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Giornalisti Nell'Erba 5 - qualche rivista...

Date post: 17-Mar-2016
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Alcune delle riviste realizzare da bambini e ragazzi per il concorso nazionale e internazionale di giornalismo ambientale GIornalisti Nell'Erba, quinta edizione.
23
Rivista redatta, illustrata ed ideata dalla classe V A della Scuola Primaria “G. Falcone Grottaferrata (Rm) 1 Data:22 febbraio 2011 Rivista redatta, illustrata ed ideata dalla classe V A Amica Terra Sommario: Salve sono il pianeta Terra e mi presento 2 Immaginando un mondo diverso 3 Messaggio di una rondine 4 Il mondo è in pericolo 5 L‟uomo e la terra 6 Eppur si muove 8 Aiuto mi gira la Terra 10 La Terra non è solo tua 12 La mia città 13 Tutto accadde in montagna 14 Aiuto mi sto estinguendo 15 Dialogo tra un meridiano e un cellulare 16 Dialogo tra la Terra e un dottore 17 Arturo: il robot del riciclo 18 La Terra ….una fiaba 19 Scuola Primaria G. Falcone, Grottaferrata Rm.
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Page 1: Giornalisti Nell'Erba 5 - qualche rivista...

Rivista redatta, illustrata ed ideata dalla classe V A della Scuola Primaria “G. Falcone Grottaferrata (Rm)

1

Data:22 febbraio 2011

Rivista redatta, illustrata

ed ideata dalla classe V A

Amica Terra

Sommario:

Salve sono il pianeta

Terra e mi presento

2

Immaginando un mondo

diverso

3

Messaggio di una rondine 4

Il mondo è in pericolo 5

L‟uomo e la terra 6

Eppur si muove 8

Aiuto mi gira la Terra 10

La Terra non è solo tua 12

La mia città 13

Tutto accadde in

montagna

14

Aiuto mi sto

estinguendo

15

Dialogo tra un meridiano e

un cellulare

16

Dialogo tra la Terra e un

dottore

17

Arturo: il robot del

riciclo

18

La Terra ….una fiaba 19

Scuola Primaria G.

Falcone, Grottaferrata

Rm.

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Rivista redatta, illustrata ed ideata dalla classe V A della Scuola Primaria “G. Falcone Grottaferrata (Rm)

2

Salve mi presento: sono il

pianeta Terra.

Sono nata miliardi di anni fa

dopo una grande esplosione:

il Big Bang. All‟inizio ero un

ammasso di polveri e gas sot-

tili che giravano confusamen-

te senza riuscire a capire be-

ne ciò che dovevano fare, poi

finalmente si sono compatta-

te in una cosa sola: la Terra.

Nel periodo successivo ero

comunque sconvolta da grossi

“brufoli” vulcanici che erut-

tavano continuamente crean-

do lava, polvere e gas veleno-

si.

Questo col passare del tem-

po ha comportato la creazio-

ne di nuvole e, poi per fortu-

na tante, tante piogge mi

hanno raffreddato e si sono

creati mari e oceani.

Su di me vivono tanti esseri

viventi, tra cui i più invadenti

sono gli uomini!

Camminano sulla mia superfi-

cie, volano nel mio cielo ed

entrano nella profondità del-

la mia crosta bucandola e tri-

turandola in ogni modo.

Gli uomini non capiscono che

la cosa più preziosa è la natu-

ra, e continuano ad inquinare

e devastare l‟ambiente in

ogni modo. Costruiscono fab-

briche e centrali nucleari in

nome del progresso, ma dopo

tutto, dovrebbero chiamarlo

regresso visto che sta cau-

sando la rovina dell‟ambiente

e della natura che li circonda.

Per questo ogni tanto cerco

di vendicarmi e gli ricordo

chi veramente comanda, fa-

cendogli paura con uno scos-

sone di terremoto o maremo-

to.

C‟è di bello che gli uomini mi

fanno anche molto ridere, sia

quando entrano nelle mie

profondità, sia con il loro at-

teggiamento onnipotente.

Non hanno ancora capito che

la loro fortuna sono io, che

mi devono coccolare e curare

in ogni modo. Basta imbrut-

tirmi con foreste di cemen-

to, montagne di spazzatura,

mi inquinano con i veleni delle

loro fabbriche, inquinano i

mari e estinguono intere spe-

cie di animali. Non capiscono

che se mi ammalo io, loro non

avranno scampo! E poi ironia

della sorte pensano di essere

la razza superiore!

Edoardo Trinca

Sarah Gabrielli

Salve sono il pianeta Terra e mi presento

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Rivista redatta, illustrata ed ideata dalla classe V A della Scuola Primaria “G. Falcone Grottaferrata (Rm)

3

Se provassimo ad immaginare

un mondo diverso, sicuramen-

te per prima cosa ci verreb-

be in mente un mondo senza

più smog, gas e industrie che

certamente sarebbe più colo-

rato e più pulito. Il mon-

do sarebbe più bello se

poi non ci fossero le

guerre, la fame e la po-

vertà. Per tornare all'am-

biente sarebbe utile, per

esempio non gettare i ri-

fiuti nel mare pensando

che è uno dei nostri teso-

ri più grandi; gli scarichi

industriali e soprattutto i

disastri ecologici causati

dal trasporto di materiali

velenosi per l'ambiente e

per gli uomini, come olii,

combustibili sarebbe uti-

le che fossero eliminati.

L'ultimo disastro di que-

sti giorni è avvenuto a Stinti-

no, nel mare più

bello dell‟Italia, ma oserei

dire del mondo intero: quello

della Sardegna. Ecco sarebbe

già una grande cosa se que-

sto non accadesse più, e ba-

sterebbe poco…basterebbe

che gli uomini imparassero a

rispettare le norme legislati-

ve che regolano il trasporto

dei rifiuti tossici cercando di

essere ligi al rispetto delle

regole del viver civile: per-

ché di questo si tratta ri-

spettare l‟ambiente significa

sostanzialmente rispettare

gli uomini, i nostri simili…

l‟umanità intera. Dovremmo

rinunciare a tante comodità e

condurre una vita più sempli-

ce, ma per fare questo biso-

gnerebbe rinunciare alle au-

tomobili, agli aerei, alle navi

e tutti quei mezzi di traspor-

to che inquinano o comunque

cercare di sfruttare al me-

glio i combustili alternativi

molto più rispettosi del be-

nessere dell‟ambiente. Cento

anni fa tutto questo non esi-

steva e la gente viveva ugual-

mente bene certo sicuramen-

te era più difficile viaggiare

e fare tante esperienze che

oggi per noi sono cose nor-

mali e alla portata di tutti.

