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Guida pratica alla Produzione di Spot Radiofonici

Date post: 29-Jun-2015
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Guida pratica alla Produzione di Spot Radiofonici: note Importante: questa è l'unica mini guida italiana gratis on line con utili consigli sulla Produzione di Spot Radiofonici! Copyright - questa Guida alla Produzione di Spot Radiofonici è realizzata da Alessandro Mosca e distribuita da Aliacom, i diritti sono riservati. La presente mini guida fa parte della collana “I moscerini” e non ha carattere scientifico ma è solo uno strumento divulgativo e auto promozionale. Ecco l'indice degli argomenti trattati in questa guida: 1) Introduzione alla pubblicità radiofonica. 2) Che cosa è la pubblicità: una definizione. 3) Che cosa è uno spot radio. 4) Come funziona la comunicazione: il messaggio promozionale. 5) Dieci caratteristiche per definire le "stazioni radio" commerciali e pubbliche. 6) Tipologia dei messaggi pubblicitari radiofonici: dallo spot al jingle. 7) Il linguaggio radiofonico: il radio advertising. 8) Regole per il messaggio radiofonico efficace. 9) Scrittura pubblicitaria radiofonica. 10) Le principali strategie persuasive negli spot radiofonici. 11) Produrre idee per i nostri spot. 12) Lo spot in agenzia, dalla pre alla post produzione. 13) Pianificazione di una campagna di spot radiofonici. 14) Elenco costi spot radiofonico (voci principali). 15) Conclusioni sulla realizzazione di spot radiofonici. 16) Note sulla disciplina pubblicitaria.
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Guida pratica alla Produzione di Spot Radiofonici: note

Importante: questa è l'unica mini guida italiana gratis on line con utili consigli sulla Produzione di Spot Radiofonici! Copyright - questa Guida alla Produzione di Spot Radiofonici è realizzata da Alessandro Mosca e distribuita da Aliacom, i diritti sono riservati. La presente mini guida fa parte della collana “I moscerini” e non ha carattere scientifico ma è solo uno strumento divulgativo e auto promozionale.

Ecco l'indice degli argomenti trattati in questa guida:

1) Introduzione alla pubblicità radiofonica. 2) Che cosa è la pubblicità: una definizione.3) Che cosa è uno spot radio.4) Come funziona la comunicazione: il messaggio promozionale.5) Dieci caratteristiche per definire le "stazioni radio" commerciali e pubbliche.

6) Tipologia dei messaggi pubblicitari radiofonici: dallo spot al jingle. 7) Il linguaggio radiofonico: il radio advertising.8) Regole per il messaggio radiofonico efficace.9) Scrittura pubblicitaria radiofonica. 10) Le principali strategie persuasive negli spot radiofonici. 11) Produrre idee per i nostri spot. 12) Lo spot in agenzia, dalla pre alla post produzione. 13) Pianificazione di una campagna di spot radiofonici.14) Elenco costi spot radiofonico (voci principali).15) Conclusioni sulla realizzazione di spot radiofonici.16) Note sulla disciplina pubblicitaria.

Spot alla radio: un’introduzione all'argomento.

La pubblicità replica, o come dicono gli esperti “declina”, i nostri messaggi sui diversi mezzi di comunicazione, dal cinema alla televisione, dalla radio ai giornali. Ma, se da una parte, le campagne pubblicitarie vengono pianificate sempre più con l’obiettivo di realizzare sinergie “comunicative” tra i vari mass media, dall’altra il prodotto pubblicitario viene specializzato all’interno del singolo mezzo: è certamente questo il caso della pubblicità radiofonica. Per progetti di pubblicità radiofonica chiamate Aliacom e chiedete un preventivo al numero (+39) 320 - 9203779 (+39) 320 - 9203779     

La pubblicità e leggera, solo in apparenza - nasce invece da un lavoro impegnativo e specializzato, perché il suo compito di informare e convincere chi la ascolta, non può

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servirsi di immagini, come per molti altri strumenti di comunicazione, ma solo di parole, musica e pause.

A partire dagli anni ‘90, la pubblicità radiofonica è letteralmente esplosa, soprattutto in termini di numero di operatori a rilevanza nazionale, circostanza che è stata accompagnata da un lato da un costante aumento degli indici di ascolto e, dall’altro, dall’incremento degli investimenti pubblicitari delle imprese e delle associazioni che hanno elevato lo “spot” a strumento di primaria importanza della loro promozione.

Oggi assistiamo quindi a una produzione mirata e articolata della pubblicità radiofonica già a livello locale, con una professionalità specifica e alti livelli di creatività. Diventa perciò fondamentale, saper selezionare per le proprie campagne di pubblicità radiofonica, delle agenzie leader nel territorio di competenza e dei consulenti che abbiano esperienza e conoscenza dei nostri prodotti o delle idee che vogliamo diffondere.

Una definizione di pubblicità, non solo radiofonica.

Tra quelle che ho cercato penso che questa definizione di pubblicità, diciamo guiridico-legale sia quella più giusta per cominciare: “ … con il termine pubblicità si intende generalmente quella forma di comunicazione a pagamento, diffusa su iniziativa di operatori economici (attraverso mezzi come la televisione, la radio, i giornali, le affissioni, la posta, Internet), che tende in modo intenzionale e sistematico a influenzare gli atteggiamenti e le scelte degli individui in relazione al consumo di beni e all’utilizzo di servizi”.

Come sai, i motivi per cui una azienda decide di fare pubblicità possono essere diversi: per sostenere il lancio di un nuovo prodotto, per assicurare maggiori quote di mercato a prodotti già in commercio, per far veicolare l’immagine stessa dell’azienda o nel caso di enti e di associazioni per diffondere messaggi che riguardano argomenti come l’educazione ambientale, l’immigrazione, la disabilità, la violenza domestica o l’esclusione sociale, messaggi per i quali, come diremo, è opportuno creare dei modelli di comunicazione empatica. In conclusione una definizione di pubblicità è sempre legata all'azione di marketing da cui deriva.

Va detto però che oggi la pubblicità è soltanto uno strumento subordinato alle più generali azioni di marketing di cui la pubblicità è una delle molte leve. Insomma, sono lontani i tempi in cui con la sola pubblicità si riusciva a creare la domanda di un prodotto o un buon livello di consapevolezza attraverso campagne di comunicazione sociale. Anche nel caso della pubblicità radiofonica quindi, le nostre aspettative dovrebbero essere sempre commisurate all’efficacia dell’azione di marketing nel suo complesso.

Che cosa è uno spot radio?

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Una precisazione prima di tutto: in questa mini guida facciamo riferimento alla creazione dello spot radio, certi che gli stessi principi generali possano applicarsi sia ai contenuti sociali e istituzionali che a quelli più strettamente commerciali.

