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Eterno Auriga - Giugno 2014

Date post: 03-Apr-2016
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traduzione italiana del Sanathana Sarathi dell'Organizzazione Sathya Sai Italiana
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Giugno 2014
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Giugno 2014

E t e r n o A u r i g aE t e r n o A u r i g aDedicato all’Elevazione Morale e Spirituale dell’UmanitàVERITÀ RETTITUDINE PACE AMORE NON VIOLENZA

Giugno 02 14© Sri Sathya Sai

Sadhana Trust, Publications Division Prasanthi Nilayam

2 La Fede in Dio Rimuove Tutte le Paure Discorso di Bhagavan del 29 agosto 1996 11 Celebrazioni a Prasanthi Nilayam Cronaca15 Comprendete la Grandezza della vostra Nascita Umana Dai nostri Archivi17 È Dio a Darci un’Identità Padre Henry Fehren21 Yah Billi Ke Liye Effulgenza della Gloria Divina23 L’Angolo degli Studenti25 L’Avidità Porta alla Sconfitta Chinna Katha27 Notizie dai Centri Sai

S O M M A R I O

Fotografia di Copertina: Sai Geeta con Bhagavan

Siti Web Ufficiali di Prasanthi NilayamLibri, Audio e Video – Sri Sathya Sai Central Trust, Settore Pubblicazioni:

www.sssbpt.orgFotografie online di Bhagavan: www.saireflections.org

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Ala Bal Vikas dell’Organizzazione Sri Sathya Sai, India: www.sssbalvikas.org

Per Rinnovi / Nuovi Abbonamenti / Edizioni Elettroniche, vi invitiamo a visitare il nostro sito @ www.sanathanasarathi.org

“Ognuno interpreta un ruolo in questa commedia della vita. Sul palcoscenico, il suo nome e la sua forma sono differenti, ma il suo vero nome è Atma. Non dovreste mai dimenticare questa verità. Ricordandola sempre, nella commedia della vita potrete interpretare tutti i ruoli. Questo è il modo di condurre una vita ideale e derivarne beatitudine.”

Pubblicato sul Sito Web delMovimento Srì Sathya Sai d’Italia

Sanathana Sarathi 2 June 2014 2 Giugno 2014 Eterno Auriga

FIUME D’IMMORTALITÀ DISCORSO DI BHAGAVAN DEL 29 AGOSTO 1996

G

LA FEDE IN DIO RIMUOVE TUTTE LE PAURE

(Poesia Telugu)

“La vita dell’essere umano è come un letto infestato di cimici. Il suo corpo è un ricettacolo di malattie. In verità, egli non ha vera felicità nella vita. Non dimenticate queste parole di saggezza.

L A T O L L E R A N Z A È U N AT T R I B U T O D I V I N O

LI ESSERI UMANI VIVONO in questo stato di sofferenza perché hanno dimenticato la loro

reale natura, la loro vera forma e le loro origini. Incapaci di comprendere il valore della vita umana, che è come un diamante prezioso, gli uomini la barattano come fosse carbone. Nel suo discorso, il vicerettore ha sollevato l’interrogativo: “Qual è lo scopo della vita?” Il fine della vita è conoscere la propria forma e tornare al luogo d’origine.

Lo scopo della vita umana

Per tutti gli esseri viventi è

naturale tornare alla fonte delle proprie origini e in nessun altro posto; questo è lo scopo e la meta della vita umana. Dimentico

d i questa verità, l’essere u m a n o

Giugno 2014 3Eterno Auriga

fatica duramente, dall’alba al tramonto, per acquisire ricchezza, provvedere alla moglie e ai figli, farsi un nome e una fama, e avere pace e felicità, ma ciò che deve fare è tornare alla sorgente e raggiungere lo scopo della vita. Il proposito primario della vita è risalire alle origini del proprio cammino. Se vi balza in mente la domanda su dove andare, chiedetevi da dove siete venuti; è là che dovete tornare. Deviare da questo cammino non è corretto. Cercate di sapere chi siete.

“Il mondo intero è pervaso da Dio.”

Dio è onnipervadente per natura; per questo è chiamato Brahma. Dovunque guardiate, vedete il principio di Brahman. Non c’è luogo in cui Egli non sia, non c’è oggetto che non sia la Sua Forma. Egli è presente in voi, in loro e in tutti, ma non tutti possono avere salda fede in questo principio di unità. Le Upanishad dichiarano: “L’Uno volle essere i molti.” C’è solamente l’Uno, questa è la realtà, e quell’Uno assume molte forme. Potete sperimentare la felicità se comprendete a fondo questa verità. Nella Bhagavad Gita il Signore Krishna dice: “Fate tutte le azioni come un’offerta a Me e rifugiatevi solo in Me. Offrite tutto a Me: Io avrò cura di voi.” Che cosa significa questo realmente? L’essere umano è impantanato in ogni sorta di preoccupazioni.

“Nascere è una preoccupazione, essere sulla terra è una preoccupazione, il mondo è causa di preoccupazione e

la morte lo è altrettanto. Tutta l’infanzia è una preoccupazione e così la vecchiaia. La vita è una preoccupazione, la sconfitta è una preoccupazione, tutte le azioni e le difficoltà causano preoccupazione. Anche la felicità costituisce una misteriosa preoccupazione.”

Affidate i vostri problemi a Dio

La vita stessa è un bel carico di preoccupazioni. Come potete vivere avendo in testa questo carico enorme di preoccupazioni? Che cosa potete ottenere se siete invischiati in così tante preoccupazioni? Come potete seguire il retto sentiero nella vita? Comunque, queste preoccupazioni non sono permanenti; una se ne va lasciando il posto a un’altra subito dopo. Quindi, non date loro molta importanza. Qual è la forma della preoccupazione? È soltanto paura creata dalla mente. La mente è

L’onore di una famiglia dipende dalle virtù della donna di casa; quindi, ogni donna dovrebbe sviluppare la tolleranza. Non

solamente le donne: anche gli uomini devono coltivarla, ma per le donne è estremamente

importante. Chi sa tollerare può ottenere qualunque cosa. In

effetti, la tolleranza è una dote divina, è il dono di Dio.

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volubile per sua natura: come possono essere permanenti le preoccupazioni create da questa mente incostante? Ogni preoccupazione è come un naya paisa. Una rupia vale cento naya paisa e cento rupie valgono diecimila naya paisa. Un mucchio di diecimila naya paisa non è facile da trasportare per il suo peso, quindi il Signore dice: “Dammi quelle diecimila naya paisa e Io ti darò una banconota da cento rupie che è molto leggera, facile da trasportare e si può conservare al sicuro.” Mettere al sicuro un mucchio di diecimila naya paisa è piuttosto difficile e lo è ancora di più il trasportarlo e proteggerlo dagli altri. Pertanto, il Signore esorta l’essere umano: “Mio caro, affida a Me il mucchio delle tue preoccupazioni.” DateGli quindi questo gravame. Dio insegna questa verità in modo sottile. Voi potreste chiedere: “Se si lascia tutto al Signore, che cosa ne è dei nostri doveri?” L’essere umano ha i propri doveri, deve guadagnare denaro, provvedere alla moglie e ai figli ecc., ecc. Non occorre che trascuriate nessuna delle vostre incombenze; assolvetele. Come? Supponiamo che, in una commedia, stiate recitando il ruolo di un padre. Avete un figlio che ha una malattia e voi ne siete preoccupati, ma, in realtà, non siete suo padre, egli non è vostro figlio, né soffre di alcuna malattia e neppure voi piangete realmente per lui. Tutto questo non è che una recita. Anche quando nella commedia piangete, siete ben consapevoli che il vostro nome è quello che avete nella realtà e che studiate in una certa classe.

Anche quando esprimete ansia per la malattia di vostro figlio, siete consapevoli del fatto che egli non è vostro figlio, ma un altro ragazzo. Sulla scena, dovete recitare correttamente, ma, anche mentre impersonate il vostro ruolo alla perfezione, non dimenticate il vostro effettivo nome. Per esempio: Nagaiah recita il ruolo di Thyagiah e canta: “O Rama! Dove devo cercarTi?” Lo fa proprio come Thyagiah, ma, in realtà, egli è consapevole di essere Nagaiah e non Thyagiah. Quando la commedia finisce ed egli scende dal palcoscenico, tutti si complimentano con lui dicendo: “Nagaiah, hai recitato benissimo il ruolo di Thyagiah.” È soltanto Nagaiah che canta e recita, ma, sulla scena, si comporta come Thyagiah. Allo stesso modo, ognuno recita un ruolo in questa commedia della vita; il nome effettivo è Atma anche se, sulla scena, il suo nome e la sua forma sono diversi. Non dovete mai dimenticare questa verità. Se la ricordate sempre, potete recitare qualunque ruolo nella commedia della vita. Questo significa vivere in modo ideale e trarne beatitudine. Certuni recriminano: “Io ho offerto tutto a Dio, mi sono affidato completamente a Lui: perché allora mi fa subire tutte queste sofferenze?” Gli studenti devono comprendere questo molto chiaramente: come potete avere delle difficoltà se vi affidate totalmente? Come potete pensare che state soffrendo? Non avrete affatto pensieri simili, non considererete niente una difficoltà né ve ne preoccuperete. Se siete preoccupati, significa solamente che

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non vi siete affidati davvero a Dio. Chi si è affidato completamente al Signore non nutrirà alcuna preoccupazione. Dio è in voi, ma, se non avete fede in “Dio è in me”, sarete circondati dalle preoccupazioni.

Cercate di capire chi siete

Nomi e forme possono variare, ma Dio è uno. I cristiani, i mussulmani, gli zoroastriani, i buddisti e gli indù adorano tutti lo stesso Dio, ma Gli attribuiscono nomi e forme diversi e Lo adorano secondo le dottrine delle religioni che seguono. C’è un bramino che fa da mangiare in cucina. In base a ciò che sta facendo, noi lo chiamiamo “bramino cuoco”, ma la stessa persona è chiamata “bramino prete” quando, nel tempio, officia un rito. Quando legge il calendario, lo chiamiamo “bramino del calendario”; quando va in ufficio e assolve i suoi doveri ufficiali, vien detto “bramino amministratore”. Nomi diversi sono attribuiti alla stessa persona. In modo simile, sulla scena del mondo, ognuno riceve un nome a seconda del ruolo che svolge e dei meriti e demeriti acquisiti nelle vite precedenti. In verità, tutto questo è pura illusione; in questo non c’è nessuna verità di alcun tipo. L’influenza della mente è responsabile di tutta questa illusione. Se comprendete che tutto questo è semplicemente bhrama (illusione), avrete la visione di Brahma (Dio). Inoltre, se comprendete che voi siete Brahma, bhrama scomparirà immediatamente. In questo modo, se fate uno sforzo per capire chi siete, raggiungerete sicuramente la Verità.

Tornare all’origine è naturale per tutti gli esseri viventi. L’acqua dell’oceano diventa vapore a causa del calore del sole; il vapore acqueo forma le nubi che, raggiungendo una regione fredda, si sciolgono in gocce e cadono sulla terra come pioggia. Le gocce si riuniscono e formano un ruscello, i ruscelli confluiscono e formano un fiume.

