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Rivista redatta, illustrata ed ideata dalla classe V A della Scuola Primaria “G. Falcone Grottaferrata (Rm)
1
Data:22 febbraio 2011
Rivista redatta, illustrata
ed ideata dalla classe V A
Amica Terra
Sommario:
Salve sono il pianeta
Terra e mi presento
2
Immaginando un mondo
diverso
3
Messaggio di una rondine 4
Il mondo è in pericolo 5
L‟uomo e la terra 6
Eppur si muove 8
Aiuto mi gira la Terra 10
La Terra non è solo tua 12
La mia città 13
Tutto accadde in
montagna
14
Aiuto mi sto
estinguendo
15
Dialogo tra un meridiano e
un cellulare
16
Dialogo tra la Terra e un
dottore
17
Arturo: il robot del
riciclo
18
La Terra ….una fiaba 19
Scuola Primaria G.
Falcone, Grottaferrata
Rm.
Rivista redatta, illustrata ed ideata dalla classe V A della Scuola Primaria “G. Falcone Grottaferrata (Rm)
2
Salve mi presento: sono il
pianeta Terra.
Sono nata miliardi di anni fa
dopo una grande esplosione:
il Big Bang. All‟inizio ero un
ammasso di polveri e gas sot-
tili che giravano confusamen-
te senza riuscire a capire be-
ne ciò che dovevano fare, poi
finalmente si sono compatta-
te in una cosa sola: la Terra.
Nel periodo successivo ero
comunque sconvolta da grossi
“brufoli” vulcanici che erut-
tavano continuamente crean-
do lava, polvere e gas veleno-
si.
Questo col passare del tem-
po ha comportato la creazio-
ne di nuvole e, poi per fortu-
na tante, tante piogge mi
hanno raffreddato e si sono
creati mari e oceani.
Su di me vivono tanti esseri
viventi, tra cui i più invadenti
sono gli uomini!
Camminano sulla mia superfi-
cie, volano nel mio cielo ed
entrano nella profondità del-
la mia crosta bucandola e tri-
turandola in ogni modo.
Gli uomini non capiscono che
la cosa più preziosa è la natu-
ra, e continuano ad inquinare
e devastare l‟ambiente in
ogni modo. Costruiscono fab-
briche e centrali nucleari in
nome del progresso, ma dopo
tutto, dovrebbero chiamarlo
regresso visto che sta cau-
sando la rovina dell‟ambiente
e della natura che li circonda.
Per questo ogni tanto cerco
di vendicarmi e gli ricordo
chi veramente comanda, fa-
cendogli paura con uno scos-
sone di terremoto o maremo-
to.
C‟è di bello che gli uomini mi
fanno anche molto ridere, sia
quando entrano nelle mie
profondità, sia con il loro at-
teggiamento onnipotente.
Non hanno ancora capito che
la loro fortuna sono io, che
mi devono coccolare e curare
in ogni modo. Basta imbrut-
tirmi con foreste di cemen-
to, montagne di spazzatura,
mi inquinano con i veleni delle
loro fabbriche, inquinano i
mari e estinguono intere spe-
cie di animali. Non capiscono
che se mi ammalo io, loro non
avranno scampo! E poi ironia
della sorte pensano di essere
la razza superiore!
Edoardo Trinca
Sarah Gabrielli
Salve sono il pianeta Terra e mi presento
Rivista redatta, illustrata ed ideata dalla classe V A della Scuola Primaria “G. Falcone Grottaferrata (Rm)
3
Se provassimo ad immaginare
un mondo diverso, sicuramen-
te per prima cosa ci verreb-
be in mente un mondo senza
più smog, gas e industrie che
certamente sarebbe più colo-
rato e più pulito. Il mon-
do sarebbe più bello se
poi non ci fossero le
guerre, la fame e la po-
vertà. Per tornare all'am-
biente sarebbe utile, per
esempio non gettare i ri-
fiuti nel mare pensando
che è uno dei nostri teso-
ri più grandi; gli scarichi
industriali e soprattutto i
disastri ecologici causati
dal trasporto di materiali
velenosi per l'ambiente e
per gli uomini, come olii,
combustibili sarebbe uti-
le che fossero eliminati.
L'ultimo disastro di que-
sti giorni è avvenuto a Stinti-
no, nel mare più
bello dell‟Italia, ma oserei
dire del mondo intero: quello
della Sardegna. Ecco sarebbe
già una grande cosa se que-
sto non accadesse più, e ba-
sterebbe poco…basterebbe
che gli uomini imparassero a
rispettare le norme legislati-
ve che regolano il trasporto
dei rifiuti tossici cercando di
essere ligi al rispetto delle
regole del viver civile: per-
ché di questo si tratta ri-
spettare l‟ambiente significa
sostanzialmente rispettare
gli uomini, i nostri simili…
l‟umanità intera. Dovremmo
rinunciare a tante comodità e
condurre una vita più sempli-
ce, ma per fare questo biso-
gnerebbe rinunciare alle au-
tomobili, agli aerei, alle navi
e tutti quei mezzi di traspor-
to che inquinano o comunque
cercare di sfruttare al me-
glio i combustili alternativi
molto più rispettosi del be-
nessere dell‟ambiente. Cento
anni fa tutto questo non esi-
steva e la gente viveva ugual-
mente bene certo sicuramen-
te era più difficile viaggiare
e fare tante esperienze che
oggi per noi sono cose nor-
mali e alla portata di tutti.
Pensiamo che per immaginare
un mondo migliore bisogne-
rebbe veramente avere tan-
ta fantasia oppure no?....... se
vogliamo vivere con serenità
dobbiamo immaginare una
casa per tutti con un giardino
dove poter coltivare quello
che serve alla
propria famiglia; avere un al-
levamento di animali per non
dover comprare carne e uova
che molto spesso sono nocive
all'uomo perchè per fare sol-
di non vengono rispettate le
regole igieniche.
Ci sono molte persone che
cercano di salvare l'ambiente
e che si battono ogni giorno
per un mondo migliore. La na-
tura, l‟ambiente in genere, si
sa che è un valido supporto
per la vita di ciascuno di noi,
costituisce un tesoro prezio-
so per la vita dell‟uomo. De-
turparlo comporta sì un dan-
no irreversibile a volte per
l‟ambiente ma anche e so-
prattutto per il bene comune
di tutti gli uomini…ecco se
immaginiamo un mondo mi-
gliore credo che gli uomini
innanzitutto dovrebbero es-
sere meno egoisti e pensare
meno a loro stessi e al bene
personale…dovrebbero inve-
ce riflettere prima di agire
contro l‟ambiente…e pensare
al futuro delle generazioni
che verranno per salvaguar-
dare la loro vita e il loro be-
nessere. Solo in questo mo-
do si potrà assicurare un fu-
turo migliore a noi uomini di
domani
Cristiano Cordì
Lorenzo Neri
….Immaginando un mondo diverso ….
