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Due belle C coppie di Caccia - Marinai d'Italia

Date post: 27-Oct-2021
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C ontinuando nell’illustrazione del naviglio italiano della seconda metà del Novecento, questa è la volta di un gruppo di quattro significativi cacciatorpediniere realiz- zati tra il 1952 e il 1964: le unità delle classi “Indomito” e “Im- pavido”, sostanzialmente simili, ma differenti per il tipo di ar- mamento, convenzionale sulle prime due e missilistico per le seconde. Con l’intenzione di fare cosa gradita ai molti marinai che hanno fatto parte degli equipaggi di quelle belle navi, non ho voluto limitare troppo la documentazione fotografica e per- tanto mi vedo costretto a suddividere in due parti questa “pun- tata” della rubrica: la prima sarà quindi dedicata ai due “Indo- mito” e la seconda ai due “Impavido”. 20 Marinai d’Italia Impavido e Intrepido All’inizio del 1958, mentre, con oltre tre anni di ritardo accumu- latisi per difficoltà economiche, il primo programma quinquen- nale era in corso di completamento, la Marina Militare varò un ulteriore programma di nuove costruzioni che comprendeva, tra l’altro, due ulteriori caccia della classe “Indomito”, ma con armamento missilistico. Pur trattandosi sostanzialmente di repliche, alle quali furono as- segnati i nomi di Impavido e di Intrepido, nell’occasione il pro- getto originario fu alquanto modificato e migliorato, tanto che alla fine le due nuove navi non si sarebbero differenziate dagli “Indomito” solo per l’armamento, ma anche per taluni partico- lari dell’apparato motore e per un leggero incremento delle di- mensioni, oltre che per numerosi particolari di allestimento. L’Impavido venne impostato sugli scali dello stabilimento di Ri- va Trigoso dei Cantieri del Tirreno nel 1958 e l’Intrepido su quelli del cantiere Orlando di Livorno della Società Ansaldo l’anno successivo. Il varo avvenne per ambedue le unità nel corso del 1962 e l’entrata in servizio rispettivamente il 16 no- vembre 1963 e il 18 luglio 1964. Lunghi fuori tutto 131,3 metri e larghi 13,6, a pieno carico supe- ravano le 4.000 tonnellate e la velocità massima operativa ri- sultò di 33 nodi con 70.000 cavalli di potenza. Due belle coppie di Caccia Parte seconda a cura di Erminio Bagnasco Presidente onorario Gruppo ANMI “V. Folco” – Savona Archivio FOTO 1 FOTO 1 • 25 maggio 1962. Varato alcune ore prima a Riva Trigoso, il caccia lanciamissili Impavido en- tra a rimorchio nel porto di Genova dove proseguirà l’allestimento. Si noti, sul retro del fumaiolo pro- diero, una luce di scarico per i re- sidui della combustione del gruppo di caldaie prodiero che verrà però eliminata poco dopo l’entrata in servizio (Foto A. Nani) FOTO 2 FOTO 3 FOTO 4 FOTO 2 • L’Intrepido poco dopo il varo, avvenuto a Livorno il 21 otto- bre 1962 FOTO 3 • L’Intrepido in manovra nel porto di Genova nella primavera del 1965. Si noti, sul basamento dell’impianto lancia- missili, il motto della nave: “Dovunque co- munque intrepido” FOTO 4 • Taranto, 6 maggio 1967. Il caccia lanciamissili Impavido all’ormeggio alla boa A7 del Mar Piccolo con l’equipaggio schierato per il saluto alla voce nel corso della cerimonia per il passaggio di consegne del Comandante in capo della Squadra navale
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Page 1: Due belle C coppie di Caccia - Marinai d'Italia

C ontinuando nell’illustrazione del naviglio italiano dellaseconda metà del Novecento, questa è la volta di ungruppo di quattro significativi cacciatorpediniere realiz-

zati tra il 1952 e il 1964: le unità delle classi “Indomito” e “Im-pavido”, sostanzialmente simili, ma differenti per il tipo di ar-mamento, convenzionale sulle prime due e missilistico per leseconde. Con l’intenzione di fare cosa gradita ai molti marinaiche hanno fatto parte degli equipaggi di quelle belle navi, nonho voluto limitare troppo la documentazione fotografica e per-tanto mi vedo costretto a suddividere in due parti questa “pun-tata” della rubrica: la prima sarà quindi dedicata ai due “Indo-mito” e la seconda ai due “Impavido”.

