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G P N N. 429 - 24.12.2017 Visitate il nuovo sito...

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OTTAVA DI NATALE (26 - 31 DICEMBRE 2017) 26 M S. Stefano, protomartire. Festa (rosso). Alle tue mani, Signore, affido il mio spirito. Il discorso di Gesù ai “dodici apostoli” allarga il suo orizzonte dal- la “casa d’Israele” alla missione verso i pagani. At 6,8-10.12; 7,54-60; Sal 30,3.6-8a.7.21ab; Mt 10,17-22. 27 M S. Giovanni apostolo ed evangelista. Festa (bianco). Gioite, giusti, nel Si- gnore. Maria di Magdala vede il sepolcro aperto e pensa che abbiano “portato via” il Signore. Pietro è attento ai «teli posati là e al sudario avvolto in un luo- go a parte». Solo il “discepolo che Gesù amava” crede alla risurrezione. 1Gv 1,1-4; Sal 96,1-2.5-6.11-12; Gv 20,2-8. 28 G Ss. Innocenti martiri. Festa (rosso). Chi dona la sua vita risorge nel Signo- re. La fuga in Egitto, provocata dalla furia di Erode, è interpretata da Matteo in funzione della successiva entrata di Gesù «nella terra d’Israele»: «Dall’Egitto ho chiamato mio figlio». 1Gv 1,5-2,2; Sal 123, 2-5.7-8; Mt 2,13-18. 29 V Gloria nei cieli e gioia sulla terra. L’offerta del primogenito rientrava nella liturgia della liberazione dalla schiavitù e della relativa appartenenza a Dio. Simeone ne annuncia il compimento in Gesù, «Cristo del Signore », consolazio- ne d’Israele ma anche segno di contraddizione. S. Tommaso Becket; San Davi- de. 1Gv 2,3-11; Sal 95,1-3.5b-6 ; Lc 2,22-35. 30 S Gloria nei cieli e gioia sulla terra. Anna, “profetessa”, autentica la visione di Simeone. Con la sua lunga “vita nascosta” a Nazaret, «Gesù passa attraver- so i vari stadi dell’età per restaurare l’unica perfetta duratura età, quella che E-MAIL T ELEFONO UFFICIO PARROCCHIALE - 0761-557015 CHIESA S. FAMIGLIA - 0761-557919 PADRE JANUSZ - 339-1082608 [email protected] PADRE PAOLO - 345-6303035 [email protected] PADRE TOMMASO - 334-2668574 [email protected] DIACONO LUCA - 331-7929220 [email protected] SANTE MESSE GIORNI FESTIVI CONCATTEDRALE - 09,00 - 11,30 - 17,30 SACRA FAMIGLIA - 09,30 - 11,00 COLLE LYDIA - 11,15 CARMINE - 10,00 GIORNI FERIALI SAN PIETRO - 08,30 CONCATTEDRALE - 17,30 SACRA FAMIGLIA - 09,15 CARMINE - 16,30 GIORNALINO DELLA PARROCCHIA DI NEPI – N. 429 - 24.12.2017 Visitate il nuovo sito: parrocchianepi.it 24 DICEMBRE 2017 IVª DOMENICA DI AVVENTO In quel tempo, l'angelo Ga- briele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Na- zaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, dis- se: «Ti saluto, o piena di grazia, il Si- gnore è con te». A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiame- rai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non co- nosco uomo». Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l'angelo partì da lei. Dal Vangelo secondo Luca (1,26-38)
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OTTAVA DI NATALE

(26 - 31 DICEMBRE 2017) 26 M S. Stefano, protomartire. Festa (rosso). Alle tue mani, Signore, affido il

mio spirito. Il discorso di Gesù ai “dodici apostoli” allarga il suo orizzonte dal-la “casa d’Israele” alla missione verso i pagani. At 6,8-10.12; 7,54-60; Sal 30,3.6-8a.7.21ab; Mt 10,17-22.

27 M S. Giovanni apostolo ed evangelista. Festa (bianco). Gioite, giusti, nel Si-gnore. Maria di Magdala vede il sepolcro aperto e pensa che abbiano “portato via” il Signore. Pietro è attento ai «teli posati là e al sudario avvolto in un luo-go a parte». Solo il “discepolo che Gesù amava” crede alla risurrezione. 1Gv 1,1-4; Sal 96,1-2.5-6.11-12; Gv 20,2-8.

28 G Ss. Innocenti martiri. Festa (rosso). Chi dona la sua vita risorge nel Signo-re. La fuga in Egitto, provocata dalla furia di Erode, è interpretata da Matteo in funzione della successiva entrata di Gesù «nella terra d’Israele»: «Dall’Egitto ho chiamato mio figlio». 1Gv 1,5-2,2; Sal 123, 2-5.7-8; Mt 2,13-18.

