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Epidemiologia Ambientale.gilli

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  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

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    Epidemiologia AmbientaleEpidemiologia Ambientale

    Giorgio GILLIGiorgio GILLIProfessore Ordinario di Igiene

    Universit degli Studi TORINO

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

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    Popolazionemondiale 2008

    6.7x106.7x1099

    Mortalit Generale

    900 x 100.000900 x 100.000

    WHO, 2006

    MortalitMortalit

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    Principali fattori di rischioin Europa e nel Mondo

    WHO Report 2002: Reducing risks, promoting health life.

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    "insieme degli elementi che, nella complessit delle loro relazionicostituiscono le condizioni di vita dell'uomo" (EU, 1973)

    AMBIENTEAMBIENTE

    Luomo, come tutti gli esseri viventi, interagiscecontinuamente con lambiente che pu essere causa di

    effetti negativi sul suo stato di salute.Lequilibrio del rapporto uomo-ambiente stato

    fortemente influenzato dai progressi socio-economici e

    tecnico-scientifici avvenuti nellutlimo secolo.

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    Alterazione delle condizioni naturali della biosfera, delle sue componentibiotiche e abiotiche e degli equilibri naturali che vi hanno sede,conseguente allimmissione di energia o di sostanze estranee,oppure sostanze comuni in quantit che

    - eccedono le capacit recettive dellambiente;

    - ... e con caratteristiche tali da alterare le normali condizioni ambientali e

    di salubrit dellaria, da costituire pericolo ovvero pregiudizio diretto oindiretto per la salute delluomo, da compromettere le attivit ricreative e glialtri usi legittimi dellambiente, da alterare le risorse e gli ecosistemi ed ibeni materiali pubblici e privati.

    InquinamentoInquinamento

    AmbientaleAmbientale

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    Let un

    marcatoreimportantedellaccumulodi rischi perle malattiecroniche:

    limpatto deifattori di

    rischioaumenta conil passaredegli anni.

    Relazione uomo ambiente - malattia

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    Unassociazione tra un fattore di rischio ed un effetto pu esserevalutata se i seguenti criteri vengono rispettati:

    La misura dellassociazione evidenziabile tramite un idoneo Rischio Relativo.Un RR di piccola entit non costituisce comunque la dimostrazione dellassenza di causalit.

    La consistenza dellassociazione.Lassociazione valida quando evidenziata da diversi studiosi, in differenti luoghi, circostanze e tempi.La riproducibilit dei risultati costituisce uno dei pi forti argomenti a favore dellesistenza della causalit(IARC 1990).

    La relazione temporale tra causa ed effetto.Lesposizione deve precedere leffetto secondo una tempistica legata al meccanismo di azione della sostanzasotto osservazione.

    Il gradiente biologico dellassociazione.Lesistenza della causalit rafforzata quando si riesce a dimostrare che il rischio di malattia aumenta conlaumentare della dose. Tuttavia anche in questo caso non possibile evidenziare con sufficiente chiarezzauna diretta relazione esposizione-effetto (IARC 1990).

    La specificita dellassociazione.La specificit della causa comune nelle patologie infettive ma meno comune nelle patologie croniche chespesso evidenziano uneziologia multifattoriale.

    La plausibilita biologica.

    Una relazione di causalit non dovrebbe confliggere con la conoscenza della biologia e la fisiopatologia dellamalattia sotto studio (Hill, 1965)

    Relazione uomo ambiente - malattia

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    Come si evidenzia la transizione SALUTE MALATTIA

    MALATTIAFonti di

    EsposizioneEsposizione

    Ambientali

    BLACK BOX

    Relazione uomo ambiente - malattia

    L epidemiologia analitica tradizionale riguarda lo studiodella correlazione tra esposizione e malattia,

    mentre i fattori e i processi che si interpongonotra la causa lesposizione e loutcome la malattia vengono collocati nella cosiddetta scatola nera o black box.

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    Relazione uomo ambiente - malattia

    Epidemiologia MolecolareEpidemiologia Molecolare

    integra le metodologie molecolari, cellulari e

    biotecnologiche alla metodologia epidemiologica classica.

    Il termine stato inizialmente utilizzato per lo studio dellepidemiologia dellemalattie infettive e, successivamente, allinizio degli anni 80, stato esteso alle

    applicazioni della ricerca sulle malattie cronico-degenerative, in particolare, sulcancro.

    Lepidemiologia molecolare descrive un approccio nel qualeavanzati metodi di laboratorio sono usati in combinazione con

    lepidemiologia analitica per identificare a livello biochimico omolecolare specifici agenti esterni e/o fattori propri dellospite.(Perera and Weinstein, 1982).

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    passatola valutazione dello stato di salute aveva come unico targetpossibile lo stato patologico conclamato

    (black boxignoto)

    oggii recenti sviluppi scientifico-tecnologici e le diverse caratteristiche

    dei rischi hanno permesso di individuare alcune variazioniprecliniche dello stato di salute (black boxrelativamente noto)

    I progressi nel campo della biologia molecolare, della genetica,della chimica analitica e in altre scienze di base, hanno resopossibile misurare sia i contaminanti e i cancerogeni ambientali che rappresentano lesposizione sia i cambiamenti biologici

    che definiscono leffetto a un livello di elevata definizione.

    Relazione uomo ambiente - malattia

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    Relazione uomo ambiente - malattia

    Epidemiologia MolecolareEpidemiologia Molecolare

    Consente di aprire la black box

    consentendo di comprendere e di valutare il ruolo degli eventiintermedi che definiscono la progressione dallesposizione ai fattoriesogeni sino alla manifestazione clinica della malattia, tenendoconto della complessit del sistema.

    MALATTIAFonti di

    EsposizioneEsposizione

    Ambientali

    BLACK BOX

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    Come si evidenzia OGGI la transizione SALUTE MALATTIA

    EsposizioneAmbientale

    DoseInterna

    DoseBiologica

    Effettiva

    Primieffetti

    Biologici

    AlterazioniFunzionali

    Strutturali

    Fonti diesposizione

    Marker di esposizioneMarker di esposizione Marker di effettoMarker di effetto

    Relazione uomo ambiente - malattia

    MALATTIA

    Marcatori Molecolari o BIOMARKERBIOMARKER

    1987: National Research Council(NRC)pubblic uno schema sulluso delle risposte biologiche per lo studiodelle malattie/cancro associato allesposizione ambientale

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    PERICOLOpropriet intrinseca ad un fattoredi produrre un danno, es. batteriopatogeno, sostanza chimica tossica

    probabilit matematica che unfattore (attivit, materiale, ambiente)

    provochi un danno.= pericolo X esposizione= pericolo X danno provocato

    RISCHIO

    ESPOSIZIONE

    misura quantitativa, affinch ci siaesposizione, il pericolo deve esserepresente in una certa quantit.

    Relazione uomo ambiente - malattia

    Analisi di Rischio SanitarioAnalisi di Rischio Sanitario

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    Health Risk Assessment

    1Identificazionedel Pericolo

    2Valutazione dellEsposizione

    Lo scopo stimare:

    - lestensione dellesposizione alle sostanze;-i potenziali effetti tossici acuti e cronici ecancerogeni delle sostanze;

    3Valutazione delladose-risposta

    Relazione tra lesposizione ad una

    sostanza e gli effetti avversida essa causati nella popolazione.

    4Caratterizzazione del

    RischioLe informazioni sullaconcentrazione esullesposizione ottenute

    tramite la Valutazionedellesposizione (2)vengono associate alleinformazione ottenute

    tramite la Valutazionedella dose-risposta(3).

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    1Identificazione del PericoloPericolo

    la fase in cui viene determinata lesistenza di un pericolo,quali sono le sostanze coinvolte nel problema edeventualmente se queste sostanze sono causa di effettiavversi sulla salute umana.

    2Valutazione dellEsposizioneEsposizione

    Quantificazione delle emissioni,Trasporto nellambienteDestino nellambiente

    Identificazione delle vie di esposizione:

    ingestione, inalazione, contatto dermicoIdentificazione della popolazione espostaEsposizione a breve e a lungo termine

    X ogni sostanza devono essere valutati gli effetti

    tossici acuti e cronici e quelli cancerogeni

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    33Valutazione dellaValutazione della dosedose--rispostarisposta

    Diverse classi di effetti negativi:tossicit acuta, tossicit cronica e cancerogenicit. esiste una dose-soglia a cui si manifestano i primi sintomi per gli effettitossici, ma non per gli effetti cancerogeni ( non ancora stata dimostrata).

