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G L O S S A R I O - elireggio.it AMBIENTALE.pdf · in cui si cerca di darne una definizione si...

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DA SITO INTERNET DI ECOSISTEMI SRL G L O S S A R I O dei termini ambientali
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DA SITO INTERNET DI ECOSISTEMI SRL

G L O S S A R I O

dei termini ambientali

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AABBATTIMENTO CATALITICOProcesso in cui l’abbattimento degli inquinanti avviene con l’impiego di catalizzatori, sostanze ingrado di aumentare la velocità di una reazione chimica, rimanendo invariate alla fine di essa.

ABITANTI EQUIVALENTIParametro di equivalenza del carico inquinante prodotto per abitante, pari convenzionalmente adun BOD di 60 gr. di ossigeno al giorno. E' un concetto utile per esprimere il carico di unaparticolare utenza civile o industriale dell’impianto di depurazione, in termini omogenei econfrontabili con le utenze civili. L’equivalenza si può riferire o al carico idraulico, o al carico insolidi sospesi, o, infine, (ed è questo il caso più frequente), al carico organico espresso comeBOD5. Si assume il valore di 54 g/giorno come quantità di ossigeno necessaria per degradare lamateria organica contenuta nello scarico giornaliero prodotto da un abitante civile.

ACBAnalisi Costi Benefici. Tecnica intesa a calcolare e a ponderare tutti i costi e i benefici relativi adun determinato piano, programma o progetto. Si tratta, tra l'altro, dei valori di tali costi ebenefici, alcuni dei quali, essendo di tipo ambientale, non sono stati o non saranno riflessi ineffettive entrate o uscite.

ACCORDI AMBIENTALIForme di tutela concordate e negoziate tra tutti gli attori dello scenario ambientale, in particolarele industrie ed i soggetti pubblici auspicate dal V Programma di Azione per l’Ambiente (varatodalla Comunità Europea nel 1993) in cui si sono riconosciuti i limiti della strategia detta del"command and control", che sottopone ad autorizzazioni e controlli pubblici tutte le attivitàpotenzialmente pericolose per l’ambiente. Recentemente la Commissione Europea ha elaboratoun documento di base in cui si individua una "lista dettagliata" contenente i requisiti minimi divalidità degli accordi ambientali, in vista di una prossima direttiva che dovrebbe disciplinare lamateria.

ACIDIFICAZIONE DELLE ACQUE SUPERFICIALIProcesso chimico causato dall’inquinamento idrico e atmosferico, che determina unadiminuzione del pH delle acque superficiali.

ACQUASostanza inorganica composta di idrogeno e ossigeno, formula H2O, peso molecolare 18.016,punto di fusione 0 °C, punto di ebollizione 100 °C. La molecola dell’acqua è asimmetrica ecostituisce quindi un dipolo elettrico (ossia possiede un polo positivo ed uno negativo, asomiglianza di una piccola elettrocalamita). Da questo fatto derivano la maggior parte dellesingolari proprietà dell’acqua e, in particolare, il suo eccezionale potere solvente verso gran partedelle sostanze nonché la sua elevatissima capacità termica, che consente alle grandi masse diacqua (mare, laghi) di condizionare il clima delle regioni costiere. Elemento essenziale per lavita, costituisce il principale componente del protoplasma cellulare e i due terzi del pesocorporeo dell'uomo. E' una risorsa limitata e "strategica" che può condizionare lo svilupposocioeconomico di un territorio. E’ l’insieme delle acque sotterranee e delle acque superficiali(dolci, salmastre e marine), considerate come componenti, come ambienti e come risorse. Al finedi una razionale valutazione e gestione dell’acqua si fa riferimento ai corpi idrici, cioè a quellemasse d’acqua che presentano proprie caratteristiche idrologiche, fisiche, chimiche e biologiche.I corpi idrici soggetti alla normativa italiana sono stati così definiti: laghi e serbatoi artificiali;corsi d’acqua naturali e artificiali; acque di transizione (estuari, lagune); acque costiere marine;

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falde acquifere sotterranee. Tra le diverse forme che assume l’acqua, si realizza un complessosistema dinamico (il ciclo idrologico), caratterizzato da continui scambi.

ACQUA DI FALDAAcqua sotterranea, presente in strati di roccia porosa o fessurata, generalmente sovrastante astrati di roccia impermeabile. Essa costituisce una importantissima risorsa naturale messa inpericolo sia dall’inquinamento proveniente da infiltrazione di sostanze tossiche nel sottosuolo,sia dal suo depauperamento, causato ad esempio dalla riduzione del tasso di infiltrazione peraumento dell’estensione di superfici impermeabili. In altri casi, invece, variazioni dell’entitàdegli emungimenti e maggiore apporto di precipitazioni idriche determinano innalzamenti dellivello delle acque nel sottosuolo e conseguenti danni alla parte sotterranea delle costruzioni.

ACQUE, impianto di depurazione delleImpianto che, attraverso uno o più processi di carattere meccanico, fisico, chimico e biologico,consente l’eliminazione di sostanze nocive dai liquidi. I trattamenti meccanici hanno la funzionedi separare gran parte dei materiali in sospensione, mentre i trattamenti biologici operano ladegradazione delle sostanze organiche ad opera di particolari microrganismi. Infine i trattamentichimico-fisici consistono essenzialmente nell’insolubilizzazione e nella successiva separazionedi sostanze disciolte.

ACQUE, normative antinquinamentoLe attuali norme relative alla tutela delle acque dall'inquinamento traggono origine dal D.Lgs152/99 n. 152 e successive modificazioni ed integrazioni (disposizioni sulla tutela delle acquedall'inquinamento e recepimento della Direttiva 91/271/CEE concernente il trattamento delleacque reflue urbane e della Direttiva 91/676/CEE relativa alla protezione delle acquedall'inquinamento provocato da nitrati provenienti da fonti agricole), che definisce la disciplinagenerale per la tutela delle acque superficiali, marine e sotterranee, perseguendo i seguentiobiettivi: prevenire e ridurre l'inquinamento e attuare il risanamento dei corpi idrici inquinati;conseguire il miglioramento dello stato delle acque ed adeguate protezioni di quelle destinate aparticolari usi (potabile, allevamenti ittici ed di molluschi); perseguire usi sostenibili e durevolidelle risorse idriche, con priorità per quelle potabili; mantenere la capacità naturale diautodepurazione dei corpi idrici, nonché la capacità di sostenere comunità animali e vegetaliampie e ben diversificate.

ACQUE BIANCHEAcque reflue meteoriche e acque provenienti da falde idriche sotterranee. "Acque assimilabilialle bianche" sono le acque provenienti da scambi termici indiretti o comune conformi, a montedi qualsiasi trattamento, ai limiti della tabella A della legge 10 maggio 1976, n° 319.

ACQUE NERELe acque usate per le varie attività dell’uomo provenienti da insediamenti civili (bagni, W.C.,cucine, lavanderie, ecc.) e da insediamenti produttivi, quando non conformi ai limiti della tabellaA della legge 10 maggio 1976, n° 319.

ACQUE REFLUE URBANEAcque reflue domestiche o miscuglio di acque reflue domestiche (acque nere), acque reflueindustriali (assimilabili alle acque urbane reflue urbane) e/o acque meteoriche di dilavamento(acque bianche).

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AEAAgenzia Europea per l'Ambiente. Nel giugno 1990, il Consiglio dei ministri adotta ilregolamento che costituisce la base giuridica dell'Agenzia (regolamento (CEE) n. 1210/90).Nell'ottobre 1993, infine, si decide che l'AEA avrà sede nella capitale danese, Copenaghen. Ha ilcompito di sviluppare e coordinare la rete europea di informazione e di osservazione in materiaambientale (EIOnet), con l'obiettivo di raccogliere, elaborare e divulgare i dati ambientali diinteresse europeo. Tutto ciò al fine di aiutare la Comunità a migliorare l'ambiente e ad avviarsiverso lo sviluppo sostenibile, nonchè per assisterla nello sforzo d'integrare la dimensioneambientale nelle politiche economiche.

AGENDA 21Letteralmente "Programma di azioni per il XXI° secolo", documento nel quale viene esposto ilprogramma di attuazione della Dichiarazione di Rio (UNCED) e che affronta temi che vannodalla demografia al commercio, dal trasferimento delle tecnologie alle istituzioni internazionali,dallo sviluppo rurale agli oceani, ecc., indicando per ciascuno di essi linee d’azione che, sebbenenon vincolanti sul piano legale, riflettono il consenso sostanziale dei partecipanti al Summit diRio. Tale consenso va verso un modello di "sviluppo sostenibile" più attento alla qualità dellavita e capace di mantenere un equilibrio stabile fra l’uomo e l’ecosistema, il cui patrimonio dirisorse naturali e biologiche deve essere preservato per il bene delle future generazioni.

AGENDA 21 LOCALEUn Agenda Locale può essere descritta come uno sforzo comune, all’interno di un territorio, perraggiungere il massimo del consenso tra tutti gli attori sociali riguardo la definizione el’attuazione di un piano di azione ambientale che guardi al XXI° secolo. Il concetto di Agenda21 Locale si riferisce dunque sia al processo di definizione degli obiettivi ambientali che alprocesso di costruzione delle condizioni per metterli in pratica: consenso, interesse, sinergie,risorse umane e finanziarie. Un’Agenda 21 Locale deve quindi definire la propria filosofia difondo, le strategie, gli obiettivi, gli strumenti, le azioni, i criteri e i metodi di valutazione deirisultati. Nello stesso tempo l’Agenda 21 Locale deve essere un processo partecipativo edemocratico che coinvolga tutti i settori nella sua definizione e attuazione.

AGENZIA PER LA PROTEZIONE DELL’AMBIENTE E PER I SERVIZI TECNICI(APAT)L’Agenzia Nazionale per la Protezione dell’Ambiente e per i Servizi Tecnici (APAT) è unastruttura pubblica nata nel 2002 dall’ANPA, a sua volta istituita con la legge del 21 gennaio1994, n. 61, che è stata emanata in seguito al referendum del 18 aprile 1993, con il quale eranostate sottratte alle USL le competenze in materia di controlli ambientali. Il nuovo ente devesvolgere attività di monitoraggio, informazione, promozione e proposizione sulle tematicheambientali che avvicinano il modello italiano a quello di analoghe strutture già operanti in altripaesi. Tra i compiti essenziali dell’ANPA rientrano: il sostegno tecnico-scientifico alle autoritàamministrative; la realizzazione di una rete di informazioni sullo stato dell’ambiente;l’attuazione di controlli ispettivi; la definizione di standard di qualità ambientale; l’impulso allaricerca di tecnologie ecocompatibili; le funzioni di segreteria tecnica del comitato competenteper l’attuazione del Regolamento sull’audit ambientale (EMAS) e sull’ecolabel. La legge altempo stesso dà mandato alle Regioni e alle Provincie autonome di istituire apposite Agenzieregionali (ARPA) e provinciali autonome (APPA), alle quali sono affidati compiti di interventooperativo sul territorio.

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AGRICOLTURA INDUSTRIALE O INTENSIVAE’ l’agricoltura degli ultimi cent'anni, che ha fatto sempre più ricorso ai concimi chimici, allameccanizzazione, ai pesticidi. E’ un’agricoltura che può culminare, se spinta all’eccesso, nellacompromissione dell'ambiente e anche delle sorgenti della propria produttività. Questaagricoltura mira a produrre sempre di più e ad ogni costo, puntando più sulla quantità che sullaqualità.

ALTERNATIVE AMBIENTALIAnalisi delle Fasi dello studio di un progetto in cui vengono valutate le diverse possibilialternative a disposizione. L’analisi delle alternative effettuata nell’ambito dello Studio diimpatto ambientale deve enfatizzare non solo i possibili benefici economici (tempi, costi,efficienza produttiva), ma anche i potenziali benefici ambientali (minori impatti sulle singolecomponenti, minor consumo di risorse, ecc.). Generalmente le principali tipologie di alternativeche vengono valutate possono essere suddivise in scelte tecnologiche, scelte inerenti allalocalizzazione, scelte di carattere logistico e scelte di carattere puramente ambientale.

AMBIENTEDal latino "ambiens", ciò che sta attorno. Indica l'insieme delle condizioni fisiche (temperatura,pressione, ecc.), chimiche (concentrazioni di sali, ecc.) e biologiche in cui si svolge la vita.L’ambiente è un sistema aperto, capace di autoregolarsi e di mantenere un equilibrio dinamico,all’interno del quale si verificano scambi di energia e di informazioni. Esso include elementi nonviventi (acqua, aria, minerali, energia) o "abiotici" ed elementi viventi o "biotici", tra i quali sidistinguono organismi produttori (vegetali), consumatori (animali) e decompositori (funghi ebatteri). Contesto nel quale l’organizzazione opera, comprendente l’aria, l’acqua, il terreno, lerisorse naturali, la flora, la fauna, gli esseri umani e le loro interrelazioni. Il contesto si estendedall’interno di una organizzazione al sistema globale (UNI EN ISO 14001:1996). Nel momentoin cui si cerca di darne una definizione si entra in un altro ordine di idee e al posto dell'ambienteonnicomprensivo si presentano delle fattispecie. Di conseguenza ciò che ci sta intorno ècaratterizzato più dall'aggettivo che dal sostantivo (ambiente ecologico, naturale, sociale,politico, istituzionale, relazionale, affettivo).

AMBIENTE tutela dell'Insieme di misure di diritto penale e amministrativo tendenti a proteggere l’ambiente naturale(aria, terra, acque, bellezze naturali e lo stesso spazio interplanetario) da ogni inquinamento osupersfruttamento. A partire dalla seconda metà degli anni Sessanta si sono espressi crescentitimori per il futuro dell’ambiente, minacciato da attività umane sempre più invadenti edistruttive, a livello sia locale che globale. Le preoccupazioni per la salvaguardia dell’ambientelocale (urbano e rurale) hanno condotto all’elaborazione di apposite leggi: agricoltura, industria,produzione di energia, trasporti, costruzione di nuovi insediamenti sono attività soggette avalutazione e a normative di contenimento dell’impatto ambientale. Per tenere sotto controllo lealterazioni prodotte sull’ambiente globale (fino a modificare la composizione dell’atmosfera o latemperatura media sulla Terra) sono stati raggiunti accordi internazionali. Nel corso di una seriedi conferenze svoltesi sotto l’egida delle Nazioni Unite, iniziate nel 1972 a Stoccolma eculminate nel Vertice mondiale su Ambiente e sviluppo tenutosi a Rio de Janeiro nel 1992(UNCED e Agenda 21), sono state adottate convenzioni internazionali per salvaguardare il climae la diversità biologica.

AMIANTOMateriale naturale con struttura fibrosa caratterizzato da flessibilità dei filamenti e resistenza alfuoco, utilizzato in passato per le proprietà isolanti sia nelle coibentazioni, sia in materiali

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compositi (Eternit per le coperture dei tetti). Le fibre e la polvere di amianto sono peròcancerogene. Tale materiale viene pertanto oggi rimosso e smaltito con particolari precauzioni.

ANALISI AMBIENTALE PRELIMINAREE’ il primo passo per la valutazione, il controllo e il miglioramento delle performance ambientalidi una organizzazione, ed è uno strumento di analisi che consente sia di identificare i fattori diimpatto associati alle attività produttive e/o di servizio, che di orientare la conseguente scelta distrumenti di valutazione più approfonditi.

ANALISI MULTICRITERIAL’analisi multicriteriale è un metodo di valutazione non monetaria generalmente utilizzato peresaminare la convenienza di un progetto di investimento sul territorio, caratterizzato da unrilevante impatto di tipo sociale ed economico nel contesto in cui viene realizzato. Questometodo di analisi, unitamente all’analisi costi benefici, trova applicazione nell’ambitodell’attività di pianificazione territoriale, processo complesso che fa riferimento ad una pluralitàdi sottosistemi caratterizzati da un rapporto di reciprocità o d’interazione. La particolaritàdell’analisi multicriteriale consiste nella formulazione del giudizio di convenienza in funzione dipiù criteri di riferimento, esaminati in maniera autonoma o interattiva. Si può applicare inalternativa all’ACB, che esprime il giudizio di convenienza in funzione di un solo criterio.

ANIDRIDE CARBONICAComposto chimico allo stato gassoso la cui molecola è formata da un atomo di carbonio legato adue atomi di ossigeno. È presente in atmosfera per lo 0,03% in volume. Costituisce il reagentefondamentale per la fotosintesi clorofilliana.

ANPA (ora vedi APAT)Agenzia Nazionale di Protezione dell’Ambiente.

ANTROPIZZAZIONEColonizzazione da parte dell’uomo degli ambienti naturali, con conseguente modifica ealterazione degli stessi.

ARCHITETTURA ECOLOGICAProgetta in stretta relazione con l'ambiente ed è attenta anche ai rischi interni costituiti dalle varieemissioni inquinanti (sostanza chimiche, radon, onde magnetiche). Tutto ciò richiede un modoneotecnico di progettare gli edifici, anche mediante l'utilizzo della "domotronica" (applicazionedell'elettronica alla gestione della casa).

AREA ECOLOGICA ATTREZZATAArea comprendente un ecosistema naturale, nella quale sono presenti infrastrutture che neconsentono la visita, l’osservazione e lo studio.

AREA UMIDAPaludi, torbiere, acquitrini e comunque specchi d'acqua naturali ed artificiali, perenni o no, conacqua dolce o salata, ferma o corrente, incluse le coste marine la cui profondità non superi i 6metri con la bassa marea.

AREE PROTETTEAree dotate di particolari caratteri ambientali, di cui lo Stato o gli altri organi che hanno poteri digestione del territorio garantiscono la salvaguardia grazie a specifici vincoli legislativi. Tali sonoi parchi nazionali e regionali, le foreste demaniali, le riserve integrali, le oasi faunistiche.

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ARIA, livello di qualità dell’Per livelli di qualità dell’aria, si intende la concentrazione di uno o più inquinanti rilevatanell’aria ambiente. Tali valori, confrontati con opportuni standard fissati dalla normativa,permettono di stabilire il grado di inquinamento atmosferico presente.

AROMATICIIdrocarburi dall’odore tipico e gradevole, da cui il nome, generalmente caratterizzati dallapresenza nelle loro molecole di almeno un anello benzenico. Sono presenti nel greggio e siformano in alcuni processi di raffinazione finalizzati alla produzione di componenti per benzina.La particolare attenzione rivolta negli ultimi anni agli idrocarburi aromatici deriva dallaevidenziata nocività dei loro vapori, specialmente del benzene, che ha portato alla limitazione deicontenuti massimi ammessi nelle benzine finite e all’adozione, a breve, di specifiche cauteleoperative nelle stazioni di servizio stradali (Benzine riformulate).

ARPAAgenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente.

ASPETTO AMBIENTALE (nel sistema di gestione ambientale)Elemento delle attività, prodotti o servizi di una organizzazione che può interagire conl’ambiente. Nella norma ISO 140001 l’organizzazione deve stabilire e mantenere una proceduraper individuare gli aspetti ambientali che può tenere sotto controllo.

ASSERZIONI AMBIENTALI AUTODICHIARATESi tratta di un Tipo di etichettatura ambientale, definito nella UNI EN ISO 14021, che includetutte le "asserzioni ambientali auto-dichiarate", ovvero le dichiarazioni, le etichette, i simboli divalenza ambientale presenti sulle confezioni dei prodotti, sugli imballaggi, o nelle pubblicitàutilizzati dagli stessi produttori come strumento di informazione ambientale. In questo tipo dietichettatura, non essendo prevista una certificazione di terza parte, la garanzia di affidabilitàdiviene elemento ancor più significativo. Per un produttore infatti, utilizzare la UNI EN ISO14021 rappresenta da un lato l'impegno al rispetto di una serie di requisiti concepiti per garantirel'affidabilità delle informazioni veicolate all'acquirente, dall'altro la garanzia di non incorrere inimprevisti effetti di mercato negativi, come accuse di concorrenza sleale dovute ad asserzioniingannevoli. Proprio per questo motivo la norma esclude la possibilità di utilizzo di espressionitroppo generiche, ritenute prive di senso, quali "amico dell'ambiente", "verde" o "noninquinante". Delinea invece i requisiti per asserzioni del tipo "privo di ...", laddove il livello dellasostanza specificata sia realmente minore di quello rilevabile come livello di fondo, o comecontaminante in tracce, da un laboratorio analitico. Inoltre definisce i requisiti per l'utilizzo ditermini ed espressioni quali ad esempio: compostabile, degradabile, riciclabile, consumoenergetico ridotto, contenuto riciclato pari al..., riduzione dei rifiuti, ecc.

ATMOSFERAInvolucro di gas e vapori che circonda la Terra. La composizione attuale dell'atmosfera è ilrisultato del ciclo del carbonio e del ciclo dell'azoto; l'atmosfera è rinnovata e mantenuta stabileda questi processi. Tra tutti i pianeti del sistema solare la Terra è l’unico a possedereun’atmosfera ricca di ossigeno e di azoto, elementi fondamentali per consentire la presenza dellavita in tutte le sue forme, animali e vegetali. L’atmosfera svolge anche un ruolo essenziale pergarantire la protezione della vita: essa costituisce infatti uno schermo efficace per le radiazioniultraviolette e per il flusso di particelle provenienti dal Sole, che altrimenti la distruggerebberoquasi immediatamente. La densità dell’atmosfera terrestre diminuisce con l’aumentare dellaquota e ciò permette di suddividerla in diversi strati: troposfera (fino a 15-20 chilometri),

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stratosfera (fino a 50-60 chilometri), ionosfera (fino a 800 chilometri) ed esosfera. Si impieganoanche suddivisioni differenti, soprattutto con riferimento alla temperatura relativa alle diversequote.

AUDIT AMBIENTALEPer audit si intende l’insieme delle attività svolte secondo apposita procedura, che consente unavalutazione sistematica, documentata, periodica e obiettiva dell’efficienza dell’organizzazione edel sistema di gestione della sicurezza e dell’ambiente, anche mediante la verifica della correttaattuazione delle politiche e delle procedure operative aziendali, la verifica del raggiungimentodegli obiettivi fissati e l’individuazione di eventuali azioni correttive. Audit ambientali o disicurezza possono essere svolti sia da verificatori interni all’azienda che da esterni, quali societàdi consulenza accreditate per il rilascio della certificazione o da verificatori accreditatidall’Unione europea.

AUTODEPURAZIONECapacità delle acque naturali di smaltire un carico inquinante organico ad esse imposto, grazieall’opera dei microrganismi aerobi, i quali demoliscono le sostanze organiche con formazione diprodotti finali relativamente innocui. Tuttavia i batteri aerobi, durante tale attività, consumanoossigeno; pertanto, se il carico inquinante è eccessivo, ne può derivare un eccessivo e pericolosoimpoverimento del tenore dell’ossigeno disciolto nel corso d’acqua (fiume, lago, mare) sul qualeil detto carico inquinante è imposto.

AUTORIZZAZIONISupporto tecnico scientifico alla Regione e agli Enti Locali per le istruttorie connesse allaapprovazione dei progetti e al rilancio delle autorizzazioni in materia ambientale.

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BBACINOConcavità della crosta terrestre. Può ospitare acque marine (bacino marittimo) o laghi (bacinolacustre). Per bacino può intendersi anche l’insieme delle valli che convogliano le acque a unfiume collettore (bacino fluviale). All’interno dei continenti si hanno grandi bacini racchiusi dacatene montane, talora senza sbocco al mare (bacini endoreici).

BACINO IDROGEOLOGICOZona della crosta terrestre nella quale si raccolgono e sono convogliate le acque meteoriche eselvagge che penetrano in profondità; differisce sia dal b. idrografico sia dal b. orografico inquanto lo spartiacque è sotterraneo e il suo andamento dipende dalla morfologia del terreno,dall'orientamento stratigrafico delle rocce impermeabili e dalla dinamica dei corsi sotterranei. Ilb. idrogeologico alimenta le falde acquifere.

BACINO IDROGRAFICOIl territorio dal quale le acque pluviali o di fusione delle nevi e dei ghiacciai, defluendo insuperficie, si raccolgono in un determinato corso d'acqua direttamente o a mezzo di affluenti,nonché il territorio, delimitato da una cintura montuosa o collinare che funge da spartiacque, chepuò essere allagato dalle acque del medesimo corso d'acqua, ivi compresi i suoi rami terminalicon le foci in mare ed il litorale marittimo prospiciente; qualora un territorio possa essereallagato dalle acque di più corsi d'acqua, esso si intende ricadente nel bacino idrografico il cuibacino imbrifero montano ha la superficie maggiore. Il bacino termina in un punto del fiumedetto "sezione di chiusura", in cui transitano tutte le acque che defluiscono dal monte (L.183/89).

BATBest Available Technology. La più efficiente ed avanzata tecnologia, industrialmente disponibilein quel momento sul mercato ed applicabile in condizioni tecnicamente valide, in grado digarantire un elevato livello di protezione dell’ambiente nel suo complesso. E’ interessante notarecome, nella Direttiva 96/61/CE sulla prevenzione e la riduzione integrata dell’inquinamento,rientrino in questa definizione anche le modalità di progettazione, costruzione, manutenzione,esercizio e dismissione di un impianto. L’applicazione della migliore tecnologia disponibile perla riduzione e l’abbattimento dell’inquinamento generato dall’esercizio di un impianto è la basesulla quale il legislatore fissa i valori limite di emissione degli inquinanti. Le imprese cosiddettesostenibili, dovrebbero sistematicamente far ricorso alle BAT.

BATTERIE ESAUSTEPer accumulatori al piombo (o batterie di accumulatori) esausti si intendono quelli provenienti dabatterie per l’avviamento di autoveicoli, per la trazione di alcuni mezzi di trasporto e/osollevamento, per l’alimentazione di reti telefoniche e di telecomunicazione e perl’alimentazione degli impianti dei treni. L’elevata possibilità di recupero di alcuni materiali el’elevato rischio ambientale, connesso alle fasi di smaltimento, hanno spinto il legislatore aregolamentare la gestione delle batterie esauste. La legge 9 novembre 1988, n. 475, ha istituito ilConsorzio obbligatorio delle batterie al piombo e dei rifiuti piombosi (COBAT). Tale leggeprevede che "chiunque detiene batterie al piombo esauste e rifiuti piombosi è obbligato al loroconferimento al Consorzio direttamente o mediante consegna a soggetti incaricati delConsorzio". Al COBAT è quindi demandata la normale attività di raccolta, nonché di riciclaggio.

BENCHMARKING AMBIENTALEAl fine di promuovere la competitività fra le imprese europee, nel 1998 è stato istituito,nell’ambito della Commissione Europea, l’High Level Group on Benchmarking. Includendo nel

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concetto allargato di competitività anche il principio di sostenibilità, sono state individuate lepossibili applicazioni del benchmarking all’area ambientale. Tale strumento può essere utilizzatonel campo della gestione d’impresa, tramite l’identificazione di indicatori ambientali e lamisurazione dei benefici derivanti da una corretta gestione ambientale, ma può anche rivelarsiutile nel settore pubblico, per la definizione e l’attuazione di politiche ambientali (ad esempioattraverso la verifica dell’esistenza di uguali condizioni di concorrenza per tutte le imprese).Definite le aree critiche ambientali di confronto si passa ad individuare gli Indicatori diPrestazione (EPI), generalmente suddivisi in “indicatori di performance ambientale”, chevalutano l’efficacia e l’efficienza aziendali nell’utilizzo delle risorse ambientali, e “indicatori diimpatto ambientale”, che valutano gli effetti negativi delle attività aziendali sull’ambientenaturale.

BENEFICIO AMBIENTALEAumento del livello di benessere collettivo dovuto ad un miglioramento della qualitàdell’ambiente. Il termine viene anche comunemente utilizzato per indicare semplicemente unmiglioramento relativo a una o più componenti ambientali.

BENESSERE ECONOMICO NETTOIl Net Economic Welfare (NET) si propone di correggere la contabilità economica tradizionaleaggiungendo al calcolo del reddito di mercato tutti i beni e servizi prodotti fuori del mercato esottraendo tutti i danni prodotti all’ambiente e alla società e non riparati.

BENZENEIdrocarburo di formula C6H6 a struttura esagonale (atomi di carbonio e 6 atomi di idrogeno). E’il composto-base della classe degli idrocarburi aromatici, dal caratteristico odore pungente; atemperatura ambiente volatilizza assai facilmente. E’ la sostanza aromatica con la strutturamolecolare più semplice (un solo anello). E’ presente nel petrolio greggio e viene prodotto inalcuni processi di raffinazione, per cui si ritrova in piccole quantità anche nella benzina. Ad essaapporta qualità ottaniche, migliorandone le prestazioni. E’ largamente utilizzato come solvente ecome materia prima chimica (resine, esplosivi, ecc.). E’ un prodotto tossico per il sistemanervoso centrale in caso di esposizioni elevate ed è classificato cancerogeno per lungheesposizioni. Studi recenti hanno portato a stime del valore medio di esposizione professionale albenzene (addetti a impianti petrolchimici e a distributori di carburanti) di un ordine di grandezzainferiore al limite di 1 p.p.m. (pari a 3,25 mg/mc) definito dalla Direttiva 97/42. I valori medi diesposizione della popolazione stimati consistono in un ordine di grandezza inferioreall’esposizione professionale: la componente principale dell’esposizione non professionale albenzene risulta il fumo.

BILANCIO AMBIENTALEStrumento contabile in grado di fornire un insieme organico delle interrelazioni dirette tral’impresa e l’ambiente naturale, attraverso un quadro riassuntivo di dati quantitativi relativiall’impatto ambientale di determinate attività produttive e all’impegno economico dell’impresanel campo della protezione ambientale. Qualora comprenda anche una parte dedicata alladescrizione degli aspetti qualitativi dell’impegno ambientale dell’impresa, viene chiamatorapporto ambientale.

BILANCIO AMBIENTALE LOCALEMentre gli altri strumenti di contabilità ambientale svolgono tendenzialmente funzioni disupporto ai processi decisionali, il Bilancio Ambientale Locale è un vero e proprio strumento digestione ambientale. Il Bilancio Ambientale è costituito da un piano, basato su indicatoriambientali, per l’uso delle risorse naturali. Tale piano mira a mantenere la spesa ambientale, in

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senso fisico, all’interno del budget definito dagli obiettivi ambientali stabiliti per ciascunarisorsa. L’idea di partenza è molto semplice: come un comune si dota regolarmente di un pianofinanziario per la gestione delle risorse economiche, allo stesso modo si dovrebbe dotare di unpiano per la gestione delle risorse naturali.I principali obiettivi del Bilancio Ambientale sono:a) quantificare l’uso di risorse e l’inquinamento prodotto all’interno di un comune;b) pianificare e controllare il consumo dei beni ambientali nell’arco del periodo di bilancio;c) consentire ai decisori politici e all’amministrazione di definire e valutare le priorità in campoambientale;d) illustrare lo stato dell’ambiente in maniera chiara e di facile comprensione per il pubblico;e) facilitare il confronto tra stato dell’ambiente e target di qualità ambientale stabiliti.Il sistema di contabilità ambientale è costituito da tre elementi fondamentali:1) il piano periodico di budget ambientale;2) la contabilità continua;3) il bilancio di budget ambientale.Il piano periodico di budget ambientale è in pratica il programma di utilizzo delle risorse naturalinel periodo di budget, all’interno del quale sono fissati anche gli obiettivi temporali di qualitàambientale. E’ costituito da un piano complessivo che dà una visione generale di tutte leproblematiche ambientali attraverso l’utilizzo di indicatori ambientali. A fianco del valore attualedi ciascun indicatore vengono presentati i relativi target di qualità ambientale per il medio elungo periodo e la ‘distanza dal target’, data dalla differenza tra il valore dell’indicatore e iltarget. Il piano complessivo contiene anche dei piani singoli per ogni problematica ambientale, cheservono ad illustrare come la spesa ambientale fisica sia divisa per settore (es. agricoltura,industria, ecc.) o per unità spaziale (es. distretto, quartiere). La pianificazione e ripartizione dellaspesa viene effettuata sulla base di target di qualità ambientale e limiti massimi al consumo dellerisorse.Una volta definito, il Bilancio Ambientale deve essere presentato e discusso pubblicamente e poiapprovato dal consiglio comunale o provinciale. Nell’arco del periodo di implementazione delbudget ambientale, lo stesso è sottoposto ad un processo di monitoraggio e controllo, definito dicontabilità continua, al fine di individuare eventuali scostamenti dai valori pianificati e quindievitare che si verifichino eccessi nella spesa ambientale. Pertanto anche altri piani, progetti e/omisure dovranno essere analizzati per verificare se siano o meno in linea con le previsioni dibilancio ambientale. Il processo di monitoraggio sarebbe dunque facilitato dal coordinamento edall’interazione dello strumento di contabilità ambientale con altri strumenti di sviluppo localesostenibile quali la Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA) e la Valutazione AmbientaleStrategica (VAS). Al termine del ciclo di budget, generalmente della durata di un anno fiscale,viene realizzato il bilancio di budget ambientale allo scopo di paragonare i valori pianificati con irisultati ottenuti. Oltre alla valutazione del Piano Singolo e Complessivo, il bilancio contieneresoconti per settore e per unità spaziale. Fornisce inoltre informazioni sullo stato del patrimonionaturale e sull’efficienza con la quale sono state utilizzate le risorse nel periodo di budget. Perassicurarne la divulgazione, i risultati del bilancio dovrebbero essere riportati in un rapportoambientale finale.

BILANCIO ECOLOGICO TERRITORIALESi tratta di un bilancio che quantifica: il livello di emissioni inquinanti globali in una data areaper aria, acqua, suolo e rumore; il consumo di risorse naturali e del territorio; le pressionisull’ambiente esercitate dalle attività umane. Obiettivo del bilancio è verificare se è statasuperata la capacità di carico per quello specifico ambiente.

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BILANCIO ENERGETICOEnergia totale impiegata nel funzionamento di un determinato sistema; comprende sia l’energiain ingresso (quella necessaria alla produzione del prodotto) che l’energia in uscita (ad esempioquella dispersa come calore).

BIODEGRADABILESostanza che può essere decomposta da batteri o attraverso altre vie biologiche, implicando lanon tossicità dei residui della decomposizione, che non provocheranno, così, problemi allecatene alimentari.

BIODIVERSITÀIl vasto complesso di specie che compongono il mondo vivente.

BIOECONOMIATeoria economica, il cui pioniere è stato l’economista rumeno Nicholas Georgescu-Roegen,basata sulla piena integrazione tra economia ed ecologia e sulla consapevolezza che:l’entropia è la legge di degrado energetico, materiale ed organizzativo che regola tutti gliorganismi viventi e tutte le attività umane; le risorse naturali, l’unica vera ricchezza che permetteuna loro trasformazione e valorizzazione economica, sono limitate; la capacità di assorbimentodegli scarti e delle emissioni è limitata; il sistema economico tradizionalmente rappresentatocome chiuso all’esterno va invece ricostruito come parte di un sistema aperto che ricomprende lanatura sia come origine (tutto viene estratto dalla natura) sia come destinazione finale (tuttoritorna alla natura).

BIOENERGIAEnergia derivante da processi di trasformazione di bioprodotti, quali biomasse cerealicole,lignocellulosiche, deiezioni animali, eccedenze alimentari, rifiuti urbani cartacei, ecc. E’un’energia rinnovabile e non provoca aumenti di gas serra, in quanto l’anidride carbonicaprodotta durante la combustione viene riassorbita dalla biomassa in fase di sviluppo e si utilizzanella forma di biofuels (carburanti come etanolo e metanolo), bioelettricità, calore, biogas.

BIOGASFormazione di gas per fermentazione anaerobica (in presenza di microrganismi quali batteriacidogeni, batteri acetogeni e metanobatteri) di rifiuti industriali e agricoli o dei fanghi ditrattamento delle acque urbane. Il metano contenuto nel biogas può essere utilizzato per laproduzione di energia. Dal processo di biogassificazione si ricavano, oltre al biogas, buonifertilizzanti naturali.

BIOINDICATORISegnali naturali che ci permettono di riconoscere il deteriorarsi degli equilibri naturali. La salutedelle acque può essere controllata osservando flora e fauna acquatiche: con la crescitadell'inquinamento diminuisce la varietà delle specie. L'inquinamento atmosferico può esserecontrollato con l'osservazione dei licheni, che funzionano in modo simile ad una spugnaassorbendo sia le sostanze utili che quelle nocive.

BIOINGEGNERIAPropone interventi di restauro ambientale e di difesa del suolo attraverso tecniche "dolci",secondo un approccio ecologico alternativo a quello dell'ingegneria tradizionale. La capacitàautodepurativa, gli interscambi idrici, l'habitat di animali e piante e gli ecosistemi in generalevengono infatti ridotti, ed il paesaggio inaridito, attraverso l’uso di tecnologie "dure" da parte

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dell'ingegneria tradizionale. Nel caso di un ripristino fluviale, ad esempio, la misura piùimportante è quella di lasciare lungo il corso del fiume un corridoio ripariale di almeno 10 metri.

BIOLOGIASintesi di molte discipline che studiano la "vita" nella sua totalità. La biologia può esseresuddivisa in generale e applicata. I principali rami della biologia generale sono la zoologia e labotanica. Il mondo vivente viene studiato considerando le forme (Morfologia), le funzioni(Fisiologia) e le alterazioni di forme e funzioni (Patologia). Collegata con altre disciplinemorfologiche e fisiologiche si può considerare la tassonomia o sistematica, ovvero laclassificazione il più possibile naturale delle innumerevoli varietà degli organismi animali evegetali. Discipline spiccatamente biologiche sono l’ecologia e la biogeografia. La biologiaapplicata, che si occupa del mondo vivente con un indirizzo pratico, annovera, tra le altrediscipline, l’agraria.

BIOMAGrande comunità di organismi viventi, del regno animale e vegetale, che in una data zonageografica hanno raggiunto una relativa stabilità, mantenuta dalle condizioni ambientali.

BIOMASSATermine generico che indica tutta la materia organica, sia di natura vegetale che animale,presente, ad esempio, in un ecosistema. E’ un indice della capacità produttiva di un particolareambiente biologico. Normalmente viene espressa in peso (secco) per unità di superficie o in unitàdi energia (J/m). Ovviamente l'unità di misura cambia a seconda dell'oggetto in esame. Labiomassa di una popolazione di insetti, ad esempio, verrà calcolata in g/m, mentre quella di unacomunità erbacea presente in un prato in kg/m e quella di un bosco in t/ha. In campo energeticola biomassa indica la quantità di materiale organico che può essere utilizzata per produrre energiaper combustione o tramite fermentazione. Le biomasse utili ai fini della produzione di energiaincludono il legno, liquami e feci animali, residui agricoli, forestali e della carta. Il concetto dibiomassa è strettamente collegato a quello di "produttività", che indica la produzione di biomassaper unità di tempo ed è un parametro funzionale utile allo studio della qualità ambientale eall'evoluzione dello stato di un ecosistema.

BIOSFERALo spazio del nostro pianeta occupato da organismi viventi.