Possiamo affermare che lo spot radio è un messaggio con alcune caratteristiche peculiari:

- specificità del mittente che deve essere riconoscibile e distinto dalla concorrenza- originalità del contenuto- capacità di mantenere l’attenzione, di farsi ascoltare- abilità nel provocare desiderio verso il prodotto idea o servizio che si promuove- capacità di generare un’azione (acquisto, donazione, impegno sociale, condivisione di idee)

Queste invero sono caratteristiche che dovrebbero essere comuni a tutti i prodotti pubblicitari, ma il limite della radio – ed anche la sua forza - sta proprio nel fatto che risulta priva di immagini, sostanzialmente monosensoriale, ma tuttavia conserva una forte capacità di coinvolgere i consumatori (si pensi allo strumento del contatto telefonico con le redazioni e i loro speaker, ecc.).Inoltre, anche se con una certa difficoltà, rispetto al cinema e alla televisione, nello spot radio è possibile rappresentare stati d’animo. Anzi, nel caso dello spot radio, e della radio in generale,a differenza del cinema e della televisione, all’ascoltatore è lasciato un più largo margine di interpretazione e di fantasia, che implica una partecipazione più attiva nella messa in moto dei suoi processi interiori.

Come funziona la comunicazione in un messaggio promozionale?

Come abbiamo detto, anche la pubblicità radiofonica altro non è che un tipo di comunicazione. Una definizione, la più semplice, di sistema di comunicazione, prevede la presenza di tre entità distinte:

- un contenuto della comunicazione (nel nostro caso il messaggio radiofonico nella sua interezza);- un bersaglio della comunicazione (nel nostro caso l’ascoltatore);- un medium attraverso il quale la comunicazione avviene (la radio).

In termini pratici, il processo prende avvio nel momento in cui una azienda decide di immettere sul mercato, un determinato prodotto, e dunque si rivolge ad una struttura in grado di pianificare, organizzare, realizzare e gestire la sua campagna pubblicitaria creando un messaggio promozionale.

La codifica del messaggio promozionale avviene attraverso lo spot o gli altri modelli di messaggio radiofonico che prenderemo in considerazione. Il trasferimento del messaggio codificato avviene nel corso di un programma o in spazi di palinsesto dedicati alla promozione. Dall’altra parte del percorso, il potenziale cliente riceve il

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messaggio promozionale, lo decodifica e lo interpreta sulla base dei bisogni individuali. Compie infine una azione: acquista un prodotto o acquista consapevolezza (se il prodotto – come nel caso di enti o associazioni– sia una “idea”, una “opinione”) lo rifiuta o ne rimanda l’acquisto.

Ma mentre nelle relazioni tra persone, un processo di comunicazione è un flusso di informazione originato da una sorgente (la persona appunto), che codifica un messaggio attraverso un codice, linguistico, gestuale o comportamentale e poi lo trasmette, per un messaggio radiofonico la situazione è diversa, diciamo che è almeno più limitata. Manca infatti una componente fondamentale della comunicazione tra individui, che è la parte visiva (gli esperti parlerebbero di assenza del piano “non-verbale”). Nel nostro mestiere questa componente visiva manca del tutto, ma è proprio quella, come sanno i bravi autori che deve essere creata affinché un radio messaggio sia bello ed efficace. I più bravi autori di spot radiofonici sono proprio quelli che riescono – colmando questo handicap - a fare “film alla radio”.

Ma spesso le cose non vanno per il meglio. Trovandoci in radio di fronte a una comunicazione non solo monodimensionale (solo audio) ma anche assente di un feeback (almeno immediato e in grado di generare altra comunicazione), spesso si produce una distorsione del messaggio promozionale: insomma, a quello che intendiamo comunicare, si aggiunge “altro”, per cui il messaggio percepito è spesso diverso da quello inviato.

Viene da chiedersi, cosa è questo “altro”, da cosa è causata la presenza di questa distorsione in un messaggio promozionale alla radio e perché è così amplificata rispetto agli altri strumenti di comunicazione pubblicitaria?Molto è legato alla modalità di fruizione della radio. Il fatto che i suoi ritmi siano interamente compatibili con quelli della vita quotidiana, e che sia ovunque fruibile, fa sì che il livello di assimilazione di un radio messaggio promozionale avvenga a livello del tutto personale e confidenziale, questo invero, genera un ascolto non concentrato e frammentario, che non sempre conduce all’effettiva comprensione dei contenuti. Inoltre, il messaggio radiofonico è labile, spesso non ha la possibilità di essere successivamente riascoltato, è un punto di rapido passaggio senza possibilità di ritorno, è dinamico, ed è , in poche parole, altamente deperibile.In ogni persona vive poi un autonomo sistema di riferimento legato al proprio modo di rapportarsi al mondo e, in particolare, determinato dal proprio sistema percettivo, il concetto di sé , la storia personale, i bisogni affettivi, le capacità cognitive, la cultura e i valori di riferimento, le motivazioni e aspettative, i ruoli sociali e professionali, ecc. Una persona che ascolta uno spot alla radio, magari immersa in un’altra attività, avrà più difficoltà a decentrarsi dal proprio sistema di riferimento.

Secondo quanto sostenuto dal sociologo Kappler l’ascoltatore è portato a prestare maggiore attenzione alle notizie che riflettono le sue opinioni e meno attenzione alle

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altre. Ciò condurrebbe l’ascoltatore a scegliere nel messaggio sgradito o poco comprensibile, solo quei punti che concordano con le sue opinioni preesistenti, prescindendo dal contesto.

Insomma, la comprensibilità è massima solo se promotore (la radio e il suo messaggio) e recettori (gli ascoltatori) usano lo stesso codice linguistico. Ciò che succede spesso però, è che parole di uso frequente – specie quelle attinenti al linguaggio politico-istituzionale - tanto per fare un esempio, parole come legislatura, inflazione o dicastero presentano dei valori bassissimi di comprensibilità. Il testo, la scelta delle parole giuste, diventa quindi attività imprescindibile di una buona scrittura di spot radiofonici.

Radio Stazioni FM: dieci caratteristiche del media

1) Le amate stazioni radio arrivano ovunque: le ascoltiamo in auto, in casa, nei negozi, in palestra, nei centri commerciali o nelle sale d’aspetto … la radio è l’unico mezzo di comunicazione che consente di affiancare l’ascolto a qualsiasi altra attività

2) La radio è duttile: raggiunge pubblici eterogenei in differenti momenti della giornata, sfruttando per gran parte della giornata con una ipotetica fascia di prime time che va dalle 7 del mattino alle 20 della sera … proprio quando la tv è più debole.

3) Il costo/contatto della radio è mediamente più basso rispetto a tutti gli altri mezzi di comunicazione.

4) Il palinsesto e la diffusione del segnale delle stazioni radio è flessibile: consente la realizzazione di messaggi mirati a specifiche aree geografiche, regioni o province.

