY Z TJ TN KL O I VL P ( Q[ I O I\ , TN KLX Q TJ ]I OX Q K T[ I C^ W L PN T I O\ _` `a
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Valori percentuali. Provincia di Varese e Lombardia, 2003.
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Produzione metalli, leghe ed elementi metallici 0,8 0,8 7,6 4,2 0,0 68,1 17,6 0,8 100,0Altre industrie estrattive, petrolifere e produzione di energia 0,0 4,1 18,9 7,4 0,0 17,2 29,5 23,0 100,0Industrie oggetti e minuteria in metallo 0,0 0,6 12,4 4,7 0,0 67,3 13,7 1,3 100,0Industrie chimiche e farmaceutiche 1,3 10,8 38,4 3,5 0,3 7,6 34,3 3,8 100,0Industrie della gomma e delle materie plastiche 0,4 1,4 6,2 4,7 0,0 11,2 66,7 9,4 100,0Industrie alimentari 0,0 0,0 11,1 10,0 45,6 14,4 10,0 8,9 100,0Industrie del cuoio e delle calzature 0,0 0,0 0,0 3,3 0,0 66,7 30,0 0,0 100,0Industrie tessili e dell’abbigliamento 0,2 0,3 11,8 1,9 0,6 15,3 68,6 1,3 100,0Industrie legno, mobile e altri prodotti personali e per la casa 0,0 0,6 36,4 2,0 0,0 37,6 21,7 1,7 100,0Industrie della carta 6,4 4,3 5,3 1,1 0,0 4,3 70,2 8,5 100,0Altre industrie meccaniche, elettroniche e mezzi di trasporto 0,8 3,5 36,8 4,1 0,8 26,0 27,4 0,6 100,0Industrie macchine e apparecchi elettrici ed elettronici 0,4 1,9 19,5 1,9 0,0 41,6 28,1 6,7 100,0Industrie macchinari industriali ed elttrodomestici 0,4 1,7 10,7 1,4 0,0 15,4 70,0 0,5 100,0Costruzioni 0,0 5,7 0,0 5,3 0,0 55,2 6,7 27,0 100,0Commercio 0,1 4,4 4,3 13,0 65,3 10,4 1,0 1,6 100,0Alberghi, ristoranti e servizi turistici 0,0 0,0 1,8 7,8 80,9 0,0 0,0 9,5 100,0Trasporti e attività postali 0,2 0,0 4,7 34,9 0,9 2,5 40,5 16,3 100,0Informatica e telecomunicazioni 0,0 38,8 32,7 23,0 0,0 5,6 0,0 0,0 100,0Servizi avanzati alle imprese 0,2 1,4 24,6 67,3 0,0 1,0 3,2 2,4 100,0Credito e assicurazioni 0,9 4,4 32,7 57,5 0,0 0,0 0,0 4,4 100,0Servizi operativi alle imprese 0,0 0,0 13,0 3,3 20,5 9,1 0,0 54,1 100,0Istruzione e sanità private 0,0 1,7 75,6 6,5 10,7 0,0 0,0 5,4 100,0Altri servizi alle persone 0,0 1,6 8,8 0,8 61,8 0,8 16,5 9,6 100,0 � � ¢ � � ® ¢� �� � ¯« ° °« ± ±² « ³ ± ³« ¯ ³ ±« ´ ±µ « ° ³ ³« ° ² « ´ ± ¯ ¯« ¯
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3UHYLVLRQL�GL�DVVXQ]LRQH�SHU�WLWROR�GL�VWXGLR�H�VHVVR��Valori percentuali. Provincia di Varese e Lombardia, 2003.
Figura femminile
Figura maschile Indifferente Totale v.a.
Licenza scuola media 38,9 46,4 28,8 3837Qualifica professionale 24,5 31,6 16,8 2462Diploma superiore 35,4 19,2 36,4 2918Laurea 1,1 2,8 18,0 8337RWDOH�9DUHVH ����� ����� ����� ������7RWDOH�9DUHVH ���� ���� ���� �����ÙÛÚ�ÜÞÝ Ü ß�àLicenza scuola media 47,4 48,4 33,1 56540Qualifica professionale 20,2 25,2 10,9 24652Diploma superiore 29,9 22,0 37,5 40499Laurea 2,5 4,4 18,4 132167RWDOH�/RPEDUGLD ����� ����� ����� �������7RWDOH�/RPEDUGLD ���� ���� ���� �����ÙÛÚ�ÜÞÝ Ü ß�à
Fonte: nostre elaborazioni su dati Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema informativo Excelsior, 2003
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corsi interni
con corsi esterni
con affiancam. utilizzat. program.
Non richiesta
Dirigenti e direttori 37,0 51,9 11,1 0,0 77,8 92,6 7,4 0,0 27
Professioni intellettuali scientifiche e di elevata specializzazione 38,5 48,1 8,9 4,5 73,6 44,3 52,5 3,2 314
Professioni tecniche 25,9 64,9 5,4 3,8 41,4 72,1 3,8 24,1 1636
Professioni esecutive relative all’amministrazione e alla gestione 60,6 15,3 16,7 7,3 23,8 66,4 0,1 33,5 1207
Professioni relative alle vendite ed ai servizi per le famiglie 37,6 47,9 10,2 4,3 15,7 28,4 0,0 71,6 2203
Lavoratori specializzati nell’agricoltura e nella pesca 37,5 62,5 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 100,0 8
Operai specializzati 59,6 20,6 6,9 12,8 3,2 33,4 0,8 65,8 1731
Conduttori impianti, operatori macchinari e operai montaggio industr. 45,9 34,8 6,0 13,4 3,2 21,4 0,7 77,9 2247
Personale non qualificato 64,7 19,5 9,9 5,9 7,3 3,2 0,0 96,8 697áâ ãä åæ ç äè æ éæ ê ë�ì í îï ì ð ñ�ì ë ñ�ì ð ò ï ì î î ñ�ì î ð�ì ë ó ô�ì ð ò í íï í
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corsi interni corsi esternicon
affiancam. utilizzat. program. Non richiestaLicenza media (scuola dell’obbligo) 59,5 21,8 8,0 10,7 4,9 12,3 0,4 87,3 3837
Totale Qualifica Professionale 42,7 39,3 9,9 8,0 4,8 38,8 0,6 60,6 2482
Totale diploma 37,1 46,7 8,9 7,2 37,7 69,2 5,6 25,3 2918
Totale laurea 24,6 68,5 6,6 0,2 40,1 47,9 8,4 43,7 833
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5LKLHVWD�GL�HVSHULHQ]D�SUHJUHVVD�SHU�JUXSSL�SURIHVVLRQDOL��3UHYLVLRQL�GL�DVVXQ]LRQH��Valori percentuali. Provincia di Varese e Lombardia, 2003.
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Dirigenti e direttori 40,7 48,1 3,7 92,6 7,4Professioni intellettuali scientifiche e di elevata specializzazione 52,9 25,2 5,1 83,1 16,9Professioni tecniche 44,0 34,4 3,9 82,3 17,7Professioni esecutive relative all’amministrazione e alla gestione 7,4 40,7 23,9 71,9 28,1Professioni relative alle vendite ed ai servizi per le famiglie 11,1 25,0 23,9 60,0 40,0Lavoratori specializzati nell’agricoltura e nella pesca 0,0 62,5 0,0 62,5 37,5Operai specializzati 25,4 43,3 15,5 84,2 15,8Conduttori impianti, operatori macchinari e operai montaggio industr. 7,9 27,5 28,9 64,3 35,7Personale non qualificato 0,0 7,3 30,7 38,0 62,07RWDOH ���� ���� ���� ���� ����
Fonte: nostre elaborazioni su dati Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema informativo Excelsior, 2003
7RWDOH100,0100,0100,0100,0100,0100,0100,0100,0100,0�����
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&DXVH�GHOOD�GLIILFROWj�GL�UHSHULPHQWR�SHU�VHWWRUH��3UHYLVLRQL�GL�DVVXQ]LRQL��Valori percentuali. Provincia di Varese e Lombardia, 2003
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Produzione metalli, leghe ed elementi metallici 56,3 43,7 14,3 2,5 21,8 0,0 5,0 119Altre industrie estrattive, petrolifere e produzione di energia 75,4 24,6 1,6 0,0 21,3 0,0 1,6 122Industrie oggetti e minuteria in metallo 15,2 84,8 36,1 1,9 45,5 1,3 0,0 532Industrie chimiche e farmaceutiche 56,5 43,5 7,3 3,8 23,8 1,3 7,3 315Industrie della gomma e delle materie plastiche 56,9 43,1 14,1 4,3 21,4 0,0 3,3 276Industrie alimentari 62,2 37,8 27,8 0,0 5,6 0,0 4,4 90Industrie del cuoio e delle calzature 70,0 30,0 23,3 6,7 0,0 0,0 0,0 30Industrie tessili e dell’abbigliamento 37,5 62,5 24,0 13,2 23,4 0,0 1,9 862Industrie legno, mobile e altri prodotti personali e per la casa 63,9 36,1 19,1 2,6 13,9 0,0 0,6 346Industrie della carta 81,9 18,1 5,3 2,1 8,5 0,0 2,1 94Altre industrie meccaniche, elettroniche e mezzi di trasporto 64,6 35,4 10,8 3,7 19,5 0,0 1,4 508Industrie macchine e apparecchi elettrici ed elettronici 68,9 31,1 17,2 3,7 8,2 0,0 1,9 267Industrie macchinari industriali ed elttrodomestici 49,7 50,3 5,0 0,5 32,8 2,7 9,3 807Costruzioni 64,2 35,8 13,5 0,0 16,2 0,0 6,1 525Commercio 61,1 38,9 10,3 8,3 14,3 0,0 6,0 1992Alberghi, ristoranti e servizi turistici 55,2 44,8 3,3 0,0 15,3 0,0 26,2 705Trasporti e attività postali 69,8 30,2 16,6 0,4 9,2 1,1 2,9 447Informatica e telecomunicazioni 67,9 32,1 23,0 0,0 4,1 0,0 5,1 196Servizi avanzati alle imprese 88,1 11,9 0,6 4,3 5,8 0,2 1,0 623Credito e assicurazioni 81,4 18,6 13,3 0,0 4,4 0,0 0,9 113Servizi operativi alle imprese 41,7 58,3 10,6 0,0 32,3 0,0 15,4 331Istruzione e sanità private 82,1 17,9 2,9 5,0 9,6 0,4 0,0 521Altri servizi alle persone 30,5 69,5 37,8 24,9 6,8 0,0 0,0 249� � � �� �� �� �� !� " # $� ! $% � & #� ! $ !� $ &� # � ' $ & & ' &
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Fonte: nostre elaborazioni su dati Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema informativo Excelsior, 2003
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$VVXQ]LRQL�SUHYLVWH�SHU�VHWWRUH�H�WLWROR�GL�VWXGLR�Valori percentuali. Provincia di Varese e Lombardia, 2003.
totale
di cui laurea tecnica
Produzione metalli, leghe ed elementi metallici 40,3 43,7 15,1 0,8 0,0 119Altre industrie estrattive, petrolifere e produzione di energia 42,6 21,3 28,7 7,4 3,3 122Industrie oggetti e minuteria in metallo 17,3 56,4 26,1 0,2 0,2 532Industrie chimiche e farmaceutiche 22,2 25,4 26,0 26,3 15,2 315Industrie della gomma e delle materie plastiche 73,6 7,2 17,8 1,4 0,7 276Industrie alimentari 66,7 1,1 32,2 0,0 0,0 90Industrie del cuoio e delle calzature 40,0 56,7 3,3 0,0 0,0 30Industrie tessili e dell’abbigliamento 77,7 8,2 12,9 1,2 0,6 862Industrie legno, mobile e altri prodotti personali e per la casa 38,2 19,1 42,5 0,3 0,0 346Industrie della carta 74,5 7,4 6,4 11,7 5,3 94Altre industrie meccaniche, elettroniche e mezzi di trasporto 19,7 26,0 32,9 21,5 20,1 508Industrie macchine e apparecchi elettrici ed elettronici 12,4 40,8 40,4 6,4 4,5 267Industrie macchinari industriali ed elttrodomestici 12,0 63,8 21,4 2,7 1,9 807Costruzioni 82,5 11,8 0,0 5,7 5,7 525Commercio 36,4 29,9 32,2 1,5 0,0 1992Alberghi, ristoranti e servizi turistici 47,9 13,9 38,2 0,0 0,0 705Trasporti e attività postali 50,8 26,0 22,6 0,7 0,0 447Informatica e telecomunicazioni 0,0 10,2 75,0 14,8 13,3 196Servizi avanzati alle imprese 6,1 13,5 76,1 4,3 0,0 623Credito e assicurazioni 4,4 0,9 64,6 30,1 1,8 113Servizi operativi alle imprese 78,9 0,6 20,2 0,3 0,0 331Istruzione e sanità private 5,4 10,6 9,2 74,9 0,6 521Altri servizi alle persone 57,0 20,9 13,3 8,8 0,0 2497RWDOH�9DUHVH ���� ���� ���� ��� ��� ������7RWDOH�/RPEDUGLD ���� ���� ���� ��� ��� �������Fonte: nostre elaborazioni su dati Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema informativo Excelsior, 2003
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$VVXQ]LRQL�SUHYLVWH�SHU�WLWROR�GL�VWXGLR�H�JUXSSL�SURIHVVLRQDOL���Valori assoluti e percentuali.Provincia di Varese e Lombardia 2003.