Dove arriva il fiume alla fine? Torna all’oceano. Allo stesso modo, tutti gli esseri viventi devono tornare al luogo in cui hanno avuto origine. Questo è lo scopo della vita.

Ecco un altro esempio: un vasaio va a uno stagno, prende dell’argilla, la porta via e la scarica a terra davanti a casa. Lo scavo dell’argilla forma una buca vicino allo stagno e il deposito della stessa in un altro posto forma un monticello; l’argilla della buca è la stessa di quella della montagnola. È stata scavata una buca per formare la montagnola e questa diventa sempre più piccola a mano a mano che il vasaio usa l’argilla per fare vasi e piatti, che però non possono contenere l’acqua finché non sono cotti. Se ce la mettete, quei vasi si rompono, per cui il

Dio è presente nel vostro cuore, ma voi non siete capaci di

visualizzarLo. Qual è la ragione? Avete costruito i muri dell’ego e dell’attaccamento al corpo e questi nascondono Dio alla

vostra vista. Come potete, dunque, avere la visione di Dio? Egli è proprio lì, in voi, eppure

non potete vederLo.

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vasaio li mette nel fuoco e li sottopone a un processo di raffinamento, dopodiché possono contenere l’acqua. I vasi non cotti non possono contenerla, quelli cotti sì e noi li usiamo per vari scopi. Un giorno, mentre state prendendo dell’acqua da un pozzo, il vaso vi scivola di mano e cade rompendosi in più pezzi. Quei pezzi, li portate con voi?

No, li lasciate dove sono e lì finiscono sbriciolati sotto le ruote del carro o sotto i piedi delle persone, tornando a essere argilla. Il vaso venuto dall’argilla torna a essere argilla anche se, nel frattempo,

assume la forma del vaso e dei piatti; queste forme sono temporanee. Voi non avete quindi nessun bisogno di chiedere a qualcuno dove stia andando: egli deve naturalmente tornare alla sorgente delle sue origini.

Il santo Purandaradasa cantava: “O Signore, io sono nato in questo mondo

perché Ti ho dimenticato. Se non lo avessi fatto, non sarei nato qui”, e disse: “O Signore! Come potrei diventare orfano o diseredato finché Tu sarai al mio fianco? Tu sei Colui che mi dà la saggezza e la conoscenza.

Certuni recriminano: “Io ho offerto tutto a Dio, mi sono

affidato completamente a Lui: perché allora mi fa subire

tutte queste sofferenze?” Gli studenti devono comprendere

questo molto chiaramente: come potete avere delle difficoltà se vi affidate

totalmente? Come potete pensare che state soffrendo?

Non avrete affatto pensieri simili, non considererete

niente una difficoltà, né ve ne preoccuperete. Se siete

preoccupati, significa solamente che non vi siete affidati davvero

a Dio.

Giugno 2014 7Eterno Auriga

In effetti, Tu mi redimi, sei il mio Supremo Salvatore, sei il Dispensatore degli otto tipi di ricchezza. Anche se il cielo mi cadesse sulla testa, non avrei paura: io ho il Tuo aiuto in ogni situazione. Perché dovrei avere paura se Tu sei in me, con me, sopra di me e sotto di me? Io non ho bisogno di andare altrove a cercarTi: Tu sei sempre con me. Signore, Tu sei l’unico che agisce; io sono un burattino nelle Tue mani.” Chi ha una fede così salda è libero da tutte le paure, non manca di niente, la sofferenza e la povertà non lo toccano; come potete mancare di qualcosa se il Padrone della ricchezza è con voi? Dovreste compiere il vostro dovere con una convinzione così salda. Dio solamente vi dà tutto. Non date mai spazio all’ego e all’attaccamento.

Com’è sciocco rimproverare il Sole perché non inonda di luce la vostra casa! Com’è che non ricevete la sua luce in casa vostra se il Sole illumina tutto il mondo? Il Dio Sole ride della vostra ignoranza e dice: “O stolto! Hai innalzato tutt’intorno i muri dell’ego e dell’attaccamento: come posso entrare in casa tua? Abbattili e Io entrerò di Mia iniziativa; non hai bisogno di chiamarMi, invitarMi o pregarMi: è Mio dovere, quindi verrò certamente.” Allo stesso modo, Dio è presente nel vostro cuore, ma voi non siete capaci di visualizzarLo. Qual è la ragione? Avete costruito i muri dell’ego e dell’attaccamento al corpo e questi nascondono Dio alla vostra vista; come potete, quindi, avere la visione di Dio? Egli è proprio lì, in voi, eppure non potete vederLo. Il Santo

Ramadas abbracciò i piedi del Signore Rama dicendo: “O Signore! Non Ti lascerò andare lontano da me neanche un passo se non mi concederai la Tua grazia. Come puoi lasciarmi e andar via?” Allora il Signore rispose: “La questione del Mio andar via si pone se Io sono fuori di te, ma Io sono sempre in te; in effetti Io sono te e tu sei Me. Pensare che Io ti lasci è un’illusione totale.” Dio non abbandona nessuno e non va in alcun luogo; è sempre lì in voi. In realtà, Egli è presente dovunque.

Cercate di affidarvi alla Grazia Divina

Di questo ho parlato anche in un Discorso recente. Una volta una gopi, essendo sola in casa, volle chiudere la porta. In quell’istante preciso, il Signore Krishna bussò dall’esterno. Ella non sapeva se aprire o meno. Radha fu divertita dalla vista di ciò, e cantò:

“Tutto l’universo è la residenza del Signore: dov’è allora la porta d’ingresso di quella casa? Tirate i fili vitali del vostro corpo, offritevi ai Suoi piedi e piangete di gioia. O jiva, vedi il paradiso in quell’esperienza! Quello è l’ingresso principale della residenza di Dio.”

Tra il chiudere la porta del cuore e aprirla avendo udito la chiamata del Signore c’è un elemento di dubbio: l’individuo la vuol chiudere e il Signore la vuole aperta. Dio è immutabile, il jiva è incostante e soggetto

8 Giugno 2014 Eterno Auriga

al cambiamento. Un passerotto che si posa sul ramoscello di un albero non teme il suo oscillare perché si affida alla forza delle proprie ali e non al ramoscello stesso. Un passero ha fiducia nella forza delle proprie ali, mentre l’essere umano manca di fiducia in sé; anche la più piccola difficoltà lo fa temere e lo rende insicuro. Un essere umano non dovrebbe essere così incerto. Dovrebbe diventare coraggioso e valoroso meditando sul Nome di Dio. Oggi, voi non avete bisogno di forza fisica e intelligenza; vi serve la Grazia Divina e la forza della Rettitudine, ve l’ho detto altre volte.

“Si possono avere possanza fisica e grande capacità intellettiva, ma si cadrà nell’afflizione senza la Grazia Divina. Karna era un grande guerriero. Ma quale fu il suo fato? Non dimenticate mai questa verità.”

In verità, Karna era un guerriero più grande di Arjuna. Era nato per grazia del Dio Sole, ma, disgraziatamente, faceva più affidamento sulla forza fisica e sull’intelligenza. Invece di prendere rifugio nel Signore Krishna, egli si schierò con Duryodhana e Duhshasana. Perché? Il suo ego ne fu la causa fondamentale. Una volta, gli fu impedito di partecipare a una gara di tiro con l’arco perché non era un principe né uno kshatriya e tutti lo derisero dicendo che il figlio di un auriga non meritava di competere con gli kshatriya. Sentendosi profondamente umiliato, stava abbandonando l’arena quando Duryodhana lo richiamò e lo fece

re di Anga (nome di un regno situato sulla riva destra del Gange – N.d.T.). Pur sapendo che Duryodhana era una persona malvagia, Karna diventò suo intimo amico per gratitudine e attaccamento. In qualunque situazione, dovete guardarvi da un attaccamento così mal riposto; una persona malvagia è sempre una persona malvagia. Karna avrebbe dovuto rifiutare l’offerta di Duryodhana invece di accettarla e divenirne amico. Perché ebbe bisogno dell’aiuto di Duryodhana? Doveva cercare rifugio in Dio che aiuta tutti, ma egli mancava di una fede e uno spirito di sacrificio simili. Si umiliò accettando l’offerta di una persona malvagia come Duryodhana e divenne uno dei quatto malvagi (Duryodhana, Duhshasana, Shakuni e Karna. Eppure era figlio di Kunti e fratello di Yudhishthira.

Draupadi era l’incarnazione di grandi virtù

Quando Draupadi venne umiliata alla corte dei Kaurava, anche Karna approvò le affermazioni sprezzanti su di lei. Draupadi era l’incarnazione della rettitudine ed era pativrata (donna casta e virtuosa). Si può chiedere come la moglie di cinque mariti possa essere casta, ma i cinque Pandava non erano individui separati come il mondo li considera; essi rappresentavano i cinque elementi. Una volta, ci fu un dibattito alla presenza di Krishna su quale fosse la più grande tra le pativrata ed Egli dichiarò in termini inequivocabili:

“Draupadi obbedì scrupolosamente ai

Giugno 2014 9Eterno Auriga

comandi dei suoi mariti. Non diceva mai a nessuno di loro di non aver tempo per servirlo. Ella fu appagata da ogni cosa che ottenne nella vita. Era l’esempio supremo della castità e nessuno può uguagliarla sotto questo aspetto.”

Ella era l’incarnazione di molte virtù e la sua tolleranza era impareggiabile. Quello che vide quando Ashvatthaman massacrò i piccoli Pandava nel sonno le spezzò il cuore. Arjuna rintracciò l’autore di quell’atrocità e lo trascinò davanti a lei. La virtù suprema della tolleranza che Draupadi mostrò in quella situazione fu notevole. Invece di maledire Ashvatthaman, ella cadde ai suoi piedi e disse: “I miei mariti hanno imparato tutto ciò che sanno ai piedi di tuo padre Dronacharya. Poiché sei suo figlio, era corretto per te uccidere i miei figli? Come hai potuto avere il cuore di ucciderli così innocenti, giovani, tranquillamente addormentati, privi di acredine nei tuoi confronti e lontani da qualunque idea di arrecarti danno?”

Bhima non poté sopportare la vista di Draupadi che si rivolgeva così ad Ashvatthaman, e, esplodendo per la collera, ruggì: “A causa della perdita dei suoi figli, questa Draupadi ha perso il cervello. Come potrebbe altrimenti cadere ai piedi di questo individuo malvagio?”

“Questa Draupadi è una donna stupida perché prega per la libertà di questo miserabile.

Ella non prova risentimento contro questo assassino dei suoi figli. Questo assassino Ashvatthaman non è un bramino. Non rilasciatelo; uccidetelo. Se non lo fate voi, io stesso lo colpirò sulla testa con il mio pugno possente affinché vediate!”

Allora Draupadi tranquillizzò Bhima e disse ad Arjuna: “O Partha! Non è giusto uccidere una persona che ha paura o ha perso il coraggio, che dorme o è ubriaca, che cerca rifugio o è una donna. Tu non devi uccidere Ashvatthaman perché è figlio del tuo precettore.”

