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Guida sviluppo locale - poloprato.unifi.it · Brucchi Luchino, Economia del lavoro, Il Mulino. ......

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Università degli studi di Firenze Facoltà di Scienze Politiche “Cesare Alfieri” Sede di Prato Laurea Magistrale in Analisi e politiche dello sviluppo locale e regionale Guida QuickTime™ e un decompressore sono necessari per visualizzare quest'immagine.
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Università degli studi di Firenze Facoltà di Scienze Politiche “Cesare Alfieri”

Sede di Prato

Laurea Magistrale in

Analisi e politiche dello sviluppo locale e regionale

Guida

QuickTime™ e undecompressore

sono necessari per visualizzare quest'immagine.

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Insegnamenti Laurea Specialistica (Vecchio Ordinamento)

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DEMOGRAFIA E POLITICHE DELL’IMMIGRAZIONE SECS-S\04 CFU: 6 PERIODO: Secondo semestre DURATA: ore 48 Docente: GIAMBATTISTA SALINARI [email protected] Programma e obiettivi formativi: • La prima parte del corso sarà dedicata agli element i di base

dell’analisi demografica. Saranno dunque affrontati inizialmente argomenti quali lo studio della mortalità, della fe condità e della struttura per età di una popolazione. A parti re da questi elementi si procederà poi allo studio dell’interazi one fra fecondità e mortalità da una parte e la struttura p er età dall’altra. Tale questione verrà affrontata attrave rso il metodo delle matrici di Leslie che costituisce uno strumen to semplice e allo stesso tempo generale per affrontare una grand e varietà di problemi demografici. Utilizzando tale strumento me todologico si procederà infine a trattare delle tecniche di previ sione demografica.

• Nella seconda parte il corso si concentrerà sull’an alisi dei fenomeni migratori. Verrà inizialmente presentata u na panoramica in cui l’analisi dei processi migratori sarà inseri ta nel contesto della transizione e della convergenza demo grafica. Successivamente verranno utilizzati i dati provenie nti dal database OECD per analizzare la distribuzione e l’e voluzione delle comunità immigrate in alcuni paesi ad economi a avanzata. Infine verranno esposti i lineamenti generali dell’ evoluzione della legislazione italiana in in questa materia (d alla legge Foschi alla legge Bossi-Fini).

Modalità didattiche: Il corso si svolgerà nel laboratorio di informatica e prevederà esercitazioni su dati reali per la maggior parte de gli argomenti trattati nel corso. Frequenza: La frequenza continuativa del corso è fortemente co nsigliata. Testi di studio: 1. Angeli, S. Salvini, Popolazione e sviluppo nelle re gioni del

mondo, Bologna, Il Mulino, 2008 2. L. Einaudi, Le politiche dell’immigrazione in Itali a dall’Unità

a oggi, Bari, Laterza, 2007 Modalità di esame: Orale

ECONOMIA DEL LAVORO SECS-P/06 e SECS/P-01 CFU: 6 DURATA: ore 48 PERIODO: Primo semestre Docente: ANNA PETTINI [email protected]

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Obiettivi formativi: Il corso offre agli studenti non specializzati in e conomia le basi dell’analisi economica del mercato del lavoro attra verso l’analisi della domanda e dell’offerta di lavoro, gli equilib ri concorrenziali e non, la teoria dei contratti e dell’informazione, le politiche del lavoro. Programma: I modulo Introduzione; Investimento in capitale umano; Offer ta di lavoro; Domanda di lavoro; Estensioni di offerta e domanda di lavoro; Equilibrio nel mercato del lavoro II modulo Equilibrio non concorrenziale; Informazione e contr atti; Discriminazione; Mercato del lavoro in economia ape rta e migrazione; Politiche del lavoro Frequenza: La frequenza continuativa del corso è fortemente co nsigliata. Testi di studio: Testi di riferimento per la preparazione dei singol i moduli (se necessario) e della prova finale: Brucchi Luchino, Economia del lavoro, Il Mulino. Modalità di esame: La prova d’esame consiste di un esame scritto con u na parte a domande chiuse e una a domande aperte, ed ha la dur ata di un’ora. Gli studenti che frequentano il corso affronteranno una parte scritta più contenuta e una prova orale in classe p resentando i risultati di un lavoro monografico. GOVERNI LOCALI E REGIONALI COMPARATI SPS/04 CFU: 6 PERIODO: Secondo semestre DURATA: ore 48 Docente: MARIO CACIAGLI [email protected] Il corso e’ del vecchio ordinamento della laurea ma gistrale per l’anno accademico 2008-09 e’ mutuato, per i primi 2 moduli, da quello di “governi locali e regionali comparati” de l corso di laurea in “analisi e politiche dello sviluppo locale e reg ionale”. Il programma e i testi consigliati sono quelli indi cati per i primi 2 moduli del corso suddetto.

FINANZA LOCALE E REGIONALE SECS-P/03 CFU: 6 PERIODO: Secondo semestre DURATA: ore 48 Docente: CHIARA RAPALLINI [email protected] Obiettivi formativi:

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I principali obiettivi del corso sono tre: in primo luogo, gli studenti dovranno conoscere i fondamenti della teor ia del federalismo fiscale. In secondo luogo dovranno cono scere i principali interventi di riforma intervenuti sul fi nanziamento degli enti locali e delle regioni in Italia negli ultimi 20 anni, sia in relazione alla precedente esperienza del nostro pae se sia confrontando l’attuale assetto con quello vigente i n alcuni paesi europei. Infine gli studenti dovranno essere in gra do di seguire il recente dibattito su temi di particolare rilevanza quali il Patto di stabilità interno ed il project financing. Programma: • Nella prima parte del corso saranno quindi presenta te le

principali indicazioni della teoria del federalism o fiscale e le modalità di finanziamento degli enti locali sugg erite dalla teoria economica. Seguirà una sintetica presentazio ne delle modalità di decentramento fiscale in alcuni paesi e uropei.