Rivista redatta, illustrata ed ideata dalla classe V A della Scuola Primaria “G. Falcone Grottaferrata (Rm)
4
“Cari bambini, invio il mio di-
sperato messaggio a voi,
perché voi siete il futuro e
perché chi vi ha preceduto
non ha avuto rispetto per
questo meraviglioso nostro
pianeta e spero che voi af-
frontiate la vostra vita fu-
tura rispettando il territo-
rio, il mare, il cielo e tutto
quanto vi circonda. Sono di
ritorno dal mio viaggio in
Africa, voi sapete che ogni
anno ad Agosto o Settembre
intraprendo il mio viaggio
migratorio verso l‟Africa do-
ve trovo caldo e cibo e a pri-
mavera torno sempre sotto i
tetti delle case della vostra
Italia. Ogni anno, però, lo
scenario che vedo peggiora!
Attraversando le vostre bel-
le città vedo accumuli enor-
mi di spazzatura, accantona-
ta vicino ai marciapiedi o
buttata nelle valli e nelle
campagne, dove l‟uomo butta
tutto ciò di cui non ha più
bisogno: lavatrici, frigorife-
ri, vasche da bagno, pensan-
do che se nessuno lo vede, il
problema non esiste e così
facendo inquina la terra e le
falde acquifere sotto di es-
sa. Pensavo che attraversan-
do il Mar Mediterraneo il
panorama sarebbe stato mi-
gliore e invece buste di pla-
stica, bottiglie e rottami
galleggiano in bella vista sul
vostro mare, ma le più dan-
nose sono le chiazze di pe-
trolio che oltre ad inquina-
re, intrappolano i poveri
uccelli impedendo loro di
riprendere il volo e ne
provocano la morte… per
non parlare poi dei fondali
marini, i miei amici pesci
mi informano che sono co-
stretti a vivere tra le im-
mondizie e tanti di loro
muoiono rimanendo soffo-
cati da buste, reti abban-
donate ed ami. E
poi…..anche noi uccelli ci
stiamo ammalando perché
l‟aria che respiriamo è in-
quinata. Le fabbriche sca-
ricano i loro gas tossici
nell‟aria, le automobili e i
riscaldamenti delle case
producono polveri sottili
che rendono l‟aria pericolo-
sa anche per la loro salute.
Non riesco a capire perché
l‟uomo si comporti come se
la terra fosse di sua pro-
prietà, mentre invece, è an-
che di noi animali e delle
piante. Se muore una specie
tutto l‟ecosistema ne risen-
tirà!
Bambini aiutate il mondo a
guarire”.
Una rondine amica
Cristiano Paolozzi
Emilano Lucci
Giacomo Di Lillo
Messaggio di una rondine
Rivista redatta, illustrata ed ideata dalla classe V A della Scuola Primaria “G. Falcone Grottaferrata (Rm)
5
Il mondo è in pericolo
Il pianeta terra chiede aiuto
Nel mondo il riscaldamento
globale aumenta, così come
l‟inquinamento sulla Terra e nel
mare.
E‟ un‟emergenza e tutti dob-
biamo contribuire ad aiutarlo
ed a smettere di rovinarlo.
Ogni giorno lo maltrattiamo
senza pietà e non ce ne accor-
giamo, ma è così.
BASTA!!!! Dobbiamo essere più
attenti alla natura e sacrifi-
carci un po‟ ogni giorno.
Abbiamo modernizzato il mon-
do e ci siamo semplificati la vi-
ta, ma ora la natura è rovinata:
gli spazi incontaminati stanno
scomparendo, nel mare i pesci
muoiono a causa dei nostri ri-
fiuti.
Insomma….questo annuncio è
per farvi capire dove viviamo e
che bisogna migliorare.
Caterina Marchetti
Martina Scorbaioli
Il pianeta T
erra è contaminato
Rebus :2, 7, 5, 1, 11
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6
L’ uomo e la Terra
Ama la Terra ama la
vita
Speriamo che questo
articolo sia letto da
molte persone perché
molte persone credono
che l’ambiente sia un
bene personale dimenti-
cando invece che è un
bene di tutti.
Viviamo in un‟epoca affasci-
nante e terribile.
Affascinante perché il fu-
turo del nostro Pianeta è
soprattutto nelle nostre
mani.
Terribile perché l‟uomo ha il
potere di distruggere in po-
co tempo tutto quello che ci
proviene dal passato.
Dobbiamo imparare che dal-
la Terra viene la vita.
L‟uomo deve essere educato
al rispetto per la vita. La
vita non è solo la nostra vita
ma anche quella di tutto ciò
che ci circonda. Chi rispet-
ta la vita deve rispettarne
ogni forma.
I continui interventi dell‟uo-
mo sull‟ambiente mettono in
difficoltà il pianeta che de-
ve far fronte ai nostri con-
tinui bisogni.
Crediamo che nessuno possa
restare indifferente di fron-
te alla distruzione del nostro
pianeta……
Speriamo che leggendo que-
sto articolo voi possiate so-
stenere e rafforzare le no-
stre idee.
Secondo noi, il mondo va
amato e curato in tutti i suoi
aspetti, sia la flora che la
fauna.
L‟uomo dovrebbe utilizzare
meglio le risorse che la natu-
ra offre.
Quindi non dobbiamo usare i
fiumi come discariche, i bo-
schi e i parchi come cestino
dei rifiuti, non dobbiamo in-
quinare il mare e i laghi per-
ché sono un bene per tutta
l‟umanità. Non dobbiamo get-
tare le cartacce e i mozzico-
ni di sigaretta per terra.
Dobbiamo fare la raccolta
differenziata. Questa è una
cosa molto importante da fa-
re se amate e rispettate il
vostro pianeta.
Abbiamo il dovere di salvare
il Pianeta per le generazioni
future, con la speranza che
queste ne abbiano una cura
maggiore rispetto a quanta
ne abbiamo avuta noi.
Vorremmo che gli alberi non
fossero tagliati perché ci
forniscono ossigeno pulito
per vivere e vorremmo che le
fabbriche non inquinassero
così tanto l‟aria e l‟acqua.
In televisione ascoltiamo che
vengono costruite le auto
elettriche ma in giro se ne
vedono poche. Perché?
Possiamo contribuire a ri-
spettare l‟ambiente modifi-
cando le nostre abitudini:
evitare di prendere la mac-
china per piccoli spostamen-
ti,evitare gli sprechi anche
nell‟utilizzo del riscaldamen-
to, riciclare i rifiuti in modo
utile e utilizzare l‟energia del
sole, del vento e dell‟acqua.