29 V Gloria nei cieli e gioia sulla terra. L’offerta del primogenito rientrava nella liturgia della liberazione dalla schiavitù e della relativa appartenenza a Dio. Simeone ne annuncia il compimento in Gesù, «Cristo del Signore », consolazio-ne d’Israele ma anche segno di contraddizione. S. Tommaso Becket; San Davi-de. 1Gv 2,3-11; Sal 95,1-3.5b-6 ; Lc 2,22-35.

30 S Gloria nei cieli e gioia sulla terra. Anna, “profetessa”, autentica la visione di Simeone. Con la sua lunga “vita nascosta” a Nazaret, «Gesù passa attraver-so i vari stadi dell’età per restaurare l’unica perfetta duratura età, quella che

E-MAIL TELEFO NO

UFFICIO PARROCCHIALE - 0761-557015

CHIESA S. FAMIGLIA - 0761-557919

PADRE JANUSZ - 339-1082608

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PADRE PAOLO - 345-6303035

[email protected]

PADRE TOMMASO - 334-2668574

[email protected]

DIACONO LUCA - 331-7929220

[email protected]

SANTE MESSE

GIORNI FESTIVI

CONCATTEDRALE - 09,00 - 11,30

- 17,30

SACRA FAMIGLIA - 09,30 - 11,00

COLLE LYDIA - 11,15

CARMINE - 10,00

GIORNI FERIALI

SAN PIETRO - 08,30

CONCATTEDRALE - 17,30

SACRA FAMIGLIA - 09,15

CARMINE - 16,30

GIORNALINO DELLA PARROCCHIA DI NEPI – N. 429 - 24.12.2017

Visitate il nuovo sito: parrocchianepi.it

24 DICEMBRE 2017 IVª DOMENICA DI AVVENTO

In quel tempo, l'angelo Ga-briele fu mandato da Dio in

una città della Galilea, chiamata Na-zaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, dis-se: «Ti saluto, o piena di grazia, il Si-gnore è con te». A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiame-rai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non co-nosco uomo». Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l'angelo partì da lei. Dal Vangelo secondo Luca (1,26-38)

24 DICEMBRE 2017 IVª DOMENICA DI AVVENTO

”La radice della fede è nella gioia“

Tra pochi giorni è Natale. E ci sentiamo ancora una volta impreparati. La liturgia allora ci prende per mano e ci accompagna, additando colei che meglio ha vissuto l’attesa di Dio: santa Maria. Con lei come modello, di colpo capiamo che cosa è il Natale: non il ricordo di un fatto storico accaduto in quel tempo, ma l’accoglienza di un fatto che avviene ora: l’incarnazione di un Dio che già germina in me. Il Vangelo dell’annunciazione comincia con sette nomi propri (sette è il numero della com-

pletezza) di luoghi e persone che affollano la pagina di Luca e mostrano che il venire di Dio coinvolge la totalità della vita. Maria è così importante perché è il punto di incontro tra Dio e la materialità della nostra vita. «L’angelo entrò da lei», nella sua casa: un giorno qualunque, in un luogo qualunque, un annuncio consegnato nell’intimità, nella normalità di una casa. È nella casa che Dio ti sfiora, ti tocca. Lo fa in un giorno di festa, nel tempo delle lacrime, quando dici alle persone che ami parole che si sognano eterne. È così bello pensare che Dio ti sfiora non solo nelle liturgie solenni delle Cattedrali, o in giorni speciali, ma soprattutto nella vita comune! Come nella Messa il sublime confina con una tovaglia, un calice e un pane, così nella casa l’immenso si insinua nelle piccole cose finite di ogni giorno. La prima parola dell’angelo è ch'ire, gioisci, sii felice; non dice: «fai, alzati, inginocchiati, prega»; solo: «gioisci». Il primo Vangelo è lieta notizia e precede qualunque tua risposta. La fede ha radice nella gioia. Il perché della gioia è detto con la parola successiva: «piena di grazia», riempita della vita di Dio, sei amata tenera-mente, gratuitamente, per sempre. Ecco il nome di Maria: «amata per sempre». Il mio nome. L’angelo aggiunge: Il Signore è con te. In questa mia vita inadeguata il Signore è con me. In questa mia vita distratta e invasa, il Signore è ancora con me. L’angelo fa eco all’antica parola: sono stato con te, dovunque sei andato. Parole di un Dio innamo-rato, che nessuna creatura potrà mai dirti, per quanto ti ami; nessuno può affermare: sono stato con te, dovunque, sempre. Nessuno sarà con me dovunque io andrò. Nessuno è stato con me in tutti i passi che ho compiuto, che ho perduto, che ho ritrovato, Dio solo. E quando Gesù lascerà i suoi, l’ultima parola sarà eco della prima: Io sarò con voi tutti i giorni, fino al consumarsi del tempo, al compiersi dell’incarnazione.