• La seconda parte del corso sarà interamente dedicat a al decentramento fiscale in Italia. Saranno considerat i i cambiamenti intervenuti dalla riforma del titolo V della Costituzione e i più recenti provvedimenti per il f inanziamento di Comuni, Province e Regioni. Infine il corso prev ede due approfondimenti su tematiche specifiche recentement e divenute oggetto di dibattito: il primo approfondimento sarà relativo alle tecniche di project financing adottate degli e nti locali nell’ultimo decennio; il secondo approfondimento sa rà sul c.d. Patto di stabilità Interno, uno strumento di coordi namento tra livelli di governo di difficile valutazione.

Modalità didattiche: Il corso si svolgerà prevalentemente con lezioni fr ontali da parte del docente. Sarà possibile concordare e programmar e all’inizio del corso alcuni interventi degli studenti per presenta re ai colleghi alcune delle letture a scelta indicate nel programm a. Frequenza: La frequenza continuativa del corso è fortemente co nsigliata. Testi di studio: 1. Brosio G., Maggi M., Piperno S., Governo e Finanza locale

Giappichelli Editore., 2003. 2. Patrizii V., Rapallini C., Zito G., I Patti di Stab ilità

Interni, Rivista Italiana di diritto tributario e s cienza delle finanze n.4/2006

3. Una lettura a scelta tra: 4. Rapallini C., La finanza dei diversi livelli di gov erno.

Capitolo IX, Quaderno di Appunti di Scienza delle F inanze, Edizioni Pigreco 2006.

5. Esposito M., Chi Paga la devolution? Punti interrog ativi, Laterza 2003.

6. Zanardi A. (a cura di), Per lo sviluppo. Un federal ismo fiscale responsabile e solidale. Il Mulino 2006

Modalità di esame: L’esame consiste in un colloquio orale. POLITICHE PER LO SVILUPPO LOCALE E REGIONALE SPS/04

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CFU: 6 PERIODO: Primo semestre DURATA: ore 40 Docente: LUIGI BURRONI [email protected] Obiettivi formativi: Preparare e sviluppare competenze di analisi, formu lazione e realizzazione di politiche territoriali, sia locali che regionali. Dare un primo quadro sulle possibilità di promozion e dello sviluppo incentrate su finanziamenti europei. Programma: • Nel primo modulo si metteranno a fuoco gli strument i concettuali

utili per il corso. Ci si soffermerà poi sulla dist inzione tra politiche per le imprese e politiche per i territor i come creazione dei beni locali per la competitività e ec onomie esterne; promozione di varie forme di partnership- integrazione tra politiche; ecc.). Nella parte conclusiva si aff ronteranno le politiche regionali dell’Unione Europea.

• Il secondo modulo è distinto in due parti principal i:nella prima parte ci si concentra sulle politiche nazionali di incentivazione alle imprese (il Pacchetto Integrato Agevolazioni; Legge 488/92; Legge 46/82; 215/92 Imp r-fem; Legge Sabatini; ecc.). Nella seconda parte si approfondir anno le politiche nazionali per lo sviluppo locale.

Modalità didattiche: Lezione frontale e interventi seminariali di espert i esterni. Frequenza: La frequenza continuativa del corso è fortemente co nsigliata. Testi di studio: 1. G. Viesti, F. Prota Le politiche regionali dell’Uni one Europea,

Bologna, Il Mulino. 2. A. La Spina, La Politica per il Mezzogiorno, Bologn a, Il Mulino,

2004 3. L. Burroni, La governance territoriale dell’economi a in Italia,

Francia e Regno Unito, in Stato e Mercato, n.1 2005 4. L. Burroni, C. Crouch e M. Keune Governance caleido scopica e

sviluppo locale, in 'Stato e Mercato', 2005 Modalità di esame: Scritto e orale

SISTEMI DELLE CITTA’ E PIANIFICAZIONE STRATEGICA SPS/07 CFU: 3 DURATA: ore 24 PERIODO: Secondo semestre Docente: RAFFAELLA FLORIO [email protected] Obiettivi, modalità, programma e testi di studio sa ranno indicati dal docente all’inizio dei corsi.

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SISTEMI DI INNOVAZIONE COMPARATI SPS/07 CFU: 3 PERIODO: Primo semestre DURATA: ore 24 Docente: ANDREA BIAGIOTTI [email protected] Obiettivi formativi: Il corso mira a fornire le principali conoscenze ne cessarie ad affrontare la dimensione sociale dell'innovazione e del cambiamento tecnologico nello sviluppo economico, con particola re attenzione al livello locale e territoriale. Programma: Innovazione e tecnologia sono aspetti fondamentali dei processi produttivi contemporanei. La ricerca sociale ha mos trato, con metodo comparativo, come questi siano significativamente c ondizionati, nei loro diversi sviluppi, dalle caratteristiche istitu zionale e relazionali dei contesti sociali in cui si collocan o. Il corso, dopo aver richiamato i concreti fondamentali sul tema de ll'innovazione e le principali analisi che lo affrontano in prospett iva istituzionale, si concentra sulla rilevanza della d imensione locale attraverso l'analisi di casi esemplari di successo. Modalità didattiche: Lezioni frontali, presentazioni degli studenti e di scussioni seminariali. Frequenza: La frequenza continuativa del corso è fortemente co nsigliata. Testi di studio: 1. Concetti fondamentali: Malerba F. (2000), «Un'intro duzione

all'economia dell'innovazione», in Malerba F. (a cu ra di) Economia dell'innovazione, Carocci, Roma

2. Innovazione e varietà di capitalismo: Soskice D. (1 994), «Innovation Strategies of Companies: A Comparative Institutional Analysis of some Cross-Country Differences», in Zap f W. (a cura di) Institutionenvergliech und Institutionendynamik , Sigma, Berlino

3. Innovazione e sviluppo locale: [un testo a scelta t ra i seguenti] Saxenian A.L. (1996), Regional Advantage

4. Culture and Competition in Silicon Valley and Route 128, Harvard University Press

5. Crouch C., Le Galès P., Trigilia C. e Voelzkow H. ( a cura di) (2004), Changing Governance of Local Economies: Res ponses of European Local Production Systems, Oxford Universit y Press [Part III]

6. F. Ramella e C. Trigilia (a cura di) (2006), Reti s ociali e innovazione. I sistemi locali dell'informatica, FUP , Firenze

Modalità di esame: Scritto e orale

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SISTEMI DI WELFARE E POLITICHE SOCIALI LOCALI∗

SPS/04 CFU: 6 PERIODO: Primo semestre DURATA: ore 48 Docente:VALERIA FARGION [email protected] Obiettivi formativi: Il corso intende fornire agli studenti gli strument i conoscitivi e le chiavi di lettura per inquadrare le dinamiche de i sistemi locali di welfare nel più ampio contesto delle politiche s ociali sia a livello nazionale che europeo, mettendo a fuoco i v incoli e le opportunità con cui si misurano gli attori del poli cy making locale e le difficoltà connesse all’ implementazione dell e politiche. Programma: 1. Strumentazione analitica e concettuale per lo studi o delle

politiche sociali (destinatari, fonti di finanziame nto, tipi di prestazioni, logiche di intervento).