5) Le stazioni radio private e pubbliche, hanno una funzione sociale: è il mezzo di compagnia per eccellenza: secondo le ultime indagini il 75% di chi vi si sintonizza lo fa principalmente per avere compagnia. La radio “accompagna” quindi l’ascoltatore in ogni momento: al risveglio, nel traffico, nelle attività sportive e nei momenti di relax. La radio diverte, informa, rilassa.6) La radio sollecita l’immaginazione dell’ascoltatore, e facilita una partecipazione diretta ai programmi consentendo ad ogni ascoltatore di mantenere sempre intatta la propria valutazione critica.

7) Le stazioni radio offrono i loro programmi garbatamente e la pubblicità si integra alla perfezione in essi, senza interromperli con violenza.8) Le stazioni radio non smettono mai di evolversi, di captare nuove tendenze e di anticipare le esigenze del mercato.

9) La stazioni radio hanno diversi target: pubblico giovane con le radio commerciali (programmazione musicale e di intrattenimento); pubblico adulto e di condizione economica elevata con le reti pubbliche; lavoratori impegnati al mattino presto

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(individui particolarmente difficili da raggiungere pubblicitariamente); responsabili acquisto durante la mattinata.

10) Gli spot radiofonici possono essere prodotti in tempi brevi e le campagne possono essere pianificate anche a ridosso degli eventi che si vogliono promuovere.

Tipologia dei messaggi pubblicitari radiofonici: dagli spot ai jingle.

I messaggi pubblicitari radiofonici possono essere divisi nelle seguenti categorie:

- promo- citazione- spot- sponsorizzazione- jingle

Il promo, o messaggio promozionale è la lettura riconoscibile di un testo pubblicitario da parte del conduttore di un programma. La lettura del testo non avviene in maniera recitata, ma viene fatta in stile informativo. Il promo o messaggio promozionale avviene in diretta e non in forma registrata. Questo tipo di messaggi rendono il senso dell’informazione aggiornata e sono perciò più idonei alle vendite promozionali.

La citazione è una sotto categoria di promo. Il messaggio è meno enfatico e più aderente ai contenuti del programma e ha in genere una durata inferiore al promo. Ha le sembianze di una pubblicità occulta lasciata alla discrezione del conduttore ed è meno riconoscibile come messaggio pubblicitario rispetto ad un promo tradizionale.

Lo spot, è sempre frutto di una registrazione realizzata in studio (sala di registrazione esterna o autoproduzione dell’emittente radiofonica). Si realizza grazie alle voci di attori speaker professionisti che recitano un testo promozionale rappresentando una situazione reale o immaginaria. Lo spot può essere registrato con una base musicale (musiche originali create ad hoc o brani conosciuti), con effetti sonori oppure nella cosiddetta versione in bianco (cioè solo con voce narrante). La durata è compresa in genere tra 10 e 30 secondi.

La sponsorizzazione ha l’obiettivo di evidenziare un singolo prodotto/marca, e viene promossa nel corso di trasmissioni specializzate di informazione, attualità, sport, giochi. La pubblicità assume infatti una valenza maggiore, se inserita in un contesto informativo, in quanto assicura maggior concentrazione di ascoltatori, ottenendo una più alta capacità di penetrazione e qualificando maggiormente il cliente.

Il jingle è lo strumento di comunicazione radiofonica che fa pubblicità alla radio stessa o a un suo programma. Ha notevole importanza, poiché è uno dei principali mezzi che concorrono ad imprimere il ritmo ad una radio. Un jingle in genere dura

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circa 5 secondi e include l’enunciazione del nome della radio, o la denominazione del programma. Ogni jingle si colloca nel palinsesto fra due brani musicali, ovvero fra intervento parlato e brano; in taluni casi, anche ad inizio e fine di interventi parlati, oppure all’inizio di un cluster.Con significato più ampio, il jingle, termine onomatopeico inglese che significa "tintinnio" è il motivo suonato o cantato, il ritornello musicale che accompagna la pubblicità televisiva o radiofonica di un prodotto: in questo senso, esso è parte di uno spot e non un tipo di messaggio a se stante.

Aliacom, agenzia per la comunicazione sociale e istituzionale realizza spot e jingle radiocomunicati, programmi radio, news, sponsorizzazioni in voce, citazioni, registrazioni audio per messaggi promozionali e raccolta fondi di Onlus e Associazioni No Profit. Chiamaci adesso per richiedere un preventivo al 328.7553901 ti risponde il nostro account. Oppure chiama la mattina tra le 09.00 e le 13.00 in agenzia (lun./ven.) telefono 06.95.55.88.95

Caratteri principali del linguaggio radiofonico: il radio advertising

Occorre qui ricordare che la lingua pubblicitaria radiofonica, il c.d. radio advertising essendo veicolo informativo delle caratteristiche di un prodotto, ha in genere una sintassi semplice e poco articolata. Utilizza espressioni concise, frasi enunciativo-dichiarative, ipotetiche e imperative. Sono molto ricorrenti anche i giochi di parole e le sostituzioni di parole in contesti proverbiali o in aneddoti famosi.

Da un punto di vista più strettamente semantico però, i caratteri principali del linguaggio nel radio advertising sono:

- l’unicità della sensazione che trasmette (quella auditiva, che è sì un limite, ma favorisce anche i processi di attività fantastica ed emotiva);- l’immediatezza, cioè la percezione diretta di quanto viene trasmesso;- la simultaneità, che consente cioè la percezione del messaggio “in contemporanea”, da parte di un indeterminato numero di persone;- l’essenzialità, la necessità di questo linguaggio quindi, di evitare qualunque ridondanza letteraria o stilistica;- l’irripetibilità, pesante limite della comunicazione radiofonica;- la relatività, ulteriore limite del linguaggio radiofonico perché i significati delle parole sono relativi alle conoscenze di ciascuno, e questo ci riporta all’importante problema della comprensibilità a cui abbiamo in precedenza accennato.

Promomemoria dalla lezione precedente, categorie del radio advertising :

La citazione è una sotto categoria di promo.

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Lo spot, è sempre frutto di una registrazione realizzata in studio (sala di registrazione esterna o autoproduzione dell’emittente radiofonica).

La sponsorizzazione ha l’obiettivo di evidenziare un singolo prodotto/marca, e viene promossa nel corso di trasmissioni.

Il jingle è lo strumento di comunicazione radiofonica che fa pubblicità alla radio stessa o a un suo programma.

Per maggiori dettagli rileggi: 6) Tipologia dei messaggi pubblicitari radiofonici: dallo spot al jingle.

Le regole per individuare il giusto mood di un messaggio radiofonico.