Dirigenti e direttori
Professioni intellettuali
scientifiche e di elevata
specializzazione
Professioni tecniche
Professioni esecutive relative
all’amministrazione e alla gestione
Professioni relative alle
vendite ed ai servizi per le
famiglieOperai
specializzati
Conduttori impianti, operatori
macchinari e operai
montaggio industr.
Personale non qualificato 7RWDOH��
YDORUL�DVVROXWL
Licenza scuola media 0 0 0 9 1021 853 1328 626 3837Qualifica professionale 0 2 41 442 486 604 836 71 2482Diploma superiore 8 131 981 737 696 282 83 0 2918Laurea 19 181 614 19 0 0 0 0 8337RWDOH�9DUHVH �� ��� ���� ���� ���� ���� ���� ��� �����7RWDOH�/RPEDUGLD ��� ���� ����� ����� ����� ����� ����� ����� ������YDORUL�SHUFHQWXDOL
Licenza scuola media 0 0 0 0,2 26,6 22,2 34,6 16,3 100Qualifica professionale 0,0 0,1 1,7 17,8 19,6 24,3 33,7 2,9 100,0Diploma superiore 0,3 4,5 33,6 25,3 23,9 9,7 2,8 0,0 100,0Laurea 2,3 21,7 73,7 2,3 0,0 0,0 0,0 0,0 100,07RWDOH�9DUHVH ��� ��� ���� ���� ���� ���� ���� ��� �����7RWDOH�/RPEDUGLD ��� ��� ���� ���� ���� ���� ���� ���� �����
Fonte: nostre elaborazioni su dati Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema informativo Excelsior, 2003
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7LWROR�GL�VWXGLR�VHJQDODWR�GDOOH�LPSUHVH��$VVXQ]LRQL�SUHYLVWH�SHU�LO������ Varese e Lombardia. Valori percentuali.
727$/($6681=,21,�����9DUHVH /RPEDUGLD��� ���
727$/( ����� �����Titolo universitario 8,3 9,8Titolo secondario 29,0 30,1Qualifica professionale 24,6 18,3Scuola dell’obbligo 38,1 41,8
GL�FXL�,1'8675,$ ����� �����Titolo universitario 6,1 9,1Titolo secondario 21,8 26,3Qualifica professionale 29,8 23Scuola dell’obbligo 42,3 41,6
GL�FXL�6(59,=, ����� �����Titolo universitario 10,3 14,3Titolo secondario 35,8 31,8Qualifica professionale 19,8 10,7Scuola dell’obbligo 34,1 43,2
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Valori assoluti e percentuali.
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1-9 dipendenti 3.321 14,3 9,4 27,7 48,610-49 dipendenti 1.712 14,8 8,4 29,0 47,850 dipendenti e oltre 5.037 25,4 5,0 39,8 29,8
4 ����,�4 � @�A "�� � A " B @ % " C�% $ ��$�% @ ��D�% "21*6E�:F*HG�-�.� "�$�"�� I�C�� "�$�% � C�% " ��$�% I ��$�% D,�*6<'���E�:�4 � B#��D�� ��D�I "�BJ% C C�% D ��$�% � "�I�% �KMLONOP QSRMTJNVU LONOWYXOZQO[ Q\#] U NVU ^YP QO[ L_OQV`VaOXcb LO[ LVd#ecU ^YP QOZX/f NOg LO[ ZXOP U b LhMiOWYQV` ^7U LO[ dcjSkOkVlIl segno (--) indica un valore statisticamente non significativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti.
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G�� ��� r� *+����,�-;qE1*6s�-�..14 *62�4 A C�$�I B#$�$
B conduttori impianti e macchinari 2520 32,2" prof. Intermedie-tecnici 1490 19,1� operai specializzati 1410 18,1� Prof. Vendite e servizi per le
fam. 1120 14,3D prof. Esecutive di
amm./gestione 547 7@ Prof. Intellettuali, scien. A elev.
Spec. 361 4,6A personale non qualificato 314 4C dirigenti, direttori e responsabili 47 0,6
G�� ��� r� *+����,�-;qE1*6s�-�..14 *62�4 I @ C A B#$�$B operai specializzati 2450 25,3" Prof. Vendite e servizi per le
fam. 2006 20,7
� conduttori impianti e macchinari 1589 16,4� prof. Intermedie-tecnici 1184 12,2D personale non qualificato 1153 11,9@ prof. Esecutive di
amm./gestione 935 9,7A Prof. Intellettuali, scien. A elev.
Spec. 340 3,5C dirigenti, direttori e responsabili 30 0,3
G�� ��� r� *+����,�-;qE1*6s�-�..14 *62�4 B#$�$ A $ B#$�$
B conduttori impianti e macchinari 2247 22,3" Prof. Vendite e servizi per le
fam. 2203 21,9� operai specializzati 1739 17,3� prof. Intermedie-tecnici 1636 16,3D prof. Esecutive di
amm./gestione 1207 12@ personale non qualificato 697 6,9A Prof. Intellettuali, scien. A elev.
Spec. 314 3,1C dirigenti, direttori e responsabili 27 0,3KMLONOP QSRONOLO^YP [ QQV` XOtOLO[ XVu U LONVUY^Vv5_OXOP UOeMU ^YP QOZX/f NOg LO[ ZXOP U b LhMiOWYQV` ^7U LO[ dcjSkOkVl�TJNVU LONOWYXOZQO[ QO\ ] U NVU ^YP QO[ L_OQV`VaOXcb LO[ L
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�� � � �� � � �� � � � � �� � � � � � � � � � �� � � �� � ��� �� � � � �� � � �� � � � � � � � � � �� � � � � Valori assoluti. Varese e Lombardia.
Dirigenti e direttori
Professioni intellettuali
scientifiche e di elevata
specializzazione Professioni tecniche
Professioni esecutive relative
all’amministrazione e alla gestione
Professioni relative alle vendite ed ai
servizi per le famiglie Operai specializzati
Conduttori impianti, operatori macchinari e operai montaggio
industr.Personale non
qualificato Totale��� �� �
Industria 22 93 804 134 51 1181 1951 132 4368Costruzioni 0 30 0 28 0 290 35 142 525Commercio 2 88 85 258 1300 208 19 32 1992Servizi 3 103 747 787 852 60 242 391 3185Totale 27 314 1636 1207 2203 1739 2247 697 10070� ! "�� #$ �
Industria 275 2100 6788 2538 423 11331 14258 2323 40036Costruzioni 11 219 1114 448 0 8193 517 1259 11761Commercio 95 598 3518 2707 14547 2010 443 887 24805Servizi 324 4805 9463 8333 15889 4024 2685 11648 57171Studi professionali 0 11 1090 458 0 127 0 0 1686Totale 705 7733 21973 14484 30859 25685 17903 16117 135459
Fonte: nostre elaborazioni su dati Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2003
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Dirigenti e direttori
Professioni intellettuali
scientifiche e di elevata
specializzazione Professioni tecniche
Professioni esecutive relative
all’amministrazione e alla gestione
Professioni relative alle vendite ed ai
servizi per le famiglie Operai specializzati
Conduttori impianti, operatori macchinari e operai montaggio
industr.Personale non
qualificato Totale��� �� �
Industria 0,50 2,13 18,41 3,07 1,17 27,04 44,67 3,02 100,00Costruzioni 0,00 5,71 0,00 5,33 0,00 55,24 6,67 27,05 100,00Commercio 0,10 4,42 4,27 12,95 65,26 10,44 0,95 1,61 100,00Servizi 0,09 3,23 23,45 24,71 26,75 1,88 7,60 12,28 100,00Totale 0,27 3,12 16,25 11,99 21,88 17,27 22,31 6,92 100,00� ! "�� #$ �
Industria 0,69 5,25 16,95 6,34 1,06 28,30 35,61 5,80 100,00Costruzioni 0,09 1,86 9,47 3,81 0,00 69,66 4,40 10,70 100,00Commercio 0,38 2,41 14,18 10,91 58,65 8,10 1,79 3,58 100,00Servizi 0,57 8,40 16,55 14,58 27,79 7,04 4,70 20,37 100,00Studi professionali 0,00 0,65 64,65 27,16 0,00 7,53 0,00 0,00 100,00Totale 0,52 5,71 16,22 10,69 22,78 18,96 13,22 11,90 100,00
%&' ()* ' &+ (, ) ) -. / & , .0 1&' 1+ 2 3. ( 1 4' 1&' 5 . 6 ) , )7 8 1' 1+ () , & 3) -9 .: & , &<; = 1+ () 6 . >' ?& , 6 . ( 1: & @A 5 ) -+ 1& ,; BC CD
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*UDGXDWRULD�GHO�JUDGR�GL�ULOHYDQ]D�GL�GLYHUVL�LQWHUYHQWL�SHU�DFFUHVFHUH�OD�SUHVHQ]D�IHPPLQLOH�QHOOH�SURIHVVLRQL�WHFQLFKH'LIIHUHQ]H�WUD�D]LHQGH�FRQ�WHFQLFL�GRQQH�H�VHQ]D�WHFQLFL�GRQQHValore percentuale delle aziende che considerano l’importanza dell’intervento come "elevata"
7RWDOH
6HQ]D�WHFQLFL�GRQQH
&RQ�WHFQLFL�GRQQH 'LII��
7RWDOH�LPSUHVH�LQWHUYLVWDWH��Y�D� 299 195 104 _Promuovere politiche pubbliche volte a sostenere il lavoro di cura e famigliare delle donne 27,8 25,1 32,7 -7,6Promuovere politiche aziendali volte a sostenere il lavoro di cura e famigliare delle donne 26,4 24,6 29,8 -5,2Accrescere il livello di qualificazione delle donne che hanno intrapreso percorsi formativi di carattere tecnico 25,4 24,1 27,9 -3,8Promuovere la diffusione di nuove tipologie contrattuali che garantiscano la presenza della figura professionale in azienda e la gestione degli impegni familiari (es. job sharing o lavoro ripartito) 24,1 22,1 27,9 -5,8Orientare le ragazze verso professioni tecniche non tipicamente femminili 21,4 21,0 22,1 -1,1Promuovere la diffusione di innovazioni tecnologiche che rendano più automatizzati i processi produttivi 20,7 19,5 23,1 -3,6Promuovere, all'interno dell'azienda, presso il personale femminile percorsi formativi tecnici non tipicamente femminili 20,4 19,0 23,1 -4,1Rivedere la gestione interna dell'orario di lavoro (es. rivedere la gestione dei turni di lavoro, orari flessibili, etc….) 20,1 19,0 22,1 -3,1Istituire incentivi all'assunzione di donne in professioni tecniche non tipicamente femminili 18,7 16,4 23,1 -6,7Rivedere l'organizzazione interna del lavoro 17,1 14,4 22,1 -7,8
7$%�����
*UDGXDWRULD�GHO�JUDGR�GL�ULOHYDQ]D�GL�GLYHUVL�LQWHUYHQWL�SHU�DFFUHVFHUH�OD�SUHVHQ]D�IHPPLQLOH�QHOOH�SURIHVVLRQL�WHFQLFKH
Valori percentuali delle aziende che considerano l’importanza dell’intervento come "elevata"
7RWDOH,QGXVWULH�&KLPLFKH
,QGXVWULH�(OHWWURQLFKH�(OHWWURWHFQLF
KH
,QGXVWULH�GHO�/HJQR�H�GHO�
0RELOH
,QGXVWULH�2JJHWWL�H�
0LQXWHULD�LQ�0HWDOOR
,QGXVWULH�0HFFDQLFKH�H�0H]]L�GL�7UDVSRUWR
7RWDOH�LPSUHVH�LQWHUYLVWDWH�Y�D� 299 58 60 38 36 1077RWDOH�LPSUHVH�LQWHUYLVWDWH 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0Promuovere politiche pubbliche volte a sostenere il lavoro di cura e famigliare delle donne 27,8 27,6 31,7 42,1 22,2 22,4Promuovere politiche aziendali volte a sostenere il lavoro di cura e famigliare delle donne 26,4 22,4 31,7 42,1 25,0 20,6Accrescere il livello di qualificazione delle donne che hanno intrapreso percorsi formativi di carattere tecnico 25,4 20,7 26,7 39,5 27,8 21,5Promuovere la diffusione di nuove tipologie contrattuali che garantiscano la presenza della figura professionale in azienda e la gestione degli impegni familiari (es. job sharing o lavoro ripartito) 24,1 25,9 25,0 31,6 25,0 19,6Orientare le ragazze verso professioni tecniche non tipicamente femminili 21,4 12,1 23,3 36,8 19,4 20,6Promuovere la diffusione di innovazioni tecnologiche che rendano più automatizzati i processi produttivi 20,7 24,1 13,3 34,2 16,7 19,6Promuovere, all’interno dell’azienda, presso il personale femminile percorsi formativi tecnici non tipicamente femminili 20,4 13,8 23,3 28,9 13,9 21,5Rivedere la gestione interna dell’orario di lavoro (es. rivedere la gestione dei turni di lavoro, orari flessibili, etc….) 20,1 10,3 18,3 26,3 22,2 23,4Istituire incentivi all'assunzione di donne in professioni tecniche non tipicamente femminili 18,7 12,1 21,7 31,6 11,1 18,7Rivedere l'organizzazione interna del lavoro 17,1 5,2 20,0 21,1 11,1 22,4
7$%�����
Valori percentuali delle aziende che considerano l’importanza dell’intervento come "elevata"
727$/( )LQR�D����7UD����H�
��� 2OWUH����Istituire incentivi all’assunzione di donne in professioni tecniche non tipicamente femminili 18,7 20,6 14,2 23,1Rivedere l’organizzazione interna del lavoro 17,1 14,9 19,8 17,3
Accrescere il livello di qualificazione delle donne che hanno intrapreso percorsi formativi di carattere tecnico 25,4 24,8 24,5 28,9Rivedere la gestione interna dell’orario di lavoro (es. rivedere la gestione dei turni di lavoro, orari flessibili, etc….) 20,1 16,3 25,5 19,2Promuovere politiche pubbliche volte a sostenere il lavoro di cura e famigliare delle donne 27,8 27 29,3 27Promuovere, all'interno dell'azienda, presso il personale femminile percorsi formativi tecnici non tipicamente femminili 20,4 27 14,2 15,4Promuovere politiche aziendali volte a sostenere il lavoro di cura e famigliare delle donne 26,4 28,4 25,5 23,1Promuovere la diffusione di innovazioni tecnologiche che rendano più automatizzati i processi produttivi 20,7 22 22,6 13,5Promuovere la diffusione di nuove tipologie contrattuali che garantiscano la presenza della figura professionale in azienda e la gestione degli impegni familiari (es. job sharing o lavoro ripartito) 24,1 22,7 20,8 21,2Orientare le ragazze verso professioni tecniche non tipicamente femminili 21,4 23,4 21,7 15,4
5LOHYDQ]D�GL�GLYHUVL�LQWHUYHQWL�SHU�DFFUHVFHUH�OD�SUHVHQ]D�IHPPLQLOH�QHOOH�SURIHVVLRQL�WHFQLFKH�SHU�FODVVH�GLPHQVLRQDOH
7$%�����
Valore percentuale di risposte affermative
7RWDOH )LQR�D���7UD����H�
��� 2OWUH�����,QGXVWULH�FKLPLFKH 46,3 40,0 70,6 25,0,QGXVWULH�HOHWWURQLFKH�HOHWWURWHFQLFKH 51,7 41,9 52,9 80,0,QG�PHFFDQLFKH�H�GHL�PH]]L�GL�WUDVSRUWR 48,5 49,0 48,8 45,5,QGXVWULH�RJJHWWL�H�PLQXWHULD�LQ�PHWDOOR 28,6 37,5 23,1 28,6,QGXVWULH�GHO�OHJQR�H�PRELOH 67,6 65,4 72,7 -7RWDOH 48,8 48,2 52,5 42,6
7$%�����
Valore percentuale di risposte affermative
6HQ]D�WHFQLFL�GRQQH
&RQ�WHFQLFL�GRQQH 7RWDOH
,QGXVWULH�FKLPLFKH 44,0 48,3 46,3,QGXVWULH�HOHWWURQLFKH�HOHWWURWHFQLFKH 47,6 62,5 51,7,QG�PHFFDQLFKH�H�GHL�PH]]L�GL�WUDVSRUWR 42,5 63,3 48,5,QGXVWULH�RJJHWWL�H�PLQXWHULD�LQ�PHWDOOR 21,4 57,1 28,6,QGXVWULH�GHO�OHJQR�H�PRELOH 65,2 71,4 67,67RWDOH�GHL�VHWWRUL 43,5 59,4 48,8
5LOHYDQ]D�GHOOLQWHUYHQWR�DWWLYR�DO�ILQH�GL�DXPHQWDUH�OD�SUHVHQ]D�IHPPLQLOH�QHOOH�SURIHVVLRQL�WHFQLFKH
5LOHYDQ]D�GHOOLQWHUYHQWR�DWWLYR�DO�ILQH�GL�DXPHQWDUH�OD�SUHVHQ]D�IHPPLQLOH�QHOOH�SURIHVVLRQL�WHFQLFKH'LIIHUHQ]H�GL�DWWHJJLDPHQWL�GHOOH�D]LHQGH�FRQ�WHFQLFL�GRQQH�H�VHQ]D�WHFQLFL�GRQQH
7$%�����H
6HWWRUH�PHFFDQLFR�H�GHL�PH]]L�GL�WUDVSRUWR
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Totale interviste v.a. 74 33Missing 49 7Totale risposte v.a. 55 26
La presenza di donne in professioni tipicamente maschili può rendere complessi i rapporti con i clienti/fornitori 16,4 15,4 1,0
Sono professioni per la quali le donne non si propongono41,8 61,5 -19,7
Le donne candidate per queste professioni risultano generalmente meno qualificate 34,6 26,9 7,7La presenza delle donne in queste professioni richiede modifiche nell’organizzazione interna 27,3 38,5 -11,2La presenza delle donne in professioni tipicamente maschili può rendere più complessi i rapporti con i colleghi 23,6 11,5 12,1La performance lavorativa delle donne in queste professioni è inferiore a quella degli uomini 25,5 23,1 2,4Gli uomini hanno una maggiore conoscenza degli strumenti e delle tecniche specifiche per queste professioni 49,0 53,9 -4,9Sono figure professionali con competenze molto specifiche e quindi non facilmente sostituibili in caso di maternità 45,5 46,2 -0,7Gli impegni famigliari delle donne creano inconvenienti nella gestione dei picchi di lavoro 52,7 46,2 6,5
Le donne sono poco disponibili ad effettuare ore di lavoro straordinario50,9 50,0 0,9
Le donne sono poco disponibili a spostamenti e trasferte49,1 65,4 -16,3
Gli uomini hanno un grado di autonomia più elevato32,7 38,5 -5,8
Gli uomini sono meno efficienti nell’organizzazione21,8 3,9 17,9
Le donne hanno capacità di comunicazione migliori38,2 46,2 -8,0
Le donne sono più creative43,6 57,7 -14,1
Le donne hanno capacità di gestione di situazioni problematiche e complesse migliori 20,0 15,4 4,6Gli uomini hanno capacità di gestione e coordinamento del personale migliori 21,8 7,7 14,1
Le donne sono più attente all’aggiornamento delle proprie competenze30,9 57,7 -26,8
Gli uomini hanno una maggiore capacità di iniziativa18,2 11,5 6,7
Gli uomini sono più flessibili29,1 11,5 17,6
Gli uomini sono più abili nell’utilizzo delle tecnologie informatiche40,0 42,3 -2,3
Sono professioni che possono essere svolte indistintamente da uomini e donne 49,1 50,0 -0,9
Sono professioni in cui le donne potrebbero essere più valorizzate38,2 57,7 -19,5
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Totale interviste v.a. 43 17Missing 18 3Totale risposte v.a. 25 14
La presenza di donne in professioni tipicamente maschili può rendere complessi i rapporti con i clienti/fornitori 4,0 7,1 -3,1
Sono professioni per la quali le donne non si propongono72,0 57,1 14,9
Le donne candidate per queste professioni risultano generalmente meno qualificate 24,0 7,1 16,9La presenza delle donne in queste professioni richiede modifiche nell’organizzazione interna 12,0 0,0 12,0La presenza delle donne in professioni tipicamente maschili può rendere più complessi i rapporti con i colleghi 12,0 7,1 4,9La performance lavorativa delle donne in queste professioni è inferiore a quella degli uomini 16,0 7,1 8,9Gli uomini hanno una maggiore conoscenza degli strumenti e delle tecniche specifiche per queste professioni 44,0 35,7 8,3Sono figure professionali con competenze molto specifiche e quindi non facilmente sostituibili in caso di maternità 56,0 35,7 20,3Gli impegni famigliari delle donne creano inconvenienti nella gestione dei picchi di lavoro 52,0 50,0 2,0
Le donne sono poco disponibili ad effettuare ore di lavoro straordinario32,0 14,3 17,7
Le donne sono poco disponibili a spostamenti e trasferte48,0 28,6 19,4
Gli uomini hanno un grado di autonomia più elevato28,0 14,3 13,7
Gli uomini sono meno efficienti nell’organizzazione0,0 0,0 0,0
Le donne hanno capacità di comunicazione migliori48,0 14,3 33,7
Le donne sono più creative32,0 21,4 10,6
Le donne hanno capacità di gestione di situazioni problematiche e complesse migliori 32,0 21,4 10,6
Gli uomini hanno capacità di gestione e coordinamento del personale migliori8,0 7,1 0,9
Le donne sono più attente all’aggiornamento delle proprie competenze32,0 28,6 3,4
Gli uomini hanno una maggiore capacità di iniziativa16,0 0,0 16,0
Gli uomini sono più flessibili28,0 14,3 13,7
Gli uomini sono più abili nell’utilizzo delle tecnologie informatiche32,0 21,4 10,6
Sono professioni che possono essere svolte indistintamente da uomini e donne56,0 57,1 -1,1
Sono professioni in cui le donne potrebbero essere più valorizzate56,0 28,6 27,4
4 (�5 -�6 %�3 , %�5 5 % 6 + 7�8 - 7�) %�(�1 1 % 6 9 (�)�+ :�%7�;�5!) - ) (�5 % , %�5 5 % 6 + 7�8 - 7�) %
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3HUFH]LRQH�GHOOH�GLIIHUHQ]H�GL�JHQHUH�QHOOH�SURIHVVLRQL�WHFQLFKH�GHOOH�D]LHQGH�FRQ�H�VHQ]D�WHFQLFL�GRQQH
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Totale interviste v.a. 25 33Missing 5 1Totale risposte v.a. 20 32
La presenza di donne in professioni tipicamente maschili può rendere complessi i rapporti con i clienti/fornitori 10,0 0,0 10,0
Sono professioni per la quali le donne non si propongono35,0 18,7 16,3
Le donne candidate per queste professioni risultano generalmente meno qualificate 15,0 6,2 8,8La presenza delle donne in queste professioni richiede modifiche nell’organizzazione interna 0,0 3,1 -3,1La presenza delle donne in professioni tipicamente maschili può rendere più complessi i rapporti con i colleghi 5,0 6,2 -1,2La performance lavorativa delle donne in queste professioni è inferiore a quella degli uomini 15,0 0,0 15,0Gli uomini hanno una maggiore conoscenza degli strumenti e delle tecniche specifiche per queste professioni 20,0 18,7 1,3Sono figure professionali con competenze molto specifiche e quindi non facilmente sostituibili in caso di maternità 15,0 25,0 -10,0Gli impegni famigliari delle donne creano inconvenienti nella gestione dei picchi di lavoro 20,0 18,7 1,3
Le donne sono poco disponibili ad effettuare ore di lavoro straordinario25,0 25,0 0,0
Le donne sono poco disponibili a spostamenti e trasferte25,0 25,0 0,0
Gli uomini hanno un grado di autonomia più elevato10,0 6,2 3,8
Gli uomini sono meno efficienti nell’organizzazione15,0 6,2 8,8
Le donne hanno capacità di comunicazione migliori30,0 34,4 -4,4
Le donne sono più creative25,0 40,6 -15,6
Le donne hanno capacità di gestione di situazioni problematiche e complesse migliori 15,0 6,2 8,8
Gli uomini hanno capacità di gestione e coordinamento del personale migliori15,0 3,1 11,9
Le donne sono più attente all’aggiornamento delle proprie competenze30,0 25,0 5,0
Gli uomini hanno una maggiore capacità di iniziativa15,0 3,1 11,9
Gli uomini sono più flessibili20,0 21,9 -1,9
Gli uomini sono più abili nell’utilizzo delle tecnologie informatiche10,0 12,5 -2,5
Sono professioni che possono essere svolte indistintamente da uomini e donne55,0 78,1 -23,1
Sono professioni in cui le donne potrebbero essere più valorizzate50,0 53,1 -3,1
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3HUFH]LRQH�GHOOH�GLIIHUHQ]H�GL�JHQHUH�QHOOH�SURIHVVLRQL�WHFQLFKH�GHOOH�D]LHQGH�FRQ�H�VHQ]D�WHFQLFL�GRQQH
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Totale interviste v.a. 24 14Missing 10 5Totale risposte v.a. 14 9
La presenza di donne in professioni tipicamente maschili può rendere complessi i rapporti con i clienti/fornitori 0,0 0,0 0,0
Sono professioni per la quali le donne non si propongono50,0 33,3 16,7
Le donne candidate per queste professioni risultano generalmente meno qualificate 50,0 22,2 27,8La presenza delle donne in queste professioni richiede modifiche nell’organizzazione interna 28,6 22,2 6,4La presenza delle donne in professioni tipicamente maschili può rendere più complessi i rapporti con i colleghi 14,3 11,1 3,2La performance lavorativa delle donne in queste professioni è inferiore a quella degli uomini 21,4 11,1 10,3Gli uomini hanno una maggiore conoscenza degli strumenti e delle tecniche specifiche per queste professioni 57,1 11,1 46Sono figure professionali con competenze molto specifiche e quindi non facilmente sostituibili in caso di maternità 28,6 44,4 -15,8Gli impegni famigliari delle donne creano inconvenienti nella gestione dei picchi di lavoro 42,3 22,2 20,1