BIOTECNOLOGIEUtilizzazione integrata della biochimica, della microbiologia e delle scienze dell'ingegneriagenetica per realizzare applicazioni tecnologiche partendo dalle proprietà dei microrganismi,delle colture cellulari o di altri agenti biologici. Si occupa cioè della produzione industriale disostanze elaborate da organismi viventi (batteri, lieviti, cellule vegetali e animali). Principalisettori di applicazione delle biotecnologie sono: sanitario (produzione di proteine umane, divaccini..); agro-alimentare (utilizzo di enzimi per migliorare la resa e la qualità dei prodottialimentari, produzione di fertilizzanti, fitofarmaci...); chimico (chimica fine, processi catalitici,recupero di sottoprodotti della produzione di base...); ambientale (trattamento biologico deirifiuti, biosensori per rilevare l'inquinamento...); energetico (utilizzo di materiale agricolo discarto, dell'energia solare..).

BIOTOPOAmbiente fisico in cui vive una singola popolazione animale e vegetale.

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BIOURBANISTICADisciplina che studia le condizioni, le manifestazioni e le esigenze di vita e di sviluppo dellecittà, concependo il territorio come organismo vivente, in cui viene rispettata la chiusura dei ciclinaturali delle risorse (acqua, energia, aria, materiali...). La biourbanistica vede il territorio noncome zonizzazione rigida, ma considera "l’organismo territorio" con la sua vita e quindi il suometabolismo. Il metabolismo urbano presenta i suoi input e i suoi output: gli input comuni a tuttele città urbane sono l’acqua, il cibo, il combustibile. Gli output sono gli scarichi idrici fognari, irifiuti solidi e l’inquinamento atmosferico.

BODBiological Oxygen Demand. Indica il contenuto di sostanza organica biodegradabile, presentenegli scarichi idrici, espresso in termini di quantità di ossigeno necessario alla degradazione daparte di microrganismi in un test della durata di cinque giorni. Il parametro rappresenta unindicatore del potenziale di riduzione dell’ossigeno disciolto nei corpi idrici ricettori degliscarichi con possibili effetti ambientali negativi (mg/l di O2).

BONIFICAOgni intervento di rimozione della fonte inquinante e di quanto dalla stessa contaminato fino alraggiungimento dei valori limite conformi all'utilizzo previsto per l'area (D.Lgs 22/97). Esistonodiverse tipologie di interventi di bonifica: interventi di tipo chimico, che tendono a trasformare lesostanze inquinanti in sostanze non pericolose; interventi di tipo fisico, che riescono a rimuoverele sostanze inquinanti; interventi di tipo termico, che riescono a distruggere le sostanzeinquinanti; interventi di tipo biologico, che sfruttano la capacità di alcuni batteri che si nutrono disostanze contaminanti.

BS 7750Lo standard BS 7750 venne emanato dalla British Standard Institution nel 1992. Contiene unaspecifica per l’adozione di un sistema di gestione ambientale che assicuri e documenti laconformità delle azioni aziendali a politiche e obiettivi ambientali definiti. Lo standard BS 7750ha costituito la traccia per la emanazione successiva (1993) del Regolamento EMAS ed è oggisostituito dalle norme della serie ISO 14000.

BUCO DELL’OZONODiminuzione della concentrazione di ozono nello strato superiore dell’atmosfera. Tale stratoprotegge la Terra dalle radiazioni solari nocive.

BUONA PRATICAPer buona pratica si intende un’azione che permette ad un Comune, ad una comunità o ad unaqualsiasi amministrazione locale di muoversi verso forme di gestione sostenibile a livello locale,ossia di far sì che lo sviluppo sociale ed economico della stessa sia in grado di rispondere allenecessità del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare leproprie. Le buone pratiche possono prendere sia la forma di un insieme sistematico di azioni chequella di piccoli interventi di carattere incrementale. Ad esempio, nel settore energetico possonodefinirsi buone pratiche le azioni e i comportamenti che contribuiscono a ridurre l’uso dellematerie prime non rinnovabili, a incrementare l’uso di fonti d’energia rinnovabili, a incentivare eincrementare il risparmio energetico, a ridurre le emissioni climalteranti, a ridurre gli impattilocali (odori, prelievi e scarichi), a innovare i processi produttivi (tecnologie alternative), aincentivare l’uso di fonti di energia pulita.

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CCAMBIAMENTI CLIMATICIQualsiasi cambiamento di clima, attribuito direttamente o indirettamente ad attività umane, chealtera la composizione dell'atmosfera mondiale e si aggiunge alla variabilità naturale del climaosservata in periodi di tempo comparabili.

CAMPI ELETTRICI E MAGNETICIEffetti prodotti sull'ambiente circostante da cavi e apparecchiature elettriche cui è applicata unatensione (campo elettrico) o che sono percorsi da corrente (campo magnetico). Possibili fonti ditali campi sono gli elettrodotti, gli elettrodomestici, le antenne per la trasmissione di segnali ditelefonia mobile, gli impianti radio televisivi, i radar. Per studiarli bisogna applicare una carica oun magnete di prova che ne verifichi l'intensità e la direzione di propagazione.

CANCEROGENOAgente di natura chimica, fisica e biologica in grado di innescare il processo di cancerogenesi econdurre così alla trasformazione della cellula normale in cellula tumorale. I cancerogenipossono essere separati in due categorie generali: composti che agiscono a livello dei geni(genotossici) e composti dove non è stata trovata evidenza di reattività diretta con DNA(epigenetici), ma in grado di provocare diversi effetti biologici che possono essere alla base dellaloro cancerogenicità. Un agente viene definito cancerogeno sulla base di evidenze scientifichederivanti da sperimentazioni su animali o da osservazioni epidemiologiche sull’uomo. Tra iprincipali agenti chimici cancerogeni sono compresi il fumo di tabacco, che si ritiene ilprincipale agente cancerogeno presente nell’ambiente, l’alcool, quelli in relazione all’ambientedi lavoro, ma anche le abitudini dietetiche, così come alcuni farmaci. Tra i fattori di natura fisicasono noti gli effetti cancerogeni di esposizione a radiazioni ionizzanti e a quelleelettromagnetiche, mentre tra i fattori biologici alcuni virus sono implicati nell’insorgenza ditumori.

CAPACITA’ DEPURATIVALa possibilità che ha un determinato ambiente di purificare l’immissione di un inquinante. Lacapacità depurativa varierà in base al tipo di ambiente considerato e alla quantità e tipo disostanza estranea immessa.

CAPACITÀ DI CARICO o CAPACITÀ PORTANTEQuantità di popolazione che un dato habitat può sostenere indefinitamente; la capacità portantedel pianeta è la capacità di alimentare e sostenere la popolazione e tutte le altre forme viventi. Lacapacità portante è legata al concetto di sostenibilità e di equilibrio tra quantità delle risorsedisponibili e consistenza/attività economica/stili di vita di una data popolazione.

CAPACITA’ D’USO DEL SUOLOPotenzialità di utilizzazione di un suolo in determinati modi o con determinate pratiche digestione, in funzione della presenza o meno di una o più limitazioni, quali pendenza o scarsapermeabilità.

CAPITALE NATURALEE’ composto dall’insieme dei sistemi naturali (mari, fiumi, foreste, fauna, flora) e dai prodottiagricoli, della pesca, della caccia, del patrimonio artistico e culturale presente in un datoterritorio.

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CARBON TAXTassa definita sulla base del contenuto di carbonio del bene tassato e finalizzata a far ricadere idanni ambientali, causati dal carbonio, sull’inquinatore. In ambito europeo, l’ipotesi di unacarbon tax è stata avanzata in una comunicazione della Commissione al Consiglio nell’ottobre1991 ed è successivamente divenuta proposta formale nel giugno 1992 come parte di una piùampia strategia di riduzione delle emissioni di anidride carbonica. Appoggiata solo da alcunipaesi, la proposta non ha raggiunto l’accordo unanime degli Stati membri dell’Unione Europea.

CARICO AMBIENTALEPressione esercitata dall’insieme dei fattori antropici presenti in un’area su una determinatarisorsa ambientale.

CARTA DI AALBORGLa Carta di Aalborg "Carta delle città europee per uno sviluppo durevole e sostenibile" elabora,nel 1994, il concetto di sostenibilità, individua le responsabilità ambientali delle città e leimpegna a sviluppare politiche ed azioni positive per andare verso città sostenibili.

CARTA DEL TURISMO SOSTENIBILEDocumento fondamentale redatto in occasione della Conferenza di Lanzarote patrocinata dalWTO e dall'UNESCO nel 1995. La carta raccoglie 18 principi che delineano in manieraabbastanza generale e generica in quale modo il turismo possa essere pianificato e svolto inmodo tale da salvaguardare risorse naturali e patrimonio perle generazioni future. La Carta delTurismo Sostenibile ha seguito e preceduto la compilazione di numerosi altri decaloghi di normedi comportamento (UNEP, 1996).

CARTE DI VALUTAZIONE DELLA FRAGILITÀ, DISSESTO E DEGRADOAMBIENTALECarta di base a scala 1:10.000 o 1:5.000. Contenuti: fragilità ambientale, ad esempio zone ditransizione, zone carsiche, zone umide, golene, ripe fluviali, superfici detritiche, dune mobili,ecc. Dissesto naturale, ad esempio, frane, calanchi, erosioni fluviali, eoliche, marine, ecc.Degrado ambientale indotto dalle attività umane, quale il degrado di aria, suoli, acque e dellavegetazione, suddiviso in degrado fisico o chimico, biologico, ecologico. Degrado funzionale,quale il degrado economico, produttivo e di fruibilità. Degrado paesaggistico, quale il degradopercettivo sulle grandi estensioni, il degrado estetico delle qualità architettoniche ed ornamentali,il degrado culturale, legato alla perdita di legami con l’habitat di vita, ecc.

CATENA ALIMENTAREInsieme di processi per cui in natura i residui di una forma di vita diventano alimenti per altreforme di vita successive o parallele. Esempio: il bruco mangia la foglia, l'uccello insettivoromangia il bruco, il falco mangia l'uccello insettivoro. All'interno di una catena alimentare sidistinguono organismi produttori, organismi consumatori e organismi produttori. La catenaalimentare o catena trofica unisce le specie che fanno parte di uno stesso flusso di energiaall'interno di un ecosistema. Le catene trofiche sono costituite da organismi con tre funzioniprincipali: produttori primari, capaci di produrre sostanza organica a partire dai compostiinorganici e, quindi, dare inizio al flusso di energia lungo la catena stessa. Sono produttoriprimari alcuni batteri e tutti i vegetali verdi, cioè che possiedono la clorofilla (non tutti i vegetalisono verdi, vi sono piante senza clorofilla che, di conseguenza, non sono autotrofe, maeterotrofe) e, quindi, tramite il processo della fotosintesi che utilizza come fonte energetica leradiazioni solari, trasformano acqua, sali minerali e anidride carbonica in materiale organico;consumatori, suddivisi in primari, gli erbivori, e secondari, i carnivori; decompositori,rappresentati principalmente da batteri e funghi che demoliscono il materiale organico e lo

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restituiscono al suolo o all'acqua sotto forma di composti inorganici. Le catene alimentari sonopiuttosto brevi, ma sono sempre interconnesse fino a formare delle vere e proprie maglie troficheo reti trofiche. È intuitivo, quindi, capire come i cambiamenti ambientali, anche se sono dannosisoltanto per gli organismi che formano un anello, hanno conseguenze per tutti quelli che fannoparte della stessa catena e rete alimentare. Spesso, infatti, si notano conseguenze negative diazioni sull'ambiente in contesti molto lontani ed apparentemente inspiegabili che sonocomprensibili solo quando si vengono a conoscere le intricate interconnessioni tra i variorganismi di un ecosistema.

CDRE’ un combustibile alternativo ottenuto dalla componente secca (carta, plastica, fibre tessile,ecc.) dei rifiuti urbani, dopo un apposito trattamento di separazione e purificazione da altrimateriali, quali vetro metalli e inerti. Il CDR ha mediamente la seguente composizione: 44%carta, 23% plastiche, 12% residui tessili, 4,5% scarti legnosi, 14% organico putrescibile e 2,5%inerti; il suo potere calorifico inferiore è mediamente pari a 15.000 Kj/kg (circa 3.600 kcal/kg).Attualmente, sono due le possibilità di impiego di questo materiale: sfuso e/o addensato, per lacombustione in impianti industriali (cementifici, acciaierie, centrali termoelettriche, ecc.) o inforni dedicati a griglia o a letto fluido (Forni d’incenerimento); in pellets, per la combustione concarbone o in combustori a letto fluido bollente o ricircolante. Le caratteristiche e le modalità diimpiego dell’RDF furono definite con D.M. 16.1.95 e successivamente revisionate con le nuovedisposizioni previste dal D. Lgs. 5.2.97, n. 22, per le quali l’RDF viene ridefinito CombustibileDerivato dai Rifiuti (CDR) e, dal punto di vista normativo, non più considerato rifiuto urbano,ma rifiuto speciale assimilabile all’urbano.

CDR, impianto di produzione delLa tecnica della produzione di combustibile solido derivato dai rifiuti urbani (CDR), vieneadottata nei casi seguenti: in alternativa alla termodistruzione del RSU (indifferenziati), oppurenegli impianti di selezione e compostaggio in luogo della combustione della frazione secca(sovvalli); in alternativa al recupero della carta e della plastica. I rifiuti solidi urbani sonotrasformabili in CDR, a condizione che vengano precedentemente sottoposti a trattamentimeccanici atti a selezionare la frazione a più elevato potere calorifico, ad omogeneizzarla econdizionarla. Un impianto di produzione del CDR è in genere costituito da una sezione dipreselezione RSU e da una successiva sezione di preparazione CDR. La preselezione costituiscela fase in cui il rifiuto viene sottoposto a trattamenti di frantumazione, deferrizzazione evagliatura primaria per la separazione grossolana della materia prevalentemente organica.Mentre la parte organica può essere poi inviata ad una eventuale linea di compostaggio, lafrazione combustibile viene convogliata al reparto di produzione di CDR, ove subisceun’ulteriore separazione mediante insufflazione d’aria per il recupero della frazione leggera, cheviene ancora triturata in modo da ridurre la pezzatura fino a 30-50 mm. Essa rappresenta la partea più elevato potere calorifico dei rifiuti solidi urbani e può essere utilizzata tal quale (CDR sfusoo cosiddetto fluff) o può essere ulteriormente addensata o pellettizzata. Tra i due prodotti, il CDRsfuso sarebbe da preferire perché, oltre a richiedere un consumo energetico minore, è più facileda ottenere e quindi il suo costo è inferiore. Occorre però considerare che il materiale sfuso, oltreche di più difficile utilizzo, è soffice ed ha un peso specifico di circa 200 kg/m3, tanto darenderlo poco adatto al trasporto e allo stoccaggio. Il CDR in pellets ha un costo di produzionepiù elevato e un peso specifico di circa 600 kg/m3.

CERTIFICAZIONEAttestazione di un atto, il suo renderlo certo. Nel linguaggio della qualità ci si riferisceprevalentemente alla "Certificazione di conformità", ossia alla procedura in base alla quale unorganismo di certificazione (cioè, una parte terza) attesta per iscritto che un prodotto, un

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processo, un servizio o una figura professionale sono conformi ai requisiti specificati dallanormativa.

CERTIFICAZIONE AMBIENTALEAl fine di migliorare la gestione operativa delle attività che possono avere un negativo impattosull’ambiente, molte imprese industriali hanno iniziato a sottoporsi alla verifica di certificatoriesterni (società di consulenza specializzate con esperienza primaria nel campo dell’analisifinanziaria e di bilancio). In caso tale verifica vada a buon fine (non abbia cioè riscontratosignificative anomalie nel Sistema di Gestione Ambientale degli impianti o superamento deivalori-limite alle emissioni prescritte dalla normativa ambientale in vigore), viene rilasciata unacertificazione ambientale che si rifà allo standard volontario prescelto (BS 7750, ISO 14000).Alcune società di consulenza si stanno orientando ad operare anche nell’ambito del RegolamentoEMAS, che prevede l’accreditamento di verificatori a livello comunitario.

CFCI CFC (clorofluorocarburi) sono derivati alogenati degli idrocarburi: non sono tossici, ma sonogas-serra 10-20.000 volte più efficaci dell’anidride carbonica e per il fatto di esserechimicamente inerti, raggiungono lo strato di ozono, nella stratosfera, dove il cloro in essicontenuto si libera e decompone l’ozono con una reazione ciclica, provocando una riduzionedello schermo che protegge la vita terrestre dai raggi ultravioletti (Buco dell’ozono). La loroproduzione e il loro consumo (ad esempio nelle bombolette spray, nei frigoriferi o nelle plasticheespanse) sono stati di recente fortemente ridotti attraverso l’applicazione della Convenzione diVienna del 1985 e gli accordi di Montreal del 1987.

CHECK LISTStrumento usato per assicurare che siano stati analizzati tutti i processi, procedimenti e tutte lefasi di un'operazione.

CICLO DI VITACiclo di vita ecologico di un prodotto, che comprende tutte le fasi da quella di estrazione dellematerie prime a quella di smaltimento finale del prodotto-rifiuto

CICLO PRODUTTIVO APERTOCiclo produttivo che si presenta unicamente come un processo di trasformazione delle materieprime estratte dalla natura in prodotti, che poi a loro volta si trasformano in scarti

CICLO PRODUTTIVO CHIUSOCiclo produttivo che si presenta non solo come un processo di trasformazione delle materieprime in prodotti ma, prendendosi carico di come vengono assorbiti gli scarti generati nel corsodell’attività, si pone l’obiettivo di minimizzare il consumo delle risorse naturali e la produzionedi rifiuti.

CLIMAComplesso delle condizioni meteorologiche di una regione nel corso delle stagioni. Il climadipende dalla latitudine, dall’altitudine, dalla posizione rispetto ai continenti e alle areeoceaniche.

CLIMATICI, cambiamentiVariazioni del clima di una determinata regione o area della superficie terrestre comeconseguenza di fenomeni astronomici (ad esempio, variazione dell’inclinazione dell’asseterrestre, polveri cosmiche o vulcaniche, ecc.), di fenomeni e variazioni indotte localmente (ad

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esempio, formazione di grandi bacini lacustri in aree desertiche, grandi incendi in aree boschivee di foresta, ecc.) o per l’effetto serra.

COBATConsorzio Obbligatorio delle Batterie al Piombo e dei Rifiuti Piombosi. l COBAT assicura laraccolta, il trasporto ed il riciclaggio delle batterie al piombo esauste in impianti specificiconsortili che garantiscono l'inertizzazione dell'acido solforico e il recupero del piombometallico, evitando così la dispersione nell'ambiente di elementi quanto mai pericolosi perl'equilibrio dell'ecosistema nella sua accezione più vasta. Per tale ragione, come recita l’Art. 9,comma 6, legge 475/1988, "chiunque detiene batterie al piombo usate o rifiuti piombosi èobbligato al loro conferimento al COBAT direttamente o mediante consegna a soggetti incaricatidal Consorzio".

COGENERAZIONEProduzione associata di energia elettrica e di calore in una centrale termoelettrica, nella quale ilcalore ad elevata temperatura (1200-1300 °C) generato nella combustione di sostanze fossiliviene utilizzato per la produzione di energia elettrica, mentre il vapore uscente dalla turbinaviene inviato ad utenze diverse, civili o industriali, sia tal quale, sia come acqua calda, dopocondensazione. Questa tecnica è caratterizzata da un’elevata efficienza termodinamica e il suoutilizzo si sta sviluppando sia nel settore industriale, sia in quello civile, poiché permette diottenere una notevole riduzione dei costi e dell'impatto ambientale attraverso il contenimento deiconsumi di combustibile rispetto ad una generazione indipendente di energia elettrica e termica.

COMANDO E CONTROLLOFilosofia a cui le normative ambientali erano ispirate tra i primi anni Settanta e la fine degli anniOttanta. La tecnica prevalente era quella dell'imposizione legislativa di standard di qualità deisingoli fattori ecologici ed ambientali, ovvero, di limiti di emissioni immissione delle fontiinquinanti (comando) verificata in sede amministrativa mediante meccanismi di tipoautorizzatorio (controllo). Nel corso degli anni Ottanta, i sistemi di protezione ambientalecomando e controllo cominciarono ad entrare in crisi a causa d un limite oggettivo, dovuto alfatto che essi sono idonei ad intervenire su squilibri ambientali attuali o potenziali, ma comunqueidentificabili. Questo aspetto ne condiziona fortemente l'efficacia dal momento in cui la politicaambientale tende a prefiggersi non più soltanto il controllo delle fonti inquinanti, ma unmutamento complessivo dei comportamenti sociali che producono un impatto sull'ambiente.

COMPATIBILITA’ AMBIENTALEIndica la caratteristica di un progetto di essere realizzato e di sussistere senza produrre impattinegativi sulle condizioni dell’ambiente.

COMPONENTE AMBIENTALECategoria di elementi fisicamente individuabili che compongono l’ambiente considerato dagliStudi di impatto ambientale. Ad essa viene riconosciuta un’omogeneità al fine degli impattiattesi. Le componenti ambientali previste dagli Studi d’impatto ambientale sono: atmosfera,suolo e sottosuolo, ambiente idrico, vegetazione, flora e fauna, ecosistemi, salute pubblica,rumore e vibrazioni, radiazioni ionizzanti e non ionizzanti, paesaggio.

COMPOSTTermine di derivazione anglosassone, che significa concime o ammendante organico. Il compostè un prodotto ottenuto mediante un processo biologico aerobico dalla componente organica dirifiuti solidi urbani, da materiali organici naturali fermentescibili o da loro miscele con fanghiderivanti da processi di depurazione delle acque di scarico di insediamenti civili (Fanghi di

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depurazione acque). Il compost deve avere caratteristiche agronomiche e valori-limite diaccettabilità per alcuni inquinanti, conformi a quanto stabilito dalla vigente normativa.

COMPOSTAGGIO, impianto diSono compresi in questa categoria gli impianti che trattano i RSU indifferenziati mediantetecnologie di sola selezione meccanica, con separazione della frazione umida e produzione dicomposti. Si tratta di impianti che vengono realizzati con lo scopo principale di valorizzare lafrazione umida (putrescibile) per produrre compost da riutilizzare in agricoltura. In lineaindicativa un impianto di compostaggio è costituito da tre fasi di lavorazione principali:pretrattamento meccanico, necessario alla selezione dei RSU; omogeneizzazione e riduzione didimensioni della parte organica; fermentazione propriamente detta. Le varie sezioni checompongono un impianto di compostaggio sono le seguenti: - ricezione e alimentazione deirifiuti indifferenziati; - triturazione e vagliatura, con separazione della frazione umida; -separazione dei materiali ferrosi; - fase biologica (fermentazione e maturazione); - raffinazionefinale, con eventuali pellettizzazione ed insaccamento.

COMUNICAZIONE AMBIENTALEL'organizzazione deve, in relazione ai suoi aspetti ambientali ed al sistema di gestioneambientale, stabilire e mantenere attive procedure per: assicurare le comunicazioni interne tra idifferenti livelli e le diverse funzioni dell'organizzazione, ricevere, documentare e rispondere allerichieste provenienti dalle parti interessate esterne. L'organizzazione deve prendere inconsiderazione procedimenti di comunicazione esterna riguardanti gli aspetti ambientalisignificativi e registrare ogni decisione in merito. La comunicazione ambientale aiuta aconcentrare l'attenzione delle imprese e dei consumatori sui problemi ambientali e sulle loropossibili soluzioni.

CONAIConsorzio Nazionale Imballaggi. Consorzio costituito dalle imprese produttrici e utilizzatrici diimballaggi in adempimento dell’obbligo previsto dall’Art.38 comma 2 e delle disposizionidell’Art. 41 del decreto legislativo 5 febbraio 1997 (Decreto Ronchi).

CONTENUTO ENERGETICOEsprime il valore di una merce nell’energia necessaria per produrla lungo il suo ciclo di vita:dalla fase dell’estrazione delle materie prime a quella finale di trasformazione in rifiuti. La suavalutazione può essere utilizzata per confrontare tra loro prodotti con prestazioni analoghe e puòessere utile alla definizione di strategie per orientare il consumo verso prodotti a basso contenutodi energia.

CONFERENZA DELLE PARTIPrincipale organo della Convenzione per i Cambiamenti Climatici (UNFCCC), ha il compito diverificare l’implementazione della stessa e degli strumenti giuridici adottati, e di prendere,nell’ambito del suo mandato, le decisioni necessarie per promuovere l’effettivo raggiungimentodegli obiettivi posti. Le sessioni ordinarie della COP si tengono periodicamente ogni anno, senon diversamente deciso. Sessioni straordinarie della COP possono tenersi in ogni altromomento quando considerato necessario dalla stessa COP o in base a richiesta di una delle Parti,a determinate condizioni.

CONTABILITA' AMBIENTALECreazione, analisi ed utilizzo di informazioni finanziarie e non finanziarie allo scopo diottimizzare la performance ambientale ed economica dell'azienda e di raggiungere un businesssostenibile. Gli obiettivi della contabilità ambientale possono essere così riassunti: - dimostrare

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l'impatto delle attività correlate all'impatto ambientale sul conto economico e sullo statopatrimoniale; - allocare correttamente i costi ambientali a specifichi prodotti e processi; -identificare opportunità di riduzione dei costi; - guidare decisioni di investimento; - orientaredecisioni di sviluppo di nuovi prodotti. Si possono, inoltre, distinguere i seguenti vantaggi: -miglioramento delle performance ambientali; - creazione di un vantaggio competitivo strumentoper l'integrazione del sistema di gestione ambientale; - risparmio di energia, materiali e acqua; -minori costi di smaltimento dei rifiuti; - migliore immagine dell'impresa.

CONTENUTO ENERGETICOEsprime il valore di una merce sulla base della quantità di energia assorbita dalla stessa lungo ilsuo ciclo di vita: da quella necessaria per produrla, sin dalla fase iniziale dell'estrazione dellematerie prime, fino a quella utilizzata nella fase finale del ciclo, per eliminarla, una voltatrasformata in rifiuto. Il calcolo del contenuto energetico può essere utilizzato per confrontare traloro prodotti con prestazioni analoghe o per orientare il consumo verso prodotti a bassocontenuto di energia.

COREPLAConsorzio per la Raccolta, il Riciclo e il Recupero di Imballaggi in Plastica. Consorzio costituitodalle imprese produttrici di imballaggi in plastica che ne abbiano l'obbligo ai sensi dell'Art. 38commi 3 ed 8 del Decreto Legislativo 5 febbraio 1997 (Decreto Ronchi).

COREVEConsorzio per il Recupero del Vetro. Consorzio costituito dalle imprese produttrici di vetro chene abbiano l'obbligo ai sensi dell'Art. 38 commi 3 ed 8 del Decreto Legislativo 5 febbraio 1997(Decreto Ronchi).

CORINAIR (Coordination Information - AIR)Progetto promosso dall’Unione europea con il fine di raccogliere e organizzare informazionisulle emissioni inquinanti nei paesi dell’Unione. L’ENEA partecipa al progetto, in qualità direferente ufficiale dell’Italia, su mandato del Ministero dell’Ambiente. Corinair è parte di unlavoro della European Environmental Agency.

COSTI AMBIENTALIRappresentano tutti i costi associati alle misure adottate dall’azienda (o da terzi per suo conto)per prevenire, ridurre e/o riparare i danni causati all’ambiente dalle attività operative, ed anchetutti i costi sostenuti dall’azienda per la conservazione delle risorse rinnovabili e non rinnovabili.Riduzione del livello di benessere collettivo dovuto all’impatto di un progetto sull’ambiente.Generalmente di difficile quantificazione in quanto nasce dalla percezione privata di ciascunindividuo. Il termine viene anche comunemente utilizzato per indicare semplicemente unpeggioramento relativo a una o più componenti ambientali.

COSTI AMBIENTALI NASCOSTICosti diretti che generalmente vengono allocati a centri di costo differenti da quelli ambientalisebbene il motivo principale per il quale sono stati sostenuti sia di tipo ambientale e che vengonoconsiderati “costi ambientali” solo dopo un processo di riclassificazione del bilancio

COSTO DEL NON AMBIENTECosto di non adeguamento alle normative ambientali. Il costo del non ambiente è oggi maggiorerispetto a quello di adattamento ad una politica ambientale d'impresa per tre motivi fondamentali:- la ricerca della compatibilità ambientale da parte delle imprese si traduce di norma in sforzo diinvestimento e di innovazione di processo e/o di prodotto di carattere non dissimile da quello

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normalmente perseguito nelle dinamiche competitive dell'impresa; - l'obiettivo dell'eco-efficienza si trova più spesso a coincidere in buona parte con l'obiettivo della qualità e, inparticolare modo, con quello della Qualità Totale (ossia quella che concerne l'interofunzionamento dell'impresa e non solo quello di una sua parte); - si è confermata la nuova realtàdi una domanda crescente di prodotti eco-compatibili.

COVComposti Organici Volatili. I COV sono tutte le sostanze organiche di origine naturale oantropica che si trovano nell’aria allo stato di vapore o di gas. Provengono da attività e processiindustriali, da riscaldamento domestico e industriale e dall'evaporazione del carburante Esempidi COV sono le resine vegetali (il profumo di pino), il GPL (Gas di Petrolio Liquefatto) chesfugge da una bombola, gli incombusti nei gas di scarico dei motori, i vapori di benzina che sisviluppano dagli sfiati dei serbatoi, i solventi organici. Oltre ad essere in qualche caso pericolosi(ad esempio formaldeide, benzene, ecc.) concorrono alla produzione dello smog fotochimicoattraverso una complessa cinetica che coinvolge gli ossidi di azoto e porta alla formazione diperossidi organici molto aggressivi e di ozono.

CTNCentro Tematico Nazionale, rappresenta uno dei nodi principali per lo sviluppo del SistemaInformativo Nazionale Ambientale con il compito di stabilire il contenuto informativo deidatabase ambientali ossia delle regole che garantiscono la qualità delle informazioni raccolteattraverso specifiche procedure di acquisizione dei dati. Attualmente sono operativi i seguenticentri: CTN-ACE: Centro Tematico Nazionale che si occupa di Atmosfera, Clima ed Emissioniaria. CTN-AGF: Centro Tematico Nazionale che si occupa di Agenti Fisici. CTN-AIM: CentroTematico Nazionale che si occupa di Acque Interne e Marino costiere CTN-NEB: CentroTematico Nazionale che si occupa di Natura e Biodiversità CTN-RFM: Centro TematicoNazionale che si occupa di Rifiuti e Flussi di materiali. CTN-TES: Centro Tematico Nazionaleche si occupa di Territorio e Suolo.

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DDANNO AMBIENTALENella legislazione americana, dopo il Superfund del 1986 e l’Oil Pollution Act del 1990, si sonostabilite due diversi tipi di responsabilità per i rilasci di sostanze tossiche nell’ambiente naturale:il ripristino dei siti (il clean-up) e la responsabilità residuale relativa al periodo successivo allaconclusione delle operazioni di ripristino ovvero quella collegata al danno arrecato alle risorsenaturali.Praticamente i danni ambientali sono valutati ai costi di ripristino più il valore economico deiservizi ambientali perduti per effetto del danno. Se volessimo introdurre brevemente ai diversimetodi di calcolo del danno ambientale, potremmo affermare che questo può essere calcolatofacendo riferimento a due diversi concetti: il danno inteso come mancato beneficio associato aibeni e/o servizi ambientali danneggiati; il danno inteso valutando i costi di tutela.

DECIBEL (dB)Il decibel è un modo di esprimere una determinata misura di rumore, di vibrazioni, di campielettrici. Esso denota la grandezza di una quantità rispetto ad un valore di riferimento stabilitoarbitrariamente, in termini di 10 volte il logaritmo (in base 10) del quoziente delle due quantità.In acustica il decibel misura il livello dell’intensità energetica dei suoni.

DEFORESTAZIONERapida distruzione delle foreste in molte zone del mondo, soprattutto ai Tropici e in particolarenella foresta Amazzonica per convertire il terreno a un uso non forestale; ne conseguel’impoverimento delle risorse naturali capaci di abbassare il tasso di anidride carbonica nell’aria:la combustione, spesso dolosa, delle foreste pluviali, produce infatti più anidride carbonica diquanta esse ne assorbano. La progressiva scomparsa di foreste e boschi aumenta il ritmo dierosione del suolo, e le specie animali che esse ospitavano rischiano l’estinzione.

DEGRADO AMBIENTALEPerdita dei caratteri originari delle strutture, degli elementi e delle relazioni fra le componentidell’ecosistema, con conseguente impoverimento del flusso energetico e degli scambi materialiesistenti.

DEMATERIALIZZAZIONEE’ un orientamento dell’economia che prevede di produrre la stessa “unità di servizio” con unquantitativo minore di materie e di materiali per produrre la stessa "unità di servizio", comeprevisto dagli aderenti alla Dichiarazione di Carnoules (Club del fattore 10).

DEPURATOREImpianto dedicato alla rimozione del carico inquinante contenuto in acque di scarico. E’generalmente costituito da due sezioni principali, ciascuna idonea a un trattamento specifico:chimico-fisico, che provvede con mezzi chimici o fisici ad un pretrattamento delle acque per larimozione dei solidi sospesi, per equilibrare l’acidità o l’alcalinità eccessive, per neutralizzareparticolari sostanze nocive prima del successivo trattamento biologico, per aerazione; biologico,ad opera di microrganismi selezionati che provocano la degradazione delle sostanze organicheinquinanti, fino a farle rientrare nei limiti di legge. In genere un depuratore comprende una seriedi vasche (Vasche di ossidazione biologica), in cui le acque fluiscono in serie per subire i varipassaggi del processo di depurazione.DESERTIFICAZIONEProcesso di trasformazione in deserto di territori aridi o semiaridi dovuto principalmente avariazioni climatiche, deforestazione, a cattiva gestione o uso improprio dei territorio.

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DETERSIVIChiamati anche detergenti, sono sostanze chimiche coadiuvanti il lavaggio a mano o a macchinadegli indumenti, delle stoviglie e dei prodotti industriali. Contengono molecole costituite da dueparti: una idrofila (amica dell’acqua) e l’altra idrofoba (nemica dell’acqua). La prima si orientaverso l’acqua e la seconda verso il grasso di cui è formato in genere il sudiciume e lo allontanadai tessuti e dagli oggetti ai quali aderisce. I componenti dei detersivi sono: i fosfati chefavoriscono l’eutrofizzazione, i tensioattivi ricavati dal petrolio e dal carbone e sono iresponsabili di alcune malattie cutanee, brillanti per aumentare la lucentezza, sbiancanti sonoperborati e percarbonati, sbiancanti ottici, enzimi prodotti da batteri, riempitivi, antischiuma,anticorrosivi (silicati di sodio e di alluminio), ammorbidenti, profumi sintetici sono oli di sintesi.

DFE (DESIGN FOR ENVIRONMENT)E’ un modo per progettare un prodotto tenendo conto, fin dalla fase dell’ideazione, dellanecessità di conservare le risorse naturali, ottimizzare il consumo di energia e di materia, favorireil disassemblaggio e la manutenzione, estendere la durata e minimizzare la produzione dei rifiutie aumentarne il riciclo e/o recupero

DG XIDirezione Generale n. XI della Commissione Europea che si occupa di "ambiente, sicurezzanucleare e protezione civile".

DICHIARAZIONE AMBIENTALE (per il sistema di gestione ambientale EMAS)Dichiarazione elaborata dall’impresa per descrivere la politica ambientale adottata e le attivitàsvolte, per valutare i problemi ambientali rilevanti e fornire un prospetto dei dati quantitativi suemissioni inquinanti, produzione dei rifiuti, consumo di materie prime, energia e acqua, rumore ealtri aspetti ambientali significativi (Reg. 1836/93). I contenuti della dichiarazione ambientalesono: descrizione delle attività dell'impresa nel sito; valutazione di tutti i problemi ambientalirilevanti connessi con le attività; compendio dei dati quantitativi concernenti emissioniinquinanti, produzione di rifiuti, consumo di materie prime, energia e acqua, rumore e altriaspetti ambientali rilevanti; altri fattori relativi all'efficienza ambientale; presentazione dipolitica, programmi e Sistema di Gestione Ambientale applicati all'impresa.

DICHIARAZIONE DI CARNOULESI firmatari della Dichiarazione di Carnoules constatano che gran parte dei governi, delle aziendee degli elettori ritengono ancora che una crescita del consumo di energia, di materiali e di risorsesia necessaria per avere una sana economia che produca più merci, più occupazione e più redditi.I firmatari si appellano così ai governi, ai leader economici, alle organizzazioni internazionali e aquelle non governative perché adottino il fattore 10 come principio guida e perché cambino leattuali politiche che tendono ancora a ostacolare invece che a favorire la ecoefficienza. Perquesto, secondo i firmatari, occorre abolire le attuali sovvenzioni statali allo spreco di risorse(circa 1000 miliardi di dollari all'anno), riformare ecologicamente i sistemi fiscali tassandoenergia e risorse e detassando il lavoro, correggere il sistema di formazione dei prezzi in modoche questi includano anche i costi ambientali, elaborare nuovi indicatori per calcolare laricchezza reale e la sostenibilità.

DICHIARAZIONE DI CONFORMITÀDichiarazione di un fornitore, sotto la sua sola responsabilità, che un prodotto o servizio èconforme ad una norma. In genere la facoltà di emettere questa dichiarazione è subordinata ad uncontrollo da parte del soggetto stesso (per esempio alla verifica del sistema di qualità delfornitore).Tale dichiarazione è la forma di trasparenza più diretta e conveniente per il fornitore

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ma anche, in quanto di parte, la meno credibile almeno quando non sia convalidata da altrisegnali qualitativi.

DICHIARAZIONE DI RIO (sull’Ambiente e lo Sviluppo)Dichiarazione approvata dalla Conferenza delle Nazioni Unite sull'Ambiente e lo Sviluppo"Earth Summit" riunita a Rio de Janeiro dal 2 al 14 giugno 1992. - Il documento si articola in 27principi il terzo dei quali afferma che "il diritto allo sviluppo deve essere realizzato in modo dasoddisfare equamente le esigenze relative all'ambiente ed allo sviluppo delle generazioni presentie future".

DIRETTIVA HABITATDirettiva CEE/CEEA/CE n.43 del 21/05/1992: strumento legislativo mirato alla conservazionedegli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche. L'obiettivo finale dellaDirettiva è quello di creare una rete Natura 2000 formato da aree ZSC. Tale Direttiva ha creatoper la prima volta un quadro di riferimento per la conservazione della natura in tutti gli statidell'Unione Europea.

DIRETTIVA UCCELLIDirettiva 79/409/CEE concernente la conservazione degli uccelli selvatici. L'obiettivo consistenell'attuazione di azioni per la conservazione numerose specie di uccelli, indicate negli allegatidella direttiva stessa, e nell'individuazione da parte degli stati dell'Unione Europea di aree dadestinarsi alla conservazione degli uccelli selvatici (ZPS).

DIRETTIVE UEAtti emessi dalla Commissione dell'Unione Europea, di solito relativi a problemi che possonocreare situazioni di pericolosità per le persone o per l'ambiente, e sono di recepimentoobbligatorio da parte degli Stati membri. Ogni direttiva è vincolante per gli obiettivi che siprefigge ma lascia alle Autorità nazionali la scelta dei modi e delle forme della sua applicazione.La Commissione controlla la sua adozione da parte degli Stati membri, che possono esseredeferiti alla Corte di Giustizia nel caso di mancata ottemperanza. Secondo il "Nuovo Approccio"CEE (1985) le Direttive stabiliscono i requisiti essenziali cui il prodotto o servizio deveadeguarsi e demandano al CEN l'emanazione delle specifiche tecniche relative. Esse sononotificate a coloro ai quali sono destinate ed hanno effetto nel momento della notifica. Tutte ledirettive sono pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale della CEE serie "L".