Pensiamo che per immaginare

un mondo migliore bisogne-

rebbe veramente avere tan-

ta fantasia oppure no?....... se

vogliamo vivere con serenità

dobbiamo immaginare una

casa per tutti con un giardino

dove poter coltivare quello

che serve alla

propria famiglia; avere un al-

levamento di animali per non

dover comprare carne e uova

che molto spesso sono nocive

all'uomo perchè per fare sol-

di non vengono rispettate le

regole igieniche.

Ci sono molte persone che

cercano di salvare l'ambiente

e che si battono ogni giorno

per un mondo migliore. La na-

tura, l‟ambiente in genere, si

sa che è un valido supporto

per la vita di ciascuno di noi,

costituisce un tesoro prezio-

so per la vita dell‟uomo. De-

turparlo comporta sì un dan-

no irreversibile a volte per

l‟ambiente ma anche e so-

prattutto per il bene comune

di tutti gli uomini…ecco se

immaginiamo un mondo mi-

gliore credo che gli uomini

innanzitutto dovrebbero es-

sere meno egoisti e pensare

meno a loro stessi e al bene

personale…dovrebbero inve-

ce riflettere prima di agire

contro l‟ambiente…e pensare

al futuro delle generazioni

che verranno per salvaguar-

dare la loro vita e il loro be-

nessere. Solo in questo mo-

do si potrà assicurare un fu-

turo migliore a noi uomini di

domani

Cristiano Cordì

Lorenzo Neri

….Immaginando un mondo diverso ….

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Rivista redatta, illustrata ed ideata dalla classe V A della Scuola Primaria “G. Falcone Grottaferrata (Rm)

4

“Cari bambini, invio il mio di-

sperato messaggio a voi,

perché voi siete il futuro e

perché chi vi ha preceduto

non ha avuto rispetto per

questo meraviglioso nostro

pianeta e spero che voi af-

frontiate la vostra vita fu-

tura rispettando il territo-

rio, il mare, il cielo e tutto

quanto vi circonda. Sono di

ritorno dal mio viaggio in

Africa, voi sapete che ogni

anno ad Agosto o Settembre

intraprendo il mio viaggio

migratorio verso l‟Africa do-

ve trovo caldo e cibo e a pri-

mavera torno sempre sotto i

tetti delle case della vostra

Italia. Ogni anno, però, lo

scenario che vedo peggiora!

Attraversando le vostre bel-

le città vedo accumuli enor-

mi di spazzatura, accantona-

ta vicino ai marciapiedi o

buttata nelle valli e nelle

campagne, dove l‟uomo butta

tutto ciò di cui non ha più

bisogno: lavatrici, frigorife-

ri, vasche da bagno, pensan-

do che se nessuno lo vede, il

problema non esiste e così

facendo inquina la terra e le

falde acquifere sotto di es-

sa. Pensavo che attraversan-

do il Mar Mediterraneo il

panorama sarebbe stato mi-

gliore e invece buste di pla-

stica, bottiglie e rottami

galleggiano in bella vista sul

vostro mare, ma le più dan-

nose sono le chiazze di pe-

trolio che oltre ad inquina-

re, intrappolano i poveri

uccelli impedendo loro di

riprendere il volo e ne

provocano la morte… per

non parlare poi dei fondali

marini, i miei amici pesci

mi informano che sono co-

stretti a vivere tra le im-

mondizie e tanti di loro

muoiono rimanendo soffo-

cati da buste, reti abban-

donate ed ami. E

poi…..anche noi uccelli ci

stiamo ammalando perché

l‟aria che respiriamo è in-

quinata. Le fabbriche sca-

ricano i loro gas tossici

nell‟aria, le automobili e i

riscaldamenti delle case

producono polveri sottili

che rendono l‟aria pericolo-

sa anche per la loro salute.

Non riesco a capire perché

l‟uomo si comporti come se

la terra fosse di sua pro-

prietà, mentre invece, è an-

che di noi animali e delle

piante. Se muore una specie

tutto l‟ecosistema ne risen-

tirà!

Bambini aiutate il mondo a

guarire”.

Una rondine amica

Cristiano Paolozzi

Emilano Lucci

Giacomo Di Lillo

Messaggio di una rondine

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5

Il mondo è in pericolo

Il pianeta terra chiede aiuto

Nel mondo il riscaldamento

globale aumenta, così come

l‟inquinamento sulla Terra e nel

mare.

E‟ un‟emergenza e tutti dob-

biamo contribuire ad aiutarlo

ed a smettere di rovinarlo.

Ogni giorno lo maltrattiamo

senza pietà e non ce ne accor-

giamo, ma è così.

BASTA!!!! Dobbiamo essere più

attenti alla natura e sacrifi-

carci un po‟ ogni giorno.

Abbiamo modernizzato il mon-

do e ci siamo semplificati la vi-

ta, ma ora la natura è rovinata:

gli spazi incontaminati stanno

scomparendo, nel mare i pesci

muoiono a causa dei nostri ri-

fiuti.

Insomma….questo annuncio è

per farvi capire dove viviamo e

che bisogna migliorare.

Caterina Marchetti

Martina Scorbaioli

Il pianeta T

erra è contaminato

Rebus :2, 7, 5, 1, 11

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6

L’ uomo e la Terra

Ama la Terra ama la

vita

Speriamo che questo

articolo sia letto da

molte persone perché

molte persone credono

che l’ambiente sia un

bene personale dimenti-

cando invece che è un

bene di tutti.

Viviamo in un‟epoca affasci-

nante e terribile.

Affascinante perché il fu-

turo del nostro Pianeta è

soprattutto nelle nostre

mani.

Terribile perché l‟uomo ha il

potere di distruggere in po-

co tempo tutto quello che ci

proviene dal passato.

Dobbiamo imparare che dal-

la Terra viene la vita.

L‟uomo deve essere educato

al rispetto per la vita. La

vita non è solo la nostra vita

ma anche quella di tutto ciò

che ci circonda. Chi rispet-

ta la vita deve rispettarne

ogni forma.

I continui interventi dell‟uo-

mo sull‟ambiente mettono in

difficoltà il pianeta che de-

ve far fronte ai nostri con-

tinui bisogni.

Crediamo che nessuno possa

restare indifferente di fron-

te alla distruzione del nostro

pianeta……

Speriamo che leggendo que-

sto articolo voi possiate so-

stenere e rafforzare le no-

stre idee.

Secondo noi, il mondo va

amato e curato in tutti i suoi

aspetti, sia la flora che la

fauna.