    Rischio cancerogenoNo dose-soglia, il rischio direttamente

    proporzionale alla dose.

    R = E X CSF

    E = EsposizioneCSF = Cancer Slope Factor(e la pendenza della curva dose-risposta, e probabilita incrementale disviluppare un tumore se esposto alla

    sostanza per tutta la vita)

    Rischio non cancerogenoEffetto soglia:concentrazione oltre la

    quale possibile che si manifestinoeffetti avversi alla salute.

    R = HQ= E / RELs

    HQ = Hazard QutientE = EsposizioneRELs = Reference Exposure Levels:dosi di riferimento alle quali nessun

    effetto avverso non cancerogenopossa manifestarsi.

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

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    Caratterizzazione del rischio

    Rischio cancerogenocancerogeno

    il rischio cancerogeno verr calcolatomoltiplicando la dose media giornalieraassunta (dal calcolo dellesposizione)con il grado di potenza cancerogena

    (dalla valutazione della dose-risposta):

    R = E X CSF

    Il valore calcolato rappresenta valoremassimo di eccesso di rischio dicontrarre un cancro per tutta la vita che stabilito < a 1 caso x 10-5/10-6

    Rischio non cancerogenonon cancerogeno

    Il rischio non cancerogeno datodalla divisione della dose cronicaper la dose di riferimento.

    R = HQ = E / RELs

    Quando HQ >1 esistono rischi perla salute,pi HQ alto pi i rischi

    sono probabili.HI= Hazard Index: dato dallasomma di due o pi HQ

    HQ ei HI devono essere determinatiper ogni organo bersaglio.

    Viene quantificato limpatto sulla salute delle sostanze.Le informazioni sullesposizione della popolazione e sulle concentrazionivengono combinate con i fattori di potenza cancerogena e con i RELs.

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

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    Incenerimento dei rifiuti urbani & Salute Pubblica

    Analisi di Rischio SanitarioAnalisi di Rischio Sanitario

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

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    esiste un RISCHIO per la salute umanalegato allo smaltimento dei rifiuti ?

    Quali sono le sostanze emesse?

    Se e Quali effetti sulla salute possono provocare tali sostanze? Quali sono i livelli di sicurezza?

    Quesiti scientifici rilevanti

    Quali livelli di inquinamento si riscontrano? Quali risultati epidemiologici?

    Quali indicatori di effetto?

    Quesiti igienico-sanitari

    Smaltimento di Rifiuti & Salute Pubblica

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    Produzione dei rifiuti urbani, Italia

    ISPRA,

    Rapportorifiuti,

    2009

    + 21%

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    Gestione dei rifiuti urbani, UE 2006

    ISPRA, Rapporto rifiuti, 2008

    0%

    10%

    20%

    30%

    40%

    50%

    60%

    70%

    80%

    90%

    100%

    DE Germania FR Francia IT Italia UK Gran Bretagna

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    Gestione dei rifiuti urbaniprincipali impatti ambientali

    Giusti et al., Waste management, 2009

    Acqua Aria Suolo Paesaggio Clima

    Discarica Fanghi (metalli,composti organici disintesi)

    CO2, CH4, odore,rumore, VOCs

    Metalli,compostiorganici disintesi

    Insetti parassitti,effetto visivo.

    Opzionepeggiore peremissioni digas serra

    Inceneritore Ricaduta di inquinantiatmosferici

    SO2, NOx, N2O,HCl, CF, CO, CO2CH4, diossine,furani IPA, odore,rumore, VOCs

    Ceneri, scorie Effetto visivo Emissioni gasserra

    Compostaggio Fanghi CO2, CH4, odore,VOCs, polveri,

    bioareosol

    Minore impatto Alcuni effettivisivi

    Emissioni gasserra ridotte

    Spandimento

    fanghi

    Microrganismi, metalli Biooareosol,polveri, odori

    Microrganismi,metalli, IPA,PCB

    Insetti parassiti Emissioni gasserra ridotte

    Riciclaggio Reflui Polveri, rumore Residui dispandimento

    Emissioniminori

    Trasporto Sversamenti SO2, NOx, CO2polveri, odore,rumore,sversamenti

    Sversamenti Contributisignificativi diCO2

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

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    Gestione dei rifiuti urbani & salute pubblica.

    dalla produzione di rifiuti agli effetti sulla salute

    Prodotti

    Cibo

    Abitazioni

    Industrie

    Agricoltura

    Ospedali

    Altro

    Raccolta

    Trasporto

    Riciclaggio

    Compostaggio

    Trattamentobiologico

    Meccanico

    DigestioneAnaerobia

    GassificazionePirolisi

    Incenerimento

    Discarica

    Incenerimentoillegale

    Discaricaillegale

    CH4CO2PM

    SOXNOX

    COmetalli

    NH4PCBs

    Diossine

    Rumori

    Odori

    stato di salute, et, sesso,stile di vita, stato economico,

    SUSCETTIBILITA

    Percezione

    del Rischio

    Difetti

    alla nascita

    Morbidit

    Respiratoria

    Morbidit

    Cardiovascolare

    Tumori

    Mortalit

    Eccesso

    di casi

    DALYs

    Costi

    Inalazione

    Ingestione

    Contatto

    dermico

    Impatto Ambientale Impatto sulla Salute

    chimismosecondario?

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    24

    Gestione dei rifiuti urbani

    DPR 915/82 prima normativa

    D. Lgs. 22/97 (Decreto Ronchi)chi inquina paga

    D. Lgs. 152/06 (art. 178)uomo al centro dellambiente

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

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    EMISSIONI*mg/Nm3

    Linee guidaDM12/7/1990

    VECCHI impianti

    DM 19/11/1997n 503

    RSU e RU

    DM 25/02/2000n 124

    Rifiuti pericolosi

    DL.vo 11/05/2005n 133Rifiuti

    1 PM totali 30-100 10-30 10-30 10-30

    2 HCl 50-100 20-40 10-60 10-603 HF 2 1-4 1-4 1-4

    4 SO2 300 100-200 50-200 50-200

    5 NO2 500 200-400 200-400 200-400

    6 CO 100 50-100 50 50-100

    7 C 20 10-20 10-20 10-20

    8 Metalli (somma)Cd, Hg, Tl

    0.2 0.05 0.05 0.05

    9Metalli (

    somma)Sb, As, Pb, Cr, Co,Cu, Mn, Ni, V, Sn

    5 0.5 0.5 0.5

    10 PCDD + PCDF 4000** 0.1****

    0.1** 0.1**

    11 IPA 0.1 0.01 0.01 0.01

    * valori medi giornalieri e valori medi di punta (orari e semiorari)** espresso in termini di tossicita equivalente alla 2,3,7,8,TCDD (ng/m3)

    Limiti per le emissioni di un INCENERITORE

    Gestione dei rifiuti urbani, UE

    G i d i ifi i b i UE

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    EMISSIONI*mg/Nm3

    Linee guidaDM12/7/1990

    VECCHI impianti

    DM 19/11/1997n 503

    RSU e RU

    DM 25/02/2000n 124Rifiuti

    pericolosi

    DL.vo11/05/2005

    n 133Rifiuti

    Valori attesi

    NUOVIimpianti

    PM totali 30-100 10-30 10-30 10-30

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    Sostanza Gruppo chimico Evidenzesulluomo

    Valutazione

    IARCEffetto cancerogeno

    ArsenicoBerillioCadmio

    Cromo (VI)NickelMercurioPiomboBenzene

    Tetracloruro diCarbonioCloroformio

    TricloroetilenePDDD

    TCDDPDDF

    MetalliMetalliMetalli pesanti

    MetalliMetalli pesantiMetalli pesantiMetalli pesantiPoliciclici aromatici

    Idrocarburi cloruratiPoliciclici aromatici

    Solventi cloruratiDiossineDiossineDiossine

    SufficientiSufficientiSufficienti

    SufficientiSufficientiInadeguateInadeguateSufficienti

    InadeguateInadeguate

    InadeguateNo dati suffSufficientiNo dati suff

    111

    11

    2B2B1

    2B

    2B

    2A313

    Pelle, polmone, reni, fegatoPolmonePolmone, prostata

    PolmonePolmonePolmone, pancreas,colonPolmone, reni, digestivoLeucemia

    Fegato, polmone, leucemiaVescica, reni, linfoma

    Linfoma non H, fegatoTuttiTuttiTutti135 congeneri

    75 congeneri

    GRUPPO 1 Cancerogeno per luomo

    GRUPPO 2A Probabilmente cancerogeno

    GRUPPO 2B Possibilmente cancerogeno

    GRUPPO 3 Non classificabile

    GRUPPO 4 Probailmente non cancerogeno Franchini et al., 2004, An ISS

    Limiti per le emissioni pericolose di un INCENERITORE

    Gestione dei rifiuti urbani, UE

    G ti d i ifi ti b i UE

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    Concentrazioneng/mc (I-TEQ)

    Inceneritore RSU anni 70 50

    Inceneritore RSU tradizionale 5Inceneritore RSU moderno 0.1

    La formazione delle diossine nei processi di combustione (< 850/900 C) avvienepartendo da precursori organici clorurati (es. policlorobenzeni, policlorofenoli, PVC),materiale organico (C),eccesso di O2.