Ma Arjuna rispose: “Ho fatto voto di uccidere questo malvagio; non posso perdonarlo e mancare al mio voto.” A questo punto, Draupadi meditò su Krishna e suggerì ad Arjuna di rasare la testa di Ashvatthaman come punizione e lasciarlo libero. Arjuna seguì il suo consiglio e agì di conseguenza. In tale situazione, Draupadi reagì così. Non provò alcun odio per colui che aveva eliminato senza pietà tutti i discendenti dei Pandava. Ella disse: “Uccidere una persona come Ashvatthaman è contrario al Dharma di uno kshatriya. Io mi dolgo della perdita dei miei figli, quindi non voglio dare un dolore simile a sua madre. I miei figli non possono tornare in vita qualunque cosa facciamo: perché dovrei far soffrire un’altra madre?” Con queste parole di saggezza, ella impedì ad Arjuna di uccidere Ashvatthaman. La sua tolleranza protesse i Pandava fino alla fine e li aiutò a meritare grande nome

e fama. L’onore di una famiglia dipende dalle virtù della donna di casa; quindi ogni donna dovrebbe sviluppare la tolleranza. Non solamente le donne: anche gli uomini devono coltivarla, ma per le donne è estremamente importante. Chi sa tollerare può ottenere qualunque cosa. In effetti, la tolleranza è una dote divina, è il dono di Dio.

“Ognuno, chiunque sia, deve affrontare le conseguenze delle proprie azioni.

Nessuno sa che cosa gli riservi il futuro, ma questo è certo: tutti devono raccogliere le conseguenze delle proprie azioni Anche il possente Rama soffrì per la separazione dalla consorte Sita e pianse come una persona comune Anche i Pandava dovettero andare in esilio e vivere nella foresta.”

Dire che cosa ci sia in serbo per una persona, dove, quando e in quali circostanze si verifichi, è impossibile; ciò che deve accadere accadrà. Tutto accade secondo la Volontà di Dio. Pensate che ciò che di bene accade è bene per voi e ciò che accade di male è ugualmente bene per voi. La capacità di accettare il bene e il male con equanimità è una suprema virtù che vi condurrà all’unione con Brahman. Se avete nel cuore tali sacri, dolcissimi e ampi sentimenti, sarete sempre vittoriosi ovunque e in tutti gli impegni, e avrete molto successo nella vita.

Bhagavan conclude il Discorso con il bhajan: “Govinda Krishna Jai Gopala Krishna Jai ……”

- Prasanthi Nilayam, 29 agosto 1996, Sai Kulwant Hall.

Utilizzate, quanto più potete, l’opportunità di stare con Me e cercate il più

rapidamente possibile e nel modo migliore di seguire le indicazioni che do.

Obbedire alle Mie istruzioni è sufficiente; sarà più benefico del più rigoroso

ascetismo. Praticate Sathya, Dharma, Shanti e Prema, che Mi sono cari. Decidete

di mantenere quegli ideali sempre dinanzi a voi, in tutti i pensieri, le parole e le

azioni. Ciò vi conferirà il summum bonum della fusione con la Suprema Essenza

della Divinità.– Baba

Giugno 2014 11Eterno Auriga

ICELEBRAZIONI DEL GIORNO

DI EASWARAMMA

N OCCASIONE DELLE celebrazioni del Giorno di Easwaramma, il 6 maggio 2014 a Prasanthi Nilayam sono stati offerti

rispettosi tributi a Madre Easwaramma. Il 5 maggio, vigilia della ricorrenza, per offrire il loro tributo, gli studenti di tre Scuole Sri Sathya Sai hanno presentato canti devozionali, danze popolari e programmi culturali. La prima presentazione è stata eseguita dagli studenti della Sri Sathya Sai Vidya Niketan di Baghpur, nel distretto di Hoshiarpur (Punjab).

Cominciando il loro programma con canti vedici, essi hanno poi presentato uno splendido Qawali seguito da un canto devozionale e una breve commedia che illustrava la toccante storia di Sudama e del Signore Krishna. Gli studenti hanno terminato il programma con una recita del Gurbani (canti sacri tratti dallo Sri Guru Granth Sahib) eseguita da un

gruppo di studenti negli abiti di devoti Sikh. Sono seguite una vibrante danza popolare eseguita dalle studentesse e un’emozionante danza Bhangra da parte degli studenti dello Sri Sathya Sai Saraswati Vidya Mandir, Patiala (Punjab). L’ultima presentazione è stata una magnifica danza popolare del Rajasthan eseguita dalle studentesse della Scuola Secondaria Superiore Sri Sathya Sai di Jodhpur (Rajasthan). In queste scuole sono stati introdotti i programmi Sri Sathya Sai Vidya Vahini. Le loro presentazioni hanno contrassegnato anche il 3° anniversario del Vidya Vahini. Hanno fatto seguito i

Bhajan e la distribuzione del Prasadam, mentre gli studenti che avevano fatto queste straordinarie presentazioni hanno ricevuto abiti. Il programma è terminato alle 19 con l’Arati.

Il cerimoniale del mattino del 6 maggio 2014 si è svolto al Samadhi di Madre Easwaramma e Pedda Venkama Raju, i Divini Genitori di Bhagavan.

Programma musicale e culturale degli studenti delle Scuole Sri Sathya Sai.

12 Giugno 2014 Eterno Auriga

Mentre i Bhajan cominciavano alle 8,15, i parenti dei Genitori Divini hanno fatto offerte reverenziali al Samadhi. Anche molte autorità, riunite per l’occasione, hanno tributato i loro rispettosi omaggi ai Genitori Divini. Il programma della mattina al Samadhi si è concluso con il Narayana Seva, in cui è stato servito cibo a tutte le persone presenti.

Il programma del pomeriggio si è svolto nel Sai Kulwant Hall che era stato adeguatamente decorato per la sacra occasione. C’erano incantevoli decorazioni floreali al Samadhi di Bhagavan, e un bel ritratto di Madre Eashvaramma era stato posto in mezzo a fiori di vari colori. Il programma comprendeva due presentazioni di musica devozionale e un Discorso Divino di Bhagavan. La prima presentazione di musica carnatica è stata fatta dal talentuoso cantante quattordicenne Sarvepalli Shreya di Nellore, Andhra Pradesh. Cominciando il concerto alle 17,20, il giovane ha affascinato il pubblico con la sua melodiosa interpretazione di composizioni classiche carnatiche e Bhajan, che comprendevano “Easwaramma Priya Nandana” (il diletto

Adorazione al Samadhi dei Genitori Divini, Madre Easwaramma e Pedda Venkama

Raju.

Figlio di Easvaramma) e “Chitachora Yashoda Ke Bal” (il Figlio di Yashoda che ruba il cuore dei devoti). Il secondo concerto è stato presentato dalla celebre cantante Vijaya Ramanathan da Ponneri, Tamil Nadu. Cominciando il concerto con una preghiera al Signore Ganesha, la cantante ha offerto tributi musicali a Madre Easwaramma e Bhagavan con la sua interpretazione di canti devozionali e Bhajan.

È seguito il Discorso Divino di Bhagavan, in cui Egli esorta i devoti a seguire gli alti ideali trasmessi da Madre Easwaramma che non si lamentò mai delle difficoltà e cercò sempre di aiutare gli altri. Ella aveva un cuore compassionevole, dice Bhagavan, e non volle mai nulla per sé. Baba conclude il Discorso con il Bhajan “Prema Mudita Manase Kaho Rama Rama Ram”. Sono seguiti i Bhajan e la distribuzione di Prasadam. Nel frattempo, i due cantanti che avevano fatto le presentazioni musicali sono stati felicitati. Il programma si è concluso alle 19 con l’Arati.

BUDDHA PURNIMA

La sacra festività del Buddha Purnima, che commemora la nascita, l’illuminazione e il Nirvana del Signore Buddha, è stata celebrata a Prasanthi Nilayam con grande fervore devozionale e dedizione.

Per partecipare alle celebrazioni che si sono svolte il 13, 14 e 15 maggio 2014, sono giunti i devoti di molti Paesi delle Zone 4 e 5 dell’Organizzazione Internazionale Sathya Sai, cioè Nepal, Sri Lanka, Tailandia, Malesia, Brunei, Singapore,

Giugno 2014 13Eterno Auriga

Indonesia, Giappone, Cina e Taiwan. Il tema delle celebrazioni di quest’anno era “Il Maestro Continua a Vivere”.

Il 13 maggio, vigilia del Buddha Purnima, Sri Anil Kumar ha parlato all’assemblea dei devoti. Soffermandosi sugli Insegnamenti del Signore Buddha e di Bhagavan Baba, l’erudito oratore ha sottolineato che tutte le religioni insegnano la stessa verità e ha messo in risalto l’importanza della spiritualità che forma il fondamento dell’unità degli esseri umani.

Il 14 maggio, il programma è cominciato alle 17,30 con i tradizionali canti buddisti eseguiti dai devoti della Tailandia. Il dottor V.K. Ravindran, Presidente della Zona 4, ha quindi dato il benvenuto ai partecipanti spiegando brevemente il significato della celebrazione e presentando i due oratori che, in questo sacro giorno, avrebbero parlato. Il primo è stato il dottor Praneth dello Sri Lanka, esponente degli Insegnamenti di Buddha. Egli ha parlato dettagliatamente del buddismo con riferimento agli Insegnamenti di Bhagavan e spiegato il Nobile Ottuplice Sentiero che ha insegnato il Signore Buddha. Il secondo oratore è stato Sri Billy Fong, Coordinatore Centrale della Malesia, che ha parlato dell’importanza delle cinque visioni che potrebbero sostenere la crescita dell’Organizzazione e della grande importanza di compiere Sadhana individualmente, in famiglia e a livello sociale. A questi due illuminanti discorsi sono seguiti i Bhajan dei devoti d’oltremare e degli studenti.

Il programma è terminato alle 19 con l’Arati, dopo la distribuzione a tutti del

Prasadam.Il 15 maggio, hanno parlato all’assemblea

due monaci buddisti. Essi erano il Venerabile Aaron Lobsang Thardodh e il Venerabile Gesha (dottore) Lobsang Lhundup. Il Venerabile Aaron, che ha parlato in inglese, sul tema “Amore”, ha spiegato che gli esseri umani possono essere diversi dalle altre creature mettendo in mostra il proprio innato potenziale chiamato “Amore”, la miglior medicina per tutti i disturbi. Il Venerabile Gesha ha scelto di parlare in tibetano tradotto dal Venerabile Aaron. Il suo discorso verteva sull’illuminata vita di Siddhartha, che diventò Buddha, e sul non dualismo, Suo principio più importante.

I Giovani Sai della Malesia hanno poi messo in scena una commedia intitolata “Il Maestro Continua a Vivere...”, presentando la vita del protagonista la cui vibrante e dinamica esistenza subì un crollo in conseguenza alla dipartita fisica di Bhagavan Baba.

Tracciando un parallelismo tra la vita di Ananda, il cugino di Buddha, che divenne primo discepolo, e la sua difficile situazione

I Bhajan dei devoti d’oltremare in occasione del Buddha Purnima.