Chi ascolta ha generalmente un'immaginazione di tipo partecipativo e interpretativo. La radio accompagna gli utenti lungo i trasferimenti in automobile o durante i momenti di relax in ambito domestico. Proprio per questo il messaggio radiofonico ha delle caratteristiche che lo rendono unico. Ecco allora, sette semplici regole da seguire per realizzare uno spot efficace:

1) Il testo al primo posto: il messaggio radiofonico si presta ad essere raccontato e spiegato e proprio perché crea un'immagine, la parola con tutti i suoi riferimenti diventa importante.

2) L’ascoltatore deve partecipare: l’ascoltatore si deve sentire complice, e lo speaker/attore deve rappresentare una forza interattiva e non nozionistica.

3) Evitare le liste: mentre in tv liste di indirizzi, date e indicazioni plurime di prezzi si possono tollerare e forse ricordare, in radio tutto deve essere comunicato in modo adeguato in modo tale da poter essere memorizzato nel breve tempo disponibile.

4) Rendere il radio messaggio unico: se si accende la radio risulta alquanto difficile distinguere un comunicato dall’altro, questo tipo di messaggi hanno bisogno di molti passaggi per poter essere ricordati. Rendere il messaggio riconoscibile significa renderlo redditizio.

5) Non spezzare il feeling: la pubblicità deve entrare a far parte del palinsesto e non apparire come un punto di rottura dell’ascolto. Il vostro messaggio radiofonico dovrebbe essere sempre accompagnato da uno studio sulla sua collocazione nella programmazione perché anche i temi trattati e la musica programmata aiutano ad identificare una marca, a promuovere una campagna, a caratterizzare un posizionamento e a colpire un preciso pubblico.

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6) Usare tutti gli stimoli uditivi: bisogna colpire l’ascoltatore con un flusso di suoni e parole. Non possiamo considerare il messaggio radiofonico come un surrogato dello spot televisivo, la qualità della produzione audio deve essere sempre garantita e deve consentire l’uso di sottofondi percettibili, con voci riconoscibili ed effetti sorprendenti.

7) Non abusare del registro comico: scrivere testi pubblicitari è un lavoro di alta professionalità. Scrivere testi comici pubblicitari è un lavoro da artisti. Non vi cimentate con dialoghi all’apparenza divertenti che trasmessi con elevata ripetitività e frequenza possono risultare non solo noiosi, ma anche fastidiosi e a far scattare nel consumatore il rifiuto del prodotto.

8) E infine … evidenziare la caratteristica del servizio/prodotto offerto in modo chiaro … citare il marchio più volte di modo da essere ben identificabili … e alla fine del messaggio radiofonico, la presenza di uno slogan che rafforzi l’identificazione del prodotto/servizio.

Gli approcci al testo nella scrittura pubblicitaria radiofonica.

Fissate delle regole generali, viene ora da chiedersi, come deve essere un testo pubblicitario radiofonico? Esiste una scrittura pubblicitaria radiofonica? Certo, deve essere innanzi tutto “un buon testo pubblicitario” come trasformarlo in radiofonico lo vedremo tra poco.

Ricordiamo allora l’obiettivo generale dei messaggi pubblicitari.

Essi devono contribuire a:

- destare attenzione- provocare interesse- provocare desiderio- indirizzarne l’azione (dando informazioni precise circa il dove il consumatore può procurarsi il prodotto).

La radio ci dà un grande aiuto perché stimola sempre il suo pubblico alla partecipazione fantastica, lo guida all'ascolto di voci, musiche, rumori tali da evocare un mondo verosimile. Uno spot ben scritto per la radio ha quindi la possibilità di valorizzare al massimo la parola quale espressione più sottile e profonda della persona umana in quanto capace di esprimere e comunicare idee, emozioni, sentimenti, stati d'animo.La vera difficoltà è dar materia, dare corpo alla parola e rappresentare solo con l’ausilio di suoni, i luoghi, gli ambienti e le azioni. È questo lo scopo della buona scrittura pubblicitaria radiofonica.

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Gli approcci al testo più comunemente utilizzati sono:

- il testo diretto che dice chiaramente perché il prodotto è utile e dove lo si può acquistare;- il messaggio narrativo che è strutturato come una storia a puntate: piccole storie ognuna delle quali mostra una caratteristica particolare del prodotto del servizio o del progetto da promuovere;- un dialogo o un monologo: una o più persone trasmettono il messaggio rappresentando una situazione.

L’approccio di scrittura pubblicitaria che ti consiglio maggiormente per la promozione di campagne di sensibilizzazione su temi sociali o ambientali è sicuramente quello del "messaggio narrativo". Gli spot realizzati seguendo tale metodologia risultano particolarmente avvincenti perché a livello psicologico creano una disponibilità al consumo letterario, tipica di chi stia ascoltando una storia o leggendo un romanzo, creando così un crescendo comunicativo tipico della buona scrittura pubblicitaria.

Principali strategie persuasive.

Se apriamo il dizionario e cerchiamo la definizione di persuadere, viene fuori: “ … suscitare l'approvazione, soddisfare qualcuno … tranquillizzare qualcuno suscitando la sua fiducia, convincere qualcuno di qualcosa” … insomma certamente dei sinonimi di pubblicità!

Con la persuasione si tenta quindi di influenzare il comportamento dell’ascoltatore/consumatore con l’ausilio di una serie di armi psicologiche (lo studioso Cialdini le ha chiamate infatti “Le armi della persuasione” in un suo testo del 1994) che fanno leva su concetti quali: la reciprocità, l’impegno e coerenza, la riprova sociale, la simpatia, l’autorità, la scarsità. Modelli, categorie, che si ritrovano in tutta la comunicazione pubblicitaria e ai quali non sfugge certo lo strumento spot radiofonico.

Strategie persuasive - la reciprocità: si basa sulla regola del contraccambio e, in ambito commerciale è utilizzata sotto la forma tipica della pratica del campione gratuito. In definitiva si cerca di attivare il processo "mi hai dato qualcosa, ti devo qualcosa" che induce spesso i consumatori all’acquisto. Un esempio di queste strategie persuasive? Insomma, come mai questa guida gratuita si trova proprio sul sito della mia agenzia? Semplice. Un piccolo regalo in cambio della tua disponibilità a considerare la mia agenzia come un fornitore credibile per la produzione degli strumenti di comunicazione di cui hai bisogno! In radio si ricorre ad esempio al concetto di sconto o regalo per coloro che per primi accetteranno l’offerta reclamizzata.

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Strategie persuasive - l’impegno e la coerenza: qui, la chiave che fa scattare l’automatismo è l’impegno all’acquisto. Nei messaggi alla radio in genere si fa riferimento ad un numero telefonico da chiamare per ottenere maggiori informazioni.

Strategie persuasive - la riprova sociale: si compie quando una persona considera adeguata una azione quando la stessa è compiuta da altri. Insomma il successo (vero o presunto di un prodotto) è alla base della riuscita della campagna promozionale e ne diventa il leit motiv. In radio funziona meglio per prodotti in qualche misura congeniali al mezzo stesso, come la promozione di dischi o compilation musicali.