DISCARICAArea predisposta per il deposito sul suolo dei rifiuti, dotata di caratteristiche costruttive diversein funzione del tipo di rifiuto ad essa destinato e in base alle disposizioni della normativa. Ladiscarica di 1^ categoria è adibita al conferimento di RU e RAU. Le discariche di 2^ categoria sisuddividono in Tipo A per rifiuti inerti, Tipo B per rifiuti industriali, con limiti sul contenuto disostanze pericolose.

DISCARICA CONTROLLATAArea predisposta per il contenimento di rifiuti e dotata di caratteristiche costruttive diverse infunzione del tipo di rifiuto ad essa destinato e in base alle disposizioni della normativa. A seguitodella Deliberazione 27.7.94 del Comitato interministeriale, sono state prescritte in Italia trecategorie di discariche. All’interno della 2a categoria sono individuati poi tre tipi diversi. Insintesi, le discariche della 1a categoria sono destinate ad accogliere RSU e RSA; quelle di 2a,Tipo A, sono per rifiuti inerti; quelle di 2a , Tipo B, sono per rifiuti industriali, con limiti sulcontenuto di sostanze pericolose; quelle di 2a, Tipo C, sono per la stessa tipologia, ma con limitimeno restrittivi sulla composizione dei rifiuti; quelle di 3a categoria infine, sono per rifiuti

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tossico-nocivi particolarmente pericolosi, non smaltibili nelle discariche di 2a categoria. Alcrescere nella scala delle tipologie, corrispondono soluzioni costruttive via più isolantidall’ambiente esterno. Attualmente, nel regime "transitorio" seguito al nuovo D. Lgs. sui rifiutidel 5.2.97, la dizione rifiuti pericolosi ha sostituito quella di tossico-nocivi. Lo stesso Decretorecita inoltre: "A partire dal 1° gennaio 2000 è consentito smaltire in discarica solo i rifiuti inerti,i rifiuti individuati da specifiche norme tecniche ed i rifiuti che residuano da operazioni diriciclaggio, di recupero e di smaltimento ...(di rifiuti)...".

DISSESTI IDROGEOLOGICIFrane, smottamenti, valanghe, alluvioni, erosioni, abbassamento del suolo sono squilibridell'ambiente dovuti quasi sempre a due fattori principali: quello geologico predisponente equello idrico determinante. Si parla di rischio idrogeologico in riferimento ai danni che talifenomeni possono causare a beni artificiali e naturali. A determinare il rischio idrogeologicoconcorrono fattori interni endogeni relativi alla geomorfologia del suolo e del sottosuolo e fattoriesogeni come il clima, la vegetazione, la fauna e l'uomo.

DPSIR MODELLOIl modello di indicatori sviluppato in ambito EEA, ed accettato unanimemente a livellointernazionale, è il DPSIR (Driving forces, Pressures, States, Impacts, Responses), basato su unastruttura di relazioni casuali che legano tra loro i seguenti elementi:- Determinanti (settori economici, attività umane);- Pressioni (emissioni, rifiuti, ecc.);- Stato (qualità fisiche, chimiche, biologiche);- Impatti (su ecosistemi, salute, funzioni, fruizioni, ecc.);- Risposte (politiche ambientali e settoriali, iniziative legislative, azioni di pianificazione, ecc.).D: i determinanti sono i fattori di fondo che influenzano una gamma di variabili pertinenti, quali,ad esempio, il numero di automobili per abitante; la produzione industriale totale, il PIL;P: gli indicatori di pressione descrivono le variabili che direttamente causano i problemiambientali. Ad esempio: emissioni tossiche, emissioni di CO2, rumore causato dal trafficostradale, spazio occupato da una vettura in sosta;S: gli indicatori di stato mostrano la condizione attuale dell'ambiente. Ad esempio: laconcentrazione di piombo in aree urbane; i livelli acustici in prossimità di strade principali; latemperatura media globale;I: gli indicatori di impatto descrivono gli effetti ultimi dei cambiamenti di stato. Ad esempio: lapercentuale di bambini che soffrono di problemi sanitari causati da piombo; la mortalità dainfarti provocati dalle emissioni acustiche; il numero di persone che muoiono di fame a causadelle perdite di raccolto determinate dal cambiamento di clima;R: gli indicatori di risposta mostrano gli sforzi della società per risolvere i problemi. Adesempio: la percentuale di automobili con marmitte catalitiche.

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EEASW (European Awareness Scenario Workshop)Si tratta di una metodologia specifica messa a punto dall’Unione Europea per garantire: lacrescita della consapevolezza dei problemi ambientali a livello urbano; la discussione collettivasugli ostacoli allo sviluppo sostenibile; l'identificazione collettiva delle soluzioni possibili e glisviluppi futuri della propria realtà locale, nell'ottica della sostenibilità. Questi obiettivi, enunciatinella “Guida all’azione formativa” (1998) possono essere riassunti nel modo seguente:Sensibilizzare i partecipanti sul ruolo che essi possono giocare nel promuovere il cambiamentonella propria comunità locale; Identificare e chiarire il diverso ruolo che tecnologia, politichepubbliche, azioni del settore privato e dei cittadini possono giocare nel promuovere modelli disviluppo sostenibile; Consentire lo scambio di conoscenze, opinioni ed idee fra esperti ditecnologia, cittadini e residenti, rappresentanti del settore privato e amministratori pubblici;Identificare e discutere le similarità e le differenze nella percezione dei problemi e delle loropossibili soluzioni fra le diverse categorie sociali coinvolte; Sviluppare nuove idee e linee guidaper azioni, politiche e iniziative da intraprendere in futuro a livello locale, nazionale esovranazionale; Stimolare il dibattito pubblico nelle comunità locali sul ruolo della tecnologianello sviluppo sostenibile. In sintesi, il principale obiettivo dell’EASW è quello di stimolare ladiscussione pubblica e creare una relazione equilibrata tra società, tecnologia e ambiente.

ECI (Environmental Condition Indicators)La norma ISO 14031 ha codificato gli indicatori ECI (assieme agli EPI): Gli indicatori dicondizione ambientale forniscono informazioni sulle condizioni naturalistiche e ambientali delterritorio. Sono sviluppati da agenzie governative, organizzazioni non governative, istituzioniscientifiche e di ricerca e possono riguardare vari aspetti, come: i fenomeni di inquinamento ocambiamento ambientale su scala globale, regionale, locale; la qualità delle varie componentiambientali (aria, acqua, suolo, flora, fauna); gli aspetti legati all’uomo, di tipo paesaggistico,artistico o storico-culturale.

ECOAUDITStrumento volontario che le imprese possono adottare per migliorare, attraverso un sistemaintegrato di gestione e di controllo ambientale, la propria efficienza interna e ridurre l'impattosull'ambiente. (vedi anche Audit ambientale)Tale sistema è stato istituito dal Regolamento CEn.1836/1993 (vedi EMAS). Il sistema ruota attorno a sei momenti principali: compimento diun'analisi ambientale del sito; adozione di una politica ambientale aziendale; introduzione di unprogramma ambientale; effettuazione di un'audit ambientale; fissazione, in funzione dei risultatidell'audit., di nuovi obiettivi per il costante incremento dell'efficienza ambientale; elaborazione,al termine di ogni audit, di una dichiarazione ambientale destinata al pubblico. L'eco-auditpermette all'azienda di darsi dei programmi e degli obiettivi in materia ambientale che tenganoconto delle proprie esigenze. E', inoltre, il primo provvedimento legislativo che mira adeliminare il concetto del comando e del controllo che da sempre sta alla base delle legislazioni inmateria ambientale e non.

ECOBILANCIOIndividuazione e quantificazione delle entrate e delle uscite di materia ed energia per un datosistema "prodotto", "impianto" o "sito", con particolare riferimento ai relativi fattori di impattoambientale.

ECO-EFFICIENZAOrientamento strategico che consente ad un impresa che investe nella riduzione degli impattisull’ambiente di superare i fattori penalizzanti (iniziale aumento dei costi, adeguamenti

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tecnologici, et.) trasformandoli in occasioni di aumento della profittabilità e competitivitàdell’azienda.

ECOGESTIONEPer ecogestione o gestione ambientale si intende la parte del sistema di gestione complessivodell’impresa che comprende la struttura organizzativa, la responsabilità, le prassi, le procedure, iprocessi e le risorse per definire e attuare la politica ambientale dell’impresa stessa.

ECOLABEL o ETICHETTA ECOLOGICA (Margherita Europea)Nel marzo dei 1992 il Consiglio dell'Unione Europea ha emanata il Regolamento n. 880/92/CEE"concernente un sistema comunitario di assegnazione di un marchio di qualità ecologica", piùnoto con il nome di ecolabel. Lo scopo dell'ecolabel è quello di promuovere la ideazione, laproduzione, la commercializzazione e l'uso di prodotti con minor impatto ambientale e fornire aiconsumatori una migliore informazione sull'impatto ambientale dei prodotti. Ad oggi la suaapplicazione è volontaria. Per ottenere l'ecolabel si tiene conto dell'impatto ambientale dell'interociclo di vita del prodotto dalla produzione, compresa la selezione delle materie prime, alladistribuzione, consumo e uso, fino alla eliminazione.

ECOLABELLINGInsieme delle procedure introdotte in ambito europeo del Regolamento comunitario n. 880/92,consistenti nel contrassegnare con un logo specifico i prodotti caratterizzati da un limitatoimpatto ambientale. Il logo viene assegnato a quei prodotti che soddisfano uno specifico insiemedi criteri ecologici. Finora hanno ottenuto l’ecolabel comunitario alcuni prodotti nei settori deidetergenti, lavatrici, vernici, ecc.. Poichè l’ecolabel è un simbolo che evidenzia le favorevoliprestazioni ambientali di un prodotto (ad esempio, il contenere un minor quantitativo di undeterminato inquinante) rispetto ai suoi concorrenti, le imprese se ne avvalgono per orientare iconsumatori all’acquisto di beni più rispettosi dell’ambiente.

ECOLOGIADal greco òikos = casa ( luogo in cui si abita ) e lògos = studio - studio dell'ambiente. Scienzache studia l'insieme delle interrelazioni con l'ambiente da parte degli organismi vegetali e animali(Haeckel, 1866); recentemente le tematiche di ecologia sono state estese anche all'uomo, conparticolare riferimento all'influenza che le variazioni climatiche, ambientali ecc. (compresequelle indotte dall'uomo) esercitano sull'uomo, sugli animali e sulle piante. Nell'accezionecontemporanea indica lo studio interdisciplinare delle problematiche ambientali e la ricerca dellepossibili modalità di recupero degli squilibri. Ecologia non è quindi solo protezione della naturao studio dell'inquinamento! Si occupa fondamentalmente dei rapporti che legano gli esseriviventi, uomo compreso, all'ambiente che li circonda e richiede il contributo di molte scienze(geografia, botanica, zoologia, biologia, biochimica, medicina, antropologia, ecc.).

ECOLOGIA INDUSTRIALEArea di ricerca che, attraverso l’analogia tra funzionamento dell’ecosistema e del sistemaindustriale, estende a quest’ultimo i principi cardine dell’ecologia. La nascita dell’ecologiaindustriale si deve all’emergere di una strategia specifica per ridurre gli impatti antropici sullerisorse naturali prendendo a modello i fenomeni di riciclizzazione della materia presenti negliecosistemi.Per affrontare i problemi ambientali connessi alla produzione industriale occorre considerare ilsistema industriale come un sistema interconnesso di produzione e consumo, esaminando comequesto genera scorie e inquinanti che danneggiano l’ambiente. Si tratta in particolare diesaminare se esista qualche modo per porre in interazione reciproca processi industriali differentiche producono rifiuti e, in particolar modo, rifiuti pericolosi. Mentre gli approcci tradizionali al

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management ambientale sono incentrati sui processi produttivi o sui siti industriali, l’ecologiaindustriale utilizza un approccio sistemico; potrebbe infatti non essere opportuno minimizzare irifiuti di una particolare fabbrica o industria, ma si dovrebbe agire per minimizzare i rifiutidell’attività industriale nel suo complesso. L’obiettivo dell’ecologia industriale è quello dimodificare l’attività umana per ridurne le caratteristiche dissipative; a tal fine sarà il concettostesso di “scarto” ad essere riconsiderato in una visione sistemica fino alla sua riconsiderazionein qualità di prodotto intermedio.

ECOSISTEMA o SISTEMA ECOLOGICOIndica un particolare ambiente e tutti gli esseri viventi e non viventi che lo popolane. E'' l'unitàfunzionale di base in ecologia ed è composta da una comunità di esseri viventi (componentebiotica) e non viventi (componente abiotica), dai flussi di energia e dalle loro interazioni. Siparla, oltre che di ecosistemi naturali, anche di "ecosistemi artificiali", ovvero quelli prodottidall'attività umana.. Il concetto di ecosistema è funzionale alla possibilità di eseguire degli studiper capire il funzionamento dei complessi processi biologici. In realtà i limiti di un ecosistemasfumano normalmente in quelli di un altro e gran parte degli organismi possono far parte diecosistemi diversi in momenti diversi.

ECOSISTEMA ANTROPICOComplesso ecologico formato dall’uso del suolo, dalla mobilità e dalle componentisocioeconomiche dell’ambiente. In termini generici l’ambiente che coinvolge direttamentel’uomo.

ECOSISTEMA NATURALEUnità che include tutti gli organismi che vivono insieme in una data area, interagenti conl’ambiente fisico, in modo tale che un flusso di energia porta a una ben definita struttura biotica ead una ciclizzazione dei materiali tra viventi e non viventi all’interno del sistema.

EDUCAZIONE AMBIENTALEProcesso educativo orientato ad approfondire le conoscenze delle interazioni uomo-ambiente,utilizzando una prospettiva interdisciplinare ed un approccio di problematizzazione e ricerca disoluzione degli aspetti rilevanti e critici che derivano da tali interazioni. Concerne il progressodelle conoscenze e delle azioni miranti ad un'integrazione sempre più adeguata dei soggetti e deigruppi sociali al contesto ambientale ,preoccupandosi della salvaguardia e dell'uso delle risorse.

EFFETTI AMBIENTALICambiamenti nell’ambiente, sia positivi che negativi, causati dalle attività, prodotti e/o processidi una data organizzazione. Possono essere distinti in effetti interni (riconducibili cioè alleattività svolte all’interno del perimetro del sito) ed effetti esterni (causati dalle attività svolte al difuori del perimetro del sito, per effetto della presenza del sito stesso, come ad esempiol’emissione di inquinanti atmosferici associati alla movimentazione delle merci, persone eprodotti).

EFFETTI AMBIENTALI GLOBALISi tratta di quegli effetti dell’attività economica che non si presentano su scala regionale o localema su scala globale, mondiale: effetto serra, eutrofizzazione delle acque, acidificazione dellepiogge, riduzione dello strato di ozono. La risoluzione dei problemi globali non può che essereaffrontata attraverso accordi di cooperazione internazionale.

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EFFETTO SERRAFenomeno naturale legato all'azione di schermo dell'anidride carbonica atmosferica cheimpedisce la dispersione del calore terrestre nello spazio. Negli ultimi decenni tale fenomeno si èintensificato ed ha provocato un aumento della temperatura media del Pianeta.

EFFICIENZA ECOLOGICAL’efficienza ecologica è un concetto complesso che qualifica beni e servizi in grado dicontribuire competitivamente alla qualità della vita, minimizzando l’ambientale e l’utilizzo dirisorse nell’intero ciclo di vita.

EFFICIENZA ENERGETICAIndica il rapporto tra il servizio energetico effettivamente erogato e l’energia utilizzata pererogare questo servizio. Ad esempio le comuni lampadine elettriche ad incandescenza hannoun’efficienza di conversione di circa il 5%, ovvero solo il 5% di elettricità che entra nellalampadina viene convertita in luce, il resto è convertito in calore. Dire che l’efficienza energeticadi una centrale elettrica è del 40% significa dire che per ottenere 1 KWh si spende l’equivalentedi 2,5 KWh di combustibile.

EFFLUENTI GASSOSI, impianto di abbattimento degli inquinanti negliE’ un insieme di apparecchiature finalizzate alla rimozione, ovvero alla riduzione dellaconcentrazione degli inquinanti presenti nell’effluente gassoso da trattare. In base alle proprietàchimico-fisiche dell’effluente e degli inquinanti, l’impianto può essere costituito da uno o piùstadi di abbattimento. In relazione allo stato fisico dell’inquinante presente nella corrente gassosae in base anche alle sue proprietà chimiche, si sceglie il sistema di abbattimento più appropriato:sistema a secco (ad esempio per i polveri o goccioline), dinamici e statici come i cicloni e i filtria maniche; sistemi ad umido (ad esempio per anidride solforosa o acido cloridrico), come le torridi lavaggio ad assorbimento; sistemi termici e catalitici (ad esempio per ossidi di azoto ecomposti organici policiclici e/o policlorurati) come i combustori e i reattori catalitici; sistemi adadsorbimento (per composti organici insolubili in acqua) come le colonne a carboni attivi;sistemi biologici come i biofiltri (vedi). Nel caso di impianti di abbattimento multistadio, si parlageneralmente di filiera di depurazione. In genere vengono associati stadi di abbattimento adumido, come le unità di assorbimento. E’ inoltre frequente avere uno stadio finale diabbattimento catalitico o di adsorbimento, che faccia da guardia finale per l’abbattimento spintodi inquinanti particolarmente pericolosi come i composti organici clorurati.

EIONETEnviromental Information and Observation NETwork: rete informativa ambientale dell'AEA.

ELETTROMAGNETISMOControllo ambientale in materia di protezione dei campi elettromagnetici.

EMAS (Eco Management and Audit Scheme)Nel 1993 la Comunità europea ha emanato il Regolamento n. 1836 EMAS (rivisto nel 2001)sulla partecipazione volontaria delle imprese industriali a un sistema di ecogestione e audit. IlRegolamento prevede che le imprese partecipanti adottino, nei propri siti produttivi, dei sistemidi gestione ambientale basati su politiche, programmi, procedure e obiettivi di miglioramentodell’ambiente e pubblichino una dichiarazione ambientale (un vero e proprio bilancio ambientaledi sito). Ai fini della registrazione del sito nell’apposito elenco istituito presso la Commissioneeuropea, il Regolamento EMAS prevede che la dichiarazione ambientale venga convalidata daun verificatore accreditato da un Organismo nazionale competente; in Italia tale organismo,attivo solo dal 1997, è il Comitato per l’Ecolabel e l’Ecoaudit che si avvale del supporto tecnico

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dell’ANPA.Il testo di EMAS II è stato adottato congiuntamente da Parlamento e da Consiglio nel febbraio2001 (regolamento 761). Sulla base dell’esperienza maturata con l’attuazione di EMAS neisettori sperimentali, sono stati evidenziati vari aspetti che mostrano come il campo diapplicazione del 1836/93 era da tutti stato ritenuto troppo limitato. I progetti pilota hanno infattimostrato che esiste una domanda di EMAS al di fuori del settore industriale per quelleorganizzazioni che, pur non appartenendo al settore manifatturiero, hanno attività con notevoleimpatto ambientale. E' stato poi dimostrato che i sistemi di gestione ambientale sono applicabili atutti i settori in quanto parte ed integrazione di sistemi di gestione esistenti (es. qualità, sicurezza,ecc.). La decisione di inserire nel nuovo regolamento l'applicabilità dello stesso a tutte le attivitàeconomiche con aspetti ambientali diretti ed indiretti ha, pertanto, ottenuto un consenso unanime.L’estensione di EMAS a tutte le organizzazioni aventi un impatto ambientale, anche a quelle chenon rientrano nei settori industriali e manifatturieri, significa la possibilità di registrazione aEMAS di entità dotate di strutture organizzative molto diverse.Sono state individuate entità con le strutture organizzative seguenti (ulteriormente descritte piùavanti):a) Organizzazioni che operano in un unico sito;b) Organizzazioni che, in circostanze eccezionali, potrebbero registrare un’entità più piccola diun sito;c) Organizzazioni che operano in più siti1. con prodotti o servizi identici o simili2. con prodotti o servizi diversi.d) Organizzazioni per le quali non è possibile definire adeguatamente un sito specifico;e) Organizzazioni che controllano siti temporanei;f) Organizzazioni indipendenti da registrare come un’organizzazione comune;g) Piccole imprese che operano in un grande territorio determinato e producono prodotti o serviziidentici o simili;h) Autorità locali e istituzioni governative.

ENERGIAE’ la quantità di energia solare, diretta o indiretta, utilizzata come denominatore comune,necessaria per ottenere un prodotto o un flusso di energia (energia elettrica, termoelettrica, et.);ad esempio per ottenere un joule di energia elettrica è necessaria energia sotto forma di impiantie di combustibile: la somma totale dell’energia solare impiegata per ottenerla è l’emergia.

ENERGIA ALTERNATIVAFonti energetiche diverse dal petrolio, gas, carbone e nucleare, ad esempio: energia delle onde,ricavata dall’energia cinetica delle onde; energia eolica, prodotta dai mulini a vento; energiasolare, originata dal sole.

EMISSIONEScarico di qualsiasi sostanza solida, liquida o gassosa introdotta nell’ecosistema, che puòprodurre direttamente o indirettamente un impatto sull’ambiente.

EMISSION TRADING o DIRITTO DI EMISSIONEIl Protocollo di Kyoto stabilisce che è possibile, nell’esecuzione dei propri obblighi, trasferire ipropri diritti di emissione o acquistare i diritti di emissione di un altro Paese. In altre parole, seun Paese riesce a ridurre le proprie emissioni più della quota assegnata può vendere la rimanenteparte delle sue emissioni consentite ad un altro Paese che non sia in grado, o potrebbe non esserein grado, di raggiungere l’obiettivo che gli spetta. Viceversa un Paese che spenda di più per

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ridurre una quota delle proprie emissioni che non ad acquistare la stessa quota da un altro paesedisposto a trasferirla, può acquistare tale diritto supplementare.

EMUNGIMENTOEstrazione di acqua dal sottosuolo. Ai fini di una razionale sfruttamento delle acque sotterranee,è necessario sapere se si tratta di acque fossili, cioè non più rifornite con apporti che integrinoquanto viene estratto, oppure di una risorsa di acqua rinnovabile.

ENEAEnte per le Nuove tecnologie, l'Energia e l'Ambiente ente di diritto pubblico operante nei campidella ricerca e della innovazione per lo sviluppo sostenibile, finalizzata a promuovere insieme gliobiettivi di sviluppo, competitività e occupazione e quella della salvaguardia ambientale. L'Eneasvolge altresì funzioni di garanzia per le pubbliche amministrazioni mediante prestazione diservizi avanzati nei settori dell'energia, dell'ambiente e dell'innovazione tecnologica".(D.Lgs 30gennaio 1999, n.36).

ENERGIAEnergia è la capacità che ha un corpo di compiere lavoro, , posseduta in virtù del suo statochimico o fisico. Tipologia: chimica; cinetica; elettrica; elettromagnetica; luminosa; meccanica;muscolare; solare; termica; termica radiante Ad esempio l'acqua di un bacino idroelettricopossiede l'energia necessaria per azionare le turbine di una centrale. Un corpo fermo non compielavoro, ma è caratterizzato da un particolare tipo di energia detta energia potenziale. Esistonovarie forme di energia come l'energia atomica che si libera in seguito a trasformazioni cheavvengono all'interno di un atomo; chimica che si sviluppa in seguito ad una trasformazionecome la combustione; elettrica e termica quella fornita dal calore. L'energia svolge un ruolochiave nello sviluppo economico, ma il suo uso comporta degli effetti negativi sull'ambiente,diversi a seconda delle fonti energetiche utilizzate. Questi effetti hanno agito anche a livelloglobale, basti pensare all'aumento di anidride carbonica (CO2) in atmosfera dovuto all'uso dicombustibili fossili.

ENERGIA ALTERNATIVAFonti energetiche diverse da petrolio, gas, carbone e nucleare. Ad esempio: energia delle onde,ricavata dall’energia cinetica delle onde; energia eolica (che utilizza i venti) prodotta dai mulini avento; energia solare (che utilizza la luce) originata dal sole; energia geotermica (che utilizza ilcalore interno alla Terra). Dal 1970 in avanti, quando si parlava di energie alternative, si pensavaad energie alternative al petrolio; ora una definizione più vicina alle mutate esigenze socio-ambientali fa restringere il campo alle sole fonti rinnovabili: il sole, il vento, l'energia idraulica,la geotermia, il moto ondoso, le maree, le biomasse (trasformazione dei rifiuti organici edinorganici) [con esclusione, cioè del nucleare].

ENTROPIAE’ la tendenza dell’energia, quando viene usata, a degradarsi, ovvero a trasformarsi in calore abassa temperatura di scarsa utilità. E’ un indice della tendenza al disordine di un sistema..I processi naturali sono quasi sempre tesi a organizzare la materia, sia che si tratti di fenomeniviventi che non (formazione di rocce, minerali). Ciò naturalmente avviene a spese di energia,ossia producendo entropia (disordine, calore dissipato). Tuttavia i cicli naturali si riequilibranoassorbendo energia solare e non producono scarti o rifiuti. I cicli naturali sono chiusi. Alcontrario i processi attuati dall'uomo, che portano alle strutture organizzate (manufatti, città,organizzazioni) con uso di energia e produzione di entropia, non riescono a chiudersi e generanoscarti, rifiuti ed inquinamento. “Esternalità” vengono chiamati gli elementi di risulta dei processiantropici e vengono smaltiti nell’ambiente. L’entropia rappresenta il saldo energetico negativo

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creato dal processo e va pertanto minimizzata: un primo obiettivo è allora quello di produrre lamassima organizzazione con la minima produzione di entropia.

EPAEnviroment protection Agency. Agenzia americana, con sede a Washington, responsabile dellagestione del Programma Nazionale dell’Ambiente, il suo mandato viene svolto principalmentefissando e facendo osservare gli standard ambientali nazionali (previsti nel Clean Air Act del1970 e nel Clean Water del 1972) sui limiti degli scarichi inquinanti e sugli impianti necessariper mantenere l’inquinamento ambientale entro determinati standard.

EPI (Environmental Performance Indicators)La norma ISO 14031 ha codificato gli indicatori EPI, che comprendono a loro volta gli indicatoridi prestazione operativi (OPI, Operational Performance Indicators), che forniscono informazionisulle prestazioni ambientali delle attività aziendali, e gli indicatori di prestazione gestionali (MPI,Management Performance Indicators), che forniscono invece informazioni sugli sforzi gestionaliper tenere sotto controllo e minimizzare le prestazioni ambientali aziendali.Gli OPI si riferiscono alle attività di progettazione, gestione e manutenzione, ai fattori produttiviin entrata e in uscita (materie prime, energia, risorse naturali, prodotti, rifiuti, emissioniinquinanti), alla fornitura di materiali, energia e servizi e alla produzione di prodotti, servizi erifiuti. Sono suddivisi in otto categorie (materiali, energia, servizi di supporto, logistica, prodottie servizi forniti, rifiuti, emissioni), per ognuna delle quali la norma riporta alcuni esempi.I MPI sono invece ripartiti in quattro categorie (implementazione di politiche e programmi,conformità, performance finanziaria, relazioni con la comunità) e anche in questo caso la normasuggerisce alcuni indicatori specifici.

EQUITA’ INTERGENERAZIONALEL’equità intergenerazionale, chiaramente enunciata dalla Brundtland, richiede che l’attivitàeconomica delle generazioni presenti non pregiudichi il benessere delle generazioni futuredegradando irreversibilmente gli stock di risorse ambientali disponibili

EROSIONELento sgretolamento dei terreno o di rocce prodotto dagli agenti atmosferici, quali temperatura,vento (erosione eolica), fiumi (erosione fluviale), mare (erosione marina o abrasione), ghiaccio(erosione glaciale o esarazione), pioggia. L’erosione è un processo naturale in tutti gli ecosistemiterrestri, ma è accelerato e intensificato da numerose attività antropiche. Una delle conseguenzeattese dei cambiamento climatico è l'intensificarsi di fenomeni di erosione delle zone rocciose edelle zone costiere a causa dell'aumento della piovosità e degli estremi climatici. Le piccole isolee le aree a bassa costa sono particolarmente vulnerabili perché come conseguenza di un aumentodella temperatura si ha un innalzamento dei livello dei mare e si può verificare l'aumento delleinondazioni e dei fenomeni di erosione delle coste. Ciò può avere gravi ripercussioni anche suicicli biologici.

ESTERNALITÀ AMBIENTALISi intendono gli effetti che l’attività economica produce sull’ambiente il cui costo di risanamentopuò essere internalizzato dall’azienda che li produce.

EUTROFIZZAZIONEProcesso per cui un ambiente acquatico modifica il suo equilibrio ecologico, per cause naturali oartificiali, e si arricchisce di sostanze nutritive (in particolare modo i composti dell'azoto ovverodel fosforo) provenienti dall'agricoltura (fertilizzanti) e dagli scarichi fognari non depurati, neilaghi o nei mari poco profondi o con scarso ricambio idrico che provoca cambiamenti tipici quali

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l'eccessivo incremento della produzione di alghe (Macrofite) e/o di alghe microscopiche(microplancton). che, alla fine del ciclo vitale, vanno in decomposizione. La conseguenzadell'eutrofizzazione è il degrado della qualità dell'acqua tale da ridurne o precluderne l'uso, conconseguente instaurarsi di un ambiente anaerobico e la distruzione delle principali forme di vitaacquatica.

EVOLUZIONE DEGLI ECOSISTEMIQuando sono giovani gli ecosistemi tendono ad evolversi nel tempo e presentano poche specievegetali o animali, dette pionieristiche. In questa fase di continuo mutamento le popolazionipionieristiche presentano una certa instabilità demografica e le loro densità sono molto variabili.Raggiunta la maturità, gli ecosistemi presentano molte specie, a basse densità, in condizioni diequilibrio, o quasi-equilbrio biologico. Il campo coltivato, o agroecosistema, è simile ad unecosistema giovane, con un equilibrio o quasi-equilibrio biologico precario e, per di più, lespecie botaniche che lo popolano, al contrario delle pionieristiche, sono state sottratte dall'uomoalla selezione naturale e sono quindi poco resistenti alle avversità.

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FFABBISOGNO IDRICOE' il consumo di acqua per abitante che varia in funzione di molti fattori: abitudini dellapopolazione, livello sociale, diffusione di bagni, docce, elettrodomestici, presenza o meno dellafognatura e conseguente sistema ad acqua o meno dei gabinetti. Di solito il fabbisogno idrico è dicirca 50 l/ab/giorno per case rurali e piccoli agglomerati rurali, di 100 l/ab/g. per piccoli e mediagglomerati con bagni non molto diffusi, di 200 l/ab/g. per medi agglomerati con buon livellosociale, 250 - 350 l/ab/g. per città grandi, industriali ed infine di 500 l/ab/g. per metropoli.

FALDADeposito di acqua meteorica penetrata nel terreno e fermatasi a contatto con una superficiecompatta ed impermeabile.

FALDA ACQUIFERAZona sotterranea impregnata d'acqua, costituita di terreni permeabili per porosità o fessurazione,delimitati inferiormente da uno strato di roccia impermeabile; quando la falda acquifera èdelimitata anche superiormente da strati impermeabili si ha una falda artesiana. A partire dall'altosi possono incontrare più falde acquifere la prima delle quali è detta falda freatica.

FANGHI ATTIVIMassa semiliquida di microrganismi, rimossa dal flusso liquido di un depuratore e soggetta adaerazione, combinata all’azione microbica aerobica di detti microrganismi. E'' metodo aerobio didepurazione di acque inquinate, basato sul fatto che, quando un liquido è sottoposto ad aerazionesi forma una fanghiglia costituita da colonie di microrganismi aerobi, i quali si nutrono dellesostanze organiche contenute nel liquido stesso, depurandolo.

FANGHI DI DEPURAZIONE ACQUESono i principali prodotti di risulta della depurazione delle acque, originati dai trattamenti di tipofisico, chimico-fisico e biologico delle acque reflue urbane. Quando derivano dal trattamentoepurativo di liquami di origine civile, sono caratterizzati da una notevole tendenza allafermentazione anaerobica, dando luogo alla emissione di sostanze maleodoranti.

FATTORE AMBIENTALEElemento ambientale che interagisce con altri condizionandone lo stato o l'evoluzione,determinando flussi di materia e/o energia verso altri elementi (stato chimico-fisico dell'acqua,rumore, traffico, ecc.). Le componenti ambientali sono anche fattori.

FATTORE DI EMISSIONELa quantità di sostanza inquinante emessa riferita al processo produttivo considerato nella suaglobalità e nelle sue fasi tecnologiche: si esprime in termini di massa di prodotto o materia primaimpiegata, o comunque di altri parametri idonei a rappresentare il settore produttivo in esame(cfr. DPR 203/1988).

FATTORE D'IMPATTO AMBIENTALEFattore materiale (prodotti, residui, ecc.) e immateriale (energia, agenti fisici quale rumore evibrazioni o altro) che può causare, per la sua quantità e qualità, effetti sull’ambiente.

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FATTORI DI PRESSIONEGli elementi che determinano una pressione sull’ambiente e che sono rappresentati, in diversomodo, da attività antropiche quali il turismo, l'attività industriale, l'agricoltura, l'allevamento, iltrasporto, ecc.

FATTORE 4 E FATTORE 10Un gruppo di studiosi di fama internazionale guidati da Friederich Schmidt-Bleek, vicepresidentedel Wuppertal Institute, si è fatto promotore di un’iniziativa di ricerca e di riflessione che ha datovita al Club “Factor 10”.Il lavoro di collaborazione e di ricerca è sintetizzato nella Dichiarazione di Carnoules (1994).Il club fattore 10 lavora alla definizione ed individuazione di soluzioni per la riduzione di unfattore dieci nell’input di materiali e di energia utilizzati nella produzione e ridurre la pressionesull’ambiente.Uno dei percorsi indicati consiste nella smaterializzazione dei prodotti attuando un passaggio dauna società che fornisce servizi ad elevato contenuto di materiali ad una società fornitrice diservizi ad alto contenuto di informazioni.

FEEDBACKDetto anche retroazione, retroreazione, reazione. Informazione che modifica e controlla unprocesso o un sistema mediante i risultati o gli effetti di quello stesso processo o sistema; ilritorno di una parte dell’output (il segnale in uscita, cioè il prodotto di un sistema) alla faseprecedente del processo, a quella che lo ha generato (cioè all’input, il segnale o potenza iningresso); risposta (reazione), commenti e informazioni, su qualcosa fatto da qualcuno.

FERTILIZZANTISostanze di origine naturale o chimica che aumentano la produttività dei terreni coltivati,apportando ai vegetali gli elementi necessari al loro sviluppo. I componenti dei fertilizzantiappartengono a tre categorie: princìpi attivi (azoto, fosforo e potassio); oligoelementi (ferro,manganese, rame, zinco e boro); correttivi (a base di calcio, magnesio e zolfo). I prodotti diorigine sintetica presenti sul mercato possono essere semplici, se contengono un solo principioattivo, oppure complessi se ne contengono due (fertilizzanti binari) o tre (fertilizzanti ternari).

FILIERAL'insieme delle attività (dall'estrazione delle materie prime ai processi industriali di lavorazione,dai macchinari utilizzati per fabbricare gli imballaggi agli utilizzatori finali) che caratterizzano ilciclo di vita di ogni materiale impiegato (COMIECO).

FISCALITÀ’ AMBIENTALEInsieme di tasse e tributi che incentivano l’uso di risorse abbondanti e favoriscono il risparmio dirisorse limitate. A seconda della base che vanno a colpire le tasse ambientali possono essereripartite in: tasse e tariffe sulle emissioni; tasse sui prodotti; tasse d’uso riferite ai serviziambientali ottenuti in loro cambio.

FITOFARMACISostanze o prodotti, spesso di origine sintetica, che esplicano una funzione medicinale neiconfronti delle piante. A seconda del bersaglio a cui sono destinati, i fitofarmaci si distinguono ininsetticidi, erbicidi, fungicidi, ecc. Possono esercitare un’azione preventiva, oppure rimediare adun’aggressione già in corso. Se sono costituiti da organismi viventi (microrganismi, ovature diinsetti benefici) si può parlare di biopesticidi.

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FOGNATURALa fognatura domestica è costituita da una rete di collettori secondari e principali, cheraccolgono le acque provenienti dalle abitazioni e le adducono a un impianto terminale per iltrattamento di depurazione. L’effluente che esce dall’impianto è riversato nel corso d’acquaricevente (fiume, canale, lago, mare). Le fognature separate convogliano soltanto i liquamidomestici; quelle miste ricevono anche l’acqua proveniente dalle strade in tempo di pioggia.

FONDI STRUTTURALISono il principale strumento finanziario comunitario per la distribuzione di aiuti regionalinell'ambito dell'Unione Europea. Attualmente vi sono quattro Fondi distinti: 1) il Fondo europeodi sviluppo regionale (FESR); 2) il Fondo europeo agricolo di orientamento e garanzia (FEAOG)(sezione di orientamento); 3) il Fondo sociale europeo (FSE); 4) lo strumento finanziario diorientamento della pesca (SFOP).

FONTI ENERGETICHE NON RINNOVABILILe fonti di energia presenti sulla Terra solo in quantità limitate. Sono materie prime che siestraggono dal sottosuolo. Tra le più importanti i combustibili fossili ed alcuni materialiradioattivi quali l'uranio.

FONTI ENERGETICHE RINNOVABILISono fonti di energia disponibili in maniera continuativa ed in quantità tali da non esseresoggette ad esaurimento. Tra le principali vi sono l'energia solare, l'energia eolica e quelladerivante dall'impiego di biomasse, a cui si aggiunge l'utilizzo dell'energia geotermica ed altreancora in fase di sperimentazione, come lo sfruttamento della differenza di temperatura neglioceani tra le acque calde di superficie e quelle fredde in profondità. L’utilizzo di queste fontiproduce un inquinamento molto ridotto.

FORESTAVasta estensione di terreno ricoperta da alberi di alto fusto. In base alla latitudine e al clima neiquali si sviluppa e alle piante che la costituiscono, assume aspetti e denominazioni diversi: agalleria, decidua, di conifere, equatoriale, tropicale, spinosa.