Sanathana Sarathi 14 June 2014 14 Giugno 2014 Eterno Auriga

Una scena della commedia “Il Maestro Continua a Vivere”.

durante la dipartita fisica di Buddha, la presentazione ha messo in evidenza la verità secondo cui Bhagavan non è andato da nessuna parte ed è presente ovunque, ascoltando e rispondendo, guidando e proteggendo ogni singolo devoto. L’intensa presentazione si è conclusa con il Bhajan “Buddham Saranam Gachchhami” Al termine della commedia, i partecipanti hanno ricevuto i complimenti. Sono seguiti i Bhajan dei devoti d’oltremare prima che gli studenti subentrassero e concludessero con una registrazione di Baba che canta “L’Amore è la Mia Forma, la Verità è il Mio Respiro”. Il programma si è concluso alle 19 con l’Arati.

ANNIVERSARIO DI SAI GEETA

Il 22 maggio 2014, nel Sai Kulwant Hall, è stata illustrata, con una splendida presentazione, l’impareggiabile devozione di Sai Geeta, la cara elefantessa di Baba, nel 7° anniversario della morte di una simile devota di Bhagavan. La storia della devozione unica di Sai Geeta, la narrazione degli studenti di Swami e l’illustrazione attraverso la proiezione di un filmato hanno reso la presentazione vivace e interessante. Inoltre, come omaggio, le è stata destinata un’offerta musicale che ha messo in luce il suo intenso desiderio di Swami e l’affetto illimitato di Swami per lei. È seguito un breve video di un Discorso di Bhagavan in cui Egli elogia l’esemplare devozione di questa grande anima. Hanno fatto seguito i Bhajan e la distribuzione del Prasadam, mentre il custode di Sai Gita, Sri Pedda Reddy è stato omaggiato per il suo servizio dedicato a lei e a Bhagavan con il dono di abiti. Il programma, cominciato alle 17,30, è terminato alle 19 con l’Arati.

Quando installate Dio nel cuore, non c’è spazio in esso per nient’altro. Gli

aspiranti di oggi, però, trattano il cuore come una sedia musicale. Essi vanno da

un Maestro all’altro e passano da un tipo di Sadhana all’altro. A che serve questo

tipo di giostra? È uno spreco di tempo e della vita stessa. Un solo cuore, un solo

pensiero, un solo Dio, un solo obiettivo. Qualunque nome si pronunci, Allah o

Gesù, Buddha o Zoroastro o Guru Nanak, sono tutti la stessa cosa.- Baba

Eterno Auriga Giugno 2014 15

COMPRENDETE APPIENO LA GRANDEZZA DELLA NASCITA UMANA

CONDUCETE UNA VITA ESEMPLARE MANIFESTANDO LA VOSTRA DIVINITÀ

QIncarnazioni dell’Amore!

QUESTO COSMO immenso, che consiste di oggetti mobili e immobili, è

permeato della Verità, e tutte le forme e i nomi sono fondati sul Dharma (Rettitudine). Il Dharma è la Forma di Dio. L’Atma, presente nel più sottile del sottile e nel più grande del grande come testimone, è veramente Brahman (Consapevolezza Onnipervadente).L’attaccamento è la Causa della Sofferenza Umana

Dimenticando il fondamento spirituale dell’universo, l’essere umano resta intrappolato nella sofferenza a causa dei suoi attaccamenti alle cose del mondo. Grazie alla comprensione di questa verità, Buddha disse: “Dovunque c’è sofferenza, tutto è temporaneo, tutto è perituro.” Considerare permanenti le cose del mondo è la causa della sofferenza. Se l’essere

umano riconosce che il mondo è permeato di Brahman, che è tutto Beatitudine, si libererà della causa del dolore. Egli

non si rende conto del fatto che la Divinità sottende a tutta la

natura; considera piuttosto il Divino come fenomeno naturale. Sebbene le opere del Divino siano palesi nella natura, l’uomo, nella sua stoltezza, non riesce a riconoscerlo. La natura,

con le sue miriadi di forme, è l’effetto, Dio è la causa. Il cosmo

intero è la manifestazione della causa e dell’effetto, quindi è la manifestazione del Divino. Tra gli insegnamenti che Buddha dà all’umanità, il più importante è Ahimsa (Non violenza). La Non violenza non consiste nel semplice astenersi dal far danno agli altri con il corpo o con le armi; la Non violenza deve essere praticata nell’unità di pensiero, parola e azione. Non si dovrebbero nutrire sentimenti malvagi perché anche questi sono una forma

di violenza. Che cosa fa la gente oggi? Ascolta tutto ciò che è indesiderabile e guarda brutte scene: come può sperare di avere la pace? Si può ottenere la pace se si ha armonia nella mente, nel cuore e nella lingua. Tra i pensieri, le parole e le azioni dovrebbe esserci unità. Buddha enunciò tre regole per tutte le azioni:

“Tutte le azioni fatte con la mano devono essere buone. La verità è la vera collana e l’ascolto dei testi sacri è il vero ornamento delle orecchie. Di quale altro ornamento c’è bisogno?”Nessuno dovrebbe esser ferito neanche

con la parola; il parlare deve essere dolce, piacevole e corretto. Tutte le azioni devono essere utili agli altri.Elevatevi al di sopra delle Tendenze Animali

A dispetto di tutti gli insegnamenti, nessuna trasformazione reale si manifesta nel comportamento umano. A che servono i bhajan e il satsang (compagnia dei buoni) se non si diventa puri? Frequentando i buoni, si devono coltivare i pensieri buoni che, col tempo, portano alla Liberazione. Agite in accordo con i dettami della coscienza che sa discriminare tra il bene e il male; elevatevi rispetto alle tendenze animali e comprendete appieno la grandezza della nascita umana.

Vivete in modo ideale, manifestando la Divinità interiore. Ogni cosa che fate deve essere esemplare; neppure l’azione più piccola deve recar danno agli altri.

La storia di Bharat è colma di racconti di grandi persone che sostennero il Dharma. Anche Buddha dovette affrontare la critica malevola dei contemporanei; queste sono le esperienze consuete degli Avatar. Nessuna Incarnazione poté sfuggire alla calunnia. Tutte le cause buone soffrono altrettanto per la denigrazione. Dal lavoro degli Avatar, risultano comunque la pace e il bene indipendentemente da questi attacchi e impedimenti. Quella che segue è la formula in quattro parti per tutte le persone: scegliete una buona compagnia, scartate tutti i contatti con coloro che hanno menti malvagie, fate sempre azioni meritevoli, discriminate costantemente tra il permanente e il transitorio.

- Estratto dai Discorsi di Bhagavan in occasione del Buddha Purnima.

Dimenticando il fondamento spirituale dell’universo, l’essere umano resta intrappolato nella

sofferenza a causa dei suoi attaccamenti alle cose del mondo.

Grazie alla comprensione di questa verità, Buddha disse: “Dovunque c’è sofferenza. Se l’essere umano

riconosce che il mondo è permeato di Brahman, che è tutto Beatitudine,

si libererà della causa del dolore.

Non si deve pensare con leggerezza di fare il male, pensando: “Un po’ non inciderà su di me.” Proprio come un vaso si riempie con la caduta delle gocce di pioggia, allo stesso modo lo stolto si riempie con il male, accumulato a poco a poco. – Dhammapada

Versetto 121

Giugno 2014 17Eterno Auriga

Father Henry Fehren

È DIO A DARCI UN’IDENTITÀÈ DIO A DARCI UN’IDENTITÀ

AI BABA E CARI AMICI! PER me, che sono stato ordinato sacerdote 57 anni fa, Sai Baba è una grande ispirazione. Egli

afferma che tutte le persone sono una sola famiglia di Dio. Sai Baba non condanna nessuna religione. Egli dice, che, in ogni persona, c’è il bene spirituale e noi dovremmo imparare da tutti, perché c’è un vuoto in ognuno di noi che non può essere colmato se non da Dio.Vedete Dio negli Altri

Ci sono diverse tradizioni del modo in cui le persone cercano di soddisfare il loro desiderio religioso. Quindi, dobbiamo aprire gli occhi con la volontà di imparare e di capire che siamo tutti fatti a immagine e somiglianza di Dio. Quando cerchiamo di rendere Dio a nostra immagine e somiglianza, questo significa problemi. Quando pensiamo di avere Dio in tasca, quello è il segnale che le cose sono sbagliate, ed è più probabile che compiamo il male in nome di Dio. Gli Insegnamenti di Sai Baba mi hanno colpito molto. Il mio viaggio qui è come un pellegrinaggio in cui sono venuto per imparare. Se tutti noi abbiamo la mente aperta e siamo disposti a imparare, certamente la nostra vita spirituale si arricchirà. A volte, sembra che abbiamo bisogno di qualcosa da odiare. Ciò dà erroneamente uno scopo, un’identità, un obiettivo, ma significa che abbiamo perso di vista Dio. È Dio a darci

un’identità. Ci ha creato Lui; non siamo noi a portare noi stessi in questo mondo. Non ci serve qualcosa di più di Dio. Pertanto, disprezzare e disdegnare gli altri è un insulto a Dio, poiché essi sono Suoi figli ed Egli li ama ed è in loro. Gesù, al Quale Sai Baba è spesso paragonato, ha detto: “Io sono nel Padre e il Padre è in Me.” Sai Baba insegna che Dio è in ognuno di noi; pertanto, offendere qualcuno equivale a offendere Dio. Se vediamo Dio negli altri, non possiamo fare del male a qualcuno in nome di Dio. Se tutti capiscono questo, ci sarà pace nel mondo. Ci vien detto di amare il nostro prossimo come noi stessi, perché amare il prossimo è amare Dio. San Giovanni Evangelista disse: “Dio è Amore”, e quindi l’amore di Dio è in noi ed è tutto quello di cui abbiamo bisogno. Le persone sviluppano ego, spesso avidità, lussuria, gola, passione, vendetta, orgoglio, ma, fare il male in nome di Dio abbassandoLo al nostro livello, è il male peggiore che ci sia. Poiché Dio è Amore, Egli può agire solo per Amore. Dal momento che siamo pieni di Dio, possiamo solo fare altrettanto. Ma perché noi non amiamo di più?Gesù aveva Amore Infinito

Il vero amore non è facile; è esigente. Quando ci soffermiamo a pensarci, constatiamo che l’amore è solo qualcosa di parziale, una fantastica, sdolcinata, romantica, irreale emozione. A volte amiamo perché qualcuno ci piace. Questo è un amore superficiale che non ci costa nulla. Amare qualcuno che non ci piace, qualcuno che saremmo piuttosto inclini a odiare o che ci sarebbe indifferente, questo è l’amore che Dio si aspetta da noi. Dio ci ama tutti, anche se per molti versi siamo un disastro. Se Dio ama la persona che ci ha fatto del male, non possiamo forse noi

S

18 Giugno 2014 Eterno Auriga

amare come ama Dio? Come disse Gesù: “Se amate quelli che vi amano, che merito ne avete?” Anche i peccatori amano chi li ama. Nel corso degli anni, Gesù insegnò ed esemplificò l’amore. Sapeva di avere un amore infinito per tutti; il Suo amore era sconfinato anche per coloro che Lo avrebbero torturato e mandato a morte. Durante l’angoscia vissuta nell’orto degli ulivi, la sera prima della Sua crocifissione, Pietro, Giacomo e Giovanni, suoi stretti discepoli, si addormentarono, ma Egli li amava. Pietro lo rinnegò pubblicamente, ma Egli lo amava. Giuda lo tradì, tuttavia Gesù lo amava. L’amore non è mai facile o poco impegnativo. Gesù sopportò la sofferenza della flagellazione alla schiena, la corona di spine sul capo, lo scherno dei soldati e degli astanti, la crocifissione, l’essere inchiodato alla croce ove restò per tre ore. Condannò forse qualcuno? No. Egli ancora amava tutti, e dalla croce pregò: “Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno.”