Per quanto riguarda la tutela
dell‟ambiente potremmo cer-
care di salvaguardare le spe-
cie in via di estinzione.
I giornalisti ripetono sempre
di non inquinare la nostra
bellissima Terra ma chi leg-
ge?
Che cosa ci interessa di più?
Bisogna intervenire affinché
questo mondo di plastica non
ricopra noi e le nostre anime.
Amate il mondo!
Do not pollute!
Noi dobbiamo pensare che la
Terra sia la nostra casa e a
nessuno piacerebbe che qual-
cuno buttasse dell‟immondi-
zia nella nostra casa.
Di Lillo Giacomo
Magliocchetti Piergiorgio
Modesti Edoardo
Rivista redatta, illustrata ed ideata dalla classe V A della Scuola Primaria “G. Falcone Grottaferrata (Rm)
7
La terra ci dà la vita
Rebus : 2, 5, 2, 2, 2, 4
„
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8
Nell‟anno 1564 nasce a
Pisa un personaggio che
sarà fondamentale nella
conoscenza scientifica:
Galileo Galilei.
Ma è nel 1633 che lo
scienziato ha dato inizio
ad una vera e propria ri-
voluzione scientifica, in-
fatti confermò la teoria
di Copernico secondo cui
la terra ruota intorno al
sole e non il contrario.
Chiediamo direttamente
al Signor Galilei come è
giunto a questa scoperta.
Come ha avuto l’idea di
costruire un telescopio
per studiare gli astri?
Non è stata una mia
idea, mi sono ispirato a
uno strumento ideato in
Olanda, da un ottico di
nome Hans Lippershay,
che faceva vedere le co-
se lontane come se fos-
sero vicine, io ne ho mi-
gliorato le potenzialità e
l‟ho usato per studiare le
stelle.
Sono riuscito così a
scrutare il cielo più pro-
fondamente, basandomi
sulle informazioni di un
frate polacco, Nicolò Co-
pernico e ho capito che
la Terra non poteva es-
sere immobile al centro
dell‟universo, ma al cen-
tro si trovava il sole at-
torno al quale ruotano i
pianeti e la terra.
Ma è stato molto diffici-
le far accettare la mia
verità!
Perché cosa è succes-
so?
Sono stato chiamato a
Roma, processato e im-
prigionato. Sono stato
costretto a smentire le
mie scoperte e sono sta-
to condannato alla prigio-
ne a vita anche se ho po-
tuto scontare la pena
nella mia casa.
Perché ha deciso di
rinnegare le sue sco-
perte? Al processo non
ha forse detto … eppur
si muove?
Rinnegando le mie teorie
ho avuto salva la vita,
una vita che è stata co-
munque spesa per la
scienza in modo tale che
le generazioni che ver-
ranno potranno usufruire
delle mie scoperte.
Quale consiglio darebbe
alle nuove generazioni…
cioè a noi?
Beh! Ragazzi credete
nella Terra è lei che vi
permette di vivere, trae-
te da lei tutta la gioia
ammirandola nelle sue
varie sfaccettature; im-
parate ad amare il più
piccolo degli animali e il
più grande sono tutti uti-
li per la catena alimenta-
re; apprezzate il più co-
lorato dei fiori e l‟albero
più verde è da loro che
dovete capire quanto sia
ricca di colori dalle mille
sfaccettature la nostra
Terra. Ricordate ragazzi
amare, rispettare e cu-
rare la Terra significa
garantirvi un futuro ric-
EPPUR SI MUOVE :
ECLATANTE SCOPERTA NEL MONDO
SCIENTIFICO !
Rivista redatta, illustrata ed ideata dalla classe V A della Scuola Primaria “G. Falcone Grottaferrata (Rm)
9
co di ogni bene al riparo
da quelle che potrebbero
essere le “rivolte” del
Pianeta Terra quali ter-
remoti, maremoti, fra-
ne…e tante altre cata-
strofi naturali. Se le
vorrete evitare
dovrete solo im-
parare a rispet-
tare il vostro
pianeta. E‟ questo
il mio consiglio
fatene buon uso
e siatene i custo-
di perché siete la
generazione del
futuro e chi me-
glio di voi deve
credere nei valo-
ri più elementari
dell‟ecologia….
La ringraziamo
per aver accet-
tato di essere
intervistato da
noi, abbiamo im-
parato molto da
Lei, è stato un
grande scienzia-
to e i suoi consi-
gli sono sicura-
mente molto
saggi e solo da
un uomo eccezionale
quale lei è stato poteva-
no essere detti! Grazie per questo tuffo “nel
futuro” e per aver parlato con noi.
Cristiano Paolozzi
Emiliano Lucci
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10
Dottore: aiuto mi gira
la terra!!!!
Un giorno una donnina un po‟
strana tonda tonda di nome
Terra, andò al parco giochi e
salendo qua e là su per i gio-
chi si sentì veramente stra-
na, ma se ne accorse sola-
mente quando tornò a casa
perché appena entrò in casa,
iniziò a vedere tutte le cose
sottosopra e la sua testa co-
minciò a girare vorticosa-
mente. Però, non sapendo co-
sa avesse e pensando di ave-
re qualcosa di grave e di
strano, non ne parlò con nes-
suno. Un giorno, però, si con-
fidò con il suo migliore amico
Mare e gli spiegò il suo pro-
blema ; il suo amico, preoccu-
pato per lo stato di salute
della sua migliore amica, le
consigliò caldamente di anda-
re dal medico; Terra, però,
testarda più che mai, gli ri-
spose che non era necessario
e che prima o poi tutto sa-
rebbe passato e lei sarebbe
stata bene e forte in salute
come prima.
Ma più passavano i giorni e
più il suo problema si accen-
tuava: tutto gli appariva stra-
no, pensate confondeva per-
sino gli animali tra loro…
invece di veder volare nel suo
giardino una variopinta far-
fallina pensò di vedere un to-
polino tutto colorato che svo-
lazzava qua e là. Capì allora
che non poteva più rimandare
e che era ormai giunto il mo-
mento di andare dal medico.
Arrivò nel suo studio e invece
delle persone, vide un elegan-
te gallina vestita di rosso
parlare con un‟oca tutta
blu..era chiaro che era grave.