Le donne sono poco disponibili ad effettuare ore di lavoro straordinario28,6 11,1 17,5
Le donne sono poco disponibili a spostamenti e trasferte57,1 33,3 23,8
Gli uomini hanno un grado di autonomia più elevato50,0 33,3 16,7
Gli uomini sono meno efficienti nell’organizzazione7,1 11,1 -4,0
Le donne hanno capacità di comunicazione migliori71,4 66,7 4,7
Le donne sono più creative71,4 66,7 4,7
Le donne hanno capacità di gestione di situazioni problematiche e complesse migliori 28,6 0,0 28,6
Gli uomini hanno capacità di gestione e coordinamento del personale migliori21,4 22,2 -0,8
Le donne sono più attente all’aggiornamento delle proprie competenze64,3 55,6 8,7
Gli uomini hanno una maggiore capacità di iniziativa35,7 11,1 24,6
Gli uomini sono più flessibili50,0 55,6 -5,6
Gli uomini sono più abili nell’utilizzo delle tecnologie informatiche35,7 11,1 24,6
Sono professioni che possono essere svolte indistintamente da uomini e donne64,3 66,7 -2,4
Sono professioni in cui le donne potrebbero essere più valorizzate57,1 66,7 -9,6
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Totale interviste v.a. 29 7Missing 6 1Totale risposte v.a. 23 6
La presenza di donne in professioni tipicamente maschili può rendere complessi i rapporti con i clienti/fornitori 4,4 16,7 -12,3
Sono professioni per la quali le donne non si propongono47,8 50,0 -2,2
Le donne candidate per queste professioni risultano generalmente meno qualificate 8,7 0,0 8,7La presenza delle donne in queste professioni richiede modifiche nell’organizzazione interna 4,4 0,0 4,4La presenza delle donne in professioni tipicamente maschili può rendere più complessi i rapporti con i colleghi 30,4 16,7 13,8La performance lavorativa delle donne in queste professioni è inferiore a quella degli uomini 21,7 0,0 21,7Gli uomini hanno una maggiore conoscenza degli strumenti e delle tecniche specifiche per queste professioni 47,8 66,7 -18,8Sono figure professionali con competenze molto specifiche e quindi non facilmente sostituibili in caso di maternità 52,2 33,3 18,8Gli impegni famigliari delle donne creano inconvenienti nella gestione dei picchi di lavoro 47,8 16,7 31,2
Le donne sono poco disponibili ad effettuare ore di lavoro straordinario47,8 0,0 47,8
Le donne sono poco disponibili a spostamenti e trasferte47,8 33,3 14,5
Gli uomini hanno un grado di autonomia più elevato43,5 16,7 26,8
Gli uomini sono meno efficienti nell’organizzazione17,4 33,3 -15,9
Le donne hanno capacità di comunicazione migliori52,2 66,7 -14,5
Le donne sono più creative52,2 66,7 -14,5
Le donne hanno capacità di gestione di situazioni problematiche e complesse migliori 34,8 0,0 34,8
Gli uomini hanno capacità di gestione e coordinamento del personale migliori17,4 50,0 -32,6
Le donne sono più attente all’aggiornamento delle proprie competenze56,5 33,3 23,2
Gli uomini hanno una maggiore capacità di iniziativa8,7 0,0 8,7
Gli uomini sono più flessibili39,1 50,0 -10,9
Gli uomini sono più abili nell’utilizzo delle tecnologie informatiche17,4 33,3 -15,9
Sono professioni che possono essere svolte indistintamente da uomini e donne60,9 83,3 -22,4
Sono professioni in cui le donne potrebbero essere più valorizzate47,8 66,7 -18,9
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Analisi settoriale
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La presenza di donne in professioni tipicamente maschili può rendere complessi i rapporti con i clienti/fornitori 9,0 10,1 7,1 3,0Sono professioni per la quali le donne non si propongono 46,4 48,6 42,9 5,7Le donne candidate per queste professioni risultano generalmente meno qualificate 23,0 28,3 14,3 14,0La presenza delle donne in queste professioni richiede modifiche nell’organizzazione interna 16,7 18,1 14,3 3,8La presenza delle donne in professioni tipicamente maschili può rendere più complessi i rapporti con i colleghi 15,3 19,6 8,3 11,3La performance lavorativa delle donne in queste professioni è inferiore a quella degli uomini 16,7 21,7 8,3 13,4Gli uomini hanno una maggiore conoscenza degli strumenti e delle tecniche specifiche per queste professioni 41,4 44,9 35,7 9,2Sono figure professionali con competenze molto specifiche e quindi non facilmente sostituibili in caso di maternità 41,4 44,2 36,9 7,3Gli impegni famigliari delle donne creano inconvenienti nella gestione dei picchi di lavoro 40,5 45,7 32,1 13,6Le donne sono poco disponibili ad effettuare ore di lavoro straordinario 36,0 40,6 28,6 12,0Le donne sono poco disponibili a spostamenti e trasferte 42,8 44,9 39,3 5,6Gli uomini hanno un grado di autonomia più elevato 27,0 31,2 20,2 11,0Gli uomini sono meno efficienti nell’organizzazione 12,6 15,9 7,1 8,8Le donne hanno capacità di comunicazione migliori 41,4 44,2 36,9 7,3Le donne sono più creative 43,7 42,8 45,2 -2,4Le donne hanno capacità di gestione di situazioni problematiche e complesse migliori 18,8 24,6 11,9 12,7Gli uomini hanno capacità di gestione e coordinamento del personale migliori 14,0 17,4 8,3 9,1Le donne sono più attente all’aggiornamento delle proprie competenze 38,7 39,1 38,1 1,0Gli uomini hanno una maggiore capacità di iniziativa 13,1 18,1 4,8 13,3Gli uomini sono più flessibili 26,6 30,4 20,2 10,2Gli uomini sono più abili nell’utilizzo delle tecnologie informatiche 27,9 29,7 25,0 4,7Sono professioni che possono essere svolte indistintamente da uomini e donne 58,6 53,6 66,7 -13,1Sono professioni in cui le donne potrebbero essere più valorizzate 49,1 46,4 53,6 -7,2
Nota: nei tecnici di settore sono compresi: tecnici delle scienze chimiche e fisiche, tecnici di ingegneria elettronica/elettrotecnica, tecnici di ingegneria meccanica e tecnici delle maccchine a controllo numerico del settore legno e mobili.
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Totale risposte v.a. 21 23 31
La presenza di donne in professioni tipicamente maschili può rendere complessi i rapporti con i clienti/fornitori 23,8 0,0 0,0
Sono professioni per la quali le donne non si propongono4,8 43,5 32,3
Le donne candidate per queste professioni risultano generalmente meno qualificate 52,4 39,1 29,0La presenza delle donne in queste professioni richiede modifiche nell’organizzazione interna 33,3 26,1 19,4La presenza delle donne in professioni tipicamente maschili può rendere più complessi i rapporti con i colleghi 14,3 13,0 9,7La performance lavorativa delle donne in queste professioni è inferiore a quella degli uomini 19,1 17,4 9,7Gli uomini hanno una maggiore conoscenza degli strumenti e delle tecniche specifiche per queste professioni 47,6 39,1 35,5Sono figure professionali con competenze molto specifiche e quindi non facilmente sostituibili in caso di maternità 52,4 34,8 32,3Gli impegni famigliari delle donne creano inconvenienti nella gestione dei picchi di lavoro 33,3 34,8 29,0Le donne sono poco disponibili ad effettuare ore di lavoro straordinario 23,8 21,7 22,6
Le donne sono poco disponibili a spostamenti e trasferte42,9 47,8 41,9
Gli uomini hanno un grado di autonomia più elevato38,1 43,5 41,9
Gli uomini sono meno efficienti nell’organizzazione19,1 8,7 12,9
Le donne hanno capacità di comunicazione migliori57,1 69,6 58,1
Le donne sono più creative61,9 69,6 74,2
Le donne hanno capacità di gestione di situazioni problematiche e complesse migliori 23,8 17,4 25,8Gli uomini hanno capacità di gestione e coordinamento del personale migliori 14,3 21,7 25,8Le donne sono più attente all’aggiornamento delle proprie competenze 61,9 60,9 64,5
Gli uomini hanno una maggiore capacità di iniziativa28,6 26,1 25,8
Gli uomini sono più flessibili38,1 52,2 51,6
Gli uomini sono più abili nell’utilizzo delle tecnologie informatiche 28,6 26,1 32,3Sono professioni che possono essere svolte indistintamente da uomini e donne 61,9 65,2 71,0Sono professioni in cui le donne potrebbero essere più valorizzate 61,9 60,9 64,5
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Totale risposte v.a. 29 22 29 18
La presenza di donne in professioni tipicamente maschili può rendere complessi i rapporti con i clienti/fornitori 6,9 9,1 3,5 16,7
Sono professioni per la quali le donne non si propongono48,3 59,1 44,8 55,6
Le donne candidate per queste professioni risultano generalmente meno qualificate 6,9 9,1 10,3 5,6La presenza delle donne in queste professioni richiede modifiche nell’organizzazione interna 3,5 4,6 3,5 5,6La presenza delle donne in professioni tipicamente maschili può rendere più complessi i rapporti con i colleghi 27,6 13,6 20,7 16,7La performance lavorativa delle donne in queste professioni è inferiore a quella degli uomini 17,2 9,1 10,3 11,1Gli uomini hanno una maggiore conoscenza degli strumenti e delle tecniche specifiche per queste professioni 51,7 59,1 51,7 61,1Sono figure professionali con competenze molto specifiche e quindi non facilmente sostituibili in caso di maternità 48,3 45,5 41,4 44,4Gli impegni famigliari delle donne creano inconvenienti nella gestione dei picchi di lavoro 41,4 36,4 37,9 44,4Le donne sono poco disponibili ad effettuare ore di lavoro straordinario 37,9 31,8 31,0 38,9
Le donne sono poco disponibili a spostamenti e trasferte44,8 40,9 37,9 55,6
Gli uomini hanno un grado di autonomia più elevato37,9 40,9 34,5 44,4
Gli uomini sono meno efficienti nell’organizzazione20,7 9,1 6,9 16,7
Le donne hanno capacità di comunicazione migliori55,2 50,0 48,3 55,6
Le donne sono più creative55,2 45,5 41,4 50,0
Le donne hanno capacità di gestione di situazioni problematiche e complesse migliori 27,6 22,7 20,7 16,7Gli uomini hanno capacità di gestione e coordinamento del personale migliori 24,1 36,4 27,6 38,9Le donne sono più attente all’aggiornamento delle proprie competenze 51,7 45,5 44,8 66,7
Gli uomini hanno una maggiore capacità di iniziativa6,9 18,2 13,8 11,1
Gli uomini sono più flessibili41,4 40,9 34,5 44,4