    -- 99.8 %

    Caldiro

    li,

    Epi.&Prev.

    (1)2004

    *EuropeanDioxinEmissionInv

    entory,

    2000

    EmissioniEU

    Kg/anno

    Emissioni EU

    da inceneritori

    Kg/anno

    Contributo %%dellincenerimento

    1985 14 6.3 (4 RSU) 46 (29 RSU)

    1995 5 1.4 (1.1 RSU) 32 (22 RSU)

    2000 3.5 0.9 (0.5 RSU) 25 (14 RSU)

    2005 3 0.3 (0.2 RSU) 11 (7 RSU)

    Limiti per le emissioni di un INCENERITORE

    Gestione dei rifiuti urbani, UE

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    La varie forme di gestione dei rifiuti e la salute pubblica sonoinestricabilmente collegati, per una serie di motivi diretti ed indiretti;

    Le valutazioni di impatto sulla salute possono contribuire asviluppare una maggiore comprensione del rapporto tra varie formedi gestione dei rifiuti e salute;

    Molti studi si sono concentrati sugli aspetti fisici della salute,tuttavia uninterpretazione pi olistica della salute includerebbeanche il benessere psicologico e sociale;

    Gestione dei rifiuti urbani & salute pubblica.

    James Edwin & Steve ColtLinking Waste Management and Health:

    A Community Health Impact Assessment Approach13th Annual Alaska Tribal Conferenceon Envronmental Management15-17 Oct.2007

    G ti d i ifi ti b i Ri k A t

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

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    Gestione dei rifiuti urbani, Risk Assessment

    Smaltimento di RU & salute pubblicaSmaltimento di RU & salute pubblica

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

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    Smaltimento di RU & salute pubblica.Smaltimento di RU & salute pubblica.

    Giusti et al.,Giusti et al., Waste management,Waste management, 20092009

    Smaltimento di RU & salute pubblica

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

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    Smaltimento di RU & salute pubblica.

    Porta et al., Environmental health, 2009

    Inceneritori & salute pubblica

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

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    Sito dellostudio

    Soggetti Esposizione Effetto Bibliografia

    Inceneritoreemissioni diossina(16 ng I-TEQ/mc)(Francia)

    abitanti vicinoallinceneritore1980-1995

    ambientale RR 1.44 per sarcoma dei tessutimolli e RR 1.27 per linfoma non-Hodgkin.Associazione non definitiva.

    Viel, 2000Am J Epidemiol

    Inceneritoremunicipale(Giappone)

    abitanti vicinoallinceneritore1985-1995

    ambientale Associazione tra elevati livelli didiossine nel suolo e mortalit pertumore.

    Ohta, 2002Bull environcontam toxicol

    Inceneritore rifiutipericolosi(Spagna)

    15 +15 abitantivicinoallinceneritore2002

    ambientale Livelli di diossine nei tessutiadiposi e nel latte materno.Nessun rischio aggiuntivo pervicinanze a inceneritori

    Schumahmacher2004Chemosphere

    Inceneritoremunicipale(Francia)

    194 comunitvicino a inceneritori1988-1997

    ambientale Anomalie congenite. Alcunecorrelazioni con esposizione maassociazione non definitiva permolti fattori di confondimento.

    Cordier, 2004Occup EnvironMed

    InceneritoreMunicipale(Portogallo)

    Abitanti vicinoinceneritori1999 -2002(5 studi)

    ambientale Livelli di diossine, nel sangue enel latte materno.

    M. Fatima Reis2007Chemosphere

    Inceneritori (n26)e industrie (n7)(Italia)

    Studio caso-controllo1990-1996

    ambientalediossina

    Aumento del rischio per sarcomacorrelato a lunghe esposizionialla diossina.

    Zambon, 2007EnvironmentalHealth

    Inceneritori (n2)(Italia)

    abitanti vicinoallinceneritore

    2005 - 2006

    ambientale Assenza di correlazione tra ilivelli di diossina nel siero e

    vicinanza.

    De Felip et al.,2008

    Arch EnvironContam Toxicol

    NO

    ?

    SI

    SI

    NO

    Inceneritori & salute pubblica.

    NO

    ?

    Inceneritori & salute pubblica

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

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    VALORSUL

    MEIA SERRA

    Reis et al., Chemosphere 67 (2007) S224-S237

    Inceneritori & salute pubblicauno studioInceneritori portoghesi & Diossine

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

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    Inceneritori & salute pubblica

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

    36/92

    livelli di PCDD/F nel latte umanoReis et al., Chemosphere 67 (2007) S224-S237

    Inceneritori & salute pubblicauno studioInceneritori portoghesi & Diossine

    NON ci sono incrementi nei livelli di diossina nel latte in relazione alla vicinanza agli inceneritori

    in generale incide maggiormente lurbanizzazione (Lisbona vsMadeira);

    esiste una significativa relazione et-dipendente per alti livelli di diossina nel latte

    PCDD/F nel latte vsEsposizione PCDD/F nel latte vsAbitazione

    Inceneritori & salute pubblica

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

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    Reis et al., Chemosphere 67 (2007) S224-S237

    livelli di PCDD/F nel sangue

    Inceneritori & salute pubblicauno studioInceneritori portoghesi & Diossine

    NON ci sono incrementi nei livelli di diossina nel sangue in relazione alla vicinanzaagli inceneritori;

    in generale incide maggiormente lurbanizzazione (Lisbona vsMadeira);

    esiste una significativa relazione et-dipendente per alti livelli di diossina nel sangue

    DISCARICHE & salute pubblica.

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

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    DISCARICHE & salute pubblica.Sito dellostudio

    Soggetti Esposizione Effetto Bibliografia

    Discarica(Philadelphia,USA)

    11.000 nascite(1 km dal sito)1961-1985

    ambientale Basso peso alla nascita(come se madre fumatrice) Berry,1997Env Health

    Persp

    Discarica(Inghilterra)

    abitanti245 (0-3 Km)2410 (3-7 Km)

    ambientale Anomalie cromosomichecongeniteRR 1.41

    Vrijheid, 2002Lancet

    Discarcheillegali(Italia)

    Popolazione (distretto73 ASL 4 Napoli)

    ambientale Eccesso di rischio per cancro:Fegato, colon, linfomiMolti fattori di confondimento

    Mazza,2004Lancet

    Discariche(Italia)

    Popolazione residentevicino (5 Km)discariche(1995-2000)

    ambientale Eccesso di rischio per tumorial fegato, malattie del sist.Circolatorio e cerebrovascolari

    Minichilli, 2005Epi & Prev

    Discariche(Review)

    7 studi 2000-2004 ambientale Eccesso di rischio per cancroo malformazioni congenite,basso peso alla nascitaMolte contraddizioni

    Linzalone, 2005Epi & Prev

    Discariche24 siti(Inghilterra)

    Nascite prima e dopoapertura (2 Km)1983-1997

    ambientale Anomalie congenitePrima RR 0.87Dopo RR 1.21

    Palmer, 2005Env HealthPersp

    Discaricherifiuti speciali(Spagna)

    Popolazione residente2000-2001

    ambientale Rischio espositivo assente(tossico e cancerogeno)

    Mari, 2009EnvironmentInternational

    ?

    SI

    SI

    SI

    ?

    ?

    NO

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

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    La grande quantit di dati

    epidemiologici fornisceunindicazione sullassociazionecon gli effetti sulla salute

    pur confermando unasostanziale incertezza nelquantificare i fenomeni sanitari

    Gestione dei rifiuti urbani & salute pubblica.

    Gestione dei rifiuti urbani, gerarchia

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

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    Gestione dei rifiuti urbani, gerarchia

    ISS, 2008

    PREVENZIONE!

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

    41/92

    Health Risk AssessmentHealth Risk Assessment

    Valutazione di unValutazione di un sito contaminatosito contaminato..

