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FOGLIE n.13/2016

Date post: 05-Aug-2016
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AGRICOLTURA AGROALIMENTARE TURISMO RURALE
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N° 13 • 15 LUGLIO 2016 R Il pugliese Pagliardini nominato Commissario straordinario di Agea Frutta confezionata sempre piu’ richiesta dalla distribuzione Legge “Salva – Olio”: da Antitrust multe a grandi marchi per pubblicità ingannevole AGRICOLTURA AGROALIMENTARE LA GUERRA DEL GRANO AGRIcOLtURA • AGROALImENtARE • tURIsmO RURALE IL pREzzO sI mOLtIpLIcA pER 8 DA fRUmENtO DURO A pAstA: sUbItO NUOvI AccORDI DI fILIERA E pIANO cEREALIcOLO O sI RIschIA IL cAOs
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N° 13 • 15 LUGLIO 2016

R

Il pugliese Pagliardini nominato Commissario straordinario di Agea

Frutta confezionata sempre piu’ richiesta dalla distribuzione Legge “Salva – Olio”: da Antitrust multe a grandi marchi per pubblicità ingannevole

agrICOLTUra

agrOaLImenTare

LA GUERRADEL GRANO

AGRIcOLtURA • AGROALImENtARE • tURIsmO RURALE

IL pREzzO sI mOLtIpLIcA pER 8 DA fRUmENtO DURO A pAstA: sUbItO NUOvI AccORDI DI fILIERA E pIANO cEREALIcOLO O sI RIschIA IL cAOs

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15 luglio 2016 - n. 13 - Anno 11

QuindicinAle diAgricolturA

AgroAlimentAreturismo rurAle

in AgricolturA conviene uscire dAll’unione europeA?

acendo la doverosa premessa che ogni nazione ha le sue pe-culiarità e che quindi per ognu-

na bisogna fare un discorso differente, ad una prima analisi per l’Inghilterra agricola uscire dall’Unione Europea potrebbe rivelarsi un vantaggio. Cer-tamente tutto è destinato a cambiare. Dalla Pac al commercio interno euro-peo per cui si dovranno redigere dei trattati bilaterali. Ma ci guadagna l’in-ghilterra – a conti fatti – dalla sua usci-ta? La risposta è sì. Dal punto di vista Ue nel complessivo va a guadagnare – in termini cash – circa 7 miliardi di euro di cui 1,3 soltanto dall’agricoltura. Poi, il giorno in cui dovesse scadere la misura temporanea ottenuta a suo tempo dalla Thacther, il ‘rebate’, il saldo negativo sa-rebbe aumentato di ulteriori 2 miliardi. Per un totale di circa 10 miliardi di euro. Una bella cifra da pagare per rimanere all’interno dell’Unione. Nel 2014 la Gran Bretagna ha versato in complesso all’U-nione europea circa 15 miliardi di euro per riceverne circa 7. Con un saldo nega-tivo di quasi 8 miliardi. Anche in termini di politica agraria il paese della sterlina versa di più di quanto riceve. In teoria la Gran Bretagna contribuisce alla Pac per 7,6 miliardi di euro e ne riceve 3,9. Con un saldo negativo di circa 3,7 miliardi.

Obiettivo della Pac è quello di veicolare le risorse dai paesi ricchi ai paesi poveri sotto l’egida del commercio unico e del-la solidarietà tra i paesi membri. L’In-ghilterra ha una superficie di 248.464 kmq e riceve 3,2 miliardi di euro di aiuti diretti dai fondi europei e 39,5milioni di misure di mercato e 475 dallo Sviluppo rurale. I settori più importanti per quan-to riguarda le misure di mercato, sono l’ortofrutta (che riceve circa 32,5 milio-ni), latte e prodotti lattiero-caseari (circa 5 milioni) e la promozione (1,8mln). La struttura delle aziende agricole è di 17,3 milioni di ettari di superficie agricola utilizzata e ogni agricola ha una dimen-sione media di 93 ettari contro la media italiana di 12. Il 75 per cento dei paga-menti della Pac vanno al 17 per cento dei beneficiari che incassano oltre 20 mila euro a testa. Esattamente l’opposto di quanto avviene in Italia dove invece le risorse vengono frastagliate tra le piccole aziende. In Inghilterra in totale lavorano 435mila persone nel settore agricolo di cui 324 mila a conduzione familiare (il 31 per cento sono donne). Insomma, come sempre, il tempo sarà galantuomo dando i suoi responsi ma ad oggi sembra che all’Inghilterra agri-cola la “Brexit” potrebbe giovare e non poco.

F

editoriale

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agroalimentare

pesca

ambiente

turismo rurale

agricoltura

5 agricoltura in agricoltura conviene uscire dall’ unione Europea?

11 agEa Pagliardini commissario straordinario

16 imPrEsE agricolE giovani Nuova figura agriweb advisor

18 guErra dEl grano Durante la filiera i prezzi moltiplicano per 8

editoriale

Sommario

22 Ecotassa sconti per 5 comuni

30 EcomafiE in crescita gli illeciti agroalimentari

25 ciPolla rossa di acquaviva la festa in onore del famoso prodotto

28 agriturismo di Puglia Via libera per gli amici a 4 zampe

27 mEzzi agricoli Patente obbigatoria entro i 9 mesi

29 consumo suolo Proposta di ddl alla regione

8 raPPorto ismEa in calo spesa ortaggi di iv gamma

13 olio antitrust fa multe a grandi marchi

14 mElogranE Elisir anti-invecchiamento

26 imPrEnditoria missione pugliese a nY

20 mar adriatico regione Puglia in prima linea nella difesa

21 fErmo PEsca 2 pesci stranieri su 3 nei ristoranti

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n

In particolare, i  prodotti confeziona-ti  (provvisti di codice EAN) che nel 2015 hanno rappresentato i due terzi del carrello della spesa, hanno segna-to una dinamica positiva con un recu-pero sui valori del 2014 del 2,1%, per il contribuito soprattutto di bevande e oli; al contempo iprodotti freschi, venduti per lo più a “peso variabile”, hanno segnato una flessione del 2,9% della spesa complessiva, cui hanno contribuito i forti cali dei segmenti carnei e lattiero-caseari, solo in parte controbilanciati dalle dinamiche po-sitive della spesa sostenuta per pro-dotti ittici, ortaggi e frutta. Tendenze confermate anche nel primo trimestre 2016, in confronto allo stesso periodo del 2015: +1,7% per i prodotti confe-zionati e -4,3% per la spesa di prodot-

8 www.foglie.tv

FruttA conFezionAtA sempre piu’ richiestA dAllA distribuzioneRapporto Ismea, primo trimestre 2016: in calo spesa ortaggi di IV gamma

Prodotti confezionati vs freschi

di Rino PAVONE

ti freschi sfusi. Alla dinamica positiva dei prodotti confezionati contribuisce, sebbene in misura ancora contenuta, la sezione di prodotti del freschissimo (frutta, ortaggi e carni) proposti in con-fezione, sempre più richiesta da parte della distribuzione. Questo fenomeno sta comportando di fatto un aumen-to delle referenze del “confezionato”, condizionandone in maniera positiva l’andamento della spesa.

ei primi tre mesi del 2016 si è registrata per gli acqui-sti agroalimentari una lieve

flessione sulla spesa delle famiglie: 0,5% in meno rispetto ai primi tre mesi del 2015. Secondo i dati dei panel Niel-sen (“vendite presso la distribuzione” e “acquisti delle famiglie”)  elaborati da Ismea, relativi all’intero anno 2015 e ai primi mesi del 2016, tale calo è il rifles-so di un mercato incerto, dove la pacata dinamica inflattiva ha celato, in alcune fasi e per alcune tipologie di prodot-

to, l’andamento calante delle quantità acquistate. Se inizialmente la contra-zione dei consumi veniva ricondotta a una semplice riduzione degli sprechi, le dinamiche del 2015 evidenziano una chiara rivisitazione della spesa delle fa-miglie, fondata spesso su scelte di tipo salutistico oltre che economico. I consu-mi, facendo parte del vissuto quotidia-no, diventano uno degli ambiti in cui le persone cercano espressione e confer-ma dei loro valori, come attestano gli operatori delle diverse filiere, attenti

alle tendenze dei consumi alimentari. In crescita i consumatori vegani e vege-tariani, quelli appassionati del bio, oltre agli  allergici, intolleranti, ambientalisti e salutisti  in generale. Secondo i dati elaborati da Ismea, gli acquisti in vo-lume mostrano una tendenza negativa per quasi tutti i comparti di analisi. In tale scenario, alcuni distinguo sono tut-tavia doverosi, per i diversi e contrappo-sti trend seguiti dai comparti del fresco sfuso rispetto a quelli del confezionato.