Gli uomini sono più abili nell’utilizzo delle tecnologie informatiche 20,7 27,3 17,2 22,2Sono professioni che possono essere svolte indistintamente da uomini e donne 65,5 50,0 51,7 55,6Sono professioni in cui le donne potrebbero essere più valorizzate 51,7 40,9 44,8 55,6
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Totale risposte v.a. 81 67 67 48
La presenza di donne in professioni tipicamente maschili può rendere complessi i rapporti con i clienti/fornitori 16,1 11,9 7,5 14,6
Sono professioni per la quali le donne non si propongono48,2 41,8 37,3 39,6
Le donne candidate per queste professioni risultano generalmente meno qualificate 32,1 25,4 22,4 25,0La presenza delle donne in queste professioni richiede modifiche nell’organizzazione interna 30,9 23,9 19,4 29,2La presenza delle donne in professioni tipicamente maschili può rendere più complessi i rapporti con i colleghi 19,8 16,4 13,4 20,8La performance lavorativa delle donne in queste professioni è inferiore a quella degli uomini 24,7 21,0 16,4 20,8Gli uomini hanno una maggiore conoscenza degli strumenti e delle tecniche specifiche per queste professioni 50,6 44,8 37,3 39,6Sono figure professionali con competenze molto specifiche e quindi non facilmente sostituibili in caso di maternità 45,7 40,3 34,3 41,7Gli impegni famigliari delle donne creano inconvenienti nella gestione dei picchi di lavoro 50,6 47,8 34,3 33,3Le donne sono poco disponibili ad effettuare ore di lavoro straordinario 50,6 43,3 37,3 45,8
Le donne sono poco disponibili a spostamenti e trasferte54,3 52,2 43,3 50,0
Gli uomini hanno un grado di autonomia più elevato34,6 29,9 22,4 20,8
Gli uomini sono meno efficienti nell’organizzazione16,1 16,4 7,5 14,6
Le donne hanno capacità di comunicazione migliori40,7 35,8 34,3 43,8
Le donne sono più creative48,2 49,3 32,8 52,1
Le donne hanno capacità di gestione di situazioni problematiche e complesse migliori 18,5 17,9 11,9 16,7Gli uomini hanno capacità di gestione e coordinamento del personale migliori 17,3 20,9 13,4 8,3Le donne sono più attente all’aggiornamento delle proprie competenze 39,5 34,3 32,8 39,6
Gli uomini hanno una maggiore capacità di iniziativa16,1 14,9 13,4 10,4
Gli uomini sono più flessibili23,5 28,4 26,9 18,8
Gli uomini sono più abili nell’utilizzo delle tecnologie informatiche 40,7 38,8 26,9 33,3Sono professioni che possono essere svolte indistintamente da uomini e donne 49,4 56,7 64,2 62,5Sono professioni in cui le donne potrebbero essere più valorizzate 44,4 40,3 35,8 50,0
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Totale risposte v.a. 39 42 30 25
La presenza di donne in professioni tipicamente maschili può rendere complessi i rapporti con i clienti/fornitori 5,1 7,1 6,7 8,0
Sono professioni per la quali le donne non si propongono66,7 57,1 56,7 60,0
Le donne candidate per queste professioni risultano generalmente meno qualificate 18,0 23,8 16,7 28,0La presenza delle donne in queste professioni richiede modifiche nell’organizzazione interna 7,7 9,5 16,7 8,0La presenza delle donne in professioni tipicamente maschili può rendere più complessi i rapporti con i colleghi 10,3 11,9 13,3 16,0La performance lavorativa delle donne in queste professioni è inferiore a quella degli uomini 12,8 21,4 16,7 16,0Gli uomini hanno una maggiore conoscenza degli strumenti e delle tecniche specifiche per queste professioni 41,0 40,5 43,3 44,0Sono figure professionali con competenze molto specifiche e quindi non facilmente sostituibili in caso di maternità 48,7 42,9 36,7 48,0Gli impegni famigliari delle donne creano inconvenienti nella gestione dei picchi di lavoro 51,3 52,4 53,3 60,0Le donne sono poco disponibili ad effettuare ore di lavoro straordinario 25,6 33,3 30,0 40,0
Le donne sono poco disponibili a spostamenti e trasferte41,0 40,5 36,7 52,0
Gli uomini hanno un grado di autonomia più elevato23,1 28,6 26,7 28,0
Gli uomini sono meno efficienti nell’organizzazione0,0 4,8 3,3 4,0
Le donne hanno capacità di comunicazione migliori35,9 35,7 43,3 40,0
Le donne sono più creative28,2 28,6 30,0 44,0
Le donne hanno capacità di gestione di situazioni problematiche e complesse migliori 28,2 33,3 26,7 28,0Gli uomini hanno capacità di gestione e coordinamento del personale migliori 7,7 11,9 10,0 16,0Le donne sono più attente all’aggiornamento delle proprie competenze 30,8 26,2 26,7 36,0
Gli uomini hanno una maggiore capacità di iniziativa10,3 16,7 13,3 24,0
Gli uomini sono più flessibili23,1 21,4 23,3 20,0
Gli uomini sono più abili nell’utilizzo delle tecnologie informatiche 28,2 28,6 26,7 32,0Sono professioni che possono essere svolte indistintamente da uomini e donne 56,4 52,4 53,3 52,0Sono professioni in cui le donne potrebbero essere più valorizzate 46,2 40,5 43,3 52,0
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Totale risposte v.a. 52 33 33 15
La presenza di donne in professioni tipicamente maschili può rendere complessi i rapporti con i clienti/fornitori 3,8 3,0 6,1 6,7
Sono professioni per la quali le donne non si propongono25,0 27,3 21,2 6,7
Le donne candidate per queste professioni risultano generalmente meno qualificate 9,6 9,1 9,1 13,3La presenza delle donne in queste professioni richiede modifiche nell’organizzazione interna 1,9 3,0 6,1 6,7La presenza delle donne in professioni tipicamente maschili può rendere più complessi i rapporti con i colleghi 5,8 9,1 9,1 6,7La performance lavorativa delle donne in queste professioni è inferiore a quella degli uomini 5,8 3,0 6,1 0,0Gli uomini hanno una maggiore conoscenza degli strumenti e delle tecniche specifiche per queste professioni 19,2 24,3 18,2 13,3Sono figure professionali con competenze molto specifiche e quindi non facilmente sostituibili in caso di maternità 21,2 27,3 24,2 20,0Gli impegni famigliari delle donne creano inconvenienti nella gestione dei picchi di lavoro 19,2 15,2 21,2 13,3Le donne sono poco disponibili ad effettuare ore di lavoro straordinario 25,0 27,3 21,2 6,7
Le donne sono poco disponibili a spostamenti e trasferte25,0 30,3 30,3 6,7
Gli uomini hanno un grado di autonomia più elevato7,7 9,1 6,1 6,7
Gli uomini sono meno efficienti nell’organizzazione9,6 9,1 9,1 13,3
Le donne hanno capacità di comunicazione migliori32,7 30,3 27,3 26,7
Le donne sono più creative34,6 36,4 33,3 46,7
Le donne hanno capacità di gestione di situazioni problematiche e complesse migliori 9,6 12,1 9,1 0,0Gli uomini hanno capacità di gestione e coordinamento del personale migliori 7,7 9,1 9,1 6,7Le donne sono più attente all’aggiornamento delle proprie competenze 26,9 27,3 39,4 33,3
Gli uomini hanno una maggiore capacità di iniziativa7,7 9,1 9,1 6,7
Gli uomini sono più flessibili21,2 18,2 21,2 20,0
Gli uomini sono più abili nell’utilizzo delle tecnologie informatiche 11,6 18,2 9,1 13,3Sono professioni che possono essere svolte indistintamente da uomini e donne 69,2 69,7 75,8 73,3Sono professioni in cui le donne potrebbero essere più valorizzate 51,9 51,5 51,5 46,7
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La presenza di donne in professioni tipicamente maschili può rendere complessi i rapporti con i clienti/fornitori 9,0 12,1 7,2 6,3Sono professioni per la quali le donne non si propongono 46,4 42,9 49,4 47,9Le donne candidate per queste professioni risultano generalmente meno qualificate 23,0 31,9 16,9 16,7La presenza delle donne in queste professioni richiede modifiche nell’organizzazione interna 16,7 19,8 18,1 8,3La presenza delle donne in professioni tipicamente maschili può rendere più complessi i rapporti con i colleghi 15,3 17,6 14,5 12,5La performance lavorativa delle donne in queste professioni è inferiore a quella degli uomini 16,7 22,0 12,1 14,6Gli uomini hanno una maggiore conoscenza degli strumenti e delle tecniche specifiche per queste professioni 41,4 45,1 39,8 37,5Sono figure professionali con competenze molto specifiche e quindi non facilmente sostituibili in caso di maternità 41,4 41,8 45,8 33,3Gli impegni famigliari delle donne creano inconvenienti nella gestione dei picchi di lavoro 40,5 44,0 45,8 25,0Le donne sono poco disponibili ad effettuare ore di lavoro straordinario 36,0 39,6 39,8 22,9Le donne sono poco disponibili a spostamenti e trasferte 42,8 42,9 47,0 35,4Gli uomini hanno un grado di autonomia più elevato 27,0 26,4 33,7 16,7Gli uomini sono meno efficienti nell’organizzazione 12,6 14,3 10,8 12,5Le donne hanno capacità di comunicazione migliori 41,4 48,4 38,6 33,3Le donne sono più creative 43,7 46,2 45,8 35,4Le donne hanno capacità di gestione di situazioni problematiche e complesse migliori 18,8 18,7 24,1 14,6Gli uomini hanno capacità di gestione e coordinamento del personale migliori 14,0 16,5 12,1 12,5Le donne sono più attente all’aggiornamento delle proprie competenze 38,7 36,3 45,8 31,3Gli uomini hanno una maggiore capacità di iniziativa 13,1 18,7 9,6 8,3Gli uomini sono più flessibili 26,6 24,2 27,7 29,2Gli uomini sono più abili nell’utilizzo delle tecnologie informatiche 27,9 25,3 31,3 27,1Sono professioni che possono essere svolte indistintamente da uomini e donne 58,6 59,3 57,8 58,3Sono professioni in cui le donne potrebbero essere più valorizzate 49,1 52,8 51,8 37,5
7$%�����
2UH�GL�IRUPD]LRQH�D]LHQGDOH�SHU�ILJXUD�WHFQLFD�H�VHWWRUHMedia delle ore di formazione aziendale prevista
T.delle scienze chimiche e fisiche T.di marketing T.delle vendite
Altri tecnici dei processi
30,3 30,0 31,3 30,5
T.di ingegneria elettronica/elettrotecnica Disegnatori Cad-Cam T.delle vendite
Altri tecnici dei processi
29,9 29,7 26,7 28,8
T.delle m.c.n e sistemi industriali Disegnatori Cad-Cam T.delle vendite
51,5 66,4 67,3
T.di ingegneria meccanica Disegnatori Cad-Cam T.delle venditeT.delle m.c.n e
sistemi
85,6 73,0 97,0 29,1
T.di ingegneria meccanica Disegnatori Cad-Cam T.delle venditeAltri tecnici dei
processi
65,0 45,3 43,5 51,5
,QGXVWULH�PHFFDQLFKH�H�GHL�PH]]L�GL�WUDVSRUWR
,QGXVWULH�FKLPLFKH
,QGXVWULH�HOHWWURQLFKH�HOHWWURWHFQLFKH
,QGXVWULH�GHO�OHJQR�H�PRELOL
,QGXVWULH�RJJHWWL�H�PLQXWHULD�LQ�PHWDOOR
7$%�����7LSRORJLD�GL�IRUPD]LRQH�D]LHQGDOH�SUHYLVWD�SHU�ILJXUD�WHFQLFD�H�VHWWRUHValori percentuali
T.delle scienze
chimiche e fisiche
Altri tecnici dei processi
T.delle vendite
T.di marketing, pubblicità e
pub.rel.