Strategie persuasive - la simpatia: è la strategia del testimonial. Essere belli o simpatici (ma soprattutto con una voce e uno stile riconoscibile nel caso di una pubblicità radiofonica) rassicura gli ascoltatori /consumatori sulla bontà del prodotto, servizio o opinione promossa nello spot.

Per i tuoi spot radiofonici scegli Aliacom: agenzia per la comunicazione istituzionale e sociale, è specializzata nell’ideazione e realizzazione di spot radiofonici a carattere non commerciale: campagne radio di sensibilizzazione su temi sociali e ambientali, spot finalizzati alla raccolta fondi per associazioni no profit, promozione di progetti di cooperazione internazionale, comunicazioni del terzo settore. Richiedi un preventivo al nostro account chiamando il numero (+39) 320 - 9203779 - (+39) 320 – 9203779.

Strategie persuasive - l’autorità: è la strategia del testimonial altamente professionalizzato. L’uso di questa strategia è tipico nel caso di prodotti farmaceutici o che hanno a che fare con l’igiene della persona (siamo invasi da dentisti/attori che ci consigliano dentifrici). Negli spot radiofonici bisogna sempre ricordarsi di far dichiarare ad una “voce off” nome, cognome e professione del testimonial per renderlo credibile, anche se spesso alla radio questo tipo di escamotage hanno scarso successo.

Strategie persuasive - la scarsità: qui la leva agisce sulla limitata disponibilità di un bene o sulla durata di un’offerta eccezionale. Insomma l’ascoltatore “non deve perdere l’occasione”.

Idee per gli spot: come farsele venire?

Ecco qualche consiglio contenuto nella nostra guida. Allora, da dove possiamo cominciare per trovare idee per uno spot? Se hai letto con attenzione le pagine precedenti sicuramente puoi evitare molti errori fatali che in generale accompagnano la produzione di strumenti per la promozione pubblicitaria.

Scrivere e produrre uno spot è una attività professionale e se non sei del mestiere meglio lasciar perdere. Certo poter arrivare ad un incontro con il proprio staff o con i

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propri fornitori con un idea in tasca però sarebbe già un bel passo avanti.Le idee per uno spot ... è vero, o si hanno o si comprano! Ma posso suggerirti un piccolo metodo per provare a suscitarle … insomma a risvegliare il creativo che è dentro di te!

Farsi venire un’idea in generale e non solo idee per spot, significa riuscire a guardare la realtà da un’altra prospettiva, portare alle estreme conseguenze una situazione, giocare con le parole, usare gli oggetti. Vediamo allora come tirar fuori idee per i nostri spot.

Per scuotere la nostra immaginazione e sollevare la polvere delle idee, potremmo ad esempio:

- pensare al prodotto/servizio/idea da promuovere e scrivere il testo dello spot che mai vorremmo ascoltare per quel prodotto;

- copiare spudoratamente il testo di uno spot di un prodotto qualsiasi e riscriverlo cercando di adattarlo al nostro prodotto;

- domandarci “cosa accadrebbe se …” attribuendo al nostro prodotto/servizio/idea da promuovere uno sviluppo assolutamente imprevisto (Dobbiamo promuovere un’automobile? Bene, cosa accadrebbe se un’auto si innamorasse? E se si prendesse un bel raffreddore? E se decidesse di farsi una nuotata?)

- cambiare totalmente l’uso tradizionale dell’oggetto o del servizio che vogliamo pubblicizzare (un centro commerciale può diventare uno stabilimento balneare )

- ingrandire o ridurre le dimensioni dell’oggetto che vogliamo promuovere e provare a descrivere le sensazioni e soprattutto le conseguenze che ciò può provocare

- eliminare totalmente l’oggetto o il servizio e domandarsi cosa sarebbe il nostro mondo senza quel servizio o quel bene (questa è una delle tecniche più diffuse)

- invertire il valore aggiunto/tradizionale di un prodotto (il Rum può diventare il più venduto … ma nei peggiori bar di Caracas!)

Il processo di produzione di uno spot in agenzia: dalla pre alla post produzione.

Produrre uno spot con l’appoggio di una agenzia significa puntare ad un prodotto di alta qualità. Fatta eccezione per gli spot insipidi, ripetitivi e monocorda che vi potrebbero rifilare le stesse emittenti radiofoniche, magari sotto la promessa di un costo zero, conviene sempre affidarsi a produzioni professionali esterne e diverse dalle radio che poi utilizzerete per veicolare il messaggio. Nel mondo della comunicazione vale la regola “a ciascuno il suo mestiere”: le agenzie di

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comunicazione esistono per questo. Se avete bisogno di un preventivo per uno spot radio sapete da dove iniziare: chiamate Aliacom.it al numero (+39) 320 - 9203779 begin_of_the_skype_highlighting              (+39) 320 - 9203779      end_of_the_skype_highlighting.

Cominciamo col dire che le agenzie non fanno tutto da sole. Il know-how principale di una agenzia di servizi di comunicazione consiste nella conoscenza dell’intero processo produttivo e delle sue criticità. Difficilmente una agenzia disporrà al suo interno di nuclei produttivi (sale di registrazione, teatri, mixer, ecc.): ruolo dell’agenzia è piuttosto quello di incaricarsi della creazione del messaggio e di individuare le professionalità più idonee a realizzarlo. Insomma, ha un ruolo creativo e di project management, ma tranne che in pochi casi non è proprietaria degli strumenti - specie di post produzione - che usa; si affida invece a collaudate partnerships.

Quali sono le fasi critiche che dobbiamo monitorare nella realizzazione di una pubblicità/campagna radiofonica? La pre-produzione, ovvero:

1. la creazione del concept;2. la stesura dello script;3. il piano di lavoro;

La produzione, quindi:

4. il casting;5. la scelta dello studio di registrazione;6. la registrazione;

La post-produzione:

7. il montaggio ed editing

La pianificazione:

8. media planning e messa in onda

1. La creazione del concept si realizza attraverso la stesura di un cosiddetto Brief. Non esiste una regola su come deve essere un Brief, ogni agenzia ha i suoi modelli (qualche tempo fa andava di moda presentarsi dal cliente con un bel Brief in powerpoint su cui erano scarabocchiati gli appunti in carattere calligrafico … tanto per darsi un tono da artigiani della comunicazione). E in ogni caso un brief varia in relazione alla complessità della campagna pubblicitaria che si intende realizzare.Quel che conta è sapere cosa c’è dentro. In genere si tenta di rispondere a domande

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che riguardano il target (a chi è diretto il nostro spot radiofonico?), l’offerta (quali contenuti generali deve avere il nostro messaggio), i punti di forza e di differenza della nostra offerta, e il mood cioè quale è il messaggio finale o meglio il concetto generale legato alla marca o a meglio al brand che si vuole lasciare nell’ascoltatore.