agroalimentare

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Per quanto riguarda la spesa destinata alla frutta, il 2016 si apre con un au-mento tendenziale del +1,5%, cui con-tribuiscono sia i frutti stagionali, che gli agrumi, ma soprattutto la frutta in guscio (+8,8%). Da evidenziare che in questo comparto la quota di prodotto confezionato sta registrando incre-menti notevoli:  nel primo trimestre 2016, il 28% del totale frutta è stato venduto confezionato con codice EAN.  La dinamica del primo squarcio del

2016 segue di fatto il trend positivo del 2015, anno in cui il comparto ha registrato una crescita del 3,8% ri-spetto al 2014 (nel 2015 la frutta ha coperto una quota dell’8,7% della spe-sa complessiva agroalimentare delle famiglie italiane). A tale aumento del valore, corrispondono però dinamiche quantitative di prodotto spesso diver-genti: così, la contrazione degli acqui-sti di mele e pere risulta controbilan-ciata da maggiori acquisti di kiwi, uva,

pesche e nettarine, il cui consumo, nel 2015, è stato favorito dalle alte e pro-lungate temperature estive. La spesa per  ortaggi, invece, torna leggermen-te a comprimersi nel primo trimestre del 2016, con cali del 2,4% nel caso specifico dei prodotti della IV gamma. Le patate, invece, registrando un trend positivo (+16%), hanno contribuito a contenere il risultato negativo dell’in-tero comparto.

Frutta e ortaggi

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l Ministero delle Politiche agri-cole alimentari e forestali ha reso noto che è stato firmato il

provvedimento di commissariamen-to di Agea, con la nomina di Gabriele Papa Pagliardini come nuovo commis-sario dell’Ente pagatore al posto del dimissionario Stefano Antonio Sernia. In una fase delicata legata all’attua-zione della politica agricola comune (PAC), le cui complessità sono state messe in evidenza anche dalla Com-missione europea, viene garantita quantomeno la continuità di vertice. Dalla nascita dell’Agenzia, con il de-creto n. 165/99, si sono succeduti nu-merosi commissari e direttori per un totale di 16 nomine in 16 anni. “Conosciamo la elevata professiona-

lità e preparazione di Gabriele Papa Pagliardini e siamo certi che sarà in grado, anche in questa nuova veste, di distinguersi e fare bene – dichiara Raffaele Carrabba, presidente di Cia – Agricoltori Italiani di Puglia -. Abbiamo apprezzato le capacità professionali e dirigenziali, oltre che la disponibili-tà al dialogo e al confronto, del dott. Papa Pagliardini dal 2011 al 2015 periodo nel corso del quale è stato direttore generale dell’Area politiche per lo sviluppo rurale della Regione Puglia oltre che Autorità di gestione del Psr 2007/2013, e non da ultimo nell’ultimo periodo in cui ha ricoperto l’incarico di commissario straordina-rio dei consorzi di bonifica”.

uove opportunità com-merciali potrebbero ve-nire dal TTIP (ma si farà

davvero? Alcuni stati europei sono scettici ed il mandato di Obama è in scadenza) con la consapevolez-za che la reputazione del cibo è indissolubilmente legata agli ele-vati standard di qualità e sicurez-za alimentare presenti sul mercato italiano. Il TTIP (Trattato transat-lantico al centro della negoziazio-ne fra l’Unione Europea e gli Stati Uniti) è un appuntamento deter-minante per tutelare le produzio-ni agro-alimentari italiane dalla contraffazione alimentare e del cosiddetto fenomeno dell’Italian sounding molto diffuso in Usa che rappresenta il primo mercato di falsificazione dei formaggi. Inoltre a questa realtà se ne aggiunge una

ancora più insidiosa: quella dell’i-talian sounding di matrice italiana, che importa materia prima dai pa-esi più svariati, la trasforma e ne ri-cava prodotti che successivamente vende come italiani senza lasciare traccia, attraverso un meccanismo di dumping che danneggia e incri-na il vero Made in Italy’, perché non esiste ancora per tutti gli alimenti l‘obbligo di indicare la provenienza in etichetta. E’ proprio grazie agli standard italiani e Ue, più elevati rispetto a quelli Usa, che la carne dei bovini americani, allevati con ormoni, non ha potuto, fino a ora, arrivare sulle tavole europee. Tale uso, infatti, è consentito negli Usa e vietato in Europa. Lo stesso vale per i prodotti alimentari trattati con pesticidi banditi nel vecchio continente ma non negli Stati Uniti

(se ne contano ben 82). Non poten-do ancora quantificare esattamen-te i danni arrecati dalla Brexit e dall’embargo russo al nostro siste-ma agroalimentare è importantissi-mo non cedere alle pressioni del mercato rinunciando agli elevati standard di qualità raggiunti nell’a-groalimentare. Al contrario, bisogna guardare alle domande che vengo-no dal mercato, sia in Europa che in Usa, ed innalzare il livello di sicu-rezza dei prodotti. In questo modo i dati positivi degli ultimi mesi, determinati dalla ripresa economi-ca, dal tasso di cambio favorevole e soprattutto dalla spinta propulsiva determinata dalla vetrina mondiale di Expo 2015 che ha fatto volare i prodotti agroalimentari nazionali all’estero, potranno essere confer-mati ed ulteriormente ampliati.

pAgliArdini nominAto commissArio strAordinArio di AgeA

ttip: nuove opportunitÀ commerciAli?

Un pugliese ai vertici della Agenzia per le erogazioni in agricoltura

Il Trattato Transatlantico al centro di negoziazione tra Ue e Stati Uniti

agricoltura

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n° 13 - 15 LUgLIO 2016 13

n as dei Carabinieri, Agenzia delle Dogane e Antitrust hanno controllato e scova-

to la pubblicità ingannevole su olio venduto come extravergine quando in realtà era semplice olio di oliva, meno pregiato. La prova organolettica è espressamente considerata come la “prova regina” nel settore dell’olio a livello non soltanto europeo ma an-che nazionale, con la legge così detta salva-olio. Applicarla alla lettera ha consentito all’Antitrust di comminare multe anche salate a tutela dei con-sumatori e del lavoro di tante imprese olivicole serie. E’ opinione diffusa che estendere i controlli alla tracciabilità significa ledere gli interessi delle lob-by e delle multinazionali che riescono a mantenere le loro quote di merca-to disattendendo le regole e le nor-me nazionali e comunitarie in vigore. Queste situazioni hanno reso l’olio d’oliva uno dei prodotti più coinvolti nell’universo delle frodi alimentari. Le multe dell’Antitrust hanno riguar-dato Lidl Italia s.r.l. (con una sanzione di 550.000 € per il marchio Prima-donna), Coricelli (con una sanzione di 100.000 € per il marchio omonimo Pietro Coricelli extravergine di oliva) e Carapelli-Firenze (con una sanzione di 300.000 € per i marchi Sasso Clas-sico, Carapelli Il Frantoio e Bertolli Gentile), per avere commercializzato