Il perdono è parte dell’amore, e, se non perdoniamo, noi non amiamo. Anche quando pensiamo di amare il nostro prossimo, è facile che ne proviamo indifferenza. Forse dovremmo esaminare la nostra coscienza con le prove che Gesù ci ha dato. I Suoi discepoli chiesero: “Signore, quando mai Ti abbiamo visto affamato o assetato, forestiero o ignudo, malato o in carcere, e non Ti abbiamo assistito? La Sua risposta fu: “In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi Miei fratelli più piccoli, non l’avete fatto a Me.”

Gesù raccontò questa storia: “Un giorno, un uomo viaggiava sulla strada da Gerusalemme a Gerico. Lungo il tragitto, dei ladri lo fermarono.

Gli presero il denaro, gli strapparono i vestiti, lo picchiarono e lo lasciarono mezzo morto sul ciglio della strada. Presto giunse un sacerdote. Vide l’uomo ferito che giaceva lì, ma non si fermò ad aiutarlo. Non disse nemmeno una parola gentile al poveretto. Poi arrivò un levita. Anch’egli vide il ferito disteso lungo la strada, ma non gli dette una seconda occhiata. Affrettò il passo lasciando il poveretto morente. Forse l’uomo sarebbe morto se non fosse giunto un samaritano dal cuore tenero che, vedendo il poveretto sofferente disteso a terra, fermò subito il mulo, scese, e si chinò sullo straniero. Il ferito era un ebreo. Anche se gli ebrei erano invisi alla sua gente, il samaritano sentiva che doveva aiutare questo ebreo che si trovava in grande difficoltà. Prima versò olio sulle ferite dell’uomo e lo fasciò, poi lo sollevò, lo mise sul suo mulo e lo portò in una locanda dove si prese cura di lui. Il giorno successivo, il samaritano doveva continuare il suo viaggio. Diede

È Dio a darci un’identità. Ci ha creato Lui; non siamo noi a portare

noi stessi in questo mondo. Non ci serve qualcosa di più di Dio.

Pertanto, disprezzare e disdegnare gli altri è un insulto a Dio, poiché essi sono Suoi figli ed Egli li ama

ed è in loro. Gesù, al Quale Sai Baba è spesso paragonato, ha

detto: “Io sono nel Padre e il Padre è in Me.” Sai Baba insegna che

Dio è in ognuno di noi; pertanto, offendere qualcuno equivale a

offendere Dio.

Giugno 2014 19Eterno Auriga

allora del denaro all’oste spiegandogli: “Prenditi cura di quest’uomo finché non starà bene. Se avrai bisogno di più soldi, ti pagherò quando sarò tornato.” Fu un atto d’amore e quindi una grande cosa. Fu un atto di compassione. Perciò, Dio era lì, Dio che è Amore e Compassione personificati.

Dio è al di là di Tutte le Definizioni

Alcune persone confondono le leggi fatte dall’uomo con quelle della religione che devono essere applicate con amore. Naturalmente, una società, una famiglia hanno bisogno di una guida, di ordini, regole, tradizioni, leggi. Ma Gesù ha dato solo due leggi, e queste sono: “Amate Dio con tutto il cuore, l’anima e la mente, e amate il prossimo come voi stessi.” Gesù non ha fondato una religione in quanto tale. Accusò i farisei e i capi religiosi di fare tante leggi. Ne avevano 613 dai primi cinque libri della Bibbia, dalla Torah. Allo stesso modo, Sai Baba non ha fondato un’altra religione con una serie concreta di leggi. Egli dice di mantenere la propria religione, giacché le religioni sono positive e hanno fatto un gran bene nel corso dei secoli.

Tutto ciò ti fa capire chi sei e che Dio abita in te. Ma, a volte, per giustificare il male, possiamo essere delusi di Dio. Egli è un mistero, ma noi vogliamo limitarLo al nostro modo di pensare. La lamentela più comune che sento su Dio è che, quando succede qualcosa di male, la gente dice che, se Dio ci ama, come può permettere questo. Si dice anche, però, che Dio opera in modi misteriosi.

Non si può competere con la saggezza di Dio che è dentro di noi, che ci riempie, che ci ama. L’uomo propone, ma Dio dispone. Ogni volta che siamo depressi,

è forse una buona idea leggere il libro di Giobbe nella Bibbia ebraica. Egli ebbe una sfortuna dietro l’altra; anche sua moglie lo tormentava. Ma tutto si risolse per il meglio grazie alla sua fiducia in Dio, indipendentemente da quante cose fossero andate male. Perciò, la vita è più facile se si accetta l’Amore di Dio e siamo in pace.

Parlate d’amore, ha detto un Responsabile. Beh, compirò 85 anni fra un mese e sono stato in 194 Paesi del mondo, ma non ho mai sentito una buona definizione dell’amore. Forse perché Dio è Amore non ho mai trovato una buona definizione di Dio. Non è possibile limitare Dio a una definizione. Non è possibile definirLo; Dio non può essere definito. Non può essere limitato a una definizione. Quindi, non può esserlo neppure l’amore. Noi filosofi esaminiamo tutto, procediamo

Ci sono diverse tradizioni del modo in cui le persone cercano di soddisfare il loro desiderio

religioso. Quindi, dobbiamo aprire gli occhi con la volontà di imparare

e di capire che siamo tutti fatti a immagine e somiglianza di Dio.

Quando cerchiamo di rendere Dio a nostra immagine e somiglianza, questo significa problemi. Quando

pensiamo di avere Dio in tasca, quello è il segnale che le cose sono

sbagliate, ed è più probabile che compiamo il male in nome di Dio. Gli Insegnamenti di Sai Baba mi hanno colpito molto. Il mio viaggio qui è

come un pellegrinaggio in cui sono venuto per imparare.

Sanathana Sarathi 20 June 2014 20 Giugno 2014 Eterno Auriga

analiticamente, analizziamo tutto, cerchiamo il senso di tutto. Così, quando ci imbattiamo in un termine come “amore” che si è sentito un milione di volte, si dice: che cos’è? Si tenta di capirlo. Ma cerchiamo di conoscere l’amore, di sperimentare l’amore. Comprendiamo un po’ l’amore dai suoi risultati nella nostra vita. Sappiamo che l’amore è una grande esperienza, che è fondamentale e necessario nella nostra vita. Esso ci protegge da caos e disordine. È fondamentale nel dare ordine alla nostra vita, nello scopo del nostro vivere. Solo l’amore porta alla nostra anima quella pace che supera la comprensione. San Paolo, nella prima lettera ai Corinzi, riassume tutto per tutti noi: “Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, diventerei un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna. Se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e avessi tutta la scienza, e se avessi tutta la fede, tanto da smuovere le

montagne, ma non avessi la carità, non sarei nulla. E se io offrissi tutti i miei beni per nutrire i poveri, e se donassi il mio corpo per essere bruciato, ma non avessi la carità, niente mi sarebbe utile.”

L’amore è paziente e gentile, l’amore non è geloso o presuntuoso, non è arrogante o maleducato. L’amore non è ostinato. Non è irritabile o risentito, non prova soddisfazione dell’errore degli altri, ma si compiace della verità. L’amore sopporta ogni cosa, crede a ogni cosa, spera in ogni cosa, sopporta ogni cosa. L’amore non finisce mai. Quindi, rispettiamo la fede, la speranza e l’amore; ma il più grande di questi tre è l’amore. Amen.

– Dal discorso tenuto da Padre Henry Fehren durante il Convegno Interreligioso svoltosi a Prasanthi Nilayam il 22 luglio 2005

Eterno Auriga Giugno 2014 21

Yah Billi Ke Liye

Effulgenza della Gloria Divina

A MIGLIAIA DI CHILOMETRI di distanza, qualcuno, da qualche parte, piange e la

risposta arriva! Un povero gatto, a mille e cinquecento miglia di distanza da qui, miagolava e Swami udì il suo lamento. C’era un’infermiera che aveva una sorella che possedeva un gatto, il suo animale domestico. La sorella maggiore era allergica ai gatti, e aveva l’abitudine di accusava la sorella minore di tenere in casa l’animale. La incolpava sempre e continuamente. Non dava da mangiare al gatto e se la prendeva con lui ogni volta dicendo che aveva rubato o rovinato qualcosa. Se non catturava un topo, accusava la sorella minore: “Che altro può fare il tuo gatto? Perché non prende un topo? Perché dovremmo dargli da mangiare? Che cosa ci dà in cambio?” Era così che, giorno dopo giorno, litigava con la sorella. Il povero gatto non sapeva nulla; stava semplicemente seduto sul grembo delle persone riscaldandole.

Un giorno, portò via un pezzo di pesce dalla cucina e la sorella maggiore si arrabbiò moltissimo. Non riuscì a sopportarlo, e tutta la sua ira repressa emerse. Accusò la sorella minore di tenerlo in casa, e la sorella maggiore fu talmente infastidita che, afferratolo, cominciò a

picchiarlo duramente. Ciò accadde a mille e cinquecento miglia di distanza da dove Swami era in quel momento. Nella loro casa, c’era la consuetudine di cantare i Bhajan ogni giovedì e ogni domenica, e le fotografie di Swami erano ovunque, nella stanza della preghiera, nel corridoio, in cucina, sopra la porta d’ingresso e in altri luoghi. Quando il povero gatto venne picchiato, quando cioè fu commesso questo atto inumano nel luogo ove c’erano le vibrazioni dei Bhajan, le immagini di Swami alle pareti caddero tutte e sedici. Ho visitato la casa e la conosco bene. Le fotografie di Swami, sulla porta d’ingresso, in cucina, in salotto, nel corridoio, sul tavolo, e, ovunque si trovassero, caddero tutte assieme! Si pensò che si trattasse di un terremoto! Caddero solo le fotografie di Swami e non le altre immagini. La sorella maggiore era confusa e gridò: “Non uccidere il gatto! Baba è arrabbiato; tutte le Sue fotografie sono cadute!” La sorella minore posò il gatto sul tavolo e, quando questi si mosse, uscì la Vibhuti dal suo corpo e si diffuse per quasi trentacinque centimetri su tutto il tavolo. Il suo pelo era coperto di Vibhuti. Swami aveva messo la Vibhuti sul suo corpo, posato le Sue mani a mille e cinquecento miglia di distanza!