Il brief, contiene dunque le coordinate entro le quali dovranno muoversi i creativi per l’ideazione del nostro messaggio radiofonico.Va da sé , che la stesura del Brief è una attività che è preceduta da riunioni con il cliente committente da parte dell’Account dell’agenzia, che è, appunto, il tramite tra il cliente e l’agenzia stessa, e che ha il compito di selezionare, elaborare e gestire i flussi di informazione e pre e post produzione, tenendo sotto controllo qualità e costi.

2. La stesura dello script non è un processo irreversibile. Anche nel caso di un solo spot potremo parlare di stesura di vari script. Le idee sul tavolo sono sempre tante e conviene quando si presenta un progetto ad un cliente averne almeno un paio di riserva.L’attività consiste nello scrivere il testo dello spot radiofonico, lavoro svolto dal Copywriter dell’agenzia sotto la supervisione del Direttore Creativo che in questo caso ha il compito di orientare l’attività di scrittura affinché sia coerente con i contenuti del Brief. Spetta a lui scegliere poi l’idea o le idee che l’Account presenterà al cliente.

3. Una volta definita la formula e sviluppata l’idea, inizia la progettazione esecutiva vera e propria. La stesura di un piano di lavoro. Questa è una fase che ha molte più implicazioni di carattere aziendale che non artistico, dovendosi, in tale sede, decidere come realizzare il prodotto sulla base dell’idea approvata dal cliente. Con una definizione potremmo definire questa fase come “la dislocazione nel tempo e nello spazio, delle attività di pre e post produzione secondo i criteri di ottimizzazione dei costi, in vista del miglior risultato artistico ed economico”.Definiti i costi (i costi che deve affrontare l’agenzia … non i costi che deve pagare il cliente … quelli li dovete definire prima di cominciare a scrivere il vostro spot!) e definite le scadenze temporali entro cui la produzione deve essere ultimata, parte quindi la pianificazione del processo produttivo, che include:

•una pianificazione artistica, che si occupa del reperimento e dell’organizzazione degli elementi creativi della produzione come gli artisti, il cast, i testi, ecc.;

•una pianificazione tecnica, che invece riguarda le professionalità tecniche e le tecnologie da acquisire;

•una pianificazione logistica, che mira a fornire una prima indicazione sui tempi e metodi della pre e post produzione.

Con la stesura del piano di lavoro possiamo considerare concluso il nostro impegno

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di pre produzione, anche se – chiariamo il punto - produzione e preproduzione pur rappresentando due momenti logicamente distinti sono spesso e in parte sovrapponibili dal punto di vista cronologico.

4. Il casting è la prima fase produttiva in senso stretto. Nel caso di uno spot radiofonico quelle che cerchiamo sono voci prima che persone. La voce recitante degli attori è lo strumento sonoro più importante. La voce si plasma sul prodotto che si vende o sul brand da pubblicizzare. Si fa un casting voci, per capire quale ha la timbrica e le intenzioni più adatte per affrontare il testo scritto dal copy.

5. La scelta dello studio di registrazione è di pertinenza del Reparto Produzione, che coordina la realizzazione materiale delle idee creative, individua i fornitori adatti, controlla costi, tempi e qualità tecnico-esecutive. In particolare, è il Radio Producer che seleziona le case di produzione adatte e segue tutto il lavoro di realizzazione. Una scelta è piuttosto difficile se non si hanno fornitori conosciuti e affidabili: ecco perché conviene sempre affidarsi a una agenzia. La qualità della produzione dipende essenzialmente da due fattori: il livello di strumentazione tecnica disponibile in studio e la professionalità degli operatori. Ogni studio possiede almeno due ambienti insonorizzati e tra loro isolati, la sala prove e la cabina di regia. Le figure professionali teoricamente presenti in sala - da parte della società che gestisce lo studio di registrazione - sono il microfonista, l’addetto al mixer e il produttore. Ma quasi sempre, queste tre funzioni sono unificate in un unico tecnico di studio. Nelle grandi città ci sono studi per tutte le tasche. Recatevi però alla registrazione con le idee chiare sul da farsi e siate puntuali perché si paga per le ore in cui si occupa lo studio di registrazione più il tempo necessario al tecnico per riversare su un supporto digitale il materiale registrato. Fategli effettuare una prima scrematura tra le varie versioni recitate, per evitare di tornare in agenzia per uno spot di 30 secondi con un DAT da trenta minuti, cercando disperatamente di ricordarvi quale tra le tante sia stata l’interpretazione migliore!

6. Quella della registrazione è la fase più importante. Il prodotto che esce dalla sala è quello che verrà venduto al cliente. Sbagliarlo significa tornare in sala, in una parola, raddoppiare i costi e annullare i profitti del nostro lavoro. è per questo che c’è un mondo di professionalità, dietro a ogni spot: dal cliente che conosce il prodotto all’autore delle musiche originali che ha composto ed eseguito le basi. è per questo che produrre anche un breve spot radiofonico ha un costo, deve avere un suo costo. Le radio che offrono spot gratuitamente in realtà spalmano i costi di produzione sull’acquisto degli spazi, o peggio ancora offrono un prodotto di scarsa qualità.

Quando si arriva in studio di registrazione, da una parte e dall’altra del vetro si vedono almeno: un tecnico, un direttore doppiaggio o della sala, magari il copywriter (che in un certo senso ha un ruolo analogo a quello di un regista, anzi quando manca un regista ad hoc, è proprio il copy che deve preparare gli interpreti prima dell’entrata

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in scena.), l’account dell'agenzia, un rappresentante del cliente, nonché gli attori pronti a recitare la loro parte.

7. Usciti dalla sala con in tasca il DAT (digital audio tape) o il CD delle tracce audio più interessanti, il lavoro è sostanzialmente definito ma c’è ancora molto da fare, insomma siamo nella fase propiamente detta di post produzione: arricchimenti e sovraincisioni, tagli e filtri, collocazione di effetti e musiche di sottofondo o magari repertorio audio registrato altrove. Va detto che l’attività di editing può essere affidata anche a una società diversa da quella che ha messo a disposizione la sala di registrazione, trattandosi di competenze sostanzialmente diverse.

Il montatore e regista lavorando fianco a fianco controllano meticolosamente le singole tracce e sistemano tutte le imperfezioni di esecuzione, ed effettuano una pulizia delle frequenze e dei livelli di registrazione. Infatti la registrazione in digitale consente il trattamento di ogni singola traccia visualizzando, per ciascuna, lo spettro delle frequenze e consentendo quindi di limare le imprecisioni. Qui vengono anche scelti e montati gli effetti e le basi musicali - fase molto delicata , poiché questi contributi devono “dialogare” bene tra loro - e certamente quella nella quale il pezzo registrato assume i connotati che lo caratterizzeranno nell’ascolto finale.