Quando fu il suo turno, entrò
dal medico, vedendolo gli cor-
se incontro gridandogli che
era veramente grave e co-
minciò a dirgli: “Dottore, dot-
tore mi gira la Terra!” e il
dottore prontamente rispose:
- “Vorrai dire che ti gita la
testa!”! – “No dottore, mi gira
la terra!” “Sarà sicuramente
colpa di tutti gli odori cattivi
che sono nell‟aria, o meglio di
tutte quelle polvere sottili,
ma così sottili che oramai so-
no dappertutto! - Terra co-
minciò a tossire e continuò -
“per non parlare di tutti quei
terribili rumori che si sento-
no…come era bello quando nel
mondo regnava il silenzio! E
dire che prima era proprio un
bel pianeta il mio. Il dottore
allora cercò di rassicurarla
dicendole che sicuramente
altro non era che un male di
stagione, che non doveva la-
sciar spazio ai malumori, al-
trimenti non sarebbe stata
più in grado di superare le
trasformazione, che ahimè,
gli uomini continuavano ad
operare sul pianeta.
Piangendo la strana donnina
disse al dottore – “ Come
faccio a non arrendermi? Ca-
pirà certamente dottore che
non è facile, gli uomini non mi
amano, mi distruggono…cosa
posso fare? In chi posso spe-
rare?” Il dottore allora sa-
pientemente le spiegò di tro-
vare la forza nel sorriso dei
bambini, nelle giovani genera-
zioni perché loro sicuramente
avrebbero agito solo per il
bene della Terra”. Così fu; la
donnina tonda tonda tornò a
casa e cominciò ad osservare
il sorriso dei bambini e ad
avere fiducia in un mondo mi-
gliore!
Giulia Sperandeo
Sarah Gabrielli
Rivista redatta, illustrata ed ideata dalla classe V A della Scuola Primaria “G. Falcone Grottaferrata (Rm)
11
Lorenzo Neri
Eleonora Alescio
Rivista redatta, illustrata ed ideata dalla classe V A della Scuola Primaria “G. Falcone Grottaferrata (Rm)
12
LA TERRA NON E’ SOLO TUA :
L’inquinamento si sta
“impossessando” del no-
stro pianeta
La Terra è un bene pre-
zioso che appartiene a
tutta l‟umanità,
ma spesso sembra
ci sia qualcuno
che pensa di sal-
vaguardare il pae-
se dove vive a
scapito degli altri
paesi. Inquinare e
devastare paesi
anche lontanissimi
dal nostro, porta
sicuramente rovi-
na e devastazione
anche qui. Nei
paesi ricchi e svi-
luppati le proble-
matiche legate
all‟ecologia ormai
parte dalla co-
scienza collettiva.
Qui il “progresso” ha in-
fluito pesantemente
sull‟ambiente. Basta an-
dare indietro con la me-
moria di qualche decen-
nio per ricordare la tra-
gedia di “Chernobyl” in
cui persero la vita tante
persone e tante altre
morirono poco dopo a
causa delle radiazioni.
Ma rovina e devastazione
sono anche intorno a noi.
E‟ quindi inquinamento
tutto ciò che è nocivo
per la vita o altera in
maniera significativa le
caratteristiche della na-
Federico Giannelli Savastano
Edoardo Trinca
tura che ci circonda.
Sappiamo che la vita del-
le balene, ad esempio, è
in pericolo a causa
dell‟inquinamento
chimico dei mari in
cui riversiamo so-
stanze tossiche
che precludono il
proliferare di al-
cune specie di pe-
sci di cui si cibano.
La loro vita è mi-
nacciata dalla pe-
sca eccessiva che
in molti paesi è
effettuata sia per
motivi alimentari
che scientifici. Il
pianeta Terra è il
nostro futuro e
tutti noi, specie
noi ragazzi, dob-
biamo impegnarci
per una reale sal-
vaguardia della Terra…
colei che ci dà la vita!
Rivista redatta, illustrata ed ideata dalla classe V A della Scuola Primaria “G. Falcone Grottaferrata (Rm)
13
Attualmente l’Ab-bazia Greca di Grottaferrata è l’ul-timo dei numerosi Monasteri Bizantini che nel medioevo erano diffusi in Sicilia, nell’Italia meridionale e nella stessa Roma. Costituisce inoltre un unicum in quanto, fon-dato cinquanta anni prima dello Scisma che portò alla separazione tra Cattolici ed Ortodossi, è sempre stato in comunione con la Chiesa di Roma, pur con-servando il rito Bizantino e la tradizione monastica orientale delle origini. Grottaferrata è un paese abbastanza pulito infatti vediamo sempre gli opera-tori ecologici che lavorano nelle strade e si adoperano per tenerle pulite al me-glio anche se a volte l’inci-viltà di alcuni cittadini non li aiuta di certo. A Grotta-ferrata si utilizza la raccolta differenziata per i rifiuti per cercare di riutilizzare al meglio i rifiuti. Ci sono del-le iniziative molto belle ogni tanto come per esempio la pista di ghiac-cio vicino alla nostra scuo-la sembra quasi di essere in uno di quei paesi nordici dove pattinare sul ghiaccio è una cosa naturale. Per la strada c’è sempre molto traffico per cui non sempre
Grottaferrata si trova nel Lazio e precisamente im-mersa nel verde dei Ca-stelli Romani. Il nostro paese è molto tranquillo, ci sono pochi negozi , tre scuole, tre chiese, due parchi per i bambini e un cinema. Al centro del pae-se c'è una piazza dove spesso durante le feste or-ganizzano giochi e spetta-coli per i bambini, ma an-che in estate il sabato sera la gente balla in piazza con la musica suonata dal vivo. Il giorno di Carnevale la piazza diventa un vero campo di battaglia di co-riandoli e stelle filanti colo-rate che a dire il vero per qualche ora regala al no-stro piccolo paese un po’ di colore. C'è, poi, l' Abba-zia di San Nilo che è molto famosa ed importante per noi. È stata fondata nel 1004 da un gruppo di mo-naci provenienti dalla Cala-bria bizantina guidati da S. Nilo di Rossano, capo cari-smatico e personaggio di primo piano del suo tem-po. Sono monaci cattolici di rito Bizantino-Greco e rappresentiamo la Congre-gazione d’Italia dei Mona-ci Basiliani, istituzione creata nella Chiesa cattoli-ca per riunire i monasteri di rito Bizantino presenti nell’Italia meridionale.