Eterno Auriga 22 Giugno 2014

Dopo circa tre mesi, le due sorelle, assieme ad altre persone del luogo, andarono a Puttaparthi per il Compleanno di Swami. Egli annunciò nell’auditorium: “Alcune persone provenienti dall’Assam sono qui giunte sopportando il sole e la pioggia, superando ogni tipo di problema durante il viaggio durato sette giorni. Tutti coloro che sono venuti con quella corriera speciale, vadano nella sala della preghiera! Io andrò e parlare con loro.” In quel periodo, nell’Assam c’erano delle agitazioni politiche e, quando la corriera attraversò lo Stato, tutti i bengalesi furono fatti uscire e picchiati! Quando la corriera stava attraversando il Bengala, tutti gli assamesi furono fatti uscire e picchiati! La corriera era piena di assamesi e bengalesi. Poi, a causa di un ciclone, attraversarono terribili piogge e vento, e per tale motivo Swami dichiarò che avevano molto sofferto. Andammo tutti nella sala della preghiera, e fui la persona destinata a prendere la sportina della Vibhuti perché Swami la

distribuisse loro. Swami parlò per circa mezz’ora, concesse loro Padanamaskar e una manciata ciascuno di bustine di Vibhuti. C’era una ragazza di circa sedici anni a cui Egli diede una manciata di bustine di Vibhuti. Fece un breve giro e tornò ancora una volta da quella ragazza e le diede un’altra manciata di bustine, dicendo: “Yah Billi Ke Liye” (questa è per il gatto)! Camminavo assieme a Lui, con la sporta contenente la Vibhuti, e pensai: “Che cosa significa questo Billi Ke Liye! Prasadam per il gatto?!” Mi rimase impressa quella ragazza particolare; così andai a cercarla e le chiesi: “Che cosa significa quel Prasadam per il gatto?” La ragazza mi raccontò l’accaduto. Quando tornai nell’Assam, andai a casa loro e accarezzai il gatto. Si trattava di un’anima veramente benedetta. Ho una sua fotografia in casa mia, proprio per ricordare che Swami ama tutti gli esseri viventi. Questo è il potere del Suo Amore. Il Suo Amore è dotato di un tale potere che può fare il giro del mondo.

La Mia missione è elevare la coscienza dell’uomo a un livello in cui egli non gioisca né sia afflitto da nulla. In tale stato supremo, si attraversa ogni momento la ri-nascita e la ri-morte, perché questi atti sono la stessa cosa che emerge dall’informale alla forma, dalla forma al senzaforma. A quel punto non c’è successo o insuccesso, gioia o dolore. Quando il devoto raggiunge questa unicità, il suo viaggio verso di Me cessa, perché egli sarà con Me all’infinito.

- Baba

Giugno 2014 23Eterno Auriga

I

L’Angolo degli Studenti

N PRIMO LUOGO, SONO GRATO a Bhagavan Baba per avermi offerto l’opportunità di parlare sul

tema “I Bal Vikas Sri Sathya Sai e il mio ruolo di studente Bal Vikas”. La prima domanda che viene in mente è: qual il significato di Bal Vikas? Bal Vikas è quel potente strumento attraverso il quale compiamo un percorso dall’“io” al “noi”. È lo strumento che ci insegna ad avvicinarci alla società. Ci dà la volontà di avere un orientamento, non si limita a noi stessi e alla nostra sola famiglia, ma ci consente di avere una visione più ampia che include non solo l’umanità, ma l’intera natura nelle sue infinite manifestazioni.

Quando sono entrato nei Bal Vikas, ho avuto la sensazione di essere lì per la mia trasformazione, e che sarebbe stato divertente imparare i Bhajan e giocare con gli altri studenti della classe. Ora, che ho completato quasi nove anni di Bal Vikas, ho capito che essi sono stati la fonte del mio sviluppo a trecentosessanta gradi. Essi stanno contribuendo ad elevare la società e ad aiutare la nostra nazione a raggiungere nuovi traguardi. Vorrei illustrare ciò con l’esempio di mia sorella maggiore, che è stata, essa pure, una studentessa Bal Vikas.

Un giorno, quando arrivò a scuola, la sua insegnante la chiamò e le disse: “Bambina, non mi piace il temperamento del tuo amico.” Mia sorella replicò: “Signora,

cambierò la natura del mio amico.” Allora, la maestra rispose: “Tu hai il potenziale per cambiare non solo il tuo amico, ma tutta la classe.”

Vorrei condividere un altro episodio con tutti quelli qui riuniti. Una volta, mentre ero seduto nell’aula ove si tenevano i Bal Vikas, una donna portò il bambino in classe e disse che voleva si unisse ai Bal Vikas Sri Sathya Sai. Quel bambino era diversamente abile e costrinse la nostra insegnante a pensare come poterlo ammettere alle lezioni. La donna disse alla nostra insegnante che suo figlio era stato esaminato e curato nei migliori ospedali indiani, ma non poteva essere guarito. Pensando che ogni bambino che viene ai Bal Vikas è inviato da Bhagavan Stesso, lo ammise in classe. Il primo anno, ogni studente della classe si sentiva turbato dalla presenza di quel bambino. Il secondo anno, ci fu qualche miglioramento nel suo comportamento. Il terzo e quarto anno, egli acquisì una perfetta normalità. Tutti i medici che l’avevano curato furono sorpresi dalla prodigiosa guarigione, che era oltre la comprensione della scienza medica. Questo episodio è un esempio lampante di come i Bal Vikas Sri Sathya Sai possano portare a Lok Vikas (l’evoluzione del mondo).

Oggi ci rendiamo conto della presenza di studenti Bal Vikas in tutto il mondo. Possiamo essere a scuola, al mercato o in

ESPANSIONE DELLE DIMENSIONI DEI BAL VIKAS

qualunque altro luogo, ma ovunque ci sia uno studente Bal Vikas l’ambiente attorno a lui migliora. Ho spesso pensato come potrà svilupparsi il Paese solo attraverso una manciata di studenti Bal Vikas! All’inizio eravamo un gruppetto che è partito insieme verso la meta, ma oggi sarete sorpresi nel constatare che le persone continuano ad arrivare, e questa fila si allunga sempre più e si dirige verso la sua destinazione della trasformazione sociale.

Ritengo, per quanto riguarda i Bal Vikas, che il buio causato dal degrado dei Valori Umani non possa essere dissipato dalla nostra società e, in questo scenario, ogni studente Bal Vikas brilla come una lanterna, dando il suo contributo a disperdere le tenebre.

– Dal discorso di Saisha Rao del Madhya Pradesh tenuto a Prasanthi Nilayam il 4 gennaio 2014 al Convegno Nazionale degli Ex Studenti Bal Vikas e del Gruppo 3

CONSIGLI DI BHAGAVAN AGLI STUDENTIIn passato, gli studenti praticavano “una vita semplice e un pensiero elevato”, ma

oggi sono impegnati in “una vita elevata e un pensiero basso”. Il vivere in modo elevato li spinge a guadagnare e accumulare denaro, il quale è soggetto a svalutazione e diminuzione, mentre il patrimonio di conoscenze e di carattere ne è esente. Il fuoco non può bruciarlo, né i governanti confiscarlo; le alluvioni non possono inondarlo, né i ladri portarlo via svignandosela, come dice l’adagio, né gli amici e i parenti accampare diritti su di esso. Condividete questo speciale patrimonio con gli altri. Così, esso non decresce, ma aumenta.

PREZIOSE MASSIMEQui di seguito, tre preziose massime

di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba per la nostra elevazione. Ricordatele e cercate le seguenti parole nel sottostante cruciverba: dando, perdonando, prendendo, dimenticando, dovere, deplorevole, amore, desiderabile, divino, strada, immortalità, rimozione.

1. L’Amore vive dando e perdonando; l’ego vive prendendo e dimenticando.

2. Il dovere senza Amore è deplorevole. Il dovere con Amore è desiderabile. L’Amore senza dovere è divino.

3. La rimozione dell’immoralità è la sola strada per l’immortalità.

A MO R E S D E S I D E R A B I L ED I MMO R T A L I T A C Z B S L ZG D E S I E D I M E N T I C A N D OI R MG L R F P A L P V M D L P I UE I B H Z D A N D O Q A S Z P U V FB M F M D O V E R E C U G I N L I CL O P R E N D E N D O S N O R A N ID Z N O T A R Q Z M D G B D E L O SS I Q P E R D O N A N D O N Z B F HB O P C D E P L O R E V O L E D N OU N S R B L G S P N F T Z S Q C B PS E Z U D MO T N O H L S T R A D A

Giugno 2014 25Eterno Auriga

CL’avidità porta alla sconfittaL’avidità porta alla sconfitta

Chinna Katha

’ERA UNA VOLTA UNA GIOVANE e bellissima principessa greca che era anche dotata delle qualità

del coraggio e della fiducia in se stessa. Inoltre, aveva guadagnato una grande fama nelle gara di corsa, e, quindi, dichiarò che avrebbe sposato solo quel giovane principe che fosse riuscito a batterla in una gara. Molti principi greci andarono a competere con lei con il desiderio di sposarla, ma la principessa correva così veloce che nessuno riusciva a batterla.

Non riuscendo a sopportare l’umiliazione della sconfitta da parte della principessa, tutti i principi si riunirono per escogitare un piano per sconfiggerla in un modo o nell’altro e soggiogare il suo orgoglio. In quel frangente, un vecchio saggio suggerì loro uno stratagemma per batterla.

Poiché erano alquanto ricchi, tutti i principi radunarono i loro preziosi monili d’oro e li diedero al principe da essi scelto per competere con la principessa, rivelandogli lo stratagemma suggerito dal vecchio saggio. Quando la gara iniziò, il principe lasciò cadere i monili a uno a uno lungo il percorso. Nel vedere quei bellissimi ornamenti, la principessa smise di correre per raccoglierli, e poi riprese la gara. Nel tempo che perse in quell’attività, il principe raggiunse il traguardo. Sconfiggendo così la principessa, egli si assicurò la sua mano.

La lezione che possiamo ricavare da questa storia è che il principe raggiunse il desiderato frutto del suo matrimonio con la principessa, perché aveva abbandonato i preziosi ornamenti. D’altro canto, la

I principi si sentivano umiliati quando venivano battuti dalla principessa.

Un vecchio saggio suggerì ai principi uno stratagemma per battere la principessa.

Sanathana Sarathi 26 June 2014 26 Giugno 2014 Eterno Auriga

principessa perse la gara a causa del suo desiderio di gioielli. Il sacrificio porta alla vittoria, mentre l’attaccamento porta alla sconfitta. La mente dell’uomo è alla base di entrambi.

La vita umana è come una gara di corsa. Focalizzate la vostra mente sull’obiettivo con piena concentrazione; non è possibile raggiungerlo se si perde la concentrazione della mente a causa delle tentazioni mondane.