2. Inquadramento del welfare state italiano in prospet tiva comparata e riflessione sui modelli di protezione s ociale in Europa.

3. Analisi dei principali settori in cui si articola i l welfare state italiano (in particolare per quanto riguarda gli sviluppi più recenti) e approfondimento delle politiche di d ecentramento nel campo della sanità, dei servizi sociali e del l avoro.

4. Ricostruzione della legislazione e della spesa dell e Regioni nel campo dei servizi sociali con speciale attenzione p er i rapporti tra pubblico e privato, le modalità di gestione dei servizi e le fonti di finanziamento.

5. Rapporti centro-periferia in ambito sociale e sanit ario. Problematiche di programmazione, gestione, monitora ggio dei servizi sanitari e sociali a livello territoriale. Utilizzo dei fondi europei.

Modalità didattiche: Il corso è impostato in maniera fortemente interatt iva con ampio utilizzo di tabelle e grafici (su indicatori di bis ogno, livelli di copertura, profilo delle prestazioni, distribuzione della spesa e modalità di finanziamento) che gli studenti saranno chiamati a discutere e analizzare. Sono previsti incontri di a pprofondimento con alcuni esperti di settore. Frequenza: La frequenza continuativa del corso è fortemente co nsigliata Testi di studio: 1. Ferrera M., Le Politiche sociali, Il Mulino, Bolog na, 2006,

cap. 1, pp. 11-51 2. Fargion V. “Stato e Previdenza in Italia: linee ev olutive

dell'intervento pubblico in prospettiva comparata” in Scienza

∗ Il corso e’ del vecchio ordinamento della laurea ma gistrale per l’anno accademico 2008-09 e’ mutuato da quello di “ Sistemi di welfare locale” del corso di laurea in “analisi e p olitiche dello sviluppo locale e regionale”.

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dell'Amministrazione e Politiche Pubbliche, a cura di G. Freddi, Roma, Carocci

3. Ferrera M. e Gualmini E., Salvati dall’Europa?, Il Mulino , Bologna, 1999, cap.3 “Il ciclo delle riforme”, pp. 81-119

4. Fargion V. , Tra Scilla e Cariddi: Le Politiche soc iali dei governi di centro-sinistra, in “Polis”, XVIII (2004 ) n. 3, pp. 383-412

5. Italia, Rapporto nazionale sulle strategie per la p rotezione sociale e l’inclusione sociale 2006-2008,

6. http://ec.europa.eu/employment_social/spsi/index_en .htm 7. Fargion V. Timing e sviluppo dei servizi sociali in Europa, in

“Rivista Italiana di Scienza Politica”, 2000, n.1 , pp. 45-85 8. Fargion V. , Geografia della cittadinanza sociale i n Italia.

Regioni e politiche assistenziali dagli anni settan ta agli anni novanta, Bologna, Il Mulino, 1997 (escluso il primo capitolo)

9. Pavolini E. Le nuove politiche sociali, Il Mulino, Bologna, 2003, cap. 5 “ I modelli di interazione tra organiz zazioni di terzo settore ed enti locali.”

10. Maino F., Neri S., La politica sanitaria ai tempi d ella devolution, in “Il Mulino” 2006, n. 1, pp.133-142

11. Materiali di approfondimento messi a disposizione d al docente Modalità di esame: Esame orale integrato da una riflessione scritta ( 4-5 pagine) su un tema attinente il corso, liberamente scelto dallo s tudente e sviluppato in modo da dimostrare la padronanza degl i strumenti metodologici e concettuali forniti nell’arco del co rso stesso. SOCIOLOGIA DELLO SVILUPPO LOCALE SPS/09 CFU: 6 PERIODO: Secondo semestre DURATA: 48 ore Docente: CARLO TRIGILIA [email protected] Il corso e’ del vecchio ordinamento della laurea ma gistrale per l’anno accademico 2008-09 e’ mutuato, per i primi 2 moduli, da quello di “sociologia e politica dello sviluppo loc ale” del corso di laurea in “analisi e politiche dello sviluppo local e e regionale”. Il programma e i testi consigliati sono quelli indi cati per i primi 2 moduli del corso suddetto. La frequenza e’ raccomandata. L’esame per i frequentanti si baserà su relazioni o rali durante il corso e su un esame finale scritto alla fine del II modulo. Per i non frequentanti è consigliato l'esame orale, da p reparare sui testi indicati per i primi 2 moduli.

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Insegnamenti Laurea Magistrale (Nuovo Ordinamento)

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CITTA’ E SISTEMI LOCALI DELL’INNOVAZIONE SPS/07 Prima parte CFU: 6 + 3 PERIODO: Secondo semestre DURATA: ore 48 + 24 Docente: ANDREA BIAGIOTTI [email protected] Docente: RAFFAELLA FLORIO [email protected] Obiettivi, modalità, programma e testi di studio sa ranno indicati dal docente all’inizio dei corsi.