La nostra città nel cuore dei Castelli Romani: Grottaferrata.
si respira aria pulita ahi-mè…bisognerebbe fare qualcosa! Vorremmo però che alcu-ne cose non ci fossero co-me ad esempio il mercato coperto che è veramente brutto e soprattutto detur-pa un po’ il paesaggio; inoltre bisognerebbe che fossero creati più parcheg-gi per le macchine, tante volte le nostre mamme ci mettono tanto tempo per trovare parcheggio. Secon-do me inoltre bisognereb-be che il nostro Sindaco creasse più giornate ecolo-giche per far sì che l’aria si possa “ripulire” dalle pol-veri sottili. In fondo, però, siamo con-tenti del paese in cui abi-tiamo perché ci piace la sua tranquillità bisogne-rebbe solo che tutti noi, grottaferratesi, imparassi-mo ad amare di più la no-stra piccola cittadina ricca di storia e di bellezze natu-rali al fine di tutelarla e renderla sempre meno in-quinata. Cristiano Cordì
Lorenzo Neri
Rivista redatta, illustrata ed ideata dalla classe V A della Scuola Primaria “G. Falcone Grottaferrata (Rm)
14
Sperduto tra i boschi dei nostri
Appennini viveva un boscaiolo di
nome Gianni che ogni giorno an-
dava a lavorare. Il suo lavoro pe-
rò era bruttissimo perché rovina-
va l’ambiente, ma a lui non im-
portava poi molto poiché non si
era mai interessato alla natura,
tutt’altro l’aveva sempre trovata
alquanto noiosa e monotona. Un
giorno mentre stava in un bosco
sentì uno strano rumore, si girò
ma non vide nulla. Poco dopo il
rumore si sentì di nuovo, così
Gianni uscì dal bosco per vedere
cosa stesse accadendo. Dopo
qualche secondo… ecco una va-
langa arrivare, Gianni si spostò
per la paura di essere travolto ma
… la valanga si fermò vicino a lui
e gli disse:-Vedo che ti diverti a
distruggere la natura è …! -Ma
certo non abbiamo posti per co-
struire case!- rispose il boscaiolo.
-Non è giusto quello che dici e
che fai! – ribatté la valanga. -Non
è vero, è giustissimo invece - dis-
se sicuro di sé Gianni – anzi se
per favore ti puoi spostare conti-
nuerei il mio lavoro. - No … voi
umani ci state rovinando e non
avete alcun rispetto per la natu-
ra!! - strillò la valanga. Il boscaio-
lo allora rientrò nel bosco e si
rimise a lavorare tranquillo anche
se dentro di sé si sentiva un po’
in colpa a tal punto che ben pre-
sto si rattristò. La valanga infilan-
dosi tra gli alberi ritornò dal bo-
scaiolo. -Ti stai pentendo è …. -
disse la valanga con voce strana.
- Io…..no….se….io pentito?!? Ma
quando mai! - disse il boscaiolo
cercando di nascondere quello
che pensava veramente e a dire il
vero una lacrima che scendeva
dal suo viso. -Guarda che si vede-
disse la valanga ridendo. -Che
cosa , perché … che ne puoi sape-
re tu?- chiese il boscaiolo. -Sei
diventato rosso come un pepero-
ne e poi la tua lacrima la dice lun-
ga! – rideva, parlando, la valanga.
-Va bene hai vinto, è vero sono
triste perché se guardo in giro
vedo solo case, palazzi o strade,
ma niente alberi, prati o cose si-
mili … - disse il boscaiolo renden-
dosi conto di quello che aveva
accanto e di quello che per anni
aveva fatto alla natura.
- Vedi, ecco, adesso si ragiona. Lo
sai io di che cosa sono fatta?... di
rifiuti e di tutte le cose che voi
buttate in giro danneggiando la
natura. Perché voi umani non vi
rendete mai conto di quello che
fate o meglio lo capite solamente
quando la natura si ribella? Allora
piangete e vi disperate e accusa-
te la natura di essere assassina?
La natura non è assassina quanto
piuttosto una madre amorevole
che ogni tanto rimprovera i
suoi pargoli..cioè voi! Dove-
te solo rendervene conto,
tutto qui! – affermò la valan-
ga. - Io adesso me ne rendo
conto ed è davvero disgusto-
so come stiamo danneggian-
do il mondo- disse pentito il
boscaiolo. - Ok , allora ,
adesso che tu l’hai capito
aiutami a farlo capire a tutti
gli altri , se vorranno ovvia-
mente. IHUUUUUU- strillò la
valanga felice di aver trovato
un simpatico aiutante!
Eleonora Alescio
Martina Scorbaioli
Tutto accadde in montagna
Rivista redatta, illustrata ed ideata dalla classe V A della Scuola Primaria “G. Falcone Grottaferrata (Rm)
15
Ciao, sono una foca monaca,
non mi chiamo così perché
prego, ma per il mio caratte-
ristico colore del manto: che
in greco si dice “Monachus”.
Noi, foche monache, viviamo
nel Mediterraneo. Non abbia-
mo un vero e proprio habitat
ideale ma preferiamo le ac-
que costiere, tiepide e calde.
Siamo molto timide e per
questo preferiamo vivere per
lo più all‟interno di grotte
con ingressi sotto il mare,
per evitare l‟accesso ai pre-
datori terrestri.
Molto tempo fa eravamo mol-
to diffuse eravamo davvero
tante… In questi ultimi tempi
siamo, però, dai trecento ai
cinquecento esemplari: un po‟
pochini vero?!? Le nostre
amiche “monache” dei caraibi
che un tempo vivevano appun-
to nelle zone caraibiche ahi-
mè! purtroppo oggi sono com-
pletamente estinte. Invece
le foche monache delle Ha-
waii hanno avuto la meglio:
sono circa mille esemplari,
grazie soprattutto a un note-
vole programma di conserva-
zione. Noi foche, siamo car-
nivore ed i nostri cibi prefe-
riti sono anguille, razze, sar-
dine, tonno, aragoste, soglio-
le e triglie oltre naturalmen-
te che cefalopodi, polpi e ca-
lamari. Insomma uno squisito
menù…eh sì amiamo mangiar
bene…e si vede, ma siamo
molto attente e cerchiamo di
moderarci così da non mette-
re a rischio le altri specie.
Sapete, per cercare le no-
stre prede dobbiamo immer-
gerci fino a settanta metri di
profondità; inoltre non ab-
biamo predatori (escluso l‟uo-
mo ovviamente!) anche se ne-
gli ultimi anni gli uomini pen-
sano che siamo cacciate dalle
orche e dagli squali….ma non
è così e noi lo sappiamo bene!
Io e le mie amiche siamo in
via di estinzione per due mo-
tivi principali:
lo sterminio vero e proprio è
perpetrato dai pescatori
che ci intrappolano nelle loro
reti, noi cerchiamo di libe-
rarci cercando di romperle
ma vi assicuro che non è sem-
plice. Il secondo
motivo è l‟acqua: eh sì oggi è
super inquinata e noi non riu-
siamo a respirare bene; a vol-
te poi ci sono maree strane
olii, petrolio…immondizia va-
ria…e vi posso assicurare che
sono altamente nocive per la
nostra salute e non solo per
la nostra. Noi foche mona-
che, come tutti gli altri ani-
mali del mondo, stiamo cer-
cando di comunicarvi di mi-
gliorare il nostro pianeta di
tutelarlo e di difenderlo ma
non tutti ci ascoltate: aiuta-
teci cosicché tutti gli esseri
viventi possano continuare a
vivere e a colorare con le lo-
ro diverse specie tutto il pia-
neta Terra !!!!