L‟uomo dovrebbe utilizzare

meglio le risorse che la natu-

ra offre.

Quindi non dobbiamo usare i

fiumi come discariche, i bo-

schi e i parchi come cestino

dei rifiuti, non dobbiamo in-

quinare il mare e i laghi per-

ché sono un bene per tutta

l‟umanità. Non dobbiamo get-

tare le cartacce e i mozzico-

ni di sigaretta per terra.

Dobbiamo fare la raccolta

differenziata. Questa è una

cosa molto importante da fa-

re se amate e rispettate il

vostro pianeta.

Abbiamo il dovere di salvare

il Pianeta per le generazioni

future, con la speranza che

queste ne abbiano una cura

maggiore rispetto a quanta

ne abbiamo avuta noi.

Vorremmo che gli alberi non

fossero tagliati perché ci

forniscono ossigeno pulito

per vivere e vorremmo che le

fabbriche non inquinassero

così tanto l‟aria e l‟acqua.

In televisione ascoltiamo che

vengono costruite le auto

elettriche ma in giro se ne

vedono poche. Perché?

Possiamo contribuire a ri-

spettare l‟ambiente modifi-

cando le nostre abitudini:

evitare di prendere la mac-

china per piccoli spostamen-

ti,evitare gli sprechi anche

nell‟utilizzo del riscaldamen-

to, riciclare i rifiuti in modo

utile e utilizzare l‟energia del

sole, del vento e dell‟acqua.

Per quanto riguarda la tutela

dell‟ambiente potremmo cer-

care di salvaguardare le spe-

cie in via di estinzione.

I giornalisti ripetono sempre

di non inquinare la nostra

bellissima Terra ma chi leg-

ge?

Che cosa ci interessa di più?

Bisogna intervenire affinché

questo mondo di plastica non

ricopra noi e le nostre anime.

Amate il mondo!

Do not pollute!

Noi dobbiamo pensare che la

Terra sia la nostra casa e a

nessuno piacerebbe che qual-

cuno buttasse dell‟immondi-

zia nella nostra casa.

Di Lillo Giacomo

Magliocchetti Piergiorgio

Modesti Edoardo

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La terra ci dà la vita

Rebus : 2, 5, 2, 2, 2, 4

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8

Nell‟anno 1564 nasce a

Pisa un personaggio che

sarà fondamentale nella

conoscenza scientifica:

Galileo Galilei.

Ma è nel 1633 che lo

scienziato ha dato inizio

ad una vera e propria ri-

voluzione scientifica, in-

fatti confermò la teoria

di Copernico secondo cui

la terra ruota intorno al

sole e non il contrario.

Chiediamo direttamente

al Signor Galilei come è

giunto a questa scoperta.

Come ha avuto l’idea di

costruire un telescopio

per studiare gli astri?

Non è stata una mia

idea, mi sono ispirato a

uno strumento ideato in

Olanda, da un ottico di

nome Hans Lippershay,

che faceva vedere le co-

se lontane come se fos-

sero vicine, io ne ho mi-

gliorato le potenzialità e

l‟ho usato per studiare le

stelle.

Sono riuscito così a

scrutare il cielo più pro-

fondamente, basandomi

sulle informazioni di un

frate polacco, Nicolò Co-

pernico e ho capito che

la Terra non poteva es-

sere immobile al centro

dell‟universo, ma al cen-

tro si trovava il sole at-

torno al quale ruotano i

pianeti e la terra.

Ma è stato molto diffici-

le far accettare la mia

verità!

Perché cosa è succes-

so?

Sono stato chiamato a

Roma, processato e im-

prigionato. Sono stato

costretto a smentire le

mie scoperte e sono sta-

to condannato alla prigio-

ne a vita anche se ho po-

tuto scontare la pena

nella mia casa.

Perché ha deciso di

rinnegare le sue sco-

perte? Al processo non

ha forse detto … eppur

si muove?

Rinnegando le mie teorie

ho avuto salva la vita,

una vita che è stata co-

munque spesa per la

scienza in modo tale che

le generazioni che ver-

ranno potranno usufruire

delle mie scoperte.

Quale consiglio darebbe

alle nuove generazioni…

cioè a noi?

Beh! Ragazzi credete

nella Terra è lei che vi

permette di vivere, trae-

te da lei tutta la gioia

ammirandola nelle sue

varie sfaccettature; im-

parate ad amare il più

piccolo degli animali e il

più grande sono tutti uti-

li per la catena alimenta-

re; apprezzate il più co-

lorato dei fiori e l‟albero

più verde è da loro che

dovete capire quanto sia

ricca di colori dalle mille

sfaccettature la nostra

Terra. Ricordate ragazzi

amare, rispettare e cu-

rare la Terra significa

garantirvi un futuro ric-

EPPUR SI MUOVE :

ECLATANTE SCOPERTA NEL MONDO

SCIENTIFICO !

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9

co di ogni bene al riparo

da quelle che potrebbero

essere le “rivolte” del

Pianeta Terra quali ter-

remoti, maremoti, fra-

ne…e tante altre cata-

strofi naturali. Se le

vorrete evitare

dovrete solo im-

parare a rispet-

tare il vostro

pianeta. E‟ questo

il mio consiglio

fatene buon uso

e siatene i custo-

di perché siete la

generazione del

futuro e chi me-

glio di voi deve

credere nei valo-

ri più elementari

dell‟ecologia….

La ringraziamo

per aver accet-

tato di essere

intervistato da

noi, abbiamo im-

parato molto da

Lei, è stato un

grande scienzia-

to e i suoi consi-

gli sono sicura-

mente molto

saggi e solo da

un uomo eccezionale

quale lei è stato poteva-

no essere detti! Grazie per questo tuffo “nel

futuro” e per aver parlato con noi.

Cristiano Paolozzi

Emiliano Lucci

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10

Dottore: aiuto mi gira

la terra!!!!

Un giorno una donnina un po‟

strana tonda tonda di nome

Terra, andò al parco giochi e

salendo qua e là su per i gio-

chi si sentì veramente stra-

na, ma se ne accorse sola-

mente quando tornò a casa

perché appena entrò in casa,

iniziò a vedere tutte le cose

sottosopra e la sua testa co-

minciò a girare vorticosa-

mente. Però, non sapendo co-

sa avesse e pensando di ave-

re qualcosa di grave e di

strano, non ne parlò con nes-

suno. Un giorno, però, si con-

fidò con il suo migliore amico

Mare e gli spiegò il suo pro-

blema ; il suo amico, preoccu-

pato per lo stato di salute

della sua migliore amica, le

consigliò caldamente di anda-

re dal medico; Terra, però,

testarda più che mai, gli ri-

spose che non era necessario

e che prima o poi tutto sa-

rebbe passato e lei sarebbe

stata bene e forte in salute

come prima.