come extravergine di oliva un olio di-verso, con caratteristiche organoletti-che inferiori a quelle fissate con legge per la classe merceologica falsamen-te vantata.Dall’introduzione in etichetta del ter-mine minimo di conservazione di 18 mesi dalla data di imbottigliamento, al riconoscimento di nuovi parame-tri e metodi di controllo qualitativo, dalle sanzioni in caso di scorretta presentazione degli oli di oliva nei pubblici esercizi all’estensione del reato di contraffazione di indicazioni geografiche a chi fornisce in etichetta informazioni non veritiere sull’origine, dall’introduzione di sanzioni aggiun-tive come l’interdizione da attività pubblicitarie per spot ingannevoli, al rafforzamento dei metodi investigati-vi con le intercettazioni, fino  al diritto di accesso ai dati sulle importazioni aziendali, sono solo alcune delle mi-sure previste dal provvedimento de-nominato “legge salva – olio” . L’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) ha disposte le multe per l’ingannevolezza dei mes-saggi pubblicitari resi attraverso l’im-piego di etichette, la diffusione di volantini cartacei e di messaggi via internet che esaltano le caratteristi-che di semplici oli di oliva vergini, la-sciando credere erroneamente al con-sumatore che si tratti di  oli di qualità

superiore.Le società coinvolte si sono difese ri-levando, in particolare, l’inaffidabilità delle prove organolettiche in quanto basate su parametri soggettivi che possono condurre a risultati impreve-dibili. Al contrario, l’Antitrust ha ribadi-to che le analisi svolte dai Nas dei Ca-rabinieri e dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli, devono considerarsi della massima attendibilità perché si tratta di soggetti pubblici che hanno il compito specifico di compiere tale tipo di controlli, attestando ogni sin-gola fase della procedura, che va dal prelevamento dei campioni alla certi-ficazione delle analisi compiute. L’ Au-torità ha concluso per l’ingannevolez-za dei messaggi pubblicitari perché il consumatore dedica molta attenzione al fatto che un olio sia extravergine, essendo, infatti, disposto a pagare un prezzo più elevato solo se si tratta di olio extravergine di oliva, ovvero, solo se il prodotto presenta effettivamente quelle proprietà che lo rendono supe-riore anche sotto il profilo dei benefici per la salute. Le pronunce dell’Agcm confermano, pertanto, la centralità del panel test come strumento privile-giato di controllo contro le frodi e le contraffazioni che questo pregiatissi-mo prodotto italiano si trova a dover subire continuamente sul mercato.

olio: dA Antitrust multe A grAndi mArchi per pubblicitÀ ingAnnevoleAPPLICATA LA LEGGE ‘SALVA-OLIO’

di Rino PAVONE

agroalimentare

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S ono una conferma i risulta-ti di uno studio dell’Ecole Politecnico di Losanna pub-

blicato sulla rivista Nature Medicine. Le melagrane sono un elisir contro l’invecchiamento cellulare, un effica-ce anti-aging contente ‘urolitina A’ e gli ellagitannini, già noti per la loro azione antivirale, antiossidante e pro-tettiva nei confronti di alcuni tumori. E’ il succo di melagrane il miglior vaccino contro influenza e raffreddo-re perché possiede il 40% del nostro bisogno giornaliero di vitamina C.Grazie al successo della medicina anti-aging (anti – invecchiamento) e del superfood, prima i frutti del melo-grano erano relegati ad elementi de-corativi in cucina, oggi   sono richie-

stissimi sui mercati con un balzo dei consumi dal 2014 ad oggi del +30%.Nel 2013 in Puglia (dati Istat) erano coltivati 67 ettari a melograno, balza-ti in soli 2 anni a 350, principalmen-te nelle provincie tra Bari, Lecce e Foggia, con un incremento del 422%. La quasi totalità della produzione italiana si concentra in Puglia (dove si trova circa il 60% della superficie coltivata). L’agropirateria è purtroppo in linea con l’evoluzione dell’impren-ditoria agricola locale, anzi precorre i tempi. L’aumento della domanda di melograno alimenta le importazioni di prodotto oltre che dai paesi pro-duttori dell’Europa del Sud, Spagna, Israele e Marocco, anche da Cile e Sudafrica, come al solito spacciati

CONSUMI +30%

melAgrAne mirAcoloso elisir Anti-invecchiAmento

14 www.foglie.tv

per ‘made in Puglia’. Oltre al prodot-to fresco, sono i semi lavoratori ad essere importati perché destinati all’industria di trasformazione e alla cosmesi. Oggi i paesi del bacino del Mediterraneo in cui la coltivazione è più diffusa, e si ha maggiore disponi-bilità di melegrane da commercializ-zare allo stato fresco, sono Israele e Spagna, ma altri Paesi – ad esempio l’Iran – possono diventare, in futuro, temibili concorrenti. Proprio le mele-grane importate dalla Turchia al se-condo posto dei cibi più contaminati da sostanze tossiche e quelle impor-

tate da Israele (che sono al 9° posto dei cibi che inquinano maggioramene l’ambiente) sono quelle a cui prestare più attenzione affinchè non tolgano mercato ai produttori nostrani a di-scapito anche dell’ambiente. In Italia sono due le varietà che si stanno diffondendo più velocemen-te, Akko e Wonderful, già impiantate in Sicilia, Calabria, Puglia, Basilica-ta e Campania, la prima più precoce dato che la campagna comincia nella prima decade di settembre con una produttività che varia dalle 25 alle 30 tonnellate per ettaro, per la se-

conda, invece, la campagna prende l’avvio nella seconda metà d’ottobre e la produttività varia dalle 35 alle 45 tonnellate per ettaro. Tra l’altro le melegrane sono richieste anche dalla GDO che ha visto crescere vertigino-samente l’attenzione dei consumatori che ne apprezzano i molteplici usi e sono interessati a conoscerne gli uti-lizzi e le caratteristiche nutritive. Ciò ha prodotto il grande successo di un frutto fino a poco tempo fa “tenuto in disparte” e non sufficientemente valorizzato considerate le virtù che dimostra di avere.

agroalimentare

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www.foglie.tv16

P arlano il linguaggio dell’inno-vazione i dati relativi al lavoro nei campi pugliesi, dove il 35

percento delle imprese agricole pugliesi è condotto da giovani. Le giornate di lavoro in cui sono impegnati lavoratori agricoli tra i 20 ed i 40 anni sono 4.907.478, pari al 15% del totale nazionale. Numeri ragguardevoli per un settore che fino a pochi anni fa ha vissuto un processo di invecchiamento che pareva inarrestab ile. Dal commercio elet-tronico contadino alla farm adoption, dalla coltivazione on line alla carta d’identità digitale degli alimenti, dal “grande fratello” in stalla al virtual tour in campagna fino al crowdfunding per il finanziamento di idee innovative le aziende agricole italiane sono alcune delle esperienze positive che il pro-getto intende moltiplicare sul territorio na-zionale dove le aziende agricole condotte da giovani hanno fame di innovazione. Le aziende condotte da giovani possiedono una superficie superiore di oltre il 54 per cento alla media, hanno il 50 per cento di occupati per azienda in più e un fatturato più elevato del 75 per cento della media. E’ quanto emerso nel corso della presenta-zione a Roma del progetto nato per portare

le aziende agricole italiane in rete arriva in ogni provincia italiana l’agriweb advisor, una nuova figura professionale nata grazie all’accordo Coldiretti – Ministero del Lavoro – Google su “Crescere in Digitale”.“A crescere è la domanda di livelli più ele-vati di professionalità – dice il  Presidente di dei Giovani di Coldiretti Puglia, Serena Minunni - con particolare riguardo a figure specializzate in grado di seguire lo svilup-po di specifiche coltivazioni, la conduzione di macchinari o la gestione di attività che oggi si sono integrate con quella agricola. La crescita del digitale e i nuovi strumenti a disposizione sono opportunità che i gio-vani imprenditori devono cogliere, anche se purtroppo sono ancora troppe le aree rurali che risultano ‘isolate’ e hanno difficoltà di connessione ad internet”.Il progetto è volto alla formazione e all’in-serimento di giovani con competenze di-gitali nel mondo del lavoro attraverso gli strumenti del Fondo Garanzia Giovani del Ministero del lavoro. Il primo gruppo di 100 giovani “Agriweb advisor” opererà nelle strutture di Coldiretti anche in Puglia con il compito di promuovere i siti internet delle aziende agricole, sviluppare l’e-commerce