FORNI D’INCENERIMENTOImpianti per il trattamento dei rifiuti urbani e/o speciali, che utilizzano processi di combustionecondotti in eccesso di ossigeno; i prodotti della combustione sono essenzialmente anidridecarbonica e acqua. Tali processi trovano frequente applicazione a livello industriale con l’utilizzoe combustibili convenzionali (gas naturale, olio combustibile e carbone) e attualmente vengonoutilizzati come una delle soluzioni alternative alla collocazione dei rifiuti in discarica. Per quantoriguarda l’incenerimento dei RSU, dei RSA e dei rifiuti speciali i forni normalmente utilizzatisono i seguenti: - Forni a griglia, del tipo a barrotti, a rulli, o stocker (derivato dalle caldaie dicombustione del carbone), adatti per rifiuti indifferenziati o per frazioni combustibili (carta,cartoni, plastiche, tessili, ecc.). Questi forni hanno avuto una diffusa applicazione, inconseguenza della notevole flessibilità d’esercizio e del buon grado di affidabilità. - Forni a lettofluido, del tipo bollente o ricircolante, adatti in particolare modo per le frazioni dei RSU a piùelevato potere calorifico come RDF, residui plastici, ecc.. - Forni a tamburo rotante, largamenteutilizzati nel campo dei rifiuti industriali, grazie alla loro affidabilità e flessibilità; questo tipo diforno ha trovato invece scarsa applicazione nel settore RSU per il suo basso rendimentoenergetico e gli elevati costi di investimento e di esercizio. - Forni a camera statica, costituiti dacamere di combustione, generalmente cilindriche, dotate di bruciatori e lance per l’immissione dicombustibili liquidi o gassosi; nell’ambito dello smaltimento dei rifiuti sono impiegati per latermodistruzione di reflui liquidi e sfiati gassosi. Per tutti i nuovi impianti d’incenerimento di

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rifiuti la recente normativa (D. Lgs. 5.2.97, n. 22) impone, a partire dal 1°.1.99, l’adozione disistemi di recupero energetico. Anche la convenienza economica suggerisce di installare ciclitermici in modo da ottenere: - produzione di sola energia termica (vapore); - produzione di solaenergia elettrica; - cogenerazione di energia termica ed elettrica. Per esempio dallatermodistruzione di 1 t di RSU con potere calorifico inferiore (p.c.i.) di 2.200-2.300 kcal/kg, sipossono produrre 2,5-3 t di valore o 500-600 kWh di energia elettrica. Dalla combustione deirifiuti restano come residui, scorie e ceneri, che rappresentano il 25-30% in peso dei rifiuti stessi(circa il 10% in volume).

FORUM CIVICORaggruppamento di soggetti territoriali, previsto dall’Agenda 21 Locale, che ha l’obiettivo dicostruire visioni condivise sugli indirizzi da adottare e le strategie da perseguire per uno sviluppolocale sostenibile.

FOTOCHIMICOEffetto della luce su una reazione chimica.

FOTOSINTESIReazione chimica di sintesi favorita dalla luce. In particolare, attraverso la fotosintesiclorofilliana si instaura un processo biochimico mediante il quale le piante fornite di clorofillaconvertono l’energia luminosa solare in energia chimica, utilizzando acqua e anidride carbonicaper sintetizzare sostanze organiche (soprattutto carboidrati) e liberando nell’atmosfera l'ossigeno.E' la più importante funzione di nutrizione delle piante autotrofe. L'energia accumulata durante lafotosintesi sostiene tutta la catena alimentare e può liberarsi nuovamente sotto forma di caloreanche attraverso la combustione del legno o dei combustibili fossili.

FRANADistacco e caduta di masse rocciose compatte e incoerenti da versanti più o meno ripidi. Lecause possono essere diverse: terremoti, dilavamento ed erosione delle acque superficiali, gelo edisgelo di acque penetrate nelle fessure della roccia, distacco per gravità di strati inclinati.

FRANOSITA’Attitudine di un terreno o di una parete rocciosa a subire scivolamenti o distacchi di porzioni piùo meno estese lungo un piano di rottura, sotto l’effetto della gravità (Campo gravimetricoterrestre).

FSEFondo Sociale Europeo. Fondo che sostiene e completa le attività degli Stati membri (UE) volti asviluppare il mercato del lavoro nonché le risorse umane. (Regolamento CEE 1784/1999).

FUMI DI COMBUSTIONE, trattamento deiE’ un processo volto a rimuovere o ridurre il contenuto di sostanze inquinanti presenti nei fumidi combustione di sostanze quali carbone, olio combustibile, gas naturale, RDF, RSU, ovvero diqualsiasi sostanza in grado di sostenere una combustione. Il trattamento dei fumi di combustioneviene effettuato utilizzando una o più unità di abbattimento degli inquinanti.

FUNZIONI AMBIENTALITutti i possibili usi che l’uomo può fare dell’ambiente per scopi produttivi, di consumo ed ingenerale di fruizione; le funzioni che l’ambiente rende all’attività umana sono il controllodell’erosione del suolo, la regolazione e la depurazione dell’acqua, la produzione di risorseagricole ed alimentari, la conservazione evolutiva delle risorse genetiche, dell’habitat e delle

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zone umide, la conservazione degli spazi naturali (una vera risorsa non rinnovabile), la messa adisposizione delle materie prime, l’assorbimento dei residui, le grandi funzioni di regolazione delclima e della composizione chimica dell’atmosfera, il mantenimento delle condizioni diequilibrio nei cicli dei nutrienti.

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GGAS AD EFFETTO SERRA o GAS SERRA (GREENHOUSE GASES)Sostanze gassose che consentono il riscaldamento della parte più bassa dell'atmosfera e dellasuperficie terrestre, permettendo lo sviluppo delle specie animali e vegetali sulla Terra.Dall'inizio dell'era industriale ad oggi l'aumento delle concentrazioni di questi gas nell'atmosferasecondo molti scienziati sta provocando una tendenza al riscaldamento eccessivo e unaconseguente modificazione dei clima dell'intero pianeta. L'elenco dei gas serra è molto ampio,ma le sostanze che contribuiscono in maniera significativa all'effetto serra sono: l'anidridecarbonica (CO2), il metano (CH4), il protossído di azoto (N20), i clorofuorocarburi (CFQ diorigine esclusivamente umana, e l'ozono (O3).

GAS NATURALEDa un punto di vista geologico il gas naturale è la fase gassosa del petrolio. Esso è costituito inmassima parte da metano e per il resto da quantità variabile, a seconda dei giacimenti, diidrocarburi paraffinici superiori quali etano, propano, butano, pentano, ecc. Trova larghissimeapplicazioni nell’uso domestico, nell’industria e, come materia prima, nell’industriapetrolchimica.

GENETICAScienza che si occupa della trasmissione dei caratteri ereditari depositati in codice nei geni, unitàdi cui sono costituiti i cromosomi. ogni gene determina un particolare carattere.

GFSSistema di valutazione di gestione forestale sostenibile basata su criteri, indicatori e linee guidaoperative messi a punto nel corso del cosiddetto "processo pan europero" per la protezione delleforeste.

GISGeographical Information System. E’ un insieme complesso di componenti hardware, software,umane e intellettive per acquisire, trattare, analizzare, immagazzinare e restituire in formadigitale, grafica e alfanumerica, dati di qualsiasi tipo riferiti ad un territorio. Si tratta cioèdell’evoluzione informatica delle carte tematiche, con il vantaggio del formato elettronico che nepermette un più facile aggiornamento.

GLOBAL COMMONSBeni comuni dell’umanità: gli oceani ed i mari, lo spazio esterno alla superficie planetaria, ilclima e la sua evoluzione nei tempi lunghi, l’Antartide. Essi vanno intesi in senso ampio edincludono il sistema generale costituito dal ciclo dell’acqua, lo stato dell’atmosfera e l'interfacciamare/atmosfera. Inoltre, con una posizione che supera una visione limitata alla fisicità dei beni eche corrisponde in termini etici e biologici alle caratteristiche di un pianeta su cui si è sviluppatala vita, tra i global commons vanno compresi foreste e biodiversità ed i loro effetti sullastabilità/evoluzione dei grandi cicli bio-geo-chimici.

GPSGlobal Positioning System. E’ un sistema che consente, per mezzo di un ricevitore, un softwarededicato e una costellazione di satelliti, di determinare con un’altissima precisione la posizione alsuolo e l’altimetria di un punto, tramite triangolazioni orbitali. Utilizzato inizialmente per scopimilitari, è stato in seguito applicato alla navigazione oceanica. Oggi è in uso anche per alcunisistemi di sicurezza personale (antifurti) e nel settore hobbistico.

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GREENMARKETINGIl marketing verde o ambientale richiede strategie di gestione e di mercato che siano in grado diaffrontare con efficacia le sfide legate alla definizione del termine "verde", ai processi disviluppo di prodotti "ecologici" ed alla comunicazione dell'impegno e delle iniziative disalvaguardia dell'ambiente, affinché i prodotti siano credibili e abbiano l'impatto desiderato sullaclientela. Il marketing verde mira essenzialmente al raggiungimento di due obiettivi: sviluppareprodotti dei quali sia garantita la compatibilità ambientale, cioè che abbiano un impatto minimosull'ambiente e che allo stesso tempo siano in grado di soddisfare le esigenze dei consumatori intermini di servizio , prezzo, convenienza e comodità; trasmettere un'immagine di elevata qualità,che includa la sensibilità ambientale, sia per quanto concerne gli attributi specifici del prodotto,sia per quanto riguarda la reputazione dell'azienda produttrice relativamente al grado diconformità ambientale.

GREENPEACEAssociazione ambientalista fondata in Canada nel 1971, con sede ad Amsterdam. E’ presente in32 paesi di tutti i continenti ed è ufficialmente riconosciuta dalle Nazioni Unite. E’ presente inItalia, con unica sede a Roma, dal 1986. Si è particolarmente impegnata per la salvezza delMediterraneo contro l’uso dell’energia nucleare, per il controllo del trasporto dei rifiuti tossici,per la salvaguardia di alcune specie animali in estinzione (balene), contro lo sfruttamentointensivo della pesca, contro l’inquinamento industriale, per il risparmio energetico. Greenpeace,che vive esclusivamente del libero contributo versato annualmente dai cinque milioni disostenitori in tutto il mondo, conta una flotta di sei navi, di numerosi gommoni e di unamongolfiera.

GREEN PUBLIC PROCUREMENTSi tratta di un sistema che permette di introdurre criteri ambientali nelle procedure relativeall’acquisto di beni e servizi da parte delle pubbliche amministrazioni. Scopo ultimo del progettoè quello di spingere le imprese a produrre beni con migliori prestazioni ambientali, il che nonpuò prescindere dall’assumere il criterio fondamentale dell’eco-efficienza.

GWPGlobal Warning Potential. Potenziale di riscaldamento della terra di un certo gas che vieneindicato come la massa equivalente di CO2 (che è il gas serra presente con la più elevataconcentrazione nella stratosfera) occorrente per creare lo stesso effetto nello stesso periodo ditempo (20,50 o 100 anni).

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HHABITATDal latino "abitare", è il complesso delle condizioni ambientali in cui vive una particolare speciedi animali o di piante, o anche il luogo ove si compie un singolo stadio del ciclo biologico di unaspecie. Indica quindi una unità strutturale identificabile come elemento di un ecotessuto opaesaggio.

HACCPHazard Analysis and Critical Control Point. Metodologia di analisi, valutazione e controllo degliaspetti di rischio di un sistema, richiamata dalla Direttiva CEE 93/43 del 14/06/93, recepita inItalia con il d. Lgs 155/97 del 26/05/97, che stabilisce le norme generali di igiene dei prodottialimentari.

HDI (Human Development Index)L’indice di sviluppo umano (Human Development Index / HDI) è uno strumento del UNDPpresentato per la prima volta in un rapporto del 1991 e da allora applicato in numerosi studi. Loscopo è di avere indici diversi per la ricchezza , tipicamente misurata con il prodotto nazionalelordo, e per il benessere di una popolazione. L’HDI. è composto dal prodotto tra il prodottonazionale lordo (Gross National Product / GNP) per l’aspettativa di vita, il livello di istruzione ele differenze di genere. Esso è normalizzato in modo da ottenere valori tra zero (minimobenessere) ed uno (massimo benessere).

HUMUSE' quella parte della sostanza organica del suolo che deriva da complesse azioni di trasformazionia carico dei residui di origine vegetale e animale. Tale processo si completa con la sintesi dimolecole organiche a diverso grado di complessità di natura colloidale che in laboratorio èpossibile isolare anche in funzione del differente peso molecolare. Queste sono classicamenterappresentate dagli acidi umici, dagli acidi fulvici e dalla umina che insieme costituiscono lesostanze umiche.

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IIDROCARBURIVasta classe di composti chimici formati da carbonio e idrogeno, molti dei quali, gassosi, liquidio solidi, sono i principali costituenti del greggio e del gas naturale, oltre che di varie sostanzenaturali (resine, caucciù, ecc.). Per la loro diversa struttura molecolare, essi hanno proprietàfisiche e chimiche diverse e sono quindi in grado di essere utilizzati in moltissimi campi. La lorocaratteristica fondamentale è quella di produrre energia termica per ossidazione rapida (cioèbruciano). Questa caratteristica può essere utilizzata per produrre energia secondo tecnologieestremamente flessibili. Essi inoltre forniscono la materia prima indispensabile all’industriachimica moderna che è per questo detta petrolchimica. Nelle molecole degli idrocarburi gli atomidi carbonio possono legarsi in gran numero, formando catene aperte (idrocarburi alifatici aciclici:alcani, alcheni, alchini, ecc.) e chiuse (idrocarburi ciclici: alifatici ciclici o aliciclici e aromatici).Se vi figurano solo legami semplici si hanno idrocarburi saturi (alcani, cicloalcani), se vi sonoanche legami doppi o tripli si hanno idrocarburi insaturi (alcheni, alchini). Il grande numero diatomi di carbonio che possono far parte delle molecole degli idrocarburi, la possibilità discambio di valenze diverse tra gli atomi di carbonio e l’isomerizzazione rendono pressochéillimitato il numero dei possibili composti del carbonio. Si stima siano oltre tre milioni icomposti già conosciuti e che circa 100.000 ne vengano isolati o sintetizzati ogni anno.

IEAInternational Energy Agency: Agenzia Internazionale dell'Energia. Organizzazione autonomacostituita nel 1974 nell'ambito dell'OECD (Organization for Economic Cooperation andDevelopment) per realizzare l'International Energy Program (IEP), un accordo tra gli Stati Unitied i paesi grandi consumatori di petrolio (Bruxelles, settembre 1974), dopo la decisioneunilaterale dell'OPEC di aumentare notevolmente il prezzo del greggio. Compito della IEA è di:cooperare per ridurre la dipendenza eccessiva dal petrolio, per realizzare il risparmio energetico elo sviluppo di fonti energetiche alternative; cooperare con i paesi produttori e consumatori dipetrolio allo scopo di creare un commercio stabile dell'energia e una sua migliore utilizzazionenel mondo; mettere a punto un piano di emergenza per ripartire tra i paesi membri il petroliodisponibile nel loro ambito, nel caso di blocco degli approvvigionamenti. L'Agenzia ha sede aParigi e ne sono membri 23 paesi consumatori di petrolio: Australia, Austria, Belgio, Canada,Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Grecia, Irlanda, Italia,Lussemburgo, Norvegia, Nuova Zelanda, Olanda, Portogallo, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia,USA.

IMBALLAGGIOIl prodotto, composto di materiali di qualsiasi natura, adibito a contenere e a proteggeredeterminate merci dalle materie prime ai prodotti finiti, a consentire la loro manipolazione e laloro consegna dal produttore al consumatore o all'utilizzatore, e ad assicurare la loropresentazione, nonché gli articoli a perdere usati allo stesso scopo (Decreto Legislativo 22/97)(COMIECO).

IMMISSIONIRilascio, in atmosfera o nei corpi idrici, e conseguente trasporto turbolento, di un inquinantenell’ambiente.

IMPATTO AMBIENTALEInsieme degli effetti che un’opera (impianto industriale, centrale energetica, strada, ecc.) producesul territorio circostante, provocando alterazioni o perturbazioni di singole componenti

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dell’ambiente o del sistema ambientale complessivo. Per realizzare opere di grande portata, èvincolante un giudizio preventivo sulla compatibilità ambientale detto VIA.

IMPATTO VISIVOL’impatto visivo può essere definito come il grado di percezione, da parte di un osservatore, diun insediamento industriale o abitativo o delle modifiche, in genere, apportate dall’interventoumano su un determinato territorio. Il grado dell’impatto visivo dipende da molteplici fattori,come la difficoltà del paesaggio preesistente ad accogliere i nuovi elementi, oppure, al contrario,la sua capacità ad integrarsi con essi.

IMPATTO ZEROImpatto al di sotto della soglia rappresentata dalla capacità dei sistemi naturali diautodepurazione e che, quindi, non altera l'equilibrio di un ecosistema.

IMPRONTA ECOLOGICAE’ la superficie di territorio necessaria per sostenere una data economia e mantenere il suostandard di vita e di consumi; la sua valutazione permette di stimare il consumo di risorse e lanecessità di assimilazione di rifiuti da parte di una determinata popolazione umana o di una certaeconomia e di esprimerle in termini di superficie di territorio produttivo corrispondente. E’ statolargamente impiegato per illustrare in modo visivo e diretto l’insostenibilità della maggior partedei sistemi socioeconomici in rapporto alle dimensioni de loro territorio ed alla corrispondentecapacità produttiva di risorse rinnovabili primarie, che come visto in precedenza rappresentano labase essenziale - anche se poco riconosciuta - dell’economia. In altri termini l’improntaecologica illustra in modo chiaro il debito che le società hanno nei confronti dell’ambiente.

INCENERIMENTOSmaltimento di rifiuti solidi o di fanghi mediante loro combustione, con l'obiettivo di ridurne ilvolume e di trasformare/abbattere eventuali sostanze tossiche. L'incenerimento può permettereinoltre il recupero del calore generatosi per la produzione di vapore acqueo ed energia elettrica edei rifiuti solidi (ceneri) come materiali inerti da costruzione.

INCENERIMENTO di rifiutiL’incenerimento consiste nell’essiccare e poi bruciare in appositi impianti (Fornid’incenerimento) i rifiuti; i materiali vengono trasformati in sostanze inerti, come ceneri e scorie,ed in gas, che necessitano di particolari trattamenti di depurazione, per evitare qualsiasi tipo diinquinamento. Il nuovo D. Lgs. sui rifiuti del 5/2/97 recita: "A partire dal 1° gennaio 1999 larealizzazione e la gestione di nuovi impianti di incenerimento possono essere autorizzate solo seil relativo processo di combustione è accompagnato da recupero energetico".

INCENERITOREQualunque apparato tecnico utilizzato per l'incenerimento dei rifiuti mediante ossidazionecompreso il pretrattamento tramite pirolisi o altri processi di trattamento termico, per esempio ilprocesso al plasma, a condizione che i prodotti che si generano siano successivamente inceneriti,con o senza recupero del calore di combustione prodotto. La presente definizione include tutte leinstallazioni ed il luogo dove queste sono ubicate compresi: la ricezione dei rifiuti in ingressoallo stabilimento, lo stoccaggio, le apparecchiature di pretrattamento, l'inceneritore, i sistemi dialimentazione dei rifiuti, del combustibile ausiliario e dell'aria di combustione, il generatore dicalore, le apparecchiature di trattamento, movimentazione e stoccaggio dei rifiuti risultanti dalprocesso di incenerimento, le apparecchiature di trattamento dei gas e delle acque di scarico, icamini, i dispositivi e sistemi di controllo delle varie operazioni, e di registrazione emonitoraggio delle condizioni di incenerimento; per "capacità nominale dell'impianto di

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incenerimento" si intende la somma delle capacità di incenerimento dei forni che compongonol'impianto, quali previste dal costruttore e confermate dal gestore, espressa in quantità di rifiutiche può essere incenerita in un'ora, riferita al potere calorifico medio dei rifiuti stessi (art. 2 D.Min. 19/11/97, n. 503).

INCENTIVI E SUSSIDI AMBIENTALICon l’espressione "incentivi ambientali" o "sussidi ambientali" si fa comunemente riferimento aquella parte di strumenti economici e finanziari di politica ambientale, a disposizione deldecisore, per indurre gli operatori economici che causano emissioni inquinanti (generalmenteappartenenti al sistema dei produttori e delle imprese) ad adottare comportamenti rivolti allariduzione delle stesse. I tipi di azione che attraverso questi strumenti il decisore innesca tra glioperatori consistono in pratica nella diminuzione delle quantità prodotte, nell’aumento del livellodi abbattimento delle emissioni inquinanti, nell’adozione di tecnologie più pulite, nellariformulazione dei processi produttivi e/o prodotti in un’ottica ambientalmente consapevole. Lecategorie in cui è possibile articolare le diverse forme di incentivo sono: sussidi, aiuti finanziari,interventi sul mercato.

INCERTEZZAOrio Giarini e Hans Jonas, e successivamente Ulrich Beck, hanno parlato dell’era moderna comeun’era di incertezza. L’intenso dibattito scientifico sull’evoluzione della temperatura terrestre osull’esaurimento dello scudo di ozono costituiscono solamente due esempi di quanto ancora,nonostante i continui progressi, la definizione degli aspetti biofisici di molti fenomeni ambientalirisenta di un elevato grado di incertezza. Questa incertezza tende ad aumentare con l’aumentaredella dimensione spaziale e temporale di indagine. All’incertezza fisica si associa poiun’incertezza “economica” che determina una difficile valutazione dei costi e benefici associatiad ogni intervento di protezione ambientale. Se l’incertezza è connaturata con la conoscenza deiprincipali aspetti scientifici ed economici allora l’applicazione del principio di precauzionediviene fondamentale nella gestione dell’attività umana.

INCIDENTE RILEVANTEUn evento quale un'emissione, un incendio o un'esplosione di grande entità, dovuto a sviluppiincontrollati che si verifichino durante l'attività di uno stabilimento soggetto alla presentedirettiva e che dia luogo ad un pericolo grave, immediato o differito, per la salute umana e/o perl'ambiente, all'interno o all'esterno dello stabilimento, e in cui intervengano una o più sostanzepericolose (Reg. 1836/93).

INDICATOREÈ un qualsiasi parametro che provvede alla rappresentazione sintetica di un fenomenocomplesso. Un indicatore ambientale deriva da una osservazione o misurazione di una variabileambientale: per i fenomeni dell'inquinamento i livelli misurati delle diverse sostanze chimichesono a tutti gli effetti indicatori della qualità dell'ambiente. Aggregando in maniera opportuna gliindicatori corrispondenti alle singole dimensioni dei fenomeno osservato si possono ottenere icosiddetti "indici", che forniscono una informazione sintetica e unitaria dell'entità originale.

INDICATORI DI PRESTAZIONE AMBIENTALEIn analogia con il sistema di contabilità economico-finanziaria, gli indicatori ambientaliriclassificano e sintetizzano i dati sugli aspetti ambientali raccolti dal sistema informativo, perfornire un quadro immediato e rappresentativo della situazione aziendale in ambito ambientale,confrontabile con il contesto temporale e territoriale in cui l’impresa è inserita e con gli obiettiviche si è prefissata. Gli indicatori di prestazione ambientale, comunemente utilizzati dalle impresenei rapporti, nei bilanci e nelle dichiarazioni ambientali per la comunicazione con l’esterno,

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possono essere classificati in quattro categorie, a seconda degli aspetti che rappresentano:1. indicatori di misurazione degli sforzi aziendali per il controllo e la minimizzazione degliimpatti ambientali, che sintetizzano informazioni come l’entità degli investimenti;2. effettuati, il numero di addetti dedicati, il livello di razionalizzazione gestionale eorganizzativa conseguito;3. indicatori diretti di tipo fisico, che sintetizzano dati riguardanti tipo e livello delle emissioniinquinanti prodotte e l’utilizzo delle risorse naturali da parte dell’impresa;4. indicatori di relazione con il territorio, indicanti il numero di controversie, reclami o incidentiverificatisi in un determinato periodo di riferimento;5. indicatori di tipo economico, che sintetizzano gli eventuali costi sostenuti per la bonifica o ilripristino di aree inquinate, per il riciclaggio di materiali o per l’eliminazione dei rifiuti.Gli indicatori usati a fini di gestione interna e controllo degli aspetti ambientali checaratterizzano le attività aziendali si possono invece suddividere in due macro-categorie:1. indicatori di performance ambientale, corrispondenti a valori quantitativi e qualitativi chevalutano l’efficienza e l’efficacia aziendali nell’uso del fattore ambiente;2. indicatori di impatto ambientale, che valutano gli effetti negativi sull’ambiente naturale delleattività aziendali.Tra gli indicatori di performance ambientale si possono ulteriormente distinguere:1. indicatori di processo, che valutano l’efficienza aziendale in termini di uso delle risorsenaturali e di impatto sull’ambiente;2. indicatori eco-finanziari, che correlano gli interventi effettuati per il miglioramento delleprestazioni ambientali con i relativi costi di gestione e investimento;3. indicatori di gestione, che valutano invece la capacità dell’impresa di raggiungere gli obiettividi prestazione ambientale in termini di mantenimento della conformità normativa, di correttaapplicazione del SGA, di integrazione con le altre funzioni aziendali.Gli indicatori di impatto ambientale possono invece essere:1. di tipo fisico, per misurare il contributo delle attività aziendali al mutamento delle condizioni

ambientali locali e globali;2. di tipo economico, per convertire in termini economici i cambiamenti nell’ambiente naturale

provocati dalle attività aziendali.

INDICATORI DI SOSTENIBILITA’Gli indicatori di sviluppo sostenibile, per essere considerati tali, devono soddisfare quattro criterispecifici che un indicatore di sostenibilità dovrebbe soddisfare:1. rilevare eventuali cambiamenti in assetti importanti (ad esempio, risorse naturali, qualità

delle acque);2. individuare fattori che potrebbero essere fonti di costi o benefici significativi per le

generazioni presenti o future;3. individuare qualsiasi problema che possa essere risolto solo in un determinato periodo di

anni, decadi o secoli;4. mettere in evidenza problemi specifici per i quali esistano dei livelli-soglia oltre i quali anche

piccoli cambiamenti potrebbero essere causa di effetti irreversibili.

INERTIZZAZIONEProcesso finalizzato a ridurre la mobilità dei contaminanti, ad esempio la solubilizzazione inacqua, prevenendo o limitando al minimo il loro trasferimento nell'ambiente.

INFORMAZIONE (AMBIENTALE)Qualsiasi informazione disponibile in forma scritta, visiva, sonora o contenuta nelle basi di datiriguardante lo stato delle acque, dell'aria, del suolo, della fauna, della flora, del territorio e deglispazi naturali. L'informazione ambientale riguarda anche le attività, comprese quelle nocive, o le

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misure che incidono o possono incidere negativamente sulle predette componenti ambientali e leattività o le misure destinate a tutelarle, ivi comprese le misure amministrative e i programmi digestione dell'ambiente. Le autorità pubbliche (amministrazioni pubbliche statali, regionali, locali,aziende autonome, enti pubblici e concessionari di pubblici servizi) sono tenute a renderedisponibili le informazioni relative all'ambiente a chiunque ne faccia richiesta, senza che questidebba dimostrare il proprio interesse.

INNOVAZIONE ORIENTATA ALL’AMBIENTEL’innovazione connessa alla gestione ambientale è un fenomeno complesso. Esso si presta aduna lettura articolata su quattro livelli: 1) il processo di trasformazione. Gli interventi riguardantila fase di trasformazione si concentrano sull’ottimizzazione dei consumi di materie prime, acquaed energia, sulla minimizzazione degli scarti e delle emissioni e sulla chiusura dei cicliproduttivi. 2) il prodotto. Gli interventi in questo ambito mirano a rendere i prodottiintrinsecamente meno inquinanti e dannosi per l’ambiente e la salute dell’uomo, a progettarebeni facilmente disassemblabili e costituiti con materiali recuperabili a fine vita e ad allungare lavita utile dei prodotti, al fine di ridurre la quantità complessiva di rifiuti. 3) i sistemi dismaltimento e di riciclaggio. Si tratta di soluzioni tecnologiche che hanno come obiettivo lariduzione a valle (end of pipe) delle emissioni nocive e dei rifiuti, nonché il recupero e ilriciclaggio che favoriscono la reimmissione dei sottoprodotti/scarti nel ciclo di trasformazione ol’impiego degli stessi in altri ambienti. 4) i sistemi di monitoraggio e di gestione. La correttaformulazione e implementazione delle politiche ecologiche prevede l’individuazione di chiareresponsabilità organizzative e l’introduzione di meccanismi operativi di pianificazione,attuazione e controllo, che permette al management aziendale, attraverso la predisposizione diuna contabilità ecologica o, in una fase più avanzata, dei veri e propri eco-bilanci, di monitoraree migliorare continuamente il rendimento ambientale dell’impresa.

INQUINAMENTOAlterazione dei parametri fisici, chimici e biologici propri di un ambiente, in stato di equilibrio,provocata dalle attività umane. L’inquinamento può riguardare il suolo, le acque e l’aria. Tra gliagenti inquinanti si distinguono: sostanze organiche, quali idrocarburi, clorofluorocarburi, il cuieffetto dannoso è provocato da un accumulo anomalo; sostanze inorganiche, come metallipesanti, amianto ed altre sostanze che esercitano un’azione tossica sull’uomo, gli animali, lepiante o l’ambiente nel suo insieme; fonti sonore, come il traffico automobilistico o le attivitàproduttive che provochino disturbi acustici; fonti di calore, come gli scarichi di acque atemperatura superiore a quella ambiente; fonti di radiazioni pericolose (ad esempio quelleionizzanti) o anche di per se non dannose (ad esempio, la luce) o di incerto effetto (le ondeelettromagnetiche). L’inquinamento può manifestarsi su scala locale, come avviene nellamaggior parte dei casi, o globale, come succede nel caso delle emissioni inquinanti cheprovocano l’effetto serra o il buco nell’ozono. Dalla fine degli anni Sessanta, l’inquinamentorappresenta un’emergenza tenuta sotto osservazione specie nei paesi industrializzati: normativenazionali e internazionali tendono a prevenire le possibili forme e a porre rimedio ai suoi effetti.Importanti decisioni in tema di protezione ambientale sono state assunte dalla conferenza di Riode Janeiro nel 1992 (UNCED e Agenda 21).

INQUINAMENTO ATMOSFERICOOgni modificazione della normale composizione o stato fisico dell'aria atmosferica, dovuta allapresenza nella stessa di uno o più sostanze in quantità e con caratteristiche tali da alterare lenormali condizioni ambientali e di salubrità dell'aria; da costituire pericolo ovvero pregiudiziodiretto o indiretto per la salute dell'uomo; da compromettere le attività ricreative e gli altri usilegittimi dell'ambiente; alterare le risorse biologiche e gli ecosistemi ed i beni materiali pubblicie privati.

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INQUINAMENTO INDOORInquinamento atmosferico in ambienti interni civili o industriali. Da un'analisi chimica dell'ariarespirata in un ambiente chiuso, è possibile rintracciare un gran numero di inquinanti. Alcunivengono prodotti dal metabolismo umano, altri dall'utilizzo di apparecchi di combustione, dallapresenza di arredi e dall'impiego di vernici, colle, detergenti, diluenti. Tutte queste sostanzepossono esplicare effetti nocivi sugli organismi, allorché siano raggiunte certe concentrazioni,portando a quella che viene definita "sindrome dell'edificio malato" o ad alterazioni organiche.Negli ultimi anni sono aumentati gli studi tossicologici e di igiene industriale che cercano divalutare gli effetti dell'inquinamento indoor sulle persone.

INQUINAMENTO TRANSFRONTALIEROInquinamento che interessa ambiti territoriali di stati diversi da quelli che lo hanno originato.

INQUINANTESostanza che, immessa nell’ambiente, può alterarne le caratteristiche chimiche, fisiche ebiologiche, con potenziale rischio per la salute umana e per l’ambiente stesso.

INSETTICIDISostanze in grado di combattere gli insetti dannosi, sia in difesa delle colture agricole e forestali,sia nella lotta ai vettori di malattie per l’uomo e per gli animali da allevamento. Il loro usoindiscriminato è dannoso per la salute.

INTERNATIONAL EMISSION TRADINGStrumento flessibile previsto dagli accordi di Kyoto finalizzato a permettere lo scambio di creditid’emissione tra paesi o società in relazione ai rispettivi obiettivi. Una società o una nazione cheabbia conseguito una diminuzione delle proprie emissioni di gas serra superiori al proprioobiettivo potrà cedere (ricorrendo all’ET) tali “crediti” a un paese o una società che, al contrario,non sia stata in grado di abbattere sufficientemente le proprie emissioni.

IPAIdrocarburi policiclici aromatici. Idrocarburi aromatici con più anelli benzenici, alcuni dei qualisono classificati cancerogeni per l'uomo.

IPP (Integrated Product Policy)La politica ambientale di prodotto (Integrated Product Policy, IPP) è definita come: "una politicapubblica esplicitamente orientata a modificare e migliorare la prestazione ambientale dei sistemidi prodotto. Indirizzata al ciclo di vita di un prodotto nel suo complesso, la IPP si proponeinnanzitutto di evitare il trasferimento di un problema da uno stadio del ciclo di vita ad un altro oda un comparto ambientale ad un altro (ad es. dall'acqua all'aria o al suolo) ".Per implementare tale politica sono stati individuati alcuni strumenti che dovrebbero consentire ildecollo e il consolidarsi di un mercato di prodotti ambientalmente favorevoli: Tasse ed incentiviorientati al prodotto; Accordi ambientali volontari tra imprese o tra imprese e amministrazionilocali; Green public procurement, in altre parole vincolo per le amministrazioni pubbliche diinserire le caratteristiche ambientali tra le specifiche di approvvigionamento di un prodotto (aquesto scopo è necessario favorire la ricerca e sviluppo sui prodotti maggiormente compatibilicon l'ambiente. reperire fondi ad hoc); Applicare il principio della responsabilità estesa delproduttore.

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IPCCOrgano intergovernativo sui cambiamenti climatici. Il ruolo di IPCC, su mandato delle NazioniUnite attraverso le agenzie: WMO (World Meteorological Organization) ed UNEP (UnitedNations Environmental Program), è quello di fare il punto sulla situazione delle conoscenzescientifiche, tecniche e socioeconomiche che sono fondamentali per capire il clima ed icambiamenti climatici indotti dalle attività umane. L’IPCC non conduce ricerche in proprio néeffettua osservazioni sugli andamenti del clima ma si avvale della letteratura scientificadisponibile e di esperti che sulla base delle conoscenze acquisite effettuano analisi e valutazioniper le finalità di IPCC, che, come organo intergovernativo di consulenza scientifica, sono quelledi fornire, oltre al supporto scientifico richiesto ("special reports"), anche il quadro di riferimentoscientifico e conoscitivo aggiornato ("assessment reports" con periodicità quinquennale) perl’attuazione delle convenzioni internazionali ONU e degli altri atti deliberati dalle Nazioni Uniteinerenti i problemi, dei cambiamenti climatici e le relative interconnessioni o conseguenze conaltri problemi ambientali e di sviluppo socioeconomico.

IPOTESI "GAIA"Secondo questa ipotesi la Terra è un "essere vivente" e come tutti gli esseri viventi è fornita dicomplessi ed in parte sconosciuti meccanismi che controllano e regolano l'ambiente in modo taleda mantenere le condizioni ideali di vita: composizione dell'atmosfera, salinità dei mari,temperatura e condizioni climatiche sono controllate attivamente da appositi sistemi interni.Questa regolazione automatica è definita "omeostasi". L'ipotesi formulata nel 1969 a Princetonnon è stata smentita dalla scienza ufficiale, né‚ è stata dimostrata completamente dai sostenitori.

ISOÈ l'International Organization for Standardization, vale a dire l'organismo mondiale chesovrintende alla normazione tecnica. Nel settembre del 1996 l’ISO ha pubblicato una serie dinorme sulla gestione ambientale ed altre, relative alle procedure di valutazione del ciclo di vita,sono in preparazione. Questi standard costituiscono ormai il punto di riferimento internazionalepiù avanzato per le imprese che vogliano dotarsi di Sistemi di Gestione Ambientale per leproprie attività produttive. Molte imprese richiedono oggi la certificazione dei propri sitiindustriali ai sensi delle ISO 14000.

ISO 14000Gruppo di norme, emesse ufficialmente il 1° settembre 1996 dall’Organismo Internazionale diStandardizzazione per la certificazione del Sistema di Gestione Ambientale. Questi standardcostituiscono il punto di riferimento internazionale più avanzato per la imprese che voglionodotarsi di Sistemi di Gestione Ambientale per le proprie attività produttive. Schemativamente, irequisiti della norma ISO 14001 sono rappresentati dalle quattro fasi di Deming, precedute dallapolitica ambientale: pianificazione, realizzazione e operatività, controlli e azioni correttive,riesame della direzione.

ISO 9000Norma internazionale sul sistema di qualità del prodotto. Si tratta di una famiglia di norme: diesse, tre (9001, 9002, 9003) riguardano le condizioni contrattuali ne rapporto tra fornitore eacquirente, una (9004) concerne i criteri di conduzione dell'azienda e la sua organizzazioneinterna per operare nell'ottica della qualità. Recepite dalla CEE come EN ISO 9000 e dall'Italiacome UNI EN ISO 9000.

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LLCA (Life Cycle Assessment)E’ un metodo di valutazione dei carichi ambientali connessi con un prodotto, un processo oun’attività, attraverso l’identificazione e la quantificazione dell’energia, dei materiali usati e deirifiuti rilasciati nell’ambiente, per valutarne l‘impatto ambientale. La valutazione include l’interociclo di vita del prodotto, processo o attività, che comprende l’estrazione e il trattamento dellematerie prime, la fabbricazione, il trasporto, la distribuzione, l’uso, il riuso, il riciclo e losmaltimento finale. Nel 1997 vengono pubblicate le Norme EN ISO 14040 e 14041. Le versioniufficiali in lingua italiana sono: UNI EN ISO 14040 - Titolo: Gestione ambientale - Valutazionedel ciclo di vita - Principi e quadro di riferimento. La norma specifica il quadro generale, iprincipi e le prescrizioni per effettuare gli studi di valutazione del ciclo di vita e diffonderlimediante relazione. UNI EN ISO 14041- Titolo: Gestione ambientale - Valutazione del ciclo divita - Definizione dell'obiettivo e del campo di applicazione e analisi dell'inventario. La normaspecifica i requisiti e le procedure necessarie per compilare e preparare la definizionedell’obiettivo e del campo di applicazione di una valutazione del ciclo di vita (LCA), nonché percondurre, interpretare e riportare un’analisi di inventario del ciclo di vita (LCI).Nel 2000 sono state pubblicate da ISO le Norme 14042 (Valutazione dell'impatto del ciclo divita), 14043 (Interpretazione del ciclo di vita) e 14049 (Esempi di come applicare la ISO 14041).La UNI EN ISO 14042 tratta la valutazione degli impatti associati ai flussi dell'inventario dellafase precedente. In questa fase si studia la significatività degli impatti ambientali del prodotto,costruendo così un modello basato su indicatori di categoria rappresentativi degli impatti legatialle emissioni (flussi in uscita) oppure all'utilizzo delle risorse naturali (flussi in ingresso). Laconclusione del processo è la fase di interpretazione dei risultati, trattata nella UNI EN ISO14043, in cui si quantificano gli impatti permettendo dunque eventuali studi comparativi pervalutare la maggiore sostenibilità ambientale di un prodotto rispetto ad un altro, o di un rinnovatociclo produttivo rispetto al ciclo precedente. È la fase in cui la valutazione del ciclo di vitaconduce a risultati misurabili che possono essere di supporto al processo decisionale, soprattuttose utilizzati in combinazione alle opportune valutazioni tecnico-economiche. La serie ISO 14040si completa infine con alcuni rapporti tecnici che costituiscono ottimi supporti per l'applicazionedelle norme: l'ISO/TR 14049 riporta esempi di analisi dell'inventario secondo la ISO 14041,l'ISO/TR 14047, in fase di elaborazione a livello internazionale, riporta esempi di valutazionedegli impatti, mentre per l'interpretazione dei risultati l'ISO/TR 14048, appena uscita (novembre2002), definisce il formato dei dati per la presentazione dei risultati dello studio in manieraomogenea.La LCA si sviluppa attraverso le seguenti fasi (dette delle 4 I):1. Definizione degli obiettivi e delle finalità (Initiation)2. Analisi dell'inventario (Inventory)3. Valutazione dell'impatto (Impact)4. Interpretazione dei risultati (Interpretation)L’analisi del ciclo di vita può essere, a seconda del grado di approfondimento, di sei tipi:LCA Concettuale: utilizzata in modo strategico solo nelle prime fasi, non considera numerosiaspetti della vita del prodotto e non entra in dettaglio nelle differenze con altri prodotti.LCA Preliminare: non prende in considerazione tutta la vita del prodotto, tuttavia entrasufficientemente nel dettaglio permettendo così la comparazione tra più prodotti.LCA Completa: è la metodologia applicata in ogni suo punto, consentendo di sviluppare etichetteecologiche e apportare miglioramenti al prodotto. LCA Selettiva, o screening LCA: individua lefasi di vita di un prodotto che ne determinano i principali impatti ambientali. Non comprende laraccolta dei dati e loro valutazione per le altre fasi di vita. LCA Quantitativa: fornisceinformazioni di tipo strettamente quantitativo, basate sulla definizione di quattro matrici dette"primarie" e una di "sintesi". Le matrici "primarie" mostrano: le implicazioni ambientali

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connesse alla realizzazione di un prodotto, gli aspetti socio-politici, gli impatti ambientali, glieventuali aspetti di impatto tossicologico. La matrice di "sintesi" contiene il sommario dellevalutazioni per consentire il confronto tra le diverse opzioni eventualmente considerate.LCA parziale o "Streamlining" : evidenzia la o le fasi di maggior rilevanza ambientalesoprattutto nel caso di comparazioni di prodotti e dà indicazioni sull'eliminazione di queicomponenti che producono rilevanti impatti nella vita del prodotto.