Ma più passavano i giorni e

più il suo problema si accen-

tuava: tutto gli appariva stra-

no, pensate confondeva per-

sino gli animali tra loro…

invece di veder volare nel suo

giardino una variopinta far-

fallina pensò di vedere un to-

polino tutto colorato che svo-

lazzava qua e là. Capì allora

che non poteva più rimandare

e che era ormai giunto il mo-

mento di andare dal medico.

Arrivò nel suo studio e invece

delle persone, vide un elegan-

te gallina vestita di rosso

parlare con un‟oca tutta

blu..era chiaro che era grave.

Quando fu il suo turno, entrò

dal medico, vedendolo gli cor-

se incontro gridandogli che

era veramente grave e co-

minciò a dirgli: “Dottore, dot-

tore mi gira la Terra!” e il

dottore prontamente rispose:

- “Vorrai dire che ti gita la

testa!”! – “No dottore, mi gira

la terra!” “Sarà sicuramente

colpa di tutti gli odori cattivi

che sono nell‟aria, o meglio di

tutte quelle polvere sottili,

ma così sottili che oramai so-

no dappertutto! - Terra co-

minciò a tossire e continuò -

“per non parlare di tutti quei

terribili rumori che si sento-

no…come era bello quando nel

mondo regnava il silenzio! E

dire che prima era proprio un

bel pianeta il mio. Il dottore

allora cercò di rassicurarla

dicendole che sicuramente

altro non era che un male di

stagione, che non doveva la-

sciar spazio ai malumori, al-

trimenti non sarebbe stata

più in grado di superare le

trasformazione, che ahimè,

gli uomini continuavano ad

operare sul pianeta.

Piangendo la strana donnina

disse al dottore – “ Come

faccio a non arrendermi? Ca-

pirà certamente dottore che

non è facile, gli uomini non mi

amano, mi distruggono…cosa

posso fare? In chi posso spe-

rare?” Il dottore allora sa-

pientemente le spiegò di tro-

vare la forza nel sorriso dei

bambini, nelle giovani genera-

zioni perché loro sicuramente

avrebbero agito solo per il

bene della Terra”. Così fu; la

donnina tonda tonda tornò a

casa e cominciò ad osservare

il sorriso dei bambini e ad

avere fiducia in un mondo mi-

gliore!

Giulia Sperandeo

Sarah Gabrielli

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11

Lorenzo Neri

Eleonora Alescio

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12

LA TERRA NON E’ SOLO TUA :

L’inquinamento si sta

“impossessando” del no-

stro pianeta

La Terra è un bene pre-

zioso che appartiene a

tutta l‟umanità,

ma spesso sembra

ci sia qualcuno

che pensa di sal-

vaguardare il pae-

se dove vive a

scapito degli altri

paesi. Inquinare e

devastare paesi

anche lontanissimi

dal nostro, porta

sicuramente rovi-

na e devastazione

anche qui. Nei

paesi ricchi e svi-

luppati le proble-

matiche legate

all‟ecologia ormai

parte dalla co-

scienza collettiva.

Qui il “progresso” ha in-

fluito pesantemente

sull‟ambiente. Basta an-

dare indietro con la me-

moria di qualche decen-

nio per ricordare la tra-

gedia di “Chernobyl” in

cui persero la vita tante

persone e tante altre

morirono poco dopo a

causa delle radiazioni.

Ma rovina e devastazione

sono anche intorno a noi.

E‟ quindi inquinamento

tutto ciò che è nocivo

per la vita o altera in

maniera significativa le

caratteristiche della na-

Federico Giannelli Savastano

Edoardo Trinca

tura che ci circonda.

Sappiamo che la vita del-

le balene, ad esempio, è

in pericolo a causa

dell‟inquinamento

chimico dei mari in

cui riversiamo so-

stanze tossiche

che precludono il

proliferare di al-

cune specie di pe-

sci di cui si cibano.

La loro vita è mi-

nacciata dalla pe-

sca eccessiva che

in molti paesi è

effettuata sia per

motivi alimentari

che scientifici. Il

pianeta Terra è il

nostro futuro e

tutti noi, specie

noi ragazzi, dob-

biamo impegnarci

per una reale sal-

vaguardia della Terra…

colei che ci dà la vita!

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13

Attualmente l’Ab-bazia Greca di Grottaferrata è l’ul-timo dei numerosi Monasteri Bizantini che nel medioevo erano diffusi in Sicilia, nell’Italia meridionale e nella stessa Roma. Costituisce inoltre un unicum in quanto, fon-dato cinquanta anni prima dello Scisma che portò alla separazione tra Cattolici ed Ortodossi, è sempre stato in comunione con la Chiesa di Roma, pur con-servando il rito Bizantino e la tradizione monastica orientale delle origini. Grottaferrata è un paese abbastanza pulito infatti vediamo sempre gli opera-tori ecologici che lavorano nelle strade e si adoperano per tenerle pulite al me-glio anche se a volte l’inci-viltà di alcuni cittadini non li aiuta di certo. A Grotta-ferrata si utilizza la raccolta differenziata per i rifiuti per cercare di riutilizzare al meglio i rifiuti. Ci sono del-le iniziative molto belle ogni tanto come per esempio la pista di ghiac-cio vicino alla nostra scuo-la sembra quasi di essere in uno di quei paesi nordici dove pattinare sul ghiaccio è una cosa naturale. Per la strada c’è sempre molto traffico per cui non sempre

Grottaferrata si trova nel Lazio e precisamente im-mersa nel verde dei Ca-stelli Romani. Il nostro paese è molto tranquillo, ci sono pochi negozi , tre scuole, tre chiese, due parchi per i bambini e un cinema. Al centro del pae-se c'è una piazza dove spesso durante le feste or-ganizzano giochi e spetta-coli per i bambini, ma an-che in estate il sabato sera la gente balla in piazza con la musica suonata dal vivo. Il giorno di Carnevale la piazza diventa un vero campo di battaglia di co-riandoli e stelle filanti colo-rate che a dire il vero per qualche ora regala al no-stro piccolo paese un po’ di colore. C'è, poi, l' Abba-zia di San Nilo che è molto famosa ed importante per noi. È stata fondata nel 1004 da un gruppo di mo-naci provenienti dalla Cala-bria bizantina guidati da S. Nilo di Rossano, capo cari-smatico e personaggio di primo piano del suo tem-po. Sono monaci cattolici di rito Bizantino-Greco e rappresentiamo la Congre-gazione d’Italia dei Mona-ci Basiliani, istituzione creata nella Chiesa cattoli-ca per riunire i monasteri di rito Bizantino presenti nell’Italia meridionale.