aziendale e favorire la partecipazione ai so-cial media per migliorare la comunicazione delle imprese agricole.“I giovani imprenditori agricoli pugliesi sono molto attenti all’informatizzazione, utile a rendere più efficace ed efficiente la commercializzazione dei prodotti – aggiun-ge il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – la contabilità e la comunicazione esterna. L’aumento record del 26 per cento delle iscrizioni all’Università nei corsi di laurea in scienze agroalimentari, in net-ta controtendenza rispetto all’andamento generale nell’ultimo decennio, conferma la presenza di nuove ed interessanti oppor-tunità di lavoro in campagna dove  si sti-ma che grazie alla green economy saranno disponibili centomila posti di lavoro per i prossimi tre anni”.In Puglia grazie al PSR oltre 2200 agricol-tori otterranno un sostegno per la ristrut-turazione o l’ammodernamento delle loro aziende. Più di 1700 aziende agricole rice-veranno sostegni per la partecipazione a regimi di qualità, a mercati locali e filiere corte, potendo investire nel settore della trasformazione e della commercializzazio-ne di prodotti agricoli.

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agricoltura

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18 www.foglie.tv

I l prezzo di un pacco di pasta molti-plica 8 volte dal campo allo scaffale con una tendenza invertita per grano

e pasta dal 2007 ad oggi. Prezzi aumentati del 68% per la pasta, passata da euro 1,1 del 2007 ad euro 1,85 al chilogrammo del 2016, contro le quotazioni del grano pu-gliese crollate del 33 percento da 26,7 euro al quintale del 2007 a 18 euro al quintale dei giorni nostri. Per fare un chilo di pasta serve 1,3 Kg di grano. Ciò significa che per ogni pacco di pasta acquistato al costo di euro 1,85, solo euro 0,23 servono a remu-nerare il prodotto agricolo. La inaccettabile remunerazione del prodotto locale è diret-tamente collegata all’import non stop di grano dall’estero che continua ad invadere quotidianamente i porti di Bari, Manfredo-nia e Barletta. Le importazioni selvagge evidenziano una grave dipendenza del sistema industriale dall’estero. Risulta indi-spensabile ripristinare e mantenere la fidu-

cia dei consumatori, incoraggiando il loro coinvolgimento nella politica di sicurezza alimentare, garantendo il monitoraggio e la trasparenza in tutta la filiera alimentare e il maggior grado possibile di riconoscibilità delle caratteristiche essenziali dei prodotti, al fine di consentire loro di effettuare delle scelte di acquisto pienamente consapevoli basate su una completa informazione in merito alle caratteristiche di ciò che man-giano. Le associazioni di categoria hanno chiesto al Governatore Emiliano che il ta-volo cerealicolo regionale approdi ad un accordo di filiera tra le parti che preveda un prezzo del grano mai al di sotto dei costi di produzione, altrimenti lo stato di agita-zione si farà sempre più pressante.Intanto, Coldiretti Puglia con il supporto del Servizio Attività Economiche Consu-matori della Regione Puglia, dell’Istituto Pugliese per il Consumo e di 14 associazio-ni dei Consumatori, Acu, Adiconsum, Adoc,

guerrA del grAno: prezzo moltiplicA 8 volte dA Frumento duro A pAstASUBITO ACCORDO DI FILIERA ALTRIMENTI STATO DI AGITAZIONE NON STOP

Adusbef, Casa del Consumatore, Codacons, Codici, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Consumatori, Movimento Difesa del cittadino, Polidream, Unione Nazionale Consumatori, ha allestito la mostra della pasta italiana fatta esclusi-vamente con grano ‘made in Italy’ e gli agri-coltori di Coldiretti hanno messo in funzione un mini molino che ha trasformato il grano del ‘granaio d’Italia’ in farina e hanno offerto a tutti i consumatori un assaggio di sana pa-sta con la salsa di pomodoro delle aziende di Campagna Amica, cucinata dall’agrichef Floriana Fanizza.“L’attività borsistica della Camera di Com-mercio di Foggia, se non favorisce, sta agevo-lando il fenomeno speculativo – ha denun-ciato il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – attraverso la scarsa trasparenza

nella formazione del prezzo, oppure appor-tando variazioni nelle quotazioni in assenza di compravendite o per contratti di scarsa ri-levanza economica, che rende necessario ed urgente il riordino di tutta la materia come da tempo chiede Coldiretti. Serve l’etichetta-tura obbligatoria di pasta e pane che informi sulla provenienza geografica, sulla qualità e salubrità del cibo. Abbiamo bisogno di uno strumento forte di protezione dei nostri pro-dotti, nonché di garanzia per i consumatori, che avranno quanto meno l’opportunità di fare scelte di consumo consapevoli, poten-done premiare la qualità”.Sono state organizzate analoghe iniziative a Vieste in provincia di Foggia nel lido ‘Oasi’ e a Castellaneta Marina in provincia di Taranto nel lido El Patio. Sempre a Bari gli agricoltori di Coldiretti hanno donato un quintale di pa-

agricoltura

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L a crisi che ormai da tempo in-teressa il settore cerealicolo nazionale ha toccato il culmine

con l’ultima riunione presso la Borsa Merci di Foggia dove non si è stati in grado nep-pure di fissare il nuovo prezzo, sceso dram-maticamente addirittura sotto i 20 euro al quintale. Una crisi imperante da tempo e che rappresenta una vera e propria emer-genza a cui risulta sempre più necessario, e non più rimandabile, individuare misure di contenimento della pesante situazione di mercato, unitamente ad una ristrutturazio-ne complessiva della filiera. Tra le criticità più significative, di un comparto che opera in un contesto internazionale estremamen-te instabile e condizionato da una serie di dinamiche non strettamente correlate con la “legge della domanda e dell’offerta”, si rilevano sicuramente l’elevata frammenta-zione della superficie colturale, con costi del terreno e di impresa nettamente supe-riori ad altre realtà e conseguente perdita di competitività da parte delle imprese nazio-nali, gli elevati costi di produzione e dimi-nuzione costante dei prezzi, che costringe gli agricoltori a lavorare spesso sottoco-sto, l’eterogeneità e lo spontaneismo delle produzioni e l’attività di ricerca varietale raramente collegate agli andamenti reali dei consumi. Ad alimentare le debolezze del settore contribuiscono, poi, le nuove strategie dell’industria di trasformazione: l’organizzazione e la concentrazione degli operatori comporta esigenze di fornitura che la filiera non sembra saper soddisfare. Secondo il Movimento Cinque Stelle “non si può attendere oltre, è fondamentale in-tervenire nel più breve periodo possibile con decisioni concrete ed utili al compar-to. I versanti su cui è necessario adoperarsi, dunque, sono molteplici ma principalmen-te due: il prezzo e l’organizzazione della filiera. Come dimostrato dall’esposto della Codacons sulla forbice dei prezzi tra costi di produzione e quelli finale di acquisto al

