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Giuseppe Parini

Date post: 02-Feb-2016
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Presentazione. Vita e opere di Giuseppe Parini.
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Giuseppe Parini ”Egli è adunque certissimo che la poesia è un’arte atta per sé medesima a dilettarci, coll’imitar ch’ella fa della natura e coll’eccitare in noi le passioni ch’ella copia dal vero. E questo è un pregio non vano, non ideale, non puerile dell’arte stessa.” Discorso sopra la poesia
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Giuseppe Parini

“”Egli è adunque certissimo che la poesia è un’arte atta per sé medesima a dilettarci, coll’imitar ch’ella fa della natura e coll’eccitare in noi le passioni ch’ella copia dal vero. E questo è un pregio non vano, non ideale, non

puerile dell’arte stessa.”Discorso sopra la poesia

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L’influsso dell’Illuminismo

• Mantiene rapporti più consistenti con la tradizione arcadica e classicista

• È molto attento al nuovo clima di riformismo moderato creato dalla cultura illuministica

• Temperamento mite e accomodante• Forte rigore morale

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Parini e la storiaNasce a Bosisio, Brianza 1729 Bach, Passione secondo Matteo

Pubblica prima raccolta poetica, Alcune poesie di Ripano EupilinoEntra nell’Accademia dei Trasformati

1752

1753

B. Franklin inventa il parafulmine

Diventa sacerdote e precettore in due importanti famiglie milanesi

1754 Inizia la Guerra dei Sette anniA NY è fondata la Columbia University

Il Mattino 1763 Termina la Guerra dei sette anniVoltaire scrive il Trattato sulla tolleranza

Diventa direttore della Gazzetta di Milano e l’anno seguente cattedra di Belle lettere alle Scuole palatine

1768 La repubblica di Genova cede la Corsica alla Francia

Prima edizione delle Odi (la seconda 1795)

1791 Muore a Vienna W. A. MozartNasce il settimanale inglese The Observer, il più antico giornale domenicale del mondo

Il 15 agosto scrive un sonetto per celebrare la riconquista della Lombardia da parte dell’Austria e muore.

1799 Scoperta della stele di Rosetta Napoleone rovescia il Direttorio e mette fine alla Repubblica

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1729-1754: le origini umili

• Nato nel 1729 da una modesta famiglia di filatori di seta

• Studia a Milano grazie all’aiuto di una prozia che lo obbliga a diventare sacerdote

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1754-1762: precettore

• Le prime prove poetiche gli aprono le porte della società letteraria milanese

• 1753 entra nell’Accademia dei trasformati• presso le famiglie dei Serbelloni e degli

Imbonati > 1757: Dialogo sopra la nobiltà

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1763-1791: il successo letterario

Giornalista, professore e organizzatore di cultura al servizio dello stato austriaco:

• 1768, direttore della Gazzetta di Milano• 1769, professore di eloquenza alle Scuole

Palatine• 1776, membro della Società patriottica• 1787, sovrintendente delle Scuole di Brera

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1792-1799 L’arrivo delle truppe napoleoniche e la restaurazione

• 1796, le truppe napoleoniche entrano in Milano

• Parini e Verri accolti in una commissione della municipalità repubblicana che segue scuole e teatri, in nome della loro attività illuminata

• Parini non ama il nuovo clima rivoluzionario e dopo due mesi abbandona

• 1799, le truppe austriache ritornano a Milano e Parini celebra l’evento con un sonetto

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Le opere principali

1752 Alcune poesie di Ripano Eupilino

1761 Discorso sulla poesia

1763 Il Giorno (Il Mattino)

1765 Il Giorno (Il Mezzogiorno)

1791 e 1795 Odi (1757-1795)

1801 Il Giorno (Il Vespro, La Notte, postumi)

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La produzione arcadica

• Orizzonte classicista coerente con il clima del periodo e con la sua educazione letteraria e l’ambiente socio-culturale che frequenta.

• In alcune poesie: classicismo intermedio tra quello arcadico e il futuro Neoclassicismo. Suggestioni innovative come l’uso del dialetto.

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Gli scritti sulla lingua e sulla poesiaIn alcuni scritti di carattere teorico Parini spiega la

sua idea di poesia• Il decadimento della poesia italiana deriva dal

“pessimo gusto” di una certa parte della tradizione poetica (barocco)

• Nel Discorso sulla poesia chiarisce il ruolo morale del poeta e della poesia nei confronti della società

• Prospettiva civile innestata su una concezione sensistica dell’opera letteraria, in grado di muovere passioni e sentimenti profondi nell’animo umano e quindi di veicolare efficacemente idee e valori.

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Le Odi1791, prima pubblicazione in raccolta• Tono complessivamente morale ed educativo: la

finalità etico-didattica e l’orgoglio di poeta si mescolano

• Forma: metri agili come il settenario. Adatti a temi di carattere edonistico-morale. Contenuto:

Primi componimenti: temi civili (Vita rustica, L’innesto del vaiuolo)

Odi più tarde: intenti encomiastico-celebrativi che richiamano l’ambiente della nobiltà lombarda a lungo frequentata da Parini

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Il Giorno

• 1757-1765• Divisa in tre parti, ma Parini ne pubblica solo

due (Il Mattino e Il Mezzogiorno). La terza parte, La Sera (composta da Vespro e Notte) rimase manoscritta.