La nostra città nel cuore dei Castelli Romani: Grottaferrata.

si respira aria pulita ahi-mè…bisognerebbe fare qualcosa! Vorremmo però che alcu-ne cose non ci fossero co-me ad esempio il mercato coperto che è veramente brutto e soprattutto detur-pa un po’ il paesaggio; inoltre bisognerebbe che fossero creati più parcheg-gi per le macchine, tante volte le nostre mamme ci mettono tanto tempo per trovare parcheggio. Secon-do me inoltre bisognereb-be che il nostro Sindaco creasse più giornate ecolo-giche per far sì che l’aria si possa “ripulire” dalle pol-veri sottili. In fondo, però, siamo con-tenti del paese in cui abi-tiamo perché ci piace la sua tranquillità bisogne-rebbe solo che tutti noi, grottaferratesi, imparassi-mo ad amare di più la no-stra piccola cittadina ricca di storia e di bellezze natu-rali al fine di tutelarla e renderla sempre meno in-quinata. Cristiano Cordì

Lorenzo Neri

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Rivista redatta, illustrata ed ideata dalla classe V A della Scuola Primaria “G. Falcone Grottaferrata (Rm)

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Sperduto tra i boschi dei nostri

Appennini viveva un boscaiolo di

nome Gianni che ogni giorno an-

dava a lavorare. Il suo lavoro pe-

rò era bruttissimo perché rovina-

va l’ambiente, ma a lui non im-

portava poi molto poiché non si

era mai interessato alla natura,

tutt’altro l’aveva sempre trovata

alquanto noiosa e monotona. Un

giorno mentre stava in un bosco

sentì uno strano rumore, si girò

ma non vide nulla. Poco dopo il

rumore si sentì di nuovo, così

Gianni uscì dal bosco per vedere

cosa stesse accadendo. Dopo

qualche secondo… ecco una va-

langa arrivare, Gianni si spostò

per la paura di essere travolto ma

… la valanga si fermò vicino a lui

e gli disse:-Vedo che ti diverti a

distruggere la natura è …! -Ma

certo non abbiamo posti per co-

struire case!- rispose il boscaiolo.

-Non è giusto quello che dici e

che fai! – ribatté la valanga. -Non

è vero, è giustissimo invece - dis-

se sicuro di sé Gianni – anzi se

per favore ti puoi spostare conti-

nuerei il mio lavoro. - No … voi

umani ci state rovinando e non

avete alcun rispetto per la natu-

ra!! - strillò la valanga. Il boscaio-

lo allora rientrò nel bosco e si

rimise a lavorare tranquillo anche

se dentro di sé si sentiva un po’

in colpa a tal punto che ben pre-

sto si rattristò. La valanga infilan-

dosi tra gli alberi ritornò dal bo-

scaiolo. -Ti stai pentendo è …. -

disse la valanga con voce strana.

- Io…..no….se….io pentito?!? Ma

quando mai! - disse il boscaiolo

cercando di nascondere quello

che pensava veramente e a dire il

vero una lacrima che scendeva

dal suo viso. -Guarda che si vede-

disse la valanga ridendo. -Che

cosa , perché … che ne puoi sape-

re tu?- chiese il boscaiolo. -Sei

diventato rosso come un pepero-

ne e poi la tua lacrima la dice lun-

ga! – rideva, parlando, la valanga.

-Va bene hai vinto, è vero sono

triste perché se guardo in giro

vedo solo case, palazzi o strade,

ma niente alberi, prati o cose si-

mili … - disse il boscaiolo renden-

dosi conto di quello che aveva

accanto e di quello che per anni

aveva fatto alla natura.

- Vedi, ecco, adesso si ragiona. Lo

sai io di che cosa sono fatta?... di

rifiuti e di tutte le cose che voi

buttate in giro danneggiando la

natura. Perché voi umani non vi

rendete mai conto di quello che

fate o meglio lo capite solamente

quando la natura si ribella? Allora

piangete e vi disperate e accusa-

te la natura di essere assassina?

La natura non è assassina quanto

piuttosto una madre amorevole

che ogni tanto rimprovera i

suoi pargoli..cioè voi! Dove-

te solo rendervene conto,

tutto qui! – affermò la valan-

ga. - Io adesso me ne rendo

conto ed è davvero disgusto-

so come stiamo danneggian-

do il mondo- disse pentito il

boscaiolo. - Ok , allora ,

adesso che tu l’hai capito

aiutami a farlo capire a tutti

gli altri , se vorranno ovvia-

mente. IHUUUUUU- strillò la

valanga felice di aver trovato

un simpatico aiutante!

Eleonora Alescio

Martina Scorbaioli

Tutto accadde in montagna

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Ciao, sono una foca monaca,

non mi chiamo così perché

prego, ma per il mio caratte-

ristico colore del manto: che

in greco si dice “Monachus”.

Noi, foche monache, viviamo

nel Mediterraneo. Non abbia-

mo un vero e proprio habitat

ideale ma preferiamo le ac-

que costiere, tiepide e calde.

Siamo molto timide e per

questo preferiamo vivere per

lo più all‟interno di grotte

con ingressi sotto il mare,

per evitare l‟accesso ai pre-

datori terrestri.

Molto tempo fa eravamo mol-

to diffuse eravamo davvero

tante… In questi ultimi tempi

siamo, però, dai trecento ai

cinquecento esemplari: un po‟

pochini vero?!? Le nostre

amiche “monache” dei caraibi

che un tempo vivevano appun-

to nelle zone caraibiche ahi-

mè! purtroppo oggi sono com-

pletamente estinte. Invece

le foche monache delle Ha-

waii hanno avuto la meglio:

sono circa mille esemplari,

grazie soprattutto a un note-

vole programma di conserva-

zione. Noi foche, siamo car-

nivore ed i nostri cibi prefe-

riti sono anguille, razze, sar-

dine, tonno, aragoste, soglio-

le e triglie oltre naturalmen-

te che cefalopodi, polpi e ca-

lamari. Insomma uno squisito

menù…eh sì amiamo mangiar

bene…e si vede, ma siamo

molto attente e cerchiamo di

moderarci così da non mette-

re a rischio le altri specie.