DIRITTO REGIONALE E DEGLI ENTI LOCALI COMPARATO IUS 21 CFU: 9 PERIODO: Secondo semestre DURATA: ore fino a 66 Prof: CARLO FUSARO [email protected]

Obiettivi formativi:

Conoscenze: Nozioni teoriche essenziali in materia di orientame nto, organizzazione e funzionamento delle regioni; idem degli enti locali; rapporti fra Stato e regioni; alcuni elemen ti comparati Competenze: Lo studente dovrebbe sapersi orientare fra le princ ipali problematiche emergenti nella materia oggetto del c orso. Dovrebbe essere in grado, in particolare, di individuare la strumentazione più appropiata per i diversi tipi di servizi e pre stazioni che i legittimi vertici politici possano richiedere Capacità acquisite al termine del corso: Essere in grado di reperire agevolmente il quadro d elle fonti in materia di attuazione delle politiche pubbliche reg ionali e locali, sapendosi districare fra la normativa esistente, e le fonti cognitive esistenti in dottrina e sul web. Essere i n grado di scegliere una tematica specifica, affrontarla e ste ndere conseguentemente un breve rapporto/relazione. Programma: Questo corso, dopo alcune lezioni introduttive, si svolge principalmente in forma seminariale: ci si attende perciò che gli studenti partecipino a un minimo di incontri, conco rrano attivamente alla discussione, pongano domande, preparino alcune lezioni in anticipo, predispongano sintesi del materiale, svol gendo in prima persona alcune presentazioni. Per questo anno accad emico il corso prevede: (a) inquadramento dell’evoluzione istituzionale del l’ordinamento delle regioni; l’Italia statutaria, la costituzione e la sua attuazione, la riforma del 2001, alcuni problemi re lativi alla sua attuazione, le ipotesi di aggiornamento, un regiona lismo a tendenza federale? (b) inquadramento dell’evoluzione istituzionale del l’ordinamento degli enti locali: l’Italia statutaria, la costituz ione e la sua

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attuazione, la riforma del 1990, quella del 1993, l a riforma costituzionale del 2001, alcuni problemi relativi a lla sua attuazione, le ipotesi di aggiornamento del TUEL; (c) enti locali e politiche pubbliche, strumenti di queste nel TUEL e nella legislazione successiva; (d) i servizi pubblici locali: una tematica eccezio nalmente complessa e controversa, le prospettive; (e) il rilancio della città metropolitana, aspetti generali e problematiche dell’area fiorentina. Prevista una se rie di testimonianze esterne ad alcune visite. Modalità didattiche: Lezioni frontali, seminari, presentazioni a cura de gli studenti, testimonianze, visite esterne, discussioni. Frequenza: La frequenza continuativa del corso è fortemente co nsigliata. Testi di studio: Materiali forniti o suggeriti dal docente: 1. Caretti P.& Tarli Barbieri G., Diritto regionale, Torino,

Giappichelli, 2007. 2. Baratole S., Bin R., Falcon G. & Tosi R., Diritto regionale,

Bologna, Mulino,2005 3. Vandelli L ., Il sistema delle autonomie locali, Bologna, Mulino,

2007 Modalità di esame: Due verifiche intermedi scritte; presentazioni oral i; relazione scritta conclusiva; partecipazione attiva durante l ezioni e seminari

DIRITTO DEL TERRITORIO E DELL’AMBIENTE IUS/10 CFU: 6 DURATA: 48 ore Docente: GIANFANCO CARTEI [email protected] t Obiettivi, modalità, programma e testi di studio sa ranno indicati dal docente all’inizio dei corsi.

ECONOMIA DELLO SVILUPPO E DEI SISTEMI LOCALI [Area integrata] SECS-P/06 e SECS/P-01 CFU: 12 DURATA: ore 96 Prima parte PERIODO: Primo semestre Docente: NICOLÒ BELLANCA [email protected] Obiettivi formativi: Il corso si articola in tre parti. Nella prima vengono definiti i concetti di sviluppo e sottosviluppo, si esaminano le origini del sottosviluppo e si illu stra un panorama

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dei paesi sottosviluppati e in via di sviluppo nell ’attuale fase della globalizzazione. Nella seconda parte si passano in rassegna le princ ipali teorie dello sviluppo dagli economisti classici alla metà del ‘900, si discutono la rilevanza dei moderni modelli di cresc ita e i requisiti di una analisi dello sviluppo con particolare atten zione al problema delle istituzioni. Nella terza parte si prendono in esame i fattori de llo sviluppo: l’accumulazione del capitale, la crescita demografi ca, il progresso tecnico, la formazione di capitale umano, il commer cio internazionale, la distribuzione del reddito, anali zzando le particolari condizioni economiche, sociali e istitu zionali nelle quali essi operano in economie sottosviluppate. Le lezioni conclusive discutono il rapporto tra sviluppo econo mico e mutamento istituzionale. Programma: L’insegnamento si articola in due moduli: • Un primo modulo tratterà degli aspetti teorici dei sistemi

economici non sviluppati e in via di sviluppo, soff ermandosi in particolare sui vari caratteri dell’organizzazione socio-economica dei paesi del Sud del pianeta (unità di i ndagine, apparato produttivo, società locale, forme di coord inamento, assetti istituzionali, rapporti con i mercati ester ni…). Si analizzeranno poi i sistemi di governance poliarchi ci e multilivello su scala mondiale.

• Un secondo modulo più empirico riguarderà lo svilup po recente di alcuni territori, nonché la disamina di fenomeni e processi concreti (gli aiuti multilaterali, i flussi Nord-Su d di migranti e imprenditori, i diritti di proprietà intellettual i, l’informalizzazione dell’economia, corruzione e ren t-seeking, polarizzazioni etniche, emergenze umanitarie comple sse…).

Modalità didattiche: Didattica frontale più esercitazioni in aula. Frequenza: La frequenza continuativa del corso è fortemente co nsigliata. Testi di studio: Per i frequentanti 1. William Easterly, Lo sviluppo inafferrabile, Bruno Mondatori,

Milano. oppure

1. Elhanan Helpman, Il mistero della crescita economic a, Il Mulino, Bologna.

2. Daniel Cohen, Tre lezioni sulla società postindustr iale, Garzanti, Milano.

I non frequentanti porteranno tutti e tre i testi i ndicati Modalità di esame: Relazione scritta di approfondimento ed esame orale Seconda parte PERIODO: Secondo semestre Docente: GABI DEI OTTATI [email protected]