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

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    20 aprile 2006Campi sintetici cancerogeni, allarme.

    Sostanze pericolose in 350 impianti..L'analisi sui materiali di cui fatto il fondo -copertoni di pneumatici riciclati, gomme vergini - ha

    portato alla luce la presenza di sostanze

    cancerogene chiamate Ipa, idrocarburi policicliciaromatici

    3 maggio 2006

    "Quei campi vanno bonificati"

    21 aprile 2006

    Campi in erba sintetica pericolosi?E i rilievi hanno effettivamente permesso di rilevareche le concentrazioni di Ipa, di toluene e di zinco sonomediamente al di fuori del limite di riferimento, doveper limite di riferimento si intende quellofissato per legge per i suoli adibiti a verde

    pubblico.

    11 ottobre 2006

    Cancerogeni campi in erba sinteticaCancerogeni campi in erba sinteticaCancerogeni campi in erba sinteticaCancerogeni campi in erba sinteticaLe analisi condotte dallISS hannoconfermato la presenza di IdrocarburiPoliciclici Aromatici (IPA), metalli pesantie composti aromatici volatili ..'.

    il problema riguarda anchei parchi pubblici.

    IL TEMPO11 ottobre 2006

    ADESSO c' la conferma ufficiale

    dell'Istituto Superiore di Sanit: i campi inerba sintetica sono cancerogeni.

    11 ottobre 2006

    Dopo gli allarmi ecco la confermaCancerogeni i campi in sintetico

    Le analisi confermano la presenza diIdrocarburi Policiclici Aromatici (IPA),

    metalli pesanti e composti aromatici volatili...tali composti sono definiti cancerogeni.

    tt i il i b tifi i l

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

    43/92

    corretto assimilare un campo in erba artificiale

    ad un sito inquinato?

    D.M. 471/99: Regolamento recante criteri, procedure e modalitper la messa in sicurezza, la bonifica e il ripristino ambientale deisiti inquinati

    Il D.M. 471/99 applicabile a siti inquinati, definiti come: sito che presenta livelli di contaminazione o alterazionichimiche, fisiche o biologiche del suolo o del sottosuolo o delleacque superficiali o delle acque sotterranee tali da determinare unpericolo per la salute pubblica.

    .tutto ci non ha nulla a che vedere con il problema inoggetto ove la composizione artificiale dei campi nota

    ancor prima della posatura.

    corretto assimilare un campo in erba artificiale

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

    44/92

    La presenza di sostanze (cancerogene) in specifici materiali non pu esseredirettamente connessa al rischio tossicologico/cancerogeno per luomo.

    corretto assimilare un campo in erba artificiale

    ad un sito inquinato?Lanalisi chimica sul tal quale del materiale da intaso, non pu essereomologata al naturale rilascio delle sostanze presenti nel materiale studiaton tanto meno essere assunta quale livello di concentrazione di

    uneventuale esposizione umana.

    diventa essenziale la valutazione dellesposizione, lanalisi dei tempi dipermanenza nelle condizioni espositive e le possibili e plausibili modalit diassorbimento in paragone con il fenomeno espositivo che si realizza

    quotidianamente nellambiente di vita.

    Composizione Pneumatici % in pesoElastomero 47

    Carbon black 27Oli ammorbidenti, vulcanizzanti, protettevi (es. IPA) e ossidi di zinco. 11

    Acciaio 11

    Tessile 4

    OBIETTIVO:

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

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    INGESTIONE: pu essere esclusa in quanto accidentale e del tuttoininfluente: il mezzo gastrico dellapparato digerente non sufficientemente efficace per estrarre i prodotti tossici;

    CONTATTO DERMICO: costituisce un rischio basso in quanto limitato esarebbe necessario un mezzo non polare affinch le sostanzepossano penetrare lo strato dermico;

    VIA INALATORIA: possibilit di sviluppo di polveri a partire dallafrequentazione del campo stesso???

    OBIETTIVO:verificare SE, COME e QUANTO

    un campo in erba artificiale determinaunesposizione aggiuntiva a sostanze cancerogene.

    Birkholz et al, 2003; Anderson et al., 2006

    Rischio per la salute umana derivante dalla frequentazione

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

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    Organizzazione della ricerca:

    1. Misura e comparazione (ambiente di vita)dellesposizione:a) analisi della concentrazione di particolato PM10 e PM2.5;c) analisi dei solventi BTX (Idrocarburi aromatici: Benzene, Toluene e Xileni).b) analisi degli IPA; (Idrocarburi policiclici aromatici);

    2. Campionamenti effettuati in diverse condizioni.

    3. Analisi del rischio sanitario.

    Rischio per la salute umana derivante dalla frequentazionedi campi in erba sintetica nella Citt di Torino

    Concentrazione di PM10: campi e sito urbano. Giugno 06

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

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    0

    1020304050607080

    campo

    P

    campo

    P terra

    campo

    C

    campo

    R

    campo

    PB

    campo

    B

    12-giu-06 13-giu-06 14-giu-06 15-giu-06 21-giu-06 26-giu-06

    g/m3

    limite normativo di 50 g/m3 del D.Lgs 60/2002 per le 24 ore per il PM10

    campisito urbano

    campisiti urbani

    PM10

    PM2,5Concentrazione di PM2,5: campi e siti urbani.

    0

    5

    10

    15

    20

    25

    30

    campo

    P

    campo

    P terra

    campo

    C

    campo

    R

    campo

    PB

    campo

    B

    12-giu-06 13-giu-06 14-giu-06 15-giu-06 21-giu-06 26-giu-06

    g/m3

    Concentrazione di PM10: campi e sito urbano. Novembre 06

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

    48/92

    limite normativo di 50 g/m3 del D.Lgs 60/2002 per le 24 ore per il PM10

    campi

    sito urbano

    campisiti urbani

    PM10

    PM2,5

    0

    20

    40

    60

    80

    100120

    140

    campo

    PB

    campo

    B

    campo

    RM

    campo

    C

    campo

    P

    campo

    PT

    06-nov-06 07-nov-06 08-nov-06 09-nov-06 14-nov-06 15-nov-06

    g/m3

    Concentrazione di PM2,5: campi e siti urbani.

    0

    20

    40

    60

    80

    100

    campo

    PB

    campo

    B

    campo

    RM

    campo

    C

    campo

    P

    campo

    PT

    06-nov-06 07-nov-06 08-nov-06 09-nov-06 14-nov-06 15-nov-06

    g

    /m3

    Giugno 06

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

    49/92

    Concentrazione BENZENE: campi e siti urbani

    0,0

    1,0

    2,0

    3,0

    4,0

    5,0

    6,0

    P

    urbano

    tra

    ffico

    Pterra

    urbano

    tra

    ffico C

    urbano

    tra

    ffico R

    urbano

    tra

    ffico

    PB

    urbano

    tra

    ffico B

    urbano

    tra

    ffico

    12-giu-06 13-giu-06 14-giu-06 15-giu-06 21-giu-06 26-giu-06

    g/m

    3

    limite normativo di 5 g/m3 del D.Lgs 60/2002 per le 24 ore per il Benzene

    campisito urbanosito trafficato

    BENZENE

    Novembre 06

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

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    Concentrazione BENZENE: campi e sito urbano.

    0,01,02,0

    3,04,05,06,07,08,09,0

    10,0

    campo

    PB

    campo

    B

    campo

    RM

    campo

    C

    campo

    P

    campo

    PT

    06-nov-06 07-nov-06 08-nov-06 09-nov-06 14-nov-06 15-nov-06

    g/m3

    limite normativo di 5 g/m3 del D.Lgs 60/2002 per le 24 ore per il Benzene

    campisito urbanoBENZENE

    Giugno 06

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

    51/92

    Nel periodo estivo le concentrazioni di IPA sono decisamente e naturalmente basse. Tra i

    12 composti ricercati il Benzo(a)pirene lunico normato per legge e non mai presente.

    Gli unici IPA con valori al di sopra del limite di rilevabilit misurabili, seppur decisamente

    contenuti sono il Benzo(b)fluoranthene + Benzo(k)fluoranthene (gruppo IARC 2B) chevengono considerati tra gli IPA caratteristici di emissioni da combustione di veicoli a

    benzina e il Benzo[ghi]perylene che viene considerato (dopo il Pyrene) caratteristico

    delle emissioni da usura di pneumatico anche se non in modo inequivocabile: questo

    risulta presente anche sul campo in terra battuta quindi, essendo i campi in condizioni di

    riposo (non utilizzati), potrebbe risultare ascrivibile al traffico delle strade limitrofe.