consumatore, risulta oltremodo impellente che il Governo si adoperi per produrre quei decreti che darebbero attuazione al mio emendamento alla legge 91/2015 con cui sono state eliminate le vetuste Borse Merci (datate 1913) e sostituite con le Commis-sioni Uniche Nazionali, la cui naturale sede per il grano sarebbe Foggia”.Lo strumento della Cun, introdotta dal Mo-vimento 5 Stelle, è stato invocato anche dalla consigliera regionale Rosa Barone (M5S), presente con alcuni rappresentan-ti sindacali all’ultima burrascosa riunione della borsa merci foggiana. “Con questo strumento e con i relativi regolamenti che rispettino i principi di trasparenza e ostaco-lino i conflitti di interessi – dichiara la por-tavoce 5 Stelle – il Governo creerebbe final-mente quel legame tra industria e mondo produttivo in modo tale che il prezzo remu-neri i costi di produzione, anche attraverso i cosiddetti accordi di filiera”. Sul versante dell’organizzazione della filiera, il deputato L’Abbate (M5S) ha presentato, inoltre, una risoluzione in Commissione Agricoltura a Montecitorio per predisporre urgentemente un piano nazionale del settore cerealicolo. “Come per il piano olivicolo che siamo riu-sciti ad ottenere dopo una lunga battaglia in Parlamento ma che attende ancora i de-creti attuativi del ministro Martina – dichia-ra il parlamentare 5 Stelle – anche quello cerealicolo prevede numerose misure per superare l’emergenza della guerra del gra-no. Dalla promozione delle Organizzazioni di Produttori (OP) e Interprofessionali (OI) con una più equilibrata distribuzione del valore nel sistema produttivo nazionale agli accordi di filiera, dal piano proteico na-zionale nell’ottica di una visione integrata di sistemi colturali sostenibili che consen-tano di qualificare anche le produzioni ce-realicole incluse quelle del settore mangi-mistico a sostegno delle filiere zootecniche di qualità, all’ammodernamento della filiera a partire dal settore sementiero, agricolo ed

industriale di trasformazione mediante l’at-tribuzione di risorse dedicate ed il sostegno alla costituzione di Gruppi operativi con i fondi FEASR. E, infine, con la promozione per la valorizzazione delle produzioni di qualità e salubri, la loro innovazione trami-te il trasferimento delle conoscenze della ricerca tecnologica e scientifica”.

guerrA del grAno, m5s : “AttivAzione dellA cun e piAno cereAlicolo” PER SUPERARE L’EMERGENZA

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sta alle mense dell’Ordine Francescano Se-colare e delle Suore di Madre Teresa di Cal-cutta per far mangiare la vera pasta italiana anche ai più bisognosi. La Puglia, leader nel settore agroalimentare in numerose filiere, è una delle aree che può trarre maggiori benefici dall’etichettatura obbligatoria degli alimenti, poiché le sue produzioni potranno essere garantite, certificate e tutelate.

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r egione Puglia in prima li-nea nell’Adriatico per indi-viduare aree ad alto valore

biologico e specie ittiche da ripopo-lare, e sviluppare pratiche di acqua-coltura sostenibile attraverso metodi innovativi. Sono gli obiettivi delle azioni pilota previste dal progetto Ecosea, finan-ziato dal programma comunitario di cooperazione transfrontaliera CBC IPA Adriatico 2007 – 2013, che può contare su un prestigioso partena-riato composto dalle Regioni Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Roma-gna, Marche e Abruzzo, con due Con-tee della Croazia e con il Ministero dell’Ambiente, Foreste e Tutela delle Acque dell’Albania. Per agevolare dialogo e collaborazio-

ne tra mondo scientifico ed operativo della pesca, la Sezione Caccia e Pesca della Regione Puglia, in collaborazio-ne con Arpa Puglia (Agenzia regiona-le per la prevenzione e la protezione dell’ambiente), ha organizzato tre incontri dal tema “Un modello adria-tico per la gestione sostenibile della pesca e azioni innovative per il com-parto ittico pugliese”. Il primo appuntamento si è svolto a Lesina (presso il Centro Visite ), il se-condo a Molfetta (presso la sede del GAC Terre di Mare) ed il terzo a Porto Cesareo (presso il Centro di Educa-zione Ambientale a Torre Lapillo). “L’attuazione di politiche comuni e progetti transfrontalieri come que-sti hanno importanti finalità di tipo sociale ed economico – spiega l’as-

sessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia, Leo Di Gio-ia - uniscono le Regioni italiane e i Paesi delle coste orientali, coinvolti tutti nel difendere la risorsa mare e gli ecosistemi marini. Per la Regione Puglia il progetto è un’ulteriore con-ferma del ruolo di prima linea nella salvaguardia del mare”. Per Maria Adriana Cioffi (Sezione Caccia e Pesca - Regione Puglia) per “una gestione sostenibile delle risor-se ittiche è indispensabile conosce-re in maniera approfondita tutti gli aspetti che interagiscono nel siste-ma, da quelli biologici ed ecologici a quelli maggiormente legati all’attivi-tà di pesca vera e propria (attrezzi di pesca, sforzo di pesca, ecc.), sino alle ricadute socio-economiche”.

regione pugliA in primA lineA A diFesA del mAr AdriAticoAcquacoltura sostenibile, specie ittiche da ripopolare e aree di alto valore biologico

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Pesca

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L a crisi che ormai da tempo in-teressa il settore cerealicolo nazionale ha toccato il culmine

con l’ultima riunione presso la Borsa Merci di Foggia dove non si è stati in grado nep-pure di fissare il nuovo prezzo, sceso dram-maticamente addirittura sotto i 20 euro al quintale. Una crisi imperante da tempo e che rappresenta una vera e propria emer-genza a cui risulta sempre più necessario, e non più rimandabile, individuare misure di contenimento della pesante situazione di mercato, unitamente ad una ristrutturazio-ne complessiva della filiera. Tra le criticità più significative, di un comparto che opera in un contesto internazionale estremamen-te instabile e condizionato da una serie di dinamiche non strettamente correlate con la “legge della domanda e dell’offerta”, si rilevano sicuramente l’elevata frammenta-zione della superficie colturale, con costi del terreno e di impresa nettamente supe-riori ad altre realtà e conseguente perdita di competitività da parte delle imprese nazio-nali, gli elevati costi di produzione e dimi-nuzione costante dei prezzi, che costringe gli agricoltori a lavorare spesso sottoco-sto, l’eterogeneità e lo spontaneismo delle produzioni e l’attività di ricerca varietale raramente collegate agli andamenti reali dei consumi. Ad alimentare le debolezze del settore contribuiscono, poi, le nuove strategie dell’industria di trasformazione: l’organizzazione e la concentrazione degli operatori comporta esigenze di fornitura che la filiera non sembra saper soddisfare. Secondo il Movimento Cinque Stelle “non si può attendere oltre, è fondamentale in-tervenire nel più breve periodo possibile con decisioni concrete ed utili al compar-to. I versanti su cui è necessario adoperarsi, dunque, sono molteplici ma principalmen-

te due: il prezzo e l’organizzazione della filiera. Come dimostrato dall’esposto della Codacons sulla forbice dei prezzi tra costi di produzione e quelli finale di acquisto al consumatore, risulta oltremodo impellente che il Governo si adoperi per produrre quei decreti che darebbero attuazione al mio emendamento alla legge 91/2015 con cui sono state eliminate le vetuste Borse Merci (datate 1913) e sostituite con le Commis-sioni Uniche Nazionali, la cui naturale sede per il grano sarebbe Foggia”.Lo strumento della Cun, introdotta dal Mo-vimento 5 Stelle, è stato invocato anche dalla consigliera regionale Rosa Barone (M5S), presente con alcuni rappresentan-ti sindacali all’ultima burrascosa riunione della borsa merci foggiana. “Con questo strumento e con i relativi regolamenti che rispettino i principi di trasparenza e ostaco-lino i conflitti di interessi – dichiara la por-tavoce 5 Stelle – il Governo creerebbe final-mente quel legame tra industria e mondo produttivo in modo tale che il prezzo remu-neri i costi di produzione, anche attraverso i cosiddetti accordi di filiera”. Sul versante dell’organizzazione della filiera, il deputato L’Abbate (M5S) ha presentato, inoltre, una risoluzione in Commissione Agricoltura a Montecitorio per predisporre urgentemente un piano nazionale del settore cerealicolo. “Come per il piano olivicolo che siamo riu-sciti ad ottenere dopo una lunga battaglia in Parlamento ma che attende ancora i de-creti attuativi del ministro Martina – dichia-ra il parlamentare 5 Stelle – anche quello cerealicolo prevede numerose misure per superare l’emergenza della guerra del gra-no. Dalla promozione delle Organizzazioni di Produttori (OP) e Interprofessionali (OI) con una più equilibrata distribuzione del valore nel sistema produttivo nazionale

agli accordi di filiera, dal piano proteico na-zionale nell’ottica di una visione integrata di sistemi colturali sostenibili che consen-tano di qualificare anche le produzioni ce-realicole incluse quelle del settore mangi-mistico a sostegno delle filiere zootecniche di qualità, all’ammodernamento della filiera a partire dal settore sementiero, agricolo ed industriale di trasformazione mediante l’at-tribuzione di risorse dedicate ed il sostegno alla costituzione di Gruppi operativi con i fondi FEASR. E, infine, con la promozione per la valorizzazione delle produzioni di qualità e salubri, la loro innovazione trami-te il trasferimento delle conoscenze della ricerca tecnologica e scientifica”.