Elisa Fiorentino
Caterina Marchetti
Aiuto mi sto estinguendo: intervista shock alla sig.ra Foca Monaca
Rivista redatta, illustrata ed ideata dalla classe V A della Scuola Primaria “G. Falcone Grottaferrata (Rm)
16
Un cellulare di nome Mo-
to se ne stava comodo
comodo nella borsetta
della signora Rosa che
era in visita turistica
nella città di Londra una
delle più belle città del
Pianeta Terra.
La guida turistica stava
dicendo che proprio in
quel punto passava il me-
ridiano di Greenwich.
Il telefono Moto sentì
una voce rimbombare:
“Io sono il meridiano fon-
damentale di Greenwich,
sai sono molto famoso.
Sono un meridiano molto
importante, anzi il più
importante! Sono cono-
sciuto anche come meri-
diano zero e sono indi-
spensabile per la misura-
zione della longitudine e
per il sistema dei fusi
orari. Non hai mai senti-
to parlare di me? Non sai
a cosa servo? Indico agli
uomini l‟esatta posizione
nel mondo e tu piccolo
chi sei?”. Il cellulare, un
poco intimidito, rispose:
”Io faccio parlare le per-
sone tra di loro anche se
sono dall‟altra parte del
mondo. Sono una bella in-
venzione, non trovi? Ma
tu esattamente dove ti
trovi?”. “Non mi sembra
una gran cosa quella che
fai ….comunque io mi tro-
vo a Londra a passo at-
traverso l‟Osservatorio
più importante dell‟In-
ghilterra quello di Green-
wich appunto! E tu dove
sei?” rispose il meridia-
no, “Anche io mi trovo a
Londra, una delle più bel-
le e romantiche città del
mondo. Sono venuto an-
che a Londra, perché il
mio padrone viaggia spes-
so per lavoro. Anche lui è
molto importante e si oc-
cupa della salvaguardia
del pianeta lavorando in
diverse associazioni….è
un uomo davvero impe-
gnato! “Eh sì….” - conti-
nuò il meridiano – “il no-
stro bellissimo pianeta
così maltrattato e così
mal ridotto…abbiamo
proprio bisogno di perso-
ne come il tuo padrone
che lavorano per miglio-
rarlo e per far capire a
tutti questa realtà. Se
solo penso a quanto era
bello e pulito agli inizi
del secolo scorso…cieli
azzurri e mari cristalli-
ni…piante e animali ormai
scomparsi, distrutti
dall‟inquinamento e
dall‟avidità degli umani…
che nostalgia! Che noia!
Viva il verde!” Il cellula-
re allora disse con com-
mozione” E‟ proprio vero,
ed io mi sento in colpa
perché contribuisco ad
inquinare il pianeta ma
questo, agli umani, sem-
bra non importare!”…Ora
devo andare la mia pa-
drona deve utilizzarmi.
“Ciao e grazie per avermi
fatto compagnia” – disse
il meridiano – “ quanto è
bello parlare con dei veri
amici che come me ama-
no la natura” !
Federico Giannelli
Savastano
Piergiorgio
Magliocchetti Noi possiamo aiutare la terra
Rebus . 3, 8, 7, 5
Dialogo tra un meridiano e un telefono cellulare
Rivista redatta, illustrata ed ideata dalla classe V A della Scuola Primaria “G. Falcone Grottaferrata (Rm)
17
Dialogo tra la Terra
e un dottore Un giorno il pianeta Terra si
recò dal medico dell‟Universo
poiché non si sentiva tanto
bene. Aveva frequenti mal di
testa ma del resto con tutto
lo smog, l‟inquinamento come
poteva essere il contrario. Il
medico non aveva molti pa-
zienti a parte qualche scon-
tro tra asteroidi e comete
non capitava altro, quindi fu
sorpreso di vedere addirittu-
ra un pianeta.
Cosa ti è successo? chiese alla Terra.
Ho dolore in ogni mia parte, che sia terra, che sia cielo o mare e ogni anno che passa mi sento peggio.
Il medico quindi iniziò la sua
visita.
Cominciamo dalle terre emerse – disse – innanzitutto c‟è troppa immondizia e trop-pi rifiuti tossici che danneg-giano la tua salute, inoltre ti sono rimasti pochi spazi ver-di a causa delle troppe co-struzioni e questo non ti per-mette di respirare. Come mai ti sei ridotta così?
Non è stata colpa mia, ma è stato l‟uomo che ha ripagato la mia generosità con inter-venti sempre più dannosi nel corso dei secoli, nei miei con-fronti non si comporta certo come riconoscente tutt‟altro disbosca chilometri di boschi e foreste è sempre peggio –
rispose la Terra.
Passiamo ai mari – disse il
medico – ogni tuo mare rice-ve ogni anno una quantità enorme di scorie derivanti dagli scarichi delle imbarca-zioni così, poi, interi ecosi-stemi sono stati distrutti da una quantità infinita di pe-trolio riversata in mare dalle petroliere. Come puoi per-mettere che questo accada?
Ci sono uomini impegnati in mio favore che cercano di impedire che questo avvenga, cercano anche di preservare la vita della fauna marina, ma spesso vengono aggrediti da chi pensa soltanto ai propri interessi economici.
Controlliamo infine l‟aria –
disse il medico – l‟aria è la più danneggiata, per via dei gas di scarico delle fabbriche, delle automobili e dei mezzi aerei. Inoltre l‟uomo si serve di troppi pesticidi o insetti-
cidi che ormai impregnano l‟a-ria. Si è anche aperto un buco nello strato dell‟ozono che non ti protegge dai raggi ultra-violetti del sole che sono danno-si. Così rischi di morire!
So anche que-sto, ci sono delle
leggi che l‟uomo ha emesso per regolare gli scarichi dan-nosi, ma purtroppo non vuole spendere il proprio denaro per limitare questi danni e continua a inquinare. Quindi dottore cosa posso fare per guarire? – chiese infine la
Terra.
Non dipende soltanto da te - rispose tristemente il medico
- purtroppo tutto è nelle ma-ni dei tuoi inquilini umani, ma puoi ribellarti ai loro abusi, con la speranza che compren-dano i loro sbagli e inizino a rispettarti nuovamente….Lo sto già facendo ma non mi piace ricorrere a mezzi estremi: mi piacerebbe che loro capissero ed imparasse-ro ad amarmi. Spero che al-meno le prossime generazioni siano più “umani” con me”!!!