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Obiettivi formativi: L’insegnamento si articola in due moduli: Un primo modulo tratterà degli aspetti teorici dei sistemi locali, soffermandosi in particolare sui vari caratteri del l’organizzazione socio-economica dei distretti industriali (unità di indagine, apparato produttivo, società locale, forme di coord inamento, economie esterne localizzate, rapporti con i mercat i esterni…). Si analizzeranno poi i sistemi di governance locale, p rivilegiando un’ottica che metta in evidenza il cambiamento. Un secondo modulo più empirico riguarderà lo svilup po industriale postbellico dell’Italia con particolare riferimento alla nascita, l’affermarsi e la successiva evoluzione dei distret ti e più in generale dei sistemi di piccola impresa. Attenzione sarà rivolta anche al simultaneo evolversi dei sistemi locali di grande impresa, nonché ai recenti processi di internazionalizzazion e e di crescita di medie imprese. Programma: • L’unità d’indagine dell’economia industriale, il co ncetto di

distretto industriale,il coordinamento delle transa zioni, la conoscenza nei sistemi locali, l’innovazione, il va ntaggio competitivo, la governante locale, sistemi locali e d economia globale

• La grande impresa e sistemi locali di piccola e med ia impresa nell’economia italiana, l’emergere dei distretti de l Nord-est e del Centro, i sistemi del made in Italy, la ristrut turazione della grande impresa e dei distretti nel corso degl i ultimi decenni.

Modalità didattiche: Lezioni di didattica frontale e seminari di studios i ed esperti di sistemi locali soprattutto italiani. Frequenza: La frequenza continuativa del corso è fortemente co nsigliata. Testi di studio: G. DEI OTTATI,Economia dei distretti industriali, Di spense, Copisteria Il Prato, 2008 G. BECATTINI, Il calabrone Italia, Il Mulino, 2007 Modalità di esame : Orale

ECONOMIA E POLITICA DEL LAVORO SECS-P/01 CFU: 6 PERIODO: Primo semestre DURATA: 48 ore Docente: ANNA PETTINI [email protected] Obiettivi formativi: Il corso offre agli studenti non specializzati in e conomia le basi dell’analisi economica del mercato del lavoro attra verso l’analisi della domanda e dell’offerta di lavoro, gli equilib ri concorrenziali e non, la teoria dei contratti e dell’informazione, le politiche del lavoro.

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Programma: I modulo Introduzione; Investimento in capitale umano; Offer ta di lavoro; Domanda di lavoro; Estensioni di offerta e domanda di lavoro; Equilibrio nel mercato del lavoro II modulo Equilibrio non concorrenziale; Informazione e contr atti; Discriminazione; Mercato del lavoro in economia ape rta e migrazione; Politiche del lavoro Frequenza: La frequenza continuativa del corso è fortemente co nsigliata. Testi di studio: Testi di riferimento per la preparazione dei singol i moduli (se necessario) e della prova finale: Brucchi Luchino, Economia del lavoro, Il Mulino. Modalità di esame: La prova d’esame consiste di un esame scritto con u na parte a domande chiuse e una a domande aperte, ed ha la dur ata di un’ora. Gli studenti che frequentano il corso affronteranno una parte scritta più contenuta e una prova orale in classe p resentando i risultati di un lavoro monografico.

FINANZA LOCALE E REGIONALE SECS-P/03 CFU: 6 PERIODO: Secondo semestre DURATA: ore 48 Docente: CHIARA RAPALLINI [email protected] Obiettivi formativi: I principali obiettivi del corso sono tre: in primo luogo, gli studenti dovranno conoscere i fondamenti della teor ia del federalismo fiscale. In secondo luogo dovranno cono scere i principali interventi di riforma intervenuti sul fi nanziamento degli enti locali e delle regioni in Italia negli ultimi 20 anni, sia in relazione alla precedente esperienza del nostro pae se sia confrontando l’attuale assetto con quello vigente i n alcuni paesi europei. Infine gli studenti dovranno essere in gra do di seguire il recente dibattito su temi di particolare rilevanza quali il Patto di stabilità interno ed il project financing. Programma: • Nella prima parte del corso saranno quindi presenta te le

principali indicazioni della teoria del federalism o fiscale e le modalità di finanziamento degli enti locali sugg erite dalla teoria economica. Seguirà una sintetica presentazio ne delle modalità di decentramento fiscale in alcuni paesi e uropei.

• La seconda parte del corso sarà interamente dedicat a al decentramento fiscale in Italia. Saranno considerat i i cambiamenti intervenuti dalla riforma del titolo V della Costituzione e i più recenti provvedimenti per il f inanziamento di Comuni, Province e Regioni. Infine il corso prev ede due approfondimenti su tematiche specifiche recentement e divenute

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oggetto di dibattito: il primo approfondimento sarà relativo alle tecniche di project financing adottate degli e nti locali nell’ultimo decennio; il secondo approfondimento sa rà sul c.d. Patto di stabilità Interno, uno strumento di coordi namento tra livelli di governo di difficile valutazione.

Modalità didattiche: Il corso si svolgerà prevalentemente con lezioni fr ontali da parte del docente. Sarà possibile concordare e programmar e all’inizio del corso alcuni interventi degli studenti per presenta re ai colleghi alcune delle letture a scelta indicate nel programm a. Frequenza: La frequenza continuativa del corso è fortemente co nsigliata. Testi di studio: 1. Brosio G., Maggi M., Piperno S., Governo e Finanza locale

Giappichelli Editore., 2003. 2. Patrizii V., Rapallini C., Zito G., I Patti di Stab ilità

Interni, Rivista Italiana di diritto tributario e s cienza delle finanze n.4/2006

3. Una lettura a scelta tra: 4. Rapallini C., La finanza dei diversi livelli di gov erno.

Capitolo IX, Quaderno di Appunti di Scienza delle F inanze, Edizioni Pigreco 2006.

5. Esposito M., Chi Paga la devolution? Punti interrog ativi, Laterza 2003.

6. Zanardi A. (a cura di), Per lo sviluppo. Un federal ismo fiscale responsabile e solidale. Il Mulino 2006

Modalità di esame: L’esame consiste in un colloquio orale.