Sapete, per cercare le no-

stre prede dobbiamo immer-

gerci fino a settanta metri di

profondità; inoltre non ab-

biamo predatori (escluso l‟uo-

mo ovviamente!) anche se ne-

gli ultimi anni gli uomini pen-

sano che siamo cacciate dalle

orche e dagli squali….ma non

è così e noi lo sappiamo bene!

Io e le mie amiche siamo in

via di estinzione per due mo-

tivi principali:

lo sterminio vero e proprio è

perpetrato dai pescatori

che ci intrappolano nelle loro

reti, noi cerchiamo di libe-

rarci cercando di romperle

ma vi assicuro che non è sem-

plice. Il secondo

motivo è l‟acqua: eh sì oggi è

super inquinata e noi non riu-

siamo a respirare bene; a vol-

te poi ci sono maree strane

olii, petrolio…immondizia va-

ria…e vi posso assicurare che

sono altamente nocive per la

nostra salute e non solo per

la nostra. Noi foche mona-

che, come tutti gli altri ani-

mali del mondo, stiamo cer-

cando di comunicarvi di mi-

gliorare il nostro pianeta di

tutelarlo e di difenderlo ma

non tutti ci ascoltate: aiuta-

teci cosicché tutti gli esseri

viventi possano continuare a

vivere e a colorare con le lo-

ro diverse specie tutto il pia-

neta Terra !!!!

Elisa Fiorentino

Caterina Marchetti

Aiuto mi sto estinguendo: intervista shock alla sig.ra Foca Monaca

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Un cellulare di nome Mo-

to se ne stava comodo

comodo nella borsetta

della signora Rosa che

era in visita turistica

nella città di Londra una

delle più belle città del

Pianeta Terra.

La guida turistica stava

dicendo che proprio in

quel punto passava il me-

ridiano di Greenwich.

Il telefono Moto sentì

una voce rimbombare:

“Io sono il meridiano fon-

damentale di Greenwich,

sai sono molto famoso.

Sono un meridiano molto

importante, anzi il più

importante! Sono cono-

sciuto anche come meri-

diano zero e sono indi-

spensabile per la misura-

zione della longitudine e

per il sistema dei fusi

orari. Non hai mai senti-

to parlare di me? Non sai

a cosa servo? Indico agli

uomini l‟esatta posizione

nel mondo e tu piccolo

chi sei?”. Il cellulare, un

poco intimidito, rispose:

”Io faccio parlare le per-

sone tra di loro anche se

sono dall‟altra parte del

mondo. Sono una bella in-

venzione, non trovi? Ma

tu esattamente dove ti

trovi?”. “Non mi sembra

una gran cosa quella che

fai ….comunque io mi tro-

vo a Londra a passo at-

traverso l‟Osservatorio

più importante dell‟In-

ghilterra quello di Green-

wich appunto! E tu dove

sei?” rispose il meridia-

no, “Anche io mi trovo a

Londra, una delle più bel-

le e romantiche città del

mondo. Sono venuto an-

che a Londra, perché il

mio padrone viaggia spes-

so per lavoro. Anche lui è

molto importante e si oc-

cupa della salvaguardia

del pianeta lavorando in

diverse associazioni….è

un uomo davvero impe-

gnato! “Eh sì….” - conti-

nuò il meridiano – “il no-

stro bellissimo pianeta

così maltrattato e così

mal ridotto…abbiamo

proprio bisogno di perso-

ne come il tuo padrone

che lavorano per miglio-

rarlo e per far capire a

tutti questa realtà. Se

solo penso a quanto era

bello e pulito agli inizi

del secolo scorso…cieli

azzurri e mari cristalli-

ni…piante e animali ormai

scomparsi, distrutti

dall‟inquinamento e

dall‟avidità degli umani…

che nostalgia! Che noia!

Viva il verde!” Il cellula-

re allora disse con com-

mozione” E‟ proprio vero,

ed io mi sento in colpa

perché contribuisco ad

inquinare il pianeta ma

questo, agli umani, sem-

bra non importare!”…Ora

devo andare la mia pa-

drona deve utilizzarmi.

“Ciao e grazie per avermi

fatto compagnia” – disse

il meridiano – “ quanto è

bello parlare con dei veri

amici che come me ama-

no la natura” !

Federico Giannelli

Savastano

Piergiorgio

Magliocchetti Noi possiamo aiutare la terra

Rebus . 3, 8, 7, 5

Dialogo tra un meridiano e un telefono cellulare

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Dialogo tra la Terra

e un dottore Un giorno il pianeta Terra si

recò dal medico dell‟Universo

poiché non si sentiva tanto

bene. Aveva frequenti mal di

testa ma del resto con tutto

lo smog, l‟inquinamento come

poteva essere il contrario. Il

medico non aveva molti pa-

zienti a parte qualche scon-

tro tra asteroidi e comete

non capitava altro, quindi fu

sorpreso di vedere addirittu-

ra un pianeta.

Cosa ti è successo? chiese alla Terra.

Ho dolore in ogni mia parte, che sia terra, che sia cielo o mare e ogni anno che passa mi sento peggio.

Il medico quindi iniziò la sua

visita.

Cominciamo dalle terre emerse – disse – innanzitutto c‟è troppa immondizia e trop-pi rifiuti tossici che danneg-giano la tua salute, inoltre ti sono rimasti pochi spazi ver-di a causa delle troppe co-struzioni e questo non ti per-mette di respirare. Come mai ti sei ridotta così?

Non è stata colpa mia, ma è stato l‟uomo che ha ripagato la mia generosità con inter-venti sempre più dannosi nel corso dei secoli, nei miei con-fronti non si comporta certo come riconoscente tutt‟altro disbosca chilometri di boschi e foreste è sempre peggio –

rispose la Terra.

Passiamo ai mari – disse il

medico – ogni tuo mare rice-ve ogni anno una quantità enorme di scorie derivanti dagli scarichi delle imbarca-zioni così, poi, interi ecosi-stemi sono stati distrutti da una quantità infinita di pe-trolio riversata in mare dalle petroliere. Come puoi per-mettere che questo accada?

Ci sono uomini impegnati in mio favore che cercano di impedire che questo avvenga, cercano anche di preservare la vita della fauna marina, ma spesso vengono aggrediti da chi pensa soltanto ai propri interessi economici.

Controlliamo infine l‟aria –

disse il medico – l‟aria è la più danneggiata, per via dei gas di scarico delle fabbriche, delle automobili e dei mezzi aerei. Inoltre l‟uomo si serve di troppi pesticidi o insetti-

cidi che ormai impregnano l‟a-ria. Si è anche aperto un buco nello strato dell‟ozono che non ti protegge dai raggi ultra-violetti del sole che sono danno-si. Così rischi di morire!