Fermo pescA per 2 mesi2 PESCI STRANIERI SU TRE NEL PIATTO AL RISTORANTE

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e cotassa scontata per Palo del Colle, Toritto, Bitritto, Bitetto e Triggiano. Aver au-

mentato del 5% la quota di raccolta differenziata entro la fine dello scor-so mese (rispetto a novembre 2015) consentirà al Comune di ottenere importanti sgravi fiscali con risparmi di riflesso anche per le tasche dei cit-tadini. Lo sconto ottenuto sull’ecotas-sa (imposta ai Comuni dalla Regione Puglia e corrisposta dai cittadini) sarà proporzionale ai risultati raggiunti dalla cittadinanza, ma anche alle buo-ne pratiche delle Amministrazioni nel sensibilizzarla sul tema. A Palo del Colle si è raggiunto il 19.73% (5,39% in più rispetto a fine novembre 2015), a Toritto il 37,72% (7,49% in più rispet-to a fine novembre 2015), a Bitritto il 22% (5,46% in più rispetto a fine no-vembre 2015) ed a Bitetto il 25,44%

(6,41% in più rispetto a fine novembre 2015), a Triggiano il 68,62% (5,41% in più rispetto a novembre). Ad Acqua-viva delle Fonti si è raggiunta quota 19,94% (4,88% in più rispetto a fine novembre 2015). Mancherebbe quindi appena lo 0,12% per raggiungere la quota necessaria ad ottenere lo sgra-vio fiscale. A Palo, Bitritto, Bitetto ed Acquaviva, Ercav ha gestito e garan-tito con grande impegno il servizio anche nell’ultimo mese (giugno) pri-ma del passaggio di consegne all’al-tra azienda aggiudicataria dell’ultima gara nei giorni scorsi (a Toritto, invece, il servizio continua in proroga). Ha, inoltre, voluto investire in attività di sensibilizzazione della cittadinanza per il raggiungimento della suddetta quota di differenziata, in collaborazio-ne con le rispettive Amministrazioni Comunali e con i relativi Comandan-

ecotAssA scontAtA per 5 comuni dellA provinciA di bAriPalo del Colle, Toritto, Bitritto, Bitetto e Triggiano premiati per la raccolta differenziata

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ti dei Vigili Urbani. Queste attività si sono tradotte in eventi di piazza nei quali sono state spiegate e promosse le buone (oltre che facili ed economi-che) prassi per lo smaltimento dei ri-fiuti e la riduzione degli imballaggi in casa, con effetti positivi sia sulla for-mazione dei cittadini che sull’intera gestione del servizio di igiene urbana, oltre che fornire assistenza e chiari-menti in caso di dubbi sulle dinami-che della differenziata. Trasversali i target raggiunti: cittadini in generale, utenze mercatali, media, amministra-zioni comunali. A Triggiano si è scelto strategicamente, invece, di organizza-

re il progetto “Pensa in Verde” : attività rivolte agli alunni delle scuole ele-mentari dal tema “Riciclare, Riusare, Ricreare”. In questo modo si è potuta consolidare nelle nuove generazioni una coscienza ambientale ed aprire un ulteriore canale di comunicazione indiretto con le famiglie. Sono stati quindi affrontati i seguenti argomenti: principi di ecologia; esperienze diret-te di riduzione, riciclaggio e raccolta differenziata attivabili anche a scuola; diverse tipologie di rifiuti e cicli di vita dei materiali; separazione dei rifiuti in casa; cultura del riuso in opposizione al paradigma dell’usa e getta.

ambiente

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I l 16 e 17 luglio è anda-ta in scena la XIX^ Fe-sta della Cipolla Rossa

di Acquaviva delle Fonti, organizzata dall ’Associa-zione Turistica Pro Loco “Curtomartino” con la col-laborazione di Regione Pu-glia, Città Metropolitana di Bari , Gal Sud-Est Barese e Comune di Acquaviva delle Fonti. L’evento ha l ’obiettivo di promuovere la famosa ci-polla rossa locale attraver-so un momento di festa e di spettacolo (quest’anno con il seguitissimo show di Toti e Tata) e, insieme, di va-

lorizzazione e promozione delle tipicità e peculiarità del territorio. Oltre alla tradizionale visita degli stand gastronomici, i visi-tatori accorsi hanno parte-cipato ad una visita guida-ta al Centro Antico della Città e alle Vie dell ’Acqua. Il momento clou di questa edizione (“coniugata” anche con una lotteria e spetta-coli musicali vari) è stato però lo show di Emilio Sol-frizzi ed Antonio Stornaio-lo (in ar te “Toti e Tata”): la loro reunion ha fatto di Ac-quaviva delle Fonti, per una sera, la regina dell’estate.

FestA dellA cipollA rossA di AcQuAvivA delle FontiLa XIX^ edizione

di Donatello FANELLI

Turismorurale

SyNGENTAGrape Field Tour 2016: la tappa “pugliese”

SIPCAM ITALIA3Logy, contro la botrite su uva da tavola

sipcam italia ha presentato il suo nuovo antibotritico 3Logy : la botrite è una delle avversità più temute da viticoltori e can-tine perchè incide negativamente tanto sulla produzione quanto sulla qualità delle uve, in prossimità della maturazione e del-la raccolta.

Lunedì 4 luglio nella Sala Convegni della Ca-mera di Commercio di Bari si è svolto il con-vegno “Occupazione e legalità nel settore agri-colo pugliese: la filiera virtuosa”. L’incontro, è stato organizzato da Apeo,.

Il valore di un’iniziativa itinerante come Gra-pe Field Tour 2016 è quello di far toccare con mano a viticoltori, tecnici e operatori del set-tore il contributo concreto di Syngenta alla salvaguardia e alla valorizzazione di quelle caratteristiche che fanno della viticoltura ita-liana un’eccellenza mondiale.

OCCUPAZIONE E LEGALITànel settore agricolo pugliese: la filiera virtuosa

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WWW.FOGLIE.TV l’informazione sul mondo agricolo e rurale a portata di click.

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S i è conclusa con successo «La Puglia colora New York», la missione imprenditoriale

delle oltre venti imprese pugliesi che hanno partecipato alla 62^ edizione del Fancy Food Show di New York,  il più grande evento di food & bevera-ge del Nord America svoltosi presso il Jacob Javits Center della Grande Mela. La missione ha consentito a PMI e ar-tigiani pugliesi specializzati nel food e  wedding,  di incontrare numerosi buyer e operatori statunitensi interes-sati a sviluppare rapporti commerciali con il territorio pugliese.  Tra le eccellenze pugliesi proposte in fiera, le farine prodotte con diver-se varietà di grani locali, il nuovo for-mato di pasta la «calamarata» diPasta Vera, la bufala pugliese de Il Parco di Nicola Grifa di San Giovanni Rotondo importata da Alma Gourmet, lo zaffe-rano rosso carminio di San Giovanni Rotondo, l’olio extravergine di oliva e le mandorle di Toritto «Filippo Cea» dell’azienda Contado.  In occasione della presenza della delegazione pugliese negli Usa, è sta-ta organizzata  la IV edizione dell’«A-ward sotto le stelle» da Giusi Malcangi, presidente del Consorzio Sapori Medi-terranei di Bari, e da Roberto Pansini, dell’America Oggi newspaper & ICN Radio, allo scopo di promuovere i va-lori  della Dieta Mediterranea  dell’ac-