GOVERNI LOCALI E REGIONALI COMPARATI SPS/04 CFU: 9 PERIODO: Secondo semestre DURATA: ore 72 Docente: MARIO CACIAGLI [email protected] Obiettivi formativi: Fornire un quadro comparato delle istituzioni dei g overni locali nei sistemi occidentali e del loro concreto funzionamen to. Comuni, Regioni, Enti intermedi (questi con nomi diversi da sistema a sistema: province, départements, counties, Kreise, ecc.) hanno lontane e diverse origini, ma si trovano nell'archi tettura istituzionale di tutti gli stati. Lo studente potrà così apprendere le vicende storico-istituzionali e rendersi conto d egli aspetti di convergenza nel crescente ruolo degli enti locali n egli stati contemporanei. Da un lato potrà venire a conoscenza più approfondi ta del protagonismo delle regioni in tutti gli stati dell' Unione Europea, grazie anche all'iniziativa di quest'ultima; dall'a ltro vedrà come l'elezione diretta del sindaco sia divenuta una sce lta diffusa in molti stati europei con la prospettiva di un raffor zamento della democrazia locale.

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Programma: 1. I governi locali in Europa Occidentale e negli USA. 2. Devoluzioni, regionalismi e integrazione europea. 3. L'elezione diretta e il mutato ruolo dei sindaci in alcuni stati

europei. Modalità didattiche: Il corso sarà tenuto con lezioni cattedratiche. Non sono esclusi lavori di ricerca individuale il cui risultato potr ebbe essere sostitutivo di una parte del corso. Frequenza: La frequenza continuativa del corso è fortemente co nsigliata. Testi di studio: 1. Luigi BOBBIO, I governi locali nelle democrazie con temporanee,

Bari-Roma, Laterza. 2002 2. Mario CACIAGLI, Regioni d'Europa, Bologna, Il Mulin o, 2006 3. Mario CACIAGLI e Aldo DI VIRGILIO, Eleggere i sinda co, UTET

Libreria, Torino, 2005. Modalità di esame: Prova scritta, sei domande per testo, dalle 8,30 al le 13. Prevista una prova intermedia dopo il primo modulo.

METODOLOGIA DELLA RICERCA SOCIO-ECONOMICA LOCALE SECS-S/05 CFU: 6 PERIODO: Primo semestre DURATA: ore 48 Docente: GIOVANNI ALFREDO BARBIERI [email protected] Obiettivi formativi: Acquisizione delle conoscenze di base in tema di fo nti, metodi e strumenti per l’analisi del territorio, con un appr occio statistico e quantitativo, con aperture interdisciplinari, ai temi dello sviluppo locale e regionale. Acquisizione della cap acità di utilizzare le metodologie della ricerca empirica su i temi dello sviluppo locale e della qualità sociale in una pros pettiva comparativa. Acquisizione delle competenze necessar ie ad analizzare descrivere quantitativamente la realtà socio-econom ica locale. Programma: • L’analisi statistica del territorio. Griglie ammini strative e

zonizzazioni funzionali • I sistemi locali del lavoro: aspetti statistici ed economici • Le fonti statistiche per l’analisi del territorio • Metodi e strumenti di analisi: statistiche descritt ive, analisi

delle somiglianze e delle dissomiglianze, metodi di classificazione automatica

• Metodi di analisi applicati ai sistemi locali del l avoro: analisi delle corrispondenze e analisi dei gruppi; caratteri economici e demo-sociali dei cluster individuati; a nalisi di statica comparata

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• Approfondimenti su alcune tipologie di sistemi loca li, alla luce delle analisi sviluppate nei Rapporti annuali dell’ Istat

• Altri esempi di analisi statistica del territorio • Concentrazione e agglomerazione spaziale Modalità didattiche: Lezioni frontali. Applicazioni pratiche in aula inf ormatica. Frequenza: La frequenza continuativa del corso è fortemente co nsigliata. Testi di studio: 1. Istat. I sistemi locali del lavoro. Roma: Istat. 19 97 (capitoli

4 e 9) 2. Istat. Rapporto annuale. La situazione del Paese ne l 1999. Roma:

Istat. 2000 (capitolo 4) 3. Istat. Rapporto annuale. La situazione del Paese ne l 2005. Roma:

Istat. 2006 (capitolo 3) 4. Istat. Rapporto annuale. La situazione del Paese ne l 2006. Roma:

Istat. 2007 (capitolo 3) 5. Istat. Rapporto annuale. La situazione del Paese ne l 2007. Roma:

Istat. 2008 (capitolo 3) 6. Cattan, Nadine. Redefining Territories: Functional Regions.

Paris: Oecd. 2002 7. Barbieri, Giovanni e Guido Pellegrini, «I sistemi l ocalin del

lavoro: uno strumento per la politica economica in Italia e in Europa», in: Carlucci, Margherita e Gaetano Esposit o (a cura di). Statistica economica e strumenti d’analisi. St udi in memoria di Antonino Giannone. Roma: Iscona. 2005.

Letture consigliate: 1. Nesi, Edoardo. L’età dell’oro. Milano: Bompiani. 20 06 2. Saviano, Roberto. Gomorra. Viaggio nell'impero econ omico e nel

sogno di dominio della camorra. Milano: Mondadori. 2006 Modalità di esame: L’esame consisterà in un elaborato scritto (da conc ordare con il docente e da far pervenire via email una settimana prima dell’esame orale) e in una discussione orale ORGANIZZAZIONE DEGLI INTERESSI E POLITICHE PUBBLICHE SPS/04 CFU: 6 + 3 PERIODO: Primo semestre DURATA: ore 48 + 24 Docente: LIBORIO MATTINA Docente: NATALIA FARAONI [email protected] Obiettivi formativi: Il corso ha due principali obiettivi. Il primo è qu ello di introdurre lo studente alla conoscenza del fenomeno dei gruppi di interesse che, pur essendo tra i principali protago nisti dei processi decisionali – sia a livello nazionale che locale - delle nostre democrazie, vengono spesso trascurati dalla letteratura specializzata. Per colmare questa lacuna il corso p revede una