LCC (Life Cycle Costing)Analisi dei costi ambientali (interni ed esterni) legati al ciclo di vita di un prodotto/processo checomprende tutti i costi ambientali, da quelli relativi alla fase di estrazione delle materie primenecessarie per la produzione del bene/servizio oggetto d’indagine fino a quelli legati all’utilizzoo alla fruizione da parte del consumatore e al post consumo (trattamento, recupero, riuso,riciclo).

LEGAMBIENTEAssociazione ambientalista costituita nel 1980, presente su tutto il territorio nazionale. Ogni annopromuove due campagne per il monitoraggio della qualità delle acque di balneazione (Golettaverde) e per il monitoraggio dell’inquinamento acustico ed atmosferico (Treno verde).E' inoltrepromotrice di numerose altre iniziative, che coinvolgono ogni anno migliaia di volontari, qualil’operazione "Spiagge pulite", Clean-up the World/Puliamo il mondo, la "Festa dell’albero".Attraverso i Centri di Azione Giuridica promuove, su segnalazione dei cittadini, centinaia diiniziative giudiziarie. L’Istituto di Ricerche ambiente Italia cura un rapporto annuale sullo statodel paese e l’analisi ambientale delle città e delle regioni italiane.

LEGISLAZIONE AMBIENTALENormative che impongono regole, incentivi e disincentivi, per ridurre l'inquinamento tramitelimiti alle attività, standard di qualità ambientale, pianificazione territoriale, tasse e contributi.

LIMITI ALLO SVILUPPOLimiti che la natura finita delle risorse e la capacità limitata di assorbire gli scarti e le emissioniimpone all’industrializzazione e alla crescita demografica. Il termine è stato introdotto nel 1972dal Rapporto del Club di Roma “I limiti della crescita”.

LIMITI DI ESPOSIZIONEI limiti di esposizione indicano, per ciascuna sostanza considerata, le concentrazioni dellesostanze aerodisperse alle quali si ritiene che la maggior parte dei lavoratori possa rimanereesposta ripetutamente, giorno dopo giorno, senza effetti negativi per la salute (Livello diaccettabilità).In ambiente di lavoro si considerano tre categorie di limiti di esposizione: il limitedi esposizione giornaliero è la concentrazione media ponderata nel tempo per una giornatalavorativa di 8 ore e per 40 ore lavorative settimanali, alla quale quasi tutti i lavoratori possonoessere ripetutamente esposti, giorno dopo giorno, senza effetti negativi; il limite per breve tempodi esposizione è la concentrazione a cui i lavoratori possono essere esposti continuativamente perun breve periodo di tempo, senza che insorgano irritazioni, alterazioni croniche o irreversibili,narcosi, purché il valore-limite di soglia giornaliero non venga superato; il limite istantaneo è laconcentrazione che non deve essere superata durante l'esposizione lavorativa nemmeno per unistante.

LIVELLI DI ATTENZIONE E DI ALLARME (INQUINAMENTO ATMOSFERICO)Sono le concentrazioni di inquinanti atmosferici che determinano lo stato di attenzione e diallarme. I livelli sono quelli fissati nella tabella I dell'allegato 1 al D.M. 15 aprile 1994.

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LIVELLO DI ACCETTABILITA'Massima concentrazione di una sostanza (o misura di un agente chimico, fisico o biologico) a cuil’individuo può essere esposto giornalmente attraverso l’aria, l’acqua e gli alimenti, senzaincorrere in un rischio apprezzabile per la salute. Si ottiene applicando delle opportune correzionialla dose determinata sperimentalmente che non ha mostrato alcun effetto tossico, tenendo inconsiderazione il peso corporeo medio, il consumo medio giornaliero di uno specifico alimento odi acqua oppure di aria inspirata. Le opportune correzioni, così come le quantità fissate a livellointernazionale, sono determinate e applicate nelle condizioni più conservative, al fine diproteggere l’uomo esposto. E' utilizzato per stabilire i limiti di esposizione.

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MMAIA - Material Intensity Analysis (Analisi dell'intensità di materiali)E' un metodo per progettare prodotti e soprattutto servizi in modo da impiegare la più bassaintensità possibile di materiali per ogni unità di servizio desiderata

MARCHIO CEMarchio obbligatorio, relativamente solo ai prodotti che sono contenuti in una specifica Direttiva(es. Direttiva prodotti da costruzione) che accompagna la dichiarazione di conformità emessa daun fornitore relativamente ai prodotti o servizi forniti, a dimostrazione del loro adeguamento aspecifiche Direttive CEE e del possesso dei requisiti minimi essenziali. Esso si riferisce allecategorie di prodotti definiti nella Direttiva ed è indispensabile per consentirne lacommercializzazione nella Comunità. Per apporre il marchio sui propri prodotti il fornitore deveseguire le procedure contenute nella Direttiva stessa.

MARCHIO DI CONFORMITÀMarchio depositato, applicato conformemente alle regole di un sistema di certificazione,indicante con sufficiente certezza, che un prodotto, processo o servizio è conforme ad unaspecifica norma o ad altro documento normativo. Esistono marchi volontari e marchi obbligatori.

MARCHIO DI QUALITÀA forte caratterizzazione commerciale, serve come elemento di distinzione rispetto allaconcorrenza. In genere attesta che il prodotto ha caratteristiche ulteriori o superiori a quantorichiesto dalle eventuali norme obbligatorie.

MARMITTA CATALITICAComplesso dispositivo di trattamento dei gas di scarico di un motore, costituito da una prima fasedi ossidazione catalitica di ossido di carbonio e di idrocarburi incombusti, che sono convertiti inanidride carbonica e vapore d’acqua, seguita da una fase di scissione catalitica degli ossidi diazoto in ossigeno e azoto. Tale dispositivo consente una riduzione media delle emissioniinquinanti del 65-80%. La sua adozione ha portato a significativi miglioramenti della qualitàdell’aria in ambiente urbano.

MATERIAL FLOW ACCOUNTING (MFA)Strumento di analisi che contabilizza in unità fisiche (tonnellate) tutti i flussi di sostanze, materievergini, prodotti di base, rifiuti, emissioni atmosferiche, idriche relative ad un processoproduttivo in un dato territorio. Si riportano di seguito le principali equazioni del MFA:TMR Materiali Totali = DMI + Flussi Nascosti Esteri + Flussi Nascosti Nazionali.DMI Input Diretto di Materiali = Estrazione Nazionale + Import.NAS Aggiunte Nette allo Stock = DMI – DPO – Export.TDO Output Totale Nazionale = DPO + Flussi Nascosti Nazionali.DPO Output Totale Nazionale da Processi = DMI – NAS – Export.TMR Total Materials Requirement = Fabbisogno Materiale Totale.Si tratta del totale di materie richieste da una economia nazionale/regionale/di distretto/aziendaleinclusi tutti i flussi sia nazionali che importati. Il TMR è dato dalla somma dell’input diretto dimateriali (DMI), dei Flussi Nascosti Nazionali e dei Flussi Nascosti Esteri.DMI Direct Material Input = Input Diretto di MaterialiSi tratta del totale degli input diretti che entrano nel processo economico trovando unacorrispondenza economica. Il DMI è composto dai “flussi nazionali” legati alle materie primeestratte nell’ambiente nazionale e dai “flussi indiretti” a monte delle importazioni, ovvero

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l’insieme dei rifiuti, dei reflui e delle emissioni generati fuori dal territorio nazionalenell’estrazione, trasporto, e trasformazione dei materiali in beni oggetto d’importazione.HMF Hidden Material Flow = Flussi Nascosti di MaterieSi tratta della quota di TMR che non entra mai nell’economia, legato generalmente alle fasi diestrazione e/o raccolto del ciclo della materia, può essere sia un input che un output.Una parte di questi, visto che il ciclo di vita di un prodotto si svolge in diversi paesi (paesi diestrazione delle materie prime, paesi di realizzazione dei prodotti intermedi, paesi direalizzazione dei prodotti finali e infine paesi di consumo e scarto alla fine del ciclo) ripartibili indue blocchi: quelli del paese che effettua la contabilizzazione (DHF) e quelli del resto del mondo(Foreign Hidden Flows).DHF Domestic Hidden Flows = Flussi Nascosti InterniSi tratta della parte di HMF “movimentata” nell’ambiente interno.FHF Foreign Hidden Flows = Flussi Nascosti del Resto del MondoSi tratta della parte di HMF “movimentata” nell’ambiente esterno, nel resto del mondo e“importata”.DPO Domestic Processed Output = Output Totale da Processi EconomiciSi tratta del totale degli input diretti - composti dai “flussi nazionali” legati alle materie primeestratte nell’ambiente nazionale, e dai “flussi indiretti” sono quelli che si trovano a monte delleimportazioni, ovvero rappresentano l’insieme dei rifiuti, dei reflui e delle emissioni generati fuoridal territorio nazionale nell’estrazione, trasporto, e trasformazione dei materiali in beni oggettod’importazione – a cui vanno sottratti i materiali stoccati in costruzioni o in infrastrutture (strade,aeroporti, ferrovie, impianti produttivi, edifici) e i materiali incorporati in beni di lunga durata (lasomma di questi due elementi costituisce il Net Additions to Stock – NAS) e tutti quei flussi cheescono perché incorporati in esportazioni (esclusi dal DPO perché i loro rifiuti impattano in altripaesi); i flussi di materiali riciclati vengono sottratti dal DPOTDO Total Domestic Output = Otput Totale InternoSi tratta del totale DPO e HMF e rappresenta la quantità totale di output di materie nell’ambienteinterno causato direttamente e indirettamente dall’attività umana.

MATERIA PRIMA SECONDARIAAi sensi della legge 8 novembre 1988, n.475 è il residuo derivante da un processo produttivo eche è suscettibile, eventualmente previo idoneo trattamento, di essere utilizzato come materiaprima in altri processi produttivi della stessa o di altra natura. Non costituiscono materie primesecondarie le sostanze suscettibili di essere impiegate nell'ambito di processi di combustionedestinati a produrre energia. Si precisa che la legge citata è stata abrogata e che il D.Lgs 22/97 es.m.i. non fa riferimento alle materie prime secondarie; tuttavia, dal momento che alcune leggiregionali riprendono il concetto in oggetto si è ritenuto opportuno riportarlo.

MATRICI, metodo delleSistema di identificazione ed, eventualmente, valutazione degli impatti ambientali previsti,funzionante come una check list bidimensionale, in cui un asse del sistema descrive le azioniproposte e l'altro asse elenca le componenti ambientali. Ogni casella marcata identifica lapresenza di un impatto potenziale indotto da un’azione progettuale su una componenteambientale. Nel caso in cui la matrice esprima anche valutazione di impatto, la casella non saràsolamente marcata, ma conterrà un numero (o simbolo) che quantifichi l'impatto corrispondente.

MESSA IN SICUREZZAOgni intervento per il contenimento o isolamento definitivo della fonte inquinante rispetto allematrici ambientali circostanti (ex art. 6, lett o D.Lgs 22/97). Ogni operazione finalizzataall'instaurazione ed al mantenimento di misure protettive che assicurino la non pericolosità di unimpianto, area o sito industriale. Ciò delimita l'estensione dell'area inquinata e isola la sorgente

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dell'inquinamento per impedire la propagazione della contaminazione e per evitare pericoli per lasalute e la sicurezza delle persone e dell'ambiente all'esterno dell'area isolata.

METABOLISMOFlussi continui di energia e di sostanze nutrienti tra comunità vivente e non viventedell'ecosistema. Tali flussi consentono al sistema naturale di mettere in moto dei meccanismi diequilibrio tra specie biotiche e abiotiche che vivono in un dato ambiente per soddisfare lerichieste energetiche di ogni organismo.

METABOLISMO INDUSTRIALESistema di relazioni tra imprese che ha come finalità l’analisi e l’organizzazione dei flussienergetici e dei materiali tra imprese. Il metabolismo industriale si occupa di descrivere il legametra flussi di materia di origine antropica e l’impatto potenziale delle attività economichesull’ambiente, in particolare per quel che riguarda i nutrienti come l’azoto, l’idrogeno,l’ossigeno, il carbonio, lo zolfo e il fosforo.

METALLI PESANTISono così definiti i metalli con densità maggiore di 5. Fra questi, alcuni (piombo, cadmio,mercurio, antimonio, selenio, nichel, vanadio e altri) sono immessi nell’ambiente, sotto forma diossidi o di solfuri, attraverso la combustione di olio combustibile, di carbone e/o rifiuti, che necontengono tracce, oppure nel caso di processi industriali. Tali composti, dopo una certapermanenza in aria (confronta PST) passano nel sistema acqua-suolo e possono entrare nellacatena alimentare, dando luogo a pericolosi fenomeni di bio-accumulo negli organismi viventi.

METANOE' un gas incolore, inodore, non tossico, che brucia all'aria con fiamma bluastra; è costituito daun atomo di carbonio e quattro di idrogeno con formula chimica (CH4).

METODO DI VALUTAZIONE CONTINGENTEE’ uno dei metodi della valutazione monetaria diretta. Il metodo della valutazione contingentedetermina il valore economico delle risorse ambientali attraverso lo svolgimento di un sondaggiod’opinione, teso ad individuare la disponibilità a pagare o a richiedere una compensazionerelativamente ad un determinato cambiamento ambientale da parte del campione di soggetti cheviene coinvolto nell’indagine. Non esistendo un effettivo mercato di transazione dei beniambientali, il metodo della valutazione contingente si basa sulla costruzione e la strutturazione diun ipotetico mercato di riferimento.

METODO DI VALUTAZIONE DELLE SPESE DIFENSIVEE’ uno dei metodi della valutazione monetaria diretta. E’ il metodo di valutazione monetariadiretta più semplice per calcolare il valore economico della qualità ambientale, che vieneconsiderata come obiettivo di un processo produttivo, nel quale, partendo da una determinatasituazione: bisogna aumentare le spese per ottenere un aumento della qualità ambientale; conl’aumentare del livello di qualità ambientale, si riducono le spese sostenute per difendersi dallivello di inquinamento corrispondente alla situazione di partenza.L’ammontare delle spese da sostenere per migliorare la qualità ambientale, o delle spesedifensive che si possono ridurre quando migliora la qualità ambientale, costituisce il valoremonetario del miglioramento, o peggioramento, ambientale.

METODO DI VALUTAZIONE DEI PREZZI EDONICIE’ uno dei metodi della valutazione monetaria diretta. Attraverso il ricorso a determinatetecniche statistiche, l’approccio della valutazione dell’ambiente in termini di prezzi edonici

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deriva il valore dell’ambiente dal valore di un bene diverso dall’ambiente ma ad essostrettamente legato, in quanto il suo valore di scambio sul mercato è influenzato dallecaratteristiche del contesto ambientale/naturalistico in cui il bene si trova. Di solito si fariferimento al valore di una unità immobiliare di tipo residenziale, supponendo che vi sia unarelazione diretta tra prezzo di mercato dell’immobile e qualità dell’ambiente in cui taleabitazione si trova o ipotizzando che vi sia una relazione inversa tra il prezzo di mercatodell’immobile e il livello di inquinamento dell’aria nella zona in cui esso è ubicato.Questo metodo si basa sull’ipotesi che oggetto di consumo da parte degli operatori economicinon è il bene fisico in sé stesso (l’immobile in quanto tale) ma è il complesso delle caratteristicheche qualificano il bene consumato (un immobile ubicato all’interno di una riserva naturalistica).Quindi ogni unità di bene è descritta da un vettore di caratteristiche e il prezzo di mercato di ogniunità di questo bene è funzione del mix di queste caratteristiche.

METODO DI VALUTAZIONE DEL COSTO DI TRASPORTOE’ uno dei metodi della valutazione monetaria diretta. Questo metodo, partendo dal presuppostoche gli operatori economici assegnano un certo valore al proprio tempo libero, misura il valoredella qualità ambientale in termini dei costi (misurabili sul mercato) sostenuti dagli operatorieconomici per poter utilizzare o fruire di un determinato bene ambientale, caratterizzato da unaserie di parametri qualitativi di tipo ambiental-naturalistico. In particolare vengono presi comeriferimento i costi di viaggio e di soggiorno sostenuti per raggiungere specifiche risorseambientali, come aree di particolare pregio naturalistico, e goderne il valore d’uso. Questi costivengono poi integrati con opportuni indicatori sui costi-opportunità del tempo impiegato perusufruire del bene ambientale, quali ad esempio il mancato reddito non percepito durante ilviaggio e il soggiorno, potendo svolgere un’altra attività fonte di guadagno.

MICROCLIMAE' il clima locale, quasi uniforme, di uno specifico sito o di un habitat, comparato con il climadell'intera area di cui è parte Andamento medio degli elementi climatici negli strati dell'ariaimmediatamente a contatto con il suolo. Il microclima ha una importanza applicativa per lostudio e la soluzione di problemi quali la formazione delle nebbie, la diffusione degliinquinamenti atmosferici, lo sviluppo delle colture, l'insediamento dei complessi industriali e deicentri urbani. Il termine microclima viene usato talvolta con altri significati: si intende così permicroclima il clima di una zona geografica, ristretta e ben delimitata (fondovalle, lago, territoriourbano) o di un ambiente ancora più ristretto, per esempio un tratto di spiaggia, una piazza,l'interno di una stanza e altro. Microclima viene definito anche il clima corrispondente allo stratod'aria un cui sviluppa una determinata associazione vegetale.

MIGLIORAMENTO CONTINUOProcesso di accrescimento del sistema di gestione ambientale per ottenere miglioramenti dellaprestazione ambientale complessiva in accordo con la politica ambientale dell'organizzazione(ISO 14001:1996) Attività ricorrente mirata ad accrescere la capacità di soddisfare i requisiti(VISION 2000) Si ottiene con il miglioramento per innovazione e con il miglioramento a piccolipassi. Il miglioramento continuo si basa su due presupposti: è possibile realizzare questo tipo dimiglioramento, ossia l'uomo possiede le risorse per metterlo in atto e queste risorse sonoillimitate questo miglioramento viene realizzato non soltanto con le innovazioni, ma attraversouna miriade di miglioramenti incrementali sulle realtà esistenti, attuati da tutto il personale. E'costituito da una serie continua di cicli PDCA.

MIPSLa riduzione dell’input di materiali al sistema produzione-consumo finalizzato alla fornitura diservizi comprendenti prodotti realizzati con un’efficienza molto maggiore di quella attuale è un

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obiettivo significativo che può consentire di avviare il sistema economico verso un sostanzialeequilibrio con le risorse naturali di base e, quindi, ad un assetto ragionevolmente sostenibile nelfuturo. Per muoversi in modo coerente e coordinato è necessario disporre di un sistema diindicatori capace di fornire informazioni corrette ai vari livelli del sistema decisionale. In questocaso è necessario sviluppare un sistema di indicatori relativo al prelievo di risorse naturali e alloro input nel sistema produzione-consumo tenendo presente la necessità di disporre di parametricapaci di fornire indicazioni significative su tutti gli anelli della catena. E' la quantità totale dinatura impiegata per realizzare un prodotto, espressa in chilogrammi. Il MIPS è cioè la sommadel peso del prodotto e del suo zaino ecologico. Secondo Schmidt-Bleek il MIPS dovrebbediventare un'unità internazionale di valore ecologico, da affiancare al prezzo di ogni prodotto o -meglio ancora - di ogni servizio. I MIPS indicano quanta natura un prodotto o un servizio sonocostati, cioè il loro prezzo ambientale.

MISURA DI COMPENSAZIONEIntervento di ripristino ambientale in una data area (ad esempio, creazione di un parco naturale)per compensare la perdita di valore ambientale causata dalla realizzazione di opere (ad esempio,ferrovie) in un’altra area, più o meno vicina alla prima.

MISURA DI MITIGAZIONEAccorgimento atto a ridurre o annullare i possibili effetti negativi o dannosi dovuti alla presenzadi un’unità di processo sull’ambiente circostante. Più specificatamente, modifica tecnica oelemento tecnologico aggiuntivo (depuratore, filtro, misura di protezione ambientale) apportatoal progetto iniziale per ridurre gli effetti negativi sull'ambiente.

MODELLI PREVISIONALI DI QUALITÀ DELL’ARIASistemi di calcolo in grado di stimare i valori futuri di qualità dell’aria, in base a vari parametri,come lo stato del traffico e le condizioni meteorologiche previsti.

MONITORAGGIOInsieme delle attività svolte nel tempo, allo scopo di quantificare i parametri che indicano laqualità ambientale (ad esempio, dell’aria, dei corpi idrici, del sottosuolo).

MONTREAL, Protocollo diAdottato nel 1987 da un gruppo di venticinque paesi e divenuto effettivo il 1° gennaio 1989, il"Montreal Protocol on Substances that Deplete the Ozone Layer" aveva come obiettivo, per ipaesi sviluppati, la riduzione della produzione e del consumo di clorofluorocarburi al 50% deilivelli del 1986 entro il 1988 e la stabilizzazione della produzione e del consumo di "halon" ailivelli del 1986, onde contenere il danno che possono arrecare allo scudo d'ozono. Ai paesi in viadi sviluppo, invece, il Protocollo di Montreal concedeva un periodo di adattamento di dieci anni.I vincoli stabiliti dal Protocollo sono stati in seguito irrigiditi dal "London Meetings of theProtocol Parties", del giugno 1990, che stabiliva l'eliminazione dei clorofluorocarburi edell'halon entro il 2000. Circa settanta paesi, tra quelli che producono il 90% del volumemondiale dei clorofluorocarburi, aderirono al Protocollo.

MUDModello Unico di Dichiarazione Ambientale(L. 70/1994) Modulo di dichiarazione riguardantegli obblighi di comunicazione annuale dei dati relativi alla produzione e gestione dei rifiuti e idati relativi all'immissione nel territorio nazionale ed al riutilizzo degli imballaggi. Il modellodeve essere presentato ala camera di Commercio territorialmente competente, che provvede adinformatizzarlo e, a sua volta, a trasmettere i dati alle Amministrazioni competenti(Unioncamere, ANPA, Regioni e Province).

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MUTAZIONEComparsa improvvisa di un nuovo carattere in un gruppo di organismi che prima non lopresentavano. Le mutazioni avvengono in tutti gli esseri viventi: nei virus, nei batteri, nellepiante e negli animali, uomo compreso. Esempi di mutazioni sono l’albinismo, cioè la mancanzatotale di pigmento, forma e colori diversi dei fiori, i vari colori del pelo degli animali. Lemutazioni avvengono a caso, sono cioè imprevedibili e i caratteri nuovi che esse determinanovengono ereditati come quelli originari. Oggi possiamo dire che una mutazione riflette uncambiamento nella struttura di un gene, cioè un cambiamento della molecola di DNA che portal’informazione per quel gene. Le mutazioni che interessano regioni estese del cromosoma sonodette cromosomiche: sono quasi sempre letali perché interessano un numero molto elevato digeni, si possono osservare al microscopio e si presentano come variazioni nella struttura delcromosoma (sindrome di Down). Se la mutazione interessa le cellule riproduttive allora puòessere trasmessa alla progenie. Il numero delle mutazioni può essere notevolmente aumentatoesponendo gli organismi a radiazioni o per l’azione di una vasta gamma di sostanze chimichecome gli additivi alimentari, i coloranti, i pesticidi, taluni farmaci. L’ambiente seleziona lemutazioni più vantaggiose e viene così promosso il processo evolutivo (evoluzione biologica).

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NNATURAÈ l’insieme dei mondo esterno all'uomo ma che lo comprende per la sua dimensione biologica.L’idea di natura viene generata socialmente in contrapposizione all'uomo. Risorsa naturale è lanatura vista attraverso il paradigma dello sviluppo. Con essa si intendono le materie prime che sitrovano sulla Terra e che sono utili all'uomo o possono diventarlo a secondo delle circostanzeeconomiche, sociali o tecnologiche. Attraverso la lente ecologica la lettura fa riferimento a valoridiversi come il patrimonio genetico, la naturalità, i diritti delle generazioni future, il diritto allavita di tutti gli esseri viventi, e su di essi vi fonda i principi della tutela.

NATURA 2000Nome che il Consiglio dei Ministri dell'Unione Europea ha assegnato ad un sistema coordinato ecoerente (una rete) di aree destinate alla conservazione della diversità biologica presente nelterritorio dell'Unione stessa ed in particolare alla tutela di una serie di habitat e specie animali evegetali indicati negli allegati 1 e 2 della Direttiva Habitat (92/43/CE) recepita in Italia attraversoil D.P.R. del 8 settembre 1997 n°357.

NICCHIA ECOLOGICAConcetto astratto che riunisce tutte le esigenze di un organismo o, in senso lato, di una specie,ovvero tutte le condizioni ambientali (temperatura, umidità, pH, salinità, ecc.) e le quantità dellerisorse necessarie alla sua sopravvivenza. In breve, è l’insieme multidimensionale dello spaziofisico e del ruolo funzionale occupato da un organismo in un sistema ecologico. cioè il suo"mestiere" e la sua posizione nei gradienti dei fattori abiotici che caratterizzano l'ecosistema. Sipossono quindi distinguere tre tipi di nicchie ecologiche, la nicchia spaziale o habitat, la nicchiatrofica e la nicchia multidimensionale o di ipervolume.

NORMATIVA TECNICA EUROPEAL'insieme delle norme tecniche emesse dall'apposito organo (CEN) della Comunità europea. Piùdi 2000 gruppi di lavoro stanno lavorando per armonizzare le norme dei singoli Stati e definirenorme comuni per ogni categoria di prodotti o servizi. Per ognuno di questi quando è operativoun gruppo di lavoro CEN non è ammessa l'attività normativa dei singoli Stati (stand still).

NORMATIVA TECNICA INTERNAZIONALESono le norme tecniche volontarie elaborate ed emesse dall'ISO - Istituto per la normativaInternazionale - Esso è costituito da rappresentanti degli enti membri di oltre 180 Paesi.

NORMATIVA TECNICA ITALIANANormativa elaborata ed emessa dall'ente normatore italiano è l'UNI (CEI per il settore elettrico).Esso ha emanato numerose norme in quasi ogni settore e partecipa in CEN all'attività dinormazione europea.

NUTRIENTIL'insieme dei composti, sia organici, sia inorganici necessari alla sopravvivenza delle specie. Inparticolare, per i microrganismi, si intendono i composti contenenti azoto e/o fosforo.

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OOBIETTIVO AMBIENTALE (nel sistema di gestione ambientale)E’ ciò che l’impresa si prefigge di ottenere in campo ambientale con una descrizione il piùpossibile quantificata.

OCSE (OECD)L'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico - con sede a Parigi - conta 29paesi membri, prevalentemente del mondo industrializzato, ma non solo. L'OCSE forniscesostanzialmente un luogo di confronto delle esperienze e di discussione sulle principaliproblematiche dello sviluppo, collaborando alla definizione e al coordinamento di politichenazionali e internazionali attraverso una attività di analisi e di ricerca.

ODORELa sensazione corrispondente all'organo dell'olfatto. Odori caratteristici in campo industrialesono provocati dal fenolo, dall'idrogeno solforato e dall'acido acetico; in ambiente domestico,odori caratteristici sono provocati dall'ammoniaca e dall'acido muriatico. Negli studi di impattoambientale, gli impatti da odore sono analizzati nella componente detta "Salute pubblica".

OGMOrganismo nel quale con una tecnica, detta di ingegneria genetica, tecnica del DNAricombinante, viene inserito un gene estraneo a quell'individuo; i geni contenuti nel DNA sonoalla base della sintesi delle proteine, per cui mediante la modificazione del tipo di geni presentinel DNA di una pianta o di un animale è possibile "programmare" la sintesi proteica, al fine difar produrre all'individuo geneticamente modificato una proteina particolare, che viene poi"sfruttata" per scopi diversi (resistenza a specifici diserbanti, resistenza a fattori ambientalinocivi, resistenza agli insetti, resistenza ai virus, ecc.)

OLIO COMBUSTIBILEFrazione pesante ottenuta dalla raffinazione del petrolio e utilizzata come combustibile perl’industria, le centrali termoelettriche e la propulsione delle navi. è commercializzato nellaqualità ATZ (Alto Tenore di Zolfo: 3-4% di zolfo in peso) il cui utilizzo viene progressivamenteridotto a favore della qualità BTZ (Basso Tenore di Zolfo: 0,3-1% di zolfo in peso) che limital’impatto ambientale del prodotto, dovuto alle emissioni di anidride solforosa, ossidi di azoto eparticolato.

OLIO LUBRIFICANTE USATOQualunque olio proveniente da basi minerali o sintetiche che, per effetto del suo utilizzo, subiscedelle trasformazioni chimico-fisiche che ne alterano la struttura originaria. Esso può esserecontaminato da particelle metalliche prodotte dall’usura di componenti meccanici e da prodottidella combustione o della decomposizione degli additivi. A salvaguardia dell’ambiente ilubrificanti usati vengono raccolti e riutilizzati, previa riraffinazione, oppure utilizzati comecombustibili in impianti che offrono adeguate garanzie.

ONDA ELETTROMAGNETICAE' costituita dalla vibrazione alternata nello spazio di un campo magnetico e di un campoelettrico, perpendicolari tra loro. Le onde elettromagnetiche rappresentano un aspettofondamentale della vita di tutti i giorni: la luce che noi vediamo è un'onda elettromagnetica chearriva a noi dal sole. Queste onde, nel vuoto, viaggiano alla velocità della luce, e possonoattraversare diversi tipi di materiali a seconda della loro frequenze ed energia.

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OPERE FLUVIALI o IDRAULICHEComprendono un vasto insieme di opere ingegneristiche che incidono più o meno pesantementesulla funzionalità dell’ecosistema fluviale; fanno parzialmente eccezione gli interventi diingegneria naturalistica, che fanno ampio ricorso alle capacità consolidanti delle piante. Tra lepiù diffuse opere longitudinali (parallele all’asse fluviale) vi sono gli argini e le difese spondali;tra le opere trasversali (perpendicolare all’asse fluviale), briglie, soglie, traverse, dighe, pennelli,deflettori; tra le opere di fondo le plateazioni, i rivestimenti e i cunettoni.

ORGANISMI DI CERTIFICAZIONEOrganismo che effettua la certificazione di conformità (EN 45020:1998) Enti pubblici o privatiaccreditati dal Sincert che rispondono ai requisiti previsti dalle norme UNI CEI. Tali organismiverificano che il sistema di qualità o di gestione ambientale che un azienda ha messo in attosiano conformi a determinati standard rilasciando una "certificazione". Esso può svolgeredirettamente od affidare, sotto la propria responsabilità, le attività di ispezione e prova.

OSSERVATORIO NAZIONALE DEI RIFIUTIIstituito presso il Ministero dell'Ambiente in attuazione all'Art. 26 del D.Lgs 22/1997 (DecretoRonchi) allo scopo di garantire, in conformità alla normativa vigente, la prevenzione dellaproduzione della quantità, e della pericolosità dei rifiuti e la corretta gestione dei rifiuti, degliimballaggi e dei rifiuti di imballaggio.

OSSIDIComposti binari, ovvero formati da due elementi, dei quali uno è sempre l’ossigeno. Alcuniossidi sono le principali sostanze inquinanti dell’atmosfera. o. di azoto – (NOx) Prodotto dagliscarichi degli autoveicoli e dagli impianti di riscaldamento domestico. È in buona parteresponsabile della formazione dello smog ed è considerato uno dei principali inquinanti emessidurante i processi di combustione. Forma alcuni composti che si considerano responsabili dellepiogge acide. o. di carbonio – (COx) Il monossido di carbonio (CO) è un gas prodotto dallacombustione dei composti organici quando è presente colo una piccola quantità di ossigeno. È uninquinante che proviene dai gas di scarico e dagli impianti di combustione domestica edindustriale. o. di zolfo – (SOx) Composto gassoso ad elevato potere inquinante, specialmentediffuso nelle aree urbane e industrializzate come prodotto di combustione. La quantità dibiossido di zolfo (SO2) nell’aria è un importante indice del grado generale dell’inquinamentoatmosferico.

OZONOMolecola triatomica dell’ossigeno (O3). Si presenta come un gas di odore penetrante; piùsolubile in acqua dell’ossigeno, tende facilmente a trasformarsi nuovamente in ossigenobiatomico (O2) sviluppando ossigeno atomico (O) secondo la reazione: O3-O2+O Per la suacapacità di liberare ossigeno atomico è usato come sbiancante, come disinfettante e per lapotabilizzazione dell’acqua. L’ozono si forma nell’atmosfera in presenza di scariche elettriche edi radiazioni ultraviolette ed è il gas presente nell’aria durante i temporali. L’atmosfera necontiene una quantità relativamente piccola, concentrata nella stratosfera, intorno ai 25 km diquota dove forma l’ozonosfera. Questa esile “buccia gassosa” è in grado di assorbire leradiazioni ultraviolette del sole e quelle ancora più penetranti capaci di produrre mutazionigenetiche e tumore della pelle. Con il termine buco dell’ozono si fa riferimento allo squarcioverificatosi nello scudo di ozono e individuato sopra l’Antartide. Dal 1979 ad oggi l’ozono sulPolo sud si è quasi dimezzato. Molti indizi portano a incriminare gli idrati di fluoro-cloro-carbonio chiamati comunemente CFC che vengono abbondantemente usati come propellenti perle bombolette spray di deodoranti, di lacche per capelli, di profumi, di detergenti per usodomestico e di alcuni insetticidi. I CFC sono gas molto leggeri, salgono a grande altezza e si

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concentrano tra i 20-30 km nella stratosfera. Qui demoliscono la molecola triatomica di ozonostrappandole un atomo di ossigeno. Questo meccanismo è ipotizzato dai chimici e dai fisici perspiegare la recente diminuzione di ozono riscontrato. Si è anche scoperta una oscillazionedell’ozono antartico ogni 28 mesi, a cui si sovrappongono variazioni annuali e ogni 11 anni inconcomitanza con l’attività del sole. In ogni caso mancano ancora prove indiscutibili per arrivaread una condanna definitiva dei CFC ma, nel dubbio, conviene far opera di prevenzione. Partendoda questo punto di vista molti Paesi hanno dichiarato guerra al gas delle bombolette già daparecchi anni; tra i primi gli Stati Uniti, seguiti dalla Germania federale che dal 1976 ad oggi hadimezzato i consumi di CFC. L’Italia, con più incertezze resistenze, segue le direttive CE,mentre l’industria cerca soluzioni alternative e converte progressivamente gli impianti. o.,inquinante atmosferico secondario – Questo gas, in condizioni normali non è presente negli stratibassi dell’atmosfera ma vi si può formare per effetto di una serie di reazioni chimiche a partireda quella tra l’ossido di azoto (NO) e l’ossigeno dell’aria. In questo caso si accumula comeinquinante secondario.

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PPACPolitica Agricola Comune. Insieme delle Politiche attuate per il sostegno e lo sviluppo delleattività agricole nella UE.

PAESAGGIOInsieme di elementi biotici e abiotici, naturalistici e antropici, considerati da un punto di vistapercettivo ed estetico. Comprende la generalità dei beni ambientali. Spesso erroneamenteconfuso con panorama o percezione visiva. Definibile come sistema di ecosistemi, in cui sipossono distinguere sottosistemi detti ecotessuti.

PARCHI URBANIAree verdi urbane costruite per uso pubblico, sia con valenza mono o polifunzionale, che confinalità ornamentali. Essi sono in rapporto con strutture urbane diverse (strade, piazze, edificipubblici, ecc.) sono ben identificati e in genere recintati. Possono essere a loro volta classificatiin base al carattere o funzione prevalente: parchi storico - architettonici, orti botanici, parchiricreativi - culturali e parchi sportivi.

PARTENARIATONel contesto dei Fondi Strutturali, il temine può riferirsi a due diversi contesti: Ilregolamento(CEE) n.2081/93 del Consiglio all'articolo 4, primo paragrafo recita: "L'azionecomunitaria è complementare alle azioni nazionali corrispondenti o vi contribuisce. Ciò è ilrisultato della stretta concertazione tra la Commissione, lo Stato membro interessato, le autorità egli organismi competenti - comprese (…) le parti economiche e sociali - designati dallo Statomembro a livello nazionale, regionale, locale o altro (…)" Tale concertazione è denominatapartnership. L'articolo 4, paragrafo 1 afferma anche che "la partnership è operante in fatto dipreparazione e finanziamento, nonché di valutazione ex ante, sorveglianza e valutazione ex postdelle azioni" Il partenariato che approva il Quadro comunitario di Sostegno e il DocumentoUnico di Programmazione è composto dalla Commissione degli Stati membri.

PARTICOLATOSi distingue in: - particelle solide molto piccole presenti nei fumi degli impianti di combustionealimentati a carbone o ad olio combustibile; - particelle carboniose presenti nei gas di scarico deimotori a combustione interna, specialmente diesel, dovute alla combustione incompleta delcarburante.

PASSIVITÀ AMBIENTALISaldo negativo che tutte le attività potenzialmente a rischio per l’ambiente dovrebbero mettere inbilancio. L’esistenza di una passività ambientale può avere ripercussioni - non solo economiche -molto ampie, nel senso che essa non coinvolge soltanto il responsabile diretto (in terminimateriali e/o giuridici) dell’attività dannosa o pericolosa, ma anche tutti coloro che subentranonella predetta attività (vedi bonifica e danno ambientale).