Emiliano Lucci
Cristiano Paolozzi
Giacomo Di Lillo
Rivista redatta, illustrata ed ideata dalla classe V A della Scuola Primaria “G. Falcone Grottaferrata (Rm)
18
Questa è la storia di alcune
lattine di birra … e di due
fratelli: Giorgio, un adole-
scente irrequieto e poco in-
cline alle regole e Carlo, suo
fratello gemello, molto edu-
cato, studioso, rispettoso
delle regole e
del viver civile.
Non ce ne vo-
gliate ma ci sof-
fermeremo an-
cora su Carlo,
mago del compu-
ter, così lo po-
tremmo definire
e deciso attivi-
sta dell‟ecologia
e del rispetto
dell‟ambiente
che ci circonda,
poiché ferma-
mente convinto
che per viver
bene tutti dob-
biamo rispettare
il nostro pianeta
Terra, visto che è Lei che ci
dà la vita. Giorgio, l‟irrequie-
to, passava il suo tempo a be-
re birra con i suoi amici, mol-
to discutibile, osiamo dire…
passavano il loro tempo al
parco comunale, invece di an-
dare a scuola, a suonare chi-
tarre, cantare a squarciagola,
disturbando i poveri anziani
che abitualmente leggevano il
giornale ascoltando il cin-
guettio degli uccellini e di-
scutendo sulle loro squadre
del cuore. Ma il peggio era
che quando andavano via, sul
terreno lasciavano lattine di
birra sparse qua e là…Carlo
allora ebbe un‟idea geniale:
avrebbe riciclato le lattine e
le avrebbe trasformate in un
robot…Cominciò così la sua
avventura di inventore…
cominciò a modificare, taglia-
re, modellare le lattine e co-
minciò a trasformarle in
componenti del robot … pas-
sarono molti giorni…le mani,
le braccia, la faccia a forma
di lattina…gli occhi blu come
il cielo e il naso rosso come
Marte fu così che nacque
“Arturo: robot del riciclo”…
Carlo aveva anche creato un
software vocale così Arturo
parlava.. camminava e soprat-
tutto sapeva tutto sull‟ecolo-
gia e sul rispetto delle regole
del viver civile. Un giorno
Carlo passeggiava nei viali del
parco discutendo sul pianeta
Terra con il suo amico Artu-
ro, quando all‟improvviso la
quiete del parco fu interrot-
ta dalle voci di un gruppetto
di ragazzi che urlavano e can-
tavano. Arturo e Carlo si av-
vicinarono a loro. Quando li
videro, i ragazzacci comincia-
rono a prenderli in giro, a de-
riderli, ma Carlo e Arturo non
diedero peso alle loro parole,
Arturo che era dotato anche
di un piccolo televisore, azio-
nò il suo video e mostrò loro
come potevano ridurre la
Terra con il loro comporta-
mento incivile, niente più pra-
ti verdi, niente più fiori colo-
rati, niente più cinguettio de-
gli uccellini. Carlo disse loro
che Arturo era nato grazie
alle loro lattine di birra get-
tate qua e là nel parco. Fu co-
sì che capirono che bastano
poche regole per salvaguar-
dare il nostro pianeta e che
le regole servono soprattutto
per vivere bene noi e per far
vivere bene coloro che ci so-
no accanto. Fu così che Artu-
ro, un robot nato dalle latti-
ne, “convertì” alcuni ragaz-
zacci e li rese i più attenti
all‟ecologia di tutti i tempi.
Marcello Iose
Simone Mengarelli
Federico Munforti
Arturo: il robot del riciclo
Rivista redatta, illustrata ed ideata dalla classe V A della Scuola Primaria “G. Falcone Grottaferrata (Rm)
19
C‟era una volta nella città di “AMICINI”
un gruppo di amici. Questi amici, non
erano contenti di vivere ad Amicini per-
ché era una città molto inquinata a causa
delle tante fabbriche che la circondava-
no e, per questo decisero tutt‟insieme di
andare a vivere in campagna circondati
dal verde. I tre amici, arrivarono nel loro
paradiso: “LA CAMPAGNA” erano del
tutto circondati da alberi e fiori, si se-
dettero sul verde e soffice prato e Lisa
cominciò a parlare dicendo: “ABBIAMO
FATTO BENE AD ANDARCENE DA
QUELLA CITTA‟ PERCHE‟ TRATTAVA-
NO MALE L‟AMBIENTE” è una vera in-
giustizia per come la gente tratta il no-
stro ambiente: dovremmo fare qualcosa!
aggiunse Antonio. Dopo un attimo di si-
lenzio Michelle disse: “Sai la tua idea di
migliorare l‟ambiente non è affatto ma-
le !.......potremmo cominciare a riciclare!-
è un‟ottima idea cominciamo subito - dis-
sero gli altri due in coro. Così iniziarono
la loro missione e Lisa propose di divi-
dersi, così lei andò nei parchi, Michelle
andò per la strada e Antonio si recò nei
prati. Tutti insieme accumularono dentro
delle buste di carta, lattine, bustine del-
le patatine e, cose varie. Dopo aver fini-
to di raccogliere tutto Michelle disse:
“Ragazzi abbiamo fatto un buon lavoro!
Ma non credete che dovremmo fare del
BENE all‟AMBIENTE DI TUTTO IL
MONDO….? Forse dovremmo trasmette-
re l‟AMORE E IL BENE PER L‟AMBIEN-
TE!” Lisa aggiunse:” SIIIII!! QUESTA
IDEA E‟ BUONA, MA COME FACCIAMO
A TRASMETTERLO ALLA TERRA? PO-
TREMMO SCRIVERE UNA LETTERA AL
PRESIDENTE ED INVIARGLIELA AT-
TRAVERSO INTERNET! CHE NE DITE?