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lettura attenta degli autori classici, che si sono misurati con l’argomento, e un esame dei più recenti approcci. In particolare, verranno discussi gli approcci - pluralista, neo-co rporativista e neo-pluralista - che più creativamente hanno affron tato il tema dei gruppi di interesse nelle loro interazioni con gli altri attori politici rilevanti e con le istituzioni. Si comince rà con l’esaminare il concetto di gruppo di interesse per poi passare all’analisi delle funzioni dei gruppi nelle libera l-democrazie così come vengono proposte dalle principali interpretazi oni teoriche. Si procederà, inoltre, a distinguere tra gruppi di int eresse economico e gruppi di interesse pubblico, per esaminare le di fferenti strategie di azione che contraddistinguono i primi dai secondi, i diversi problemi organizzativi che gli uni e gli al tri devono affrontare, la diseguale capacità di influenza sug li organi del potere pubblico. Il secondo obiettivo del corso è familiarizzare lo studente al fenomeno delle politiche pubbliche, con riferimento a tre dimensioni – locale, nazionale ed europea - con lo scopo di in dividuare in quale misura i gruppi intervengano nei processi dec isionali e quanto rilevanti essi siano. L’analisi verrà effettuata co minciando con l’esame del concetto di politiche pubbliche, per po i passare al rapporto tra politica e politiche. Particolare atte nzione verrà riservata ai diversi modelli di politiche pubbliche e al ruolo che i gruppi giocano all’interno di ciascuno di essi, per poi passare all’esame degli schemi decisionali che presiedono a lla formulazione delle politiche pubbliche e ai principali tipi di p olitiche pubbliche proposti dalla letteratura. Naturalmente, l’esame della letteratura teorica non verrà effettuato a discapito dell’analisi dei processi decisionali a livello locale, in particolare con riferimento al caso italiano, ch e costituiscono uno degli obiettivi centrali della laurea specialis tica nella quale ricade l’insegnamento in oggetto. Programma: Il programma verrà articolato nelle seguenti sezion i 1. Concetti classificazioni, tipologie 2. Gli approcci teorici alla analisi dei gruppi 3. Gruppi e istituzioni 4. Gruppi e Ue 5. Gruppi e politiche pubbliche nella dimensione nazi onale 6. Gruppi e dimensione locale Modalità didattiche: Il corso verrà sviluppato attraverso le lezioni del docente che verranno integrati dagli interventi degli studenti ai quali verrà richiesto di relazionare su singole parti del progr amma. Frequenza: La frequenza continuativa del corso è fortemente co nsigliata Testi di studio: Concetti, approcci, classificazioni, tipologie 1. G. Pasquino, Gruppi di pressione, in Politica e soc ietà – 1,

Firenze, La Nuova Italia, 1979, pp. 428-444 2. D. Fisichella, Gruppi di interesse e Gruppi di pres sione, in

Enciclopedia delle Scienze sociali, vol. IV, Roma : Istituto dell'Enciclopedia italiana, 1994

3. G. Pasquino, Le politiche pubbliche in Nuovo cors o di Scienza politica, Bologna, Il Mulino, 2004, pp. 253-280

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4. G. Regonini, Lo studio del policy-making, in Id., C apire le politiche pubbliche, Bologna, Il Mulino, 2001, pp. 315-365

5. Gli approcci teorici alla analisi dei gruppi 6. L. Mattina, Dispensa, Pluralismo e neo-corporativi smo, 2008 7. L. Mattina, 2007 I gruppi di interesse sono un ost acolo o una

risorsa per l'accountability democratica?, Working Paper, Firenze, 2007, pp. 1-37. File Pdf

8. Pizzorno, Il sistema pluralistico di rappresentanz a, in S. Berger (a cura di), L’organizzazione degli interess i nell’Europa occidentale, Bologna, Il Mulino, 1983, pp. 351-414. 1983

9. R. Dalh, Il problema della democrazia pluralista, i n I dilemmi della democrazia pluralista, Milano, Est, 1996, pp. 39-63

Gruppi e istituzioni: 10. B. Guy Peters: La burocrazia ed i gruppi di press ione, in Id.

La pubblica Amministrazione. Un’analisi comparata. Bologna, Il Mulino, 1991, pp. 209-238

11. C. Lindbolm, Politica e mercato, Milano, Etas Libri , 1979. Il cap: 13 La posizione privilegiata delle imprese, pp . 180-199

Gruppi e Ue: 12. F. Scharpf, Verso una teoria della multilevel gover nance in

Europa, <<Rivista italiana di politiche pubbliche>> , n.1 , 2002, pp. 11-42

13. Gerda Falkner, Rappresentanza degli interessi e po litiche pubbliche nell’Unione Europea, RISP-1-2000, pp. 3-4 2

14. C. Radaelli, Come si formano le politiche pubbliche europee, in <<Stato e Mercato>>, N° 2 , Agosto 1998, pp. 203- 230

Gruppi e politiche pubbliche nella dimensione nazi onale: 15. L. Lanzalaco, Istituzioni, interessi organizzati e partiti

politici. Ipotesi a partire dal caso italiano, in < <Quaderni di Scienza politica>>, n. 1, 1995, pp. 111-134

16. B. Dente, Le politiche pubbliche in Italia. Introdu zione, in Idem, Le politiche pubbliche in Italia, Bologna, il Mulino, 1990, pp. 9-45

17. M. Cammelli, La politica di riforma del governo loc ale, in Dente, op. cit., pp. 155-175

Gruppi e dimensione locale: 18. Luigi Bobbio, I processi decisionali nei comuni it aliani, in

<<Stato e Mercato>>, n. 1, Aprile 1997, pp. 39- 66 19. L. Bobbio: Come smaltire i rifiuti. Un esperimento di democrazia

deliberativa, in << Stato e mercato>>, 64, 1, 2002 , pp. 101-141 Modalità di esame: Orale SISTEMI LOCALI DI WELFARE SPS/04 CFU: 6 PERIODO: Primo semestre DURATA: ore 48 Docente:VALERIA FARGION [email protected] Obiettivi formativi: Il corso intende fornire agli studenti gli strument i conoscitivi e le chiavi di lettura per inquadrare le dinamiche de i sistemi locali di welfare nel più ampio contesto delle politiche s ociali sia a livello nazionale che europeo, mettendo a fuoco i v incoli e le opportunità con cui si misurano gli attori del poli cy making locale e le difficoltà connesse all’ implementazione dell e politiche.

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Programma: 1. Strumentazione analitica e concettuale per lo studi o delle

politiche sociali (destinatari, fonti di finanziame nto, tipi di prestazioni, logiche di intervento).

2. Inquadramento del welfare state italiano in prospet tiva comparata e riflessione sui modelli di protezione s ociale in Europa.

3. Analisi dei principali settori in cui si articola i l welfare state italiano (in particolare per quanto riguarda gli sviluppi più recenti) e approfondimento delle politiche di d ecentramento nel campo della sanità, dei servizi sociali e del l avoro.