PATTI TERRITORIALIIl patto territoriale è basato sull'accordo che si costruisce tra differenti soggetti locali imprese,enti locali, associazioni industriali e del lavoro, ecc, e che è volto ad individuare obiettivi disviluppo condivisi, da realizzare attuando programmi di interventi produttivi ed infrastrutturalitra loro integrati. Più in particolare, lo strumento è definito dall'art. 2, comma 203 legge662/1996.

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PCBPoliclobifenile, composto organico utilizzato come fluido isolante usato in apparecchiatureelettriche (trasformatori) progressivamente eliminato dal ciclo produttivo in quanto dannoso allasalute e all'ambiente.

PCDAProcesso metodologico base per assicurare le attività fondamentali di miglioramento. Si realizzaattraverso un'azione ciclica costituita da 4 fasi fondamentali: PLAN (pianificare, preparare afondo), DO (fare ciò che si è deciso nella fase di Plan), CHECK (verificare i risultati,confrontandoli con ciò che si è deciso nella fase di Plan), ACT (decidere di mantenere ocorreggere).

PEFCPan European Forest Certification. Associazione per la definizione di standard di valutazionedella gestione forestale sostenibile (GFS).

PERCOLATOLiquido inquinante originato per la maggior parte da acque piovane che s'infiltrano all'internodell'ammasso dei rifiuti delle discariche.

PERMESSI DI INQUINAMENTO NEGOZIABILII permessi di inquinamento nascono dall’esigenza di sanare un fenomeno di fallimento delmercato dovuto alla presenza di esternalità collegate all’attività economica: attribuiti a J. H.Dales, hanno trovato la prima applicazione pratica negli Stati Uniti nel 1968. L’idea è quella discambiare, come un qualunque bene su un mercato tradizionale, "porzioni" di inquinamentoammissibili in una data area. L’operatore pubblico, una volta definito un livello accettabile diinquinamento e, sulla base di tale livello, definita la quantità di diritti di inquinamento chepossono essere scambiati, distribuisce tali diritti agli operatori economici e lascia che questiultimi esprimano le proprie preferenze in modo da definirne il prezzo. Spesso l'allocazioneiniziale di permessi tra le diverse aziende avviene sulla base delle emissioni inquinanti passate.Una volta acquisiti i permessi, l'impresa dispone di un diritto ad inquinare nella misura definitadal numero di permessi di cui è in possesso. Qualora l'impresa riesca, ad esempio grazie allatecnologia, ad inquinare meno del livello consentito dai permessi, può cederne la parte in eccessoad altre imprese, ossia negoziarli secondo un calcolo di convenienza economica. Tale cessione dipermessi può avvenire internamente alla stessa azienda, oppure anche all'esterno.

PETROLIOOlio di pietra, dal latino petra e oleum, è un liquido denso, vischioso, dall’odore caratteristico edi colore variante da giallo-bruno a nerastro. Il petrolio è costituito da una miscela di idrocarburinaturali liquidi (olio) e, in proporzione molto minore, gassosi (gas naturale) e solidi (bitumi easfalti). Il petrolio si concentra in rocce serbatoio, ossia in volumi circoscritti del sottosuolo doveparticolari conformazioni delle rocce porose e delle sovrastanti rocce impermeabili, definitetrappole, ne impediscono la dispersione verso la superficie. La composizione dell’olio hacaratteristiche chimico-fisiche molto diverse, a seconda della provincia petrolifera diprovenienza, che variano da quelle degli oli pregiati leggeri (>30°API), con basso contenuto dizolfo, a quelli degli oli pesanti (<20°API) con alto tenore di zolfo e diminuito valorecommerciale. La formazione del petrolio deriva principalmente dall’alterazione termica neitempi geologici della materia organica contenuta nelle rocce madri durante il loro seppellimentonei bacini sedimentari. La stragrande maggioranza delle riserve originarie di olio (oltre il 90%)sono contenute in 1.330 grandi giacimenti che rappresentano solo il 3,2% degli oltre 41.000giacimenti finora scoperti. La produzione è aumentata di otto volte negli ultimi 50 anni. Il

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petrolio contribuisce con il 40% al fabbisogno mondiale di energia collocandosi al primo postotra le fonti primarie di energia, seguito dal carbone (27%), dal gas naturale (23%) e dall'energiaelettrica (10%). Le sue riserve attuali, stimate attorno a 140 miliardi di tonnellate, 2/3 delle qualilocalizzate nel Medio Oriente, hanno una durata di circa 40 anni e si sono notevolmenteaccresciute rispetto al 1970, quando la durata delle stesse era prevista attorno ai 30 anni. Lagenesi del petrolio era dibattuta fin dall'inizio del 1800 fra i sostenitori di un'origine inorganica(il petrolio sarebbe un prodotto dell'attività di rocce fuse o magmi) e gli assertori di un’origineorganica (il petrolio sarebbe derivato dalla decomposizione di organismi fossilizzati nelle rocce).Negli anni Settanta i risultati di moderne e approfondite ricerche geochimiche, di esperimenti dilaboratorio e di studi e osservazioni geologiche, hanno dimostrato in modo inconfutabile che idepositi di olio e gas del mondo si sono originati, principalmente, per un lento processo dialterazione termica della materia organica dispersa nelle rocce sedimentarie. In pratica, durantelo sprofondamento delle rocce madri nei bacini sedimentari, si genera gas batterico nella primafase di seppellimento a basse temperature (<50°C) e successivamente, per progressivo aumentodella temperatura, olio e gas umidi ed infine, nella fase finale dell'alterazione termica dellamateria organica, solo gas secco. Le moderne conoscenze sull'origine del petrolio hanno avutoimportanti risvolti pratici sull'esplorazione petrolifera che è stata indirizzata, in modo piùselettivo, verso le aree in cui si sono verificate le condizioni più favorevoli alla formazione eall'accumulo del petrolio.

PIANIFICAZIONE AMBIENTALEE’ un potente strumento di ottimizzazione del rapporto uomo - ambiente nella prospettiva di unapiù lunga gestione del territorio (sostenibilità). Ed è correlata alla salvaguardia ed allaproduzione di valori territoriali.

PIANIFICAZIONE TERRITORIALEAttività che porta a progettare l’utilizzo ottimale del territorio, tenendo conto di una serie difattori economici, demografici e ambientali, in modo da mantenere, nel tempo, un equilibriopositivo fra l’uomo e l’ecosistema, senza superare la capacità di quest’ultimo, di assorbirel’impatto ambientale antropico.

PIANO D’EMERGENZAStrumento della politica ambientale e di sicurezza, consistente in un programma preorganizzato,avente lo scopo di ridurre le conseguenze dannose per i lavoratori, la popolazione e l’ambiente,di un evento accidentale originato da installazioni o da attività in corso. Esso coordina edottimizza le capacità e le risorse disponibili, nelle sedi principali e in quelle periferiche.

PIANO DI AZIONE LOCALERappresenta il momento centrale dell’Agenda 21 Locale e prevede: la definizione el’articolazione dei settori di intervento e degli obiettivi generali di settore, l’individuazione deisettori di attività (driving forces) e dei fattori di pressione significativi, la predisposizione discenari di previsione sull’evoluzione tendenziale della situazione, la definizione di obiettivispecifici (target) per le componenti ambientali e i fattori di pressione significativi, laquantificazione delle risorse economiche e delle responsabilità

PIANO DI BACINORappresenta uno strumento conoscitivo, normativo e tecnico operativo mediante il qualevengono programmate e pianificate le azioni e le norme d’uso al fine della conservazione, difesae valorizzazione del suolo e delle acque a partire dalle caratteristiche fisiche ed ambientali delterritorio oggetto del piano.

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PIANO ENERGETICOStrumento di programmazione per i comuni superiori a 50.000 abitanti per favorire un utilizzorazionale dell’energia, risparmio energetico e sviluppare le fonti rinnovabili

PIANO DI RIORDINO FORESTALEPiano istituito con LR n.25 del 27/06/97: strumento gestionale innovativo che si integra con iPiani di riassetto forestale esistenti, nell'ambito della pianificazione forestale generale. Obiettivodi tali piani consiste in una corretta gestione del territorio silvo-pastorale.

PIANO DI RISANAMENTO ACUSTICOStrumento di pianificazione che definisce le politiche e i criteri di risanamento dei livelli dirumore presenti in aree del territorio critiche, dal punto di vista acustico.

PIANO DI RISANAMENTO DELLE ACQUEStrumento di pianificazione che definisce gli obiettivi e le modalità di risanamento delle risorseidriche, superficiali e sotterranee, di un determinato territorio e che indica le necessità finanziarieper le operazioni di risanamento pianificate.

PIANO DI RISANAMENTO DELLA QUALITA’ DELL’ARIAStrumento di pianificazione che definisce le politiche e i criteri di risanamento della qualitàdell'aria nelle zone urbane e industriali.

PIANTUMAZIONEUso del suolo per le colture vegetali d’alto fusto, che vengono introdotte in un’area definita dopola sovrappopolazione nella zona nella zona di terreno produttivo e adatto. In molti casi serve peropere di ripristino ambientale nei pressi di discariche e sui versanti soggetti a periodico tagliodegli alberi, per mantenere inalterato l’equilibrio ecologico.

PIOGGE ACIDEPioggia ad elevata acidità per effetto dell'inquinamento atmosferico (anidride solforosa, ossidi diazoto, idrocarburi, solfato di ammonio, etc.)Quando alcune sostanze (es.: ossidi di azoto e dizolfo), espulse dalle ciminiere e dalle automobili, si mescolano nell'atmosfera con il vaporeacqueo, si generano degli acidi (in maggioranza acido nitrico e solforico), i quali, cadendo conl'acqua piovana, la neve, la nebbia e la rugiada, provocano gravi danni alla flora, al terreno, alleacque soprattutto lacustri ed alle opere d'arte, che si sgretolano.

PIOMBO, inquinamento daInquinamento da composti del metallo, soprattutto riferibile all’ampio uso di un suo derivatoorganico, il piombo tetraetile, come additivo antidetonante nelle benzine. Nel motore a scoppio,durante la combustione, il piombo tetraetile si decompone originando una miscela dell’elementoe dei suoi ossidi, altamente tossica per l’uomo, che viene emessa come fumo nello scarico.

PLASTICHEMacromolecole, o molecole giganti, che si ottengono in laboratorio per sintesi attraverso unprocesso di polimerizzazione (unione di più molecole semplici) a partire da un idrocarburo dellafamiglia degli alcheni. L’alchene di partenza si chiama monomero e la macromolecola si chiamapolimero. Le plastiche sono polimeri solidi. Ricordiamo il polimero dell’etilene che si chiamapolietilene e viene utilizzato per fabbricare bottiglie di plastica, giocattoli, sacchetti e fogli. Ilteflon è una materia plastica inerte che viene impiegata in rivestimenti antiaderenti su macchineutensili e attrezzi da cucina. L’elenco delle materie plastiche è lunghissimo, date le infinitepossibilità d’impiego. Rimane, però, il grave problema della loro non biodegradabilità. I danni

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provocati dall’accumulo di materiale non biodegradabile non sono solo di carattere estetico. Leplastiche , con altri rifiuti, possono infatti sconvolgere interi ecosistemi. Per prevenirel’inquinamento ambientale bisognerebbe provvedere a riciclarla.

POLITICA AMBIENTALE (nel sistema di gestione ambientale)Documento fondamentale che testimonia l’impegno del vertice dell’organizzazione aziendale aconsiderare la tutela dell’ambiente un elemento costitutivo della propria missione aziendale. Lapolitica ambientale deve essere stabilita per iscritto e stabilmente riesaminata ed eventualmentecorretta, comunica al personale dipendente e resa disponibile al pubblico

POLVERI ATMOSFERICHECon il termine di polveri atmosferiche, o di materiale particellare, si intende una miscela diparticelle solide e liquide, sospese in aria, che varia per caratteristiche dimensionali,composizione e provenienza. Parte delle particelle che costituiscono le polveri atmosferiche sonoemesse come tali da diverse sorgenti naturali ed antropiche (cd. "particelle primarie"); parteinvece derivano da una serie di reazioni chimiche e fisiche che avvengono nell’atmosfera (cd."particelle secondarie"). A seconda del processo di formazione, le particelle che compongono lepolveri atmosferiche possono variare sia in termini dimensionali sia di composizione chimica.Diversi sono anche i meccanismi di rimozione cui le polveri vanno incontro: meccanismi che le"allontanano" dall’ambiente atmosferico facendole ricadere al suolo o verso l’ambiente idrico(fiumi, laghi, mari, …).Le polveri atmosferiche sono definite con i nomi più diversi, tra i quali ipiù usati sono: PTS (polveri totali sospese) e PM (dall’inglese "particulate matter"). Le polveritotali sospese (PTS) sono un insieme molto eterogeneo di particelle solide e liquide che, a causadelle ridotte dimensioni, restano in sospensione nell’aria. Esistono diversi sistemi diclassificazione del materiale particellare. I regolatori hanno scelto di distinguere le diverse classidi polveri a seconda della dimensione del diametro delle particelle (misurato in micrometri omm) e di quantificarne la presenza in aria in termini di concentrazione (espressa in mg/m3,ovvero microgrammi di particelle in sospensione per metro cubo di aria ambiente). Il diametrodelle particelle può variare da un valore minimo di 0,005 mm fino ad un massimo di 100 mm.All’interno di quest’intervallo si definiscono: - grossolane le particelle con diametro compresotra 2,5 e 30 mm (paragonabile a quello di un capello umano, che è compreso tra 50-100 mm) -fini le particelle con diametro inferiore a 2,5 mm. Le polveri grossolane si originano a seguito dicombustioni incontrollate e per processi meccanici di erosione e disgregazione dei suoli. Pollini espore fanno parte di questa classe dimensionale. Le polveri fini derivano dalle emissioni prodottedal traffico veicolare, dalle attività industriali, dagli impianti di produzione di energia elettricanonché a seguito di combustioni di residui agricoli. Oltre alle PTS, la legislazione italiana inmateria di inquinamento atmosferico regolamenta la presenza in aria delle polveri PM10, aventidiametro inferiore a 10 mm e comprendenti un sottogruppo di polveri più sottili denominatePM2,5, aventi diametro inferiore a 2,5 mm. Nonostante tra PM10 e PM2,5 vi sia una certasovrapposizione dimensionale, le due classi sono generalmente ben distinte sia in termini disorgenti di emissione e di processi di formazione, sia per quanto riguarda la composizionechimica ed il comportamento nell’atmosfera. Le polveri PM10 sono comunque costituite percirca il 60% dalla frazione più sottile denominata PM2,5. Tanto inferiore è la dimensione delleparticelle, tanto maggiore è la loro capacità di penetrare nei polmoni e di produrre effetti dannosisulla salute umana. Per questo motivo le polveri PM10 e PM2,5 presentano un interesse sanitariosicuramente superiore rispetto alle PTS. Le polveri PM10 sono denominate anche polveriinalabili, in quanto sono in grado di penetrare nel tratto superiore dell’apparato respiratorio (dalnaso alla laringe). Le polveri PM2,5 sono invece denominate polveri respirabili in quanto sono ingrado di penetrare nel tratto inferiore dell’apparato respiratorio (dalla trachea sino agli alveolipolmonari).

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POPInquinanti organici persistenti. Comprendono pesticidi, prodotti chimici o industriali (quali iPCB), ma anche prodotti derivati da processi di combustione o dall'usura di prodotti industriali(quali le diossine e i furani). Gli inquinanti in questione sono difficilmente degradabili e siaccumulano nei tessuti adiposi delI'uomo e degli animali. Un'esposizione cronica, pur lieve, puòinfatti avere ripercussioni sulla loro capacità di riproduzione e sul loro sistema immunitario, opuò provocare anomalie nello sviluppo nonché tumori. I POP rappresentano in particolare unpericolo per i bambini, poiché sono sostanze che si accumulano nel latte materno.

POZZOscavo praticato nel terreno verticalmente per estrarre acqua dal sottosuolo, di solito a sezionecircolare e rivestito in muratura, nell’antichità anche in legno; la tecnica di costruzione dei pozzi,anticamente scavati a mano, è rimasta fondamentalmente inalterata per millenni. Il "pozzoartesiano", che deriva il suo nome dalla contea di Artois, in Francia, dove fu scavato il primo diquesto tipo nel 1126, è un pozzo che, raggiungendo la falda freatica, posta cioè tra due stratiimpermeabili, quindi in pressione, fa sgorgare l’acqua zampillante. Questa tecnica, che conobbeuna diffusione enorme nel XIX secolo, in realtà, data la scarsa conoscenza degli strati geologiciprofondi e l’eccessivo sfruttamento, produsse un danno, rappresentato dall’abbassamento dellivello delle falde, per cui venne abbandonata. L’Italia ha una grande tradizione nellatrivellazione dei pozzi, questo per la fiducia nella buona qualità delle acque profonde, che hafavorito la diffusione dell’uso di prelevare acque sotterranee mediante la perforazione. Ancoraoggi, soprattutto al nord, un notevole quantitativo delle acque captate è di origine freatica.

PRECIPITAZIONESi definisce precipitazione atmosferica la caduta d’acqua al suolo anche sotto forma di neve oghiaccio. La precipitazione ha luogo quando le goccioline d’acqua, o le particelle di ghiacciopresenti in una nube raggiungono dimensioni tali da non potere più essere sostenute dall’aria,risentendo dell’attrazione gravitazionale della terra. Le precipitazioni sono di molti tipi diversi.La pioviggine ha luogo quando si ha caduta lenta di gocce finissime e molto ravvicinate tra diloro; la pioggia presenta gocce più grosse (diametro superiore a 20 millimetri) e più distanziateche cadono rapidamente; la neve, una precipitazione che nelle nostre regioni si presenta quasiesclusivamente d’inverno, cade sotto forma di cristalli di ghiaccio. Nelle regioni temperate infinesi può avere, come fenomeno sporadico, la grandine. La misura delle precipitazioni atmosfericheè data dall’altezza in millimetri dello strato di acqua caduta su una superficie di grandezzadefinita, considerando nulle evapotraspirazione, scorrimento superficiale e percolazione nelterreno. La distribuzione delle precipitazioni sulla superficie terrestre è estremamente diseguale:si passa da zone definite aride, dove le precipitazioni non si verificano affatto per interi anni, azone dette umide, dove le precipitazioni raggiungono diverse centinaia di millimetri o addiritturaalcuni metri all’anno.

PRESTAZIONE AMBIENTALERisultati misurabili del sistema di gestione ambientale, conseguenti al controllo esercitatodall'organizzazione sui propri aspetti ambientali, sulla base della sua politica ambientale, dei suoiobiettivi e dei suoi traguardi (ISO 14001).

PREVENZIONE DELL'INQUINAMENTOUso di processi (procedimenti), prassi, materiali o prodotti per evitare, ridurre o tenere sottocontrollo l'inquinamento, compresi il riciclaggio, il trattamento, i cambiamenti di processo, isistemi di controllo, l'utilizzazione efficiente delle risorse e la sostituzione di materiali(definizione UNI ISO 14001). I benefici potenziali della prevenzione dell'inquinamento

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comprendono la riduzione degli impatti ambientali negativi, l'incremento dell'efficienza e lariduzione dei costi.

PRINCIPIO “CHI INQUINA PAGA”Principio di imputazione che prevede di far assumere i costi ambientali derivanti dalla attività diproduzione (le esternalità ambientali negative) al produttore. Attraverso l’adozione di taleprincipio si richiede al produttore di internalizzare nel prezzo del bene anche i costi ambientalisostenuti. Non si tratta pertanto di un “principio etico” o “punitivo” ma di un sistema perassegnare un prezzo alle variabili ambientali che intervengono nei processi di produzione.

PRINCIPIO PRECAUZIONALEArticolo 3 della UN Framework Convention on Climate Change: Le Parti dovrebbero adottaredelle misure precauzionali per anticipare, prevenire o minimizzare le cause del cambiamentoclimatico e mitigarne gli effetti negativi. In presenza di pericoli di danni seri e irreversibili, lamancanza di una piena certezza scientifica non dovrebbe essere utilizzata come ragione perposporre tali misure, considerato che le politiche e le misure relative al cambiamento climaticodovrebbero essere cost-effective per assicurare dei benefici globali al minor costo possibile.

PROCEDURA (nel sistema di gestione ambientale)Documento che definisce le modalità di svolgimento di attività previste dal sistema di gestione,in termini di istruzioni gestionali e operative e delle relative responsabilità di attuazione.

PRODOTTO VERDEProdotto per la realizzazione del quale sono stati messi in atto accorgimenti che tengano contodegli aspetti ambientali (ad es. materie prime biologiche, imballaggio a peso ridotto, ecc.). Esso ècaratterizzato dalla possibilità di riutilizzo, dal fatto di non essere tossico, di essere realizzato conmateriale riciclato e di venire commercializzato in una confezione o in un imballaggio didimensioni contenute. Non esistono tuttavia prodotti ecologici in assoluto perché in ogni casodurante i cicli di produzione, distribuzione e trasporto ai magazzini di deposito o ai dettaglianti esmaltimento, vengono utilizzate energia e risorse con la conseguente creazione di rifiuti einquinamento. In questo senso il concetto di "verde" è piuttosto relativo e sta ad indicare queiprodotti che, rispetto ad altri, generano un impatto minore sull'ambiente.

PRODUZIONI PULITETecniche di gestione dei processi produttivi che mirano ad ottenere dei miglioramenti dal puntodi vista dell'impatto ambientale della produzione. Si applicano, per esempio, produzioni puliteper ridurre alla fonte la quantità e la tossicità delle emissioni (intese come emissioni inatmosfera, scarichi liquidi, produzione di rifiuti, ecc.) di un'attività produttiva minimizzando gliimpatti ambientali prodotti durante l'intero ciclo di vita del prodotto, dall'estrazione dei materialiallo smaltimento finale.

PROGETTAZIONE AMBIENTALEdefinizione di un nuovo ordine, attraverso un assetto funzionale, voluto e controllato di un datospazio. Si vogliono indicare tutte le operazioni, dagli studi di base di tipo naturalistico al progettoesecutivo, con cui si realizza l’inserimento nell’ambiente delle opere, siano esse infrastrutture,insediamenti produttivi, abitazioni. La progettazione ambientale cerca di recuperare gli equilibriecologici esistenti intorno all’opera, riconducendo i territori interessati alle forme proprie senzal’uso di tecnologie estranee all’ambiente. Essa ha come obiettivo principale la ricomposizionedell’unità paesaggistica, percettiva, strutturale e funzionale che dovrà ospitare l’opera.

PROGRAMMA AMBIENTALE (nel sistema di gestione ambientale)

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Una descrizione degli obiettivi e delle attività specifici dell’impresa concernenti una miglioreprotezione dell’ambiente.

PROGRAMMA D’AZIONE EUROPEO IN MATERIA AMBIETALEProgramma d’azione che stabilisce i principi della strategia europea nel campo ambientale.

PROTOCOLLO DI KYOTOIl Protocollo di Kyoto:a) è stato prodotto dalla Terza Conferenza delle Parti (COP3) tenutasi a Kyoto nel Dicembre del

1997b) entrerà in vigore e sarà quindi legalmente vincolante, dopo essere stato ratificato da 55 Stati,

tra cui devono essere inclusi Stati dell’Annesso I* responsabili per almeno il 55% delleemissioni totali degli Stati dell’Annesso I

c) ad oggi è stato ratificato da un solo Paese (Romania)L’obiettivo:La riduzione delle emissioni globali di gas serra (CO2,CH4,N2O,HFC,PFC,SF6) del 5,2%rispetto al livello del 1990 entro il periodo 2008-2012. Per raggiungere tale obiettivo, ogni Paesedell’Annesso I ha assunto impegni di riduzione diversi in base alla struttura dell’economianazionale, alla dotazione di risorse naturali, al contributo di ciascun gas alle emissioni totalinazionali di gas serra, all’offerta e la domanda di energia nazionali e agli sforzi già compiuti perla riduzione delle emissioni prima del 1990. Per i Paesi dell’Unione Europea nel loro insieme lariduzione deve essere dell’8%, per gli Stati Uniti del 7% e per il Giappone del 6%. Per laFederazione Russa, la Nuova Zelanda e l’Ucraina è prevista la stabilizzazione delle emissioni,mentre Norvegia, Australia e Islanda possono aumentare le loro emissioni rispettivamentedell’1%, 8% e 10%. All’interno dell’UE è stata effettuata un’ulteriore ripartizione tra gli Statimembri per raggiungere la riduzione complessiva dell’8%. In tale contesto, l’Italia si impegna aridurre le emissioni nazionali di gas serra del 6,5% rispetto alle emissioni del 1990.Gli Strumenti:Misure e politiche nazionali, quali: a) Incremento dell’efficienza energetica nei rilevanti settoridell’economia nazionale; b) Protezione e incremento dei ‘sink’ e riserve dei gas serra noncontrollati dal Protocollo di Montreal; promozione di azioni di forestazione sostenibile,riforestazione e afforestazione; c) Promozione di forme di agricoltura sostenibile; d) Promozionedella ricerca, lo sviluppo e l’uso di fonti di energia nuove e rinnovabili, di tecnologie per ilsequestro dell’anidride carbonica e di tecnologie ecocompatibili nuove e avanzate; e) Riduzioneprogressiva ed eliminazione di quei fattori di distorsione dei mercati, quali incentivi fiscali,tassazione e sussidi, che favoriscono le emissioni di gas serra e introduzione di strumenti dimercato che ne incoraggino la riduzione; f) Misure atte a limitare e/o ridurre le emissioni di gasserra non controllati dal Protocollo di Montreal nel settore dei trasporti; g) riduzione delleemissioni di metano dalla gestione dei rifiuti e da attività di produzione, trasporto e distribuzionedi energia.

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QQSCQuadro Comunitario di Sostegno. Documento approvato dalla Commissione a seguito dellavalutazione del piano di sviluppo presentato da uno Stato membro e contenente le strategie e lepriorità d'azione, gli obiettivi specifici delle stesse, il contributo dei Fondi e di altre risorsefinanziarie. Il documento deve essere suddiviso in varie priorità e attuato per mezzo di uno o piùProgrammi Operativi.

QUADRO DIAGNOSTICOFase dell’Agenda 21 Locale nella quale si prevede di predisporre una serie di azioni conoscitivedelle problematiche legate alla sostenibilità locale. Tale quadro avviene mediante: lapredisposizione del Rapporto sullo Stato dell’Ambiente, l’individuazione delle componentiambientali sensibili e dei fattori di pressione, la selezione degli obiettivi, il monitoraggioperiodico e la valutazione delle politiche

QUALITÀ'L'insieme delle proprietà e delle caratteristiche che conferiscono ad un prodotto, ad un processodi lavorazione o ad un servizio, la capacità di soddisfare esigenze espresse o implicite (ISO8402:1995) Grado in cui un insieme di caratteristiche intrinseche soddisfa i requisiti (UNI ENISO 9000:2000) Il termine "qualità" non esprime un livello di merito in senso comparativo. Laqualità assume due aspetti fondamentali: quello della conformità alle norme e quello dellagestione della qualità, intesa come filosofia complessiva di gestione strategica dell'azienda.

QUALITA’ AMBIENTALEConcetto che esprime il pregio ed il valore di un bene, di un'area o di qualunque elemento delsistema ambiente da un punto di vista ambientale, prima dell'introduzione di una determinataopera sul territorio e indipendentemente dai potenziali impatti che ne deriveranno.

QUALITÀ DELL’ACQUACaratteristica determinata dalle condizioni fisico-chimiche dell'ambiente idrico, con riferimentoalla rilevazione di eventuali sostanze inquinanti.

QUALITÀ DELL’ARIASi intende abitualmente la concentrazione nell'aria di uno o più inquinanti. Per buona parte degliinquinanti la qualità dell'aria si esprime come una concentrazione media in un determinatoperiodo di tempo (ad esempio i microgrammi per metro cubo di un dato inquinante misuratinell'arco di un'ora).

QUALITÀ DEL SUOLOCaratteristica determinata dalle condizioni fisico-chimiche di un suolo in relazione alla presenzadi elementi inquinanti.

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RRACCOLTA DIFFERENZIATA DEI RIFIUTIRaccolta idonea a raggruppare i rifiuti urbani in frazioni merceologiche omogenee, compresa lafrazione organica umida, destinate al riutilizzo, al riciclaggio ed al recupero di materia prima (D.Lgs. 22/1997).

RADONElemento chimico (Rn) gassoso che emette radiazioni. Può essere normalmente presentenell’ambiente con elevata variabilità da zona a zona (Radioattività ambientale).

RAPPORTO AMBIENTALEAi sensi dell’allegato I della direttiva 42/2001, le informazioni da fornire attraverso il rapportoambientale riguardano:- illustrazione di contenuti, obiettivi principali del piano o del programma e rapporto con altri

pertinenti piani e programmi;- aspetti pertinenti allo stato attuale dell’ambiente e sua evoluzione probabile senza

l’esecuzione del piano o del programma;- caratteristiche ambientali delle aree che potrebbero essere significativamente interessate;- qualsiasi problema ambientale esistente, pertinente al piano o al programma, ivi compresi in

particolare quelli relativi ad aree di particolare rilevanza ambientale, quali le zone designateai sensi delle direttive 79/409/CEE e 92/43/CEE;

- obiettivi di protezione ambientale stabiliti a livello internazionale, comunitario o dagli Statimembri, pertinenti al piano o la programma, e il modo in cui, durante la sua preparazione, siè tenuto conto di detti obiettivi e di ogni considerazione ambientale;

- possibili effetti significativi sull’ambiente, compresi aspetti quali la biodiversità, lapopolazione, la salute umana, la flora e la fauna, il suolo, l’acqua, l’aria, i fattori climatici, ibeni materiali, il patrimonio culturale, anche architettonico e archeologico, il paesaggio el’interrelazione tra i suddetti fattori (gli effetti devono comprendere quelli secondari,cumulativi, sinergici, a breve, medio e lungo termine, permanenti e temporanei, positivi enegativi);

- misure previste per impedire, ridurre e compensare nel modo più completo possibile glieventuali effetti negativi sull’ambiente generati dall’attuazione del piano o del programma;

- sintesi delle ragioni della scelta delle alternative individuate e una descrizione di come è stataeffettuata la valutazione nonché le eventuali difficoltà incontrate (ad esempio carenzetecniche o mancanza di know-how) nella raccolta delle informazioni richieste;

- descrizione delle misure previste per monitorare l’attuazione del piano o programma;- sintesi non tecnica delle informazioni di cui ai punti precedenti.Sono fatte salve le disposizioni dell’articolo 5, paragrafi 2 e 3, che specificano i criteri diselezione dei contenuti e possibili informazioni aggiuntive.

RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTERaccolta, organizzazione e interpretazione di dati già rilevati dalle autorità locali e/o dalle loroagenzie. Il quadro diagnostico che ne emerge rappresenta la qualità dell'ambiente nell'ambitoterritoriale considerato, i fattori di pressione che concorrono ad influenzarla, le politiche dirisposta attivate a fronte di determinati obiettivi e priorità di intervento. Il rapporto deve anchemettere in luce le eventuali carenze o incompletezze informative a cui rispondere attivandonuove campagne di misura e rilievo.

RAURifiuti assimilabili a quelli urbani.

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RECUPERO AMBIENTALERiguarda tutti quegli interventi che tendono a favorire la ripresa spontanea della serie divegetazione autoctona. Si limita alla ripresa naturale della vegetazione autoctona riproponendoartificialmente cenosi non molto evolute ma capaci di raggiungere autonomamente sia unacomplessità strutturale, tipica delle cenosi naturali, sia una maggiore diversità biologica.All’interno del recupero ambientale si hanno almeno due casi particolari: il "restauro"(restoration) e il "ripristino" (renewal). Il restauro si riferisce in genere a un ambito arealmentedefinito in cui, più che una trasformazione globale, si è avuta una progressiva alterazionepuntuale. Si parla invece di ripristino ambientale quando l’obiettivo dell’intervento è quello diriproporre le forme e i tipi di vegetazione presenti in un determinato ambiente prima della suaoccupazione.

RECUPERO DEI RIFIUTIL'insieme di operazioni per la raccolta, lo stoccaggio, la selezione e la destinazione, in seguito alriciclaggio, dei residui o dei materiali di scarto di un processo produttivo nel modo più efficaceed economico. Nel D. Lgs. n. 22 del 5.2.97 viene data la seguente definizione delle operazioni direcupero: "Utilizzazione principale come combustibile o come altro mezzo per produrre energia;rigenerazione/recupero di solventi; riciclo/recupero delle sostanze organiche non utilizzate comesolventi, comprese le operazioni di compostaggio e altre operazioni biologiche; riciclo/recuperodei metalli o dei composti metallici; riciclo/recupero di altre sostanze inorganiche; rigenerazionedegli acidi o delle basi; recupero dei prodotti che servono a captare gli inquinanti; recupero deiprodotti provenienti dai catalizzatori; rigenerazione o altri reimpieghi degli oli; spandimento sulsuolo a beneficio dell’agricoltura o dell’ecologia; utilizzazione dei prodotti ottenuti da una dellesuddette operazioni; scambio di rifiuti per sottoporli a una delle suddette operazioni; messa inriserva di rifiuti per sottoporli a una delle suddette operazioni (escluso il deposito temporaneo,prima della raccolta, nel luogo in cui sono stati prodotti)."

RECUPERO ENERGETICOUtilizzazione dell’energia termica liberata in un processo di combustione di rifiuti, per laproduzione di vapore da cedere a terzi o da sfruttare in un ciclo termico, per la produzione dienergia elettrica.

REFLUOScarico di acque provenienti da attività civili o industriali.

REGISTRAZIONEProcedimento con cui un organismo indica in un elenco appropriato, disponibile al pubblico, lecaratteristiche di un prodotto, processo o servizio o le particolarità proprie di un organismo o diuna persona.

REGISTRO DEGLI EFFETTI AMBIENTALI (nel sistema di gestione ambientale)Registro dove vengono annotati gli effetti ambientali connessi ai fattori d’impatto individuaticome significativi per il sito

REGOLAMENTO CEEDocumento emesso dalla Comunità europea, di applicazione generale ed obbligatoria in tutti gliStati membri, dei quali entra nella legislazione nazionale e le Autorità nazionali e gli strumentinazionali non possono impedirne l'implementazione. Un Regolamento crea diritti individuali chei tribunali nazionali devono applicare. I Regolamenti sono usati, per esempio, per stabilireannualmente i prezzi in agricoltura dal Consiglio dei Ministri della CEE. Se non diversamente

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stabilito, i Regolamenti entrano in vigore 20 giorni dopo la loro pubblicazione sulla GazzettaUfficiale della CEE serie "L". A differenza delle Direttive, i Regolamenti comprendono anche lemodalità applicative della legge.

REPORTING AMBIENTALEDocumento pubblico che serve ad informare circa gli sforzi, sia economici che di riduzione degliimpatti, compiuti da un’impresa per migliorare uso delle risorse ambientali nei processi diproduzione. E’ composto di tre parti distinte: la relazione ambientale (descrizione sinteticadell’attività svolta dall’azienda); il bilancio ambientale; le conclusioni. La richiesta del rapportoambientale ha ormai raggiunto dimensioni ragguardevoli, soprattutto in Nord America edEuropa, a causa della crescente richiesta di informazioni da parte dei soggetti esterni all’impresa,sulle relazioni esistenti tra essa e il suo territorio di insediamento. Rapporto (report) o bilancioambientale sono termini spesso utilizzati indistintamente. Nei paesi anglosassoni con il termineenvironmental reporting si intende l’attività di informazione sul rapporto tra impresa e territoriofisico. Il rapporto ambientale è pertanto quel documento diffuso al pubblico e redattoperiodicamente all’interno, per mezzo del quale l’impresa descrive le sue principaliproblematiche ambientali, il suo approccio strategico, la sua organizzazione per la gestioneambientale, le azioni messe in atto per la protezione ambientale e documenta, con dati statistici eindicatori, il proprio impatto (il bilancio ambientale) e gli aspetti finanziari connessi conl’ambiente (spese correnti e di investimento). Oltre che strumento di comunicazione con i variinterlocutori dell’impresa (azionisti, finanziatori, assicuratori, opinione pubblica, gruppiambientalisti, autorità nazionali e locali, clienti e consumatori), il rapporto ambientale (e ilbilancio che esso contiene) rappresenta un elemento fondamentale per la gestione strategica dellavariabile ambiente, all’interno del processo di pianificazione dell’impresa.

RESPONSABILITA' DA PRODOTTOObbligo di un produttore o di altri a risarcire danni a persone o cose, causati da un prodotto oservizio riconosciuto difettoso. Oggetto della Direttiva CEE 85/374/CEE, recepita in Italia conDPR 2415188 n° 244. Se il produttore può infatti dimostrare di aver operato secondo un sistemadi qualità certificato, nel caso di un difetto non "originario" - sopravvenuto, cioè, in fasisuccessiva alla produzione -, egli fornisce una prova "negativa" che il prodotto in uscita dalla suasfera di controllo era immune da difetti originali.

RESPONSABILITÀ ESTESA DEL PRODUTTORESi tratta di un approccio, fatto proprio dall’Unione Europea, che prevede che il produttore siaresponsabile non solo delle fasi di trasformazione legate al suo processo di produzione, ma anchedelle fasi a monte e delle fasi a valle.

RESPONSIBLE CAREIl concetto di Responsible Care fu sviluppato dall’associazione delle aziende chimiche canadesiverso la metà degli anni Ottanta e, in circa un decennio, è diventato un programma di rilevanzamondiale. è finalizzato ad ottenere miglioramenti delle prestazioni dell’industria chimica nelsettore della salute, della sicurezza e dell’ambiente e a mettere le aziende di tutto il mondo ingrado di comunicare i risultati raggiunti, favorendo la trasparenza con il pubblico. Lanciato inItalia da Federchimica nel 1992, il programma Responsible Care prevede l’adesione volontariada parte dell’impresa che si impegna ad applicare i suoi princìpi-guida, tra i quali risultafondamentale il processo di autovalutazione. Dall’avvio del Programma in Italia, le adesionisono in continua crescita e contano gruppi e società di piccole, medie e grandi dimensioni,nazionali ed estere. Ogni anno la Federchimica pubblica un rapporto ambientale: ResponsibleCare.

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RETE ECOLOGICAStrumento che risponde alla necessità di creare dei collegamenti tra le aree naturali, relitte e dinuova realizzazione, per ottenere un sistema spaziale unitario, progettato in modo tale che ogniintervento si inserisca in un disegno complessivo articolabile nello spazio e implementabile neltempo.

RETE NATURA 2000Obiettivo finale della Direttiva Habitat (92/43/CEE): creazione di questa rete europea di zonespeciali di conservazione, attraverso la quale garantire il mantenimento ed il ripristino di unostato di conservazione soddisfacente dei tipi di habitat naturali e delle specie interessate nellaloro area di ripartizione naturale.

RICHIESTA DI OSSIGENO TOTALESigla universalmente accettata per indicare un parametro di grande importanza per la definizionedella qualità di un’acqua. Il TOD è una misura della quantità totale di ossigeno richiesta da uncampione di acqua, in aggiunta a quello discioltovi, per l’ossidazione completa delle sostanzeorganiche presenti con trasformazione dei costituenti, per esempio carbonio, idrogeno, azotozolfo rispettivamente in anidride carbonica, acqua, acido nitrico, acido solforico. Il TOD simisura con apposite apparecchiature automatiche attraverso la determinazione in continuo dellaconcentrazione di ossigeno nel gas effluente dal processo di combustione. È uno dei tantiparametri, quali COD, TOC, BOD, attraverso i quali si cerca di caratterizzare il grado diinquinamento di un’acqua.