• Poemetto in endecasillabi sciolti in strofe di diversa misura che riprende il genere didascalico rovesciandolo.

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Tono satirico

• Il poeta immagina lo svolgimento della vita del “giovin signore”, tipico rappresentante della nobiltà dell’epoca, in una giornata intera. A questi Parini si offre come educatore, esperto delle abitudini mondane dell’alta società.

• Fingendo di esaltarne la vacuità, l’ignoranza e la pigrizia, la descrive in tono satirico che, dove la condanna è più violenta, diventa sarcastico.

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La genesi del poema

• Diretta esperienza della società nobiliare del tempo osservata con lo sguardo assai critico di un subalterno

• Delineate nuove dinamiche sociali: il buon villan e il fabbro svegli all’alba/ il cocchiere che attende per ore/la vergine cuccia

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Il Dialogo sopra la nobiltà• Parini mostra il suo interesse per il rapporto tra le classi

sociali (1757) di ispirazione illuministica• Ispirato ai Dialoghi dei morti di Luciano da Samosata (II

d.C.)• Un poeta povero e un nobile si trovano casualmente

sepolti nella stessa tomba• Il disprezzo e lo sdegno dell’aristocratico si spengono

sotto l’argomentazione del poeta che gli mostra come gli uomini siano tutti uguali e fatti della stessa materia e che la nobiltà in sé non ha valore se non è con la virtù

• Il nobile capisce di avere condotto una vita vuota, circondato da adulatori e ottenebrato dai pregiudizi

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La Carriera del libertino (1735), di William Hogarth

La Carriera del Libertino narra in otto tavole le avventure di Tom Rakewell, dal momento in cui eredita da un ricco mercante avaro sino alla sua fine in un manicomio.

La Notte, l’allucinata conclusione del poema, è dominata da una straordinaria galleria di tipi nobiliari degenerati e immersi nel vizio e nella dissolutezza di un’intera epoca (la cosiddetta “sfilata degli imbecilli”) che ricordano le tele di GB Tiepolo, di P. Longhi, ma anche il ciclo

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Il risveglio del libertino circondato da artisti e professori

la carriera di un libertino

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I temi

• Un ciclo completo:la notte conclude la giornata del giovane protagonista

• Tutti gli usi, le abitudini, le consuetudini mondane di un nobile dell’epoca sono puntigliosamente e ironicamente descritti

• Denuncia di un’immoralità dominante: il “giovin signore” è il fedele accompagnatore della bella moglie di un altro. Nessuno scandalo deriva dalla spartizione dei ruoli tra il “cicisbeo” e l’indifferente marito

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cicisbeo Figura caratteristica del 18° sec., detta anche cavalier servente, che accompagnava ovunque una dama, servendola galantemente in tutto ciò che potesse occorrerle durante la giornata. Talvolta il contratto matrimoniale prevedeva l’esistenza di uno o più cicisbei.

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“e quasi bovi, al suol curvati ancoradinanzi al pungol del bisogno andâro;e tra la servitute e la viltade,e il travaglio e l’inopia a viver nati,ebber nome di plebe. Or tu, garzone,che per mille feltrato invitte renisangue racchiudi, poi che in altra etadearte, forza o fortuna i padri tuoigrandi rendette, poi che il tempo al finelor divisi tesori in te raccolse,godi de gli ozi tuoi, a te da i numiconcessa parte: e l’umil vulgo in tanto,dell’industria donato, a te ministriora i piaceri tuoi nato a recarlisu la mensa regal, non a gioirne.”Il Mezzogiorno

Il Lusso e il Piacere sono gli unici punti di riferimento

È grazie al Piacere che gli uomini, un giorno tutti uguali per natura, furono divisi tra “signori” e “volgari”

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Lingua e stile

• Con l’uso magistrale dell’endecasillabo sciolto, Parini riesce a ottemperare sia l’esigenza satirico-didascalica che quella narrativa (si racconta la giornata del “giovin signore”)

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Nel solco della tradizione classica

• Lingua aulica della tradizione poetica italiana usata però con somma intelligenza con un effetto di rovesciamento ironico del senso:

• L’uso di tale lessico e tonalità , ricreando l’atmosfera artificiale della tradizione classica, aumentano la ridicolaggine della situazione di fondo, quella del “giovin signore”, un “semidio” di cartapesta

• Le citazioni classiche e mitologiche evidenziano al sproporzione tra la vita vuota dei “semidei” e la dura realtà.

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Asprezza e realismo

• Soprattutto ne La Notte, lessico e stile si fanno più aspri e stridenti e tendono a un realismo descrittivo raro per la poesia dell’epoca.

• L’atteggiamento solitamente cordiale e colloquiale del Parini si dissolve nella rappresentazione di una decadenza caratterizzata da tratti grotteschi.


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