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Giulio Gigante Photography 8

Date post: 31-Jul-2016
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Issue n. 8 - June 2016
9
N 8 – 2016 June http://giuliogigante.com GIULIO GIGANTE L’AQUILA MIA MY L’AQUILA La fotografia vede sempre di più di quello che percepiamo Gabriele Basilico
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Page 1: Giulio Gigante Photography 8

N 8 – 2016 June http://giuliogigante.com

GIULIO GIGANTE

L’AQUILA

MIA

MY L’AQUILA

La fotografia vede sempre di più di quello

che percepiamo

Gabriele Basilico

Page 2: Giulio Gigante Photography 8

Dal sito web

http://racconta.kataweb.it/terremotoabruzzo/scheda.php?id=236

inviato da nadias

il 06 aprile 2010 alle 18:54

Sono entrata tantissime volte in questa pagina, ma non sono mai

riuscita a scrivere niente..mi sono sempre messa a leggere tutti i

pensieri che ti sono stati dedicati, commuovendomi perchè non riuscivo

mai a trattenermi. Oggi è un giorno difficile.. è passato un anno e

ancora credo di non essermi resa del tutto conto che non ci sei più. Hai

intrapreso uno dei tanti viaggi che ti è sempre piaciuto fare, ma

stavolta non lo avevi scelto te. La rabbia che porto dentro nel chiedermi

perchè è successo non porta a niente.. preferisco ricordare i tanti

momenti passati insieme, le peripezie, le gioie e i dolori che abbiamo

condiviso, le lunghe chiacchierate e le partite di pallacanestro. Già, la

pallacanestro: questo sport che ci ha dato modo di conoscerci e di farci

diventare le grandi amiche che siamo state! è pensando a tutto questo

che riesco a sorridere, perchè ti ho vissuta a 360°, e mi ritengo

fortunata! Sei stata la sorella che non ho mai avuto.. ti porto nel cuore

Jennina mia Nadia

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Nome: Alexandro

Cognome: De Felice

Sesso: M

Data di nascita: 30/01/2005

Luogo del decesso: Onna, L'Aquila

LA STORIA

Alexandro De Felice, di quattro anni, dormiva nel suo letto quando la casa è venuta giù e lo ha sepolto, assieme

al fratellino Lorenzo, di tre anni, e al padre Antonio, falegname di Onna. Solo la madre si è salvata, è la seconda

moglie di Antonio, malata di leucemia.

Page 4: Giulio Gigante Photography 8

Giovanni 2,13-25

Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò

nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe, e i cambiavalute seduti al

banco. Fatta allora una sferza di cordicelle, scacciò tutti fuori del tempio con le

pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiavalute e ne rovesciò i

banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via queste cose e non fate

della casa del Padre mio un luogo di mercato». I discepoli si ricordarono che

sta scritto: Lo zelo per la tua casa mi divora. Allora i Giudei presero la parola

e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù:

«Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i

Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni

lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo. Quando poi fu

risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e

credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.

Mentre era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la festa molti, vedendo i

segni che faceva, credettero nel suo nome. Gesù però non si confidava con loro,

perché conosceva tutti e non aveva bisogno che qualcuno gli desse

testimonianza su un altro, egli infatti sapeva quello che c'è in ogni uomo.

CEI

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Page 6: Giulio Gigante Photography 8

E’ la mia stanza. Dove ho studiato per anni.

Dove il silenzio e la solitudine, la pace e la speranza, le attese e le

illusioni, la forza e il coraggio, l’amicizia e la lealtà, le preghiere e i

ricordi hanno abitato con me.

Freddo, mura spesse, finestra, magnolia, ragno, mensola, lavandino,

sedia, scrivania, letto. Libri fotocopiati, telefono a gettoni, televisione e

cibo da condividere. Chiesa, frati, castagne, fratelli.

200 metri. Mensa. Cioè casa dello studente. Quella crollata, distrutta,

sepolta, ammazzata, rovinata, pianta.

Stupore, inganno, studenti. Morti.

Ogni sera per mille sere con gli altri. Passeggiata nella notte gelida.

Portici, termometro, quattro cantoni, Fontana luminosa.

Musica, libri, esami. Sessioni. Autostop, autobus. Aule, passaggio.

Biblioteca. Silenzio. Rispetto.

Stop

Ricordi. Ricordi, … silenzio! Ricordi. Stop. Rispetto

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Il passato è alle spalle.

Celato e muto inerme albero.

Speranza sei così pura che doni vita ai sensi.

Vieni con noi e mostraci le bianche vie

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© Fotografie di Giulio Gigante Giulio Gigante

Vietata la riproduzione

Website: http://giuliogigante.com

L’Aquila Mia, Italy June 2016

My L’Aquila

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