Una volta, durante una “interview”, mio padre disse a Swami che io avevo interesse per le questioni spirituali fin dall’infanzia. Swami ribatté, con molto amore, che avrei potuto interessarmi alle questioni spirituali, ma la mia mente era “impegnata” in altre cose. Compresi subito che ciò stava a significare che Swami, essendo testimone di tutte le cose in questo universo, è a conoscenza di tutti gli “strati” della nostra coscienza. Generalmente, un normale essere umano ha in sé tanto il bene quanto il male che coesistono, ma le vecchie Vasana (le impronte lasciate nella mente dalle azioni passate) s’annidano in vari strati della nostra coscienza, pronte a spuntare quando se ne presentino le giuste condizioni. Gli strati superficiali possono esprimere qualcosa di molto sacro, ma gli strati più profondi possono essere in attesa di un’occasione per esprimersi più tardi, in quanto le condizioni di quel frangente non sono favorevoli. Potremmo non essere a conoscenza degli strati più profondi per la maggior parte del tempo; solo la Divinità ne è consapevole. Al momento, tale era la mia situazione. Swami stava ponendo l’accento sul fatto che, anche se esisteva interesse per la spiritualità, c’erano strati più profondi di carattere mondano in agguato e in attesa di essere espressi. Questo è il modo in cui la mia ricerca prese forma dopo l’incontro con la Divinità. Da quel momento, sono stato estremamente solerte a prender coscienza della mia natura più profonda, giorno dopo giorno, momento per momento. È una cosa affascinante da fare; quest’autoconsapevolezza può essere sconvolgente all’inizio, dato che possiamo incontrare aspetti grotteschi della nostra personalità, ma, se persistiamo senza paura, allora ciò paga ricchi dividendi. Quando diventiamo autocoscienti, non esiste giudizio o condanna. Guardiamo noi stessi come siamo senza etichettare nulla come buono o cattivo. Se la cosa viene fatta nel modo giusto, questa semplice consapevolezza ci libera delle Vasana, o tendenze accumulate nel corso di molte vite. Swami mi aveva amorevolmente aperto gli occhi per sempre, indicando con delicatezza il mio stato interiore. Esiste un Sadguru più grande e amorevole di Sai?

– Da “My Experiences with Swami”by P. Krishna Kumar

L’AMOREVOLE SADGURU

Giugno 2014 27Eterno Auriga

A

Missione di cardiologia interventistica per i bambini di Trinidad.

T R I N I D A D E T O B A G O

TRINIDAD, MOLTI BAMBINI soffrono di malattie cardiache dovute all’assenza di

cardiologi pediatri. Dal 2 al 9 aprile 2014 l’Organizzazione Internazionale

Sathya Sai ha condotto una missione di cardiologia interventistica pediatrica per bambini affetti da cardiopatie congenite, come difetti del setto interatriale, pervietà del dotto arterioso, stenosi della valvola polmonare, stenosi aortica congenita e coartazione aortica che, se non trattate, possono portare all’arresto cardiaco e infine alla morte.

Quattro medici e altrettanti paramedici statunitensi, assistiti da tre medici e un infermiere venezuelani, hanno visitato 114 bambini ed eseguito 24 procedure cardiache complesse al Mount Hope Medical Sciences Complex. L’iniziativa è stata riportata dal giornale locale, il

Guardian, che il 26 aprile ha dedicato un’intera pagina alla relazione fornita dalle autorità locali, ringraziando i volontari e il Comitato Medico Internazionale Sathya Sai.

P A N A M AIn ossequio al Giorno della Dichiarazione

di Avatarità, il 16 novembre 2013 l’Organizzazione Sathya Sai di Panama ha tenuto un campo medico a Lomas de Campana, nel distretto di Capira (provincia di Panama). Più di 30 volontari Sai, nove medici, un chirurgo, quattordici infermieri e sei dentisti hanno prestato servizi medici a 273 pazienti bisognosi che soffrivano di vari disturbi: dal banale raffreddore a mialgie, infezioni cutanee, ipertensione, parassiti intestinali e altre comuni affezioni. A 57 donne sono state eseguite mammografie e prestazioni ginecologiche; a 114 persone sono stati consegnati occhiali da vista e 153 hanno ricevuto cure dentali, comprese profilassi e applicazioni di amalgama e fluoruri. I volontari Sathya Sai hanno anche distribuito farmaci, abiti, scarpe e cibo.

Il 12 aprile 2014 si è tenuto un campo medico a Chiriqui (provincia di Panama), in prossimità di una piantagione di banane abbandonata che aveva chiuso cinque anni fa in seguito allo scoppio di un’epidemia. Gli ex lavoratori della piantagione erano partiti per cercare lavoro altrove, lasciando donne e bambini di 40 famiglie a provvedere a se stessi. In questo territorio non ci sono acqua o elettricità. Da quando la piantagione ha chiuso, il Centro Sathya Sai di Bugaba fornisce cibo, abiti e

28 Giugno 2014 Eterno Auriga

farmaci agli abitanti bisognosi della zona e, periodicamente, tiene campi medici. Durante il campo medico del 12 aprile un medico generico e un pediatra hanno visitato 28 adulti e 38 bambini. I volontari Sathya Sai hanno servito cibo a tutti i presenti.

M A L E S I AIl 18 marzo 2014 l’Organizzazione

Sathya Sai della Malesia, in collaborazione con altre associazioni, ha organizzato un incontro interreligioso di preghiera per le

vittime del volo MH370 della Malaysian Airlines scomparso l’8 marzo scorso.

Circa 100 persone, tra cui i capi locali delle fedi mussulmana, cristiana, buddista, sikh e indù, hanno preso parte all’evento nella maestosa moschea di Tuanku Mizan Zainal Abidin, nota anche come la moschea di ferro, a Putrajaya (Malesia). È stata servita una cena a tutti i partecipanti, seguita da preghiere condotte da tutti i capi dei gruppi religiosi e poi da una conferenza stampa. Ha presenziato alla manifestazione anche un funzionario governativo del Dipartimento dell’Unità Nazionale e dell’Integrazione.

Incontro di preghiera interreligioso per le vittime del volo MH370 della Malaysian

Airlines.

K A Z A K I S T A NDal 4 al 6 aprile 2014 trentasei volontari

Sathya Sai, provenienti da sette città, hanno organizzato il 19° campo medico e di servizi a Saran, città del distretto di Karaganda (Kazakistan). Un medico, uno psicologo e un dermatologo hanno visitato 66 pazienti e distribuito farmaci. Il dermatologo ha anche tenuto una conferenza sull’igiene e la cura della persona.

I volontari Sathya Sai hanno ristrutturato un’aula in un collegio imbiancando e riparando finestre, pareti e soffitto, saldando gli impianti fissi, sostituendo le apparecchiature elettriche, i pannelli e il linoleum, e installando una nuova porta con la serratura. I volontari hanno servito tre pasti caldi al giorno e consegnato 35 pacchi contenenti zucchero, riso, grano saraceno, pasta, tè, olio di girasole, burro, latte, datteri, Halwa (dolce dalle molte varietà a seconda del luogo) e mele nelle abitazioni dei residenti bisognosi. Sono stati distribuiti anche abiti nuovi. Gli educatori Sathya Sai, tra i quali 13 insegnanti dell’Educazione Spirituale Sai (SSE), hanno tenuto conferenze per gli studenti più grandi delle famiglie a basso reddito sugli effetti nocivi di alcol e tabacco. Il direttore della scuola ha consegnato un certificato di merito all’Organizzazione Sathya Sai del Kazakistan in segno di riconoscimento.

U . S . A .Il primo campo Sathya Sai per la salute

è stato organizzato il 19 aprile 2014 a East Elmhurst nel Queens a New York. Oltre 65 volontari medici, e non, tra i quali internisti, specialisti, infermieri e assistenti medici, hanno fornito servizi di assistenza

Giugno 2014 29Eterno Auriga

sanitaria. Come stabilito a livello divino, esattamente 108 partecipanti – per lo più persone indigenti della comunità locale - sono stati esaminati per la glicemia, la pressione sanguigna e l’indice di massa corporea. I partecipanti hanno anche ricevuto informazioni sul benessere e sulle cure preventive assieme a kit gratuiti per l’igiene.

Il 24 aprile 2014 i devoti Sathya Sai hanno celebrato la Giornata del Maha Samadhi di Bhagavan servendo colazione e pranzo ai bisognosi che stanno sui marciapiedi di Manhattan a New York. Più di 300 persone dei ricoveri per i senzatetto hanno ricevuto la colazione al Tompkins Square Park, mentre il pranzo è stato servito sulla First Avenue a Manhattan. I volontari Sathya Sai hanno anche distribuito kit per l’igiene e articoli da toilette.

In omaggio alla Giornata del Maha Samadhi di Bhagavan, il 20 aprile 2014 settanta volontari dei Centri Sathya Sai di Lakewood, Mission Viejo e Tustin nella California meridionale hanno cucinato e servito pasti a 650 adulti e 50 bambini in 11 ricoveri per i senzatetto a Santa Ana, Long Beach, Costa Mesa e Placentia. Lo stesso giorno i devoti Sathya Sai di Arcadia, Glendale e Hollywood hanno servito cibi a oltre 200 senzatetto nel centro di Los Angeles.

Il 27 aprile 2014 più di 200 volontari dei Centri Sathya Sai di Arcadia, Camarillo e Glendale della California meridionale hanno distribuito circa 4500 chili di alimenti da reidratare e altre provviste, oltre a kit per l’igiene, a 250 famiglie estremamente povere in una chiesa di Oxnard, città a circa 100 km a ovest di Los Angeles.

Lavoratori migranti e i loro nuclei familiari hanno ricevuto riso, fagioli, zucchero, cereali, marmellata, cibo in scatola, olio e burro di arachidi, oltre a una coperta, un asciugamano, due paia di calze, crema, sapone, dentifricio, spazzolini da denti, bende, pettini e carta igienica. Il giorno precedente circa 20 volontari, tra i quali c’erano anche bambini, hanno confezionato i pacchi di cibo, provviste e kit per l’igiene al Banco Alimentare di Arcadia-Glendale.

R E P U B B L I C A D O M I N I C A N A

Il 15 e il 16 marzo 2014 il presidente e cinque membri dell’Istituto Sathya Sai per i Valori Umani hanno condotto un workshop sui valori umani al Comune di Santiago (Repubblica Dominicana).

Più di cento partecipanti, fra cui il

sindaco, capi della comunità e la polizia del luogo, hanno ricevuto spiegazioni approfondite sui valori umani di verità, rettitudine, pace, amore e non violenza e su come applicarli sul lavoro e nella propria vita. Il sindaco di Santiago aveva richiesto il workshop a beneficio sia dei pubblici

Workshop sui valori umani nella Repubblica Dominicana.

30 Giugno 2014 Eterno Auriga

ufficiali sia della comunità. Il workshop è stato ben accolto, rafforzando il legame tra la comunità e l’Istituto Sathya Sai per l’Educazione ai Valori Umani in vista di future collaborazioni.

I N D O N E S I ACirca 350 devoti provenienti da tutta

l’Indonesia hanno partecipato al Campo Nazionale dei Giovani Sai e alla Convention dal 6 all’8 dicembre 2013 al Centro Sathya Sai di Tegehkuri a Denpasar, sull’isola di Bali.

Il 6 dicembre 2013 l’Organizzazione Sathya Sai dell’Indonesia ha anche tenuto incontri delle Ali Educativa, Servizio e Femminile. Varie, nonché edificanti, le conferenze svoltesi il giorno successivo, mentre nel pomeriggio sono stati organizzati spettacoli a carattere culturale. Il terzo e ultimo giorno dell’evento, presso l’orto botanico di Bedugul a Tabanan (Bali), si sono tenute attività assai divertenti per le famiglie.