Cari Uomini

Non state a sgranare gli occhi. Sono io! Siete così abituati a tenermi imprigionato nei vostri schemi, nei vostri presepi, che non vi rendete conto che sono diverso dai vostri schemi, che non sono un bambino di gesso, ma sono in carne ed ossa, capace di parlare, o addirittura di strillare. Ho deciso di invertire le parti. Siete sempre voi a domandarmi qualcosa, e visto che il Natale, sarete voi a scrivermi delle lettere. La lettera questa volta, se non vi dispiace, la scrivo io. E a scanso di equivoci, vi anticipo che non sarà affatto una letterina gentile.

Ho ascoltato milioni e milioni di vostre richieste, ho letto milioni e milioni di vostre lettere. Per una volta, almeno, voglio esser io a dirvi qualcosa, a esprimere desideri, a formulare precise richieste. E pertanto naturalmente la vostra attenzione.

Pochi di voi, a quanto mi risulta, e credo di essere ben informato, si sono preoccupati di sapere quali sono i miei progetti su di loro, se lo hanno fatto, lo hanno fatto un po’ per retorica; pochi si sono preoccupati di sapere quale speranza ho nutrito e nutro, facendomi uomo, venendo ad abitare in mezzo a voi; pochi si sono preoccupati di sapere se il mio sogno realizzabile; si confessatelo, piuttosto avete pensato che sono sogni, che sono cose campate in aria.

Vi devo dire che siete molto abili a trasformare ma con quella trasformazione che mi esclude. Volete un esempio?! Io sono nato per portare la salvezza, la speranza, la povertà le avete trasformate in una faccenda dove io sono stato messo da parte, in feste dove io non c’en-tro e con me non entra la speranza, la salvezza, la povertà, il sogno che Dio mio Padre ha per voi uomini.

ATTIVITÀ DELLA PARROCCHIA

Non è attraverso l’uso del mio nome che si realizza il sogno di Dio per voi, non attra-verso i bei canti, i formalismi i bei discorsi attraverso le cose sporadiche, che la speranza del Dio con noi si vive e si realizza.

E cosi, cari uomini, la storia si ripete.

La storia si ripete ed è sempre la triste storia che fa trovare porte chiuse. Quando sono venuto in mezzo a voi per condividere la vostra situazione, per partecipare alle vostre vicende, per essere insomma uno di voi, per me non c’era posto nelle vostre abitazioni, perché erano già piene. Allora come oggi, dopo duemila anni, devo constatare che non c’è posto nemmeno là dove si pronuncia che frequenza il mio nome. La mia presenza è gradita a patto che venga circoscritta, limitata nel tempo e nello spazio, relegata ad alcuni istanti, soprattutto neutraliz-zata nei suoi elementi più impegnativi.

Comunque statene certi: per un sogno vero e autentico per un sogno di porte e cuore spalancati, per un sogno di pace, per un sogno che frantumi le barriere, per un sogno di gioia, desiderato e costruito da tutti gli uomini di buona volontà, per un sogno di perdono per indi-vidui che si riconosco peccatori, per un sogno di salvezza, per un sogno di speranza, è sempre disponibile

il vostro Gesù Bambino

DOMENICA 24 DICEMBRE IVª Settimana di Avvento Le Sante Messe come ogni domenica. Non celebriamo la S. Messa Vespertina delle

ore 18.30 presso la Chiesa Cattedrale. Alle ore 23.30 la novena al Santo Natale, a seguire la S. Messa di Mezzanotte del

Santo Natale.

LUNEDÌ 25 DICEMBRE

SANTO NATALE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO Le Sante Messe come ogni domenica.

MARTEDÌ 26 DICEMBRE Le S. Messe seguiranno l’orario feriale: alle ore 09.00 nella Chiesa Cattedrale, alle

ore 09.30 Chiesa S. Famiglia, alle ore 16.30 Chiesa del Carmine e alle ore 17.30 Chiesa Cattedrale.

Alle ore18.30 c/o la Chiesa Cattedrale, Concerto Natalizio della Banda Musicale E. Gay di Nepi.

DOMENICA 31 DICEMBRE Festa della Santa Famiglia Alle ore 11.00 c/o la Chiesa S. Famiglia, rinnovo delle promesse matrimoniali. Alle ore 17.30 TE DEUM nella Chiesa Cattedrale. Alle 20.30 c/o la Chiesa S. Famiglia, CENONE COMUNITARIO PARROC-

CHIALE.

LUNEDÌ 1° GENNAIO Solennità della Madre di Dio Alle ore 17.30 c/o la Chiesa cattedrale, S. Messa presieduta da S. E. Vescovo Ro-

mano Rossi con gli auguri per le festività natalizie.


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