Il master dello spot radiofonico (così viene definito il prodotto finito prima delle sue eventuali duplicazioni) è quindi frutto di un insieme di circostanze, esperienze, competenze tecniche, gusto personale nonché intuito commerciale.

8. Approvato e firmato il master-copy da parte del cliente il lavoro in agenzia non è ancora finito, entra qui in azione il Reparto Media. Dobbiamo specificare che non tutte le agenzie dispongono di un reparto media e per alcune campagne di comunicazione l’acquisto degli spazi pubblicitari e curato direttamente dal cliente mentre l’agenzia provvede solo a una consulenza nella scelta dei fornitori di questi spazi pubblicitari.Nelle agenzie di grandi dimensioni comunque è sempre presente un Researcher che si occupa della raccolta, dell’aggiornamento dei listini e dei fornitori di spazi pubblicitari; un Planner che sceglie tra i vari tipi di media e tra le varie testate o emittenti quella più adatta alla pubblicità che si vuol lanciare; e infine un Buyer che negozia l’acquisto dei tempi o degli spazi sui vari media. Quindi prenota quando e quante volte ad esempio uno spot dovrà andare in onda durante una giornata e stipula un contratto.Va specificato che l’intervento del Reparto Media è l’ultimo in ordine cronologico solo nel senso che la messa in onda è l’ultimo atto della produzione di uno spot radiofonico, ma il suo contributo cioè il Piano Media deve essere già presente e completo di un’analisi dei costi nel Brief che viene consegnato inizialmente al cliente.

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A completamento di questo ragionamento su pre e post produzione spot, mi piace riportare per intero il contenuto di un commento, un post, che ho trovato recentemente in rete e che meglio di ogni altra spiegazione, testimonia il processo produttivo ma soprattutto il clima che lo avvolge. Racconta il nostro collega: " ... Arriva il brief. Ci pensi. Lo scrivi, pensi alla musica se serve. Lo dai all'account. L'account va dal cliente. Ti ritorna, devi aggiungere altri due secondi per la parte istituzionale del prodotto. Capisci che dire tutto quello che vuole il cliente in 30 secondi (o 20, o 15) è praticamente impossibile. Tagliando qua e là forse ce la fai. Ci provi. Ora tutto è approvato. ... Fai il casting voci. Più o meno gli speaker son sempre gli stessi che fanno anche gli spot, che poi per l'80 %cento sono anche i doppiatori per il cinema o tv. ... Vai in sala di registrazione. A milano mi viene in mente eccetera, greenmovie, square, circle. ... Lo speaker parte, la prima 32 secondi. Tutto senza fiato, 31 secondi. Ancora più veloce 30 secondi. Perfetto, se non fosse che non si capisce niente. Si modifica un poco lo script per accorciarlo. (salvando la versione ultra confusa: l'unico modo per far capire al cliente che quello che voleva dire non ci stava in 30 secondi). ... Fai una decina di registrazione variando un po' il tono, il timbro della voce, la velocità. I doppiatori sono super pagati, vanno sfruttati. ... Rimani in sala per il montaggio. Ti piqava l'inizio della terza versione ma preferivi come ha concluso l'ottava. MIX. ... Rimani con tre versioni da far ascoltare al cliente. Lui sceglie quella che preferisce, che poi è quella che a te non piaceva poi così tanto". Nulla da aggiungere, è proprio tutto così! Sul fatto che i doppiatori siano ben pagati non sono d'accordo: lo sono in effetti solo ad altissimi livelli i cosiddetti "talent" e tra loro c'e' anche molta concorrenza, e malgrado le apparenze è un mestiere assai difficile.

Pianificazione di una campagna di spot radio

La legge consente un tetto massimo del 20% di pubblicità per ora di trasmissione circa 12 minuti il che significa una media di 24 spot radiofonici da 30 secondi per ogni ora di programma, insomma una radio potrebbe trasmetterne 576 al giorno o forse più considerato che molti durano meno di 30 secondi. Un limite che si è rivelato una garanzia di qualità per le radio, evitando un sovraffollamento di spot.

Gli spot programmati vengono definiti in gergo pubblicitario “passaggi”: certo il primo dubbio è proprio quanto spazio, quanti passaggi acquistare per i nostri radio messaggi.Ovviamente non esiste una regola, certo è che quando i passaggi sono pochi i risultati si hanno solo per gli ascoltatori particolarmente interessati a quanto da noi offerto. Quando i passaggi sono più frequenti l’ascoltatore può essere sollecitato ad acquistare il servizio o prodotto da voi offerto, anche se all’inizio non era interessato.È vero, il rischio di una sovraesposizione del nostro marchio è sempre dietro l’angolo, ma questo rischio - se la nostra è solo campagna radio ed è distribuita su più emittenti - è certamente accettabile. E poi va messa in conto la cosiddetta pressione pubblicitaria, cioè la distanza che c’è tra la messa in onda di un passaggio e

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un altro. Per esempio una campagna radio di 7 passaggi in un giorno ha una pressione più alta rispetto una pianificazione di 7 passaggi diluiti in una settimana (bassa pressione).

Tutte le pubblicità programmate da una radio entrano in un cosiddetto cluster: è l’insieme pubblicitario composto dagli spot che, ad una certa ora, vanno in onda tutti insieme, in sequenza, con una durata che va dalle poche decine di secondi a molti minuti (anche se esistono degli accordi che parlano di massimo 10/12 spot consecutivi per ogni break).

Se il tempo fra un passaggio e l’altro è molto breve si attiva il cosiddetto effetto reminder: creando cioè un ricordo permanente su breve periodo nella memoria dell’ascoltatore. è quello che proviamo quando le pubblicità ci entrano in testa e finiamo per ripeterle o canticchiarle inconsapevolmente. Almeno fino al momento in cui la ripetizione e la nostra campagna radio non si trasforma in ossessione! E lì che la pubblicità fallisce.

Per la pianificazione pubblicitaria di una campagna radio, è comunque sempre essenziale, l’analisi del target, in modo da realizzare spot che possano essere adattati alle caratteristiche degli ascoltatori. Insomma prima di metterci a produrre la nostra campagna radio dovremmo domandarci chi l’ascolterà.

In Italia si sintonizzano sulla radio poco meno di 40 milioni di persone ogni giorno (ascolto nel giorno medio). Alcuni interessanti dati sono presenti nel sito Audiradio.

Per i tuoi spot radiofonici scegli Aliacom: agenzia per la comunicazione istituzionale e sociale, è specializzata nell’ideazione e realizzazione di spot radiofonici a carattere non commerciale: campagne radio di sensibilizzazione su temi sociali e ambientali, spot finalizzati alla raccolta fondi per associazioni no profit, promozione di progetti di cooperazione internazionale, comunicazioni del terzo settore. Chiama Aliacom al numero (+39) 320 - 9203779 begin_of_the_skype_highlighting              (+39) 320 - 9203779      end_of_the_skype_highlighting e richiedi un preventivo o informazioni sui nostri spot radio.