T.di ing. elettronica/elettrotecnica
Altri tecnici dei processi
Disegnatori Cad-Cam
T.delle vendite
On-the-job 32,3 26,1 41,2 20,0 21,1 17,7 25,0 11,1
Corsi interni 41,9 43,5 41,2 30,0 52,6 58,8 66,7 66,7
Corsi esterni 9,7 8,7 - 30,0 15,8 5,9 - 22,2
Tutti 16,1 21,7 17,7 - 10,5 11,8 - -
Non so/non indica - - - 20,0 - 5,9 8,3 -
T.di ing. meccanica
T. m.c.n e sistemi ind.
Disegnatori Cad-Cam
T.delle vendite
T. ing. meccanica
Altri tecnici dei processi
Disegnatori Cad-Cam
T.delle vendite
On-the-job 14,3 23,1 25,0 40,0 23,5 21,9 7,7 23,1
Corsi interni 57,1 46,2 56,3 40,0 44,1 53,1 65,4 53,9
Corsi esterni 7,1 15,4 6,3 - 29,4 21,9 23,1 19,2
Tutti 21,4 7,7 12,5 10,0 3 3,1 3,9 3,9
Non so/non indica - 7,7 - 10,0 - - - -
T. m.c.n e sistemi ind.
Disegnatori Cad-Cam
T.delle vendite
On-the-job 50,0 33,3 53,8
Corsi interni 37,5 44,5 46,2
Corsi esterni 12,5 22,2 -
Tutti - - -
Non so/non indica - - -
,QGXVWULD�OHJQR�H�PRELOL
,QGXVWULD�FKLPLFD ,QGXVWULD�HOHWWURQLFD�HOHWWURWHFQLFD
,QGXVWULD�RJJHWWL�H�PLQXWHULD�LQ�PHWDOOR ,QGXVWULD�PHFFDQLFD�H�GHL�PH]]L�GL�WUDVSRUWR
7$%�����)RUPD]LRQH�D]LHQGDOH�SHU�VHWWRUH�H�ILJXUD�WHFQLFDValore percentuale delle imprese che fanno formazione
T.delle scienze chimiche e fisiche
T.di marketing, pubblicità e T.delle vendite
Altri tecnici dei processi
60,8 55,6 50,0 65,7
T.di ingegneria elettronica/elettrot
Disegnatori Cad-Cam T.delle vendite
Altri tecnici dei processi
50,0 44,4 37,5 39,5
T.di ingegneria meccanica
Disegnatori Cad-Cam T.delle vendite
Altri tecnici dei processi
41,5 38,8 53,1 48,5
T.di ingegneria meccanica
Disegnatori Cad-Cam T.delle vendite
T.delle m.c.n e sistemi industriali
50,0 55,2 47,6 54,2
T.delle m.c.n e sistemi industriali
Disegnatori Cad-Cam T.delle vendite
40,0 39,1 44,8
7$%�����7LSRORJLD�GL�IRUPD]LRQH�SUHYLVWD�SHU�ILJXUD�WHFQLFD�H�FODVVH�GLPHQVLRQDOHValori percentuali
7RWDOH )LQR�D���� 7UD����H���� 2OWUH�L����7HFQLFL�GL�VHWWRUHOn-the-job 26,4 26,7 30,2 21,2Corsi interni 46,3 43,3 41,9 54,6Corsi esterni 17,0 30,0 16,3 6,1Tutti 10,4 0,0 11,6 18,2$OWUL�WHFQLFL�On-the-job 22,4 30,0 22,6 17,7Corsi interni 50,6 40,0 48,4 58,2Corsi esterni 14,1 30,0 12,9 5,9Tutti 10,6 0,0 12,9 14,7Non sa/non indica 2,4 0,0 3,2 2,97HFQLFL�GHOOH�YHQGLWHOn-the-job 3,3 34,8 36,0 29,6Corsi interni 49,3 43,5 44,0 59,3Corsi esterni 9,3 17,4 8,0 3,7Tutti 5,3 0,0 8,0 7,4Non sa/non indica 2,7 4,4 4,0 0,0'LVHJQDWRUL�FDG�FDPOn-the-job 19,1 33,3 11,5 15,8Corsi interni 60,3 55,6 57,7 68,4Corsi esterni 14,3 11,1 19,2 10,5Tutti 4,8 0,0 11,5 0,0Non sa/non indica 1,6 0,0 0,0 5,3Nota.: i tecnici di marketing non sono stati indicati poiché hanno risposto troppe poche imprese e i valori risultavano poco significativi e molto differenti dalle altre indicazioni
,QGXVWULD�OHJQR�H�PRELOL
,QGXVWULD�FKLPLFD
,QGXVWULD�HOHWWURQLFD�HOHWWURWHFQLFD
,QGXVWULD�RJJHWWL�H�PLQXWHULD�LQ�PHWDOOR
,QGXVWULD�PHFFDQLFD�H�GHL�PH]]L�GL�WUDVSRUWR
7$%�����
9DOXWD]LRQH�GHOORIIHUWD�IRUPDWLYD�GL�ILJXUH�WHFQLFKH�SHU�FODVVH�GLPHQVLRQDOHLivello di soddisfazione della qualità dell'offerta formativa (percentuale valutazione buona o discreta)
727$/( ),12��$���� '$����$���� 2/75(����7HFQLFL�GL�VHWWRUH 70,3 66,2 77,1 67,4
$OWUL�WHFQLFL� 69,7 67,2 75,9 65,1
7HFQLFL�GHOOH�YHQGLWH 63,8 55,0 74,5 64,7
'LVHJQDWRUL�FDG�FDP 62,3 54,5 71,2 58,6
0HGLD� 66,5 60,7 74,7 64,0
7$%�����9DOXWD]LRQH�GHOORIIHUWD�IRUPDWLYD�SHU�VHWWRUH�H�ILJXUD�WHFQLFDLivello di soddisfazione della qualità dell'offerta formativa (percentuale valutazione buona o discreta)
T.delle scienze chimiche e fisiche T.di marketing T.delle vendite
Altri tecnici dei processi
76,3 77,0 68,2 69,0
T.di ingegneria elettronica/elettrotecnica
Disegnatori Cad-Cam T.delle vendite
Altri tecnici dei processi
67,6 71,5 76,9 73,8
T.di ingegneria meccanica
Disegnatori Cad-Cam T.delle vendite
T.delle m.c.n e sistemi industriali
65,4 55,5 64,7 63,7
T.di ingegneria meccanica
Disegnatori Cad-Cam T.delle vendite
Altri tecnici dei processi
78,2 71,9 71,7 69,4
T.delle m.c.n e sistemi industriali
Disegnatori Cad-Cam T.delle vendite
40,0 33,3 36,6
Nota: i tecnici di marketing non sono stati indicati poiché hanno risposto troppe poche imprese e i valori risultavano poco significativi e molto differenti dalle altre indicazioni
,QGXVWULH�GHO�OHJQR�H�PRELOL
,QGXVWULH�RJJHWWL�H�PLQXWHULD�LQ�PHWDOOR
,QGXVWULH�PHFFDQLFKH�H�GHL�PH]]L�GL�WUDVSRUWR
,QGXVWULH�FKLPLFKH
,QGXVWULH�HOHWWURQLFKH�HOHWWURWHFQLFKH
7$%�����
7LWROR�GL�VWXGLR�ULFKLHVWR�QHOOH�SURIHVVLRQL�WHFQLFKH�LQWHUPHGLH�SHU�WXWWL�L�VHWWRUL�Valori percentuali
t,u[v"w"x y8z�{&yw"|8x }Rx w"|(y?y~ x v%x w"|(y
��� �N�Nx[t,u��"y8x� � �8w�y�v(v%x �� � �8�,� �"}`u&y�,� �8� x � �
t,u��"y8� � y� y8z��,x � y
t,u��,x}P�8�N�[y��Nx z���8�8�8� � x w"x � �?y�8�8� u(��y8� ��{(u
t,u��,x(x z��%uy8� y�� �N� �,z8x w����y8� y�� �N� ���N� ��� yw"z8x w��
��� �N�Nx[t,u��"y8x� � �8w�y�v(v%x �� � �8�,� �"}`u&y�,� �8� x � �
��x v�y��,z(��� �,�Nx� ���� � ���
t,u��"y8� � y� y8z��,x � y
t%��� �8� y`x z�� y8� � x v(� y �[�(��� � �[�(��� � �[�(��� � �[�(��� � �[�(��� � �[�(��� � �[�(��� � �[�(��� ��%x w�y8z�{&��}Py��,x �
2,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0� � �8� x ~ x w�� � � � ~ y�v(v%x �,z(�8� y 2,0 8,3 3,0 0,0 2,5 8,9 6,5 13,8��x � � �%}P� 64,0 72,2 75,8 80,0 62,5 86,7 87,1 75,9� � y�w�u � ��v(� � �,x � � �%}P� 0,0 0,0 3,0 0,0 2,5 0,0 3,2 0,0��x � � �%}P� � z8x � y8� v%x � �8�Nx � 4,0 5,6 6,1 0,0 2,5 2,2 3,2 6,9��� � � y(� 28,0 13,9 12,1 20,0 30,0 2,2 0,0 3,4� � y�w�u � ��v(� � � � � � y(�"} 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0
t,u��,x(x z��%u}Py�w(w��8z8x w��
t8y�w"z8x w"x}`u w�u z
��x v�y��,z(��� �,�Nx� ���� � ���
t,u��"y8� � y� y8z��,x � y
t,u��,x(x z��%u}Py�w(w��8z8x w��
��� �N�Nx[t,u��"y8x� � �8w�y�v(v%x �� � �8�,� �"}`u&y�,� �8� x � �
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t,u��"y8� � y� y8z��,x � y
t%��� �8� y`x z�� y8� � x v(� y �[�(��� � �[�(��� � �[�(��� � �[�(��� � �[�(��� � �[�(��� � �[�(��� � �[�(��� ��%x w�y8z�{&��}Py��,x �
3,3 4,2 3,4 0,0 0,0 1,5 0,0 3,9� � �8� x ~ x w�� � � � ~ y�v(v%x �,z(�8� y 13,3 16,7 17,2 9,5 3,7 4,5 4,5 5,9��x � � �%}P� 33,3 70,8 72,4 81,0 57,3 72,7 86,4 82,4� � y�w�u � ��v(� � �,x � � �%}P� 13,3 8,3 6,9 4,8 4,9 4,5 3,0 3,9��x � � �%}P� � z8x � y8� v%x � �8�Nx � 13,3 0,0 0,0 4,8 6,1 7,6 3,0 2,0��� � � y(� 20,0 0,0 0,0 0,0 28,0 9,1 3,0 2,0� � y�w�u � ��v(� � � � � � y(�"} 3,3 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0
t8y�w"z8x w"x}`u w�u z
��x v�y��,z(��� �,�Nx� ���� � ���
t,u��"y8� � y� y8z��,x � y
t%��� �8� y`x z�� y8� � x v(� y 100,0 100,0 100,0�%x w�y8z�{&��}Py��,x �13,6 0,0 9,4
� � �8� x ~ x w�� � � � ~ y�v(v%x �,z(�8� y 27,3 24,0 18,8��x � � �%}P� 45,5 52,0 56,3� � y�w�u � ��v(� � �,x � � �%}P� 13,6 24,0 6,3��x � � �%}P� � z8x � y8� v%x � �8�Nx � 0,0 0,0 0,0��� � � y(� 0,0 0,0 9,4� � y�w�u � ��v(� � � � � � y(�"} 0,0 0,0 0,0
,QGXVWULD�0HFFDQLFD�H�GHL�0H]]L�GL�7UDVSRUWR
,QGXVWULD�/HJQR�H�0RELOL�
,QGXVWULD�&KLPLFD ,QGXVWULD�(OHWWURQLFD�(OHWWURWHFQLFD
,QGXVWULD�2JJHWWL�H�0LQXWHULD�0HWDOOR
���`���� ¡�¢,£¤�¥,¦N¦¨§�©«ª%¬��£�ª ®�¯«° ±�£®�²8¥®�§�³ ¬�§�®�´�ª ²�ª §�®�¥®�§µ° ¶ ¥,·�·�±�®�²�ª §�®�£�´�ª�¸�£©N·�§�®�¥° £¹¦�£�¬�®�ª ¬�§
Valori percentuali di aziende che indicano il fattore come "indispensabile"
º £,¦N¦¨§�©�£�° £�»�®�§�£½¼�§�¾�ª ° ª
¦�£�¬�®�ª ¬�ª,¼� ¬� ®�£´�ª"·�ª ·�¦�£�¼�ªª ®�´�±�·�¦«©«ª ¥° ª
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¦�£�¬�®�ª ¬�ª%´£° ° £Ã £®�´�ª ¦�£
��§�¦�¥° £�©«ª ·�¸�§�·�¦�£ à ¥ 21 23 32Titolo di studio medio/alto (diploma/laurea) 14,3% 34,8% 21,9%Corsi di specializzazione post-diploma 19,0% 17,4% 12,5%Corsi di specializzazione post-laurea 14,3% 8,7% 9,4%Esperienza pregressa nel settore 57,1% 69,6% 68,8%Esperienza pregressa nella mansione 52,4% 60,9% 62,5%Conoscenza di macchinari, strumenti e tecnologie specifiche del settore 28,6% 34,8% 25,0%Conoscenza lingua straniera 23,8% 21,7% 31,3%Conoscenze informatiche 38,1% 56,5% 46,9%Disponibilità a lavorare su turni - - -Flessibilità nell’orario di lavoro 9,5% 13,0% 9,4%Disponibilità ad effettuare ore di lavoro straordinario 19,0% 21,7% 18,8%Disponibilità a spostamenti e trasferte 4,8% 13,0% 18,8%Buon grado di autonomia nel lavoro 42,9% 47,8% 43,8%Buone capacità organizzative 33,3% 47,8% 43,8%Buone capacità di comunicazione 28,6% 43,5% 43,8%Buone capacità di gestione di situazioni problematiche complesse 28,6% 39,1% 34,4%Buone capacità di gestione e coordinamento del personale 28,6% 34,8% 28,1%Buone doti di creatività 33,3% 39,1% 37,5%Buone capacità di iniziativa 33,3% 52,2% 46,9%
Ä�Å`Æ_Ç�È É�Ê�ËÌ�Í�ÎNΨÏ�ЫÑ%ËÒ�ÓÔÑ Õ�Ö«× Ø�Ó�Õ�Ù%Í�ÕÏ�Ú Ë�Ï�ÕÛ�Ñ Ù�Ñ Ï�Õ�Í�ÕÏ>× Ü Í�Ý�Ý�Ø�Õ�Ù�Ñ Ï�Õ�Ó½Û�Ñ�Þ�Ó�ÐNÝÏ�Õ�Í�× ÓßÎ�Ó�ËÕ�Ñ Ë�Ï
Valori percentuali di aziende che indicano i fattori come "indispensabile"
à Ó�ÎNΨÏ�Ð�Ó½Ï�á�á�Ó�ÎNΫÑ8Ó�âµÑ Õ�Ø�Î�Ó�Ð«Ñ Í�â�Ó�Î�Í�× × Ï
Î�Ó�ËÕ�Ñ ËÑ%Û�ÑÑ Õá�Ó�á�Õ�Ó�Ð«Ñ Íâ�Ó�Ë�Ë�Í�Õ�Ñ Ë�Í
Î�Ó�ËÕ�Ñ ËÑ,âµÈ ËÈ ÕÓ½Û�Ñ"Ý�Ñ Ý�Î�ÓâµÑÑ ÕÛ�Ø�Ý�Î«Ð«Ñ Í�× Ñ
Û�Ñ Ý�Ó�á�Õ�Í�ΨÏ�ЫÑã Å`äPå ã Å`æ
Î�Ó�ËÕ�Ñ ËÑ%Û�Ó�× × Óç Ó�ÕÛ�Ñ Î�Ó
Ä�ÏÎ�Í�× ÓÔÐ«Ñ Ý�ÞÏÝ�Î�Ó ç È Í�È 30 23 29 20
Titolo di studio medio/alto (diploma/laurea) 43,3% 30,4% 34,5% 40,0%Corsi di specializzazione post-diploma 16,7% 8,7% 20,7% 20,0%Corsi di specializzazione post-laurea 10,0% 8,7% 10,3% 15,0%Esperienza pregressa nel settore 43,3% 47,8% 31,0% 40,0%Esperienza pregressa nella mansione 33,3% 39,1% 27,6% 35,0%Conoscenza di macchinari, strumenti e tecnologie specifiche del settore 43,3% 39,1% 27,6% 35,0%Conoscenza lingua straniera 26,7% 17,4% 24,1% 40,0%Conoscenze informatiche 46,7% 30,4% 44,8% 50,0%Disponibilità a lavorare su turni 10,0% 26,1% 10,3% 15,0%Flessibilità nell’orario di lavoro 16,7% 17,4% 13,8% 25,0%Disponibilità ad effettuare ore di lavoro straordinario 23,3% 30,4% 24,1% 35,0%Disponibilità a spostamenti e trasferte 13,3% 8,7% 10,3% 30,0%Buon grado di autonomia nel lavoro 30,0% 30,4% 24,1% 40,0%Buone capacità organizzative 16,7% 13,0% 10,3% 20,0%Buone capacità di comunicazione 23,3% 17,4% 17,2% 40,0%Buone capacità di gestione di situazioni problematiche complesse 20,0% 13,0% 13,8% 20,0%Buone capacità di gestione e coordinamento del personale 16,7% 13,0% 10,3% 15,0%Buone doti di creatività 13,3% 4,3% 10,3% 10,0%Buone capacità di iniziativa 16,7% 8,7% 10,3% 15,0%