20 Marinai d’Italia

Impavido e Intrepido

All’inizio del 1958, mentre, con oltre tre anni di ritardo accumu-latisi per difficoltà economiche, il primo programma quinquen-nale era in corso di completamento, la Marina Militare varò unulteriore programma di nuove costruzioni che comprendeva,tra l’altro, due ulteriori caccia della classe “Indomito”, ma conarmamento missilistico.Pur trattandosi sostanzialmente di repliche, alle quali furono as-segnati i nomi di Impavido e di Intrepido, nell’occasione il pro-getto originario fu alquanto modificato e migliorato, tanto chealla fine le due nuove navi non si sarebbero differenziate dagli

“Indomito” solo per l’armamento, ma anche per taluni partico-lari dell’apparato motore e per un leggero incremento delle di-mensioni, oltre che per numerosi particolari di allestimento.L’Impavido venne impostato sugli scali dello stabilimento di Ri-va Trigoso dei Cantieri del Tirreno nel 1958 e l’Intrepido suquelli del cantiere Orlando di Livorno della Società Ansaldol’anno successivo. Il varo avvenne per ambedue le unità nelcorso del 1962 e l’entrata in servizio rispettivamente il 16 no-vembre 1963 e il 18 luglio 1964.Lunghi fuori tutto 131,3 metri e larghi 13,6, a pieno carico supe-ravano le 4.000 tonnellate e la velocità massima operativa ri-sultò di 33 nodi con 70.000 cavalli di potenza.

Due bellecoppie di Caccia

Parte secondaa cura di Erminio BagnascoPresidente onorario Gruppo ANMI “V. Folco” – Savona

Archivio

FOTO 1

FOTO 1 • 25 maggio 1962. Varatoalcune ore prima a Riva Trigoso, ilcaccia lanciamissili Impavido en-tra a rimorchio nel porto di Genovadove proseguirà l’allestimento.Si noti, sul retro del fumaiolo pro-diero, una luce di scarico per i re-sidui della combustione del gruppodi caldaie prodiero che verrà peròeliminata poco dopo l’entrata inservizio(Foto A. Nani)

FOTO 2

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FOTO 2 • L’Intrepido poco dopo ilvaro, avvenuto a Livorno il 21 otto-bre 1962

FOTO 3 • L’Intrepido in manovra nel porto diGenova nella primavera del 1965.Si noti, sul basamento dell’impianto lancia-missili, il motto della nave: “Dovunque co-munque intrepido”

FOTO 4 • Taranto, 6 maggio 1967. Il caccia lanciamissili Impavidoall’ormeggio alla boa A7 del Mar Piccolo con l’equipaggio schieratoper il saluto alla voce nel corso della cerimonia per il passaggio diconsegne del Comandante in capo della Squadra navale

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L’apparato motore conservava la medesima configurazione ge-nerale di quello degli “Indomito” salvo una diversa articolazionedei due gruppi turboriduttori e una maggior potenza di circa10.000 cavalli. Analoghe risultarono le prestazioni nautiche deibastimenti e le elevate doti di manovrabilità, nonché le buone ca-ratteristiche di abitabilità per un equipaggio di circa 340 perso-ne. Per quanto riguarda l’armamento, l’unico elemento in comu-ne con gli “Indomito” fu la torre binata prodiera da 127/38, men-tre le numerose armi da 40/56 furono integralmente sostituite da

quattro torri singole per cannoni automatici OTO-Melara da76/62 mod. MMI poste sui due lati.Le sistemazioni missilistiche, che interessavano la zona pop-piera, consistevano in un lanciatore singolo per missili a.a. ti-po “Tartar”, di provenienza statunitense, e relative apparec-chiature radar di guida. Per la lotta antisom erano presenti dueimpianti trinati, posti uno per lato, di lanciasiluri per armi leg-gere da 324 mm ed era inoltre previsto l’imbarco solo comevettore d’arma di un piccolo elicottero per il cui impiego era

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stato ricavato in coperta, all’estrema poppa, un ponte di volocon un hangar posto allo stesso livello a lato del lanciatoremissilistico. L’elicottero monoposto appositamente studiatoper l’imbarco sugli “Impavido” era l’Agusta A. 106 il cui svilup-po venne però abbandonato dopo una serie di prove con i pro-totipi che dimostrarono, tra l’altro, l’inadeguatezza della mac-china ad operare in sicurezza negli spazi troppo angusti dispo-nibili. Pertanto, nel 1972 si rinunciò al progetto di imbarcarestabilmente elicotteri sugli “Impavido” il cui ponte di volo fu

però impiegato saltuariamente per appontaggi e decolli di altritipi di elicotteri senza tuttavia possibilità di ricovero a bordo.Impavido e Intrepido svolsero per molti anni un’intensa e profi-cua attività di squadra senza subire sostanziali modifiche se nonil continuo aggiornamento delle loro dotazioni di apparecchiatu-re elettroniche. Lasciarono il servizio dopo circa un trentenniodal varo, passando in disarmo rispettivamente nel 1992 e nel1991 e venendo in seguito demoliti intorno al 2000-2001.

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FOTO 5 • L’Impavido, in primo piano, e l’In-trepido durante un’esercitazione nel Tirrenoil 30 marzo 1971(Foto A. Fraccaroli)

FOTO 7 • L’Impavido a Venezia il 10novembre 1971(Foto A. Molinari)

FOTO 8 • L’Impavido in una fotoaerea probabilmente della fine de-gli anni Settanta

FOTO 9 • L’Intrepido a Venezia nelluglio 1989(Foto A. Molinari)

FOTO 6FOTO 6 • Una suggestiva inquadratura del-l’Impavido ripreso in velocità nel marzo 1971(Foto A. Fraccaroli)


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