Costi per la realizzazione di uno spot radiofonico.

Ma da cosa dipendono infine i costi di uno spot radiofonico? I costi dipendono comunque da molti fattori:

-dall'emittente radio

-dalla concessionaria di pubblicità

-dalla diffusione

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-dalla durata della campagna

-dalla durata dello spot

-dalla creatività dello spot

In generale quando si formula un preventivo il costo tiene conto di questi fattori, è chiaro che uno spot realizzato per un marchio multinazionale per una campagna a diffusione nazionale costerà dieci o forse cento volte di più di uno spot realizzato per un’associazione no profit che viene trasmesso poche volte da un’unica radio locale. Per questo i costi degli spot sono sostanzialmente diversi anche a parità di creatività.

Se facciamo riferimento soprattutto all’acquisto di spazio i listini variano enormemente. Fatevi un giro su Google cercando tra i listini di acquisto spazi pubblicitari in radio. Una radio locale – ma il mio calcolo è molto relativo - può chiedere 30 euro a passaggio per uno spot e magari 90 euro per una promozione in diretta fatta dal conduttore. Mentre uno spot in prime time radiofonico su una radio nazionale può costare più di 3.000 euro a passaggio.I prezzi possono poi variare a seconda del periodo dell’anno (Natale, Pasqua, periodi di saldo avranno prezzi maggiori) o del numero dei passaggi giornalieri (un solo passaggio al giorno è più costoso e inutile di almeno 5 passaggi giornalieri).

Proviamo a fare un esempio di costi spot. Il nostro spot dura 20”, prevediamo 6 passaggi su un radio locale della capitale (2 la mattina, 2 il pomeriggio, 2 la sera) più una promozione in diretta fatta dal DJ di turno in forma random (non programmata) una volta al giorno. Il tutto per 20 giorni lavorativi (dal lunedì al venerdì per un mese). In questa ipotesi (che è la minima accettabile per una campagna a livello locale per assicurarsi un minimo di effetto reminder) siamo a 5.400 euro + iva. Esclusi i costi di produzione dello spot.

Per produrre uno spot di 20 secondi (di qualità medio/alta) possiamo immaginare, semplificando moltissimo, un impegno economico così distribuito:

- copywriting: 500 euro - studio di registrazione: 300 euro - editing: 300 euro - musiche originali: 100 euro - speaker: 300 euro Costi dello spot, ovviamente riferiti a un caso di studio e non a ricerche di mercato.

Quindi il cliente dovrà affrontare – seppur in linea teorica – un costo di pianificazione mezzi pari a 5.400 euro più un costo di produzione di circa 1.500 euro (il tutto iva esclusa a cui poi andrebbe aggiunto almeno un 15% per il profitto dell’agenzia).Paradossalmente, ed è questo che molti clienti non considerano, il costo della creatività e della produzione tecnica, incide su una campagna locale molto meno che il costo di diffusione della campagna stessa di cui beneficiano le emittenti radiofoniche.

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Conclusioni sulla realizzazione di spot radiofonici

La radio è un mezzo da privilegiare perché è in grado di mantenere una relazione con i propri ascoltatori in diversi momenti della vita quotidiana. Poi la radio, come ha detto uno dei miei maestri, “allunga le ombre”. Fare pubblicità radiofonica, non solo commerciale, ma confrontandosi con temi sociali e istituzionali è un lavoro complesso e molto condizionato dall’affollamento pubblicitario che facilmente può avere ripercussioni negative sull’efficacia di questo strumento. E’ per questo che oggi anche a livello locale bisogna puntare sulla qualità e sulla creatività degli spot, dando maggiore attenzione ai contenuti e alla loro confezione. Affidarsi ad agenzie specializzate è il primo passo per divertire, stupire e promuovere novità.

Aliacom, agenzia per la comunicazione istituzionale e sociale, è specializzata nell’ideazione e realizzazione di spot radiofonici a carattere non commerciale: campagne di sensibilizzazione su temi sociali e ambientali, spot finalizzati alla raccolta fondi per associazioni no profit, promozione di progetti di cooperazione internazionale.

Per veicolare messaggi che riguardano argomenti come l’educazione ambientale, l’immigrazione, la disabilità, la violenza domestica o l’esclusione sociale è opportuno creare dei modelli di comunicazione empatica.

Aliacom realizza radio messaggi capaci di entrare nei palinsesti senza creare punti di rottura, campagne che colpiscano l’ascoltatore con un linguaggio evocativo e incisivo. Contenuti che spingano ad ascoltare con l’intento di capire e non giudicare. Spero che questa piccola guida ti sia stata utile per fissare i concetti generali che riguardano questa interessante materia e per aiutarti nella realizzazione del tuo prossimo progetto di comunicazione. Aliacom se vorrai, sarà pronta ad essere tra i tuoi partners.

Nota. Regole generali sui contenuti pubblicitari.

Ecco alcune indicazioni di disciplina pubblicitaria. La pubblicità, anche quella radiofonica, deve essere chiaramente riconoscibile come tale e distinguibile dalle altre forme di comunicazione al pubblico. Non deve offendere la dignità della persona, non deve evocare discriminazioni di razza, sesso e nazionalità, non deve offendere convinzioni religiose e ideali, non deve indurre a comportamenti pregiudizievoli per la salute, la sicurezza e l'ambiente, non deve arrecare pregiudizio orale o fisico a minorenni.È inoltre vietata la pubblicità dei prodotti del tabacco, anche se effettuata in forma indiretta mediante l'utilizzazione dei nomi, marchi simboli o di altri elementi caratteristici di prodotti del tabacco.È vietata la pubblicità dei medicinali per i quali è necessaria la prescrizione del medico.Inoltre, dicono le regole di disciplina pubblicitaria, per la pubblicità delle bevande

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alcoliche ci sono dei vincoli: come il divieto a rivolgersi espressamente a minorenni, nè presentare minorenni che consumano tali bevande o collegare il consumo di alcoolici con prestazioni fisiche di particolare rilievo o creare l'impressione che il consumo di alcoolici contribuisca al successo sociale o sessuale oppure indurre a credere che esse possiedano qualità terapeutiche stimolanti o calmanti, o che contribuiscano a risolvere situazioni di conflitto psicologico; e inoltre vietato incoraggiare un uso eccessivo e incontrollato o presentare in una luce negativa l'astinenza o la sobrietà e anche usare l'indicazione del rilevante grado alcoolico come qualità positiva delle bevande.

Gentili navigatori, con queste brevi note sulla disciplina pubblicitaria si conclude questo piccolo manuale. Se la lettura di questa guida è stata di vostro gradimento, se volete integrarla con un vostro commento, scrivetemi a [email protected].

E adesso non mi resta altro che augurarvi … Buon lavoro!


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