Michelle rispose: “SAREBBE CONTRO LE
LEGGI PERCHE‟ NOI SIAMO ANCORA
MINORENNI E NON POTREMMO USA-
RE INTERNET….però è per una buona
causa e quindi dico di metterci davanti al
computer a scrivere questa lettera al
Presidente”. Così tutti e tre, si misero
davanti ad Internet e cominciarono la
lettera così:” Caro Presidente, lo sappia-
mo non è molto rispettoso ed educato
darti del tu, ma noi siamo bambini e siamo
certi che capirai. A scriver Ti siamo: Li-
sa, Michelle ed Antonio, siamo tre undi-
cenni e se vorrai leggere questa lettera
noi te ne saremmo davvero molto grati….:
IL NOSTRO AMBIENTE E‟ IN PERICO-
LO PERCHE‟ E‟ MOLTO INQUINATO:
LO SMOG DELLE MACCHINE INQUINA
L‟ARIA, LA GENTE POI LA RESPIRA E
SPESSO SI AMMALA E SOPRATTUTTO
NOI BAMBINI NE PAGHIAMO LE CON-
SEGUENZE. PER QUESTO TI CHIEDIA-
MO DI FAVORIRE I SERVIZI PUBBLI-
CI, DI CALDEGGIARE LE GIORNATE
ECOLOCIGHE DOVE TUTTE LE FAMI-
GLIE PASSEGGIANDO IN BICICLETTA
ASSAPORANDO LE BELLEZZE DELLE
PROPRIE CITTA‟. INOLTRE, NON ME-
NO IMPORTANTE, VORREMO CHE TU
FAVORISSI LA RACCOLTA DIFFEREN-
ZIATA DELL‟IMMONDIZIA IN TUTTE
La Terra ……. Una fiaba
SOS salviamo la Terra e il nostro ambiente
Rivista redatta, illustrata ed ideata dalla classe V A della Scuola Primaria “G. Falcone Grottaferrata (Rm)
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LE CITTA‟ E SOPRATTUTTO CHE QUE-
ST‟ULTISSIMA FOSSE RECICLATA
PER FARNE UN‟ENERGIA ALTERNATI-
VA. LO SAPPIAMO CHE LE FABBRICHE
DANNO LAVORO A TANTE PERSONE
MA I FUMI IMMESSI NELL‟ARIA SO-
NO NOCIVI, ALLORA , CARO PRESI-
DENTE, MAGARI SI POTREBBE LAVO-
RARE CINQUE GIORNI A SETTIMANA
E IL WEEKEND LE FABBRICHE PO-
TREBBERO ESSERE CHIUSE: COSI‟ SI
FAVORIREBBE SIA LA PULIZIA
DELL‟ARIA E SIA LA FAMIGLI POICHE‟
I PAPA‟ E LE MAMME OPERAIE PO-
TREBBERO PASSARE PIU‟ TEMPO CON
I LORO FIGLI, PARLARE CON LORO E
PASSEGGIARE MANO NELLA MANO
CON LORO. CARO PRESIDENTE, Ti ab-
biamo scritto questa lettera per il BENE
DEL NOSTRO PIANETA perché noi GLI
VOGLIAMO BENE e VOGLIAMO PRO-
TEGGERLO: AIUTACI! Aspettiamo tue
notizie!” Una volta finito di scrivere la
loro lettera, la rilessero con molta atten-
zione, non volevano certo fare brutta fi-
gura proprio con il loro Presidente e la
inviarono felici del loro operato. – Crede-
te che risponderà il Presidente? disse
Antonio e Lisa gli rispose: “Noi abbiamo
fatto del nostro meglio, ma siamo solo
bambini, certo i futuri uomini del domani,
ma pur sempre bambini speriamo che lui
ci aiuti ad avere un futuro”. Passarono i
giorni, settimane e la risposta del Presi-
dente non arrivava. I tre amici era dav-
vero preoccupati ma anche un po‟ delusi si
aspettavano certo più attenzione da par-
te del Presidente nei loro confronti e nei
confronti del loro futuro. Pensavano al
peggio…che non avesse ricevuto la loro
email…o peggio che non l‟avesse neanche
letta…un giorno però, mentre i tre amici
leggevano i loro fumetti preferiti, como-
damente seduti sul divano davanti al ca-
mino, sentirono un tintinnio proveniente
dal computer…era una nuova mail. I ra-
gazzi corsero ad aprirla e la gioia esplose
in loro nel vedere che il Presidente aveva
risposto loro dicendogli: “ CARI RAGAZ-
ZI, NON PREOCCUPATEVI DATEMI PU-
RE DEL TU, POTREI ESSERE VOSTRO
NONNO E MI FA SEMPRE PIACERE RI-
CEVERE LETTERE DAI MIEI
“NIPOTINI”, CERTO DEVO RIMPROVE-
RARVI PERCHE‟ AVETE VIOLATO LA
LEGGE, MA L‟AVETE FATTO A FIN DI
BENE COSI‟ SIETE PERDONATI. CRE-
DO CHE ABBIATE RAGIONE RIGUAR-
DO LA TERRA E L‟AMBIENTE, SE NE
DEVE AVERE SICURAMENTE PIU‟ CURA
E SOPRATTUTTO RISPETTO CHE MOL-
TE VOLTE VIENE MENO PROPIO DAL-
LE GIOVANI GENERAZIONI…AH! FOS-
SERO TUTTI COME VOI. FARO‟ TESO-
RO DEI VOSTRI SUGGERIMENTI E MI
ADOPERERO‟ AFFINCHE‟ QUESTE PRO-
POSTE DIVENTINO PRESTO LEGGI
PERCHE‟ AVETE DIRITTO AD UN MON-
DO MIGLIORE!”. I ragazzi esultarono
per la gioia. I ragazzi seguirono con at-
tenzione l‟iter delle leggi che erano sca-
turite dai loro suggerimenti, e dopo qual-
che tempo furono approvate: erano leggi.
I ragazzi erano felici poiché grazie alle
loro semplici proposte la Terra e l‟am-
biente avevano ricevuto più rispetto, cura
e amore .
Elisa Fiorentino
Giulia Sperandeo
Rivista redatta, illustrata ed ideata dalla classe V A della Scuola Primaria “G. Falcone Grottaferrata (Rm)
21
I nostri slogan
Rivista redatta, illustrata ed ideata dalla classe V A della Scuola Primaria “G. Falcone Grottaferrata (Rm)
22
La Terra bussa al nostro cuore
Il pianeta Terra chiede aiuto a tutti noi
Rebus . 7, 5, 6, 5, 3
I nostri
rebus
Rivista redatta, illustrata ed ideata dalla classe V A della Scuola Primaria “G. Falcone Grottaferrata (Rm)
23
Insegnante responsabile: Arcangela Bracaglia
Progetto grafico e giornalistico a cura dei ragazzi della classe V A Scuola Primaria “G. Falcone” di
Grottaferrata (Rm)
Hanno collaborato:
Alescio Eleonora
Cordì Cristiano
Di Lillo Giacomo
Fiorentino Elisa
Gabrielli Sarah
Giannelli Savastano Federico
Iose Marcello
Lucci Emiliano
Magliocchetti Piergiorgio
Marchetti Caterina
Mengarelli Simone
Modesti Edoardo
Munforti Federico
Neri Lorenzo
Paolozzi Cristiano
Scorbaioli Martina
Sperandeo Giulia
Trinca Edoardo