4. Ricostruzione della legislazione e della spesa dell e Regioni nel campo dei servizi sociali con speciale attenzione p er i rapporti tra pubblico e privato, le modalità di gestione dei servizi e le fonti di finanziamento.

5. Rapporti centro-periferia in ambito sociale e sanit ario. Problematiche di programmazione, gestione, monitora ggio dei servizi sanitari e sociali a livello territoriale. Utilizzo dei fondi europei.

Modalità didattiche: Il corso è impostato in maniera fortemente interatt iva con ampio utilizzo di tabelle e grafici (su indicatori di bis ogno, livelli di copertura, profilo delle prestazioni, distribuzione della spesa e modalità di finanziamento) che gli studenti saranno chiamati a discutere e analizzare. Sono previsti incontri di a pprofondimento con alcuni esperti di settore. Frequenza: La frequenza continuativa del corso è fortemente co nsigliata Testi di studio: 1. Ferrera M., Le Politiche sociali, Il Mulino, Bolog na, 2006,

cap. 1, pp. 11-51 2. Fargion V. “Stato e Previdenza in Italia: linee ev olutive

dell'intervento pubblico in prospettiva comparata” in Scienza dell'Amministrazione e Politiche Pubbliche, a cura di G. Freddi, Roma, Carocci

3. Ferrera M. e Gualmini E., Salvati dall’Europa?, Il Mulino , Bologna, 1999, cap.3 “Il ciclo delle riforme”, pp. 81-119

4. Fargion V. , Tra Scilla e Cariddi: Le Politiche soc iali dei governi di centro-sinistra, in “Polis”, XVIII (2004 ) n. 3, pp. 383-412

5. Italia, Rapporto nazionale sulle strategie per la p rotezione sociale e l’inclusione sociale 2006-2008,

6. http://ec.europa.eu/employment_social/spsi/index_en .htm 7. Fargion V. Timing e sviluppo dei servizi sociali in Europa, in

“Rivista Italiana di Scienza Politica”, 2000, n.1 , pp. 45-85 8. Fargion V. , Geografia della cittadinanza sociale i n Italia.

Regioni e politiche assistenziali dagli anni settan ta agli anni novanta, Bologna, Il Mulino, 1997 (escluso il primo capitolo)

9. Pavolini E. Le nuove politiche sociali, Il Mulino, Bologna, 2003, cap. 5 “ I modelli di interazione tra organiz zazioni di terzo settore ed enti locali.”

10. Maino F., Neri S., La politica sanitaria ai tempi d ella devolution, in “Il Mulino” 2006, n. 1, pp.133-142

11. Materiali di approfondimento messi a disposizione d al docente Modalità di esame:

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Esame orale integrato da una riflessione scritta ( 4-5 pagine) su un tema attinente il corso, liberamente scelto dallo s tudente e sviluppato in modo da dimostrare la padronanza degl i strumenti metodologici e concettuali forniti nell’arco del co rso stesso. SOCIOLOGIA E POLITICA DELLO SVILUPPO LOCALE SPS/09 CFU: 9 PERIODO: Secondo semestre DURATA: 72 ore Docente: CARLO TRIGILIA [email protected] Obiettivi formativi: Il corso affronta il tema dello sviluppo locale app rofondendo il ruolo dei fattori culturali, sociali e politici nel lo sviluppo dei territori e delle città. Il corso mira a sviluppare le capacità di analisi e di progettazione dei processi di sviluppo dei territori e delle città in relazione al contesto istituzionale, sia dal punto di vista metodologico che sostantivo. Particolare atte nzione è data agli effetti del processi di globalizzazione dell’e conomia contemporanea sullo sviluppo locale. Capacità acquisite al termine del corso: capacità d i analizzare in chiave comparata le diverse forme di sviluppo loca le, con particolare attenzione al ruolo dei fattori istituz ionali e alla capacità relazionali dei soggetti individuali e col lettivi (capitale sociale). Conoscenze di base per la progettazione d ello sviluppo locale. Programma: I modulo. Il concetto di sviluppo locale. Lo sviluppo locale nelle diverse fase del capitalismo. Specializzazione fles sibile, e sviluppo locale. Globalizzazione e sviluppo locale. Le diverse forme dello sviluppo locale nell’economia contemporanea I l ruolo del capitale sociale nello sviluppo dei territori. II modulo. Caratteri e cambiamenti dello sviluppo locale nel le regioni italiane. Tendenze dello sviluppo locale ne i principali paesi europei. Distretti industriali e distretti ad alta tecnologia. Città e pianificazione strategica. L’esperienza dei patti territoriali e la ‘programmazione negoziata’. III modulo. Le politiche regionali dell’Unione europea. Evoluz ione e caratteri dei principali strumenti. Valutazione del ciclo 1999-2006. Le ipotesi di riforma e il nuovo ciclo 2007-2011. L ’uso dei fondi regionali comunitari nel caso italiano. Modalità didattiche: I frequentanti concorderanno il programma d’esame c on il docente. L'esame per i frequentanti si baserà su relazioni o rali durante il corso e su un esame finale scritto. Per i non frequ entanti è consigliato l'esame orale, da preparare sui testi i ndicati (vedi sopra). Frequenza: La frequenza è fortemente raccomandata. Testi di studio: Per il I e II modulo:

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1. C. Trigilia, Sviluppo locale. Un progetto per l’Ita lia, Bari, Laterza, 2005

2. Un testo a scelta tra: 3. P. Magnatti et al. Patti territoriali. Lezioni per lo sviluppo,

Bologna, Il Mulino, 2005 4. D. Cersosimo e G. Wolleb, Economie dal basso. Un it inerario

nell’Italia locale, Roma, Donzelli, 2006 Per il III modulo: 5. G. Viesti e F. Prota, Le politiche regionali dell’U nione

Europea, Bologna, Il Mulino, nuova edizione, 2007 Modalità di esame: Prova scritta e orale STORIA ECONOMICA DELLO SVILUPPO REGIONALE SECS-P/12 CFU: 9 PERIODO: Primo semestre DURATA: 72 ore Docente: LUCIANO SEGRETO [email protected] t Obiettivi, modalità, programma e testi di studio sa ranno indicati dal docente all’inizio dei corsi.


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