    A livello italiano nel periodo primavera-estate le concentrazioni totali di IPA,

    in un sito trafficato, variano tra 1 e 4 ng/m3

    in un sito di fondo tra 0.1 e 1 ng/m3

    ;i campi monitorati hanno valori di IPA totali variabili tra < 0.1 a 0.6 ng/m3.

    IPA

    IPA

    Novembre 06

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

    52/92

    Nel periodo invernale le concentrazioni di IPA, sono naturalmente pi elevate rispetto ai mesi

    estivi. Tra i 12 composti ricercati il Benzo(a)pirene lunico normato per legge e ed presentenei campi a concentrazioni paragonabili a quella riferibile alla media annuale secondo la normativavigente (1 ng/m3) ed paragonabile alle concentrazioni nella citt di Torino.

    Benzo(b)fluoranthene + Benzo(k)fluoranthene (gruppo IARC 2B) vengono considerati tra gliIPA caratteristici di emissioni da combustione di veicoli a benzina e sono presenti con la maggiore

    percentuale in tutti i campi, la stessa considerazione vale anche per il Benz[a]antracene.Il Pyrene e il Benzo[ghi]perylene vengono considerati caratteristici delle emissioni da usura dipneumatico e risultano presenti anche sul campo in terra battuta quindi probabilmente, puressendo i campi in condizioni di utilizzo, anche questi potrebbero risultare ascrivibili al trafficodelle strade limitrofe.

    Abbiamo constatato un minor contenuto di IPA nel campo in terra naturale che potrebbe essereascrivibile alla maggiore presenza di polveri di origine naturale (minerali) originate dalsollevamento di terra in fase di gioco, falsando quindi il risultato finale in termini di rapporto.Come nel caso dei siti urbani, e come segnalato in letteratura, la maggiore concentrazione di IPAsi ha sulla frazione PM 2,5 (70 90%); il rapporto tra PM10 e PM2,5 sui campi risulta esseremolto pi contenuto rispetto ai siti urbani.

    A livello italiano nel periodo autunno-inverno le concentrazioni totali di IPA,in un sito urbano, variano tra 3 e 15 ng/m3

    in un sito di fondo tra 1 e 5 ng/m3,

    i campi monitorati hanno valori di IPA totali variabili tra 2.8 e 15.5 ng/m3.

    Valutazione del Rischio SanitarioValutazione del Rischio Sanitario Giugno 06

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

    53/92

    0

    0,005

    0,01

    0,015

    0,02

    0,025

    0,03

    0,035

    0,04

    contatto dermico inalazione

    vie di esposizione

    0,E+00

    1,E-07

    2,E-07

    3,E-07

    4,E-07

    5,E-07

    6,E-07

    7,E-07

    8,E-07

    9,E-07

    1,E-06

    contatto dermico inalazione

    via di esposizione

    risk adulto

    bambino

    Il rischio per la salute umana stato valutato mediante il softwareRISC 4.

    < 1 x 10-5/10-6 < 1

    Rischio Cancerogeno: RiskRischio Cancerogeno: Risk Rischio Tossico: HIRischio Tossico: HI

    Range di Rischio Cancerogenomassimo su tutti i campi

    4 9.5 x 10-7

    Range di Rischio Tossicomassimo su tutti i campi

    0.016 0.031

    Range di Rischio Cancerogenoin Torino (Via della Consolata)

    2 2.8 x 10-6

    Range di Rischio Tossicoin Torino (Via della Consolata)

    0.062 0.23

    Valutazione del Rischio SanitarioValutazione del Rischio Sanitario Novembre 06

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

    54/92

    Il rischio per la salute umana stato valutato mediante il softwareRISC 4.

    < 1 x 10-5/10-6 < 1

    Rischio Cancerogeno: RiskRischio Cancerogeno: Risk Rischio Tossico: HIRischio Tossico: HI

    Range di Rischio Cancerogenomassimo su tutti i campi

    1.2 2 x 10-6

    Range di Rischio Tossicomassimo su tutti i campi

    0.043 0.075

    Range di Rischio Cancerogenoin Torino (Via della Consolata)

    2 2.8 x 10-6

    Range di Rischio Tossicoin Torino (Via della Consolata)

    0.062 0.23

    0,E+00

    5,E-07

    1,E-06

    2,E-06

    2,E-06

    3,E-06

    contatto dermico inalazione

    via di esposizione

    ris

    k adulto

    bambino

    0

    0,01

    0,02

    0,03

    0,04

    0,05

    0,06

    0,07

    0,08

    contatto dermico inalazione

    vie di esposizione

    Risultati e Osservazioni

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

    55/92

    In base ai risultati ottenuti dallanalisi di rischio sanitario-ambientale icampi da calcio esaminati presentano dei valori di rischiocancerogeno e/o tossico inferiori a quelli limite previsti dallenormative nazionali ed internazionali.

    Non esistono sostanziali differenze tra le concentrazioni di polveri presenti nei

    campi da calcio e in altri siti urbani: i livelli di PM10 registrati nei campi sonoparagonabili o inferiori ai livelli di fondo urbano ed anche i livelli di PM2.5 sonoparagonabili o inferiori ai siti urbani considerati.

    Non sono presenti sostanziali differenze delle concentrazioni di particolato,idrocarburi aromatici e IPA legate allanzianit del campo, alla tipologia delcampo (nero PFU o termoplastico) e alla ditta produttrice nelle diverse giornate di

    campionamento.

    Le concentrazione di idrocarburi aromatici, BENZENE, presenti nei campi da

    calcio monitorati: sono costanti e si attestano a livelli inferiori a quelli di fondourbano e comunque rispecchiano una normale situazione legata ad inquinamentourbano di origine autoveicolare.

    Le concentrazioni di IPA, presentano un normale profilo urbano dei periodi

    considerati.

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

    56/92

    Presenza di contaminanti nella risorsa idricaPresenza di contaminanti nella risorsa idrica

    Analisi di Rischio SanitarioAnalisi di Rischio Sanitario

    Stima di potenziali effetti sulla salute

    V l t i d l i hi i t T i l t i (THM)

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

    57/92

    1

    non esiste un valore di parametro singolo per questa sostanza ma solosommato a bromoformio, diclorometano, cloroformio: 30 g/L (D.Lgs 2/2/2001,n31). La IARC lo inserisce nel gruppo 2B, come "agente avente sufficienteattivit cancerogena sugli animali e probabile attivit cancerogena sulluomo".

    2

    non esiste un valore di parametro singolo per questa sostanza ma solosommato a bromoformio, diclorometano, bromodiclorometano: 30 g/L (D.Lgs2/2/2001, n31). La IARC lo inserisce nel gruppo 2B, come "agente aventesufficiente attivit cancerogena sugli animali e probabile attivit cancerogenasulluomo".

    Vie di esposizione: ORALE e DERMICA

    Sostanza Concentrazione

    max rilevata

    RfD

    mg/Kg/die

    CSF

    mg/kg/die

    Kp

    cm/hr

    Bromodiclorometano1 1.79 g/L 0.02 0.062 0.0058

    Triclorometano

    (Cloroformio)20.43 g/L 0.01 0.0061 0.0089

    Valutazione del rischio associato a Trialometani (THM)

    in una rete di utenza

    Stima di potenziali effetti sulla salute

    Esposi ione E d i li di ( /k /di )

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

    58/92

    Esposizione, E = dose giornaliera media (mg/kg/die)

    E: Average Daily Doseo Ec: Lifetime Average Daily Doseper le sostanze cancerogene(C x Ef x Ed x IR)

    E/Ec = -------------------------(BW x At)

    INGESTIONE DI ACQUAINGESTIONE DI ACQUA (Bromodiclorometano)

    AdultiE: (0.00179 mg/mc x 2 L/die x 350die/anno x 30anno)/(70kg*30anno)E: 0.000049 mg/kg*die

    BambiniE: (0.00179mg/mc x 1 L/die x 350die/anno x 6 anno)/(15kg*6 anno)E: 0.000114 mg/kg*die

    At = per la sostanze non cancerogene tale valore pari alla durata effettiva dellesposizione (At = Ed),per le sostanze cancerogene uguale a 70 anni.