So anche que-sto, ci sono delle

leggi che l‟uomo ha emesso per regolare gli scarichi dan-nosi, ma purtroppo non vuole spendere il proprio denaro per limitare questi danni e continua a inquinare. Quindi dottore cosa posso fare per guarire? – chiese infine la

Terra.

Non dipende soltanto da te - rispose tristemente il medico

- purtroppo tutto è nelle ma-ni dei tuoi inquilini umani, ma puoi ribellarti ai loro abusi, con la speranza che compren-dano i loro sbagli e inizino a rispettarti nuovamente….Lo sto già facendo ma non mi piace ricorrere a mezzi estremi: mi piacerebbe che loro capissero ed imparasse-ro ad amarmi. Spero che al-meno le prossime generazioni siano più “umani” con me”!!!

Emiliano Lucci

Cristiano Paolozzi

Giacomo Di Lillo

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Questa è la storia di alcune

lattine di birra … e di due

fratelli: Giorgio, un adole-

scente irrequieto e poco in-

cline alle regole e Carlo, suo

fratello gemello, molto edu-

cato, studioso, rispettoso

delle regole e

del viver civile.

Non ce ne vo-

gliate ma ci sof-

fermeremo an-

cora su Carlo,

mago del compu-

ter, così lo po-

tremmo definire

e deciso attivi-

sta dell‟ecologia

e del rispetto

dell‟ambiente

che ci circonda,

poiché ferma-

mente convinto

che per viver

bene tutti dob-

biamo rispettare

il nostro pianeta

Terra, visto che è Lei che ci

dà la vita. Giorgio, l‟irrequie-

to, passava il suo tempo a be-

re birra con i suoi amici, mol-

to discutibile, osiamo dire…

passavano il loro tempo al

parco comunale, invece di an-

dare a scuola, a suonare chi-

tarre, cantare a squarciagola,

disturbando i poveri anziani

che abitualmente leggevano il

giornale ascoltando il cin-

guettio degli uccellini e di-

scutendo sulle loro squadre

del cuore. Ma il peggio era

che quando andavano via, sul

terreno lasciavano lattine di

birra sparse qua e là…Carlo

allora ebbe un‟idea geniale:

avrebbe riciclato le lattine e

le avrebbe trasformate in un

robot…Cominciò così la sua

avventura di inventore…

cominciò a modificare, taglia-

re, modellare le lattine e co-

minciò a trasformarle in

componenti del robot … pas-

sarono molti giorni…le mani,

le braccia, la faccia a forma

di lattina…gli occhi blu come

il cielo e il naso rosso come

Marte fu così che nacque

“Arturo: robot del riciclo”…

Carlo aveva anche creato un

software vocale così Arturo

parlava.. camminava e soprat-

tutto sapeva tutto sull‟ecolo-

gia e sul rispetto delle regole

del viver civile. Un giorno

Carlo passeggiava nei viali del

parco discutendo sul pianeta

Terra con il suo amico Artu-

ro, quando all‟improvviso la

quiete del parco fu interrot-

ta dalle voci di un gruppetto

di ragazzi che urlavano e can-

tavano. Arturo e Carlo si av-

vicinarono a loro. Quando li

videro, i ragazzacci comincia-

rono a prenderli in giro, a de-

riderli, ma Carlo e Arturo non

diedero peso alle loro parole,

Arturo che era dotato anche

di un piccolo televisore, azio-

nò il suo video e mostrò loro

come potevano ridurre la

Terra con il loro comporta-

mento incivile, niente più pra-

ti verdi, niente più fiori colo-

rati, niente più cinguettio de-

gli uccellini. Carlo disse loro

che Arturo era nato grazie

alle loro lattine di birra get-

tate qua e là nel parco. Fu co-

sì che capirono che bastano

poche regole per salvaguar-

dare il nostro pianeta e che

le regole servono soprattutto

per vivere bene noi e per far

vivere bene coloro che ci so-

no accanto. Fu così che Artu-

ro, un robot nato dalle latti-

ne, “convertì” alcuni ragaz-

zacci e li rese i più attenti

all‟ecologia di tutti i tempi.

Marcello Iose

Simone Mengarelli

Federico Munforti

Arturo: il robot del riciclo

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C‟era una volta nella città di “AMICINI”

un gruppo di amici. Questi amici, non

erano contenti di vivere ad Amicini per-

ché era una città molto inquinata a causa

delle tante fabbriche che la circondava-

no e, per questo decisero tutt‟insieme di

andare a vivere in campagna circondati

dal verde. I tre amici, arrivarono nel loro

paradiso: “LA CAMPAGNA” erano del

tutto circondati da alberi e fiori, si se-

dettero sul verde e soffice prato e Lisa

cominciò a parlare dicendo: “ABBIAMO

FATTO BENE AD ANDARCENE DA

QUELLA CITTA‟ PERCHE‟ TRATTAVA-

NO MALE L‟AMBIENTE” è una vera in-

giustizia per come la gente tratta il no-

stro ambiente: dovremmo fare qualcosa!

aggiunse Antonio. Dopo un attimo di si-

lenzio Michelle disse: “Sai la tua idea di

migliorare l‟ambiente non è affatto ma-

le !.......potremmo cominciare a riciclare!-

è un‟ottima idea cominciamo subito - dis-

sero gli altri due in coro. Così iniziarono

la loro missione e Lisa propose di divi-

dersi, così lei andò nei parchi, Michelle

andò per la strada e Antonio si recò nei

prati. Tutti insieme accumularono dentro

delle buste di carta, lattine, bustine del-

le patatine e, cose varie. Dopo aver fini-

to di raccogliere tutto Michelle disse:

“Ragazzi abbiamo fatto un buon lavoro!

Ma non credete che dovremmo fare del

BENE all‟AMBIENTE DI TUTTO IL

MONDO….? Forse dovremmo trasmette-

re l‟AMORE E IL BENE PER L‟AMBIEN-

TE!” Lisa aggiunse:” SIIIII!! QUESTA

IDEA E‟ BUONA, MA COME FACCIAMO

A TRASMETTERLO ALLA TERRA? PO-

TREMMO SCRIVERE UNA LETTERA AL

PRESIDENTE ED INVIARGLIELA AT-

TRAVERSO INTERNET! CHE NE DITE?