Ä�Å`Æ_Ç�È É�Ê�ÛÌ�Í�ÎNΨÏ�ЫÑ%ËÒ�ÓÔÑ Õ�Ö«× Ø�Ó�Õ�Ù%Í�ÕÏ�Ú Ë�Ï�ÕÛ�Ñ Ù�Ñ Ï�Õ�Í�ÕÏ>× Ü Í�Ý�Ý�Ø�Õ�Ù�Ñ Ï�Õ�Ó½Û�Ñ�Þ�Ó�ÐNÝÏ�Õ�Í�× ÓßÎ�Ó�ËÕ�Ñ Ë�Ï
Valori percentuali di aziende che indicano il fattore come "indispensabile"
à Ó�ÎNΨÏ�Ð�Ó�â�Ó�Ë�Ë�Í�Õ�Ñ Ë�ÏÔÓ½Û�Ó�Ñ,â�Ó�Ù8Ù�Ñ%Û�ÑΫÐ�Í�Ý�ÞÏ�ÐNΨÏ
Î�Ó�ËÕ�Ñ ËÑ%Û�ÑÑ Õá�Ó�á�Õ�Ó�Ð«Ñ Íâ�Ó�Ë�Ë�Í�Õ�Ñ Ë�Í
Í�× Î«Ð«Ñ"Î�Ó�ËÕ�Ñ ËÑ%Û�ÑÞ�ШÏ�Ë�Ó�Ý�ÝÏ
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Ä�ÏÎ�Í�× ÓÔÐ«Ñ Ý�ÞÏÝ�Î�Ó ç È Í�È 82 68 67 48
Titolo di studio medio/alto (diploma/laurea) 37,8% 42,6% 26,9% 39,6%Corsi di specializzazione post-diploma 26,8% 25,0% 28,4% 29,2%Corsi di specializzazione post-laurea 14,6% 16,2% 11,9% 16,7%Esperienza pregressa nel settore 59,8% 57,4% 49,3% 58,3%Esperienza pregressa nella mansione 61,0% 54,4% 50,7% 62,5%Conoscenza di macchinari, strumenti e tecnologie specifiche del settore 46,3% 42,6% 32,8% 39,6%Conoscenza lingua straniera 35,4% 35,3% 32,8% 35,4%Conoscenze informatiche 43,9% 42,6% 38,8% 41,7%Disponibilità a lavorare su turni 15,9% 7,4% 17,9% 8,3%Flessibilità nell’orario di lavoro 22,0% 22,1% 22,4% 20,8%Disponibilità ad effettuare ore di lavoro straordinario 20,7% 27,9% 22,4% 25,0%Disponibilità a spostamenti e trasferte 23,2% 26,5% 23,9% 29,2%Buon grado di autonomia nel lavoro 42,7% 45,6% 31,3% 52,1%Buone capacità organizzative 46,3% 44,1% 38,8% 54,2%Buone capacità di comunicazione 39,0% 39,7% 28,4% 41,7%Buone capacità di gestione di situazioni problematiche complesse 30,5% 27,9% 23,9% 27,1%Buone capacità di gestione e coordinamento del personale 35,4% 29,4% 25,4% 29,2%Buone doti di creatività 23,2% 25,0% 19,4% 14,6%Buone capacità di iniziativa 40,2% 36,8% 32,8% 35,4%
è�é`ê_ë�ì í�î�ïð�ï�ñNñ¨ò�ó«ô%õö�÷Ôô ø�ù«ú û�÷�ø�ü%ï�øò�ý õ�ò�øþ�ô ü�ô ò�ø�ï�øò>ú ÿ ï�����û�ø�ü�ô ò�ø�÷½þ�ô���÷�ó��ò�ø�ï�ú ÷ßñ�÷�õø�ô õ�òValori percentuali di aziende che indicano il fattore come "indispensabile"
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è�òñ�ï�ú ÷Ôó«ô ���ò���ñ�÷ � ì ï 50 34 33 14Titolo di studio medio/alto (laurea,diploma) 58,0% 41,2% 33,3% 14,3%Corsi di specializzazione post diploma 6,0% 8,8% 6,1% 14,3%Corsi di specializzazione post-laurea 4,0% 5,9% 3,0% 7,1%Esperienza pregressa nel settore 12,0% 11,8% 18,2% 14,3%Esperienza pregressa nella mansione 12,0% 11,8% 18,2% 14,3%Conoscenza di macchinari, strumenti e tecnologie specifiche del settore 10,0% 8,8% 3,0% 7,1%Conoscenza lingua straniera 42,0% 32,4% 51,5% 42,9%Conoscenze informatiche 54,0% 52,9% 45,5% 50,0%Disponibilità a lavorare su turni 20,0% 14,7% 6,1% 7,1%Flessibilità nell’orario di lavoro 26,0% 26,5% 21,2% 28,6%Disponibilità ad effettuare ore di lavoro straordinario 16,0% 11,8% 15,2% 21,4%Disponibilità a spostamenti e trasferte 22,0% 23,5% 48,5% 21,4%Buon grado di autonomia nel lavoro 8,0% 8,8% 9,1% 7,1%Buone capacità organizzative 12,0% 14,7% 15,2% 21,4%Buone capacità di comunicazione 14,0% 14,7% 30,3% 42,9%Buone capacità di gestione di situazioni problematiche complesse 4,0% 2,9% 6,1% 7,1%Buone capacità di gestione e coordinamento del personale 4,0% 5,9% 6,1% -Buone doti di creatività 2,0% 2,9% 3,0% 14,3%Buone capacità di iniziativa 4,0% 2,9% 6,1% 14,3%
è�é`ê_ë�ì í�î� ð�ï�ñNñ¨ò�ó«ô%õö�÷Ôô ø�ù«ú û�÷�ø�ü%ï�øò�ý õ�ò�øþ�ô ü�ô ò�ø�ï�øò>ú ÿ ï�����û�ø�ü�ô ò�ø�÷½þ�ô���÷�ó��ò�ø�ï�ú ÷ßñ�÷�õø�ô õ�òValori percentuali di aziende che indicano il fattore come "indispensabile"
� ÷�ñNñ¨ò�ó�÷ ÷�ú ÷�ñNñ«ó¨ò�ø�ô õ�ò�ý ÷�ú ÷�ñNñ«ó¨òñ�÷�õø�ô õ�ò
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è�òñ�ï�ú ÷Ôó«ô ���ò���ñ�÷ � ì ï 40 42 30 24Titolo di studio medio/alto (laurea,diploma) 42,5% 35,7% 36,7% 50,0%Corsi di specializzazione post diploma 17,5% 19,0% 16,7% 25,0%Corsi di specializzazione post-laurea 15,0% 21,4% 16,7% 16,7%Esperienza pregressa nel settore 52,5% 52,4% 56,7% 58,3%Esperienza pregressa nella mansione 42,5% 40,5% 46,7% 50,0%Conoscenza di macchinari, strumenti e tecnologie specifiche del settore 50,0% 50,0% 40,0% 50,0%Conoscenza lingua straniera 30,0% 19,0% 20,0% 25,0%Conoscenze informatiche 45,0% 35,7% 36,7% 37,5%Disponibilità a lavorare su turni 22,5% 11,9% 13,3% 12,5%Flessibilità nell’orario di lavoro 22,5% 16,7% 16,7% 20,8%Disponibilità ad effettuare ore di lavoro straordinario 17,5% 21,4% 20,0% 20,8%Disponibilità a spostamenti e trasferte 20,0% 19,0% 16,7% 25,0%Buon grado di autonomia nel lavoro 27,5% 28,6% 26,7% 37,5%Buone capacità organizzative - 35,7% 26,7% 50,0%Buone capacità di comunicazione 25,0% 23,8% 20,0% 41,7%Buone capacità di gestione di situazioni problematiche complesse 25,0% 16,7% 13,3% 25,0%Buone capacità di gestione e coordinamento del personale 17,5% 14,3% 10,0% 16,7%Buone doti di creatività 12,5% 9,5% 10,0% 12,5%Buone capacità di iniziativa 25,0% 21,4% 16,7% 37,5%
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7RWDOH�ULVSRVWH�Y�D�� ��� ��� �� BTitolo di studio medio/alto (laurea,diploma) 41,7 35,5 51,8 -16,3Corsi di specializzazione post diploma 18,4 16,7 21,2 -4,5Corsi di specializzazione post-laurea 11,7 9,4 15,3 -5,9Esperienza pregressa nel settore 45,3 47,1 42,4 4,7Esperienza pregressa nella mansione 42,2 44,9 37,7 7,2Conoscenza di macchinari, strumenti e tecnologie specifiche 36,8 43,5 25,9 17,6Conoscenza lingua straniera 33,6 29,0 41,2 -12,2Conoscenze informatiche 46,2 41,3 54,1 -12,8Disponibilità a lavorare su turni 15,7 14,5 17,7 -3,2Flessibilità nell’orario di lavoro 21,1 21,0 21,2 -0,2Disponibilità ad effettuare ore di lavoro straordinario 19,3 19,6 18,8 0,8Disponibilità a spostamenti e trasferte 19,3 15,9 24,7 -8,8Buon grado di autonomia nel lavoro 30,4 31,2 29,4 1,8Buone capacità organizzative 31,8 31,9 31,8 0,1Buone capacità di comunicazione 27,8 26,1 30,6 -4,5Buone capacità di gestione di situazioni problematiche complesse 22,0 25,4 16,5 8,9Buone capacità di gestione e coordinamento del personale 22,0 21,0 23,5 -2,5Buone doti di creatività 16,1 18,1 12,9 5,2Buone capacità di iniziativa 25,7 26,1 24,7 1,4
)DWWRUL�FKH�LQIOXHQ]DQR�ODVVXQ]LRQH�GHL�WHFQLFL�VSHFLDOLVWLFL�GL�VHWWRUH��GLIIHUHQ]H�WUD�LPSUHVH�FRQ�H�VHQ]D�WHFQLFL�GRQQH�
Nei tecnici specialistici sono compresi: Tecnici delle scienze chimiche e fisiche, tecnici di ingegneria meccanica, tecnici di ingegneria elettronica/elettrotecnica, tecnici di m.c.n. del settore legno.
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7RWDOH�ULVSRVWH�Y�D�� ��� �� �� ��Titolo di studio medio/alto (laurea,diploma) 41,7 32,1 47,6 49,0Corsi di specializzazione post diploma 18,4 17,8 16,7 22,6Corsi di specializzazione post-laurea 11,7 10,0 9,5 18,4Esperienza pregressa nel settore 45,3 51,1 41,7 40,8Esperienza pregressa nella mansione 42,2 50,0 39,3 32,6Conoscenza di macchinari, strumenti e tecnologie specifiche 36,8 44,4 35,7 24,5Conoscenza lingua straniera 33,6 31,1 25,0 53,1Conoscenze informatiche 46,2 40,0 47,6 55,1Disponibilità a lavorare su turni 15,7 15,6 13,1 20,4Flessibilità nell’orario di lavoro 21,1 16,7 22,6 26,5Disponibilità ad effettuare ore di lavoro straordinario 19,3 17,9 22,6 16,3Disponibilità a spostamenti e trasferte 19,3 11,1 25,0 24,5Buon grado di autonomia nel lavoro 30,4 37,8 31,0 16,4Buone capacità organizzative 31,8 52,2 31,0 14,3Buone capacità di comunicazione 27,8 31,1 29,8 18,4Buone capacità di gestione di situazioni problematiche complesse 22,0 32,2 19,1 8,2Buone capacità di gestione e coordinamento del personale 22,0 27,8 17,8 18,4Buone doti di creatività 16,1 16,7 17,9 12,2Buone capacità di iniziativa 25,7 32,2 25,0 14,3
Nei tecnici specialistici sono compresi: Tecnici delle scienze chimiche e fisiche, tecnici di ingegneria meccanica, tecnici di ingegneria elettronica/elettrotecnica, tecnici di m.c.n. del settore legno.
7$%�����2SSRUWXQLWj�GL�LQVHULPHQWR�GL�GRQQH�QHOOH�ILJXUH�WHFQLFKH�VSHFLILFKH�SHU�VHWWRUH'LIIHUHQ]H�GL�DWWHJJLDPHQWL�GHOOH�D]LHQGH�FRQ�WHFQLFL�GRQQH�H�VHQ]D�WHFQLFL�GRQQH
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Valori percentuali calcolati sul totale delle interviste effettuate. La somma delle percentuali può essere superiore a 100 poiché potevano essere indicate più risposte
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Nota: nei tecnici di settore sono compresi: tecnici delle scienze chimiche e fisiche, tecnici di ingegneria elettronica/elettrotecnica, tecnici di ingegneria meccanica e tecnici delle maccchine a controllo numerico del settore legno e mobili.
Nota: in altri tecnici sono compresi gli altri tecnici dei processi, programmazione e qualità e i tecnici di macchine a controllo numerico del settore oggetti e minuteria in metallo.
Valori percentuali calcolati sul totale delle interviste effettuate. La somma delle percentuali può essere superiore a 100 poiché potevano essere indicate più risposte
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Nota: nei tecnici di settore sono compresi: tecnici delle scienze chimiche e fisiche, tecnici di ingegneria elettronica/elettrotecnica, tecnici di ingegneria meccanica e tecnici delle maccchine a
controllo numerico del settore legno e mobili.Nota: in altri tecnici sono compresi gli altri tecnici dei processi, programmazione e qualità e i tecnici di macchine a controllo numerico del settore oggetti e minuteria in metallo.
Nota: nei tecnici di settore sono compresi: tecnici delle scienze chimiche e fisiche, tecnici di ingegneria elettronica/elettrotecnica, tecnici di ingegneria meccanica e tecnici delle maccchine a
controllo numerico del settore legno e mobili.Nota: in altri tecnici sono compresi gli altri tecnici dei processi, programmazione e qualità e i tecnici di macchine a controllo numerico del settore oggetti e minuteria in metallo.
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Nota: la percentuale di missing per questa risposta è particolarmente elevata.
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Nota: la percentuale di missing per questa risposta è particolarmente elevata.