    AdultiEc: (0.00179 mg/mc x 2 L/die x 350die/anno x 30anno)/(70kg*70anno)Ec: 0.000021 mg/kg*dieBambiniEc: (0.00179mg/mc x 1 L/die x 350die/anno x 6 anno)/(15kg*70 anno)

    Ec: 0.0000098 mg/kg*die

    Esposizione E dose giornaliera media (mg/kg/die)

    Stima di potenziali effetti sulla salute

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

    59/92

    CW x SA x Kp x CF x Et x Ef x EdE = ------------------------------------------------

    (BW x At)

    Esposizione, E = dose giornaliera media (mg/kg/die)

    E: Average Daily Doseo Ec: Lifetime Average Daily Doseper le sostanze cancerogene

    CONTATTO DERMICOCONTATTO DERMICO (Bromodiclorometano)

    AdultiE: (0.00179mg/Lx350die/annox30annox19400cm2x0.0058cm/hrx0.25hr/diex0.001)/(70kg*30anno)E: 6.9 x 10-7 mg/kg*die

    BambiniE: (0.00179mg/L x 350die/anno x 6annox9300cm2x0.0058cm/hrx0.25 hr/diex0.001)/(15kg*6anno)E: 1.5 x 10-6 mg/kg*die

    Adulti

    Ec: (0.00179mg/Lx350die/annox30annox19400cm2x0.0058cm/hrx0.25hr/diex0.001)/(70kg*70anno)Ec: 3 x 10-7 mg/kg*dieBambiniEc: (0.00179mg/Lx 350die/annox6annox9300cm2x0.0058cm/hrx0.25hr/diex0.001)/(15kg*70anno)Ec: 1.3 x 10-7 mg/kg*die

    Stima di potenziali effetti sulla salute

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

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    Stima del rischio per gli effetti NON cancerogeni (Bromodiclorometano)

    Stima del Rischio per ingestione

    Adulti, HQa: 0.000049 mg/kg*die/RfD = 0.00245Bambini, HQb: 0.000114 mg/kg*die /RfD = 0.057

    Stima del Rischio per contatto dermico

    Adulti, HQa: 6.9 x 10-7 mg/kg*die /RfD = 0.0000345Bambini, HQb: 2.4 x 10-6 mg/kg*die /RfD = 0.00012

    Stima del Rischio cumulativo non cancerogeno derivante dallesposizione al

    Bromodiclorometano per diverse vie di esposizione negli adulti e nei bambini.

    HIa, Adulti: 0.00245+ 0.0000345 = 0.003HIb, Bambini: 0.057 + 0.00012 = 0.06 < 1

    Stima di potenziali effetti sulla salute

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

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    Stima del rischio per gli effetti cancerogeni (Bromodiclorometano)

    Stima del Rischio per ingestione

    Adulti: 0.000021 mg/kg*die x CSF = 1.3 x 10-6Bambini: 0.0000098 mg/kg*die x CSF = 6.1 x 10-7

    Stima del Rischio per contatto dermico

    Adulti: 0.0000003 mg/kg*die x CSF = 1.9 x 10-8Bambini: 0.00000013 mg/kg*die xCSF = 8.1 x 10-9

    Stima del Rischio cumulativo cancerogeno derivante dallesposizioneal Bromodiclorometano per diverse vie di esposizione negli adulti e nei bambini.

    Adulti: 1.3 x 10-6 + 1.9 x 10-8 = 1.3 x 10-6

    Bambini: 6.1 x 10-7 + 8.1 x 10-9 = 6.2 x 10-7 < 10-5

    Stima di potenziali effetti sulla salute

    Esposizione E = dose giornaliera media (mg/kg/die)

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

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    Esposizione, E = dose giornaliera media (mg/kg/die)

    E: Average Daily Doseo Ec: Lifetime Average Daily Doseper le sostanze cancerogene(C x Ef x Ed x IR)

    E/Ec = -------------------------(BW x At)

    INGESTIONE DI ACQUAINGESTIONE DI ACQUA (Cloroformio)

    AdultiE: (0.00043 mg/L x 2 L/die x 350die/anno x 30anno)/(70kg*30anno)E = 0.0000117 mg/kg*die

    BambiniE: (0.00043 mg/L x 1 L/die x 350die/anno x 6 anno)/(15kg*6 anno)E: 0.0000274mg/kg*die

    Adulti

    Ec: (0.00043mg/L x 2 L/die x 350die/anno x 30anno)/(70kg*70anno)Ec: 5 x 10-6mg/kg*die.BambiniEc: (0.00043 mg/L x 1 L/die x 350die/anno x 6 anno)/(15kg*70 anno)Ec: 2.3 x 10-6mg/kg*die.

    At = per la sostanze non cancerogene tale valore pari alla durata effettiva dellesposizione (At = Ed),per le sostanze cancerogene uguale a 70 anni.

    Esposizione E = dose giornaliera media (mg/kg/die)

    Stima di potenziali effetti sulla salute

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

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    CW x SA x Kp x CF x Et x Ef x EdE = ------------------------------------------------

    (BW x At)

    Esposizione, E = dose giornaliera media (mg/kg/die)

    E: Average Daily Doseo Ec: Lifetime Average Daily Doseper le sostanze cancerogene

    CONTATTO DERMICOCONTATTO DERMICO (Cloroformio)

    AdultiE: (0.00043mg/L x 350die/anno x 30anno x 19400cm2 x 0.0089cm/hr x 0.25hr/die x 0.001)/(70kg*30anno)E: 2.5 x 10-7 mg/kg*die

    BambiniE: (0.00043mg/L x 350die/anno x 6anno X 9300cm2 x 0.0089cm/hr x 0.25 hr/die x 0.001)/(15kg*6anno)E: 5.8 x 10-7 mg/kg*die

    AdultiEc: (0.00043mg/L x 350die/anno x 30anno x 19400cm2 x 0.0089cm/hr x0.25hr/die x0.001)/(70kg*70anno)Ec: 1.1 x 10-7 mg/kg*dieBambiniEc: (0.00043mg/L x 350die/anno x 6anno X 9300cm2 x 0.0089cm/hr x 0.25 hr/die x 0.001)/(15kg*70anno)Ec: 4.9 x 10-8 mg/kg*die

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

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    Stima di potenziali effetti sulla salute

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

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    Stima del rischio per gli effetti cancerogeni (Cloroformio)

    Stima del Rischio per ingestione

    Adulti: 5 x 10-6 mg/kg*die x CSF = 3 x 10-8

    Bambini: 2.3 x 10-6 mg/kg*die x CSF = 1.4 x 10-8

    Stima del Rischio per contatto dermico

    Adulti: 1.1 x 10-7

    mg/kg*die x CSF = 6.7 x 10-10

    Bambini: 4.9 x 10-8 mg/kg*die x CSF = 3 x 10-10

    Stima del Rischio cumulativo cancerogeno derivante dallesposizioneal Cloroformio per diverse vie di esposizione negli adulti e nei bambini.

    Adulti: 3 x 10-8 + 6.7 x 10-10 = 3.1 x 10-8

    Bambini: 1.4 x 10-8 + 3 x 10-10 = 1.4 x 10-8 < 10-5

    La valutazione del Rischio sanitario ha messo in luce che il rischio tossicologico,

    Valutazione del Rischio Sanitario

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

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    La valutazione del Rischio sanitario ha messo in luce che il rischio tossicologico,

    HI1

    e cancerogeno, Risk2

    relativo allingestione e al contatto dermico conlacqua risulta essere come mostrato nella tabella sottostante.

    Sostanza HI1 Risk2

    g/L Adulti Bambini Adulti Bambini

    Bromodiclorometano 1.79 0.003 0.06 1.3 x 10-6 6.2 x 10-7

    Triclorometano(Cloroformio)

    0.49 0.001 0.003 3.1 x 10-8 1.4 x 10-8

    Il rischio cancerogeno derivante dalle diverse modalit di esposizioneconsiderate (ingestione e contatto dermico con acqua), sia per gli adulti cheper i bambini, risultato inferiore a 10-5/10-6 ed il rischio tossico, HI,inferiore ad 1, in totale accordo con i valori consigliati come cautelativi dalle

    vigenti normative nazionali e internazionali.I criteri di accettabilit del rischio per le sostanze tossiche coincidono con ilnon superamento del valore RfD (HI < 1) e per le sostanze cancerogeneprevedono che non vi sia pi di un caso di tumore su 100.000 / 1.000.000 di

    esposti (10-5

    /10-6

    ) (EPA, 1989).