coglienza di qualità «Made in Italy».Durante la cerimonia sono stati con-segnati attestati in vetro, premi in legno - incisi a mano realizzati dagli artisti molfettesi Katia Felicetti eGian-carlo Centrone  di  Creative Studio -  e in ceramica - prodotti dal maestro sa-lentino Agostino Branca -. È stata an-che  donata un’opera dell’artista pu-gliese Grazia Iacobbe. A completare la missione pugliese ne-gli USA è stata la «Festa della Repub-blica Italiana in Connecticut», promos-sa e organizzato dall’on.Fucsia Nissoli FitzGerald, deputata eletta nella Cir-coscrizione estera - Ripartizione Nord e Centro America. L’evento è iniziato con l’inno americano, cantato dalla si-gnora Barabara Zichichi - che ha mes-so a disposizione anche la location per l’iniziativa - a cui è seguito l’inno italiano, cantato dal Maestro Luciano Lamonarca,  tenore italo-americano di origine pugliese.  All’evento hanno partecipato, tra gli altri,  Francesco Genuardi,  nuovo Console Italiano a New York,  Nancy Wyman, vice governatore del Con-necticut, e lo chef pugliese Vincenzo Florio, campione del mondo di pizza e pluricampione italiano della categoria pizza d’autore, che ha deliziato i com-mensali americani e italiani preparan-do pizze artistiche, pane e focacce con le farine di  Selezione Casillo  e Agri-

cola del Sole. Durante il banchetto, sono stati anche promossi i matrimoni in Puglia con  Luca Caputo  della sala ricevimenti Torre Giulia, e gli abiti da sposa realizzati dall’atelier del ter-ritorio  Valentini Spose.  Maria Grazia Mongelli di Altrochè  ha presentato per l’occasione collane e orecchini re-alizzati con gusci di mandorle, rametti in resina e fiorellini in vetro che ricor-dano gli alberi in fiore.  I tavoli sono stati decorati con fiori e piante dall’art designer Gianni Birardi e la torta Con-necticut with Italy è stata preparata e offerta dall’italoamericano Buddy Va-lastro, pasticciere e personaggio tele-visivo italo-americano soprannomina-to Il boss delle torte.  «Sono contenta -  dice l’on. Fucsia Nissoli FitzGerald, deputata eletta nella Circoscrizione estera Ripartizio-ne Nord e Centro America - di questa iniziativa riuscita con successo. Sono sempre disponibile a promuovere eventi che possano dare visibilità e possibilità alle imprese italiane di in-serirsi nel mercato americano».  «Sono soddisfatta e orgogliosa - di-chiara Giusi Malcangi, presidente del Consorzio Sapori Mediterranei - del ri-sultato di questa iniziativa e ringrazio la delegazione parlamentare guidata dall’on. Nissoli per la partecipazione e collaborazione. Arrivederci al pros-simo anno».

l’eccellenzA gAstronomicA pugliese trionFA negli usA“La Puglia  colora New York”

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agroalimentare

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U so del trattore e degli altri mezzi agricoli: è obbligato-rio un corso di abilitazio-

ne da svolgersi entro il 12 marzo 2017. Sono chiamati a frequentarlo tutti co-loro che lavorano nell’ambito di un’a-zienda agricola (quindi aziende con partita Iva): siano essi titolari, dipen-denti o parenti. Senza “se” e senza “ma”.Pochi lo sanno, ma i corsi sono già par-titi. In Emilia Romagna (regione al mo-mento leader per quelli partiti) sono centinaia gli agricoltori che li stanno

frequentando, ma sono sempre un’i-nezia rispetto al numero complessivo di persone coinvolte. Mentre il Nord Centro Italia seppur con fatica sta met-tendosi a registro con i tempi , nel Sud Italia la situazione è ancora più in alto mare.   E mancano solo 9 mesi alla scadenza.  Per la maggior parte degli agricoltori si tratta di un corso di 4 ore. Sarebbe di 8 ore, ma per coloro che hanno una comprovata esperienza, le ore di frequenza si dimezzano. L’abili-tazione è valida per condurre trattori

mezzi Agricoli: entro 9 mesi pAtente obbligAtoriA per tuttiCorsi di formazione gia’ in pista, ma pochi lo sanno

agricoli o forestali gommati e cingolati. I costi: attualmente ammontano a  cir-ca 65 euro per il corso di 4 ore, un’o-ra di teoria e tre di pratica. La validità dell’attestato è di 5 anni. Non si tratta di una perdita di tempo ma di un modo importante per aumentare la sicurezza e diminuire i rischi legati al lavoro no-nostante le idee di qualche agricoltore poco accorto. Nell’idea del Legislatore (Conferenza Stato-Regioni) c’è la con-creta speranza di ridurre incidenti e

quindi feriti e morti. E’ sotto gli occhi di tutti che la mortalità in agricoltu-ra ha raggiunto livelli preoccupanti. Purtroppo capita che persone esperte facciano operazioni normali con molta superficialità, oppure vadano a correre dei rischi inutili. Ed è proprio in questi frangenti che accadono gli inciden-ti peggiori. Poi vi è un altro aspetto, quello degli enti che organizzano i cor-si. Insieme a organismi di lunga e com-provata esperienza può anche capitare

che alcuni   corsi di formazione siano improvvisati, con serate da cento per-sone che non permettono una efficace azione di prevenzione. Bisogna quindi rivolgersi a coloro che lavorano con un certo metodo, organizzando molti corsi con un numero limitato di partecipan-ti. Ciò che è certo è che anche in Pu-glia, dove siamo in notevole ritardo, in questi mesi si dovrà recuperare il gap lavorando con celerità ed altrettanta competenza.

agricoltura

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L e fattorie cinofile sono una realtà, anche in Puglia. La CIA Agricoltori Italiani, ha

stipulato un protocollo d’intesa con l’ENCI - Ente Nazionale Cinofilia Ita-liana - con l’obiettivo di favorire e svi-luppare le attività comuni tra quelle agricole e quelle cinofile. “In questo contesto – spiega Raffaele Carrabba, presidente CIA Agricoltori Italiani della Puglia - abbiamo sviluppato un ‘marchio di qualità’ da assegnare agli agriturismi che dedicano atten-zione all’ospitalità degli ‘amici a 4 zampe’ nelle proprie strutture”. Dalla semplice ospitalità, alla creazione di adeguati spazi per l’esercizio e per l’asilo giornaliero dei cani degli agrituristi che, nel soggiorno, voglio-no lasciare in tranquillità il proprio

cane durante una visita alla città. E’ stato questo il tema al centro del workshop su “Il benessere animale nelle stazioni di servizio rurale: le nuove opportunità” che si è tenu-to   all’Hotel Hermitage di Galatina (Le). L’incontro, aperto dai saluti isti-tuzionali del presidente regionale CIA Puglia, Raffaele Carrabba, e del presidente gruppo cinofilo Terra d’O-tranto, Jari Spagna, ha visto gli inter-venti di  Giulio Sparascio, presidente nazionale Turismo Verde-CIA, che ha illustrato i contenuti del protocollo d’intesa Enci-CIA. A seguire, la dot-toressa Paola Puzzovio, presidente di Salento Itinerante, ha approfondito il tema inerente la ricettività turisti-ca attuale in Puglia  e le possibili-tà di adeguamento delle strutture

alla norma tecnica sul benessere animale. La dottoressa Paola Bruno, ex presidente di Imprese di Puglia, ha relazionato sui benefici econo-mici legati alla certificazione delle strutture, Dario Calcagni, manager Group of TUV Saarland, delle ipotesi di disciplinare di certificazione vo-lontaria sullo standard UNI 11550. Le conclusioni sono state affidate a Cinzia Pagni, vicepresidente vicaria CIA Nazionale. A coordinare l’incon-tro  Emanuele Murrone, responsabi-le del comitato scientifico per il pro-getto Fattoria cinofila. Il workshop è stato organizzato da CIA Agricoltori Italiani, Turismo Verde ed Enci con partner dell’iniziativa “365 Puglia”, IQS e TUV, Imprese di Puglia e Co-mune di Galatina.