RICICLAGGIORiciclare significa "rimettere in circolazione come materie prime" materiali e sostanze ricavati daun adeguato trattamento dei rifiuti, compreso il riciclaggio organico (Compostaggio) conesclusione, però, del recupero di energia. Il riciclaggio è, per legge, tra le forme di smaltimentoda privilegiare e i vantaggi indubbi vanno individuati sia nella diversa volumetria assunta dairifiuti raccolti, sia nel fondamentale risparmio di materie prime utilizzate nell'attuale sistemaproduttivo.

RIFIUTISecondo il D. Lgs. n. 22 del 5.2.97 è rifiuto qualsiasi sostanza od oggetto che rientri nellecategorie riportate in allegato al decreto stesso e di cui il detentore si disfi o abbia deciso o abbial’obbligo di disfarsi. Tuttavia, a tale proposito va evidenziato che l’elenco dei rifiuti individuatinell’allegato al decreto non è esaustivo in quanto in esso viene disposto che costituisce rifiutoanche "qualunque sostanza, materia o prodotto che non rientri" tra le diverse categorieespressamente individuate. Pertanto, il criterio cui occorre fare riferimento per determinare seuna data sostanza debba essere qualificata come rifiuto (e, come tale, vada assoggettata allanormativa che ne regola tutte le fasi di smaltimento) è quello soggettivo e cioè di valutazionedella volontà del detentore di disfarsi o meno della sostanza stessa. Nel D. Lgs. n. 22/97 i rifiutivengono classificati, secondo l’origine e la pericolosità, rispettivamente in urbani e speciali ed inpericolosi e non pericolosi. Scompare, pertanto, la tipologia dei rifiuti tossici e nocivi, introdottadalla previgente normativa.

RIFIUTI NON PERICOLOSISecondo il D. Lgs. n. 22 del 5.2.97, sono rifiuti non pericolosi quelli che non rientranonell’apposita lista allegata al decreto stesso.

RIFIUTI PERICOLOSI

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Secondo il D. Lgs. n. 22 del 5.2.97, sono pericolosi i rifiuti individuati in un’apposita listaallegata al decreto stesso (allegato D). Viene, pertanto, superata la classificazione dei rifiutitossici e nocivi prevista dalla previgente normativa (DPR n. 915/88), che era basata sul contenutonei rifiuti di determinate sostanze nocive, individuate da disposizioni tecniche. Con il nuovocriterio, conforme alle norme comunitarie, i rifiuti rientranti nella citata lista vengono qualificaticome pericolosi, a prescindere dalle effettive caratteristiche di rispettiva pericolosità. Perclassificare un rifiuto come pericoloso si dovrà ricorrere al C.E.R., il catalogo europeo dei rifiuti.Tale codice si compone di sei cifre: le prime due si riferiscono al settore produttivo, le secondeindividuano il ciclo produttivo all'interno del settore produttivo, le ultime due individuano ilrifiuto. In base al codice riportato nell'Allegato D), un rifiuto che ha quel determinato codice è unrifiuto pericoloso a priori.

RIFIUTI SPECIALISecondo il D. Lgs. n. 22. del 5.2.1997 sono rifiuti speciali: a) i rifiuti da attività agricole e agro-industriali; b) i rifiuti derivanti dalle attività di demolizione, costruzione, nonché i rifiutipericolosi che derivano da attività di scarico; c) i rifiuti da lavorazioni industriali; d) i rifiuti dalavorazioni artigianali; e) i rifiuti da attività commerciali; f) i rifiuti da attività di servizio; g) irifiuti derivanti dall’attività di recupero e smaltimento di rifiuti, i fanghi prodotti dallapotabilizzazione e da altri trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue e daabbattimento dei fumi; h) i rifiuti derivanti da attività sanitarie; i) i macchinari e leapparecchiature deteriorati ed obsoleti; l) i veicoli a motore, rimorchi e simili fuori uso e loroparti.

RIFIUTI SPECIALI, impianti di trattamento deiI sistemi di smaltimento dei rifiuti speciali non pericolosi e/o pericolosi, utilizzano per iltrattamento le seguenti tecnologie: - tecnologie per il recupero dei materiali; - tecnologie per ilpretrattamento dei rifiuti; - tecnologie per lo smaltimento definitivo dei rifiuti. Il trattamento, ilrecupero o la valorizzazione dei rifiuti speciali possono essere effettuati mediante processichimici, fisici, biologici e/o termochimici. Per il recupero vengono impiegate tecnologie dirigenerazione degli oli usati (Olio lubrificante usato), di distillazione dei solventi esausti e direcupero di materiali riutilizzabili nei cicli produttivi. Oltre alla rigenerazione e al riciclaggio dimateriali, è possibile anche il recupero di energia, mediante l’adozione di cicli termici, associatia forni di incenerimento dei rifiuti, in grado di produrre energia elettrica e/o termica. Iltrattamento dei rifiuti speciali viene effettuato utilizzando appropriati impianti didetossificazione, inertizzazione, depurazione chimico-fisica e/o biologica, incenerimento estoccaggio definitivo (discariche controllate).

RIFIUTI TOSSICO-NOCIVIQuesta tipologia di rifiuti non ha più valenza giuridica a seguito dell’abrogazione del D.P.R. n.915/82 che l’aveva istituita. La qualificazione introdotta con il D. Lgs. n. 22/97 per tali rifiuti èquella di rifiuto pericoloso.

RIFIUTI URBANISecondo il D. Lgs. n. 22/97 sono rifiuti urbani:1. rifiuti domestici, anche ingombranti,provenienti da locali e luoghi adibiti ad uso di civile abitazione; 2. rifiuti non pericolosiprovenienti da locali e luoghi adibiti ad usi diversi da quelli di cui al punto precedente; 3.assimilati ai rifiuti urbani per qualità e quantità, ai sensi dell'art.21, comma 2, lett.g; 4. rifiutiprovenienti dallo spazzamento delle strade; 5. rifiuti di qualunque natura o provenienza, giacentisulle strade ed aree pubbliche o sulle strade ed aree private comunque soggette ad uso pubblico osulle spiagge marittime e lacuali e sulle rive dei corsi d'acqua; 6. rifiuti vegetali provenienti daaree verdi, quali giardini, parchi ed aree cimiteriali; 7. rifiuti provenienti da esumazioni ed

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estumulazioni, nonché gli altri rifiuti provenienti da attività cimiteriale diversi da quelli indicatinei punti 2,3,4. 1. rifiuti domestici, anche ingombranti, provenienti da locali e luoghi adibiti aduso di civile abitazione; 2. rifiuti non pericolosi provenienti da locali e luoghi adibiti ad usidiversi da quelli di cui al punto precedente; 3. assimilati ai rifiuti urbani per qualità e quantità, aisensi dell'art.21, comma 2, lett. g; 4. rifiuti provenienti dallo spazzamento delle strade; 5. rifiutidi qualunque natura o provenienza, giacenti sulle strade ed aree pubbliche o sulle strade ed areeprivate comunque soggette ad uso pubblico o sulle spiagge marittime e lacuali e sulle rive deicorsi d'acqua; 6. rifiuti vegetali provenienti da aree verdi, quali giardini, parchi ed areecimiteriali; 7. rifiuti provenienti da esumazioni ed estumulazioni, nonché gli altri rifiutiprovenienti da attività cimiteriale diversi da quelli indicati nei punti 2,3,4.

RIFORESTAZIONERimboschimento di aree sottoposte a deforestazione. La riforestazione su vastissima scala èconsiderata un mezzo per ricostituire il patrimonio forestale mondiale e per ridurre l'effetto serra.

RIMBOSCHIMENTOInsieme di pratiche forestali relative al rinnovo del bosco, compiute per evitarne la gradualescomparsa e, in alcuni casi, per impedire i franamenti di terreni montani in ripido pendio e poveridi vegetazione. Il rimboschimento può avvenire per rinnovo naturale e in tal caso le stesse pianteprovvedono, dopo tagli e disboscamenti precedentemente effettuati, alla riproduzione. Il rinnovoartificiale è invece totalmente operato dall’uomo, per semina o per piantagione.

RINTRACCIABILITA'Capacità di ricostruire la storia e di seguire l'utilizzo di un oggetto o di un'attività, mediantedocumentazione predisposta, la possibilità di seguire il percorso compiuto da un alimento, da unmangime, da un animale destinato alla produzione alimentare o da un ingrediente attraversandotutte le fasi della produzione e della distribuzione; “tutte le fasi della produzione e delladistribuzione”, tutte le fasi a partire dalla produzione primaria di un alimento ivi inclusa, fino allavendita o erogazione al consumatore finale ivi incluse e, ove pertinente ai fini della sicurezzaalimentare, la produzione, la lavorazione e la distribuzione dei mangimi (Proposta delParlamento europeo di Regolamento sulla legislazione alimentare).

RIPRISTINO AMBIENTALEUltima fase della realizzazione di un’opera, hanno l'obiettivo di riportare le aree interessate allecondizioni e destinazioni d'uso originarie, nel più breve tempo possibile. Fin dall'avvio delprogetto, infatti, viene definita la strategia di ripristino finale. Vengono realizzati studi sullecaratteristiche dei terreni interessati e di quelli circostanti e sulla climatologia della zona.Vengono definite le modalità di rimboschimento e inerbimento secondo avanzate tecnicheforestali. In molti casi il lavoro di ripristino consente non solo di riportare il territorio alle suecondizioni originarie, ma anche a migliorare e rendere più sicuro il suo assetto. Nel caso di fortependenza ciò significa minimizzare le erosioni pluviali ed eoliche e aumentare la coesionesuperficiale; nel caso di terreni grossolani, aumentarne la fertilità e migliorarne la capacità diritenzione idrica. La posa dei gasdotti, ad esempio, richiede interventi specifici di ripristino nellediverse fasi del lavoro, dalla scelta del tracciato alla progettazione e alla costruzione.

RISCALDAMENTO DEL GLOBOL'aumento della temperatura del pianeta provocato dalla presenza di gas ad effetto serra.

RISCHIO (comunicazione del)Lo scambio interattivo, nell'intero arco del processo di analisi del rischio, di informazioni epareri riguardanti gli elementi di pericolo e i rischi, i fattori connessi al rischio e la percezione

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del rischio, tra responsabili della valutazione del rischio, responsabili della gestione del rischio,consumatori, imprese alimentari e del settore dei mangimi, la comunità accademica e altriinteressati, ivi compresi la spiegazione delle scoperte relative alla valutazione del rischio e ilfondamento delle decisioni in tema di gestione del rischio (Proposta del Parlamento europeo diregolamento sulla legislazione alimentare).

RISCHIO (gestione del)Processo, distinto dalla valutazione del rischio, consistente nell'esaminare alternative d'interventoconsultando le parti interessate, tenendo conto della valutazione del rischio e di altri fattoripertinenti e, se necessario, compiendo adeguate scelte di prevenzione e di controllo (Proposta delParlamento europeo di regolamento sulla legislazione alimentare).

RISCHIO (valutazione del)Processo su base scientifica costituito da quattro fasi: individuazione del pericolo,caratterizzazione del pericolo, valutazione dell'esposizione al pericolo e caratterizzazione delrischio (Proposta del Parlamento europeo di regolamento sulla legislazione alimentare).

RISCHIO AMBIENTALEPer rischio ambientale si intende uno stato in cui sono presenti condizioni di pericolosità o diminaccia ipotetica verso l'ambiente e l'uomo. Nella stragrande maggioranza dei casi l'analisi deirischio tende ad estromettere la dimensione percettiva dell'individuo che spesso è fondamentale.La maggior parte degli studi sul rischio adotta come principio base la formula per cui il rischiosarebbe uguale alla probabilità che un evento indesiderato avvenga in un certo arco temporale,definendo il rischio attraverso una funzione di tipo statistico. Probabilità del verificarsi di undanno ambientale moltiplicata per la grandezza del danno stesso. Nelle procedure di VIAesprime la possibilità che gli interventi dell'uomo superino un livello tale da provocare sensibili espesso irreversibili fenomeni di inquinamento e di dissesto con alterazione degli equilibripreesistenti.

RISERVA NATURALEZona in genere delimitata e protetta da particolari disposizioni per la conservazione di alcunespecie vegetali ed animali che vi dimorano. Fanno parte delle aree protette e sono costituite daaree terrestri, lacuali o marine che contengono una o più specie naturalisticamente rilevanti dellaflora e della fauna, o presentano uno o più ecosistemi importanti per le diversità biologiche o perla conservazione delle risorse genetiche (legge 6/12/1991, n. 394).

RISORSE NATURALIMaterie prime direttamente attinte dal patrimonio naturale e che vengono successivamenteimmesse nel mercato allo stato grezzo o lavorate.

RISORSE NON RINNOVABILIRisorse del patrimonio naturale il cui utilizzo ed impiego è limitato nel tempo a causa della loroirriproducibilità (es. le risorse minerarie). Vengono anche definite come risorse esauribili.

RISORSE RINNOVABILIRisorse del patrimonio naturale che hanno la capacità di riprodursi o rinnovarsi.

RISPARMIO ENERGETICOUno dei sistemi, insieme alla razionalizzazione e all'utilizzo di fonti alternative, per stabilizzare ilcosto energetico. Risparmiare è una soluzione che, non richiede alcuno sforzo attivo, ma solo unadeguamento passivo ad una situazione di scarsità ovvero una modifica dei comportamento dei,

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consumatori in modo da ottenere lo stesso servizio con un minore uso di energia. Larazionalizzazione energetica, invece, richiede innovazione e proiezione nel futuro versotecnologie energetiche più efficienti. Anche l'utilizzo di fonti alternative non fossili può far partedi una razionalizzazione del sistema energetico. I tre sistemi rispondono sia a motivazionieconomiche sia ambientali. Da questo secondo punto di vista lo scopo è ridurre gli impattirelativi alla produzione, trasporto e utilizzo dell'energia. L'obiettivo resta quello di coniugaresviluppo e ambiente.

RUMOREEnergia sotto forma di onde sonore, capace di determinare una perturbazione fisica nel mezzo dipropagazione percepibile dall'uomo o dagli animali. Fenomeno acustico dovuto a vibrazioniirregolari che produce sensazioni sgradevoli. E' un particolare tipo di onda sonora, caratterizzatoda una totale assenza di periodicità dell'andamento stesso dell'onda: all'orecchio risulterà unasensazione spiacevole di ''confusione''. Un Rumore è caratterizzato (come tutti i suoni) dagrandezze quali: la frequenza (grave - acuto), l'intensità (forte - debole), il timbro (a secondadella fonte: motore, impatto, esplosione...). Di fondamentale importanza per l'uomo e' l'intensità,che se supera certi valori (circa 130 dB[A]) può arrecare danni permanenti all'orecchio. Livellodi pressione sonora Rumore tipico [dB(A)] 0 - soglia udibile; 40 - stanza molto silenziosa; 60 –conversazione; 70 - traffico stradale a 25m; 120 - livello di picco per un complesso rock; 140 -jet a 6 m.

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SSALINITÀ'Quantità di sali espressa in grammi/litro o in parti per mille, presenti nelle acque marine, fluviali,lacustri. La quantità di sale è maggiore nelle acque marine e, sebbene vari molto da mare a marea causa dell’influenza esercitata dall’evaporazione, dalle precipitazioni e dall’apporto fluviale, siaggira in media sul 35%.

SALINIZZAZIONEAumento dei sali disciolti nell’acqua. Tale fenomeno può essere dovuto, in aree costiere,all’intrusione dell’acqua marina, con interessamento della falda idrica sotterranea. In tal caso lasalinizzazione ha effetti negativi sulla qualità del suolo dal punto di vista agricolo.

SALUTE PUBBLICAComponente degli studi di impatto ambientale, che ha come scopo quello di verificare lacompatibilità tra le conseguenze dirette ed indirette della costruzione di opere e del loro esercizioe gli standard e i criteri adottati per la prevenzione dei rischi riguardanti la salute umana a breve,medio e lungo periodo.

SCARICHI IDRICISversamento di effluenti liquidi o comunque convogliabili tramite condotta, proveniente dainsediamenti sia produttivi che civili, con caratteristiche di continuità, o periodicità o anchesaltuari, ma non meramente occasionali.

SCARICO INDUSTRIALEFlusso di materiale di rifiuto proveniente da un processo produttivo industriale. Secondo lanormativa vigente, tali scarichi sono da considerarsi quantomeno rifiuti speciali e possono esserepericolosi (se provenienti da determinati processi).

SCREENINGPrimo gradino nell'analisi di dispersione degli inquinanti in atmosfera. Consiste nel determinare,mediante analisi al calcolatore, le condizioni meteoclimatiche che determinano il peggiorcomportamento in termini di dispersione degli inquinanti e la posizione attesa delle massimericadute al suolo.

SEDIMENTAZIONEProcesso di deposizione di materiale solido trasportato in sospensione dall’acqua o dal vento. Datale processo hanno origine le rocce sedimentarie. Nella depurazione delle acque lasedimentazione è l’operazione mediante la quale le sostanze solide sospese in un liquidovengono fatte depositare sul fondo di un recipiente adatto, grazie alla forza di gravità.

SENSIBILITA'Caratteristica intrinseca di tipo oggettivo dell'ambiente naturale che può subire un maggiordanno a parità di rilevanza dell'impatto (vulnerabilità) e di tipo soggettivo dell'ambientesocioeconomico che comporta un maggior rischio di conseguenze negative sull'attivitàproduttiva (percezione del rischio e sensibilità sociale).

SEPARAZIONE degli inquinantiProcesso di trattamento di effluenti inquinati in cui si realizza un’eliminazione degli inquinantitramite il loro trasferimento in un secondo flusso, più concentrato, da trattare ulteriormente. Si

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tratta generalmente di processi di tipo fisico che sfruttano particolari caratteristiche (densità, pesospecifico, solubilità) degli inquinanti stessi.

SESTO PROGRAMMA DI AZIONE E LO SVILUPPO SOSTENIBILEIl nuovo programma identifica quegli aspetti dell'ambiente che devono assolutamente essereaffrontati per ottenere uno sviluppo sostenibile: cambiamento climatico, uso esagerato dellerisorse naturali rinnovabili e non, perdita di biodiversità, accumulo di sostanze chimiche tossichepersistenti nell'ambiente. Determina quindi gli obiettivi e i traguardi da perseguire, descrivecome si intende utilizzare gli strumenti della politica ambientale comunitaria per questi fini esottolinea la necessità di intervenire anche in altre aree politiche. Il presupposto di fondo è che latutela ambientale sia integrata nelle altre aree politiche e, a tal fine, è necessario cambiare ilsistema di governance in modo da riuscire a conciliare gli obiettivi socio-economici con quelliambientali e identificare le diverse vie per conseguirli. Questo nuovo programma, purconcentrandosi sulle azioni e gli impegni che devono essere intrapresi a livello comunitario,identifica anche misure e responsabilità che spettano agli organismi nazionali, regionali e localinonché ai diversi settori economici. Ciò comprende la identificazione di aree tematicheprioritarie di intervento e la definizione dell’approccio strategico che definisce l'approcciopolitico generale ed il pacchetto di misure proposto per conseguire gli obiettivi e i traguardiambientali.In base agli esiti della valutazione globale e alle relazioni sullo stato e sulle tendenzedell'ambiente, il programma è stato imperniato sulle seguenti aree tematiche:Cambiamento climaticoObiettivo: Stabilizzare le concentrazioni atmosferiche di gas di serra ad un livello che non generivariazioni innaturali del clima terrestre.Natura e biodiversitàObiettivo: Proteggere e ripristinare il funzionamento dei sistemi naturali ed arrestare la perdita dibiodiversità nell'Unione europea e nel mondo; proteggere il suolo dall'erosione edall'inquinamento.Ambiente e saluteObiettivo: Ottenere una qualità dell'ambiente in virtù della quale il livello dei contaminanti diorigine antropica, compresi i diversi tipi di radiazioni, non dia adito ad impatti o a rischisignificativi per la salute umana.Uso sostenibile delle risorse naturali e gestione dei rifiutiObiettivo: Garantire che il consumo delle risorse rinnovabili e non rinnovabili non superi lacapacità di carico dell'ambiente; ottenere lo sganciamento dell'uso delle risorse dalla crescitaeconomica mediante un significativo miglioramento dell'efficienza delle risorse, ladematerializzazione dell'economia e la prevenzione nella produzione di rifiuti.A tutte le tematiche ambientali dovrà applicarsi un approccio strategico di seguito articolato inalcuni indirizzi prioritari:1) Migliorare l'applicazione della normativa vigente. Occorre migliorare l'applicazione della

legislazione ambientale esistente. Alla vigorosa azione legale attraverso la Corte digiustizia europea deve essere abbinato un supporto alle buone prassi e una politica diinformazione pubblica nella quale, inadempienti e non, sono segnalati per nome e lodati obiasimati secondo i casi ('name, fame and shame').

2) Integrazione delle tematiche ambientali nelle altre politiche. L'integrazione delle tematicheambientali nelle altre politiche va approfondita: vale a dire che tutte le iniziative politichedella Commissione devono essere analizzate a fondo in questa luce. I progressi dovrannoessere misurati mediante appositi indicatori e analisi comparata.

3) Indurre il mercato a lavorare per l'ambiente. La collaborazione con il mercato attraverso leimprese e gli interessi dei consumatori contribuirà a creare modelli di produzione econsumo più sostenibili: non si tratta semplicemente di penalizzare le imprese

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inadempienti, ma di introdurre regimi che permettano di premiare i migliori; di informare iconsumatori perché possano scegliere i prodotti più ecologici orientando così il mercato inuna certa direzione; di sopprimere i sussidi pubblici a favore di pratiche nocive perl'ambiente; di incoraggiare le imprese ad innovare, magari cogliendo le opportunità offertedall'uso, dallo sviluppo e dalla diffusione di tecnologie pulite.

4) Partecipazione dei cittadini e modifiche comportamentali. I singoli cittadini operanoquotidianamente decisioni che hanno un impatto diretto o indiretto sull'ambiente:un'informazione di miglior qualità e più facilmente accessibile in materia di ambiente e diquestioni pratiche contribuirà a plasmarne le opinioni e quindi ad influenzarne le decisioni.

SICArea che, nella/e regione/i biogeografica cui appartiene, contribuisce in modo significativo amantenere/ripristinare in uno stato di conservazione soddisfacente un tipo di habitat naturale dicui all'allegato I della Direttiva Habitat o una specie di cui all'allegato II della Direttiva Habitat.Un sito che possa inoltre contribuire in modo significativo alla coerenza di Natura 2000 (di cuiall'art.3 della Direttiva Habitat), e/o che contribuisca in modo significativo al mantenimento delladiversità biologica nella regione biogeografica o regioni biogeografiche. Per le specie animaliche occupano ampi territori, i siti di importanza comunitaria corrispondono ai luoghi, all'internodell'area di ripartizione naturale di tali specie, che presentano gli elementi fisici o biologiciessenziali alla loro vita e riproduzione.

SICUREZZAAssenza di rischi di danni inaccettabili. Situazione nella quale viene minimizzato il pericolograzie alla messa in atto di una serie di azioni preventive o difensive, che hanno come obiettivol'integrità della salute psicofisica dell'uomo nel lavoro e nella vita e che riguardano le seguentiaree di intervento: sicurezza degli impianti e delle macchine, igiene del lavoro, antincendio,ambiente esterno, sicurezza del prodotto.

SICUREZZA, messa inSerie di operazioni finalizzate all'instaurazione ed al mantenimento di misure protettive cheassicurino la non pericolosità di un impianto, area, sito industriale, ecc.

SIMBIOSI INDUSTRIALEComunità di imprese erogatrici di beni o di servizi che migliorano le performance economiche eminimizzano gli impatti ambientali attraverso la collaborazione e la cooperazione nel riutilizzodegli scarti come prodotto intermedio, nella gestione dell’ambiente, delle risorse naturali edell’energia (distretti eco-industriali).

SINAIl programma per la realizzazione del SINA è nato con l'obiettivo di consentire larazionalizzazione e il coordinamento delle iniziative di gestione delle informazioni ambientali. Ilgestore del sistema è l'ANPA. L'alimentazione della base informativa, in analogia conl'equivalente sistema europeo, è attuata attraverso il contributo di una rete di soggetti articolati intre categorie principali: I Centri Tematici Nazionali (CTN): compagini consortili di strutturetecnico-scientifiche composte dalle Agenzie regionali (ARPA) integrate con Istituzioni Principalidi Riferimento; I Punti Focali Regionali: sono i responsabili delle attività operative di raccoltadati programmate in ciascuna regione o provincia autonoma. Le regioni devono designare lestrutture a cui affidare questa funzione che costituiranno il SIRA (Sistema Informativo RegionaleAmbientale); Le istituzioni principali di riferimento: sono soggetti che contribuiscono allaformazione della base conoscitiva come entità operative avente già uno specifico ruolo.Tipicamente sono: ISTAT, ISS, ENEA, CNR. La rete del sistema (SINAnet) è completata con il

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Ministero dell'Ambiente e le Regioni come principali soggetti di indirizzo e utenti. La rete ècollegata all'Agenzia Europea dell'Ambiente (EEA) attraverso l'ANPA. Tale programma vieneformalizzato e avviato con la Legge finanziaria 1988 (Legge n.67/88,art.18, comma 1,lettera e).

SINANETRete del Sistema Nazionale Conoscitivo e dei Controlli in campo Ambientale.

SINCERTÈ l'organismo nazionale che accredita in Italia le società di certificazione.

SISMICITA’Insieme di movimenti tellurici (sismi) che interessano la crosta terrestre. Con questo termine siindica anche il carattere di un territorio soggetto a tali movimenti, e in particolare a quelli piùbrevi e violenti conosciuti come terremoti.

SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALEComprende la struttura organizzativa, le responsabilità, le procedure, i procedimenti e le risorsemessi in atto per la conduzione aziendale della variabile ambiente e l’incremento dell’efficienzaambientale di un’azienda. La documentazione che descrive complessivamente il sistema digestione ambientale e i mezzi per raggiungere gli obiettivi stabiliti è costituita dalla politicaambientale, dal manuale di gestione ambientale e dal piano di gestione ambientale.I moderni sistemi di gestione integrano quasi sempre la tutela della salute, la sicurezza sul lavoroe la protezione ambientale e spesso associano a queste tre variabili anche la gestione dellaqualità.

SISTEMA QUALITÀÈ l'insieme composto dalla struttura organizzativa, le procedure, i processi e le risorse necessariead attuare la gestione della qualità. Si tratta in sostanza di uno strumento di carattereorganizzativo- gestionale per rispettare criteri e requisiti della qualità previsti dalla norma chedice di fare le cose bene, in modo visibile e tale da dimostrarlo.

SISTEMI DI DEPOSITI E RIMBORSINel sistema di deposito e rimborso viene applicata una sovrattassa su prodotti potenzialmenteinquinanti; quando l’inquinamento viene evitato tramite la restituzione di tali prodotti o dei lororesidui a un sistema di raccolta, la sovrattassa viene rimborsata. In linea generale, quindi, talesistema funziona come una combinazione tra tassazione – il deposito che si applica a certetransazioni – e sussidio – rappresentato dal rimborso che si ottiene grazie a un certocomportamento tenuto in seguito alla stesse transazioni.

SMALTIMENTO DEI RIFIUTISecondo la definizione del D. Lgs. n. 22 del 5.2.97, tale operazione costituisce la fase residualedella gestione dei rifiuti e deve essere effettuato in condizioni di sicurezza. In questo decretoviene sancita la differenza tra il modello tradizionale di smaltimento, inteso come attività che"libera" dai rifiuti, e un nuovo modello in cui il rifiuto diviene elemento costitutivo della risorsae quindi riduce ad una fase residuale il momento dell'eliminazione d finale. Tale operazioneconsiste in: deposito sul o nel suolo; trattamento in ambiente terrestre (ad esempio,biodegradazione di rifiuti liquidi o fanghi nei suoli); iniezioni in profondità; lagunaggio; messain discarica allestita; scarico dei rifiuti solidi nell’ambiente idrico, eccetto l’immersione;immersione, compreso il seppellimento nel sottosuolo marino; incenerimento a terra o a mare;deposito permanente (ad esempio, in una miniera); altri trattamenti biologici; altri trattamenti

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fisico-chimici (ad esempio, evaporazione, essiccazione, calcinazione, ecc.); raggruppamento,deposito o ricondizionamento preliminare prima di una delle suddette operazioni.

SMOGÈ una miscela di fumo (smoke) e nebbia (fog), costituita da alcuni inquinanti atmosferici primari,intrappolata vicino al terreno da una inversione termica, cioè da un fenomeno meteorologico checonsiste nell’aumento della temperatura dell’aria all’aumentare della quota, al contrario di ciòche avviene normalmente. Il termine è utilizzato per descrivere due situazioni distinte: 1. Smoginvernale (London smog), causato da elevate concentrazioni di particolato e anidride solforosa,in presenza di alta umidità (>80%) e temperature da -3° a 5°C; 2. Smog fotochimico (LosAngeles smog), causato da elevate concentrazioni di ozono e ossidanti fotochimici, in condizionidi temperatura sui 25-35°C, bassa umidità, velocità del vento inferiore a 2 m/s e in presenza diinversione termica. Emissioni di ossidi di azoto e COV, come alcheni, aromatici o alcani a catenapiù lunga, dovuti ai gas di scarico automobilistico, sono la principale causa di formazione deiprecursori dello smog fotochimico, degli ossidanti fotochimici e dell'ozono.

SOGLIA AMBIENTALESoglia limite oltre la quale la crescita e lo sviluppo non possono essere assorbiti dall’ambienteesterno senza che questo ne venga danneggiato e le risorse naturali che lo compongono (aria,acqua, suolo) ne vengano irreparabilmente deteriorate.

SORGENTEFonte da cui ha origine l'emissione dell'inquinante. Può essere naturale (acque, suolo, foreste) oantropica (infrastrutture e servizi). A seconda della quantità di inquinante emessa e dellemodalità di emissione una sorgente può essere puntuale, areale, lineare. È puntuale quando èpossibile individuare e caratterizzare singolarmente le fonti di emissione e localizzarle sulterritorio, come nel caso di stabilimenti industriali e grandi impianti di riscaldamento. È arealequando le sorgenti di emissione non possono essere individuate singolarmente a causa della loroampia distribuzione sul territorio, come nel caso delle emissioni derivanti dall'uso di impiantidomestici. È lineare quando le emissioni vengono rilasciate in maniera continua e non in ununico punto, come nel caso di strade, autostrade, ferrovie. Punto di affioramento naturale delleacque di falda. La captazione deve essere fatta all'emergenza geologica della sorgente e nonall'emergenza fittizia o apparente.

SORGENTI DIFFUSE D’INQUINAMENTOHanno origine da località non puntiformi (la superficie del terreno o l’atmosfera). Per la loronatura, queste sorgenti sono molto più difficili da identificare, misurare e controllare.

SORGENTI PUNTIFORMI D’INQUINAMENTOSono caratterizzate da scarichi industriali, fognature urbane o impianti di depurazione delleacque; sono facilmente identificabili, misurabili e suscettibili di controlli pratici.

SOSTENIBILITÀ DEBOLESi parla di sostenibilità debole dello sviluppo quando si ritiene che anche il capitale naturale, cosìcome il lavoro e il capitale, sia perfettamente sostituibile, nello svolgimento delle sue funzioni,da altri fattori di produzione e che tale tasso di sostituzione sia regolato, analogamente ad altribeni, dal prezzo

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SOSTENIBILITÀ FORTESi parla di sostenibilità forte dello sviluppo quando si ritiene che il capitale naturale non siasostituibile, nello svolgimento delle sue funzioni, da altri fattori di produzione e che esso anzisvolga il ruolo del “fattore limitante” dello sviluppo

SPAZIO AMBIENTALERappresenta il quantitativo di energia, acqua, territorio e materie prime non rinnovabili che puòessere usato in modo sostenibile sulla base del rapporto tra prelievo ed impiego degli input e deicriteri di utilizzo dello spazio ambientale: l’utilizzo di una risorsa rinnovabile non può essere piùrapido del suo ritmo di rigenerazione; lo scarto di residui e le emissioni non possono esseremaggiori della capacità di assorbimento dell’ambiente; l’utilizzo di risorse non rinnovabili deveessere ridotto al minimo. Lo Spazio Ambientale si struttura quindi con indicatori relativiprincipalmente alle risorse in ingresso al sistema produzione-consumo (con l’eccezione dellaCO2 che però è rapportata al consumo di combustibili fossili) e recepisce ampiamenteun’impostazione orientata alla riduzione dell’input che in molti casi arriva fino ad un Fattore 10,valore sul quale si dimostra possibile raggiungere un assetto di sostenibilità tra attività umane edequilibri ambientali, anche in termini di applicazione del principio di precauzionalità.

SPECIEE' l’unità base di ogni sistema di classificazione degli organismi animali e vegetali. Gli individuiappartenenti alla stessa specie sono contraddistinti non solo da somiglianze morfologiche, maprincipalmente dal fatto di rappresentare un’unità isolata dal punto di vista riproduttivo e di averepertanto un patrimonio genetico comune. Ogni specie quindi raggruppa individui che presentanocaratteristiche simili e che sono in grado di accoppiarsi e dare prole feconda.

SPESE AMBIENTALISpese sostenute dall’azienda relative ad attività direttamente rivolte alla protezione emiglioramento dell’ambiente. Vengono escluse dalle spese ambientali tutte quelle spese a cuil’azienda è obbligata in quanto previste dalla normativa.

SPESE COMPENSATIVESpese sostenute dall’azienda per porre rimedio al danno ambientale causato dalle attivitàproduttive. Si distinguono in spese compensative di difesa e di compensazione del danno. Leprime servono a contrastare i riflessi negativi del danno, mentre le seconde riguardano i costisostenuti per rimediare al danno provocato dal degrado ambientale causato.

SPESE DIFENSIVESpese sostenute dall’azienda aventi come obiettivo il controllo e/o l’eliminazione del degradoambientale ex-ante e tutte quelle spese di difesa rispetto agli effetti negativi ex-post associati aldegrado ambientale.

SPESE DI PROTEZIONESpese sostenute dall’impresa per ridurre l’impatto ambientale delle attività di produzione econsumo attraverso azioni di prevenzione e rimedio del danno. Si distinguono in spesepreventive e spese di riparazione. Le prime si riferiscono ai costi sostenuti per evitare e ridurre laformazione di inquinamento nel processo produttivo; le seconde raccolgono tutte le spesesostenute affinché l’impatto ambientale causato non continui a tradursi in danno.

SSTSolidi Sospesi Totali. Materiale, di qualsiasi natura, in sospensione. La presenza di solidi sospesioltre determinati limiti, altera la normale trasparenza dell’acqua. Rappresentano, in pratica, la

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totalità delle varie sostanze presenti nella miscela liquida, che rimangono in un contenitore, dopoche tutta l’acqua è stata fatta evaporare.

STAKEHOLDERSGli stakeholders sono i “portatori di interessi”, ovvero tutti coloro che hanno degli interessicoinvolti in una data politica pubblica. Ad esempio i sindacati, le organizzazioni nongovernative, il volontariato, le associazioni ambientaliste, le associazioni culturali, le autoritàscolastiche, le università, le pro loco, le associazioni d’impresa, le associazioni professionali, lecamere di commercio

STANDARD AMBIENTALIStrumenti di politica ambientale adottati dall'autorità pubblica per il miglioramento della qualitàdell'ambiente. In generale, uno standard è un livello di adempimento fissato dalla legge e fattorispettare attraverso sanzioni. Si distinguono diversi tipi di standard:- standard sulle emissioni inquinanti, che stabilisce il limite massimo consentito di emissioni

inquinanti, superato il quale si è obbligati al pagamento di una multa;- standard di qualità ambientale, che fissa il limite massimo di inquinamento di un certo

ambiente;- standard tecnologici, che prevedono l’adozione di una certa tecnologia.

STATO DELL'AMBIENTERappresentazione dell'ambiente che ne esprime le condizioni attuali, frutto dell'azione di fattoridi varia natura. In termini generali può essere considerato come insieme di flussi bidirezionali dimateria, di energia, di servizi e di beni (compresi quelli di valore estetico, culturale, sanitario,ecc.) che avvengono all'interno del sistema uomo-ambiente.

STAZIONE DI MONITORAGGIO DELLA QUALITÀ’ DELL’ARIAPostazione dotata di strumentazione per la rilevazione e la misura delle concentrazioni degliinquinanti in atmosfera. L’organizzazione di più punti di misura costituisce una rete dimonitoraggio in grado di fornire informazioni sui livelli di qualità dell’aria di un’intera area,grazie all’integrazione delle misure.

STAZIONE ECOLOGICALuogo, recintato e custodito, nel quale è possibile trasportare e depositare una molteplicità dirifiuti, per i quali è possibile prefigurare un riutilizzo, che altrimenti verrebbero destinati indiscariche oppure inceneriti.

STOCCAGGIO DEI RIFIUTIDeposito provvisorio o definitivo di rifiuti, effettuato previa autorizzazione degli organi statalicompetenti.

STRUMENTI DI POLITICA AMBIENTALEGli strumenti di politica ambientale hanno lo scopo di migliorare l’allocazione e l’uso efficientedelle risorse ambientali attraverso l’impiego di strumenti che riflettono in modo più coerente icosti sociali connessi al loro utilizzo. Due sono le categorie di strumenti a disposizione:strumenti comando/controllo o regolamentativi ovvero misure che hanno lo scopo di influenzareazioni di un inquinatore stabilendo norme e prescrivendo standard che devono essere soddisfatti(esempio: Standard ambientali e tecnologici); strumenti economici, ovvero strumenti chemodificano la valutazione dei costi e dei benefici di azioni alternative da parte degli operatorieconomici, con la conseguenza di condizionare il comportamento e il processo decisionale di

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questi agenti di modo che tra le diverse alternative disponibili vengano scelte quelle checonducono ad una situazione più desiderabile dal punto di vista ambientale (Oecd, 1989).

STRUMENTI ECONOMICI DI POLITICA AMBIENTALEGli strumenti economici di politica ambientale sono: tasse e tariffe ambientali; sussidi eincentivi; sistemi di deposito e rimborso; permessi negoziabili e project financing.

STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALEDocumento realizzato da un gruppo di studio interdisciplinare ed allegato, dal proponente, alprogetto presentato per l'autorizzazione, contenente gli elementi necessari alla VIA. La strutturadel SIA è legata spesso alla normativa dei diversi paesi ma, in generale, include: l'inquadramentodel progetto all'interno degli strumenti di pianificazione e programmazione esistenti; ladescrizione del progetto e dei relativi criteri e standard di progetto adottati; la descrizione dellostato dell'ambiente prima della realizzazione del progetto; la valutazione delle variazioni e delleinterferenze previste per le diverse componenti ambientali e per il sistema ambiente in generale,a seguito della realizzazione del progetto; le misure di mitigazione adottate e i sistemi dimonitoraggio previsti.