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Nota: nei tecnici di settore sono compresi: tecnici delle scienze chimiche e fisiche, tecnici di ingegneria elettronica/elettrotecnica, tecnici di
ingegneria meccanica e tecnici delle maccchine a controllo numerico del settore legno e mobili.
Nota: in altri tecnici sono compresi gli altri tecnici dei processi, programmazione e qualità e i tecnici di macchine a controllo numerico del settore oggetti e minuteria in metallo.
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Nota: nei tecnici di settore sono compresi: tecnici delle scienze chimiche e fisiche, tecnici di ingegneria elettronica/elettrotecnica, tecnici di
ingegneria meccanica e tecnici delle maccchine a controllo numerico del settore legno e mobili.
Nota: in altri tecnici sono compresi gli altri tecnici dei processi, programmazione e qualità e i tecnici di macchine a controllo numerico del settore oggetti e minuteria in metallo.
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7HFQLFL�GL�VHWWRUH 27 9,0 17 12,1 8 7,5 2 3,8
$OWUL�WHFQLFL� 22 7,4 12 8,5 9 8,5 1 1,9
7HFQLFL�GHOOH�YHQGLWH 36 12,0 14 9,9 15 14,2 7 13,5
7HFQLFL�GL�PDUNHWLQJ 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0
'LVHJQDWRUL�FDG�FDP 22 7,4 10 7,1 10 9,4 2 3,8
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T.delle scienze chimiche e fisiche
5,2
T.di ingegneria elettronica/elettrotecnica
10,0
T.di ingegneria meccanica
0,0
T.di ingegneria meccanica
16,8
T.delle m.c.n e sistemi industriali
0,0
10,3
,QGXVWULH�PHFFDQLFKH�H�GHL�PH]]L�GL�WUDVSRUWR5,6
Disegnatori Cad-Cam T.delle vendite Altri tecnici dei processi
T.delle vendite
13,2 26,3
Disegnatori Cad-Cam T.delle vendite
Disegnatori Cad-Cam
5,6 5,6
10,3 6,5
T.delle m.c.n e sistemi industriali
,QGXVWULH�RJJHWWL�H�PLQXWHULD�LQ�PHWDOOR
T.delle vendite Altri tecnici dei processi
Altri tecnici dei processi
1,7
,QGXVWULH�HOHWWURQLFKH�HOHWWURWHFQLFKH
6,7 11,7 13,3
Disegnatori Cad-Cam
,PSUHVH�FKH�HVWHUQDOL]]DQR�OH�IXQ]LRQL�WHFQLFKH�LQGLFDWH�SHU�FODVVH�GLPHQVLRQDOH
7RWDOH )LQR�D���� 7UD����H���� 2OWUH�L����
,QGXVWULH�GHO�OHJQR�H�PRELOL
Nota: nei tecnici di settore sono compresi: tecnici delle scienze chimiche e fisiche, tecnici di ingegneria elettronica/elettrotecnica,
tecnici di ingegneria meccanica e tecnici delle maccchine a controllo numerico del settore legno e mobili.
Nota: in altri tecnici sono compresi gli altri tecnici dei processi, programmazione e qualità e i tecnici di macchine a controllo numerico del settore oggetti e minuteria in metallo.
,QGXVWULH�FKLPLFKH
T.di marketing
0,0
T.delle vendite
17,2
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7LSRORJLH�FRQWUDWWXDOL�GHOOH�ILJXUH�WHFQLFKH�SHU�FODVVH�GLPHQVLRQDOH
9DORUL�SHUFHQWXDOL
7RWDOH )LQR�D����7UD����H�
��� 2OWUH����7RWDOH�FRQWUDWWL�WHFQLFL�GL�VHWWRUH ����� ����� ����� �����Tempo indeterminato 95,8 78,8 96,0 98,3Collaborazioni esterne 2,7 19,5 2,9 0,0Altri contratti 1,5 1,7 1,1 1,77RWDOH�FRQWUDWWL�DOWUL�WHFQLFL� ����� ����� ����� �����Tempo indeterminato 92,5 68,8 90,9 99,2Collaborazioni esterne 6,8 29,2 9,1 0,0Altri contratti 0,6 2,1 0,0 0,87RWDOH�FRQWUDWWL�WHFQLFL�GHOOH�YHQGLWH ����� ����� ����� �����Tempo indeterminato 81,7 62,8 69,9 93,8Collaborazioni esterne 17,6 33,0 30,1 6,2Altri contratti 0,7 4,3 0,0 0,07RWDOH�FRQWUDWWLGLVHJQDWRUL�FDG�FDP ����� ����� ����� �����Tempo indeterminato 92,1 76,9 87,7 95,7Collaborazioni esterne 7,2 23,1 11,0 4,3Altri contratti 0,7 0,0 1,2 0,0
7$%%�����
Y�D� � Y�D� �,PSLHJDWL�WHFQLFL��SURIHVVLRQL�LQWHUPHGLH� 1033 100,0 160 100,0 15,57HFQLFL�GL�LQJHJQHULD�PHFFDQLFD 343 17,9 28 17,5 8,2DUHD�SURJHWWD]LRQH ��� ���� �� ���� ����DUHD�SURGX]LRQH ��� ��� � ��� ���DUHD�TXDOLWj �� ��� � ��� ���$OWUL�WHFQLFL�GHL�SURFHVVL��SURJUDPPD]LRQH��TXDOLWj 166 8,7 13 8,1 7,8DUHD�SURFHVVL �� ��� � ��� ����DUHD�SURJUDPPD]LRQH �� ��� � ��� ����DUHD�TXDOLWj �� ��� � ��� ����'LVHJQDWRUL�&$'�&$0�H�DVVLPLOLDWL 191 10,0 13 8,1 6,87HFQLFL�GHOOH�YHQGLWH 131 6,8 31 19,4 23,7
7$%�����
Y�D� � Y�D� �,PSLHJDWL�WHFQLFL��SURIHVVLRQL�LQWHUPHGLH� 807 100,0 149 100,0 18,57HFQLFL�GL�LQJHJQHULD�PHFFDQLFD 190 23,5 6 4,0 3,2DUHD�SURJHWWD]LRQH �� ��� � ��� ���DUHD�SURGX]LRQH �� ���� � ��� ���DUHD�TXDOLWj �� ��� � ��� ���7HFQLFR�GL�P�F�Q�H�VLVWHPL�LQGXVWULDOL 76 9,4 4 2,7 5,3'LVHJQDWRUL�&$'�&$0�H�DVVLPLOLDWL 136 16,9 7 4,7 5,17HFQLFL�GHOOH�YHQGLWH 86 10,7 8 5,4 9,3
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Y�D� � Y�D� �7RWDOH�WHFQLFL 156 100,0 46 100,0 29,57HFQLFR�GL�P�F�Q��H�VLVWHPL�LQGXVWULDOL 38 24,4 2 4,3 5,3'LVHJQDWRUL�&$'�&$0�H�DVVLPLODWL 39 25,0 10 21,7 25,67HFQLFL�GHOOH�YHQGLWH 38 24,4 14 30,4 36,8
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7$%�����
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7RWDOH 'RQQH 7)7
7RWDOH 'RQQH 7)7
7$%����
3UHVHQ]D�IHPPLQLOH�WUD�L�WHFQLFL�QHOOH�LPSUHVH�FDPSLRQH�SHU�VHWWRUH�
Y�D� 6HQ]D��WHFQLFL�� &RQ�WHFQLFL��GRQQD GRQQD 7RWDOH
�195 104 299
7RWDOH65,2 34,8 100,025 33 58
,QG��&KLPLFKH43,1 56,9 100,043 17 60
,QG��(OHWWULFKH�HG�HOHWWURQLFKH71,7 28,3 100,024 14 38
,QG��/HJQR�H�0RELOL63,2 36,8 100,029 7 36
,QG��2JJHWWL�H�PLQXWHULH�LQ�PHWDOOR80,6 19,4 100,074 33 107
,QG��0HFFDQLFKH�H�PH]]L�GL�WUDVSRUWR69,2 30,8 100,0
7$%����
3UHVHQ]D�IHPPLQLOH�WUD�L�WHFQLFL�QHOOH�LPSUHVH�FDPSLRQH�SHU�FODVVH�GLPHQVLRQDOH�
9DORUL�DVVROXWL6HQ]D�WHFQLFL��
GRQQD&RQ�WHFQLFL�
GRQQD 7RWDOH7RWDOH ��� ��� ���Fino a 20 107 34 141Tra 20 e 100 69 37 106Oltre i 100 19 33 52
9DORUL�SHUFHQWXDOL7RWDOH ���� ���� �����Fino a 20 75,9 24,1 100,0Tra 20 e 100 65,1 34,9 100,0Oltre i 100 36,5 63,5 100,0
Nota: La distinzione tra imprese con e senza tecnici donne si riferisce alla presenza o meno di donne tra i tecnici specifici di ciascun settore (domanda 3 del questionario)
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7DVVL�GL�IHPPLQLOL]]D]LRQH�SHU�VHWWRUH�H�DUHD�IXQ]LRQDOH
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Ind. Chimiche 59,3 52,9 37,5 29,7 21,4 1,4 26,0
Ind. Elettriche ed elettroniche 43,7 28,4 18,1 7,5 26,8 1,0 30,8
Ind. Legno e Mobili 63,0 42,4 5,9 27,3 36,8 8,3 3,6
Ind. Oggetti e minuterie in metallo 49,6 29,6 11,4 3,2 31,8 0,0 3,4
Ind. Meccaniche e mezzi di trasporto 49,6 28,5 5,5 9,7 14,5 0,0 3,5
TFT=D/T*100
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7DVVL�GL�IHPPLQLOL]]D]LRQH�GHOOH�ILJXUH�WHFQLFKH�SHU�DUHD�IXQ]LRQDOH�H�FODVVH�GLPHQVLRQDOH
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Fino a 20 64,6 37,8 22,2 7,7 24,1 4,9 12,4
Da 21 a 50 60,0 28,7 22,4 17,8 27,8 0,0 4,4
Da 51 a 100 51,3 25,7 27,3 8,0 18,4 0,0 5,6
Da 101 a 250 44,3 33,8 11,8 8,5 18,2 1,1 5,2
Oltre 250 44,2 43,3 20,9 10,7 30,7 0,0 37,5
TFT=D/T*100
Il tasso di femminilizzazione totale (TFT) è calcolato come rapporto percentuale tra il numero di addetti donne in una specifica professione e in determinato settore (D) e il numero totale di addetti nella stessa professione e nel medesimo settore (T)
Il tasso di femminilizzazione totale (TFT) è calcolato come rapporto percentuale tra il numero di addetti donne in una specifica professione e in determinato settore (D) e il numero totale di addetti nella stessa professione e nel medesimo settore (T)
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Ind. Chimiche 30,2 10,3 9,0 21,8 40,5 54,4 19,7 16,7Ind. Elettriche ed elettroniche 34,8 11,1 2,8 29,1 24,3 53,7 26,1 37,7Ind. Legno e Mobili 22,1 16,9 0,0 0,0 29,5 79,5 12,7 15,4Ind. Oggetti e minuterie in metallo 18,9 9,0 9,0 5,6 18,5 54,6 15,2 15,2Ind. Meccaniche e mezzi di trasporto 14,8 11,5 4,3 1,3 15,5 51,6 11,6 14,8
TFT=D/T*100
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7DVVL�GL�IHPPLQLOL]]D]LRQH�SHU�JUXSSL�GL�SURIHVVLRQH�H�FODVVH�GLPHQVLRQDOH
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Da 21 a 50 22,8 17,6 3,6 9,3 21,3 64,8 11,6 28,2Da 50 a 100 21,6 4,3 8,9 5,0 18,0 59,6 18,8 17,7Da 101 a 250 20,3 3,1 3,1 7,8 19,0 45,0 14,5 19,5Oltre 250 28,6 3,6 12,0 24,8 33,0 57,2 23,2 33,2
TFT=D/T*100
Il tasso di femminilizzazione totale (TFT) è calcolato come rapporto percentuale tra il numero di addetti donne in una specifica professione e in determinato settore (D) e il numero totale di addetti nella stessa professione e nel medesimo settore (T)
Il tasso di femminilizzazione totale (TFT) è calcolato come rapporto percentuale tra il numero di addetti donne in una specifica professione e in determinato settore (D) e il numero totale di addetti nella stessa professione e nel medesimo settore (T)
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,PSUHVH�LQWHUYLVWDWH�SHU�VHWWRUH�H�GLPHQVLRQH
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�25 31 27 8 50 141
43,1 51,7 71,1 22,2 46,7 47,214 11 9 4 29 67
24,1 18,3 23,7 11,1 27,1 22,44 6 2 10 17 39
6,9 10,0 5,3 27,8 15,9 13,012 7 9 9 37
20,7 11,7 0,0 25,0 8,4 12,43 5 5 2 15
5,2 8,3 0,0 13,9 1,9 5,058 60 38 36 107 299
100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0
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$GGHWWL�GHOOH�LPSUHVH�LQWHUYLVWDWH�SHU�VHWWRUH�H�GLPHQVLRQH
Y�D�
�252 325 256 97 530 1460
5,9 6,4 41,3 2,4 8,6 7,2489 329 261 171 959 2209
11,4 6,4 42,1 4,2 15,6 10,9268 435 103 736 1213 2755
6,2 8,5 16,6 18,0 19,8 13,62198 1296 1425 1364 6283
51,1 25,4 0,0 34,8 22,2 31,01097 2721 1664 2073 7555
25,5 53,3 0,0 40,7 33,8 37,34304 5106 620 4093 6139 20262
100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0
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