D U B A I ( E . A . U . )

Campo Nazionale dei Giovani Sai e Convention in Indonesia.

L’8 febbraio 2014, al Sathya Sai Mandir di Dubai, 239 devoti Sai assieme ad altre persone hanno assistito allo spettacolo “Sant Mira”. Il programma, che nel corso di due ore ha raccontato la vita di Mira, è stato mirabilmente messo in scena da 13 ragazzi dell’SSE con canti, danze e dialoghi.

Il 27 febbraio nove volontari dell’Organizzazione Internazionale Sathya Sai (SSIO) di Dubai hanno preso parte a una raccolta di lattine, in collaborazione con l’Emirates Environmental Group (EEG) degli Emirati Arabi Uniti, il gruppo ambientale più prestigioso del Medio Oriente. L’evento è stato organizzato allo Zabeel Park di Dubai, dove i volontari hanno aiutato nelle fasi di raccolta, pesa, registrazione e caricamento delle lattine riciclate.

I T A L I AIl 15 febbraio e il 12 marzo 2014 l’Istituto

di Educazione Sathya Sai ha per la prima volta tenuto due giorni di formazione per i volontari che prestano servizio all’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano, nei pressi di Milano. La Fondazione Humanitas gestisce 200 volontari impegnati a sostenere pazienti e famiglie all’ospedale. La formazione ha coinvolto i responsabili di 13 gruppi di volontari e ha riguardato temi sul servizio, la spiritualità e l’Educazione ai Valori Umani. I partecipanti hanno molto apprezzato la formazione, al pari del Consiglio di Amministrazione della Fondazione. Sono in programma seminari di un giorno per formare tutti gli altri volontari.

– Organizzazione Internazionale Sathya Sai

Eterno Auriga Giugno 2014 31

I N D I AGujarat – L’8 aprile 2014 l’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva del Gujarat ha organizzato una “Marcia per i Valori”. La manifestazione si è svolta in contemporanea su tutto il territorio nazionale. In ciascuno dei posti interessati, il via è stato dato da figure pubbliche dal comportamento esemplare che nella vita hanno adottato tali valori. La manifestazione è stata aperta da un

gruppo che intonava i canti vedici, seguito dalla banda, dal carro, dalla portantina e da carri allegorici che rappresentavano grandi personaggi seguaci di questi valori.

La manifestazione è stata organizzata con grande dedizione ed entusiasmo in 18 città di tutto il Paese e vi hanno partecipato più di 3200 persone, tra le quali devoti, studenti e insegnanti Bal Vikas, studenti, insegnanti e genitori delle scuole Sathya Sai. Nel corso dell’iniziativa ai passanti sono stati distribuiti dépliant sull’importanza dei valori nella propria vita.

Nel luogo di arrivo della manifestazione sono stati consegnati tricicli e macchine per cucire a persone bisognose. Il raduno è terminato con un impegno assunto da tutti di aderire ai valori e condurre una vita basata su di essi, portando in tal modo pace a se stessi, alla casa, alla nazione e al mondo in generale.Maharashtra e Goa – Il 27 aprile 2014 l’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva di Maharashtra e Goa ha organizzato un pomeriggio di musica devozionale all’Auditorium NSCI, nel quartiere di Worli a Mumbai, in segno di gratitudine a Bhagavan Sri Sathya Sai Baba, nel terzo anniversario del Suo Maha Samadhi. Il programma è iniziato con canti devozionali eseguiti dai quattro vincitori del festival nazionale di Bhajan per tutti i bambini Bal Vikas dei vari distretti di Maharashtra e Goa, che si era tenuto in precedenza.

Poi i più alti membri dello Sri Sathya Sai Central Trust e dell’Organizzazione Internazionale Sai si sono congratulati con Sri Indulal Shah, decano dell’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva a livello mondiale, per il suo straordinario contributo all’Organizzazione. In seguito sono stati annunciati vari progetti di servizio

Marcia per i valori nel Gujarat.

Ricchi tributi a Bhagavan nel terzo anniversario del Suo Maha Samadhi.

32 Giugno 2014 Eterno Auriga

che stanno per essere varati nei campi di educare, medicare e sociocare per dare formalmente inizio alle celebrazioni per il 90° Compleanno di Bhagavan.

Nell’occasione la nota attrice Aishwarya Rai Bachchan ha raccontato sentimenti ed esperienze da lei provate quando era una studentessa Bal Vikas e si esibiva di fronte a Baba a Puttaparthi.

Fra i rinomati artisti che hanno incantato i 6000 spettatori con le loro toccanti rappresentazioni musicali figuravano Pandit Shiv Kumar Sharma, Anup Jalota, Pankaj Udhas, Kavita Krishnamurthy Subramaniam, Padmaja Phenany Joglekar, Richa Sharma, Sumeet Tappoo, Gaurav Chopra e Keshav Prasad. Il pomeriggio è stato un perfetto tributo alla Leggenda del Puro Amore! E per molti dei presenti si è trattato di una passeggiata sul viale della memoria. Odisha – Il Centro di Formazione Professionale Rurale Sathya Sai, inaugurato il 6 maggio 2014 in occasione del Giorno di Easwaramma, sarà una delle tre iniziative nazionali prese dall’Organizzazione Sai Panindiana nell’ambito delle celebrazioni per il 90° Compleanno di Swami e per il 50° dell’Organizzazione Sai. Il centro fornirà competenze di vario tipo ai giovani senza occupazione provenienti dai villaggi che rientrano nel Programma Integrale Sri Sathya Sai per i Villaggi. La formazione sarà gratuita. Il gruppo iniziale comprende sei giovani dei villaggi del Progetto Edilizia dell’Odisha. I mestieri selezionati sono lavoro idraulico, riparazione di veicoli a due e tre ruote, riparazione di biciclette e tricicli, riparazioni elettriche ed elettroniche. Per ciascun gruppo il corso avrà una

durata di sei mesi e sarà completamente residenziale. Oltre a sviluppare le competenze dei partecipanti al corso, il centro si occuperà anche dei loro bisogni a livello spirituale.

La 38a Conferenza Nazionale dell’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva dell’Odisha si è svolta a Damanjodi, nel distretto di Koraput, dal 21 al 23 marzo 2014. Vi hanno preso parte più di 2000 delegati provenienti da tutto lo Stato. Il 21 marzo si è tenuto un incontro dei responsabili distrettuali, seguito dal saluto ai partecipanti di Sri Nimish Pandya, vicepresidente panindiano. I lavori del primo giorno sono terminati con un programma culturale degli studenti Bal Vikas. Nella sessione del 22 marzo l’intervento introduttivo è stato quello di Sri Nimish Pandya, seguito da quello di Sri R.K. Mishra, direttore generale della Nalco. Parlando in questa occasione, il presidente dell’Organizzazione dell’Odisha ha fatto un breve resoconto delle attività in corso e ha dichiarato che l’anno corrente sarà l’anno dei Bal Vikas. Il 23 mattina c’è stato un raduno degli studenti Bal Vikas e a 12 nuovi Samithi è stata formalmente consegnato il vessillo di Prasanthi. Alcuni dei devoti più anziani hanno ricevuto le meritate congratulazioni per il contributo fornito all’Organizzazione. Nella sessione di commiato Sri Sathyajit, coordinatore nazionale dello Sri Sathya Sai Vidya Vahini, e Sri Nimish Pandya hanno parlato sul tema “L’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva – Il dono di Bhagavan all’umanità”. Il convegno è terminato con le considerazioni finali del presidente nazionale.Punjab – Il 4 maggio 2014 (domenica) i Bal Vikas Sri Sathya Sai di Batala, nello Stato

del Punjab, hanno svolto il programma “C’è Dio – Il mio Amorevole Dio – I miei genitori”.Il programma è cominciato con i canti vedici. Gli studenti Bal Vikas hanno poi eseguito la cerimonia di adorazione dei propri genitori con il dono di una noce di cocco, fiori e dolci e l’offerta dell’Arati, fedeli alla ricca tradizione della cultura indiana che Bhagavan ha trasmesso attraverso i Suoi Insegnamenti.Tamil Nadu - L’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva del Tamil Nadu ha organizzato il Giorno di Easwaramma al Sai Sruthi di Kodaikanal il 6 maggio 2014. Il programma è cominciato al mattino presto con l’Omkaram e la Suprabhatam seguiti dal Nagar Sankirtan. Al termine del Nagar Sankirtan tutti i devoti hanno offerto un

Gli studenti durante la cerimonia di adorazione dei loro genitori.

Programma di Borsa di Studio in Anestesia Cardiaca promossa da IACTA, Sezione di Istruzione e Ricerca

Le domande devono essere inviate dai candidati che sono in possesso dell’MD/DNB in Anestesia, rilasciato da un’università accreditata, o di un MCI, equivalente a due anni di formazione in un programma relativo a una borsa di studio in anestesia cardiaca.I candidati interessati possono fare la richiesta con tutti i particolari al Direttore dello SSSIHMS – Prasanthigram, prima del 15 giugno 2014 a mezzo e-mail indirizzata a [email protected] stipendio sarà pagato secondo le regole dell’Istituto.

– Il Responsabile Amministrativo

fiore alla statua di Madre Easwaramma in segno di riverenza per la Madre Divina. Alle 8,30 è stato fatto l’alzabandiera, seguito dal Veda Parayanam (recitazione dei Veda) e dai Bhajan. I bambini Bal Vikas di Chennai Metro West hanno poi messo in scena un Burra Katha, esprimendo in modo chiaro e vivido l’amore di Bhagavan per l’umanità e la compassione infinita di Madre Easwaramma per gli altri. A seguire, i bambini della scuola locale hanno eseguito una danza.

Dopo il balletto è stato organizzato il Narayana Seva servendo cibo e offrendo abiti e coperte a circa 2200 abitanti del villaggio. Tutti i bambini intervenuti al Sai Sruthi il 6 maggio hanno ricevuto una pratica custodia contenente materiali per la scrittura, che saranno loro utili a scuola.

Narayana Seva al Sai Sruthi di Kodaikanal.

Programma culturale degli studenti dello Sri Sathya Sai Vidya Niketan, Baghpur.

Bhajan eseguiti dai devoti d’oltremare in occasione del Buddha Purnima.

Discorso del Venerabile Gesha (dottor) Lobsang Lhundup.

– Baba

Il Paramatma attrae il Jivatma verso se stesso; è la natura di entrambi avere questa affinità, perché sono identici. Essi sono come il ferro e la calamita. Tuttavia, se il ferro è arrugginito e coperto da strati di sporcizia, la calamita non è in grado di attrarre. Rimuovete l’ostacolo: è tutto quello che dovete fare. Manifestate lo splendore della vostra vera natura e il Signore vi attrarrà al Suo cuore. Le prove e le tribolazioni sono i mezzi con cui viene fatta questa pulizia.

Manifestate lo Splendoredella Vostra Vera Natura

E d i z i o n e I t a l i a n a d e l S a n a t h a n a S a r a t h i


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