Michelle rispose: “SAREBBE CONTRO LE

LEGGI PERCHE‟ NOI SIAMO ANCORA

MINORENNI E NON POTREMMO USA-

RE INTERNET….però è per una buona

causa e quindi dico di metterci davanti al

computer a scrivere questa lettera al

Presidente”. Così tutti e tre, si misero

davanti ad Internet e cominciarono la

lettera così:” Caro Presidente, lo sappia-

mo non è molto rispettoso ed educato

darti del tu, ma noi siamo bambini e siamo

certi che capirai. A scriver Ti siamo: Li-

sa, Michelle ed Antonio, siamo tre undi-

cenni e se vorrai leggere questa lettera

noi te ne saremmo davvero molto grati….:

IL NOSTRO AMBIENTE E‟ IN PERICO-

LO PERCHE‟ E‟ MOLTO INQUINATO:

LO SMOG DELLE MACCHINE INQUINA

L‟ARIA, LA GENTE POI LA RESPIRA E

SPESSO SI AMMALA E SOPRATTUTTO

NOI BAMBINI NE PAGHIAMO LE CON-

SEGUENZE. PER QUESTO TI CHIEDIA-

MO DI FAVORIRE I SERVIZI PUBBLI-

CI, DI CALDEGGIARE LE GIORNATE

ECOLOCIGHE DOVE TUTTE LE FAMI-

GLIE PASSEGGIANDO IN BICICLETTA

ASSAPORANDO LE BELLEZZE DELLE

PROPRIE CITTA‟. INOLTRE, NON ME-

NO IMPORTANTE, VORREMO CHE TU

FAVORISSI LA RACCOLTA DIFFEREN-

ZIATA DELL‟IMMONDIZIA IN TUTTE

La Terra ……. Una fiaba

SOS salviamo la Terra e il nostro ambiente

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LE CITTA‟ E SOPRATTUTTO CHE QUE-

ST‟ULTISSIMA FOSSE RECICLATA

PER FARNE UN‟ENERGIA ALTERNATI-

VA. LO SAPPIAMO CHE LE FABBRICHE

DANNO LAVORO A TANTE PERSONE

MA I FUMI IMMESSI NELL‟ARIA SO-

NO NOCIVI, ALLORA , CARO PRESI-

DENTE, MAGARI SI POTREBBE LAVO-

RARE CINQUE GIORNI A SETTIMANA

E IL WEEKEND LE FABBRICHE PO-

TREBBERO ESSERE CHIUSE: COSI‟ SI

FAVORIREBBE SIA LA PULIZIA

DELL‟ARIA E SIA LA FAMIGLI POICHE‟

I PAPA‟ E LE MAMME OPERAIE PO-

TREBBERO PASSARE PIU‟ TEMPO CON

I LORO FIGLI, PARLARE CON LORO E

PASSEGGIARE MANO NELLA MANO

CON LORO. CARO PRESIDENTE, Ti ab-

biamo scritto questa lettera per il BENE

DEL NOSTRO PIANETA perché noi GLI

VOGLIAMO BENE e VOGLIAMO PRO-

TEGGERLO: AIUTACI! Aspettiamo tue

notizie!” Una volta finito di scrivere la

loro lettera, la rilessero con molta atten-

zione, non volevano certo fare brutta fi-

gura proprio con il loro Presidente e la

inviarono felici del loro operato. – Crede-

te che risponderà il Presidente? disse

Antonio e Lisa gli rispose: “Noi abbiamo

fatto del nostro meglio, ma siamo solo

bambini, certo i futuri uomini del domani,

ma pur sempre bambini speriamo che lui

ci aiuti ad avere un futuro”. Passarono i

giorni, settimane e la risposta del Presi-

dente non arrivava. I tre amici era dav-

vero preoccupati ma anche un po‟ delusi si

aspettavano certo più attenzione da par-

te del Presidente nei loro confronti e nei

confronti del loro futuro. Pensavano al

peggio…che non avesse ricevuto la loro

email…o peggio che non l‟avesse neanche

letta…un giorno però, mentre i tre amici

leggevano i loro fumetti preferiti, como-

damente seduti sul divano davanti al ca-

mino, sentirono un tintinnio proveniente

dal computer…era una nuova mail. I ra-

gazzi corsero ad aprirla e la gioia esplose

in loro nel vedere che il Presidente aveva

risposto loro dicendogli: “ CARI RAGAZ-

ZI, NON PREOCCUPATEVI DATEMI PU-

RE DEL TU, POTREI ESSERE VOSTRO

NONNO E MI FA SEMPRE PIACERE RI-

CEVERE LETTERE DAI MIEI

“NIPOTINI”, CERTO DEVO RIMPROVE-

RARVI PERCHE‟ AVETE VIOLATO LA

LEGGE, MA L‟AVETE FATTO A FIN DI

BENE COSI‟ SIETE PERDONATI. CRE-

DO CHE ABBIATE RAGIONE RIGUAR-

DO LA TERRA E L‟AMBIENTE, SE NE

DEVE AVERE SICURAMENTE PIU‟ CURA

E SOPRATTUTTO RISPETTO CHE MOL-

TE VOLTE VIENE MENO PROPIO DAL-

LE GIOVANI GENERAZIONI…AH! FOS-

SERO TUTTI COME VOI. FARO‟ TESO-

RO DEI VOSTRI SUGGERIMENTI E MI

ADOPERERO‟ AFFINCHE‟ QUESTE PRO-

POSTE DIVENTINO PRESTO LEGGI

PERCHE‟ AVETE DIRITTO AD UN MON-

DO MIGLIORE!”. I ragazzi esultarono

per la gioia. I ragazzi seguirono con at-

tenzione l‟iter delle leggi che erano sca-

turite dai loro suggerimenti, e dopo qual-

che tempo furono approvate: erano leggi.

I ragazzi erano felici poiché grazie alle

loro semplici proposte la Terra e l‟am-

biente avevano ricevuto più rispetto, cura

e amore .

Elisa Fiorentino

Giulia Sperandeo

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I nostri slogan

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La Terra bussa al nostro cuore

Il pianeta Terra chiede aiuto a tutti noi

Rebus . 7, 5, 6, 5, 3

I nostri

rebus

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Insegnante responsabile: Arcangela Bracaglia

Progetto grafico e giornalistico a cura dei ragazzi della classe V A Scuola Primaria “G. Falcone” di

Grottaferrata (Rm)

Hanno collaborato:

Alescio Eleonora

Cordì Cristiano

Di Lillo Giacomo

Fiorentino Elisa

Gabrielli Sarah

Giannelli Savastano Federico

Iose Marcello

Lucci Emiliano

Magliocchetti Piergiorgio

Marchetti Caterina

Mengarelli Simone

Modesti Edoardo

Munforti Federico

Neri Lorenzo

Paolozzi Cristiano

Scorbaioli Martina

Sperandeo Giulia

Trinca Edoardo


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