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

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    Presenza di contaminanti nella filiera alimentarePresenza di contaminanti nella filiera alimentare

    Analisi di Rischio SanitarioAnalisi di Rischio Sanitario

    Indagine di un focolaio epidemicoIndagine di un focolaio epidemico

    Epidemia: verificarsi di un numero di casi di malattie superiore allatteso, in

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

    68/92

    Quantificazione dellQuantificazione dellassociazioneassociazioneLa misura, o quantificazione, di una associazione rappresenta uno fra i passipi importanti da compiere nell'indagine sulle cause delle malattie oppure nellavalutazione degli effetti di una azione di prevenzione od ancora, pi in generale,

    nell'investigazione su un qualsiasi rapporto causa-effetto.Parlando in generale, nel procedimento di valutazione dell'esistenza di unaassociazione sono in gioco due variabili:

    la presunta causa (o variabile indipendente)

    l'effetto (o variabile dipendente).

    In genere l'effetto rappresentato dalla comparsa della malattia, e quindil'esistenza della associazione si dimostra confrontando la frequenza dellamalattia in due popolazioni costituite rispettivamente da esposti e non esposti

    ad una presunta causa (o determinante o fattore di rischio).

    una data area geografica e in uno specifico intervallo temporale

    Obiettivi principali dellindagine: identificare le cause dellevento definire le misure per controllarlo

    Per "esposizione" si intende la presenza di qualsiasi variabile

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

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    Esposizione = presenza di un fattore che pu(ipoteticamente) causare un certo effetto

    L'esistenza di una associazione pu essere accertata attraverso studi..

    prospettivi

    oppureretrospettivi

    che, in linea di ipotesi, pu causare un certo effetto.

    tempo

    tempo

    Descrizione dellevento (chi, quando, dove, cosa)

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

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    Analisi epidemiologica

    Analisi biologiche

    (coprocoltura principalmente)

    Analisi delle matrici alimentariincriminate

    Conclusione dellindagineepidemiologica

    Descrizione dell evento (chi, quando, dove, cosa)

    Ipotesi causale (perch)

    Ipotesi alimento coinvolto (perch)

    Identificazione microrganismo coinvolto neicampioni biologici dei soggetti malati

    Identificazione microrganismo coinvoltonella matrice alimentare consumata

    Descrizione ed analisi del fenomeno

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

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    Settembre 2005In Olanda viene registrata dal sistema di Sorveglianza delle MTA la primaepidemia dovuta al consumo di alimenti contaminati da

    Escherichia coliO157 (STEC).

    Descrizione dellevento:21 casi confermati da analisi in laboratorio

    lagente causale viene riconosciuto in campioni biologici11 casi probabili

    Esempio 2

    Escherichia coliEscherichia coli (STEC) O157(STEC) O157 induce uninfezione cheporta a colite emorragica o/e a sindrome emoliticauremica (HUS). Questi ceppo possiede la capacit di

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

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    Il serbatoio principale di E. coli O157 rappresentato dal bovino, ma stato isolato anche

    da altri animali come piccoli ruminanti domestici e selvatici, suino, cavallo e cane.

    E. coli O157 raggiunge lambiente esterno tramite le feci degli animali portatori. Gli

    alimenti si contaminano perch entrano in contatto, nellambiente, con materialefecale proveniente da animali infetti (ortaggi, frutta, ecc.) o a causa di contaminazione

    fecale durante le fasi di mungitura del latte e produzione di carne al macello.

    Gli alimenti contaminati (carne macinata, latte crudo, insaccati stagionati, ortaggi),

    rappresentano il principale veicolo dinfezione.E stata provata anche la trasmissione da persona a persona e la trasmissione mediante

    contatto diretto con gli animali escretori.

    ( ) pp p p

    sintetizzare le tossine di tipo Shiga (Shiga-like toxins, oST), dette anche verocitotossine (VT); si tratta di potentiesotossine simili alla vera e propria tossina Shiga,sintetizzata da Shigella dysenteriae 1 e in grado di indurreun danno irreversibile quando inoculate sperimentalmente

    su monostrati di cellule VERO.

    Tra i microrganismi patogeni a veicolo alimentare E. coli O157 si configura tra quelli chepresentano la dose infettante pi bassa: in alcuni episodi stato stimato che circa 10cellule batteriche abbiano causato patologia.

    Curva epidemica di 21 casi confermati e 10 casi probabili inunepidemia di E.coli O157 (STEC), in Netherlands, Sett.-Ott. 2005.

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

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    u ep de a d co O 5 (S C), et e a ds, Sett Ott 005

    Ncas

    i

    Odds Ratio dei fattori associati con lepidemia di STEC O157,Netherlands, Sett-Ott. 2005.

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

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    ,

    Lindagine preliminare ha suggerito che il consumo di carne cruda steaktartare e il contatto con altre persone sintomatiche potevano essere fattori di

    Indagine

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

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    tartare e il contatto con altre persone sintomatiche potevano essere fattori dirischio.

    Un successivo studio casoUn successivo studio caso--controllocontrollo support lipotesi che la steak tartare erala fomte dellepidemia (odds ratio (OR) 272, 95% confidence interval (IC) 3 -23211).

    Anche il consumo di prodotti di IV gamma venne associato con linfezione daSTEC O157 (OR 24, 95% CI 1.1 528), ma solo il 40% dei casi erano esposti.

    Campioni di steak tartare campionati in una catena di supermarkets, dove il67% dei pazienti aveva comprato la steak tartare, tutti i campioni risultarononegativi per STEC O157: il campionamento venne fatto 3 giorni dopo lacomparsa dei sintomi nellultimo paziente.

    Sono stati identificati e confermati 21 casi.

    Lepidemia stata causata dal consumo di steak tartare (carne

    cruda); il quale conosciuto come cibo a rischio quindi

    poco consumato dai bambini (infatti non si verificato nessun

    caso di HUS).

    Conclusioni

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

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    Influenza da nuovo virus A/H1N1

    Analisi di Rischio SanitarioAnalisi di Rischio Sanitario

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

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    Influenza stagionale, influenza aviaria, influenza suina e pandemia

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

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    I virus influenzali circolano normalmente negli uomini e negli animali.

    LINFLUENZA STAGIONALE provocata da virus influenzali adattati a diffondersi e acausare malattia nelluomo (influenza umana). Gli uomini hanno una certa immunitnaturale ai ceppi che circolano comunemente.

    LINFLUENZA AVIARIA causata da virus influenzali che normalmente infettano ivolatili. Allo stesso modo, lINFLUENZA SUINA provocata da virus influenzali

    adattati a infettare i suini. Raramente gli esseri umani e gli animali possonotrasmettersi luno con laltro ceppi virali, come nel caso degli uomini che si ammalanodi influenza aviaria o suina (di solito in seguito a un contatto diretto con gli animalimalati).La presenza contemporanea nello stesso individuo di virus di influenza umana e

    animale pu portare allo sviluppo di virus modificati con la capacit di causarelinfezione e di diffondersi nella popolazione umana: limmunit naturale dellapopolazione umana a questi nuovi virus pu essere scarsa o del tutto assente.Se il nuovo virus influenzale si trasmette facilmente da uomo a uomo, c il rischio chedia luogo a una PANDEMIA DI INFLUENZA (virus influenzale nuovo o insolito).

    EpiCentro, ISS, luglio 2009

    InfluenzaEZIOLOGIA

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

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    Malattia ad etiologia virale Orthomyxovirus(virus a RNA monocatenario)

    Il genoma si presenta segmentato e ci ne condiziona le caratteristiche biologichepermettendo il fenomeno del riassortimento genico.

    Sulla base della presenza/assenza di antigeni di gruppo comuni, i virus dellinfluenzapossono essere divisi in tre tipi: A, B, C.

    Sottotipi

    Emoaglutinine H*: 15

    Neuraminidasi N*: 9

    tutte le combinazioni possibili!

    *sono antigeni di superficie,H proteina di adesione e fusione,N promuove il rilascio

    Influenza EZIOLOGIA

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

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    Virus a RNA

    Tipo A Tipo B

    Influenza virus

    Tipo C

    Influenza C virus

    ORTHOMYXOVIRIDAEFamigliaFamiglia::

    Genere:Genere:

    Tipo:Tipo:

    Specie:Specie: UomoAnimale

    Uomo Uomo

    OrthomixovirusVirus dell Influenza: A, B, CA,B,C: distinti antigenicamente perch pur avendo ugualiproteine interne (NP e M) hanno diverse proteine esterne(HA e NA)

    Epidemia da moderata/grave

    Tutti i gruppi di et

    Epidemie pi mitiSoprattutto bambini Non epidemieRaramente segnalata

    Variazione antigenica

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

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    Frequente nella Influenza A, meno frequente per iltipo B, non esiste per il tipo C

    Lo rende resistente alla immunit della popolazione Coinvolge gli antigeni di superficie: HA e NA

    Si hanno due tipi di mutazioni: Drift Antigenico

    Shift AntigenicoOgni anno questa evoluzione pu creare un

    virus differente

    Variabilit dei virus influenzali

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

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    drift antigenico: cambiamento antigenico minore,derivaantigenica, processo lento, piccole mutazionicodificanti proteine H e N, con il tempo somma

    mutazioni e cambio sierotiposhift antigenico:cambiamento antigenico maggiore, a

    carico di H e N, ricombinazione antigenica, comparsa

    improvvisa di sierotipo nuovo, caratteristicheantigeniche molto diverse da precedenti. Duesottotipi diversi infettano cellula, avvengono scambidi porzioni di genoma (suidi hanno recettori sia x

    virus aviari che mammiferi), trasmissioni di virus nonumani alluomo.