SUBSIDENZAAbbassamento della superficie terrestre che si può manifestare in modo gradualmente lento oaccelerato, determinato da processi geologici naturali o da attività umane. è un fenomeno chepuò essere eventualmente generato da sfruttamento di un giacimento di idrocarburi. Dato chedipende principalmente dalle caratteristiche geologiche del giacimento, l’approccio usato dalleCompagnie petrolifere nei confronti di tale eventualità è studiato caso per caso, comprendendo,al fine di poter scongiurare qualsiasi manifestazione dannosa del fenomeno, la fase previsionale(anticipata individuazione e calcolo dell’entità del fenomeno), la fase di prevenzione (studioanticipato degli interventi per contrastare la subsidenza, qualora risultasse una previsione dientità critica), la fase di monitoraggio (campagne di misura dei vari parametri associati alfenomeno e verifiche strumentali ripetute nel tempo).

SUOLOLa parte più superficiale della crosta terrestre in cui le radici delle piante penetrano e trovanonutrimento e sostegno. Il suolo si forma grazie all'azione disgregatrice degli agenti meteorici,degli sbalzi di temperatura, di reazioni chimiche e contiene, oltre agli elementi minerali, ancheuna componente vivente costituita principalmente da batteri, funghi, attinomicheti, piccoliartropodi, acari ecc. La Terra ha un raggio di circa 6.400 km e la crosta terrestre uno spessore dicirca 100 km; il suolo ha uno spessore massimo di non più di 2 m e uno minimo talvolta di pochicentimetri. Li suolo agrario, o terreno agrario, non supera generalmente il mezzo metro. Il suolo,oltre a costituire il supporto materiale per le specie vegetali, fornisce anche tutte le sostanze cherendono possibile la vita sulla Terra. Lo spessore, il tipo di rocce che lo hanno generato e lecondizioni climatiche a cui è esposto, determinano la qualità dei suolo in rapporto allecoltivazioni.

SUOLO, normative di difesa delLa legge che ha per scopo quello di assicurare la difesa del suolo dall’inquinamento è la n.183/89 che concepisce una tutela integrata, oltre che del suolo (inteso come territorio, suolo,sottosuolo, abitati ed infrastrutture), anche delle acque e delle risorse naturalistiche nel lorocomplesso. Tratto saliente del provvedimento è l’aver attribuito rilievo alla pianificazione.Viene, infatti, ripartita tra i vari livelli centrali e locali della Pubblica Amministrazione, lacompetenza ad avviare una pianificazione e programmazione degli interventi di conservazione erecupero del territorio mediante, tra l’altro: - la regolazione dei corsi d’acqua e la moderazione

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delle piene; - la disciplina delle attività estrattive; - la protezione delle coste e il risanamentodelle acque sotterranee e superficiali. Nel 1994 è stata emanata la legge n. 36 con cui sono statedettate disposizioni, in materia di risorse idriche e di riorganizzazione dei servizi idrici, cheintegra e completa la legge sulla difesa del suolo, prevedendo una riorganizzazione territoriale,funzionale ed economica dei servizi pubblici di captazione, adduzione e distribuzione dell’acqua,per usi civili, di fognatura e depurazione.

SVILUPPOIn biologia si riferisce ai progressivi mutamenti che avvengono in ogni organismo vivente nelcorso della sua vita. Esse possono essere di completa metamorfosi, come negli insetti, oppure diaccrescimento progressivo, come nei mammiferi. Lo sviluppo ha termine con il raggiungimentodelle forme adulte, ad esso segue la fase di invecchiamento o senescenza, che è un fenomenobiologico di grande complessità. In economia è il progressivo aumento nella produzione di benimateriali (alimenti e altri beni di consumo immediato, beni di consumo durevole), legatoall’innovazione tecnologica e all’aumento dei mezzi di produzione. Il motore ultimo dellosviluppo è l’evoluzione culturale che ha permesso all’umanità di uscire dal ciclo ecologiconaturale, in cui si trovano tutte le altre specie, e dove gli ambienti disponibili per lasopravvivenza, e di conseguenza l’espansione della popolazione, sono necessariamentecondizionati dalla produttività naturale dell’ambiente e dalla competizione con le altre specie.Osservando a ritroso le tappe del progresso, sembra possibile evidenziare che, in molte aree delpianeta e indipendentemente, lo sviluppo materiale è stato l’obiettivo che ha guidato le attivitàdei gruppi sociali umani dalla rivoluzione neolitica ad oggi. Ma è solo in epoca relativamenterecente che i limiti di questo sviluppo di tipo materiale si vanno delineando in modopreoccupante. In particolare si possono distinguere due tipi di fattori necessari per sostenere losviluppo economico: i fattori materiali (alimenti, materie prime, combustibili fossili e nucleari,terra coltivabile, acque, metalli, foreste) e, altrettanto importanti, i fattori sociali (pace e stabilità,istruzione e occupazione, progresso tecnologico costante).La distribuzione asimmetrica deifattori materiali e sociali tra i Paesi sviluppati e quelli cosiddetti sottosviluppati, causatadall’internazionalizzazione dei sistemi economici, è attualmente uno dei principali limiti dellosviluppo in quanto si è visto che, invece di diminuire, questa asimmetria tende col trascorrere deltempo ad aumentare, di conseguenza i Paesi ricchi consumano sempre di più mentre quelli piùpoveri diventano sempre più poveri. In altre parole i Paesi ricchi si appropriano di una quotasempre più cospicua delle risorse disponibili sul pianeta, mentre al contrario i Paesi poveririspondono al loro ulteriore impoverimento aumentando la pressione sui territori non antropizzatiancora disponibili e, paradossalmente, con un aumento vertiginoso e incontrollato dellapopolazione.

SVILUPPO SOSTENIBILETermine utilizzato nella Conferenza dell’O.N.U. sull’Ambiente, svoltasi a Rio de Janeiro nelgiugno 1992. Indica la possibilità di garantire lo sviluppo industriale, infrastrutturale, economico,ecc., di un territorio, rispettandone le caratteristiche ambientali, cioè sfruttandone le risorsenaturali in funzione della sua capacità di sopportare tale sfruttamento. Crescita complessiva(socioeconomica, demografica, dell'uso delle risorse naturali, dell'uso dei territorio) che siacompatibile con le capacità ricettive dell'ambiente globale. Lo sviluppo sostenibile presupponeuna crescita nella quale lo sfruttamento delle risorse, l'andamento degli investimenti,l'orientamento dello sviluppo economico e i mutamenti istituzionali siano in reciproca armonia ecapaci di incrementare il potenziale attuale e futuro di soddisfazione dei bisogni e delleaspirazioni umane. Lo sviluppo sostenibile richiede una rimodellazione dei processi produttivi inmodo più rispettoso dell'ambiente e contemporaneamente significa assicurare che le generazionifuture possano godere degli stessi beni, opportunità e opzioni dei quali godiamo noi oggi. Perfare questo occorre preservare l'ambiente fisico e fornire servizi di base di sostegno alla vita

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come aria pulita, acqua potabile, terra fertile, sistemi ecologici diversificati e stabilità climatica.Esistono due principi base della sostenibilità, definiti da Herman Daly, per la gestione dellerisorse rinnovabili: la velocità del prelievo dovrebbe essere pari alla velocità di rigenerazione.Questo principio si chiama "principio del rendimento sostenibile" e significa che in qualsiasi tipodi scelta, un'impresa, un'attività agricola o industriale deve utilizzare risorse che, nell'arcoalmeno di una vita umana, possano essere rinnovate; la velocità di produzione dei rifiuti delleattività produttive deve essere uguale alle capacità naturali di assorbimento da parte degliecosistemi in cui i rifiuti vengono immessi. Lo sviluppo sostenibile è un concetto strettamenteconnesso a quello della qualità, perché sviluppo sostenibile sostanzialmente significa qualitàdella vita, nelle scelte energetiche, nei trasporti e nella produzione, ma più che altro vuol diregarantire alle generazioni future una possibilità di sopravvivenza su questo pianeta.

SYSTEME EUROPÉEN DE RASSEMBLEMENT DE L’INFORMATIONECONOMIQUE SUR L’ENVIRONNEMENT - SERIEESistema Europeo sviluppato dall’EUROSTAT per l’organizzazione e la raccolta delleinformazioni economiche sull’ambiente armonizzate a livello comunitario. La struttura delsistema è composta da una serie di moduli: il conto satellite della spesa per la protezioneambientale EPEA; il conto satellite dell’uso e gestione delle risorse naturali; il modulo delle Eco-Industrie; l’analisi Input-Output delle attività di protezione ambientale.

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TTASSE E TARIFFE AMBIENTALITasse che colpiscono sostanze e prodotti inquinanti con l'obiettivo di far gravare sugli inquinatori(imprese e consumatori) il costo dell'inquinamento derivante dalle attività di produzione econsumo. Le tasse ambientali vengono pertanto calibrate sull’entità del danno all'ambiente, inmodo tale che il prezzo del prodotto tassato rifletta non solo i costi legati alle tradizionali fasi diproduzione e distribuzione, ma anche i costi ambientali. Nella realtà, tuttavia, la calibrazioneottimale di una tassa ambientale è estremamente complessa, principalmente a causa delledifficoltà insite nella valutazione monetaria del danno ambientale. L’OCSE suddivide tasse etariffe ambientali nel seguente modo:tasse sulle emissioni: prelievi connessi alle emissioni nell’ambiente di alcune sostanze,commisurati alla quantità o alla qualità degli inquinanti (es. imposta sugli effluenti di acqua)tasse sul prodotto: prelievi associati a prodotti che inquinano nelle fase della produzione o delconsumo (es. imposta sul polietilene)tariffe amministrative: prelievi fissati per coprire costi di controllo o servizi amministrativi residalle autorità di regolamentazione (es. applicazione e verifica di norme)differenziazione fiscale: misura atta a discriminare tra prodotti o servizi che hanno lacaratteristica di essere tra loro sostituibili, con un diverso impatto ambientale (es. impostadifferenziale sulla benzina senza piombo)tasse/tariffe d’uso: prelievi effettuati per la copertura di costi dei servizi (es. imposta sui rifiuti).

TCATotal Cost Assessment. Metodo di analisi finanziaria complessiva dei costi e dei benefici di unprogetto ambientale. Il TCA comprende l'allocazione dei costi ambientali alla produzione o allelinee di processo, l'inclusione dei costi, da quelli diretti a quelli contingenti e sociali e lavalutazione dei costi e dei risparmi durante l'intera vita del progetto. Il TCA può essere utilizzatoper supportare i manager nella scelta dei progetti e nel raggiungimento dei loro obiettivi cosìcome definiti dal SGA. Dato che il SGA specifica la definizione di indicatori ambientali, il TCApotrebbe essere utilizzato anche per scegliere opzioni che riducano gli impatti di questiindicatori.

TECNOLOGIA APPROPRIATARiguarda quella tecnologia che si distingue per utilità, funzione e fini appropriati. Lecaratteristiche generali di tale tecnologia sono basso costo, alta efficienza, sistemi di facilemanutenzione e di lunga durata, funzioni alla portata della comprensione dell’utente, basilaritàdei bisogni della comunità (un es. sono le pompe d’acqua eoliche).

TECNOLOGIE PULITENel generale processo di applicazione del concetto di sviluppo ambientalmente sostenibile nelsettore produttivo, svolgono un ruolo essenziale le tecnologie definite “pulite” (dall’inglese“clean technology”). Con questa espressione si fa genericamente riferimento a tutte quellemisure tecniche e tecnologiche che consentono di minimizzare l’impatto negativo sull’ambiente(in termini sia di depauperamento del patrimonio naturale sia di carico inquinante immessonell’ambiente) di una determinata attività produttiva. Queste tecnologie non sono pulite in sensoassoluto, ma sono più pulite rispetto a quelle tradizionalmente utilizzate nello stesso ambitoproduttivo. Tali misure possono essere introdotte o in fase di progettazione di un impianto,attraverso un sostanziale cambiamento dei processi produttivi (quindi delle tecnologieimpiantistiche), oppure attraverso interventi su un impianto esistente, che ne massimizzano perquanto possibile l’efficienza di funzionamento minimizzando la produzione di sottoprodotti

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(compresi tutte le forme di effluenti inquinanti) e/o aumentando le loro possibilità di recupero (siparla in questo caso di misure tecniche).

TELERISCALDAMENTOSistema di riscaldamento che utilizza a distanza il calore prodotto da una centrale termica, da unimpianto a cogenerazione, da una sorgente geotermica. In un sistema di teleriscaldamento ilcalore viene distribuito agli edifici tramite una rete in cui l'acqua calda o il vapore vieneconvogliata.

TERMODISTRUZIONETrattamento termico dei rifiuti che ne prevede un’ossidazione totale (incenerimento) oincompleta (gassificazione, pirolisi), ad alta temperatura, con trasformazione della partecombustibile in prodotti gassosi.

TERRAÈ uno dei nove pianeti del Sistema Solare. Rispetto agli altri pianeti, si caratterizza per il fatto diavere un’atmosfera e per essere ricca di acqua allo stato liquido. L’età della terra è stata calcolataapprossimativamente in 4,6 miliardi di anni. Il nostro pianeta ha una forma simile ad una sfera (èuno ellissoide di rotazione o geoide, schiacciato ai poli per la forza centrifuga di rotazione). Laterra, infatti, compie una rotazione attorno al proprio asse, cioè un giro completo su se stessa, incirca 24 ore e una rivoluzione, cioè un giro attorno al Sole, in circa 365 giorni. È il pianeta in cuisi realizza la nostra vita e si compone di una serie di involucri concentrici, che hanno diversecaratteristiche: crosta – Ce ne sono di due tipi: una continentale, molto spessa (dai 30-50 ai 60-70km) e una oceanica, più sottile (dai 5 ai 10 km). mantello – Costituisce la maggior parte dellaterra, con un raggio di circa 2900 km. Si ritiene che la sua composizione cambi con l’aumentaredel contenuto in ferro e rispettiva diminuzione del magnesio. nucleo – E’ la parte più internadella terra, e ha un raggio di circa 3470 km. È composto da una parte più esterna,prevalentemente liquida, in cui pare abbia origine il campo magnetico terrestre. Gli elementi digran lunga più abbondanti sono il ferro e il nichel.

TERREMOTOMovimento della crosta terrestre provocato da perturbazioni endogene, come fenomeni vulcanici,movimenti tettonici. Il punto di origine, situato a profondità variabile, si dice ipocentro, il punto(sulla superficie terrestre) corrispondente sulla verticale di questo si dice epicentro.Sull’epicentro prevalgono le scosse sussultorie e perifericamente ad esso quelle ondulatorie.L’intensità varia dalle onde sismiche rilevabili solo dagli strumenti a quelle che producono gravidanni e vittime. La magnitudo del terremoto è espressa secondo scale convenzionali di valoricrescenti. Quelle oggi più usate sono la scala Mercalli e la scala Richter.

TERRITORIOComplesso di luoghi che appartengono a uno specifico spazio definito nel quale si svolgonoparticolari condizioni di vita delle specie e delle comunità umane Il territorio è l'ambiente delpianificatore, cioè lo scenario fisico sul quale si gioca la grande partita tra sviluppo e ambiente.

TORRE DI LAVAGGIOImpianto di trattamento dei fumi per l'abbattimento di inquinanti gassosi utilizzando un solventeliquido per rimuovere tali sostanze dalla corrente gassosa.

TOSSICITA'Per tossicità di una sostanza si intende la sua capacità di provocare effetti dannosi sugliorganismi viventi, alterandone il corretto funzionamento cellulare. Ogni sostanza è virtualmente

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tossica in funzione della dose; diviene tossica quando raggiunge una certa concentrazionenell’organismo e nel suo sito di azione. La tossicità di una sostanza è strettamente legata alla suapossibilità di assorbimento, trasporto, metabolismo ed escrezione nell’organismo vivente. Siparla di tossicità acuta quando la dose è elevata e l’effetto si manifesta in tempi brevi (minuti, oreo giorni); la quantità che causa l’effetto tossico dipende dal tipo di sostanza. La tossicità cronicaè causata da una esposizione a piccole dosi prolungata nel tempo. La dose tossica, in questo caso,viene raggiunta perché la sostanza si accumula nell’organismo.

TRAGUARDO AMBIENTALEDettagliata richiesta di prestazione, possibilmente quantificata, riferita a una parte o all'insiemedi una organizzazione, derivante dagli obiettivi ambientali e che bisogna fissare e realizzare perraggiungere questi obiettivi (ISO 14001).

TRANSGENICOE' l'organismo, vegetale o animale, nel cui genoma sono stati apportati cambiamenti mediante lamodificazione o l'introduzione di geni con la tecnica del DNA ricombinante.

TRATTAMENTO PRIMARIOTrattamento delle acque reflue urbane che permette la rimozione di buona parte dei solidi sospesisedimentabili per decantazione meccanica nei bacini di sedimentazione, con o senza l'uso disostanze chimiche (flocculanti).

TRATTAMENTO SECONDARIOTrattamento delle acque reflue urbane mediante processi di ossidazione biologica della sostanzaorganica biodegradabile sospesa e disciolta nelle acque di scarico, utilizzando batteri aerobi. Iltrattamento si distingue in processo a biomassa sospesa o a biomassa adesa. È necessaria lapresenza di biodischi, letti percolatori e vasche di aerazione nelle unità che costituiscono la lineaacque dell'impianto.

TRATTAMENTO TERZIARIOSi impiega a valle dei trattamenti primari e secondari quando, in considerazione del corpo idricorecettore, si deve procedere alla rimozione dei nutrienti (nitrati e fosfati).

TURISMO SOSTENIBILETurismo che soddisfa i seguenti quattro fondamentali requisiti: - l’attività deve esserestrettamente correlata all’apprezzamento di un’area protetta o ben conservata e deve avere peroggetto la natura nelle sue componenti; - l’attività deve ritenere l’interpretazione e lacomprensione parti integranti del rapporto con l’ecosistema: l’esperienza del turista non deveessere di tipo passivo, ma educativa e formativa; - l’attività deve essere condotta con tecniche estrumenti a limitato impatto ambientale: le infrastrutture devono integrarsi con il backgroundlocale non solo in termini architettonici (utilizzo di materiali naturali, integrazione con il contestopaesaggistico), ma anche per ciò che concerne gli aspetti gestionali (smaltimento dei rifiuti,trattamento delle acque di scolo, scelta di fornitori locali); -l'attività deve contribuire allaconservazione ed alla valorizzazione dell’ambiente stesso: gli impatti negativi sull’ambiente sianaturale, sia socioculturale, devono essere minimizzati e la protezione dell’ecosistema deveessere supportata dal reinvestimento in loco di parte dei redditi derivanti dal turismo. Devono,inoltre, essere favorite le attività di educazione ambientale rivolte non solo ai turisti, ma anchealle comunità locali ospitanti, alle istituzioni e , in generale, all’intera opinione pubblica. In unipotetico modello di turismo sostenibile, si possono individuare i principali *benefici: - aumentodei fondi destinati alle aree protette e alle comunità locali; - creazione di posti di lavoroall’interno della società che “ospita” le strutture turistiche (ad es. guida turistica, guardaparco,

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affittacamere, ecc.); - promozione dell’artigianato locale; - educazione ambientale dei visitatori.* costi: - degrado ambientale, connesso all’aumento delle presenze nei siti extra-sensibili; -instabilità economica, determinata dall’imponenza dei flussi valutari che costituiscono laprincipale ratio dell’industria turistica nel suo complesso; - i mutamenti socioculturali, più fortiladdove alle comunità locali non viene concessa l’opportunità di scegliere se partecipare o menoalle attività turistiche.

TUTELA AMBIENTALEInsieme di misure di diritto penale e amministrativo tendenti a proteggere l’ambiente naturale(aria, terra, acque, bellezze naturali e lo stesso spazio interplanetario) da ogni inquinamento osupersfruttamento. A partire dalla seconda metà degli anni settanta si sono espressi crescentitimori per il futuro dell'ambiente, minacciato dalle attività umane, sempre invadenti e distruttive,a livello sia locale che globale. Le preoccupazioni per la salvaguardia dell'ambiente locale(urbano e rurale) hanno condotto all'elaborazione di apposite leggi: agricoltura, industria,produzione di energia, trasporti, costruzione di nuovi insediamenti sono attività soggette avalutazione e a normative di contenimento di impatto ambientale.

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UUNITED NATIONS CONFERENCE ON ENVIRONMENT AND DEVELOPMENT(UNCED)Conferenza tenuta a Rio de Janeiro nel giugno 1992. La più complessa ed estesa organizzatadalle Nazioni Unite (due anni e mezzo di lavori preparatori, 120 capi di Stato e 178 paesipartecipanti). Essa ha originato cinque documenti formali: cambiamenti climatici, biodiversità,foreste, Rio Declaration on Environment and Development e Agenda 21. Nella Dichiarazione,che comprende un preambolo e 27 princìpi, vengono date indicazioni volte a promuovere un piùsano ed efficiente rapporto tra uomo e ambiente. In particolare, si richiama l'attenzione su unnumero di argomenti rilevanti per l'ambiente, tra i quali l'equità intergenerazionale, i bisogni delmondo povero, la cooperazione tra Stati, la responsabilità civile e la compensazione dei danniambientali, il principio “chi inquina paga” e la VIA.

UNEPUnited Nations Environment Programme. Organismo delle Nazioni Unite, nato nel1984 conl'obiettivo di elaborare piani di risanamento ambientale a livello mondiale e di appoggiare quellidi organismi interstatali minori.

UNESCOOrganizzazione Educativa, Scientifica e Culturale delle Nazioni Unite. Lo scopo fondamentale ditale organizzazione è quello di promuovere la cooperazione internazionale nel campodell'educazione, della scienza e della cultura. In campo ecologico l'UNESCO appoggial'inserimento dell'educazione ambientale nella scuola di tutti i Paesi e fornisce indicazioni dicarattere metodologico.

UNIEnte Nazionale di unificazione con sede a Milano in via Battistotti Sassi, 11. L'associazionericonosciuta con DPR 20 settembre 1955 n. 1522 ha il compito di elaborare le norme tecnichevolontarie in tutti i settori industriali, commerciali e agricoli, con esclusione di quelloelettrotecnico ed elettronico. Accanto alle attività normative, svolge anche attività dicertificazione di prodotto in conformità alle proprie norme. Gode del riconoscimento dellaDirettiva CEE 83/189 quale organo nazionale per l'emanazione di norme tecniche volontarievalide per tutti i settori merceologici; con esclusione di quelli elettrotecnico ed elettronico.

UNI ENNorma europea recepita in Italia come norma UNI. UNI EN ISO 9000. Famiglia di normerelative ai sistemi di qualità aziendale. Sono in pratica il recepimento e la traduzione delle ISO9000 per l’Italia.

UNITA’ CARTOGRAFICAInsieme delle aree caratterizzate dagli stessi tipi di suolo (delineazioni), identificabili in modounivoco sulla carta pedologica.

URBANIZZAZIONEFenomeno di concentrazione di popolazioni rurali in centri o aree urbane.

USO DEL SUOLOModalità di utilizzo del terreno in relazione a funzioni antropiche o naturalistiche.

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VVAGLIATURACernita automatica dei rifiuti sulla base delle proprietà dei materiali da separare (peso specifico,magnetizzazione, ecc.).

VALENZA ECOLOGICAGrado di adattabilità di un organismo alle variazioni dei fattori ambientali: temperatura, umidità,disponibilità di ossigeno, salinità, ecc.. Ogni specie animale o vegetale può sopportare unagamma di modificazioni delle caratteristiche fisiche dell’ambiente compresa entro un valoreminimo ed un valore massimo specifici. La tollerabilità ad una vasta gamma di variazioni èpropria delle specie ad ampia valenza ecologica, che generalmente hanno anche vaste aree didistribuzione. Le specie che, per sopravvivere, necessitano invece di un ambiente stabile o convariazioni di piccola entità, hanno bassa valenza ecologica e sono distribuite in aree più ristrette.

VALORI GUIDA DI QUALITÀ DELL’ARIALimiti di concentrazione e di esposizione, relativi ad inquinamento dell’ambiente esterno,destinati alla prevenzione a lungo termine, in materia di salute e protezione dell’ambiente e alladeterminazione di parametri di riferimento, per l’istituzione di zone di protezione ambientale.

VALORI LIMITE DI EMISSIONE DEL RUMOREIl valore massimo di rumore che può essere emesso da una sorgente sonora, misurato inprossimità della sorgente stessa (legge 447/95).

VALORI LIMITE DI IMMISSIONE DI RUMOREIl valore massimo di rumore che può essere immesso da una o più sorgenti sonore nell’ambienteabitativo o nell’ambiente esterno, misurato in prossimità dei ricettori (legge 447/95).

VALUTAZIONE AMBIENTALEL’individuazione delle relazioni o corrispondenze in atto fra i diversi fenomeni sul territorio el’interpretazione del loro significato rispetto a parametri o classi di giudizio (naturalità, fragilità,dissesto, degrado, potenzialità e trasformabilità) predeterminati.

VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (VAS)Si tratta di una valutazione ambientale “a monte” dei programmi, dei piani e delle politiche alfine di garantire che tali effetti ambientali siano inclusi completamente ed affrontati in modoadeguato fin dalle prime fasi del processo decisionale e posti sullo stesso piano delleconsiderazioni di ordine economico e sociale”. La VAS permette una integrazione delleconsiderazioni ambientali nelle politiche di settore e può essere considerata una sollecitazioneindiretta circa la definizione di obiettivi di sostenibilità e la valutazione del “senso di marciaverso la sostenibilità”.

VALUTAZIONE DEL CICLO DI VITAE' la metodologia che consente di valutare l’impatto sull’ambiente complessivo di un prodotto,prendendo in considerazione tutto il suo ciclo di vita, a partire dalle attività relative all’estrazionee al trattamento delle materie prime, ai processi di fabbricazione, al trasporto, alla distribuzione,all’uso, ai ricicli e riutilizzi e allo smaltimento finale.

VALUTAZIONE DEL RISCHIOIn materia di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, è il procedimento di valutazionedel rischio di accadimento di un evento pericoloso per la sicurezza e la salute dei lavoratori

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durante l’espletamento delle loro mansioni sul luogo di lavoro. In materia di tutela dell’ambiente,è il complesso di attività finalizzate ad accertare e quantizzare le possibili conseguenzedell’inquinamento, presente in un comparto ambientale, sugli altri comparti e, in particolare, glieffetti che possono determinarsi sulla salute umana.

VALUTAZIONE DELLA CONFORMITA'Ogni attività relativa alla determinazione, diretta o indiretta, che i requisiti applicabili sianopienamente rispettati. Esempi di attività di valutazione sono: il campionamento, le prove, icontrolli ed i collaudi o ispezioni, l'assicurazione della conformità, la registrazione ,l'accreditamento, l'approvazione e le loro combinazioni.

VALUTAZIONE D’IMPATTO AMBIENTALE (VIA)La VIA costituisce una procedura tecnico-amministrativa volta alla formulazione di un giudizio,da parte delle Autorità competenti, sulla compatibilità che una determinata azione avrà neiconfronti dell’ambiente, inteso come l’insieme delle risorse naturali, delle attività umane e delpatrimonio storico culturale. Tale procedura prevede l’esame, da parte dell’Autorità competente,di uno studio di impatto ambientale predisposto da colui che propone l’opera in progetto. Unaspetto molto importante di questa procedura è la consultazione del pubblico, attraversoun’inchiesta, che vede la partecipazione delle comunità interessate a un determinato progettopubblico o privato. Questo tipo di valutazione preventiva ha avuto origine negli Stati Uniti allafine degli anni Sessanta e si è in seguito diffuso in altri paesi industrializzati. In ambitocomunitario la materia è stata regolamentata con la direttiva 85/337/CEE (modificata dalla Dir.n. 97/11/CE). Tuttavia, ad oltre 13 anni di distanza, tale direttiva non è stata compiutamenterecepita in ambito nazionale in quanto, in materia, vige ancora una disciplina transitoria (dettatacon i D.P.C.M. del 10.8.88 e del 27.12.88) cui si è aggiunta una moltitudine di provvedimenti,volti ad estendere la procedura a diversi settori (ad esempio, la VIA concernente la ricerca ecoltivazione di idrocarburi, è regolamentata dal D.P.R. n. 526/94). Attualmente è all’esame delParlamento un disegno di legge di recepimento organico della normativa comunitaria cui si èfatto cenno.

VALUTAZIONE MONETARIA DELL’AMBIENTEIl valore economico delle risorse ambientali è determinato dalla loro scarsità. La determinazionedel loro valore non può però avvenire attraverso i normali meccanismi di mercato in quanto lerisorse ambientali sono beni collettivi e liberi, cioè usati simultaneamente e in modo nonesclusivo da più soggetti. Pertanto su di essi non è possibile definire dei diritti di proprietà(condizione indispensabile per un loro impiego economicamente efficiente da parte deglioperatori di mercato). Venendo a mancare la proprietà diretta da parte di un soggetto identificato,gli operatori che hanno necessità di utilizzare le risorse ambientali non devono contrattarne ilprezzo di acquisto, quindi non trovano vincoli nel loro utilizzo. In realtà il loro utilizzo/consumogenera effetti negativi, cioè costi, a carico del sistema sociale, a disposizione del quale ci sonosempre meno risorse o risorse di qualità inferiore (esternalità negative). E questo causa unimpiego non efficiente della risorsa ambiente. Infatti, poiché il consumo delle risorse ambientalinon incide sui costi di produzione dei beni dalla cui produzione derivano i costi socialidell’inquinamento, tali beni presentano un costo minore di quello che in realtà hanno. Quindi laquantità di questi beni sottocosto domandata dal mercato è maggiore di quella di equilibrio (diquella cioè accettabile dal sistema); in questo modo si verifica un sovrasfruttamento delle risorsenaturali.Da qui la necessità di un intervento dell’operatore pubblico per correggere questa inefficienzadel mercato attraverso politiche di internalizzazione dei costi sociali ambientali da parte deglioperatori che li producono.

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VALUTAZIONE MONETARIA DIRETTALe tecniche di valutazione diretta determinano il valore dei beni ambientali in due modi:facendo riferimento al prezzo di altri beni (c.d. beni-surrogato rispetto a quelli ambientali), per iquali esiste un mercato di riferimento e il cui valore è parzialmente determinato dallecaratteristiche ambientali di contesto; eseguendo veri e propri sondaggi d’opinione che,simulando l’esistenza di un mercato ed invitando gli intervistati ad attribuire ai beni ambientaliun valore in termini di “denaro che si è disposti a domandare/offrire per rinunciare/utilizzare queibeni” (disponibilità a pagare o DAP e disponibilità ad accettare una compensazione o DAC),individuano in via sperimentale l’importanza attribuita alla salvaguardia ambientale ovvero lepreferenze individuali. I metodi di valutazione diretta più usati sono: metodi di valutazionecontingente; metodi delle spese difensive; metodo dei prezzi edonici; metodo del costo ditrasporto.

VALUTAZIONE MONETARIA INDIRETTALe tecniche di valutazione indiretta stimano il valore del danno ambientale prendendo comeriferimento uno degli effetti derivanti dal danno da valutare e ricavando le preferenze deglioperatori economici relativamente a questo. In pratica si calcola una relazione del tipo dose-reazione tra l’inquinamento e un qualche effetto da esso prodotto e, in relazione a questo, vienepoi stimata la preferenza degli operatori. Quindi queste procedure indirette costituiscono unmetodo per determinare non la DAP o la DAC ma il rapporto tra la dose (l’inquinamento) el’effetto non monetario (come i danni alla salute, l’erosione dei rivestimenti di immobili, ecc.).La preferenza degli operatori rispetto a tali effetti viene ricavata successivamente conl’applicazione dei metodi diretti.

VARIABILE AMBIENTALEElemento che caratterizza lo stato e/o la dinamica di componenti e fattori ambientali, la cuidistribuzione può variare nello spazio e nel tempo (ad esempio, la distribuzione di ossigenodisciolto nell'acqua, le onde sonore, il passaggio di autoveicoli, ecc.).

VERIFICAAccertamento, controllo mediante apposite prove dell'esattezza, validità o autenticità di qualcosa.Conferma, sostenuta da evidenze oggettive, del soddisfacimento di requisiti specificati. Laverifica ispettiva o "audit" è un processo sistematico, indipendente e documentato per ottenereevidenze della verifica ispettiva e valutarne l'obiettività, al fine di stabilire in quale misura icriteri della verifica ispettiva sono soddisfatti (VISION 2000).

VERIFICATORE AMBIENTALEIndividuo o gruppo di persone che ha la qualifica per attuare verifiche ispettive dei sistemi digestione ambientale, anche secondo il Regolamento EMAS. Il verificatore deve essereaccreditato dall'Organismo nazionale competente secondo un sistema stabilito dall'organismostesso e che, comunque, deve garantire indipendenza ed imparzialità. Il Comitato per l'eco-audit,istituito con D.M. 2 agosto 1995 n.413 e attivato con D.M. 12 novembre 1996, oltre a svolgere lefunzioni di accreditamento e controllo dei verificatori ambientali, cura la tenuta del relativo albo.

VINCOLO AMBIENTALEIl vincolo ambientale consiste in una situazione giuridica di sostanziale non modificabilità deiluoghi, che si traduce in una serie di limitazioni sulle facoltà dei proprietari, possessori e/odetentori di tali beni. In concreto si realizza tramite una preminente attività di controllo da partedegli organi competenti e nella necessità di un'autorizzazione per i lavori di modificazioneconsentiti dei beni inclusi in queste categorie. Le Regioni possono anche individuare aree in cui èvietata, sino all'adozione dei Piani paesistici, ogni modificazione dell’assetto del territorio,

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nonché qualsiasi opera edilizia (art. 1 L. 431/85). Poiché - come si è detto - gli interventi tendentialla modificazione dei beni sottoposti a specifica tutela 'ope Legis' (L. 431/85) o per attoamministrativo di dichiarazione di notevole interesse pubblico (L. 1497/1939), richiedono unaspecifica valutazione preventiva consistente nell’autorizzazione dei lavori, occorre uno studio inchiave naturalistica, storica, culturale ed estetica dei tratti connotativi del bene e dei suoi pregi. Alivello istruttorio verrà conseguentemente analizzato se e come l’intervento richiesto si armonizzicon il preesistente e con l’ambiente. In caso di incidenza negativa ed alterazione dellecaratteristiche di pregio del bene tutelato, verrà negato il provvedimento autorizzato oppure verràconcesso con una 'correzione' o 'condizionamento' dell’intervento ad una serie di limitazioni oaccorgimenti atti a garantire che la realizzazione si armonizzi con i valori intrinseci della zona.

VIRUSDal latino virus (= veleno). Organismi estremamente primitivi, molto più semplici dei batteri,agenti infettivi di animali e piante. Visibili solo al microscopio elettronico, le loro dimensionioscillano tra 1/10 e 1/1000 di ? (micron). I virus sono costituiti soltanto da una molecola di acidonucleico (DNA o RNA), circondata da un rivestimento proteico protettivo. Questi organismisono in grado di riprodursi, ma solo all’interno di una cellula: quindi sono definiti parassitiendocellulari. I virus sono parassiti specifici: ciascuno di essi è in grado di infettare solo alcunitipi di cellule di determinati organismi. Nell’uomo numerose patologie tra cui il morbillo, lapoliomielite, la varicella, la scarlattina, l’epatite, il raffreddore sono malattie provocate da virus.Fuori della cellula un virus non ha nessuna delle proprietà di un sistema vivente.

VULNERABILITÀ AMBIENTALECaratteristica che descrive l'attitudine di un'unità ambientale a subire degradi permanenti inconseguenza di pressioni esterne.

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WWORLD COMMISSION ON ENVIRONMENT AND DEVELOPMENT (WCED)Organismo internazionale comunemente denominato "Commissione Brundtland" dal nome delprimo ministro norvegese, Gro Harlem Brundtland, che lo ha presieduto. Istituita dalle NazioniUnite nel 1983, questa commissione ha dato origine al rapporto Our Common Future (1987), incui viene elaborato e definito il concetto di sviluppo sostenibile.

WTOOrganizzazione Mondiale del Commercio. Ha sede a Ginevra ed è nata nel 1995, comeorganismo preposto alla liberalizzazione del commercio e all'abbassamento delle barrieretariffarie.

WWFIl Fondo mondiale per la Natura ha come simbolo il panda, primo animale che il WWF salvòdall’estinzione. Dal 1966 in Italia, con sede a Roma, opera in collegamento con il WWFinternazionale, ma in totale autonomia. Partecipa a numerose commissioni presso vari Ministeri(Ambiente, Marina Mercantile, Agricoltura e Foreste, Pubblica Istruzione, Sanità, Esteri).Promuove la conservazione della natura e dei processi ecologici tramite la preservazione delladiversità biologica a livello di geni, specie ed ecosistemi. Si batte per l’uso sostenibile dellerisorse naturali e contro l’inquinamento e l’uso irrazionale dell’energia e delle risorse. Promuovela conoscenza dei problemi ambientali nell’opinione pubblica e nei giovani, diffondendoattraverso 5.000 classi associate (Panda Club) i programmi di educazione ambientale. Attraverso300 sedi periferiche fornisce strumenti a tutti i cittadini che vogliano adoperarsi per lasalvaguardia dell’ambiente stimolando attività di volontariato. Oasi di protezione naturale sonostate affidate in gestione al WWF Italia dalle regioni. Si tratta di ambienti naturali minacciati,pari a 28.000 ettari di territorio in cui si svolgono attività didattiche, di ricerca e diconservazione.

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ZZCSZona Speciale di Conservazione (così definito dalla Direttiva Habitat): un sito di importanzacomunitaria designato dagli stati membri mediante un atto regolamentare, amministrativo e/ocontrattuale in cui sono applicate le misure di conservazione necessarie al mantenimento o alripristino, in uno stato di conservazione soddisfacente, degli habitat naturali e/o delle popolazionidelle specie per cui il sito è designato.

ZERI (Zero Emission Research Initiative)Progetto di ricerca e di intervento, coordinato da G.Pauli, che coinvolge università, imprese,associazioni e centri di ricerca per la progettazione di processi produttivi e di prodotti ad impattoambientale zero.

ZERO EMISSIONIObiettivo raggiungibile accoppiando e legando fra loro industrie, spesso di settori non contiguifra loro, in una sequenza tale per cui i rifiuti di una divengono l'input di produzione dell'altra. Ciòche è prodotto come rifiuto da un singolo comparto produttivo e non ha modo di esserevalorizzato all'interno dello stesso, può essere utilizzato come input da un diverso settoreproduttivo. Per ottenere questo utilizzo completo delle materie prime è necessario uscire dalsingolo comparto produttivo e iniziare a ragionare in termini di sistema industriale in modo dacogliere le interazioni tra le diverse parti.

ZONE PROTETTEZone a particolare valenza naturalistica sottoposte a specifiche normative volte alla loro tutela evalorizzazione.

ZONIZZAZIONEIn generale, per zonizzazione si intende la suddivisione del territorio in aree omogenee, infunzione della sua destinazione d’uso (presenza di attività economiche, densità di popolazione,tipologia di traffico). In particolare, la zonizzazione acustica consiste nell’associare i limitiammissibili per la rumorosità nell’ambiente esterno, alle aree omogenee definite.

ZPSAree individuate dagli stati membri dell'Unione Europea da destinarsi alla conservazione degliuccelli selvatici, previste dalla Direttiva Uccelli. Assieme alle ZSC (Direttiva Habitat)costituiranno la Rete Natura 2000.


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