negli Agriturismi dellA pugliA con i nostri Amici A 4 zAmpeCIA Agricoltori Italiani ed Ente Nazionale Cinofilia insieme per le Fattorie Cinofile

Turismorurale

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I dati allarmanti sul consumo di suolo in Puglia hanno portato Coldiretti a farsi promotrice di

un disegno di legge utile ad arginare il pericoloso fenomeno. In Puglia la percentuale di consumo di suolo è tra il 7 e il 9%, la più alta d’Italia. Si passa dai 21.830 ettari di suolo consuma-to a Foggia (3,1%) ai 33.285 di Lecce (11,9%), passando per Taranto (7,9%), Bari (8,1%) e Brindisi (8,3%) secondo i dati del rapporto dell’ISPRA, presen-

tato nel corso dell’ultima assemblea ANBI.“Il Disegno di Legge che abbiamo pre-sentato all’Assessore regionale all’A-gricoltura – ha spiegato il Presidente regionale, Gianni Cantele – prende le mosse proprio dalla pericolosa avan-zata della copertura artificiale del nostro territorio. Con il dispositivo legislativo intendiamo valorizzare i terreni agricoli e promuovere l’attivi-tà agricola, il paesaggio e l’ambiente,

al fine di impedire che il suolo – bene comune e risorsa non rinnovabile – venga sottratto alla sua utilizzazione agricola e stravolto nelle sue conno-tazioni naturalistiche attraverso l’ec-cessivo consumo. Riusciremo così ad impedire lo sfruttamento e la sempre maggiore sottrazione di suolo dai contesti tipicamente naturali e rurali, che sta determinando cambiamenti radicali nel paesaggio, nell’ambiente, negli ecosistemi”.

consumo suolo: propostA coldiretti di ddl AllA regione IN PUGLIA TRA 7 E 9%, IL PIU’ ALTO D’ITALIA

e vento di portata na-zionale quello che si è svolto lo scorso 15 lu-

glio a Castellaneta (Ta), con “Col-tiviamo l’arte”, tavola rotonda che ha messo in evidenza il ruolo sempre più importante dell’agri-coltura “per la gestione del patri-monio archeologico, architetto-nico, artistico e paesaggistico nel territorio italiano”. Nell’azienda agricola “Le Grotte di Sileno”, in contrada Le Grotte, il tema della giornata è stato sviluppato da esperti nazionali e internazio-nali e figure istituzionali, con gli

interventi dei governatori regio-nali della Puglia e della Basili-cata, Michele Emiliano e Marcel-lo Pittella. Le conclusioni sono state affidate a  Dino Scanavino, presidente nazionale CIA Agri-coltori Italiani. Ai lavori hanno contribuito le relazioni di  Joe Carter, archeologo dell’Universi-tà del Texas,  Francesco Palumbo, direttore generale del Turismo al Mibact, il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Tu-rismo,   Alberto Giombetti, della CIA nazionale, che ha presentato il progetto CIA “Coltiviamo l’arte”,

Sandra Manara (segretario regio-nale del Mibact per l’Emilia Ro-magna), Loredana Capone (asses-sore allo Sviluppo Economico e all’Industria turistica e culturale della Regione Puglia),  Luca Bra-ia  (assessore alle Politiche Agri-cole e Forestali della Regione Basilicata), Daniel Dal Corso  (di-rettore Gal Luoghi del Mito), Eva Degl’Innocenti  (direttore Museo Nazionale Archeologico Mar-ta),  Francesca Sogliani  (diretto-re Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici dell’Università della Basilicata).

“coltiviAmo l’Arte”, in pugliA gli stAti generAli di AgricolturA e turismoA Castellaneta con i Governatori Michele Emiliano e Marcello Pittella

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agricoltura

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S olo alcuni dei dati dira-mati da Legambiente nel rapporto annuale eco-

mafie che delineano un quadro poco lusinghiero per il bel Paese “segnato ancora da tanta illegalità ambientale”- ha dichiarato Rossel-la Muroni , presidente nazionale di Legambiente - . “Sebbene nel 2015 leggiamo alcuni fenomeni che la-sciano ben sperare”. Il riferimento è alla leggera flessione degli “ecore-ati” in seguito all’introduzione dei delitti ambientali nel Codice Pena-le. I primi segnali di un’inversione di tendenza accompagnata però da un crescente numero di arresti.”La prevenzione è la moneta buona che scaccia quella cattiva – ha aggiunto il presidente Muroni - , è necessa-

rio creare lavoro nei territori più a rischio e sostenere l’opera di centi-naia di coop e imprese che nel Sud stanno cercando di invertire la rot-ta, puntando su legalità ambientale e qualità”. Perché nel Mezzogiorno continua a crescere l’incidenza de-gli illeciti e in particolare nelle 4 re-gioni a tradizionale insediamento mafioso , ossia Campania, Calabria, Sicilia e Puglia, dove si concentra il 48% dei reati sul totale naziona-le (la Campania con 4277 infrazio-ni è la regione capofila, seguita da Sicilia con 4001, Calabria con 2673 e Puglia con 2437). Anche su base provinciale la Campania mantiene un primato poco felice: le province di Napoli e Salerno sono tra le più colpite, rispettivamente con 1579 e

1303 reati, seguite da Roma (1161), Catania ( 1027) e Sassari (861). La corruzione sempre in ascesa nel nostro Paese è il braccio destro del-le ecomafie: dal 1° gennaio 2016 Legambiente ha rilevato 302 in-chieste sulla corruzione in materia ambientale con 2666 arresti e 2776 denunciati. È in questo caso la Lom-bardia a detenere il triste primato con il più alto numero di indagini (40) seguita da Campania (39), La-zio (38), Sicilia (32), Calabria (27). Anche la piaga dell’abusivismo è inarrestabile nonostante la contin-gente crisi del settore edilizio: la percentuale del 2015 è pressoché raddoppiata con la costruzione di 18.000 immobili completamente fuori legge. A destare allarme in par-

rApporto ecomAFie 2016: in crescitA gli illeciti nellA FilierA AgroAlimentAreLe brutture italiane alla lente di Legambiente

27.745 reati ambientali, 188 arresti, 24.623 persone denunciate e 7.055 sequestri

ticolare, sono gli illeciti legati alla fi-liera agroalimentare: nel 2015 sono stati accertati 20. 706 reati e 4214 sequestri. Il comparto più bersaglia-to è risultato quello ittico con ben 6299 illeciti. Tra i crimini specifici più ricorrenti c’è la contraffazione che colpisce i prodotti alimentari a marchio protetto come olio extra-vergine d’oliva, il vino, il parmigiano reggiano, e altro. In estensione an-che il caporalato: sono circa 80 i distretti agricoli indistintamente da nord a sud in cui risultano radicati tali fenomeni. Sempre nel 2015 le ecomafie hanno trovato profitto nel racket degli animali con ben 8358 reati commessi. Non meno appe-tibile è risultato il patrimonio dei beni culturali: i sequestri e i recu-peri delle forze dell’ordine han-no accertato valori che superano i

3,3 miliardi. Continua incessante il controllo delle ecomafie sui suoli boschivi e agricoli: leader per nu-mero di roghi è ancora una volta la Campania (894), seguita da Cala-bria (692), Puglia (502), Sicilia (462) e Lazio (440). “Dopo la legge sugli ecoreati e quello sulle agenzie am-bientali – dichiara Stefano Ciafani, direttore generale Legambiente – oc-corre che il Parlamento legiferi an-cora per contrastare questi fenome-ni. Urgono leggi sui delitti contro gli animali e le agromafie, norme per semplificare l’abbattimento de-gli ecomostri e per l’istituzione di una polizia ambientale sempre più strutturata sul territorio che faccia tesoro delle migliori esperienze maturate dall’Arma dei Carabinieri e dal Corpo Forestale dello Stato ne-gli ultimi decenni”.

di Paola DILEO

ambiente

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