    Natural hosts of influenza viruses

    Influenza

    Ospiti naturali dei virus influenzali

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

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    H1 N1

    H2 N2

    H3 N3

    H4 N4

    H5 N5

    H6 N6H7 N7

    H8 N8

    H9 N9

    H10

    H11

    H12

    H13

    H14

    H15

    Haemagglutinin subtype Neuraminidase subtypeSottotipi Emoaglutinine H Sottotipi Neuraminidasi N

    CICLO di vita dellINFLUENZAUOMO & ANIMALI

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

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    Tranmission also directly from birdsto people.

    Uccelli selvatici

    Ciclo dellamalattia

    pandemica

    Ciclo naturaledellinfluenza

    aviaria

    Mammiferi(suino primario)Uccelli acquatici

    UOMO

    Trasmissione diretta

    dai volatili alluomoUccelli domestici

    Gli uccelli migratori sono portatori sani..

    Circolazione dei virus dellinfluenza Anegli uomini nellultimo secolo

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

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    15 H sottotipi

    9 N sottotipi

    Influenza A, serbatoio

    1918 1957 1968 1977

    Influenza

    SPAGNOLA

    Influenza

    ASIATICA

    Influenza

    Hong Kong

    H1N1 H2N2 H3N2

    H1N1

    ?driftantigenico

    shift

    antigenico

    Storia delle pandemie dellinfluenza A

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

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    1918-19 spagnola H1N1 1957 asiatica H2N2

    1968 Hong Kong H3N2 1976 suini H1N1 1977 russa H1N1

    1997 aviaria in HK H5N1 1999 aviaria in HK H9N2 2003 aviaria in Olanda H7N7

    2004 aviaria in SE asiatico H5N1

    Come si realizza un vaccino anti-influenzale?

    Contiene 3 tipi di virus inattivato, 2 del ceppo A e 1 del B: A A B

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

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    Gli scienziati prevedono in anticipo quale ceppo causerlepidemia linverno che verr

    122 centri WHO in 94 Paesi

    Osservano le mutazioni del virus e i dati convergono in4 Laboratori: Atlanta, Londra, Melbourne e Tokyo

    A febbraio gli esperti si riuniscono per scegliere il virus su cuipuntare per produrre il vaccino (emisfero nord).

    Le aziende farmaceutiche iniziano a produrre le dosi del vaccinoche dovr essere pronto in autunno.

    Negli ultimi 20 anni gli esperti non hanno centrato lacomposizione del vaccino (20%...)

    La Repubblica, giugno 2009

    Vaccino antinfluenzale: una difesa trivalenteVaccino antinfluenzale: una difesa trivalenteVaccino antinfluenzale: una difesa trivalenteVaccino antinfluenzale: una difesa trivalente

    La vaccinazione antinfluenzale un mezzo per prevenire

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

    88/92

    l'influenza, la sua trasmissione, e le relative complicanze

    TypeTypeTypeType AAAA

    H3N2H3N2H3N2H3N2

    TypeTypeTypeType AAAA

    H1N1H1N1H1N1H1N1

    Type BType BType BType B

    InfluenzaInfluenzaInfluenzaInfluenza

    ProtectionProtectionProtectionProtection

    I vaccini antinfluenzalidisponibili sono prodotti inuova embrionate di pollo

    Sono vaccini multivalenti in

    quanto contengono tre ceppivirali ( di solito 2 di tipo A eduno di tipo B)

    La composizione

    annualmente modificata, peruno o pi ceppi, a seconda deiceppi circolanti attesi per lasuccessiva stagione invernale

    Come nasceun vaccino anti-influenzale?

    1. il VIRUS responsabile della pandemia viene isolato dai pazienti contagiati

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

    89/92

    2. il WHO raccoglie tutti I ceppi del virus e sequenzia il loro genoma

    3. Il WHO sceglie il ceppo pi pericoloso per produrne un vaccino

    4. la sequenza del genoma viene spedita alle case farmaceutiche che produrranno il vaccino

    5. in laboratorio il virus viene coltivato (in uova embrionate o in altre colture)

    6. se il virus prolifera lentamente si possono avere dei ritardi nella produzuione del vaccino

    7. nei laboratori i virus vengono purificati dalle impurit e resi innocui

    8. le aziende farmaceutiche testano efficacia e sicurezza dei vaccini

    9. le autorit di controllo dei singoli paesi eseguono ulteriori controlli

    10. le dosi del vaccino sono pronte per la somministrazione.

    Le dosi di vaccino prodotte ogni anno nel mondo sono 250 milioni.

    La Repubblica, giugno 2009

    Vaccino antinfluenzale: una difesa trivalente

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

    90/92

    Vaccino antinfluenzale: caratteristiche INNOCUIT : incapacit di riprodurre i sintomi della malattia, TOLLERABILIT : capacit di produrre effetti collaterali accettabili,

    IMMUNOGENICIT : capacit di produrre elevati titoli di anticorpi proteggenti(Durata dell immunit < 1 anno) EFFICACIA CLINICA+ : capacit di ridurre linsorgenza della malattia

    (Varia in base alla somiglianza con i ceppi circolanti, et, patologie sottostanti)

    MANEGEVOLEZZA COSTO Programma 1 dose ogni anno

    Somministrato in autunno

    (ottobre-novembre), ma pu

    essere somministrato fino a

    marzo.

    * Efficacia > 90% nel prevenire la manifestazione

    clinica nei giovani e negli adulti sani

    Efficacia del 30% -40% nel prevenire la malattia tragli anziani debilitati

    Efficacia del 50% -60% nel ridurre l'ospedalizzazione

    Efficacia < 75% nel prevenire la morte

    Vaccinarsi il modo migliore di prevenire e combattere l'influenza, sia perch

    t t l t l b bilit di t l l tti i h i

    Prevenzione dellinfluenza

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

    91/92

    aumentano notevolmente le probabilit di non contrarre la malattia sia perch, in casodi sviluppo di sintomi influenzali, questi sono molto meno gravi e, generalmente, nonseguiti da ulteriori complicanze.

    OMS raccomanda la vaccinazione a:

    -persone con et maggiore di 64 anni-coloro che sono in stretto contatto con anziani,-tutte le persone a rischio di complicazioni secondarie a causa dell'et o di patologie,come disordini cronici di tipo respiratorio o polmonare (asma compreso), malattiemetaboliche croniche (diabete mellito, disfunzioni renali, immunodepressione dovuta o

    meno ai farmaci, patologie emopoietiche, sindrome da malassorbimento intestinale,fibrosi cistica, malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione dianticorpi) o quando sono previsti interventi chirurgici di una certa entit.

    -fortemente raccomandato a bambini a partire dai sei mesi d'et ed agli adolescenti(fino ai 18 anni d'et) che sono stati sottoposti ad una terapia a lungo termine a basedi aspirina (acido salicilico) perch l'uso di questo farmaco aumenta la probabilit disviluppare, successivamente all'infezione influenzale, la sindrome di Reye*.

    Le PANDEMIE* influenzali: possono essere evitate?

    L d i d lli fl i d h d i di tre

  • 7/27/2019 Epidemiologia Ambientale.gilli

    92/92

    La pandemia dellinfluenza si pu prevedere che accada, in media, treo quattro volte ogni secolo,quando compaiono nuovi sottotipi delvirus e prontamente sono trasmessi da persona a persona.Tuttavia, le pandemie dellinfluenza sono imprevedibili.

    Gli esperti sono in accordo nellaffermare che un'altra pandemiainfluenzale probabilmente imminente e che leliminazione rapida ditutto il pollame di Hong Kong nel 1997 ha evitato una pandemia.

    *coinvolge un numero di individuinettamente superiore a quanto ci sisarebbe atteso nel mondoin un periodo di tempo.


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